AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi

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AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
AURORA
La rinascita del Castello di Alboino
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
Elaborato di Laurea Magistrale di
                          Stefania Fontana
                         matricola 895397

Corso di studi in Interior and Spatial Design
                             a.a. 2018/2019

                      Relatore: Davide Fassi
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
INDICE
00   L’ABSTRACT                                                 9
                                                                     05   SVILUPPO PROGETTUALE
                                                                          05.1 Stato di fatto                    75

01
                                                                          05.2 Aurora attraverso i sensi         78
                                                                          05.3 Personas                          81
     INTRODUZIONE                                               13

02   IL FASCINO DEL FELTRINO
                                                                     06   GLI SPAZI INTERNI
                                                                          06.1 Le destinazioni d’uso              91
     02.1 La sua importanza strategica nel corso della storia   19        06.2 I flussi                           96
     02.2 Il paesaggio ed il turismo sportivo                   23        06.3 Piante e sezioni materiche        100
     02.3 Il territorio ed i suoi servizi                       26        06.2 Lo spazio espositivo temporaneo   106
                                                                          06.3 L’ostello                         110
                                                                          06.4 Lo spazio multifunzionale         112
     LA CITTADELLA,
03   TRA ARTE E MEMORIA
     03.1 Secoli di storia
     03.2 L’amore per la tradizione
                                                                33
                                                                38
                                                                     07   VISIONI: IL PERCORSO
                                                                          ESPOSITIVO DIDATTICO
     03.3 I beni culturali ed il Palcoscenico delle arti        42        07.1 Il funzionamento                  117
     03.4 Il progetto Platea Magna                              46        07.2 I materiali utilizzati            120
                                                                          07.3 Prospetti meterici                122

04
                                                                          07.4 Le Visioni                        124

     CASI STUDIO
     04.2 Dare nuova vita ai castelli
     04.3 L’arte dell’effimero
     04.4 Una nuova visione dell’ostello
                                                                53
                                                                56
                                                                60
                                                                     08   CONCLUSIONI
                                                                          08.1 Bibliografia                      142
     04.5 Il paesaggio raccontato                               64        082 Ringraziamenti                     146
     04.6 Giochi di luce                                        68
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
L’ABSTRACT
00
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
L’abstract
    Aurora è il nuovo Centro Culturale Feltrino, situato nel                   loro viaggio in montagna la bella Feltre e che necessitano
    bel mezzo della cittadella antica, uno spazio suggestivo                   di un’accomodazione economica dall’atmosfera accogliente
    dall’atmosfera unica, grazie alla sua bellezza storica e                   e domestica, oppure agli sportivi che partecipano alle varie
    paesaggistica, che grazie alla sua vicinanza con l’odierna                 manifestazioni in loco e che arrivano dalle più disparate parti
    Biblioteca Civica ed il futuro Museo del Libro, può diventare              d’Italia e del mondo; inoltre qui possono trovare ospitalità
    un importante catalizzatore di nuovi flussi ed interessi.                  gli artisti invitati in occasione degli eventi, ed anche gli utenti
    Si tratta di un complesso dalle enormi potenzialità di                     locali che magari, in caso di serate organizzate nello spazio
    aggregazione, che ha come finalità la volontà di facilitare                esterno, possono decidere di sostare al Castello per una notte;
    gli scambi culturali e di avvicinare alla città sia i turisti che,         - Tre spazi per le associazioni cittadine, i quali offrono
    soprattutto, i cittadini, stimolandone una partecipazione attiva.          situazioni di dibattito e confronto in modo molto informale e
    Fondamentale è l’aspetto didattico del progetto, che vuole                 confortevole, come ci si trovasse nel proprio salotto di casa,
    portare gli utenti alla scoperta non solo del Castello, ma                 in linea con le usanze del nostro territorio.
    anche della città stessa, del suo paesaggio e della creatività             Sempre nell’ottica di recupero sociale della cittadella feltrina, i
    dei suoi protagonisti.                                                     servizi di bar e ristorazione sono pensati in collaborazione con
    Tale intento progettuale ha ricaduta immediata sul territorio              le attività circostanti, in modo tale da favorire uno sviluppo più
    urbano circostante che, superando la prevalente concezione                 diffuso possibile.
    “museografica” del centro storico, determina un recupero                   Per quanto riguarda invece il cortile esterno, dove già tutt’ora
    della sua funzione sociale, di centro a tutti gli effetti della vita       vengono organizzati alcuni eventi, questo è stato progettato
    cittadina.                                                                 con la finalità di tradurre in fattore positivo i danni causati
    Aurora vede al suo interno diversi spazi, ognuno dei quali con             dall’uragano Vaia nel recente 29 ottobre 2018, i quali hanno
    destinazioni d’uso dfferenti:                                              determinato una grande perdita di verde, lasciando una vista
    - Uno spazio espositivo temporaneo, che può essere in primis               totalmente scoperta. Da qui nasce Visioni, l’idea di avere
    utilizzato dal Comune per l’organizzazione delle mostre in                 un percorso espositivo-didattico che, grazie alla presenza
    linea con il progetto culturale del “Palcoscenico delle arti”,             di totem informativi, riesce a narrare la storia non solo del
    le quali cambieranno di volta in volta in base alla tematica               castello ma anche del paesaggio che lo circonda, facendo
    lanciata; poi sarà messo a disposizione anche delle menti                  rivivere il tutto per una seconda volta.
    creative del luogo e non, in modo tale da mettere in luce le               Si tratta di un percorso che offre la possibilità all’utente di
    loro abilità, data la grande presenza di artisti ed artigiani nel          guardare con occhi diversi Feltre e le sue bellezze, spesso date
    territorio;                                                                per scontate, soprattutto dai cittadini.
    - Uno spazio multifunzionale dedicato all’organizzazione di
    workshop, incontri e presentazioni, la cui tematica è sempre               Va infine ricordato che il rilancio di questo complesso
    strettamente connessa alla tipologia di mostra/evento presente             costituisce un importante intervento di salvaguardia dei beni
    nel Castello;                                                              artistici e architettonici interessati, con notevoli ripercussioni
    - Un’ostello dedicato ai turisti che scelgono tra le mete del              non solo per la città di Feltre, ma anche nelle aree circostanti.

8                                                                          9
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INTRODUZIONE
01
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
Introduzione
     Da sempre legata alla mia terra, ho voluto concludere questo            riferimento, ma è ancora di demanio militare, in quanto in
     mio percorso universitario applicando le mie conoscenze in un           passato è stato utilizzato come sede delle Caserme.
     progetto di riqualificazione per la mia città: Feltre.                  Per questo motivo recentemente l’amministrazione ha deciso
     Si tratta di un piccolo comune che ha tanto da offrire dal punto        di proporre un progetto di riqualificazione e conservazione
     di vista storico, culturale e paesaggistico, sia per i cittadini che    del Castello in modo tale da poterne ottenere finalmente la
     per i vistatori.                                                        proprietà; da qui l’idea di poter contribuire al miglioramento
     Io stessa mi rendo conto di imparare di giorno in giorno                dell’immagine e dell’economia della mia città proponendo
     qualcosa di nuovo a riguardo; basta solo cambiare punto di              come lavoro il mio elaborato di Laurea Magistrale.
     vista e si scoprono dettagli che fino a prima non avevi mai
     notato. Uno scorcio attraverso una piccola feritoia, un albero
     secolare, una nuova decorazione rinascimentale. Tutto ciò
     mi rende molto orgogliosa della cittadina in cui vivo e che
     da sempre ha avuto, nella sua semplicità, molto da offrirmi,
     soprattutto da un punto di vista umano.

     Il mio progetto vuole dare una nuova vita al punto della nostra
     città che è stato in passato e continua ad essere l’elemento
     identificativo di Feltre: Il Castello d’Alboino, situato sulla cima
     del Colle delle Capre, ben visibile dai dintorni del territorio
     feltrino.

     Oggi il Castello e il suo territorio esterno si presentano in uno
     stato di quasi totale abbandono, eccetto alcuni lavori che sono
     stati parzialmente realizzati e altri, come l’intervento sulle due
     torri, ancora in fase di progettazione.
     Un vero e proprio peccato considerando la sua posizione
     strategica, l’atmosfera magica che continua a trasmettere, e le
     sue molteplici potenzialità.

     In questo mio percorso ho collaborato anche con il Comune
     di Feltre, il quale si è visto interessato alla mia intenzione di
     intervenire sul Castello. Questo bene infatti non è ancora
     proprietà comunale, sebbene sia il suo principale punto di

12                                                                      13
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IL FASCINO
 DEL FELTRINO
02
AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
Il fascino del feltrino
Ci troviamo in Veneto, provincia di Belluno, ai piedi delle             o graffite. Le automobili salgono discrete, senza rombo,
bellissime Dolomiti, circondati dal verde, a circa un paio d’ore        scendono senza violenza. Il lato nord del colle è un bosco
sia dalla famosa Cortina d’Ampezzo che dalla splendida                  fitto ed intatto; chi lasci la via centrale della città moderna
Venezia. Tra monti, laghi e, addirittura, il mare, non manca            prima de ponte sul torrente Colmeda e prenda la via per
proprio niente. Il territorio del feltrino offre città, borghi e        Belluno, della città antica non vede traccia, tranne al sommo
località di estremo interesse storico, artistico e paesaggistico,       del bosco, la torre e la parte più alta del mastio medievale del
diventate nel corso degli anni importanti mete turistiche per           castello, i nuovi quartieri a nord si ha il senso che siano tirati
gli amanti della natura e della tradizione; si tratta di veri e         indietro con reverenza, che quegli abitanti vogliano godersi a
propri gioielli nelle Dolomiti che meritano di essere conosciuti        distanza la bella veduta silvestre…”
ed esplorati.
                                                                        Paolo Monelli (1891-1984)
L’attuale fisionomia di Feltre e del suo territorio è il prodotto di
un’evoluzione complessa e articolata, di lunghissima durata,
nel quale hanno interagito molteplici fattori:
dislocazione geografica, assetto morfologico dei luoghi,
vicende storiche e caratteristiche antropiche.
Tutto ciò ha influito a connotare un’area dove l’arte, la cultura
e le tradizioni si combinano armonicamente.

Tra le piccole città venete, Feltre è une delle più pittoresche
ed interessanti: in essa la parte moderna non si sovrappone
all’antica, chiusa entro le mura e raccolta sulla collina, ma vi
convive armonicamente.

“… L’affettuoso grido mi ha dunque richiamato a Feltre; che
è tutt’ora una delle città meglio conservate d’Italia; raccolta
su un ripido colle, solida, ma ariosa; le strade sono aperte
al vento delle vette, si scende e si sale sul fianco meridionale
del colle per scalinate ed arte e voltoni che non hanno nulla
di fosco: si sente che un amore vigile ne cura gli aspetti
ed il decoro. La via Mezzaterra che dalla secentesca porta
imperiale sale alla serena Piazza del Teatro ed al castello è
un’illesa meraviglia, vi si allineano case e palazzotti di un bel
cinquecento veneziano con facciate qua e là ancora affrescate

                                                                       17
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La sua importanza strategica
                  nel corso della storia
                  L’importanza strategica del feltrino è testimoniata dal passaggio
                  della Via Claudia Agusta Altinate, antica strada romana che
                  congiungeva l’emporio di Altino sull’adriatico con Augsburg
                  sul Danubio, che fu già in origine munita di torri e fortificata
                  come ricorda la colonna di Cesiomaggiore.

                  Al tempo delle invasioni mantenere sotto controllo la viabilità
                  verso nord divenne di fondamentale importanza per i nuovi
                  dominatori, che ampliarono le fortificazioni e ne costruirono
                  di nuove. Pertanto furono proprio le torri di difesa e di
                  avvistamento a trasformarsi in forti e castelli.
                  Tra i più importanti in quel tempo abbiamo quello di Feltre,
                  Arten, Fonzaso, Arsiè, la Rocca, il Covolo, la Scala, S. Donato,
                  Valdiniga, Val Rosna, Servo, Pedavena, la Casazza, Lusa,
                  Arson, Cesio, Cergnai, Mis, Bivai, Cesana, Castellazzo, Pezzol,
                  Nemeggio, Cellarda, la Rocchetta, Quero, Castelnuovo e
                  Tomo.
                  Secondo uno storico locale, il territorio sarebbe stato diviso in
                  più di 200 feudi. I castelli furono al centro di lotte e contese
                  per tutto il secolo XIV e per questo vennero distrutti dopo il
                  1422 per ordine della Repubblica di San Marco, che ottenne
                  così il doppio effetto di eliminare una possibile minaccia per
                  la sicurezza dello Stato Veneto (ribellioni) e obbligò i nobili a
                  spostarsi nella città che si ingrandì ulteriormente (1).
                  A seguire alcuni dei castelli ancora visitabili e, nello specifico,
                  il nostro Castello d’Alboino.

                  (1) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001
FIGURA 2.1
             18                                                                         19
Castello di Quero
La gola di Quero per chi arriva dalla pianura, è il primo           quell’altezza.
punto di contatto con le Preapli. In prossimità della stazione      A tale sistema difensivo vennero poi aggiunti la Bestia a Enego
ferroviaria di Quero, troviamo il Castelnuovo, punto di             ed il Castello di Enego. L’insieme venne chiamato il Passo
passaggio obbligatorio posto a chiudere l’accesso alla media        Forte del Canal del Brenta.
Valle del Piave, e dunque adatto all’uso dell’artiglieria; un
vero e proprio punto strategico molto desiderato anche dai
tedeschi.
                                                                    Il Castello d’Alboino
Il castello è costituito da due torri ai lati, attraversato da un   Il Castello venne ricostruito sulla cima del colle delle Capre,
ampio sottopassaggio centrale dove un tempo passava la              su una preesistente torre di vedetta romana, dai Longobardi
via principale che poteva essere controllata o bloccata con         di Alboino (da cui il nome), a seguito della distruzione e
facilità.                                                           dell’incendio della città da parte degli stessi nel corso del 569.
                                                                    Originariamente era completamente cinto da mura con
                                                                    quattro torri angolari, secondo la composizione tradizionale
La Chiusa e la Rocchetta                                            dei manieri presenti in tutta l’area. Ora delle quattro
Tra Quero e Feltre, in località Chiusa di SanVittore, ai piedi      possiamo ammirarne solo due: la Torre dell’Orologio e quella
del Monte Miesna, erano poste le fortificazioni feltrine a          del Campanon, che ancora oggi domina con la sua altezza
sbarrare il passaggio. Qui in posizione più alta troviamo il        l’intero complesso.
Santuario dei SS, Vittore e Corona, sorto su precedenti edifici     La torre dell’Orologio si affaccia sul sagrato della Chiesa dei
difensivi dominati dalla Rocchetta, oggi distrutta e della          Santi Rocco e Sebastiano e su Piazza Maggiore e rappresentava
quale possiamo apprezzare solo la posizione strategica e            l’antico accesso al castello. In cima notiamo una particolarità:
qualche muro rovinato                                               una mezzaluna di provenienza mediorientale, parte del
Il complesso difensivo quindi, costituito dalla Chiusa, dal         bottino di guerra dei Veneziani raccolto durante la battaglia
Santuario e dalla Rocchetta era una postazione avanzata             di Lepanto del 1571.
fondamentale nella difesa della città.                              Nel fronte ovest troviamo inoltre uno stemma in marmo bianco
                                                                    che risale al 1324 che rappresenta uno scudo di foggia gotico
                                                                    antico scalpellato nella parte inferiore. La parte superiore
Covolo del Brenta                                                   dello stemma conserva l’originaria iscrizione, in caratteri gotici
A pochi km da Primolano, in direzione Bassano, resti di grosse      epigrafici rotondi, la quale è ancora chiaramente leggibile e
mura merlate dentro una caverna inaccessibile sono quanto           riporta un’iscrizione celebrativa della dominazione scaligera.
rimane di una fortificazione probabilmente già in uso in epoca      Gli Scaligeri infatti mantennero il controllo su Feltre fino al
romana, un tempo ritenuta inespugnabile: la rocca superiore         1337, anno in cui Carlo di Lussemburgo e Giovanni duca
del castello del Covolo. Originariamente vi si accedeva per         di Carinzia e conte del Tirolo presero Feltre con le armi per
mezzo di un argano che sollevava persone e oggetti fino a           conto di Giovanni re di Boemia (2).

(2) Pontin, L. Tracce di pietra. Stemmi, orologio e potere nel medioevo di Feltre, Reggio Emilia, Antiche Porte editrice, 2018
                                                                                                                                         FIGURA 2.2
                                                                20                                                                                    21
Il paesaggio
                                                                                                                                            ed il turismo sportivo
Le analisi fisiche condotte da Andrea Bona, Marco De                 d’ingresso, sul lato occidentale, al piano terra, sono scolpiti        Se una persona ha passione per la natura, le escursioni e le          anni fa le acque si ritirarono, lasciandoci un magnifico tesoro
Giacometti e Francesco Doglioni sulla struttura di questa            in bassorilievo tre stemmi: il primo indica la signoria Scaligera      montagne non può non innamorarsi del paesaggio che offre              geologico di fossili del Mesozoico (6).
torre, sembrano confermare la datazione di primo impianto            che governava Feltre nel 300, quello al centro è lo stemma di          il Feltrino.                                                          Le Vette Feltrine sono il gruppo più meridionale delle
che viene riportata sull’iscrizione (3).                             Feltre, mentre di quello a sinistra non se ne conosce tutt’ora                                                                               Dolomiti e già nel 1700 godevano di fama internazionale,
La primitiva costruzione venne però in seguito pesantemente          il significato (3).                                                    Abbiamo prima citato le Dolomiti, la catena montuosa delle            per l’eccezionale ricchezza della flora, tanto da richiamare
modificata, al punto che oggi sembra difficile stabilire             L’edificio principale ospita anche una piccola cappella, una           Alpi orientali, inserita nella World Heritage List dell’UNESCO,       studiosi da gran parte d’Europa (7). Queste risorse naturali
addirittura quanto fosse alta la torre. Sicuro è che fosse           cucina e la sala d’armi, dove ancora oggi sono conservati              che si estende nelle tre regioni Trentino Alto Adige, Veneto e        costituiscono un elemento caratterizzante e prezioso
l’accesso, ossia una sorta di porta-rivellino con probabile ponte    dei bellissimi affreschi, attribuiti al pittore feltrino Lorenzo       Friuli Venezia Giulia, e che include le incredibili diciotto vette    nell’epoca in cui la centralità delle problematiche ambientali
levatoio, caratterizzata da un lungo passaggio interno che           Luzzo ed alla sua scuola. Lo stesso pittore affrescò il Castello       che si innalzano oltre i 3’000 metri. Abbiamo qui tesori come         per la sopravvivenza del pianeta e per una migliore qualità
proteggeva la ripida strada di accesso al nucleo duecentesco         esternamente nel 1518; di questi dipinti oggi rimane solo              la Marmolada, Le Tre Cime di Lavaredo, Il Monte Civetta e             della vita emergono con sempre maggiore evidenza.
del fortilizio, costituito probabilmente dal mastio, dal castello    qualche piccolo lacerto (4).                                           molto altro.                                                          Feltre è diventata nel 1993 sede di un Parco Nazionale, quello
propriamente detto e da una cortina muraria dotata di torri.         Il cortile interno presenta un pozzo al Tardo Medioevo costituito      Crocevia delle culture italiana, tedesca e ladina, offre uno          delle Dolomiti bellunesi, che si estende per 32mila ettari su 15
Sul lato occidentale della Torre doveva trovarsi la porta che        da una vasca monolitica.                                               panorama spettacolare: pareti di roccia, ghiacciai, sistemi           comuni e comprende tutte le Alpi feltrine, i monti del sole, il
dava accesso a questa complessa struttura difensiva. L’ipotesi       Originariamente si poteva entrare nel Castello attraverso una          carsici, guglie altissime, torri e pinnacoli che lo stesso Le         gruppo schiara-Talvena e che spazia dal Cismon al Piave e,
è avvalorata dal fatto che ancor oggi in questa parte della          porta che sovrastava le attuali Fontane Lombardesche costruite         Corbusier ha definito “la più bella opera architettonica del          verso nord, raggiunge il basso Agordino ed il bacino del Maè
Torre son chiaramente visibili le tamponature di una porta           nel corso del Quattrocento e si apriva sul lato occidentale            mondo”(6).                                                            (7).
carraia affiancata sulle sinistra da un accesso pedonale (3).        della Torre dell’Orologio (4).
Secondo la testimonianza di Bonifacio Pasole (1580) sulla            Attualmente il Castello è ben visibile dalle strade che giungono       Il nome delle Dolomiti si deve al loro divulgatore, il geologo        Alla vastità di territorio corrisponde una varietà inimmaginabile
parte alta della struttura era dipinto un grande Leone di            a Feltre oltre che da Piazza Maggiore dove parte la piccola            francese Dieudonné Dolomieu, che scoprì le proprietà                  di panorami, flora, fauna, ambienti, persino climi, con
San Marco, poi sostituito nel 1509 dai soldati imperiali con         salita che raggiunge l’ingresso del maniero.                           della dolomia, una roccia calcarea ricchissima di dolomite,           moltissime specie animali anche rare e protette, come la
un’aquila nera imperiale stringente tra gli artigli un leone         Nel XII sec, Feltre venne coinvolta in un lungo periodo di             presente appunto in queste montagne. Questa roccia dona               lince, orso, camoscio, aquila reale e la pernice.
alato, emblema di Venezia (3).                                       guerre che vide coinvolti feltrini e bellunesi contro i trevigiani,    alle montagne un particolare colore bianco (per cui sono              L’antica frequentazione di questi monti ed il suo eccezionale
Per quanto riguarda invece la torre del Campanon, questa             che cercavano il controllo delle strade verso nord. Così il            anche chiamati “Monti Pallidi”) che all’alba e al tramonto            patrimonio storico-antropico, trova riscontri da campagne di
veniva utilizzata per annunciare, con il suono delle sue             Vescovo Drudo nel 1179 intervenne per trasferire la città in           assume un colore che va dal rosa al rosso fuoco.                      scavi che hanno condotto scoperte sensazionali. Ad esempio
campane, l’inizio delle esecuzioni capitali e per comunicare,        un luogo più elevato e sottrarla ai nemici. È cosi a tale data         La magica proprietà di questa pietra è spiegata dal fatto che         sul Monte Avena (zona ricca di malghe, boschi e anche valido
attraverso segnali di fuoco o fumo, con il Santuario dei Santi       che si fa risalire l’inizio della costruzione delle mura della città   fino a 250 milioni di anni fa questa zona era ricoperta da            comprensorio sciistico), sono stati individuati reperti risalenti
Vittore e Corona sul Monte Miesna. Al di sopra della porta           e la rifondazione del Castello d’Alboino (5).                          conchiglie, coralli e alghe: c’era il mare, infatti 70 milioni di     a 40.000 anni fa.

(3) Pontin, L. Tracce di pietra. Stemmi, orologio e potere nel medioevo di Feltre, Reggio Emilia, Antiche Porte editrice, 2018              (6) F. Antonia, Le Dolomiti: la più bella opera architettonica, 2014 (www.agendalugano.ch/episodes/941/le-dolomiti-la-piu-
(4) Anonimo, Castello di Alboino, (www.infodolomiti.it/dolomiti-da-vedere/castelli/castello-di-alboino/6760-l1.html),                       bella-opera-architettonica), consultato il 23 aprile 2019
consultato il 10 aprile 2019                                                                                                                (7) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001
(5) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001

                                                                    22                                                                                                                                           23
Nel complesso il feltrino ospita circa 1600 specie di piante            Feltre, che tutte le estati vede la partecipazione di atleti della
vascolari, sulle circa 6000 dell’intera nazione; un numero              nazionale italiana ed olimpionici).
che è assimilabile a quello di tutte le isole britanniche (8).
I tesori più invidiabili possono essere ammirati dagli altipiani        “(...) è bella, è splendida, è incantevole la città di feltre col
ed è necessaria un po’ di fatica per raggiungere queste                 suo territorio così ricco, così vario, così pittoresco; colla sua
quote. Ma per godere delle bellezze paesaggistiche basta                corona di monti dalle forme bizzarre, dalle altezze superbe e
anche percorre sentieri molto più facili e adatti a tutte le età e      dalla armoniosa corrispondenza tra loro (…); colla sua vita
capacità, che si distribuiscono lungo tutto il territorio; Le falde     di fonti, di ruscelli, di torrenti; colla sua gloria di valli e di
detritiche e le balze rocciose della parte più occidentale del          colli gareggianti tutti di leggiadria, di produzione, di gioia;
territorio feltrino, i vigneti, i sentieri disseminati di capitelli e   coi cento suoi paeselli ridenti di semplicità rusticana, e colle
altre opere storiche, gli altipiani ed i terrazzi del Lamonese,         signorili sue ville, troneggianti in mezzo a girdini, a bruoli, a
le valli che conducono verso il massiccio del Monte Grappa.             vigneti, talvolta suoi lembi dissodati da patrizi romani, tal’altra
Ovviamente si tratta di luoghi frequentabili in tutte le stagioni,      fra le rovine di castelli medievali, e sempre dove la natura ha
in estate come in inverno, soprattutto per gli appassionati di          più forza e più grazia”.
Sci, Snowborad ed alpinismo.
Nel feltrino troviamo il comprensorio sciistico del Monte               Da A. Vecellio, nell’incipit de Il Feltrino Illustrato, 1898
Avena, mentre appena fuori possiamo raggiungere in poco
tempo quello di Alleghe, quello del Passo San Pellegrino/
Falcade e molti altri.
Restando sul Monte Avena, si possono ammirare anche
lanci con il parapendio. Proprio qui nel 2017 si sono tenuti
i mondiali di Parapendio, che hanno portato a Feltre e
Pedavena gruppi di sportivi e amatori di tutte le nazioni.

Come si può ben capire lo sport è un elemento importante
per il territorio, in particolare perché crea aggregazione e
spettacolo, spingendo l’uomo a contatto con la natura; per
questo motivo sono molteplici le manifestazioni che vengono
organizzate nel corso dell’anno e che richiamano atleti di
fama nazionale e non solo (si pensi al Giro delle Mura di

(8) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001

                                                                                                                                              FIGURA 2.3
                                                                    24                                                                                     25
Il territorio ed i suoi servizi
                                                                                           Parco delle                                               Comune di Feltre
                                                                                           Dolomiti Bellunesi                                        e le sue frazioni
Qui analizziamo il Comune di Feltre più nel dettaglio, a
partire dalla sua posizione geografica e continuando con
l’analisi di ciò che offre alla cittadinanza, i suoi servizi ed il
funzionamento della viabilità.

La città ospita un numero di abitanti leggermente superiore
ai 20000 abitanti, mentre gran parte degli altri comuni
difficilmente supera le poche migliaia di abitanti, poiché si
tratta di paesi di montagna, con una grande prevalenza di
verde e campi.                                                                                                                                                      Soranzen
                                                                                                                                                     Salgarda

                                                                                                                                                              Lasen
                                                                                                                                                   Vignui
                                                                                                                                      Lamen
                                                                                                                                                               Umin
                                                                                                                                                                          Villabruna
                                                                                                                                          Arson
Provincia                                                                                                                                                           Cart Alto
di Belluno                                                                                 Costruito                                               Foen
                                                                                                                                                                                Cart
                                                                                                                                                                                                 Busche
                                                                                                                                                                                  Borgo Alto
                                                                                                                                         Colli di Murle       Borgo Nuovo

                                                                                                                                                                                Zermen
                                                                                                                                                                                               Nemeggio
                                                                                                                             Mugnai

                                                                                                                                                                        Anzù                    Cellarda

                                                                                                                                        Tomo              Villaga

                                                                                                                     SS 50
                                                                      Parco delle
                                                                                                                                                                                         Fiume Piave
                                                                      Dolomiti Bellunesi
                                                                                           Verde
                                                                      Comune
                                                                      di Feltre                                                                                                    Sanzan

                                                                                                                                                                          SR 303

                                                                 26                                             27
Aree storiche

Aree industriali

Aree sportive

Aree commerciali

Ospedale civile

Scuole
                            Viabilità principale
Ex Caserme
Militari Zannettelli        Viabilità secondaria

CASTELLO
D’ALBOINO

                       28                          29
LA CITTADELLA, TRA
 ARTE E MEMORIA
03
La cittadella, tra arte e memoria
     Secoli di storia
     Come anticipato, Feltre è suddivisa principalmente in due             di fedeltà con i visconti, lega le proprie sorti con la serenissima
     parti, una più recente e l’altra storica, oggi circondata dalle       che la governa fino al 1796.
     mura e racchiusa sulla collina, chiamata Colle delle Capre.           La Serenissima riconobbe l’importanza strategica della città
     Il territorio di quest’ultima risulta essere intensamente popolato    e la fece circondare con nuove mura più solide, divise da
     sin dall’età del ferro. Paleoveneti, Euganei, Celti, Tauristici,      tre porte: Imperiale, Pusterla e Oria. La città fu dotata di
     Reti ed Etruschi si succedettero in epoca preromana (9).              acquedotto, fontane, scuole, palazzi pubblici, chiese ecc.
     Nel I sec a.c. la città diventa Municipium con i romani (tale         L’influenza veneziana si riscontra principalmente nella
     fase documentata dai resti archeologici trovati sotto il sagrato      contrada di Mezzaterra ed in Piazza Maggiore (9).
     della cattedrale ed i reperti che costantemente affiorano negli       Nel 1510 Feltre venne invasa da un distaccamento
     scavi in cittadella che continuano a sottolineare l’importanza        dell’esercito di Massimiliano I d’Asburgo, e data alle fiamme
     del centro storico) (9).                                              in particolare colpendo i centri del potere politico e religioso.
     La rilevanza strategica della città era dovuta, come prima            Qui i soldati saccheggiarono, depradarono, violentarono
     accennato, dalla sua vicinanza con la Claudia augusta                 e uccisero. Feltre venne ridotta in un cumulo di rovine e di
     altinate, che oltre ad essere via di scambi sia di merci che          ceneri. Anche la cattedrale ne uscì pesantemente danneggiata
     culturali, era facile via d’entrata per i barbari saccheggiatori.     e nel 1517 si cominciò il suo restauro, con proposte di una
     La città venne così invasa numerose volte da Visigoti, Alani,         costruzione ex novo, che vennero però poi accantonate in
     Unni e da Attila. Fu soggetta al dominio degli Ostrogoti di           quanto economicamente non sostenibili.
     Teodorico, dei Longobardi di Alboino che prima la incendiarono        Così nel corso del XVI secolo la città rinacque secondo canoni
     nel 569, e poi la ricostruirono sul colle, fortificandola con         di sicurezza e di gusto sia architettonico che decorativo. Si
     mura e costruendovi sulla sommità il Castello (9).                    tratta di una ricostruzione organica che, sotto la Serenissima,
     Ottone I riconobbe Feltre come “Libero Comune”, governato             donò alla città una coerente fisionomia in linea con le nuove
     da quattro famiglie nobiliari: Lusa, Romagno, da Corte e              teorie artistiche rinascimentali, richiamando artisti e artigiani
     Rainoni, mentre Ottone II diede ai vescovi la giurisdizione           legati al contesto locale e non solo (9).
     religiosa e politica della città.                                     La città venne rapidamente ricostruita conservando l’assetto
     In quest’epoca la città era straziata da continue guerre tra          urbanistico originale, palazzi dalle tipiche linee venete, dalle
     guelfi e ghibellini; ne approfittarono le diverse signorie che si     facciate decorate ad affresco e graffito. È proprio nel corso
     contesero il dominio sulla città, tra cui gli Scaligeri (1320) ed     del Cinquecento che la città vede la sua stagione artistica
     i Visconti di Milano (1385) (9).                                      d’oro grazie all’attività di valenti pittori quali Lorenzo Luzzo
     Solo alla prima metà del Quattrocento Feltre, rotto il vincolo        (1485ca-1526), Pietro de’ Marescalchi (1522ca-1589)

     (9) Comunità Montana Feltrina, Guida al Territorio feltrino, 2003

32                                                                        33
Conformazione della cittadella
Marco da Mel (1505ca-1583) Girolamo Lusa e Gasparo                                 Al centro storico vi si può accedere partendo da Largo                sede del Museo Civico.
Cambruzzi (9).                                                                     Castaldi, si attraversa Porta imperiale, di stile dorico tuscanico    Questo al piano terreno custodisce monumenti marmorei,
Dopo 4 secoli di unione con Venezia, il 10 maggio 1797,                            (ricostruita nel 1500 dalla Repubblica Veneta).                       medaglie e oggetti d’epoca preromana e romana di Feltre,
Feltre fu occupata dalle truppe di Napoleone Bonaparte; fu                         Poi ha inizio Via Mezzaterra, principale arteria della “città         frammenti con iscrizioni paleo venete, ricordi imperiali del
in tale occasione che tutti gli elementi che ricordavano la                        vecchia”. Fiancheggiata da palazzi cinquecenteschi; qui si            foro feltrino, documenti e ricordi della storia medioevale della
repubblica veneta vennero scalpellati.                                             notano Palazzo Bellati e la Chiesa di San Giacomo.                    città.
Con il contratto di Campoformio Feltre, al pari degli altri ex                     Al termine di questa via troviamo Piazza Maggiore, che                Partendo ancora dalla piazza, scendendo per le Scalette
domini veneti, fu ceduta all’Austria.                                              nel complesso rappresenta un insieme armonico di linee                Vecchie, si arriva a porta Pusterla.
Francia ed Austria si succedettero più volte al governo della                      rinascimentali. Al suo centro la Colonna con il Leone di S.
città finchè, dopo l’abdicazione di Napoleone Bonaparte, nel                       Marco (1557) e le statue di due illustri feltrini Vittorino da
1814, Feltre tornò sotto l’imperatore Francesco I.                                 Feltre (1378-1446) e Panfilo Castaldi (1398-1480), al quale
Nel 1848, sull’onda della ventata rivoluzionaria, il popolo                        per primo si deve l’uso in italia dei caratteri mobili per la
insorse ed instituì un Comitato provvisorio. Numerosi sono                         stampa.
i feltrini che pagarono un tributo di sangue alle guerre                           Lo sfondo della piazza è racchiuso dalle leggendarie fontane
d’indipendenza (10).                                                               Lombardesche edificate nel 1487 da Tullio Lombardo e
A seguito del plebiscito del 21 ottobre 1861 Feltre entrò nel                      ricostruite poi nel 1520. Due rampe laterali portano alla
Regno d’Italia.                                                                    Chiesa di San Rocco 1599; sul lato sinistro della piazza
Durante la Prima Guerra Mondiale, la città divenne base                            troviamo Palazzo guarnieri in stile gotico veneziano, mentre
militare per gli approvigionamenti delle truppe sul fronte                         nel punti più alto della piazza di erge il Castello di Alboino.
e sede di smistamento del XVII corpo d’armata italiano                             Attualmente esistono solo due delle quattro torri: la minore
impegnato nel settore del Passo Rolle.                                             ad occidente detta “Torre dell’orologio”, la cui campana
Dal 12 novembre 1917 Feltre fu soggetta all’occupazione                            ai tempi della Serenissima suonava l’agonia dei giustiziati,
Austro Ungarica subendo danni gravissimi. Il periodo post                          e la maggiore, ad oriente, detta “Torre del Campanon” che
bellico fu caratterizzato da una non facile attività ricostruttiva                 richiamava il popolo alla raccolta per la lettura dei proclami.
e da una generale ripresa economica, interrotta nuovamente                         A sud della piazza troviamo Palazzo Municipale, antica sede
dall’occupazione tedesca dell’8 settembre 1943. Qui la città                       dei rettori e l’annesso porticato palladiano con la sala del
non subì bombardamenti ma fu occupata da truppe tedesche                           consiglio ed il teatro.
che spesso influirono sulla popolazione (10).                                      Dalla piazza maggiore scendendo per via Paradiso troviamo il
Nel 1 maggio 1945 le truppe alleate liberarono la città che                        Monte di pietà e la Galleria dei Ferri Battuti “Carlo Rizzarda”,
venne nuovamente decorata medaglia d’argento al Valore                             collocata in un palazzo di stile rinascimentale.
militare per la sua tenace resistenza all’oppressore.                              Sempre da Piazza Maggiore, però per via Lorenzo Luzzo, si
                                                                                   nota sullo sfondo Porta Oria ed a sinistra il palazzo Villabruna
                                                                      FIGURA 3.1   costruito nella prima metà del Cinquecento ed attualmente

(10) Comunità Montana Feltrina, Guida al Territorio feltrino, 2003

                                                                 34                                                                                     35
Mura medioevali a cortina

                                                                            Tra queste alcune sono individuate ed accertate, altre sono
                                                                            un probabile tracciato

                                                                            Porte e torri lungo le mura medioevali
                                                                            Alcuni manufatti sono tutt’ora visibili, altri sono stati
                                                                            inglobati negli edifici odierni ed altri ancora sono presenti
                                                                            come elementi archeologici
                                  PORTA VALNERIA

                                                               PORTA ORIA   Probabili torri lungo le mura medioevali
                                                                            Collocazione suggerita da cambiamenti di spessori murari
                                                                            e cambi di direzione delle mura

                                                                            Castello d’Alboino
                                                                            E la sua cinta muraria, dove la torre a sud-ovest è l’uica
                                              PORTA PUSTERLA                ancora individuabile osservando il fronte nord della Torre
                                                                            dell’Orologio

                  PORTA DE DOMO
                                                                            Vescovado

PORTA IMPERIALE
                                                                            Via Mezzaterra
                                                                            Principale arteria della Città Vecchia

                       36                                                                                                                   37
L’amore per la tradizione
Il centro storico è così una zona molto caratteristica, che           caratteristica assai apprezzabile e rimasta costante in tutte
merita d’essere conosciuta e vissuta a pieno.                         le successive edizioni. Assistere al momento creativo, alla
Come spesso accade gli abitanti del posto, ed in particolare          nascita di un oggetto unico, sottratto all’anonima ripetitività
quelli delle frazioni attorno a Feltre, danno per scontato la         dei processi industriali, ne fa apprezzare maggiormente il
quantità di valore storico-artistico-culturale contenuto tra          valore e fa comprendere quale lunga tradizione stia alle
queste mura.                                                          spalle dei sapienti, tramandata di padre in figlio.
Nel corso degli ultimi anni si è dunque cercato di organizzare        In questa manifestazione il volontariato ha un ruolo importante,
sempre più eventi in loco, in modo tale da coinvolgere la             dando un generoso apporto tutto l’anno per la buona riuscita
cittadinanza che solitamente tende sempre a rimanere al               della mostra.
di fuori dalle mura, dove ci sono la maggior parte dei bar            L’intera cittadinanza mette a disposizione androni e corti di
e zone di ritrovo per i giovani, nonché zona più facilmente           dimore normalmente inaccessibili. Nella fiera trovano spazio
raggiungibile con i mezzi.                                            scenografie, vote a creare atmosfere d’altri tempi, defilè di
Sono così stati organizzati nella cittadella due degli eventi più     moda, gastronomia, concerti, danze, spettacoli teatrali..
importanti della città: la Mostra dell’artigianato ed il Palio;
nonché tutte le altre manifestazioni che prendono piede nella
parte esterna del Castello di Alboino.
                                                                      Il Palio
Si tratta di manifestazioni recentemente entrate nella storia         Ormai da vent’anni il Palio si ripete ogni anno il primo
della città, ma che affondano le loro radici nel suo passato e        finesettimana di agosto.
tradizione; entrambi eventi di richiamo, a carattere popolare,        Si torna al 15 giugno 1404, quando la città si sottomise
fortemente aggreganti e ambientati nel cuore storico di Feltre.       spontaneamente al dominio della Repubblica di Venezia
                                                                      dopo un burrascoso periodo di controversie politiche e
Mostra dell’artigianato                                               militari ed essersi sciolta dai vincoli di fedeltà ai Visconti. In
                                                                      questa giornata, davanti alla cittadinanza, il nobile Vettore
La mostra si prefigura come un vetrina espositiva                     Muffoni consegnò al patrizio veneto Bartolomeo Nani,
dell’artigianato di qualità in un contenitore prezioso quale          inviato dal Doge, le chiavi della città ed un bastone bianco
la cittadella che per l’occasione si anima di nuova vita. La          in segno di dominio. La gioia dei feltrini si trasformò in feste
prima edizione si svolse nel 1987 (11), e l’intento era quello        e ripudi popolari, inoltre, con pubblico decreto, fu deciso
di dar luce e valorizzare il centro storico richiamando artisti       di solennizzare la ricorrenza con l’istituzione di un palio di
ed artigiani emergenti di tutto il Veneto. Particolarmente            quindici ducati d’oro da correre ogni anno (11).
interessanti sono i laboratori nei quali fabbri, vetrai e scultori    Fu nel 1978 che la storica d’arte Anna Paola Zugni Tauro
e cesellatori danno dimostrazioni dal vivo della loro arte,           propose l’idea di rievocare quanto avvenuto nel 1404: il Palio

(11) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001
                                                                                                                                           FIGURA 3.2
                                                                     38                                                                                 39
fece così ricomparsa nel 1979 (12).                                   Eventi nel cortile del Castello
Dame e cavalieri impersonati dagli stessi cittadini, incedono,
avvolti negli abiti medioevali, con andatura solenne, seguiti         Rimanendo sempre nel cuore della cittadella, c’è un altro
da un corteggio di paggi e valletti. Gemme e perle emergono           spazio che è stato recentemente riscoperto per l’organizzazione
sui corpetti o tra i capelli delle leganti signore. Nel corteo sono   di eventi: il cortile del castello.
rappresentate tutte le categorie sociali: contadini, artigiani,       Qui troviamo un’ampia area totalmente vuota che ben si
cortigiane, soldati a a cavallo,artiglieri e prelati.                 presta ad essere utilizzata per una grande diversità di eventi,
Spiccano poi le insegne dei quattro quartieri contendenti:            dai concerti, alle presentazioni di libri, per finire con le lezioni
Castello con il leone rampante d’oro su campo azzurro,                di yoga all’aperto.
stemma della famiglia Gazzi, il Duomo con stella d’oro a otto
punte e la base di tre bande oro su campo blu, emblema dei            Tra i più popolari possiamo ad esempio citare i “Fuochi
nobili Bellati, Port’oria con l’aquila imperiale bicipite boema       Fatui”, un festival di suoni e visioni che propone musica
nera su campo oro e Santo Stefano con il corno da caccia oro          alternativa come il noise rock, funky british ed anche dj, con
su campo rosso, blasone della famiglia Dal Corno.                     l’accompagnamento visivo di proiezioni video sulle mura della
La suddivisione dei quattro quartieri è storica ed è attestata da     torre del castello; serate di cinema all’aperto organizzate da
Antonio Cambruzzi nel 1677 (12).                                      volontari e dall’amministrazione; “La conquista del castello”,
La sfida non è solo a chi primeggia nelle gare (tiro con l’arco,      una gara di beneficenza il cui ricavato va all’associazione
staffetta di corsa, tiro alla fune e corsa dei cavalli), ma ogni      Africa Athletics, gestita da giovani atleti del posto, la quale
rione ha un gruppo di tamburini e sbandieratori che cerca di          vuole portare l’atletica nei paesi dell’Africa in cui questo sport
organizzare al meglio l’intrattenimento e la tifoseria. È proprio     non è conosciuto.
in occasione di queste sfide sportive che vengono chiamati
atleti esterni di fama nazionale, che si mettono a disposizione       Si tratta di un luogo molto suggestivo e soprattutto versatile
di un quartiere per dare il proprio contributo e cercare di           ma contemporaneamente vuoto e trasandato, che nella
ottenere la vittoria.                                                 normalità della situazione, non riesce a raccontare la bellezza
                                                                      del Castello e del suo paesaggio.
Parliamo di una comunità, una città, Feltre, che ha fatto di due
manifestazioni come il palio e la mostra dell’artigianato, due
elementi della propria identità, due strumenti per rafforzare
i legami interni e rinverdire i fasti, non del tutto spenti, di un
passato luminoso che non vuole tramontare, soffocato da una
quotidianità troppo prosaica.

(12) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001
                                                                                                                                             FIGURA 3.3
                                                                  40                                                                                      41
I nostri beni culturali ed
                                                                                                            Constatata la grande importanza di Feltre in tutte le sue                 1. MUSEO DIOCESANO
Il Palcoscenico delle Arti                                                                                  sfaccettature, è evidente il motivo per il quale l’amministrazione        Museo d’arte sacra
                                                                                                            stia cercando di recuperare le bellezze della città per portarle          2. MUSEO CARLO RIZZARDA
                                                                                                            al loro massimo splendore e per consapevolizzare i cittadini del          Museo d’arte decorativa applicata
Il Palcoscenico delle Arti                                                                                  grande patrimonio artistico-storico-culturale che li circonda.
                                                                                                            E’ proprio a partire dal 2018/2019 che è stato avviato un                 3. MUSEO DELLA NATURA
La futura rete culturale feltrina                                                                                                                                                     Palazzo Tomitano. Nuovi spazi per la ricerca, la scoperta,
                                                                                                            progetto chiamato “Palcoscenico deIle Arti”, un nuovo
                                                                                                            modello di riferimento per la valorizzazione del centro storico,          la divugazione di prodotti, dei percorsi, del cibo biologico/
                                                                                                            della città, del territorio e dell’uomo contemporaneo. In primis          naturale e la vallorizzazione del patrimonio naturalistico
                                                                                                            troviamo la finalità di potenziare e riqualificare molti degli            4. L’ARTE DELL’EFFIMERO
                                                                                                            edifici storici e culturali della cittadella, cercando di creare          Castello d’Alboino. Nuovi spazi dedicati alle esposizioni
                                                                                                            una sorta di un sistema culturale che possa coinvolgere a                 temporanee in linea con le attività e gli eventi che si svolgono
                                                                                                            pieno sia i cittadini che tutti gli studiosi ed artisti, sia del posto    in città, per dar luce anche ai giovani talenti ed ai virtuosi (sia
                                                                                                            che di livello internazionale.                                            locali che non)
                                                                                                            Qui vengono coinvolti tutti i musei, il teatro, le biblioteche
                                                          4                 5                                                                                                         5. MUSEO CIVICO
                                                                                                            e non solo, a creare, in aggiunta all’esistente esposizione,
                                                                                   6                                                                                                  Museo della città
                                                                                                            un evento temporaneo, in linea con una tematica lanciata
                                                                                                            di volta in volta dal comune. Si tratta così di una nuova                 6. MUSEO ARCHEOLOGICO
                                    2                                                                       organizzazione e fruizione sia dei musei che dei palazzi, i               Raccolta di reperti archeologici della zona
                                             3                          7
                                                                                                            quali ospiteranno contenuti e attori sempre diversi.
                                                                                                                                                                                      7. MUSEO DEL LIBRO
                                                  8                                                         Si viene così a creare una rete che permea tutta la città e che
                                                                                                                                                                                      Palazzo Borgasio. Nuovi spazi dedicati a biblioteca, archivi
                                                                                                            cerca di coinvolgere tutte le arti, soddisfacendo i gusti più
                                                                                                                                                                                      storici ed aulee studio
                                1                                                                           disparati degli utenti.
                                                      9                                                     Il tema della temporaneità è molto interessante perché è un               8. TEATRO LA SENA
                                                                                                            elemento che regala novità, riuscendo, nella sua diversità, ad            Spazio espositivo dove verrano esibiti i materiali originali della
                                                                                                            attrarre la curiosità di tutti.                                           messa in scena delle storiche opere teatrali
                                                                                                            A seguire troviamo una mappatuta dettagliata del                          9. MUSEO DELLA STORIA
                                                          11                                                funzionamento di questa nuova rete culturale che si potrebbe              Prigioni. Spazi dedicati alla storia dei grandi uomini ed artisti
                                             10                                                             venire a creare grazie alla messa in atto di questo progetto              feltrini: Bernardino da Feltre, Panfilo Castaldi, Vittorino da
                                                                                                            “Palcoscenico delle arti”.                                                Feltre, Luzzo, Tancredi e altri
                                                                                                            Alcuni punti sono esistenti, altri da progettare ad hoc.
                                                                                                                                                                                      10. AREA ARCHEOLOGICA
                                                                                                                                                                                      Piazza Duomo
                                                               Punti culturali esistenti, nuovo riassetto                                                                             11. MUSEO DEL CONTEMPORANEO
                                                                                                                                                                                      Monastero San Pietro in Vinculis
                                                               Punti culturali futuri, idee progettuali

                                        42                                                                                                                                           43
Galleria Carlo Rizzarda                                                                                                                  Palazzo Borgasio                                                      Teatro La Sena
È una galleria d’arte moderna nata dalla donazione da               spazi espositivi temporanei), verrà ospitata la collezione           Palazzo Borgasio nel Cinquecento appartenne alla famiglia             Il Teatro de la Sena, ovvero “della scena”, è ospitato al primo
parte dell’artista del ferro battuto Carlo Rizzarda della sua       privata di un altro voto noto feltrino: l’architetto Franzoia        Villabruna, una delle più importanti della città, come                piano del Palazzo della Ragione, edificio Cinquecentesco
produzione e collezione d’arte privata.                             Ferruccio, il quale dona alla comunità un tesoro di vetri d’arte     testimonia lo stemma in pietra infisso nell’angolata sinistra,        costruito a partire dal 1510 dopo la distruzione della fabbrica
“Era suo preciso proposito di instituire non un museo morto,        : 32 opere di Carlo Scarpa, 120 di Vittorio Zecchin, altre di        all’altezza del secondo piano. Le dimensioni della costruzione        preesistente da parte delle truppe di Massimiliano d’Asburgo
come tanti altri, ma vivo, rinnovantesi nel tempo.”                 Zuccheri e Bianconi, nomi che hanno fatto la storia del vetro        sono accentuate dal severo impaginato architettonico della            e caratterizzato dal loggiato palladiano del 1558. Il salone,
Così il biografo di Carlo Rizzarda riferisce ciò che l’artista      d’arte del secolo scorso a livello italiano e non solo circa (14).   facciata, organizzato attorno al portale d’ingresso in pietra         inizialmente adibito alle riunioni del Maggior Consiglio, fu
aveva confidato all’architetto Alpago Novello il 30 sett embre      “Il nuovo allestimento -curato dallo stesso architetto-, quanto      e alle pentafore del piano nobile e del secondo piano, che            destinato a pubblico teatro nel 1684 con la costituzione di un
1928, giorno dell’inaugurazione del Museo Civico (13).              mai pertinente con i ferri battuti di Carlo Rizzarda, ridisegnerà    corrispondono ai grandi saloni passanti dell’interno. Il palazzo      Teatro Sociale a due ordini di palchetti di proprietà privata,
La scelta dell’artista di donare tutta la sua collezione a Feltre   la geografia del museo, dando un respiro nuovo alla                  appartenne, oltre che ai Villabruna, anche alla famiglia              appartenenti a famiglie nobili e cittadine (16)
deriva dalla sua generosità, l’attaccamento alla città natale, il   struttura ed accrescendone ulteriormente l’interesse artistico       Borgasio, come testimoniato da due mensoloni in pietra con            Già dal 1621 vi si teneva “…una Sena (scena) per recitar
comprensibile orgoglio ed il compiacimento per il successo di       e scientifico ben oltre i confini regionali”, il commento della      lo stemma di questa famiglia, attualmente conservati presso           commedie in Carnevale”. Nel XVIII secolo l’attività fu intensa
una vita che era nata in mezzo agli stenti.                         conservatrice dei musei cittadini Tiziana Casagrande.                il Museo Civico. Nel Settecento, la proprietà passò alla              e nel 1729 Carlo Goldoni vi rappresentò “Il buon padre” e
Qui si conservano non solo le sue opere, ma anche tutti                                                                                  famiglia Pasole, per poi essere utilizzato, fino alla prima metà      “La cantatrice”.
quegli oggetti che testimoniavano la cultura alla quale lui         Aspetto però da non sottovalutare è che così facendo si viene        di questo secolo, come caserma, dedicata a Nicolò e Antonio           Nel 1971 furono avviati i primi interventi di restauro che si
apparteneva. Tra le sue opere troviamo anche lavori non             a creare un’esposizione permanente utilizzando quello spazio         De Mezzan.                                                            protrassero con alterne vicende fino agli anni ‘90 (16).
ultimati, ma che comunque danno valore al suo operato e             che fino a prima veniva utilizzato per le mostre dell’effimero.      Ospitava fino al 2010 nei suoi locali la sede dell’Istituto
tutto ciò che gli è appartenuto. Non faceva dunque distinzioni      Ne consegue così un’ovvia necessità: ritrovare in cittadella         Universitario di Lingue Moderne di Milano-Feltre. All’interno,        Il 3 dicembre 2018 è stata una giornata di particolare
tra arti “maggiori” e “minori”, ma per lui tutto ciò che era        uno spazio adeguato per questa funzione temporanea.                  il palazzo conserva alcuni ambienti decorati con stucchi di           significato artistico e culturale per la città di Feltre, quando è
artigianale, frutto di genio e applicazione, è opera d’arte a                                                                            epoca settecentesca (15).                                             stato presentato il progetto “Nuovi Scenari”, attraverso il quale
tutti gli effetti.                                                                                                                                                                                             l’amministrazione comunale intende ridare vita e splendore ai
Non ci è dato conoscere l’allestimento originario della                                                                                  Qui è pevista una riqualificazione che vede il trasferimento          materiali di scena del teatro de la Sena, ora custoditi nelle
Galleria in quanto fu soggetto di un grosso furto nel corso                                                                              della Biblioteca civica di Feltre, l’accorpamento della collezione    soffitte del Palazzo Pretorio creando una mostra permanente.
del 1972, tanto da spingere l’amministrazione a disallestire                                                                             libraria dell’Università IULM e della Comunità Montana                Tutto ciò a partire, naturalmente, dall’antico sipario, dipinto
completamente il primo piano (13). In questa occasione                                                                                   Feltrina, e la progettazione di uno spazio d’archiviazione            da Tranquillo Orsi (lo stesso decoratore del sipario della
vennero rubate alcune delle opere più interessanti; sono state                                                                           contenente tutti i libri storici della città e non solo, rendedolo    Fenice di Venezia) nel 1843.
scorniciate tutte quelle opere che al tempo potevano essere                                                                              visitabile solo a studiosi e ricercartori. A tutto ciò vediamo
facilmente messe in commercio, di piccole dimensioni da                                                                                  l’aggiunta di aulee studio sia di gruppo che individuale. Nel
collezione privata. Vennero così perse opere di Palizzi, Gioli,                                                                          complesso si andrebbe a creare un vero e proprio Museo del
Carrà, Pasini e altri ancora.                                                                                                            libro.
Oggi questa esposizione gode di un ulteriore valore in quanto,
nell’ultimo piano del palazzo (originariamente dedicato agli

(13) Comar, N. La Collezione Rizzarda : dal secondo Ottocento alle arti decorative degli anni Venti, Milano, Charta, 1996                (15) Bona, A., Conte, T. Feltre. Architetture della città storica, Feltre, 1999
(14) L.M., Vetri d’autore, collezione donata alla città, 2018 (www.corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2018/12/22/news/              (16) Anonimo, Teatro de La Sena (www.visitfeltre.info/it/palazzi-totem/teatro-de-la-sena), consultato il 15 maggio 2019
vetri-d-autore-collezione-donata-alla-citta-1.17590395), consultato il 15 maggio 2019

                                                                44                                                                                                                                            45
Il progetto Platea Magna                                                                                               Centro storico
                                                                                                                       di Feltre

Nel dettaglio della rivalutazione che sta ormai prendendo
piede in tutta la città, di particolare interesse è quella che
riguarda la zona di Piazza Maggiore, che ha preso il nome di
“Platea Magna”.                                                                                                                                 ZOOM IN
L’iniziativa è stata decisa con l’intento di affiancare al
grande sforzo profuso negli ultimi anni nel recupero e nella
valorizzazione dei beni culturali del centro storico un ulteriore
significativo impegno anche per lo sviluppo del tessuto socio-                                                                                                                       POLO BIBLIOTECARIO
economico della cittadella. L’obiettivo è quello di offrire un
“prodotto turistico” coerente con la storia e i caratteri della                                                                                                     7
                                                                                                                                        CHIESA DI S.ROCCO
città, che alimenti l’economia locale, nel prezioso contesto                                                                                                                     8
                                                                                                                                         E S. SEBASTIANO
della parte antica di Feltre.                                            Progetti di valorizzazione/riqualificazione
Sono così stati recuperati i fondi per la sistemazione dei Pozzi
del 1500, delle Fontane lombardesche (opera di Tullio o                                  1. Fontane Lombardesche
Pietro Lombardo nel 1487), della Piazza, del Palazzo Gazzi,                                                                                            1        6
                                                                                  2. Illuminazione Piazza Maggiore                                                                          9
delle Torri del Castello, del Teatro La Sena e per riprogettare                                                        PLATEA
l’illuminazione cercando di dare un valore aggiunto a quello                                       3. Palazzo Gazzi
                                                                                                                       MAGNA
storico culturale (questo progetto di lighting design è stato
                                                                                                  4. Teatro La Sena                                         2
affidato al designer Romano Baratta).
Alcuni di questi lavori sono stati già portati a termine, altri                             5. Pozzi del Ciquecento                                                     3
sono in corso d’opera.                                                                                                                             PIAZZA MAGGIORE
                                                                                              6. Torre dell’Orologio
Ad esempio il recupero dei locali commerciali di Palazzo                                      7. Castello di Alboino
Gazzi (il cui termine è previsto nel 2021) è destinato alla                                                                                        4
riapertura di un’attività di bar e ristorazione di qualità nei                              8. Torre del Campanon
locali che furono della “Belle Epoque”; un progetto varato
                                                                                                9. Palazzo Borgasio                                    5
dalla giunta feltrina che ha inoltre, tra gli altri obiettivi, quello
di promuovere l’occupazione nel settore dell’accoglienza e di                         Attuali punti bar/ristorazione                                   COMUNE DI
stimolare l’iniziativa imprenditoriale nel centro storico, area                                                                                          FELTRE
meno dinamica rispetto ad altre della città.                                              Nuovo Centro Culturale

                                                                    46                                                                                                      47
In questo complesso di lavori, l’intento è quello di inserire        partenza per dare una nuova vita al punto principale del
anche il Castello della cittadella, da sempre simbolo di             centro storico; il desiderio sarebbe di riuscire nell’intento entro
Feltre in quanto visibile da ogni angolazione delle frazioni         il 2019.
circondanti, grazie alla sua posizione sulla cima del colle.         Da qui la mia collaborazione con l’amministrazione del
Qui il discorso però è un po’ più complesso: lo stabile al           Comune di Feltre, che vede la progettazione sia degli spazi
giorno d’oggi non è di proprietà del Comune. Nel corso               interni che di quelli esterni del complesso storico.
della storia è passato sotto il demanio militare, diventando         Nello specifico della riqualificazione del cortile esterno,
sede delle caserme, poi spostatesi in un’altra zona della città,     è necessario ricordare il fatto accaduto nel bellunese il 29
fuori dal centro storico.                                            ottobre 2018, quando una forte ondata l’uragano Vaia
Da allora il Comune è riuscito ad acquisire appunto le due           ha distrutto una parte massiccia del nostro patrimonio
Torri rimaste del Castello ed una piccola parte del corpo            paesaggistico, sdradicando molti alberi (oltre che causare
centrale.                                                            cedimenti del terreno e la distruzione di dimore e soprattutto
La Torre dell’Orologio è già stata restaurata ed inaugurata nel      Nello specifico della riqualificazione del cortile esterno,
giugno del 2018. Oggi è sede del Fondaco, associazione, ed           è necessario ricordare il fatto accaduto nel bellunese il
è visitabile; è infatti possibile salire fino in cima e godersi il   29 ottobre 2018, quando una forte ondata l’uragano
fantastico paesaggio che offre la città storica con la possibilità   Vaia ha distrutto una parte massiccia del nostro
di vivere un’esperienza immersiva grazie all’utilizzo di realtà      patrimonio paesaggistico, sdradicando molti alberi
virtuali che ti fanno rivedere e dunque rivivere l’antica            (oltre che causare cedimenti del terreno e la distruzione
atmosfera della piazza.                                              di dimore e soprattutto tetti). Molte città ne sono uscite
L’altra Torre è chiamata “El Campanon” (vero e proprio               dannedggiate, tra cui appunto anche Feltre, che ha visto
Landmark per la città) e la sua riqualificazione è prevista nel      il crollo di molti alberi secolari, anche nel cortile del
corso dei prossimi anni. A questa vi si può accedere dalla           nostro Castello d’Alboino.
parte del corpo del castello già posseduta dal Castello.             Questo è stata ovviamente una grande perdita per la
Per completare questo progetto di riqualificazione è obiettivo       città, poichè vedere il nostro verde distrutto è sempre
dell’amministrazione quello di recuperare anche il restante          un vero e proprio colpo al cuore, però, nell’aspetto
corpo del Castello, ora in parte abbandonato ed in parte             negativo dell’accaduto, in cima al colle delle Capre si
occupato da privati.                                                 è venuto a creare un grande spazio aperto che concede
Così facendo si andrebbe ad aggiungere un prezioso                   una bellissima visuale su tutto il paesaggio circostante.
tassello ai tanti interventi di recupero e salvaguardia dei          Risulta dunque interessante cercare di far rivivere questo
palazzi monumentali del centro storico che l’amministrazione         luogo dopo un accaduto così tragico e trasformare
comunale di Feltre persegue, con fini conservativi del               quello che è stato un evento doloroso, in un potenziale
patrimonio culturale, ma anche sociali di rivitalizzazione di        per la città.
un centro, oggi come ieri, nevralgico per la città.

Per fare questo, è necessario presentare al Demanio Militare
un progetto di valorizzazione che sia degno di poter ricevere
finanziamenti e che possa essere scelto come punto di

                                                                                                                                           FIGURA 3.4
                                                                 48                                                                                     49
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