AURORA La rinascita del Castello di Alboino - POLITesi
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Elaborato di Laurea Magistrale di Stefania Fontana matricola 895397 Corso di studi in Interior and Spatial Design a.a. 2018/2019 Relatore: Davide Fassi
INDICE 00 L’ABSTRACT 9 05 SVILUPPO PROGETTUALE 05.1 Stato di fatto 75 01 05.2 Aurora attraverso i sensi 78 05.3 Personas 81 INTRODUZIONE 13 02 IL FASCINO DEL FELTRINO 06 GLI SPAZI INTERNI 06.1 Le destinazioni d’uso 91 02.1 La sua importanza strategica nel corso della storia 19 06.2 I flussi 96 02.2 Il paesaggio ed il turismo sportivo 23 06.3 Piante e sezioni materiche 100 02.3 Il territorio ed i suoi servizi 26 06.2 Lo spazio espositivo temporaneo 106 06.3 L’ostello 110 06.4 Lo spazio multifunzionale 112 LA CITTADELLA, 03 TRA ARTE E MEMORIA 03.1 Secoli di storia 03.2 L’amore per la tradizione 33 38 07 VISIONI: IL PERCORSO ESPOSITIVO DIDATTICO 03.3 I beni culturali ed il Palcoscenico delle arti 42 07.1 Il funzionamento 117 03.4 Il progetto Platea Magna 46 07.2 I materiali utilizzati 120 07.3 Prospetti meterici 122 04 07.4 Le Visioni 124 CASI STUDIO 04.2 Dare nuova vita ai castelli 04.3 L’arte dell’effimero 04.4 Una nuova visione dell’ostello 53 56 60 08 CONCLUSIONI 08.1 Bibliografia 142 04.5 Il paesaggio raccontato 64 082 Ringraziamenti 146 04.6 Giochi di luce 68
L’abstract Aurora è il nuovo Centro Culturale Feltrino, situato nel loro viaggio in montagna la bella Feltre e che necessitano bel mezzo della cittadella antica, uno spazio suggestivo di un’accomodazione economica dall’atmosfera accogliente dall’atmosfera unica, grazie alla sua bellezza storica e e domestica, oppure agli sportivi che partecipano alle varie paesaggistica, che grazie alla sua vicinanza con l’odierna manifestazioni in loco e che arrivano dalle più disparate parti Biblioteca Civica ed il futuro Museo del Libro, può diventare d’Italia e del mondo; inoltre qui possono trovare ospitalità un importante catalizzatore di nuovi flussi ed interessi. gli artisti invitati in occasione degli eventi, ed anche gli utenti Si tratta di un complesso dalle enormi potenzialità di locali che magari, in caso di serate organizzate nello spazio aggregazione, che ha come finalità la volontà di facilitare esterno, possono decidere di sostare al Castello per una notte; gli scambi culturali e di avvicinare alla città sia i turisti che, - Tre spazi per le associazioni cittadine, i quali offrono soprattutto, i cittadini, stimolandone una partecipazione attiva. situazioni di dibattito e confronto in modo molto informale e Fondamentale è l’aspetto didattico del progetto, che vuole confortevole, come ci si trovasse nel proprio salotto di casa, portare gli utenti alla scoperta non solo del Castello, ma in linea con le usanze del nostro territorio. anche della città stessa, del suo paesaggio e della creatività Sempre nell’ottica di recupero sociale della cittadella feltrina, i dei suoi protagonisti. servizi di bar e ristorazione sono pensati in collaborazione con Tale intento progettuale ha ricaduta immediata sul territorio le attività circostanti, in modo tale da favorire uno sviluppo più urbano circostante che, superando la prevalente concezione diffuso possibile. “museografica” del centro storico, determina un recupero Per quanto riguarda invece il cortile esterno, dove già tutt’ora della sua funzione sociale, di centro a tutti gli effetti della vita vengono organizzati alcuni eventi, questo è stato progettato cittadina. con la finalità di tradurre in fattore positivo i danni causati Aurora vede al suo interno diversi spazi, ognuno dei quali con dall’uragano Vaia nel recente 29 ottobre 2018, i quali hanno destinazioni d’uso dfferenti: determinato una grande perdita di verde, lasciando una vista - Uno spazio espositivo temporaneo, che può essere in primis totalmente scoperta. Da qui nasce Visioni, l’idea di avere utilizzato dal Comune per l’organizzazione delle mostre in un percorso espositivo-didattico che, grazie alla presenza linea con il progetto culturale del “Palcoscenico delle arti”, di totem informativi, riesce a narrare la storia non solo del le quali cambieranno di volta in volta in base alla tematica castello ma anche del paesaggio che lo circonda, facendo lanciata; poi sarà messo a disposizione anche delle menti rivivere il tutto per una seconda volta. creative del luogo e non, in modo tale da mettere in luce le Si tratta di un percorso che offre la possibilità all’utente di loro abilità, data la grande presenza di artisti ed artigiani nel guardare con occhi diversi Feltre e le sue bellezze, spesso date territorio; per scontate, soprattutto dai cittadini. - Uno spazio multifunzionale dedicato all’organizzazione di workshop, incontri e presentazioni, la cui tematica è sempre Va infine ricordato che il rilancio di questo complesso strettamente connessa alla tipologia di mostra/evento presente costituisce un importante intervento di salvaguardia dei beni nel Castello; artistici e architettonici interessati, con notevoli ripercussioni - Un’ostello dedicato ai turisti che scelgono tra le mete del non solo per la città di Feltre, ma anche nelle aree circostanti. 8 9
Introduzione Da sempre legata alla mia terra, ho voluto concludere questo riferimento, ma è ancora di demanio militare, in quanto in mio percorso universitario applicando le mie conoscenze in un passato è stato utilizzato come sede delle Caserme. progetto di riqualificazione per la mia città: Feltre. Per questo motivo recentemente l’amministrazione ha deciso Si tratta di un piccolo comune che ha tanto da offrire dal punto di proporre un progetto di riqualificazione e conservazione di vista storico, culturale e paesaggistico, sia per i cittadini che del Castello in modo tale da poterne ottenere finalmente la per i vistatori. proprietà; da qui l’idea di poter contribuire al miglioramento Io stessa mi rendo conto di imparare di giorno in giorno dell’immagine e dell’economia della mia città proponendo qualcosa di nuovo a riguardo; basta solo cambiare punto di come lavoro il mio elaborato di Laurea Magistrale. vista e si scoprono dettagli che fino a prima non avevi mai notato. Uno scorcio attraverso una piccola feritoia, un albero secolare, una nuova decorazione rinascimentale. Tutto ciò mi rende molto orgogliosa della cittadina in cui vivo e che da sempre ha avuto, nella sua semplicità, molto da offrirmi, soprattutto da un punto di vista umano. Il mio progetto vuole dare una nuova vita al punto della nostra città che è stato in passato e continua ad essere l’elemento identificativo di Feltre: Il Castello d’Alboino, situato sulla cima del Colle delle Capre, ben visibile dai dintorni del territorio feltrino. Oggi il Castello e il suo territorio esterno si presentano in uno stato di quasi totale abbandono, eccetto alcuni lavori che sono stati parzialmente realizzati e altri, come l’intervento sulle due torri, ancora in fase di progettazione. Un vero e proprio peccato considerando la sua posizione strategica, l’atmosfera magica che continua a trasmettere, e le sue molteplici potenzialità. In questo mio percorso ho collaborato anche con il Comune di Feltre, il quale si è visto interessato alla mia intenzione di intervenire sul Castello. Questo bene infatti non è ancora proprietà comunale, sebbene sia il suo principale punto di 12 13
Il fascino del feltrino Ci troviamo in Veneto, provincia di Belluno, ai piedi delle o graffite. Le automobili salgono discrete, senza rombo, bellissime Dolomiti, circondati dal verde, a circa un paio d’ore scendono senza violenza. Il lato nord del colle è un bosco sia dalla famosa Cortina d’Ampezzo che dalla splendida fitto ed intatto; chi lasci la via centrale della città moderna Venezia. Tra monti, laghi e, addirittura, il mare, non manca prima de ponte sul torrente Colmeda e prenda la via per proprio niente. Il territorio del feltrino offre città, borghi e Belluno, della città antica non vede traccia, tranne al sommo località di estremo interesse storico, artistico e paesaggistico, del bosco, la torre e la parte più alta del mastio medievale del diventate nel corso degli anni importanti mete turistiche per castello, i nuovi quartieri a nord si ha il senso che siano tirati gli amanti della natura e della tradizione; si tratta di veri e indietro con reverenza, che quegli abitanti vogliano godersi a propri gioielli nelle Dolomiti che meritano di essere conosciuti distanza la bella veduta silvestre…” ed esplorati. Paolo Monelli (1891-1984) L’attuale fisionomia di Feltre e del suo territorio è il prodotto di un’evoluzione complessa e articolata, di lunghissima durata, nel quale hanno interagito molteplici fattori: dislocazione geografica, assetto morfologico dei luoghi, vicende storiche e caratteristiche antropiche. Tutto ciò ha influito a connotare un’area dove l’arte, la cultura e le tradizioni si combinano armonicamente. Tra le piccole città venete, Feltre è une delle più pittoresche ed interessanti: in essa la parte moderna non si sovrappone all’antica, chiusa entro le mura e raccolta sulla collina, ma vi convive armonicamente. “… L’affettuoso grido mi ha dunque richiamato a Feltre; che è tutt’ora una delle città meglio conservate d’Italia; raccolta su un ripido colle, solida, ma ariosa; le strade sono aperte al vento delle vette, si scende e si sale sul fianco meridionale del colle per scalinate ed arte e voltoni che non hanno nulla di fosco: si sente che un amore vigile ne cura gli aspetti ed il decoro. La via Mezzaterra che dalla secentesca porta imperiale sale alla serena Piazza del Teatro ed al castello è un’illesa meraviglia, vi si allineano case e palazzotti di un bel cinquecento veneziano con facciate qua e là ancora affrescate 17
La sua importanza strategica nel corso della storia L’importanza strategica del feltrino è testimoniata dal passaggio della Via Claudia Agusta Altinate, antica strada romana che congiungeva l’emporio di Altino sull’adriatico con Augsburg sul Danubio, che fu già in origine munita di torri e fortificata come ricorda la colonna di Cesiomaggiore. Al tempo delle invasioni mantenere sotto controllo la viabilità verso nord divenne di fondamentale importanza per i nuovi dominatori, che ampliarono le fortificazioni e ne costruirono di nuove. Pertanto furono proprio le torri di difesa e di avvistamento a trasformarsi in forti e castelli. Tra i più importanti in quel tempo abbiamo quello di Feltre, Arten, Fonzaso, Arsiè, la Rocca, il Covolo, la Scala, S. Donato, Valdiniga, Val Rosna, Servo, Pedavena, la Casazza, Lusa, Arson, Cesio, Cergnai, Mis, Bivai, Cesana, Castellazzo, Pezzol, Nemeggio, Cellarda, la Rocchetta, Quero, Castelnuovo e Tomo. Secondo uno storico locale, il territorio sarebbe stato diviso in più di 200 feudi. I castelli furono al centro di lotte e contese per tutto il secolo XIV e per questo vennero distrutti dopo il 1422 per ordine della Repubblica di San Marco, che ottenne così il doppio effetto di eliminare una possibile minaccia per la sicurezza dello Stato Veneto (ribellioni) e obbligò i nobili a spostarsi nella città che si ingrandì ulteriormente (1). A seguire alcuni dei castelli ancora visitabili e, nello specifico, il nostro Castello d’Alboino. (1) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 FIGURA 2.1 18 19
Castello di Quero La gola di Quero per chi arriva dalla pianura, è il primo quell’altezza. punto di contatto con le Preapli. In prossimità della stazione A tale sistema difensivo vennero poi aggiunti la Bestia a Enego ferroviaria di Quero, troviamo il Castelnuovo, punto di ed il Castello di Enego. L’insieme venne chiamato il Passo passaggio obbligatorio posto a chiudere l’accesso alla media Forte del Canal del Brenta. Valle del Piave, e dunque adatto all’uso dell’artiglieria; un vero e proprio punto strategico molto desiderato anche dai tedeschi. Il Castello d’Alboino Il castello è costituito da due torri ai lati, attraversato da un Il Castello venne ricostruito sulla cima del colle delle Capre, ampio sottopassaggio centrale dove un tempo passava la su una preesistente torre di vedetta romana, dai Longobardi via principale che poteva essere controllata o bloccata con di Alboino (da cui il nome), a seguito della distruzione e facilità. dell’incendio della città da parte degli stessi nel corso del 569. Originariamente era completamente cinto da mura con quattro torri angolari, secondo la composizione tradizionale La Chiusa e la Rocchetta dei manieri presenti in tutta l’area. Ora delle quattro Tra Quero e Feltre, in località Chiusa di SanVittore, ai piedi possiamo ammirarne solo due: la Torre dell’Orologio e quella del Monte Miesna, erano poste le fortificazioni feltrine a del Campanon, che ancora oggi domina con la sua altezza sbarrare il passaggio. Qui in posizione più alta troviamo il l’intero complesso. Santuario dei SS, Vittore e Corona, sorto su precedenti edifici La torre dell’Orologio si affaccia sul sagrato della Chiesa dei difensivi dominati dalla Rocchetta, oggi distrutta e della Santi Rocco e Sebastiano e su Piazza Maggiore e rappresentava quale possiamo apprezzare solo la posizione strategica e l’antico accesso al castello. In cima notiamo una particolarità: qualche muro rovinato una mezzaluna di provenienza mediorientale, parte del Il complesso difensivo quindi, costituito dalla Chiusa, dal bottino di guerra dei Veneziani raccolto durante la battaglia Santuario e dalla Rocchetta era una postazione avanzata di Lepanto del 1571. fondamentale nella difesa della città. Nel fronte ovest troviamo inoltre uno stemma in marmo bianco che risale al 1324 che rappresenta uno scudo di foggia gotico antico scalpellato nella parte inferiore. La parte superiore Covolo del Brenta dello stemma conserva l’originaria iscrizione, in caratteri gotici A pochi km da Primolano, in direzione Bassano, resti di grosse epigrafici rotondi, la quale è ancora chiaramente leggibile e mura merlate dentro una caverna inaccessibile sono quanto riporta un’iscrizione celebrativa della dominazione scaligera. rimane di una fortificazione probabilmente già in uso in epoca Gli Scaligeri infatti mantennero il controllo su Feltre fino al romana, un tempo ritenuta inespugnabile: la rocca superiore 1337, anno in cui Carlo di Lussemburgo e Giovanni duca del castello del Covolo. Originariamente vi si accedeva per di Carinzia e conte del Tirolo presero Feltre con le armi per mezzo di un argano che sollevava persone e oggetti fino a conto di Giovanni re di Boemia (2). (2) Pontin, L. Tracce di pietra. Stemmi, orologio e potere nel medioevo di Feltre, Reggio Emilia, Antiche Porte editrice, 2018 FIGURA 2.2 20 21
Il paesaggio ed il turismo sportivo Le analisi fisiche condotte da Andrea Bona, Marco De d’ingresso, sul lato occidentale, al piano terra, sono scolpiti Se una persona ha passione per la natura, le escursioni e le anni fa le acque si ritirarono, lasciandoci un magnifico tesoro Giacometti e Francesco Doglioni sulla struttura di questa in bassorilievo tre stemmi: il primo indica la signoria Scaligera montagne non può non innamorarsi del paesaggio che offre geologico di fossili del Mesozoico (6). torre, sembrano confermare la datazione di primo impianto che governava Feltre nel 300, quello al centro è lo stemma di il Feltrino. Le Vette Feltrine sono il gruppo più meridionale delle che viene riportata sull’iscrizione (3). Feltre, mentre di quello a sinistra non se ne conosce tutt’ora Dolomiti e già nel 1700 godevano di fama internazionale, La primitiva costruzione venne però in seguito pesantemente il significato (3). Abbiamo prima citato le Dolomiti, la catena montuosa delle per l’eccezionale ricchezza della flora, tanto da richiamare modificata, al punto che oggi sembra difficile stabilire L’edificio principale ospita anche una piccola cappella, una Alpi orientali, inserita nella World Heritage List dell’UNESCO, studiosi da gran parte d’Europa (7). Queste risorse naturali addirittura quanto fosse alta la torre. Sicuro è che fosse cucina e la sala d’armi, dove ancora oggi sono conservati che si estende nelle tre regioni Trentino Alto Adige, Veneto e costituiscono un elemento caratterizzante e prezioso l’accesso, ossia una sorta di porta-rivellino con probabile ponte dei bellissimi affreschi, attribuiti al pittore feltrino Lorenzo Friuli Venezia Giulia, e che include le incredibili diciotto vette nell’epoca in cui la centralità delle problematiche ambientali levatoio, caratterizzata da un lungo passaggio interno che Luzzo ed alla sua scuola. Lo stesso pittore affrescò il Castello che si innalzano oltre i 3’000 metri. Abbiamo qui tesori come per la sopravvivenza del pianeta e per una migliore qualità proteggeva la ripida strada di accesso al nucleo duecentesco esternamente nel 1518; di questi dipinti oggi rimane solo la Marmolada, Le Tre Cime di Lavaredo, Il Monte Civetta e della vita emergono con sempre maggiore evidenza. del fortilizio, costituito probabilmente dal mastio, dal castello qualche piccolo lacerto (4). molto altro. Feltre è diventata nel 1993 sede di un Parco Nazionale, quello propriamente detto e da una cortina muraria dotata di torri. Il cortile interno presenta un pozzo al Tardo Medioevo costituito Crocevia delle culture italiana, tedesca e ladina, offre uno delle Dolomiti bellunesi, che si estende per 32mila ettari su 15 Sul lato occidentale della Torre doveva trovarsi la porta che da una vasca monolitica. panorama spettacolare: pareti di roccia, ghiacciai, sistemi comuni e comprende tutte le Alpi feltrine, i monti del sole, il dava accesso a questa complessa struttura difensiva. L’ipotesi Originariamente si poteva entrare nel Castello attraverso una carsici, guglie altissime, torri e pinnacoli che lo stesso Le gruppo schiara-Talvena e che spazia dal Cismon al Piave e, è avvalorata dal fatto che ancor oggi in questa parte della porta che sovrastava le attuali Fontane Lombardesche costruite Corbusier ha definito “la più bella opera architettonica del verso nord, raggiunge il basso Agordino ed il bacino del Maè Torre son chiaramente visibili le tamponature di una porta nel corso del Quattrocento e si apriva sul lato occidentale mondo”(6). (7). carraia affiancata sulle sinistra da un accesso pedonale (3). della Torre dell’Orologio (4). Secondo la testimonianza di Bonifacio Pasole (1580) sulla Attualmente il Castello è ben visibile dalle strade che giungono Il nome delle Dolomiti si deve al loro divulgatore, il geologo Alla vastità di territorio corrisponde una varietà inimmaginabile parte alta della struttura era dipinto un grande Leone di a Feltre oltre che da Piazza Maggiore dove parte la piccola francese Dieudonné Dolomieu, che scoprì le proprietà di panorami, flora, fauna, ambienti, persino climi, con San Marco, poi sostituito nel 1509 dai soldati imperiali con salita che raggiunge l’ingresso del maniero. della dolomia, una roccia calcarea ricchissima di dolomite, moltissime specie animali anche rare e protette, come la un’aquila nera imperiale stringente tra gli artigli un leone Nel XII sec, Feltre venne coinvolta in un lungo periodo di presente appunto in queste montagne. Questa roccia dona lince, orso, camoscio, aquila reale e la pernice. alato, emblema di Venezia (3). guerre che vide coinvolti feltrini e bellunesi contro i trevigiani, alle montagne un particolare colore bianco (per cui sono L’antica frequentazione di questi monti ed il suo eccezionale Per quanto riguarda invece la torre del Campanon, questa che cercavano il controllo delle strade verso nord. Così il anche chiamati “Monti Pallidi”) che all’alba e al tramonto patrimonio storico-antropico, trova riscontri da campagne di veniva utilizzata per annunciare, con il suono delle sue Vescovo Drudo nel 1179 intervenne per trasferire la città in assume un colore che va dal rosa al rosso fuoco. scavi che hanno condotto scoperte sensazionali. Ad esempio campane, l’inizio delle esecuzioni capitali e per comunicare, un luogo più elevato e sottrarla ai nemici. È cosi a tale data La magica proprietà di questa pietra è spiegata dal fatto che sul Monte Avena (zona ricca di malghe, boschi e anche valido attraverso segnali di fuoco o fumo, con il Santuario dei Santi che si fa risalire l’inizio della costruzione delle mura della città fino a 250 milioni di anni fa questa zona era ricoperta da comprensorio sciistico), sono stati individuati reperti risalenti Vittore e Corona sul Monte Miesna. Al di sopra della porta e la rifondazione del Castello d’Alboino (5). conchiglie, coralli e alghe: c’era il mare, infatti 70 milioni di a 40.000 anni fa. (3) Pontin, L. Tracce di pietra. Stemmi, orologio e potere nel medioevo di Feltre, Reggio Emilia, Antiche Porte editrice, 2018 (6) F. Antonia, Le Dolomiti: la più bella opera architettonica, 2014 (www.agendalugano.ch/episodes/941/le-dolomiti-la-piu- (4) Anonimo, Castello di Alboino, (www.infodolomiti.it/dolomiti-da-vedere/castelli/castello-di-alboino/6760-l1.html), bella-opera-architettonica), consultato il 23 aprile 2019 consultato il 10 aprile 2019 (7) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 (5) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 22 23
Nel complesso il feltrino ospita circa 1600 specie di piante Feltre, che tutte le estati vede la partecipazione di atleti della vascolari, sulle circa 6000 dell’intera nazione; un numero nazionale italiana ed olimpionici). che è assimilabile a quello di tutte le isole britanniche (8). I tesori più invidiabili possono essere ammirati dagli altipiani “(...) è bella, è splendida, è incantevole la città di feltre col ed è necessaria un po’ di fatica per raggiungere queste suo territorio così ricco, così vario, così pittoresco; colla sua quote. Ma per godere delle bellezze paesaggistiche basta corona di monti dalle forme bizzarre, dalle altezze superbe e anche percorre sentieri molto più facili e adatti a tutte le età e dalla armoniosa corrispondenza tra loro (…); colla sua vita capacità, che si distribuiscono lungo tutto il territorio; Le falde di fonti, di ruscelli, di torrenti; colla sua gloria di valli e di detritiche e le balze rocciose della parte più occidentale del colli gareggianti tutti di leggiadria, di produzione, di gioia; territorio feltrino, i vigneti, i sentieri disseminati di capitelli e coi cento suoi paeselli ridenti di semplicità rusticana, e colle altre opere storiche, gli altipiani ed i terrazzi del Lamonese, signorili sue ville, troneggianti in mezzo a girdini, a bruoli, a le valli che conducono verso il massiccio del Monte Grappa. vigneti, talvolta suoi lembi dissodati da patrizi romani, tal’altra Ovviamente si tratta di luoghi frequentabili in tutte le stagioni, fra le rovine di castelli medievali, e sempre dove la natura ha in estate come in inverno, soprattutto per gli appassionati di più forza e più grazia”. Sci, Snowborad ed alpinismo. Nel feltrino troviamo il comprensorio sciistico del Monte Da A. Vecellio, nell’incipit de Il Feltrino Illustrato, 1898 Avena, mentre appena fuori possiamo raggiungere in poco tempo quello di Alleghe, quello del Passo San Pellegrino/ Falcade e molti altri. Restando sul Monte Avena, si possono ammirare anche lanci con il parapendio. Proprio qui nel 2017 si sono tenuti i mondiali di Parapendio, che hanno portato a Feltre e Pedavena gruppi di sportivi e amatori di tutte le nazioni. Come si può ben capire lo sport è un elemento importante per il territorio, in particolare perché crea aggregazione e spettacolo, spingendo l’uomo a contatto con la natura; per questo motivo sono molteplici le manifestazioni che vengono organizzate nel corso dell’anno e che richiamano atleti di fama nazionale e non solo (si pensi al Giro delle Mura di (8) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 FIGURA 2.3 24 25
Il territorio ed i suoi servizi Parco delle Comune di Feltre Dolomiti Bellunesi e le sue frazioni Qui analizziamo il Comune di Feltre più nel dettaglio, a partire dalla sua posizione geografica e continuando con l’analisi di ciò che offre alla cittadinanza, i suoi servizi ed il funzionamento della viabilità. La città ospita un numero di abitanti leggermente superiore ai 20000 abitanti, mentre gran parte degli altri comuni difficilmente supera le poche migliaia di abitanti, poiché si tratta di paesi di montagna, con una grande prevalenza di verde e campi. Soranzen Salgarda Lasen Vignui Lamen Umin Villabruna Arson Provincia Cart Alto di Belluno Costruito Foen Cart Busche Borgo Alto Colli di Murle Borgo Nuovo Zermen Nemeggio Mugnai Anzù Cellarda Tomo Villaga SS 50 Parco delle Fiume Piave Dolomiti Bellunesi Verde Comune di Feltre Sanzan SR 303 26 27
Aree storiche Aree industriali Aree sportive Aree commerciali Ospedale civile Scuole Viabilità principale Ex Caserme Militari Zannettelli Viabilità secondaria CASTELLO D’ALBOINO 28 29
LA CITTADELLA, TRA ARTE E MEMORIA 03
La cittadella, tra arte e memoria Secoli di storia Come anticipato, Feltre è suddivisa principalmente in due di fedeltà con i visconti, lega le proprie sorti con la serenissima parti, una più recente e l’altra storica, oggi circondata dalle che la governa fino al 1796. mura e racchiusa sulla collina, chiamata Colle delle Capre. La Serenissima riconobbe l’importanza strategica della città Il territorio di quest’ultima risulta essere intensamente popolato e la fece circondare con nuove mura più solide, divise da sin dall’età del ferro. Paleoveneti, Euganei, Celti, Tauristici, tre porte: Imperiale, Pusterla e Oria. La città fu dotata di Reti ed Etruschi si succedettero in epoca preromana (9). acquedotto, fontane, scuole, palazzi pubblici, chiese ecc. Nel I sec a.c. la città diventa Municipium con i romani (tale L’influenza veneziana si riscontra principalmente nella fase documentata dai resti archeologici trovati sotto il sagrato contrada di Mezzaterra ed in Piazza Maggiore (9). della cattedrale ed i reperti che costantemente affiorano negli Nel 1510 Feltre venne invasa da un distaccamento scavi in cittadella che continuano a sottolineare l’importanza dell’esercito di Massimiliano I d’Asburgo, e data alle fiamme del centro storico) (9). in particolare colpendo i centri del potere politico e religioso. La rilevanza strategica della città era dovuta, come prima Qui i soldati saccheggiarono, depradarono, violentarono accennato, dalla sua vicinanza con la Claudia augusta e uccisero. Feltre venne ridotta in un cumulo di rovine e di altinate, che oltre ad essere via di scambi sia di merci che ceneri. Anche la cattedrale ne uscì pesantemente danneggiata culturali, era facile via d’entrata per i barbari saccheggiatori. e nel 1517 si cominciò il suo restauro, con proposte di una La città venne così invasa numerose volte da Visigoti, Alani, costruzione ex novo, che vennero però poi accantonate in Unni e da Attila. Fu soggetta al dominio degli Ostrogoti di quanto economicamente non sostenibili. Teodorico, dei Longobardi di Alboino che prima la incendiarono Così nel corso del XVI secolo la città rinacque secondo canoni nel 569, e poi la ricostruirono sul colle, fortificandola con di sicurezza e di gusto sia architettonico che decorativo. Si mura e costruendovi sulla sommità il Castello (9). tratta di una ricostruzione organica che, sotto la Serenissima, Ottone I riconobbe Feltre come “Libero Comune”, governato donò alla città una coerente fisionomia in linea con le nuove da quattro famiglie nobiliari: Lusa, Romagno, da Corte e teorie artistiche rinascimentali, richiamando artisti e artigiani Rainoni, mentre Ottone II diede ai vescovi la giurisdizione legati al contesto locale e non solo (9). religiosa e politica della città. La città venne rapidamente ricostruita conservando l’assetto In quest’epoca la città era straziata da continue guerre tra urbanistico originale, palazzi dalle tipiche linee venete, dalle guelfi e ghibellini; ne approfittarono le diverse signorie che si facciate decorate ad affresco e graffito. È proprio nel corso contesero il dominio sulla città, tra cui gli Scaligeri (1320) ed del Cinquecento che la città vede la sua stagione artistica i Visconti di Milano (1385) (9). d’oro grazie all’attività di valenti pittori quali Lorenzo Luzzo Solo alla prima metà del Quattrocento Feltre, rotto il vincolo (1485ca-1526), Pietro de’ Marescalchi (1522ca-1589) (9) Comunità Montana Feltrina, Guida al Territorio feltrino, 2003 32 33
Conformazione della cittadella Marco da Mel (1505ca-1583) Girolamo Lusa e Gasparo Al centro storico vi si può accedere partendo da Largo sede del Museo Civico. Cambruzzi (9). Castaldi, si attraversa Porta imperiale, di stile dorico tuscanico Questo al piano terreno custodisce monumenti marmorei, Dopo 4 secoli di unione con Venezia, il 10 maggio 1797, (ricostruita nel 1500 dalla Repubblica Veneta). medaglie e oggetti d’epoca preromana e romana di Feltre, Feltre fu occupata dalle truppe di Napoleone Bonaparte; fu Poi ha inizio Via Mezzaterra, principale arteria della “città frammenti con iscrizioni paleo venete, ricordi imperiali del in tale occasione che tutti gli elementi che ricordavano la vecchia”. Fiancheggiata da palazzi cinquecenteschi; qui si foro feltrino, documenti e ricordi della storia medioevale della repubblica veneta vennero scalpellati. notano Palazzo Bellati e la Chiesa di San Giacomo. città. Con il contratto di Campoformio Feltre, al pari degli altri ex Al termine di questa via troviamo Piazza Maggiore, che Partendo ancora dalla piazza, scendendo per le Scalette domini veneti, fu ceduta all’Austria. nel complesso rappresenta un insieme armonico di linee Vecchie, si arriva a porta Pusterla. Francia ed Austria si succedettero più volte al governo della rinascimentali. Al suo centro la Colonna con il Leone di S. città finchè, dopo l’abdicazione di Napoleone Bonaparte, nel Marco (1557) e le statue di due illustri feltrini Vittorino da 1814, Feltre tornò sotto l’imperatore Francesco I. Feltre (1378-1446) e Panfilo Castaldi (1398-1480), al quale Nel 1848, sull’onda della ventata rivoluzionaria, il popolo per primo si deve l’uso in italia dei caratteri mobili per la insorse ed instituì un Comitato provvisorio. Numerosi sono stampa. i feltrini che pagarono un tributo di sangue alle guerre Lo sfondo della piazza è racchiuso dalle leggendarie fontane d’indipendenza (10). Lombardesche edificate nel 1487 da Tullio Lombardo e A seguito del plebiscito del 21 ottobre 1861 Feltre entrò nel ricostruite poi nel 1520. Due rampe laterali portano alla Regno d’Italia. Chiesa di San Rocco 1599; sul lato sinistro della piazza Durante la Prima Guerra Mondiale, la città divenne base troviamo Palazzo guarnieri in stile gotico veneziano, mentre militare per gli approvigionamenti delle truppe sul fronte nel punti più alto della piazza di erge il Castello di Alboino. e sede di smistamento del XVII corpo d’armata italiano Attualmente esistono solo due delle quattro torri: la minore impegnato nel settore del Passo Rolle. ad occidente detta “Torre dell’orologio”, la cui campana Dal 12 novembre 1917 Feltre fu soggetta all’occupazione ai tempi della Serenissima suonava l’agonia dei giustiziati, Austro Ungarica subendo danni gravissimi. Il periodo post e la maggiore, ad oriente, detta “Torre del Campanon” che bellico fu caratterizzato da una non facile attività ricostruttiva richiamava il popolo alla raccolta per la lettura dei proclami. e da una generale ripresa economica, interrotta nuovamente A sud della piazza troviamo Palazzo Municipale, antica sede dall’occupazione tedesca dell’8 settembre 1943. Qui la città dei rettori e l’annesso porticato palladiano con la sala del non subì bombardamenti ma fu occupata da truppe tedesche consiglio ed il teatro. che spesso influirono sulla popolazione (10). Dalla piazza maggiore scendendo per via Paradiso troviamo il Nel 1 maggio 1945 le truppe alleate liberarono la città che Monte di pietà e la Galleria dei Ferri Battuti “Carlo Rizzarda”, venne nuovamente decorata medaglia d’argento al Valore collocata in un palazzo di stile rinascimentale. militare per la sua tenace resistenza all’oppressore. Sempre da Piazza Maggiore, però per via Lorenzo Luzzo, si nota sullo sfondo Porta Oria ed a sinistra il palazzo Villabruna FIGURA 3.1 costruito nella prima metà del Cinquecento ed attualmente (10) Comunità Montana Feltrina, Guida al Territorio feltrino, 2003 34 35
Mura medioevali a cortina Tra queste alcune sono individuate ed accertate, altre sono un probabile tracciato Porte e torri lungo le mura medioevali Alcuni manufatti sono tutt’ora visibili, altri sono stati inglobati negli edifici odierni ed altri ancora sono presenti come elementi archeologici PORTA VALNERIA PORTA ORIA Probabili torri lungo le mura medioevali Collocazione suggerita da cambiamenti di spessori murari e cambi di direzione delle mura Castello d’Alboino E la sua cinta muraria, dove la torre a sud-ovest è l’uica PORTA PUSTERLA ancora individuabile osservando il fronte nord della Torre dell’Orologio PORTA DE DOMO Vescovado PORTA IMPERIALE Via Mezzaterra Principale arteria della Città Vecchia 36 37
L’amore per la tradizione Il centro storico è così una zona molto caratteristica, che caratteristica assai apprezzabile e rimasta costante in tutte merita d’essere conosciuta e vissuta a pieno. le successive edizioni. Assistere al momento creativo, alla Come spesso accade gli abitanti del posto, ed in particolare nascita di un oggetto unico, sottratto all’anonima ripetitività quelli delle frazioni attorno a Feltre, danno per scontato la dei processi industriali, ne fa apprezzare maggiormente il quantità di valore storico-artistico-culturale contenuto tra valore e fa comprendere quale lunga tradizione stia alle queste mura. spalle dei sapienti, tramandata di padre in figlio. Nel corso degli ultimi anni si è dunque cercato di organizzare In questa manifestazione il volontariato ha un ruolo importante, sempre più eventi in loco, in modo tale da coinvolgere la dando un generoso apporto tutto l’anno per la buona riuscita cittadinanza che solitamente tende sempre a rimanere al della mostra. di fuori dalle mura, dove ci sono la maggior parte dei bar L’intera cittadinanza mette a disposizione androni e corti di e zone di ritrovo per i giovani, nonché zona più facilmente dimore normalmente inaccessibili. Nella fiera trovano spazio raggiungibile con i mezzi. scenografie, vote a creare atmosfere d’altri tempi, defilè di Sono così stati organizzati nella cittadella due degli eventi più moda, gastronomia, concerti, danze, spettacoli teatrali.. importanti della città: la Mostra dell’artigianato ed il Palio; nonché tutte le altre manifestazioni che prendono piede nella parte esterna del Castello di Alboino. Il Palio Si tratta di manifestazioni recentemente entrate nella storia Ormai da vent’anni il Palio si ripete ogni anno il primo della città, ma che affondano le loro radici nel suo passato e finesettimana di agosto. tradizione; entrambi eventi di richiamo, a carattere popolare, Si torna al 15 giugno 1404, quando la città si sottomise fortemente aggreganti e ambientati nel cuore storico di Feltre. spontaneamente al dominio della Repubblica di Venezia dopo un burrascoso periodo di controversie politiche e Mostra dell’artigianato militari ed essersi sciolta dai vincoli di fedeltà ai Visconti. In questa giornata, davanti alla cittadinanza, il nobile Vettore La mostra si prefigura come un vetrina espositiva Muffoni consegnò al patrizio veneto Bartolomeo Nani, dell’artigianato di qualità in un contenitore prezioso quale inviato dal Doge, le chiavi della città ed un bastone bianco la cittadella che per l’occasione si anima di nuova vita. La in segno di dominio. La gioia dei feltrini si trasformò in feste prima edizione si svolse nel 1987 (11), e l’intento era quello e ripudi popolari, inoltre, con pubblico decreto, fu deciso di dar luce e valorizzare il centro storico richiamando artisti di solennizzare la ricorrenza con l’istituzione di un palio di ed artigiani emergenti di tutto il Veneto. Particolarmente quindici ducati d’oro da correre ogni anno (11). interessanti sono i laboratori nei quali fabbri, vetrai e scultori Fu nel 1978 che la storica d’arte Anna Paola Zugni Tauro e cesellatori danno dimostrazioni dal vivo della loro arte, propose l’idea di rievocare quanto avvenuto nel 1404: il Palio (11) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 FIGURA 3.2 38 39
fece così ricomparsa nel 1979 (12). Eventi nel cortile del Castello Dame e cavalieri impersonati dagli stessi cittadini, incedono, avvolti negli abiti medioevali, con andatura solenne, seguiti Rimanendo sempre nel cuore della cittadella, c’è un altro da un corteggio di paggi e valletti. Gemme e perle emergono spazio che è stato recentemente riscoperto per l’organizzazione sui corpetti o tra i capelli delle leganti signore. Nel corteo sono di eventi: il cortile del castello. rappresentate tutte le categorie sociali: contadini, artigiani, Qui troviamo un’ampia area totalmente vuota che ben si cortigiane, soldati a a cavallo,artiglieri e prelati. presta ad essere utilizzata per una grande diversità di eventi, Spiccano poi le insegne dei quattro quartieri contendenti: dai concerti, alle presentazioni di libri, per finire con le lezioni Castello con il leone rampante d’oro su campo azzurro, di yoga all’aperto. stemma della famiglia Gazzi, il Duomo con stella d’oro a otto punte e la base di tre bande oro su campo blu, emblema dei Tra i più popolari possiamo ad esempio citare i “Fuochi nobili Bellati, Port’oria con l’aquila imperiale bicipite boema Fatui”, un festival di suoni e visioni che propone musica nera su campo oro e Santo Stefano con il corno da caccia oro alternativa come il noise rock, funky british ed anche dj, con su campo rosso, blasone della famiglia Dal Corno. l’accompagnamento visivo di proiezioni video sulle mura della La suddivisione dei quattro quartieri è storica ed è attestata da torre del castello; serate di cinema all’aperto organizzate da Antonio Cambruzzi nel 1677 (12). volontari e dall’amministrazione; “La conquista del castello”, La sfida non è solo a chi primeggia nelle gare (tiro con l’arco, una gara di beneficenza il cui ricavato va all’associazione staffetta di corsa, tiro alla fune e corsa dei cavalli), ma ogni Africa Athletics, gestita da giovani atleti del posto, la quale rione ha un gruppo di tamburini e sbandieratori che cerca di vuole portare l’atletica nei paesi dell’Africa in cui questo sport organizzare al meglio l’intrattenimento e la tifoseria. È proprio non è conosciuto. in occasione di queste sfide sportive che vengono chiamati atleti esterni di fama nazionale, che si mettono a disposizione Si tratta di un luogo molto suggestivo e soprattutto versatile di un quartiere per dare il proprio contributo e cercare di ma contemporaneamente vuoto e trasandato, che nella ottenere la vittoria. normalità della situazione, non riesce a raccontare la bellezza del Castello e del suo paesaggio. Parliamo di una comunità, una città, Feltre, che ha fatto di due manifestazioni come il palio e la mostra dell’artigianato, due elementi della propria identità, due strumenti per rafforzare i legami interni e rinverdire i fasti, non del tutto spenti, di un passato luminoso che non vuole tramontare, soffocato da una quotidianità troppo prosaica. (12) Doglioni, C. Feltrino: paesaggio, arte e memoria, Cittadella, Biblos, 2001 FIGURA 3.3 40 41
I nostri beni culturali ed Constatata la grande importanza di Feltre in tutte le sue 1. MUSEO DIOCESANO Il Palcoscenico delle Arti sfaccettature, è evidente il motivo per il quale l’amministrazione Museo d’arte sacra stia cercando di recuperare le bellezze della città per portarle 2. MUSEO CARLO RIZZARDA al loro massimo splendore e per consapevolizzare i cittadini del Museo d’arte decorativa applicata Il Palcoscenico delle Arti grande patrimonio artistico-storico-culturale che li circonda. E’ proprio a partire dal 2018/2019 che è stato avviato un 3. MUSEO DELLA NATURA La futura rete culturale feltrina Palazzo Tomitano. Nuovi spazi per la ricerca, la scoperta, progetto chiamato “Palcoscenico deIle Arti”, un nuovo modello di riferimento per la valorizzazione del centro storico, la divugazione di prodotti, dei percorsi, del cibo biologico/ della città, del territorio e dell’uomo contemporaneo. In primis naturale e la vallorizzazione del patrimonio naturalistico troviamo la finalità di potenziare e riqualificare molti degli 4. L’ARTE DELL’EFFIMERO edifici storici e culturali della cittadella, cercando di creare Castello d’Alboino. Nuovi spazi dedicati alle esposizioni una sorta di un sistema culturale che possa coinvolgere a temporanee in linea con le attività e gli eventi che si svolgono pieno sia i cittadini che tutti gli studiosi ed artisti, sia del posto in città, per dar luce anche ai giovani talenti ed ai virtuosi (sia che di livello internazionale. locali che non) Qui vengono coinvolti tutti i musei, il teatro, le biblioteche 4 5 5. MUSEO CIVICO e non solo, a creare, in aggiunta all’esistente esposizione, 6 Museo della città un evento temporaneo, in linea con una tematica lanciata di volta in volta dal comune. Si tratta così di una nuova 6. MUSEO ARCHEOLOGICO 2 organizzazione e fruizione sia dei musei che dei palazzi, i Raccolta di reperti archeologici della zona 3 7 quali ospiteranno contenuti e attori sempre diversi. 7. MUSEO DEL LIBRO 8 Si viene così a creare una rete che permea tutta la città e che Palazzo Borgasio. Nuovi spazi dedicati a biblioteca, archivi cerca di coinvolgere tutte le arti, soddisfacendo i gusti più storici ed aulee studio 1 disparati degli utenti. 9 Il tema della temporaneità è molto interessante perché è un 8. TEATRO LA SENA elemento che regala novità, riuscendo, nella sua diversità, ad Spazio espositivo dove verrano esibiti i materiali originali della attrarre la curiosità di tutti. messa in scena delle storiche opere teatrali A seguire troviamo una mappatuta dettagliata del 9. MUSEO DELLA STORIA 11 funzionamento di questa nuova rete culturale che si potrebbe Prigioni. Spazi dedicati alla storia dei grandi uomini ed artisti 10 venire a creare grazie alla messa in atto di questo progetto feltrini: Bernardino da Feltre, Panfilo Castaldi, Vittorino da “Palcoscenico delle arti”. Feltre, Luzzo, Tancredi e altri Alcuni punti sono esistenti, altri da progettare ad hoc. 10. AREA ARCHEOLOGICA Piazza Duomo Punti culturali esistenti, nuovo riassetto 11. MUSEO DEL CONTEMPORANEO Monastero San Pietro in Vinculis Punti culturali futuri, idee progettuali 42 43
Galleria Carlo Rizzarda Palazzo Borgasio Teatro La Sena È una galleria d’arte moderna nata dalla donazione da spazi espositivi temporanei), verrà ospitata la collezione Palazzo Borgasio nel Cinquecento appartenne alla famiglia Il Teatro de la Sena, ovvero “della scena”, è ospitato al primo parte dell’artista del ferro battuto Carlo Rizzarda della sua privata di un altro voto noto feltrino: l’architetto Franzoia Villabruna, una delle più importanti della città, come piano del Palazzo della Ragione, edificio Cinquecentesco produzione e collezione d’arte privata. Ferruccio, il quale dona alla comunità un tesoro di vetri d’arte testimonia lo stemma in pietra infisso nell’angolata sinistra, costruito a partire dal 1510 dopo la distruzione della fabbrica “Era suo preciso proposito di instituire non un museo morto, : 32 opere di Carlo Scarpa, 120 di Vittorio Zecchin, altre di all’altezza del secondo piano. Le dimensioni della costruzione preesistente da parte delle truppe di Massimiliano d’Asburgo come tanti altri, ma vivo, rinnovantesi nel tempo.” Zuccheri e Bianconi, nomi che hanno fatto la storia del vetro sono accentuate dal severo impaginato architettonico della e caratterizzato dal loggiato palladiano del 1558. Il salone, Così il biografo di Carlo Rizzarda riferisce ciò che l’artista d’arte del secolo scorso a livello italiano e non solo circa (14). facciata, organizzato attorno al portale d’ingresso in pietra inizialmente adibito alle riunioni del Maggior Consiglio, fu aveva confidato all’architetto Alpago Novello il 30 sett embre “Il nuovo allestimento -curato dallo stesso architetto-, quanto e alle pentafore del piano nobile e del secondo piano, che destinato a pubblico teatro nel 1684 con la costituzione di un 1928, giorno dell’inaugurazione del Museo Civico (13). mai pertinente con i ferri battuti di Carlo Rizzarda, ridisegnerà corrispondono ai grandi saloni passanti dell’interno. Il palazzo Teatro Sociale a due ordini di palchetti di proprietà privata, La scelta dell’artista di donare tutta la sua collezione a Feltre la geografia del museo, dando un respiro nuovo alla appartenne, oltre che ai Villabruna, anche alla famiglia appartenenti a famiglie nobili e cittadine (16) deriva dalla sua generosità, l’attaccamento alla città natale, il struttura ed accrescendone ulteriormente l’interesse artistico Borgasio, come testimoniato da due mensoloni in pietra con Già dal 1621 vi si teneva “…una Sena (scena) per recitar comprensibile orgoglio ed il compiacimento per il successo di e scientifico ben oltre i confini regionali”, il commento della lo stemma di questa famiglia, attualmente conservati presso commedie in Carnevale”. Nel XVIII secolo l’attività fu intensa una vita che era nata in mezzo agli stenti. conservatrice dei musei cittadini Tiziana Casagrande. il Museo Civico. Nel Settecento, la proprietà passò alla e nel 1729 Carlo Goldoni vi rappresentò “Il buon padre” e Qui si conservano non solo le sue opere, ma anche tutti famiglia Pasole, per poi essere utilizzato, fino alla prima metà “La cantatrice”. quegli oggetti che testimoniavano la cultura alla quale lui Aspetto però da non sottovalutare è che così facendo si viene di questo secolo, come caserma, dedicata a Nicolò e Antonio Nel 1971 furono avviati i primi interventi di restauro che si apparteneva. Tra le sue opere troviamo anche lavori non a creare un’esposizione permanente utilizzando quello spazio De Mezzan. protrassero con alterne vicende fino agli anni ‘90 (16). ultimati, ma che comunque danno valore al suo operato e che fino a prima veniva utilizzato per le mostre dell’effimero. Ospitava fino al 2010 nei suoi locali la sede dell’Istituto tutto ciò che gli è appartenuto. Non faceva dunque distinzioni Ne consegue così un’ovvia necessità: ritrovare in cittadella Universitario di Lingue Moderne di Milano-Feltre. All’interno, Il 3 dicembre 2018 è stata una giornata di particolare tra arti “maggiori” e “minori”, ma per lui tutto ciò che era uno spazio adeguato per questa funzione temporanea. il palazzo conserva alcuni ambienti decorati con stucchi di significato artistico e culturale per la città di Feltre, quando è artigianale, frutto di genio e applicazione, è opera d’arte a epoca settecentesca (15). stato presentato il progetto “Nuovi Scenari”, attraverso il quale tutti gli effetti. l’amministrazione comunale intende ridare vita e splendore ai Non ci è dato conoscere l’allestimento originario della Qui è pevista una riqualificazione che vede il trasferimento materiali di scena del teatro de la Sena, ora custoditi nelle Galleria in quanto fu soggetto di un grosso furto nel corso della Biblioteca civica di Feltre, l’accorpamento della collezione soffitte del Palazzo Pretorio creando una mostra permanente. del 1972, tanto da spingere l’amministrazione a disallestire libraria dell’Università IULM e della Comunità Montana Tutto ciò a partire, naturalmente, dall’antico sipario, dipinto completamente il primo piano (13). In questa occasione Feltrina, e la progettazione di uno spazio d’archiviazione da Tranquillo Orsi (lo stesso decoratore del sipario della vennero rubate alcune delle opere più interessanti; sono state contenente tutti i libri storici della città e non solo, rendedolo Fenice di Venezia) nel 1843. scorniciate tutte quelle opere che al tempo potevano essere visitabile solo a studiosi e ricercartori. A tutto ciò vediamo facilmente messe in commercio, di piccole dimensioni da l’aggiunta di aulee studio sia di gruppo che individuale. Nel collezione privata. Vennero così perse opere di Palizzi, Gioli, complesso si andrebbe a creare un vero e proprio Museo del Carrà, Pasini e altri ancora. libro. Oggi questa esposizione gode di un ulteriore valore in quanto, nell’ultimo piano del palazzo (originariamente dedicato agli (13) Comar, N. La Collezione Rizzarda : dal secondo Ottocento alle arti decorative degli anni Venti, Milano, Charta, 1996 (15) Bona, A., Conte, T. Feltre. Architetture della città storica, Feltre, 1999 (14) L.M., Vetri d’autore, collezione donata alla città, 2018 (www.corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2018/12/22/news/ (16) Anonimo, Teatro de La Sena (www.visitfeltre.info/it/palazzi-totem/teatro-de-la-sena), consultato il 15 maggio 2019 vetri-d-autore-collezione-donata-alla-citta-1.17590395), consultato il 15 maggio 2019 44 45
Il progetto Platea Magna Centro storico di Feltre Nel dettaglio della rivalutazione che sta ormai prendendo piede in tutta la città, di particolare interesse è quella che riguarda la zona di Piazza Maggiore, che ha preso il nome di “Platea Magna”. ZOOM IN L’iniziativa è stata decisa con l’intento di affiancare al grande sforzo profuso negli ultimi anni nel recupero e nella valorizzazione dei beni culturali del centro storico un ulteriore significativo impegno anche per lo sviluppo del tessuto socio- POLO BIBLIOTECARIO economico della cittadella. L’obiettivo è quello di offrire un “prodotto turistico” coerente con la storia e i caratteri della 7 CHIESA DI S.ROCCO città, che alimenti l’economia locale, nel prezioso contesto 8 E S. SEBASTIANO della parte antica di Feltre. Progetti di valorizzazione/riqualificazione Sono così stati recuperati i fondi per la sistemazione dei Pozzi del 1500, delle Fontane lombardesche (opera di Tullio o 1. Fontane Lombardesche Pietro Lombardo nel 1487), della Piazza, del Palazzo Gazzi, 1 6 2. Illuminazione Piazza Maggiore 9 delle Torri del Castello, del Teatro La Sena e per riprogettare PLATEA l’illuminazione cercando di dare un valore aggiunto a quello 3. Palazzo Gazzi MAGNA storico culturale (questo progetto di lighting design è stato 4. Teatro La Sena 2 affidato al designer Romano Baratta). Alcuni di questi lavori sono stati già portati a termine, altri 5. Pozzi del Ciquecento 3 sono in corso d’opera. PIAZZA MAGGIORE 6. Torre dell’Orologio Ad esempio il recupero dei locali commerciali di Palazzo 7. Castello di Alboino Gazzi (il cui termine è previsto nel 2021) è destinato alla 4 riapertura di un’attività di bar e ristorazione di qualità nei 8. Torre del Campanon locali che furono della “Belle Epoque”; un progetto varato 9. Palazzo Borgasio 5 dalla giunta feltrina che ha inoltre, tra gli altri obiettivi, quello di promuovere l’occupazione nel settore dell’accoglienza e di Attuali punti bar/ristorazione COMUNE DI stimolare l’iniziativa imprenditoriale nel centro storico, area FELTRE meno dinamica rispetto ad altre della città. Nuovo Centro Culturale 46 47
In questo complesso di lavori, l’intento è quello di inserire partenza per dare una nuova vita al punto principale del anche il Castello della cittadella, da sempre simbolo di centro storico; il desiderio sarebbe di riuscire nell’intento entro Feltre in quanto visibile da ogni angolazione delle frazioni il 2019. circondanti, grazie alla sua posizione sulla cima del colle. Da qui la mia collaborazione con l’amministrazione del Qui il discorso però è un po’ più complesso: lo stabile al Comune di Feltre, che vede la progettazione sia degli spazi giorno d’oggi non è di proprietà del Comune. Nel corso interni che di quelli esterni del complesso storico. della storia è passato sotto il demanio militare, diventando Nello specifico della riqualificazione del cortile esterno, sede delle caserme, poi spostatesi in un’altra zona della città, è necessario ricordare il fatto accaduto nel bellunese il 29 fuori dal centro storico. ottobre 2018, quando una forte ondata l’uragano Vaia Da allora il Comune è riuscito ad acquisire appunto le due ha distrutto una parte massiccia del nostro patrimonio Torri rimaste del Castello ed una piccola parte del corpo paesaggistico, sdradicando molti alberi (oltre che causare centrale. cedimenti del terreno e la distruzione di dimore e soprattutto La Torre dell’Orologio è già stata restaurata ed inaugurata nel Nello specifico della riqualificazione del cortile esterno, giugno del 2018. Oggi è sede del Fondaco, associazione, ed è necessario ricordare il fatto accaduto nel bellunese il è visitabile; è infatti possibile salire fino in cima e godersi il 29 ottobre 2018, quando una forte ondata l’uragano fantastico paesaggio che offre la città storica con la possibilità Vaia ha distrutto una parte massiccia del nostro di vivere un’esperienza immersiva grazie all’utilizzo di realtà patrimonio paesaggistico, sdradicando molti alberi virtuali che ti fanno rivedere e dunque rivivere l’antica (oltre che causare cedimenti del terreno e la distruzione atmosfera della piazza. di dimore e soprattutto tetti). Molte città ne sono uscite L’altra Torre è chiamata “El Campanon” (vero e proprio dannedggiate, tra cui appunto anche Feltre, che ha visto Landmark per la città) e la sua riqualificazione è prevista nel il crollo di molti alberi secolari, anche nel cortile del corso dei prossimi anni. A questa vi si può accedere dalla nostro Castello d’Alboino. parte del corpo del castello già posseduta dal Castello. Questo è stata ovviamente una grande perdita per la Per completare questo progetto di riqualificazione è obiettivo città, poichè vedere il nostro verde distrutto è sempre dell’amministrazione quello di recuperare anche il restante un vero e proprio colpo al cuore, però, nell’aspetto corpo del Castello, ora in parte abbandonato ed in parte negativo dell’accaduto, in cima al colle delle Capre si occupato da privati. è venuto a creare un grande spazio aperto che concede Così facendo si andrebbe ad aggiungere un prezioso una bellissima visuale su tutto il paesaggio circostante. tassello ai tanti interventi di recupero e salvaguardia dei Risulta dunque interessante cercare di far rivivere questo palazzi monumentali del centro storico che l’amministrazione luogo dopo un accaduto così tragico e trasformare comunale di Feltre persegue, con fini conservativi del quello che è stato un evento doloroso, in un potenziale patrimonio culturale, ma anche sociali di rivitalizzazione di per la città. un centro, oggi come ieri, nevralgico per la città. Per fare questo, è necessario presentare al Demanio Militare un progetto di valorizzazione che sia degno di poter ricevere finanziamenti e che possa essere scelto come punto di FIGURA 3.4 48 49
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