LA PUNTA DELL'ICEBERG, UNA PATOLOGIA GLOBALE - ASPETTI DI UNDERWRITING - Milano, 12 Ottobre 2010 Claudio Iori - Rischi Tarati e Facoltativi ...
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LA PUNTA DELL’ICEBERG, UNA PATOLOGIA GLOBALE – ASPETTI DI UNDERWRITING Milano, 12 Ottobre 2010 Claudio Iori – Rischi Tarati e Facoltativi, Sinistri Munich Re, Milano
Agenda Diabete – “modernamente epidemico” Perché le Compagnie di assicurazione devono tenere in considerazione questa “epidemia” Fattori di rischio Patologie correlate / Complicanze Elementi per la valutazione del rischio La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 3
……… come conseguenza dello stile di vita “moderno” La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 6
Processo di tariffazione del rischio: modulazione della mortalità di base Diagnosi Definite Informazioni importanti per la tariffazione / fattori modificabili Fumo ed esposizione al fumo passivo Ipertensione arteriosa Iperlipidemia (livelli elevati di colesterolo o trigliceridi) Diabete mellito Obesità Livelli elevati di omocisteina Vita sedentaria
Perché le Compagnie di assicurazione devono tenere in considerazione questa “epidemia”: Mortalità e diabete Analisi delle cause di mortalità per malattia in un portafoglio assicurato I soggetti diabetici, al momento del sinistro, rappresentano una quota importante in relazione alle cause della malattia La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 8
Perché le Compagnie di assicurazione devono Tenere in considerazione questa “epidemia”: Mortalità • Le stime per il 2010 sono che oltre 630,000 moriranno in Europa per malattie correlate al Diabete Mellito • Corrisponde all’11% di tutti i decessi nella fascia d’età 20-79 anni • La mortalità femminile, per patologie correlate al diabete mellito, è superiore a quella maschile per età superiori ai 40 anni La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 9
Perché le Compagnie di assicurazione devono tenere in considerazione questa “epidemia”: Inconsapevolezza Nonostante il diabete risulti la quarta causa di morte nella maggior parte dei Paesi ricchi, il 50% dei diabetici non è consapevole della propria condizione, con punte dell’80% in alcuni Paesi Un’inchiesta condotta nel 1998-2000 dall’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare dell’ Istituto Superiore di Sanità su un campione rappresentativo di 4.032 uomini e 3.998 donne di età compresa tra 35-74 anni, residenti in diverse regioni italiane il 35% non sapeva di essere affetto da Diabete Tipo II La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 10
Perché le Compagnie di assicurazione devono tenere in considerazione questa “epidemia”: In Italia • I dati riportati nell’annuario statistico ISTAT 2009 indicano che è diabetico il 4,8% degli italiani (5% delle donne e 4,6% degli uomini), pari a circa 2.900.000 persone • La prevalenza standardizzata è aumentata dal 3,9% nel 2001 al 4,4% nel 2009 • La prevalenza del diabete aumenta con l’età fino al 18,9% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 11
Fattori di rischio La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 12
Fattori di rischio: Familiarità Popolazione a rischio di sviluppare precocemente - stati pre-diabetici o diabete mellito conclamato. Gli obesi (≥ 120% del peso corporeo desiderabile o con un BMI ≥ 25 kg/m2 per la Società Italiana di Diabetologia; BMI ≥ 27kg/m2 per l’American Diabetes Association. I parenti di primo grado di un paziente diabetico. Gli appartenenti a gruppi etnici ad alto rischio (ad esempio afroamericani, ispanici, nativi d’America, americani di origine asiatica, abitanti delle isole del Pacifico). Le madri di neonati macrosomici (peso alla nascita > 4 kg) o gravide con diagnosi di diabete gestazionale. Gli ipertesi (pressione arteriosa ≥ 140/90 mmHg). La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 13
Fattori di rischio: Familiarità Popolazione a rischio di sviluppare precocemente - stati pre-diabetici o diabete mellito conclamato I dislipidemici (valori di colesterolo HDL ≤ 35 mg/dl e/o livelli di trigliceridi ≥ 250 mg/dl). Riscontro a un precedente test diagnostico di uno stato pre-diabetico (ridotta tolleranza al glucosio o rilievo di glicemia elevata). Soggetti in grave sovrappeso con indice di massa corporea > 30 (BMI) La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 14
Fattori di rischio: Abitudine al fumo Fumare aumenta significativamente il rischio di ammalarsi di diabete? Secondo alcuni studi sì i fumatori presentano un aumento del rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 pari al 44% rispetto ai non fumatori il rischio aumenta ancora di più se sale anche il numero di sigarette fumate Fumare aumenta significativamente i rischi legati alle patologie correlate al diabete • Valutare con attenzione i soggetti forti fumatori che presentano glicemia elevata • Considerare l’abitudine al fumo nella valutazione dei rischi legati ai soggetti con diabete diagnosticato La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 15
Fattori di rischio: Obesità • Oggi, più di un miliardo e 100 milioni di adulti nel mondo sono sovrappeso e 312 milioni di essi sono obesi La prevalenza standardizzata è aumentata dal 3,9% nel 2001 al 4,4% nel 2009 • 155 milioni di bambini sono nelle stesse condizioni e aver ssono un po con Diabete tipo II 2 Kg/m quelli I> 35 lto di M a co n B te più g etti 0 vol g 4 I so ischio g m2 r un < 23 K I BM Obesità (BMI) La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 16
Fattori di rischio: Glicemia elevata Il metabolismo del glucosio è stato inizialmente considerato alterato con valori compresi tra 110 mg/dl (6.1 mmol/l) e 125 mg/dl (6.9 mmol/l) La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 17
Fattori di rischio: Glicemia elevata Dal momento che l’assunzione del cibo influenza fortemente i livelli del glucosio nel sangue, devono essere trascorse almeno 12 ore dal pasto precedente per non falsarne il risultato La ripetizione del test glicemico non è Per le persone non obese (BMI < 30) comunque sufficiente ad escludere il che sostengono di non essere state a dubbio del diabete, nel caso in cui digiuno al momento dell’esame, è siano presenti altri fattori di rischio (ad sufficiente di solito un ulteriore test esempio obesità e ipertensione) della glicemia a digiuno Test orale di tolleranza al glucosio è il
Fattori di rischio: Glicemia elevata Il test orale di tolleranza al glucosio, o curva da carico al glucosio, permette di accertare in modo tempestivo e affidabile la presenza del diabete e di disordini del metabolismo del glucosio, spesso l’anticamera del diabete di tipo 2 Piuttosto dispendiosa e richiede tempo – non è quindi solitamente utilizzata nell’underwriting La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 19
Fattori di rischio: Glicosuria Test per la determinazione del glucosio nelle urine Con una striscia reattiva si può determinare facilmente Un livello di glucosio superiore a 15 mg/dl (> 0.84 mmol/l) indica un’escrezione del glucosio elevata detta anche glicosuria. la glicosuria sia in presenza di un danno presente anche se lo renale, il glucosio non viene zucchero nel sangue eliminato anche quando le non è per niente concentrazioni nel sangue elevato sono molto alte Nella valutazione del rischio, la presenza di glicosuria denota una intolleranza al glucosio o addirittura il diabete – la valutazione merita un approfondimento con ulteriori test di laboratorio La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 20
Patologie correlate / Complicanze: Nefropatia diabetica l’urina contiene una quantità anche leggermente aumentata di proteina albumina macro e micro albuminuria perdita della funzionalità renale (nefropatia) la nefropatia diabetica si riscontra in quasi metà dei diabetici di tipo 2 non adeguatamente trattati L’escrezione aumentata della proteina indica al sottoscrittore che il disordine metabolico cronico del diabete è già in uno stadio avanzato con danni agli organi terminali (reni e sistema vascolare) La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 21
Patologie correlate / Complicanze La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 22
Patologie correlate / Complicanze – Retinopatia diabetica Il diabete rappresenta la maggiore causa di cecità negli adulti tra i 20 e i 70 anni Pronunciate alterazioni proliferative sono associate ad una cattiva prognosi a lungo termine – la mortalità arriva anche a raddoppiare nel lungo periodo Lievi, non proliferative modificazioni hanno scarso significato prognostico Sopravvivenza di pazienti diabetici con diversa gravità di retinopatia e con deficit visivo dovuto alla retinopatia La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 23
Patologie correlate / Complicanze – Neuropatia e piede diabetico Tendono a svilupparsi in condizioni d’iperglicemia di lunga durata (anche decine d’anni) Circa il 50% dei pazienti diabetici è destinato a sviluppare neuropatia durante il decorso della sua malattia Stime OMS: circa il 15% dei diabetici andrà incontro ad un'ulcera del piede che nell’85% dei casi porterà all’amputazione • Importanza di tali dati per la valutazione delle coperture Invalidità • Importanza di tali dati in fase di assunzione delle polizze caso morte, in quanto in presenza di queste complicanze il diabete è ad uno stadio molto avanzato La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 24
Patologie correlate / Complicanze – Malattie cardiovascolari e Ictus Elevata probabilità di sviluppare una malattia cardiovascolari o di essere colpiti da ictus – almeno il doppio rispetto ad un soggetto sano Elevata probabilità di essere colpite da ictus o malattia cardiovascolare in età più giovane La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 25
Patologie correlate / Complicanze – Malattie cardiovascolari e Ictus Spesso nei diabetici il sistema di allerta precoce viene meno: si rendono conto dell’episodio di angina pectoris che generalmente precede l’infarto miocardico molto meno dello stesso attacco cardiaco I diabetici sono particolarmente soggetti agli infarti silenti La prognosi peggiora non Non si sentono malati e essendovi sintomi del dolore sottovalutano la malattia anginoso La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 26
Elementi per la valutazione del rischio La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 27
Elementi per la valutazione del rischio Identificare i soggetti a rischio di pre-diabete/diabete Sovrappeso importante (specie per età > 45 anni) Familiarità per diabete Ipertensione Stile di vita sedentario Ipercolesterolemia Occasionale rilievo di glicemia elevata La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 28
Elementi per la valutazione del rischio Elementi maggiormente significativi per la valutazione del rischio: Diabete non diagnosticato Glicemia elevata: eventuale ripetizione dell’esame o OGTT (Test da carico orale di glucosio) Glicosuria: eventuale ripetizione esame urine Familiarità: da considerare per eventuali richiesta di chiarimenti Diabete diagnosticato Anni trascorsi dalla diagnosi Fattori di rischio relativi allo stile di vita (fumo, sedentarietà, sovrappeso ecc.) HbA1c – Controllo metabolico Presenza di eventuali complicanze La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 29
Valutazione del rischio: Tempo trascorso dalla diagnosi “…. 50% dei diabetici non è consapevole della propria condizione ……” La malattia è all’esordio spesso asintomatica La diagnosi di frequente viene posta a complicanze già in atto La durata del diabete è uno dei parametri più importanti nella valutazione del rischio: La mortalità cresce con il tempo trascorso dalla diagnosi La durata della malattia è di frequente superiore al tempo trascorso dalla diagnosi La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 30
Valutazione del rischio: Controllo Metabolico Importanza del controllo metabolico per la valutazione del rischio: HbA1c mostra la concentrazione del glucosio al momento dell’esame ma anche l’efficacia del controllo diabetico fattore più importante nella prognosi a lungo termine Soglia di attenzione: HbA1c >= 6 La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 31
Grazie per la vostra attenzione!
Caso esemplificativo Maschio di 52 anni – Consulente aziendale – TCM + Invalidità + Malattie gravi Informazioni fornite dal cliente: In trattamento da quattro anni per il diabete di tipo 2 Il diabete diagnosticato per caso durante un ricovero ospedaliero per un infortunio Da tre anni effettua iniezioni insuliniche Un solo un episodio ipoglicemico due anni fa, risolto senza ricovero ospedaliero Ipertensione ben controllata attraverso l’assunzione di farmaci. Fuma 10–15 sigarette al giorno; Ha perso 5 kg. negli ultimi due anni. Nell’ultimo anno è stata eseguita due volte la terapia laser della retina, l’acuità visiva non è limitata 173 Cm, 91 Kg, BP = 135/95 Test di laboratorio Hb 14.5 g/dl (13–18 g/dl); leucociti 13,600/mm3 (fino a 10,800/mm3); trombociti 250 000/mm3 (150,000–440,000/mm3); glicemia a digiuno 88 mg/dl (< 100 mg/dl); HbA1c 8.0% (
Caso esemplificativo Considerazioni Diagnosi casuale alcuni anni dopo la comparsa, probabile risultato di un sovrappeso nel lungo periodo e di una vita sedentaria predominante La pressione sanguigna non è sufficientemente controllata. (BMI) sopra 30 indica obesità clinica, il che rende più difficile controllare la pressione sanguigna e lo zucchero nel sangue. Anche se la glicemia a digiuno è nei limiti dei valori normali, l’HbA1c chiaramente elevata e mostra che il diabete in media non è controllato in maniera adeguata (obiettivo: HbA1c < 6.5%) e così la prognosi a lungo termine è sfavorevole. Il fumo ha anche un effetto negativo. Nonostante la retinopatia diabetica, l’acuità visiva non è stata compromessa. La retinopatia non viene pertanto presa in particolare considerazione nella valutazione. La punta dell’iceberg, una patologia globale 2-11-2010 34
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