L'indagine sullo stress lavoro-correlato mediante integrazione di metodi: l'esperienza dell'Ulss 15
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Stress lavoro-correlato. Convegno sull’esperienza dell’Azienda Ulss 15 per la salute individuale ed organizzativa Cittadella, 23/11/2012 L’indagine sullo stress lavoro-correlato mediante integrazione di metodi: l’esperienza dell’Ulss 15 Nicola A. De Carlo Università di Padova 1
Dalle indicazioni metodologiche della Commissione Consultiva per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato … alle indicazioni metodologiche dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro 2
Indicazione metodologiche della Commissione Consultiva per la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato (18/11/2010) Pre-fase – Definizione dei “gruppi omogenei” di lavoratori Prima fase di valutazione preliminare “necessaria” – Oggettiva Eventi sentinella Fattori di contenuto del lavoro Fattori di contesto del lavoro Infortuni, assenze per malattia, Carichi e ritmi del lavoro, orario di Conflitti interpersonali, evoluzione di R cessazioni, segnalazioni del medico competente, … lavoro e turni, … carriera, comunicazione, … I E Confronto con degli standard di riferimento numericamente apprezzabili per identificare il livello di rischio S RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ALTO A M INTERVENTI MIGLIORATIVI/CORRETTIVI E VERIFICA DEI RISULTATI RISCHIO MEDIO RISCHIO ALTO Valutazione approfondita mediante valutazione soggettiva Seconda fase “eventuale” - del rischio Stress Soggettiva VALUTAZIONE EFFETTUATA
Le precisazioni dell’INAIL, del maggio 2011… 4
Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato. Manuale ad uso delle aziende in attuazione del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. (Inail, maggio 2011) “E’ il caso di ricordare che le indicazioni della Commissione Consultiva sono misure minime e nulla vieta al datore di lavoro di decidere di e f f e t t u a r e u n a “ v a l u t a z i o n e a p p r o f o n d i t a ” c o mu n q u e, indipendentemente degli esiti della fase preliminare. Infatti proprio per la peculiarità del rischio da stress lavoro-correlato, la puntuale analisi delle percezioni dei lavoratori costituisce un elemento chiave nella caratterizzazione del rischio stesso” (Inail, 2011, p. 26). “… la fase di approfondimento soggettiva costituisce un prezioso momento informativo sulle condizioni di salute di un’organizzazione ed una opportunità di una più chiara definizione del rischio, soprattutto in quelle realtà che, per settore produttivo (es. professioni d’aiuto, operatori di call center, controllori di volo, …) e/o dimensioni aziendali, possono rendere complessa la caratterizzazione ottimale del rischio con la sola adozione di “liste di controllo” (Inail, 2011, p. 26).
Le indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, del 2000… 6
Indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro: assunti centrali 1. Centralità della percezione nel processo dello stress. …. lo stress viene concepito come la risultante dell’interazione dinamica tra ambiente e individuo, la cui percezione cognitivo-emotiva è sostanziale nel determinare quanto e se l’ambiente influenzerà i suoi stati psicologici (Cox, 1990). 2. Tutte le misure (soggettive, oggettive, fisiologiche, …) portano con se degli errori. Tali errori possono essere ridotti solo attraverso l’utilizzo di una metodologia di valutazione integrata.
L’approccio integrato per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato: il Principio della Triangolazione Secondo il principio della triangolazione (Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, 2000; Cox, 1990) la valutazione dello stress lavoro-correlato dovrebbe avvenire mediante una combinazione di metodi, ovvero facendo riferimento ad almeno tre diverse tipologie di misure. La bontà del processo di valutazione sarà tanto più elevata quanto più le diverse misure daranno luogo a delle informazioni convergenti. Misure soggettive - Questionario (Relazioni sociali nel lavoro, carico di lavoro, conflitto casa/lavoro, crescita professionale, …) Misure oggettive – Check-list (Dati sanitari, infortuni, assenze per malattia, turnover, mobilità, …) Misure fisiologiche – Analisi strumentali (Cortisolo, pressione arteriosa, conduttanza palmare, …)
La scelta dell’Ulss 15: l’adozione di un approccio integrato per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato Misure soggettive – Test Q-Bo (Fonti di stress, risorse personali, effetti di benessere/disagio) Misure oggettive – Check-list Inail/Metodo V.I.S. (Dati sanitari, infortuni, assenze per malattia, turnover, …) Misure fisiologiche – Prelievo ematochimico (BDNF - Brain Derived Neurotrophic Factor, IL-6 – Interluchina 6, …) BDNF: fattore neurotrofico di origine cerebrale. IL-6: citochine proinfiammatorie.
L’indagine presso l’Ulss 15 - Partecipanti e procedura - Hanno partecipato all’indagine 505 operatori sanitari operanti in aree “ritenute” più critiche (Geriatria, Gruppo Operatorio, Ortopedia, Pronto Soccorso, Radiologia, Rianimazione/Anestesia), che vi hanno aderito su base volontaria. L’adesione al progetto è avvenuta dopo una preliminare fase di informazione/formazione a cascata che ha coinvolto management, figure della prevenzione e operatori sanitari. La raccolta dei dati oggettivi è avvenuta mediante l’utilizzo della Check- list Inal e delle schede del Metodo V.I.S. (Sarto, De Carlo, et al., 2011). La rilevazione delle percezione dei lavoratori è avvenuta mediante la somministrazione del Test Q-Bo (De Carlo, Falco & Capozza, 2008) per gruppi di 50 lavoratori. La rilevazione degli indicatori fisiologici è avvenuta mediante prelievi ematici da parte dei medici dell’équipe di ricerca. Hanno acconsentito al prelievo 136 lavoratori. A tutti i lavoratori è stato offerta la possibilità di richiedere l’esito individuale del profilo ematico e psicologico, previo consenso firmato del trattamento individuale dei dati.
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