Indice regionale sul maltrattamento all'infanzia in Italia 2019 - Cesvi Onlus
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Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia A cura di Valeria Emmi (Advocacy Coordinator) Cesvi Autrici Giovanna Badalassi, Federica Gentile (Consulenti Cesvi) Comitato Scientifico Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Donata Bianchi (Istituto degli Innocenti) Rocco Briganti (CISMAI) Adriana Ciampa (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) Isabella Corazziari (Istat) Gianmario Gazzi (Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali) Maria Giuseppina Muratore (Istat) Editing Giovanna Leoni (New Target Agency) Altea Pericoli (Advocacy Assistant) Adriana Rapisarda (Communications Assistant) Progetto grafico New Target Agency s.r.l. Foto di copertina © ALESSANDRO TOSATTO L’Indice LiberiTutti è disponibile online su https://www.cesvi.org ISBN 978-88-943474-1-8 Realizzata da Cesvi Fondazione Onlus via Broseta 68/A– 24128 Bergamo, Italia I contenuti della presente pubblicazione possono essere riprodotti solo citandone la fonte. Finito di stampare nel mese di aprile 2019
SOMMARIO INTRODUZIONE E OBIETTIVI DELL’INDAGINE 5 1. IL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA: INQUADRAMENTO GENERALE 6 1.1 Definizione 6 1.2 Le conseguenze personali, relazionali, sociali ed economiche sui bambini/e e sui futuri adulti 7 1.3 I benefici della prevenzione 8 2. L’INDICE REGIONALE SUL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA IN ITALIA 10 2.1 La metodologia 10 2.2 L’Indice regionale dei fattori di rischio e dei servizi per capacità 13 2.2.1 Capacità di cura di sé e degli altri 14 2.2.2 Capacità di vivere una vita sana 18 2.2.3 Capacità di vivere una vita sicura 22 2.2.4 Capacità di acquisire conoscenza e sapere 24 2.2.5 Capacità di lavorare 25 2.2.6 Capacità di accedere alle risorse e ai servizi 27 2.3 L’Indice regionale: fattori di rischio e servizi 29 2.3.1 L’indice dei fattori di rischio: 29 2.3.2 L’indice dei servizi 30 2.3.3 L’analisi territoriale e l’incrocio tra domanda potenziale e offerta dei servizi 32 2.4 L’Indice regionale: totale per capacità 33 3. IL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA: L’OMBRA DELLA POVERTÀ 37 3.1 Povertà materiale e maltrattamento sui bambini/e 37 3.2 Povertà educativa e maltrattamento sui bambini/e 39 3.3 Povertà e accesso alle risorse e ai servizi nell’indice regionale 41 4. RIFLESSIONI E PROPOSTE PER POLITICHE DI PREVENZIONE E CONTRASTO 46 BIBLIOGRAFIA 52 SITOGRAFIA 55 APPENDICI 57 I. Il metodo di calcolo utilizzato per l’indicatore: il QUARS 57 II. Tabelle 58
INTRODUZIONE E OBIETTIVI DELL’INDAGINE
INTRODUZIONE E OBIETTIVI DELL’INDAGINE La seconda edizione dell’Indice regionale sul maltratta- sono almeno altri 9 sommersi che non verranno seguiti né mento all’infanzia viene realizzata in un periodo nel quale curati. A questi vanno poi aggiunti gli adulti di oggi, mal- l’attenzione mediatica si concentra su temi legati all’emer- trattati da bambini, che si portano dietro le ferite di quanto genza economica, all’incipiente recessione, alle turbolenze subito nell’infanzia. Una stima della precedente edizione politiche e alla crisi migratoria. Un’agenda politica accom- dell’Indice aveva calcolato che, tra bambini e adulti, il mal- pagnata da un sentimento collettivo di disorientamento trattamento all’infanzia può coinvolgere circa il 10% della sociale del quale i nuovi orientamenti politici rappresenta- popolazione. no un tentativo di risposta. In un periodo così concitato vi L’Indice cerca, anche in questa seconda edizione, di com- è il rischio che molti temi della vita reale e quotidiana che prendere quali sono gli elementi di contesto di prevenzione hanno a che fare con la dimensione più sociale e umana e protezione di bambini/e dal maltrattamento in famiglia rimangano oscurati: un pericolo che va quindi contrastato nelle regioni italiane. Sono stati quindi aggiornati gli indica- con consapevolezza e lucidità. tori sui fattori di rischio al maltrattamento e sulla capacità di risposta dei territori in termini di servizi e politiche. Una Tra i temi sociali che meritano di essere prioritari vi è, cer- sintesi dei punti di forza e di debolezza nelle regioni che tamente, quello del benessere dei bambini e delle bambine intende offrire elementi di riflessione utili per i decisori e la prevenzione e cura del maltrattamento in famiglia. Si politici e tutti gli attori che direttamente o indirettamente tratta di un problema familiare e sociale generalmente intercettano la problematica. condannato nella nostra società, ma ancora sconosciuto Questa seconda edizione dell’Indice è caratterizzata inoltre nella sua reale dimensione anche per l’alta percentuale da una specifica analisi (capitolo 3) del legame tra povertà di sommerso. Risolverlo efficacemente richiede pertanto e maltrattamento all’infanzia. A partire dalla rilevazione di l’attivazione di politiche e servizi che sappiano coglierne fattori di rischio e risposte dei territori riferiti alla capaci- l’urgenza e rilevarne la necessità. Il maltrattamento all’in- tà di accedere alle risorse e ai servizi e a un’analisi delle fanzia non è infatti un fenomeno marginale nella nostra diverse tipologie di povertà, si indagano le connessioni società, i dati dimostrano il contrario: i servizi sociali dei che intercorrono tra queste e il rischio di maltrattamento Comuni seguono ogni anno quasi 100.0001 bambini/e, sui bambini/e, con un approccio multidimensionale che 9,5 minori ogni 1.000 residenti. Secondo la WHO (World consenta dunque di esplorare le interrelazioni tra queste Health Organization)2 questa è solo la punta dell’iceberg due problematiche sociali nelle loro diverse sfaccettature poiché per ogni caso conosciuto dai servizi sociali ce ne e dimensioni. 1 Terre des Hommes, CISMAI, (2013). 2 WHO - Regional Office for Europe, (2013). Introduzione 5
1 IL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA: INQUADRAMENTO GENERALE 1.1 DEFINIZIONE maltrattamento sui bambini/e in modo efficace richiede quindi innanzitutto un cambiamento culturale radicale e Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della profondo che riconosca la dimensione pubblica e sociale di Sanità1“il maltrattamento infantile, in alcuni casi definito come questo fenomeno6. abuso infantile e trascuratezza, include tutte le forme di mal- Come nel resto del mondo, anche in Europa il maltrat- trattamento fisico ed emotivo, abuso sessuale, trascuratezza tamento e la trascuratezza sono fenomeni diffusi e po- e sfruttamento che risulti in effettivo o potenziale danno per tenzialmente sottostimati. Secondo la WHO-European la salute, lo sviluppo o la dignità dei bambini”. In particolare, Region, circa 55 milioni di bambini/e sono vittime di mal- con il termine “trascuratezza” si fa riferimento a un’inade- trattamento nell’Unione: nel 9,6% dei casi il maltrattamen- guata attenzione da parte dei genitori o caregiver ai bisogni to assume la forma di abuso sessuale, nel 16,3% dei casi di bambini/e in termini evolutivi, fisici, emotivi, sociali ed di trascuratezza fisica, nel 18,4% dei casi di trascuratezza educativi. emotiva e infine nel 22,9% dei casi di maltrattamento as- Si tratta di un fenomeno molto più esteso di quanto si sume la forma di abuso fisico, nel 29,6% dei casi quella di possa immaginare, sia a livello globale che nazionale, che abuso emotivo. produce importanti e spesso drammatiche conseguenze Per quanto riguarda gli omicidi, si stima che il maltratta- sulla personalità e la salute dei bambini/e, futuri adulti. Nel mento sui minori nell’Unione Europea sia la causa di più di mondo, nel 2015, circa tre bambini/e su quattro (1,7 mi- 700 morti di bambini/e sotto i 15 anni di età che si potreb- liardi di minori) hanno vissuto una qualche forma di violen- bero evitare ogni anno7. za interpersonale2. In particolare, 1,3 miliardi di bambini/e L’UE sta comunque progredendo nel raggiungimento dell’o- sono stati sottoposti a qualche forma di punizione corpo- biettivo stabilito nell’European Child Maltreatment Preven- rale, 261 milioni di scolari hanno sperimentato violenza da tion Action Plan 2015-2020 per ridurre il maltrattamento parte dei loro coetanei mentre 100.000 bambini/e sono sui bambini/e del 20% entro il 2020. Dati relativi al periodo stati vittime di omicidio. 2010-2014 rilevano che il tasso di omicidi che sono conse- La maggior parte degli episodi di violenza sui bambini/e guenza di maltrattamento sono stati ridotti dell’11%8. avviene all’interno della famiglia, che rappresenta quin- Per quanto riguarda l’Italia, l’Indagine nazionale sul maltrat- di il luogo più pericoloso: tra il 60% e il 70% dei bambi- tamento sui bambini e degli adolescenti in Italia9 ha stimato ni/e tra i 2 e i 14 anni di età ha vissuto episodi di violenza che nel nostro Paese 47,7 minorenni su 1.000 sono seguiti emotiva da parte dei propri caregiver e, nei soli Paesi indu- dai servizi sociali. Di questi si stima che i bambini/e vittime strializzati, circa il 58% dei bambini/e ha subito una qualche di maltrattamento siano 91.272, quasi 100.000. Il rap- forma di disciplina violenta in casa. La violenza sui minori porto La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo arriva fino ai più piccoli: secondo dati raccolti in 30 Paesi, (2017)10 ha ancora messo in evidenza come la violenza do- sei bambini/e su dieci tra i 12 e i 23 mesi sono soggetti a mestica sia la causa principale della gran parte dei reati sui disciplina violenta e di questi almeno la metà è esposta ad bambini/e: nel 2016 infatti nel nostro Paese sono stati abusi verbali3. 1.618 i reati sui i bambini/e vittime di maltrattamento La violenza sui i bambini/e, in particolare il maltrattamen- in famiglia (di cui il 51% bambine), con un incremento del to e la trascuratezza in famiglia, sono problematiche con 12% rispetto all’anno precedente. Sono aumentati inol- profonde radici culturali e sociali: più di un miliardo di per- tre in modo preoccupante (+23%) i bambini/e vittime di sone ritiene infatti accettabile l’uso di punizioni corporali forme di disciplina violenta, mentre sono diminuiti lieve- per crescere i propri figli e figlie4. Nel mondo il 16,3% dei mente gli abusi sessuali di minori di 14 anni (-11%), per bambini/e è ancora vittima di negligenza fisica mentre il l’80% bambine. 18,4% è vittima di trascuratezza emotiva. Prevenire e arginare il maltrattamento sui bambini/e si- L’accettazione sociale della violenza può essere soste- gnifica anche prevenire e arginare il fenomeno della vio- nuta solo se il problema viene minimizzato e/o negato, lenza contro le donne, dato il loro stretto legame11. Nel riducendolo a dimensione soggettiva/privata/familiare mondo, circa il 30% delle donne con più di 15 anni è stata alla quale non si riconosce una dimensione di carattere infatti vittima di violenza domestica12, in Europa si stima sociale5. Intervenire in termini di cura e prevenzione del che una donna su tre (33%) abbia subito violenza fisica 6 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
o sessuale nel corso della propria vita e che il 43% delle maltrattamento hanno conseguenze gravi non solo sui donne nei 28 stati dell’UE abbia vissuto una qualche forma bambini/e, ma anche sulla società. di violenza domestica da parte di un partner nel corso della Le principali conseguenze a breve termine per i bambini/e propria vita13. a livello fisico, psicologico ed emotivo possono essere ri- Dato che solo il 33% delle donne europee che vengono assunte in19: abusate dal partner si rivolge alle autorità14 (solo il 12,2% in • ferite, lividi, bruciature in caso di abusi fisici; Italia)15, la problematica è seriamente sottostimata come • cambiamento nel comportamento, ansia verso il nel caso del maltrattamento sui minori. Inoltre, sia per futuro, malattie veneree soprattutto nei casi di abusi quanto riguarda la violenza contro le donne che il maltrat- sessuali; tamento all’infanzia, si tratta di fenomeni caratterizzati da • sindrome post traumatica e depressione nei casi di fattori di rischio comuni, quali nuclei familiari con frequenti abusi particolarmente gravi. conflitti coniugali, stress economico, disoccupazione ma- È tuttavia necessario sottolineare che gli alti livelli di in- schile, presenza di padri non biologici in casa e da altri quali stabilità familiare e l’incidenza di patologie psicologiche uno scarso livello di istruzione e l’abuso di alcolici da parte dei genitori di bambini/e maltrattati rendono complicato degli adulti16. Al di là dei fattori di rischio legati al contesto determinare quali siano le conseguenze riconducibili al familiare, le due forme di violenza sono spesso conside- maltrattamento e abuso e quali siano invece quelle de- rate “accettabili” in società caratterizzate da elevati livelli terminate dall’impatto di problematiche legate alla salute di disuguaglianza in ambito economico, politico e sociale. mentale dei genitori. Inoltre, anche le forme più “lievi” di Inoltre, in un contesto di disuguaglianza di genere, uomini maltrattamento, come le punizioni corporali, possono co- che sottoscrivono tradizionali ruoli di genere possono ten- stituire un fattore predittivo per sentimenti di ansia e de- dere a utilizzare la violenza come metodo di controllo di pressione per bambini e giovani adulti20. donne e bambini/e che occupano una posizione subordi- Le conseguenze a lungo termine del maltrattamento sui nata nella società17. bambini/e dipendono da fattori che possono moderare Anche la violenza assistita ha effetti significativi - con o esacerbare il trauma subìto, tra i quali: “il tipo di evento meccanismi non ancora completamente chiariti dalla ri- traumatico e la causa, l’età in cui avviene il trauma, la sua cerca - sui bambini/e: uno studio condotto in Italia rileva durata nel tempo, la presenza, il tipo e l’interconnessione che bullismo e vittimizzazione a scuola - specialmente nel con altri fattori di rischio e di protezione.”21 Tra le conse- caso delle bambine - sono correlati all’essere stati testi- guenze a lungo termine di maltrattamento ci sono: moni di episodi di violenza a casa18. • diabete, asma, l’obesità nell’adolescenza e l’iperten- Infine, nell’adolescenza si verifica una sovrapposizione tra sione in età adulta22; violenza contro le donne e violenza contro le bambine; le • danni al sistema immunitario e maggiore incidenza di ragazze che hanno 15 o più anni sono infatti usualmente comportamenti dannosi per la propria salute adottati incluse da studi e ricerche nel novero delle donne vittime dai bambini/e abusati una volta divenuti adulti (fumo, di violenza domestica - soprattutto nel caso in cui siano abuso di droghe etc.)23; sposate o abbiano figli - pur essendo ancora minorenni e • conseguenze negative sullo sviluppo cerebrale con quindi potenzialmente incluse anche nelle statistiche rela- possibili problemi per le abilità cognitive, linguistiche tive alla violenza contro i bambini/e e gli adolescenti. e accademiche delle vittime di abusi, nonché sulla probabilità di sviluppare malattie mentali; • depressione, ansia, disturbi dell’alimentazione24; 1.2 LE CONSEGUENZE PERSONALI, RELAZIONALI, • tentativi di suicidio e abuso di droghe25; SOCIALI ED ECONOMICHE SUI BAMBINI/E E • automutilazione, attività sessuale frequente e indi- SUI FUTURI ADULTI scriminata, sovralimentazione compulsiva e cronica26. Un effetto ulteriore dell’essere vittima di maltrattamento, Le conseguenze del maltrattamento e della trascuratez- più difficile da quantificare proprio per il potenziale ruolo za sui bambini/e dipendono dal tipo di abuso a cui sono svolto da fattori protettivi e dal contesto sociale, è la pos- sottoposti ma occorre sottolineare che tutte le forme di sibilità per bambini/e vittime di violenza di perpetuare il Capitolo 1 - Il maltrattamento all’infanzia: inquadramento generale 7
ciclo del maltrattamento una volta adulti, soprattutto se 1.3 I BENEFICI DELLA PREVENZIONE non vengono attivate iniziative a livello della comunità per prevenire il maltrattamento e la trasmissione intergenera- Per quanto i benefici di un’incisiva strategia di prevenzio- zionale della violenza27. Tuttavia, è doveroso ricordare che ne del maltrattamento siano facilmente intuibili, la lette- gli individui che sono stati vittime di maltrattamento non ratura scientifica in merito propone numerose conferme sono a loro volta necessariamente violenti nei confronti dell’efficacia di progetti specificatamente mirati a inter- dei propri figli28. venire con questo approccio. Nella precedente edizione Un modo per valutare l’impatto del maltrattamento sui dell’Indice è già stata richiamata ad esempio l’importanza bambini/e non solo sulla loro salute e sviluppo, ma su dei programmi di supporto per le famiglie a rischio du- tutta la società, è quello di ragionare sul costo del mal- rante i primi 1.000 giorni, ovvero durante i primi tre anni trattamento, sia in termini di costi diretti che indiretti. I di vita, un periodo cruciale per lo sviluppo di bambini/e. dati disponibili a tal proposito, per quanto non riguardi- Anche le visite domiciliari sono importanti per prevenire no esclusivamente il maltrattamento in ambito familia- fattori di rischio per il maltrattamento quali la depressione re, sono utili per comprendere quanto costi non investire delle madri e i problemi comportamentali dei bambini/e32. adeguatamente nella prevenzione della violenza contro i Nei casi di bambini/e particolarmente marginalizzati, quali bambini/e in ogni sua forma. bambini/e Rom, di famiglie povere e con disabilità, è stato Dati recenti relativi agli USA riportano che il costo del mal- ancora dimostrato che le visite a domicilio e l’accesso age- trattamento sui bambini/e per la popolazione USA sulla volato ai servizi di cura o a contributi per la denatalità ha base dei casi di maltrattamento confermati, ammontava registrato una diminuzione di punizioni corporali nell’80% nel 2015 a 428 miliardi di dollari (si parla di costi sostenuti dei casi33. durante tutto il corso della vita). Per quanto riguarda inve- Altre iniziative di prevenzione che hanno dato dei risultati ce il costo per i casi stimati, il peso economico del maltrat- molto favorevoli riguardano le attività di empowerment tamento aumenta a 2 trilioni di dollari29. ed educazione rivolte a bambini/e nelle scuole, che hanno In Gran Bretagna i costi per ogni individuo vittima di mal- un ruolo importante nella prevenzione del maltrattamen- trattamento (non fatale) durante tutto il corso della vita to. In Italia il programma school based più significativo è il in termini di servizi sanitari, servizi sociali, istruzione, costi progetto “Porcospini”34 pluripremiato in ambito nazionale legati al sistema giudiziario e alla mancata produttività per e riconosciuto in ambito comunitario oltre che indicato da l’economia è stato stimato a circa 102.000 euro30. ISPCAN durante gli Stati Generali CISMAI sul maltratta- Infine, per quanto riguarda il nostro Paese, dati di CISMAI, mento all’infanzia 201735, insieme a “Stay Safe”36, come Università Bocconi e Terre des Hommes stimano il costo miglior intervento europeo e buona prassi internazionale. dei maltrattamenti sui bambini/e a circa 13,056 miliardi di Un interessante strumento per valutare i benefici dei ser- euro annui, che equivalgono allo 0,84% del PIL31. vizi di prevenzione del maltrattamento sui bambini/e è il I costi indiretti relativi alle conseguenze dei maltratta- Social Return On Investment (SROI), un metodo speri- menti sullo sviluppo dei minori sono complicati da deter- mentato in numerose iniziative di valutazione dei progetti minare: la violenza può per esempio incidere sullo sviluppo di carattere sociale che indica quanto benessere economi- neurologico di bambini/e determinando problemi di salute co e sociale, al netto dei costi, viene prodotto dai progetti nel lungo periodo e maggiori difficoltà nel conseguire un per ogni dollaro investito. È un indicatore che prevede, per livello di istruzione che possa garantire occupazioni più re- la sua determinazione, un processo di partecipazione da munerate nel futuro. parte di tutti gli stakeholder e un esame approfondito dei La consapevolezza dei costi diretti e indiretti del maltrat- ricavi sociali, sia immediati che nel lungo termine, prodotti tamento sui bambini/e porta quindi a valutare con cre- dal progetto in esame. scente urgenza la necessità di intraprendere efficaci azioni Ad oggi, diverse sperimentazioni di calcolo dello SROI con- di prevenzione e cura, poiché se ne ottengono importanti dotte su progetti di prevenzione del maltrattamento sui benefici non solo per i bambini/e ma per tutta la società bambini/e hanno messo in luce l’effetto moltiplicatore in nel suo complesso. termini di ritorni sociali ed economici delle risorse investi- te. La letteratura a tal proposito riporta numerosi casi nei 8 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
quali si evince come la quantificazione dei benefici sociali • In Galles39 il “Family Intervention Team (FIT)” di ed economici sia maggiore quando i servizi si occupano di Caerphilly si occupa di servizi di prevenzione e pronto prevenzione specificatamente rivolta al maltrattamento e intervento per bambini/e tra i 5 e i 14 anni e le loro all’abuso dei minori, mentre diminuisce nel caso delle ini- famiglie relativamente a problemi emozionali, com- ziative dedicate alle famiglie e ai bambini/e con problema- portamentali o di salute mentale. Lo SROI calcolato tiche sociali più generali e meno critiche, sebbene l’effetto per questo servizio è di 1:7,6. moltiplicatore rimanga piuttosto significativo. • In Scozia (regione di Aberdeen) la ONG “Befriend a • In Germania (regione Baden-Wurttemberg) il Child”40 che si occupa di progetti di empowerment e progetto “Guter Start ins Kinderleben”37 si occupa mentoring per bambini/e vulnerabili tra i 4 e i 16 anni della prevenzione ed empowerment dei rapporti ha calcolato uno SROI per le proprie attività di 1:6,13. parentali e sviluppo delle competenze genitoriali ed • In Inghilterra a Doncaster41 il “Wheatley Children’s educazione per prevenire il maltrattamento e l’abuso Centre” è un centro del programma inglese di servizi sui bambini/e nella prima infanzia. L’analisi SROI del sociali “Sure Start” per le aree svantaggiate che offre progetto ha restituito un valore moltiplicatore delle servizi di carattere universale a bambini/e tra 0 e 5 risorse investite di 1:23,5. anni con l’obiettivo di combattere la povertà minorile. • In Scozia (regione di Dunbartonshire) il servizio Lo SROI delle attività di questo centro è stato calcola- “Family Service Project” (EDFS)38 propone interventi to in 1:4,6. immediati e mirati a supporto di bambini, ragazzi e famiglie in crisi. Lo SROI calcolato per questo servizio è di 1:9,20. 1 20 WHO, Child Maltreatment, http://www.who.int/topics/child_abuse/en/ United Nations Secretary-General, (2006), p.64. 2 21 Know Violence in Childhood, (2017b), Evidence Highlights 1, p.1. Bianchi, D., e Moretti, E., (2006). 3 22 UNICEF, (2017), p.19. Anda Dong, Brown, Felitti, Giles, Perry, Valerie, Dube, (2009). 4 23 Ibid. Si noti che secondo la CRC le punizioni corporali sono: “Qualsiasi Shin, S.H., Chung, Y., Rosenberg, R.D, (2016). 24 punizione in cui sia usato la forza fisica e che intenda creare qualche Norman, R. E., Byambaa, M. De, R., Butchart, A., Scott, J., Vos, T.,(2012). 25 tipo di dolore o fastidio, per quanto lieve”. Committee on the Rights of Moylan, C. A., Herrenkohl, T. I., Sousa, C., Tajima, E. A., Herrenkohl, R. C., the Child, (2006). Russo, M. J., (2010). 5 26 Romito, P., (2005). Bianchi D., e Moretti E., (2006). 6 27 Per un approfondimento su politiche e strumenti normativi di Merrick, M.T., e Guinn, A.S., (2018). 28 prevenzione e contrasto del maltrattamento sui bambini/e si veda WHO - Regional Office for Europe, (2007). 29 Cesvi, Liberi tutti. Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Peterson C., Florence C., Klevens J., (2018) 30 Italia, par. 1.4, (ed. 2018). Conti, G. et al, (2017). 7 31 WHO, (2018), p. 1. CISMAI, Università L. Bocconi e Terre des Hommes, (2013b). 8 32 Ibid. p. 12 European Commission, Home-Start, 9 Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, CISMAI, Fondazione http://ec.europa.eu/social/main jsp? catId=1251&langId=en&reviewId=203 33 Terre des Hommes Italia, (2015). UNICEF, (2017a), p. 35. 10 34 Terre des hommes, (2017). Progetto porcospini www.porcospini.org; 11 Il testo di questo paragrafo è basato su: Guedes, A., Bott, S., Garcia- Specchio magico www.specchiomagico.org 35 Moreno, C., Colombini, M., (2016). Intervento di Jenny Gray Past President ISPCAN 12 Devries, K. M., Mak, J. Y. T., García-Moreno, C., Petzold, M., Child, J. C., http://cismai.it/stati-generali-sul-mal-trattamento-allinfanzia-2017/ – 36 Falder, G., et al., (2013). Programma scolastico irlandese per le scuole elementari, “Stay 13 FRA - European Union Agency for Fundamental Rights, (2014). Safe” si è rivelato particolarmente efficace nella prevenzione del 14 EIGE - European Institute for Gender Equality, (2018). maltrattamento sui minori e del bullismo. 15 37 Istat, (2014). Ludwig Boltzmann Institut Health Technology Assessment, (2017) 16 38 Guedes, A., Bott, S., Garcia-Moreno, C., Colombini, M., (2016), p.6. Action for Children & NEF – New Economics Foundation, (2009c) 17 39 Namy, S., Carlson, C., O’Hara, K., Nakuti, J., Bukuluki, P., Lwanyaaga, J., Action for Children & NEF – New Economics Foundation, (2009a) 40 et al., (2017). Deloitte, (2017) 18 41 Baldry, A. C., (2003). Action for Children & NEF – New Economics Foundation, (2009b) 19 Know Violence in Childhood, (2017b), Evidence Highlights 4, p. 1. Capitolo 1 - Il maltrattamento all’infanzia: inquadramento generale 9
2 L’INDICE REGIONALE SUL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA IN ITALIA 2.1 LA METODOLOGIA L’Indice viene calcolato sulla base di 64 indicatori statisti- ci, rappresentativi sia dei fattori di rischio che dei servizi L’Indice sulla prevenzione e cura del maltrattamento all’in- pubblici territoriali, resi confrontabili grazie all’applicazione fanzia è il risultato dell’aggregazione di indicatori statistici dell’algoritmo del QUARS2, e poi aggregati in sub-indici per regionali in grado di restituire una lettura dei territori ri- arrivare poi all’Indice di sintesi complessivo. Sia i sub-indici spetto ai loro punti di forza e di debolezza nel proteggere che l’Indice finale restituiscono una classifica delle regio- i bambini/e. Si tratta quindi di un indice di contesto che non ni, decrescente rispetto alla maggiore efficacia nel fron- rileva il numero di bambini/e maltrattati, ma valuta e con- teggiare il maltrattamento sui bambini/e. fronta le regioni nella loro capacità di fronteggiare questo I 64 indicatori sono stati selezionati rispetto alla lettera- problema sociale1. tura sui fattori di rischio e servizi (e politiche) aventi come La capacità di prevenzione e contrasto al maltrattamento target bambini/e vulnerabili al maltrattamento e adulti all’infanzia nei territori si misura quindi rispetto ai fattori di potenzialmente maltrattanti, e successivamente classifi- rischio di maltrattamento sui bambini/e identificati grazie cati rispetto a sei capacità che rappresentano la struttura alla letteratura scientifica, nazionale e internazionale, e ai portante dell’Indice: capacità di cura di sé e degli altri, di servizi pubblici deputati a contenere e contrastare il ma- vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di acquisire nifestarsi del maltrattamento in relazione a quegli stessi conoscenza e sapere, di lavorare, di accedere alle risorse e fattori di rischio. ai servizi. La scelta delle sei capacità è avvenuta secondo IL METODO DI CALCOLO FIGURA 1. SVILUPPO DELL’INDICE REGIONALE SUL MALTRATTAMENTO ALL’INFANZIA IN ITALIA Il metodo di calcolo dell’Indice è quello già efficacemente CAPACITÀ testato per un’indagine basata su indicatori regionali - il QUARS della campagna “Sbilanciamoci” - che rielabora Cura di sè e degli altri anch’esso in ordine decrescente le regioni rispetto alla mi- 1 nore/maggiore incidenza degli indicatori analizzati in un Vivere una vita sana determinato territorio. Ognuno dei 64 indicatori regionali 2 è stato quindi standardizzato in modo tale da avere media Vivere una vita sicura zero (corrispondente alla media nazionale) e stesso ordine 3 di grandezza. Una volta resi confrontabili i vari indicatori Acquisire conoscenza e sapere 4 è stato calcolato, per ogni ambito, un macro-indicatore come media semplice dei sotto-indicatori. Successiva- Lavorare 5 mente si è proceduto alla media tra i valori confrontabili così standardizzati. La media semplice è stata calcolata Accedere alle risorse e ai servizi 6 prima tra le variabili che compongono ciascun macro-in- dicatore per arrivare poi al valore di sintesi finale, tra i ma- cro-indicatori. Il risultato delle elaborazioni non permette quindi di dire quale regione operi bene e quale male in Indice termini assoluti, ma solamente quale operi meglio e quale Indice regionale regionale delle politiche peggio in relazione alle altre regioni prese in considerazio- dei fattori e dei servizi di prevenzione e ne e rispetto alla media nazionale. A tutti gli indicatori e le di rischio contrasto classi di indicatori è stato dato lo stesso peso: una con- dizione obbligata per evitare di dare arbitrariamente pesi diversi sulla base di decisioni soggettive, dal momento che Indice l’analisi della letteratura non ha consentito di ponderare i regionale sul maltrattamento vari indicatori rispetto al loro differente impatto sul mal- all’infanzia in Italia trattamento. 10 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
l’adozione dell’“Approccio delle capacità nella prospettiva le regioni sono migliorate/peggiorate nella classifica com- allo Sviluppo Umano”3, il più adatto a rappresentare le fi- plessiva) che attraverso una valutazione più specifica nalità della ricerca. della distanza di ogni regione rispetto alla media nazio- Per ognuna delle sei capacità vengono quindi elaborati i nale consentendo di rilevare progressi o peggioramenti di sub-indici con la classifica regionale relativi ai fattori di ri- ciascuna regione. schio e ai servizi. Le capacità di prendersi cura di sé e degli altri e di vivere una vita sana sono calcolati sia con riferi- I FATTORI DI RISCHIO mento a bambini/e vulnerabili al maltrattamento che agli adulti potenzialmente maltrattanti, mentre le altre capaci- La selezione dei fattori di rischio è stata condotta tenendo tà si riferiscono solo a quest’ultimo target. a riferimento la più autorevole fonte bibliografica4 in Euro- Vengono infine presentati i risultati dell’aggregazione pa circa la prevenzione sul maltrattamento sui bambini/e: complessiva relativa ai fattori di rischio e ai servizi, nonché lo European Report on Preventing Child Maltreatment, (2013), l’Indice finale di sintesi di tutte le capacità. dell’Ufficio Regionale Europeo della WHO che adotta l’“ap- proccio ecologico” (fig. 2) e classifica i fattori di rischio in Le matrici territoriali consentono invece di aggregare le quattro categorie: fattori di rischio individuali, relazionali, regioni in quattro cluster rappresentativi della loro mag- comunitari e sociali (fig. 3). giore o minore dinamicità rispetto ai fattori di rischio e Per elaborare l’Indice sulla prevenzione e cura del mal- servizi: regioni a elevata criticità, reattive, virtuose e stabili. trattamento sui bambini/e vengono quindi identificati Grazie alla precedente edizione dell’Indice, quest’anno è gli indicatori statistici corrispondenti ai fattori di rischio stato inoltre possibile elaborare un primo confronto tem- dello European Report on Preventing Child Maltreatment, porale per valutare i cambiamenti nei vari territori. Il con- successivamente classificati per capacità. Occorre ricor- fronto temporale è stato condotto sia in una prospettiva più dare che diversi fattori di rischio non sono ad oggi stati- generale di comparazione tra i territori (di quante posizioni sticamente rappresentabili, soprattutto quelli relativi alle FIGURA 2. CLASSIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO: L’APPROCCIO ECOLOGICO FATTORI DI RISCHIO SOCIALI FATTORI DI RISCHIO COMUNITARI FATTORI DI RISCHIO RELAZIONALI FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI Fonte: Krug et al. Capitolo 2 - L’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia 11
FIGURA 3. CLASSIFICAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO: DETTAGLIO FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI FATTORI DI RISCHIO RELAZIONALI FATTORI DI RISCHIO COMUNITARI Caratteristiche del maltrattante: Caratteristiche del bambino/a Scarse capacità e stress genitoriali Svantaggio socio-economico maltrattato/a: Giovane età dei genitori Genere Approvazione genitoriale delle punizioni Insicurezza e scarso controllo sociale corporali Famiglie monoparentali Età Disponibilità di servizi per l'infanzia Scarsa coesione familiare e famiglie disfunzionali Basso livello di istruzione dei genitori Problemi prenatali e neonatali Accessibilità all'alcol e alla droga Violenza del partner Condizione occupazionale dei genitori Disabilità FATTORI DI RISCHIO SOCIALI Gravidanze indesiderate Condizione di immigrato Bambini/e con disordini comportamentali Valori e norme sociali che approvano il maltrattamento Numero componenti della famiglia Condizione socio-economica (povertà) Bambini/e che sono già stati abusati Recessione economica Uso di alcol Bambini/e scappati di casa e homeless Presenza in casa di genitore non biologico Disuguaglianza Uso di droghe Legislazione e politica Fumo materno durante la gravidanza Storia di abuso infantile Malattia mentale Scarsa capacità di elaborazione emozionale e sociale Caratteristiche caratteriali Isolamento sociale Paternità incerta caratteristiche individuali e relazionali, e che gli indicatori restituisce solo un dato di contesto generale utile a mette- statistici disponibili non consentono approfondimenti né re in evidenza come le diverse culture politiche e ammi- rispetto alle fasce di età né alla condizione genitoriale. Per nistrative dei territori si riflettano nelle aree di intervento tale motivo l’Indice rappresenta un dato di contesto gene- che includono anche la prevenzione e il contrasto del mal- rale che comprende al suo interno anche adulti e fami- trattamento all’infanzia. glie vulnerabili al maltrattamento. Gli indicatori sono per la maggior parte riferiti all’attività dei servizi sociali dei Comuni, amministrazioni maggior- I SERVIZI mente responsabili delle iniziative di prevenzione e cura del maltrattamento, che rappresentano il punto terminale I servizi e le politiche territoriali per la prevenzione e la cura di un flusso di risorse interne all’amministrazione pubbli- del maltrattamento sui bambini/e in famiglia sono analiz- ca provenienti dallo Stato e dalle Regioni. Anche in que- zati e indicizzati secondo una corrispondenza sia con le sta seconda edizione, quindi, gli indicatori relativi ai servizi capacità che con i possibili fattori di rischio individuati provengono quasi tutti dall’indagine Istat sugli Interventi e i per gli adulti e i minori. servizi sociali dei comuni singoli o associati 5 che quest’anno Anche in questo caso, la mancanza di indicatori specifici è stata aggiornata al 2015, rispetto ai dati del 2013 dispo- rispetto alle fasce di età, ai destinatari e ai target di fa- nibili nella precedente edizione. miglie potenzialmente più vulnerabili al maltrattamento 12 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
2.2 L’INDICE REGIONALE DEI FATTORI aumentato da 27.203,5€ a 28.494,4€. Una seppur conte- DI RISCHIO E DEI SERVIZI PER CAPACITÀ nuta crescita economica e di breve durata che non ha inver- tito la recessione innescata dalla crisi del 2008 (a fine 2018 l’Italia è ufficialmente entrata in recessione tecnica), ma so- L’Indice regionale di prevenzione e cura del maltrattamen- prattutto che non si è propagata in maniera equilibrata in to sui bambini/e viene presentato di seguito per ognuna tutte le fasce sociali, generazionali e territoriali. delle sei capacità prese in esame rispetto ai fattori di ri- Se i dati economici di questo periodo sono in, pur lieve, schio e ai servizi nei quali sono stati classificati i 64 indica- tendenza positiva, l’insufficienza di statistiche di carattere tori utilizzati. Successivamente viene presentata la sintesi sociale impedisce di cogliere appieno se vi siano stati dei di tutti i fattori di rischio e dei servizi (par.2.3) e l’Indice di progressi o meno nelle dinamiche familiari e relazionali e, sintesi complessivo (par.2.4), con le relative comparazioni soprattutto, se vi sia stato qualche cambiamento nei com- tra i due Indici (2018 e 2019) calcolati come sopra men- portamenti a rischio per il benessere dei bambini/e. zionato. Vi sono indizi per pensare che lo squilibrio sociale, gene- L’Indice è stato aggiornato all’ultimo dato disponibile: dalla razionale e territoriale con il quale si è manifestata questa descrizione degli indicatori (Appendice II) non è possibile moderata ripresa abbia comunque prodotto un malcon- avere un allineamento temporale omogeneo, dati i diversi tento sociale generale, sfociato poi nel 2018 in una ri- tempi di rilevazione e aggiornamento delle statistiche uti- chiesta di forte cambiamento, emersa nella sua forma più lizzate, per lo più di fonte Istat. Pertanto, i fattori di rischio evidente nelle ultime elezioni politiche. Alcuni indicatori di sono per lo più riferiti al triennio 2015-2017, mentre i ser- sofferenza personale e sociale ne sono un’anticipazione: vizi soprattutto al triennio 2013-2015. come si vedrà meglio nelle pagine che seguono, tra il 2016 In generale in Italia, tra il 2015 e il 2017 lo scenario è lie- e il 2017 è ad esempio peggiorata la soddisfazione degli vemente migliorato anche grazie a una moderata ripre- italiani per la propria vita, è peggiorato l’indice dello stato sa economica: in questo biennio6 infatti, l’occupazione è di salute mentale, sono aumentate le separazioni. Si tratta aumentata dal 56,3% al 58%, il tasso di disoccupazione è di indicatori che confermano le difficoltà sociali che i pro- sceso dal’11,9% all’11,2%, il PIL pro-capite per abitante è gressi in economia non sono sufficienti a risolvere. FIGURA 4. INDICE REGIONALE TOTALE PER CAPACITÀ: SCHEMA DI ANALISI INDICE capacità capacità capacità capacità capacità di vivere di acquisire capacità di accedere di vivere di cura una vita conoscenza di lavorare alle risorse vita sana sicura e sapere e ai servizi fattori fattori fattori fattori fattori fattori di rischio di rischio di rischio di rischio di rischio di rischio adulti adulti adulti adulti adulti adulti fattori di rischio/ sintomi bambini/e servizi servizi bambini/e bambini/e servizi servizi servizi servizi servizi servizi adulti adulti adulti adulti adulti adulti Capitolo 2 - L’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia 13
Questa situazione generale si riflette anche nei risulta- miliardi di euro, con una minima variazione in decremento ti dell’Indice sulla prevenzione e cura al maltrattamento dello 0,5% (-13 milioni). Considerate le spinte del sistema all’infanzia, nel quale emerge con chiarezza come le ca- di questi ultimi anni per una riduzione del welfare pubblico, pacità maggiormente legate ai fattori di rischio riconduci- si potrebbe valutare con favore che i servizi destinati alle bili alla situazione economica siano lievemente migliora- fasce di popolazione più disagiate non siano stati colpiti in te, soprattutto gli indicatori sul lavoro e sull’accesso alle maniera significativa. È però chiaro che, anche nel caso dei risorse, pur confermando le criticità legate ai differenziali servizi, l’ampiezza del fenomeno del maltrattamento sui territoriali. bambini/e renda invece urgente la necessità di implemen- I fattori di rischio riconducibili alla dimensione più perso- tare in modo considerevole tali risorse. nale, familiare e relazionale hanno mostrato invece an- Anche nell’analisi dei servizi riconducibili alle singole ca- damenti differenti. Si osservano infatti in peggioramento i pacità si possono osservare andamenti analoghi a quelli comportamenti in qualche modo influenzabili dalle prolun- osservati per i fattori di rischio: tra le due rilevazioni dell’In- gate difficoltà economiche e sociali degli ultimi dieci anni, dice, i Comuni si sono impegnati maggiormente, nell’ambi- quali quelli già richiamati della soddisfazione per la propria to dell’area della famiglia e minori, a sostenere le capacità vita, della salute mentale, delle separazioni. Continuano legate alla ciclicità economica, ad esempio sono aumentati invece a migliorare i comportamenti legati a tendenze so- gli indicatori relativi ai servizi sociali dedicati alla povertà ciali di medio-lungo termine: diminuiscono le gravidanze abitativa e all’inserimento lavorativo. Più articolato è stato giovanili di ragazze tra i 15 e i 19 anni, l’indice di obesità l’andamento degli indicatori delle capacità relative alla di- infantile, il tasso di omicidi. Migliora inoltre il livello di istru- mensione personale e familiare, per i quali rimandiamo agli zione, quantomeno relativamente agli indicatori dei fattori approfondimenti che seguono. A titolo di esempio, merita di rischio per il maltrattamento sui bambini/e: si registra ricordare che i servizi per la capacità di cura sono nel com- una diminuzione delle persone con nessun o basso livello plesso lievemente aumentati relativamente all’assistenza di istruzione e un aumento delle giovani donne con un li- residenziale e semiresidenziale, sia per l’area famiglia e vello di istruzione terziaria. minori in generale che per le gestanti o madri maggioren- Non vi sono elementi per valutare come questi differenti ni, mentre sono diminuiti i servizi di sostegno alla genito- andamenti si riflettano sul maggiore o minore rischio di rialità e di assistenza domiciliare socio-assistenziale. Per i maltrattamento sui bambini/e. Di certo l’ampiezza di que- servizi dedicati ai bambini/e è proseguita la tendenza ora- sto fenomeno e il suo considerevole sommerso, assieme mai pluriennale alla crescita (seppur lenta) dei servizi per alla consapevolezza del disorientamento che la velocità la prima infanzia tra 0 e 2 anni, cosi come cresce il numero dei cambiamenti economici produce sulla società e sui dei minori ospiti dei presidi residenziali socio-assistenziali comportamenti degli adulti e delle famiglie, dovrebbe por- e socio-sanitari, anche in risposta all’emergenza migrato- tare a una soglia di attenzione molto elevata da parte di ria, mentre sono in diminuzione i servizi per gli affidi e le tutti i decisori politici, amministratori e componenti della adozioni e i servizi di sostegno socio-educativo scolastico. società civile che si occupano di questo tema. Su tutte queste variazioni permane, costante, una dif- Per ragionare sull’attenzione della politica e della società ferenza territoriale considerevole che rappresenta una civile sulla problematica del maltrattamento all’infanzia, le criticità che va ponderata e affrontata adottando nuovi elaborazioni dell’indice relative ai servizi offrono spunti di strumenti, politiche, norme e, soprattutto, un approccio riflessione utili. culturale improntato all’innovazione sociale. L’andamento dei servizi sociali riferibili all’area famiglia e minori, deputata alla prevenzione e cura del maltrat- 2.2.1 CAPACITÀ DI CURA DI SÉ E DEGLI ALTRI tamento sui bambini/e restituisce infatti per il periodo 2013-2015 un quadro coerente con l’andamento genera- > Fattori di rischio dei potenziali maltrattanti: i risultatii le. Dal punto di vista economico, tra risorse proprie dei Co- Per rappresentare i fattori di rischio relativi alla capacità muni e compartecipazione del Servizio Sanitario Naziona- di cura degli adulti e famiglie potenzialmente maltrattan- le, l’intervento dei servizi sociali per l’area famiglia e minori ti, vengono selezionati otto indicatori: fecondità giovanile nei territori tra il 2013 e il 2015 è rimasto stabile sui 2,7 (per 1.000 donne tra i 15 e i 19 anni), età media del padre, 14 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
LA CAPACITÀ DI CURA NEGLI ADULTI di trascuratezza a sua volta potenzialmente moderato dal coinvolgimento nella vita familiare di un padre anche La capacità di cura comprende l’insieme dei comporta- non convivente11. È importante sottolineare che le madri menti umani dediti al mantenimento e allo sviluppo del single, in un contesto sociale ed economico caratteriz- ben-essere, di sé o degli altri. Prendersi cura della propria zato dalla disuguaglianza di genere, hanno più probabi- persona, dei propri figli, compagni, parenti, amici, è alla lità di versare in condizioni economiche difficili e quindi di base della nostra esperienza di vita relazionale e sociale. soffrire di un maggiore stress, elementi, che, in assenza Una buona capacità di cura da parte degli adulti, genitori, di sufficienti fattori protettivi, potrebbero portare a una parenti o caregiver rappresenta quindi la principale tutela maggiore probabilità di maltrattamento sui propri figli/e. dei bambini/e e prevenzione di qualsiasi forma di maltrat- Anche una minore coesione familiare, come nel caso di tamento. divorzio e di mancanza di supporto paterno, può influire La letteratura sul maltrattamento all’infanzia indica la sul maltrattamento. Uno studio britannico ha dimostrato giovane età dei genitori tra i fattori di rischio legati alle che relazioni familiari poco stabili influiscono negativa- caratteristiche dei maltrattanti. Tuttavia, l’associazione mente soprattutto sulle capacità genitoriali delle madri, tra giovane età dei genitori e maltrattamento sui bambi- alimentando in tal modo il rischio di maltrattamento sui ni/e è debole e indiretta. Genitori giovani potrebbero non figli/e12. Infine, il numero di componenti in famiglia e la aver gli strumenti adeguati per gestire emozioni quali la convivenza dei minori con persone adulte diverse da rabbia e ostilità che possono costituire un fattore di ri- genitori hanno effetti limitati sul rischio di abuso fisico e schio da moderato (sull’abuso sessuale) a significativo di trascuratezza. Uno studio condotto in Olanda ha rileva- (per il maltrattamento fisico e la trascuratezza) in relazio- to che vi è una relazione tra maltrattamento sui bambini/e ne ai diversi tipi di maltrattamento7. Rientrano nella cate- e genitori non biologici, ma solo nel caso di conviventi e goria “cura di sé e degli altri” la pianificazione, o meglio la non di genitori adottivi13. non pianificazione della gravidanza: avere un figlio o una figlia non voluto può in alcuni casi comportare un maggio- LA CAPACITÀ DI RICEVERE CURA NEI BAMBINI/E re rischio di maltrattamento psicologico e trascuratezza Con riferimento ai bambini/e la capacità di cura va letta in nei confronti dei figli da parte delle madri, e un maggior termini di soggetti destinatari di azioni di accudimento da rischio di aggressione fisica da parte dei padri8. A tal pro- parte di adulti. Per tale motivo è importante valutare non posito è importante sottolineare come la tutela dei diritti tanto i fattori di rischio, quanto i sintomi manifestati da riproduttivi delle donne sia un elemento da tenere in con- bambini/e attraverso i quali è possibile rilevare il maltrat- siderazione nella definizione delle politiche di prevenzione tamento subìto. del maltrattamento sui bambini/e. I servizi territoriali destinati sia ai bambini che alle loro fa- Con riferimento ai problemi emotivi dei caregivers, lo miglie sono fondamentali, quindi, non solo per individuare stress vissuto dai genitori è un fattore di rischio di mal- situazioni di maltrattamento in corso, ma anche per svol- trattamento sui bambini/e, soprattutto se generato da gere un’azione di prevenzione, diretta per i gruppi familiari casi quali disoccupazione, status di migrante, relazioni fa- a rischio, o più indiretta attraverso una radicata e capillare miliari disfunzionali etc., in cui può esserci una correlazio- rete di servizi di tutela all’infanzia e di sostegno alla geni- ne con il rischio di abuso9. Secondo una ricerca condotta torialità. in Finlandia, la preoccupazione per la mancanza di risorse I programmi di assistenza all’infanzia più in generale pos- economiche era la caratteristica principale dei casi di mal- sono contribuire in maniera indiretta a contrastare il mal- trattamento sui bambini/e10. trattamento sui bambini/e14. Come rilevato da uno studio Le caratteristiche relative alla famiglia rappresentano americano15, c’è una relazione diretta tra la disponibilità in generale un livello di rischio basso: le madri single in di posti negli asili nido e il rischio di maltrattamento sui letteratura sono più volte collegate al rischio di maltrat- bambini/e: a una maggiore disponibilità di posti in asilo tamento sui bambini/e, ma con un rischio basso; in par- nido in un quartiere corrisponderebbe un minore tasso di ticolare, la transizione delle madri a una condizione di maltrattamento nell’area in questione. madri single può essere collegata a un maggiore rischio Capitolo 2 - L’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia 15
famiglie monogenitoriali, persone soddisfatte della propria sostanzialmente invariate): Basilicata, Abruzzo, Calabria, vita, persone soddisfatte delle relazioni familiari, donne che Lazio, Puglia, Sicilia, Campania. Le variazioni più significa- usano metodi contraccettivi moderni, numero di separazio- tive si osservano in positivo per la Toscana (+4 posizioni, ni e famiglie numerose con più di cinque componenti. dall’11a alla 7a) e in negativo per la Valle d’Aosta (-8 posizio- Osservando le variazioni tra le due edizioni dell’Indice, si ni, dalla 3a all’11a) e l’Umbria (-5 posizioni, dall’8a alla 13a). nota per questa capacità una situazione generalmente sta- Il miglioramento della Toscana (+4 posizioni) è legato so- zionaria. La media delle variazioni percentuali di sette (sugli prattutto all’indicatore sulle separazioni che ha registrato otto previsti) indicatori che è stato possibile aggiornare re- un contenuto peggioramento pari a -0,2% tra il 2015 e il stituisce infatti un peggioramento generale dello 0,7%, che 2016 (su questo specifico indicatore la Toscana era 18a nel media tra il miglioramento dell’indicatore relativo alla fe- 2015 e 9a nel 2016). Ai progressi della Toscana hanno con- condità in età giovanile tra i 15 e i 19 anni ogni 1000 donne tribuito anche l’indicatore sulla fecondità giovanile - dimi- - sceso tra il 2015 e il 2016 dal 25,7% al 24,2% - e il peggio- nuito da 20,9% (2015) a 17,8% (2016) - e il miglioramento ramento degli indicatori riconducibili a crisi personali e fami- dell’indicatore delle famiglie monogenitoriali, sceso dal 10% liari probabilmente accentuate dalla crisi socio-economica: (2014) al 9,5% (2015). l’indicatore di soddisfazione per la vita è infatti diminuito dal Il peggioramento della Valle d’Aosta (-8 posizioni) è legato 41,0% (2016) al 39,6% (2017), ma sostanziali peggioramenti all’indicatore sulla fecondità giovanile - aumentato da 7,2% si rilevano soprattutto sull’indicatore sulle separazioni au- (2015) a 12,5% (2016) e soprattutto all’indicatore sulle se- mentato dell’8,8% (dal 15,1% del 2015 al 16,4% del 2016). parazioni, aumentato dal 13,8% (2015) al 18,9% (2016). In questo scenario generale si collocano le variazioni osser- Il risultato negativo dell’Umbria (-5 posizioni) è invece legato vabili nei territori regionali. al peggioramento dell’indicatore sui nuclei monogenitoriali Nel confronto tra le due edizioni dell’Indice (2018 e 2019) - aumentati dall’8,1% (2015) al 9,5% (2016) - e all’indicatore sui fattori di rischio per adulti potenzialmente maltrat- sulla soddisfazione per la propria vita, diminuito dal 41,2% tanti relativi alla capacità di cura, rimangono stabili le pri- (2016) al 37,2% (2017), risultato peggiore di tutta Italia. me due regioni - che si confermano essere il Trentino Alto Adige e il Veneto - e le ultime sette (le cui posizioni sono > Servizi per potenziali maltrattanti: i risultatiii Gli indicatori selezionati per la rilevazione dei servizi territo- FIGURA 5. INDICE REGIONALE FATTORI DI RISCHIO DEI POTENZIALI riali nell’ambito della cura di sé e degli altri (comprendono MALTRATTANTI: CAPACITÀ DI CURA DI SÉ E DEGLI ALTRI attività dei servizi sociali dei Comuni) sono: gestanti o madri maggiorenni con figli a carico ospiti dei presidi residenziali -2,00 -1,50 -1,00 -0,50 0,00 0,50 1,00 1,50 socio-assistenziali e socio-sanitari, numero di consulto- Trentino Alto Adige 1 1,012 ri materno-infantili, servizi a sostegno della genitorialità, Veneto 2 0,605 dell’assistenza domiciliare e dell’assistenza residenziale, ol- Lombardia 3 0,458 Friuli Venezia Giulia 4 0,417 tre ai servizi sociali professionali per l’area famiglia e minori. Emilia Romagna 5 0,403 A parte l’indicatore relativo al numero dei consultori, il cui Piemonte 6 0,393 ultimo dato reperito risale al 2013, gli altri cinque indicatori Toscana 7 0,237 che rappresentano i servizi di questa capacità sono aggior- Molise 8 0,234 nati al 2015 nell’ambito dell’indagine Istat Interventi e i ser- Marche 9 0,216 Liguria 10 0,214 vizi sociali dei Comuni singoli o associati16. Valle d'Aosta 11 0,110 In generale, la variazione percentuale media complessiva Sardegna 12 0,043 dei cinque (dei sei previsti) indicatori aggiornati registra una Umbria 13 0,038 crescita dell’offerta dei servizi per questa capacità del 2,4% Basilicata 14 0,016 Abruzzo 15 -0,207 complessivamente. Sono aumentati il servizio di assisten- Calabria 16 -0,242 za residenziale e semiresidenziale (+9%), il servizio socia- Lazio 17 -0,270 le professionale (+2,9%), il servizio per le gestanti o madri Puglia 18 -0,806 maggiorenni con figli a carico ospiti dei presidi residenziali Sicilia 19 -1,224 socio-assistenziali e socio-sanitari (+8,8%). In diminuzione, Campania 20 -1,647 16 Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia - L’ombra della povertà.
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