DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO - CORRELATO IIS IPSIA ITI ALETTI _ TREBISACCE - ORIOLO (CS) - ITI "E. Aletti ...
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA STRESS LAVORO – CORRELATO IIS IPSIA ITI ALETTI _ TREBISACCE - ORIOLO (CS) Redatto ai sensi dell’art.28 del D. Lgs. 81/08 modificato dal D. Lgs 106/09 Il presente Documento di Valutazione dei Rischi viene redatto ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/08 modificato dal D.Lgs 106/09. Redatto Il Datore di Lavoro: DS Marilena Viggiano Data di emissione: 16.05.2018 Firma 1
ALLA REDAZIONE DEL DOCUMENTO HANNO COLLABORATO Responsabile SPP Sig. Antonio Mele Firma Responsabile dei lavoratori per la sicurezza Prof. Giuseppe Falabella Firma Referente Qualità /Nucleo Interno di Valutazione Prof. Giuseppe Solazzo Firma Rappresentante sede di Oriolo Prof. Angelo Morrone Firma Rappresentante personale A.T.A. Sig. Giuseppe Laino Firma Rappresentante collaboratori scolastici Sig. Franco Formichella Firma 2
Indice Premessa …………………………………………………………………………………………………………………………………………… Introduzione ………………………………………………………………………………………………………………………………………… Che cos’è lo Stress ……………………………………………………………………………………………………………………………… Metodo di valutazione del Rischio Stress Lavoro – correlato ……………………………………………………………… Analisi Indicatori oggettivi aziendali di stress ( Utilizzo Check – list) …………………………………………………….. Fase 1 – Definizione Punteggi Aree ………………………………………………………………………………………… A – Area Indicatori Aziendali …………………………………………………………………………………………………… B – Area Contesto del lavoro (Caratteristiche stressanti del lavoro Hacker 1991) …………………… C – Area Contenuto del lavoro …………………………………………………………………………………………………. Fase 2 – Identificazione della Condizione di Rischio ……………………………………………………………….. Tabelle dei Livelli di Rischio ……………………………………………………………………………………………………. Anagrafica aziendale ………………………………………………………………………………………………………………………….. Dati occupazionali ……………………………………………………………………………………………………………………………… Descrizione dell’Azienda e dell’attività ………………………………………………………………………………………………. Organizzazione aziendale della Sicurezza …………………………………………………………………………………………… Presentazione dei risultati …………………………………………………………………………………………………………………… Azioni di miglioramento / Misure di prevenzione / Crono programma .……………………………………………… Allegato 1: Check list compilata in data 09/04/2018 ………………………………………………………………………….. 3
Premessa L’approvazione del D. Lgs. 81/08, in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello Stress Lavoro – correlato in tutte le aziende (amministrazioni pubbliche), secondo i contenuti dell’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 che ha recepito l’ Accordo quadro europeo sullo stress lavoro- correlato conclusosi l’otto ottobre 2004 (accordo siglato da CES – Sindacato europeo; UNICE – Confindustria europea; UEPAME – Associazione europea artigianato e PMI: CEEP – Associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale). L’Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti puntando l’attenzione sui possibili segnali che potrebbero essere indicatori delle manifestazioni di problemi da stress lavoro – correlato. Lo scopo della Valutazione del Rischio Stress lavoro – correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. 4
Introduzione Il mondo del lavoro, specie negli ultimi anni, ha subito profondi cambiamenti susseguitisi ad una velocità sorprendente. La conoscenza e la competizione sono le nuove “regole” imposte dal mercato. Il sottodimensionamento è una realtà diffusa e la flessibilità del lavoro non è un’eccezione; si tende a ridurre al minimo gli organici, cresce il fenomeno del pendolarismo di lunga tratta, la mobilità, la flessibilità, la richiesta/esigenza frenetica e pressante di ri-adattamento continuo, la precarizzazione, l’incertezza. D’altro canto, l’individuo, ha trasformato il significato e la realtà del lavoro da pura prestazione strumentale ad attività significativa per sé e per la società. Il lavoro diventa vita, soddisfazione, identificazione, valorizzazione e realizzazione personale, momento di crescita e scambio, relazione e confronto. Tutto questo ha comportato l’insorgenza di nuovi rischi sociali, in particolare, rischi di natura psico - sociale e quindi la necessità di valutarli per garantire il pieno benessere sul luogo di lavoro a tutela della sicurezza e della salute del lavoratore. Primi riferimenti alla Valutazione e Prevenzione dei rischi di natura psico – sociale si ritrovano: nell’articolo 2087 del Codice Civile, che sancisce l’obbligo per l’imprenditore di tutelare la personalità morale del lavoratore; nell’articolo 32 comma 2 del Decreto legislativo 81/08 il quale prevede che Il Responsabile del Sevizio di Prevenzione e Protezione deve possedere un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di prevenzione e protezione dai rischi, anche di natura ergonomica e da stress lavoro – correlato. La contemplazione dei rischi di natura psico – sociale trova pieno riconoscimento e puntuale identificazione nel D. Lgs 81/2008, e nelle successive integrazioni disposte con il D. Lgs. 106/2009 che obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro, secondo i contenuti dell’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2008 che ha recepito l’Accordo quadro europeo sullo stress lavoro – correlato concluso l’otto ottobre 2004; specificatamente l’art.28 del D. Lgs. 81/08, stabilisce che la Valutazione dei rischi “…… deve riguardare tutti i rischi ….. tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro – correlato, “ secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’otto ottobre 2004,…..”. Successivamente il D. Lgs. 106/09, ha introdotto, nell’art.28, il comma 1-bis che recita “ la Valutazione dello Stress lavoro – correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, e il relativo obbligo decorre dall’elaborazione delle predette indicazioni e comunque a far data dal 1 agosto 2010”. Il nuovo quadro normativo, ha quindi demandato alla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, il compito di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione dei rischi stress lavoro – correlato. Nell’Accordo europeo, siglato a Bruxelles l’otto ottobre 2004, lo stress è definito come una condizione, accompagnata a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali, che conseguono dal fatto che le persone non si sentono in grado di rispondere alle richieste o di essere all’altezza delle aspettative. In pratica, l’individuo può ben adattarsi a reagire alle pressioni cui è sottoposto nel breve termine, e questo può essere considerato positivamente, ma di fronte ad un’esposizione prolungata a forti pressioni, egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, i singoli individui, possono reagire differentemente a una stessa situazione, oppure reagire diversamente a circostanze affini, in momenti diversi della propria vita. Lo stress, pertanto, non è una malattia, ma un’esposizione prolungata ad esso può ridurre l’efficienza nel lavoro e causare problemi di salute. 5
Lo stress, potenzialmente, può colpire qualsiasi ambiente di lavoro e qualunque lavoratore, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto di rapporto di lavoro. Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro sono causate dal lavoro stesso, infatti anche lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro, può condurre a cambiamenti del comportamento e ridurre l’efficienza del lavoratore. In tal caso, tuttavia, si entra in un campo che sfugge al controllo e al potere del Datore di lavoro, quest’ultimo, infatti, deve intervenire sull’organizzazione e sull’ambiente di lavoro, ma non sull’ambito privato del lavoratore. L’obiettivo del già citato Accordo europeo del 2004 è, precisamente, quello di offrire ai datori di lavoro, un modello che consenta di individuare, prevenire e gestire i rischi che si riferiscono allo stress lavoro – correlato. Valutare lo stress sul lavoro, oltre che un obbligo, può corrispondere una maggiore efficienza e un certo miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Che cos’è lo stress Lo stress è la reazione adattativa, generale, di un organismo a sollecitazioni esterne, (stressors). Questa risposta adattativa, è una condizione fisiologica normale negli esseri viventi, ma può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme. Quando l’individuo è sollecitato dagli stressors, ha una prima reazione di allarme e si prepara a reagire, indipendentemente dallo specifico fattore di stress, segue una seconda fase di resistenza in cui tenta di adattarsi alla nuova situazione provocata dall’agente stressante; infine se il tentativo di adattamento si protrae nel tempo, in maniera eccesiva, subentra la terza fase, quella dell’esaurimento funzionale, in cui l’individuo non riesce più a mantenere lo stato di adattamento. Se la risposta alle pressioni, avviene in breve termine, utilizzando le proprie risorse, lo stress può essere considerato positivo e viene definito eustress, al contrario, quando per lungo tempo la risposta è poco adattativa e non si hanno le capacità necessarie per affrontare le nuove condizioni, lo stress è negativo e viene definito distress. Individui diversi rispondono in maniera differente ad uno stesso stimolo facendo supporre che prima della manifestazione dello stress, lo stimolo sia elaborato attraverso sistemi cognitivi. I sintomi dello stress si manifestano con disturbi a livello fisico quali : emicrania, disturbi gastrointestinali, variazione della pressione arteriosa, ecc, a livello comportamentale: abuso di alcool, farmaci,tabacco, droghe, ecc.; a livello psicologico: disagio, ansia, irritabilità, depressione, ecc. Il rapido cambiamento delle condizioni e delle caratteristiche del lavoro, le richieste sempre più pressanti sulle risorse personali ed emotive dei lavoratori hanno incrementato i fattori di disagio psico sociale. La costrittività organizzativa, la precarietà del posto di lavoro, l’incertezza dei ruoli e degli obiettivi personali ed aziendali, la mancanza di riconoscimento e di autonomia decisionale, l’esposizione ad agenti nocivi per la salute, sono caratteristiche che possono indurre allo stress con gravi conseguenze sulla salute dei lavoratori. Il lavoratore distressato assume un atteggiamento di fuga dal lavoro, di difficoltà nelle relazioni interpersonali e di decremento della performance. Forme di disagio psicologico legate allo stress da lavoro, se protratte nel tempo, diventano delle vere e proprie sindromi, quali la “Sindrome da corridoio”, che si può definire come la incapacità di distinguere tra la sfera lavorativa e la sfera della vita privata e il Burn- out che colpisce soprattutto nei lavori di assistenza e di contatto e relazione diretta con il pubblico (infermieri, medici, assistenti sociali, ecc.), ove la questione del Burn out - ovvero del ‘bruciare' le energie - è tale da rendere insopportabile quel lavoro dopo un certo numero di anni. Una condizione organizzativa stressogena è il Mobbing, un fenomeno di emarginazione e di esclusione di un lavoratore da parte dei colleghi o dei superiori, attraverso comportamenti aggressivi e violenti, per un periodo determinato di tempo con l’intenzionalità di estrometterlo dall’ambiente di lavoro. 6
Metodo di Valutazione del rischio stress lavoro - correlato La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, ha approvato le indicazioni per la Valutazione dello Stress lavoro – correlato, diffuse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sul proprio sito Internet, con Lettera Circolare Prot. N. 15/SEGR/0023692 e successivamente rese note anche con un comunicato ufficiale del Ministero stesso (G.U. 304 del 30/12/2010) le linee di indirizzo per la Valutazione dello stress prevedono in sintesi : a) brevità e semplicità; b) individuazione di una metodologia applicabile ad ogni organizzazione di lavoro, c) applicazione di tale metodologia a gruppi di lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress lavoro – correlato, d) individuazione di una metodologia di maggiore complessità rispetto alla prima, ma eventuale, da utilizzare nel caso in cui la conseguente azione correttiva non abbia eliminato/ridotto il rischio; e) valorizzazione delle prerogative e delle facoltà dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei Medici competenti; f) individuazione di un periodo transitorio, di durata limitata, per la programmazione e il completamento delle attività da parte dei soggetti obbligati. Nelle indicazioni, elaborate dalla Commissione consultiva, si ribadisce che la Valutazione del rischio stress lavoro – correlato è “parte integrante delle Valutazione dei rischi “, ed è effettuata dal Datore di lavoro (obbligo non delegabile ai sensi dell’art.17, comma 1 lett. a del D. Lgs 81/08 e s. m. i.), in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e il Medico Competente, previa consultazione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. La data di decorrenza dell’obbligo, il 31 dicembre 2010, è da intendersi come “data di avvio delle attività di Valutazione” la cui programmazione temporale e l’indicazione del termine “devono essere riportate nel Documento di Valutazione dei Rischi “(DVR). Viene altresì precisato che la Valutazione deve esaminare “non singoli individui, ma gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi dello stesso tipo, secondo una individuazione che ogni Datore di lavoro può autonomamente effettuare in ragione della effettiva organizzazione aziendale” e che “le necessarie attività devono essere compiute con riferimento a tutte le lavoratrici e lavoratori, compresi i Dirigenti e i Preposti”. L’intero percorso metodologico, individuato dalla Commissione consultiva, è riportato nella seguente figura: 7
VALUTAZIONE PRELIMINARE (rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili) ESITO NEGATIVO ESITO POSITIVO PIANIFICAZIONE ED INTERVENTI: RISULTATO organizzativi ADOZIONE DI RIPORTATO NEL DVR tecnici INTERVENTI CORRETTIVI procedurali comunicativi formativi PREVISIONE DI PIANO VALUTAZIONE DI MONITORAGGIO DELL’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI CORRETTIVI SE EFFICACI SE INEFFICACI VALUTAZIONE APPROFONDITA (valutazione della percezione soggettiva) QUESTIONARI SULLE FAMIGLIE DI FATTORI/INDICATORI INDAGATI FOCUS GROUP INTERVISTE SEMI STRUTTURATE 8
Prima di procedere alla Valutazione , è necessario operare la costituzione del Gruppo di gestione della Valutazione, che adotta una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale e predispone un crono programma che, pur lasciando un margine per eventuali imprevisti, preveda, per ogni singola fase, oltre alla sua durata, anche, in dettaglio, le attività da svolgere e i soggetti deputati ai diversi compiti. La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di “indicatori di rischio da stress lavoro- correlato, oggettivi e verificabili, e ove possibile, numericamente apprezzabili ”, a solo titolo esemplificativo si riportano quelli individuati dalla Commissione consultiva, appartenenti “quanto meno” a tre famiglie distinte: 1) eventi sentinella 2) fattori di contenuto del lavoro 3) fattori di contesto del lavoro Relativamente agli strumenti da utilizzare, in tale prima fase “possono essere utilizzate liste di controllo applicabili anche dai soggetti aziendali della prevenzione “; le liste di controllo permettono di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress, riferibili agli “eventi sentinella”, al “contenuto “ ed al “contesto “ del lavoro. I - EVENTI SENTINELLA II – AREA CONTENUTO DEL LAVORO III – AREA CONTESTO DEL LAVORO (10 indicatori aziendali) (4 aree di indicatori) (6 aree di indicatori) Infortuni Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro Funzione e cultura organizzativa Assenza per malattia Assenze dal lavoro Ruolo nell’ambito Pianificazione dei compiti Ferie non godute dell’organizzazione Carico di lavoro - ritmo Rotazione del personale Evoluzione della carriera di lavoro Turnover Autonomia decisionale Procedimenti/ Sanzioni controllo del lavoro disciplinari Richieste visite Rapporti interpersonali straordinarie sul lavoro Segnalazioni stress Orario di lavoro lavoro-correlato Interfaccia casa lavoro - Istanze giudiziarie conciliazione vita/lavoro Schema indicatori lista di controllo Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati secondo le indicazioni nel metodo. La somma dei punteggi attribuiti alle 3 aree consente di identificare il proprio posizionamento nella "tabella dei livelli di rischio", esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo. 9
Rischio non rilevante LIVELLO DI RISCHIO NOTE RISCHIO NON RILEVANTE L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative ≤ 25% che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Nel caso in cui la valutazione preliminare del rischio da stress lavoro-correlato abbia rilevato un "rischio non rilevante ai fini della presente indagine", tale risultato va riportato nel DVR e si dovrà prevedere un "piano di monitoraggio", ad esempio anche attraverso un periodico controllo dell’andamento degli eventi sentinella. Rischio medio LIVELLO DI RISCHIO NOTE L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono RISCHIO MEDIO determinare la presenza di stress lavoro correlato; vanno adottate azioni >25% o ≤ 50% correttive e successivamente va verificata l’efficacia degli interventi stessi; in caso di inefficacia, si procede, alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite, in modo specifico, agli indicatori di contenuto e/o di contesto che presentano i valori di rischio più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. Rischio alto LIVELLO DI RISCHIO NOTE L’analisi degli indicatori evidenzia una situazione di alto rischio stress lavoro correlato tale da richiedere il ricorso ad azioni correttive RISCHIO ALTO immediate. > 50% Si adottano le azioni correttive corrispondenti alle criticità rilevate; successivamente va verificata l’efficacia degli interventi correttivi; in caso di inefficacia, si procede alla fase di valutazione approfondita. Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare adeguate azioni correttive (ad es. interventi organizzativi, tecnici, procedurali, comunicativi, formativi) riferite in modo specifico agli indicatori di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Successivamente va verificata, anche attraverso un monitoraggio effettuato con le stesse "liste di controllo", l’efficacia delle azioni correttive; se queste ultime risultano inefficaci, si passa alla valutazione approfondita. La Valutazione approfondita va intrapresa in ogni caso per le Aziende del codice ATECO 7 (e non già come approfondimento, nel caso in cui nella fase precedente, a seguito dell'attività di monitoraggio, si rilevi l'inefficacia delle misure adottate). A tal fine, le indicazioni della Commissione Consultiva prevedono la "valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori sulle famiglie di fattori/indicatori" già oggetto di valutazione nella fase preliminare con la possibilità, per le aziende di maggiori dimensioni, del coinvolgimento di "un campione rappresentativo di lavoratori". 10
Analisi indicatori oggettivi aziendali di stress (utilizzo di check list) Fase 1 – Valutazione Indicatori oggettivi stress lavoro – correlato In questa fase, si esegue una valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro, attraverso l’utilizzo della “check list” contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO DEL LAVORO (COME PREVISTO DALL’Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell’accordo europeo). Si ritiene opportuno utilizzare la check list per partizioni organizzative e mansioni omogenee. La compilazione delle tre aree della Check list, identifica la condizione di rischio BASSO – MEDIO – ALTO in riferimento agli indicatori per area di valutazione: • AREA INDICATORI AZIENDALI ( 10 indicatori ) • AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) • AREA DEL CONTENUTO DEL LAVORO ( 4 aree di indicatori) Area Indicatori aziendali Area Contesto del lavoro Area Contenuto del lavoro 1. Infortuni 2. Assenza per malattia 3. Assenze dal lavoro 11. Funzione e cultura 4. Ferie non godute organizzativa 5. Trasferimenti del personale 12. Ruolo nell’ambito 17. Ambiente e attrezzature di 6. Turnover dell’organizzazione lavoro 13. Evoluzione della carriera 7. Procedimenti sanzioni 18. Pianificazione dei compiti 14. Autonomia decisionale – disciplinari 19. Carico di lavoro – ritmo di Controllo del lavoro 8. Richieste visite mediche lavoro 15. Rapporti interpersonali sul straordinarie 20. Orario di lavoro lavoro 9. Segnalazioni del Medico 16. Interfaccia casa lavoro – competente di condizioni di Conciliazione vita/lavoro stress lavoro correlato 10. Istanze giudiziarie Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre a quello complessivo dell’Area. I punteggi delle tre Aree si sommano (secondo la tabella di seguito riportata) e consentono di identificare il LIVELLO DI RISCHIO. AREA TOTALE PUNTEGGIO AREA INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO 11
Fase 1 – DEFINIZIONE PUNTEGGI AREE Fase 2 – Somministrazione e analisi questionario di percezione dello Stress L.C. Vengono adottate le Check list standard previste dalla normativa e che si riportano in allegato 1 debitamente compilate Fase 3 – VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI LAVORATORI E’ comunque opportuno intervenire in casi in cui alcuni reparti, gruppi di lavoratori, settori….ecc, anche isolati, risultassero a rischio o comunque, anche se inseriti in una situazione lavorativa complessivamente tranquillizzante, dovessero emergere problemi legati allo stress. Questo rischio costringe le aziende ad una periodica rivalutazione dello stesso, in quanto l’organizzazione del lavoro e le interazioni tra le persone possono subire delle variazioni in maniera molto veloce e di conseguenza l’azienda tende ad attuare le misure di miglioramento identificate al fine di elaborare interventi di prevenzione primaria. In caso contrario di rischio ALTO, è necessario procedere alla valutazione soggettiva dello stress lavoro correlato. 12
ANAGRAFICA AZIENDALE Azienda IIS - IPSIA - ITI “E. ALETTI” Attività PUBBLICA ISTRUZIONE Sede legale VIA SPALATO – TREBISACCE (CS) Sede associata VIA CIRCONVALLAZIONE – ORIOLO (CS) Datore di Lavoro D.S. MARILENA VIGGIANO Resp. Servizio Prevenzione e Protezione ANTONIO MELE Medico Competente Non Nominato Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza GIUSEPPE FALABELLA 13
MAPPA AZIENDALE 14
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Linea operativa per la gestione della Organizzazione tecnico – professionale prevenzione di supporto alla linea operativa Servizio di Prevenzione e Protezione DATORE DI LAVORO Servizio di Gestione del personale Addetti alla Gestione delle emergenze Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Personale (RLS) Preposto Lavoratori 15
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per l’individuazione dei gruppi omogenei dei lavoratori esposti in maniera omogenea allo stress lavoro-correlato si è optato per la suddivisione dei lavoratori tra personale docente e personale non docente. Pertanto i gruppi omogenei sono stati individuati negli insegnanti, coinvolgendo i collaboratori della Dirigente e le Funzioni Strumentali, e nel personale non docente, suddiviso in base al settore dell’attività lavorativa e quindi in personale del ruolo amministrativo, tecnico e ausiliario. Per il personale docente, quale rappresentante dei gruppi omogenei a cui somministrare il questionario della fase preliminare é stato scelto quello ricoprente il ruolo di Docente con Funzione Strumentale facente parte dello staff del Dirigente, in quanto lavoratori a conoscenza dell’organizzazione, del contesto e del contenuto del lavoro rientrante nella loro funzione. Per il personale non docente, invece è stato scelto quello con funzioni relative al SIDI, quello responsabile di laboratori e, infine, il personale ausiliario. I coordinatori di classe e i Docenti con Funzioni Strumentali sono stati e saranno più volte convocati in riunioni collettive per dare loro l’informazione sul rischio derivante da stress lavoro- correlato e condividere la metodologia utilizzata per la valutazione del rischio. I dati necessari per la compilazione dell’Area degli indicatori Aziendali (eventi sentinella) sono stati forniti dal Servizio di gestione del personale e per ogni gruppo omogeneo sono stati analizzati ed elaborati dai Tecnici della Prevenzione del SPP dedicati a questa valutazione. I dati dei questionari della Fase preliminare, compilati dai Collaboratori, dai Docenti con FF.SS. , dal personale ATA, AT e Ausiliario, sono stati inseriti nella check list e questa pubblicata on- line sul sito istituzionale della scuola all’indirizzo www.istitutoaletti.gov.it . Di seguito sono riportate le tabelle riassuntive dei gruppi omogenei, riferenti il valore del rischio, l’elaborazione degli eventi sentinella riferiti agli ultimi tre anni e per ciascun evento le incidenze percentuali degli indicatori di stress maggiormente percepiti, raggruppati per Aree di contesto e di contenuto. EVENTI SENTINELLA IIS IPSIA ITI ALETTI – PERSONALE DOCENTE E A.T.A. Tendenza dell’evento nel triennio di riferimento INFORTUNI Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 2 A.S. 2014/15: 1 A.S. 2015/16: 3 A.S. 2016/17: 1 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 2 cioè 1,54% Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 1,67 cioè 1,29% FENOMENO IN DIMINUZIONE 16
MALATTIA (giorni di assenza) Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 1421 A.S. 2014/15: 1242 A.S. 2015/16: 1410 A.S. 2016/17: 1170 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 1357 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 1274 FENOMENO IN DIMINUZIONE ASSENZE DAL LAVORO Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 2209 A.S. 2014/15: 2424 A.S. 2015/16: 3060 A.S. 2016/17: 2272 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 2564,33 6,92% Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 2585,33 6,81% FENOMENO IN DIMINUZIONE O INALTERATO FERIE NON GODUTE Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 12,32 A.S. 2014/15: 16,00 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 9,44 0,2% Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 5,33 0,11% FENOMENO IN DIMINUZIONE ROTAZIONE PERSONALE % Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 10,6% A.S. 2014/15: 9,75% A.S. 2015/16: 9,44% A.S. 2016/17: 3,14% Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 9,93 % Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 7,44 % FENOMENO IN DIMINUZIONE SEGNALAZIONI STRESS Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE 17
VISITE COMMISSIONE 300/70 Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE PROCEDIMENTI DISCIPLINARI INTERNI Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE SEGNALAZIONE ESPOSTI PROTOCOLLATI Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE ESPOSTI DI GENITORI Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE RICHIESTE TRASFERIMENTO PER INCOMPATIBILITA’ Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 0 A.S. 2015/16: 0 A.S. 2016/17: 0 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 0 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 0 FENOMENO INESISTENTE 18
CLASSI CON ALLIEVI DSA CERTIFICATI Anni Scolastici dal 2014/15 al 2016/17 A.S. 2013/14: 0 A.S. 2014/15: 1 A.S. 2015/16: 2 A.S. 2016/17: 3 Media TRIENNIO 2013/14 – 2015/16: 1 Media TRIENNIO 2014/15 – 2016/17: 2 FENOMENO IN AUMENTO VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO Da un’analisi delle relazioni interpersonali e della tipologia di lavoro si è valutato poco probabile, per tutto il personale, il rischio di insorgenza di fenomeni di stress tali da compromettere i rapporti con colleghi e/o clienti, o reazioni esagerate, o episodi di crisi. I punteggi ottenuti dai fattori di rischio oggettivi legati allo stress lavoro correlato identificano un fattore di Rischio BASSO. L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro, si consiglia di monitorare l’organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). RISULTATO FINALE % Rischio alto (0) Rischio medio (0) Rischio basso (100) AZIONI DI MIGLIORAMENTO – MISURE DI PREVENZIONE Per mettere in atto un percorso di prevenzione e riduzione del rischio e di miglioramento continuo, ai sensi dell’art. 6 dell’Accordo Europeo sullo stress lavoro-correlato, il datore di lavoro (nella scuola il DS) utilizza la Valutazione dello Stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la ri-progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione, l’eliminazione o la riduzione dei fattori cosiddetti “stressogeni”, può comportare l’adozione di misure che possono essere collettive, individuali o di entrambi i tipi e introdotte sottoforma di specifiche misure mirate a fattori di stress individuati. La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare è del Datore di lavoro, che integra la politica aziendale con la partecipazione e la collaborazione del gruppo ed individua le misure di prevenzione, e può adottare un codice di condotta aziendale. Gli interventi per la riduzione dei rischi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi riportati nelle tabelle seguenti, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione degli indicatori soggettivi tra i quali: • 19
• La gestione e la comunicazione: esplicitare obiettivi (es. rendere effettivo il PTOF), assicurare ascolto valorizzando proposte, risorse umane e professionali e sostenendo la didattica o l’integrazione, incoraggiando la manifestazione del disagio legato a fattori organizzativi senza giudizio sulla persona e le sue capacita, migliorando l’organizzazione ad es. assicurando flessibilità nell’applicazione di norme; • la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento; • l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi, fornendo conoscenze aggiornate rispetto all’organizzazione scolastica (effettive risorse e potenzialità), coinvolgendo i docenti nelle decisioni e nella gestione (es. attuare la delega, gestire le criticità in team). La Valutazione dello Stress lavoro correlato deve prevedere una fase di monitoraggio del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, già in fase di pianificazione. Questo livello di monitoraggio può prevedere l’analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli in indicatori di salute, attraverso la verifica con il personale competente, e il livello di attuazione delle misure di prevenzione identificate per la riduzione del rischio. AZIONI DI MONITORAGGIO RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO E CRONO PROGRAMMA L’Istituto Aletti si impegna a monitorare costantemente la situazione di rischio stress lavoro correlato, prevedendo la somministrazione biennale dei questionari di rilevazione a meno che non ci siano situazioni tali da giustificare un intervento annuale. 20
Crono programma delle attività 01/09/2017 01/01/2018 Costituzione gruppo di lavoro Definizione criteri di valutazione Definizione gruppi omogenei FASE PRELIMINARE Attività Aziendale Individuazione fattori di rischio Raccolta indicatori Aziendali Somministrazione questionari FP Raccolta questionari Elaborazione e analisi dati MESI 9 10 11 12 1 2 3 4 5 6 Eventuale somministrazione questionari FP 01/01/2019 MESI 3 4 5 Elaborazione cronoprogramma 01/01/2018 e condivisione per l'applicazione Monitoraggio e verifica miglioramenti MESI 4 5 6 7 8 9 10 11 12 01/01/2019 Monitoraggio e verifica miglioram. MESI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 21
ALLEGATO 1. Trebisacce – Oriolo CHECKLIST INDICATORI STRESS LAVORO CORRELATO IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO pagina 1 FASE 1 - VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS pagina 2 LAVORO CORRELATO FASE 2 – IDENTIFICAZIONE DELLE CONDIZIONI DI RISCHIO pagina 11 FASE 3 - VALUTAZIONE PERCEZIONE DELLO STRESS DEI pagina 13 LAVORATORI 22
1. IL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO La recente approvazione del D.Lgs 81/08 in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende secondo i contenuti dell’Accordo Interconfederale per il recepimento dell’accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l’8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP E CES – 9 giugno 2008. L’Accordo quadro europeo mira a promuovere la crescita di consapevolezza e comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti alzando l’attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è quello di guidare e sostenere datori di lavoro e lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori. La proposta di metodo di valutazione del rischio stress lavoro correlato ha valore di indicazione minima per le aziende, con particolare riferimento alle piccole e medie. Fondamentale è, come per tutti gli altri rischi, l’assegnazione della valutazione ai soggetti della prevenzione aziendale: Datore di Lavoro, RSPP, RLS, MC, oltre ad eventuali altri soggetti interni/esterni indicati dalle organizzazioni. Si articola in tre FASI principali: FASE 1. valutazione indicatori oggettivi di stress al lavoro (compilazione della check list) FASE 2. identificazione della condizione di rischio e pianificazione delle azioni di miglioramento FASE 3. valutazione percezione dello stress al lavoro dei lavoratori, attraverso compilazione di questionari di percezione, analizzati in modo aggregato (obbligatoria solo per rischio alto) 23
FASE 1 -VALUTAZIONE INDICATORI OGGETTIVI STRESS LAVORO CORRELATO L’intervento consiste nella valutazione degli indicatori oggettivi fonti di stress al lavoro attraverso l’utilizzo della check list contenente parametri tipici delle condizioni di stress riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO del lavoro (come previsto dall’Agenzia Europea sulla salute e sicurezza al lavoro e nell’Accordo Europeo). Il gruppo aziendale della prevenzione può compilare una scheda unica per l’azienda oppure, per livelli di complessità organizzativa più elevata, decidere di utilizzare la check per partizioni organizzative o mansioni omogenee. La compilazione delle tre aree della Check identifica la condizione di rischio BASSO – MEDIO – ALTO in riferimento agli indicatori. AREA INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori): AREA CONTESTO DEL LAVORO ( 6 aree di indicatori) AREA CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori) INDICATORI AZIENDALI CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO Infortuni Funzione e cultura Ambiente di lavoro ed Assenza per malattia organizzativa attrezzature di lavoro Assenteismo Ruolo nell’ambito Pianificazione dei compiti Ferie non godute dell’organizzazione Carico di lavoro – ritmo di Rotazione del personale Evoluzione della carriera lavoro Turnover Autonomia decisionale – Procedimenti/ Sanzioni controllo del lavoro disciplinari Richieste visite Rapporti interpersonali sul Orario di lavoro straordinarie lavoro Segnalazioni stress lavoro Interfaccia casa lavoro – Istanze giudiziarie conciliazione vita/lavoro* Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA CONTESTO DEL LAVORO CONTENUTO DEL LAVORO INDICATORI AZIENDALI * TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO 24
ISTRUZIONI Si segna con la X la risposta e nella casella punteggio si riporta il valore della risposta N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato PUNTEGGIO NOTE 0 2 4 1 ... □ X□ □ 2 Si segna con la X la risposta e nella casella punteggio si riporta il valore della risposta in PUNTEGGIO FINALE Quando vediamo la casella “CORREZIONE PUNTEGGIO”, riportiamo dopo il segno “-“ il valore della risposta e trascriviamo nel PUNTEGGIO FINALE il risultato N INDICATORE Si No CORREZIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO NOTE FINALE 0 1 1 .... □ X□ 1 0 1 2 .... X □ □ 1-0 1 0 1 3 .... □ X□ 1-1 0 TOTALE PUNTEGGIO 2 (1+1+0) Nella casella “TOTALE PUNTEGGIO” si deve inserire la somma del punteggio finale di ogni indicatore 25
DATA COMPILAZIONE 09 aprile 2018 MANSIONE/REPARTO COMPILATA DA: Contrassegnare i referenti aziendali coinvolti in questa fase, indicando a lato il nominativo. NOMINATIVO/I x DATORE DI LAVORO MARILENA VIGGIANO x RSPP ANTONIO MELE x RLS GIUSEPPE FALABELLA □ MEDICO COMPETENTE □ DIRETTORE PERSONALE x RESPONSABILE QUALITA’ GIUSEPPE SOLAZZO □ RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA EVENTUALI ALTRI □ SPECIALISTI (Psicologo,…) □ 26
INDICATORI AZIENDALI Gli indicatori aziendali sono riferiti all’andamento negli ultimi 3 anni INDICATORI AZIENDALI N INDICATORE Diminuito Inalterato Aumentato PUNTEGGIO NOTE 0 2 4 INDICI 1 INFORTUNISTICI x □ □ ..0... ASSENZA PER 0 2 4 2 MALATTIA (non x □ □ maternità) ..0.. 0 2 4 3 ASSENTEISMO □ x □ .. 2... 0 2 4 4 % FERIE NON GODUTE x □ □ ...0.. % ROTAZIONE DEL 0 2 4 5 PERSONALE NON x □ □ PROGRAMMATA .. 0... CESSAZIONE 0 2 4 6 RAPPORTI DI LAVORO/ □ x □ TURNOVER .. 2... 0 2 4 PROCEDIMENTI/SANZI 7 ONI DISCIPLINARI x □ □ FENOMENO .. 0... INESISTENTE RICHIESTE VISITE 0 2 4 8 MED. STRAORDINARIE x □ □ FENOMENO MEDICO COMPETENTE .. 0... INESISTENTE SEGNALAZIONI SCRITTE MEDICO 4 - SI 9 COMPETENTE DI 0 - NO x □ CONDIZIONI STRESS AL LAVORO .. 0... ISTANZE GIUDIZIARIE 4 - SI 10 PER LICENZIAMENTO/ 0 - NO x □ DEMANSIONAMENTO .. 0... TOTALE PUNTEGGIO 4 INDICATORE No Si SITUAZIONE CHE VINCOLA LA VALUTAZIONE ISTANZE GIUDIZIARIE PER 0 ALL’APPROFONDIMENTO SOGGETTIVO DELLO STRESS MOLESTIE MORALI/SESSUALI X LAVORO CORRELATO 27
CONTESTO DEL LAVORO FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE 0 1 1 Presenza organigramma X □ 0 aziendale 0 1 Presenza di procedure 2 aziendali X □ 0 0 1 Diffusione delle procedure 3 aziendali ai lavoratori X □ 0 0 1 4 Presenza di obiettivi aziendali X □ 0 0 1 Diffusione degli obiettivi 5 aziendali ai lavoratori X □ 0 Presenza di un sistema di 6 comunicazione aziendale 0 X 1 □ 0 (bacheca, internet, busta paga, volantini….) Effettuazione riunioni/incontri 0 1 7 tra dirigenti e lavoratori X □ 0 Presenza di un piano formativo 0 1 8 per lo sviluppo professionale X □ 0 dei lavoratori Presenza di momenti di 0 1 9 comunicazione dell’azienda a X □ 0 tutto il personale TOTALE PUNTEGGIO 0 RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE 0 1 I lavoratori conoscono la linea 1 gerarchica aziendale X □ 0 0 1 I ruoli sono chiaramente 2 definiti X □ 0 Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse 0 1 0 3 persone (capo □ X 1 - .1..... turno/preposto/responsabile qualità) Accade di frequente che i 4 dirigenti/preposti forniscano 0 □ 1 X 1 - .1..... 0 informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere TOTALE PUNTEGGIO 0 28
EVOLUZIONE DELLA CARRIERA CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE E’ presente un piano di 0 1 1 sviluppo professionale per tutti X □ 0 i lavoratori E’ presente un piano di 0 1 2 sviluppo professionale solo per X □ 0 i dirigenti Sono definiti i criteri per 0 1 3 l’avanzamento di carriera X □ 0 Esistono sistemi premianti in 0 1 4 relazione al raggiungimento X □ 0 degli obiettivi di produzione Esistono sistemi premianti in 0 1 5 relazione al raggiungimento □ X 1 degli obiettivi di sicurezza Esistono sistemi premianti in 0 1 relazione alla corretta gestione 6 del personale da parte dei X □ 0 dirigenti/capi TOTALE PUNTEGGIO 1 AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE Il lavoratore può decidere 0 1 1 l’ordine di esecuzione dei X □ 0 compiti 0 1 Il lavoro dipende da compiti 2 precedentemente svolti da altri □ X 1 - ...1... 0 I lavoratori hanno sufficiente 0 1 3 autonomia per l’esecuzione dei □ X 1 compiti I lavoratori hanno a 4 disposizione modalità di 0 X 1 □ 0 partecipazione alle decisioni aziendali Sono predisposti strumenti di 0 1 5 partecipazione decisionale dei X □ 0 lavoratori alle scelte aziendali TOTALE PUNTEGGIO 1 RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE Possibilità di rivolgersi al 1 dirigente superiore da parte 0 X 1 □ 0 dei lavoratori Momenti di aggregazione con 0 1 2 tutto il personale X □ 0 Sono presenti rigidi protocolli 0 1 3 di supervisione sul lavoro □ X 1 - ...1... 0 svolto TOTALE PUNTEGGIO 0 29
INTERFACCIA CASA LAVORO – CONCILIAZIONE VITA/LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No NOTE PUNTEGGIO FINALE Possibilità di effettuare la 0 1 1 pausa pasto in luogo adeguato □ X 1 - mensa aziendale 0 1 2 Possibilità di orario flessibile X □ 0 Possibilità di raggiungere il 0 1 3 posto di lavoro con mezzi X □ 0 pubblici TOTALE PUNTEGGIO 1 Se il risultato finale è uguale a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore -1 Se il risultato finale è superiore a 0, nella TABELLA FINALE CONTESTO DEL LAVORO alla voce “INTERFACCIA CASA LAVORO” si inserisce il valore 0 CONTENUTO DEL LAVORO AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No NOTE PUNTEGGIO FINALE 0 1 1 Esposizione a rumore sup. al □ X 1 - ...1... 0 secondo valore d’azione 0 1 2 Inadeguato confort acustico □ X 1 - ...1.. 0 (ambiente non industriale) 0 1 3 Rischio chimico □ X 1 - ...1.. 0 0 1 4 Microclima adeguato X □ 0 0 1 5 Adeguata illuminazione X □ 0 0 1 Inadeguata movimentazione 6 manuale dei carichi □ X 1 - ..1... 0 0 1 7 Disponibilità DPI X □ 0 0 1 8 Lavoro a rischio di aggressione □ X 1 - ..1.... 0 fisica 0 1 Cartellonistica chiara ed 9 immediata X □ 0 0 1 Esposizione a vibrazione 10 superiore al limite d’azione □ X 1 - ..1.... 0 0 1 Adeguata manutenzione 11 macchine ed attrezzature X □ 0 TOTALE PUNTEGGIO 0 30
PIANIFICAZIONE DEI COMPITI CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No PUNTEGGIO FINALE NOTE 0 1 1 Il lavoro subisce frequenti □ X 1 - ..1.... 0 interruzioni 0 1 La mansione del lavoratore è 2 chiaramente definita X □ 0 E’ presente un lavoro 0 1 3 caratterizzato da alta □ X 1 - ..1.... 0 monotonia Lo svolgimento della mansione 0 1 4 richiede di eseguire più compiti □ X 1 - ..1.... 0 contemporaneamente 0 1 I compiti sono chiaramente 5 pianificati X □ 0 TOTALE PUNTEGGIO 0 CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No NOTE PUNTEGGIO FINALE 1 1 I lavoratori hanno autonomia 0 □ 0 nell’esecuzione dei compiti X 0 1 2 Ci sono variazioni imprevedibili □ X 1 - ..1.... 0 della quantità di lavoro Vi è assenza di compiti per 0 1 3 lunghi periodi nel turno □ X 1 - ..1.... 0 lavorativo E’ presente un lavoro 0 1 4 caratterizzato da alta □ X 1 - ..1... 0 ripetitività Il ritmo lavorativo per 0 1 5 l’esecuzione del compito, è □ X 1 - ..1.... 0 prefissato 0 1 Il ritmo di lavoro è determinato 6 dalla macchina □ X 1 - ..1... 0 0 1 7 Il lavoratore non può agire sul □ X 1 - ..1... 0 ritmo della macchina 0 1 8 I lavoratori devono prendere □ X 1 - ..1.... 0 decisioni rapide TOTALE PUNTEGGIO 0 ORARIO DI LAVORO CORREZIONE PUNTEGGIO N INDICATORE Si No NOTE PUNTEGGIO FINALE E’ presente regolarmente un 0 1 1 orario lavorativo superiore alle □ X 1 - ..1.... 0 8 ore 0 1 Viene abitualmente svolto 2 lavoro straordinario □ X 1 - ..1.... 0 0 1 3 E’ presente orario di lavoro □ X 1 - ..1.... 0 rigido (non flessibile)? 0 1 4 La programmazione dell’orario □ X 1 - ..1.... 0 varia frequentemente 31
0 1 Le pause di lavoro non sono 5 chiaramente definite □ X 1 - ..1.... 0 0 1 6 E’ presente il lavoro a turni X □ 1 - ….... 1 0 1 E’ presente il lavoro a turni 7 notturni □ X 1 - ..1.... 0 0 1 8 E’ presente il turno notturno □ X 1 - ..1.... 0 fisso o a rotazione TOTALE PUNTEGGIO 1 FASE 2: IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO INDICATORI AZIENDALI TOTALE BASSO MEDIO ALTO INDICATORE PUNTEGGIO PER 0 – 25% 25 – 50% 50 – 100% INDICATORE DA A DA A DA A INDICATORI AZIENDALI * 4 0 10 12 26 28 40 TOTALE PUNTEGGIO 0 0 2 5 CONTESTO DEL LAVORO TOTALE BASSO MEDIO ALTO 0 – 25% 25 – 50% 50 – 100% INDICATORE PUNTEGGIO PER INDICATORE DA A DA A DA A Funzione e cultura organizzativa 0 0 2 3 5 6 9 Ruolo nell’ambito dell’organizzazione 0 0 1 2 3 4 Evoluzione della carriera 1 0 2 3 4 5 6 Autonomia decisionale – controllo del lavoro 1 0 1 2 3 4 5 Rapporti interpersonali sul lavoro 0 1 2 3 Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro* 0 TOTALE PUNTEGGIO 2 0 7 8 14 15 27 * se il punteggio totale dell’indicatore “Interfaccia casa lavoro” è uguale a 0, inserire il valore -1. se superiore a 0, inserire il valore 0 CONTENUTO DEL LAVORO TOTALE BASSO MEDIO ALTO INDICATORE PUNTEGGIO PER INDICATORE DA A DA A DA A 32
Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro 0 0 3 4 7 8 11 Pianificazione dei compiti 0 0 2 3 4 5 6 Carico di lavoro – ritmo di lavoro 0 0 2 3 5 6 8 Orario di lavoro 1 0 2 3 5 6 8 TOTALE PUNTEGGIO 1 0 8 9 16 17 33 I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni) e consentono di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO. AREA TOTALE PUNTEGGIO PER AREA CONTESTO DEL LAVORO 2 CONTENUTO DEL LAVORO 1 INDICATORI AZIENDALI * 0 TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO 3 * Se il risultato del punteggio è compreso tra 0 a 10, si inserisce nella tabella finale il valore 0 Se il risultato del punteggio è compreso tra 12 e 26 si inserisce nella tabella finale il valore 2 Se il risultato del punteggio è compreso tra 28 e 40 si inserisce nella tabella finale il valore 5 TABELLA DI LETTURA: TOTALE PUNTEGGIO RISCHIO DA A LIVELLO DI RISCHIO NOTE L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possono determinare RISCHIO BASSO la presenza di stress correlato al lavoro, si 0 14 25% consiglia di monitorare l’organizzazione ogni due anni (in assenza di cambiamenti organizzativi). Per ogni condizione identificata di devono adottare comunque le azioni di miglioramento mirate. L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro. RISCHIO MEDIO Per ogni condizione identificata di devono adottare 15 30 50% comunque le azioni di miglioramento mirate. Si consiglia di attuare una politica di prevenzione per lo stress al lavoro e di coinvolgere attivamente il medico competente ed i preposti. Monitoraggio annuale degli indicatori. L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative che indicano la presenza di stress correlato al lavoro. Si deve effettuare una RISCHIO ALTO valutazione della percezione dello stress dei 31 60 + di 50% lavoratori, coinvolgendo il medico competente o altre figure specializzate. Monitoraggio delle condizioni di stress e dell’efficacia delle azioni di miglioramento . 33
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