LA MONETA DIGITALE CINESE È UNA MINACCIA AL DOMINIO DEL DOLLARO
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Prospettive da Templeton Global Macro LA MONETA DIGITALE CINESE È UNA MINACCIA AL DOMINIO DEL DOLLARO Aprile 2021 Secondo il dottor Michael Hasenstab, CIO di Templeton Global Macro, le ambizioni di Pechino potrebbero stimolare l’accettazione del renminbi come principale avversario della valuta statuni- tense. Questo commento è stato pubblicato per la prima volta nella rubrica Opinion Markets Insights del Financial Times il 13 aprile 2021. I mercati sono rimasti vittime della febbre delle criptovalute. Il prezzo del bitcoin ha raggiunto nuovi massimi storici mentre si infiammava il dibattito sull’emergere della tecno- Michael Hasenstab, Ph.D. logia delle criptovalute. Chief Investment Officer Templeton Global Macro Tali sviluppi potrebbero tuttavia avere scarsa rilevanza a confronto dell’emergere di un importante trend emergente: la rapida digitalizzazione del renminbi. Questo cambiamento, combinato con altri fattori macroeconomici e politici, potrebbe essere la chiave di svolta per accelerare il declino del dollaro come principale valuta di riserva mondiale. Potrebbe accelerare anche l’accettazione del renminbi come principale avversario della valuta statunitense. Da qualche anno le banche centrali di tutto il mondo si trovano a fare i conti con il concetto di tecnologia della valuta digitale. Poche nazioni, però, sono aggressive quanto la Cina nell’ap- procciarsi allo sviluppo di una cosiddetta moneta digitale della banca centrale (CBDC). Su tale moneta vigilerebbe un’autorità governativa centrale, con conseguente rimozione dell’anonimato che è un tratto caratterizzante del libro mastro decentralizzato di popolari criptovalute come il Bitcoin o l’Ethereum. In teoria, la supervisione governativa di questi nuovi asset digitali offrirebbe numerosi vantaggi. Le CBDC prevengono meglio le frodi e i reati, consentono di effettuare transazioni interna- zionali istantanee, riducono i costi delle operazioni, permettono una maggiore inclusione finanziaria e contribuiscono a offrire stimoli fiscali diretti ai singoli cittadini. Per la Cina, l’adozione di una CBDC sia interna che esterna ai propri confini permetterebbe al suo sistema finanziario di ridurre la dipendenza dal dollaro e limitare il ruolo e la supervi- sione di istituzioni finanziarie e regolatori stranieri. Mentre molti paesi iniziano a interrogarsi sulle potenziali applicazioni future delle CBDC, la Cina ne ha già avviato lo sviluppo.
Nell’aprile 2020, Pechino ha introdotto una moneta digitale in quattro città, permettendo alle banche commerciali di eseguire test interni di conversione tra contanti e denaro digitale, verificare i saldi dei conti ed effettuare pagamenti. Ad agosto il programma pilota è stato esteso a 28 grandi città. Puntando ad un’ampia circolazione nel 2022, quest’anno la Cina prevede di testare la valuta digitale in altre grandi città, tra cui Pechino e Shanghai. Questo approccio sperimentale dovrebbe accelerare lo sbarco del renminbi sulla scena mondiale. Alcuni utenti al di fuori della Cina, in particolare negli Stati Uniti, potrebbero essere riluttanti a utilizzare una valuta digitale controllata dalla Cina. È tuttavia probabile che in alcune zone dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa la sua adozione sarà più tempestiva. A spiegare l’importanza storica relativa delle valute di riserva mondiali è il macroeconomista Barry Eichengreen. Le valute sono più apprezzate come asset di riserva quando soddisfano due condizioni: in primo luogo, devono essere stabili, liquide e ampiamente utilizzate nelle transazioni internazionali; in secondo luogo, devono essere sostenute da un paese che intreccia con un altro Stato forti legami nel campo della sicurezza. Gli sviluppi realizzati dalla Cina negli ultimi anni pongono chiaramente il paese nella giusta direzione per soddisfare questi criteri, poiché il suo governo ha mantenuto una relativa stabilità politica. Nel 2019 il paese ha generato il 16% della produzione globale, ma nel secondo trimestre dello stesso anno il renminbi rappresentava poco più del 2% delle riserve globali. L’impossibilità per gli stranieri di detenere asset denominati in renminbi ha impedito la sua affermazione come valuta di riserva. Adesso, invece, il renminbi sarà sostenuto dalle autorità cinesi che apriranno il loro mercato obbligazionario interno di 15.000 miliardi di dollari agli operatori stranieri. Una maggiore domanda di queste obbligazioni spingerà verso il basso i rendimenti, abbassando i costi di finanziamento. Cosa più importante, se la Cina si accaparrasse il vantaggio riservato a chi compie la prima mossa allo scopo di soddisfare la domanda mondiale di valute digitali per regolare le transazioni finanziarie internazionali e possedere asset digitali, l’appeal della sua CBDC potrebbe aumentare con forza. La Cina ha compiuto grandi passi avanti anche nel regolare i suoi scambi commerciali in renminbi. Misure come il finanziamento di progetti nei paesi in via di sviluppo attraverso la Nuova via della seta cinese hanno rafforzato le motivazioni geopolitiche e di sicurezza per detenere renminbi. Anche il COVID-19 potrebbe fungere da catalizzatore per una maggiore accettazione del renminbi come valuta di riserva globale. La carneficina economica causata dalla pandemia ha dilatato i deficit fiscali già rilevanti e ha favorito una politica monetaria ancora più accomodante negli Stati Uniti. Questa combinazione storicamente unica di imminente e massiccia crescita trainata dalla leva fiscale e dai vaccini, con tassi di interesse a breve termine ancorati a zero, aggraverà un deficit delle partite correnti già elevato, mettendo ulteriormente sotto pressione il valore del dollaro. La digitalizzazione del renminbi rafforzerà questi fattori economici e geopolitici. Ciò avrà un impatto durevole e dirompente sull’economia internazionale. 2 La moneta digitale cinese è una minaccia al dominio del dollaro
QUALI SONO I RISCHI? Tutti gli investimenti comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore degli investimenti può subire rialzi e ribassi; di conseguenza, gli investitori potrebbero non recuperare l’intero ammontare del proprio investimento. Gli investimenti esteri comportano rischi particolari quali fluttuazioni dei cambi, instabilità economica e sviluppi politici. Gli investimenti nei mercati emergenti implicano rischi più accentuati connessi con gli stessi fattori, oltre a quelli associati alle minori dimensioni dei mercati in questione, ai volumi inferiori di liquidità e alla mancanza di strutture legali, politiche, economiche e sociali consolidate a supporto dei mercati mobiliari. I prezzi delle obbligazioni si muovono di norma in direzione opposta a quella dei tassi di interesse. Di conseguenza, man mano che i prezzi delle obbligazioni detenute in un portafoglio d’investimento si adeguano a un aumento dei tassi d’interesse, il valore del portafoglio può diminuire. Nella misura in cui una strategia si concentra di volta in volta su particolari paesi, regioni, industrie, settori o tipi di investimento, può essere soggetta a un rischio più elevato di sviluppi negativi in tali aree di focalizzazione rispetto a una strategia che investe in una gamma più ampia di paesi, regioni, industrie, settori o investimenti. La Cina può essere soggetta a livelli notevoli di instabilità economica, politica e sociale. Gli investimenti in titoli di emittenti cinesi comportano rischi legali specifici della Cina, compresi alcuni rischi legali, normativi, politici ed economici. L’acquisto e l’uso di valute digitali comportano rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il trading speculativo di criptovalute, molte delle quali hanno evidenziato un’estrema volatilità di prezzo, comporta rischi significativi. Uno dei rischi è quello di frode, al quale possono esporsi gli utenti che interagiscono con società che propongono piattaforme per pagamenti in criptovalute e altri prodotti e servizi collegati. La tecnologia blockchain è nuova e relativamente poco sperimentata e potrebbe non raggiungere le dimensioni necessarie a produrre vantaggi identificabili. L’investimento in criptovalute e ICO ha natura altamente speculativa; il sottoscrittore potrebbe perdere l’intero capitale investito. Se una criptovaluta viene assimilata a un titolo, può essere considerata in violazione delle leggi federali sui titoli. Il mercato secondario per le criptovalute potrebbe avere dimensioni limitate o essere del tutto assente. 3 La moneta digitale cinese è una minaccia al dominio del dollaro
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