17 Redditi, disuguaglianza e povertà

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CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà   1

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 17 Redditi, disuguaglianza e povertà
             Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.
             Alfred de Vigny

Le moderne economie industrializzate sono carat-                sioni socialiste; la nuova concezione della società
terizzate da situazioni estreme nella distribuzio-              fu definita welfare state.
ne del reddito e della ricchezza. Se prendiamo in               L’atteggiamento verso il welfare state si è gradual-
considerazione i dati forniti dalla rivista “Forbes”            mente evoluto nell’economia mista di mercato
possiamo vedere che i 30 individui più ricchi de-               che si ritrova oggi nelle democrazie dell’Europa e
gli Stati Uniti hanno un patrimonio medio di 23,3               dell’America settentrionale. In questi Paesi, il mer-
miliardi di dollari; in Germania i Top 30 hanno un              cato è responsabile della produzione e della deter-
patrimonio medio di 5 miliardi di dollari mentre                minazione dei prezzi della maggior parte di beni e
in Italia il valore è di poco superiore ai 4 miliar-            servizi, mentre i governi gestiscono l’economia e
di. All’altro estremo, milioni di persone vivono                offrono una rete di sicurezza ai poveri, ai disoccu-
nell’indigenza, con lavori precari e mal pagati o               pati e agli anziani.
grazie ai sussidi di disoccupazione.                                Uno degli aspetti maggiormente controversi
     Come spiegare tali estremi di reddito e ricchez-           dell’intervento pubblico riguarda le politiche rivolte
za? Perché alcuni individui sono pagati milioni di              ai poveri assumendo toni sempre più polemici con
dollari all’anno, mentre altri ricevono solo un dol-            l’arricchirsi delle società. Si potrebbe pensare che,
laro all’ora? Perché i valori immobiliari a Tokyo,              diventando più ricco, un Paese sia disposto a devol-
Manhattan o Milano raggiungono migliaia di euro                 vere una quota maggiore del suo reddito ai program-
al metro quadrato, mentre il terreno nel deserto può            mi di assistenza destinati alle persone bisognose, sia
essere acquistato per pochi dollari all’ettaro? Infi-           in patria sia all’estero; tuttavia, si è visto che non è
ne, come si spiegano i miliardi di dollari di profitto          sempre così. Con l’aumento dei carichi fiscali re-
realizzati da colossi quale la Microsoft o la Toyota?           gistrato negli ultimi cinquant’anni, le rivolte fiscali
Queste domande riguardano la teoria della distri-               hanno innescato una riduzione delle aliquote fiscali.
buzione del reddito, che analizza il modo in cui                Le persone sono sempre più consapevoli di come i
il reddito e la ricchezza vengono distribuiti in una            tentativi di riequilibrio dei redditi possano incidere
società.                                                        negativamente sugli incentivi e sull’efficienza.
     I problemi relativi alla distribuzione del reddito             L’obiettivo di questo Capitolo è l’esame della
sono tra i più controversi di tutta la scienza economi-         misurazione del reddito e della ricchezza e l’analisi
ca tra chi ritiene che nulla andrebbe fatto per ridurre         della distribuzione del reddito, anche alla luce dei
tali divari e chi invece crede che bisognerebbe inter-          dilemmi esistenti nelle politiche destinate a ridurre
venire in tal senso o che lo Stato dovrebbe almeno              le disuguaglianze; si tratta di alcune delle più con-
garantire l’esistenza di una “rete di sicurezza” sociale        troverse questioni economiche contemporanee, per
per proteggere coloro che cadono al di sotto della so-          le quali un’analisi economica attenta sulle tenden-
glia della sopravvivenza.                                       ze delle entrate e sui punti di forza e di debolezza
     Circa un secolo fa, molti governi occidentali              dei vari programmi viene ampiamente ricompen-
cominciarono a intervenire sul mercato istituendo               sata dallo sviluppo di un senso di giustizia e dalla
una rete previdenziale come argine contro le pres-              crescita rapida e continua dell’economia mista.

               P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
2        PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

17.1 La distribuzione del reddito

La comprensione delle politiche finalizzate alla                          monio o ricchezza. Il reddito si riferisce ai salari,
riduzione delle disuguaglianze richiede in primo                          agli interessi, ai dividendi e a ogni altro valore che
luogo l’analisi dei meccanismi che generano le ine-                       matura in un certo periodo di tempo (solitamente
guaglianze nella distribuzione del reddito. In parti-                     un anno), il totale complessivo di tutti i redditi co-
colare, abbiamo già studiato che i beni e i servizi                       stituisce il reddito nazionale, le cui componenti,
prodotti da piccole imprese o da gigantesche socie-                       con riferimento agli Stati Uniti, sono indicate nella
tà per azioni sono tutti prodotti da operai che utiliz-                   Tabella 17.1. La parte più consistente del reddito na-
zano macchine collocate nelle fabbriche, costruite                        zionale è rappresentata dai redditi da lavoro, sotto
su appezzamenti di terreno. Questi fattori immessi                        forma di salari, stipendi o altre indennità, mentre la
nel processo produttivo producono redditi: salari,                        parte rimanente riguarda i diversi tipi di redditi da
profitti, interessi e rendite. È giunto il momento di                     capitale: rendite, interessi netti, profitti delle socie-
capire come avviene la loro distribuzione.                                tà e redditi dei proprietari. Quest’ultima categoria
                                                                          include essenzialmente gli utili dei proprietari di
17.1.1 Il reddito                                                         piccole imprese. In Italia, la quota del reddito da
Nel considerare la situazione economica di un in-                         lavoro (sia di quello autonomo sia di quello dipen-
dividuo o di una Nazione le due unità di misura                           dente) sul totale è risultata nel 2000 pari al 71,3%
utilizzate più di frequente sono il reddito e il patri-                   mentre negli ultimi anni si è attestata sui 2/3.

Tabella 17.1 Ripartizione del reddito nazionale negli Stati Uniti, anni 2004, 2008 e 2012.
Circa il 65% del reddito nazionale degli Stati Uniti è costituito dai salari e da altri tipi di retribuzione del lavoro, mentre il resto è
diviso tra rendite, profitti delle società e reddito dei proprietari. (Fonte: US Department of Commerce, Bureau of Economic Analysis,
consultabile sul sito www.bea.gov.)

                                                2004                2008                  2012
             Tipo di reddito              (miliardi           (miliardi             (miliardi                        Esempi
                                                      (%)                   (%)                 (%)
                                            di $)               di $)                 di $)
Reddito da lavoro

    Salari e stipendi                     5422,9       51,4   6532,8         52,6   6926,8       49,6 Salari degli operai del settore
                                                                                                      automobilistico, stipendi degli
                                                                                                      insegnanti
                                                                                                      Contributo delle società al
    Indennità e altro reddito da lavoro    1317,6      12,5   1546,4         12,4   1684,9       12,1 fondo pensione

Reddito da capitale
                                                                                                      Profitti delle imprese gestite
    Reddito dei proprietari                 962,1       9,1   1026,5          8,3   1224,9        8,8 dai proprietari; quota legale dei
                                                                                                      guadagni di una società
                                                                                                      di persone
                                                                                                      Affitto percepito dai proprietari
    Rendita netta                           255,4       2,4     262,1         2,1     541,2       3,9 di appartamenti al netto di
                                                                                                      spese e deprezzamento

    Profitti delle società                 1283,3      12,2   1285,1         10,3   2009,5       14,4 Profitti della Microsoft
    Interesse netto                         403,5       3,8     693,4         5,6     439,6       3,1 Interesse pagato su un deposito
                                                                                                      a risparmio
Tasse sulla produzione e simili             863,9       8,2   1041,9          8,4   1122,9        8,0
                                                                                                        Trasferimenti netti, sussidi,
    Flussi settore pubblico-privato          33,2       0,3      42,6         0,3      21,8       0,2
                                                                                                        surplus settore pubblico
Totale                                    10 541,9    100% 12 430,8        100% 13 971,6        100,0

                      P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà   3

Dati i limiti del nostro sistema di contabilità na-           Nel 2007 circa il 47% del reddito nazionale italia-
zionale, tuttavia, sarebbe impossibile ricostruire            no è stato raccolto dallo Stato sotto forma di impo-
con riferimento all’Italia una tabella analoga alla           ste, comprese le imposte sul reddito delle persone
Tabella 17.1; in particolare, non sarebbe possibile           fisiche, le imposte sul reddito delle società e i con-
distinguere, tra i redditi non da lavoro, le rendite,         tributi sociali; quota che è ulteriormente aumentata
gli interessi e i profitti.                                   negli ultimi anni.
                                                                  Ma ciò che lo Stato prende con una mano lo re-
  I proventi di un’economia di mercato sono distri-           stituisce con l’altra. Nel solo 2007 la Pubblica Am-
  buiti tra i proprietari dei fattori di produzione           ministrazione in Italia ha distribuito 265 miliardi
  del sistema economico sotto forma di salari, pro-           di euro in prestazioni sociali, ovvero pagamenti
  fitti, rendite e interessi.                                 diretti a singoli individui che non hanno nulla a che
                                                              vedere con la fornitura di beni o servizi; il dato è
Redditi dei fattori e redditi personali                       incrementato negli ultimi anni.
È importante capire la distinzione tra redditi dei
fattori e redditi personali. La Tabella 17.1 mostra              Il reddito personale è uguale al reddito di mer-
la ripartizione del reddito tra i fattori, cioè la sud-          cato più i trasferimenti pubblici. Il reddito di
divisione tra reddito da lavoro e reddito da capi-               mercato è costituito in gran parte da salari e sti-
tale; ma uno stesso individuo può possedere più                  pendi e in piccola parte dalla proprietà, mentre
fattori di produzione. È possibile, per esempio,                 la categoria principale dei trasferimenti pubblici
che un individuo percepisca uno stipendio, riceva                è costituita dalle pensioni di vecchiaia.
gli interessi di un deposito a risparmio e i divi-
dendi di azioni di società diverse e incassi inol-            17.1.2 La ricchezza
tre una rendita per un investimento immobiliare.              La proprietà di attività finanziarie in grado di
Nel linguaggio economico, il reddito di mercato               produrre reddito, come le azioni e le obbligazio-
di un individuo è dato dall’insieme delle quantità            ni, è decisamente più concentrata; ciò conduce
dei fattori di produzione che possiede moltiplicate           a un secondo importante concetto economico: il
per il prezzo di ciascun fattore; molti individui,            patrimonio, o ricchezza, è costituito dal valo-
inoltre, in particolare i pensionati assistiti dalla          re monetario netto delle attività possedute in un
previdenza sociale, ricevono pagamenti diretti o              determinato momento. Si noti che la ricchezza si
redditi dallo Stato. Negli Stati Uniti nel 1929 qua-          accumula (come il volume d’acqua in un lago),
si nessuno riceveva reddito dallo Stato, nel 2007 il          mentre il reddito è un flusso per unità temporale
12% dei redditi personali derivano da prestazioni             (come la portata di un fiume). La ricchezza di una
sociali.                                                      famiglia include i beni tangibili (case, automobili,
                                                              altri beni di consumo durevoli e appezzamenti di
Il ruolo dello Stato                                          terreno) e le attività finanziarie (denaro contan-
Dove si colloca lo Stato in questo quadro? Le                 te, depositi a risparmio, obbligazioni e azioni); i
varie amministrazioni pubbliche costituiscono la              beni dotati di valore sono definiti attività, mentre
principale fonte di reddito per milioni di persone-           i debiti costituiscono le passività. La differenza
come si evince dalla tabella Tabella 14.4. Lo Stato           tra attività e passività totali è definita patrimonio
italiano, inoltre, paga gli interessi ai possessori di        netto o ricchezza netta.
Buoni Ordinari del Tesoro e altri Titoli di Stato;                La Tabella 17.2 presenta un resoconto analitico
gli enti pubblici affittano milioni di metri quadrati         delle attività delle famiglie americane; la Tabella
di locali destinati agli uffici e sono responsabili,          17.3 presenta dati analoghi (anche se non diret-
direttamente o indirettamente, di miliardi di pro-            tamente confrontabili, date le differenze dei due
fitti di società che trattano con l’Amministrazione           sistemi di rilevazioni statistiche) per le famiglie
Pubblica. Tutti questi pagamenti diretti dei fattori          italiane. Per la maggior parte delle famiglie ameri-
di produzione sono compresi nel totale dei redditi            cane l’attività patrimoniale più importante è la casa
da lavoro e da capitale.                                      seguita dagli investimenti in imprese e dai fondi
     Ma lo Stato influenza direttamente i redditi an-         pensione. Molte famiglie possiedono quantità mo-
che in un altro modo. Incassa, per esempio, una               deste di attività finanziarie sotto forma di deposi-
quota consistente del reddito nazionale attraverso            ti a risparmio e azioni, ma una notevole quantità
le imposte e altri tributi.                                   del patrimonio finanziario nazionale è concentrata

               P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
4       PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

Tabella 17.2 Attività tangibili e finanziarie delle famiglie americane.
Le famiglie possiedono attività tangibili (come le abitazioni e le automobili) e attività finanziarie (come i depositi a risparmio e le
azioni). Il più grande bene singolo per la maggior parte degli americani continua a essere la casa familiare. La ricchezza mediana è
molto minore della media riflettendo la grande separazione nel possesso della ricchezza. (Fonte: Federal Reserve Board, Survey of
Consumer Finances, consultabile sul Federal Reserve Bulletin)

      Distribuzione delle attività delle famiglie americane in percentuale di tutte le attività negli ultimi trent’anni.
                                                                        Percentuale sul totale delle attività
                 Tipo di attività
                                                            1989               1995                 2004                  2010
Finanziaria
Conti correnti, depositi a risparmio e simili                9,4                7,7                   6,2                   5,1
Obbligazioni                                                 3,1                2,3                   1,9                   1,5
Azioni                                                       6,2               10,4                  11,5                  12,7
Fondi pensione                                               6,6               10,3                  11,4                  14,4
Altro                                                        5,3                6,0                   4,7                   4,2
Tangibile
Abitazione propria                                          31,9               30,0                  32,3                  29,4
Altri beni immobili                                         13,4               10,0                  11,1                   7,0
Automezzi                                                    3,9                4,5                   3,3                   3,2
Investimenti in imprese                                     18,6               17,2                  16,7                  21,7
Altro                                                        1,7                1,5                   1,0                   0,8

Tabella 17.3 Immobili e altre attività reali delle famiglie italiane negli ultimi vent’anni.
Fonte: Supplementi al bollettino statistico – Indicatori monetari e finanziari – La ricchezza delle famiglie italiane; anno XIII, n. 65,
12 dicembre 2013.

                                   Voci                                 1995          2000         2005         2010          2012
    Abitazioni                                                          2 181,0       2 659,9     4 008,4       4 961,9      4 832,9
    Oggetti di valore                                                      79,4         104,4       122,3         125,1        133,8
    Fabbricati non residenziali                                           152,5         184,5       265,7         334,0        335,4
    Impianti, macchinari, attrezzat., scorte e avviamento                  74,3         139,9       205,3         230,7        228,1
    Terreni                                                               196,2         215,3       244,3         253,9        237,6
    Totale attività reali                                               2 683,4       3 304,0     4 846,0      5 905,6       5 767,8

    Biglietti, monete                                                     41,2          57,1        73,1        107,5        115,3
    Depositi bancari                                                     521,1        456,3        557,9        657,6        692,5
    Risparmio postale                                                    106,9        165,1        258,6        322,5        340,8
    Titoli                                                             199 926      199 926      199 926      199 926      199 926
    Prestiti dei soci alle cooperative                                      5,5          8,2        12,6         14,0         14,8
    Azioni e partecipazioni in società di capitali                       252,9        740,0        737,8        617,8        553,4
    Partecip. in società e quasi-società di persone                       91,2        149,0        193,0        212,0        204,1
    Fondi comuni d’investimento                                          102,9        510,9        421,4        264,8        266,2
    Crediti commerciali                                                   61,4         76,8         92,2         99,8         99,5

    Totale attività finanziarie                                         1 767,5       3 004,3     3 667,8       3 677,3      3 670,0
    Totale attività                                                     4 450,9       6 308,3     8 513,8      9 582,9      9 437,8
    Totale passività finanziarie                                          256,6        422,5        661,5        881,0        895,4
    Ricchezza netta                                                     4 194,3       5 885,8     7 852,4      8 701,9      8 542,4
    per memoria: beni durevoli                                            407,2        506,9        595,5        650,8        652,5

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CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà   5

nelle mani di una piccola parte della popolazione:            Ma quale salario? Il prodotto marginale del primo
circa un terzo del patrimonio americano è concen-             bracciante, il prodotto marginale del secondo op-
trato nelle mani dell’1% delle famiglie. In Italia            pure una media dei due?
il 68% delle famiglie è proprietaria dell’abitazio-               In concorrenza perfetta, dove i proprietari ter-
ne in cui risiede e la casa rappresenta nel 2012 il           rieri sono liberi di scegliere quanti braccianti assu-
56,6% della ricchezza netta delle famiglie italiane           mere, la risposta è molto semplice: essi non assu-
mentre le altre attività rivestono un’importanza più          meranno mai di loro iniziativa il secondo bracciante
contenuta. Tutte le attività finanziarie contano per          se il salario di mercato che devono pagare supera il
il 43% della ricchezza netta con i depositi bancari           prodotto marginale del nuovo lavoratore; la concor-
e i titoli che rispettivamente rappresentano l’8,1%           renza garantisce quindi che tutti i braccianti riceva-
ed l’8%.                                                      no un salario pari al prodotto marginale dell’ultimo
                                                              lavoratore. Si verifica tuttavia un eccesso di output
17.1.3 La distribuzione del reddito                           totale rispetto ai costi salariali, in quanto i prodotti
       nazionale                                              marginali dei lavoratori precedenti erano maggiori
Dopo aver definito i concetti di reddito e ricchezza,         di quello dell’ultimo lavoratore: l’eccesso di pro-
torniamo alla domanda posta all’inizio del Capito-            dotto marginale fornito dai braccianti precedenti ri-
lo: in un mondo caratterizzato da un’intensa attivi-          mane ai proprietari terrieri quale guadagno residuo,
tà economica in concorrenza, in che modo si distri-           che in seguito verrà chiamato rendita.
buisce il prodotto nazionale tra due o più fattori di             Per quale motivo la terra garantisce un guadagno
produzione?                                                   a proprietari terrieri che nel frattempo stanno sui loro
    Una teoria semplificata della distribuzione del           yacht a migliaia di kilometri di distanza? Il fatto è
reddito tra i fattori fu proposta per la prima volta          che ciascun proprietario terriero fa parte del mercato
all’inizio del XX secolo da John Bates Clark, noto            concorrenziale della terra e affitta la terra al miglior
economista della Columbia University.                         prezzo; così come i lavoratori sono in concorrenza
    Questa teoria può essere applicata ai mercati             per ottenere un posto di lavoro, i proprietari terrieri
concorrenziali per qualsiasi numero di prodotti fi-           competono tra loro per assumere i lavoratori.
niti e di fattori, ma risulta più facilmente compren-             Nel mondo concorrenziale di Clark non esisto-
sibile se si considera un mondo semplificato in cui           no complotti per sfruttare i lavoratori, associazioni
si produce un unico bene e dove tutti i conti sono            imprenditoriali o sindacati, quindi non vi è nem-
in termini reali: il prodotto, che potrebbe essere il         meno equità tra salari e rendite, si vede solo come
mais o un paniere di beni diversi, verrà indicato             funzionano domanda e offerta.
con Q; fissando inoltre il prezzo di tale prodotto a              Si sono così ricavati i salari del lavoro. La Figu-
1, è possibile mantenere la discussione in termini            ra 17.1 mostra che la curva del prodotto marginale
reali, dove il valore del prodotto è Q e il salario           del lavoro fornisce la curva di domanda DD di tutti
è il salario reale in termini di beni o Q. In questa          i datori di lavoro in termini di salari reali (in mais,
situazione ottimale, una funzione di produzione in-           o in panieri di beni di mercato o in unità di Q). La
dica la quantità di Q prodotta per ciascuna quantità          popolazione, o forza lavoro, fornisce l’offerta di
di ore lavorative, L, e per ogni quantità di ettari di        lavoro (indicata da OO) e il salario di equilibrio è
terra omogenea, T.                                            dato dal punto E. I salari totali corrisposti al lavoro
    Ricordiamo il concetto di Prodotto marginale in           sono dati da T ⫻ L (per esempio, se T = 5 e L = 1
termini di valore (PMV) del Capitolo 11: il valore            milione di euro, si otterranno salari totali pari a 5
monetario del prodotto aggiuntivo generato da una             milioni di euro). Tale risultato è indicato dall’area
unità addizionale dell’input. Si noti che, poiché P           in colore scuro del rettangolo, 0OEN.
= 1, in concorrenza perfetta PMV = PM ⫻ P = PM                    Nella Figura 17.1 il triangolo in colore chiaro
⫻ 1 = PM e il salario = PML.                                  NDE, che rappresenta la rendita, misura l’intero
    Clark pensò: il prodotto marginale di un primo            eccesso di output prodotto ma non distribuito sotto
bracciante è elevato perché egli dispone di gran-             forma di salari; le dimensioni del triangolo della
di quantità di terra da coltivare, mentre il prodotto         rendita dipendono dalla misura in cui il prodotto
marginale di un secondo bracciante sarà legger-               marginale del lavoro diminuisce all’aumentare del
mente inferiore; dato però che i due lavoratori han-          lavoro impiegato, vale a dire dal livello dei rendi-
no uguali caratteristiche, devono percepire lo stes-          menti decrescenti. Se vi sono pochi terreni di alta
so salario.                                                   qualità, i rendimenti decrescenti di unità aggiunti-

               P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
6                                     PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

                                              T                                                       quantità di terra che verrà richiesta dai proprietari
                                                                           O                          del lavoro a ciascun tasso di rendita. Nella nuova
                                                  D                                                   versione della Figura 17.1 individuate un nuovo pun-
                                                            Prodotto
    Prodotto marginale, tasso salariale

                                                            marginale                                 to di equilibrio E⬘ e identificate il rettangolo di ren-
                                                            del lavoro                                dita della terra determinato dal rispettivo prodotto
                                                                                                      marginale, nonché il triangolo del salario residuo.
                                                                                                      Notate infine la completa simmetria dei fattori: il
                                                      Rendita
                                                                               E                      nuovo grafico mostra che le quote di distribuzione
                                          N                                                           di ogni fattore di produzione sono determinate si-
                                                                                      D               multaneamente dai loro prodotti marginali interdi-
                                                                                                      pendenti.
                                                          Salari
                                                                                                          Ma non è tutto. Invece di lavoro e terra, sup-
                                                                                                      poniamo che gli unici due fattori siano il lavoro e
                                                                            O                         un bene capitale versatile, e che una funzione di
                                                                                             L
                                          0
                                                                Quantità di lavoro
                                                                                                      produzione metta in relazione Q con il lavoro e il
                                                                                                      capitale con le stesse proprietà generali della Figu-
                                                                                                      ra 17.1: in questo caso, tracciando nuovamente la
Figura 17.1 I princìpi del prodotto marginale determina-
no la distribuzione del reddito tra i fattori.                                                        Figura 17.1 si otterrebbe un’identica distribuzione
Ogni striscia verticale rappresenta il prodotto marginale di quella                                   del reddito tra lavoro e capitale. La medesima ope-
data unità di lavoro. Il prodotto nazionale totale si ottiene som-                                    razione può essere eseguita per tre, quattro o qual-
mando tutte le strisce verticali fino all’offerta totale di lavoro                                    siasi numero di fattori.
indicata da O. La distribuzione del prodotto è determinata dai
princìpi del prodotto marginale. I salari totali sono rappresentati                                      Nei mercati concorrenziali la domanda dei fat-
dal rettangolo inferiore (ottenuto moltiplicando il tasso salariale                                      tori è determinata dai prodotti marginali dei fat-
0N per la quantità del lavoro 0O), mentre il rimanente triangolo
                                                                                                         tori. Nel caso semplificato in cui i fattori sono
superiore NDE indica le rendite fondiarie.
                                                                                                         pagati in termini di prodotto singolo, si avrà

ve di lavoro saranno elevati e la parte di rendita co-                                                   Salario = prodotto marginale del lavoro
spicua; al contrario, in presenza di vaste estensioni
di territori di confine in attesa di essere disboscati,                                                  Rendita = prodotto marginale della terra
la tendenza ai rendimenti decrescenti può essere
minima, così come la rendita di tali terreni.                                                            e così di seguito per ciascun fattore. In questo
    Nella Figura 17.1 i salari sono circa tre volte                                                      modo il 100% del prodotto viene distribuito tra
maggiori delle rendite: tale rapporto di 3 a 1 tra il                                                    tutti i fattori di produzione.
reddito da lavoro e gli altri redditi riflette il fatto
che salari e stipendi rappresentano quasi tre quarti                                                  Possiamo quindi osservare che la teoria della di-
del reddito nazionale.                                                                                stribuzione del reddito è compatibile con la deter-
                                                                                                      minazione concorrenziale dei prezzi di qualsiasi
Teoria della distribuzione                                                                            numero di beni prodotti da qualsiasi numero di
basata sulla produttività marginale                                                                   fattori; questa semplice ma fondamentale teoria
con numerosi input                                                                                    mostra in che modo la distribuzione del reddito è
La teoria della distribuzione basata sulla produt-                                                    legata alla produttività in un’economia di mercato
tività marginale costituisce un importante passo                                                      concorrenziale.
avanti per capire la determinazione dei prezzi di
fattori diversi.                                                                                      La mano invisibile e i redditi
    Si noti anche che, per ottenere una teoria della                                                  Abbiamo fin qui delineato i modi in cui un’eco-
distribuzione completa, è possibile invertire i ruoli                                                 nomia perfettamente concorrenziale distribuisce il
di terra e lavoro: basta mantenere costante il lavoro                                                 prodotto totale tra i differenti fattori in un mondo
e aggiungere nuove unità del fattore variabile ter-                                                   semplificato.
ra al fattore fisso lavoro. A questo punto si calcola                                                     La domanda più naturale che ci si possa porre
il prodotto marginale di ogni ettaro aggiuntivo. Si                                                   è se i redditi, nel mercato capitalistico, siano equi
traccia infine una curva di domanda indicante la                                                      e giusti, ma in un certo senso è come chiedersi se

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CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà   7

nella giungla gli animali si spartiscono il cibo in           In un’economia di mercato, la distribuzione del
modo equo. Esattamente come nella giungla la                  reddito e il consumo riflettono l’opera, l’ingegno-
distribuzione del cibo funziona in base a leggi               sità e l’astuzia, così come fattori quali la razza, il
indipendenti da ciò che è giusto o sbagliato, nel             genere, la posizione sociale, la salute e la fortuna.
mercato concorrenziale i salari e i profitti vengono              Si celebrano deregolamentazione, privatizza-
distribuiti in base alla produttività e non alle leggi        zione, riduzione delle barriere commerciali, decli-
dell’etica.                                                   no dei sindacati come eventi che avrebbero favo-
    Il risultato è che il mercato non garantisce il           rito la maggior efficienza del mercato negli ultimi
giusto compenso alle persone che lo meritano o un             vent’anni, ma l’aumento della concorrenza del
livello di vita decente a coloro che lavorano dura-           mercato si è accompagnato a una maggiore spere-
mente per ore o durante i fine settimana o in Paesi           quazione dei redditi, e ciò in Paesi diversissimi tra
in via di sviluppo. La concorrenza che caratteriz-            loro come possono esserlo gli Stati Uniti, la Svezia
za l’economia del laissez-faire può condurre a una            e la Russia.
forte disuguaglianza, alla malnutrizione dell’infan-
zia che crescerà per avere altri bambini malnutriti,             Se da un lato il mercato può fare miracoli per
alla perpetuazione della sperequazione dei redditi e             produrre una serie sempre più ampia di beni e
della ricchezza per intere generazioni. Non esistono             servizi nel modo più efficiente possibile, dall’al-
leggi economiche che garantiscano ai Paesi poveri                tro non esiste una mano invisibile capace di ga-
dell’Africa di recuperare il distacco che li separa dai          rantire che nell’economia del laissez-faire vi sia
Paesi ricchi dell’America settentrionale. I ricchi di-           una distribuzione equa e giusta dei redditi e del-
venteranno sempre più ricchi e i poveri più poveri.              la proprietà.

17.2 Le fonti della disuguaglianza
Per misurare la disuguaglianza, o sperequazione,              vengono poi suddivise in fasce di reddito. Suddivi-
nel controllo delle risorse economiche, è necessa-            diamo le famiglie in gruppi di uguale numerosità,
rio considerare sia le differenze di reddito che di           per esempio in dieci gruppi: alcune famiglie rien-
patrimonio.                                                   treranno nel 10% del gruppo di reddito più basso,
    È importante ricordare che il reddito persona-            altre apparterranno alla fascia successiva, altre an-
le indica le entrate totali di un individuo o di una          cora rientreranno nel 10% delle famiglie con red-
famiglia in un determinato periodo di tempo (di               diti più elevati.
solito un anno). Le componenti principali del red-                L’effettiva distribuzione del reddito tra le fami-
dito personale sono i redditi da lavoro, i redditi da         glie italiane gli anni 2006 e 2010 è riportata nella
capitale (rendite, interessi e dividendi) e i trasferi-       Tabella 17.4. Nella colonna (1) sono indicate le dieci
menti pubblici. Il reddito personale disponibile è            fasce di reddito, la colonna (2) mostra il campo di
costituito dal reddito personale al netto delle impo-         variabilità dei redditi delle famiglie per ogni fascia
ste. Il patrimonio o patrimonio netto, o ricchezza            di reddito, la colonna (3) indica la percentuale di
netta, è il valore monetario delle attività finanziarie       famiglie appartenenti a ciascuna fascia e la colon-
e tangibili meno le somme dovute alle banche o ad             na (4) mostra la percentuale del reddito nazionale
altri creditori. Per un ripasso delle principali fonti        totale spettante alle famiglie di ciascuna fascia.
di reddito e di ricchezza negli Stati Uniti consultate            Uno sguardo alla Tabella 17.4 rivela la disugua-
le Tabelle 17.1 e 17.2.                                       glianza della distribuzione dei redditi in Italia: il
                                                              10% delle famiglie più povere guadagnava nel
17.2.1 La distribuzione del reddito                           2006 meno di 8 381 euro all’anno, cifra che è sce-
       e della ricchezza                                      sa a 7 933 euro nel 2010. Per contro il 10% delle
La distribuzione del reddito mostra la ripartizio-            famiglie più ricche guadagnava nel 2006 più di
ne dei redditi tra le famiglie. Per chiarire questo           84 051 euro all’anno, cifra salita a 85 511 euro nel
concetto, supponiamo che ciascuna famiglia annoti             2010. I redditi di alcuni individui sono decisamen-
su una scheda il proprio reddito annuo; tali schede           te più elevati. Nel 2006 il 5% delle famiglie più

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8     PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

Tabella 17.4 Redditi medi e quote di reddito per decili di famiglie italiane nel 2006 e 2010.
Le famiglie sono state riunite in 10 gruppi di uguale dimensione in base al loro reddito. Nel 2006 il primo decile riceve il 2,6% del
reddito complessivo mentre l’ultimo decile detiene il 26,4% dello stesso. (Fonte: Supplementi al bollettino statistico – Indagine
campionarie – I bilanci delle famiglie italiane anni 2006 e 2010; anni XVIII e XXII, n. 7 e 6, 28 gennaio 2008 e 25 gennaio 2012.)

                                   Valore di ripartizione               Quota di reddito                   Reddito medio
     Decili di famiglie                   (euro)                       (valori percentuali)                   (euro)

                                    2006             2010             2006             2010             2006             2010

       Fino al 1° decile           11 808           11 710             2,6              2,4              8 381             7 933
      Dal 1° al 2° decile          15 324           15 632             4,3              4,2             13 594           13 763
      Dal 2° al 3° decile          18 960           19 200             5,4              5,3            17 068            17 433
      Dal 3° al 4° decile          22 239           23 035             6,5              6,4            20 609            21 100
      Dal 4° al 5° decile          26 059           27 000             7,6               7,7           24 052             24 972
      Dal 5° al 6° decile          30 639           31 952             8,9              9,0             28 418           29 500
      Dal 6° al 7° decile          36 263           37 683            10,5             10,6            33 430            34 573
      Dal 7° al 8° decile          43 326            45 340           12,5             12,6             39 547           41 252
      Dal 8° al 9° decile          55 710            58 549           15,3             15,7             48 715           51 238
       Oltre il 9° decile             –                –              26,4             26,1            84 051            85 511

ricche deteneva il 17% della ricchezza nazionale.                    È possibile osservare il grado di disuguaglianza
Supponendo di costruire una piramide del reddito e                   mediante un diagramma noto come curva di Lo-
della ricchezza con dei mattoncini, dove ogni stra-                  renz, uno strumento ampiamente utilizzato per
to rappresenta 100 euro di reddito, la vetta sarebbe                 analizzare la sperequazione del reddito e della ric-
più alta dell’Everest, ma la maggior parte degli in-                 chezza. La curva di Lorenz nella Figura 17.2 mostra
dividui si troverebbero a qualche decina di centi-                   l’entità della sperequazione che emerge dalle co-
metri dalla base.                                                    lonne della Tabella 17.5, dove vengono confrontati
                                                                     i modelli di uguaglianza assoluta, disuguaglianza
Come misurare la disuguaglianza                                      assoluta e l’effettiva disuguaglianza registrata in
tra le fasce di reddito                                              Italia nel 2006.
Come si può misurare il grado di disuguaglianza                          L’uguaglianza assoluta è indicata dalle cifre
nella distribuzione dei redditi? A un estremo, se i                  nella colonna (3) della Tabella 17.5, graficamente
redditi fossero distribuiti in modo perfettamente                    rappresentate dalla diagonale in colore tratteggiata
equo, non vi sarebbero differenze tra il 10% dei                     nel diagramma di Lorenz della Figura 17.2. All’altro
più poveri e il 10% dei più ricchi: ciascun quinto                   estremo vi è il caso ipotetico della disuguaglianza
riceverebbe esattamente il 10% del reddito na-                       assoluta, in cui un solo individuo riceve la totalità
zionale. Questo è il significato di uguaglianza                      del reddito. La disuguaglianza assoluta è rappre-
assoluta.                                                            sentata dalla colonna (4) della Tabella 17.5 e dalla
    La realtà è tuttavia molto diversa. Il decimo                    curva inferiore nel diagramma di Lorenz (la linea
inferiore, che comprende il 10% delle famiglie,                      nera tratteggiata ad angolo retto).
percepisce meno del 2,6% del reddito totale. La                          Qualsiasi distribuzione reale del reddito sarà
situazione è opposta per il 10% delle famiglie più                   compresa tra i due estremi dell’equità assoluta e
abbienti, le quali ricevono più del 26% del reddito.                 della sperequazione assoluta. La colonna (5) della
    In altri sistemi economici la distribuzione è an-                Tabella 17.5 rappresenta i dati ottenuti dalle prime
cora più disuguale: negli Stati Uniti, per esempio,                  due colonne in una forma adatta a tracciare una
il 20% più povero nel 2006 riceveva solo il 3,4%                     curva di Lorenz, che nella Figura 17.2 corrisponde
del reddito totale, mentre al 20% più ricco spettava                 alla curva continua in colore intermedia. L’area
il 49,7%.                                                            ombreggiata indica la deviazione dall’equità as-

                  P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà           9

                          100                                                                                         Applicazione
                                                                                              Il coefficiente di Gini
                                                                                              Gli economisti si trovano spesso a dover misurare quanti-
                           80               Curva dell’uguaglianza                            tativamente la disuguaglianza. Una misura utile è data dal
                                                          assoluta                            coefficiente di Gini che si ottiene moltiplicando l’area in
                                                                                              colore della Figura 17.2 per 2. Il coefficiente di Gini è pari a
Percentuale del reddito

                                                                                              1 in caso di disuguaglianza assoluta e a 0 in caso di ugua-
                           60      Deviazione                                                 glianza assoluta. Graficamente, ricordate che in una società
                                   dell’uguaglianza                                           caratterizzata da redditi uguali la curva di Lorenz correrebbe
                                   assoluta
                                                                                              lungo la retta del 45°, quindi l’area sarebbe pari a zero. Per
                           40                                          Effettiva              contro, quando la curva di Lorenz corre lungo gli assi, l’area,
                                                                       distribuzione          pari a 0,5, una volta moltiplicata per 2 dà come risultato un
                                                                       del reddito            coefficiente di Gini pari a 1.

                           20
                                                                   Curva della
                                                                   disuguaglianza
                                                                   assoluta                  soluta e fornisce quindi una misura del grado di
                                                                                             sperequazione nella distribuzione del reddito. Una
                            0       20            40          60           80          100   misura quantitativa della disuguaglianza utilizzata
                                           Percentuale della popolazione
                                                                                             di frequente è il coefficiente di Gini, che è dato
                                                                                             dal rapporto tra l’area in colore nella Figura 17.2
      Figura 17.2 La curva di Lorenz illustra la disuguaglianza                              e l’area complessiva del triangolo formato dalle
      nella distribuzione del reddito.                                                       curve dell’uguaglianza assoluta e della disugua-
      Tracciando i dati riportati nella colonna (5) della Tabella 17.5,                      glianza assoluta.
      si osserva che la curva in colore continua della distribuzione
      effettiva del reddito è situata tra i due estremi dell’uguaglian-                      Distribuzione della ricchezza
      za assoluta e della disuguaglianza assoluta. L’area in colore di                       Una delle fonti più importanti di disuguaglianza
      questa curva di Lorenz (quale percentuale dell’area del trian-                         del reddito è rappresentata dalle disparità nella ric-
      golo costituito dalle linee tratteggiate) misura la sperequazione
                                                                                             chezza, ovvero dalla proprietà di attività finanzia-
      relativa del reddito.
      Quale avrebbe potuto essere la forma della curva all’inizio                            rie e beni tangibili. Chi è straordinariamente ricco
      del secolo scorso, quando il livello di disuguaglianza era                             (per motivi di eredità, capacità o fortuna) possiede
      maggiore? E quale sarebbe in un sistema utopico in cui tut-                            redditi di gran lunga superiori all’ammontare gua-
      ti ricevono le stesse eredità e dispongono delle medesime                              dagnato da una famiglia media. Chi non possiede
      opportunità?                                                                           ricchezza parte sfavorito in termini di reddito.

      Tabella 17.5 Casi reali ed estremi di disuguaglianza.
      Sommando le percentuali di reddito di ogni quintile indicate nella colonna (2) con quelle dei quintili precedenti, è possibile confron-
      tare nella colonna (5) la distribuzione del reddito effettiva con gli estremi della disuguaglianza assoluta e dell’uguaglianza assoluta.
      (Fonte: Tabella 17.4. Per semplicità sono riportati i quintili riferiti all’anno 2006.)

                                                                                                         Percentuale di reddito ricevuta
                                                                                                      da questa classe e da quelle inferiori

                                  (1)                                (2)                          (3)                     (4)                     (5)
                                                          Reddito totale ricevuto             Uguaglianza           Disguaglianza           Distribuzione
                                Quintile                 dalle famiglie della classe           assoluta                assoluta               effettiva

                                    I                                  6,9%                        20%                      0                     6,9%
                                   II                                 11,9%                        40%                      0                    18,8%
                                   III                                16,5%                        60%                      0                    35,3%
                                   IV                                 23,0%                        80%                      0                    58,3%
                                   V                                  41,7%                      100%                    100%                 100,00%

                                         P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
10                          PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

                                    (a) Disuguaglianza del reddito                                                       (b) Disuguaglianza del patrimonio

                           100                                                                                     100

                                                             Svezia
                           80                                                                                      80

                                                                                      Percentuale del patrimonio
 Percentuale del reddito

                                             Gran Bretagna

                           60                                                                                      60
                                            Stati Uniti

                           40                                                                                      40

                                                                      Brasile
                            20                                                                                      20                               Stati
                                                                                                                                                     Uniti
                                                                                                                                                             Gran
                                                                                                                                                             Bretagna
                             0                                                                                       0
                                       20         40       60         80        100                                           20       40       60           80     100
                                        Percentuale della popolazione                                                       Percentuale delle unità di consumo

Figura 17.3 II livello di disuguaglianza è diverso in differenti società ed è maggiore per la ricchezza che per il reddito.
(a) I sistemi economici avanzati presentano livelli inferiori di disuguaglianza nella distribuzione del reddito rispetto ai sistemi più
arretrati. (b) La ricchezza tende a essere maggiormente concentrata dei redditi. La distribuzione del reddito negli Stati Uniti e in Gran
Bretagna è simile, ma in quest’ultimo Paese la ricchezza è un po’ più concentrata che in America. I Paesi socialisti come la Cina
mostrano livelli decisamente inferiori di concentrazione della ricchezza privata. [Fonti: Aizcorbe, A.M., Kennickell, A.B., Moore, K.B.,
“Recent Changes in U.S. Family Finances: Evidence from the 1998 and 2001 Survey of Consumer Finances”, Federal Reserve Bulletin,
vol. 89, gennaio 2003, pp. 1-32 (disponibile online); World Bank, World Development Report, varie edizioni.]

Nelle economie di mercato la ricchezza è general-                                             Paesi in base al coefficiente di Gini (riguardate il
mente distribuita in modo molto più disuguale ri-                                             riquadro sul coefficiente di Gini); gli Stati orienta-
spetto al reddito, come indicato dalla Figura 17.3 (b).                                       ti verso il mercato come gli Stati Uniti tendono ad
Negli Stati Uniti, nel 2006, il 10% delle famiglie                                            avere le maggiori sperequazioni nella distribuzione
più ricche possedeva il 70% della ricchezza e l’1%                                            della ricchezza tra i Paesi ad alto reddito con un in-
delle famiglie più ricche possedeva circa il 35% di                                           dice di Gini che inoltre cresce nel tempo, mentre gli
tutta la ricchezza. Studi condotti da Edward Wolff                                            Stati dell’Europa settentrionale che si caratterizza-
della New York University mostrano che la distri-                                             no per un Welfare più sviluppato tendono ad avere
buzione della ricchezza è divenuta molto più disu-                                            il livello di disuguaglianza più basso. Le ragioni
guale nel tempo.                                                                              della forte disuguaglianza degli Stati Uniti vengono
    Le società sono ambigue sul possesso di grandi                                            affrontate più avanti in questo Capitolo. In media si
ricchezze. Un secolo fa, il presidente T. Roosevelt                                           vede come l’Unione Europea faccia registrare dei
criticò i “criminali dai grandi patrimoni” e propose                                          valori più contenuti mentre ben diversa è la situa-
una tassazione dei redditi e delle successioni for-                                           zione per paesi quali Russia, Cina e Sud Africa.
temente progressiva. Un secolo dopo, tuttavia, gli                                                In particolare l’esperienza dei Paesi in via di
Stati Uniti hanno approvato una legge che abolisce                                            sviluppo mostra una relazione interessante: la disu-
tutte le imposte sulle successioni e sulle donazioni                                          guaglianza comincia a svilupparsi quando i Paesi
fino al 2010 incluso, etichettandole come “imposte                                            si avviano verso l’industrializzazione per poi dimi-
sulla morte”.                                                                                 nuire una volta terminata questa fase; i due estremi
                                                                                              della disuguaglianza, che vedono lo sviluppo di
La disuguaglianza in Paesi diversi                                                            un’opulenza manifesta accanto alla peggiore mise-
Le Nazioni distribuiscono il reddito in modi diversi                                          ria, si hanno nei Paesi a medio reddito, in partico-
a seconda della loro struttura sociale ed economica.                                          lare nei Paesi dell’America Latina come il Perù, il
La Figura 17.4 mostra le disuguaglianze di diversi                                            Brasile e il Venezuela.

                                      P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà   11

                                          65

                                          60

                                          55

                                          50

                                          45

                                          40
 Coefficiente di disuguaglianza di Gini

                                          35

                                          30

                                          25

                                          20

                                          15

                                          10

                                           5

                                           0
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                                8)

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                               05

                               05

                               05

                               11

                               09

                               08

                               06

                               12
                             00

                             01

                             01

                             01

                             01
                             00

                             00

                             00

                             00

                             00

                             00

                             00
                   ali 9)

                            20

                             0
                             0

                             0

                             0

                             0

                             0

                            20
                ca pub

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Figura 17.4 Disuguaglianza in diversi Paesi.
La disuguaglianza varia notevolmente nei principali Paesi; in Russia e negli Stati Uniti attualmente il livello di disuguaglianza dei redditi
è il più alto, mentre nei Paesi dell’Europa settentrionale è il più basso; questo grafico mostra il coefficiente di Gini come definito nel
testo. (Fonte: Vleminckx, K., Luxembourg Income Study, agosto 1998, disponibile online.)

17.2.2 Disugualianza del reddito                                                              ferenze fisiche, mentali e caratteriali; ma queste
       da lavoro                                                                              differenze soggettive sono di poco aiuto per spie-
                                                                                              gare l’enigma della distribuzione del reddito.
Quali sono le fonti della disuguaglianza? Per trova-                                              Le caratteristiche fisiche (quali la forza, l’altez-
re una risposta guarderemo innanzitutto ai redditi                                            za o il peso) e quelle mentali misurabili (come il
da lavoro, che costituiscono circa il 75% dei redditi                                         quoziente d’intelligenza o la percezione dei colori)
dei fattori produttivi; anche se i redditi di capitale                                        non contribuiscono molto a spiegare le differenze
fossero stati distribuiti equamente, gran parte della                                         tra i guadagni dei singoli individui.
disuguaglianza rimarrebbe. Le cause che produco-                                                  Tutto questo non significa che le capacità in-
no disparità nei redditi sono relative alle differenze                                        dividuali siano irrilevanti: la capacità di segnare
di capacità e specializzazione professionale, dei                                             una rete negli sport di squadra o di affascinare il
ritmi di lavoro, del tipo di occupazione e di altri                                           pubblico televisivo incrementa notevolmente la
fattori.                                                                                      capacità di guadagno di un individuo; ma le capa-
                                                                                              cità apprezzate sul mercato del lavoro sono varie
Capacità e specializzazione                                                                   e spesso difficili da misurare. I mercati tendono a
Le persone sono enormemente diverse sia per                                                   premiare la volontà di assumere rischi, l’ambizio-
quanto riguarda le capacità individuali, sia per dif-                                         ne, la fortuna, le genialità tecnologiche, la capacità

                                               P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
12   PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

di valutazione e l’impegno nel lavoro, ma nessuna               miglie benestanti beneficiano del loro ambiente in
di queste qualità può essere facilmente misurata                ogni fase di crescita. Spesso un bambino povero
mediante test standardizzati. Come avrebbe po-                  deve affrontare problemi di sovraffollamento, cat-
tuto dire Mark Twain, “Non è necessario essere                  tiva alimentazione, scuole scadenti e insegnanti so-
intelligenti per far soldi. Ma bisogna sapere come              vraccarichi di lavoro. Nelle città la bilancia pende a
farli”.                                                         sfavore di molti bambini ancora prima del decimo
                                                                anno di età.
Ritmi di lavoro                                                     Alcuni economisti ritengono che i cambiamenti
I ritmi di lavoro variano notevolmente da un indi-              tecnologici, l’immigrazione, gli scambi interna-
viduo all’altro. Uno stakanovista può lavorare 70               zionali e la preponderanza crescente dei mercati
ore alla settimana, non andare mai in ferie e riman-            dominati dal vincitore stiano facendo aumentare
dare il pensionamento a tempo indeterminato. Un                 la disuguaglianza; per esempio, mentre trent’anni
asceta può lavorare solo il minimo indispensabile               fa gli atleti di talento non guadagnavano molto di
per procurarsi i beni di prima necessità.                       più degli operai, oggi nel calcio si firmano contratti
    È possibile che notevoli differenze di reddito              multimilionari e tendenze analoghe si riscontrano
derivino semplicemente da differenze nell’impe-                 in altri sport, nello spettacolo e negli stipendi degli
gno lavorativo; in questo caso le disuguaglian-                 alti funzionari aziendali.
ze non comporterebbero particolari problemi di
equità.                                                         17.2.3 Disuguaglianza del reddito
                                                                       da capitale
Tipo di occupazione                                             Le maggiori disparità di reddito derivano da dif-
Un’importante fonte della sperequazione del red-                ferenze nei redditi da capitale, che sono costituiti
dito è costituita dal tipo di occupazione. Al livello           dai redditi derivati da beni quali azioni, titoli e im-
inferiore si situano i lavoratori manuali non spe-              mobili. A parte alcune eccezioni, coloro che sono
cializzati, con retribuzioni che superano di poco i             al vertice della piramide del reddito traggono gran
500 euro al mese; all’altro estremo si collocano i              parte del proprio denaro dalla ricchezza possedu-
professionisti e gli alti dirigenti, con guadagni che           ta, mentre i poveri che possiedono poche attività
possono ammontare a centinaia di migliaia di euro               finanziarie non ottengono alcun reddito dal loro
all’anno.                                                       inesistente patrimonio. Analizziamo le principali
    Quali sono le ragioni di tali enormi differenze             fonti delle differenze patrimoniali: risparmio, im-
tra le diverse occupazioni? Parte della disparità               prenditorialità ed eredità.
deriva dagli anni di pratica necessari per diventare
medico o avvocato, ma anche le capacità indivi-                 Risparmio Benché la maggior parte delle perso-
duali rivestono una certa importanza: le professioni            ne risparmino per garantirsi la pensione, probabil-
tecniche, per esempio, sono accessibili soltanto a              mente tale parsimonia non rappresenta la princi-
coloro che possiedono determinate capacità quan-                pale fonte di ricchezza. È estremamente difficile
titative. Alcune professioni rendono di più perché              accumulare grosse somme risparmiando sui nor-
sono pericolose o sgradevoli; quando l’offerta                  mali redditi da lavoro; per quanto parsimoniosa sia
di lavoro in un particolare settore è limitata, per             una famiglia, con uno stipendio di 1 000 euro al
esempio a causa di restrizioni sindacali o disposi-             mese è impossibile accumulare un patrimonio di
zioni relative alla concessione di licenze, i salari e          qualche decina di milioni di euro.
gli stipendi di quel settore aumentano.
                                                                Imprenditorialità Se paragonata al risparmio,
Altri fattori                                                   l’imprenditorialità rappresenta una strada molto
Oltre alle capacità individuali, ai ritmi di lavoro e           più importante per raggiungere la ricchezza. La
al tipo di occupazione, altri fattori influiscono sulle         Tabella 17.6a illustra l’esperienza dei 100 america-
differenze salariali, quali, per esempio, la discrimi-          ni più ricchi nel 2003: i dati suggeriscono che la
nazione e l’esclusione delle donne da certe occu-               maggior parte debba la sua fortuna al fatto di aver
pazioni.                                                        assunto dei rischi e di aver creato nuove attività
    La vita familiare e le esperienze sociali dei               redditizie, come per esempio imprese produttrici
bambini hanno un impatto decisivo sulla loro suc-               di software, reti televisive e catene di vendita al
cessiva capacità di guadagno. I bambini delle fa-               dettaglio. Gli individui che hanno inventato nuo-

               P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà        13

Tabella 17.6a In che modo gli americani più ricchi hanno raggiunto il vertice?
Nel 2003, 100 americani disponevano di un patrimonio netto di almeno 2 miliardi di dollari, secondo quanto riportato dalla rivista
Forbes. Per la maggior parte dovevano il loro patrimonio ad attività imprenditoriali (come Bill Gates o i Walton). Una percentuale limi-
tata aveva accumulato le proprie ricchezze grazie a investimenti finanziari o ad un’eredità. (Fonte: Forbes, ottobre 2003, disponibile
su www.forbes.com/richlist2003/rich4001and.html.)

                                                  Le 100 persone più ricche d’America
                                                                                  Ammontare del patrimonio netto
    Fonte del patrimonio                  Numero di persone               Miliardi di dollari                   Percentuale
Eredità                                                8                           18,8                                 3
Finanza                                               16                           99,4                                 16
Imprenditoria                                         76                          506,7                                81
 Comunicazione                                        12                           70,4                                11
 Intrattenimento                                       3                            9,5                                 2
 Industria                                            13                           72,7                                12
 New economy                                          12                          152,7                                24
 Petrolio                                              6                           19,8                                 3
 Beni immobili                                         9                           28,4                                 5
 Vendita al dettaglio                                 21                          153,2                                25
Totale                                              100                          624,9                                 100

Tabella 17.6b I 20 americani più ricchi negli Stati Uniti

  Posizione                  Nome                  Patrimonio     Età              Residenza                          Attività
         1         Bill Gates                           72,0      58       Medina, Washington              Microsoft
         2         Warren Buffett                       58,5      83       Omaha, Nebraska                 Berkshire Hathaway
         3         Larry Ellison                        41,0      69       Woodside, California            Oracle
         4         Charles Koch                         36,0      78       Wichita, Kansas                 Attività diversificate
         4         David Koch                           36,0      73       New York, New York              Attività diversificate
         6         Christy Walton & family              35,4      59       Jackson, Wyoming                Wal-Mart
         7         Jim Walton                           33,8      66       Bentonville, Arkansas           Wal-Mart
         8         Alice Walton                         33,5      64       Fort Worth, Texas               Wal-Mart
         9         S. Robson Walton                     33,3      70       Bentonville, Arkansas           Wal-Mart
       10          Michael Bloomberg                    31,0      72       New York, New York              Bloomberg LP
       11          Sheldon Adelson                      28,5      80       Las Vegas, Nevada               Casinò
       12          Jeff Bezos                           27,2      50       Seattle, Washington             Amazon.com
       13          Larry Page                           24,9      40       Palo Alto, California           Google
       14          Sergey Brin                          24,4      40       Los Altos, California           Google
       15          Forrest Mars, Jr.                    20,5      82       Big Horn, Wyoming               Candy
       15          Jacqueline Mars                      20,5      74       The Plains, Virginia            Candy
       15          John Mars                            20,5      77       Jackson, Wyoming                Candy
       18          Carl Icahn                           20,3      78       New York, New York              Finanza
       19          George Soros                         20,0      83       Katonah, New York               Finanza
       20          Mark Zuckerberg                      19,0      29       Palo Alto, California           Facebook
 Fonte: Forbes, settembre 2013, disponibile su www.forbes.com

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14       PARTE III Microeconomia applicata: intervento pubblico e ambiente

vi prodotti o servizi, o che hanno organizzato le                                          nei 100 americani più ricchi rimane significativa
imprese che li hanno portati sul mercato, si sono                                          anche nelle statistiche relative al 2012.
arricchiti grazie ai “profitti di Schumpeter” con
queste innovazioni; di questo gruppo di persone                                            Disuguaglianza e sviluppo economico
benestanti fanno parte eroi popolari come Bill                                             Gli storici hanno esaminato l’andamento della
Gates (capo del colosso dei software Microsoft),                                           disuguaglianza lungo il percorso che conduce le
i Walton (fondatori di Wal-Mart) e Warren Buf-                                             Nazioni, da società tradizionali isolate, attraverso
fet (guru degli investimenti). La situazione per il                                        le prime fasi dello sviluppo economico fino alla
2013 è riportata nella Tabella 17.6b. Si vede come                                         completa industrializzazione. Cosa rivelano questi
siano alquanto differenziate le attività di compe-                                         studi?
tenza per i 20 americani più ricchi. Si va dal mon-                                            I dati relativi a Paesi diversi mostrano un mo-
do di Internet alla finanza alle attività di vendita al                                    dello in cui la disuguaglianza inizia ad aumentare
dettaglio ad alcuni settori industriali. Da notare al                                      con lo sviluppo economico e successivamente di-
20 posto il giovanissimo Mark Zuckerberg fonda-                                            minuisce. I casi estremi di disuguaglianza (l’opu-
tori di Facebook.                                                                          lenza sfrenata accanto alla miseria più degradante)
                                                                                           si riscontrano nei Paesi con redditi medi, in parti-
Eredità Circa un quarto dei 100 americani più                                              colare in alcuni Stati dell’America Latina quali il
ricchi nel 1999 avevano raggiunto tale posizione                                           Perù, Panama, il Brasile e il Venezuela. In questi
ereditando il patrimonio piuttosto che creando-                                            Paesi non è raro che il quinto inferiore della popo-
lo, ma tale cifra potrebbe sminuire l’importanza                                           lazione guadagni soltanto il 2% del reddito totale,
dell’eredità nella determinazione della distri-                                            mentre il 10% al vertice può ottenere fino al 40-
buzione del reddito: gli studi effettuati rivelano                                         50% del reddito.
infatti che due terzi dell’1% degli individui più                                              Studi recenti condotti dalla Banca Mondiale e
ricchi d’America hanno ereditato una parte si-                                             da alcuni esperti confermano che lo sviluppo eco-
gnificativa del loro patrimonio. La concentrazio-                                          nomico in sé accresce temporaneamente la disu-
ne della ricchezza ereditata nelle mani di pochi                                           guaglianza del reddito; in seguito, man mano che
suscita le critiche più severe da parte di coloro                                          nelle economie miste la parte di reddito nazionale
che si preoccupano della distribuzione iniqua del                                          destinata al lavoro aumenta, la disuguaglianza di-
reddito e della ricchezza. L’incidenza dell’eredità                                        minuisce.

                                                              Uno sguardo sull’Unione Europea
 Differenze retributive di genere in Europa
 Il fondamentale principio dell’equità di trattamento tra uomo e donna è già previsto nel Trattato di
 Roma del 1957 e la riduzione del divario retributivo rappresenta uno degli obiettivi della “European
 Strategy for Growth and Jobs”. Nel Capitolo relativo al mercato del lavoro ci siamo già occupati della
 discriminazione nei confronti delle donne che è il gruppo più vasto che soffre dei meccanismi discri-
 minatori e uno dei temi principali è proprio la persistenza del divario di genere anche in materia di
 retribuzione, come emerge dal rapporto ILO (International Labour Organization): “Equality at Work:
 Tackling the challenges”1.
 Nell’Unione Europea a 27 nel 2005 il differenziale salariale2 tra uomo e donna era mediamente
 del 15% a sfavore delle donne, a parità di mansione. A livello geografico le differenze maggiori si
 registrano in Germania, Gran Bretagna e Finlandia con valori superiori al 20%. I motivi vanno ri-

 1
     “Equality at Work: Tackling the challenges”. Report under the follow-up to the ILO Declaration on Fundamental Principles and Rights at Work”;
     INTERNATIONAL LABOUR CONFERENCE, 96th Session 2007, Report I (B), INTERNATIONAL LABOUR OFFICE GENEVA.
 2
     Dato calcolato come media dei redditi orari lordi a tutti i livelli di mercato e in tutti i settori.

                        P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
CAPITOLO 17 Redditi, disuguaglianza e povertà                   15

                 Malta                      4%
                Belgio                                    7%
         Slovenia (p)                                          8%
            Portogallo                                              9%
                  Italia                                            9%
           Irlanda (p)                                              9%
           Grecia (p)                                               9%
              Polonia                                                    10%
             Ungheria                                                        11%
               Francia                                                           12%
             Romania                                                                  13%
          Spagna (p)                                                                  13%
        Lussemburgo                                                                        14%
              Lituania                                                                         15%
               UE-27                                                                           15%
                Svezia                                                                              16%
              Bulgaria                                                                              16%
              Lettonia                                                                                  17%
           Austria (p)                                                                                       18%
               Olanda                                                                                        18%
           Danimarca                                                                                         18%
    Repubblica ceca                                                                                               19%
    Regno Unito (p)                                                                                                   20%
             Finlandia                                                                                                20%
            Germania                                                                                                            22%
           Slovacchia                                                                                                                    24%
                 Cipro                                                                                                                       25%
               Estonia                                                                                                                       25%

                           0%                 5%                    10%                    15%                    20%                     25%

Figura 17.5 Differenziale salariale di genere nei paesi europei (2005).
Fonte: Eurostat, (p) dato provvisorio.

cercati nell’elevata segregazione3 esistente nel mercato del lavoro finlandese e nell’alta percentuale
di lavoratrici part-time per gli altri due paesi. I paesi con i più bassi divari sono invece Malta, Italia
e Portogallo in cui sono poche le donne con bassi livelli di istruzione nella forza lavoro. Per quanto
concerne i settori in quello privato il differenziale medio e del 25% mentre se ci si riferisce ai soli
lavoratori laureati il gap medio sale al 30%. Quest’ultimo dato si spiega con la più alta remunerazione
dei lavoratori laureati e con la conseguente maggiore incidenza delle ore di lavoro perse dalle donne
per accudire alla famiglia e ai figli.

3
    Con il termine di segregazione si intende la ineguale distribuzione, per genere, degli individui tra le diverse occupazioni. Il grado di segregazione si misura
    con degli appropriati indici la cui filosofia è quella valutare la percentuale di donne e uomini che dovrebbe essere ridistribuita tra le occupazioni al fine di
    ottenere una completa eguaglianza nella distribuzione occupazionale per genere.

                      P. A. Samuelson, W. D. Nordhaus, C. A. Bollino – Economia 20e © 2014, McGraw-Hill Education
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