L'azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio.

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L'azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio.
L’azienda Petra 2011 sbarca
allo stadio Olimpico come
sponsor partner della Ss
Lazio.
La Petra 2011 è il nuovo sponsor partnership della Società
Sportiva Lazio. Grazie all’intermediazione di Quantum Media
S.c.ar.l., marketing agent della società capitolina, la Petra
2011 (azienda leader nelle pavimentazioni per esterno in
pietra naturale con sede a Frascati) conferma quindi la
volontà dell’impresa di mantenere un legame più stretto
possibile con il territorio. La partnership stipulata tra le
parti ha validità fino alla fine stagione in corso. Il marchio
sarà così presente allo stadio Olimpico nei passaggi led
durante le partite e nei 2 maxi schermo dello stadio, come è
già accaduto in occasione della sfida di oggi con la Spal.
L'azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio.
Londra,            attentato
terroristico:     accoltella
passanti   in   strada.   La
polizia lo uccide
Un uomo ha accoltellato più perone a Londra prima di essere
ucciso dalla polizia che ha parlato di “atto di terrorismo”.
L’uomo è stato ucciso dal fuoco di agenti di polizia dopo aver
accoltellato e ferito alcune persone, riferisce Scotland Yard,
definendo l’episodio un atto di terrorismo. Alcuni testimoni
parlano di almeno 3 feriti, ma non ci sono conferme ufficiali.

A differenza di altri attacchi analoghi recenti, l’ultimo da
parte di un militante jihadista vicino a London Bridge a fine
2019, questa volta l’episodio è avvenuto in un’area periferica
della città, ma comunque affollata. Per l’esattezza nella
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principale strada dei negozi del quartiere, lungo Streatham
High Street.

Indossava qualcosa di simile a un gilet-bomba, forse falso,
l’uomo che oggi è tornato a seminare il terrore a Londra
accoltellando alcune persone nella zona di Streatham, a sud
della capitale britannica. Lo riportano testimoni citati da
Sky New. Lo stesso era capitato a fine 2019, quando l’ex
detenuto jihadista Usman Khan – indossando un giubbotto
esplosivo poi rivelatosi finto – aveva compiuto un attacco
nell’area di London Bridge uccidendo due giovani. Anche Khan,
come l’aggressore di oggi, era stato poi freddato dal fuoco
della polizia.

Circolano già decine di video su Twitter postati da testimoni
che hanno assistito all’attacco con coltello a Streatham,
nella parte sud di Londra.

Nei video si vedono persone a terra, assistite da altri
passanti, e la polizia che apre il fuoco contro l’autore
dell’attacco. Nella zona si vede un grande dispiegamento di
mezzi della polizia e ambulanze.
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DepSure: un talento molisano
in corsa verso il successo
Lui, diciannovenne che a essere giudicato da “persone senza
onore” non ci sta. Il suo riscatto, forse ne è consapevole,
risiede nel suo talento.

DepSure è un ragazzo fermamente convinto che lontano dalla sua
terra, il Molise, potrà essere giudicato per quello che vale.

Un ragazzo del Sud che ama il Sud ma non le persone che lo
inquinano e impediscono lo sviluppo e crescita dei talenti. E
allora si sposta.
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Scommette su Milano, si mette a studiare in una grande realtà
e intanto incassa i primi grandi successi.

Quei successi che avrebbe voluto iniziassero nella sua
Campobasso, ma lì per lui, non c’è stato posto per esibizioni
neppure in occasioni delle feste natalizie: “Mancano i fondi”,
gli hanno risposto.

A gennaio dello scorso anno, si è esibito al Palafiori si
Sanremo ed è stato ammesso tra i 100 semifinalisti.

DepSure con il suo nuovo singolo “OGGI (Va Così)” ha veramente
superato qualsiasi aspettativa. Ha la voce morbida e calda, i
ritmi pieni e coscienti. DepSure è un artista a tutto tondo:
scrive, compone e interpreta. Sicuramente farà parlare di lui
in futuro.
L'azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio.
Alessio De Pasquale, in arte DepSure,
classe 2000, di Campobasso
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Fin da piccolo mostra un grande interesse per la musica.
All’età di 8 anni inizia a suonare la chitarra, studia lo
strumento ed acquisisce nel tempo la cultura della musica
Classica e musica Metal. Inoltre, approfondisce i suoi studi
musicali con altri strumenti come marimba, timpani e
vibrafono.
L’altra grande passione è il canto, all’età di 10 anni carica
le prime Cover su YouTube. Negli anni 2014/2015 l’attenzione
si sposta anche su altri generi musicali, soffermandosi in
maniera particolare sull’Hip-Hop. Nel luglio 2016 Alessio
sceglie come nome d’arte “DepSure” (essere sicuro di se
stesso) ed il 2 Settembre 2016 pubblica su YouTube il suo
primo singolo “POTPOURRI”. Inizia cosi a farsi conoscere nella
realtà locale, con la pubblicazione di una serie di singoli
che riscuotono sempre maggior successo, esibendosi in serate e
partecipando a diverse competizioni locali. Nel Maggio del
2018 pubblica su tutte le piattaforme digitali il suo primo EP
“8 ~ Reasons”, composto da 8 brani, scritti e prodotti da lui
stesso. Ad Agosto 2018 partecipa e supera il secondo step
della competizione musicale nazionale di “Casa Sanremo Tour”,
guadagnandosi l’accesso tra i 100 semifinalisti al Palafiori
di Sanremo a Gennaio 2019. Mentre in data 4 febbraio 2019, è
stato ospitato presso la sala Teatro Luigi TENCO del Palafiori
di Sanremo, dove si è esibito. Oggi la sua musica oscilla tra
R&B/Soul – HipHop e HipHouse. Attualmente sta lavorando a
nuovi progetti.
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Allo Spallanzani di Roma
isolato   il   Coronavirus.
Speranza:   “Ora  sarà  più
facile trattarlo”
“Abbiamo isolato il virus“,
ha detto il ministro della Salute Roberto
Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani.
“Aver isolato il virus significa molte opportunita’ di poterlo
studiare,
capire e verificare meglio cosa si puo’ fare per bloccare la
diffusione. Sara’
messo a disposizione di tutta la comunita’ internazionale. Ora
sara’ piu’
facile trattarlo”.

“Ora i dati saranno a disposizione della comunita’
internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e
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vaccini. l’Italia
diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha
detto ancora
il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuspeppe
Ippolito nel corso di una conferenza stampa.

In condizioni discrete la
coppia ricoverata allo Spallanzani. “In merito alla coppia
cinese positiva al
Coronavirus, attualmente ricoverata, le loro condizioni sono
in continuo
monitoraggio: i due pur mantenendo condizioni discrete
presentano entrambi
polmonite virale con interessamento alveolo interstiziale
bilaterale”,
così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano diffuso oggi. Al
momento
sono 23 i pazienti provenienti da zone della Cina interessate
dall’epidemia:
sono stati tutti sottoposti al test per il Coronavirus, che è
in corso. Altri
13 pazienti, è aggiunto nel bollettino, sono stati isolati e
dimessi dopo il
risultato negativo del test.

Intanto gli italiani bloccati a Wuhan, a causa della
quarantena
decisa per contenere l’epidemia del nuovo coronavirus, sono
stati trasportati
in autobus all’aeroporto internazionale della città, in attesa
dell’arrivo
dell’aereo messo in campo dall’Unità di crisi della Farnesina
che provvederà al
loro rimpatrio. Secondo quanto riferito da alcuni
connazionali, il trasporto
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con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da
fare, incluso un
primo check di verifica sullo stato di salute.

Rimpatri
a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti,
sospensione dei visti,
termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche
mediche a tutti i
passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma
transitando da altri
scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle
frontiere. Prende
forma il piano del governo per contenere il rischio contagio
ed evitare la
diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto
nel Comitato
operativo della        Protezione   Civile   dal   Commissario
straordinario Angelo Borrelli
e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti
i dettagli
tecnici e operativi.

RIMPATRI DA E PER LA CINA – Si parte lunedì 3
febbraio, con 5 voli dell’Air China che arriveranno in Italia
per riportare a
casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei
collegamenti. Ma gli
aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero
arrivare vuoti:
l’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i
primi italiani che
vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla
Farnesina e all’Enac,
nominati soggetti attuatori. Ma quanti sono i cinesi e gli
italiani che devono
rientrare nei rispettivi paesi? Dall’Italia, stando alle prime
stime,
dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non
è chiaro quanti
siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. “Non
abbiamo ancora un
numero definitivo, è un’indicazione sulla quale stanno
lavorando il ministero
degli Esteri e l’Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina,
con la quale il
filo è costante e continuo”. L’unica cosa certa, conferma
Borrelli, è che
“fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque
vuole
rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare”.

TERMOSCANNER   IN   AEREOPORTI,   CONTROLLI   PER   TUTTI   –   Gli
aeroporti restano però
i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per
questo nella
riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore
verranno estese a
tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali
intermedi. Ma non solo.
Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega
il Commissario,
“stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli
aeroporti delle
aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in
entrata e in
uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di
individuare chi ha la
temperatura fuori dalla norma”.
STRETTA ANCHE SUI PORTI – Le verifiche scatteranno inoltre
anche nei
porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia
quelle mercantili
che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di ‘libera
pratica sanitaria’
prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici
potranno salire a
bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo
verranno segnalati
casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle
Asl.

FRONTIERE APERTE E SÌ A CIRCOLAZIONE MERCI – Borrelli ha
assicurato
però che non verranno chiuse le frontiere “Stiamo lavorando
per capire
come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel
paese, ma non ci sono
oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far
ipotizzare una
chiusura delle   frontiere.   Sarebbe   una   misura   veramente
assurda”. L’altra
‘apertura’ emersa nel corso della riunione è quella verso la
circolazione delle
merci. “Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo
restrittiva”
ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è
necessario riaprire
i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale
medico sanitario,
come ad esempio le provette per le analisi che dall’Italia
devono arrivare in
Cina.
STOP AI VISTI – Scatterà invece il blocco per i visti. Il
sottosegretario al
Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa
la concessione
in Cina da parte delle agenzie autorizzate. Verranno dati
quelli dei consolati
ma solo “per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata
urgenza”.

Coronavirus, tutto pronto per
gli italiani in arrivo da Wuhan

Il Miur ha diramato una circolare con le indicazioni del
ministero della Salute dopo la richiesta dei presidi sugli
studenti che erano stati recentemente in Cina e che potranno
tranquillamente andare a scuola se non hanno sintomi.

Emergenza per 6 mesi e un super
commissario
Stanziati
5 milioni. Allo Spallanzani ricoverate 12 persone
Per la prima volta l’Italia dichiara lo stato di emergenza in
conseguenza del
rischio sanitario connesso al coronavirus. Lo ha decretato per
sei mesi il
Consiglio dei ministri stanziando 5 milioni di euro. Arriva
poi un Commissario
straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile.
“La
situazione e’ sotto controllo – ha dichiarato Conte nel corso
della riunione
del Comitato operativo della Protezione Civile – le nostre
misure sono le più
elevate d’Europa e gli italiani potranno condurre una vita
assolutamente
normale” Nel 2003, in seguito all’epidemia di Sars, il governo
Berlusconi
non dichiarò lo stato di emergenza ma scelse di nominare
l’allora capo della
Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario
per l’emergenza.
All’epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen
sulla libera
circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui
passeggeri provenienti da
aree a rischio. In queste ore, dopo l’annuncio del premier sui
due turisti
cinesi risultati positivi al virus 1919-nCoV a Roma, la
politica sta tentando
di arginare l’ansia dei cittadini spiegando che bisogna
attrezzarsi per ogni
eventualità ma che ogni allarmismo è infondato.

“La
situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non
esasperare situazioni
che esasperate non sono” ha detto dal canto suo il prefetto di
Roma
Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma
Virginia Raggi
stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a
Fontana di Trevi
che vieta l’ingresso a chi arriva dalla Cina: “Stop psicosi e
allarmismi.
Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità
sanitarie”. “Alla
luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms
abbiamo attivato
gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro
Paese in questi casi,
come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars.
Le misure sono di
carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto
livello di cautela sul
piano internazionale”, ha spiegato il ministro della Salute
Roberto
Speranza. Ma tenere a bada il nervosismo in una città come
Roma, dove folti
gruppi di turisti asiatici muniti di mascherina sono intorno a
ogni monumento,
non è cosa facile.

Così
come non tranquillizzano le notizie di infezione provenienti
dal resto
d’Europa. Dall’Ospedale Spallanzani intanto è arrivato il
primo bollettino
medico sui due turisti cinesi provenienti dalla provincia di
Wuhan, epicentro
dell’infezione. Le condizioni sono “discrete, il marito ha un
interessamento polmonare più pronunciato”. Marito e moglie nel
loro tour
sono passati anche per Firenze dove hanno soggiornato due
giorni ma non
sembrerebbe abbiano toccato la città di Milano. In tutto nel
centro di
riferimento per le malattie infettive “sono ricoverati 12
pazienti
provenienti da diverse zone della Cina. Presentano sintomi
modesti e sono
sottoposti a test: in 9 sono stati isolati e già dimessi dopo
il risultato
negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti
primari con la coppia
sono in osservazione”.
Non
solo: il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe
Ippolito ha anche
indicato che “sono stati individuati tre possibili contatti”
con la
coppia cinese e che sono stati “posti in sorveglianza
domiciliare”.
“Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri
contagi”, ha tranquillizzato Giuseppe Ippolito, direttore
scientifico
dell’ospedale Spallanzani che ha aggiunto: “Il Centro europeo
ha
pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è
possibile solo quando
si hanno sintomi”.

Hotel requisiti e ponte aereo,
ecco il piano ‘Borrelli’
Le
misure, controllo aeroporti e sistemi protezione per sanitari
L’emergenza Coronavirus finisce nelle mani del capo della
Protezione civile,
Angelo Borrelli. Sarà lui,       in   qualità   di   Commissario
straordinario a definire
gli interventi, coordinare le varie amministrazioni coinvolte
e gestire i 5
milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri. In
analogia a quanto
accadde nel 2003 con la Sars, quando fu Guido Bertolaso ad
essere nominato
commissario. L’annuncio è stato dato dal premier Giuseppe
Conte al termine
della riunione del Comitato operativo della Protezione civile,
cui ha
partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza.
E Borrelli ha già
cominciato ad abbozzare un piano d’intervento che prevede
anche, tra le altre
cose, la possibilità di requisire hotel o strutture ricettive
per sistemare le
centinaia di turisti cinesi presenti nel nostro paese e che
devono essere
rimpatriati visto il blocco dei voli. Sono tanti i pezzi di
Stato in campo
nella partita per contrastare la diffusione del virus:
ministeri, enti,
Regioni, Asl.

Il
Commissario dovrà tirare le fila, raccordare i soggetti
coinvolti ed attuare le
necessarie sinergie perchè tutto funzioni al meglio. “Il
nostro paese ha
messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di
gestire in modo
assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e
nessun
allarmismo”   dice   lui   confermando   che   il   compito   della
protezione civile
“sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare
ogni attività
necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del
virus”.
Borrelli potrà inoltre agire in deroga alle norme per
realizzare celermente le
misure che saranno decise. Nelle prossime ore sarà firmata
un’ordinanza
contenente la sua nomina, l’indicazione della struttura
commissariale che lo
supporterà, lo stanziamento dei 5 milioni per la prima fase
dell’emergenza e la
definizione dei tempi di presentazione del Piano d’intervento
che prevederà le
misure specifiche     da adottare. Un piano che interesserà
diversi ambiti. Uno   dei
problemi emergenti,   ad esempio, è il rimpatrio delle migliaia
di cinesi che si
trovano in Italia e   non possono tornare a casa per lo stop dei
voli.
A2 femminile, F&D Waterpolis
vincente contro il Flegreo
(10-6)
Gara dalle mille insidie alla Piscina “Monteruscello” di
Pozzuoli per l’F&D Waterpolis di mister Di Zazzo, al cospetto
di un Flegreo mai domo e sempre pericoloso in zona offensiva.
Alla fine la spunta la compagine castellana con un bel 10-6
frutto di una gara fatta di grinta e sacrificio. Primo tempo
tiratissimo che si conclude sul 2-1 per le padrone di casa, a
segno Carrasco per l’F&D. La situazione viene ribaltata nel
secondo parziale con il 3-1 in favore dell’F&D che vede le
firme ancora di Carrasco (due volte) e Rosini. Si va a metà
gara sul 4-3, con un perfetto equilibrio e tante occasioni che
rendono il match pimpante. Il 2-2 del terzo parziale è solo
un’illusione per le partenopee, poiché fa da prologo al 4-1
del quarto finale che vede trionfare la squadra veliterna. Si
aggiungono alla lista delle marcature Bagaglini, De Cuia
(doppietta per lei) e ancora Carrasco che chiude la partita
con uno score personale di sei reti. La vittoria conferma il
pronostico e vede l’F&D Waterpolis a punteggio pieno dopo le
prime due giornate. Onore e merito ad un Flegreo che ha
comunque disputato un’ottima partita. Prossimo turno per l’F&D
in casa, a Lariano, contro la Roma Vis Nova per un altro derby
(ore 15.00).

F&D Waterpolis: Minopoli, Cristea, Carrasco (6), De Marchis,
Zenobi, Rosini (1), Carosi, Bertini, De Cuia (2), Aprea,
Piscopo, Bagaglini (1), Meccariello. Allenatore: Daniele Di
Zazzo.
Under 15 femminile dell’F&D
Waterpolis sconfitta contro
la SIS Roma
Nonostante una gara combattuta e pirotecnica, alla Romanina
nello scontro tra le padrone di casa della SIS Roma e l’F&D
Waterpolis ad avere la meglio sono le capitoline nella gara
valevole per il campionato di categoria under 15 femminile.
17-10 in favore del team di Roma il finale, per un match
sempre in controllo delle avversarie. Il primo parziale è
piuttosto equilibrato e finisce 4-2 per le locali, che mettono
subito in discesa il match. La reazione veliterna è veemente
ma non basta. A segno per la compagine di mister Calcagni
Falletta, Attenni, Aprea Ginevra, Fava (doppietta), Aprea
Andreacarola (ben cinque le marcature). Purtroppo però dieci
gol non bastano a fare punti e l’F&D deve arrendersi alla
maggior concretezza giallorossa. “Avevo chiesto grinta e
concentrazione perché potevamo giocarci la partita, tirandola
fino alla fine perché era una gara da tripla”, ha detto mister
Calcagni a fine gara. “Purtroppo le ragazze non sono entrate
con il giusto piglio e non abbiamo inciso in attacco
sbagliando molto in difesa. Per ogni gol nostro c’era subito
la loro risposta. La partita è stata brutta e c’è poco da
salvare, ci deve invece far riflettere questa esperienza per
le prossime partite e per rimettere il campionato sui binari
giusti a partire dalla prossima gara contro Il 3T”, ha
concluso l’allenatore dell’F&D.

F&D Waterpolis: Castorina, Ducci, Falletta (1), Attenni (1),
Fava (2), Cappelluti, Simi, Aprea G. (1), Renzi, Aprea A. (5),
Palumbo, Cianfarani, Gaibisso, Iacomino, Di Giacomantonio.
Allenatore:                Matteo               Calcagni.
Prescrizione,       sistema
carcerario    e   dotazioni
Polizia Penitenziaria: il
grande flop del ministro
Bonafede. Il Presidente del
SIPPE tira le somme
“Non si può dire che in carcere non ci sono soggetti
innocenti, perché in Italia il nostro ordinamento giuridico
prevede la presunzione di non colpevolezza fino a condanna
passata in giudicato e i dati ci dicono che ci sono delle
persone, che comunque a seguito di un provvedimento di
custodia cautelare, stanno in carcere.”

Questo un primo commento del presidente nazionale del
Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE – Alessandro De
Pasquale riguardo la recente affermazione del ministro della
Giustizia Alfonso Bonafede che gli innocenti non vanno in
carcere.

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Il Presidente del Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE –
Alessandro De Pasquale ospite a Officina Stampa del 30/01/2020

“Il problema è un altro – ha detto De Pasquale –
che forse in Italia si utilizza molto
frequentemente la custodia cautelare in carcere”
E la ricetta per cercare di risolvere il
problema del sovraffollamento che affligge il sistema
carcerario italiano,
secondo De Pasquale, potrebbe essere quello di una apposita
Legge che intervenga
proprio sulla custodia cautelare in carcere quindi che
stabilisca che “in
carcere si entra solo o da condannati oppure quando realmente
ci sono dei gravi
indizi di colpevolezza, ma per reati di un certo spessore”.

“Nella mia esperienza professionale – ha detto il
Presidente del SIPPE – vedo quasi giornalmente l’ingresso di
soggetti che
vengono arrestati per dei reati che potrebbero tranquillamente
prevedere altri
sistemi alternativi alla custodia cautelare in carcere”.

De Pasquale ha quindi evidenziato il fatto che
questi soggetti vengono messi in carcere dove restano per
qualche giorno per
poi uscire di nuovo. Una pratica questa che va ad appesantire
il sistema
carcerario “perché comunque, – ha detto De Pasquale – la
polizia penitenziaria deve
comunque attivare tutte le procedure, perché molti di questi
soggetti sono per
esempio una prima accoglienza, ovvero persone che non sono mai
entrate in carcere
e quindi l’ambiente detentivo potrebbe creargli uno scompenso,
un trauma da un
punto di vista psicologico e quindi si deve attivare il
protocollo di prima
accoglienza. Protocollo di prima accoglienza – ha spiegato De
Pasquale –
significa che tutti gli operatori devono intervenire, poi
magari dopo due
giorni escono. Per questo il Ministro non può fare questa
affermazione, probabilmente
lui si riferiva a quei soggetti che sono stati condannati con
sentenza passata
in giudicato e poi magari dopo diversi anni sono risultati
innocenti”.

Prescrizione e rischio processi ad libitum

Riguardo la prescrizione De Pasquale ritiene
sia una norma giusta in quanto permette agli operatori della
Giustizia di “lavorare
bene e nei tempi previsti dalla Legge” quindi togliendo questa
norma, come
previsto dalla riforma voluta dal Ministro Bonafede, il
rischio è quello che
venga a mancare la necessità di stabilire dei tempi per
concludere un giudizio
con l’effetto di allungare ad libitum i vari procedimenti.

“Dunque la prescrizione deve esserci – ha ribadito De Pasquale
– possiamo discutere sui tempi, ma non eliminarla
completamente. Il Ministro deve assumere personale. Nella
relazione al Parlamento ha detto assumeremo personale. L’ha
detto il Ministro Bonafede così come lo hanno detto tutti i
suoi predecessori. Quando tu mi dici che vuoi rimodernare la
dotazione della polizia penitenziaria – evidenzia De Pasquale
– non mi hai detto assolutamente niente”.

Il Presidente del SIPPE punta quindi il dito
sul fatto che il Ministro Bonafede ha avuto la possibilità di
non far entrare negli
istituti penitenziari i cellulari, attraverso una norma che
sarebbe stata un forte
deterrente. “Il suo collega di partito, perché il Movimento 5
Stelle ormai è un
partito – ha puntualizzato De Pasquale – il Presidente della
Camera – Roberto Fico
Ndr. – ha ritenuto invece che questa norma fosse in qualche
modo inammissibile
e quindi non se ne parla più”.
Serie C Silver, Pallacanestro
Veroli 2016 vs Scuola Basket
Roma: un avvio equilibrato
Avvio equilibrato tra le due squadre che vanno con continuità
a canestro. Agbara prova a far scappare la Scuola Basket Roma
ma le triple di Marco Fiorini riportano in carreggiata Veroli
che deve contenere l’aggressività di Catasta. Vinci chiude il
primo quarto 23-25. Galuppi e Renzi danno energia ai
giallorossi che, con la precisione dai 6,75 di Fiorini M., si
portano anche avanti di misura. I romani però rimettono
distanza tra le due formazioni che producono molto in attacco
ma faticano in difesa. I fratelli Fiorini impattano la gara e
Marco F., allo scadere, piazza la bomba del 46-45.

Al rientro in campo dagli spogliatoi si abbassano le
percentuali dall’arco ma la Pallacanestro Veroli sposta il
focus dell’attacco in area. Le giocate di Giorgio Fiorini e
Nicola Iannarilli portano per la prima volta i padroni di casa
avanti di due possessi. Catasta prova ancora ad arginare
l’aggressività di Veroli che, con la tripla sulla sirena di
Fiorini Giorgio chiude il terzo quarto 68-61. Prosegue la
sfida tra Fiorini Giorgio e Catasta, poi Agbara in contropiede
riporta i suoi a -2. Problemi di falli da entrambe le parti ma
la lucidità e la freschezza permette ai romani di impattare la
gara a poco meno di 2’ dal termine. A questo punto però,
Santos Brum infila un canestro pesantissimo dopo un rimbalzo
offensivo e la Scuola Basket Roma non riesce a capitalizzare
le due occasioni finali. Marco Fiorini fugge in contropiede e
subisce l’antisportivo che chiude il match 77-74.

Pallacanestro Veroli 2016 77 – Scuola Basket Roma 74

Pall. Veroli: Fiorini G. 18, Fiorini M. 20, Vinci 14,
Iannarilli 11, Galuppi 5, De Francesco, Santos Brum 6, Renzi
3, Fontana n.e., Moraldi, Tiberia, Iannozzi I. n.e. All. De
Rosa Ass. Magnone
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