L'azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio.
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L’azienda Petra 2011 sbarca allo stadio Olimpico come sponsor partner della Ss Lazio. La Petra 2011 è il nuovo sponsor partnership della Società Sportiva Lazio. Grazie all’intermediazione di Quantum Media S.c.ar.l., marketing agent della società capitolina, la Petra 2011 (azienda leader nelle pavimentazioni per esterno in pietra naturale con sede a Frascati) conferma quindi la volontà dell’impresa di mantenere un legame più stretto possibile con il territorio. La partnership stipulata tra le parti ha validità fino alla fine stagione in corso. Il marchio sarà così presente allo stadio Olimpico nei passaggi led durante le partite e nei 2 maxi schermo dello stadio, come è già accaduto in occasione della sfida di oggi con la Spal.
Londra, attentato terroristico: accoltella passanti in strada. La polizia lo uccide Un uomo ha accoltellato più perone a Londra prima di essere ucciso dalla polizia che ha parlato di “atto di terrorismo”. L’uomo è stato ucciso dal fuoco di agenti di polizia dopo aver accoltellato e ferito alcune persone, riferisce Scotland Yard, definendo l’episodio un atto di terrorismo. Alcuni testimoni parlano di almeno 3 feriti, ma non ci sono conferme ufficiali. A differenza di altri attacchi analoghi recenti, l’ultimo da parte di un militante jihadista vicino a London Bridge a fine 2019, questa volta l’episodio è avvenuto in un’area periferica della città, ma comunque affollata. Per l’esattezza nella
principale strada dei negozi del quartiere, lungo Streatham High Street. Indossava qualcosa di simile a un gilet-bomba, forse falso, l’uomo che oggi è tornato a seminare il terrore a Londra accoltellando alcune persone nella zona di Streatham, a sud della capitale britannica. Lo riportano testimoni citati da Sky New. Lo stesso era capitato a fine 2019, quando l’ex detenuto jihadista Usman Khan – indossando un giubbotto esplosivo poi rivelatosi finto – aveva compiuto un attacco nell’area di London Bridge uccidendo due giovani. Anche Khan, come l’aggressore di oggi, era stato poi freddato dal fuoco della polizia. Circolano già decine di video su Twitter postati da testimoni che hanno assistito all’attacco con coltello a Streatham, nella parte sud di Londra. Nei video si vedono persone a terra, assistite da altri passanti, e la polizia che apre il fuoco contro l’autore dell’attacco. Nella zona si vede un grande dispiegamento di mezzi della polizia e ambulanze.
DepSure: un talento molisano in corsa verso il successo Lui, diciannovenne che a essere giudicato da “persone senza onore” non ci sta. Il suo riscatto, forse ne è consapevole, risiede nel suo talento. DepSure è un ragazzo fermamente convinto che lontano dalla sua terra, il Molise, potrà essere giudicato per quello che vale. Un ragazzo del Sud che ama il Sud ma non le persone che lo inquinano e impediscono lo sviluppo e crescita dei talenti. E allora si sposta.
Scommette su Milano, si mette a studiare in una grande realtà e intanto incassa i primi grandi successi. Quei successi che avrebbe voluto iniziassero nella sua Campobasso, ma lì per lui, non c’è stato posto per esibizioni neppure in occasioni delle feste natalizie: “Mancano i fondi”, gli hanno risposto. A gennaio dello scorso anno, si è esibito al Palafiori si Sanremo ed è stato ammesso tra i 100 semifinalisti. DepSure con il suo nuovo singolo “OGGI (Va Così)” ha veramente superato qualsiasi aspettativa. Ha la voce morbida e calda, i ritmi pieni e coscienti. DepSure è un artista a tutto tondo: scrive, compone e interpreta. Sicuramente farà parlare di lui in futuro.
Fin da piccolo mostra un grande interesse per la musica. All’età di 8 anni inizia a suonare la chitarra, studia lo strumento ed acquisisce nel tempo la cultura della musica Classica e musica Metal. Inoltre, approfondisce i suoi studi musicali con altri strumenti come marimba, timpani e vibrafono. L’altra grande passione è il canto, all’età di 10 anni carica le prime Cover su YouTube. Negli anni 2014/2015 l’attenzione si sposta anche su altri generi musicali, soffermandosi in maniera particolare sull’Hip-Hop. Nel luglio 2016 Alessio sceglie come nome d’arte “DepSure” (essere sicuro di se stesso) ed il 2 Settembre 2016 pubblica su YouTube il suo primo singolo “POTPOURRI”. Inizia cosi a farsi conoscere nella realtà locale, con la pubblicazione di una serie di singoli che riscuotono sempre maggior successo, esibendosi in serate e partecipando a diverse competizioni locali. Nel Maggio del 2018 pubblica su tutte le piattaforme digitali il suo primo EP “8 ~ Reasons”, composto da 8 brani, scritti e prodotti da lui stesso. Ad Agosto 2018 partecipa e supera il secondo step della competizione musicale nazionale di “Casa Sanremo Tour”, guadagnandosi l’accesso tra i 100 semifinalisti al Palafiori di Sanremo a Gennaio 2019. Mentre in data 4 febbraio 2019, è stato ospitato presso la sala Teatro Luigi TENCO del Palafiori di Sanremo, dove si è esibito. Oggi la sua musica oscilla tra R&B/Soul – HipHop e HipHouse. Attualmente sta lavorando a nuovi progetti.
Allo Spallanzani di Roma isolato il Coronavirus. Speranza: “Ora sarà più facile trattarlo” “Abbiamo isolato il virus“, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante una conferenza stampa allo Spallanzani. “Aver isolato il virus significa molte opportunita’ di poterlo studiare, capire e verificare meglio cosa si puo’ fare per bloccare la diffusione. Sara’ messo a disposizione di tutta la comunita’ internazionale. Ora sara’ piu’ facile trattarlo”. “Ora i dati saranno a disposizione della comunita’ internazionale. Si aprono spazi per nuovi test di diagnosi e
vaccini. l’Italia diventa interlocutore di riferimento per questa ricerca”, ha detto ancora il direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani Giuspeppe Ippolito nel corso di una conferenza stampa. In condizioni discrete la coppia ricoverata allo Spallanzani. “In merito alla coppia cinese positiva al Coronavirus, attualmente ricoverata, le loro condizioni sono in continuo monitoraggio: i due pur mantenendo condizioni discrete presentano entrambi polmonite virale con interessamento alveolo interstiziale bilaterale”, così lo Spallanzani nel bollettino quotidiano diffuso oggi. Al momento sono 23 i pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia: sono stati tutti sottoposti al test per il Coronavirus, che è in corso. Altri 13 pazienti, è aggiunto nel bollettino, sono stati isolati e dimessi dopo il risultato negativo del test. Intanto gli italiani bloccati a Wuhan, a causa della quarantena decisa per contenere l’epidemia del nuovo coronavirus, sono stati trasportati in autobus all’aeroporto internazionale della città, in attesa dell’arrivo dell’aereo messo in campo dall’Unità di crisi della Farnesina che provvederà al loro rimpatrio. Secondo quanto riferito da alcuni connazionali, il trasporto
con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da fare, incluso un primo check di verifica sullo stato di salute. Rimpatri a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti, termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Prende forma il piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto nel Comitato operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli tecnici e operativi. RIMPATRI DA E PER LA CINA – Si parte lunedì 3 febbraio, con 5 voli dell’Air China che arriveranno in Italia per riportare a casa i turisti cinesi rimasti bloccati dopo lo stop dei collegamenti. Ma gli aerei, almeno questa è l’idea di Borrelli, non dovrebbero arrivare vuoti: l’obiettivo è cominciare a far rientrare già con questi voli i primi italiani che vogliono lasciare la Cina. La gestione è in mano alla Farnesina e all’Enac, nominati soggetti attuatori. Ma quanti sono i cinesi e gli
italiani che devono rientrare nei rispettivi paesi? Dall’Italia, stando alle prime stime, dovrebbero partire poco più di 3mila cinesi mentre ancora non è chiaro quanti siano gli italiani. Lo conferma lo stesso Borrelli. “Non abbiamo ancora un numero definitivo, è un’indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l’Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo”. L’unica cosa certa, conferma Borrelli, è che “fermo restando il concetto di massima precauzione, chiunque vuole rientrare deve essere messo in condizione di poterlo fare”. TERMOSCANNER IN AEREOPORTI, CONTROLLI PER TUTTI – Gli aeroporti restano però i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per questo nella riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore verranno estese a tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali intermedi. Ma non solo. Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega il Commissario, “stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la temperatura fuori dalla norma”.
STRETTA ANCHE SUI PORTI – Le verifiche scatteranno inoltre anche nei porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di ‘libera pratica sanitaria’ prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl. FRONTIERE APERTE E SÌ A CIRCOLAZIONE MERCI – Borrelli ha assicurato però che non verranno chiuse le frontiere “Stiamo lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese, ma non ci sono oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda”. L’altra ‘apertura’ emersa nel corso della riunione è quella verso la circolazione delle merci. “Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo restrittiva” ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è necessario riaprire i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale medico sanitario, come ad esempio le provette per le analisi che dall’Italia devono arrivare in Cina.
STOP AI VISTI – Scatterà invece il blocco per i visti. Il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa la concessione in Cina da parte delle agenzie autorizzate. Verranno dati quelli dei consolati ma solo “per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza”. Coronavirus, tutto pronto per gli italiani in arrivo da Wuhan Il Miur ha diramato una circolare con le indicazioni del ministero della Salute dopo la richiesta dei presidi sugli studenti che erano stati recentemente in Cina e che potranno tranquillamente andare a scuola se non hanno sintomi. Emergenza per 6 mesi e un super commissario Stanziati 5 milioni. Allo Spallanzani ricoverate 12 persone Per la prima volta l’Italia dichiara lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso al coronavirus. Lo ha decretato per sei mesi il Consiglio dei ministri stanziando 5 milioni di euro. Arriva poi un Commissario straordinario, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile. “La situazione e’ sotto controllo – ha dichiarato Conte nel corso della riunione del Comitato operativo della Protezione Civile – le nostre misure sono le più elevate d’Europa e gli italiani potranno condurre una vita
assolutamente normale” Nel 2003, in seguito all’epidemia di Sars, il governo Berlusconi non dichiarò lo stato di emergenza ma scelse di nominare l’allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso Commissario straordinario per l’emergenza. All’epoca si decise per una deroga del Trattato di Schengen sulla libera circolazioni dei cittadini per attivare controlli sui passeggeri provenienti da aree a rischio. In queste ore, dopo l’annuncio del premier sui due turisti cinesi risultati positivi al virus 1919-nCoV a Roma, la politica sta tentando di arginare l’ansia dei cittadini spiegando che bisogna attrezzarsi per ogni eventualità ma che ogni allarmismo è infondato. “La situazione è di assoluta tranquillità. Cerchiamo di non esasperare situazioni che esasperate non sono” ha detto dal canto suo il prefetto di Roma Gerarda Pantalone, mentre con un tweet del sindaco di Roma Virginia Raggi stigmatizza il cartello comparso nella Capitale in un bar a Fontana di Trevi che vieta l’ingresso a chi arriva dalla Cina: “Stop psicosi e allarmismi. Ascoltiamo solo indicazioni e pareri delle autorità sanitarie”. “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi,
come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma tenere a bada il nervosismo in una città come Roma, dove folti gruppi di turisti asiatici muniti di mascherina sono intorno a ogni monumento, non è cosa facile. Così come non tranquillizzano le notizie di infezione provenienti dal resto d’Europa. Dall’Ospedale Spallanzani intanto è arrivato il primo bollettino medico sui due turisti cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan, epicentro dell’infezione. Le condizioni sono “discrete, il marito ha un interessamento polmonare più pronunciato”. Marito e moglie nel loro tour sono passati anche per Firenze dove hanno soggiornato due giorni ma non sembrerebbe abbiano toccato la città di Milano. In tutto nel centro di riferimento per le malattie infettive “sono ricoverati 12 pazienti provenienti da diverse zone della Cina. Presentano sintomi modesti e sono sottoposti a test: in 9 sono stati isolati e già dimessi dopo il risultato negativo. Altri 20 asintomatici che hanno avuto contatti primari con la coppia sono in osservazione”.
Non solo: il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha anche indicato che “sono stati individuati tre possibili contatti” con la coppia cinese e che sono stati “posti in sorveglianza domiciliare”. “Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha tranquillizzato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani che ha aggiunto: “Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi”. Hotel requisiti e ponte aereo, ecco il piano ‘Borrelli’ Le misure, controllo aeroporti e sistemi protezione per sanitari L’emergenza Coronavirus finisce nelle mani del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Sarà lui, in qualità di Commissario straordinario a definire gli interventi, coordinare le varie amministrazioni coinvolte e gestire i 5 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri. In analogia a quanto accadde nel 2003 con la Sars, quando fu Guido Bertolaso ad essere nominato commissario. L’annuncio è stato dato dal premier Giuseppe Conte al termine della riunione del Comitato operativo della Protezione civile, cui ha partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. E Borrelli ha già
cominciato ad abbozzare un piano d’intervento che prevede anche, tra le altre cose, la possibilità di requisire hotel o strutture ricettive per sistemare le centinaia di turisti cinesi presenti nel nostro paese e che devono essere rimpatriati visto il blocco dei voli. Sono tanti i pezzi di Stato in campo nella partita per contrastare la diffusione del virus: ministeri, enti, Regioni, Asl. Il Commissario dovrà tirare le fila, raccordare i soggetti coinvolti ed attuare le necessarie sinergie perchè tutto funzioni al meglio. “Il nostro paese ha messo in piedi un sistema di prevenzione che ci consente di gestire in modo assolutamente adeguato questa situazione, nessuna paura e nessun allarmismo” dice lui confermando che il compito della protezione civile “sarà quello di coordinare una macchina complessa per fare ogni attività necessaria di prevenzione ed evitare così la diffusione del virus”. Borrelli potrà inoltre agire in deroga alle norme per realizzare celermente le misure che saranno decise. Nelle prossime ore sarà firmata un’ordinanza contenente la sua nomina, l’indicazione della struttura commissariale che lo supporterà, lo stanziamento dei 5 milioni per la prima fase dell’emergenza e la definizione dei tempi di presentazione del Piano d’intervento
che prevederà le misure specifiche da adottare. Un piano che interesserà diversi ambiti. Uno dei problemi emergenti, ad esempio, è il rimpatrio delle migliaia di cinesi che si trovano in Italia e non possono tornare a casa per lo stop dei voli.
A2 femminile, F&D Waterpolis vincente contro il Flegreo (10-6) Gara dalle mille insidie alla Piscina “Monteruscello” di Pozzuoli per l’F&D Waterpolis di mister Di Zazzo, al cospetto di un Flegreo mai domo e sempre pericoloso in zona offensiva. Alla fine la spunta la compagine castellana con un bel 10-6 frutto di una gara fatta di grinta e sacrificio. Primo tempo tiratissimo che si conclude sul 2-1 per le padrone di casa, a segno Carrasco per l’F&D. La situazione viene ribaltata nel secondo parziale con il 3-1 in favore dell’F&D che vede le firme ancora di Carrasco (due volte) e Rosini. Si va a metà gara sul 4-3, con un perfetto equilibrio e tante occasioni che rendono il match pimpante. Il 2-2 del terzo parziale è solo un’illusione per le partenopee, poiché fa da prologo al 4-1 del quarto finale che vede trionfare la squadra veliterna. Si aggiungono alla lista delle marcature Bagaglini, De Cuia (doppietta per lei) e ancora Carrasco che chiude la partita con uno score personale di sei reti. La vittoria conferma il pronostico e vede l’F&D Waterpolis a punteggio pieno dopo le prime due giornate. Onore e merito ad un Flegreo che ha comunque disputato un’ottima partita. Prossimo turno per l’F&D in casa, a Lariano, contro la Roma Vis Nova per un altro derby (ore 15.00). F&D Waterpolis: Minopoli, Cristea, Carrasco (6), De Marchis, Zenobi, Rosini (1), Carosi, Bertini, De Cuia (2), Aprea, Piscopo, Bagaglini (1), Meccariello. Allenatore: Daniele Di Zazzo.
Under 15 femminile dell’F&D Waterpolis sconfitta contro la SIS Roma Nonostante una gara combattuta e pirotecnica, alla Romanina nello scontro tra le padrone di casa della SIS Roma e l’F&D Waterpolis ad avere la meglio sono le capitoline nella gara valevole per il campionato di categoria under 15 femminile. 17-10 in favore del team di Roma il finale, per un match sempre in controllo delle avversarie. Il primo parziale è piuttosto equilibrato e finisce 4-2 per le locali, che mettono subito in discesa il match. La reazione veliterna è veemente ma non basta. A segno per la compagine di mister Calcagni Falletta, Attenni, Aprea Ginevra, Fava (doppietta), Aprea
Andreacarola (ben cinque le marcature). Purtroppo però dieci gol non bastano a fare punti e l’F&D deve arrendersi alla maggior concretezza giallorossa. “Avevo chiesto grinta e concentrazione perché potevamo giocarci la partita, tirandola fino alla fine perché era una gara da tripla”, ha detto mister Calcagni a fine gara. “Purtroppo le ragazze non sono entrate con il giusto piglio e non abbiamo inciso in attacco sbagliando molto in difesa. Per ogni gol nostro c’era subito la loro risposta. La partita è stata brutta e c’è poco da salvare, ci deve invece far riflettere questa esperienza per le prossime partite e per rimettere il campionato sui binari giusti a partire dalla prossima gara contro Il 3T”, ha concluso l’allenatore dell’F&D. F&D Waterpolis: Castorina, Ducci, Falletta (1), Attenni (1), Fava (2), Cappelluti, Simi, Aprea G. (1), Renzi, Aprea A. (5), Palumbo, Cianfarani, Gaibisso, Iacomino, Di Giacomantonio. Allenatore: Matteo Calcagni.
Prescrizione, sistema carcerario e dotazioni Polizia Penitenziaria: il grande flop del ministro Bonafede. Il Presidente del SIPPE tira le somme “Non si può dire che in carcere non ci sono soggetti innocenti, perché in Italia il nostro ordinamento giuridico prevede la presunzione di non colpevolezza fino a condanna passata in giudicato e i dati ci dicono che ci sono delle
persone, che comunque a seguito di un provvedimento di custodia cautelare, stanno in carcere.” Questo un primo commento del presidente nazionale del Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE – Alessandro De Pasquale riguardo la recente affermazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che gli innocenti non vanno in carcere. CLICCARE SULLA FOTO PER GUARDARE IL VIDEO Il Presidente del Sindacato di Polizia Penitenziaria – SIPPE – Alessandro De Pasquale ospite a Officina Stampa del 30/01/2020 “Il problema è un altro – ha detto De Pasquale – che forse in Italia si utilizza molto frequentemente la custodia cautelare in carcere”
E la ricetta per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento che affligge il sistema carcerario italiano, secondo De Pasquale, potrebbe essere quello di una apposita Legge che intervenga proprio sulla custodia cautelare in carcere quindi che stabilisca che “in carcere si entra solo o da condannati oppure quando realmente ci sono dei gravi indizi di colpevolezza, ma per reati di un certo spessore”. “Nella mia esperienza professionale – ha detto il Presidente del SIPPE – vedo quasi giornalmente l’ingresso di soggetti che vengono arrestati per dei reati che potrebbero tranquillamente prevedere altri sistemi alternativi alla custodia cautelare in carcere”. De Pasquale ha quindi evidenziato il fatto che questi soggetti vengono messi in carcere dove restano per qualche giorno per poi uscire di nuovo. Una pratica questa che va ad appesantire il sistema carcerario “perché comunque, – ha detto De Pasquale – la polizia penitenziaria deve comunque attivare tutte le procedure, perché molti di questi soggetti sono per esempio una prima accoglienza, ovvero persone che non sono mai entrate in carcere e quindi l’ambiente detentivo potrebbe creargli uno scompenso, un trauma da un punto di vista psicologico e quindi si deve attivare il protocollo di prima accoglienza. Protocollo di prima accoglienza – ha spiegato De Pasquale –
significa che tutti gli operatori devono intervenire, poi magari dopo due giorni escono. Per questo il Ministro non può fare questa affermazione, probabilmente lui si riferiva a quei soggetti che sono stati condannati con sentenza passata in giudicato e poi magari dopo diversi anni sono risultati innocenti”. Prescrizione e rischio processi ad libitum Riguardo la prescrizione De Pasquale ritiene sia una norma giusta in quanto permette agli operatori della Giustizia di “lavorare bene e nei tempi previsti dalla Legge” quindi togliendo questa norma, come previsto dalla riforma voluta dal Ministro Bonafede, il rischio è quello che venga a mancare la necessità di stabilire dei tempi per concludere un giudizio con l’effetto di allungare ad libitum i vari procedimenti. “Dunque la prescrizione deve esserci – ha ribadito De Pasquale – possiamo discutere sui tempi, ma non eliminarla completamente. Il Ministro deve assumere personale. Nella relazione al Parlamento ha detto assumeremo personale. L’ha detto il Ministro Bonafede così come lo hanno detto tutti i suoi predecessori. Quando tu mi dici che vuoi rimodernare la dotazione della polizia penitenziaria – evidenzia De Pasquale – non mi hai detto assolutamente niente”. Il Presidente del SIPPE punta quindi il dito sul fatto che il Ministro Bonafede ha avuto la possibilità di
non far entrare negli istituti penitenziari i cellulari, attraverso una norma che sarebbe stata un forte deterrente. “Il suo collega di partito, perché il Movimento 5 Stelle ormai è un partito – ha puntualizzato De Pasquale – il Presidente della Camera – Roberto Fico Ndr. – ha ritenuto invece che questa norma fosse in qualche modo inammissibile e quindi non se ne parla più”.
Serie C Silver, Pallacanestro
Veroli 2016 vs Scuola Basket Roma: un avvio equilibrato Avvio equilibrato tra le due squadre che vanno con continuità a canestro. Agbara prova a far scappare la Scuola Basket Roma ma le triple di Marco Fiorini riportano in carreggiata Veroli che deve contenere l’aggressività di Catasta. Vinci chiude il primo quarto 23-25. Galuppi e Renzi danno energia ai giallorossi che, con la precisione dai 6,75 di Fiorini M., si portano anche avanti di misura. I romani però rimettono distanza tra le due formazioni che producono molto in attacco ma faticano in difesa. I fratelli Fiorini impattano la gara e Marco F., allo scadere, piazza la bomba del 46-45. Al rientro in campo dagli spogliatoi si abbassano le percentuali dall’arco ma la Pallacanestro Veroli sposta il focus dell’attacco in area. Le giocate di Giorgio Fiorini e Nicola Iannarilli portano per la prima volta i padroni di casa avanti di due possessi. Catasta prova ancora ad arginare l’aggressività di Veroli che, con la tripla sulla sirena di Fiorini Giorgio chiude il terzo quarto 68-61. Prosegue la sfida tra Fiorini Giorgio e Catasta, poi Agbara in contropiede riporta i suoi a -2. Problemi di falli da entrambe le parti ma la lucidità e la freschezza permette ai romani di impattare la gara a poco meno di 2’ dal termine. A questo punto però, Santos Brum infila un canestro pesantissimo dopo un rimbalzo offensivo e la Scuola Basket Roma non riesce a capitalizzare le due occasioni finali. Marco Fiorini fugge in contropiede e subisce l’antisportivo che chiude il match 77-74. Pallacanestro Veroli 2016 77 – Scuola Basket Roma 74 Pall. Veroli: Fiorini G. 18, Fiorini M. 20, Vinci 14, Iannarilli 11, Galuppi 5, De Francesco, Santos Brum 6, Renzi 3, Fontana n.e., Moraldi, Tiberia, Iannozzi I. n.e. All. De Rosa Ass. Magnone
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