L'Assistenza Domiciliare Integrata - Francesco Landi Centro di Medicina dell'Invecchiamento
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L’Assistenza Domiciliare Integrata Francesco Landi Centro di Medicina dell’Invecchiamento, Università Cattolica, Roma
Normativa attuale Il documento unico di riferimento è la relazione della Commissione Nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), in cui le cure domiciliari vengono descritte come l’insieme dei trattamenti: • medici, • infermieristici • riabilitativi, prestati da personale qualificato direttamente al domicilio del paziente.
Tipologia ADI Cure domiciliari e prestazioni connesse vengono distinte in: • “Cure Domiciliari Prestazionali“: bisogno puntuale di tipo medico, infermieristico e/o riabilitativo che non presuppone la presa in carico del paziente. • “Cure Domiciliari Integrate di I e II livello”: pazienti che, pur non presentando criticità di carattere acuto o sintomi complessi, hanno bisogno di continuità assistenziale e interventi programmati (5 gg/set – I; 6 gg/set – II). • “Cure Domiciliari Integrate di III livello”: ospedalizzazione a domicilio. • “Cure domiciliari palliative a malati terminali”.
Obiettivi delle cure domiciliari • L’assistenza a persone con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso inappropriato al ricovero in ospedale o ad altra struttura residenziale. • La continuità assistenziale per i dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure. • Il supporto alla famiglia. • Il recupero delle capacità residue di autonomia e di relazione. • Il miglioramento della qualità di vita anche nella fase terminale.
Anziani in ADI in Italia
OSPEDALE (Acuti, Riabilitazione intensiva - estensiva) Modello VMD Organizzativo TERRITORIO (ADI, RSA, Centro Diurno)
BACKGROUND Le esperienze nazionali ed internazionali suggeriscono come programmi intergrati di intervento socio-sanitario a domicilio centrati sul modello del “case-management” - “angelo custode”: previene il declino fisico e rallenta quello cognitivo degli assistiti; riduce significativamente l’ospedalizzazione e il ricovero in RSA. permette un risparmio di spesa stimato in oltre il 20%.
BMJ 1998;316:1348 1998;316:1348-51
ESPERIENZA ADI ROVERETO Bernabei et al. BMJ 1998; 316: 1348-51
Altre esperienze italiane Four Health Care Agencies: PIEVE DI SOLIGO, ZOGNO, TERNI, LECCE 704 women and 500 men J Clin Epidemiol 2001;54:968-70
Landi F. et al JAGS 2007
JAMDA 2008;9:337-41
VMD - interRAI Europe Iceland, Norway, Sweden, Denmark, Finland North America Netherlands, Germany, UK, Switzerland, Canada France, Poland, Italy, Spain, USA Estonia, Czech Republic, Mexico Belgium Austria, Portugal, Lithuania Middle East Central/ Israel South America Chile, Mexico, Asia/Pacific Rim Brazil, Belize, Japan, South Korea, Taiwan, China, Peru, Cuba Hong Kong, Australia, New Zealand, India
Second and third generation assessment instruments: the birth of standardization in geriatric care Bernabei R, Landi F, Onder G, Liperoti R, Gambassi G. The systematic adoption of "second-generation" comprehensive geriatric assessment instruments, initiated with the Minimum Data Set (MDS) implementation in U.S. nursing homes, and continued with the uptake of related MDS instruments internationally, has contributed to the creation of large patient-level data sets. In the present special article, we illustrate the potential of analyses using the MDS data to: (a) identify novel prognostic factors; (b) explore outcomes of interventions in relatively unselected clinical populations; (c) monitor quality of care; and (d) conduct comparisons of case mix, outcomes, and quality of care. We argue that the harmonization by InterRAI of the MDS forms for different health settings, referred to as "the third generation of assessment," has produced the first scientific, standardized methodology in the approach to effective geriatric care J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2008 Mar;63(3):308-13
ESPERIENZA ASL BERGAMO Per ricovero ADL IADL CPS * * Per persona * * 0 20 40 60 0 10 20 30 Media indici funzionali (12 mesi) Media giorni di degenza in ospedale Trattati p vs. trattati < 0.001 Controlli * Landi F., JAGS 2001;49:1288-1293
Implementazione strumento interRAI-Home Care 137
SPERIMENTAZIONE CASE MANAGEMENT ANGELI CUSTODI OBIETTIVI Valutazione in ASL di Regioni diverse dell’impatto di servizi basati sulla integrazione socio-sanitaria e sull’integrazione tra ospedale e territorio (modello case-management): funzione e qualità di vita ospedalizzazione e/o ammissione in RSA durata degenza costo – efficacia
SPERIMENTAZIONE CASE MANAGEMENT ANGELI CUSTODI OBIETTIVI. Obiettivi secondari: identificare le differenze nella tipologia dei pazienti serviti dall’ADI di diverse Regioni; valutare se queste differenze siano ascrivibili ad una diversa presenza di servizi, a diverse “policy” nelle varie ASL/Regioni o ad una diversa strutturazione (numero di personale, logistica etc) del servizio;
Valutazione multidimensionale Esame obiettivo più completo Paziente Miglior piano di assistenza Confronti Fattori prognostici Popolazione Data-base Valutazione outcome Indicatori di qualità
RISULTATI DISTRIBUZIONE PER ETÀ 20
DISTRIBUZIONE PER SESSO
STATO CIVILE
SOLITUDINE 23
NUMERO DI MALATTIE
COMPROMISSIONE ADL (SCALA 0 – 6) 25
COMPROMISSIONE IADL (SCALA 0 –7)
COGNITIVE PERFORMANCE SCALE (SCALA 0 – 6) 27
ULCERE DA PRESSIONE
FRATTURA DI FEMORE 40,00 40 35 30 25 20 15 11 10,1 10 7,40 7,20 5,9 5 1,6 1 0 Tot VT RM F FI PA RM E PT RG
PRESENZA BADANTE 30
Valutazione multidimensionale Esame obiettivo più completo Paziente Miglior piano di assistenza Confronti Fattori prognostici Popolazione Data-base Valutazione outcome Indicatori di qualità
VACCINAZIONE ANTIINFLUENZALE 32
PRESENZA DI DOLORE 33
DOLORE NON CONTROLLATO 34
CATETERE VESCICALE 40 36,9 35 30 23,10 23,50 24,4 25 18,4 17,2 20 15 10 5 1,50 1,7 0 Tot VT RM F FI PA RM E PT RG
CARATTERISTICHE SOGGETTI IN ADI ADHOC subjects 2003 Non EU Countries 2003 RME RMF VT FI Rete Argento 2000-2003 PA RG Codice Argento 2010 RG TV PT BR PZ AN IT BG USA FR DE CA UK S CS IS NO NL DK FI 4,0 4,5 5,0
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