L'ARCHITETTURA DELLE AVANGUARDIE - Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti e Pescara - Prof. Raffaele Giannantonio - UniCH
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Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti e Pescara DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA CORSO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA Ia A.A. 2017-2018 Prof. Raffaele Giannantonio L’ARCHITETTURA DELLE AVANGUARDIE
LA PRIMA GUERRA MONDIALE: GLI EFFETTI SULL’ARTE E SULL’ARCHITETTURA La guerra del 1914-18 non solo arresta l’attività degli architetti e limita gravemente quella dei pittori, ma interferisce in vari modi coi loro pensieri e imprime alla ricerca un corso diverso
Negli Stati sconfitti, Austria e Germania, alle distruzioni belliche si aggiungono il rovesciamento dei vecchi regimi politici, l’occupazione e il carico delle riparazioni, che aggravano il disagio economico. Tutto ciò si riflette in campo culturale; le trasformazioni politiche favoriscono il progresso culturale, perché l’élite progressista maturata in precedenza è designata automaticamente come classe dirigente. La depressione economica rimescola le antiche classi, distrugge le abitudini radicate nell’antica gerarchia sociale e favorisce le tendenze innovatrici. Così proprio in questi Stati maturano i più importanti avvenimenti per la nuova cultura.
L’avanguardia storica Il fenomeno dell’arte d’avanguardia si pone senza precedenti nel XX secolo rispecchiando quasi tutti gli aspetti, le crisi, le contraddizioni del suo tempo. Il termine avanguardia, tratto dal gergo militare, denota l’azione di un movimento artistico che sperimenta forme e temi in anticipo rispetto alla produzione corrente. La cosiddetta avanguardia “storica” va dall’inizio del secolo alla II Guerra Mondiale ed annovera al suo interno personaggi militanti nelle varie arti da Majakovskij, a Picasso, a Boccioni a Joyce.
Fra le tante contraddizioni dell’avanguardia vi è quella d’una duplice esigenza: da un lato si vuole un’arte pura, fondata sui propri mezzi e libera da ogni rapporto con la realtà quotidiana; dall’altro si alimenta continuamente l’intenzione di un’arte sociale politicamente impegnata. L’elenco delle ambiguità e delle incertezze è lungo perché nell’avanguardia si ritrovano tutte le componenti della cultura contemporanea. Quindi l’avanguardia può ignorare altre manifestazioni della realtà moderna, ma queste non possono assolutamente ignorarla. Valga per tutti proprio il caso dell’architettura, la cui vicenda non può essere compresa senza un esauriente richiamo al fenomeno dell’avanguardia, almeno quella figurativa.
La “pura visibilità” si propone di studiare le Konrad Fiedler (1841-95) arti figurative indipendentemente da ciò che esse rappresentano e di considerare pittura, scultura, architettura per i loro aspetti puramente visivi. La natura sarà conosciuta solo attraverso l’opera mediatrice dell’artista. Da ciò deriva il progressivo distacco dell’arte dalla natura. Al posto dell’imitazione si richiede all’arte una funzione ordinatrice e chiarificatrice. In architettura i termini oggettività, necessità, chiarezza, ritorneranno nella corrente del Razionalismo. Fiedler distinse il «bello» dall’arte e dichiarò di non volersi occupare d’estetica ma di una apposita “Teoria artistica” (Kunsttheorie), che non studia l’arte come un oggetto di piacere estetico, ma come linguaggio al servizio della conoscenza; cosicché, una volta ammessa un’arte indifferente al piacere estetico, tutta una serie di valori che prima s’identificavano con la bellezza, l’equilibrio, la simmetria, la decorazione, i tratti «piacevoli» delle opere, ecc. venivano a decadere.
Potendo al limite essere un’opera d’arte anche brutta, secondo l’accezione del gusto tradizionale, risultava incrinato non solo il codice accademico, ma la stessa cultura dell’Einfühlung. Il passaggio all’Art Nouveau all’Espressionismo può spiegarsi, anche come la ricerca di uno «spiacevole» che fosse più espressivo e vitale. Sebbene Fiedler non vivesse alcuna esperienza d’avanguardia (il suo gusto aderiva alle linee del Classicismo) è solo grazie all’originalità teorica dei suoi scritti che è stato successivamente possibile ricavare da loro una metodologia adatta ad interpretare ogni età artistica e quella moderna in particolare.
Contemporaneo al Cubismo il Futurismo incarnò tutte le caratteristiche dell’Avanguardia: la rottura col passato, il macchinismo, l’attivismo, l’agonismo, gli atteggiamenti provocatori e dissacranti, l’esaltazione del moderno. Il Futurismo nasce col manifesto del 1909 redatto da Marinetti e pubblicato sul «Figaro» di Parigi. La strada ilentra Seguono nella dei pittori futuristi del Manifesto La 1910 stradaed cheil sale, 1911 dell’architettura futurista Manifesto Rissa in galleria, del 1914, casa, 1911 rielaborazione d’un precedente documento scritto da Antonio Sant’Elia. 1911
L’architettura futurista traduce in forme e idee le premesse generali del movimento: rifiuto di ogni stile tradizionale; distruzione dell’ambiente preesistente; esaltazione della produzione meccanica; nuove tipologie edilizie; architettura per le masse; impiego di nuovi materiali; precarietà dell’edilizia e suo continuo rinnovamento; dinamismo della conformazione architettonica dalle linee ad effetto dinamico al dinamismo proprio che sugli edifici producevano gli ascensori in moto, le metropolitane, i ponti che lambivano le gigantesche basi.
Le ipotesi progettuali di S’E trovarono una dimensione teorica nei due manifesti pubblicati nel 1914. 1 - Il primo, intitolato Messaggio, fu scritto come presentazione dei suoi disegni in occasione della mostra a Milano del gruppo Nuove Tendenze (fondato nel 1912 con l’architetto M. Chiattone e altri letterati e artisti). 2 - il secondo è il Manifesto dell’architettura futurista con cui S’E si colloca decisamente all’interno del movimento futurista di cui faceva parte dal 1912.
“(…) Il problema dell’architettura moderna non è un problema di rimaneggiamento lineare. Non si tratta di trovare nuove sagome, nuove marginature di finestre e di porte, di sostituire colonne, pilastri, mensole con cariatidi, mosconi, rane (…) ma di creare di sana pianta la casa nuova, costruita tesoreggiando ogni risorsa della scienza e della tecnica (…), determinando nuove forme, nuove linee, una nuova armonia di profili e di volumi, una architettura che abbia la sua ragione d’essere solo nelle condizioni Antonio Sant’Elia: speciali della vita moderna, e la sua [le case saranno] rispondenza come valore estetico «macchine nella nostra sensibilità. (…) gigantesche» [in La casa di cemento, di vetro, di cui] «gli ascensori ferro, senza pittura e senza non debbono scultura, ricca soltanto della rincantucciarsi bellezza congenita alle sue linee come vermi nei ed ai suoi rilievi; vani delle case, straordinariamente brutta nella sua meccanica semplice, alta ma... inerpicarsi e larga quanto più è necessario, e come serpenti di non quanto è scritto dalla legge vetro e di ferro municipale, deve sorgere sull’orlo lungo le facciate» di un abisso tumultuante (…). 1 - Antonio Sant’Elia: Messaggio, introduzione alla mostra Nuove Tendenze, 1914
(…) E proclamo 1. – Che l’architettura futurista è l’architettura del calcolo, dell’audacia temeraria e della semplicità; l’architettura del cemento armato, del ferro, del vetro, del cartone, della fibra tessile e di tutti quei surrogati del legno, della pietra e del mattone che permettono di ottenere il massimo della elasticità e della leggerezza. (…) 8. – Da un’architettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri fondamentali dell’architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà. Le case dureranno meno di noi. Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città. Questo costante rinnovamento dell’ambiente architettonico contribuirà alla vittoria del Futurismo, che già si afferma con le Parole in libertà , il Dinamismo plastico, la Musica senza quadratura e l’arte dei Rumori, e pel quale lottiamo senza tregua contro la vigliaccheria passatista. 2 - MANIFESTO DELL’ARCHITETTURA FUTURISTA
Uno dei principali assunti dei pittori della Brücke, gruppo fondato a Dresda nel 1905, è la negazione del positivismo e dell’edonismo, da cui l’intensa carica emozionale prodotta da temi sconcertanti per la deformazione delle figure e per l’uso di colori aspri, tetri, da sogno allucinante. Gli espressionisti in pittura negano qualunque esperienza pittorica a priori, avanzano l’istanza di un linguaggio figurativo rinnovantesi ad ogni opera, condizionato solo dalla sua acutizzazione espressiva.
Nella pittura dell’Espressionismo cade ogni forma decorativa per dar luogo alla «deformazione» degli oggetti rappresentati al fine di «esprimere» nel modo più evidente i sentimenti di dolore e di angoscia dell’artista. L’Espressionismo è un fenomeno internazionale, tuttavia è soprattutto in Germania che esso assume il suo maggiore valore culturale, o almeno la maggiore sua valenza come tendenza dell’avanguardia.
Non deve meravigliare la doppia esigenza dell’esaltazione dell’individuale e del costante richiamo al collettivo; né la coesistenza di un momento protestatario e di uno costruttivo. In Kandinsky, che militò nell’altro gruppo espressionista, il Blaue Reiter, sorto nel 1911, sono rappresentati non pochi aspetti di questa doppia anima dell’Espressionismo, come ad esempio, la rispondenza della forma alla più esasperata spiritualità individuale fino all’assoluto psicologismo soggettivo e all’esigenza di un nuovo linguaggio obiettivo e costruttivo, che egli indica con una oggettiva semantica del colore. Der blaue reiter (“Il cavaliere azzurro”)
Di tutti i movimenti d’avanguardia quello che ha in architettura i contrassegni più NOVEMBERGRUPPE: nasce nel tipici dell’avanguardia, è 1918 come un largo movimento senz’altro l’Espressionismo. artistico fortemente politicizzato. Esso si presentò sotto un Tale gruppo, cui aderiscono tra gli duplice aspetto: vi fu un altri Gropius, Mies van der Rohe, movimento d’idee, di scritti, di Mendelsohn, ha per intento creare disegni, di progetti e vi furono un rinnovato rapporto fra arte e delle opere costruite, alcune popolo. Promosse perciò una delle quali altamente serie di manifestazioni, mostre, significative ed avanzate. concerti, scuole serali d’arte, In architettura l’Espressionismo inchieste, nelle quali l’avanguardia è un fenomeno che, acquista si fondeva strettamente con una piena consistenza solo nella l’azione politica, e l’architettura Germania del primo dopoguerra. finiva per essere il punto di Nel clima della sconfitta del convergenza di ogni iniziativa. paese che sembra più prossimo ad effettuare la seconda rivoluzione socialista, nasce nel 1918 un largo movimento artistico fortemente politicizzato, il Novembergruppe.
1918: Bruno Taut pubblica Ein Architekturprogram (“Un Wenzel Hablik programma di architettura”) in cui esalta l’utopia ARBEITSRAT FÜR KUNST (“Consiglio di lavoro per l’arte”) Taut raccoglie intorno a sé molti tra i più dotati architetti tedeschi: Gropius, Mies, Bartning, Mendelsohn, il critico Behne e numerosi pittori e scultori. Nell’aprile 1919 si organizza a Berlino l’”Esposizione di Architetti Sconosciuti”, in cui si mettono in mostra straordinarie fantasie utopiche. Wassili Luckhart Hermann Finsterlin
Bruno Taut: «Cari amici del lavoro, vorrei farvi una proposta. Oggi non c’è niente da costruire e se costruiamo qualcosa lo facciamo esclusivamente per la necessità di vivere. Francamente è bene che non ci sia da costruire, perché così le cose possono maturare; noi raccogliamo le forze e quando si ricomincerà di nuovo saremo sicuri del nostro obiettivo e abbastanza forti per proteggere il nostro movimento dall’impurità e dall’imbastardimento. Siamo dunque con coscienza architetti immaginari! Noi crediamo che soltanto una rivoluzione completa porterà al nostro compito. Propongo che ognuno di LA CATENA DI VETRO noi disegni o scriva di tanto in tanto le Nel 1919 Bruno Taut inizia con altri undici colleghi la sue idee che desidera comunicare al “catena di vetro” (“Gläserne Kette”). È una nostro gruppo, inviando a tutti una copia. corrispondenza epistolare sui problemi dell'arte e Così si creerà uno scambio: domanda, dell'architettura in cui ognuno dei dodici partecipanti critica, risposta. Chi partecipa può farlo sotto uno pseudonimo, perché la sua è individuato da un soprannome (Taut è Glas, confessione personale sia protetta dal “vetro”, Gropius è Mass, “misura”). pubblico».
1914: Glasarchitektur Bruno Taut, 1916: Die Stadtkrone (“La corona della città”) (“Architettura del vetro”) Il termine Glasarchitektur appare La teoria urbanistica della Stadtkrone consisteva nella disposizione di un per la prima nel 1914 come titolo elemento forte, un edificio di particolare evidenza e pregio al centro della di un libro di Paul Scheerbart città, caratterizzante della città stessa. Questo edificio simbolo deve essere dedicato a Bruno Taut. di scala imponente e di caratteristiche formali omogenee che coinvolgano Nelle sue visioni di un mondo empaticamente lo spettatore. completamente pacificato prende corpo l'utopia di Taut e degli altri. In Glasarchitektur al vetro viene attribuito un valore etico quale simbolo di un’umanità liberata dai sentimenti del possesso e dell'egoismo. Bruno Taut, 1917, Alpine Architektur (“Architettura Alpina”) Alpine Architektur prospetta invece l’idea di una architettura fantastica, trasparente ed utopistica nella cornice alpina, sviluppando nella natura quello che l'architetto Wassili Luckhardt sviluppa per la città (La Torre della Gioia).
LE DUE STRADE DELL’ESPRESSIONISMO: 1: La Nuova Oggettività …………...(che conduce al Razionalismo)
2: La concretizzazione del dibattito Apparentemente questo gruppo di opere presenta poche costanti: l’uso del cemento armato che sfrutta sue caratteristiche plastiche, l’adozione del vetro ben oltre le sue fisiche proprietà di trasparenza, l’insistenza sulle linee concavo-convesse e comunque irregolari, la rottura della pura stereometria così ricorrente nel Protorazionalismo, il gusto del dettaglio, l’intenzione di fondere organicamente l’edificio col suo più immediato intorno, ecc. Walter Gropius, Monumento ai Caduti di Marzo (Denkmal der Märzgefallenen), Weimar ,1922
Adozione del vetro ben oltre le sue Gli elementi linguistici fisiche proprietà di trasparenza Otto Bartning, Sternkirche (progetto di Chiesa a stella), 1922 Ludwig Mies van der Rohe, Progetto di grattacielo per Friedrichstrasse, Berlino, 1921 Uso plastico del cemento armato
Gli elementi linguistici Motivo delle finestre a nastro Erch Mendelsohn, Complesso WOGA, Berlino, 1926-28 Erch Mendelsohn, Magazzini Schoken, Chemnitz, 1927-30 Erich Mendelsohn, Grandi magazzini Petersdorff, Breslavia, 1921-23 Motivo della curva ad ampio raggio
Il Neoplasticismo rientra nell’arte astratta, nella quale il processo di allontanamento dalla natura si risolve nella completa scomparsa di ogni riferimento naturalistico a vantaggio di forme geometriche, organiche o di pura Gli esponenti fantasia. Le motivazioni dell’astrattismo sono riducibili a del due: Neoplasticismo 1. da un lato, riconoscendo alle forme ed ai colori un proprio erano potenziale comunicativo, si vuole «esprimere» un contenuto Piet Mondrian, spirituale che prescinda da ogni sorta di imitazione della Theo van natura; Doesburg, il 2. dall’altro si vuole porre in crisi il concetto stesso di poeta Kok e rappresentazione per sostituirlo con quello di l’architetto Oud; conformazione. aderirono successivament L’idea fondamentale del Neoplasticismo è di partire dagli e gli architetti elementi bidimensionali e di accostarli secondo un nuovo Van’t Hoff e senso dei rapporti reciproci, da cui scaturisca una nuova Rietveld plasticità. Van Doesburg vede chiaramente che questo processo non serve solo a dipinger quadri o a fabbricar sculture astratte, ma a ricostruire l’ambiente urbano nel suo insieme, d’accordo con le necessità tecniche e psicologiche del nostro tempo
Peter Mondrian (1872-1944): Mondrian: «In futuro la realizzazione dell’espressione figurativa pura nella realtà affermabile del nostro ambiente sostituirà l’opera d’arte. Ma per raggiungere questo è necessario un orientamento verso una rappresentazione universale e un distacco dalla pressione della natura. Allora non avremo più bisogno di quadri e di statue, perché vivremo in un’arte realizzata. L’arte scomparirà dalla vita nella misura in cui la vita stessa guadagnerà in equilibrio».
Le tesi del movimento sono basate su una stretta unità fra pittura, scultura e architettura. In pittura si hanno linee che s’intersecano solo a 90°e riquadri di colori risolti in rosso, giallo e blu. In architettura la scomposizione del volume in piani colorati; l’eliminazione delle bucature come fori nella parete e la loro realizzazione nello spazio lasciato libero dall’accostamento di due piani; gli incastri dei piani-volume tali da non poter cogliere l’immagine architettonica da un unico punto di vista, ma percorrendo le varie fronti dell’involucro murario, assolutamente prive di gerarchia. Tra le altre caratteristiche del movimento è l’idea che è l’architettura l’obiettivo cui devono tendere tutte le arti figurative.
Rietveld aveva concepito la sua sedia come un’opera d’arte, una scultura nello spazio, piuttosto che un mobile. Egli fu influenzato dai precedenti progetti di mobili di Wright (che a loro volta traevano spunto dagli ideali Arts and Crafts, dal legno tagliato industrialmente, dalla semplicità giapponese), ma il significato della sua opera era diverso. Nonostante la sedia fosse un oggetto unico, fatto a mano, doveva rappresentare simbolicamente un prototipo dell’arte delle macchine. I montanti e le traverse della sedia erano risolti nel dettaglio così da suggerire che gli elementi fluttuassero in modo indipendente l’uno dall’altro e che quindi tutti i GERRIT THOMAS componenti fossero sospesi in uno RIETVELD La sedia red and blue, spazio continuo e tangibile. Probabilmente, questo oggetto fu (1888-1964) 1917 concepito come una sorta di equivalente tridimensionale nello spazio dei quadri di Mondrian, caratterizzati da linee che «si estendevano all’infinito».
L’ARTE DELLA RIVOLUZIONE SOVIETICA La storia dell’avanguardia russa è un incrociarsi di fenomeni artistici, Il raggismo di Mikhail politici, tecnologici, sociologici, ideologici, com’era naturale nel clima Fiodorovich Larionov e dei grandi rinnovamenti, speranze Natal'ja Sergeevna ed attese che accompagnò la vittoria Gončarova, sorto nel 1909 della Rivoluzione socialista. Nell’entusiastica atmosfera post-rivoluzionaria in cui nelle grandi città i muri delle case venivano ricoperti di affreschi, le strade affollate da sculture in gesso e ed il cuboFuturismo, sorto macchine da festa, i tram e le nel 1912 - Lyubov Sergeevna automobili decorate da schiere di Popova, Uomo seduto, 1913 giovani artisti d’avanguardia, in cui tutto si traduceva in un’esaltante festa popolare, le prime correnti dell’avanguardia russa di derivazione cubista e futurista furono:
L’ARTE DELLA RIVOLUZIONE SOVIETICA Viceversa, totalmente autonomi furono il Suprematismo ed il Costruttivismo che, assorbite alcune istanze dell’avanguardia occidentale, conferirono ad essa, a loro volta, un nuovo significativo impulso.
Il poeta è un operaio Gridano al poeta: "Davanti a un tornio ti vorremmo vedere! Cosa sono i versi? Parole inutili! Certo che per lavorare fai il sordo". A noi, forse, il lavoro più d'ogni altra occupazione sta a cuore. Sono anch'io una fabbrica. E se mi mancano le ciminiere, forse, senza di esse, ci vuole ancor più coraggio. Lo so: voi non amate le frasi oziose. Quando tagliate del legno, è per farne dei ciocchi. E noi, non siamo forse degli ebanisti? Il legno delle teste dure noi intagliamo. Certo, la pesca è cosa rispettabile. Tirare le reti, e nelle reti storioni, forse! Ma il lavoro del poeta non è da meno: è pesca d'uomini, non di pesci. Vladimir Fatica enorme è bruciare agli altiforni, Vladimirovič temprare i metalli sibilanti. Majakovskij Ma chi oserà chiamarci pigri? Noi limiamo i cervelli con la nostra lingua affilata. Chi è superiore: il poeta o il tecnico che porta gli uomini a vantaggi pratici? Sono uguali. I cuori sono anche motori. L'anima è un'abile forza motrice. Siamo uguali. Compagni d'una massa operaia. Proletari di corpo e di spirito. Soltanto uniti abbelliremo l'universo, l'avvieremo a tempo di marcia. Contro la marea di parole innalziamo una diga. All'opera! Al lavoro nuovo e vivo! E gli oziosi oratori, al mulino!Ai mugnai! Che l'acqua dei loro discorsi faccia girare le macine.
La sua poetica risponde ad un Kazimir Severinovic impulso originario dell’uomo che sta Malevič (1878-1935) a monte della mera utilità. Nel campo dell’architettura tale impulso prescinde dallo scopo pratico: il volare, il sedersi sono per Malevič «anzitutto delle sensazioni plastiche, che stimolano la creazione degli oggetti d’uso corrispondenti». Cosicché, riportando la forma a Il Suprematismo di Malevič, queste sensazioni plastiche propone una netta distinzione primigenie, si arriva alla unificazione fra attività pratica e creazione delle arti: quadro, aeroplano o sedia artistica; per lui Suprematismo sono generati da uno stesso equivale a supremazia della sensibilità pura nelle arti atteggiamento creativo. Di questo visive sulla rappresentazione unitario principio conformativo sono naturalistica o esempio i plastici architettonici che espressionistica, sull’arte al Malevič chiamò «planiti», servizio di un’idea o di uno scopo. costruzioni attuali, ma prive di destinazione d’uso.
Alle pure sensazioni del Suprematismo il Costruttivismo contrappone uno spiccato interesse per la tecnica, la produzione, l’impegno politico. Tale interesse si radicalizza nel programma del gruppo Produttivista, formato nel 1920 da Alexandr Rodčenko e dalla moglie Varvara Stepanova, cui aderisce l’architetto e pittore Vladimir Tatlin. In esso, oltre all’esaltazione, dell’impegno politico e tecnologico, si giunge a preferire la costruzione all’architettura, l’ingegnere all’architetto, la tecnica all’arte.
L’edificio era composto di tre enormi ambienti di cristallo: un cubo, una piramide e un cilindro ruotanti con una diversa velocità a seconda delle funzioni cui erano destinati. Il primo, per le adunanze e i congressi, avrebbe dovuto compiere un giro intorno a se stesso in un anno. L’ambiente a forma di piramide, destinato agli organi amministrativi ed esecutivi, avrebbe girato in un mese; Il più alto, adibito all’informazione e alla propaganda, in un giorno. Vladimir Kharkhov Tatlin, 1885-1953 Monumento alla III Internazionale, 1920
Questo mito della costruzione, perfettamente comprensibile in relazione ai significati che assumevano le macchine e la produzione industriale in quel particolare momento storico, trova il suo emblema nel Monumento alla Terza Internazionale che Tatlin ideò nel 1919. Vladimir Kharkhov Tatlin, 1885-1953 Monumento alla III Internazionale, 1920
In realtà il Costruttivismo diede il meglio di sé nel campo della didattica, nell’”Istituto di cultura artistica” (INCHUK) e negli “Ateliers tecnico- artistici superiori” (Vchutemas) di Mosca, sorti nel 1920 con molte caratteristiche simili al Bauhaus. Accanto al Suprematismo e al Costruttivismo va ricordata un’altra tendenza, quella del Formalismo, che in architettura tenta attraverso l’adozione di alcune forme simboliche di istituire un vero e proprio linguaggio architettonico-comunicativo su basi scientifiche ed obiettive. In questa linea si muove l’ASNOVA, la prima associazione di architetti russi sorta dopo la Rivoluzione d’Ottobre.
1 - Legata all’idea di Formalismo ma su una posizione a parte, si muove El Lissitzky, che formulò una sua poetica intorno alla nozione di Proun. La forma- oggetto di cui parla questo artista, il più legato all’avanguardia occidentale, nasce 2 - In sostanza Batti la poetica dei con Proun non è dissimile dal piano del quadro, Autoritratto i bianchi il cuneo Progetto per Grattacieli da quella di De Stijl, ma assume supera la pittura per rosso, 1919particolare una tribuna orizzontali, 1924 importanza sia perché collega l’avanguardia russa farsi elemento Lenin, 1924 con quella europea, sia perché supera la scissione plastico che va oltre tra pittura pura e tecnologia ingegneresca nella la scultura per farsi quale si era arenato il dibattito artistico in Russia. architettura.
El Lissitzky, pseudonimo di Lazar (o Eliezer) Markovic Lisickij, 1890-1941 Autoritratto Batti i bianchi con il cuneo Progetto per Grattacieli rosso, 1919 una tribuna orizzontali, 1924 Lenin, 1924 PROUN = contrazione di “proekt utverzhdenya novoga" (“Disegno per la conferma del nuovo"): nuovo ambito artistico intermedio fra architettura e pittura. Serie di quadri astratti e geometrici, il cui significato non è mai stato interamente rivelato
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