L'ARCHITETTURA DELLE AVANGUARDIE - Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti e Pescara - Prof. Raffaele Giannantonio - UniCH

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L'ARCHITETTURA DELLE AVANGUARDIE - Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti e Pescara - Prof. Raffaele Giannantonio - UniCH
Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti e Pescara
         DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

    CORSO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA Ia
                      A.A. 2017-2018

              Prof. Raffaele Giannantonio

  L’ARCHITETTURA
 DELLE AVANGUARDIE
LA PRIMA GUERRA MONDIALE:
 GLI EFFETTI SULL’ARTE E SULL’ARCHITETTURA

La guerra del 1914-18 non solo arresta
     l’attività degli architetti e limita
   gravemente quella dei pittori, ma
    interferisce in vari modi coi loro
     pensieri e imprime alla ricerca
              un corso diverso
Negli Stati sconfitti, Austria e Germania, alle distruzioni
         belliche si aggiungono il rovesciamento
 dei vecchi regimi politici, l’occupazione e il carico delle
    riparazioni, che aggravano il disagio economico.
            Tutto ciò si riflette in campo culturale;
     le trasformazioni politiche favoriscono il progresso
       culturale, perché l’élite progressista maturata in
          precedenza è designata automaticamente
                    come classe dirigente.
  La depressione economica rimescola le antiche classi,
distrugge le abitudini radicate nell’antica gerarchia sociale
              e favorisce le tendenze innovatrici.
   Così proprio in questi Stati maturano i più importanti
            avvenimenti per la nuova cultura.
L’avanguardia storica
  Il fenomeno dell’arte d’avanguardia si pone senza precedenti
     nel XX secolo rispecchiando quasi tutti gli aspetti, le crisi,
                     le contraddizioni del suo tempo.
       Il termine avanguardia, tratto dal gergo militare, denota
      l’azione di un movimento artistico che sperimenta forme
           e temi in anticipo rispetto alla produzione corrente.
  La cosiddetta avanguardia “storica” va dall’inizio del secolo alla
II Guerra Mondiale ed annovera al suo interno personaggi militanti
   nelle varie arti da Majakovskij, a Picasso, a Boccioni a Joyce.
Fra le tante contraddizioni dell’avanguardia
             vi è quella d’una duplice esigenza:
da un lato si vuole un’arte pura, fondata sui propri mezzi e
     libera da ogni rapporto con la realtà quotidiana;
     dall’altro si alimenta continuamente l’intenzione
        di un’arte sociale politicamente impegnata.
    L’elenco delle ambiguità e delle incertezze è lungo
  perché nell’avanguardia si ritrovano tutte le componenti
    della cultura contemporanea. Quindi l’avanguardia
  può ignorare altre manifestazioni della realtà moderna,
     ma queste non possono assolutamente ignorarla.
Valga per tutti proprio il caso dell’architettura, la cui vicenda
non può essere compresa senza un esauriente richiamo al
   fenomeno dell’avanguardia, almeno quella figurativa.
La “pura visibilità” si propone di studiare le
Konrad Fiedler (1841-95)   arti figurative indipendentemente da ciò che
                           esse rappresentano e di considerare pittura,
                           scultura, architettura per i loro aspetti
                           puramente visivi. La natura sarà conosciuta
                           solo attraverso l’opera mediatrice dell’artista.
                           Da ciò deriva il progressivo distacco dell’arte
                           dalla natura. Al posto dell’imitazione si
                           richiede all’arte una funzione ordinatrice e
                           chiarificatrice. In architettura i termini
                           oggettività,        necessità,      chiarezza,
                           ritorneranno nella corrente del Razionalismo.

                           Fiedler distinse il «bello» dall’arte e dichiarò di
                           non volersi occupare d’estetica ma di una
                           apposita “Teoria artistica” (Kunsttheorie), che
                           non studia l’arte come un oggetto di piacere
                           estetico, ma come linguaggio al servizio della
                           conoscenza; cosicché, una volta ammessa
                           un’arte indifferente al piacere estetico, tutta
                           una serie di valori che prima s’identificavano
                           con la bellezza, l’equilibrio, la simmetria, la
                           decorazione, i tratti «piacevoli» delle opere,
                           ecc. venivano a decadere.
Potendo al limite essere un’opera d’arte anche brutta,
      secondo l’accezione del gusto tradizionale,
  risultava incrinato non solo il codice accademico,
         ma la stessa cultura dell’Einfühlung.
   Il passaggio all’Art Nouveau all’Espressionismo
      può spiegarsi, anche come la ricerca di uno
   «spiacevole» che fosse più espressivo e vitale.

  Sebbene Fiedler non vivesse alcuna esperienza
  d’avanguardia (il suo gusto aderiva alle linee del
 Classicismo) è solo grazie all’originalità teorica dei
 suoi scritti che è stato successivamente possibile
      ricavare da loro una metodologia adatta
           ad interpretare ogni età artistica
           e quella moderna in particolare.
Contemporaneo al Cubismo il Futurismo incarnò tutte le
        caratteristiche dell’Avanguardia: la rottura col passato, il
         macchinismo, l’attivismo, l’agonismo, gli atteggiamenti
          provocatori e dissacranti, l’esaltazione del moderno.

Il Futurismo nasce col manifesto del 1909 redatto da Marinetti e pubblicato sul «Figaro» di Parigi.
 La strada ilentra
Seguono            nella dei pittori futuristi del
              Manifesto                         La 1910
                                                   stradaed
                                                         cheil sale, 1911 dell’architettura futurista
                                                               Manifesto                       Rissa in galleria,
                                                                                                      del 1914,
      casa, 1911 rielaborazione d’un precedente documento scritto da Antonio Sant’Elia.              1911
L’architettura futurista traduce in forme e idee le premesse generali del
      movimento: rifiuto di ogni stile tradizionale; distruzione dell’ambiente
 preesistente; esaltazione della produzione meccanica; nuove tipologie edilizie;
  architettura per le masse; impiego di nuovi materiali; precarietà dell’edilizia e
suo continuo rinnovamento; dinamismo della conformazione architettonica dalle
linee ad effetto dinamico al dinamismo proprio che sugli edifici producevano gli
 ascensori in moto, le metropolitane, i ponti che lambivano le gigantesche basi.
Le ipotesi progettuali di S’E trovarono una
   dimensione teorica nei due manifesti pubblicati
                     nel 1914.
   1 - Il primo, intitolato Messaggio, fu scritto come
  presentazione dei suoi disegni in occasione della
    mostra a Milano del gruppo Nuove Tendenze
(fondato nel 1912 con l’architetto M. Chiattone e altri
                      letterati e artisti).
2 - il secondo è il Manifesto dell’architettura futurista
  con cui S’E si colloca decisamente all’interno del
  movimento futurista di cui faceva parte dal 1912.
“(…) Il problema dell’architettura
                              moderna non è un problema di
                             rimaneggiamento lineare. Non si
                              tratta di trovare nuove sagome,
                           nuove marginature di finestre e di
                           porte, di sostituire colonne, pilastri,
                          mensole con cariatidi, mosconi, rane
                           (…) ma di creare di sana pianta la
                          casa nuova, costruita tesoreggiando
                             ogni risorsa della scienza e della
                            tecnica (…), determinando nuove
                               forme, nuove linee, una nuova
                            armonia di profili e di volumi, una
                          architettura che abbia la sua ragione
                                d’essere solo nelle condizioni       Antonio Sant’Elia:
                          speciali della vita moderna, e la sua        [le case saranno]
                           rispondenza come valore estetico                    «macchine
                                 nella nostra sensibilità. (…)          gigantesche» [in
                           La casa di cemento, di vetro, di          cui] «gli ascensori
                                ferro, senza pittura e senza                non debbono
                              scultura, ricca soltanto della              rincantucciarsi
                           bellezza congenita alle sue linee             come vermi nei
                                      ed ai suoi rilievi;
                                                                         vani delle case,
                            straordinariamente brutta nella
                              sua meccanica semplice, alta
                                                                         ma... inerpicarsi
                          e larga quanto più è necessario, e            come serpenti di
                           non quanto è scritto dalla legge               vetro e di ferro
                          municipale, deve sorgere sull’orlo          lungo le facciate»
                             di un abisso tumultuante (…).

1 - Antonio Sant’Elia: Messaggio, introduzione alla mostra Nuove Tendenze, 1914
(…) E proclamo
1. – Che l’architettura futurista è
l’architettura del calcolo, dell’audacia
temeraria e della semplicità; l’architettura
del cemento armato, del ferro, del vetro,
del cartone, della fibra tessile e di tutti
quei surrogati del legno, della pietra e del
mattone che permettono di ottenere il
massimo della elasticità e della leggerezza.
(…)
8. – Da un’architettura così concepita non
può nascere nessuna abitudine plastica e
lineare, perché i caratteri fondamentali
dell’architettura futurista saranno la
caducità e la transitorietà. Le case
dureranno meno di noi. Ogni generazione
dovrà fabbricarsi la sua città. Questo
costante rinnovamento dell’ambiente
architettonico contribuirà alla vittoria del
Futurismo, che già si afferma con le Parole
in libertà , il Dinamismo plastico, la Musica
senza quadratura e l’arte dei Rumori, e pel
quale lottiamo senza tregua contro la
vigliaccheria passatista.

     2 - MANIFESTO DELL’ARCHITETTURA FUTURISTA
Uno dei principali assunti dei
pittori della Brücke, gruppo
fondato a Dresda nel 1905, è la
negazione del positivismo e
dell’edonismo, da cui l’intensa
carica emozionale prodotta da
temi sconcertanti per la
deformazione delle figure e per
l’uso di colori aspri, tetri, da sogno
allucinante.
Gli espressionisti in pittura
negano qualunque esperienza
pittorica a priori, avanzano
l’istanza di un linguaggio
figurativo rinnovantesi ad ogni
opera, condizionato solo dalla sua
acutizzazione espressiva.
Nella pittura
dell’Espressionismo cade
ogni forma decorativa
per dar luogo alla
«deformazione» degli oggetti
rappresentati al fine di
«esprimere» nel modo più
evidente i sentimenti di dolore
e di angoscia dell’artista.
L’Espressionismo è un
fenomeno internazionale,
tuttavia è soprattutto in
Germania che esso assume
 il suo maggiore valore
culturale, o almeno la
maggiore sua valenza come
tendenza dell’avanguardia.
Non deve meravigliare la doppia
                                      esigenza dell’esaltazione
                                dell’individuale e del costante
                                   richiamo al collettivo; né la
                                  coesistenza di un momento
                            protestatario e di uno costruttivo.
                            In Kandinsky, che militò nell’altro
                              gruppo espressionista, il Blaue
                                  Reiter, sorto nel 1911, sono
                           rappresentati non pochi aspetti di
                                          questa doppia anima
                               dell’Espressionismo, come ad
                                       esempio, la rispondenza
                              della forma alla più esasperata
                                    spiritualità individuale fino
                        all’assoluto psicologismo soggettivo
                       e all’esigenza di un nuovo linguaggio
                                    obiettivo e costruttivo, che
                                 egli indica con una oggettiva
                                          semantica del colore.

Der blaue reiter (“Il cavaliere azzurro”)
Di tutti i movimenti
d’avanguardia quello che ha in
architettura i contrassegni più
                                       NOVEMBERGRUPPE: nasce nel
tipici dell’avanguardia, è
                                        1918 come un largo movimento
senz’altro l’Espressionismo.
                                        artistico fortemente politicizzato.
Esso si presentò sotto un
                                       Tale gruppo, cui aderiscono tra gli
duplice aspetto: vi fu un
                                       altri Gropius, Mies van der Rohe,
movimento d’idee, di scritti, di
                                      Mendelsohn, ha per intento creare
disegni, di progetti e vi furono
                                        un rinnovato rapporto fra arte e
delle opere costruite, alcune
                                          popolo. Promosse perciò una
delle quali altamente
                                        serie di manifestazioni, mostre,
significative ed avanzate.
                                           concerti, scuole serali d’arte,
In architettura l’Espressionismo
                                      inchieste, nelle quali l’avanguardia
è un fenomeno che, acquista
                                           si fondeva strettamente con
una piena consistenza solo nella
                                         l’azione politica, e l’architettura
Germania del primo dopoguerra.
                                            finiva per essere il punto di
Nel clima della sconfitta del
                                          convergenza di ogni iniziativa.
paese che sembra più prossimo
ad effettuare la seconda
rivoluzione socialista, nasce nel
1918 un largo movimento
artistico fortemente politicizzato,
il Novembergruppe.
1918: Bruno Taut pubblica Ein
      Architekturprogram (“Un              Wenzel Hablik
  programma di architettura”) in cui
           esalta l’utopia

ARBEITSRAT FÜR KUNST
(“Consiglio di lavoro per l’arte”)
 Taut raccoglie intorno a sé molti tra i
più dotati architetti tedeschi: Gropius,
Mies, Bartning, Mendelsohn, il critico
  Behne e numerosi pittori e scultori.
Nell’aprile 1919 si organizza a Berlino
     l’”Esposizione di Architetti
  Sconosciuti”, in cui si mettono in
mostra straordinarie fantasie utopiche.    Wassili Luckhart   Hermann Finsterlin
Bruno Taut: «Cari amici del lavoro, vorrei
                                                           farvi una proposta. Oggi non c’è niente
                                                          da costruire e se costruiamo qualcosa lo
                                                                facciamo esclusivamente per la
                                                          necessità di vivere. Francamente è bene
                                                           che non ci sia da costruire, perché così
                                                                 le cose possono maturare; noi
                                                               raccogliamo le forze e quando si
                                                           ricomincerà di nuovo saremo sicuri del
                                                            nostro obiettivo e abbastanza forti per
                                                                proteggere il nostro movimento
                                                             dall’impurità e dall’imbastardimento.
                                                           Siamo dunque con coscienza architetti
                                                           immaginari! Noi crediamo che soltanto
                                                              una rivoluzione completa porterà al
                                                          nostro compito. Propongo che ognuno di
                LA CATENA DI VETRO                          noi disegni o scriva di tanto in tanto le
Nel 1919 Bruno Taut inizia con altri undici colleghi la      sue idee che desidera comunicare al
     “catena di vetro” (“Gläserne Kette”). È una          nostro gruppo, inviando a tutti una copia.
 corrispondenza epistolare sui problemi dell'arte e        Così si creerà uno scambio: domanda,
dell'architettura in cui ognuno dei dodici partecipanti    critica, risposta. Chi partecipa può farlo
                                                            sotto uno pseudonimo, perché la sua
  è individuato da un soprannome (Taut è Glas,
                                                            confessione personale sia protetta dal
          “vetro”, Gropius è Mass, “misura”).
                                                                           pubblico».
1914: Glasarchitektur
                                          Bruno Taut, 1916: Die Stadtkrone (“La corona della città”)
  (“Architettura del vetro”)
Il termine Glasarchitektur appare          La teoria urbanistica della Stadtkrone consisteva nella disposizione di un
per la prima nel 1914 come titolo          elemento forte, un edificio di particolare evidenza e pregio al centro della
   di un libro di Paul Scheerbart         città, caratterizzante della città stessa. Questo edificio simbolo deve essere
       dedicato a Bruno Taut.              di scala imponente e di caratteristiche formali omogenee che coinvolgano
   Nelle sue visioni di un mondo                                   empaticamente lo spettatore.
completamente pacificato prende
corpo l'utopia di Taut e degli altri.
 In Glasarchitektur al vetro viene
  attribuito un valore etico quale
simbolo di un’umanità liberata dai
      sentimenti del possesso
           e dell'egoismo.

                                        Bruno Taut, 1917, Alpine Architektur (“Architettura Alpina”)
                                             Alpine Architektur prospetta
                                                   invece l’idea di una
                                                 architettura fantastica,
                                               trasparente ed utopistica
                                                  nella cornice alpina,
                                               sviluppando nella natura
                                             quello che l'architetto Wassili
                                               Luckhardt sviluppa per la
                                              città (La Torre della Gioia).
LE DUE STRADE DELL’ESPRESSIONISMO:

1: La Nuova Oggettività …………...(che conduce al Razionalismo)
2: La concretizzazione del dibattito
                                                      Apparentemente questo gruppo
                                                                di opere presenta poche
                                                            costanti: l’uso del cemento
                                                                  armato che sfrutta sue
                                                                caratteristiche plastiche,
                                                      l’adozione del vetro ben oltre le
                                                                  sue fisiche proprietà di
                                                         trasparenza, l’insistenza sulle
                                                             linee concavo-convesse e
                                                        comunque irregolari, la rottura
                                                                 della pura stereometria
                                                                       così ricorrente nel
                                                        Protorazionalismo, il gusto del
                                                      dettaglio, l’intenzione di fondere
                                                      organicamente l’edificio col suo
                                                            più immediato intorno, ecc.

Walter Gropius, Monumento ai Caduti di Marzo (Denkmal der Märzgefallenen), Weimar ,1922
Adozione del vetro ben oltre le sue                      Gli elementi linguistici
  fisiche proprietà di trasparenza

                                                           Otto Bartning, Sternkirche
                                                       (progetto di Chiesa a stella), 1922

Ludwig Mies van der Rohe, Progetto di
grattacielo per Friedrichstrasse, Berlino, 1921   Uso plastico del cemento armato
Gli elementi linguistici
  Motivo delle finestre a nastro

                                                  Erch Mendelsohn,
                                           Complesso WOGA, Berlino, 1926-28

                                                    Erch Mendelsohn,
                                          Magazzini Schoken, Chemnitz, 1927-30
  Erich Mendelsohn, Grandi magazzini
     Petersdorff, Breslavia, 1921-23   Motivo della curva ad ampio raggio
Il Neoplasticismo rientra nell’arte astratta, nella quale il
processo di allontanamento dalla natura si risolve nella
completa scomparsa di ogni riferimento naturalistico a
vantaggio di forme geometriche, organiche o di pura                 Gli esponenti
fantasia. Le motivazioni dell’astrattismo sono riducibili a                     del
due:                                                              Neoplasticismo
1. da un lato, riconoscendo alle forme ed ai colori un proprio               erano
potenziale comunicativo, si vuole «esprimere» un contenuto         Piet Mondrian,
spirituale che prescinda da ogni sorta di imitazione della               Theo van
natura;                                                               Doesburg, il
2. dall’altro si vuole porre in crisi il concetto stesso di           poeta Kok e
rappresentazione per sostituirlo con quello di                   l’architetto Oud;
conformazione.                                                           aderirono
                                                                 successivament
L’idea fondamentale del Neoplasticismo è di partire dagli           e gli architetti
elementi bidimensionali e di accostarli secondo un nuovo              Van’t Hoff e
senso dei rapporti reciproci, da cui scaturisca una nuova                 Rietveld
plasticità.
Van Doesburg vede chiaramente che questo processo non
serve solo a dipinger quadri o a fabbricar sculture astratte,
ma a ricostruire l’ambiente urbano nel suo insieme,
d’accordo con le necessità tecniche e psicologiche del
nostro tempo
Peter Mondrian
          (1872-1944):
Mondrian: «In futuro la realizzazione
dell’espressione figurativa pura nella
     realtà affermabile del nostro
  ambiente sostituirà l’opera d’arte.
     Ma per raggiungere questo è
 necessario un orientamento verso
 una rappresentazione universale e
  un distacco dalla pressione della
    natura. Allora non avremo più
bisogno di quadri e di statue, perché
 vivremo in un’arte realizzata. L’arte
scomparirà dalla vita nella misura in
   cui la vita stessa guadagnerà in
               equilibrio».
Le tesi del movimento sono basate su una stretta unità fra
               pittura, scultura e architettura.
  In pittura si hanno linee che s’intersecano solo a 90°e
         riquadri di colori risolti in rosso, giallo e blu.
In architettura la scomposizione del volume in piani colorati;
l’eliminazione delle bucature come fori nella parete e la loro
 realizzazione nello spazio lasciato libero dall’accostamento
  di due piani; gli incastri dei piani-volume tali da non poter
cogliere l’immagine architettonica da un unico punto di vista,
     ma percorrendo le varie fronti dell’involucro murario,
               assolutamente prive di gerarchia.
   Tra le altre caratteristiche del movimento è l’idea che
        è l’architettura l’obiettivo cui devono tendere
                     tutte le arti figurative.
Rietveld aveva concepito la sua
                                         sedia come un’opera d’arte, una
                                         scultura nello spazio, piuttosto che
                                         un mobile. Egli fu influenzato dai
                                         precedenti progetti di mobili di
                                         Wright (che a loro volta traevano
                                         spunto dagli ideali Arts and Crafts,
                                         dal legno tagliato industrialmente,
                                         dalla semplicità giapponese), ma il
                                         significato della sua opera era
                                         diverso. Nonostante la sedia fosse
                                         un oggetto unico, fatto a mano,
                                         doveva rappresentare
                                         simbolicamente un prototipo
                                         dell’arte delle macchine. I montanti
                                         e le traverse della sedia erano
                                         risolti nel dettaglio così da
                                         suggerire che gli elementi
                                         fluttuassero in modo indipendente
                                         l’uno dall’altro e che quindi tutti i
GERRIT THOMAS                            componenti fossero sospesi in uno
   RIETVELD     La sedia red and blue,
                                         spazio continuo e tangibile.
                                         Probabilmente, questo oggetto fu
  (1888-1964)           1917             concepito come una sorta di
                                         equivalente tridimensionale nello
                                         spazio dei quadri di Mondrian,
                                         caratterizzati da linee che «si
                                         estendevano all’infinito».
L’ARTE DELLA RIVOLUZIONE SOVIETICA
   La storia dell’avanguardia russa
 è un incrociarsi di fenomeni artistici,     Il raggismo di Mikhail
     politici, tecnologici, sociologici,
ideologici, com’era naturale nel clima
                                            Fiodorovich Larionov e
  dei grandi rinnovamenti, speranze            Natal'ja Sergeevna
ed attese che accompagnò la vittoria       Gončarova, sorto nel 1909
       della Rivoluzione socialista.
        Nell’entusiastica atmosfera
post-rivoluzionaria in cui nelle grandi
     città i muri delle case venivano
      ricoperti di affreschi, le strade
     affollate da sculture in gesso e        ed il cuboFuturismo, sorto
      macchine da festa, i tram e le         nel 1912 - Lyubov Sergeevna
   automobili decorate da schiere di          Popova, Uomo seduto, 1913
  giovani artisti d’avanguardia, in cui
   tutto si traduceva in un’esaltante
    festa popolare, le prime correnti
         dell’avanguardia russa di
     derivazione cubista e futurista
                   furono:
L’ARTE DELLA RIVOLUZIONE SOVIETICA

      Viceversa,
totalmente autonomi
       furono il
 Suprematismo ed il
 Costruttivismo che,
  assorbite alcune
        istanze
  dell’avanguardia
     occidentale,
conferirono ad essa,
   a loro volta, un
 nuovo significativo
       impulso.
Il poeta è un operaio
 Gridano al poeta:
 "Davanti a un tornio ti vorremmo vedere!
Cosa sono i versi? Parole inutili!
Certo che per lavorare fai il sordo".
A noi, forse, il lavoro
più d'ogni altra occupazione sta a cuore.
Sono anch'io una fabbrica.
E se mi mancano le ciminiere,
forse, senza di esse,
ci vuole ancor più coraggio.
Lo so: voi non amate le frasi oziose.
Quando tagliate del legno, è per farne dei ciocchi.
E noi, non siamo forse degli ebanisti?
Il legno delle teste dure noi intagliamo.
Certo, la pesca è cosa rispettabile.
Tirare le reti, e nelle reti storioni, forse!
Ma il lavoro del poeta non è da meno:
è pesca d'uomini, non di pesci.
                                                          Vladimir
Fatica enorme è bruciare agli altiforni,              Vladimirovič
temprare i metalli sibilanti.                         Majakovskij
Ma chi oserà chiamarci pigri?
Noi limiamo i cervelli
con la nostra lingua affilata.
Chi è superiore: il poeta o il tecnico
che porta gli uomini a vantaggi pratici?
Sono uguali. I cuori sono anche motori.
L'anima è un'abile forza motrice.
Siamo uguali. Compagni d'una massa operaia.
Proletari di corpo e di spirito.
Soltanto uniti abbelliremo l'universo,
l'avvieremo a tempo di marcia.
Contro la marea di parole innalziamo una diga.
All'opera! Al lavoro nuovo e vivo!
E gli oziosi oratori, al mulino!Ai mugnai!
Che l'acqua dei loro discorsi
faccia girare le macine.
La sua poetica risponde ad un
    Kazimir Severinovic             impulso originario dell’uomo che sta
    Malevič (1878-1935)
                                    a monte della mera utilità. Nel campo
                                    dell’architettura tale impulso
                                    prescinde dallo scopo pratico: il
                                    volare, il sedersi sono per Malevič
                                    «anzitutto delle sensazioni plastiche,
                                    che stimolano la creazione degli
                                    oggetti d’uso corrispondenti».
                                    Cosicché, riportando la forma a
  Il Suprematismo di Malevič,       queste sensazioni plastiche
propone una netta distinzione       primigenie, si arriva alla unificazione
 fra attività pratica e creazione   delle arti: quadro, aeroplano o sedia
artistica; per lui Suprematismo
                                    sono generati da uno stesso
  equivale a supremazia della
    sensibilità pura nelle arti     atteggiamento creativo. Di questo
 visive sulla rappresentazione      unitario principio conformativo sono
          naturalistica o           esempio i plastici architettonici che
  espressionistica, sull’arte al
                                    Malevič chiamò «planiti»,
   servizio di un’idea o di uno
               scopo.               costruzioni attuali, ma prive di
                                    destinazione d’uso.
Alle pure sensazioni del Suprematismo il Costruttivismo
    contrappone uno spiccato interesse per la tecnica, la
produzione, l’impegno politico. Tale interesse si radicalizza
nel programma del gruppo Produttivista, formato nel 1920
 da Alexandr Rodčenko e dalla moglie Varvara Stepanova,
       cui aderisce l’architetto e pittore Vladimir Tatlin.
     In esso, oltre all’esaltazione, dell’impegno politico e
       tecnologico, si giunge a preferire la costruzione
 all’architettura, l’ingegnere all’architetto, la tecnica all’arte.
L’edificio era composto di tre
                       enormi ambienti di cristallo: un
                       cubo, una piramide e un cilindro
                       ruotanti con una diversa velocità
                       a seconda delle funzioni cui erano
                       destinati.
                       Il primo, per le adunanze e i
                       congressi, avrebbe dovuto
                       compiere un giro intorno a se
                       stesso in un anno.
                       L’ambiente a forma di piramide,
                       destinato agli organi
                       amministrativi ed esecutivi,
                       avrebbe girato in un mese;
                       Il più alto, adibito all’informazione
                       e alla propaganda, in un giorno.

 Vladimir Kharkhov Tatlin, 1885-1953
Monumento alla III Internazionale, 1920
Questo mito
della
costruzione,
perfettamente
comprensibile
in relazione ai
significati che
assumevano le
macchine e la
produzione
industriale in
quel particolare
momento
storico, trova il
suo emblema
nel Monumento
alla Terza
Internazionale
che Tatlin ideò
nel 1919.
                     Vladimir Kharkhov Tatlin, 1885-1953
                    Monumento alla III Internazionale, 1920
In realtà il Costruttivismo diede il meglio
      di sé nel campo della didattica,
      nell’”Istituto di cultura artistica”
   (INCHUK) e negli “Ateliers tecnico-
    artistici superiori” (Vchutemas) di
     Mosca, sorti nel 1920 con molte
     caratteristiche simili al Bauhaus.
      Accanto al Suprematismo e al
   Costruttivismo va ricordata un’altra
tendenza, quella del Formalismo, che in
 architettura tenta attraverso l’adozione
  di alcune forme simboliche di istituire
       un vero e proprio linguaggio
   architettonico-comunicativo su basi
         scientifiche ed obiettive.
 In questa linea si muove l’ASNOVA, la
  prima associazione di architetti russi
  sorta dopo la Rivoluzione d’Ottobre.
1 - Legata all’idea di
                                                            Formalismo ma su
                                                            una posizione a
                                                            parte, si muove El
                                                            Lissitzky, che formulò
                                                            una sua poetica
                                                            intorno alla nozione
                                                            di Proun. La forma-
                                                            oggetto di cui parla
                                                            questo artista, il più
                                                            legato
                                                            all’avanguardia
                                                            occidentale, nasce
2 - In sostanza Batti
                 la poetica dei con
                                Proun    non è dissimile    dal piano del quadro,
Autoritratto          i bianchi      il cuneo    Progetto  per        Grattacieli
da quella di De Stijl, ma  assume                           supera   la pittura per
                         rosso, 1919particolare una tribuna       orizzontali, 1924
importanza sia perché collega l’avanguardia russa           farsi elemento
                                                  Lenin, 1924
con quella europea, sia perché supera la scissione          plastico che va oltre
tra pittura pura e tecnologia ingegneresca nella            la scultura per farsi
quale si era arenato il dibattito artistico in Russia.      architettura.
El Lissitzky, pseudonimo di Lazar (o Eliezer) Markovic Lisickij,
                              1890-1941

Autoritratto      Batti i bianchi con il cuneo Progetto per      Grattacieli
                           rosso, 1919         una tribuna   orizzontali, 1924
                                               Lenin, 1924
               PROUN = contrazione di “proekt utverzhdenya novoga"
   (“Disegno per la conferma del nuovo"): nuovo ambito artistico intermedio
       fra architettura e pittura. Serie di quadri astratti e geometrici, il cui
                 significato non è mai stato interamente rivelato
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