Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo

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Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
ennio
ennio

  tamburi
tamburi
continuo

  continuo
              CRAC Puglia, Taranto
       15 dicembre 2018 - 6 febbraio 2019
Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
ennio
tamburi
continuo
         CRAC Puglia, Taranto
  15 dicembre 2018 - 6 febbraio 2019
Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
#E.T.18

#E.T.18                                5   È un frammento di roccia lungo         qui scrive, viene da domandarsi
                                           circa cinque centimetri, solcato da    come potranno essere considera-
                                           un reticolo di nove sottili linee di   te, in un lontanissimo futuro e non
Le forme del tempo.                   29   ocra rossa, estratto nel 2011 dalla    necessariamente da un interprete
Un’intervista a Ennio Tamburi              caverna di Blombos, in Sud Africa.     umano, opere che ora siamo soliti
                                           Noto agli archeologi con la sigla      indicare come d’arte contempora-
Per Ennio. Le ragioni di una mostra   38   #L13, secondo uno studio pubbli-       nea, e che con la remota selce di
                                           cato sulla rivista Nature nel set-     cui si è detto condividono la miste-
                                           tembre 2018 si tratterebbe del più     riosa potenza di segni che si mo-
Una biografia espositiva              42   antico disegno finora noto, trac-      strano essenziali.
                                           ciato circa 73.000 anni fa1.
                                           A seconda delle intelligenze in-
                                                                                  1. K. van Niekerk - F. d’Errico, #L13 - The
English summary                       44   teressate, questo reperto ha ge-
                                                                                  Earliest Drawing Sheds Light on the Ori-
                                           nerato varie considerazioni sulle      gin of Symbolism, in Nature, 12 settembre
                                           capacità pratiche e simboliche         2018. La fotografia riprodotta nel testo è
Lista delle immagini                  46   dell’homo sapiens. Quanto a chi        di C. Foster.
                                                                                                                                5
Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
Parliamo, dunque, di Ennio Tamburi:            Novecento la domanda di spazio
    E.T., come l’artista ha sempre voluto          in pittura abbia conseguito esiti
    segnare le sue opere, le due lettere           fecondi e irreversibili, capaci di
    puntate compiutamente incluse in un            una rivoluzione del vedere non
    cerchio.                                       seconda alle istanze rinascimen-
    L’esigenza del disegno, l’urgenza              tali, e che, di nuovo, in Italia ha
    della traccia, l’intenzione dell’im-           trovato terreno primario di col-
    magine: “è stata l’esperienza di               tura, definendo un “razionalismo
    questa illusione a fare di me un               lirico”3 assolutamente peculiare
    pittore”2. La stessa illusione di ri-          (che poi tale esperienza non ab-
    comporre, da millenni, lo spazio di            bia ancora ottenuto un universa-
    esistenza e di agire sull’equilibrio           le riconoscimento, a causa della
    delle cose, sulla loro posizione, sul          progressiva marginalizzazione
    contorno e sulla forma.                        del paese dal circuito critico-eco-
    Da Blombos sino a qui, l’artista in-           nomico dell’arte contemporanea
    terroga lo spazio trasformandolo               consumatasi negli ultimi decenni,
    in luogo, scaturigine dell’immagi-             è un accidente che nulla toglie al
    nazione e sedimento delle proie-               suo valore culturale).
    zioni interiori. Con E.T. la superfi-          Il tormento delle superfici avviato
    cie del mondo è terra da segnare               dall’espressionismo e culminato
    e punteggiare, col gesto leggero               nell’informale, quindi i tentativi di
    ed incerto di chi sfiora una materia           ricomposizione occorsi con vari
    delicata, lasciando che la super-              intenti ed etichette (si vedano le ri-
    ficie trattenga la traccia del pig-            cerche optical, cinetiche e persino
    mento, al di là dell’immediatezza              digitali), hanno trovato in rare e si-
    del gesto, così che fragilità e per-           lenziose esperienze una via terza,
    sistenza giungano a coerenza.                  parallela e silenziosa, fatta di se-
    Quando si restringa lo sguardo su              gni minuti ma ripetuti, esili ma in-
    una finestra temporale minima a                sistenti. Nelle proposte analitiche
    noi ben vicina, si osserva chiara-             e in quelle minimaliste – dal Grup-
    mente come nel secolo breve del                po del Cenobio a Giorgio Griffa,

    2. La frase, attribuita a L. Ufan, è ripresa   3. L’espressione è ripresa dal fondamen-
    da un testo autobiografico di E.T., sin-       tale studio di N. Vernizzi, Razionalismo
    golare commistione di memorie per-             lirico. Ricerca sulla pittura astratta in
    sonali, riflessioni su arte e vita, colori e   Italia, All’Insegna del Pesce d’Oro, Milano
    segni, vergato nei primi mesi del 2018 su      1994.
    dieci fogli A4 non rilegati. Da tale opera,
    esposta per la prima volta nella mostra
    che il presente saggio accompagna, sono
    tratte anche le altre citazioni di E.T. di
6   seguito riportate.                                                                           7
Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
Mario Nigro, Forma 1, fino a E.T. –       1975 (anno in cui E.T. partecipa an-
    l’idea estensiva di un territorio pit-    che per la prima volta alla Biennale
    torico volge verso una profondità         di Venezia), costituisce la rassegna
    intensiva, meditata e temperata.          espositiva più compiuta di tale ri-
    È, questo, l’elemento distintivo di       cerca. Poi, come a segnare l’avve-
    una linea di artisti contempora-          nuto compimento di una stagione,
    nei che, al di là della geografia del     E.T. cambia, si libera dalla presa del
    tempo, partecipa nella maniera più        presente per dedicarsi in maniera
    nobile all’impresa novecentesca di        esclusiva a una pittura dallo slancio
    ri-definire lo spirituale nell’arte:      spaziale a-temporale. Della mate-
    i nomi di Agnes Martin, Lee Ufan,         ria rimane una memoria liquida ed
    Ellsworth Kelly, tornano tanto nel        eterea – un noto critico bene disse
    pensiero di chi scrive, quanto negli      al riguardo di una derivazione “ide-
    appunti sparsi e ispirati di E.T.         ologica” dall’acquerello4 – raccolta
    Di tale impresa sintetica e trascen-      nella delicata leggerezza di pre-
    dente, il percorso di E.T. risulta        ziose carte orientali che diventano
    esemplare, e ciò tanto più per la sua     il supporto d’elezione dell’opera di
    capacità di ridefinirsi e rifondarsi,     E.T., per il quale “la carta diventa un
    in passaggi ben determinati, sve-         luogo, un campo di relazioni”, zona
    lando così la sincerità della ricerca     senza margini della sensibilità5.
    e la solidità degli esiti di un artista   Non diversamente, viene da anno-
    che ha attraversato tutto il secondo      tare, dalla grammatica quantistica
    Novecento e i primi due decenni del       ed energetica che trae origine dalla
    Duemila con un’attenzione al mo-          lezione filosofica orientale, e alla
    mento di rara intelligenza, perché        quale tanto spesso l’artista si è ri-
    votata a consolidare e amplificare        chiamato.
    la profondità di una continuità.
    L’avvio della produzione artistica
    di E.T. avviene infatti negli anni Cin-
    quanta, muovendosi su un versante
    fortemente materico – caratteristi-       4. “Colpisce subito una particolarità nella
    ci del periodo sono gli assemblag-        pittura più recente di Ennio Tamburi: di
                                              offrirsi nella levità di tessitura fluida
    gi di metalli e neon, interventi con      alenante altrimenti tipica dell’acquarello.
    grappette metalliche su immagini          E dall’esperienza dell’acquarello ideo-
    fotografiche e pietre, installazio-       logicamente, direi, deriva infatti” (E. Cris-
    ni ambientali – col fine dichiarato       polti, in E.T., Opere su carta 1995/2006,
    di condividere la sensibilità politi-     Four Points, Roma, s.d.).
    co-esistenzialista dell’epoca.
                                              5. Cfr. K. Korak, Carte lontane, inattese.
    L’importante mostra dall’eloquente        Percorsi intrecciati, in Ennio Tamburi.
    titolo Condizione uomo, tenutasi a        Semplice. Complesso, Palombi Editori,
    Ferrara al Palazzo dei Diamanti nel       Roma, 2012.
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Ennio tamburi - continuo - ennio tamburi continuo
Su ampie superfici, accoglienti e              La produzione6 successiva sem-
     insieme misteriose, E.T. combi-                bra infatti ammettere una nuova
     na dunque con definitiva maturità              ipotesi della pittura, un’altra pro-
     formale un insieme di ispirazioni              pensione immaginale. L’artista
     tanto diverse quanto intimamente               evoca il sogno di una raggiunta
     coerenti. Vi si ritrovano la libertà           libertà, illimitata e sconfinata, un
     del viaggio e il rigore del teorema,           senso cosmico di moto e connes-
     la nota diaristica e il trasporto sin-         sione dove, secondo le sue stesse
     fonico, l’osservazione della realtà e          parole, “il colore è fluido, si espan-
     una ricercata visionarietà che cele-           de su spazi definiti che l’acqua ren-
     brano la potenza universale e pri-             de indefinibili”.
     migenia del segno. Il punto, la linea,         È questo equilibrismo tra i margini
     la loro energia che entra in rappor-           del disegno e l’incontenibilità del-
     to con la sensibilità della super-             la macchia a superare la partitura
     ficie, la processualità del disegno            delle sue tavole/pagine in favore
     e l’immediatezza dell’immagina-                del progetto di una vita: quel con-
     zione consegnate alla persisten-               tinuum con cui E.T. titola opere e
     za di forme e colori: tutto questo ci          mostre, quel continuum che, da
     riporta, anche, alla caverna da cui            memoria eraclitea, ogni volta nuo-
     siamo partiti, alla consapevolezza             vamente travalica il foglio rigene-
     di un discorso che non inizia e non            randosi ripetutamente. Ennio la no-
     finisce secondo i tempi brevi e rotti          mina “saggezza del tempo che non
     a cui siamo abituati.                          passa”, tempo delle ipotesi e delle
     La sontuosa mostra di carte rac-               infinite possibilità, tempo dei ricor-
     chiuse nelle teche della storica               di rivagliati ad uno ad uno e proiet-
     Biblioteca Casanatense di Roma,                tati sul futuro, condizione dell’im-
     tenutasi nel 2006, e poi soprattutto           maginazione che, come l’acqua, si
     la grande retrospettiva organizza-             espande, s’arresta, s’imprime, con-
     ta dalla Galleria Nazionale d’Arte             tinua a fluire portando con sé segni
     Moderna, sempre a Roma, nel 2012,              di un passaggio umano, mentre
     sono i due atti culminanti di questa           pietre e carte si consumano nella
     intensa stagione di E.T. Poi, di nuovo,        celebrazione di arte e vita. Nello
     l’uomo con la sua opera si rinnova.            scorrere verso altra vita ancora.

     6. Usiamo qui tale espressione nella                               Luca Arnaudo
     reminiscenza dell’appunto di un altro                        Roberto Lacarbonara
     artista idealmente molto vicino a E.T., Paul
     Klee, secondo cui “ogni opera è anzitutto
     un prodotto, non opera che è, ma in primo
     luogo genesi, opera che diviene” (cit. in
     L. Vinca Masini, Arte contemporanea: la
     linea dell’unicità – la linea del modello,
10   Giunti, Firenze, 1989).                                                                 11
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LE FORME DEL TEMPO
           Un’intervista a Ennio Tamburi

Pare sia buona cosa cominciare
dal principio: dunque, qual è stato
il tuo?

Provengo da una famiglia mar-
chigiana priva di tradizioni arti-
stiche, e in cui mio zio, Orfeo Tam-
buri, era di fatto un isolato, ma al
quale io fui sempre molto lega-
to, sin da quando, da piccolo, mi
regalò una scatola di colori per
Natale. Lo zio viveva già a Roma
quando, dopo la Seconda Guerra
Mondiale, il resto della famiglia
vi si trasferì da Jesi: io, appena
adolescente, ero l’unico a esse-
re ammesso nel suo atelier in via
Sistina, dove mi capitava d’incon-
trare personalità come Curzio
Malaparte o Ennio Flaiano, amici
di Orfeo, ma soprattutto potevo        feo e proseguivamo insieme il
avvicinarmi alla pittura, senten-      nostro confronto. Volevo molto
do sempre più chiaramente che          bene a mio zio, ma sentivo che
l’arte sarebbe stata il centro del-    dovevo allontanarmi dal suo stile
la mia vita. Dal momento che lo        o ne sarei rimasto intrappolato,
zio soggiornava spesso a Parigi,       e anche per questo cercavo una
presi a visitarlo anche lì: viaggia-   mia strada nei fermenti dell’a-
vo in treno di notte, arrivavo alla    strazione e della politicizzazione
Gare de Lyon alle 7 del mattino,       che a quei tempi – eravamo or-
correvo al Louvre per entrare al       mai verso la metà degli Anni Cin-
momento dell’apertura, poi alla        quanta – stavano trasformando
chiusura andavo a trovare Or-          la scena artistica.
                                                                            29
Cosa ricordi in particolare dei           Come ti sei riorientato?
     cambiamenti in corso a metà No-
     vecento?                                  Avevo appena scoperto l’arte
                                               concettuale, il Minimalismo, e vi
     Orfeo, da principio, non era d’ac-        avevo trovato la libertà che cer-
     cordo con le mie scelte, ma ora           cavo, come un gioco tra immagi-
     voglio raccontarti un episodio            ne e materia fino a quel momento
     molto personale. Un giorno, nella         per me ignoto: e proprio nel rap-
     sua bella casa parigina nei pressi        porto con la materia, in partico-
     dell’Opéra, lo zio mi fece entrare        lare i metalli e i neon che avevo
     in una stanza segreta dove aveva          preso a impiegare per realizzare
     appeso una quantità di suoi lavori,       sculture, sentivo che questa nuo-
     tutti astratti: i critici e le gallerie   va linea dell’arte mi consentiva di
     glieli rifiutavano perché troppo          esprimere al meglio le mie espe-
     distanti dalla vedutistica che l’a-       rienze. Perché nonostante quello
     veva reso famoso. “Tu puoi capi-          che molti hanno pensato davan-
     re”, mi disse. Io, oltre a sentire la     ti alle mie opere, io non sono un
     sofferenza che dovevano essergli          artista d’invenzione, non lo sono
     costati il cambiamento e il rifiuto,      mai stato: l’origine dei miei lavori
     capivo anche che non avrei mai            è sempre figurativa, ma c’è modo
     voluto dipendere troppo dal giu-          e modo di sintetizzare ciò che
     dizio altrui. Tieni conto che, in quel    si vede e si vive attraverso l’ar-
     periodo, c’era una sorta di assicu-       te, una cosa che il minimalismo
     razione sulla propria vita artisti-       mi ha fatto comprendere come
     ca, che consisteva nel legarsi al         un’illuminazione. Prendi Robert
     partito comunista: c’erano critici,       Barry, Donald Judd, James Tur-
     giornalisti, un vero e proprio cir-       rell, ma soprattutto Ellsworth
     cuito anche di mercato che girava         Kelly: Kelly è stato per me un ri-
     intorno al PCI con il perno dell’ar-      ferimento assoluto, il mio santo,
     te come mezzo di comunicazione            la sintesi perfetta di forma e con-
     per il popolo.                            tenuto, ed è lungo la via indicata
     Fino ai primi Anni Sessanta anch’io       dalla sua opera che mi sono av-
     feci parte di questo sistema, ma          viato.
     col passare del tempo mi rendevo
     sempre più conto dei limiti spiritua-     In che spazi ti sei mosso dopo
     li che questa scelta m’imponeva:          aver intrapreso questa nuova via?
     insomma, non volevo fare la fine di
     mio zio che era riuscito a cambia-        La scena artistica e critica ita-
     re, a liberarsi da un ruolo, soltanto     liana al tempo si era spostata su
     a settant’anni, e così abbandonai         Milano: io ci andavo spesso, ma
     questo ambiente protetto.                 a Roma stavo meglio. Qui avevo
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amici come Alighiero Boetti, Jan-        canalitico, liberatorio, e che nel      lunghi periodi. Con questo Paese        Dove?
     nis Kounellis, con loro mi trovavo       corso del tempo mi ha portato           ho scoperto un’affinità di sintesi
     molto bene. Soprattutto del pri-         ad abbandonare definitivamente          e credo di avervi acquisito una di-     La mia direzione è verso forme
     mo ammiravo la sua arte privata,         i limiti di tele e cornici, la pesan-   sciplina formale che mi ha defini-      geometriche non finite, fluide,
     personale, sviluppata a costo di         tezza dei colori a olio o acrilici,     tivamente liberato dalla ricerca di     con la materia liquida dei colori
     lasciare anche lui un ambiente si-       una certa teatralità delle forme        una complicità con l’osservatore,       lasciata libera di correre: io creo
     curo, quello dell’Arte Povera: ora       (tieni conto che ho lavorato a          dai residui di narrativa. O meglio,     degli argini sulla carta, ma mi
     è la più ricca di tutte, ma già allora   lungo anche come scenografo,            ha imparato a non raccontare            piace anche che le forme passi-
     chi la faceva se la passava bene!        per esempio ho fatto le scene di        più storie, ma forme. Sempre in         no comunque, sfaldandosi. C’è in
     Intanto, eravamo ormai negli Anni        diversi film di Luchino Visconti,       Svizzera, in una piccola cartole-       questo, credo, un nuovo senso
     Settanta, io ero entrato in contat-      Roman Polanski, ed esperienze           ria di Zurigo, ho scoperto le carte     drammatico che è entrato nella
     to con Leo Castelli, che dopo aver       simili t’influenzano necessaria-        orientali: la loro qualità tattile mi   mia vita: in effetti, l’acqua è an-
     visto una mia mostra a Spoleto           mente).                                 ha portato in maniera naturale a        che qualcosa che sfugge. Come il
     m’invitò a esporre nella sua galle-                                              lavorare con gli acquerelli, e in-      tempo.
     ria di New York.                         Che cosa ha definito in modo spe-       sieme a sviluppare un codice, fat-
     Dall’esperienza americana tor-           cifico la tua pittura successiva?       to di puntinature, che mi serviva
     nai arricchito dalla consapevo-                                                  a eliminare le immagini definite.
     lezza di un’arte pura, quella di         Un altro passaggio fondamentale         È un codice, una scrittura perso-                     Intervista a cura di
     Barnett Newman e Agnes Martin:           per me e la mia arte è stato quello     nale con cui ho lavorato a lungo e                        Luca Arnaudo,
     si tratta di un’arte che, per me, ha     verso la Svizzera, dove dall’ini-       a cui sono molto legato, anche se                pubblicata su Artribune,
32
     avuto un effetto per così dire psi-      zio degli Anni Novanta trascorro        adesso sto andando altrove.                               28 marzo 2018       33
34   35
36   37
PER ENNIO
                     Le ragioni di una mostra

     La mostra “Continuo” è stata svi-       Di fatto, nell’avviare il progetto del-   zione. Il progetto è stato quindi
     luppata su richiesta di Ennio a         la mostra Ennio voleva aver qual-         finalizzato dai due curatori in-
     Luca Arnaudo, uno dei due cura-         cosa a cui pensare che non fosse          sieme alla famiglia dell’artista, in
     tori, a partire dal settembre 2018:     soltanto la malattia, e perlomeno         particolare la figlia Vanessa, che
     l’artista, già malato, voleva avere     fino a metà ottobre ha attivamente        ha aiutato Luca e Roberto a com-
     modo di presentare una selezio-         considerato gli aspetti organizza-        pletare la selezione delle opere
     ne dei suoi lavori degli ultimi anni,   tivi. In particolare, in due incontri     da esporre, e il figlio Mirko, che,
     successivi all’esposizione tenuta-      con Luca ha scelto un nucleo di           sempre presente nell’allestimen-
     si alla GNAM nel 2012, dopo che per     opere che teneva particolarmente          to delle precedenti mostre del pa-
     la mostra tenutasi nel maggio 2018      venissero esposte. Rientrano tra          dre, ha direttamente contribuito
     alla Garden Room del Cimitero           queste una serie dedicata a piaz-         anche a questa (la quale ha se-
     Acattolico di Roma aveva lavorato       ze di Zurigo, città dove l’artista ha     guito rigorosamente il principio di
     a un progetto apposito, con tutti i     vissuto lunghi periodi negli ultimi       Ennio di presentare le opere sen-
     lavori esposti realizzati apposi-       anni, in cui i perimetri topografici      za cornici, appese a parete nella
     tamente per l’occasione. Arnaudo        – realizzati ad acquerello nero su        maniera più leggera possibile).
     ha pertanto contattato l’amico Ro-      pregiate carte orientali – diventano      Un’ultima considerazione riguar-
     berto Lacarbonara, che gli aveva        forme all’apparenza astratte, flut-       do il titolo. L’artista, sin da un’im-
     parlato della recente costituzio-       tuanti. Ancora, l’artista ha chiesto di   portante mostra tenutasi presso
     ne e sua direzione a Taranto di un      esporre esempi dei suoi lavori più        la Biblioteca Casanatense di Roma
     nuovo spazio espositivo dedicato        recenti, incentrati sul movimento         nel 2006, ha sempre voluto segna-
     a opere su carta, il CRAC, e così       dell’acqua: per questo, a Taranto, è      lare nei titoli una continuità ideale
     si è concretamente sviluppato il        presente il grande trittico realizza-     ed estetica nella propria ricerca:
     progetto, con una co-curatela di        to per la mostra al Cimitero Acatto-      quando, con Arnaudo, iniziò a par-
     Arnaudo e Lacarbonara. Il perio-        lico, e che per il potente simbolismo     lare della mostra a Taranto, venne
     do di dicembre 2018 è stato scelto      di cui è portatore – l’acqua come         dunque concordato che anche in
     sfruttando la disponibilità degli       una forma in movimento oscura e           questo caso il titolo avrebbe do-
     spazi del CRAC dovuta al postici-       insieme accogliente, presagio di          vuto richiamare tale elemento. La
     po imprevisto di una mostra già in      morte e insieme trasformazione –          scelta del termine “continuo”, feli-
     programma, nella speranza che           è stato scelto dai curatori come im-      cemente ambiguo nella sua doppia
     la data ravvicinata consentisse         magine-guida della mostra.                natura di verbo e sostantivo, inten-
     all’artista di essere presente all’i-   Col peggiorare delle condizioni           de ora suggerire anche la volontà
     naugurazione: purtroppo così non        di salute, Ennio non ha più potuto        di Ennio di proseguire attraverso
38   è stato.                                seguire i dettagli dell’organizza-        la sua opera.                            39
40   41
UNA BIOGRAFIA ESPOSITIVA

     Ennio Tamburi è nato a Jesi il 9 settembre 1936 e deceduto a Roma il 28
     novembre 2018.
     Tra le principali personali dell’artista si ricordano: Cimitero Acattoli-
     co (Roma, 2018); Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma, 2012); Fa-
     briano Space (Milano, 2009); Lazertis Galerie (Zurigo, 2007); Bibliote-
     ca Casanatense (Roma, 2006); Galleria LIART (Roma, 2005); Ancienne
     Eglise, (Le Noirmont, Svizzera, 2004); Galerie Anton Meier (Ginevra,
     2003); Die Halle (Zurigo, 2000); Centro Studi Italiani (Zurigo, 2000);
     Kunsthaus Richterswil (Zurigo, 1998); Art Gallery of New South Wales
     (Sydney, 1993); Galleria del ‘500 (Siena, 1992); San Casciano dei Bagni
     (Siena, 1991); Temple University (Roma e Philadelphia, 1990); Fortezza
     di Montalcino (Siena, 1987); Studio Velabro (Roma, 1985); Galerie Mark
     (Parigi, 1982); Galerie Salomon (Parigi, 1980); Galleria 2000 (Bologna,
     1978); Kunsthalle (Colonia e Düsseldorf, 1977); Galleria La Tartaru-
     ga (Roma, 1977); Galleria d’Arte Moderna (Arezzo, 1976); Galleria Due
     Mondi (Roma, 1976); Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 1975); Festival dei
     due Mondi (Spoleto, 1974); Galleria Il Punto (Torino, 1973); Contempo-
     ranea (Roma, 1972).

42                                                                               43
ENGLISH SUMMARY

     The exhibition “Continuo”, hosted by the Contemporary Art Research            “[...] despite what many have thought when viewing my works, I am not an
     Center – CRAC of Taranto from 15 December 2018 to 6 February 2019,            artist of inventio: I have never been. The origin of my works is always fi-
     represents a heartfelt tribute to a great artist of the late twentieth        gurative, but there are different ways to summarize what has been seen
     century, Ennio Tamburi. Tamburi died in Rome, where he had lived and          and lived through art. This is something that minimalism made me under-
     worked for so many years, on 28 November 2018.                                stand as an enlightenment.
     Born in Jesi in 1936, Ennio Tamburi soon moved to Rome and became a
     leading figure of Italian abstract art. Characteristic of the artist, since
     the Eighties, was a liquid and light way of painting on precious orien-
     tal papers, where the minimalism of the signs combined with a vibrant         [...] I believe I have acquired a formal discipline that has definitively freed
     spatiality centered on large backgrounds of colors. In a spiritual and        me from the search for a complicity with the observer, from the remnants
     aesthetic consonance with a research line of contemporary art, Tam-           of fiction. Or rather, I learned not to tell more stories, but forms.
     buri himself declared artists such as Ellsworth Kelly, Agnes Martin,
     and Lee Ufan as first references. At the same time, fundamental in the
     work of Tamburi is a compositional lyricism that bears a typically Ita-
     lian origin, made by the light and harmony of the forms.                      [...] My direction is towards unfinished, fluid geometric shapes, with the
     The Taranto exhibition was developed at the behest of the artist him-         liquid material of the colors left free to run: I create some dams on the
     self, and represents his biggest retrospective after the National Gal-        paper, but I also like that the shapes pass, flaking apart. There is in this,
     lery of Modern Art in Rome in 2012. Tamburi has personally chosen a           I believe, a new dramatic sense that has entered my life; in fact, water is
     series of works, including some examples of his most recent focused           also something that escapes. Just like time.”
     on the movement of water: among these, there is a large triptych made
     for an exhibition held in May 2018 at the Garden Room of the Acatholic
     Cemetery in Rome. Because of its powerful symbolism – the water as                                                                        (E.T., March 2018)
     a moving form, obscure and at the same time welcoming, an omen of
     death as well as of transformation – this work has been chosen by the
     exhibition’s curators as its leading image.
     A final consideration is due regarding the title of the exhibition. The ar-
     tist, since an important exhibition held at the historical Casanatense
     Library of Rome in 2006, has always wanted to signal from the same
     titles an ideal and aesthetic continuity in his research: in conversa-
     tions about the Taranto exhibition with one of his curators, Tamburi
     stressed his will to keep this mark, and it was therefore agreed that
     also in this case the title should recall such element. The choice of the
     Italian term “continuo”, happily ambiguous in its double nature of noun
     and verb (“continuous”, “I continue”), intends to suggest the artist’s will
44   to perdure through his work.                                                                                                                                    45
LISTA DELLE IMMAGINI

p. 2                                          p. 26, 27
N° 14 [Hommocks road], 2016 (Dettaglio)       N° 12 [Continuum], 2018
Tempera su carta cotone, 2 fogli 70x100 cm    Acquerello su carta cotone, 3 fogli 95x64 cm

p. 5                                          p. 28
Frammento di roccia estratto nel 2011 dalla   N° 6 [Firenze], 2014
caverna di Blombos, in Sud Africa             Tempera e scotch su carta Nepal,
                                              2 fogli sagomati 87x50 cm
p. 7
N° 15, 2014 (Dettaglio)                       p. 29
Tempera su carta cotone, 3 fogli 65x100 cm    Ennio Tamburi, 1985, foto Bianca Silvestri

p. 9                                          p. 30, dall’alto
N° 3 [Marrakech], 2014                        Orfeo Tamburi
Tempera su carta Cotone, 2 fogli 70x100 cm
                                              Orfeo Tamburi, Pompei, 1962
p. 11                                         Tecnica mista su carta, 34x43 cm
Ennio Tamburi nel suo studio, anni ‘70
                                              p. 31, dall’alto
p. 12                                         Ennio Tamburi, 1960
N° 15, 2014
Tempera su carta cotone, 3 fogli 65x100 cm    Ennio Tamburi, 1985

p. 14                                         Ellsworth Kelly, Green Blue Red, 1963
N° 7 [Back Str.], 2011                        Olio su tela, 171.5x228.6 cm
Tempera su carta Nepal, 4 fogli 77x55 cm
                                              p. 32
p. 16                                         Ennio Tamburi con i figli Mirko e Vanessa, 1992
N° 1, 2018
Acquerello su carta Giappone, 6 fogli         p. 33
70x100 cm                                     Ennio Tamburi, marzo 2018

p. 18                                         p. 34, 35
N° 14 [Hommocks road], 2016                   Immagine dell’allestimento
Tempera su carta cotone, 2 fogli 70x100 cm
                                              p. 36, 37
p. 20, 21                                     Immagine dell’allestimento
N° 3 [Marrakech], 2014
Tempera su carta Cotone, 2 fogli 70x100 cm    p. 39
                                              Inaugurazione della mostra,
p. 22, 23                                     15 dicembre 2018
N° 2 [Le piazze di Zurigo], 2017
Acquerello su carta Giappone, 6 fogli         p. 40
70x100 cm                                     Pagina 1 dell’autobiografia di Ennio
                                              Tamburi, 2018
p. 24
N° 4 [Arteria iliaca], 2016                   p. 41
Acquerello su carta Giappone                  Pagina 10 dell’autobiografia di Ennio
6 fogli 100x70 cm                             Tamburi, 2018

p. 25                                         p. 43
N° 8, 2018                                    N° 2 [Le piazze di Zurigo], 2017 (Dettaglio)
Acquerello su carta Giappone, 2 fogli         Acquerello su carta Giappone,
70x100 cm                                     6 fogli 70x100 cm
ORGANIZZAZIONE E PROMOZIONE

                                                                                    Andante
                                                   ARCHIVIO STORICO NAZIONALE        Books
                                                     DEL PROGETTO D’ARTISTA

ENNIO TAMBURI. Continuo
a cura di
Luca Arnaudo e Roberto Lacarbonara

CRAC Puglia | Centro Ricerca Arte Contemporanea
Ex Convento dei Padri Olivetani (XIII sec.)
TARANTO
15 dicembre 2018 - 6 febbraio 2019
www.cracpuglia.it

Direzione scientifica          Giulio De Mitri
Direzione artistica            Roberto Lacarbonara
Direzione educativa            Giovanna Tagliaferro
Segreteria operativa           Paola Tagliaferro
Fotografia		                   Grazia Amelia Bellitta
Progetto grafico               Andante Books
Assicurazioni		                Generali Italia S.p.A.

Si ringraziano per la collaborazione
Vanessa e Mirko Tamburi
Arendt Speser
Associazione di Volontariato Infanzia e Solidarietà ONLUS (Taranto)

Proprietà letteraria riservata
CRAC Puglia / Andante Books ©2018
FONDAZIONE ROCCO SPANI ONLUS ©2018
Educazione, Cultura e Solidarietà, Studio e Ricerche, Progettazione Pedagogica
Attività e servizi socio-educativi-formativi Ente Giuridico Riconosciuto
74123 Taranto (Italia)
Corso Vittorio Emanuele II n.17
Tel / fax 099. 471.33.16
www.fondazioneroccospani.org
rocco.spani@gmail.com                                               ISBN: 978-88-943087-3-0
ennio       “La mia direzione è verso forme geometriche
             non finite, fluide, con la materia liquida

tamburi
             dei colori lasciata libera di correre:
             io creo degli argini sulla carta, ma mi piace
             anche che le forme passino comunque,
             sfaldandosi.
             C’è in questo, credo, un nuovo senso
             drammatico che è entrato nella mia vita:
             in effetti, l’acqua è anche qualcosa
             che sfugge. Come il tempo”.

                                       Ennio Tamburi, 2018

continuo
         CRAC Puglia, Taranto
  15 dicembre 2018 - 6 febbraio 2019
                        Andante
                         Books
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