RASSEGNA STAMPA GIUGNO 2016 - clisel
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INDICE Sommario 2 La Regione allo Stato: gestione centralistica così non funziona, 10.06.2016, di Silvia Sanna 2 Monsignore divide il popolo dei social, 10.06.2016 3 «Nessuna bufala La conversazione è tutta registrata», 10.06.2016 4 Emergenza immigrazione, 10.06.2016, di Luigi Soriga 4 Esplode la rabbia: «Italia razzista» Tensione tra gli extracomunitari, 10.06.2016 5 L’eritreo arrestato forse non è il boss, 10.06.2016 6 Un “gol” per l’accoglienza dei bambini, 10.06.2016, di Andrea Scutellà 6 Il derby di Schengen, 10.06.2016 7 Gli articoli che compongono la presente Rassegna Stampa CLISEL sono stati scelti per CLISEL da Luigi Mossa (Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna). Tutti gli articoli sono pubblicati dal giornale Nuova Sardegna (avente sede operativa a Sassari, Italia) e sono qui riprodotti – integralmente e in lingua originale - previa autorizzazione ricevuta dal giornale stesso (su diretta richiesta di Luigi Mossa) per gli scopi della ricerca inerenti al progetto CLISEL. Per la tutela dei diritti di copyright, la riproduzione totale o parziale del contenuto della Rassegna stampa e ogni altra questione concernente la protezione dei dati o dei diritti di terzi, valgono le Note Legali pubblicate sul sito CLISEL che ospita la presente Rassegna Stampa. Ogni riproduzione totale o parziale, traduzione, adattamento o altro degli articoli riprodotti dal giornale Nuova Sardegna rimangono soggetti al previo consenso scritto del giornale stesso. Climate Security with Local Authorities 1
subito. Ecco perché tanti si agitano, protestano, SOMMARIO lasciano i centri d’accoglienza, creano tensione. Sino al punto di arrivare allo scontro fisico, ad I temi dell‘emergenza e dell’accoglienza ai aggredire chi li vuole aiutare. Chi si occupa migranti sono al centro di questa prima rassegna quotidianamente di migranti non si stupisce. E stampa CLISEL, che raccoglie articoli pubblicati sul dice che il sistema dell’accoglienza deve essere giornale Nuova Sardegna. rivisto. Stop al centralismo. Angela Quaquero è la Nel primo articolo della Rassegna si evidenziano le delegata del governatore Pigliaru nel tavolo di difficoltà della regione Sardegna nella gestione dei lavoro istituito sull’emergenza migranti. flussi migratori all’interno di un quadro normativo Rappresenta la giunta regionale in tutte le sedi in e politico italiano fortemente centralizzato. cui si affronta l’argomento. E nel commentare i Seguono tre articoli che riproducono le reazioni fatti di cronaca recentissimi – tra cui quello dei social (e le relative repliche) che sono seguite accaduto due giorni fa a Villanovaforru, dove un all’intervista – che ha fatto molto discutere - ragazzo di 18 anni del Gambia è stato arrestato all’arcivescovo di Sassari Paolo Atzei (apparsa per avere aggredito una mediatrice e due inizialmente alla pagina web carabinieri – non mostra stupore. Angela www.lafedequotidiana.it) sul tema della carità e Quaquero precisa subito un aspetto: «Sulla dell’accoglienza. gestione dei migranti chi decide è lo Stato. La L’articolo “Esplode la rabbia: «Italia razzista» Sardegna, come tutte le altre regioni, recepisce le Tensione tra gli extracomunitari” porta invece alla indicazioni ma non ha voce in capitolo sulle luce il disagio avvertito dagli immigranti ospiti decisioni. E questo – aggiunge – rappresenta un della tendopoli di San Ferdinando, disagio che grave limite che stiamo cercando di superare con rivive nella storia descritta nel pezzo seguente ripetuti appelli al governo». Basta ghetti. I grandi “L’eritreo arrestato forse non è il boss”. centri di accoglienza, hotel dismessi o, ancora A chiudere la Rassegna due articoli dedicati, peggio, vecchi capannoni in disuso trasformati in rispettivamente, all’accoglienza dei bambini e alla centri d’accoglienza, non sono una buona base di campagna portata avanti dall’associazione Save partenza per arrivare a una reale integrazione. the Children, e infine, all’incognita (sulla Soprattutto, non servono per aiutare chi nell’isola sopravvivenza) dello spazio Schengen in Europa. non vuole rimanere. «Da tempo ci battiamo per ottenere un’accoglienza diffusa – dice Angela La Regione allo Stato: gestione Quaquero – per incentivare la distribuzione centralistica così non funziona, capillare nel territorio. Piccoli nuclei, famiglie 10.06.2016 inserite all’interno dei Comuni, possono favorire la socializzazione e l’integrazione». E rendere meno Di Silvia Sanna difficile il soggiorno temporaneo in Sardegna per tanti disperati che cercano un’occasione di SASSARI Scendono dalla nave gridando riscatto. «Per questo – aggiunge la Quaquero – “Germania-Germania” perché è lì che vogliono stiamo cercando di fare in modo che anche i andare. Sono scappati dalla loro terra, dalla fame, Comuni possano partecipare ai bandi per dalla guerra e dalle persecuzioni. Sognano una l’assegnazione di quote di migranti. Al momento, vita lontano, insieme alle loro famiglie. E il futuro infatti, la partecipazione è limitata solo alle lo immaginano nel nord Europa, dove potranno cooperative che gestiscono i centri d’accoglienza. riunirsi ai parenti che sui barconi della speranza La volontà da parte delle amministrazioni sono saliti prima di loro. Per i migranti la Sardegna comunali c’è. Oltre ai 6 centri che hanno non è un approdo definitivo. È solo una tappa in presentato progetti al bando Sprar per la seconda un viaggio più lungo che vogliono ricominciare accoglienza, tutti finanziati, ci sono altri comuni 2
che sono pronti ad attivarsi all’insegna della di Verdone: «A Monsigno' manco le basi del solidarietà e dell’integrazione. Ma per avere voce mestiere te ricordi». E sempre mettendola sullo in capitolo è necessario convincere il governo a scherzo, un lettore chiede: «Ma che sostanze ci decentrare la gestione. E non è semplice. Anche mettono dentro le ostie a Sassari?». Ma molti altri perché sinora alcune richieste, assolutamente la pensano diversamente: «Io non riesco a dar legittime, sono rimaste sulla carta». Niente torto al Vescovo, anzi direi che ha ragione da mediatori. La Regione ha sollecitato più volte al vendere; la vogliamo finire di fare i finti buoni con ministero dell’Interno lo stanziamento di fondi per gli extracomunitari, quando ci sono italiani che pagare i mediatori culturali. «Figure indispensabili vivono con i figli sotto i ponti e non sanno cosa – dice Angela Quaquero – le uniche capaci di dar loro da mangiare. Prima aiutiamo loro, poi gli stabilire un contatto con persone spaventate e altri». Una signora gli ricorda però che «i soldi che non parlano la nostra lingua. Importanti per destinati ai migranti sono fondi comunitari, che spiegare le fasi dell’accoglienza, prevenire o non potrebbero essere utilizzati per i meno sedare eventuali conflitti». Niente da fare, dal abbienti italiani. Ormai lo sanno anche le pietre». ministero non è arrivato un euro. Le coop pagano Alcuni ribadiscono il concetto di carità cristiana: i mediatori attingendo dai rimborsi giornalieri per «La chiesa di Gesù Cristo aiuta senza guardare in singolo migrante (circa 35 euro), mentre tutti i faccia nessuno. Dovremmo mettere un contatore mediatori che hanno preso parte agli sbarchi, all'eucarestia? Dio ci riderebbe in faccia». Un altro assistendo i migranti nei porti, l’hanno fatto gratis. delinea questo quadretto: «Me l'immagino Gesù Solidarietà vera. E a costo zero. "lasciate che gli ultimi vengano a me, però prima quelli della Galilea, poi magari quelli dell'Egitto... Monsignore divide il popolo dei se avanza qualcosa... avete una lavagna? Così scriviamo i turni». Gli ribattono in questo modo: social, 10.06.2016 «Aiuta il tuo prossimo significa aiuta il tuo vicino... ma vallo a spiegare a queste capre buoniste SASSARI L’intervista dell’ arcivescovo di Sassari e il immigrazioniste». E ancora: «Ecco! Se lo dice suo personale modo di interpretare il tema della anche un uomo di Chiesa». I sostenitori del carità e dell’accoglienza, hanno inevitabilmente vescovo sono tantissimi: «Mi pare una cosa attirato l’attenzione dei lettori. Oltre 100mila sacrosanta». «Bravo vescovo, un italiano vero». persone hanno cliccato sull’articolo pubblicato sul «Finalmente un vescovo che alla luce di una sito della Nuova Sardegna, e i commenti si sono situazione insostenibile per il paese, e Sassari in susseguiti a valanga. Le posizioni sono particolare; ha il coraggio di dire la verità. È sotto sostanzialmente 3: all’inizio incredulità, si pensava gli occhi di tutti». Altri invece sono decisamente a una bufala. Poi moltissimi sostengono le contrariati: «Siamo cittadini del mondo! Tutti posizioni di Padre Paolo e lo ringraziano per il suo esseri umani, noi siamo stati semplicemente più coraggio nell’affermare concetti scomodi. Altri fortunati ad essere nati da questa parte del invece sono sconcertati dal fatto che un uomo di Pianeta! Chi decide che un uomo, una donna o un chiesa possa predicare distinzioni nel sentimento bambino meritano più di altri? Il colore della di carità. Ecco un piccolo riassunto dei vari pelle? O forse il vostro vescovo?». E poi: «Chissà commenti apparsi sulla pagina Fb della Nuova. Papa Francesco come sarà contento «Vescovo ha il mio appoggio incondizionato, ci dell’intervista». E infine: «Ma Padre Paolo non era rendiamo conto delle persone che fanno la fila alla un Francescano?». (lu.so.) Caritas, e quella è solo una piccola parte delle persone indigenti. Pensiamo prima a casa nostra e poi agli altri, e basta con questo finto buonismo». Un altro cita uno spezzone del film un sacco bello 3
«Nessuna bufala La diocesano ha voluto replicare e dire la propria. E lo ha fatto con un comunicato pubblicato sulla conversazione è tutta registrata», home page del sito www.arcidiocesisassari.it. Non 10.06.2016 solo non vengono smentiti alcuni concetti sull’accoglienza dei migranti, sull’integrazione, e L’intervista all’arcivescovo di Sassari Paolo Atzei è sull’opportunità di filtrare gli accessi alle frontiere, stata pubblicata nella testata on line ma vengono ribaditi e argomentati. Una linea di www.lafedequotidiana.it. ( il 6 giugno, e subito pensiero che stride con l’apertura totale e ripresa e condivisa dalla pagina Facebook indiscriminata ai profughi e ai flussi migratori, Riscattonazionale. Le risposte del vescovo, in predicata invece da Papa Francesco. Per questo le antitesi con le posizioni di Papa Francesco in tema dichiarazioni di Padre Paolo hanno innescato un di accoglienza dei migranti, hanno suscitato molte vivace dibattito. Ecco alcuni stralci della replica polemiche, tanto che si è pensato a una bufala. della diocesi: «L'Arcivescovo ha manifestato la Ma il direttore della testata web Michele Ippolito propria indignazione per come il contenuto delle assicura l'autenticità dei contenuti. "Siamo proprie affermazioni sia facilmente travisabile a abituati a pubblicare notizie e non bufale, e il causa del titolo utilizzato (nettamente disgiunto nostro lavoro è sempre improntato sulla dal significato delle cose dette) e di alcuni avverbi, correttezza. Ogni intervista è registrata. Lo non consueti al linguaggio di Padre Paolo, riportati conferma il fatto che da parte di monsignor Atzei nell'intervista». Ma a parte il titolo, il contenuto non abbiamo ricevuto alcuna smentita e resta confermato: «A proposito dell’intervista di tantomeno richiesta di rettifica. Quanto al sito Monsignor Arcivescovo apparsa sul sito di riscattonazionale ci ha, semplicemente, rubato il www.riscattonazionale.it, – si legge su pezzo e non rispondono alle nostre richieste di Arcidiocesisassari.it – riteniamo che non ci sia cancellarlo». La Fede Quotidiana divulga le nulla da smentire sulla sostanza perché quelle principali notizie provenienti dalla Chiesa parole rispondono al principio di prossimità Universale, dando particolare enfasi ed attenzione pratica. Che comincia dalla propria persona e nella alle informazioni riguardanti il Papa e la Santa fede si proietta oltre i confini della propria casa, Sede, ma offre anche spazio alle varie diocesi. famiglia e Patria. San Tommaso afferma in merito: “Caritas incipit ab egone”. Ossia: la carità comincia Emergenza immigrazione, dal proprio io. Questo non esclude ogni altro da noi, tanto più quando è in situazione di bisogno, 10.06.2016 compreso e abbracciato con amore cristiano, proprio grazie al virtuoso esercizio di carità con il Di Luigi Soriga primo prossimo di casa». E prosegue: «Il titolo dato all’intervista falsa il suo contenuto e crea dei SASSARI La carità cristiana, è più opportuno pregiudizi e tendenziosamente offre una chiave di declinarla secondo il principio di prossimità lettura impropria». E ancora: «Una applicazione pratica. Della serie: meglio se la latitudine della provocatoria? Alzi la mano chi a Sassari pensa solidarietà parte da casa propria, più efficace prima allo straniero e poi a se stesso. Non risulta utilizzare lo zoom per un sentimento così vasto e che siano tante le famiglie che hanno accolto un dispersivo. Insomma, prima gli italiani, poi gli altri. migrante o rifugiato in casa propria». Dopodiché Questa l’interpretazione pragmatica un affondo contro gli organi di informazione: dell’arcivescovo di Sassari Paolo Atzei: dopo il «Fare comunicazione distorta è troppo facile, polverone sollevato della sua intervista dal titolo specie sulla pelle altrui, cercando un facile “Aiutare prima i nostri poveri”, rilasciata alla bersaglio chiunque capiti a tiro. Vivere invece testata web Lafedequotidiana.it”, ieri l’Ufficio coerentemente è un po’ più difficile. Chi può dire 4
che la guida di questa diocesi non pensi e non si slogan “Italia razzista, Italia mafiosa” e strali urlati impegni concretamente a beneficio dei migranti? I contro i carabinieri, bollati anche loro come fatti attestano chiaramente questo, con o senza la «razzisti e assassini». I manifestanti, controllati da Caritas». Il riferimento è a una serie di progetti un cordone di forze dell’ordine in abiti civili, si portati avanti dalla Caritas, come “Rifugiato a casa sono poi radunati davanti al Municipio di San mia”, improntati sull’integrazione per gli Ferdinando, dove una delegazione è stata ricevuta extracomunitari. Per quanto riguarda invece dal questore vicario di Reggio Calabria, Roberto l’intervista rilasciata al giornalista Bruno Volpe di Pellicone, e da Francesco Pepe, rappresentante www.lafedequotidiana.it, le frasi che hanno della Commissione prefettizia che regge suscitato le perplessità di molti fedeli sono state l’Amministrazione, sciolta nei mesi scorsi per queste: «Nel fare carità ci vuole equilibrio e la infiltrazioni mafiose. Ad accompagnare, i migranti, tentazione magari ideologica o demagogica di tra i quali c’era anche un cugino di Traore, privilegiare i migranti rispetto agli italiani esiste e Mamadou, il presidente dell’associazione di qualche volta diventa una sorta di moda. Senza assistenza «Il Cenacolo», Bartolo Mercuri, che ha dimenticare i patimenti dei forestieri è giusto faticato non poco per tenere a bada i più esagitati. prima di tutto occuparsi dei poveri che abbiamo in Alla fine dell’incontro è stato anche redatto una casa che soffrono fame, miseria e disagio. Nelle sorta di verbale in cui viene sancito l’impegno, da nostre diocesi sono molti. La solidarietà è dovere parte delle autorità, di rimpatriare la salma del del cristiano, tuttavia non è ragionevole lasciare giovane immigrato e di garantire una maggiore libero e incontrollato accesso a tutti senza limiti... sicurezza all’interno della tendopoli. Nel corso prima o poi ci mangeranno i maccheroni in testa, dell’incontro, i migranti hanno sostenuto che da mi perdoni la espressione ... Davanti a chi invade parte del carabiniere che ha sparato «è stato ci si cautela». compiuto un eccesso», dal momento che, sempre secondo loro, la vittima aveva in mano solo un Esplode la rabbia: «Italia razzista» coltellino. I funzionari della Questura di Reggio Calabria, dal canto loro, hanno ribadito che il Tensione tra gli extracomunitari, ruolo delle forze dell’ordine, «che non sono - 10.06.2016 hanno detto - nemiche dei lavoratori extracomunitari ma si pongono anzi a loro difesa. SAN FERDINANDO Rabbia, esasperazione, ma Prova ne è l’azione portata avanti contro il nessuna violenza o guerriglia urbana. A San caporalato e il lavoro nero nella zona della Piana Ferdinando, in Calabria, il giorno dopo la morte di di Gioia Tauro, dimostrata dall’esito di diverse Sekine Traore, di 27 anni, il giovane del Mali operazioni di polizia». La manifestazione si è poi ucciso da un carabiniere che era stato aggredito sciolta con i migranti che hanno fatto rientro alla con un coltello dallo stesso immigrato, è tornata spicciolata nella tendopoli per poi ritrovarsi però a salire la tensione tra i migranti “ospitati” davanti alla tenda-bar in cui si è consumato il nella tendopoli in condizioni che definire precarie dramma. In tanti hanno ricordato la vicenda di è un eufemismo. A più di sei anni dalla rivolta di Sekine, giunto come molti di loro in Italia a bordo Rosarno, e a pochi chilometri dai luoghi teatro di di un barcone. Tra i presenti anche il cugino quella sommossa, un centinaio di immigrati Mamadou, che ha detto di essere «troppo extracomunitari, tutti centrafricani, tra arrabbiato» e di attendere le conclusioni l’indifferenza dei residenti, hanno dato vita ad un dell’inchiesta aperta dalla Procura della corteo pacifico di protesta. Una manifestazione, Repubblica di Palmi. «Sekine - ha detto un altro con tanto di cartelli “I carabinieri ci ammazzano giovane africano - non beveva, non si drogava e come animali” e “Stop terror, migration no non era pazzo. Era una persona tranquilla e da crime”, ha attraversato le strade tra schiamazzi e 5
quando era qui non aveva mai avuto storie con Di Andrea Scutellà nessuno». ROMA «Le reti degli europei loro le hanno viste L’eritreo arrestato forse non è il tutte». Tre bambine guardano oltre una rete metallica. Una di quelle che non si gonfiano boss, 10.06.2016 quando un pallone ci sbatte contro. Restano rigide e magari lo bucano. È questa l’immagine virale L’eritreo estradato tre giorni fa dal Sudan in Italia lanciata da Save the Children alla vigilia potrebbe non essere il superboss della tratta di dell’Europeo in Francia. Lo scopo è sensibilizzare i migranti Mered Yehdego Medhane, 35 anni, il governi e i cittadini al dovere dell’accoglienza. trafficante senza scrupoli che avrebbe organizzato Circola nel mondo online, sui principali social la partenza dalla Libia di migliaia di disperati, network, ma anche sui treni della metropolitana lucrando sulla loro pelle una fortuna. «Non è lui la di Roma. È una rete che trattiene, che contiene i persona che cercano. L’arrestato in realtà si sogni e le speranze, e non li libera nel grido di chiama Mered Tesfamariam, ha 28 anni e non gioia del gol. Save the Children ci ricorda che la c’entra niente con il traffico di esseri umani», seconda rete non deve occultare la prima, anzi, assicurano alcuni amici del secondo Mered - che è deve portarla alla ribalta. «I paesi europei sono stato catturato il 24 maggio scorso a Khartoum - chiusi nel proprio egoismo e affrontano il tema interpellati dalla Bbc. «C’è stato un errore, uno delle migrazioni e dell’asilo in modo scambio di identità. Il nostro amico è innocente». frammentario», spiega Valerio Neri, direttore E, a conferma di quanto sostengono, anche alcune generale di Save the Children Italia. «Sono stati foto pubblicate dalla Bbc che ritraggono il giovane alzati muri e reticolati che hanno esposto proprio i estradato a Roma. Uno degli amici, Hermon più vulnerabili, che sono i bambini e soprattutto Berhe, ha detto alla polizia di essere cresciuto con quelli non accompagnati, a gravi rischi di violenza lui: «Non credo possa essere coinvolto in niente o sfruttamento, bloccati per mesi in campi del genere. È una persona buona». Un altro improvvisati con condizioni umanitarie eritreo ha raccontato di aver condiviso una casa in inaccettabili, o addirittura rinchiusi in veri e propri Sudan con l’arrestato. E una giornalista svedese di centri di detenzione. Questo avviene sotto gli origine eritrea, che lo scorso anno intervistò occhi di tutti, tradendo l’identità e la storia stessa Mered, sostiene che il giovane delle foto non è lui, dell’Europa». Nell’Europa che deve ritrovare se ma solo un ragazzo con lo stesso nome. «È un stessa e i suoi valori fondanti, secondo i dati rifugiato che si trovava a Khartoum», ha detto al diffusi dall’associazione umanitaria, sono giunte quotidiano svedese Aftonbladet. Di fronte a dal via mare oltre di un milione e 200mila persone questa quantità di testimonianze, la procura di da inizio 2015. I bambini rappresentano un terzo Palermo - che ha coordinato le indagini che hanno dei migranti: sono circa 427mila. Un viaggio a portato alla cattura dell’uomo - ora vuole vederci parte è quello dei minori non accompagnati, che chiaro. «Stiamo svolgendo gli opportuni nel nostro paese spesso sono vittime di tratta, accertamenti» ha detto il procuratore Francesco sparizioni e sfruttamento lavorativo: solo in Italia Lo Voi, definendo la vicenda «singolare». E nei primi cinque mesi del 2016 ne sono arrivati più proprio per venire a capo di questo giallo, Mered di 7mila, un trend che minaccia di sorpassare sarà interrogato oggi nel carcere romano di presto quella quota 11mila che già superò lo Rebibbia. scorso anno. Nel 2016, Save the Children ha raggiunto con il suo programma di protezione e Un “gol” per l’accoglienza dei assistenza circa 6.300 minori migranti, di cui oltre bambini, 10.06.2016 5.400 non accompagnati. «I bambini in viaggio verso l’Europa, o che si trovano già sul continente, 6
devono essere considerati bambini prima di tutto, In mezzo si infila il calcio, e la stessa Austria ferma indipendentemente dal loro status di migranti o Schengen agli Europei 2008, organizzati con la rifugiati, non possono mai essere sottoposti a Svizzera (gruppo A); nel 2012 la Polonia (gruppo misure detentive», conclude Neri. C) fa lo stesso, e l’argine si è già rotto: il rischio attuale - si vedano le recenti sospensioni in Il derby di Schengen, 10.06.2016 Ungheria (gruppo F), Germania (gruppo C) e altrove - è quello di un trattato a gettone. La Tra sbarchi nel Mediterraneo e migranti bloccati Romania, che dello spazio Schengen non fa parte, oltre confine, allarmi per la sicurezza e chilometri lo vede invece come un miraggio. Insieme alla di filo spinato, Francia-Romania (gruppo A) è la Bulgaria (non qualificata) si fa mettere in prova da partita perfetta per cominciare. È il derby di Bruxelles e cerca di convincere anche i più scettici. Schengen, tra un Paese che in questi giorni lo ha Come la Francia, appunto, che nel 2013 si mette sospeso e uno che spinge per entrarci, e quando di traverso. Poi mesi e mesi di colloqui diplomatici, forse ci riuscirà potrebbe essere troppo tardi. fino a gennaio di quest’anno: in una conferenza Anche se l’Austria (gruppo F) non alzerà più il stampa con il capo del governo rumeno, Hollande muro del Brennero, il 21enne Schengen sta apre le porte della convenzione a Bucarest. Ora invecchiando in fretta. Da giovane viene sospeso manca il sì del Parlamento europeo, sempre che per circostanze eccezionali: come la strage di Schengen non venga abolito nel frattempo. Utoya in Norvegia (non qualificata) oppure i G8 in Italia (gruppo E). Funded by the European Union Horizon 2020, CLISEL Project no. 700385, and by the Swiss State Secretariat for Education, Research and Innovation (SERI) under contract no. 16.0038. 7
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