Programma Elettorale Movimento 5 Stelle 2019/2024 - Comune di Gubbio
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INDICE Trasparenza, partecipazione ed educazione civica 6 I cittadini tornano proprietari del Comune 6 PROGRAMMA 7 Economia, imprese 9 Rendere Gubbio accogliente e conveniente per chi vuole creare lavoro 9 PROGRAMMA 9 Ambiente e Salute 11 Monitoraggio, qualità della vita. I soldi spesi sul nostro comune 11 PROGRAMMA 12 Urbanistica, territorio e viabilità 14 Sostenibilità e semplificazione. Uguale per tutti 14 PROGRAMMA 15 Agricoltura 17 Pilastro per lo sviluppo e per il turismo 17 PROGRAMMA 18 Turismo 20 Nuova frontiera dell’occupazione 20 PROGRAMMA 20 2
Cultura 22 Riconoscere ed esaltare la nostra vocazione naturale: la fortuna di vivere a Gubbio 22 PROGRAMMA 22 Sport 24 Prevenzione e socializzazione per tutte le età 24 PROGRAMMA 24 Scuola 26 Dialogo con il mondo del lavoro, con il territorio e sicurezza 26 PROGRAMMA 26 Sociale 28 Nessuno deve rimanere indietro 28 PROGRAMMA 28 Protezione civile 30 Arrivare prima, arrivare pronti 30 PROGRAMMA 31 Sicurezza 32 Un problema nuovo da affrontare con decisione 32 PROGRAMMA 32 3
“Il Comune ha come valore fondante l’attivo concorso dei cittadini alle scelte di governo ed alla loro conseguente attuazione.” Dall’art. 1 dello Statuto del Comune di Gubbio 4
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Trasparenza, partecipazione ed educazione civica I cittadini tornano proprietari del Comune Tutti vogliono trasparenza e partecipazione. Eppure la distanza fra politica e società civile non è mai stata così grande. Mai come oggi, le decisioni che dovrebbero essere pubbliche sono prese in stanze segrete mentre le richieste dei cittadini vengono ignorate. La riforma Bassanini; le leggi sulla semplificazione e sulla trasparenza; la legge sulle attività di comunicazione e informazione e soprattutto la riforma del Titolo V della Carta Costituzionale, dovevano tutte riportare la politica vicino ai cittadini. Lo Statuto del Comune di Gubbio recepisce al suo interno una buona parte dei principi elencati. L’art 1: “Individua nei valori fondanti della democrazia comunale e nel principio statutario di autodeterminazione la costante volontà di realizzare l’attivo concorso dei cittadini alle scelte di governo della comunità e del territorio ed alla loro conseguente attuazione. Riconosce il valore simbolico della tradizione di autogoverno del suo passato, sancito dagli statuti che per secoli ne hanno disciplinato la vita.” Argomenta poi in maniera più esplicita questi principi attraverso tutto il Titolo II: Partecipazione Politica, con l’art. 18 Consultazioni, l’art. 19 Istanze e petizioni, l’art. 20 Proposte e l’art. 21 Referendum). La partecipazione viaggia di pari passo con un altro concetto fondamentale: la "trasparenza". La trasparenza intesa come "accessibilità totale" trova naturale attuazione, nell'era digitale, attraverso la pubblicazione sui siti web istituzionali delle amministrazioni pubbliche delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione. I curricula, le retribuzioni, i tassi di assenza e di presenza del personale, i risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti sono solo alcuni degli elementi essenziali per favorire la diffusione di forme di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. La trasparenza costituisce, infatti, un livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione. Il problema, è che manca la volontà di applicarli. Basta vedere i ritardi con cui gli attuali amministratori danno corso perfino agli obblighi di legge introdotti dal D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 - Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. L'art. 118 della nostra Costituzione stabilisce che ”... Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.” Nelle ultime amministrazioni si è dovuto assistere, invece, prima al progressivo azzeramento dell’Agenda 21 e poi allo svuotamento di operatività e di senso delle 6
Consulte. Non solo: gli istituti sanciti negli statuti necessitano di regolamenti specifici per divenire effettivamente operativi e le amministrazioni le hanno lasciate lettera morta. Un esempio emblematico a Gubbio: l’istituto del referendum comunale (pure se poco efficace) che attende invano da molti anni un regolamento per diventare operativo. Lavoreremo sulla riorganizzazione del modo in cui l’Amministrazione serve i cittadini mediante l’istituzione dello Sportello Unico del Cittadino, una vera rivoluzione: un punto fisso dove i cittadini (privati ed imprese) potranno recarsi e dove sarà il Comune a “ruotare intorno” alla loro richiesta, grazie a tutor che seguiranno le pratiche dall’inizio alla fine, come consulenti personali. Un servizio pro-attivo che semplifica gli adempimenti per le imprese gestendo in maniera semplificata tutte le scadenze e gli adempimenti. Noi ci crediamo davvero nella sovranità popolare. Per questo adotteremo un regolamento per la trasparenza e la partecipazione, pieno di strumenti che la rendano effettiva. Vogliamo amministrare la città insieme ai cittadini, ponendoli al centro degli organi consultivi. Nell’arco della legislatura sarà perseguito con ostinazione l’obiettivo di avere la possibilità di redigere finalmente un Bilancio in maniera partecipata che consentirà ai cittadini essere coinvolti negli indirizzi per alcuni capitoli di spesa. Questa operazione non andrà, però, a depauperamento delle funzioni del Consiglio Comunale, massimo organo democratico del Comune ma, anzi, intendiamo ridare vigore e dignità all’Assemblea consiliare nelle sue prerogative di luogo di confronto, di indirizzo e di controllo e che invece, fino ad oggi, ha rappresentato solo un apatico “votificio” al solo scopo di ratifica delle scelte della Giunta e del Sindaco. PROGRAMMA ● adozione di un Regolamento comunale per la trasparenza e la partecipazione ● istituzione di una delega alla trasparenza e alla partecipazione al fine di fornire massima efficienza ed efficacia agli interventi necessari per dare piena attuazione al Regolamento comunale per la partecipazione ● garanzia dell’informazione, soprattutto preventiva, e del diritto di accesso agli atti e ai documenti amministrativi attraverso anche l’utilizzo del sito web e l’istituzione di un ufficio per la trasparenza ● revisione dell'organizzazione della macchina comunale per renderla più efficiente, più vicina alla città e direttamente responsabile della soddisfazione dei cittadini ● istituzione di una Commissione Comunale sulla Partecipazione al fine di favorire una adeguata e corretta attuazione delle forme di partecipazione previste dal Regolamento sulla partecipazione, nonché per garantire una attività di supervisione e di supporto ai processi di consultazione e di partecipazione attiva 7
● riformulazione degli strumenti partecipativi come le istanze, le petizioni e le proposte di iniziativa popolare ● regolamentazione dello strumento del Referendum comunale; ● realizzazione di una piattaforma informatica sulla quale pubblicare i provvedimenti in itinere e per raccogliere i pareri dei cittadini per un confronto aperto sul merito delle iniziative. 8
Economia, imprese Rendere Gubbio accogliente e conveniente per chi vuole creare lavoro “Fare economia” vuol dire innanzitutto non sprecare le risorse. Non possiamo aumentare la spesa ma possiamo spostarla dagli sprechi alla spesa produttiva. “Fare economia” vuol dire pagare il giusto prezzo: gli stipendi dei dirigenti, i consulenti; le società di servizi incaricate. Rivedremo i contratti e tutto ciò che è rivedibile. “Fare economia” vuol dire scegliere le proposte più convenienti alla città, non agli “amici”. Solo la trasparenza dell'azione amministrativa lo garantisce: sviluppiamo il nostro reale benessere, non il PIL. Bruciare rifiuti urbani in un inceneritore fa crescere il PIL ma procura morte. Aprire un nuovo centro commerciale fa crescere il PIL ma schiaccia i piccoli produttori e uccide il tessuto economico locale. È fondamentale ristabilire l'ordine di priorità nelle cose di cui abbiamo veramente bisogno. Il Piano Pluriennale Partecipato di Sviluppo Economico del Territorio serve a deciderlo insieme. Dalla competizione verso la solidarietà: favoriremo i progetti capaci di associare gli operatori economici. Saremo molto attenti ai più bisognosi. La privatizzazione dei servizi nega il servizio a chi non può pagarlo. Valorizziamo il Patrimonio Comunale: il patrimonio pubblico deve produrre valore per la collettività. I vincoli attuali negano all'Amministrazione la possibilità di investire direttamente nella sua valorizzazione. Possiamo però coinvolgere i cittadini in una “finanza di progetto" a misura della nostra città, che utilizzi le nostre comuni risorse. Il Comune mette a disposizione gli immobili, la macchina amministrativa, la propria competenza; i cittadini privati possono partecipare chi con i propri risparmi, chi con il proprio lavoro, chi con il proprio tempo e le proprie professionalità. Vogliamo consegnare ai figli dei nostri figli l'eredità, arricchita dal nostro lavoro, che abbiamo ricevuto in dono dai padri dei nostri padri. L’accoglienza di nuove imprese che vorranno insediarsi sul nostro territorio sarà oggetto della massima attenzione (e ricerca) da parte dell’amministrazione impostando progetti e trattative che vadano oltre i meri oneri di urbanizzazione ma coinvolgano tutto il territorio nel suo complesso (nuovi posti di lavoro, nuove presenze turistiche, nuovi servizi, migliori prezzi). Soprattutto è necessario sviluppare una diffusa cultura di impresa, prevedendo una apposita scuola che organizzi momenti di formazione che aiutino nuove e vecchie generazioni ad essere efficaci sul mercato. PROGRAMMA ● istituzione di un ufficio del lavoro, che centralizzi le funzioni dello sviluppo economico, accelerazione di impresa, reperimento fondi europei, accesso ai fondi ed agevolazioni locali, regionali e nazionali 9
● daremo priorità agli investimenti che creano lavoro e producano beni e servizi utili alla comunità; ● rilanceremo un Acceleratore di Imprese che riesca a promuovere la creazione di nuove aziende ● a fianco ed in sinergia con l’Acceleratore verrà creata una scuola di formazione che promuova la cultura di impresa necessaria alle nuove sfide del mercato ● creeremo un ufficio di reperimento finanziamenti, in collaborazione con una rete di comuni vicini, dedicato alle imprese ed ai privati per informare e creare le condizioni per il reperimento finanziamenti. Il nostro territorio deve poter cogliere tutte le agevolazioni possibili. ● difenderemo il patrimonio pubblico per metterlo a frutto alle migliori condizioni possibili; ● i terreni agricoli comunali incolti saranno un’opportunità di lavoro per i giovani ● spingeremo l’agricoltura a creare filiere nel settore agro-alimentare ed agro-industriale per sviluppare materiali innovativi a partire da prodotti antichissimi, ad esempio materiali da costruzioni con fibre vegetali e coltivazioni pregiate e particolari da poter segnalare e pubblicizzare come prodotto locale tipico. ● revisione delle società partecipate nell’ottica di perseguire il minor coinvolgimento possibile del comune in attività economiche ● promozione del centro storico come “Centro Commerciale Diffuso” coinvolgendo i commercianti nell’accoglienza del turismo in diversi periodi dell’anno. 10
Ambiente e Salute Monitoraggio, qualità della vita. I soldi spesi sul nostro comune Salute e Ambiente sono due espressioni della stessa cosa: la vita. Basta guardarsi intorno e tutto parla di ambiente: aria, acqua, terra. La nostra salute e la nostra esistenza è il risultato dell’ambiente in cui viviamo: ciò che beviamo, che mangiamo che respiriamo. Noi tutti, abbiamo la responsabilità di preservarlo, se vogliamo bene a noi stessi. Purtroppo, la situazione generale dell’ambiente in Italia è molto critica e tutti i giorni sono riportate notizie di disastri ambientali: inquinamento industriale, incuria e disinteresse del territorio, rifiuti pericolosi e ingombranti bruciati o nascosti sotto terra, e così continuando con l’inquinamento del mare e delle falde acquifere, l’aria insalubre delle città per gas di scarico delle auto. Le leggi che tutelano la salute e l’ambiente sono innumerevoli, ma spesso vengono ignorate o raggirate, complici anche gli enti che dovrebbero controllare, senza che i responsabili siano alla fine puniti. Prevalgono gli interessi economici di pochi, che danno vita a leggi e norme che permettono ancora la costruzione di inceneritori, addirittura incentivandoli. Incentivano l’utilizzo dei cementifici per bruciare il Combustibile Solido Secondario. Il Movimento 5 stelle è sempre stato coerente e determinato, in materia. Contro gli inceneritori e a favore di un ciclo virtuoso dei rifiuti. Contro il consumo del territorio, a favore della ristrutturazione degli edifici esistenti, per favorire l’efficienza energetica e la valorizzazione dei centri storici e paesaggistici. Contro la gestione privata dell’acqua a favore di quella pubblica. Contro l’inquinamento nelle città a favore di una mobilità sostenibile e condivisa. A Gubbio abbiamo indizi di un ambiente compromesso, ma non abbiamo una base certa sulla quale prendere decisioni di indirizzo per il territorio, quindi tra le prime azioni della nostra Amministrazione ci sarà quella di una indagine approfondita e condivisa sia dell’incidenza delle malattie nelle diverse aree del Comune, sia dello stato di salute di aria, acqua e terreni. Tale studio ambientale sarà alla base di una strategia coerente di risanamento e di costante miglioramento dello stato dell’ambiente nel nostro territorio. I risultati epidemiologici invece verranno sia correlati allo studio ambientale per capire la necessità di eventuali interventi di miglioramento, sia per incentivare una rinnovata prevenzione primaria. La difesa del nostro ospedale con la sua qualifica di “Ospedale d’emergenza” sarà una costante priorità della nostra amministrazione, accanto ad un monitoraggio costante dei servizi offerti dalla nostra sanità, armonizzati con i trasporti ed i diversi servizi comunali, per far sentire la vicinanza della comunità a chi è nel momento della malattia. 11
PROGRAMMA ● Investire nel ruolo del distretto sanitario come luogo della prevenzione primaria, della presa in carico del paziente cronico tramite l'assistenza domiciliare integrata, luogo della partecipazione del cittadino agli obiettivi di salute. ● Ambiente e Salute: promozione di uno studio approfondito sia epidemiologico che ambientale su aria, terreni ed acqua. ● Rendere il comune di Gubbio “plastic free” ● Inizio del percorso per ritorno alla gestione pubblica dell’Acqua ● Rifiuti: Applicazione della strategia Rifiuti Zero. A Gubbio la raccolta differenziata è attualmente lontana dal 65% che doveva essere raggiunta a dicembre 2012. Secondo il Rapporto dell’ARPA, si attesta intorno al 52%. ● Applicazione della tariffa puntuale per i rifiuti: più differenzi e meno paghi ● Programmi costanti di prevenzione primaria delle malattie su tutte le fasce della popolazione ● Agevolare la bonifica dell'eternit attraverso una mappatura e incentivi, intervenendo con decisione su tutti gli edifici di proprietà pubblica. ● Biomasse: disincentivare, con tutti i mezzi a disposizione dell’amministrazione comunale, la costruzione di impianti a biomasse. ● Risparmio energetico: Riqualificazione energetica e strutturale degli edifici, miglioramento sismico, pannelli fotovoltaici e solare termico sui tetti di edifici pubblici (scuole, palestre, ospedale, enti ...) ● Riconversione dell’illuminazione pubblica e per uffici con lampade a LED e a basso consumo. ● Gestione del territorio (aria, acqua, flora e fauna). Rendere la città di Gubbio più ciclabile di adesso, anche nei punti più difficili, in modo che anche il centro della città sia collegato. ● Installazione di sistemi fissi di monitoraggio delle attività produttive a rischio di alto impatto ambientale. Verifica di fonti eventuali di inquinamento dei fiumi, torrenti e falde acquifere con l’attivazione di tutti i mezzi disponibili per la relativa bonifica, per la denuncia di chi genera inquinamento e l’elevazione di multe adeguate. ● Ristrutturazione della rete idrica per ridurre le perdite, con gare d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote di ammortamento degli investimenti. ● Divieto di utilizzo di diserbanti sui bordi stradali, piste ciclabili e argini di corsi d’acqua; ● Attivare una politica per la riduzione dell’utilizzo di pesticidi. ● Lavori Verdi: incentivi e promozione pratica di nuovi posti di lavoro “verdi” collegati allo sviluppo di energie alternative, ai settori ecologici, a nuovi stili di mobilità e trasporti, alle filiere biologiche locali, e soprattutto al turismo. Espansione del verde urbano nell’ottica di una riduzione dello squilibrio complessivo tra inorganico e organico, con fissazione di percentuali annue di incremento, al fine di: migliorare i microclimi urbani; aumentare l’alimentazione delle falde idriche riducendo l’impermeabilizzazione dei 12
suoli; potenziare la fotosintesi clorofilliana per incrementare l’assorbimento CO2. ● Benessere animale: prevenzione e informazione su randagismo e zootecnia. ● Massimi disincentivi ed azione culturale contro giochi d’azzardo ● Verifica costante della qualità dei servizi sanitari offerti ai cittadini 13
Urbanistica, territorio e viabilità Sostenibilità e semplificazione. Uguale per tutti Il nostro territorio comunale non è solo luogo di residenza e consumo. È punto d'incontro fra la natura, i suoi equilibri, l'intervento dell'uomo. L'Urbanistica è l'arte e la scienza di forgiare l'ambiente prendendo in considerazione tutti gli aspetti di vita territoriale e di aggregazione urbana, in continuo e fisiologico cambiamento; organizzare razionalmente ed esteticamente i diversi aggregati urbani: il centro storico, le zone di espansione, le periferie, le frazioni e le zone rurali; consentendo di esprimersi al meglio alle componenti sociali e produttive: artigiani, commercianti, professionisti, imprenditori. L’uomo ha il diritto di fecondare il territorio ma il dovere di preservarlo da pericolose intrusioni speculative. Il comune di Gubbio è il settimo in Italia (il primo in Umbria) per estensione, con una superficie di 525 kmq. Gubbio è il quinto comune più popoloso in Umbria con i suoi 32.500 abitanti. Il patrimonio paesaggistico è un capitale economico inestimabile: “intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d'alto monte pende...” La sua morfologia vede la meravigliosa “piana” circondata a sud da colline e a nord degli Appennini. Il patrimonio artistico è costituito dai grandi monumenti, dai palazzi nobiliari, dalle piazze, le loro pertinenze, dagli antichi quartieri popolari, dai particolari fontanili, dalle icone votive. Tutto questo rischia di essere irreversibilmente compromesso. L’agricoltura scivola verso un impoverimento senza ritorno, mentre l'Italia ha perso negli ultimi 20 anni il 15% della terra coltivata. La colpa è della cementificazione e dell'abbandono provocato da un "modello di sviluppo sbagliato" in cui ogni giorno viene sottratta terra agricola, in Italia, per un'area equivalente a circa 400 campi da calcio (288 ettari). Il risultato: 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni. Le aziende agricole, riconvertite ad un’agricoltura più naturale, rappresentano la prima e più efficace tutela dell'integrità del territorio. La città storica è un ambiente urbanistico delicatissimo e il suo fascino è frutto di un equilibrio sottile. Non è opera di un artista ma è dovuto alla coralità di una comunità che ha espresso e attuato un suo linguaggio architettonico vivendo la sua storia secolare. Quel costruire, divenuto il nostro centro storico, è scaturito dai bisogni della gente. La creazione dei borghi ha generato la costruzione delle nuove mura. Non viceversa. Si tratta di proporre nuove forme di organizzazione dello spazio urbano fondate sull’esigenza di contenere il consumo del suolo, 14
periferia e campagna, promuovendo forme di riuso del patrimonio edilizio esistente e garantendo la massima permeabilità del suolo. In questa maniera non si blocca l’occupazione, non si blocca l’edilizia, si indirizza invece l’edilizia a mantenere e ristrutturare l’esistente. Si è costruito per anni senza alcun disegno e i risultati delle continue deroghe e frammentazioni sono davanti agli occhi di tutti: moltissime costruzioni sparse su un territorio grande come il nostro comporta poi un costo di fornitura di servizi molto più alto della media; significa allacci alle fogne più lunghi, illuminazioni più distanti, percorsi più lunghi degli scuolabus, maggiori costi di un porta a porta per la raccolta dei rifiuti. Tutti coloro che lavorano nell’edilizia, ampliando la loro professionalità, hanno la possibilità di rimettere a posto i guasti che si sono fatti, costruendo in una maniera più rispettosa dell’ambiente. La manutenzione ordinaria e programmata permetterà, insieme alle probabili e necessarie ristrutturazioni, anche ai fini antisismici, un impegno economico che garantirà lavoro. È questo il modo per rilanciare una città o un settore come quello dell’edilizia. Vogliamo sviluppare progressivamente il concetto che i cittadini siano anche “custodi” del territorio dove vivono, sia urbano che rurale. La custodia avviene sia prendendosi cura del luogo in cui si vive, sia segnalando tempestivamente l’insorgere di problemi (frane, incuria, ecc.). Prevediamo anche un piano di interventi diretti degli abitanti per la soluzione di piccoli problemi a fronte di incentivi. Molti soggetti professionali e associazioni specializzate riconoscono l’unicità di questo territorio, la grande eredità ricevuta e la necessità di tutela e valorizzazione. Ritengono superata l’equazione: “maggior consumo di territorio = maggior sviluppo”. Affermano che, se adeguatamente gestito, l’attuale patrimonio edilizio esistente può soddisfare ampiamente le esigenze abitative e produttive dell’intero comune per molti anni a venire. PROGRAMMA ● Riduzione al minimo del consumo del territorio, incentivando innanzitutto le ristrutturazioni del patrimonio esistente secondo logiche di risparmio energetico, e introducendo il meccanismo di perequazioni e compensazioni, come presenti nei più recenti strumenti di pianificazione urbanistica. ● Creazione di un portale per consultazione del Piano Regolatore, compilazione e deposito digitale delle pratiche, alleggerimento burocrazia, e conseguente ottimizzazione degli uffici tecnici ● Regolare le molte aree industriali/artigianali presenti, riqualificando quelle dismesse ed evitando frazionamenti non funzionali ● Facilitazioni, tariffe e tasse agevolate per commercianti, artigiani ed uffici per aprire nuovi locali e nuove attività in centro storico. ● Messa a disposizione di spazi destinati ad attività artistiche permanenti 15
● Istituzione dei “custodi del territorio”, figure di riferimento che segnalino tempestivamente i problemi locali e che adeguatamente incentivati possano intervenire - Estensione dei percorsi turistici e naturalistici, sia pedonali che ciclabili a tutto il territorio - Definizione di un progetto di città ad emissioni zero. ● Impostazione di una strategia energetica comunale volta al risparmio per reperire nuove risorse economiche per alleggerire il bilancio con interventi quali efficientamento energetico ed accentramento degli immobili destinati a pubblici uffici, accorpamento delle sedi, revisione dei contratti di fornitura di beni e servizi energetici ● Sostegno (nell'ambito di un piano pluriennale) a tutti quei progetti volti a migliorare i collegamenti con le altre città vicine e le grandi arterie di comunicazione, anche ricorrendo allo strumento del project financing (raddoppio variante Gubbio-Branca, asse ferroviario Ancona – Fossato di Vico - Sant’Egidio, variante alla strada della Contessa) ● Redazione nuovo piano per la mobilità interna e nuova regolamentazione degli accessi al Centro Storico ● Redazione di un piano di monitoraggio sullo stato di manutenzione della viabilità cittadina tramite la creazione di un codice tipo “Triage” (codice rosso: intervento urgente; codice arancio: intervento necessario; codice giallo: intervento consigliato; codice verde: manutenzione sufficiente). Da affiancare a un piano anche per marciapiedi e piste ciclabili. 16
Agricoltura Pilastro per lo sviluppo e per il turismo Il nostro Comune in quanto uno dei maggior territori umbri è sempre stato poco sfruttato e poco agevolato per le sue caratteristiche e qualità di territorio verde e naturale, sempre poco o niente rappresentato in regione e poco sostenuto dall’amministrazione locale in proposte e progetti. Come movimento promuoviamo e proponiamo alle amministrazioni di questo Comune di favorire l’imprenditoria agricola a svolgere il proprio lavoro in modo semplice e redditizio, favorendo operazioni consociative, associative, promozionali per migliorare la qualità dei nostri prodotti e facilitare il loro inserimento nei mercati. Oggi piccole e medie aziende, che sono la realtà del nostro comune, non hanno da sole la forza di reggere all’impatto di tutti gli oneri burocratici, legislativi e alla velocità dei cambiamenti dei mercati, in quanto il prodotto agricolo richiede una costante presenza nell’azienda. Un’amministrazione attenta alla salvaguardia delle sue imprese dovrebbe tener presente che un agricoltore non può esser un buon burocrate ma sarà invece un ottimo custode del suo territorio arricchendo la comunità per il risparmio di quelle spese fatte sempre in emergenza per una cattiva prevenzione dello stesso e quindi bisogna in qualunque modo armonizzazione e rendere compatibili queste esigenze tra mercato, produzione e burocrazia sostenibile. Gli investimenti richiesti per lo svolgimento dell'attività agricola, oggi sono complessi e costosi a causa di innumerevoli vincoli burocratici (piano regolatore, normative ambientali, normative igienico-sanitarie, ecc.); si rende quindi necessario intervenire, dove possibile, senza contestarne la loro validità, con norme più semplici in base alle caratteristiche aziendali, tenuto conto che nel nostro territorio ci sono aziende di modeste dimensioni dove le imposizioni burocratiche non permettono il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Se la realizzazione di una stalla prevede l'utilizzo di materiali costosi come ad esempio zampini in legno, coppi di recupero in stile antico, infissi in legno e quant'altro, è palese che l'investimento non sarà ammortizzato dalla produzione che quella struttura andrà a produrre. Da ciò si evidenzia l'incapacità di comprendere in tempo reale da parte delle Amministrazioni che strutture economiche come ad esempio le tensostrutture, considerate in passato un abuso edilizio, possano svolgere le stesse funzioni con costi di gran lunga inferiori. Questo non vieta che chi può non possa fare investimenti più onerosi, ma dobbiamo rendere possibile la concorrenza tra prodotti basata sulla qualità e sul prezzo e non sulla capacità di investimento. L’informazione di nuove regole risulta insufficiente e la formazione fatta spesso in modo non adeguato, specialmente verso operatori anziani che a volte si trovano nella difficoltà di comprendere qualcosa che nella loro cultura è un controsenso, 17
e spesso, rispetto a burocrati che vivono la regola davanti ad un foglio di carta, hanno ragione. Se tra controllati e controllori non si raggiunge un’intesa di sopravvivenza, di condivisione del lavoro, in quanto sia il produttore sia il controllore vivono grazie alla stessa azienda, il rispetto delle regole è necessario quanto il rispetto della dignità di chi lavora, senza questo equilibrio diventa difficile rendere produttive le nostre attività, che sono la colonna portante del benessere di tutti, naturalmente mettere insieme tante teste non è facile, ma se non si comincia non si arriva da nessuna parte, anche perché se i pensieri possono essere diversi il fine è lo stesso per tutti. Ad oggi, visto lo stato di crisi che stiamo attraversando, rimane un’occasione imperdibile poter accedere ai finanziamenti della comunità europea, è una delle opportunità più concrete per sviluppare un progetto di crescita e di nuovi posti di lavoro, dobbiamo influire sulle deroghe che Stato e Regione possono fare perché siano adattate al nostro territorio, alle nostre esigenze. Oltre a ciò, l'amministrazione del luogo, dovrebbero intervenire con forme di microcredito e/o altre forme di sostegno, per rendere meno oneroso la quota di autofinanziamento che l'azienda è obbligata ad impegnare, questa condizione limita spesso la possibilità di accedere ai finanziamenti comunitari proprio per mancanza della quota aziendale e per la difficoltà di accesso al credito presso gli istituti finanziari. PROGRAMMA ● privilegiare prodotti stagionali e filiere corte favorendo il consumo di prodotti del territorio riducendo i passaggi dal produttore al consumatore con un maggior introito per l’agricoltore e una minore spesa per il consumatore ● mettere a disposizione alle aziende agricole, che intendono trasformare e/o vendere i loro prodotti, degli spazi o dei laboratori che possano fungere da vetrina e fare da punto vendita, creando una rete di e-commerce per promuovere e valorizzare i prodotti locali ● creare associazioni e consorzi composti dai piccoli produttori agricoli che tutelino e valorizzino le loro produzioni per potersi maggiormente imporre sul mercato per proporre i loro prodotti; ● fare accordi con le mense per permettere agli imprenditori agricoli di fornire i loro prodotti agricoli freschi o trasformati ● mettere a disposizione terreni di Enti locali per iniziare una attività o incrementare quella esistente con la possibilità di sperimentare nuove colture più redditizie e/o sviluppare colture per la bio-economia, con la prospettiva di aumentare e diversificare il reddito dell'imprenditore agricolo ● sostenere la collaborazione tra proprietari che non utilizzano i loro terreni e gli agricoltori attivi per coltivare i fondi ed evitare, quindi, l’abbandono dei terreni 18
● istituzione di un organo consultivo il quale esamina, discute ed esprime pareri sui principali problemi del settore agricolo ● incentivazione alla manutenzione del territorio da parte degli imprenditori agricoli sotto forma di convenzioni ● organizzazione di fiere ed eventi, a cadenza programmata, con a turno un tema rivolto ad un particolare prodotto agricolo, finalizzate a valorizzare e pubblicizzare i prodotti locali ● formare delle nuove figure professionali e specializzate in vari settori come le nuove tecnologie, il marketing, la tutela del territorio, la biodiversità ● istituzione di un vero e proprio marchio del territorio che possa certificare e garantire la qualità delle produzioni locali e renderle riconoscibili all’interno del vasto mercato dei prodotti agricoli regionali 19
Turismo Nuova frontiera dell’occupazione Il turismo è un’operazione matematica: moltiplica tra loro tutti gli elementi di un territorio. Gli elementi sono ambiente, centro storico, verde, percorsi, musei, tavole eugubine, artigianato, cultura, eventi, quartieri, Balestra, ristorazione, accoglienza, Ceri, S. Ubaldo, il clima, le persone, la comunicazione, il marketing, l’immagine, la qualità e mille altre cose. Basta che solo una di queste sia negativa o zero che la moltiplicazione fallisce. Un sistema Turistico Integrato deve rendere positivi tutti questi aspetti e deve coordinarli in una visione coerente. Dobbiamo creare nuove competenze, attraverso la formazione dedicata e attrarre quelle esistenti nel paese. È fondamentale avere nuove imprese che si occupino professionalmente del turismo, dobbiamo creare legami forti con i comuni a noi vicini per creare percorsi ed esperienze sempre più attrattivi e coerenti, perché insieme potremo investire di più e meglio. Se il "nostro Comune" trasmette informazione corretta, difende i beni comuni, la salute e la felicità dei cittadini, se valorizza le scelte di vita sane e soddisfacenti, oltre a valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale, attrae i visitatori che sono alla disperata ricerca di esperienze "vere e riparatorie": che li ristorino dallo stress metropolitano. Più investiremo nella città, nel territorio e nel benessere dei suoi abitanti più ne avremo un ritorno a livello turistico. Una città che trasmette tranquillità e serenità: è accogliente. PROGRAMMA ● Obiettivo: Sistema Turistico Integrato. Sono tanti e diversi i soggetti che attraggono i turisti, li accolgono, li accompagnano, li indirizzano verso le "esperienze" diverse che Gubbio è in grado di offrire ai suoi ospiti. Devono essere messi a sistema, per garantire che le azioni degli uni siano coordinate e coerenti con quelle degli altri. Creeremo una nuova struttura che coordini gli interventi pubblici e privati. Serviranno forti interventi soprattutto nell’ambito della comunicazione, del marketing e dell’internazionalizzazione dell’offerta mediante un portale internet ● Promozione dei percorsi e delle strutture turistiche nell’ambito della strategia “marchio Gubbio" incentivando la qualità dell’accoglienza. ● Decoro. Tutela, la cura e la conservazione dell'immenso patrimonio pubblico esistente, attraverso azioni di intervento congiunto, e 20
un'operazione di sensibilizzazione e incentivazione di tutti i proprietari degli edifici monumentali importanti per la storia di Gubbio. ● Verde. Il Movimento vuole portare i cittadini a guardare con un occhio attento e diverso il verde del Comune. Partendo dalla gestione del verde spontaneo e dall'utilizzo di metodi rispettosi per l'ambiente e per l'uomo. Aumentare il verde non significa solo piantare un albero che serva unicamente ad abbellire ma anche a funzionare da frangivento, per arginare smottamenti, alimentare i passanti, assorbire l'acqua e migliorare il microclima. ● Corsi per lingua inglese estesi a tutti i dipendenti comunali che hanno contatti con i turisti, inclusi i vigili Urbani ● Promozione del Parco Ranghiasci che deve ritornare ad essere un punto di aggregazione per la popolazione. ● Istituzione di un osservatorio permanente (tramite portale web) per le segnalazioni di degrado urbano e l'abbattimento delle barriere architettoniche attraverso la partecipazione attiva del cittadino. ● Parcheggi e Mobilità alternativa: piano di accesso agevolato per possessori di mezzi elettrici. ● Definizione nuovi Itinerari e percorsi, piste ciclabili e campestri. Gubbio, Umbertide, Città di Castello, Assisi, Norcia, Urbino, Fano possono essere collegate tra di loro con percorsi cicloturistici che passino anche per le varie vie del Vino, dell’Olio, del Tartufo. Sostegno della pista ciclabile "dei 2 mari". Impulso forte ai percorsi francescani. ● Vogliamo implementare un progetto per il turismo congressuale e religioso in sinergia con altre realtà regionali. ● Turismo sportivo. Adeguando e migliorando le strutture esistenti, vogliamo organizzare competizioni agonistiche di livello superiore all'attuale. Nella nostra città ci sono realtà associative di carattere sportivo che vantano grande tradizione e considerazione. Sono realtà che meritano la massima considerazione e il massimo supporto sia da figure pubbliche che private. Anche piccoli eventi. ● Agriturismo: vogliamo sviluppare l’offerta eno-gastronomica del territorio (es. rivalutazione dello zafferano, della canapa, del miele, del vino e dell’olio anche predisponendo escursioni eno-gastronomiche) ● Advertising e promozione turismo. Attraverso azioni di marketing turistico e web marketing: potenziamento del portale istituzionale; utilizzo app gratuite per smartphone e tablet con l’obiettivo di guidare il turista nella città. ● Teatro Comunale e teatro di strada. Dedicheremo spazi pubblici attualmente inutilizzati alle esigenze formative e sperimentali di compagnie teatrali e dello spettacolo. 21
Cultura Riconoscere ed esaltare la nostra vocazione naturale: la fortuna di vivere a Gubbio Il nostro territorio ha 3000 anni di storia. Gubbio ha un patrimonio culturale ed una specificità urbanistica che si merita un posto d’onore nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Vantiamo una tradizione artistica senza pari, eppure l’arte e la cultura, scendono raramente a diffondersi e confondersi con l'animo e il modo di essere dei suoi abitanti. Arte, spettacolo, monumenti, musei... ne siamo ricchi. Però non sono “La Cultura”. Possono diffonderla e farla crescere. La rappresentano, la esprimono, la comunicano, la stimolano. Sono strumenti, potenti, da governare. La vera Cultura è nel bagaglio di conoscenze ed emozioni che si sono stratificate nelle persone attraverso l'esperienza di generazioni e che si sono tradotte in una scala di valori identitari. È ciò che lascia un segno indelebile nella storia e arricchisce nella persona l’idea di identità ed appartenenza ad una comunità locale. Valori facilmente riconosciuti e rispettati dai membri della comunità. Strumentazione indispensabile ad affrontare le sollecitazioni della società contemporanea che, di fatto, umilia la cultura e le sue manifestazioni e tenta di demolire i nostri valori, proponendo una squallida mercificazione di ogni cosa. Assecondata da una guida politica a dir poco miope. La vera sfida, nelle condizioni presenti, diviene allora duplice. Senza chiuderci, ma aprendoci ancor più allo spazio internazionale, dobbiamo mantenere la nostra identità. Utilizzare almeno alcune fra le manifestazioni artistico culturali per attrarre tutta la popolazione, non solo i suoi abitanti già sensibili. Vogliamo avvicinare e aprire l'arte, gli spettacoli, i monumenti al gusto ed ai desideri popolari. Per permettere alle espressioni ed alle manifestazioni della cultura di svolgere la loro principale missione: difendere e diffondere i nostri valori fondanti, la nostra identità, oggi decisamente a rischio. Vogliamo anche favorire la creazione di "ricchezza" attraverso l'uso e la diffusione delle manifestazioni artistiche e culturali, ma non vogliamo permettere che cedano alla tentazione di essere mercificate. Le nostre tradizioni non diventeranno mai commedie né drammi. PROGRAMMA ● Ridefinire i rapporti con la regione per i progetti destinati alla cultura, la programmazione di eventi, la loro promozione e valorizzazione; 22
● Definizione di un calendario unico calendario unico di tutte le iniziative culturali, musicali e teatrali del territorio eugubino. ● Gubbio ha un numero elevatissimo di musei ma una bassa percentuale di visite: concepiamo un sistema museale inteso non solo come deposito ma luogo dell’esperienza cognitiva dell’aggregazione sociale e della crescita civile coinvolgendo profondamente le scuole e tutte le associazioni; ● Creazione di percorsi di senso legati alle radici e alle ragioni contemporanee (scegliere che cosa e come raccontarlo); incentivare e consolidare le relazioni internazionali di scambio e confronto con le città nel mondo con cui esistono già importanti presupposti (Jessup, Thann); ● Integrazione dei percorsi culturali sotto la strategia “marchio Gubbio" incentivando fortemente anche l’applicazione delle tecnologie digitali; ● Incentivazione e creazione di nuovi percorsi formativi e di tutte le attività di confronto e scambio fra la cultura e il turismo; ● Percorsi di formazione dell’artigianato, del gusto e dello spettacolo connesse alla fruizione culturale: o pensare a stagioni teatrali e musicali popolari e fruibili da una larga percentuale della popolazione o sviluppare percorsi di formazione dell’artigianato in relazione alle nuove tecnologie produttive coinvolgendo l’istituto d’arte nell’elaborazione di un corso di specializzazione nelle lavorazioni artigianale, agevolando la formazione di atelier e residenze per artisti internazionali per stimolare l’arricchimento e lo scambio; o creazione di spazi espositivi no profit, pubblici e privati es: modello Kunsthalle per arte contemporanea (alternanza di artisti locali e internazionali); o Stilare un calendario con tutte le iniziative culturali/teatrali al fine di rendere Gubbio una città viva tutto l’anno. o Riscoprire e valorizzare il nostro artigianato d’arte (Liutai, Ceramisti, Falegnami, Fabbri) inserendoli in percorsi culturali e dentro iniziative ed eventi mirati. o Ripensare la Comunicazione integrata attraverso una rete di “amici di Gubbio”: programmazione mirata e gestione di un sito internet con tutti gli eventi, insieme agli eventi delle città amiche. 23
Sport Prevenzione e socializzazione per tutte le età Lo Sport è l’insieme delle attività fisiche effettuate per fini salutistici, formativi, ricreativi, competitivi. Per prima cosa, è veicolo per migliorare sia la salute di un individuo che quella di una comunità. Lo sport è un potente mezzo educativo, come tale ne vanno promossi i valori e le competenze per gestirlo correttamente. Solo per ultimo, è competitività. Per far sì che lo Sport sia sinonimo di salute, educazione e comunità, esso deve avere finalità sociale e, soprattutto, diventare accessibile a tutti. La formazione che lo Sport dà all’individuo è fondamentale, sia dal punto di vista umano che culturale. Ci insegna a rispettare il prossimo, a dare il massimo e ad accettare sia le sconfitte che le vittorie. La nostra amministrazione vuole costruire un progetto per le politiche giovanili atte a ricercare e valorizzare la partecipazione, il coinvolgimento, il protagonismo dei cittadini in una serie di interventi, attività e progetti concreti. Il Comune sfrutterà il più possibile le capacità organizzative dell’associazionismo sportivo: un punto di riferimento significativo per molti giovani. Finanzierà i progetti che rispondano ad un protocollo trasparente e non in base alla appartenenza ad un gruppo politico o a rapporti interpersonali. È prioritario intervenire sulle strutture con particolare attenzione a quelle dove viene svolta l’attività di base. L’adozione degli impianti, da parte di una o più società, è una via ancora percorribile, ma con contratti chiari e regolamenti ben definiti e successivi e costanti controlli a verifica del rispetto di essi. PROGRAMMA ● Sostegno all'associazionismo sportivo per la promozione di sport quale servizio sociale, indirizzato a tutti (compresa la terza età) ● Censire tutti gli immobili di proprietà comunali idonei ad ospitare attività sportiva e concordare con le società sportive la destinazione delle strutture. Avviare le opere di manutenzione ordinaria. ● Rendere fruibili per attività amatoriali gli spazi della città anche nel centro storico ● Responsabilizzare le Società sportive nella gestione a lungo termine degli impianti. ● Incentivare la programmazione di manifestazioni nazionali, promuovendo la rete di collaborazione tra le associazioni sportive Nazionali e Locali e il comparto turistico alberghiero sfruttando anche la posizione geografica ottimale rispetto al territorio italiano, incrementando il turismo sportivo. ● L’attività motoria nelle scuole primarie deve necessariamente essere condotta da docenti qualificati (laureati in scienza motorie o diplomati ISEF). 24
Tutte le professionalità che operano in ambito sportivo nelle strutture comunali dovranno aver conseguito un attestato federale o una laurea in scienze motorie. ● Dovranno essere fissate tariffe eque per ogni struttura e predisporre dei seri regolamenti di utilizzo, concordati con tutte le associazioni sportive. ● Il comune si prenderà carico in collaborazione con tutte le società sportive e il provveditorato agli studi dell’organizzazione di tutte le fasi comunali dei giochi della gioventù e dei campionati studenteschi e delle successive fasi regionali e nazionali. Verranno programmati incontri sportivi tra i vari istituti scolastici. ● Ogni associazione che accoglierà gratuitamente ragazzi con disagio economico acquisterà un punteggio per eventuali contributi o altri benefici da parte dell’Amministrazione ● Il comune promuoverà lo sport per ogni fascia d’età in forma libera o associativa. ● Saranno promossi corsi di sport anche per le fasce di età più elevate ● Tutta l’attività sportiva verrà coordinata con azioni di screening per la prevenzione primaria delle malattie 25
Scuola Dialogo con il mondo del lavoro, con il territorio e sicurezza L’impoverimento della scuola è il segno più evidente del degrado culturale che caratterizza le scelte della politica attuale. Pur consapevoli delle ristrette competenze e dei limitati mezzi che il Comune ha in materia (scuola primaria, edilizia, sicurezza, servizi accessori), vogliamo invertire la rotta per restituire alla scuola la pienezza della sua missione: preparare cittadini liberi e responsabili. Vogliamo coinvolgere insegnanti e studenti in tutte le iniziative capaci di rivitalizzare la cultura cittadina. PROGRAMMA ● Sicurezza scolastica. Obiettivo irrinunciabile è avere una scuola sicura, che rispetti tutti i requisiti strutturali, impiantistici ed ambientali. Verrà effettuato un attento monitoraggio delle strutture esistenti, valutati tutti i rischi e le situazioni critiche, pianificati gli interventi risolutivi. ● Coinvolgimento sistematico delle scuole nei progetti di interesse pubblico ● Collegamento diretto tra le scuole superiori e le strutture di creazione imprese e reperimento finanziamenti ● Strategia per dotare il nostro territorio di un istituto alberghiero ● Progetto di collaborazione permanente tra scuole ed operatori economici del territorio finalizzato alla incentivazione dell’imprenditorialità giovanile ● Percorso per inserire nel contesto scolastico un professionista che faccia da collegamento tra scuola e famiglia, che coadiuvi il lavoro degli insegnanti e supporti i genitori per riconoscere e intervenire su situazioni critiche. ● Rivalutazione delle tariffe delle mense scolastiche e asili nido in base alle varie fasce di reddito. ● Dotare le strutture di armadietti personalizzati dove lo studente può depositare il materiale che non necessita di essere portato a casa. ● Incentivare le imprese locali a partecipare ad un piano che prevede la condivisione di asili nido e scuole materne ● Inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado di connessione internet libera e gratuita e laboratori di informatica. Ci attiveremo presso enti ed aziende per rigenerare i vecchi pc dismessi da offrire alle scuole pubbliche e anche alle famiglie in difficoltà. Inserimento di una segreteria digitale in ogni scuola per ridurre i tempi di consultazione, in cui si può avere accesso alla scheda personale dell’alunno con: assenze, voti, valutazioni, comunicazioni importanti, modulistica. ● Educazione motoria. Le scienze motorie, nella scuola primaria, hanno una notevole rilevanza perché coinvolgono lo sviluppo biologico, psicologico e il percorso intellettuale del bambino. È quindi importante un approccio professionale, che vogliamo assicurare coinvolgendo laureati in scienze motorie e diplomati ISEF, anche attraverso l'istituzione di un apposito Albo comunale. 26
● La scuola adotta un monumento. Per valorizzare le risorse storiche- monumentali della città; avvicinarle alla popolazione ed alla cultura popolare; renderle pienamente fruibili ai visitatori. ● Attraverso la scuola e i giovani che la frequentano si vuole promuovere il contatto e le relazioni umane; facilitare l’incontro tra persone di età diverse, accomunate dagli stessi interessi e dallo stesso amore per la scoperta delle tradizioni storiche, religiose, artistiche, locali; favorire la didattica interdisciplinare. ● L’educazione civica tornerà protagonista nella scuola seguendo un programma sviluppato dagli stessi maestri e professori. 27
Sociale Nessuno deve rimanere indietro Lo Stato sociale tipico degli anni sessanta, di tipo assistenzialista, ha iniziato a perdere efficacia a partire dagli anni ottanta. Vari sono i motivi. La globalizzazione, l'invecchiamento della popolazione e, in generale, un impoverimento delle finanze della Pubblica Amministrazione dovuto, soprattutto, ad una crescente incapacità di usarle in maniera efficiente ed efficace. L'idea della ristrettezza economica non deve assolutamente farci rinunciare allo Stato Sociale, ma deve spingerci a ripensarlo, anche procedendo nella direzione del principio di sussidiarietà: valorizzare la "cittadinanza attiva" (l'associazionismo, il volontariato e tutte le organizzazioni senza fine di lucro che operano per beni di pubblica utilità; coadiuvarla con la Pubblica Amministrazione e gli enti privati, per passare da uno "Stato Sociale" a un " Stato Sociale dei cittadini ", basato sui principi fondamentali dell’equità, uguaglianza, continuità, centralità della persona, efficienza, efficacia e trasparenza. Le politiche sociali sono uno strumento necessario per plasmare una collettività che ritorni ad occuparsi del bene di tutti. Il comune deve impostare la propria azione su nuovi modelli di stato sociale di tipo generativo, ovvero impostando azioni capaci a loro volta di generare sostegno, vicinanza, comunità. PROGRAMMA ● Persone diversamente abili. Censimento e abbattimento delle barriere architettoniche. Differenziare progettualità e sostegni, agevolando le famiglie che li hanno in cura. Istituzione della Consulta per l’handicap composta anche da persone diversamente abili. Formazione dei soggetti disabili nell’ottica dello sviluppo di ogni potenzialità per la vita indipendente. Semplificazione degli interventi e servizi tesi a rendere fruibile l’ambiente per i progetti di coabitazione. Nei parchi gioco per bambini allestire altalene e strutture dedicate. ● Giovani. Creare spazi dedicati all'incontro, all'ascolto, al confronto, anche in un'ottica intergenerazionale. Sostegno a politiche di sviluppo dell’identità dei giovani sul piano socio culturale e della partecipazione attiva a Programmi Comunitari di mobilità. Miglioramento dell’interfaccia tra il Comune e i giovani attraverso l’implementazione di nuovi mezzi di comunicazione (social network e internet). Prevedere la partecipazione di giovani alle fasi progettuali delle iniziative amministrative, coinvolgendo le scuole superiori in progetti che riguardino la città intesa nel suo insieme, per organizzare eventi, per collaborare con la protezione civile in caso di calamità naturali. ● Trovare sistemi di sgravi fiscali per gli esercenti che rinunciano all’installazione di macchine per il gioco d’azzardo. ● Asili nido e servizi per l’infanzia. Massimo sostegno alla rete pubblica dei nidi e delle scuole dell’infanzia potenziandole attraverso nuovi investimenti. La regolamentazione di forme alternative di accoglienza (ludoteche e spazi 28
bimbi, tagesmutter - “madri di giorno” donne che accudiscono presso il proprio domicilio contemporaneamente più bambini...). ● Verifica fiscale al 100% delle famiglie che accedono ad agevolazioni comunali in base al reddito (es. asili) ● Persone anziane. Valorizziamo la persona anziana nel proprio contesto familiare e nel tessuto sociale, come soggetto rilevante per la società. Dedicandole spazio all’interno dei vari quartieri; coinvolgendole in iniziative di tipo culturale, sociale e di attività fisiche; con progetti che favoriscano il contatto tra diverse generazioni. Collaborazione con la protezione civile. Potenziamento di centri diurni per anziani, anche parzialmente autosufficienti, con punti internet e biblioteca itinerante. Sviluppo di un servizio di screening della popolazione anziana dedicato al supporto di tutte quelle situazioni in cui le persone sole intendono continuare a condurre vita autonoma. Promozione e implementazione, in collaborazione con le ASL, di un’assistenza domiciliare integrata a sostegno dell’impegno del nucleo familiare a favore di anziani parzialmente autosufficienti o non autosufficienti. ● Sviluppo del servizio di pronto intervento per piccole necessità a domicilio degli anziani soli. Creazione di uno sportello dedicato alla popolazione “over 65”, punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le risposte alle necessità delle persone anziane, volto, a promuoverne il benessere. Sostegno e promozione di tutte le attività volte a prevenire l’isolamento e l’emarginazione delle persone anziane, favorendo l’aggregazione intergenerazionale (Orti Sociali, Circoli Ricreativi, Sportivi, Feste e Fiere) 29
Protezione civile Arrivare prima, arrivare pronti Che cos'è la protezione civile? L'idea più diffusa è a tutt'oggi quella di un ente che si attiva in seguito a eventi disastrosi e segnala situazioni particolarmente critiche. In realtà gli ultimi trent'anni hanno visto un ripensamento complessivo della gestione delle emergenze, e hanno dato vita ad un sistema che si colloca all'avanguardia in Europa. La “protezione civile” è l’insieme delle attività messe in campo per tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni che derivano dalle calamità: previsione e prevenzione dei rischi, soccorso delle popolazioni colpite, contrasto e superamento dell’emergenza e mitigazione dei rischi. La protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione, ma è una funzione attribuita a un sistema complesso: il Servizio Nazionale della Protezione Civile. Istituito con la legge n. 225 del 1992, il Servizio Nazionale ha come sue componenti le amministrazioni centrali dello Stato, le Regioni e le Province Autonome, le Province, i Comuni e le Comunità montane. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, la Comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le organizzazioni di volontariato, il Corpo Nazionale di soccorso alpino e speleologico costituiscono le strutture operative. Il Servizio Nazionale opera a livello centrale, regionale e locale, nel rispetto del principio di sussidiarietà. Il contesto territoriale del nostro Paese, soggetto ad una grande varietà di rischi, rende infatti necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi e capacità operative in grado di intervenire rapidamente in caso di emergenza, ma anche di operare per prevenire e, per quanto possibile, prevedere eventuali disastri. La prima risposta all’emergenza, qualunque sia la natura e l’estensione dell’evento, deve essere garantita a livello locale, a partire dalla struttura comunale, l’istituzione più vicina al cittadino. Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è quindi il Sindaco. Quando però l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del comune, si mobilitano i livelli superiori attraverso un’azione integrata e coordinata: la Provincia, la Prefettura, la Regione, fino al coinvolgimento dello Stato in caso di emergenza nazionale. Rimane comunque assoluto il ruolo operativo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La gestione dell'emergenza, vista come evento suddiviso in fasi, viene suddivisa dalla legislazione in tre ambiti di attività. Oggi troviamo a Gubbio una situazione della Protezione Civile molto compromessa dalle precedenti Amministrazioni che l’hanno sostanzialmente trattata al livello di una noiosa pratica burocratica da assolvere per obblighi imposti, e a misconoscere sistematicamente una intera fonte di rischio gravemente presente nel nostro territorio come il Rischio Sismico. Molte delle azioni della prossima Amministrazione saranno scelte obbligate che dovremo 30
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