Kitez - Gruppo Editoriale Brioschi
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Kitez Numero 4 | gennaio-aprile 2021 La rivista di Francesco Brioschi Editore BRIOSCHI LIBRERIE Ha aperto la prima libreria del Gruppo Editoriale Brioschi nel centro storico di Crema TOYA Un amore capace di avvicina- re persone che si sono volute dire diverse, ma che hanno da sempre una radice comune PRIMO LEVI. MITI D’OGGI Bruno Osimo propone uno sguardo inedito sull’opera di Primo Levi 1
INDICE Kitež Editoriale 3 La rivista di Francesco Brioschi Editore Un breve silenzio 6 Dreaming journeys 7 Redazione e progetto grafico Brisbane 8 Alice Astrella Alessandro Buscaglia Quella volta che Vodolazkin trovò 9 un manoscritto che miagolava Brioschi #socialreview 10 Toya 12 Se Raffaello 13 non fosse morto giovane Raffaello, il potere e il denaro 14 Karlsruhe è un acquario 16 illuminato dal neon Francesco Brioschi Editore S.r.l. Primo Levi / Miti d’oggi 18 Via Santa Valeria 3, 20123 Milano Nasce Francesco Brioschi Librerie 20 Tel 02 86915570 - Fax 02 86912126 Il Giorno della Memoria 22 info@brioschieditore.it Mio zio Napoleone, la serie culto 24 www.brioschieditore.it bandita dall’Ayatollah Francesco Brioschi Editore è anche La Persia raccontata ai bambini 25 su Facebook e Instagram! Per fare editoria per l’infanzia 26 bisogna sapersi emozionare Direzione e ufficio commerciale Margit Wiesmann A Daria De Pellegrini 28 il Premio Como 2020 Redazione Tutti i vincitori 29 Beatrice Barachetti del Bol’saja Kniga ‘20 Federica Orsolini Andrea Ceccarelli Cupole, che passione! 30 I Pensierosi 32 Ufficio stampa e social media Alice Astrella Valentina Edizioni 34 Alessandro Buscaglia Matteo Olgiati
Cari lettori, cari librai, cari giornalisti, tanti auguri di buon anno! EDITORIALE Questo 2020 è stato un anno particola- re, di quelli che speriamo non ricapitino più! Ma nonostante questo sono state tante le novità e le soddisfazioni che ha portato alla casa editrice. Dall’apertura della nostra prima libreria alla nascita di nuove collane, l’anno che si è concluso è stato intenso e speriamo che il 2021 non sia da meno. Ma passiamo alle anticipazioni che tro- verete in questo numero di Kitež. Dall’E- gitto arriva Toya, una storia d’amore travolgente che vi porterà fino al cuore dell’Africa. Sempre con la collana GliAltri ci spostiamo in Nigeria con la poetessa Jumoke Verissimo e il suo toccante Un breve silenzio. Infine, un grande ritorno: dalla Russia arriva il secondo libro di Ev- genij Vodolazkin, Brisbane. La storia di una rockstar tra memoria e futuro. Buo- ne letture! Infine, vogliamo ricordare insieme a voi una persona speciale che quest’anno ci ha lasciati. Il nostro saluto va ad Anna Vanzan, studiosa, traduttrice, curatri- ce della collana GliAltri, ma soprattutto amica. Anna ha portato in casa editrice tutto il suo amore per l’Iran, che qui è ri- masto insieme al suo indelebile ricordo. Ciao, cara Anna.
Un breve silenzio di Jumoke Verissimo un romanzo ipnotico e potente traduzione di Gioia Guerzoni I n una camera buia un dialogo è accom- pagnato da lunghi silenzi. È così che Prof e Desire trascorrono assieme intere se- rate fino alla mezzanotte, quando lei torna a casa. Nel loro tacere si racchiude tutto ciò che li unisce e li divide, e la loro incapacità di rivelarsi a pieno l’uno con l’altra. Prof è appena tornato alla libertà, dopo dieci anni di prigionia. Da giovane era un celebre atti- vista universitario, pienamente votato alla protesta contro le ingiustizie della società nigeriana. E fu proprio a causa delle sue opi- nioni che subì anni di torture e sofferenze, di cui ancora conserva i traumi. Non riuscendo a reinserirsi nella società e a vivere una vita normale, Prof decide di rinchiudersi in casa, nel silenzio e nel buio dei suoi ricordi. La passione di Desire per Prof ha radici lon- tane. La prima volta che lei lo vide, a Maroko, Prof era un giovane forte dei suoi ideali e la piccola Desire rimase incantata dal suo im- Jumoke Verissimo pegno politico. Questo incontro fu una fol- Nasce a Lagos, in Nigeria, nel 1979 e oggi gorazione che la portò ad appassionarsi alla vive in Canada. Laureata in Letteratura in- lettura e a proseguire con gli studi univer- glese, è editor, copywriter, giornalista free- sitari. Da quel momento Desire ha porta- lance e affermata poetessa tradotta in tutto to sempre con sè una fotografia di Prof. Ma il mondo. quando viene a sapere della sua liberazione, la studentessa non riesce a reprimere il de- siderio di incontrarlo e una sera bussa alla sua porta. I due si ritrovano ogni sera e len- tamente le loro vite si intrecciano, in un’o- ISBN 9791280045256 scurità che non permette loro di vedersi in pagine 288 viso. Con il tempo, il buio da lui imposto ini- formato 15x21 zia a tormentare Desire e rischia di spezzare confezione brossura con aletta la loro intensa ma fragile unione. Un breve prezzo 18 euro silenzio è un romanzo che vi terrà incollati uscita apr 2021 a ogni parola. Una storia che evoca la forza dei sensi e che mostra come privarsene può scatenare sentimenti travolgenti. 6
Dreaming journeys di Jumoke Verissimo Dreams should not lose their way But when they wander into The garage of graveyards and ghostly towns What poems will protest and fight grief? Before now, my eyes became many things A river, a mirror, a flower, a door, a lit bulb It was never cemetery or night Epiphanies, New Poems Now in light, my eyes fall into dusk di Jumoke Verissimo Pulling memories into cascade of tears 2015 Here I am in the hands of my morning desires Where my body has resumed an ended dialogue Here I am: the pot is broken, and Waters have scurried to meet the tree root Can I still dream to ferry the ocean home? Here I am: with my words finding yours Wondering what words were spoken last— Should I still write tomorrow’s poems? 7
Brisbane di Evgenij Vodolazkin biografia di una rockstar traduzione di Leonardo Marcello Pignataro | revisione di Elisabetta Spediacci U na rockstar cinquantenne e uno scrit- tore si incontrano su un volo per San Pietroburgo. Il primo è Gleb Yanovski, virtuoso della chitarra di ritorno da un con- certo parigino. Il secondo è Sergei Nesterov, in arte Nestor, che ha appena partecipato al Salone del libro di Parigi e che dopo poche ore in compagnia del musicista decide di scrivere una biografia su di lui. “L’ennesima”, pensa subito Gleb. Dopo questo incontro, tra i due cominciano anni di appuntamenti in cui Gleb racconta a Nestor il suo passato. Dall’infanzia in Ucraina e dal difficile rapporto con il padre, anch’egli musicista, agli studi all’Università di San Pietroburgo, fino al matrimonio con Ka- tharina e alla scelta di vivere a Monaco. Il filo conduttore dei ricordi di Gleb è il suo rapporto con la musica, che nel tempo ha rappresentato il desiderio di vita, la paura della morte e la ricerca di una strada verso l’eternità. “Il tratto distintivo del musicista Evgenij Vodolazkin non è l’agilità delle dita, ma il ricordo costan- Evgenij Vodolazkin è nato a Kiev nel 1964 te della morte, che deve ispirare non terrore, e vive a San Pietroburgo. Scrittore, filologo ma ottimismo. Non deve immobilizzare, ma e studioso di letteratura slava medievale, è spingere all’azione. In altre parole, la vera uno dei maggiori autori russi contempo- arte deve stare in equilibrio tra la vita e la ranei. I romanzi Lauro e L’aviatore gli sono morte”. E così, quando Gleb scopre di avere il valsi il successo di critica e di pubblico. Nel morbo di Parkinson e di non poter più suo- 2019 con Brisbane è risultato ancora una vol- nare, il delicato equilibrio su cui ha costruito ta tra i finalisti del premio Bol’šaja Kniga. un’intera esistenza sembra distruggersi. In un rapido alternarsi di passato e presen- ISBN 9791280045164 te, di memorie e colpi di scena, Evgenij Vo- pagine 320 dolazkin, nel più intimo dei suoi romanzi, formato 15x21 riflette sul tempo e sulla vita. Gleb scoprirà confezione brossura con aletta che la via per raggiungere Brisbane, la ter- prezzo 16 euro ra dei sogni di sua madre, dove non esistono uscita mar 2021 tempo né morte, non è la musica, e neanche l’amore. La memoria è la sola che può indi- care agli uomini la strada per l’eternità. 8
Quella volta che Vodolazkin trovò un manoscritto che miagolava C he rapporto c’è tra Grigorij Služitel’, poltrone, e di aver fatto la stessa cosa una scrittore russo trentenne, frontman e sera dopo uno spettacolo della compagnia chitarrista della band O’Casey e atto- teatrale in cui Služitel’ recita. Quella vol- re teatrale, e il medievalista Evgenij Vodo- ta però, nel teatro ormai vuoto, ha trovato lazkin? Sicuramente molto un manoscritto che brillava, più di quanto ci si aspetti dal “Amore in questo ro- miagolava, graffiava. E così momento che, come lo stes- manzo è una parola spe- l’ha subito letto e lo ha in- so Grigorij racconta, Vodo- ciale. Perché, come ca- viato all’editor di AST (casa lazkin è stato tra i principali pita alle volte, quello del editrice russa, ndr). “Da quel- sostenitori del suo romanzo gatto Savelij è un amore la volta vado sempre a teatro d’esordio. Nel corso di una con una torcia in tasca”, rac- platonico, la sua forma presentazione de Il mondo se- conta Vodolazkin, “sotto le condo Savelij in una libreria di più pura e più alta.” poltrone potrebbero esserci Mosca, Vodolazkin si è diver- Evgenij Vodolazkin altri capolavori!”. Ovviamen- tito a inventare un aneddoto te le cose sono andate diver- sulla scoperta del libro. L’autore de L’aviatore samente. Quello di cui siamo certi è che il ha raccontato che quando va a teatro ha l’a- romanzo è finito nelle mani di Evgenij Vodo- bitudine di rimanere in sala dopo che tutti lazkin e in poco tempo è diventato un vero e sono andati via per poter guardare sotto le proprio caso letterario in Russia. Le avventure del gatto Savelij raccontano una storia universale, nella quale è pos- sibile intravedere frammenti della vita di ciascuno di noi. Un romanzo di forma- zione di straordinaria dolcezza e ironia che ci farà riscoprire, attraverso lo sguar- do di un protagonista fuori dal comune, l’amicizia, l’affetto, l’amore e la separa- zione. Dalla sua nascita in una scatola di banane Chiquita alla convivenza con un pappagallo stonato, dall’assunzione alla Galleria d’arte Tret’jakov alla condivisio- ne di una bicicletta con un fattorino kir- ghiso, il gatto Savelij ci accompagna per i sobborghi di una Mosca contempora- nea, alla quale Grigorij Služitel’ dedica la sua personale lettera d’amore in questo romanzo moderno e ironico, lirico e let- terariamente ineccepibile. 9
#socialreview i nostri titoli, secondo gli influencer dei libri Cristina Catanese* racconta Toya *caporedattrice di Tropismi “C ome consideri il tuo lavo- ro?”, chiede il professor George Randall a Yussef, un giovane medico per metà inglese e per metà egiziano che mette sullo stesso piano l’ambizione lavorativa e il derivante guadagno. A questa do- manda Yussef non sa rispondere per- Cristina Catanese ché ha passato tutta la vita a pensare classe 1992, ha studia- solo ed esclusivamente a sé stesso, to e lavorato tra Bo- non interessandosi a nulla di quello logna e la Francia per che accade altrove. Tuttavia, sprona- poi trasferirsi a Milano to proprio dal vecchio Randall, accet- dove attualmente vive. ta di andare in Kenya e partecipare Lavora nell’editoria ed alla ricerca per trovare una cura alla è caporedattrice di Tro- lebbra. Yussef parte, accecato dal proprio pismi, un progetto di egoismo e dal proprio narcisismo, web editing e di scrit- pensando che il viaggio e gli studi tura, nato a Bologna potranno essere l’inizio di una bril- nel 2012, che si occupa lante carriera, piena di riconosci- di tematiche culturali a menti e di encomi. Giunto a Nairobi, trecentosessanta gradi. però, l’incontro con Toya, una nativa del posto appartenente alla tribù dei 10
Kikuyu, sovvertirà tutto ciò che ha creduto fino a quel momento e gli farà guardare il mondo da un’altra prospettiva, fatta di altruismo e totale dedizione verso il prossimo. Toya è un romanzo che ci riporta alle nostre origini ancestrali, che ci immerge in una natura incon- taminata, in un mondo animato da credenze politeiste, gentilezza e stupore. La coinvolgente storia d’amore tra Toya e Yussef fa tra- sparire le differenze fra due mon- di molto distanti e diversi fra loro mentre il tangibile e netto distac- co fra ricchezza e povertà – non solo da un punto di vista mate- riale ma anche d’animo – mette Tropismi è un progetto di in discussione chi siamo e quan- web editing e di scrittura, tra to l’ambiente in cui viviamo pos- il giornalismo, la letteratura e sa influenzarci (sia in negativo la critica, nato a Bologna nel che in positivo), seminando fra le pagine un messaggio importan- 2012. Una piattaforma digita- te: smussare il proprio egocen- le di informazione, approfon- trismo e diventare persone mi- dimento e sperimentazione gliori è possibile, basta volgere lo sguardo oltre, verso la solidarietà. culturale che ha come obiet- Leggere Toya è come intrapren- tivo quello di raccogliere e ri- dere un viaggio che ha come fine mettere in circolo le energie, quello di non dimenticare mai le nostre radici, nemmeno se ce ne gli stimoli e gli interessi che siamo allontanati. ciascuno scopre esplorando le proprie competenze e le @tropismi proprie esperienze quotidia- ne. Tropismi @tropismi www.tropismi.it 11
Toya di Ashraf al-Ashmawy un amore in grado di avvicinare mondi lontani traduzione di Elisabetta Bartuli e Giacomo Longhi Y ussef è un giovane medico determi- nato a realizzare le sue ambizioni di ricchezza, fama e prestigio. La sua vita è divisa tra l’Inghilterra, dove abitano sua madre e la sua fidanzata, e l’Egitto, do- v’è cresciuto all’interno di un gruppo sociale elitario. Il suo sogno è quello di rimanere in Egitto per sfruttare le sue conoscenze e apri- re una clinica dedicata ai ricchi signori del Golfo Persico. Un sogno lontano da quello che il padre, un medico che aveva dedicato la vita a curare i bisognosi, avrebbe desiderato per lui. Nonostante Yussef non ami l’Inghilterra e per la sua fidanzata provi soltanto noia è lì che decide di completare il suo dottora- to. L’incontro con un celebre dottore che si mostra interessato al suo progetto spinge il giovane ad accettare di trascorrere qualche mese a cercare una cura per la lebbra in Afri- ca, nella speranza di ottenere il suo appog- Ashraf al-Ashmawy gio economico per creare una clinca al Cairo. Già magistrato e giudice della corte d’ap- Svogliato e timoroso Yussef parte per Nai- pello in Egitto, al-Ashmawy è uno dei robi con l’intento di tornare a casa il prima principali esperti in materia di Contra- possibile. sto al contrabbando di antichità storiche. In Toya, Ashraf al-Ashmawy ci racconta di Con Toya è stato inserito nella long list un’Africa il cui futuro è condizionato dagli dell’International Prize for Arabic Fiction. strascichi che il passato coloniale porta con sé. Attraverso la storia di Yussef, osserviamo i danni che l’Occidente tuttora infligge al con- ISBN 9788899612764 tinente e lo sfruttamento delle popolazioni pagine 248 locali operato dalle reti criminali. Youssef si formato 15x21 accorge del peso dei suoi pregiudizi infonda- confezione brossura con aletta ti quando conosce una tribù di cui fa parte prezzo 18 euro Toya, una bellissima ragazza Kikuyu. Con lei uscita feb 2021 vivrà un amore sconvolgente che gli farà ri- considerare i suoi progetti di vita. 12
Se Raffaello fi non ha in mente una biografia. “Vedete”, racconta, “lui muore giovanissimo, ad aprile del 1520. Pensate bene al momento storico non fosse morto giovane cruciale: siamo nel pieno dello scisma reli- gioso, Lutero ha appena appeso le sue tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg, e Raf- di Andrea Kerbaker faello è praticamente l’artista ufficiale del Vaticano…”. Affascinante contestualizzazio- da Il Sole 24 Ore-Domenica del 30/11/2020 ne, senza dubbio, ma ancora non compren- diamo. “E quindi?”. “Quindi molte volte mi F ebbraio di quest’anno, appena prima sono domandato? Ma, e se non fosse mor- dello scoppio della pandemia. L’appun- to? Se in qualche modo lo avessero salvato? tamento al bar Giamaica è per le undici Magari Papa Leone X lo spediva da Lutero a e mezza. Isabella Bossi Fedrigotti si presen- fargli un ritratto, e magari con questo gesto ta, puntualissima, sulla bicicletta con cui si le relazioni si riallacciavano, lo scisma ri- muove leggera nelle vie di Milano. “Non è entrava… bastava ritardare quella morte di ancora arrivato?”, domanda. “No, di solito qualche mese, mica un’eternità”. Insomma, ha sempre qualche minuto di ritardo”. Lui è prosegue, un racconto in due parti: la prima Stefano Zuffi, facondo narratore della storia realistica, per gli ultimi anni di vita di Raffa- dell’arte in ogni suo aspetto. Da quando l’e- ello; la seconda per immaginarlo ancora vivo ditore Francesco Brioschi ha affidato a Isa- in quel 1520, autore di quel ritratto di Lutero bella e me una collana di narrativa, “Storie e che, potenza dell’arte, ribaltava il corso della vite”, abbiamo pensato a lui per avere anche storia. un racconto artistico. Ci sono idee che non vogliono discussione: Il potenziale autore arriva trafelato tre minuti basta metterle su un tavolo e tutti sanno che più tardi, il faccione rotondo gioviale che gli sono giuste. Non siamo neppure a metà del conosciamo, la “Gazzetta” che sporge dalla calice che il progetto è varato, da finire entro tasca dell’impermeabile. Chi conosce anche l’anno, naturalmente, per rispettare l’anni- solo per sentito dire il Giamaica, bar degli versario. Tanto Zuffi è scrittore rapido, anche artisti nel cuore di Brera, si sarà già figura- se il romanzo non è il suo terreno abituale. to un aperitivo alcolico, di quelli che hanno Infatti, pur se con qualche ora di ritardo, ri- reso leggendari il locale e i suoi frequenta- spetta tutte le scadenze, fornendo anche delle tori; macché: la Bossi Fedrigotti, nonostante immagini che, in un bianco e nero rigoroso, la sua famiglia produca un eccellente vino, è devono contrappuntare il racconto. Anche il astemia, e chiede una noiosa spremuta; Zuffi titolo, Raffaello non deve morire, è farina del e io ci accontentiamo di un sobrio, borghe- suo sacco, frutto di un dialogo estivo con un sissimo calice di bianco con quattro patatine amico. Insomma, per i curatori della collana in croce. Tanto per far scaturire idee da Zuffi una di quelle fortunate circostanze in cui con l’alcol non è certo necessario: quasi non ci poco lavoro il libro è bell’e pronto, cotto e da siamo seduti che ha già snocciolato un paio mangiare, per i lettori che desiderano diver- di racconti a suo dire adatti alla collana. tirsi con un po’ di fantaarte. Niente male; però, per qualche motivo, le idee non convincono appieno. “A meno che – incalza lui – non pensiamo a Raffaello”. Anche qui, la Bossi Fedrigotti e io storciamo un po’ il naso: nell’anno delle celebrazioni raffaellesche, sul pittore urbinate sono pre- viste pubblicazioni a decine; di una in più non si sente davvero la necessità. Ma Zuf- 13
Raffaello, il potere e il denaro di Stefano Zuffi autore di Raffaello non deve morire S i chiude l’infausto 2020, e fra gli osta- (un breve epistolario, una lettera scritta a coli, le cancellazioni e le aperture solo due mani con Baldassar Castiglione e indi- parziali va in archivio anche il calenda- rizzata a Leone X, alcuni non indimenticabi- rio delle manifestazioni dedicate al quinto li sonetti), ma queste testimonianze dirette centenario dalla morte di Raffaello. Resta e le numerose fonti coeve ci restituiscono la scia lievemente malinconica di non aver un giovane uomo del tutto consapevole del potuto celebrare il grande pittore come proprio talento, impegnato nel rivendicare avrebbe meritato: inevitabilmente, ci siamo un nuovo status per la pittura, che va più appena potuti affacciare sulla soglia del- considerata una attività “meccanica”, di alto la sua meravigliosa grandezza. Certo non è artigianato, ma una creazione intellettua- le: ut pictura poesis. Negli stessi anni, anche Raffaello conosceva alla per- personalità come Leonardo, Michelangelo e fezione le dinamiche del po- Dürer stavano confermando, da diverse an- golature, la supremazia della mente sulla tere, e nei dodici anni trascorsi mano. Ma Raffaello si è spinto più avanti. al servizio della curia pontificia Figlio di un artista di corte (il padre Giovan- ha saputo conquistare un ran- ni Santi, ottimo pittore, è anche autore di un go di protagonista assoluto. lungo poema encomiastico dedicato al duca di Urbino Federico da Montefeltro), Raffaello mancata l’occasione di rivedere, dal vero in conosceva alla perfezione le dinamiche del riproduzione, alcune delle sue opere; e ma- potere, e nei dodici anni trascorsi al servizio gari rievocare l’esaltante scenario culturale della curia pontificia ha saputo conquistare del primo Cinquecento, soprattutto nella un rango di protagonista assoluto. Grazie Roma dei papi Giulio II e Leone X. Non c’è all’appoggio de concittadino Bramante, a stato forse abbastanza tempo per ritrova- venticinque anni Raffaello viene ammesso re anche l’uomo dietro la luminosa figura nella esclusiva cerchia di papa Giulio II e ot- dell’artista. E Raffaello si rivela invece un tiene la commissione della decorazione delle personaggio di grande spessore. Possediamo Stanze: nel giro di pochi anni Raffaello sarà un numero limitato di scritti di suo pugno letteralmente travolto da un susseguirsi di 14
ben remunerate occupazioni. Non è “solo” il pittore di riferimento della Roma papale, ma anche il conservatore delle antichità vatica- ne, il responsabile del piano regolatore della città, l’architetto capo della Fabbrica di San Pietro, l’estensore di una mappa archeolo- gica di Roma antica, e altri incarichi ancora. Si può comprendere come a partire dal 1514 Raffaello abbia davvero pochissimo tempo per impugnare personalmente il pennello: meglio coordinare e dirigere una ben attrez- Classe 1961, milanese, stori- zata bottega, nella quale operano alcuni dei co dell’arte. Si occupa di di- migliori giovani talenti del primo Cinque- vulgazione attraverso mezzi cento. Raffaello fornisce per lo più i disegni disparati: la pubblicazione preparatori (stupendi), che i suoi collabora- di libri in Italia e all’este- tori traducono in pittura. Nel frattempo, ri- ro, la curatela di collane, la valeggia vittoriosamente con Michelangelo collaborazione con rubri- e i suoi accoliti, si trasferisce in un alloggio che radiofoniche e riviste, la molto confortevole a due passi dal Vaticano partecipazione all’attività di acquistando un palazzetto costruito proprio associazioni culturali. Negli da Bramante, e usa una parte dei lauti guada- ultimi anni si è occupato di gni per altri azzeccati investimenti immobi- organizzare e curare mostre liari a Roma. Alla sua morte Raffaello lascia di arte antica e moderna in un’eredità molto cospicua, valutata in circa diverse città d’Italia. 16.000 ducati d’oro, di cui 5000 in contanti e gli altri investiti in terreni e case. Pittore di- vino, non c’è dubbio: ma anche oculatissimo imprenditore. “S uperata la nuova, abbagliante impressione di colore, cominciano ad apparire, sempre più vivide le figure del papa seduto e dei due primi cugini, disposti ai suoi lati come guardie d’onore. A destra del pontefice, il cardinal Giulio de’ Medici, di tre anni più giovane. “Fedelissimo e obbedientissimo”, Giulio è davvero il suo consigliere più fidato nelle in- garbugliate questioni politiche. Nell’incarnato scuro e nei profondi occhi neri, Raffaello ha lasciato trapelare le note origini ancillari: Giulio è infatti figlio di un fugace amplesso tra Giuliano de’ Medici e una serva mulatta. Nato un mese dopo la sciagurata morte del padre, ac- coltellato in cattedrale durante la congiura dei Pazzi, è stato riconosciuto e accolto nella famiglia. Politico fine e accorto, la sua carriera in Curia non ha conosciuto so- ste: vicecancelliere di Santa Romana Chiesa, è anche arcivescovo di Firenze, e pur risiedendo stabilmente in Vaticano accanto al cugino papa continua a tessere la tela del ritorno al potere dei Medici sulla città. A prima vista, nel quadro di Raffaello, Giulio sembra distratto, un po’ assorto. Il suo occhio non pare posarsi su nulla: ma forse sta già guardando al futuro, alle spalle di Leo- ne, a chi ne sarà, un domani, il successore”. Stefano Zuffi, Raffaello non deve morire Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi da Wikipedia 15
Karlsruhe è un acquario illuminato dal neon di Sofia Nanu autrice di Ti Jean. Immaginando Kerouac U na mattina dell’estate del 2015 mi svegliai invasa dall’im- provvisa voglia di andare a trovare una cara amica in Germa- nia; non vedevo Benedetta da più di un anno e non ci volle molto tempo per prendere un aereo e ritrovarmi a respirare l’aria di una nuova terra. Dopo qualche giorno di permanen- za a Gütersloh, la piccola cittadina SOFIA NANU dove abitava, stabilimmo che sa- nata a Roma nel 1996, Sofia Nanu rebbe stato divertente fare visita a studia Cinema, televisione e nuovi mia sorella a Karlsruhe; nell’arco di media presso l’Università di Roma un’oretta, eravamo sulla strada con Tre. Nel 2017 si è classificata prima in spalla due zaini e correndo, pun- al Concorso regionale per sceneg- tualmente in ritardo, verso il treno giatori della Fondazione Rosselli- ni. Nel 2019 con Ti Jean ha vinto il per il profondo sud della Germania. Premio internazionale di Lettera- tura Città di Como per la sezione inediti. Karlsruhe di notte sembrava un acquario illuminato dai lampioni e dalle insegne al neon. Eravamo in un pub inebriate di frumento to- stato, Benedetta continuava a chiacchierare con un tedesco e io ripetevo dentro di me che il treno sarebbe partito all’una e quaran- 16
tacinque e noi saremmo partite con lui per di vigne e fiumi vorticosi e poi la Sassonia attraversare la Germania dirette ad Ambur- e le sue foreste antiche, impenetrabili che go. Tanto più saliva la birra, tanto più l’ora- potevo solo guardare e poi, tutta l’umanità rio sfumava trasformandosi in un insieme accanto, dietro e davanti a me che si spo- di numeri illogici e trascurabili ma sapevo stava e si sedeva mentre Benedetta russava che non potevamo tardare, l’ansia e la voglia e faceva ridere i ragazzini, ero una ragazza di andarmene era più forte di me come una qualunque davanti a un semplice finestrino, spinta d’energia sulla schiena. Ogni volta che vedevo il mondo sfiorarmi appena e ne sen- devo partire mi sento strana, agitata, eccita- tivo la velocità. ta, mi sento innamorata e quel giorno quelle “Si può sempre andare oltre, oltre – non si emozioni mi attraversavano completamente finisce mai” diceva Jack Kerouac, anima no- come se arrivare al treno fosse una corsa ad made che ha fatto del viaggio la sua ragione ostacoli per raggiungere l’appagamento più di vita, il ponte per arrivare alla sua libertà. sincero, così in pochi minuti scappammo dal Decidere di scrivere e riscrivere la vita del locale come ladre nella notte più scura. celebre scrittore “on the road” significava La stazione si ergeva verso il cielo di fronte immergermi completamente in un flusso a noi, prendemmo i biglietti in un tempo re- ininterrotto di sensazioni che avevo provato cord e corremmo verso il binario sette; il tre- sulla mia pelle, ripercorrere situazioni che no arrivò in perfetto orario e in una manciata avevo vissuto e immaginare e costruire mon- di secondi ci sdraiammo occupando quattro di che Jack aveva visitato, cose che aveva fat- sedili, sfinite dalla corsa, dalla troppa birra to ed emozioni che aveva sentito dall’altra e dal poco cibo e cademmo in un sonno sur- parte dell’oceano ottanta anni fa. reale. Il viaggio notturno in treno per attraversare Erano quasi le tre di notte quando ci fer- la Germania è stato una delle diverse espe- mammo a Francoforte per una coincidenza rienze di viaggio che ha ispirato la mia scrit- di mezz’ora, per quel poco tempo, decidem- tura e che mi è servito anni dopo a scrivere mo di uscire dalla stazione, Benedetta do- Ti Jean. Immaginando Kerouac. veva fumare e io volevo camminare su una La vita che dimora lungo i binari è eclettica, superficie immobile. Quando ci ritrovammo siamo tutti diretti verso mete sconosciute davanti alla piazza centrale, la visione fu e, tuttavia, ci ritroviamo nel senso di fami- bizzarra: folle di uomini e donne danzava- liarità e di calore nei caffè presi al bar, ne- no ubriachi per le strade, cadendo a terra e gli sguardi davanti ai finestrini, nei libri che ridendo tra grida lontane che echeggiavano leggiamo per ingannare il tempo, nel silen- nella piazza, era un sabato sera e la città era zio che ci distende e nel rumore del motore ancora immersa in residui di feste e deliri; che ci tiene svegli. un barbone si avvicinò barcollando e ma- Ti Jean. Immaginando Kerouac racchiude le sticando una gomma e mi chiese di rollargli tracce del piccolo Jean, del dubbio prima di una sigaretta, poi prese a parlare in tedesco ogni scelta, della sua vita come viaggio perpe- e iniziammo una conversazione primordiale tuo, come fame insaziabile di andare oltre. in cui gesti e toni di voce incarnavano le no- stre parole, in qualche modo ci capimmo e sentii di conoscerlo. Di nuovo in treno, mi costrinsi a tenere gli occhi aperti quando l’alba si affacciò sul Ti Jean. fianco di una montagna e finii per passare Immaginando Kerouac un tempo indeterminato a cercare di cattu- rare i paesaggi e il mutare incessante della di Sofia Nanu Germania che scorreva come i ricordi di una vita intera; vidi le colline dell’Assia gonfie pagine 144 | 15x21 | 16 euro 17
Primo Levi / L’ uomo ha sviluppato la necessità di Riuscite a riconoscere il si- conservare la memoria di sé e del suo gnificato di queste parole passato. Trasmettendo la sua espe- rienza vissuta attraverso testi, oggetti, mo- che sono entrate nel voca- numenti e lasciando così una prova materia- bolario italiano? le del suo vissuto. Queste tracce di vite che non ci appartengono ci affascinano, tant’è Know-how: che esistono numerose discipline preposte 1. Nel linguaggio dell’industria, a conservare il passato: la storiografia, l’ar- complesso di conoscenze ed cheologia, il restauro. Ognuna di queste si esperienze tecniche non brevet- avvale di metodi e teorie specifiche, che de- vono rispondere ad alcune domande fonda- tate, talvolta di carattere segreto, mentali: come si può mantenere vivo il pas- utili o necessarie al conseguimen- sato? Dandogli un aspetto contemporaneo? to di determinati scopi industria- Cercando di riportare l’oggetto o il testo in li, quali il miglioramento tecnico questione al suo stato originale? Lasciando qualitativo o quantitativo dei pro- che mostri i segni del tempo? O, addirittu- cessi di produzione, lo sviluppo ra, permettendo che sparisca dalla memo- delle ricerche, il perfezionamen- ria collettiva, ridisegnando al suo posto una to dei controlli, ecc. 2. In senso nuova narrativa? estens. e fig., il possesso di spe- In Primo Levi: Miti d’oggi Bruno Osimo utiliz- cifiche cognizioni che consentono za varie tecniche di memorializzazione per di svolgere in modo eccezional- ridare contemporaneità ai testi di Levi. Ser- mente proficuo i proprî compiti vendosi di parole e modi di dire inglesi che si sono inseriti nel lessico italiano contem- (direttivi o comunque di notevole poraneo, l’autore traccia l’esperienza di vita responsabilità) in un’attività o im- di Levi e la compara alla nostra quotidianità. presa anche non industriale. Frammenti dei testi di Levi, modi di dire di ogni giorno e dell’esperienza della vita quo- Brainstorming: tidiana vengono uniti per creare una rifles- Tipo di lavoro di gruppo nel quale sione linguistica che compara e crea ordine più esperti riuniti insieme espri- nell’analisi di vite così diverse. mono liberamente le loro idee, Osimo ci racconta Primo Levi attraverso anche astruse o paradossali, cir- episodi della sua vita meno conosciuti e ca un determinato problema, al con graffiante ironia. Un libro che aiuta a fine di rendere possibile, con la riflettere su come meglio rendere memoria, loro combinazione, di trovare una il 27 gennaio, a una tragedia che ha segnato la storia. Sfatando il mito di Levi e la sim- soluzione originale e brillante del bologia legata al suo ricordo, Osimo lo rac- problema stesso. 18
/ Miti d’oggi Da influencer a storytelling, da just eat a min- dfulness, ogni capitolo di questo insolito sag- gio si ispira al linguaggio contemporaneo e lo accosta in chiave ironica alle immagini dei capolavori di Primo Levi. Quel che emerge è un’evidente contraddizione tra la sua felicità e la nostra apatia. Il risultato è un libro che va oltre la retorica che accompagna il ricordo della figura di Primo Levi. Bruno Osimo è nato a Milano nel 1958. Dal 1980, dopo aver conse- guito una laurea in Lingue e letterature straniere e un dottorato in Semiotica presso l’Università degli Studi di Milano, è traduttore dal russo, da cui ha tradotto, tra gli altri, Čhecov, Tolstoj, Dostoevskij e Bulgakov. Attual- mente insegna alla Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”. pagine 196 | 15x21 | 18 euro conta attraverso la sua esperienza di uomo. L’antieroe moderno il challenge se lo pone da solo Un libro che fa riflettere sulla parola come e tendenzialmente non ha bisogno di dimostrare espressione della nostra realtà. niente a nessuno. Primo, di ritorno da Monowitz, dopo otto mesi di peregrinazioni, si rende conto Estratto da Primo Levi. Miti d’oggi che lo aspettano nemici esterni e interni, e luci- “Tecnicamente, il challenge è una calunnia, ossia damente intuisce che saranno quelli interni i più è qualcuno che insinua che noi non siamo in gra- insidiosi. do di fare qualcosa. Davanti a tale insinuazione Il mondo al quale torna è ancora pieno di eroi epi- ognuno di noi ha un’alternativa: accettare questa ci, eroi di guerra, della resistenza, pieno di con- insinuazione, oppure reagire per dimostrare che è fronti fisici, di rese dei conti tra nemici esterni. infondata. In quest’ultimo caso si attribuisce va- Lui è avanti di molte lunghezze, già alle prese con lore e stima all’insinuatore e si decide che vale la nemici interni creati dalla sua mente anche in re- pena di faticare per dimostrare che ciò che sostie- azione alle torture fisiche e psichiche subite nei ne non è vero. due anni precedenti. Generalmente i challenge interpersonali sono più In una cultura definita dal mito dell’uomo che teatrali e fanno più spettacolo, ma sono, anche, non deve chiedere mai, si sente un pesce fuor quelli di altri tempi. L’eroe epico non fa che rice- d’acqua. ” vere challenge e passa la sua vita narrativa a di- mostrare qualcosa a qualcuno. 19
Nasce Francesco Brioschi Librerie Con l’inaugurazione della Libreria Cremasca prende il via il nuovo progetto imprenditoriale dell’editore Brioschi Nel 2020 è nata Francesco Brioschi Librerie, un nuovo progetto imprenditoriale della no- stra casa editrice. L’obiettivo è creare una rete di librerie sul territorio nazionale con un inedito rapporto tra Editore e librai e una forma contrattuale innovativa per il mercato librario. Il modello prevede una stretta siner- gia tra libreria e food, uno spazio che vuole essere di cultura, condivisione e convivialità con un’attenzione particolare ai più piccoli. “Il progetto di Francesco Brioschi Librerie è proporre alle librerie aderenti un contratto di associazione in partecipazione”, racconta Francesco Brioschi”. I librai godono di massi- ma autonomia e di condizioni particolarmen- te favorevoli, affinché possano far crescere al meglio la loro impresa. Stiamo valutando nuove aperture in Italia e la prossima sarà una libreria a Milano, in via Santa Valeria 5, vicino alla sede della casa editrice”. 20
C on la nascita a Crema della nuova Libreria Cremasca, che ha spostato la sua sede nella nuova palazzina ri- strutturata di via Matteotti 10/12, è iniziata l’avventu- ra nel campo del mercato librario dell’editore Brioschi. La nuova libreria è sviluppata su tre piani. Il piano terra è diviso in due parti; da un lato la libreria vera e propria, con la zona pensata per la letteratura per l’infanzia e un ampio spazio pensato per l’organizzazione di eventi, letture e labo- La storia ratori con un’attenzione particolare ai bambini. L’altra metà del piano terra ospita invece il bistrot Fuoriporta, gestito da 1921 Nasce a Crema la Libreria Editrice Luca Bandirali, la cui attività comincerà nel 2021. Buona Stampa, dedicata alla dif- La libreria prosegue al primo piano, dove è possibile trovare fusione della stampa cattolica e di pubblicazioni di ogni genere, nuove e usate, e un importante pubblicazioni legate al territorio catalogo di libri dedicati a Crema e al Cremasco, la cui diffu- cremasco. sione è da sempre tra le missioni della libreria. 2017 Al secondo piano, l’ultimo, si trova invece una sala conferen- Sulle ceneri della vecchia libreria ze in grado di ospitare fino a quarantacinque persone, che Buona Stampa, per iniziativa di Ga- sarà utilizzata per eventi organizzati dalla Libreria Crema- briele Cavallini e Matteo Facchi, na- sca, ma anche a disposizione per essere affittata a chiunque sce la Libreria Cremasca. ne abbia necessità. La Sala Francesco Brioschi è attrezzata 2020 con impianti audiovideo, computer e connessioni alla rete La Libreria Cremasca diventa la pri- in modo da poter ospitare conferenze, presentazioni e pro- ma libreria aderente al nostro pro- iezioni. getto Francesco Brioschi Libreria, traslocando nella nuova sede di via La Libreria Cremasca sarà aperta da martedì a sabato con Matteotti 10/12. orario 9,00-12,00 e 15,00-19,00 e la domenica con orario 10,00-12,30 e 15,00-19,00. 21
In occasione del Giorno della Memoria del 27 gennaio, vi proponiamo una selezione dei no- stri libri dedicati al ricordo dell’Olocausto, per raccontare, riflettere e comprendere la pagina più buia del XX secolo. Questa, quindi, è pro- pagine 540 formato 15x21 prio la storia di un prezzo 18 euro nome, della famiglia ebrea che lo porta, delle tante esperienze di uomini e donne che semplicemente sono diventati la “Storia”. Un libro che bisogne- rebbe far leggere in tutti i licei d’Italia. Ha il pregio di farti rivivere l’orrore dell’Olocausto pagine 364 quasi come se fossi lì formato 15x21 anche tu. prezzo 20 euro Il Corriere della Sera 22
Ogni storia che leggerete in questo libro è una testimonianza di ciò che è accaduto ve- ramente a sei ragazzi più di settant’anni fa. Heinz, Trude, Ruth, Martin, Suzanne e Arek vivevano in casa con le loro famiglie. Andavano a scuola, si divertivano con i loro amici, avevano hobby e speranze per il loro futuro. Poi un giorno le loro vite cambiaro- no per sempre. Non avevano fatto niente di male. Erano semplicemente nati nelle fa- miglie sbagliate e vennero perseguitati per questa sola ed unica ragione: erano ebrei. Nelle pagine finali di questo straordinario graphic novel potrete trovare un ricco glos- sario, le date storiche e la sitografia, che aiuteranno a capire meglio il significato e il contesto degli avvenimenti. I sopravvissuti lanciano il loro grido di speranza. pagine 112 | 20,5x28,5 | 14,90 euro Andrea e David adorano immaginare paesag- gi meravigliosi e raffigurare cieli stellati. Un giorno, le stelle che amano tanto disegna- re compaiono per le strade della Germania. David ne ha una cucita sul cappotto; anche Andrea desidererebbe tanto averne una tut- ta sua, ma per qualche ragione, che nessu- no gli spiega, lui non potrà mai possederne una. Finché, durante un gioco, non gli capi- terà l’occasione di rubare quella dell’amico e di appuntarsela sul petto. Andrea però non avrebbe mai potuto immaginare che quella stella, così diversa da tutte quelle che bril- lano nel cielo, avrebbe cambiato il suo de- stino... Logo IED - versione a Colori con la collaborazione di pagine 40 | 21x25 | 15,90 euro 23 1.
del periodo dello Shah, è stata diretta da Nasser Taghvai, apprezzato regi- sta e candidato alla Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1999. Accanto a lui altre figure iconiche del cinema e del teatro iraniano, su tutti il prota- gonista Gholamhossein Naghshineh, tra i grandi interpreti teatrali persia- ni. Molti di loro avrebbero visto ter- Mio zio Napoleone minare le loro carriere all’indomani della rivoluzione. L’influenza di questa grande serie La serie culto cult è però rimasta; nelle copie clan- destine del libro vendute in tutto l’Iran, nei dvd illegali che vengono bandita dall’Ayatollah distribuiti ancora oggi, nelle punta- te caricate illegalmente su YouTube M ahmoud Dowlatabadi, forse (rigorosamente in lingua persiana, il più grande scrittore irania- senza sottotitoli). Pezeshkzad conti- no a non aver seguito la via nua a influenzare la società iraniana, dell’esilio in seguito alla rivoluzio- malgrado tutto. ne del 1979, una volta ha detto che “Iraj Pezeshkzad sarebbe milionario se ricevesse le royalties per le decine di migliaia di copie pirata del suo ro- manzo che circolano in Iran”. Invece Mio zio Napoleone (pubblica- to a novembre da Brioschi Editore) rimane bandito nell’Iran post-rivo- luzionario, e il suo autore vive esu- le in Francia da più di quarant’anni. Nonostante questo, la sua influenza sulla società iraniana rimane; questo non solo per la diffusione del libro, ma anche e soprattutto per l’enorme successo ottenuto dalla serie televi- siva omonima tratta dal romanzo e prodotta nel 1976, solo tre anni dopo Mio zio Napoleone la pubblicazione del romanzo. Iraj Pezeshkzad La serie, realizzata in diciotto episodi pagine 464 dalla National Iranian Radio and Tele- formato 15x21 vision, le vecchia televisione pubblica prezzo 20 euro 24
i muovevano al riTmo del rumore dei suoi Passi : smack smack smack LA PERSIA . RACCONTATA AI BAMBINI Nella terra dei mostri e degli esseri umani ogni creatura, quando cammina, fa un rumore diverso. Giganti, orchi, mostri non fanno più paura, vivono e giocano insieme a noi… E la diversità diventa l’unica nota di colore in un mondo in bianco e nero. Arrivano i mostri Hadis Lazar Gholami illustrazioni di Negin Ehtesabian pagine 36 | 20x27 | 12.90 euro 25
Per fare editoria per l’infanzia bisogna sapersi emozionare intervista a Margit Wiesmann direttrice di Francesco Brioschi Editore S ei direttrice della casa edi- Qual è secondo te il compito di trice Francesco Brioschi un editore che pubblica lettera- Editore, ma al tempo stesso tura per l’infanzia? ti occupi delle scelte editoriali di Valentina Edizioni. Come co- Innanzitutto sapersi ancora emo- niughi le due cose? zionare. Cosa che faccio sempre, quando prendo in mano un albo. Beh, molto semplice. Valentina Rimanere sempre un po’ bambini Edizioni è un po’ dentro. Saper ascol- come il primo amo- tare i piccoli lettori e re. La passione per i loro genitori. Dare l’editoria nasce dal- uno sguardo sul la letteratura per mondo, affrontare i più piccoli ed è temi importanti con proprio con gli albi un linguaggio sem- illustrati che abbia- plice. Questi cre- mo cominciato. Poi, do che siano alcu- strada facendo, sia- ni degli ingredienti mo cresciuti. Sono fondamentali per arrivati i romanzi, i pubblicare libri per primi viaggi in Iran, bambini di qualità. a Mosca e a Sharjah. E, come sempre, mi Qual è l’albo illu- appassiono a quel- strato di Valentina lo che faccio. Ov- Edizione che hai viamente Francesco nel cuore? Brioschi Editore ha tante figure importanti intorno, Questa risposta è davvero diffici- nonché una redazione molto qua- le. Il nostro catalogo vanta tantis- lificata. Io partecipo a tutte le fasi sime meravigliose storie. Sarebbe della lavorazione. Ma è il grande semplice nominare i nostri best- team di Brioschi che fa il resto. seller. Ma io vorrei invece citare un libro che bestseller non è di- 26
ventato: Il bambino delle nevi e il momento, leggere ci ha permesso mantello dai mille usi di Birgitta Sif di volare con la fantasia. E il 2021 e Hiawyn Oram. Me ne sono inna- non sarà da meno. Abbiamo tan- morata non appena ho sfogliato ti nuovi progetti da realizzare, tra le prime pagine. Quest’albo illu- cui una bellissima collana I Pen- strato, dai toni poetici e fiabeschi sierosi di Luca Novelli. Novelli di e dalle illustrazioni delicatissime, solito si occupa di scienza. Questa è la storia di un bambino che fa un volta invece ha deciso di scrivere gesto piccolo ma rivoluzionario. di filosofia per bambini, con libri Può insegnare ai giovani lettori dedicati alla felicità, all’amicizia come ogni nostra azione, anche la e alla libertà. Tutti temi estrema- più piccola, abbia un impatto di- mente attuali. Quest’anno ci è sta- retto sul mondo. Mai come in que- ta tolta un po’ di libertà, ma l’ami- sto momento la dolce storia del cizia ci può dare la felicità e presto Bambino delle nevi è appropriata. torneremo a una vita normale, ne Vi farà emozionare, ne sono certa! sono certa. Per i più piccoli invece arriverà presto una nuova collana Un’anticipazione sui progetti della nostra autrice di punta, Ro- futuri? cio Bonilla. Si chiamerà Babymoni e accompagnerà i bambini dagli Il 2020 è stato una grande anno per zero ai tre anni alla scoperta del- Valentina, nonostante il momen- le prime parole. Perché non è mai to difficile. Siamo rimasti sorpre- troppo presto per iniziare a legge- si dai bellissimi risultati ottenuti. re! Forse proprio per le limitazioni del L’avaro Dollaro ha in mente un gioco. Vuole abbattere tutti gli al- beri della foresta e pescare tutti i pesci dell’oceano. Ogni volta de- sidera di più, sempre di più… Ma cos’è un mare senza pesci? E una foresta senza alberi? Sarà il Bam- bino delle Nevi a farci scoprire che un piccolo albero ha l’enorme potere di salvare il mondo. Una delicata storia sul grande va- lore delle piccole cose, illustrata pagine 32 | 25x27 | 13,90 euro dalla magica matita di Birgitta Sif! 27
A Daria De Pellegrini il Premio Como 2020 la premiazione sarà in primavera P er il Premio internazionale di lette- contempo si spera di poter riprende- ratura Città di Como è stato l’anno re con le crociere sul lago alla scoper- dei record, quantificato nei 3300 ta delle sue meraviglie. Intanto però, volumi che, per le varie categorie, sono i vincitori sono già stati annunciati. stati proposti alla giuria tecnica, presie- Tra loro alcuni grandi nomi, soprattutto duta quest’anno da Andrea Vitali e im- nella saggistica, come Corrado Augias, preziosita dall’ingresso di Piergiorgio Francesco Costa, Luca Ricolfi e Mina Odifreddi. Welby. Un record offuscato dalla pandemia, Come ogni anno, per noi è stato particolar- che ha impedito lo svolgimento del- mente interessante seguire i risultati del- la premiazione, inizialmente previ- la sezione dedicata alla narrativa inedita. sta per l’8 di novembre a Villa Olmo. La vincitrice di quest’anno è stata Daria De Si tratta solamente di un rinvio, come Pellegrini con La bambina sul davanzale. assicurato dal presidente del premio, De Pellegrini si aggiunge a Margheri- Giorgio Albonico; la cerimonia finale si ta Nani (candidata allo Strega 2020) e terrà in primavera, non appena le con- Sofia Nanu nell’elenco dei vincitori del dizioni lo permetteranno, e in quell’oc- premio pubblicati da Francesco Brioschi casione saranno svelate integralmente Editore. Il suo romanzo è previsto in le graduatorie delle varie categorie. Al uscita nel mese di giugno. Con le trecce e gli stivali sporchi di fango come nell’ultimo giorno di vita, Lara, una bambina fantasma,osserva i genitori dal da- vanzale della loro finestra. In quella famiglia si era sempre sentita un corpo estraneo, la re- altà del suo paese era troppo meschina, così se n’era costruita un’altra, fatta di letture, se- greti e piccole trasgressioni, fino al giorno in cui tutto era precipitato, letteralmente. Daria De Pellegrini Nata a Falcade, tra le Dolomiti bel- lunesi, ha insegnato Italiano e Sto- ria per oltre trent’anni. È autrice di romanzi e racconti con cui ha ot- tenuto vari riconoscimenti, tra cui il Premio letteratura per l’infanzia Sardegna nel 2005 e il Premio Fron- tiere-Grenzen nel 2017. 28
Tutti i vincitori del celebre attore moscovita. La sce- neggiatura della cerimonia è stata basata sul libro appena pubblicato di del Bol’saja Kniga ‘20 Mikhail Vizel Pushkin. Boldino. Qua- rantena. Ad aggiudicarsi la XV edizione è sta- to Alexander Ilichevsky (che già nel 2010 era arrivato secondo con il suo romanzo Pers), che ha preceduto nel- le preferenze dei giurati Timur Kibi- N onostante le difficoltà dovute rov e Shamil Idiatullin (che replica alla pandemia, si è tenuta nel il terzo posto ottenuto nel 2017). Il mese di dicembre l’edizione premio dei lettori è invece andato a 2020 del prestigioso Bol’saja Kniga, il Mikhail Elizarov. più importante premio letterario per Francesco Brioschi Editore è da sem- le opere in lingua russa, organizzato pre molto interessato alle tendenze come ogni anno dal Centro per il sup- dell’editoria russa. Nel corso degli porto della letteratura domestica. anni vi abbiamo proposto i volumi di Si è trattata di un’edizione specia- alcuni degli autori più importanti del le del premio, che celebrava la sua Bol’saja Kniga, a partire da Dmitrij quindicesima edizione. Nelle parole Bykov, vincitore della prima edizione del presidente Vladimir Grigoriev, il del 2005 con Boris Pasternak e terzo Bol’saja Kniga è nato come un proget- posto nel 2011 e nel 2018 con Giugno, to a lungo termine per la promozio- pubblicato in Italia da Brioschi. ne dell’editoria russa e ad oggi quelle A Bykov si aggiungono Evgenij Vo- aspirazioni sono state rispettate; è un dolazkin, vincitore nel 2013 con Lau- punto di riferimeno non soltanto per ro, secondo nel 2016 con L’aviatore, i lettori, ma anche per gli editori russi tradotto da Brioschi Editore, e nella e internazionali. short list del 2019 con Brisbane, che La cerimonia di premiazione ha ab- pubblicheremo a marzo 2021. Altri bandonato per questa edizione la protagonisti del Bol’saja Kniga sono storica di Casa Pashkov, lo splendido stati Ljudmila Petruševskaja, vincitri- edificio neoclassico di proprietà della ce del premio speciale per i contributi Biblioteca di Stato Russa, sede delle alla letteratura nel 2018 di cui abbia- precedenti cerimonie, per accasar- mo pubblicato La bambina dell’hotel si all’Electrotheatre Stanislavsky, già Metropole, e Grigorij Služitel’, che con Teatro Drammatico “Stanislavsky”, il suo romanzo d’esordio Il mondo se- sviluppato nell’edificio in cui aveva condo Savelij ha ottenuto il secondo sede negli anni venti il laboratorio posto nell’edizione 2019. 29
Cupole, che passione! di Franca Caliò, Caterina Lazzari ed Elena Marchetti estratto da Architetture in superficie. Osservare il mondo con gli occhi della matematica I n questo caso non ci occupiamo periodo per Berlino, culminato con la di un edificio di nuova costruzio- costruzione del Muro nel 1961, le cui ne, ma della ristrutturazione di un tracce si possono vedere ancora oggi, edificio più antico, il Parlamento di proprio nelle vicinanze del palazzo. Berlino, che è avvenuta tra il 1992 e Distrutto più volte dai bombarda- il 1999 a opera dell’architetto inglese menti e da un incendio, rappresenta, Norman Foster. comunque, l’anima della rinascita Berlino è una città che nel secolo di Berlino, alla caduta del Muro nel scorso ha molto sofferto, e i segni di 1989. Nell’ottobre del 1990 ospita la questa sofferenza sono dolorosi e di- prima seduta del Parlamento della scussi come la sua memoria: rinno- Germania unita, e ne diventa la sede vati, trasformati, ma mai cancellati. ufficiale. A quel punto se ne decide La sua storia difficile è il punto di la ristrutturazione, che viene affida- partenza per il suo presente fatto di ta a seguito di un concorso allo stu- partecipazione e nuovo slancio verso dio d’architettura Norman Foster & il futuro. Partners. Il Reichstag è un edificio che, sen- L’architetto ha dichiarato che duran- tendo fortemente l’influenza della te i lavori si è reso conto della gran- sua storia, ne è diventato simbolo, de presenza di segni storici nell’edi- al punto che nonostante il suo nome ficio, e per la loro potenza ha deciso corretto sia Deutscher Bundestag di non eliminarli, ma di rapportarsi a (“Parlamento tedesco”), i berlinesi essi. L’edificio storico quindi è rima- continuano a chiamarlo con il nome sto, mentre la cupola e tutte le parti che assunse ai tempi del governo di di giunzione sono nuovi, e i punti nei Hitler, il Parlamento del Reich. Isti- quali i due si incontrano sono resi tuzione che in quel periodo era stata ben evidenti. svuotata di funzioni e di senso. La cupola, che è alta 23,5 metri e ha Dall’inaugurazione del 1894, il Rei- un diametro di 40 metri, è realizza- chstag ha vissuto tutti i passi più de- ta con uno scheletro portante in ac- cisivi della storia moderna d’Europa. ciaio e chiusa con un doppio strato Da una sua finestra, nel 1918, fu pro- di vetro. Subito sotto alla superficie clamata la nascita della Repubblica esterna trasparente c’è una rampa, di Weimar. Dalla stessa finestra, nel camminabile, che porta verso la som- gennaio 1933, fu annunciata la presa mità. L’andamento di questa rampa è del potere di Adolf Hitler. Nel mag- a spirale, proprio come avevamo vi- gio del 1945 sul palazzo del Reich- sto nel Guggenheim di New York, e stag sventolò la bandiera rossa come proprio come in quel caso accompa- simbolo della sconfitta della Germa- gna, valorizzandola, una superficie di nia nazista, e iniziò un lungo e duro rotazione esterna. In questo modo le 30
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