Invasione mini-van: strade e parcheggi bloccati dall'assedio - Uritaxi

Pagina creata da Caterina Bertolini
 
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Invasione mini-van: strade e parcheggi bloccati dall'assedio - Uritaxi
Invasione mini-van: strade e
parcheggi bloccati dall’assedio

        Limitarne la circolazione è oggettivamente
        difficile: i minivan che trasportano i turisti
        per le strade della Città eterna, spesso
        infischiandone di regole e buonsenso, sono
        omologati come normali autovetture e, grazie
        alle licenze da noleggio con conducente, hanno
        accesso anche alle corsie preferenziali e, con
        qualche eccezione, alle zone a traffico
        limitato. Ma nella Capitale alcuni autisti,
        quelli più indisciplinati, creano grossi disagi
        ad automobilisti e pedoni. Sostando, per
        esempio, in aree dove non sarebbe possibile:
        dalla Bocca della Verità al Pantheon, da piazza
        Venezia a via del Traforo. Bloccano il traffico
        in continuazione. Non solo per scaricare i
        turisti nelle aree a loro più comode, ma spesso
        anche per prendere nuove “corse”, mettendo così
        in campo una concorrenza illegale ai danni dei
        taxi regolari.

        Una giungla, quella romana, composta da
        migliaia di minivan che ogni giorno
        attraversano la città con autorizzazioni
        rilasciate da altri Comuni, non solo del Lazio.
        Ci sono pulmini con licenze calabresi,
        siciliane, toscane, abruzzesi. Autisti che
        hanno garage o rimessa distante centinaia di
        chilometri dalla città, che trovano conveniente
        (almeno sulla carta) venire ogni giorno a Roma
        a portare il cliente per poi fare rientro una
        volta terminata la prenotazione, facendo
        sorgere il sospetto di non lasciare realmente
        la Capitale a fine servizio. A volte, poi,
        questi mezzi sono anche abusivi.

        Come la cinquantina di pulmini che
        quotidianamente trasportano viaggiatori cinesi,
        sette alla volta, che amano affidarsi a chi
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parla mandarino (o cantonese) come loro. Con
        tanto applicazioni per gli smartphone diffuse
        nella Repubblica Popolare che consentono
        all’uomo di affari o al turista cinese di
        prenotare il taxi abusivo direttamente dal
        luogo di partenza. Quando i vigili urbani
        fermano questi minivan con i vetri oscurati,
        che magari parcheggiano a ridosso di Fontana di
        Trevi per fare scendere i turisti, si trovano
        in difficoltà a comunicare con chi guida ma
        anche con i passeggeri. Se poi riescono a
        chiedere spiegazioni, quasi sempre il
        passeggero-turista risponde dicendo di essere
        un parente o un amico del conducente. A quel
        punto la possibilità di colpire il taxi abusivo
        è piuttosto limitata.

        Per contrastare questo fenomeno il Campidoglio,
        in assenza di norme del Codice della strada che
        lo aiutino nel compito, si affida a un
        incremento dei controlli della polizia locale,
        a cui è stata data indicazione di stringere le
        maglie in particolare nelle aree a grande
        afflusso turistico, dove si concentrano le
        attività irregolari di vario tipo. Su impulso
        dell’assessore alla mobilità Linda Meleo,
        controlli e sanzioni stanno riguardando
        soprattutto le aree pedonali e le Ztl: in
        primis il Tridente, con piazza Fontanella
        Borghese su tutte, ma anche altre zone del
        centro storico, come piazza Farnese, e
        Trastevere.

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Ncc Ragusano a Roma denunciato
per truffa
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Nella giornata di ieri è stato denunciato alla
Procura della Repubblica di Roma un romano di
anni 59 che, utilizzando i dati anagrafici di
un ragusano in possesso di regolare licenza NCC
(noleggio con conducente), e sostituendosi allo
stesso, metteva in atto delle truffe nella zona
di Roma.

In particolare, l’indagine prende avvio dalla
denuncia presentata alla polizia stradale di
Ragusa da un ragusano, lo scorso novembre 2017,
che aveva ricevuto un avviso di proroga
indagini dalla Procura di Roma per il reato di
truffa, commesso attraverso l’utilizzo di una
licenza NCC a lui illecitamente intestata,
rilasciata dal Comune di Monterosso Almo.

Gli agenti della Polizia Stradale, pertanto,
avviavano le indagini partendo proprio da
quest’ultimo Comune accertando che, all’interno
del carteggio relativo alla regolare licenza
del ragusano, vi era una nota pervenuta dal
Comune di Roma che, al fine di rilasciare un
permesso di circolazione all’interno della zona
ZTL di Roma, chiedeva ulteriori notizie sulla
licenza di NCC intestata al ragusano rilasciata
proprio dal Comune di Monterosso.

La Polizia Stradale proseguiva gli accertamenti
presso il Comune di Roma acquisendo tutta la
documentazione presentata a quel comune; dagli
atti si rilevava che con i dati anagrafici del
ragusano era stata costituita una società di
trasporto persone, che, con l’utilizzo di un
veicolo Mercedes, avrebbe dovuto effettuare i
trasporti all’interno della zona ZTL di Roma.

Da ulteriori accertamenti presso la
Motorizzazione e presso l’ufficio ACI è emerso
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che la vettura Mercedes, utilizzata dalla falsa
        ditta NCC, era intestata ad un afghano che
        aveva redatto un contratto di affitto del mezzo
        con il romano di 59 anni. Attraverso la
        consultazione della banca dati interforze
        veniva accertato che aveva diversi precedenti
        penali per riciclaggio di veicoli, simulazione
        di reato e truffa.

        Analizzando inoltre gli atti acquisiti si
        rilevava che, oltre ad utilizzare i dati del
        ragusano, il romano aveva allegato al comune di
        Roma una licenza NCC rilasciata dal Comune di
        Monterosso Almo, risultata, per come accertato
        presso quest’ultimo Comune, artefatta e quindi
        falsa.

        Per i fatti accertati a seguito della denuncia
        del cittadino ragusano, il cinquantanovenne
        romano veniva pertanto denunciato per i reati
        di uso di atto falso, sostituzione di persona e
        trattamento illecito di dati personali.

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        Ragusa Oggi. It

Roma, giro di vite su taxi e
Ncc: licenze sospese, vetture
sequestrate
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        Ncc da gennaio a oggi, 221 multe, veicoli
        sequestrati e licenze sospese. E’ il bilancio
        dell’attività di controllo dei vigili presso la
        stazione Termini, la porta di accesso a Roma,
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più volte bersagliata da liti e risse tra
        conducenti di veicoli per il trasporto
        pubblico. Una piazza, quella di Termini, presa
        di mira abitualmente da autisti abusivi, quelli
        che cercano di accaparrarsi il turista di
        turno, poi truffato con corse sovrastimate.
        I CONTROLLI – Dal primo gennaio al primo
        ottobre, le 765 unità dei vigili hanno
        effettuato controlli su 1.234 veicoli: 904 i
        taxi sottoposti a verifiche e 47 gli Ncc. I
        tassisti multati sono stati 174 multe e in 25
        casi si è trattato di gravi irregolarità di
        servizio tali da comportare la sospensione
        della licenza per un massimo di 15 giorni.

        LE SANZIONI – Quanto agli Ncc sono state 47 le
        multe. Dai controlli sono emerse irregolarità
        così gravi che i vigili hanno dovuto procedere
        con cinque fermi amministrativi e 10 ritiri
        della carta di circolazione. Controlli sugli
        abusivi anche attraverso pedinamenti: dal 22 al
        29 settembre sono stati sanzionati tre abituali
        tassisti abusivi. Le divise bianche hanno
        applicato anche la sanzione accessoria del
        sequestro amministrativo dei veicolo.

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Taxi e Ncc abusivi smascherati
dalla polizia locale:
circolavano senza
autorizzazione
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        ne, e in uno dei casi anche senza
        l’assicurazione obbligatoria: vere attività ben
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remunerate e a “costo zero” scoperte dagli
agenti della squadra vetture del Gpit che,
muovendosi in base a indagini o segnalazioni,
sono sempre a caccia degli abusivi che
effettuano “corse” utilizzando veicoli privati,
o talvolta con finti taxi bianchi: ben due la
scorsa settimana, ben camuffati, con tanto di
insegna, numero di servizio pubblico (clonato)
e tassametro.
Uno smascherato era alla guida di un taxi Fiat
500: ben attento a non farsi “beccare”,
adottava accorgimenti che lo rendevano poco
rintracciabile, quali evitare gli “stalli”
ufficiali o evitare di passare sotto le
telecamere della Ztl di Roma, preferendo
percorsi lontani. Ed è proprio a ridosso del
centro commerciale di Castel Romano, sulla
Pontina, che l’uomo concentrava il suo lavoro
ed è stato scoperto.
Gli agenti lo hanno fermato appena partito
verso Roma: per lui è scattato il ritiro della
patente, il sequestro del veicolo per confisca
e tre sanzioni, che verranno stabilite dal
Prefetto, non inferiori a 3000 Euro.
Il secondo taxi, invece, preferiva il centro
città e le aree della movida, lavorando
prevalentemente la notte: al volante di una
Fiat Bravo bianca, “caricava” turisti e
stranieri ben lontano dai posteggi taxi, anche
lui per evitare le denunce dei “colleghi”
regolari. Gli agenti, che operano in borghese,
lo hanno fermato alle 2 di notte a Trastevere:
dai controlli hanno subito scoperto l’illecito.
Anche in questo caso sono scattate le stesse
sanzioni, con verbali salati e sequestro ai
sensi dell’art.86 del codice della strada.
Il terzo, un uomo di nazionalità indiana, era
alla guida di un veicolo di 8 posti, titolare
in passato di licenza fornita da una
cooperativa Ncc. Alla fine della
collaborazione, però, anziché fermare
l’attività aveva continuato a lavorare
abusivamente: è stato fermato dagli agenti al
centro di Roma con turisti a bordo. Anche a
lui sono sono stati contestati verbali per
esercizio abusivo dell’attività, con trasporto
del veicolo al deposito giudiziario.

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Napoli: Stretta della polizia
locale sui Taxi all’aeroporto
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        ti dalla polizia locale su taxi, veicoli a
        noleggio con conducente e bus turisti
        all’aeroporto di Capodichino. I caschi bianchi
        hanno messo a segno una vera e propria
        operazione di controllo su una serie di mezzi
        nell’area per evitare ogni tipo di irregolarità
        nel trasporto di persone. In particolare i
        vigili hanno contestato delle violazioni sia ad
        otto tassisti che a dieci noleggiatori abusivi
        verificando che i mezzi non erano adibiti al
        trasporto di persone.

        A questi ultimi è stata anche ritirata la carta
        di circolazione ed è stato sottoposto il mezzo
        a fermo amministrativo. Addirittura gli uomini
        in divisa hanno scoperto che un’agenzia funebre
        trasportava i familiari di persone defunte
        presso il luogo dove doveva avvenire la
        cremazione dei cari estinti. In un altro caso i
        vigili hanno scoperto un noleggiatore che ha
        chiesto 120 euro ad un turista straniero per
        trasportarlo in un luogo non lontano
        dall’aeroporto.

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Anche Ncc sul piede di guerra:
“Incontro al Mit deludente, non
escluso sciopero”
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        che
        “non tiene conto delle esigenze delle 80.000
        imprese Ncc”. Così Mauro Ferri, presidente
        Anitrav giudica l’incontro di oggi al Mit nel
        corso del quale è stato illustrata la bozza dei
        decreti interministeriali che dovrebbero far
        entrare in vigore la modifica alla Legge Quadro
        dei servizi pubblici non di linea. Pollice
        verso dunque da parte dei noleggiatori che non
        escludono, annuncia ancora Ferri, “un fermo
        nazionale della categoria con manifestazione a
        Roma, come quella che nel 2009 portò in piazza
        oltre 10.000 noleggiatori”.

        L’impegno assunto dal ministro Delrio con le
        sigle dei tassisti rischia di mettere in
        ginocchio il settore del noleggio con
        conducente. L’emanazione di decreti attuativi
        riferiti alla Legge 21/1992 farebbe infatti
        entrare in vigore la norma di modifica che da 9
        anni è sospesa per criticità costituzionali e
        la discriminazione su principi di
        localizzazione degli operatori NCC andrebbe a
        relegare l’esercizio dell’attività al
        territorio del comune che ha rilasciato
        l’autorizzazione Ncc”, prosegue Ferri che
        comunque annuncia la presentazione di
        ‘controproposte’ entro il 6 aprile, termine
        indicato dal ministero.

         “Abbiamo convocato un’assemblea nazionale per
        il giorno 3 aprile al fine di illustrare alla
        categoria Ncc cosa accadrebbe se detti Decreti
        venissero emanati e per decidere quali
        iniziative intraprendere nel caso in cui il
        Ministro dei Trasporti e quello per lo Sviluppo
        Economico non accettassero di inserire alcuni
indispensabili emendamenti al testo
        sottopostoci oggi e che produrremo entro il
        termine concessoci di 6 giorni”, conclude.

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Largo Argentina, tassista
trascinato da un’auto Ncc dopo
una lite
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        Ncc è degenerata la scorsa notte a Roma. Poco
        prima delle 3 una donna è salita a bordo di
        un’auto Ncc in largo Argentina, nel cuore di
        Roma, dove c’erano alcuni taxi in sosta. Così è
        nata una discussione.

        Secondo quanto si è appreso, quando l’Ncc ha
        messo in moto un tassista si è aggrappato al
        cofano per non farlo partire, ma il conducente
        ha ingranato la marcia ed è andato via
        trascinandolo fino a via della Traspontina, a
        San Pietro. Durante la corsa ha dato l’allarme
        al 112. Sul posto la polizia, che indaga sulla
        vicenda, polizia municipale e 118. Il tassista
è stato soccorso e portato in ospedale, ma non
        sarebbe in gravi condizioni. Entrambi sono
        stati identificati. La loro posizione è ora al
        vaglio. Rischiano la denuncia.

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Centomila multe evase la maxi-
truffa degli Ncc
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        Berg
        amo
        ha collezionato 1684 multe per ingressi abusivi
        nella Ztl capitolina, ma l’intestatario, un
        Ncc, è irrintracciabile. Il postino non ha
        trovato la sede della società, così tutte le
        raccomandate sono state rispedite al mittente.
        Nel 2016, stando agli ultimi accertamenti della
        polizia municipale, sono più di centomila (per
        l’esattezza 100.681) le multe che il Comune di
        Roma ha tentato di notificare agli Ncc invano.
        Sanzioni spedite per raccomandata a un esercito
        di trasgressori residenti altrove, ma che
        puntualmente ritornano al mittente, per un
        mancato introito stimato di circa 8 milioni di
        euro. Un bel gruzzoletto che viene meno alle
        casse del Campidoglio non certo floride.

        Il motivo per cui non si riesce a notificare le
        multe è sempre lo stesso: «Il destinatario è
        sconosciuto o non si trova». Il 25 per cento
        dei verbali, secondo le verifiche dei vigili
urbani di via della Consolazione, riguarderebbe
        società che, almeno sulla carta, noleggiano
        auto con a bordo il conducente. Ditte con sedi
        nel Frusinate, in Toscana, nelle Marche, in
        Campania e in Calabria. Un labirinto di sigle
        commerciali, con licenze sospette rilasciate da
        piccoli Comuni, molti dei quali del profondo
        meridione. Non hanno una sede, né un garage.
        Ditte fantasma. Ottengono l’autorizzazione, non
        si sa come, e scappano via. Destinazione, Roma.
        Al centro dei controlli incrociati dei vigili
        urbani sono finite decine e decine di auto
        intestate a società di Ncc.

        Vetture pescate dall’occhio vigile della
        telecamera. I dati che emergono dagli
        accertamenti sono desolanti: nel 2016, sono
        state ben 24.474 le multe che non si è riusciti
        a notificare ai noleggiatori “fuori sede”, per
        un importo che sfiora il tetto dei 2 milioni di
        euro. «Delle due l’una – esordisce una fonte
        bene informata – o gli indirizzi sono errati o
        i postini sono complici. Le licenze sono state
        rilasciate da piccoli Comuni, luoghi in cui si
        conoscono un po’ tutti». Il Vicecomandante
        Coordinati dal vicecomandante Antonio Di Maggio
        gli agenti della polizia municipale indagano
        per sbrogliare la matassa e recuperare le
        somme. Lo scorso anno, una vettura
        immatricolata a Firenze ha accumulato più di
        800 multe. Un’altra immatricolata in provincia
        di Roma 1200. Un’altra ancora 988.

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Uber, l’app anti-controlli è
nata in Italia
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“Gre
yball” e il nuovo complotto di Uber? L’hanno
spacciato per una genialata americana, ma è
farina del nostro sacco. La “palla grigia” –
come la chiamavamo noi – è nata qui in Italia,
altro che Boston e Portland… Abbiamo dovuto
inventarcela per rispondere alla guerra
dichiarataci a Milano dalla giunta Pisapia. È
stata un’arma indispensabile per rispondere ai
metodi illegali adottati contro i nostri
autisti dai ghisa milanesi e da un gruppo di
tassisti che lavoravano in combutta con loro».
L’ex manager di Uber Italia mi guarda con un
sorrisino compiaciuto, poi – vista la mia
perplessità – ripete «ma, insomma, l’hai letto
l’articolo del New York Times ?» L’articolo di
cui parla Roberto, chiamiamolo così, è uscito
sabato e riassume le rivelazioni di alcuni ex
dipendenti americani di Uber. Rivelazioni in
cui si spiega come la compagnia più odiata dai
tassisti abbia utilizzato un sofisticato
software per neutralizzare le trappole di
poliziotti e agenti delle amministrazioni
cittadine mandati a individuare gli autisti al
soldo del gruppo. Su quel software, battezzato

«Greyball» (palla grigia), venivano trasferite
le chiamate di chi chiamava ripetutamente e a
vuoto le auto dell’agenzia ed era, per questo,
sospettato di essere un agente pubblica
incaricato di rilevare targhe ed identità dei
dipendenti di Uber. Ma quel che il New York
Times non sapeva e Il Giornale è in grado di
rivelare è l’origine e la paternità tutta
italiana della sofisticata applicazione
parallela. Un’applicazione apparentemente
simile a quella reale, ma assolutamente
virtuale. Un’app che nonostante gli apparenti
movimenti delle autovetture sullo schermo del
telefonino si conclude inesorabilmente con una
cancellazione del servizio per indisponibilità
di autisti e mezzi. «L’idea di mettere a punto
un’applicazione parallela – racconta Roberto –
ci venne quando la sede di Milano segnalò la
guerra senza esclusione di colpi messa in atto
contro di noi dalla Giunta Pisapia. I primi a
compiere atti di palese illegalità furono i
vigili urbani e un gruppo di tassisti loro
complici. I vigili delle Frecce, l’unità
speciale incaricata d’identificare e sanzionare
i nostri collaboratori, si registravano con
nomi di fantasia sulla nostra applicazione e
prenotavano le corse senza presentarsi
all’appuntamento. Il piano era chiaro.
Puntavano solo a registrare le targhe e a
seguire i nostri autisti. Volevano dimostrare
che non partivano da una rimessa come previsto,
ma pigliavano le chiamate al volo al pari dei
tassisti. Così potevano sanzionarli e provare
l’illegalità del servizio. La cosa più grave
era però la complicità di un gruppo di tassisti
che facevano lo stesso giochino e passavano
targhe e nomi alle Frecce. A quel punto abbiamo
deciso di render pan per focaccia prendendoli
un po’ in giro. Assieme al nostro esperto di
software ci siamo inventati quella che in
italiano suonava come “palla grigia”. In
pratica dopo aver classificato tutti i
nominativi degli autori di troppe chiamate a
vuoto abbiamo creato un automatismo per deviare
tutte quelle chiamate sospette sulla “palla
grigia”, un’applicazione assolutamente virtuale
dove avrebbero atteso inutilmente l’arrivo di
un’auto o di un’autista da sanzionare. Il
sistema ha funzionato benissimo e in breve è
stato adottato da Parigi e da tutte le altre
sedi nel mirino delle autorità locali. Ora
hanno scoperto che l’usavano anche in America,
ma l’origine di “greyball” è uno scherzetto
tutto italiano».

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Aiuto M5S a Uber e Ncc:
«Licenze regolarizzate con una
maxi-sanatoria»
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        nze
        degl
        i ncc emesse dai 121 comuni della provincia di
        Roma. E lo sblocco delle autorizzazioni dopo la
        sospensione decisa dalla Regione nel 2005.

        A una settimana dalla protesta dei tassisti che
        hanno paralizzato il centro della Capitale, con
        la sindaca Virginia Raggi schierata con le auto
        bianche, ieri il M5S ha tentato il blitz nel
        Consiglio metropolitano per approvare il nuovo
        regolamento dei noleggi con conducente,
        compresi gli affiliati a Uber. Le nuove norme,
        se approvate, faranno in modo che «tutte le
        autorizzazioni già assegnate dai Comuni alla
        data di approvazione del regolamento potranno
        permanere, anche se in numero superiore a
        quelle previste dall’applicazione» dei nuovi
        criteri. Non solo: il regolamento permetterà
        alle amministrazioni comunali dell’hinterland
        di emettere licenze aggirando, di fatto, il
        rapporto tra il numero delle autorizzazioni e
        la popolazione residente, un principio
        stabilito dalla legge regionale 58 del 1993.

        Il documento presentato ieri in Consiglio
        metropolitano dal M5S, infatti, consentirà ai
        piccoli centri di inserire, nel calcolo della
        popolazione, un «coefficiente correttivo» per
        includere anche «poli generatori/attrattori di
        mobilità ancorché non presenti sul proprio
        territorio». Basterà che siano «localizzati in
        comuni limitrofi o che interferiscano
        funzionalmente con il territorio
        dell’amministrazione comunale».

        L’ALGORITMO AGGIRATO Il rischio è che qualunque
        Comune della provincia possa rilasciare più
autorizzazioni rispetto a quelle previste dal
«fabbisogno teorico» (un algoritmo che
conteggia i residenti effettivi, i flussi
turistici, la presenza di ospedali, stazioni
ferroviarie e aeroporti) sfruttando i grandi
numeri della Capitale. La proposta di delibera,
si legge in testa al provvedimento, è già stata
«approvata dal vicesindaco metropolitano» (e
primo cittadino di Pomezia, già in odore di
campagna elettorale: si vota in primavera)
Fabio Fucci (M5S). E ieri è approdata sui
banchi dell’aula di Palazzo Valentini per la
votazione finale. La manovra a sorpresa del
gruppo pentastellato, però, non è riuscita.

IN AULA Dopo le proteste dell’opposizione, la
discussione è stata rinviata ma solo di qualche
giorno. Per Maurizio Politi, consigliere
comunale di Fratelli d’Italia, «resta una mina
pronta a esplodere nel caos della mobilità
romana, anche perché dopo questo rinvio i
Cinquestelle possono mettere ai voti il
provvedimento quando vogliono, nelle prossime
settimane». Secondo Fdi, «la Raggi è
contraddittoria, prima scende in piazza con i
tassisti poi dà un assist agli ncc di fuori
Roma con una maxi-sanatoria che trasformerebbe
il settore in un far west». Per Giovanni
Libanori, capogruppo di Conservatori e
Riformisti in Consiglio metropolitano, «la
sindaca non tiene in considerazione quanto sta
accadendo a livello nazionale e non ha
coinvolto le parti sociali».

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