MONTECCHIO MAGGIORE Domenica, 09 dicembre 2018 - La rete delle biblioteche vicentine

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MONTECCHIO MAGGIORE Domenica, 09 dicembre 2018 - La rete delle biblioteche vicentine
MONTECCHIO MAGGIORE
  Domenica, 09 dicembre 2018
MONTECCHIO MAGGIORE Domenica, 09 dicembre 2018 - La rete delle biblioteche vicentine
MONTECCHIO MAGGIORE
                                                    Domenica, 09 dicembre 2018

Montecchio Maggiore
 09/12/2018 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 14                                   Benedetta Centin
 «Carico di pelli rubato e rivenduto» Ghiotto architetta l'...                                                1
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 13                                                       M.E.B.
 Fidas e i cori, un' alleanza non solo in vista del Natale                                                    3
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 15                                             ALESSIA ZORZAN
 Stop Euro 4, prime multe E Vicenza resta "isolata"                                                           4
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 25                                     ALESSANDRO LANCELLOTTI
 I paninari vicentini tra griffe e musica                                                                     6
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 34                                                           I.T.
 «Il capo dei truffatori mi ha rassicurato: "Puoi fidarti di...                                               8
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 34                                           ANTONELLA FADDA
 Verso l' unità pastorale Parrocchie in subbuglio                                                             9
 09/12/2018 Il Giornale Di Vicenza Pagina 62
 I PIÙ CLICCATI DELLA SETTIMANA                                                                               11
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                                        Vicenza)
                                                Montecchio Maggiore

  «Carico di pelli rubato e rivenduto» Ghiotto architetta
  l' ennesima truffa
  Il pm chiude le indagini, nei guai con il faccendiere anche altre quattro persone

  VICENZA Ancora un processo da affrontare
  per il faccendiere Andrea Ghiotto, da giugno in
  carcere a Vicenza, dove dovrà scontare oltre
  sei anni.
  Questa volta il 47enne di Zermeghedo deve
  rispondere di una truffa che riguarda un carico
  di pellami da oltre 30mila euro (in cui sono
  coinvolte altre tre persone). E non è l' unica
  truffa del genere che il re delle frodi fiscali
  avrebbe fatto o comunque tentato nell' estate
  del 2017 stando alle contestazioni avanzate
  dalla procura. E poi, visto che il lupo perde il
  pelo ma non il vizio, Ghiotto è accusato anche
  di aver intestato l' auto ad una ditta (ora è
  indagato il titolare) per evitare che gliela
  confiscassero visto che aveva un debito con l'
  Erario da oltre 45mila euro.
  Mentre in tribunale a Vicenza si stanno
  svolgendo ancora una serie di processi che
  riguardano l' evasore totale per eccellenza,
  ecco che spuntano altri procedimenti a suo
  carico. Come se, nonostante i vari guai con la
  giustizia, Ghiotto non avesse mai smesso di
  sconfinare nell' illegale.
  Ingegnandosi ogni volta con metodi diversi.
  Quindi non solo evasione fiscale, fatture
  gonfiate e false sponsorizzazioni, usure ed
  estorsioni, ma anche truffe.
  Le più recenti, che emergono ora, nel settore
  concia. Già nota quella che avrebbe tentato con un complice e che risale a luglio 2017: al centro un
  carico di pellame da oltre 50mila euro che sarebbe riuscito a dirottare in un magazzino di Montebello
  Vicentino.
  Ora si scopre che poco prima, a giugno 2017, Ghiotto ne avrebbe messo a segno un' altra (riuscita), tra
  Arzignano e Zermeghedo. Truffa di cui potrebbe rispondere presto in aula, visto che il pm Maria Elena
  Pinna ha chiuso le indagini preliminari e potrebbe chiedere presto il processo per lui e gli altri quattro
  indagati, con accuse a vario titolo.
  Ghiotto, per riuscire nella truffa, avrebbe avuto come complice Renzo Biasiolo, 65enne di Arzignano, già
  finito in passato nella grossa inchiesta «Amici per la pelle» portata avanti dalla guardia di finanza sulle
  fatture false nel mondo della concia. Secondo l' accusa i due, facendo credere di operare per conto
  della Az-Nova, società proprietaria di un carico di pelli da oltre 30mila euro, e di dover trasferire altrove

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  LA COLLABORAZIONE. La sinergia tra i donatori e i coristi dell' Asac

  Fidas e i cori, un' alleanza non solo in vista del
  Natale
  Fidas e cori insieme. Non solo a Natale. È
  stata presentata ieri la nuova collaborazione
  tra l' associazione e l' Asac, il sodalizio che
  raccoglie 320 cori in tutto il Veneto, per un
  totale di quasi 11mila iscritti di cui 74 nella sola
  provincia di Vicenza, per circa 2mila coristi. Il
  primo passo sarà l' organizzazione di dieci
  concerti nel periodo natalizio, a partire da
  quello di oggi, a Restena di Arzignano, con i
  gruppi vocali "Iter Novum" e "Xinfonia". «Le
  voci e i canti arrivano al cuore - dice il
  presidente provinciale Mariano Marobin -e i
  donatori sono persone che hanno cuore.
  Sulla scia di questa iniziativa ci sono altri
  progetti, esempio con le scuole, e i nostri
  gruppi hanno colto questa opportunità. Questa
  collaborazione, poi, continuerà anche nel 2019
  ». Dal canto suo, anche il consigliere regionale
  di Asac Giorgio Zarantonello guarda a un più
  ampio coinvolgimento. «Credo che tra i nostri
  iscritti ci siano diversi donatori e anche i
  responsabili delle altre province, quando
  hanno saputo del progetto, hanno deciso di
  contattare i gruppi Fidas della loro città. Oggi il
  primo concerto vedrà coinvolti due gruppi
  giovanissimi». Dopo quello di oggi alle 16.30,
  altri appuntamenti con diversi cori saranno il 16 dicembre a Santomio di Malo e poi alla chiesa dei
  Giuseppini a Montecchio Maggiore; il 22 dicembre ad Alvese di Nogarole e a Mason; il 23 dicembre a
  San Lorenzo a Vicenza ; il 26 dicembre a Marostica e a Marano e il 28 dicembre a Cornedo.
  Nel Basso Vicentino appuntamento il 20 a Sossano; il 22 a Villaga e il 26 a Barbarano, e il 29 a Noventa.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  INQUINAMENTO. Ieri i controlli sulla base dei limiti fissati dall' allerta arancione, ancora in
  vigore

  Stop Euro 4, prime multe E Vicenza resta "isolata"
  Cinque i verbali staccati tra le 8.30 e le 18.30 dalla polizia locale Dei dodici comuni dell'
  hinterland solo metà ha emesso l' ordinanza

  Prime sanzioni ieri per chi non ha rispettato il
  blocco del traffico. La polizia locale ha staccato
  in totale cinque verbali, due al mattino su 13
  veicoli verificati e tre al pomeriggio su 22
  mezzi. Controlli attivati solo dopo l'
  aggiornamento dei cartelli stradali con i nuovi
  limiti legati all' allerta arancione, operazione
  completata venerdì. E proprio venerdì le
  pm10, dopo l' abbassamento di giovedì sotto il
  livello di guardia (pari a 50 microgrammi al
  metro cubo), sono risalite a quota 71. I limiti
  alla circolazione non hanno scoraggiato
  comunque la frequentazione del centro, tanto
  che durante la giornata i parcheggi, soprattutto
  quelli più a ridosso, sono risultati in più
  momenti al completo. Il blocco rimane in
  vigore fino all' eventuale revoca, che sarà
  decisa in base al bollettino Arpav di domani.
  Le sanzioni vanno da 164 a 664 euro e in caso
  di reiterazione nei due anni, scatta la
  sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Il
  divieto riguarda il centro storico e i quartieri
  della prima cintura urbana, dove dalle 8.30 alle
  18.30 non potranno circolare i veicoli privati a
  benzina Euro 0, 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4; i
  commerciali a benzina Euro 0, 1 e diesel Euro
  0, 1, 2, 3; i motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi non catalizzati, immatricolati prima del 2000.
  La stretta dovrebbe riguardare tutti i comuni dell' agglomerato Vicenza, 22 complessivamente. A questi
  si aggiunge un' altra sessantina di amministrazioni in provincia chiamate ad attivarsi con provvedimenti
  anti-smog (su traffico e riscaldamento).
  Meno della metà però si è adeguata. Provvedimenti sono stati comunque adottati nei centri più grandi
  del Vicentino, come Bassano, Schio, Valdagno, Thiene, Arzignano, Montecchio Maggiore e Lonigo.
  Tornando verso il capoluogo ci sono ancora sei comuni della cintura urbana che non hanno emesso l'
  ordinanza (Arcugnano, Bolzano Vicentino, Costabissara, Monteviale, Quinto, Torri di Quartesolo),
  nemmeno quella di livello minimo, caldeggiata da tempo da palazzo Nievo, sulla base dell' idea che «l'
  aria non ha confini e tutti devono fare la propria parte».
  «Ci obbligano ad emettere l' ordinanza, ma non è così semplice, soprattutto per quei comuni come il
  mio che sono attraversati da grandi arterie - spiega Daniele Galvan, sindaco di Bolzano Vicentino -.
  Emetterò il provvedimento, ma ci concentreremo sui limiti all' uso delle stufe e sui fuochi all' aperto.
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  IL MOVIMENTO. Il fenomeno della sottocultura giovanile nato negli anni Ottanta attecchì anche
  a Vicenza. Tanti i ragazzi che adottavano lo stile di vita dei "panozzi"

  I paninari vicentini tra griffe e musica
  Locali simbolo come il Burghy e il bar "da Renato" hanno fatto epoca Moda al ritmo dei
  Duran Duran. Il look "troppo giusto" era firmato

  Nel 1985 il gruppo musicale inglese Pet Shop
  Boys incideva la canzone "Paninaro" che
  usciva nel lato B del loro 33 giri "Suburbia": il
  duo britannico fu attratto da quel movimento
  giovanile nato nella cosiddetta "Milano da
  Bere" e in un loro tour nel capoluogo
  meneghino decisero di dedicare una canzone
  al movimento che includeva nel loro stile di
  vita i grandi brand come Emporio Armani,
  Stone Island, El Charro e Timberland. Quei
  giovani vivevano gli anni '80, un vero e proprio
  decennio spensierato (rispetto ai precedenti
  carichi di tensioni sociali e politiche) tra
  canzoni dei Duran Duran e degli Spandau
  Ballet, utilizzando per muoversi moto Zündapp
  (anche le vicentine Laverda con motore
  Zündapp 125, e poi Gilera KZ stradale e RX
  enduro) con il giubbotto Monclear e la felpa
  Best Company. I paninari erano, nella fascia
  dell' adolescenza e tarda adolescenza,
  contemporanei ai cosiddetti Yuppies nella
  fascia dei giovani adulti. Il periodo dei
  Paninari, fenomeno della sottocultura giovanile
  italiana, durò fino alla fine degli anni '80.
  Questa cultura si diffuse in tutta la Penisola,
  compreso il Canton Ticino.
  I PANINARI NEL CINEMA. Anche il grande schermo dedicò delle pellicole a questo fenomeno
  economico e sociale e culturale: nel 1986 uscì il film "Sposerò Simon Le Bon", la storia di una giovane
  innamorata dell' allora cantante dei Duran Duran.
  L' altro film dedicato ai paninari è stato "Italian Fast Food": Enzo Braschi, uno dei protagonisti del
  programma cult di Italia Uno "Drive in" portava sul grande schermo il suo personaggio del "Paninaro
  Gran Gallo" con la sua frase di battaglia: «Troppo giusto».
  LE RIVISTE DEI "PANOZZI". In quegli anni nacquero diverse riviste dedicate a questa sottocultura:
  "Cuccador" (da "cuccare"), "Wild Boys" testata presa dal titolo dalla canzone dei Duran Duran diventata
  musicalmente un vero e proprio manifesto dei Paninari. Quest' ultima rivista realizzò anche una guida
  dal titolo "Le 100 città paninare".
  Ma il giornale che ebbe più fortuna in quell' epoca e in quell' ambiente fu "Paninaro" stampato anche
  nella sua versione femminile "Preppy".
  Edito dalla Edifumetto di Milano fu stampato dal 1986 al 1989 in 48 edizioni con una tiratura di 100 mila
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  MONTECCHIO/2. Beffa con le auto da un milione

  «Il capo dei truffatori mi ha rassicurato: "Puoi fidarti
  di me"»
  Il racconto di una delle 50 vittime Inchiesta su gang di bassanesi

  «Domenica scorsa quando mi hanno avvisato
  che erano sparite le auto dalla concessionaria
  Autokew di Alte di Montecchio Maggiore, ho
  capito subito che non avrei rivisto più né i miei
  45 mila euro né la Rang Rover Velar che
  avevo provato e acquistato.
  Una beffa atroce, tanto più che Luca fino alla
  sera di domenica mi rassicurava di essere un
  venditore serio. "Fidati di me", mi ripeteva.
  Una faccia di bronzo». Antonio di Schio, 55
  anni, è una delle 50 persone truffate dalla gang
  bassanese guidata Paolo Stevan, 46 anni, con
  attico nella città del Grappa, e che aveva
  affidato al concittadino Enrico Omizzolo, 60
  anni, il compito di acquistare Autokew da
  Giovanni e Andrea Carretta di Zanè a fine
  ottobre per predisporre la cornice societaria
  con cui consentire ai complici di confezionare
  la stangata da film. I carabinieri della tenenza
  di Montecchio Maggiore hanno denunciato tre
  persone per truffa aggravata e, con i colleghi
  del nucleo investigativo di Vicenza, hanno
  sequestrato alcuni conti correnti ad Altavilla e
  Cassola, nelle agenzie Montepaschi e Unipol
  Banca. Rimanevano solo 80 mila euro del
  milione bonificato dalla clientela e subito
  dirottato in Germania. La decina di Porsche Macan, Cayenne, Rang Rover Evoque e Velar, postate sul
  portale AutoScout 24 e vendute numerose volte ai clienti, tra cui alcuni vicentini, sono sparite sabato
  pomeriggio. A guidarle una squadra di banditi. Alcuni degli acquirenti, che sono assistiti dagli avvocati
  Cesare Dal Maso di Vicenza e Silvia De Biasi di Zanè, si erano subito messi in contatto con i carabinieri.
  Ma la beffa ormai era consumata. «Sapevo che sarebbe finita così - racconta Antonio -. Domenica
  mattina ho chiamato quello che si faceva chiamare Luca e non mi ha risposto. Alle cinque del
  pomeriggio mi ha telefonato, rassicurandomi. Io gli ho detto chiaro e tondo che mi aveva truffato con i
  suoi compari, ma ha negato ancora. Mi ha tranquillizzato dicendomi che lunedì la Velar sarebbe stata
  consegnata».

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  MONTECCHIO/1. La decisione del vescovo riguarda il duomo, San Pietro e San Paolo ad Alte

  Verso l' unità pastorale Parrocchie in subbuglio
  I tre parroci saranno sostituiti da un moderatore e due nuovi sacerdoti

  A Montecchio Maggiore a r r i v a l ' u n i t à
  pastorale. Da metà settembre le tre parrocchie
  del Duomo di Santa Maria e San Vitale, di San
  Pietro e di San Paolo ad Alte Ceccato saranno
  riunite. E arriveranno un nuovo parroco
  moderatore e due nuovi sacerdoti. Il che
  significa che i tre attuali parroci, don Guido
  Lovato per il Duomo, don Paolo Facchin per
  San Pietro e don Guido Bottega per la chiesa
  di Alte, s a r a n n o t r a s f e r i t i v e r s o n u o v e
  destinazioni. La nuova unità pastorale conterà,
  in totale, oltre 20 mila fedeli.
  L' annuncio è stato dato dai tre sacerdoti
  durante la celebrazione delle messe,
  annunciando la riorganizzazione prevista dal
  vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol.
  All' interno dell' unità pastorale non è
  compresa la quarta parrocchia della città, cioè
  Santa Maria Immacolata dei padri giuseppini
  che si trova in zona Valle.
  Qualche giorno fa, inoltre, il vicario generale,
  mons. Lorenzo Zaupa, ha incontrato i consigli
  pastorali delle tre parrocchie per illustrare i
  dettagli del provvedimento, ma ancora non si
  conoscono i nomi dei sacerdoti che
  arriveranno. Durante la serata sono emerse
  diverse preoccupazioni per il nuovo assetto che prenderà corpo dopo l' estate.
  I timori riguardano non solo la vastità dei territori di competenza delle tre chiese, che vanno dalla zona
  ospedale fino ad Alte Ceccato e dal Polisportivo fino a via Cordellina, ma anche le diverse realtà delle
  tre zone che sono anime ben distinte.
  La preoccupazione maggiore è stata espressa dai rappresentanti della parrocchia di Alte, da sempre un
  territorio differente dal resto della città. Alte oggi conta circa novemila residenti e da decenni è una
  realtà multietnica, dove la presenza di non italiani è in percentuale maggiore rispetto agli altri quartieri.
  Diversa anche la storia che contraddistingue le tre zone: se infatti il Duomo e San Pietro sono presenti
  fin dalle origini della città castellana, Alte venne fondata negli anni Cinquanta.
  Nel corso della riunione, pur capendo che il futuro apparterrà all' unione pastorale, sono state avanzate
  delle soluzioni che porterebbero sempre all' unificazione ma più cadenzate nel tempo e non nel giro di
  pochi mesi. «Attualmente ci sono diverse iniziative che vengono organizzate in comune fra la parrocchia
  di San Pietro e quella di San Paolo - hanno fatto presente alcuni cittadini - quindi le basi dell' unità
  pastorale ci sono già, non è certo questione di campanili, anzi. Solo sarebbe necessario più tempo per
  costruire il tutto in modo che le tre comunità siano davvero unite. Ci auguriamo che la curia ascolti e
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  mentre si trovava nello studio del proprio
  medico (18.462 clic).

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