Frank Tallis Breve storia dell'inconscio - Esploratori della mente nascosta da Leibniz a Hitchcock - Il Saggiatore
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Frank Tallis Breve storia dell'inconscio Esploratori della mente nascosta da Leibniz a Hitchcock Mistici e poeti, filosofi e scienziati hanno esplorato nei se- coli l’oscuro signore delle nostre vite: l’inconscio. Per pri- mo ne scrisse sant’Agostino; poi fu oggetto della disputa tra Leibniz e Locke; vennero le esperienze di Coleridge e Bau- delaire con l’oppio e i primi esperimenti con l’ipnosi. Fin- ché Freud lo consacrò come mostro sacro e profano di ogni nostra attività. Da allora l’inconscio appartiene alla nostra concezione dell’essere umano, abitando in infinite forme il nostro immaginario. Ha ispirato l’arte, la letteratura, la mu- sica, il cinema: da André Breton a Francis Bacon, da Ge- orges Bataille a William Burroughs, da Igor Stravinsky ai Judas Priest, da Alfred Hitchcock a Stanley Kubrick. Ha modellato le ricerche di Turing e la nascita dell’informatica, ha orientato gli sviluppi delle neuroscienze, ha ricongiun- In libreria dal 7 marzo to la tradizione del pensiero occidentale con la sensibilità orientale. Ha rivoluzionato senza appello il significato del nostro essere umani, insegnandoci che nessun Dr Jekyll po- € 22,00 | pp. 352 trà mai sconfiggere Mr Hyde. Breve storia dell’inconscio, attraverso secoli di storia, dispie- Prefazione di Vittorio Lingiardi ga l’avventura dell’uomo che impara a riconoscere se stesso. Traduzione di Alessia Ranieri Frank Tallis, con ineccepibile scientificità, racconta lo stra- e Monica Longoni no circolo delle idee: se i contemporanei di Freud non po- tevano concepire che gran parte della vita umana fosse con- dizionata da qualcosa di nascosto, oggi fatichiamo a credere Frank Tallis, psicologo e pluripremiato scrittore il contrario. Perché, come scriveva Freud, «lo psichico è in- britannico, ha insegnato Neuroscienze presso il King’s College e Psicologia clinica presso l’Insti- conscio, e l’inconscio è il vero psichico». tute of Psychiatry di Londra. Tra i suoi saggi tra- dotti in Italia si ricordano Come dominare l’ansia DAL LIBRO (Editori Riuniti, 2000) e Pazzi d’amore: l’amore «Se l’universo esterno è composto soprattutto di materia come malattia mentale (il Saggiatore, 2006). oscura, lo stesso può valere per l’universo interno. Noi non siamo creature della luce, ma delle tenebre.»
Giuseppe Plazzi I tre fratelli che non dormivano mai e altre storie di disturbi del sonno Nulla è più misterioso della nostra mente quando dormiamo. Accadono cose che neanche la fervida fantasia di un grande scrittore saprebbe immaginare, e molte sono le domande che tutti ci facciamo, senza però trovare risposta. Com’è possibile guidare una macchina, parlare lingue misteriose o cammina- re per ore durante il sonno? Da dove vengono le inquietan- ti visioni di demoni, folletti e spettri che infestano la nostra stanza? Cosa spinge i bambini a gridare terrorizzati nel cuore della notte? Perché alcune volte abbiamo l’impressione di ca- dere da una sedia e ci svegliamo? Il neurologo Giuseppe Plaz- zi apre le porte del suo laboratorio, dove ogni giorno pazienti con disturbi del sonno rari e affascinanti – oppure molto dif- fusi, come il sonnambulismo, l’insonnia, il terrore notturno e la sindrome delle gambe senza riposo – riscrivono i limiti In libreria dal 7 marzo scientifici delle nostre conoscenze. Tre fratelli affetti da un’insonnia letale, un frate perseguitato dal diavolo, un uomo capace di volare, una donna tormen- € 22,00 | pp. 208 tata da fantasmi col collo lungo, un giovane sonnambulo colpito da una mutazione genetica, le acrobazie sessuali di una coppia durante il sonno, un intero paese caduto in le- Giuseppe Plazzi è professore di Neurologia targo: sono soltanto alcune delle storie raccolte in queste presso l’Università di Bologna, dove dirige il Centro per i disturbi del sonno, ed è attualmen- pagine dal dottor Plazzi, dalle quali emerge un universo te presidente dell’Associazione italiana di medi- notturno costellato di sogni, incubi, allucinazioni, capacità cina del sonno. soprannaturali e imbarazzanti risvegli in cui ognuno, con sorpresa, non faticherà nel suo piccolo a riconoscersi. Un’opera dal ritmo romanzesco – nel solco della tradizione di Oliver Sacks –, spaventosa a volte, altre divertente, grazie alla quale scoprire gli angoli più bui delle nostre notti, capi- re i meccanismi segreti del sonno e acquisire una consape- volezza preziosa: neanche solcando tutti i mari o attraver- sando tutte le terre riusciremmo a vedere tante cose quante il nostro cervello è in grado di mettere in scena in una notte.
don Virginio Colmegna con suor Chiara Francesca Lacchini ed Enrico Finzi Una vocazione controcorrente Dialogo sulla spiritualità e sulla dignità degli ultimi Nel 1969, ormai cinquant’anni fa, don Colmegna diventa- va prete. Questa ricorrenza lo ha spinto a pensare al per- corso compiuto e all’esperienza nella sua Casa della carità, per riscoprire le forti motivazioni che lo hanno animato. Le riflessioni proposte in questa sua testimonianza defini- tiva – in dialogo con Finzi e suor Chiara Francesca –, so- no un manifesto vero e proprio per quella che lui definisce una «obiezione di coscienza culturale»: riflessioni cariche dell’urgenza di non stare in silenzio e di non accettare di ac- In libreria dal 14 marzo comodarsi nella rassegnazione indifferente. Questo libro si schiera contro la barbarie culturale, per accogliere doman- de etiche di giustizia sociale, di pace, di non violenza, di rispetto dell’ambiente, di economia e finanza più giuste, di € 16,00 | pp. 247 diritti di cittadinanza e di dignità della persona. Postfazione di don Damiano Modena don Virginio Colmegna, sacerdote, vive e lavo- ra a Milano. Direttore della Caritas ambrosiana per dieci anni (1993-2003), per nomina del car- dinale Carlo Maria Martini nel 2002 diventa pre- sidente della Fondazione Casa della carità, casa di accoglienza e cura nel cuore di Milano. Enrico Finzi, laureato in filosofia, è uno dei più noti ricercatori sociali italiani. Sr Chiara Francesca Lacchini da oltre 30 anni è monaca Clarissa Cappuccina.
Pierre Demarty Nessun cielo Una sera di mezza estate, al cinema, un giovane padre di fa- miglia vede qualcosa che lo turba profondamente: è l’imma- gine di un bambino abbandonato su una spiaggia. Qualche tempo dopo, lo stesso uomo vede sul giornale la foto di un altro bambino, su un’altra spiaggia, e un’emozione violenta s’impossessa nuovamente di lui. Questa volta si tratta di Ay- lan, il piccolo profugo siriano trovato morto affogato su una spiaggia turca. Le due immagini, sovrapposte, irrompono nell’animo del protagonista e cambiano la sua vita per sem- pre. Pierre Demarty travolge con una narrazione ipnotica che si trasforma in una poetica meditazione sul senso della vita, della giustizia, della famiglia e delle relazioni. DAL LIBRO C’è un’immagine. In quest’immagine si vede un bambino. In libreria dal 14 marzo Un bambino su una spiaggia. Il bambino indossa una maglietta rossa, leggermente rial- zata sulla pancia e sulla schiena, che lascia intravedere una striscia di pelle bianca, e dei pantaloncini blu marino, oppu- € 21,00 | pp. 144 re neri, oppure dei pantaloni lunghi, anche quelli rialzati, su Traduzione di B. Alessandro D'Onofrio per i polpacci piccoli e bianchi, fino alle ginocchia. I suoi due piccoli piedi calzano delle scarpe da ginnastica blu, oppure nere, non si capisce, non si vede bene, con le suole di gomma Pierre Demarty, scrittore e traduttore francese. marroncina. Ha studiato all’École normale supérieure di Pa- Ha i capelli corti, castani, oppure neri, quasi rasati vicino alle rigi e poi alla Columbia University, dove si è lau- reato con una tesi sulla letteratura americana. tempie. Vive e lavora a Parigi con la moglie e i tre figli. La pelle del viso è bianchissima. Il viso non si vede bene. Si vede da lontano, o da poco lontano, un po’ troppo, da una certa distanza, da vicino ma non troppo, i dettagli non si di- stinguono con precisione, si vede bene ma non molto bene. S’intravede. Si vede quel che basta.
Emiliano Brancaccio con Giacomo Bracci Il discorso del potere Il Nobel per l’Economia tra scienza, ideologia e politica «Viene da chiedersi se la strada seguita dai più recenti svi- luppi degli studi sociali, e avvalorata dall’orientamento dell’Accademia delle scienze, sia quella più adeguata alla comprensione del mondo in cui viviamo», scrivono Emi- liano Brancaccio e Giacomo Bracci. Da qui la loro doman- da: bisognerebbe abolire il premio Nobel per l’economia? La risposta contenuta in questo libro è motivata, rigorosa, e niente affatto scontata. Fin dalle sue origini, la massima onorificenza in campo economico ha vissuto un’esistenza a dir poco travagliata, fra polemiche, contestazioni e autorevoli appelli per la sua cancellazione. Brancaccio e Bracci ne tracciano una breve In libreria dal 14 marzo storia, tra i travagli e le vicissitudini dalle origini ai giorni nostri, esaminano le assegnazioni del premio avvenute in questo secolo, nel periodo a cavallo di quella che dal Fon- do Monetario Internazionale è stata definita la «grande re- € 19,00 | pp. 240 cessione» globale, e descrivono i criteri di valutazione della Prefazione di Ernesto Screpanti ricerca economica che consentono di delineare i possibili Nobel del futuro e di individuare i Nobel mancati. Emiliano Brancaccio (Napoli, 1971) è docente di Politica economica presso l’Università degli studi del Sannio. Autore di ricerche pubblicate «Se fossi stato consultato sull’opportunità di istituire su varie riviste accademiche internazionali, ha un premio Nobel per l’economia, promosso il “monito degli economisti” contro avrei decisamente consigliato di non farlo.» le politiche europee di austerity apparso sul Fi- Friedrich Von Hayek, premio Nobel per l’Economia nancial Times. Giacomo Bracci (Roma, 1992) è dottorando di ricerca in Economia presso l’Università di Trento. E’ tra i fondatori della rete studentesca “Rethinking Economics Italia”.
Joyce Carol Oates Ai limiti dell'impossibile Forme tragiche in letteratura Per la prima volta edito in Italia, Ai limiti dell’impossibile di Joyce Carol Oates è un’indagine degli abissi umani attraver- so le forme del tragico, condotta da una delle voci più visio- narie della narrativa americana contemporanea. Oates si contrappone alle lamentazioni in morte della tra- gedia levate dai critici e perlustra le strade della letteratura alla ricerca delle caratteristiche del genere, trovando non solo prospettive originali su figure celebri come Ivàn Ka- ramazov e le «tre sorelle» di Cěchov, ma anche e soprattut- to i limiti tragici dell’umanità. Il suo è un percorso con la scrittura nella scrittura, tra violenza e passione, isolamen- to e perdita dell’io, per arrivare a svelare, al di là delle ma- schere e dei personaggi che ci siamo creati, chi siamo real- mente. Per provare a dire cos’è la sofferenza, cosa il nulla e il vuoto di senso, cosa la morte. A metà tra saggio critico In libreria dal 21 marzo ed esplorazione letteraria, Ai limiti dell’impossibile utiliz- za testi classici – dallo shakespeariano Troilo e Cressida ai romanzi di Melville, fino al teatro dell’assurdo di Beckett e Ionesco – per stanare i conflitti eterni dell’animo umano: € 24,00 | pp. 240 realtà contro finzione, volontà contro lealtà, logica contro Traduzione di Giulia Betti immaginazione. DAL LIBRO Joyce Carol Oates è una scrittrice americana. Per il Saggiatore sono usciti Ragazze cattive La più elevata delle opere tragiche ci fa uscire dal nostro- (2004), Per cosa ho vissuto (2007), La ballata di tempo; come le magiche danzatrici delle pièce di Yeats, una John Reddy Heart (2010), Acqua nera (2012), Una tale arte ci attira oltre i nostri limiti. famiglia americana (2014), Zombie (2015), Jack deve morire (2016), la quadrilogia Epopea ame- ricana (2017) e Il collezionista di bambole (2018).
Cory Taylor Morire Una vita A sessant’anni Cory Taylor sta morendo di cancro. Ma men- tre il suo corpo s’indebolisce e l’abbandona, lei ha la forza dirompente di scrivere questo memoir, potente e bellissi- mo, attraverso il quale descrive il suo modo di affrontare consapevolmente la fine. In queste pagine indimenticabili, scritte in poche settimane, e animate da un incredibile af- flato creativo, emergono la sua forza e la vulnerabilità, il co- raggio e l’umiltà, la rabbia e l’accettazione. Taylor descrive il groviglio dei suoi sentimenti, ricorda la vita e la morte dei suoi genitori, prende in considerazione una a una tutte le ragioni per cui vorrebbe poter scegliere le circostanze della sua morte. Le sue ultime parole offrono ai lettori un voca- bolario nuovo e prezioso per parlare della cosa più difficile che ognuno di noi dovrà affrontare. In libreria dal 21 marzo «Un dono.» Publishers Weekly «Pieno di saggezza e vulnerabilità.» € 20,00 | pp. 108 The Times Literary Supplement Traduzione di Andrea Libero Carbone Cory Taylor è stata una scrittrice e sceneggiatri- ce australiana. Con Me and Mr. Booker ha vinto il Commonwealth Writers’ Prize nel 2012. È morta il 5 luglio 2016, poco dopo la pubblicazione di questo suo ultimo romanzo.
Rosalba Santoro Contro i bambini Memorie di una brava maestra Rosalba Santoro è la tipica maestra benvoluta da tutti, bambi- ni e genitori. Cinque anni dopo la sua morte, durante i lavori di ristrutturazione della sua vecchia casa, la nipote ha ritrovato in un cassetto della camera decine di pagine, manoscritte e si- gillate con la ceralacca, dal contenuto inaspettato. Sul fronte- spizio, in uno stampatello esitante, la scritta: Contro i bambini. Si tratta di riflessioni catturate negli ultimi anni, intervallate da stralci dei diari che Rosalba era solita tenere quando insegna- va; vi si trovano una retrospettiva commossa della sua vita, ma anche lunghi e inverecondi sfoghi in cui la maestra si rivela in- sospettabilmente cinica e risentita nei confronti degli allievi, il cui affetto «non può cancellare le angherie e i patimenti che ho dovuto mio malgrado sopportare per tanti anni». Contro i bam- bini è un’opera grezza e radicale; è l’ombra di una donna che pur amando l’insegnamento si è sempre rifiutata perentoriamente In libreria dal 28 marzo di diventare madre; è una fotografia intima in cui l’istintività si fa valore assoluto e testimonianza in presa diretta di una delle esperienze più importanti della nostra vita: l’inspiegabile e, per l’autrice, insensato desiderio di mettere al mondo dei figli. € 14,00 | pp. 108 DAL LIBRO Rosalba Santoro ha insegnato per oltre qua- Mamma e papà mi costringono a sorvegliare il figlio dei nostri rant’anni presso scuole materne ed elementari vicini di casa. Si chiama Amedeo. Ha quattro anni. Quando i in Abruzzo. nostri vicini escono la sera io vado a casa loro e controllo che Amedeo mangia e beve. È un bambino bruttissimo e ha la testa grande e gli occhi sporgenti e i denti faticano a uscirgli dritti. A me non piace proprio per niente. Amedeo non è nemmeno sim- patico, anzi urla a più non posso, tira le cose per casa, si aggrap- pa alla tovaglia e butta giù tutto, mangia il pane e lo sputa dap- pertutto, si arrampica sulle tende, piscia nei vasi del salotto, tira la coda al gatto, butta i vasi giù dalla cristalliera e via dicendo. Io ci bado lo stesso perché mi pagano qualche lira ma non provo affetto per Amedeo per niente. Anzi non mi piace nessun bam- bino perché tutti mi ricordano Amedeo.
Francesco Iannone Arruina Una favola oscura C’era una volta un paese in cui vive una donna di mille anni che allatta bambini morti riesumati dalle ossa, un poeta che parla una lingua aliena, un contadino che in realtà è un caval- lo. C’è una terra piena di sterchi e pietraie, e chi vi cammina incontra la morte. C’è una città dove streghe chiamate Neris- sime da millenni dissanguano i bambini e inghiottono acque acide da una fonte che le rende immortali. E c’è una bambina, e nella bambina germoglia una maledizione antica: la sua na- scita metterà in pericolo la vita delle Nerissime, e solo la sua morte potrà garantire la sopravvivenza del male. Così le stre- ghe la rapiscono, e i disperati abitanti del paese, scortando i genitori della bambina, decidono di attraversare le asprezze della terra per salvarla. Arruina, opera d’esordio di Francesco Iannone, è una favo- la oscura che si rifà alla tradizione fiabesca meridionale, un In libreria dal 28 marzo romanzo che echeggia i traumi e le penombre delle fabule medievali, inquietanti e allegoriche, riscrivendole nella lin- gua del contemporaneo. € 20,00 | pp. 120 DAL LIBRO Forse è la sua carne che frigge, croc croc, grasso che unge, Francesco Iannone, è nato a Salerno. Ha pub- macchia la terra, crepa la faccia, croc croc, si scioglie la pel- blicato due raccolte in versi, Poesie della fame e le, goccia che sfonda il cumulo di cenere, tonfa l’unghia nel della sete (Giuliano Ladolfi, 2011) e Pietra Lavi- cratere, batte l’eco quando affonda, fuma l’arrosto, la brace ca (Aragno, 2016). Arruina è il suo esordio nella narrativa. è spenta, croc croc.
Ashley Kahn A Love Supreme Storia del capolavoro di John Coltrane Il Saggiatore torna a pubblicare – arricchita da un testo inedito, scritto appositamente per questa edizione, e dagli schizzi delle idee primigenie del disco – la grande storia di A Love Supreme raccontata da Ashley Kahn. Il giornalista musicale e produttore rievoca le vicende che hanno porta- to alla registrazione del capolavoro di Coltrane, in un’ope- ra densa di interviste ai protagonisti, testimonianze di pro- duttori, amici e colleghi, memorie intime e immagini che compongono la scenografia di un viaggio mitico nella vita dell’immortale sassofonista. Realizzato nell’arco di una sola, trascinante session, A Love Supreme è il testamento di un’intera epoca, della quale Col- trane ha saputo interpretare tutte le tonalità emotive e so- nore: la poliritmia africana, i tempi lugubri del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, l’elettricità del free In libreria dal 28 marzo jazz, l’inquietudine del be-bop, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. Il risultato è un magma incandescente, in chiave minore, vertiginosamente preci- so, sincronizzato, ma sempre sull’orlo dell’improvvisazio- € 35,00 | pp. 376 ne, dell’ignoto. È il jazz spirituale di Coltrane, il suo grido Prefazione di Elvin Jones bianco, una preghiera di amore supremo verso Dio che ha Traduzione di Fabio Zucchella stravolto in musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandole di un’inaudita religiosità. Ashley Kahn, giornalista, critico e produttore «Bellezza, eleganza, grazia: sono le sensazioni musicale, collabora con numerose testate fra cui il New York Times, Jazz Time, Rolling Stone, che ho provato leggendo questo libro. Mojo. Con il Saggiatore ha pubblicato The Hou- Un’opera “suprema”.» se That Trane Built (2007), Kind of Blue (2017) e Il Carlos Santana rumore dell’anima (2017).
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