Intelligenza - Copyright 2010 Allyn & Bacon - Lumsa

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Intelligenza - Copyright 2010 Allyn & Bacon - Lumsa
Capitolo 11

Intelligenza

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Intelligenza
1. Intelligenza: globale o multi-componente?

2. La valutazione dell’intelligenza

3. I ruoli dell’ereditarietà e dell’ambiente

4. Il pensiero e la soluzione dei problemi

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§ Come definireste l’intelligenza nella vostra
  vita quotidiana?

§ La vostra definizione andrebbe bene anche
  per qualcuno che appartiene ad una cultura
  diversa? Perché sì e perché no?

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Il concetto di intelligenza

§ Cos’è l’intelligenza?

– Intelligenza
   • L’abilità di pensare e di adattarsi e imparare dall’esperienza.
   • Dipende dalla cultura
   • Può essere studiata solo indirettamente.

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Intelligenza: tratto singolo globale o
            multi-componenziale?

§    Teoria del fattore generale g di Spearman
     (teoria bifattoriale)
§    La teoria triarchica di Sternberg
§    La teoria delle intelligenze multiple di
     Gardner

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La teoria bifattoriale di Spearman

§ Fattore-G: fattore generale che è presente
  in ogni compito.

§ Fattore-S fattore specifico per quel
  particolare compito.

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La teoria bifattoriale di Spearman
§ Fattore-G: fattore generale che è presente
  in ogni compito.
    § Apprendimento dall’esperienza, deduzione di
      relazioni, deduzione di correlazioni (tre principi
      qualitativi della cognizione)

La soluzione di analogie (compito comune nei
test di intelligenza) li richiede tutti e tre:

  AVVOCATO: CLIENTE = MEDICO: XXXX

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Analisi fattoriale
§ Analisi fattoriale: una procedura statistica
  che identifica fattori comuni (fattori intellettivi)
  alla base della prestazione nei test di
  intelligenza.
§ Determina quali test possono essere
  raggruppati
§ Ad esempio (1961), nella scala di intelligenza
  Wechsler (WAIS): 11 differenti subtest (933
  soggetti)
§ Hanno calcolato le correlazioni tra i test e poi
  hanno applicato analisi fattoriale: tre fattori
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Analisi fattoriale

§ A: abilità verbale (intell
  generale perché anche altri
  hanno peso medio)
§ B: mantenimento
  informazione nella MBT e
  manipolazioni numeri
§ C: abilità spaziali

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La teoria bifattoriale di Spearman

§ Fattore-G: fattore generale che è presente
  in ogni compito.

§ Fattore-S fattore specifico per quel
  particolare compito.

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§ Approcci fattoriali

     § Teoria multifattoriale di Thurstone(1938)
       batteria di 56 test a 218 studenti universitari.
       Identificò sette fattori generalii: significato
       verbale, fluidità verbale, facilità numerica,
       relazioni spaziali, memoria, ragionamento e
       rapidità percettiva.

     § Cattel (1963) ha effettuato una seconda
       analisi fattoriale dei dati di Thurstone e ha
       trovato due fattori principali: intelligenza fluida
       e cristallizzata
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§ Intelligenza fluida: individuazione di
  relazioni in contesti informativi limitati
  (classificazione di misure o la capacità di
  riconoscere dei pattern limitati)

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§ Intelligenza fluida: individuazione di
  relazioni in contesti informativi limitati
  (classificazione di misure o la capacità di
  riconoscere dei pattern limitati. Capacità
  innate

§ Intelligenza cristallizzata: attività che si
  basano su informazioni apprese in
  precedenza (vocabolario, aritmetica..quelle
  che si imparano a scuola). Ciò che aveva
  appreso
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La teoria triarchica di Sternberg
                  (1996-)
§ Tre fattori (tre modi di percepire, analizzare ,
  immagazzinare ed utilizzare le informazioni):
  § Intelligenza analitica– meccanismi mentali usati
    per programmare ed eseguire i compiti
  § Intelligenza creativa– l’abilità di gestire situazioni
    nuove
  § Intelligenza pratica– che riflette i comportamenti
    soggetti alla selezione naturale nella storia
    evolutiva

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La teoria triarchica di Sternberg
                 (1996-)

§ Insieme delle tre componenti ci dà
  intelligenza efficace, di successo:
  i) capacità di analizzare i propri punti di forza e
  debolezza; ii) utilizzare i punti di forza per trarne
  vantaggi superiori; iii) minimizzare l’impatto delle
  debolezze superandole o compensandole.

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La teoria delle intelligenze multiple di
               Gardner
§ Gardner propose una teoria che si basava
  sull’osservazione dei pazienti con deficit
  neuropsicologici e sul carattere
  evoluzionistico

§ Identifica 8 categorie: logiche-matematiche,
  linguistica, spaziale, naturalistiche
  (adattamento di Sternberg), cinestesica,
  musicale, e due tipi di intelligenza personale
  (intrapersonale ed interpersonale)  Copyright © 2010 Allyn & Bacon
Valutare intelligenza

§   Test di intelligenza
§   L’attendibilità e la validità dei test
§   Uso e abuso dei test di intelligenza

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Test di intelligenza

§ Parte da molto lontano ed ha avuto
  diversi sviluppi.
§ In ogni caso la maggiorparte dei test
  attuali utilizzano la curva della
  distribuzione normale.

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Test di intelligenza

§ Scala Binet-Simon (1857-1911)
  § Età mentale

§ Stanford Binet
  § Quoziente di intelligenza

§ WAIS (WISC)
  § Deviazione dal punteggio QI
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§ Sir Frances Galton (1822-1911) prmo studioso
  delle differenze individuali. Le capacità
  intellettive sono ereditarie (Darwin)
§ Fondatore della psicometria: studio delle
  differenze individuali nelle caratteristiche
  psicologiche
§ Aveva testato più di 9000 persone su 17
  variabili (altezza, peso, forza muscolare,
  discriminazione percettiva: come individuare
  piccole differenze nella percezione degli
  oggetti di identica grandezza e forma)

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§ Tratti umani si distribuiscono secondo la curva
  normale, concetto di correlazione tra misure..poi
  ripreso da Pearson

§ Introdotto studi sui gemelli e sull’adozione per
  vedere ereditabiltà dei tratti di intelligenza

§ Considerato l’inventore dei test mentali, credeva
  che i processi sensoriali, percettivi e motori
  fossero le dimensioni chiave dell’intelligenza.

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I test di intelligenza

§ Binet non concordava con la posizione di
  Galton secondo cui test percettivi potessere
  indicare l’intelligenza: bisognava misurare una
  serie di abilità psicologiche (inmmaginazione,
  attenzione, comoprensione, giudizio spaziale,
  memoria)

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§ Scala Binet-Simon (1905)

  § Creata in risposta alla richiesta del Ministro francese
    dell’istruzione di studiare un metodo per stabilre quali
    studenti non avrebbero tratto vantaggio dall’istruzione
    scolastica standard.

  § Scala: scopo della valutazione è la misurazione.
    Infatti I test erano disposti in ordine crescente di
    difficoltà (norme)

  § Età Mentale (EM): Livello di sviluppo mentale di un
    individuo rispetto ad altri:
            se un bambino di 8 anni aveva punteggi medi
            come un bambino di 10 la sua età cronologica
              era di 8 e quella mentale di 10.

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§ La scala Stanford-Binet (1916)

  § Rivisitata all’Università di Stanford per indagare le
    risposte di un individuo a quattro aree di contenuto:
    ragionamento verbale, ragionamento quantitativo,
    ragionamento astratto/visuale e memoria a breve
    termine.

  § Quoziente d’intelligenza (QI): termine
    coniato da William Stern (1912), si riferisce
    all’età mentale divisa per l’età cronologica
    moltiplicata per 100 (QI = EM/EC x 100).

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§ La scala Stanford-Binet (1916)
   § La versione del 1960 ho sostituito il rapporto QI con
     quello di DEVIAZIONE QI

            Calcolo del punteggio di deviazione QI

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§ La scala Wechsler-Bellevue (1939 poi WAIS nel 1955)
   § Le scale di Wechsler forniscono non solo un risultato
     globale per QI ma anche risultati per 6 parametri
     verbali e 5 parametri non verbali, permettendo
     all’esaminatore di determinare le aree in cui il
     soggetto è al di sotto, uguale o al di sopra della media
     (WAIS-III, nel 1997)
   § QI verbale e di performance

   § WISC (WISC-IV nel 2003)

§ Test d’intelligenza di gruppo
   § Sebbene più pratici e convenienti dei test individuali, i
     test di gruppo presentano alcuni svantaggi
     significativi.

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Attendibilità e validità dei test
§ Attendibilità: correlazione tra I punteggi
  ottenuti in due somministrazioni differenti
  (circa .85)

§ Validità si valuta sulla base della forza della
  correlazione tra i punteggi ai test e un
  criterio (una misura indipendente della
  variabile valutata: esempio i voti a scuola).

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§ La prestazione scolastica, misurata con i voti
  ha una correlazione di .50 con il QI (ottenuto
  dai test di intelligenza)

§ Questa correlazione indica che il 75% della
  variabilità tra gli studenti nel rendimento
  scolastico è dovuta a fattori diversi da QI

§ Varianza spiegata dal QI: quadrati del coeffi
  di correlazione (.50)2 = .25 (25%)

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Uso e abuso dei test di intelligenza

§ Uso e abuso dei test d’intelligenza
  § L’efficacia dei test psicologici dipende dalle conoscenze,
    dalle capacità e dall’integrità di chi li utilizza.
  § Applicazioni reali: previsioni di successo scolastico o
    lavorativo.

     § Le performance scolastiche vanno monitorate perchè i test
       d’intelligenza misurano la performance corrente.
     § Correlano moderatamente alla prestazione sul lavoro, ma le
       correlazioni decrescono all’aumentare del tempo di lavoro (e
       dell’esperienza lavorativa) e i test ignorano fattori quali la
       motivazione, la salute fisica e mentale e le abilità sociali.

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Problemi:
§ Bias culturali
§ Il problema della profezia che si
  autoadempie

Usi validi:
§ Identificazione di necessità specifiche di
  apprendimento
§ I vari gradi del ritardo mentale o meglio di
  disabilità cognitiva o intellettiva (in relazione
  al QI e a vari aspetti della vita quotidiana)
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§ Ritardo mentale profondo: QI inferiore a 20
  difficoltà in tutti gli ambiti della vita e difficoltà
  motorie
§ Ritardo mentale grave: QI tra 20 e 34. Difficoltà di
  linguaggio nei primi anni. Possono beneficiare di
  cure ma non saranno mai completamete autonomi
§ Ritardo mentale moderato: QI tra 35 e 54. Sono in
  grado di apprendere abilità di base e di sostenere
  una vita quasi-indipendente
§ Ritardo mentale lieve (90%): QI tra 55 e 70. Sono
  in grado di svolgere una vita indipendente

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Il ruolo dell’ereditarietà e
                dell’ambiente
§   Il significato di ereditarietà

§   Origini degli effetti ambientali e genetici
    durante lo sviluppo

§   I risultati degli studi sull’ereditabilità

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Il significato dell’ereditablità
§ Ereditabilità è la proporzione di variablità
  osservata in un tratto della popolazione che
  è direttamente prodotta dalla variabilità
  genetica di quella popolazione.

§ Questo valore può variare tra 0 e 1.0

§ L’ereditabilità di molti tratti somatici è molot
  alta: ereditabilità del colore degli occhi è
  quasi vicino a 1
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Il significato dell’ereditablità
§ Non descrive fino a che punto i geni di una
  determinata persona siano responsabili della
  formazione di un determinato tratto
§ Misura il contributo relativo delle differenze
  genetiche e di quelle ambientali alla
  variabilità complessiva di quel tratto in una
  particolare popolazione
§ ES: colore dei capelli negli Inuit: non esiste
  variabilità genetica quindi il valore di
  ereditarietà è zero.
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Il significato dell’ereditablità
§ Come può essere che un tratto
  geneticamente determinato quindi ereditario,
  come il colore dei capelli, abbia una
  ereditabilità pari a zero??
§ Perchè la determinazione genetica e
  l’ereditabilità non sono la stessa cosa
§ L’ereditabilità si riferisce solo all’influenza
  che i geni hanno sulla distribuzione delle
  differenze in un tratto, ossia sulla variablità
  all’interno della popolazione
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Il significato dell’ereditablità
§ Ereditabilità del QI:
  § La misuriamo attraverso l’osservazione dei tratti:
    misurando la correlazione tra i punteggi QI e vari
    fattori genetici ed ambientali è possibile stimare
    l’ereditabilità del QI
  § Ereditabilità del QI è decisamente < 1 perchè ci
    sono numerosi fattori ambientali.
  § Una persona non eredita un punteggio QI ma i
    geni che possono influenzare l’intelligenza

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Il significato dell’ereditablità
§ Ereditabilità di un tratto dipende dalla
  quantità di variabilità dei fattori genetici in
  una data popolazione
§ La relativa importanza dei fattori ambientali
  dipende dalla quantità di variabilità
  ambientale (società omogenea verso quella
  dei pochi privilegiati)
§ L’ereditabilità è influenzata dal grado in cui
  ereditarietà genetica e quella ambientale
  interagiscono (bambini giudiziosi verso
  eccitabili)                           Copyright © 2010 Allyn & Bacon
Origini degli effetti ambientali e genetici
          durante lo sviluppo
 § Fattori genetici che influenzano l’intelligenza
   § Trisomia 21 (sindrome di Down)
   § Fenicheltonuria
 § Fattori prenatali
   § Esposizione alle tossine (rosolia)
   § Traumi fisici
   § Uso di alcol e altre droghe (Sindrome fetale da
     alcol)
   § Nutrizionali
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§ Nello sviluppo postnatale
  §   Trauma alla nascita (anossia..)
  §   Infezioni (encefalite..)
  §   Sostanze tossiche
  §   Scarsa nutrizione
  §   malattie

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I risultati degli studi
             sull’ereditabilità
§ Studi su famiglie: intelligenza generale

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I risultati degli studi
             sull’ereditabilità
§ Studi su famiglie: abilità specifiche

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Il pensiero e la soluzione dei
                      problemi

§       Una delle componenti più importanti dell’intelligenza è il
        pensiero: processi verbali e non verbali

    §      Classificazione e categorizzazione dei concetti

    §      Ragionamento deduttivo

    §      Ragionamento induttivo

    §      Soluzione dei problemi

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Classificazione, categorizzazione,
           generalizzazione
§ I concetti sono categorie di oggetti, di azioni,
  eventi o stati che condividono molti attributi.
  (il gatto, la cometa, la squadra, distruzione, il
  gioco, l’oblio, la verità)

§ Gran parte delle attività di pensiero ha a che
  fare con relazioni o interazioni tra concetti

§ La generalizzazione
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Concetti formali e naturali

§ Un concetto formale è una categoria definita
  da un elenco di caratteristiche essenziali,
  come in una definizione tratta da un
  dizionario.

§ Regole di inclusione ed esclusione

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La teoria ed il modello computazionale delle reti
semantiche di Collins & Quillian (1970): concetti come
          reti gerarchicamente organizzate.

§ Il significato di un concetto è colto da un elenco
  congiuntivo di attributi (unità primitive)
§ Ciascun attributo è singolarmente necessario e tutti
  sono congiuntamente sufficienti.
§ Gli oggetti sono classi distinte e i confini tra le varie
  categorie sono ben definiti
§ Tutti i membri di una categoria sono rappresentativi
  della categoria stessa
§ Quando i concetti sono organizzati in maniera
  gerarchica: gli attributi del più specifico includono tutti
  gli attributi del sopraordinato

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Validità della organizzazione
                 gerarchica
§ Il canarino canta?
§ Il canarino ha la pelle?

Vero/Falso? Più accurati e veloci nel primo che nel
secondo caso

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critiche
§ Un collie è un animale? Più veloce di Un collie è un
  mammifero? Il pollo è un animale è più veloce di Un pollo è
  un uccello

§ Gli attributi non hanno lo stesso peso (Es. salmone rosa vs.
  salmone ha le pinne

§ Alcuni membri delle categorie naturali sono esemplari migliori
      § Es. pettirosso meglio di canarino. La tipicità di un
        membro è un buon predittore del giudizio di verifica

§ Assunzione centrale: i concetti dipendono dalla congiunzione
  di tratti necessari
       § Alcune categorie sono sfumate: sedia (mobilia) vs.
         fermalibri
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Concetti naturali (Eleonor Rosch)
I concetti non sono formali ma naturali: si basano
   sulle nostre percezioni personali ed interazioni
                    con il mondo

§ Concetto di esemplare o prototipo
§ Oggetto per appartenere ad una categoria deve
  avere attributi tipici di quella categoria
§ Confini di categoria sono sfumati (es. pomodori
  come frutta o verdura)
§ Gradiente di tipicità
§ L’appartenenza ad una categoria: somiglianza
  degli attributi al prototipo
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EVIDENZE SPERIMENTALI

§ GRADO DI TIPICITA’ DI UN CONCETTO BUON
  PREDITTORE

§ COMPITI DI VERIFICA DI FRASI

§ ELENCO MEMBRI DI UNA CATEGORIA

§ I MEMBRI TIPICI SONO I PRIMI AD ESSERE
  IMPARATI DAI BAMBINI

§ UN ELISSE E’ QUASI UN CERCHIO (meglio di il
  cerchio è quasi una elisse)
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Esempi di concetti di base,
subordinati e sovraordinati

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Ragionamento deduttivo
§ Il ragionamento implica la manipolazione e
  combinazione di concetti

§ Quello deduttivo produce delle conclusioni a partire
  da principi e regole generali (serie lineari e
  sillogismi)

                    John è più alto di Paul.
                   Sue è più bassa di Paul.
                 Quindi, John è più alto di Sue

               Tutti I mammiferi hanno la pelliccia
                  Il pipistrello è un mammifero
                    Il pipistrello ha la pelliccia

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Ragionamento deduttivo

    Tutti I pranco hanno dei peli
        Il cebano ha dei peli
  Quindi tutti I cebano sono pranco

      Tutti i gatti hanno dei peli
          Il cabe ha dei peli
     Quindi tutti i cani sono gatti

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Modelli mentali (Johnson-Laird,
               2001)

A è minore di C
B è maggiore di C
B è maggiore di A?

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Modelli mentali (Johnson-Laird,
              2001)

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esperimento

Elettricista era il più alto

Idraulico era molto più basso di lui

Idraulico era però più alto del falegname

Che a sua volta era più alto dell’imbianchino

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esperimento

Chi è più alto? Elettricista o imbianchino?

Chi è il più alto l’idraulico o il falegname?

Elettricista era il più alto
Idraulico era molto più basso di lui
Idraulico era però più alto del falegname
Che a sua volta era più alto dell’imbianchino

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inferenza

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Un modello spaziale di ragionamento
  § Come si chiama il figlio della sorella di
    vostra madre?

  Pazienti con lesione a lobi parietali fanno fatica a fare questo compito
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Ragionamento induttivo

§ Il ragionamento deduttivo applica le regole
  della logica per produrre conclusioni
  particolari a partire da principi generali o
  regole

§ Quello induttivo è l’opposto: si devono
  inferire i principi generali/regole a partire dai
  fatti particolari

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Ragionamento induttivo

§ Il ragionamento deduttivo applica le regole
  della logica per produrre conclusioni
  particolari a partire da principi generali o
  regole

§ Quello induttivo è l’opposto: si devono
  inferire i principi generali/regole a partire dai
  fatti particolari

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Esempio del tipo di carte che vengono
 usate per il ragionamento induttivo

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