L'Agricoltura (e l'Animal Science) nell'era della (iper) informazione - Giuseppe Pulina, Alberto S. Atzori & Corrado Dimauro

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L'Agricoltura (e l'Animal Science) nell'era della (iper) informazione - Giuseppe Pulina, Alberto S. Atzori & Corrado Dimauro
In God We Trust.
                                          All others bring
                                         data.
                                         Edwar Deming.

L’Agricoltura (e l’Animal Science)
nell’era della (iper) informazione
Giuseppe Pulina, Alberto S. Atzori & Corrado Dimauro

                     Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
L'Agricoltura (e l'Animal Science) nell'era della (iper) informazione - Giuseppe Pulina, Alberto S. Atzori & Corrado Dimauro
La catena del valore dell’informazione
            (Abbasi et al., 2016)

                        Dati

       Azioni                        Informazione

          Decisioni            Conoscenza

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L’Era dell’iper-informazione
• Oggi ogni due giorni l’umanità crea una
  quantità di dati equivalente a quella prodotta
  dall’origine della civiltà al 2003 (E. Schidt, CEO
  di Google)
• Ogni giorno l’umanità genera 500 milioni di
  tweet, 70 milioni di foto, 4 miliardi di video su
  Facebook (Grossman, Time Magazine, 2015)
• Ogni giorno creiamo 2,5 quintilioni di dati: il
  90% dei dati odierni sono stati generati negli
  ultimi 2 anni (Calude e Longo, 2016)
                       Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
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Siamo entrati nell’era dei
 (cosidetti) Big-data.....

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..e della distruzione della
conoscenza attraverso i social media

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Cosa dimostreremo in questo intervento?

• La disintermediazione dei social media alimenta
  teorie errate a scapito di informazioni corrette
• La pervasività dei social media può provocare
  dannose distorsioni nell’opinione pubblica (e di
  riflesso sugli scienziati)
• I big data e i social NON possono essere distrutivi
  della catena del valore dell’informazione e del
  metodo scientifico

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Inoltre....
• I big data pondono problemi etici all’agricoltura
• La precision farm genera big data; come
  utilizzarli?
• Il mondo scientifico deve risolvere le distorsioni
  legate ai big data e al “publish or perish”

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Informare correttamente. Come?

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Cosa succede all’informazione?
• L’informazione sta cambiando rapidamente
  connotati.
• L’avvento dei social net comporta che la
  produzione e il consumo dei contenuti sono
  fortemente disintermediati
• Chiunque pubblica ciò che crede senza una
  verifica sulla fondatezza o sostenibilità di quanto
  pubblicato
• Stiamo entrando nell’era della disinformazione?
                        (Quattrociochi, Le Scienze, febbraio 2016)
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Il World Economic Forum (2013) ritiene che “The global
 risk of massive digital misinformation sits at the centre
of a constellation of technological and geopolitical risks
 ranging from terrorism to cyber attacks and the failure
                  of global governance”.

   Source: World Economic Forum
I giovani sono i più attivi sui social.
 Il fenomeno ha imponenti effetti
           trasformativi.

                Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Studi quantitativi dimostrano che l’essere umano non è
razionale e in un contesto informativo non filtrato prende
tutto ciò che più gli aggrada (confirmation bias).

Il web ha facilitato l’interconnessione e l’accesso ai contenuti:
ha spinto la formazione di Echo chambers, comunità che
condividono interessi e selezionano informazioni secondo
una narrazione del mondo condivisa.
                            Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Indagine quantitativa sui social in Italia di 4
  anni. 2 cluster di utenti: esposti a news
 scientifiche o alternative (prive di fonte).
I commenti negativi prevalgono di gran lunga sui
   positivi.
I gruppi di utenti si polarizzano
Fig 6. Polarized users on false information.

Bessi A, Coletto M, Davidescu GA, Scala A, Caldarelli G, et al. (2015) Science vs Conspiracy: Collective Narratives in the Age of
Misinformation. PLoS ONE 10(2): e0118093. doi:10.1371/journal.pone.0118093
http://journals.plos.org/plosone/article?id=info:doi/10.1371/journal.pone.0118093
I commenti negativi
 si concentrano nella comunità polarizzata
alternativa (conspiracy) verso la polarizzata
                 scientifica
L’aumento dei contatti provoca il
  peggioramento del sentiment
554–559 | PNAS | January 19, 2016 | vol. 113 | no. 3

La cascata di interesse si difonde più lentamente per la
comunità cospiracy, ma si allarga maggiormente .
Ed è uguale per le quattro narrative principali
esplorate:

a)   Geopolitica
b)   Dieta
c)   Ambiente
d)   Salute
Fig 3. Attention patterns.

Bessi A, Zollo F, Del Vicario M, Scala A, Caldarelli G, et al. (2015) Trend of Narratives in the Age of Misinformation. PLoS ONE
10(8): e0134641. doi:10.1371/journal.pone.0134641
http://journals.plos.org/plosone/article?id=info:doi/10.1371/journal.pone.0134641
Fig 2. Communities of conspiracy terms.

Bessi A, Zollo F, Del Vicario M, Scala A, Caldarelli G, et al. (2015) Trend of Narratives in the Age of Misinformation. PLoS ONE
10(8): e0134641. doi:10.1371/journal.pone.0134641
http://journals.plos.org/plosone/article?id=info:doi/10.1371/journal.pone.0134641
I social sono distruttivi della catena
     del valore dell’informazione
• 1. Perchè favoriscono false teorie rispetto a
  fatti certificati (teorie complottiste vs
  paradigmi scientifici)
• 2. Perchè rinforzano segnali umorali irrazionali
  rispetto ad analisi razionali
• 3. Perchè indeboliscono la fiducia pubblica nei
  confronti della scienza

                      Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
In definitiva, il pericolo è il deragliamento della
  informazione di origine controllata (media.DOC) su
 quella non controllata di blog e social (media.SPAM),
con la conseguenza di orientare l’opinione pubblica su
teorie antiscientifiche capaci di influenzare i cittadini e
          di screditare la comunità scientifica

                         Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
I big data
L’avvento dei big data preoccupa le
      associazioni scientifiche
Caratteristiche di big data
(Abbasi et al., 2015; St. Pierre, 2016)
1. Volume
• Equivalenze (1 byte = 1 granello di sabbia):
  1 megabyte = 1 cucchiaino di sabbia
  1 terabyte = 1 scatola di sabbia (2 feet x 1 inch)
  1 petabyte = 1 spiaggia lunga 1 miglio
  1 exabyte = 1 spiaggia dal Maine al N. Carolina
• Molte companies USA hanno oggi più di 100
  terabyte di dati stoccati
• I dati sanitari stoccati al 2011 erano pari a 150
  exabyte

                         Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
2. Velocità
• New York Stock Exchange, cattura 1 terabyte
  di informaizoni al giorno
• Wal Mart raccoglie 2,5 petabytes di
  transazioni dei clienti ogni ora
• Ogni giorno si registrano 5 miliardi di
  domande sui motori di ricerca

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3. Varietà delle fonti
4. Veridicità

Web spam account for over
20% of all WWW content
(Abbasi & Adjeroh, 2014)
I big data sono distruttivi della catena
       del valore dell’informazione?
                (Abbasi et al., 2016)

• 1. Nuovi players e nuovi processi
• 2. Amalgama di tecnologie in “piattaforme” e
  di processi entro “pipelilnes” nella fase di
  derivazione della conoscenza
• 3. Maggiore ricorso a data scientist o analyst
  per supportare decisioni di tipo self-service o
  real-time a scapito della derivazione della
  conoscenza da dato [si salta la fase
  della’analisi di significato ritenuta inutile]
                      Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
I big data sono distruttivi del metodo
                  scientifico
                 (Callude & Longo, 2016)
• “With enough data, the number speak for
  themselves” Per cui i big data rendono il metodo
  scientifico obsoleto (C. Anderson, Wired Magazine,
  2008)
• Tutti i modelli sono sbagliati (ma alcuni sono utili,
  massima di Box), e si può avere sempre più
  successo senza loro
• Correlazioni trovate in immensi data-base possono
  sostituire l’analisi di significato tipica della scienza
                         Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Il potere e i limiti delle correlazioni
Il potere delle correlazioni
• 1. Una correlazione è essenzialmente una
  coincidenza, rappresenta cose che avvengono
  insieme
• 2. Le correlazioni sono utili per il loro potere
  predittivo
• 3. Molte conoscenze scientifiche derivano dall’
  osservazione di correlazioni controintuitive

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I limiti delle correlazioni
• 1. Le correlazioni non spiegano perchè due variabili
  sono legate
• 2. Non c’è via per evidenziare una correlazione spuria
  se non attaverso una teoria
• 3. La teoria Egodica e il teorema di Ramsey
  dimostrano che in grandi data-set si realizzano
  correlazioni spurie proporzionali alla dimensione
  dell’insieme numerico
• 4. Troppe informazioni tendono a comportarsi come
  poche informazioni: vi è difficoltà a trarne un senso
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I big data NON sono in grado di
  distruggere il metodo scientifico
• 1. In assenza di teorie i dati mancano di
  ordine, senso e significato
• 2. Le teorie senza dati (quali quelle che
  circolano nei social) sono vuote, i dati senza
  teoria sono ciechi (Harington, 2005)
• 3. I big data possono rappresentare un aiuto
  agli scienziati per riconsiderare la natura delle
  teorie scientifiche in un mondo di abbondanza
  di informazioni
                      Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
I big data e l’etica dell’Agricoltura
Big data e agribusisness
• 1. Le agrobusisness companies sono interessate ai
  big data per la costruzione di modelli di gestione
  riguardanti ogni aspetto delle imprese agricole
• 2. Monsanto ha acquistato la Climate corp per 930
  MUSD, azienda che produce modelli su big data
  per trattamenti e previsioni produttive
• 3. I big data hanno immenso valore per le
  speculazioni (futures di mais, soia e grano)
• 4. John Deere e General Motor hanno messo il
  copyright sui software dei macchinari da loro
  prodotti              Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Big data e autonomia degli agricoltori
• 1. Le grandi companies si comportano da data
  brokers: acquisiscono dati da sensori o
  direttamente dagli agricoltori senza obblighi nei
  loro confronti
• 2. Occorre una riorganizzazione sociale
  dell’agricoltura che limiti la proprietà del controllo
  delle produzioni da parte delle companies
  detentrici dei big data
• 3. Finanziare open source analytics per rendere
  utilizzabili i dati a chi lo produce (ISO-blue, Pordue
  University)                Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Precision Agriculture: big data, big
                 farms?
Una delle prime 10 rivoluzioni in campo agricolo (Crookston,
2006).
Inizia nel 1990, si sviluppa dopo il 2003 (Daberkow and Mc
Bride, 2003)

The precision agriculture o l’agricoltura di precisione è la
fonte principale di big data in agricoltura
Precision livestock farming è la zootecnia di precisione

                           Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Precision Farming
Deriva dall’applicazione delle tecnologie della
informazione e comunicazione (ICT) in agricoltura e
zootecnia:
• Uso di strumenti per la raccolta di informazioni
  (podometri, sensori vari)
• Uso di software gestionali come sistemi di supporto
  alle decisioni (DSS) (Cox, 2002)

                        Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Le fasi della precision farming
• Acquisizione di informazioni su ogni singolo animale
  allevato
• Aumento della efficienza media aziendale attraverso
  il miglioramento delle performance di ogni animale
• Miglioramento del processo decisionale (scelte su
  singoli capi per calori, fecondazioni, trattamenti,
  riforma, etc) e risparmio di tempo per altre attività,
  principalmente gestione delle informazioni aziendali
  e gestione strategica degli obiettivi (Lawson et al.,
  2011).

                          Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Supporti decisionali (DSS) e big data
Decision Support System (DSS) e Information and Communication
Technologies (ICT) sono diventati i più importanti cooperatori aziendali
che aiutano l’allevatore nelle scelte aziendali (Eastwood et al., 2012).

Come funzionano?
Raccolgono, archiviano ed elaborano i dati animali e aziendali:
•Anagrafica
•Produzione
•Riproduzione
•Fisiologia della ruminazione
•Sanità
•Conto economico
•Tracciabilità

Ricercatori, tecnici e allevatori sono impegnati nella comprensione e
ottimizzazione dell’uso della tecnologia (Bewley, 2012)
Generatori di big data
Identificazione dei calori

                                                    Gestione della mungitura

 Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Gestione della riproduzione e dell’allevamento

                    Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Uso dei dei supporti decisionali informatici
                                    e profitto aziendale (in €/mese per vacca)
                                                   Ricavo mensile per vacca presente €/capo)
                                    400              in 150 stalle della provincia di Oristano
                                               (ordinate per dal ricavo più alto al ricavo più basso)
                                    350
RIcavo per vacca presente, €/mese

                                    300

                                    250

                                    200
                                                        Stalle senza supporti informatici
                                    150                 Stalle con supporti informatici

                                    100

                                          Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari          (Atzori et al., 2014)
Letteratura recente sulla precision farming

                (Halachmi et al., 2015)
Effetto teorico virtuoso della precision farming
            sulle performance aziendali
La sottoutilizzazione e la errata interpretazione delle informazioni provenienti
       da ICT e DSS porta elevate perdite economiche (Bewley, 2012)

                                                                (Atzori et al., 2014)

Collo di bottiglia: molta adozione, spesso poca utilizzazione
(la tecnologia oggi si vende, ma non si spiega bene agli allevatori)
 Per elaborare bene le informazioni disponibili ocorrono
 “modelli interpretativi”  robuste
                              Copyrightteorie scientifiche!
                                        Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione
[come aggiornarsi nell’era del
      publish or perish]
Cosa è la Scienza?
E’ un sistema per testare la corrispondenza delle
  nostre idee con la realtà attraverso il metodo
               ipotetico-deduttivo

                    Tesi
      realtà                              teoria

                    Ipotesi
                      Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Il metodo ipotetico-deduttivo

                     Teoria                                  Ipotesi
                 [o paradigma]                            speriementale
                                              Si

                                 Conferma                         Disegno sperimentale
Conferma
                                 Ipotesi?
la Teoria?
[Funziona?]                                   No

              Spiegazione                                 Esperimento
               Controllo                           Dati
               Pevisione

        Realtà

                                            Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione [1]
          Papers repertoriati da PubMed per anno
1400000
1200000
1000000
800000
600000
400000
200000
     0
      1985    1990   1995     2000     2005    2010    2015     2020
                            Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione [2]
      Cumulativo dei paper repertoriati da PubMed
20000000
18000000
16000000
14000000
12000000
10000000
 8000000
 6000000
 4000000
 2000000
       0
        1985   1990   1995     2000    2005    2010    2015    2020
                             Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione [3]
           Vet Science repertoriati da PubMed
35000

30000

25000

20000

15000

10000

5000

   0
    1985   1990   1995    2000     2005     2010      2015     2020
                         Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione [4]
           dairy & animal science (ISI Thompson)
7000
6500
6000
5500
5000
4500
4000
3500
3000
    2004   2006     2008        2010        2012       2014       2016
                           Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Scienza e iper-informazione [5]

                   vet science (ISI Thompson)
15000
14500
14000
13500
13000
12500
12000
11500
11000
10500
10000
     2004   2006       2008     2010       2012       2014       2016
                          Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Che fare?
• 1. Studiare le review
• 2. Utilizzare le meta-analisi

                       Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
However,
“Huston, we have SOME problems...”
1. La commercializzazione della
          scienza
La buona scienza è solo quella utile?
• 1. L’utilitarismo in campo scientifico sta portando
  ad un forte aumento dei conflitti di interesse (COI)
• 2. La ricerca finanziata dalle companies NON è
  pubblicata se NON ottiene risultati in linea con la
  politica commerciale delle stesse
• 3. I grandi Journals perseguono la politica di non
  pubblicare i lavori che dimostrano l’ipotesi zero o
  a non pubblicare lavori che ripetono esperimenti
  già pubblicati [alla faccia della ripetibilità degli
  esperimenti]
                       Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Conseguenze: l’oggettività
          scientifica è a rischio!
• 1. La pressione publish or perish sta portando
  singoli ricercatori e intere comunità scientifiche
  nella sfera del COI
• 2. La mancata pubblicazione di lavori con
  risultati “non significativi” distorce la potenza
  delle review e, soprattutto, delle meta-analisi
• 3. Politiche pubbliche e private di fund rising
  scoraggiano i ricercatori dalla funzione critica
  (referee, public letters, ecc....)

                       Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Rimedi
• 1. Finanziamenti pubblici diretti prevalentemente
  verso la ricerca curiosity driven
• 2. Favorire la diversità di opinioni e il dibattito nelle
  comunità scientifiche
• 3. Incentivare l’open access per garantire
  trasparenza al processo di oggettività scientifica,
  anche nelle ricerche finanziate dalla companies
• 4. Rimuovere il bias della maggiore probabilità che i
  risultati positivi siano pubblicati rispetto a quelli
  negativi
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Tuttavia, qualcosa si muove.....

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2. Il P-value
• Il valore di P indica la probabilità di dire il falso se
  si afferma che una differenza osservata fra
  trattementi sperimentali è vera. La soglia
  convenzionale è P
Il cattivo uso di P
I principi dell’ASA per un corretto
          uso del P-value
I big data e il P-value deflazionato
• L’immensa massa di dati rende il P inefficace
  perchè quasi tutto è significativamente differente
Allora?

Con grandi data set il problema non è “se le
  differenze sono significative, ma se sono
       significativamente interessanti”
Conclusioni: a che punto siamo?
                                False

REALTA’
                                                  Social
                               teorie

          Public               Metodo           Comunità
           trust              scientifico       scientifica

            Big                Knowledge           Big
           Data                   bias          Companies

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Conclusioni: che fare?
                             False

REALTA’
                                               Social
                            teorie

                            Media

       Public               Metodo           Comunità
        trust              scientifico       scientifica

         Big                Knowledge           Big
        Data                   bias          Companies

                Copyright Giuseppe Pulina, Università di Sassari
Grazie, thank you, gracias, dank,
 obrigado,谢谢, ευχαριστίες…..
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