La struttura e le funzioni delle piante - Copyright 2006 Zanichelli editore

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Capitolo 35
La struttura e le funzioni
delle piante

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L’anatomia delle angiosperme
 35.1 Le angiosperme si classificano nei due grandi
 gruppi delle monocotiledoni e delle dicotiledoni
 L’anatomia delle monocotiledoni e delle dicotiledoni
 differisce nel numero di foglie embrionali, i cotiledoni, e
 nella struttura delle radici, dei fusti, delle foglie e dei fiori.
                         Foglie em brionali        Nervature fogliari    Fusti            Fiori              Radici
                         MONOCOTILEDONI

                              Un cotiledone                         Fasci vascolari   Elementi f iorali    Sistema radicale
                                               Nervature quasi
                                                                        sparsi           in genere            fascicolato
                                               sempre parallele
                          DICOTILEDONI                                                  multipli di 3

                                                                    Fasci vascolari   Elementi f iorali
      Figura 35.1                   Due          Nervature quasi                         in genere           Sistema radicale
                                                                       ad anello
                                  cotiledoni    sempre ramificate                     multipli di 4 o di         a fittone
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35.2 Il corpo di una pianta è costituito da un sistema
 aereo e un sistema radicale
   • Le radici formano il sistema radicale della pianta.
   • L’apparato radicale àncora la pianta al suolo,
     assorbe e trasporta i minerali e l’acqua, e
     immagazzina le sostanze nutritive.

   • Il sistema aereo della pianta comprende i fusti, le
     foglie e gli organi per la riproduzione, che nelle
     angiosperme sono i fiori.
   • Il fusto è la parte della pianta che in genere si trova
     al di sopra del suolo e che porta le foglie e i fiori.
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Piano strutturale di un’angiosperma (dicotiledone):
                                                            Gemma apicale

                                                Lamina
                                      Foglia
                                                                                Fiore
                                             Picciolo
                                          Gemma ascellare

                        Sistema                Fusto
                        aereo

                                                                              Nodo
                                                                              Internodo       Pelo
                                                                                              radicale

                                                Fittone
                        Sistema                                             Pelo
                        radicale                                            radicale
                                                                                        Cellule
                                                                                        dell’epidermide

        Figura 35.2
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35.3 Molte piante presentano radici, fusti e foglie
modificati
Alcune piante (per esempio le carote, le rape, le
barbabietole da zucchero e i ravanelli) sono radici a fittone
particolarmente ingrossate, che contengono sostanze
nutritive sotto forma di carboidrati, come l’amido.

                                      Figura 35.3A

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In alcune piante, come le fragole, il fusto principale
 produce fusti supplementari chiamati stoloni, che
 crescono orizzontalmente sulla superficie del suolo e
 permettono alla pianta di
                                                    Pianta di
 riprodursi per via asessuata.                      fragola

                                                                                   Pianta di
                                                                                   patata

                                                              Stolone
                                               Pianta di zenzero         Fittone

                                                                         Rizoma

                                                                        Rizoma
                                                                                   Tubero

                                                     Radice
                                      Figura 35.3B

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Alcune piante hanno altri tipi di foglia modificata: come il
 viticcio (nel pisello e nella vite) che permette alla pianta
 di arrampicarsi e le spine (nei cactus) che proteggono
 la pianta dagli erbivori.

                                      Figura 35.3C
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35.4 Le piante hanno cellule organizzate in tessuti e
 specializzate per struttura e funzione
 La maggior parte delle cellule vegetali presenta tre
 strutture uniche tra le cellule eucariotiche:
         • i cloroplasti, sede della fotosintesi;
         • un vacuolo centrale ripieno di liquido, che
           contribuisce a mantenere il turgore cellulare;
         • una parete cellulare che circonda esternamente la
           membrana plasmatica.

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Struttura di una cellula vegetale:

                                                       Cloroplasto   Vacuolo
                                      Nucleo                         centrale
                                                                                                Pareti cellulari
                                                                                             Parete cellulare
                     Reticolo
                     endoplasmatico                                                    Pareteprimaria
                                                                                       cellulare           Lamella
                                                                                       secondaria          mediana
                                Mitocondrio

                        Apparato di Golgi
                                                                                              Pareti cellulari
                              Ribosomi                                                        di due cellule
                                Microtubuli                                          Membrana adiacenti
                                                                                     plasmatica
                                                                                 Plasmodesmi

                                                                                Punteggiatura
                                          Membrana
                                          plasmatica
                    Figura 35.4A

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I cinque tipi principali di cellule vegetali sono:
         • le cellule parenchimatiche;
         • le cellule collenchimatiche;
         • le cellule parenchimatiche;
         • le cellule conduttrici della linfa grezza;
         • le cellule conduttrici della linfa elaborata.

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Le cellule parenchimatiche svolgono la maggior parte
 delle funzioni metaboliche

                                      Parete
                                      primaria
                                      (sottile)

                                                                                   LM 270×
                                      Punteggiatura

                                                      Vescicole contenenti amido
               Figura 35.4B

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Le cellule collenchimatiche forniscono sostegno alle
 parti in crescita della pianta.

                       Parete
                       primaria
                       (spessa)

                                                 LM 270×
               Figura 35.4C

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Le cellule sclerenchimatiche hanno una parete
 cellulare secondaria resa rigida dalla presenza di
 lignina, la principale componente chimica del legno, e
 comprendono le fibre e le sclereidi.

                                                 Parete
Punteggiature                                    cellulare         Scleridi
                                                 secondaria
                         Parete
                       cellulare
                     secondaria

                         Cellule
                       delle fibre
                                                Parete
                Parete cellulare
                                                cellulare      Punteggiature
                                      LM 266×

                                                                               LM 200×
                primaria
                                                primaria
                    Fibra                                   Sclereide

   Figura 35.4D

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Le cellule conduttrici della linfa grezza (cioè acqua e
 sali minerali) che comprendono le tracheidi (cellule
 lunghe e affusolate) e gli elementi dei vasi (cellule più
 larghe, più corte e meno affusolate).
                                                                Tracheidi

                                              Punteggiature

                                              Elemento dei
                                              vasi

                                                                            Punteggiature

                           Aperture nella     Colorizzata SEM 150×
                           parete cellulare

                            Figura 35.4E
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Le cellule conduttrici della linfa elaborata, i tubi cribosi,
 hanno pareti primarie sottili, non possiedono parete
 secondaria e restano vive anche a maturità.
                                      Placca cribrosa

                                        Cellula
                                        compagna

                                      Parete
                                      cellulare
                                      primaria

                       Figura 35.4F                Citoplasma

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I due tipi di tessuto vascolare sono:
   • lo xilema, che trasporta la linfa grezza (acqua e sali
     minerali);
   • Il floema, che trasporta la linfa elaborata (contenente
     gli zuccheri).

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35.5 Il corpo di una pianta è costituito da tre sistemi
 di tessuti
 Le componenti anatomiche di una pianta (radici, fusto
 e foglie) sono costituite da tre sistemi di tessuti:
         • il sistema tegumentale;
         • il sistema del tessuto vascolare;
         •       il sistema del tessuto fondamentale.

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• Il tessuto tegumentale riveste e protegge la pianta.
   • Il tessuto vascolare, contiene lo xilema e il floema;
     le sue funzioni principali sono trasportare l’acqua e le
     sostanze nutritive e fornire sostegno strutturale alla
     pianta.
   • Il sistema del tessuto fondamentale è costituito da
     cellule parenchimatiche, cellule collenchimatiche di
     sostegno e cellule sclerenchimatiche.

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I sistemi
 tegumentale,
 fondamentale
 e vascolare

                          Figura 35.5
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L’accrescimento primario e secondario
 35.6 L’accrescimento primario determina
 l’allungamento delle radici e dei germogli
         • In tutte le piante la crescita indeterminata è
           possibile grazie alla presenza di particolari tessuti
           detti meristemi.
         • I meristemi sono regioni costituite da cellule
           indifferenziate in divisione attiva, responsabili
           dell’accrescimento primario della pianta.

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• I meristemi apicali, posti all’apice radicale e nelle
           gemme apicali e ascellari, crescono in lunghezza
           producendo nuove cellule.
         • L’allungamento continua nella radice o nel sistema
           aereo mano a mano che le cellule si allungano e si
           differenziano.                             Gemma apicale

                                                           Gemme ascellari

                                                         Le frecce indicano la
                                                         direzione di crescita

                                      Figura 35.6A     Apici radicali
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Cilindro vascolare   Corteccia

L’estremità della                                                Pelo radicale                     Epidermide

radice è rivestita dalla
cuffia radicale, una                                                                                   Zona di differenziamento

struttura cellulare
conica che protegge le
delicate cellule del
meristema apicale in                                                                                  Zona di allungamento

divisione attiva.                                Fibre di
                                                 cellulosa

                                                                                                      Zona di
                                                                                                      divisione
                                                       Regione del                                    cellulare
                                                       meristema apicale

                                                     Legenda                                        Cuffia radicale
                                                        Sistema tegumentale
                                                        Sistema fondamentale
                                                        Sistema vascolare
                                      Figura 35.6B
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Sezione longitudinale dell’apice
                                                           Foglie
 di un germoglio in accrescimento:         Meristema
                                           apicale
 gemma apicale tagliata fino a
 incontrare la prima coppia di
 gemme ascellari.

                                                                    LM 103×
                                               Meristemi delle
                                               gemme ascellari

                                       1               2

                                      Figura 35.6C

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35.7 L’accrescimento secondario fa aumentare il
diametro delle piante legnose
L’aumento in diametro delle piante è invece dovuto
all’accrescimento secondario, che deriva dalla
divisione delle cellule di un meristema cilindrico chiamato
cambio vascolare.

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Il cambio vascolare ispessisce il fusto aggiungendo
 strati di xilema secondario (o legno) all’interno della sua
 superficie.
      Primo anno:                                   Primo anno:                                              Secondo anno:
inizio della primavera                              tarda estate                                              tarda estate   Legenda
                                                                                                                                Sistema tegumentale
                                                                                                                                Sistema fondamentale
                                                                                                                                Sistema vascolare
                                                                                                Sfaldamento
                                                                                                dell’epidermide
                                             to
                               sc i   m en                                                     to                                                       e n to
                    A   c c re                                                   sc i   m en                                                   sc i m
                                                                      A   c c re                                                    A   c c re

             Xilema
             primario                                            Xilema
                                         Epidermide
                                                               secondario
                                                                 (legno)
                                        Corteccia                                                                            Xilema secondario
                 Cambio
                                                                                                                             (accrescimento del
               v ascolare                                                                              Corteccia
                                                                 Floema                                                        secondo anno)
                                                                                          Sughero      esterna
                                                               secondario
                           Floema
                           primario                                            Cambio del
                                                                                sughero
 Figura 35.7A
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• Il durame e l’alburno sono formati da diversi strati di xilema
  secondario (più vecchi il primo, più giovani il secondo).
• Gli strati che si trovano all’esterno del cambio vascolare
  (cioè il floema secondario, il cambio del sughero e il
  sughero) costituiscono la corteccia esterna.
   Alburno

                                             Anelli

                                           Raggi
                                           midollari
                                              Durame
                                             Alburno

                                          Cambio vascolare

                                                  Floema secondario
     Durame                           Corteccia   Cambio del sughero
                                      esterna
                                                  Sughero
Figura 35.7B
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L’assorbimento e il trasporto della linfa
 35.8 Le piante prelevano sostanze nutritive dal
 suolo e dall’aria
 La respirazione e la liberazione di ossigeno

       • Le piante assorbono dal suolo,
         attraverso le radici, acqua e sali                       CO2

         minerali (ioni inorganici) e parte
         dell’ossigeno.
       • Le foglie prelevano invece
         CO2 dall’aria.
                                                                    O2
                                                       Minerali

                                                        H2 O
                                        Figura 35.8A
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La membrana plasmatica delle cellule radicali controlla
 l’ingresso dei soluti.
 I peli radicali aumentano grandemente la superficie di
 assorbimento.

                                      Figura 35.8B

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L’acqua e i soluti                                                 Peli
                                                                    radicali
                                                                                 Epidermide     Corteccia       Floema

 (linfa grezza) si
 spostano
 attraverso
 l’epidermide e la
 corteccia radicali                                                                                         Banda di
                                                                                                            Caspary
                                                                                        Xilema
 sia passando tra                                                                             Endoderma
 le cellule, sia                                                                              Banda di        Xilema
                                                            Via extracellulare                Caspary
 attraversandole.
                                                                 Pelo radicale

                    Legenda
                           Sistema tegumentale
                                                            Plasmodesmi
                           Sistema fondamentale
                           Sistema vascolare         Via intracellulare

                                                                          Epidermide                 Endoderma

                                                                                              Corteccia
                                      Figura 35.8C

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In tutti i casi, la linfa grezza deve passare attraverso la
 membrana selettivamente permeabile delle cellule
 dell’endoderma per penetrare nello xilema e andare
 verso l’alto.

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35.9 Lo xilema trasporta acqua e sali minerali dalle
 radici al resto della pianta
                                                                                           Linfa grezza
                                                                                           Cellule del mesofillo

                                                                                         Spazi aerei nella foglia
 La traspirazione aspira la                                                                     Stoma
                                                                                           Aria esterna

 linfa grezza dalle radici                                               Traspirazione
                                                                                             Adesione
                                                                                                          Parete

                                                     Flusso di acqua
                                                                                                          cellulare
                                                                                     Molecole
 alle foglie più alte.                                                               d’acqua

                                                                                           Cellule   Coesione
                                                                       Coesione e adesione dello     dovuta ai
                                                                                           xilema    legami
                                                                          nello xilema               idrogeno

                                                                                            Pelo radicale

                                                                                             Particella
                                                                                             di terreno
                                                                                             Acqua

                                                                       Assorbimento di
                                      Figura 35.9A                     acqua dal suolo

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• Le cellule di guardia controllano la traspirazione.
         • L’apertura e la chiusura degli stomi delle foglie
           sono il risultato di un adattamento che consente
           alle piante di regolare il loro contenuto di acqua,
           adeguandosi alle variazioni delle condizioni
           ambientali.

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Ciascuno stoma è delimitato da una coppia di cellule di
 guardia, che ne determinano l’apertura o la chiusura
 cambiando forma.

                                              Stoma     Cellule di guardia
                                            H2O                                     H2O
                                                               H2O                                  H2O

                                      H2O                                     H2O

                                      K+
                                                                    Vacuolo
                                                                                                          H2O
                                           H2O                                 H2O
                                                              H2O

                                                 Lo stoma si apre                    Lo stoma si chiude
Figura 35.9B

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35.10 Il floema trasporta i prodotti della fotosintesi
 nella linfa elaborata
 Il floema è costituito da cellule, chiamate elementi dei
 tubi cribosi, sovrapposte in modo continuo a formare
 delle colonne.

                                             Elemento
                                             del tubo
                                             criboso

                                              Placca
                                              cribosa

                                                        TEM 2700×
                             Figura 35.10A
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Il floema trasporta le molecole nutritive prodotte con la
 fotosintesi per un meccanismo di flusso di pressione.
                                                                                 Floema                   Xilema
                                Concentrazione di zuccheri                         1
                                elevata Pressione idrostatica            1                    Zucchero
                                         elevata           Sorgente                    2     Acqua
                                                                             2

                                                                                           Cellula della sorgente
                                                                                              Placca cribosa

                                                                                             Cellula
                                                               Pozzo                         del pozzo

                                                                                       3
                                                                             3
                                                                                               Zucchero

                                                                                    4
                                                                             4
                                                                                              Acqua

                                      Bassa concentrazione di zuccheri
                                               Bassa pressione
                                                            Lowidrostatica
                                                                  water
                                                            pressure
                      Figura 35.10B
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• A livello della sorgente (per esempio, nelle foglie)
           gli zuccheri passano nei tubi cribosi del floema per
           trasporto attivo.
         • Questo apporto di zuccheri fa aumentare la
           concentrazione di soluti nel fleoma.
         • L’alta concentrazione di soluti richiama per osmosi
           acqua nei tubi cribosi.
         • A livello del pozzo sia i soluti sia l’acqua escono
           dal tubo criboso; gli zuccheri lasciano il floema.

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• L’aumento della pressione idrostatica alla sorgente
           e la sua diminuzione al pozzo fanno sì che l’acqua
           scorra dalla sorgente al pozzo, lungo il gradiente.
         • Poiché gli zuccheri sono sciolti nell’acqua vengono
           trasportati dalla sorgente al pozzo alla stessa
           velocità dell’acqua.

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Le sostanze nutritive necessarie alle piante
 35.11 Il benessere delle piante dipende da diverse
 sostanze nutritive inorganiche
         • Le piante vivono e crescono utilizzando
           esclusivamente sostanze inorganiche.
         • Un elemento chimico è da considerarsi essenziale
           per le piante se è indispensabile per il
           completamento del loro ciclo vitale.

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Per scoprire se un determinato elemento, per esempio il
 potassio, è indispensabile per la pianta, questa viene
 coltivata su un terreno privo di quell’elemento.

                                      Soluzione nutritiva completa,    Soluzione priva di
                                       contenente tutti i minerali  potassio (sperimentale)
 Figura 35.11A                                 (controllo)
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• Per le piante sono macronutrienti quegli elementi
           (azoto, fosforo e potassio) necessari in grandi
           quantità, usati principalmente per la sintesi delle
           molecole organiche.
         • I micronutrienti (tra cui ferro e zinco) agiscono
           principalmente come cofattori di enzimi.

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Le carenze di nutrienti sono diagnosticabili secondo
 segni di sofferenza mostrati nelle piante.

Figura 35.11B

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35.12 La fertilità del suolo è fondamentale per la
 crescita delle piante e per la vita umana
         • Un suolo si definisce fertile quando consente la
           crescita di un numero abbondante di piante.
         • Il suolo fertile contiene una miscela di particelle
           rocciose e argillose che trattiene acqua e ioni
           minerali e che permette all’ O2 di diffondersi nelle
           radici delle piante.

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• Il suolo è costituito da strati distinti chiamati
           orizzonti.
         • Il suolo superficiale è una miscela di particelle di
           roccia di vario calibro, organismi viventi e humus
           (costituito da resti di materiale organico in
           decomposizione, fornisce le sostanze nutritive e
           sostiene la vita di organismi che contribuiscono alla
           fertilità del terreno).

                                      Figura 35.12A
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Tra i peli radicali delle piante, l’acqua del suolo e le
 particelle del suolo superficiale esiste una stretta
 associazione.
                                      Particella di suolo circondata
                                      da una pellicola d’acqua
                                                        Pelo radicale
                                                            Acqua

                                                      Spazio contenente aria

                 Figura 35.12B

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• I cationi (ioni a carica positiva), come il K+,
           aderiscono alle particelle del suolo.
         • Nel meccanismo dello scambio cationico, i peli
           radicali rilasciano ioni H+, che si scambiano con
           cationi del suolo, che possono quindi essere
           assorbiti dalle radici.
                                                                               K+
                                                                     K+                  K+

                                                      H+             Particella di            K+
                                                                       argilla
                                                                K+
                                                                                    K+
                                                           K+             K+

                                                                                 Pelo
                                                                               radicale

                                      Figura 35.12C

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• Gli anioni (ioni a carica negativa), come i nitrati
           NO3-, sono prontamente disponibili per le piante
           poiché non sono legati alle particelle del suolo.
         • Tuttavia, gli anioni tendono a essere dilavati
           facilmente.

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• Conservare la fertilità del suolo è importante per
           l’umanità.
         • L’irrigazione oculata, il controllo dell’erosione e
           l’uso prudente di fertilizzanti e pesticidi sono
           aspetti utili al mantenimento della fertilità dei suoli.

Figura 35.12D

                                      Figura 35.12E
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COLLEGAMENTI
 35.13 Due approcci opposti: l’agricoltura biologica e
 la genetica applicata
 L’agricoltura biologica, o organica, applica i principi
 dell’ecologia alle pratiche agronomiche e comprende
 metodi colturali che tendono a escludere i prodotti
 chimici di sintesi.

                                      Figura 35.13A

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• La ricerca biologica in agricoltura si pone come
           uno dei principali obiettivi l’aumento qualitativo e
           quantitativo del contenuto proteico dei raccolti.
         • Con le biotecnologie i ricercatori creano varietà di
           piante geneticamente modificate (GM), con le
           caratteristiche desiderate.

                                Figura 35.13B

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Simbiosi e modalità nutritive delle piante
 35.14 I funghi aiutano la maggior parte delle piante
 ad assorbire le sostanze nutritive del suolo
         • Diversi tipi di relazioni con altri organismi
           contribuiscono alla nutrizione delle piante.
         • Molte piante formano micorrize, cioè associazioni
           reciprocamente benefiche coni funghi.
         • Una rete di filamenti fungini circonda le radici,
           aumentandone le capacità di assorbimento d’acqua e
           nutrienti. Il fungo, in cambio, ottiene nutrienti dalla
           pianta.

                                                                     SEM 158×
                                      Figura 35.14

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35.15 La maggior parte delle piante dipende dai
 batteri per l’approvvigionamento di azoto
 I batteri azotofissatori del suolo convertono l’azoto
 atmosferico N2 in forme utilizzabili dalle piante, in un
 processo metabolico chiamato fissazione dell’azoto.
 ATMOSFERA
                                      N2

                                                                                                                Aminoacidi
                      N2                            Batteri
                                                 azotofissatori                                                    NH4+
                                                                  H+
                         Suolo
                                                              NH3         NH4+                       NO3–
                                                                    (ioni ammonio)     Batteri      (nitrato)
                                                    Batteri                          nitrificanti
                                      Materia     ammonificanti
                                      organica                                                                   Radice
Figura 35.15A
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• Le radici delle leguminose presentano noduli radicali
         contenenti batteri azotofissatori del genere Rhizobium.
       • Tra e piante e i batteri esiste una relazione di reciproco
         vantaggio: la pianta fornisce ai batteri carboidrati e altri
         composti organici, i batteri producono enzimi che catalizzano
         la trasformazione dell’azoto atmosferico in ioni ammonio.
                                      Fusto

                                                               Batteri all’interno

                                                                                     TEM 5850×
                                      Noduli                     di vescicole

                                      Radici

Figura 35.15B                                  Figura 35.15C
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35.16 Metodi di nutrizione alternativi: le piante
 parassite e le piante carnivore
         • Le piante parassite succhiano la linfa elaborata da
           altre piante.
         • Le piante carnivore completano
           la loro nutrizione azotata
           catturando insetti e altri piccoli
           animali con vari sistemi.

                                                                      Figura 35.16B

                                      Figura 35.16A   Figura 35.16C               Figura 35.16D
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I sistemi di controllo ormonale
 35.17 Alcuni storici esperimenti sui movimenti delle
 piante verso la luce hanno portato alla scoperta del
 primo ormone vegetale
 Il fototropismo è una risposta adattativa grazie alla quale i
 germogli in crescita e i fusti delle piante adulte si dirigono
 verso la luce del Sole, di cui hanno bisogno per effettuare la
 fotosintesi.

                                      Figura 35.17A
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Esperimenti sulle piante hanno portato alla scoperta di
 un messaggero chimico, l’ormone auxina, responsabile
 del fototropismo che può essere dovuto agli
 spostamenti dell’auxina dal lato illuminato al lato buio
 del fusto.                             Lato al
                                                      buio del
                                                      germoglio

                                        Luce

                                               Lato
                                               illuminato del
                                               germoglio

                        Figura 35.17B

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35.18 Gli ormoni vegetali sono sostanze che
 regolano la crescita e lo sviluppo delle piante
         • Gli ormoni vegetali coordinano le attività delle
           cellule e dei tessuti della pianta.
         • Questi ormoni sono prodotti in piccole quantità in
           certi distretti della pianta e conducono segnali ad
           altri distretti, regolando la crescita e lo sviluppo.

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Le piante producono cinque classi principali di ormoni:
 auxina, citochinine, giberelline, acido abscissico ed
 etilene.

 Tabella 35.18
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35.19 Le auxine stimolano l’allungamento delle
 cellule nei giovani germogli
         • Il termine auxina viene utilizzato per descrivere
           una classe di composti la cui funzione principale è
           quella di promuovere l’allungamento dei germogli
           in via di sviluppo.
         • L’auxina (acido indolacetico, IAA) è prodotta agli
           apici meristematici radicali e delle gemme apicali.

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A varie concentrazioni, l’auxina stimola o inibisce
 l’allungamento dei fusti e delle radici.

                                                     Stimolazione
                                                                    +
                                                                                                      Fusti

                                              Allungamento
                                                                    0

                                      Inibizione
                                                                                          Radici

                                                                                                          0,9 g/L
                                                                    −
                                                                        10–8     10–6     10–4     10–2        1       102
                                                                        Aumento della concentrazione di auxina (g/L)
Figure 35.19A, B

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• L’auxina può agire indebolendo le pareti cellulari,
      stimolando alcune proteine di membrana a pompare
      ioni idrogeno all’interno della parete stessa.
    • Tali ioni attivano altri enzimi che rompono i legami
      tra le molecole di cellulosa della parete, facendo
      assorbire acqua alla cellula.
    • L’auxina stimola anche lo sviluppo dei tessuti
      vascolari e la divisione cellulare nel cambio
      vascolare, promuovendo la crescita in diametro del
      fusto.

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35.20 Le citochinine stimolano la divisione cellulare
         • Le citochinine sono regolatori della crescita che
           promuovono la divisione cellulare, detta anche
           citodieresi (o citochinesi).
         • Le citochinine naturali sono prodotte nei tessuti in
           crescita attiva, in particolare nelle radici, negli
           embrioni e nei frutti.

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Le citochinine di origine radicale bilanciano gli effetti
 dell’auxina prodotta dai meristemi apicali, provocando lo
 sviluppo delle gemme laterali e quindi la ramificazione.
                                      Gemma apicale presente

                                                     Gemma apicale assente

             Figura 35.20

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35.21 Le gibberelline influiscono sull’allungamento
 del fusto
 Le gibberelline stimolano l’allungamento dei fusti e
 delle foglie.

         Figura 35.21A

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• Le gibberelline stimolano anche lo sviluppo dei
           frutti.
         • Quelle rilasciate dagli embrioni sono coinvolte
           negli eventi che accompagnano le prime fasi della
           germinazione dei semi.

  Figura 35.21B

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35.22 L’acido abscissico inibisce molti processi
 vegetali
         • L’acido abscissico (AB) inibisce la germinazione
           dei semi.
         • Il rapporto ABA/gibberelline spesso determina la
           quiescenza o la germinazione dei semi.

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• L’ABA funge anche da ormone dello stress, causando
           la chiusura degli stomi in caso di disidratazione.
         • I semi di alcune piante restano quiescenti finché il
           contenuto in ABA non viene dilavato dall’acqua o non
           viene inattivato.

                     Figura 35.22
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35.23 L’etilene induce la maturazione dei frutti e
 controlla i processi di invecchiamento
         • Quando le cellule di un frutto maturano, producono
           etilene, un gas che favorisce la maturazione.
         • Agendo come un ormone, l’etilene induce diversi
           tipi di risposte connesse con l’invecchiamento tra
           cui la morte programmata delle cellule.

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La maturazione dei frutti
 Un aumento della produzione di etilene in un frutto ne
 innesca la maturazione.

                                          1

                                      3

                                              2

                  Figura 35.23A

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Gambo
 La caduta delle foglie                            della foglia

 Un cambiamento del
 rapporto tra auxina ed
 etilene, innescato soprattutto                  Ramo
 dall’accorciarsi del numero di
 ore di luce, probabilmente
 provoca i cambiamenti tipici
 dell’autunno negli alberi
 decidui.

                                                                                      LM 20×
                                              Stato protettivo    Stato di abscissione
                                      Figura 35.23B        Ramo        Picciolo
                                                                       della foglia
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I tropismi e i ritmi biologici
35.24 I tropismi sono meccanismi che permettono
alle piante di rispondere agli stimoli dell’ambiente
         • Le piante sono in grado di percepire e di
           rispondere ai cambiamenti ambientali in diversi
           modi.

         • I tropismi sono risposte di crescita che mutano la
           forma di una pianta o la fanno crescere verso uno
           stimolo o lontano da esso.

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La risposta alla luce
         • Il fototropismo dà luogo a una diversa velocità di
           allungamento delle cellule sui lati opposti del fusto.
         • A causa della diversa distribuzione di auxina, le
           cellule sul lato non illuminato del fusto si allungano
           più velocemente di quelle poste sul lato che riceve
           luce diretta.

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La risposta alla gravità
         • Il geotropismo è una risposta alla gravità e può
           essere causato dagli spostamenti di certi organuli
           sul lato inferiore del fusto e delle radici.
         • Lo spostamento degli organuli può causare un
           cambiamento nella distribuzione degli ormoni.

                         Figura 35.24A

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La risposta al contatto
 Il tigmotropismo è la risposta al contatto ed è
 responsabile dell’avvolgimento dei viticci e dei
 rampicanti intorno a oggetti.

              Figura 35.24B

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35.25 Le piante hanno orologi interni e
 percepiscono le stagioni
 I ritmi biologici innati e l’adeguamento ai ritmi ambientali
   • Un orologio biologico interno aita le piante a controllare i
     movimenti notturni e altri cicli giornalieri.
   • Questi cicli, chiamati ritmi circadiani, durano 24 ore e
     persistono anche in assenza di stimoli ambientali.

    Figura 35.25
                                      Mezzogiorno   Mezzanotte
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Il fotoperiodo e i cicli stagionali
         • Le piante percepiscono le stagioni misurando il
           fotoperiodo, la lunghezza relativa delle ore di buio
           e di luce.
         • Il momento della fioritura è una delle risposte
           stagionali al fotoperiodo.

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Le piante in cui la fioritura è indotta dal fotoperiodo si
 dividono in due gruppi:
    • piante brevidiurne che generalmente fioriscono alla
      fine dell’estate, in autunno o in inverno, quando il
      numero delle ore di luce è minore di quelle di buio.
    • piante longidiurne che fioriscono alla fine della
      primavera o all’inizio dell’estate, quando il numero
      delle ore di luce è maggiore.

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