INCLUSIONE DI APPLICATIVI MEDICALI NEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI - XVI CONVEGNO NAZIONALE AIIC
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INCLUSIONE DI APPLICATIVI MEDICALI NEI SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI Autori: Mario Fregonara Medici, Michela Pepe, Giovanni Poggialini AIIC associazione italiana ingegneri clinici XVI CONVEGNO NAZIONALE AIIC Bari - Anno 2016
2 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it presidente aiic Ing. Lorenzo LEOGRANDE Come oramai consuetudine, e con estrema soddisfazione, mi accingo anche quest’anno a presentarvi questo lavoro, risultato tangibile dell’importanza che AIIC dedica alla formazione. In occasione della XVI edizione, tenutasi a Bari presso la Fiera del Levante dal 7 al 9 Aprile 2016, abbiamo organizzato ben 10 corsi di formazione, ciascuno della durata di cinque ore, con la partecipazione di docenti di prim’ordine provenienti da tutta Italia e, in un caso, anche da Oltre Oceano. Grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari e con il Politecnico di Bari, tutti i corsi sono stati accreditati con 5 CFP (Crediti Formativi professionali) e con 1 CFU (Crediti Formativi Universitari) per i dottorandi del Politecnico di Bari, il tutto a sottolineare, se ancora ve ne fosse bisogno, l’importanza ed il peso formativo dell’iniziativa. Questo “libretto” (così mi piace sinteticamente chiamarlo) è da intendersi come una vera e propria dispensa che raccoglie, nella maniera più fedele possibile, i contenuti divulgati durante il corso specifico cui è dedicato. Non è e non può essere un’opera esaustiva ma piuttosto uno strumento rivolto a tutti coloro, soci e non, che, interessati agli argomenti trattati, vogliano arricchire le proprie conoscenze e, soprattutto, trovare spunti di approfondimento. L’auspicio è che sia uno strumento semplice e utile, da consultare all’abbisogna per ricercare spunti o per trovare risposte alle piccole quotidiane domande che sorgono durante la nostra vista lavorativa. Con un occhio alla prossima edizione dei corsi AIIC (Genova 6 – 8 Aprile 2017) colgo infine l’occasione per un forte e sentito ringraziamento a tutti coloro che, mossi unicamente dalla comune passione per la professione, hanno lavorato duramente e gratuitamente alla realizzazione del libretto. ingegneri clinici associazione AIIC italiana
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 3 Presentazione lini an ni Poggia Ing. Giov la Pepe ed ici Ing. Miche . M a r io Fregonara M Ing Presidente del Comitato Collaboratrice del Corso Corsi ----------------------------------- ----------------------------------- Responsabile Scientifico Maturità Tecnica di Perito Dopo la laurea magistrale del Corso Aziendale Corrispondente in in Ingegneria Biomedica ----------------------------------- Lingue Estere. Collaboratore conseguita presso il Politecnico Amministrativo Professionale Laurea Magistrale in Ingegneria di Milano, inizia immediatamente presso “Farmacia” e “Informatica Elettronica e Master 2° liv. Ingegneria a lavorare come consulente & Telematica” in A.O.U. Clinica. Responsabile Informatica Maggiore della Carità, prima ingegnere clinico e biomedico, & Telematica in A.O.U. Maggiore Assistente Amministrativo presso ruolo che tutt’ora ricopre per della Carità, prima Resp. Servizi “Informatica & Telematica” e diverse aziende sanitarie e non. Informativi Sanitari in Direzione “Direzione Sanitaria di Presidio” E’ Iscritto all’Albo degli Ingegneri Sanità - Regione Piemonte, Resp. in A.O.U. Maggiore della Carità. della Provincia di Biella Tecnologie Sanitarie in A.O.U. Attualmente Segretaria unica del dall’anno 2005 e componente Careggi, Ricerca e Sviluppo in Tavolo di Lavoro CCIE (Cartella delle commissione sanità Mortara Rangoni Europe. Socio Clinica Integrata Elettronica) FIOPA dall’anno 2012. E’ socio ordinario in associazioni biomedicali in A.O.U. Maggiore della Carità ordinario AIIC dall’anno 2005, (AIIC, ANTEV) e informatica (AISIS), e prima della Commissione referente regionale AIIC per GTB (Governo delle Tecnologie membro in comitati tecnici le regioni Piemonte e Valle Biomediche) in Direzione Sanità (CEI, Uninfo), iscritto all’Albo d’Aosta dall’anno 2010 e co- - Regione Piemonte e della dei C.T.U. Tribunale Novara per Commissione VABST (Valutazione fondatore del GdL Health apparecchiature elettromedicali. Acquisizione Beni, Servizi, Project Management nell’anno Relatore di tesi Laurea e Master, co- Tecnologie) in A.O.U. Maggiore 2014. autore in articoli, oratore invitato, co- della Carità. In precedenza autore di relazioni e poster inerenti Referente di Progetto per la ingegneria clinica, informatica sostituzione degli applicativi di sanitaria e telemedicina. ADT, Lista d’attesa Ricoveri e CUP in A.O.U. Maggiore della Carità.
4 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it SOMMARIO 1. PREMESSA 07 2. Scenario delle tecnologie nel contesto sanitario 08 2.1 Evoluzione delle tecnologie 08 2.1.1 Evoluzione delle tecnologie informatiche 09 2.1.2 Evoluzione delle tecnologie biomediche 10 2.2 Classificazione delle tecnologie 12 2.2.1 Classificazione delle tecnologie biomediche 13 2.2.2 Classificazione delle tecnologie informatiche 14 2.3 Caratteristiche dei sistemi medicali 15 3. Direttive, Leggi, Linee Guida e Standard 17 3.1 Le direttive sui Dispositivi Medici 18 3.2 Dispositivi Medici e non Dispositivi Medici 20 3.2.1 Le App sono Dispositivi Medici ? 21 3.3 Percorsi di certificazione dei Dispositivi Medici 22 3.3.1 Dispostiti Medici “Border Line” 23 3.4 Responsabilità dell’uso improprio dei Dispositivi Medici 24 3.5 Classificazione del Software Medicale 24 3.6 Norma CEI EN 80001-1 29 4. LA TECNOLOGIA DELLA LOGISTICA 31 4.1 Cos’è un sistema informativo 31 4.2 Le motivazioni della necessità di un S.I.O. 34 4.3 Implementare un nuovo applicativo nel S.I.O. 39 4.4 La sicurezza dei dati 42 4.5 Consigli utili per i nuovi progetti I.T. 44 5. Case Study: installazione di sistemi nei blocchi operatori 45 5.1 Scenario di integrazione, accessibilità e didattica nei blocchi operatori 45 5.2 Il nuovo ruolo dell’informatica nel processo di cura 47 5,3 Interfacciamento tra apparecchiature 49 5.4 Interfacciamento tecnologico in sala operatoria 53 5.5 Tecnologie video in sala operatoria 53 5.6 Gestione della sicurezza in sala operatoria 56 5.6.1 Integrazione degli applicativi per la prevenzione del rischio clinico 59 5.6.2 Integrazione degli applicativi per il Nucleo Operativo Gestionale 59 5.7 Corretta gestione delle sale operatorie 61 5.8 Le azioni da imparare 62 6. Conclusioni 65 7. Immagini della realizzazione di blocchi operatori 68
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 5 indice delle figure Figura 2 1: Evoluzione delle tecnologie informatiche 10 Figura 2 1: Evoluzione delle tecnologie biomediche 11 Figura 2 1: Classificazione delle tecnologie in funzione della criticità 12 Figura 2 2: Tipologia dei sistemi informativi 13 Figura 2 3: Classificazione dei sistemi medicali per caratteristiche info-telematiche 14 Figura 2 4: Criticità dei Sistemi Medicali (non solo S.D.M.) 16 Figura 2 5: Problematiche e criticità dei sistemi medicali 16 Figura 2 5: Anche Sistemi Informativi sono complessi 17 Figura 3 1: Direttive Europee sui Dispositivi Medici ed Impiantabili Attivi 18 Figura 3 2: Confronto tra le Direttive sui Dispositivi Medici: 93/42/CEE e 2007/47/CE 18 Figura 3 3: Definizione completa di Dispositivo Medico 19 Figura 3 4: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: tapis roulant 20 Figura 3 5: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: software di gestione immagini 21 Figura 3 6: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: App 21 Figura 3 7: Percorsi di certificazione dei Dispositivi Medici 22 Figura 3 8: Percorsi di «certificazione» dei non Dispositivi Medici 23 Figura 3 9: Dispositivi Medici «borderline» 23 Figura 3 10: Responsabilità nell’uso improprio dei Dispositivi Medici 24 Figura 3 11: Linea Guida MEDDEV 2.1/6 – Modularità del software 25 Figura 3 12: Linea Guida CEI 62-237 25 Figura 3 13: Linea guida CEI 62-237 – Definizioni (1) 26 Figura 3 14: Linea guida CEI 62-237 – Definizioni (2) 27 Figura 3 14: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software 28 Figura 3 15: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software (1) 28 Figura 3 16: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software (2) 29 Figura 3 17: IEC 80001-1 – Ruoli e responsabilità 29 Figura 3 18: IEC 80001-1 – Scenari di ruoli e responsabilità 30 Figura 3 19: IEC 80001-1 – Responsabilità Agreement 30 Figura 3 20: IEC 80001-1 – Proprietà Chiave 31 Figura 4 1: Schema di un Sistema Informativo 32 Figura 4 1: Modello organizzativo aziendale 32 Figura 4 2: Modello a “livelli aumentati” del Sistema Informativo 33 Figura 4 3: I dei rischi dei Sistemi Informativi complessi 33 Figura 4 4: Le difficoltà dei progetti di Sistemi Informativi 34 Figura 4 4: Cos’è il S.I.O. 35 Figura 4 5: Componenti applicative di un S.I.O. 36 Figura 4 6: Modello di architettura del S.I.A.(1) 36 Figura 4 7: Modello di architettura del S.I.A. (2) 37 Figura 4 8: Modello di architettura del S.I.O. 37 Figura 4 9: Il contesto delle regole 38 Figura 4 10: Cos’è un Applicativo Dispositivo Medico 38 Figura 4 10: Implementare un nuovo applicativo nel S.I.O. (1) 39 Figura 4 10: Implementare un nuovo applicativo nel S.I.O. (3) 40 Figura 4 10: Implementare un nuovo applicativo nel S.I.O. (7) 40
6 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it indice delle figure Figura 4 10: Implementare un nuovo applicativo nel S.I.O. (9) 41 Figura 4 10: La sicurezza dei dati come fattore critico 42 Figura 4 10: Garantire la privacy 43 Figura 4 10: Le deleghe 43 Figura 4 10: Principio di inerzia 44 Figura 4 10: La complessità tecnologica … 45 Figura 4 10: … al fine di migliorare il sistema ! 46 Figura 4 10: Criticità in sala operatoria 47 Figura 5 1: Le nuove esigenze della chirurgia 47 Figura 5 3: Le nuove necessità tecnologiche 48 Figura 5 2: Le nuove necessità operative 49 Figura 5 4: Interfacciamento tra apparecchiature (1) 50 Figura 5 5: Interfacciamento tra apparecchiature (2) 50 Figura 5 6: Interfacciamento tra apparecchiature (3) 51 Figura 5 7: Interfacciamento tra apparecchiature (4) 52 Figura 5 8: Interfacciamento tra apparecchiature (6) 52 Figura 5 8: Interfacciamento tra apparecchiature (7) 53 Figura 5 10: Interfacciamento tra apparecchiature (10) 54 Figura 5 10: Interfacciamento tra apparecchiature (11) 55 Figura 5 10: Interfacciamento tra apparecchiature (12) 55 Figura 5 10: Raccomandazioni perla sicurezza in sala operatoria 57 Figura 5 10: Azione 3. - Progetto sicurezza in sala operatoria 58 Figura 5 10: Azione 3. - Flusso dei dati da considerare in una nuova progettazione 59 Figura 5 10: Codice Barcode 60 Figura 5 10: La gestione del programma operatorio 61 Figura 5 10: Flusso dei dati da considerare in una nuova progettazione 62 Figura 5 10: Concludendo in una nuova progettazione ? (1) 63 Figura 5 10: Concludendo in una nuova progettazione ? (2) 63 Figura 5 10: Approccio ad un progetto integrato (1) 64 Figura 5 10: Approccio ad un progetto integrato (2) 64 Figura 5 10: Le missioni di I.C. I.T. 66 Figura 5 10: I.T. I.C. T.L.C. 67 Figura 5 10: Insieme per il sistema 68 Figura 5 10: Conclusioni del Corso C3 68 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (1) 69 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (2) 69 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (3) 70 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (4) 70 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (5) 71 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio modulare (6) 71 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio materno-infantile (1) 72 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio materno-infantile (2) 72 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio materno-infantile (3) 73 Figura 5 10: Immagini realizzazione di un blocco operatorio materno-infantile (4) 73
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 7 1. PREMESSA Nell’era dell’informazione la generazione, l’archiviazione, l’elaborazione, la gestione, la diffusione, la consultazione e la condivisione dei dati in formato digitale sono una prerogativa ed un requisito ormai irrinunciabile nelle moderne organizzazioni. Per usufruire appieno di tali opportunità e potenzialità è però necessario che, anche in ambito sanitario, le informazioni generate dalle tecnologie biomediche e gestite attraverso software dedicati siano integrate con i sistemi informativi delle Aziende Sanitarie e, successivamente, con quelli regionali o nazionali. L’osservanza degli obblighi derivanti da direttive, leggi, linee guida e standard sull’inserimento e sull’utilizzo dei software medicali nel contesto sanitario risulta di difficile attuazione e non sempre agevole, come peraltro l’inserimento di un applicativo sanitario in un sistema informativo richiede l’interazione con gli altri software di processo e l’interoperabilità con i sistemi amministrativo-gestionali e l’allineamento con le banche dati aziendali centrali. La dispensa, indirizzata in particolare agli Ingegneri Clinici quali responsabili della gestione delle apparecchiature biomedicali all’interno delle Aziende Sanitarie, si propone di fornire le principali conoscenze sulle problematiche applicabili all’argomento e di approfondire un approccio di visione multidisciplinare necessario per affrontare con successo l’inserimento di un applicativo sanitario in un sistema informativo aziendale. In questo documento sono analizzate le criticità in relazione alla regolamentazione del software come dispositivo medicale, all’inserimento dell’applicativo medicale in una rete informatica sanitaria, all’interoperabilità tra software sanitari ed i sistemi informativi aziendali, all’integrazione con i sistemi amministrativo-gestionali, all’allineamento delle informazioni con le banche dati centrali, alla conformità delle normative di sicurezza informatica dell’applicativo medicale ed al rispetto dell’applicativo medicale alle prescrizioni per il trattamento dei dati personali e sensibili. Inoltre sono indicate modalità operative o metodologie organizzative che agevolano, se adottate preliminarmente in maniera collegiale, il superamento delle suddette criticità già durante le fasi di progettazione, installazione ed integrazione, al fine di non incontrare delle difficoltà di complessa risoluzione durante le successive fasi di attivazione, formazione, gestione e mantenimento di sistemi tecnologici biomedicali o di applicativi sanitari inseriti nei sistemi info-telematici di un’Azienda Sanitaria, pubblica o privata. In tutte le suddette attività l’Ingegnere Clinico ricopre un ruolo fondamentale nelle Aziende Sanitarie, pubbliche o private, in quanto rappresenta l’interfaccia appropriato tra le professionalità sanitarie e gli interlocutori tecnico-informatici avendo le competenze multidisciplinari adeguate sia sulle problematiche dell’operatività delle professioni sanitarie, sia sull’utilizzo delle tecnologie biomediche e sia sulle aspettative di integrazione con i sistemi informativi aziendali. La dispensa si sviluppa iniziando dall’illustrazione del quadro normativo italiano, europeo ed internazionale di riferimento per le attività di progettazione, installazione, integrazione, attivazione, formazione, gestione e mantenimento di applicativi medicali (denominato Software Dispositivo Medico) inseriti nei sistemi info- telematici di una Azienda Sanitaria. Seguirà la descrizione delle problematiche legate all’introduzione di software sanitari nei sistemi informativi aziendali: l’integrazione con gli applicativi di processo, l’interoperabilità con i sistemi amministrativo-gestionali, l’allineamento con le banche dati centrali, la conformità delle normative di sicurezza informatica ed il rispetto delle prescrizioni per il trattamento dei dati personali e sensibili.
8 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Infine sarà illustrato un case-study relativo all’esperienza di integrazione, di interoperabilità, di accessibilità diffusa e di utilizzo per la didattica dei sistemi informatici/vi presenti nei blocchi operatori di un’Azienda Ospedaliero-Universitaria e, quindi, impiegati per la gestione delle attività mediche, per l’organizzazione quotidiana da parte degli operatori sanitari e per la formazione degli studenti. Nella dispensa saranno anche evidenziati le responsabilità ed i ruoli dell’Ingegnere Clinico rapportate a quelli delle altre figure tecnico-professionali aziendali coinvolte nelle fasi di analisi, progettazione, valutazione, installazione, collaudo, attivazione e gestione di sistemi complessi con tecnologie biomediche ed informatiche interoperanti e/o integrate. 2. Scenario delle tecnologie nel contesto sanitario In questo capitolo sono descritti gli scenari e le evoluzioni delle tecnologie biomediche, informatiche e di telecomunicazione che sono coinvolti nell’informatizzazione delle Aziende Sanitarie, pubbliche o private. 2.1 Evoluzione delle tecnologie Le tecnologie biomediche, informatiche e di telecomunicazione sono state ambiti originariamente separati con professionalità diverse e percorsi formativi differenti, che si sono sviluppate negli anni fino al raggiungimento congiunto di prestazioni sorprendenti in tutti tre i settori (soprattutto non in ambito sanitario): • telecomunicazione: tecnologie che consentono la trasmissione di dati digitali ad una velocità sempre maggiore con una distribuzione sempre più capillare; • informatica: tecnologie per la gestione, l’archiviazione, la comunicazione e la condivisione in tempo reale di qualsiasi tipologia di informazione; • biomedicali: tecnologie per analisi ed indagini mediche sempre più precise e puntuali oppure per il monitoraggio continuo di dati con sensori miniaturizzati. Tutti questi settori hanno avuto, negli ultimi 50 anni, enormi evoluzioni dal punto di vista delle prestazioni funzionali (di cui sinteticamente di seguito ripercorriamo le principali “milestone” evolutive) che ora sono maggiormente evidenti grazie alla naturale convergenza, interoperabilità ed integrazione tecnologica che si sta realizzando in questi ultimi anni e che tutti noi possiamo “sfiorare con le dita”, soprattutto per l’ambito dell’informatica e delle telecomunicazione. In ambito sanitario la disponibilità di queste evoluzioni tecnologiche ha favorito l’integrazione e l’accessibilità delle informazioni sanitarie (accurate, tempestive ed anche multimediali) a tutti gli attori del settore indipendentemente dalla localizzazione geografica.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 9 2.1.1 Evoluzione delle tecnologie informatiche Originariamente l’informatica si occupava solo di pochi applicativi, isolati tra loro, di mainframe, terminali e stampanti. Con l’introduzione dei Personal Computer e di diverse periferiche che digitalizzano le informazioni analogiche è iniziata l’epoca dell’Information Technology (I.T.). Ugualmente la telecomunicazione iniziale si è evoluta nella telematica principalmente attraverso l’introduzione della comunicazione digitale e l’utilizzo diffuso degli apparati di rete attivi (modem, hub, switch, router, etc) che hanno consentito di realizzare, facilmente ed economicamente, non solo le connettività a grande distanza, ma anche quella all’interno di uno stesso edificio o comprensorio. A seguito di queste prime evoluzioni che hanno consentito l’estensione massiva degli applicativi nella gestione delle diverse attività nelle organizzazioni produttive, c’è stata un’importante convergenza dell’informatica e della telematica nell’I.C.T. (Information and Communication Technology), seguita più recentemente da quella con la fonia fissa (VOIP – Voice Over IP). L’I.C.T. ha posto le basi tecnologiche per soddisfare l’esigenza e la necessità nelle organizzazioni produttive di un vero o proprio Sistema Informativo (S.I.), il quale consente di elaborare, archiviare, comunicare, diffondere e condividere documenti ed informazioni in maniera trasversale. Le potenzialità di tale evoluzione hanno fatto sorgere l’esigenza di una maggiore interoperabilità ed integrazione tra i diversi applicativi o S.I.. Dagli anni novanta, la sempre crescente disponibilità della fruizione di Internet ha originato una significativa maggiore richiesta di diffusione e di utilizzo dei S.I., che ha conseguentemente determinato un’ulteriore spinta per lo sviluppo tecnologico. Tale evoluzione, in Sanità denominata e-Health, è ha coinvolto soprattutto le funzioni di comunicazione, accessibilità e diffusione delle informazioni, dando realmente inizio al difficile “cammino” per la definizione e l’attuazione dell’interoperabilità e dell’integrazione tra gli applicativi attraverso la definizione di protocolli e/o standard dedicati (in ambito sanitario: DICOM, HL7, IHE, etc). In questi ultimi anni la recente convergenza tra I.C.T. e la connettività mobile assicura un’accessibilità anche dagli apparati mobile (notebook, tablet, smartphone) ad un connettività dati con velocità di trasmissione sempre crescenti (ormai paragonabili a quelle delle reti cablate) che consente di utilizzare con questi dispositivi le funzionalità di elaborazione, di accessibilità e di diffusione delle informazioni proprie delle postazioni informatiche fisse. In Sanità tale evoluzione, denominata m-Health, ha consentito di ampliare ulteriormente la generazione, la condivisione e la fruizione dei dati sanitari con nuove modalità e potenzialità.
10 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Figura 2‑1: Evoluzione delle tecnologie informatiche 2.1.2 Evoluzione delle tecnologie biomediche Per decenni l’evoluzione dagli elettromedicali alle tecnologie biomedicali è stata focalizzata sull’industrializzazione delle apparecchiature medicali, sulla ottimizzazione e miniaturizzazione delle componenti elettroniche, sull’incremento della qualità e dell’accuratezza nell’acquisizione di dati o segnali, sul miglioramento delle prestazioni di analisi ed elaborazione delle informazioni, sull’innovazione di nuove metodologie e metodiche diagnostiche e sull’ampliamento del loro utilizzo nell’ambito della cura e terapia dei pazienti ed anche della sicurezza degli operatori. Con l’avvento dell’I.T. si è verificata una prima convergenza che ha portato all’introduzione dei sistemi biomedicali, nei quali la parte applicativa di controllo, elaborazione, archiviazione e gestione dei dati clinici e medici in formato digitale è generalmente preponderante. Contemporaneamente è iniziata a svilupparsi la telemedicina (soprattutto come cura e assistenza sanitaria a domicilio), come convergenza tra i sistemi biomedicali e la telematica, con la finalità di consentire agli attori sanitari di migliorare la cura o la terapia a domicilio dei pazienti, attraverso l’accesso e la condivisione da remoto delle informazioni sanitarie acquisite a domicilio, e di supportare i servizi socio-sanitari domiciliari, attraverso un maggiore coinvolgimento dei pazienti e dei familiari direttamente presso le abitazioni. La telemedicina consente la continuità di rilevamento di dati, allarmi, segnalazioni sulle condizioni di salute del paziente, il conseguente miglioramento delle informazioni che sono rese disponibili – anche in tempo reale – a tutti gli attori coinvolti, la riduzione del disagio derivante da una lunga terapia soprattutto per i pazienti cronici, la diminuzione complessiva dei costi, diretti del sistema sanitario ed indiretti dell’ambito sociale, necessari per la cura dei cittadini.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 11 L’ulteriore evoluzione è avvenuta con i sistemi biomedicali integrati i quali utilizzano le potenzialità della trasmissione, anche in tempo reale, delle immagini e dei video, e che hanno iniziato anch’essi il difficoltoso percorso per l’attuazione dell’interoperabilità e dell’integrazione inizialmente con gli altri applicativi medicali. In questo ultimo decennio si è molto sviluppata la tecnologia dei sensori biomedici indossabili (chiamati wearable disposable) che, tenuti a contatto diretto con il corpo del paziente, consentono la misurazione ed il monitoraggio costante (24 ore su 24, tutti i giorni) di parametri fisiologici (ad esempio: la glicemia, il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca, etc) o dell’ambiente circostante all’utente (esposizione alla luce solare, il livello di ossigeno, etc) utili per misurare fenomeni clinici oppure per il controllo della salute della persona. Tali dispositivi indossabili possono essere facilmente collegati ad un apparato mobile (in particolare tablet o smartphone) che assume la funzione di interfaccia utente, di archivio e di trasmissione - anche bidirezionale - di dati, informazioni, allarmi, segnalazioni sulle condizioni di salute del paziente verso un presidio sanitario di controllo. La recente convergenza tra e-Health ed i sensori biomedici indossabili - denominata p-Health – ha consentito di ampliare ulteriormente l’ambito di applicazione delle tecnologie biomediche attraverso la generazione, la condivisione e la fruizione dei dati sanitari con nuove modalità e potenzialità. Figura 2‑1: Evoluzione delle tecnologie biomediche
12 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 2.2 Classificazione delle tecnologie Gli elettromedicali e dei sistemi informatici possono essere classificati in funzione della loro criticità nelle attività svolte all’interno delle Aziende Sanitarie come: • Business Critical: applicativi per la gestione delle attività e dei processi dell’ambito amministrativo, economico o logistico; • Operational Critical: applicativi per la gestione delle attività e dei processi dell’ambito medico o clinico indispensabili per il funzionamento dell’organizzazione sanitaria; • Mission Critical: applicativi o sistemi per la gestione delle attività e dei processi dell’ambito diagnostico, terapeutico, interventistico indispensabili; • Life Critical: dispositivi o sistemi o applicativi sono vitali per la salute del paziente e la qualità della cura. Figura 2‑1: Classificazione delle tecnologie in funzione della criticità I domini dei sistemi informativi e dei sistemi biomedicali ormai hanno ambiti di sovrapposizione sempre più ampi derivanti dall’incremento di utilizzo dell’informatica nelle tecnologie biomedicali e dalla sempre crescente pervasività dei sistemi informativi nell’operatività quotidiana nel contesto sanitario e nell’esecuzione delle prestazioni cliniche. Ciò ha portato a suddividere i sistemi informativi nelle seguenti tipologie in funzione della loro complessità, criticità e condivisione di dati in sistemi organizzativi e sistemi medicali. Proprio dalla consapevolezza dell’importanza, della criticità e della complessità dei software presenti nei sistemi biomedicali appartenenti alla fascia Mission Critical si è definito la tipologia dei Software Dispositivi Medici (S.D.M.), per i quali è stata estesa la necessità della marcatura CE, in similitudine con i Dispositivi Medicali (D.M.), e quindi sono state definite precise regole (di seguito illustrate brevemente) che queste tipologie di applicativi devono rispettare.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 13 Figura 2‑2: Tipologia dei sistemi informativi 2.2.1 Classificazione delle tecnologie biomediche Da quando le apparecchiature elettromedicali sono evolute nei sistemi biomedicali (cioè hanno iniziato ad usare degli applicativi informatici come loro parte integrante) si è cominciato a parlare di integrazione ed interoperabilità tra i due ambiti. Una classificazione dei sistemi medicali può essere data in base alle caratteristiche informatiche del sistema, come di seguito definita: • Embedded: software integrato nel D.M. (es.: pompe infusione, ECG, etc); • On-Board: software installato sul D.M. che è in realtà un PC dedicato (es.: ecografi, etc); • Accoppiato: software installato su PC collegato direttamente al D.M. per il controllo del dispositivo e/o per l’elaborazione e l’archiviazione dei dati (es.: microscopio, etc); • Console: workstation di refertazione, essa stessa D.M., di un sistema S.D.M. (es.: sistema di refertazione radiologico, emodinamico, etc); • Terminale: software installato su PC fisso, il quale è connesso via rete ad un sistema medicali per refertazione o elaborazione dei dati (es.: sistema di refertazione cardiologico, etc); • Remoto: software installato su PC portatile, il quale è connesso attraverso una rete virtuale protetta (V.P.N. - Virtual Private Network) alla rete aziendale ed ad un sistema medicali per refertazione o elaborazione dei dati (es.: sistema di telerefertazione, etc); • Mobile: software installato su tablet o smartphone, il quale è connesso attraverso un portale aziendale ad un sistema medicali per visualizzazione dei dati (es.: sistema di teleconsulto, etc).
14 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Figura 2‑3: Classificazione dei sistemi medicali per caratteristiche info-telematiche 2.2.2 Classificazione delle tecnologie informatiche Una altra classificazione dei sistemi medicali in base alle caratteristiche telematiche è di seguito indicata: • Stand-Alone: tecnologia medicale che utilizza un software senza essere connesso alla rete aziendale (es.: microscopio, etc); • Isolati: sistemi con postazioni connesse tra loro tramite una rete dati “isolata” (es.: monitoraggio terapia intensiva, etc); • Intranet: sistemi connessi tramite la rete aziendale (es.: C.I.S., U.I.S., P.A.C.S., etc); • Didattica: sistemi che inviano video e dati ad una rete universitaria; • Private-cloud: sistemi connessi ad un server aziendale ma in cloud (cioè al di fuori della rete aziendale); • Internet: sistemi connessi ad un server esterno alla rete aziendale via Internet (es.: sperimentazioni, ricerche farmacologiche, etc); • Wireless: S.D.M. connessi alla rete aziendale con una connessione wireless (es.: monitor paziente di PS, etc). Il recente sviluppo delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione sta trasformando a tutti noi il modo di accedere alla informazioni ed anche in Sanità questa evoluzione sta velocemente modificando le tipologie di necessità degli utilizzatori, chiedendo ai fornitori di applicativi medicali la convergenza verso sistemi classificati come Private-cloud, Internet e Wireless. Questa “tumultuosa e rapida” evoluzione sta avvenendo senza affrontare e contemporaneamente risolvere le criticità tipiche dei sistemi medicali ancora presenti nelle Aziende.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 15 2.3 Caratteristiche dei sistemi medicali I sistemi medicali stanno evolvendo velocemente dal punto di vista tecnologico, ma ad oggi la maggioranza presenta ancora le seguenti criticità: • “Solitari”: sono sistemi non integrati o interoperanti con gli altri applicativi dei sistemi informativi aziendali; • “Abiti sartoriali”: sistemi fortemente personalizzati per ogni specifica struttura operativa e quindi hanno grandi difficoltà nella gestione evolutiva garantendo la retro-compatibilità; • “App for dummies”: sistemi con limitate caratteristiche di consistenza e di garanzia di continuità operativa; • “Users’ friendly”: sistemi senza autenticazione dell’operatore, senza profili di operatività, senza tracciabilità sulle operazioni eseguite; • “Windoze1 Designed”: sistemi non stabili e sicuri dal punto di vista strettamente informatico considerando che sono basati sul sistema operativo Windows; • “Handmade”: applicativi spesso “verticali” sviluppati da Piccole Media Imprese che possono dare limitate garanzie di continuità, stabilità e permanenza sul mercato ed anche di aggiornamento tecnologico; • “Bolliti”: sistemi tecnologicamente obsoleti e non evoluti, poiché ormai datati; • “Open-data”; sistemi nei quali sono assenti sistemi di protezione dei dati e accorgimenti per garantire la tutela della privacy in maniera adeguata alla normativa vigente; • “Back-doors”: sistemi nei quali spesso non è consentita l’installazione di sistemi antivirus e quindi rappresentano poi possibili pericoli ed accessi non controllati per i sistemi di sicurezza informatica aziendale; • “Tifosi”: sistemi dipartimentali estremamente “verticali” sviluppati da entusiasti dell’informatica (solitamente dipendenti del reparto interessato), che non possono dare garanzie di continuità, stabilità e di aggiornamento tecnologico. Per le suddette motivazioni i rischi potenziali sono numerosi, gravi e verosimili tanto che si è reso necessario richiedere per i S.D.M. il rispetto di requisiti tecnico-qualitativi analoghi ai Dispositivi Medici, e similmente si è aperto un confronto negli enti tecnici normativi se estendere questi obblighi anche agli applicativi della categoria Sistemi Medicali. 1 “Windoze” è un termine dispregiativo nello slang usato in Internet che identifica i sistemi basati sul sistema operativi Microsoft-Windows
16 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Criticità Sistemi Medicali (non solo SDM) Corso C3 – H.I.T. Mario Fregonara Medici Molti dei Sistemi Medicali hanno le seguenti criticità: • "Solitari" (non integrati o interoperabili) • "Abiti sartoriali" (configurazioni non standard) • "App for dummies" (affidabilità carente) • "Users’ friendly" (scarsa tracciabilità) • "Windoze Designed" (a rischio instabilità) • "Handmade" (garanzia limitata - fatti da P.M.I.) • "Bolliti" (tecnologicamente obsoleti) • "Open-data" (protezione scarsa) • "Back-doors" (per l’intero S.I.A.) • "Tifosi" (sviluppati da entusiasti dell’informatica) I rischi potenziali sono numerosi e, quindi, è necessario che siano adottati dei requisiti tecnico-qualitativi simili ai DM 7 Figura 2‑4: Criticità dei Sistemi Medicali (non solo S.D.M.) I sistemi medicali sono ormai notevolmente complessi e complicati e, come i sistemi informativi, sono affetti dalle seguenti molteplici problematiche ed elevate criticità che potrebbero causare gravi rischi o danni: • combinazioni di errori praticamente illimitate; • problemi sempre nuovi con conseguenze imprevedibili; • guasti in componenti che generano problemi a catena; • “barriere difensive” che difficilmente arginano gli errori imponderabili o che riescono a contenerne i danni derivanti; • difficoltà a garantire dei livelli minimi di affidabilità, di continuità operativa e di sicurezza funzionale. Figura 2‑5: Problematiche e criticità dei sistemi medicali
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 17 I S.I. hanno ormai un elevatissimo livello di complessità che deriva, principalmente, dalla presenza di molti fornitori diversi degli applicativi presenti, i quali creano enormi problemi di integrazione tra loro ed è proprio per questa motivazione che si è voluto definire, a livello internazionale ed europeo, delle regole finalizzate a “creare ordine”. Figura 2‑5: Anche Sistemi Informativi sono complessi 3. Leggi, Linee Guida e Standard In questo capitolo sono descritte le principali direttive, leggi, linee guida e standard sull’utilizzo dei software nel contesto sanitario ed i relativi contenuti. La Commissione Europea ha iniziato a disciplinare la materia di ingegneria clinica iniziando dagli impiantabili attivi, con la direttiva 90/385/CEE, e proseguendo con i dispositivi medici, con la direttiva 93/42/CEE, i cui regolamenti sono stati successivamente aggiornati, armonizzati ed unificati, con la direttiva 2007/47/CE, introducendo anche importanti novità.
18 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Figura 3‑1: Direttive Europee sui Dispositivi Medici ed Impiantabili Attivi 3.1 Le direttive sui Dispositivi Medici Nella 93/42/CEE il Dispositivo Medico viene definito come qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto usato da solo o in combinazione, compreso il software informatico impiegato per il corretto funzionamento e destinato dal Fabbricante ad essere impiegato nell’uomo a scopo di … Nella successiva 2007/47/CE invece si parla di software “… destinato dal Fabbricante ad essere impiegato nell’uomo a fini di: • diagnosi, prevenzione, controllo, trattamento o attenuazione di malattie, • diagnosi, controllo, trattamento, attenuazione o compensazione di una ferita o di un handicap, • studio, sostituzione o modifica dell’anatomia oppure di un processo fisiologico, • controllo del concepimento, …”. La parola software prima era a corredo dell’apparecchio, mentre ora è considerata da sola alla pari di uno strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro e quindi ora esso è divenuto un Software Dispositivo Medico.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 19 Figura 3‑2: Confronto tra le Direttive sui Dispositivi Medici: 93/42/CEE e 2007/47/CE Con la 2007/47/CE si introduce la possibilità di certificare come D.M. anche il software stand- alone, cioè un software non legato ad una specifica apparecchiatura medicale. Figura 3‑3: Definizione completa di Dispositivo Medico
20 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 3.2 Dispositivi Medici e non Dispositivi Medici La differenza tra un D.M. e un’attrezzatura appare evidente se consideriamo un cutter seppur professionale ed un bisturi chirurgico, il quale è evidente a tutti che è l’unico che può essere utilizzato sui pazienti perché entrambi sono stati progettati e realizzati nell’ambito sistemi di qualità organizzativi aziendali ma per il secondo sono state fatte, prima della commercializzazione, prove e verifiche di funzionamento al fine di poterlo utilizzare sul paziente. Se mettiamo a confronto un trapano professionale con marchio CE e un trapano chirurgico in entrambi i casi sono stati progettati e realizzati nell’ambito sistemi di qualità e sono state rispettate le norme specifiche, ma nel secondo caso sono state fatte, prima della commercializzazione, prove e verifiche di funzionamento di funzionamento al fine di poter utilizzare lo strumento in modo sicuro sul paziente. Lo stesso accade su un tapis roulant usato in una palestra e quello usato dal medico con il paziente, hanno entrambi lo stesso utilizzo, sono stati progettati e realizzati nell’ambito sistemi di qualità e sono state rispettate le norme specifiche, ma il secondo è stato soggetto, prima della commercializzazione, a verifiche di sicurezza e a prove di funzionamento e quindi è un Dispositivo Medico che può essere utilizzato dai pazienti. Figura 3‑4: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: tapis roulant Quando invece si parla di software per archiviazione e refertazione di immagini non si può parlare di sola archiviazione, poiché la funzionalità che rende l’applicativo un D.M. è quella di refertazione.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 21 Figura 3‑5: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: software di gestione immagini 3.2.1 Le App sono Dispositivi Medici ? Un altro tema molto discusso in questo recente periodo in ambito dei D.M. riguarda l’utilizzo delle App in ambito medico. La maggior parte di queste non sono certificate e quindi non risultando classificate come D.M.. E’ indubbio il vantaggio dell’utilizzo delle App quale dello strumento nelle attività quotidiane in mobilità, poiché l’alternativa sarebbe o un portatile (con maggiori ingombri ed altre problematiche tecniche) oppure il foglio di carta utilizzato ancora oggi nelle corsie con altissime probabilità di imprecisioni, ma quando di una App non è chiaramente identificato il Fabbricante, la responsabilità di eventuali errori o malfunzionamenti non è associabile e riconducibile a nessuno e quindi senza un Fabbricante non c’è un D.M.. Figura 3‑6: Dispositivi Medici e dispositivi non medici: App
22 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 3.3 Percorsi di certificazione dei Dispositivi Medici Il Fabbricante decide che la destinazione d’uso del suo prodotto rientra nella definizione di D.M. della direttiva 2007/47/CE e gli attribuisce una classe di rischio da 1 a 3, dove la classe 3 riduce il rischio al massimo perché fa più controlli. Dopodiché interviene l’Organismo Certificante, il quale verifica la correttezza delle procedure di progettazione, di realizzazione e di prove, e generalmente approva la classificazione proposta oppure talvolta abbassa la classe che è stata proposta oppure da indicazioni che sia rivista oppure in rarissimi casi non approva e quindi non certifica il prodotto come D.M.. Figura 3‑7: Percorsi di certificazione dei Dispositivi Medici In alternativa il Fabbricante decide che la destinazione d’uso del suo prodotto NON rientra nella definizione di D.M. della direttiva 2007/47/CE e quindi non è obbligato a seguire il percorso di certificazione.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 23 Figura 3‑8: Percorsi di «certificazione» dei non Dispositivi Medici 3.3.1 Dispostiti Medici “Border Line” Ci sono alcuni prodotti che si possono definire “borderline”, ad esempio i prodotti cosmetici, i prodotti medicinali non farmacologici, i prodotti biocidi, i prodotti per autopsia, etc. La seguente immagine presenta alcuni prodotti medicinali non farmacologici molto simili tra loro di cui però solo 1 su 3 è certificato come D.M., poiché in questo caso il Fabbricante ha deciso di seguire la procedura di certificazione, di individuare la destinazione e la classe di rischio, mentre negli altri casi questo non è avvenuto. Figura 3‑9: Dispositivi Medici «borderline»
24 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 3.4 Responsabilità dell’uso improprio dei Dispositivi Medici Per commercializzare qualsiasi bene nella Unione Europea deve essere rispettata la normativa sulla sicurezza generale dei prodotti, infatti il D.Lgs. n.172 del 21/5/2004 in attuazione alla direttiva n. 2001/957CE relativa alla sicurezza cita: “Il produttore adotta misure proporzionate in funzione delle caratteristiche del prodotto fornito per consentire al consumatore di essere informato sui rischi connessi al suo uso e per intraprendere le iniziative opportune per evitare tali rischi, compresi il ritiro del prodotto dal mercato, il richiamo e l’informazione appropriata ed efficace dei consumatori.” La norma dispone di intervenire e, se necessario, anche ritirare dal mercato il prodotto non sicuro. Figura 3‑10: Responsabilità nell’uso improprio dei Dispositivi Medici 3.5 Classificazione del Software Medicale Ai fini della classificazione medicale dei Software in ambito medico sono state introdotte delle linee guida da diversi organismi tecnici, di cui le principali sono: • LINEE GUIDA MEDDEV 2.1/6; • LINEE GUIDA CEI 62-237. Nelle Linee Guida MEDDEV 2.1/6 è definito il software stand-alone come D.M. in sé non incorporato in un altro dispositivo, mentre la Sezione 4 introduce la possibilità di avere all’interno di un software solo alcuni moduli certificati come D.M.. Se il modulo certificato non è “solitario” all’interno di un sistema applicativo, il Fabbricante deve comunque fare l’analisi del rischio dell’intero sistema ed analizzare il rischio complessivo di errori.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 25 Figura 3‑11: Linea Guida MEDDEV 2.1/6 – Modularità del software Le Linee Guida CEI 62-237 forniscono uno strumento tecnicamente robusto, sostenibile ed applicabile nella pratica reale, per l’identificazione e la gestione del software nelle reti I.T. medicali, cioè quelle a cui è connesso almeno un D.M.. Figura 3‑12: Linea Guida CEI 62-237
26 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Nel documento viene definita l’Organizzazione Responsabile che può essere un Ospedale, un singolo medico o una persona inesperta. Inoltre viene definito lo scopo sanitario come un’azione eseguita con l’obiettivo di avere degli effetti anche indiretti sullo stato di salute, fisico, sociale o mentale di un individuo o un gruppo di individui. Figura 3‑13: Linea guida CEI 62-237 – Definizioni (1) Un prodotto software ha quindi uno scopo sanitario se il Fabbricante ne ha previsto l’utilizzo in un’azione a scopo sanitario. Il software può essere sanitario o generico, nel primo caso viene utilizzato nel contesto sanitario e può avere effetti sugli effetti sulla salute, mentre nel secondo caso svolge la sua funzione in ambiti applicativi e contesti d’uso differenti.
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 27 Figura 3‑14: Linea guida CEI 62-237 – Definizioni (2) I seguenti fattori sono rilevanti per la corretta identificazione della classificazione del software: • destinazione d’uso: scopo per il quale un prodotto è stato realizzato (informazioni rese obbligatoriamente dal Fornitore per i S.D.M.); • contesto di destinazione:, dichiarazione (facoltativa del Fabbricante) relativa all’ambiente particolare per cui il prodotto è destinato, ad esempio: ambiente industriale, sanitario, domestico, ...; • uso effettivo: utilizzo reale del prodotto da parte dell’utilizzatore nella specifica organizzazione, indipendentemente dall’eventuale destinazione d’uso o dalle istruzioni fornite dal fabbricante; • contesto d’uso: contesto di utilizzo del prodotto da parte dell’utilizzatore, se diverso dal contesto di destinazione; • possibili effetti sulla salute e sulla sicurezza di pazienti ed operatori: capacità o utilizzo del prodotto di influire, in modo diretto o indiretto, sulla salute o sulla sicurezza degli individui.
28 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Figura 3‑14: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software La Linea Guida CEI fornisce una indicazione relativa al processo di identificazione del software da introdurre in una rete I.T. medicale per valutare a quale gruppo, secondo le figure seguenti, dovrà essere associato. Pertanto l’Organizzazione Responsabile potrà distinguere le casistiche in cui deve occuparsi di valutare il rapporto rischio/beneficio, cioè di verificare la destinazione d’uso, di esaminare l’uso effettivo e di analizzare l’impatto sulla salute, al fine di assumere le conseguenti azioni amministrative, tecniche, operative ed organizzative relative al livello di attenzione corrispondente. Figura 3‑15: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software (1)
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 29 Figura 3‑16: Linea guida CEI 62-237 – Identificazione del software (2) L’Organizzazione Responsabile, nella quale viene introdotto un software a scopo sanitario (appartenente al Gruppo D, che nella dispensa abbiamo definito come Software/Sistema Medicale), deve occuparsi di recuperarne la documentazione annessa, verificarne la destinazione d’uso, esaminarne l’uso effettivo, analizzarne l’impatto sulla salute e valutarne il rapporto rischio/beneficio (documento redatto dal Fabbricante nel caso di S.D.M.), e quindi assumere le conseguenti azioni amministrative, tecniche, operative ed organizzative relative al livello di attenzione corrispondente. 3.6 Norma CEI EN 80001-1 La norma definisce ruoli e responsabilità nell’ambito della gestione del rischio di reti I.T. che incorporano dispositivi medicali (rete I.T. medicale). Figura 3‑17: IEC 80001-1 – Ruoli e responsabilità
30 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it La responsabilità è distribuita e condivisa tra tutti gli attori coinvolti però deve essere identificato un responsabile principale che si assume il rischio più grande. Figura 3‑18: IEC 80001-1 – Scenari di ruoli e responsabilità La norma definisce anche il “Responsibility agreement”, in base al quale l’Organizzazione Responsabile deve determinare, quando un D.M. è incorporato in una rete I.T., la necessita di stipulare uno o più accordi di responsabilità documentati che definiscano la responsabilità di tutte le parti interessate e coinvolte. L’accordo può interessare uno o più progetti di una o più reti I.T. definendo tutte le responsabilità per tutto il ciclo di attività del D.M. incorporato. Figura 3‑19: IEC 80001-1 – Responsabilità Agreement
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 31 La gestione del rischio dovrebbe essere utilizzata per affrontare le “proprietà chiave”, cioè le caratteristiche fondamentali e necessarie, di una rete I.T. che incorpora un D.M.: • Assenza di rischio inaccettabili di lesione fisica o di danni alla salute di persone; • Efficacia, capacità di produrre il risultato previsto per il paziente e per l’Organizzazione Responsabile; • Sicurezza dei dati e del sistema informatico/vo. Figura 3‑20: IEC 80001-1 – Proprietà Chiave 4. Introduzione di software in un sistema informativo Introduzione di software in un sistema informativo In questo capitolo viene descritto sinteticamente un sistema informativo al fine di poter comprendere maggiormente le principali caratteristiche e complessità e, conseguentemente, le criticità e le problematiche che ne derivano, anche connesse all’introduzione di un S.D.M.. 4.1 Cos’è un sistema informativo Il Sistema Informativo è basato su tecnologie info-telematiche e rendono disponibili a ciascun attore dell’organizzazione le informazioni e i dati necessari per svolgere le sue attività, in base alle richieste che riceve, sia all’interno che dall’esterno dell’organizzazione.
32 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it Figura 4‑1: Schema di un Sistema Informativo L’organizzazione di un’azienda è rappresentata come un modello gerarchico a più livelli, i quali si scambiano informazioni in “orizzontale» e/o «verticale” ed interagiscono tra loro, agevolati e supportati dai sistemi informativi, al fine di svolgere tutte le tipologie di attività da quelle operative e di produzione, fino a quelle direzionali e di pianificazione. Figura 4‑1: Modello organizzativo aziendale
Corso C3 - 2016 | www.aiic.it 33 Il modello di un S.I. si può derivare estendendo il modello piramidale del “Knowledge Management”, applicato alle organizzazioni complesse in cui alla base si trova il livello “Operativo”, che si occupa della gestione e delle procedure operative, salendo fino al livello della “Programmazione”, che si occupa delle strategie e politiche aziendale, aggiungendo un ulteriore livello delle “Infrastrutture”, che consente la diffusione e l’integrazione dei dati, delle informazioni e della conoscenza che sono gestiti dai livelli superiori. Figura 4‑2: Modello a “livelli aumentati” del Sistema Informativo I S.I. possono essere molto complessi, le informazioni sono tante, a volte disperse e non sempre di dati che vogliamo sono quelli disponibili o completamente attendibili. Figura 4‑3: I dei rischi dei Sistemi Informativi complessi
34 Corso C3 - 2016 | www.aiic.it I S.I. sono progetti molto complessi e difficoltosi per i quali è necessaria la correlazione con la parte dei D.M. e l’interazione tra ciò di cui si ha necessità, quello che propone il commerciale, quello che ha progettato l’analista e quello che i tecnici hanno fatto. I S.I. sono progetti molto complessi e di difficile realizzazione, per i quali è necessario tener conto non solo dell’integrazione con i D.M., ma anche della difficoltà nel riuscire a far coincidere ciò di cui si ha bisogno, con ciò che propone il commerciale, con quello che progetta l’analista, con quello che realizzano i tecnici e con ciò che sarà collaudato dall’informatico. Figura 4‑4: Le difficoltà dei progetti di Sistemi Informativi 4.2 Le motivazioni della necessità di un S.I.O. Il Sistema Informativo Ospedaliero (S.I.O.) - sottoinsieme ospedaliero del Sistema Informativo Aziendale (S.I.A.) che supporta anche le attività sanitarie territoriali - è definito come: un sistema che organizza e gestisce in modo efficace ed efficiente le informazioni necessarie per perseguire uno o più scopi mediante applicativi medicali, clinici e/o sanitari. Le principali componenti tecnologiche del S.I.O. sono la rete, i server, i data base, i sistemi operativi, gli applicativi, le postazioni di lavoro informatiche, etc e pertanto possiamo equipararlo e ricondurlo ad un ecosistema.
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