Mapic, serve un cambio d'abito - IL SETTIMANALE 25717 novembre 2018 - Il Quotidiano Immobiliare
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257 17 novembre 2018 IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare Student Housing Un mercato nei radar degli investitori Mobilità elettrica Un plus che valorizza gli asset mapic, serve un cambio d’abito il Quotidiano Immobiliare a Cannes per la fiera del retail
sommario articoli rubriche pagina 7 il mapic deve cambiare editoriale pagina 17 deals La scommessa del residenziale per studenti report pagina 21 qitv Il convegno? Si fa dentro l’outlet pagina 28 L’immobile nell’era della mobilità elettrica SOMMARIO S 2
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EDITORIALE di Guglielmo Pelliccioli Attenti a quei due Non si va vestiti così a un convegno. Attenzione, non ci riferiamo a questi due della copertina ma a tutti gli altri... vestiti come pinguini. Non ce ne vogliano i tanti amici che hanno frequentato il MAPIC in questi giorni di fine autunno, che a Cannes sembravano di fine estate. Ma qui è ora che ognuno cambi l’abito di ordinanza e indos- si i panni di chi si deve inventare il futuro: co- lorati, sgargianti, soprattutto pieni di fantasia. Sono anni piuttosto grigi, nonostante la crisi sia passata: altre nuvole nel frattempo sono venu- te avanti e riguardano la negativa visione che dell’Italia hanno gli investitori, le affermazioni estemporanee di qualche politico che minac- cia le chiusure festive dei centri commerciali, la crescita dell’e-commerce, nuove formule per i centri commerciali che impattino di più sulla persona. Per cambiare serve una nuova visione, anche originale, certo non conformista. Ecco allora il nostro invito a cambiare, a rendersi più attrattivi, ad andare incontro alle mode dei nuo- vi stili di vita. Chi ha orecchie per intendere ca- pisca e non si fermi solo all’abito. EDITORIALE S 4
deals Scarica la TABELLA DEALS COMPLETA in excel Vai alla TABELLA DEALS 2017 parma milano 40 milioni 37 milioni Allianz Real Estate ha completato l’ac- BNP Paribas REIM ha venduto a un quisizione di un polo logistico nel Nord investitore istituzionale un immobi- Italia. L’immobile di 55.000 mq, situato a le a uso uffici situato in via Pergolesi 10 km a nord della città di Parma, presso a Milano. L’asset, acquistato nel 2013, via dell’Industria 9 in un’area chiave del presenta una superficie di 5.960 metri corridoio logistico italiano, è stato acqui- quadri ed è certificato BREEAM. BNP sito per conto di diverse società del grup- Paribas REIM ha venduto l’immobile po Allianz. Il polo è attualmente occupato per conto del fondo Next Estate Inco- dal gruppo dolciario Ferrero. me Fund (NEIF) gestito da BNP Paribas REIM Luxembourg. milano milano 7,5 milioni 5,25 milioni Gabetti Agency è stata advisor nella ces- Santandrea Luxury Houses ha agito da sione di un immobile a reddito situato a advisor nella vendita di un attico dello Milano in viale Abruzzi 94, mediante un’o- storico palazzo di Via Spadari 2 a Milano. perazione di asset deal. L’operazione è L’edificio, Casa dell’Unione Cooperativa, scaturita dall’attività di valorizzazione dei è stato progettato dall’ing. Corrado Ros- fondi NPL gestiti da Polis Fondi SGR. Le si e costruito nel 1926. L’attico vendu- unità immobiliari a destinazione direzio- to ha un’estensione di 427 mq al piano nale, locate a BDO Italia, si sviluppano per 6° ed un terrazzo di proprietà esclusiva complessivi cinque piani fuori terra, per al 7°piano di 417 mq impreziosito dalla una superficie lorda di ca. 4.000 mq. splendida visuale sul Duomo di Milano. deals S 5
report a cura di tecnocasa mercato immobiliare dal 1998 al 2017 Trend dei prezzi e delle compravendite: 1998-2017 250 Prezzi 200 150 130,5282286 100 100 103,5959362 50 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa Il grafico mette a confronto l’andamento dei prezzi e quello delle compravendite a partire dal 1998. Si può notare una certa correlazione tra le due serie storiche che evidenziano andamenti similari: tra il 1998 ed il 2007 le quotazioni immobiliari hanno registrato una crescita più decisa rispetto a quella delle compravendite. Dal 1998, anno in cui inizia il boom immobiliare, le com- pravendite crescono più dei prezzi fino ad arrivare al 2001 quando anche questi ultimi decollano per raggiungere il picco nel 2006, anno in cui termina la crescita del mercato in termini di volumi e di valori. Segue poi la crisi immobiliare: tra il 2007 ed il 2013 infatti diminuiscono sia i prezzi sia il numero di compravendite anche in seguito ad una decisa stretta sull’erogazione del credi- to da parte delle banche e ad un clima generale di incertezza. Il 2012 in particolare è l’anno più difficile per il mercato immobiliare italiano: si registra la contrazione più importante dei prezzi (-10,2% in un solo anno) e delle compravendite (-25,8% rispetto al 2011). Nel 2013 queste ultime raggiungono il picco minimo (403.124) ritornando ai livelli degli anni ’80. Nel 2014 l’immissione di liquidità da parte della BCE rende più facile l’accesso al credito ad imprese e consumatori che riprendono fiducia. Questo insieme ai prezzi convenienti presenti sul mercato determinerà, nel 2016, un rialzo delle transazioni del 18,6%, crescita che continuerà negli anni successivi ma a rit- mi inferiori. I prezzi continuano la loro discesa raggiungendo la stabilità nel 2017. Per una leggera ripresa di questi ultimi occorre aspettare i primi mesi del 2018 con un aumento medio dei valori pari a +0,9%. Le previsioni per il secondo semestre del 2018 confermano il trend della prima parte dell’anno, con prezzi che dovrebbero aumentare ancora di 1 o 2 punti percentuali e le compra- vendite che continueranno a salire più lentamente rispetto agli ultimi semestri. report S 6
Il MAPIC deve cambiare I centri commerciali protagonisti di un cambio epocale di Guglielmo Pelliccioli il mapic deve cambiare S 7
Qualcuno, o forse tutti, si chiederanno il perché di questa copertina de Il Settima- nale de ilQI per celebrare il MAPIC che si è chiuso ieri a Cannes. Cosa c’entrino Roberto Busso, Amministratore Delegato di Gabetti e soprattutto il sottoscritto, effigiati in copertina? Nulla, semplicemente che eravamo gli unici due non vestiti di circostanza con i soliti abiti. Però il messaggio che rappresentiamo è un altro e piuttosto forte. Anche il MAPIC deve cambiarsi d’abito e indossare qualcosa di meno formale e più innovativo. La ragione è che sta cambiando il prodotto sotto- stante, dopo venti e passa anni di scatoloni di cemento piazzati nelle periferie delle città. È una svolta che avverrà velocemente nei prossimi anni e di cui si intuiscono le avvisaglie già da qualche anno. Lì dentro, nei centri commerciali, la gente vuo- le trovare altro, non più solo merci ma servizi. E lo stesso vale per i venditori che il mapic deve cambiare S 8
non si accontentano più di avere uno spazio fisico. Insomma il centro commerciale diventerà qualcosa d’altro, un mix di più funzioni, compresa la logisti- ca, il terziario avanzato, persino una certa fascia di residenziale per bisogni temporanei. Chi costruirà i centri commerciali, se fino ad oggi era un operato- re specializzato, da domani dovrà avere competenze ed esperienze anche nelle altre tipologie immobiliari. società E lo stesso avverrà per il resto della filiera: gli archi- tetti e i progettisti dovranno declinare questa nuova versatilità, i gestori saranno più evoluti perché po- sti di fronte a una clientela diversa e più variegata. Tra dieci anni non riconosceremo più un centro com- merciale per come siamo abituati a vederlo oggi. E il MAPIC? Ecco l’immagine dei due soggetti in coper- tina con abiti fuori ordinanza rispetto alla tradizione. Il MAPIC dovrà cambiare se vorrà sopravvivere. Già mapic questa edizione non ha suonato la grancassa, ma la sordina. Alcuni grandi operatori non sono venuti, altri minacciano di non farlo l’anno prossimo. È l’inizio di il mapic deve cambiare S 9
un’erosione che abbiamo già visto in altre fiere (l’EIRE di Intiglietta, giusto per far nomi e cognomi). Forse le nuove strutture immobiliari dei prossimi anni saranno più adatte al MIPIM o probabilmente sarà lo stesso MAPIC a entrare in casa del fratello maggiore. Da questo punto di vista avrà molto più senso il MAPIC Italy, almeno per la nostra realtà nazionale, dove invece potrebbe verificarsi il fenome- no contrario: ossia che il MAPIC locale diventi la vetrina di uno sviluppo più tra- sversale del Real Estate. Quei due in copertina, a prescindere dalle due figure che rappresentano, sono un segnale del cambiamento che volente o nolente il MAPIC dovrà adottare. il mapic deve cambiare S 10
servizi,forum e interviste qitv MAPIC: il CNCC presenta il database dei centri commerciali Il resoconto del primo giorno di fiera MAPIC: quale futuro per il retail italiano? Il resoconto del secondo giorno di fiera Si chiude MAPIC 2018: industria in piena trasformazione Il resoconto del terzo giorno di fiera Sistema Italia a MAPIC Massimo Moretti CNCC Francesco Pupillo Reed MIDEM Stefano Nigro ICE-ITA il mapic deve cambiare S 11
Retail 4.0 in Italia: al MAPIC finanza e settore commerciale Claudio Albertini IGD SIIQ Giuseppe Roveda Aedes SIIQ Retail & online a MAPIC: a che punto è l’integrazione? Pier Luigi Paolettoni CBRE Italia Ermanno Canali Canali&C. Claudio Cocuzza Cocuzza & Associati Retail sostenibile: energia, progettazione e gestione Luigi Novazzi Duff&Phelps REAG Adolfo Suarez Lombardini22 Marco Mutti Foruminvest Innovare la gestione retail a MAPIC 2018 Christian Recalcati Savills Larry Smith Francesco Dalla Cioppa Cushman&Wakefield Corrado Di Paolo Svicom il mapic deve cambiare S 12
Mapic 2018: High Street e Capital Market in Italy Andrea Di Cave EDARES Alessandro Malchiodi BEL RE Mapic 2018: Nuovi modelli commerciali di successo Filippo Maria Carbonari Aeroporti di Roma Luc Lescault Falcon Malls Paolo Mutti AGIRE - Gruppo IPI MAPIC 2018: Investire per rinnovare il retail italiano Roberto Fraticelli Eurocommercial Properties Giuseppe Amitrano GVA Redilco Davide Dalmiglio JLL La moderna architettura salverà il retail? Massimo Roj Progetto CMR Davide Padoa Design International Nicola Di Troia WiP Architecture Technical Engineering il mapic deve cambiare S 13
Sviluppo immobiliare commerciale al MAPIC 2018 Massimo Moretti CDS Holding Edoardo Favro Ceetrus Creazione del valore nel mercato Retail a Mapic 2018 Letizia Cantini Svicom Paolo Magnaschi MF Real Estate Luigi Brandi Adhera settore in cerca di una nuova dimensione Leonardo Cavalli One Works il mapic deve cambiare S 14
gli interventi integrali del convegno “italy: new development projects” Cresce la presenza Italiana a MAPIC Francesco Pupillo Reed MIDEM CNCC e ICE insieme al MAPIC 2018 Guglielmo Pelliccioli ilQI Massimo Moretti CNCC - CDS Holding Stefano Nigro ICE-ITA Maximo Shopping Arena: un nuovo sviluppo retail per la Capitale Massimo Teppa Parsec 6 CDS Holding e il rilancio del Siracusa Mall Enrico Biffi CDS Holding Lingotto: il centro commerciale che fonde Pradera e AXA Roberto Limetti Pradera il mapic deve cambiare S 15
La Birreria: un progetto di riqualificazione nel cuore di Napoli Vittorio Saquella Svicom Alberto Deiana Gruppo Cualbu Nuovi sviluppi commerciali in un contesto di profonda trasformazione Roberto Fraticelli Eurocommercial Properties Ceetrus: il nuovo brand e l’ampliamento di “Rescaldina” nei progetti della società Roberta Pelicani Ceetrus Conclusione MAPIC 2018: Italia, c’è voglia di fare Guglielmo Pelliccioli ilQI Massimo Moretti CNCC - CDS Holding il mapic deve cambiare S 16
La scommessa del residenziale per studenti Le potenzialità di un mercato emergente di Cristina Giua Una moda, di cui tanto si parla ma poco si fa, oppure una vera e propria asset class innovativa (se la si guarda naturalmente del punto di vista del mercato ita- liano, un po’ meno dall’estero), da sviluppare e su cui quindi scommettere? Questo il dubbio degli operatori di fronte al prodotto residenziale destinato agli studenti universitari e alla categoria nella fascia subito successiva d’età, rappresentata dai giovani professionisti che hanno terminato gli studi e che si stanno inserendo nel mondo del lavoro. In un quadro di questo genere, a stupire – in maniera positiva, sia detto – è il moltiplicarsi di iniziative (convegni, eventi ed anche un workshop organizzato da ilQI, visto che fra pochi giorni, il 21 novembre per la precisione, nel- la nostra sede di Trescore Balneario, ne registreremo uno che vedrà una pattuglia di relatori misurarsi, davanti alle telecamere della QITV, sul tema del residenziale alternativo, in cui parleremo non solo di student house, ma anche di senior house, delle cosiddette Rsa, sigla per Residenze Sanitarie Assistenziali, e di affitti brevi, in chiave turistica e business). la scommessa delle residenze per studenti S 17
La settimana appena conclusa, invece, ha visto prota- gonisti sulla piazza milanese ben due appuntamenti dedicati alle residenze per studenti. Il primo, targato Scenari Immobiliari, in collaborazione con Camplus, società è stato il convegno dal titolo New ways to live, share study & work in Italy in cui è stato presentata la pri- ma edizione dell’Osservatorio sulle nuove forme di residenza per studenti, giovani e lavoratori (di cui potete vedere, al termine di questo articolo, il servizio sull’evento e una serie di interviste “a margine”; ndr). Partiamo dunque da qualche numero contenuto nel dossier, fresco di pubblicazione, giusto per dare un’i- dea di grandezza di questo settore emergente: se- scenari immobiliari condo le stime di Scenari, si tratta di un mercato con un potenziale di 50mila posti letto con un margine di raddoppio dell’offerta attuale, che metterebbe in gio- co un fabbisogno di circa 3 miliardi di euro di investi- società menti. Oggi in Italia – si legge ancora nel dossier – l’offerta di posti letto in studentato copre l’8,6% della domanda di alloggio da parte dei fuori-sede, pari ad un totale di 52 mila posti letto (in questo conteggio rientrano i posti offerti dagli enti convenzionati con gli uffici regionali per il diritto allo studio, dalle strut- ture aderenti alla conferenza dei collegi di merito e dall’associazione italiana per i collegi e le residenze universitarie). Mentre gli studenti che si rivolgono al CAMPLUS mercato privato della locazione toccano quota 620 la scommessa delle residenze per studenti S 18
mila (compresi gli universitari non iscritti presso ate- nei italiani, ma che frequentano programmi di mobi- lità internazionale nel nostro Paese). Per una volta, inoltre, non c’è Milano da sola al centro della scena, visto anche altre città italiane a vocazione universi- taria (Bologna, Torino, Firenze, Venezia sono i primi persona nomi di una lista non lunghissima) offrono alternati- va ad un mercato che in altri segmenti dell’immobi- liare è fin troppo Milano-centrico. Molto da fare, dunque, e molto da sviluppare per sin- tonizzare l’offerta su una domanda che ha esigenze precise, come è emerso dal secondo appuntamento della scorsa settimana, rappresentato dal The Class Conference, la conferenza annuale che si è svolta a DJORDY SEELMANN Milano presso The mall di Porta Nuova sul tema dello student housing, organizzata da The Class of 2020, think thank fondato nel 2011 per monitorare la situa- zione del mercato dello student housing in Europa. Parole d’ordine della due giorni di incontri e interven- ti sono state servizi e creazione di una communi- ty, ancora prima che qualità di prodotto immobiliare, data quasi per scontata, soprattuto ora che l’interes- società se su questa asset class è alto come non mai, sia da parte di investitori istituzionali nazionali che in- ternazionali. “Ci stiamo affacciando sul mercato ita- liano – ha raccontato a ilQI Djordy Seelmann, CEO di HousingAnywhere, presente a The Class Conference come player di riferimento per l’intermediazione im- mobiliare online – dopo aver consolidato città di riferi- mento come Rotterdam e Berlino”. “Milano scelta ovvia – ha aggiunto Seelmann – per una piattaforma come HOUSINGANYWHERE la nostra, destinata ad un target di utenti internazionali che difficilmente supera i 25 anni di età e che compren- de studenti e giovani professionisti che hanno bisogno di un alloggio per periodi di 8-10 mesi”. la scommessa delle residenze per studenti S 19
servizio e interviste qitv servizio FRANCESCA ZIRNSTEIN MAURIZIO CARVELLI SCENARI IMMOBILIARI camplus GIOVANNI BENUCCI MICHELE BUGLIESI fabrica immobiliare sgr università ca’ foscari la scommessa delle residenze per studenti S 20
Il convegno? Si fa dentro l’outlet Intervista a Davide Lardera, AD di Scalo Milano, su F-Hub di Pietro Zara il convegno? si fa dentro l’outlet S 21
persona davide lardera Ai primi di ottobre Scalo Milano, outlet di Locate Triulzi (alle porte di Milano) di proprietà del Gruppo Lonati, ha inaugurato F-Hub. Cosa è F-Hub? È una struttura pen- sata per ospitare congressi ed eventi. La particolarità più evidente sta proprio nella combinazione tra turismo congressuale e shopping, un incontro quasi emblema- tico del cambio di passo che si sta sperimentando nel mondo del retail, settore che dà sempre più importan- za al fattore “esperienza”. Per conoscere meglio questa novità abbiamo intervistato Davide Lardera, ammini- stratore delegato di Scalo Milano. Dott. Lardera, quello tra turismo congressuale e shop- ping è un incontro che possiamo definire “insolito”. Come è nata l’idea di F-Hub a Scalo Milano? Negli ultimi anni stiamo assistendo a un’evoluzione significativa del concetto stesso di shopping, non più esclusivamente finalizzato all’acquisto di beni e servi- zi ma sempre più inteso come esperienza immersiva che include al suo interno momenti dedicati all’intratte- nimento, all’approfondimento e al business. In questo senso, anche gli spazi tradizionalmente adibiti solo allo shopping stanno mutando forma e ampliando il range di servizi e funzioni da offrire alle aziende e alle comunità. il convegno? si fa dentro l’outlet S 22
Riteniamo, quindi, che l’inaugurazione di F-Hub proprio all’interno di Scalo Milano accolga appieno questa “ri- voluzione”, abbracciando anche il settore del turismo congressuale di cui il nostro Paese detiene il sesto po- sto nel ranking mondiale, come riporta il sito Italia.it. Lo spazio è stato concepito all’insegna della flessibi- lità. Che tipologia di utilizzi è prevista? F-Hub, realizzato in collaborazione con Campus Fan- dango Club, è stato progettato per ospitare eventi di diversa tipologia: dai meeting più formali, come con- vention e giornate di formazione, ad appuntamenti di società e networking, come party aziendali e cocktail con gli investitori, sino ad arrivare alla possibilità di uti- lizzare la location per l’allestimento di temporary store. Per citare qualche esempio, lo scorso 20 ottobre abbia- mo ospitato un convegno IEO aperto al pubblico per la prevenzione della salute femminile, mentre il 3 novem- bre un evento di eSports dedicato alle finali dei mondiali di League of Legends. il convegno? si fa dentro l’outlet S 23
Che accorgimenti avete preso per rendere gli spazi completamente modulabili? Per rendere gli spazi completamente modulabili, adat- tandosi a qualsiasi tipo di evento, F-Hub è stato proget- tato sfruttando l’estrema versatilità della tecnologia più innovativa che consente una personalizzazione totale dello spazio e una fruizione immersiva dei contenuti. Un ulteriore punto di forza risiede nell’ampia versatilità de- gli ambienti che la compongono: dalla piazza adiacente all’entrata, che può essere sfruttata come estensione dello spazio per eventi all’aperto, alla meeting room in- terna, ideale per incontri più ristretti e tavole rotonde, sino ad arrivare alla sala conferenze che può ospitare fino a 150 sedute in modalità platea. Uno dei punti di forza di F-Hub è la forte innovazione tecnologica. Che soluzioni sono stati installate? All’interno degli spazi di F-Hub sono presenti diverse soluzioni tecnologiche, fornite da The Rocks, IT e digital company di Campus Fandango Club: all’interno sono stati collocati sette schemi e un ledwall da 230 polli- ci che dialogano con il mega ledwall posizionato sulla parete esterna, sopra l’ingresso della location, che può trasmettere video e grafiche in alta qualità, offrendo una personalizzazione totale anche dello spazio. In più, tutti gli schermi della location sono remotizzabili tramite un sistema di Digital Signage. il convegno? si fa dentro l’outlet S 24
Parliamo dei materiali. F-Hub è una combinazione tra elementi di legno, vetro e cemento. Come si configura- no? Presentano anch’essi caratteristiche innovative? Quando il team di designer ha progettato il concept ar- chitettonico di F-Hub partendo da questi tre elementi, l’obiettivo era quello di mettere in risalto le caratteristi- che intrinseche dei materiali: il calore del legno, l’ele- ganza del vetro e la solidità del cemento. Combinando in maniera innovativa questi tre concetti, il team di desi- gner di Campus Fandango Club ha progettato uno spa- zio moderno, con un costante rimando alla natura. Tutti gli arredi sono firmati Calligaris mentre Nimar Industry srl si è occupata della parte edile e impiantistica. il convegno? si fa dentro l’outlet S 25
Non solo shopping, dicevamo. L’inaugurazione di F-Hub a Scalo Milano si inserisce in un generale cam- biamento della concezione dei centri commerciali, che superano l’originale format di luoghi deputati allo shopping. Come vede questo futuro per Scalo Milano? E quanto è lontano questo futuro? A sei mesi dal posizionamento come Outlet, Scalo Mi- lano prosegue il suo percorso di rinnovamento in pie- na continuità con il nuovo concetto di factory outlet. Il 2018 è stato per noi un anno ricco di successi e di no- vità, arricchito da un calendario di appuntamenti imper- dibili: dai concerti estivi, come Summer Music & More, alle mostre di auto d’epoca fino a progetti legati alla be- neficienza e alla responsabilità sociale. Grazie a que- sta offerta differenziante e agli oltre 130 negozi dedi- cati al mondo della moda e del design, crediamo che Scalo Milano rappresenti già un esempio e un punto di riferimento della “nuova generazione” di Outlet, luoghi in cui in cui al centro ci sia l’esperienza del consuma- tore. Il futuro di questo tipo di format a Scalo Milano è già realtà, ma continueremo con l’implementazione di ulteriori servizi e idee innovative per restare al passo con i trend del momento e ove possibile essere trend setter. il convegno? si fa dentro l’outlet S 26
Per il futuro sono dunque previsti ulteriori interventi come quello di F-Hub? Abbiamo in cantiere molteplici interventi volti sia all’e- spansione degli spazi, sia all’aggiornamento dei nostri servizi. Da maggio a ottobre 2018 abbiamo inaugurato ben 28 nuovi negozi e abbiamo assistito a una crescita del 38% del nostro fatturato. Grazie a un ulteriore in- vestimento di 5 milioni di euro da parte della proprietà Gruppo Lonati, nella primavera-estate del 2019, verrà inoltre inaugurata una nuova area che porterà l’intera superficie a circa 35.000 mq e accoglierà 25 nuovi ne- gozi, contribuendo a generare nuovi posti di lavoro, sia diretti che indiretti. Crediamo fortemente che Scalo Mi- lano abbia una ricaduta importante sul nostro territorio e desideriamo continuare a investire in una realtà che, dopo due anni, è diventata un punto di riferimento per la città metropolitana di Milano. il convegno? si fa dentro l’outlet S 27
L’immobile nell’era della mobilità elettrica Intervista a Michela Negri, Sales & Marketing Manager di Route220 di Pietro Zara La mobilità elettrica non è più persona un futuro, è il presente. L’Italia si sta preparando a questa tra- sformazione, anche se il lavoro da fare è ancora lungo. In que- sto quadro, l’immobiliare può fare qualcosa per inserirsi al meglio in questa evoluzione? O meglio, può il settore trarre van- taggio dalla tecnologia legata michela negri alla e-mobility, come le stazio- ni di ricarica, per valorizzare gli asset? Lo abbiamo chiesto a Michela Negri che con Route220 e la piattaforma evway si occupa fin dal 2014 delle esigenze di chi guida elettrico. linee guida per sviluppare le nuove periferie S 28
Quella della mobilità elettrica, società da scenario futuribile che era solo qualche anno fa, oggi è una realtà sempre più diffusa e di cui si sente parlare ogni giorno di più. Michela, prima di addentrarci nel rapporto che può esistere tra stazioni di ri- carica e promozione immobi- liare, ci puoi fare il punto sulla route220 mobilità elettrica in Italia? L’immatricolato cresce dal 2012. Non parliamo ancora di grandi numeri, ma sicura- mente di una crescita esponenziale. Per intenderci: nei primi sei mesi del 2018 sono state immatricolate cir- ca 4.000 vetture elettriche, tante quante nel 2017, anno che raddoppiava già la crescita 2016. Quindi, verissimo: l’elettrico è una realtà. Cerchiamo di conoscervi meglio. evway è la piatta- forma sviluppata da Route220 per offrire servizi inte- grati a chi guida elettrico. In cosa consistono questi servizi? evway garantisce la mappa professionale interoperabi- le più completa d’Europa. Per ogni colonnina forniamo geolocalizzazione, potenza, tipo di presa, modalità di accesso, tariffa. Ma non solo, informazioni di territorio (turistiche, commerciali, pratiche) per “riempire” il tem- po di ricarica. Raggiungiamo tutti i nostri utenti con notifiche push per tenerli informati sullo stato della rete, coupon promo- zionali, news. Sulla rete interoperabile garantiamo ac- cesso completo alle attività di ricarica. Ai nostri clienti offriamo una piattaforma di controllo costi, utilizzo, as- sistenza remota e utente 24/24 7/7, oltre che una piat- taforma promozionale. linee guida per sviluppare le nuove periferie S 29
A ottobre Route220 ha stretto un accordo di interoperabilità con EnelX sugli oltre 2.000 punti di ricarica della rete. Scopri su ilQI i termini dell’accordo. scopri di più Michela, nella tua risposta è comparso due volte un “parolone” ricorrente quando si parla di infrastrutture di ricarica: “interoperabilità”. Cosa significa, detto in parole semplici? Interoperabilità è la possibilità di accedere attraverso un’unica piattaforma alle colonnine di altri operato- ri. Come avere un bancomat che permette di preleva- re presso tutte le banche e non solo su quella di emis- sione. Questo concetto, più “sofisticato” del concetto di accessibilità, è prassi in tutto il Nord Europa. E la no- stra piattaforma, di ispirazione Europea, nasce già in- teroperabile nel 2014, grazie ad accordi con i principa- li network europei. Ora l’accordo con EnelX assicura ai nostri utenti la ricarica su oltre il 75% della rete pubblica anche in Italia. Ecco, veniamo agli accordi. Settembre e ottobre sono stati mesi molto intensi per Route220. Partiamo dai due principali accordi stretti con EnelX e Jaguar. In cosa consistono? Siamo stati scelti proprio per l’interoperabilità. Grazie all’accordo con EnelX garantiamo agli utenti, non solo la mappatura di tutte le stazioni EnelX, ma anche la possibilità di attivare e pagare. Jaguar attraverso la no- stra piattaforma fornirà agli acquirenti elettrici un punto linee guida per sviluppare le nuove periferie S 30
d’accesso privilegiato alla rete di ricarica, offrendo una customer experience unica e innovativa. Passaggi im- portanti che allargano la rosa dei servizi che offriamo ai nostri utenti e clienti e che segnano l’apertura di cui questo mercato ha bisogno a livello italiano per poter fare il salto. Al Lingotto di Torino, invece, avete ricevuto da Iren- Go l’incarico per la gestione delle stazioni di ricarica. Come si imposta questo lavoro di gestione? La collaborazione con IrenGo (e Gruppo IPI) è un altro segnale della crescita dell’elettrico. Per IrenGo gestia- mo progetti a tutto tondo, partendo dall’hardware, ma puntando ancora una volta sulla piattaforma e sulla ge- stione. Assicuriamo al cliente un pannello di controllo della propria rete e flotta, garantiamo assistenza remo- ta 24/24-7/7 e on site in funzione degli SLA (Service Level Agreement). Offriamo all’utente l’identificazione sulla mappa delle colonnine con informazioni promo- zionali e la ricarica in autonomia. Un altro lavoro recente è stata l’installazione delle sta- zioni di ricarica presso la nuova sede DHL all’Innova- tion Campus Milano di Peschiera Borromeo. Che tipo di installazione è stata effettuata? DHL ha scelto evway per ricaricare e gestire i costi di flotta elettrica, ma anche per offrire un servizio in più ai propri visitatori e clienti presso la nuova sede. Abbia- mo quindi installato punti di ricarica dedicati alla flotta aziendale in spazi ad accesso riservato e una colonnina di ricarica dedicata ai visitatori nel parcheggio prospi- ciente all’ingresso principale del building; un punto di visibilità in più. evway gestisce entrambe le classi di utenti. Un bel segnale di apertura e innovazione per un marchio che da sempre fa del green un proprio valore. linee guida per sviluppare le nuove periferie S 31
In un’economia sempre più attenta al green e alla CSR, un approccio strategico non può che aggiungere valore all’immobile Torino, l’Innovation Campus, per non parlare della lunga serie di hotel di cui ilQI ha dato noti- zia nei mesi scorsi… Sono molti gli immobili che si sono dotati di stazioni di ricarica per veico- li elettrici. Cosa può rappresen- tare, agli occhi di un operatore immobiliare, questo tipo di do- tazione su un asset? La predisposizione di punti di ricarica ormai è una ri- chiesta normativa per nuove realizzazioni o riqualifica- zioni. In un’economia sempre più attenta al green e alla Corporate Social Responsability, approcciare in modo strategico e visionario non può che aggiungere valore all’immobile. Affiancare all’hardware un sistema di ge- stione, visibilità e promozione, assicura a investitori, ge- stori e locatori il ritorno di un investimento, rilasciando non solo un prodotto, ma anche un servizio distintivo che sarà sempre più ricercato e di valore. La proiezione di Route220 nel mondo immobiliare si inserisce in quell’ottica di integrazione di competenze sulla quale si sta sviluppando il nuovo real estate, sor- to sulle ceneri della crisi. Come potete essere utili in questo percorso orientato alla qualità degli immobili? Siamo esperti e unici nella proposta. Ci occupiamo solo di elettrico dal 2014. Siamo in grado di affiancare gli operatori in fase di progetto e di seguirli fino alla realiz- zazione, garantendo il rilascio e la successiva gestione. linee guida per sviluppare le nuove periferie S 32
E siamo esperti perché crediamo da sempre nell’elettri- co, per primi protagonisti dei nostri progetti: viaggiamo solamente in elettrico e conosciamo le dinamiche e le difficoltà degli user, potendole ottimizzare con le cono- scenze tecniche e di mercato maturate. A fine settembre avete partecipato, con un ruolo atti- vo, alla prima edizione di “That’s Mobility” a Milano, evento dedicato proprio alla mobilità elettrica. Che cli- ma avete respirato? Pensate che possa svilupparsi un legame più saldo tra il mondo della mobilità elettrica e quello dell’immobiliare? Dal 2014 ad oggi abbiamo partecipato a molti eventi legati alla mobilità elettrica. In passato abbiamo spes- so pensato che “non fosse ancora il momento”. That’s Mobility ha rappresentato l’evento giusto al momento giusto. Da qualche mese l’elettrico è finalmente percepi- to come una realtà concreta e la due giorni milanese ha interpretato questo cambio di passo. In questo conte- sto, crediamo fortemente che non solo possa, ma debba svilupparsi un solido legame fra la mobilità elettrica e il mondo immobiliare. Il real estate accoglie e mette a di- sposizione gli spazi e non può esimersi dall’accogliere e interpretare anche i cambiamenti culturali e di abitudini, inclusi quelli relativi alla mobilità, alle green economy e al digitale. evway c’è, pronta a rispondere alle richieste degli operatori. linee guida per sviluppare le nuove periferie S 33
qitv Soluzioni integrate per la security copernico 40 nei centri commerciali Oggi nei centri commerciali la sicurezza è gestita attraver- so soluzioni integrate. Si può propriamente parlare di “smart security”, un’impostazione che vede il coinvolgimento di nu- merose tecnologie. Il tema della security si declina in diverse aree: il controllo degli accessi, la video sorveglianza, la rile- vazione incendio e l’antitaccheggio. Ce lo spiega Ivan Maz- zoni, direttore commerciale di Johnson Controls. formazione qitv S 34
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