Il dialogo Ero pellegrino - e mi avete accolto - bimestrale d'informazione e di opinione delle ACLI Svizzere associazioni cristiane lavoratori ...
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il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzere associazioni cristiane lavoratori internazionali Ero pellegrino e mi avete accolto agosto 2014 numero 4 - anno XXIV
La vignetta di Daria Lepori Impressum il dialogo Bimestrale delle ACLI Svizzera Distribuito in abbonamento Stampa 5000 copie Direttore responsabile: Luigi Zanolli Comitato di redazione: Luciano Alban, Antonio Cartolano, Simone Dimasi, Fra Martino Dotta, Francesco Genova, Moreno Macchi, Franco Narducci, Alfonsina Oftinger, Francesco Onorato, Franco Plutino, Aldo Ragusa, Giuseppe Rauseo, Giuseppe Rondinelli Responsabili di zona: AG: Gaetano Vecchio BA-BE-SO: Samantha Vecchio GE-VD: Costanzo Veltro ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo TI: Ivana Caldelari Redazione e recapito: Redazione il dialogo “Senso di appartenenza e voglia di futuro” Via Contrada Nuova 1 Conferenza di Metà Mandato delle ACLI svizzere 6982 Agno sabato 4 ottobre 2014 telefono 091 921 47 94 segreteria@acli.ch Zurigo - Casa d’Italia, Erismannstrasse 6 Programma: Stampa: 9.00 Arrivi ed accoglienza 12.00 Gianni Bottalico Presidente TBS La Buona Stampa SA 9.30 Riflessione di Fra’ Martino ACLI Italia e FAI Pregassona (TI) Dotta, assistente spirituale “Le ACLI in Europa alla luce Grafica: ACLI Svizzera delle trasformazioni in atto” Daria Lepori 9.40 Saluto del Presidente, Coordinamento insediamento Presidenza, 12.30 Pausa pranzo e impaginazione: saluto delle Autorità invitate Ivana Caldelari 10.00 Relazione del Presidente 14.00 Ripresa lavori. Interventi dei Franco Plutino direttori dei Servizi È possibile abbonarsi: sei numeri annuali a fr. 20.- “Da Emmenbrucke ad oggi Francesco Onorato e CCP 65 - 272444 - 7 con lo sguardo al futuro” Francesco Genova 10.30 Interventi di: Interventi in sala e dibattito Il prossimo numero sarà recapitato a Fabrizio Benvignati 16.00 Sintesi conclusiva fine ottobre 2014. La chiusura di reda- Pres. Patronato ACLI Svizzera 16.30 Chiusura conferenza e saluti zione per contributi scritti è fissata Gianni Bottalico Franco Narducci per il 1° ottobre 2014. Pres. ENAIP Svizzera e Franco Plutino Copertina: foto Stefano Manca Membri di Presidenza delle ACLI Svizzera 2 il dialogo 4/14
EDITORIALE Alla ricerca di umanità Sommario numero 4 - anno XXIV Duemila anni fa Seneca, filosofo romano, cuore ed un segno di speranza che li accom- Il cuore e la mano in un suo dialogo, “De ira”, poneva chia- pagni nel loro disperato cammino. Sono cristiano e vorrei fermarmi ramente una distinzione tra legalità e Per giungere dove? Nel grande villaggio del a casa tua pag. 4 moralità, fra le leggi positive stabilite dallo nostro mondo, fatto di più case, con sagome Stato e la legge morale naturale, così scri- diverse, dove si raccoglie e si organizza un Filo diretto con Syna vendo: “Che piccola innocenza è essere territorio affollato di volti e di bisogni. L’economia mette a rischio innocente di fronte a tutte le leggi! Quanto Questo villaggio non deve essere una perife- la qualità della vita pag. 5 è più estesa la norma del dovere morale ria desolata, ma un luogo di vita attraver- rispetto a quella della legge! Quanto richie- sato da uno stile comunicativo, da un AcliFai dono la pietà, l’umanità, la generosità, la approccio formativo, da un messaggio in L’Associazionismo degli italiani giustizia, il rispetto della parola data, tutti qualche modo comune. nel mondo pag. 6 doveri che non sono compresi nelle tavole È il mutamento della casa che consente la delle leggi dello Stato!”. sua apertura sul villaggio. Il modello deve Politica L’Europa e le migrazioni pag. 8 I barconi fatiscenti che trasportano le essere quello dell’ospitalità, che non è un migliaia di esseri umani verso le nostre luogo in cui si ammassano soggetti, bensì Ero pellegrino coste sono carichi di persone che prima di uno spazio di comunicazione. L’ospitalità Urge una nuova politica per tutto cercano umanità, che si concretizza promuove, non sigilla le identità in un’ap- il futuro pag. 9 nella ricerca di pace, di un lavoro, di una partenenza. L’ospitalità educa alla comu- Migranti e profughi bussano vita degna di essere vissuta, ma soprattut- nicazione, non alla spartizione delle spo- alla nostra porta pag. 10 to, crediamo, del riconoscimento dei diritti glie. Rifugiati e sfollati, un dramma umani di cui sono portatori e partecipi a Parliamo di globalizzazione, ma non ci senza fine pag. 11 pieno diritto, in quanto esseri umani. accorgiamo, nella nostra solitudine, di una Il movimento delle persone in Europa Per molti di noi invece essi rappresentano il moltitudine di tragedie che si svolgono è un fenomeno strutturale pag. 12 pericolo di criminalità, di invasione sconsi- accanto a noi, nella casa del vicino, nella Fuggiti per far vivere in pace i figli pag. 14 derata, di provocante miseria, di violazio- persona che ci passa accanto, in chi cerca ne delle nostre leggi. Se tuttavia abbiamo il una nuova patria, spesso fonte di stravolgi- ENAIP coraggio di ammetterlo, essi devono rappre- menti esistenziali dei valori legati alla Enaip è anche Welcome Desk pag. 15 sentare per noi la disperazione di esseri famiglia, alla religione, alla cultura, alla umani ai quali è stata tolta ogni dignità e patria di origine. Patronato Le ACLI e il servizio di integrazione che sono alla ricerca di quell’umanità che Cristo si presenta alla nostra porta sotto le degli stranieri pag. 16 ogni persona dovrebbe possedere, devono spoglie dell’emarginato, del migrante, del Perché Perché pag. 17 essere il richiamo alla nostra cattiva diverso e noi abbiamo il coraggio di dire che coscienza che non vuole ammettere il nostro non c’è posto alla nostra mensa, dove non Editoria egoismo, l’individualismo che ci tiene impri- ci viene chiesto tanto il necessario, quanto il Guccini e i suoi ricordi pag. 18 gionati e che ci toglie il desiderio di aprire superfluo che ci rende così poveri nel cuore. lo sguardo sul mondo invece che limitarci a Perchè troppo facilmente dimentichiamo Vita delle ACLI curare il nostro campicello, ignorando chi quanto Dio disse ad Abramo: Conferenza dei Presidenti accanto a noi vive, gioisce e soffre come noi, “Vattene dalla tua terra, dalla tua di Circolo a Ibach pag. 19 o più di noi, e che cerca un volto amico nel parentela e dalla casa di tuo padre Lenzburg, sulla dottrina sociale cui sguardo leggere la parola amore. verso una terra che io ti indicherò. della Chiesa pag. 20 È tanto facile purtroppo accusare di “buo- Farò di te una grande nazione e ti Ginevra, in gita in Gruyère pag. 21 nismo” chi ha il coraggio di vedere al di là benedirò, renderò grande il tuo Locarno, alla Certosa di Pavia pag. 21 delle leggi, che certamente e giustamente nome, Notizie dal Circolo di Schlieren pag. 22 sono alla base di una società civile e ben e possa tu essere una benedizione. Bellinzona, assemblea pag. 23 ordinata, anche il palpito di un’umanità Benedirò coloro che ti benediranno profondamente ferita nella sua dignità, e coloro che ti malediranno maledi- Sale e Pepe nelle donne violentate, nei bambini affama- rò, e in te si diranno benedette tutte Couscous al limone con moscardini e patate pag. 23 ti non solo di pane ma soprattutto d’amo- le famiglie della terra”. (Genesi, 12, 1-3) re, negli uomini provati dalla miseria, dalle Ultima guerre, dalle malattie: tutti esseri che chie- Luigi Zanolli Sedi e permanenze del dono soltanto di potere ritrovare un sorriso Vice presidente FAI-Acli Patronato ACLI Svizzera pag. 23 che cancelli la profonda tristezza del loro Direttore de Il Dialogo 3 il dialogo 4/14
IL CUORE E LA MANO Sono cristiano e vorrei fermarmi a casa tua… Che le piaccia o no, alla pari degli altri Paesi occidentali, la gestire le transumanze umane a livello continen- Svizzera conosce sempre di più un aumento della popolazione tale e globale. Secondo l’invito di Papa Francesco, straniera. Simile situazione è sovente oggetto di acceso dibat- proprio i cristiani sono tenuti a modificare attitu- tito politico e sociale, motivo talvolta di virulente discussioni dine di fondo e a rimboccarsi le maniche nel dare all’interno di tutte le fasce d’età. degno sostegno a qualunque fuggitivo. La migrazione è un ambito di confronto e perfino di scontro che, talvolta, sembra rasentare la pantomimica o il teatro del- La problematica numerica suggerisce una proble- l’assurdo, in quanto da un lato l’economia chiede flessibilità e matica che, a mio avviso, di rado è affrontata con mobilità, mentre determinati gruppi politici invocano sempre sufficiente premura nella società civile e, ancor maggiori restrizioni. Secondo basi più o meno razionali e, meno, nella comunità ecclesiale: l’assistenza spiri- soprattutto, ragionevoli, da diverse parti e anche tra i creden- tuale a credenti di altre confessioni cristiane o ti, s’incontrano timori e riserve sul flusso migratorio nella denominazioni religiose. Confederazione. Se da un lato è giusto tenerne conto, dall’al- È indubbio che le missioni cattoliche per i tro specialmente noi cristiani non dovremmo dimenticare che migranti europei abbiano svolto per decenni, nella Bibbia lo straniero, insieme alla vedova e all’orfano, forma anche in Svizzera, un importante compito di una categoria sociale degna di particolare riguardo. Il grado sostegno umano e d’inserimento sociale per d’accoglienza nei suoi confronti è uno dei termini di giudizio quanti hanno trovato in loro un punto di riferi- proposti da Gesù nell’identificarsi con i “più piccoli”, nei quali mento. Le nuove forme di migrazione ne impon- possiamo incontrarLo in modo immediato. gono un radicale ripensamento, come pure la realtà delle seconde e terze generazioni d’immi- di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera grati. Non può tuttavia venir meno una particola- re attenzione nei confronti dei nuovi gruppi migratori provenienti dall’Africa o dal Medio Oriente. In buona sostanza, credo che dobbiamo tutti imparare a prenderci a cuore la condizione di pre- carietà di quanti, volenti o nolenti, sono costretti a emigrare. L’esperienza dell’abbandono del proprio ambien- te d’origine è sempre traumatica, anche sul piano religioso, poiché condita da sensazioni dolorose: sradicamento, incertezza, smarrimento, discrimi- nazione, perdita della rete sociale o solitudine. Non è pertanto necessario che i cristiani e quindi le Chiese si facciano carico anche di queste soffe- renze e offrano sincera e disinteressata vicinanza In Svizzera come altrove, a torto, la questione fraterna, non da ultimo a quanti si riconoscano della migrazione finisce spesso per essere ridotta membri della medesima famiglia spirituale? alla politica dell’asilo. Alla prova dei fatti, però, il numero di persone A mio giudizio, la doppia fedeltà al Vangelo e accolte nell’ambito dell’asilo in Svizzera è alla all’umanità esige da tutti noi un percorso di con- lunga inferiore a quello degli esuli dalle zone di versione individuale e comunitario a partire dai conflitto (vedi gli esempi eclatanti semplici gesti quotidiani, per riconoscere sul dell’Afganistan, della Siria, dell’Iraq, della volto dei migranti i tratti somatici di Gesù Cristo. Palestina o dell’Africa in genere) accampati alla Egli si è fatto pellegrino nel mondo per offrire a bell’e meglio negli Stati limitrofi. E se la “picco- chiunque una nuova dimensione di fraternità uni- la” Elvezia non può (e nemmeno deve) risolvere versale e una rinnovata casa comune, nel già e i problemi migratori del mondo intero, non di meno a causa della sua invidiabile posizione può non ancora dell’attesa del Regno di Dio.3 assumere un ruolo più incisivo e generoso nel 4 il dialogo 4/14
FILO DIRETTO CON SYNA L’economia mette a rischio la qualità della vita Le proposte del Consiglio federale relative all’at- L’economia nella palude dei contingenti tuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di Attualmente le associazioni economiche stanno massa non convincono. Ancora più grave è però il facendo tutt’altro che bella figura. La loro unica disorientamento del mondo economico che si preoccupazione al momento è come poter conti- abbandona a una lotta per accaparrarsi manodo- nuare ad assumere manodopera in modo semplice pera a basso costo. In vista dell’iniziativa Ecopop, e al prezzo più basso possibile. Per questo motivo una situazione a dir poco fatale. si perdono anche in discussioni su quali debbano essere i dimoranti temporanei che possono lavora- di Martin Flügel, presidente di Travail.Suisse re in Svizzera senza contingentamento. Chi ha spe- Il 20 giugno scorso, il Consiglio federale ha pre- rato che la sconfitta subita in occasione della vota- sentato le sue idee per attuare l’iniziativa contro zione popolare del 9 febbraio nel mondo econo- l’immigrazione di massa, puntando sul classico mico potesse dare spazio a riflessioni sullo svilup- sistema dei contingenti, come quello in vigore in po economico e sociale in Svizzera si vede amara- Svizzera prima della libera circolazione delle per- mente deluso. Su temi quali equa ripartizione, pro- sone. L’idea è di fissare contingenti per tutte le tezione dei salari, con- straniere e tutti gli stranieri che giungono in solidamento del parte- Svizzera per svolgere un’attività professionale. Nel nariato sociale, sicurez- definire questo contingente, il Consiglio federale za del posto di lavoro tiene in considerazione gli sviluppi economici, la per gli ultra cinquan- situazione sul mercato del lavoro, il numero dei tenni, privilegi fiscali posti di lavoro liberi, la domanda insoddisfatta di per l’insediamento di manodopera e la priorità dei lavoratori indigeni, aziende estere, politica ecc. Non sottoposti a contingentamento sarebbe- delle casse vuote, for- ro invece i dimoranti temporanei che rimangono mazione per adulti e in Svizzera per lavoro meno di quattro mesi. formazione continua Resterebbero inoltre invariate le disposizioni sul per tutti ecc. regna Il Consiglio federale intende reintrodurre i ricongiungimento familiare per lavoratrici e lavora- assoluto silenzio, mal- contingenti, benché in passato una tale regola- mentazione non sia stata in grado di ridurre tori dell'UE/AELS e quelle sulla permanenza per grado siano proprio l'immigrazione. (foto: Colette Kalt) motivi di formazione in Svizzera. questi i temi che condi- zioneranno il futuro comportamento della popola- Non mettere in questione gli accordi bilaterali zione elvetica alle urne. Travail.Suisse si dice molto scettico sul piano di In vista della votazione sull’iniziativa Ecopop, que- attuazione del Consiglio federale per i seguenti sta situazione è a dir poco fatale. Perché una forte motivi: primo, il Governo mette in questione gli riduzione dell'immigrazione non colpirebbe in accordi bilaterali. A nostro avviso ciò contraddice primo luogo l'economia – che ha la possibilità di gli interessi macro-economici del nostro Paese, dislocare all’estero – bensì porterebbe soprattutto a che secondo l’iniziativa vanno tenuti in considera- una massiccia limitazione della qualità di vita della zione. Secondo, il passato ha dimostrato che con i popolazione indigena. Travail.Suisse invita pertan- contingenti l’immigrazione non è affatto diminui- to il mondo politico ed economico a dedicarsi alle ta. Terzo, già in passato la generosa ammissione di questioni che stanno maggiormente a cuore alla dimoranti temporanei (lavoratori stagionali) e gli popolazione, anziché discutere su modelli di con- scarsi controlli salariali hanno avuto effetti negati- tingentamento lontani dalla realtà.3 vi, come ad esempio pressione sui salari, condizio- ni di lavoro miserabili, scarsa crescita della produt- Cassa pensioni: è disponibile una nuova guida tività e un elevato tasso di disoccupazione a lungo A quanto ammonterà la mia rendita della previdenza professionale? termine soprattutto tra i migranti. Per Posso permettermi di andare in pensione anticipata? Come sono Travail.Suisse fattori quali la protezione del salario, assicurato quando lavoro a tempo parziale? Qual è la differenza tra il no al nuovo statuto sui lavoratori stagionali e il il primato dei contributi e il primato delle prestazioni? Il nostro opu- mantenimento degli accordi bilaterali sono e scolo informativo di 16 pagine risponde in modo chiaro e conciso a rimangono la premessa per qualsiasi attuazione queste e ad altre domande. La brochure è disponibile su www.tra- dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. vailsuisse.ch > Service > Shop o nei segretariati regionali Syna. 5 il dialogo 4/14
ACLIFAI S TAT I G E N E R A L I d e l l ’ A s s o c i a z i o n i s m o Le ACLI e la FAI-Acli hanno aderito all’organizzazione degli Stati za di misure attive da parte del nostro Paese, i Generali dell’Associazionismo italiano nel mondo. nuovi migranti rischiano di vivere le stesse con- Il momento storico che stiamo vivendo ci impegna a continuare traddizioni che in passato hanno connotato l’emi- nell’esprimere solidarietà in un’ottica di accoglienza, di accom- grazione italiana determinandone nuove fragilità e pagnamento e di orientamento nei confronti di una nuova forma situazioni critiche. di migrazione che si manifesta non solo in Italia, che sta speri- mentando l’arrivo di consistenti flussi di immigrazione e con- 4. Le comunità italiane nel mondo, con la loro sto- temporaneamente di emigrazione, ma anche in tutta l’Europa, ria e le loro esperienze, hanno dato vita, in un oltre dove i cittadini italiani hanno dato vita ad innumerevoli forme di un secolo e mezzo di storia, ad una estesa e arti- associazionismo che oggi è chiamato a tracciare una nuova pro- colata rete di associazioni che hanno rappresenta- spettiva e ad affrontare le sfide del futuro, sapendo che una sta- to il luogo di primaria ed effettiva partecipazione gione si è chiusa e che si sono aperti nuovo scenari, nei quali democratica. “l’associazionismo può tornare a costituire la base fondamenta- le e insostituibile di partecipazione tra le comunità migranti”. 5. Le associazioni sono spazi di civismo dove i cit- Presentiamo il Manifesto degli Stati Generali delle tadini si motivano alle cause collettive, apprendo- Associazioni degli Italiani nel mondo, che intende motiva- no i meccanismi sociali e politici, si formano al re l’adesione delle Associazioni con le considerazioni e le pro- dialogo e al confronto con le istituzioni e sono poste in esso contenute. punti di riferimento centrali per lo sviluppo dei processi di integrazione, di socializzazione e inclu- a cura di Luigi Zanolli, vice presidente FAI-ACLI sione. Processi volti a garantire la promozione umana, educativa e sociale, la responsabilità collet- 1. I cambiamenti in atto a livello mondiale sono tiva per una società più solidale, la crescita di una segnati da processi di globalizzazione economica e consapevole ed attiva partecipazione alla vita finanziaria che determinano diffusa disuguaglianza democratica. ed un conseguente aumento delle povertà in molti Paesi. 6. In un quadro di grandi trasformazioni delle I mercati finanziari accumulano ricchezza a disca- società e delle organizzazioni statuali l'associazio- pito dei sistemi produttivi che vedono restringersi nismo intende contribuire allo sviluppo civile, eco- sempre più il loro campo d’azione innescando nomico, sociale e culturale delle comunità, dando- nuova disoccupazione e grande precarietà. si l’obiettivo della piena realizzazione dei diritti A tali tendenze in atto è doveroso rispondere con attraverso la concreta attuazione di iniziative e azioni e iniziative volte al recupero di un’ampia misure volte a contrastare il deterioramento del condivisione delle responsabilità, attraverso la par- tessuto relazionale nelle nostre comunità, inne- tecipazione attiva e la moltiplicazione positiva dei stando nuove energie positive, sviluppando rela- momenti di rappresentanza, contrastando il rin- zioni interculturali e azioni sussidiarie; è necessario chiudersi nell’individualismo localista e la crescen- un nuovo protagonismo dei cittadini migranti che te disperazione di larghe fasce di popolazione. rafforzi le rivendicazioni nei confronti dei governi nazionali e locali ed agisca da contrappeso demo- 2. In questo contesto globale torna a crescere il cratico ai poteri costituiti. fenomeno migratorio e la mobilità delle persone che rivendicano e ricercano lavoro, maggiori tute- 7. L’associazionismo all’estero è e vuole essere le, un welfare pubblico e più solidale. una realtà stimolatrice dello stare insieme, anche Grandi masse di persone si muovono da un paese tra persone di diversa cultura, ma anche l’oppor- all’altro, rafforzando la crescita dei paesi più ricchi tunità per affermare valori culturali capaci di mentre si riducono le possibilità di progresso per i allargare, in pari tempo, l’area della conoscenza paesi lasciati a margine dello sviluppo e della ric- dell’italianità e il coinvolgimento delle comunità chezza. italiane nel loro ruolo di ponte, di mediazione e di interazione tra paese di origine e paese di acco- 3. L’Italia, oltre che paese di immigrazione, ali- glienza e, all’interno dei paesi di accoglienza, tra menta di nuovo significativi flussi emigratori, per le diverse comunità migranti e le popolazioni altro mai interrotti, soprattutto giovanili; in assen- autoctone. 6 il dialogo 4/14
ACLIFAI degli italiani nel mondo 10. L’obiettivo è l’adeguamento della vita delle associazioni in relazione ai grandi mutamenti in atto - segnati dai processi di integrazione e interdi- pendenza - e di individuare e indicare modalità di rappresentanza in grado di recepire tali cambia- menti. Si intende cioè avviare, concretamente, un proces- so di trasformazione del mondo associativo a par- tire dall’analisi della capacità organizzativa dell’e- migrazione consolidata e, al tempo stesso, di quel- la che riguarda la nuova emigrazione, nella consa- pevolezza che l’interazione tra questi due livelli sia indispensabile e proficua. 8. L’associazionismo esprime da sempre una rap- 11. Con gli Stati Generali si vuole inoltre costrui- presentanza sociale di interessi e di aspettative re un’istanza di coordinamento generale della vasta emergenti dalle nostre comunità all’estero. Esso è e variegata rappresentanza sociale delle nostre col- in grado di rappresentare e negoziare le scelte lettività nel mondo rafforzando ed ampliando il riguardanti gli italiani all’estero, ai diversi livelli e protagonismo delle associazioni, confermando l’u- direttamente con i decisori pubblici. Nell’attuale nitarietà d’azione posta in essere nella lunga e posi- contesto di nuova mobilità delle forze lavoro in tiva storia della CNE. Europa e verso altri continenti, esso costituisce L’avvio di questa nuova fase potrà essere sostan- l’interlocutore fondamentale affinché il patrimo- ziata dalla creazione del Forum delle associazioni nio rappresentato dai giovani in ripartenza dal degli italiani nel mondo, unitamente al suo ricono- nostro paese, non vada irrimediabilmente perduto. scimento istituzionale già avanzato da uno specifi- co disegno di Legge da tempo presentato in 9. Con lo svolgimento degli Stati Generali si inten- Parlamento. de ridefinire, a partire dalla propria specificità e in autonomia dalle forze politiche, un possibile qua- 12. Il Comitato Promotore degli Stati Generali si dro di riferimento che consenta di raggiungere una rivolge a tutte le associazioni affinché aderiscano al forte unità di tutto il mondo associativo degli ita- Manifesto e partecipino al dibattito e alle iniziative liani all’estero, tenendo insieme pluralismo, auto- che saranno insieme organizzate nei prossimi mesi nomia e rappresentanza. sia all’estero che in Italia. L’assemblea conclusiva A questo proposito si ritiene fondamentale l’atten- degli Stati Generali dovrà svolgersi nei primi mesi zione alle novità che stanno emergendo e la del 2015. costruzione di una comune piattaforma che sia in grado di intercettarle e che sia orientata alla possi- bile evoluzione che avremo di fronte entro il pros- simo decennio. In questo senso uno spazio significativo, all’inter- Per adesioni e informazioni: no del dibattito degli Stati Generali, sarà riservato l Le adesioni al Manifesto vanno inviate via e-mail all’indirizzo: alle nuove forme di autotutela, di mutuo soccorso, statigeneraliassociazioni@gmail.com, di informazione e di nuova partecipazione sociale indicando nome e cognome, funzione, nome dell’associazione, che da tempo si stanno sviluppando. indirizzo e riferimenti telefonici, L’aumento della nuova emigrazione determinata l oppure, compilando l’apposito modulo all’indirizzo web: dalla crisi economica che attraversa l’Europa e il http://statigeneraliassociazionismo.wordpress.com/adesioni/ mondo, impone un’analisi puntuale delle realtà l sito web degli Stati Generali dell’Associazionismo: associative esistenti e la progettazione di un asso- http://statigeneraliassociazionismo.wordpress.com/ ciazionismo del futuro in grado di integrare la tra- l Segreteria provvisoria: dizionale presenza organizzata con le nuove neces- c/o Fiei, Viale di Porta Tiburtina, 36 - 00185 Roma (Italia) sità e i nuovi bisogni che emergono. tel. 0039 06 42014861 7 il dialogo 4/14
POLITICA L’ E u r o p a e l e m i g r a z i o n i Il quadro della situazione è molto preoccupante. Il fenomeno dei dell’Europa, il più pertinente ad affrontare il pro- migranti che continuano ad approdare sulle nostre coste, soprat- blema, chiesto dall’Italia per il Ministro Mogherini, tutto in Sicilia, sta assumendo una dimensione biblica. Al 23 luglio non ha ancora trovato l’accordo dei 28 Paesi erano già oltre 83.000 le persone sbarcate in Italia. È difficile pre- dell’EU. Il tutto è stato rimandato alla fine di ago- vedere quanti potranno essere entro la fine dell’anno, ma con sto. L’ex presidente della Commissione Prodi lo ha tutti i conflitti in corso, dal Medio Oriente al Nord Africa, saran- definito un rinvio pesante per il nostro semestre. no sicuramente molti di più. Per fare un paragone, basti pensare Se la nuova Commissione non diventa operativa, che in tutto l’anno del maggior afflusso, il 2011, in totale degli difficilmente ci saranno iniziative rilevanti. immigrati erano stati “solo” 64.000. Oltre a quelli sbarcati, biso- gnerebbe aggiungere anche i morti in mare o soffocati durante Punti deboli dell’Europa e dell’Italia le traversate nelle cosiddette: “carrette del mare”. Si tratta di L’Europa è un gigante economico e un nano poli- centinaia e centinaia di persone, quante veramente siano state tico. Non c’è una vera politica europea unitaria, non si saprà mai. La maggioranza dei profughi fugge da guerre, non c’è una difesa comune né una strategia comu- dalla fame e dalle carestie, in condizioni ancora peggiori che a ne. Non si riesce ancora ad immaginare i tempi suo tempo si ebbero in Italia nel fine ottocento e fino agli anni per la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Se sessanta del novecento. In quel caso non si fuggiva dalla guerra, l’Europa è politicamente debole, l’Italia è malata ma dalla miseria, per cercare migliori condizioni di vita. La crisi grave. Gli errori del passato hanno creato un europea del lavoro crea situazioni di difficile inserimento, anzi enorme debito pubblico che è una palla al piede rafforza i partiti di destra che con il tema dell’immigrazione che impedisce di progredire come sarebbe neces- costruiscono il loro consenso politico e rendono ancora più dif- sario. ficile l’inserimento sociale di queste masse. Basti pensare all’ulti- Una dichiarazione sentita in un convegno a mo esempio dell’Inghilterra dove il primo ministro Cameron, per Bruxelles mi è rimasta sempre impressa nella difendersi dal partito di destra di Farage, cerca di rendere più dif- mente: “solo uno Stato economicamente a posto ficile il flusso anche ai cittadini comunitari. può permettersi un sistema sociale forte”. Ma più del debito è il sistema Italia a destare di Luciano Alban, vice presidente ACLI Svizzera preoccupazione. Viviamo in un Paese dove il cor- porativismo ha radici profondissime. Governare Semestre italiano al Parlamento europeo l’Italia, dove la difesa di troppi privilegi corporati- In Italia ci sono forti attese perché l’Europa si fac- vistici porta all’ostruzionismo tra i partiti e dentro cia carico di questo esodo di disperati. Servono più i partiti, è un’impresa enorme. Troppi tatticismi e risorse e soprattutto serve una suddivisione dei poca strategia. Serve una nuova coscienza colletti- profughi nei vari Stati dell’unione. va per il bene comune. Siamo tutti insieme Nell’operazione “Mare Nostrum”, messa in piedi responsabili. per salvare vite umane, l’Italia non può essere Anche i sindacati devono svolgere meglio il loro lasciata sola. Il nostro Paese, soprattutto in Sud ruolo altrimenti difendono interessi non in sinto- Italia, sta vivendo una profonda crisi occupaziona- nia con il bene del Paese. Alcuni recenti esempi ne le e un’intollerabile disoccu- sono la prova: dall’Opera di Roma, a Pompei, al pazione giovanile. Manca il Colosseo, alle 14 sigle sindacali che difendono pri- lavoro, mancano le risorse e vilegi indifendibili e insostenibili del personale mancano gli alloggi. Servono delle due Camere. Quando un parlamentare di soluzioni politiche a livello sinistra difende funzionari con stipendi di oltre europeo, ma la corsa è tutta 240.000 euro, pur di fare opposizione al Governo, in salita. si manifesta il trionfo dell’ipocrisia. Prima che la nuova Tutto perduto? Certamente no. Bisogna cambiare Commissione diventi opera- però mentalità, mettere la cultura civica come tiva passeranno almeno tre valore primario per un sano sviluppo della socie- mesi. Per ora l’Europarla- tà. Insieme si può, ma ognuno deve fare la sua mento ha votato solo il parte.3 Presidente Juncker. Sulla Luciano Alban Commissione e sul Commis- sario per la politica estera 8 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO Migrazioni: urge una nuova politica per il futuro L’11 agosto sono sbarcati a Reggio Calabria altri meno di quanto incassa ed è anche meno dei 5 1700 migranti e nelle 48 ore precedenti sono miliardi di franchi che annualmente gli Stati del Sud state soccorse in mare 2053 persone. La nostra perdono a causa del deposito in Svizzera di averi opinione pubblica tende ad assuefarsi su questi non dichiarati al fisco da parte dei loro cittadini. Fra temi e la politica brancola alla ricerca di soluzio- i Paesi ricchi c’è chi fa meglio e di più ma ci sono ni e gioca allo scaricabarile fra governi nazionali tanti che fanno anche di meno. Non si può andare e ruolo impassibile dell’Europa. avanti così ed è grave miopia conti- di Franco Plutino, presidente ACLI Svizzera nuare a non vedere che il mondo dei Fra qualche decennio si arriverà ad una popolazio- poveri e dei dispera- ne mondiale vicina ai 10 miliardi di persone, i Paesi ti, in crescita di poveri, e l’Africa in particolare, hanno un incre- numero e di dispera- mento demografico notevole, in contrasto con zione, possa essere quello modesto o quasi nullo dei Paesi Europei. tenuto o bada o Inoltre i conflitti attorno al Mediterraneo e nelle essere ignorato fasce immediatamente a sud o ad est aumentano e senza una politica acquistano forme sempre più cruente e devastanti diversa, generosa ma tanto che milioni di persone sono obbligate a fug- anche interessata, gire dove possibile, e chi può cerca l’Europa… lungimirante e tem- Come meravigliarsi se il passaggio del pestiva, condivisa e Mediterraneo sia da tempo ritenuto lo sbocco della portata avanti su speranza e la via della salvezza! una nuova agenda I Paesi poveri non hanno avuto da quelli ricchi un che la Comunità internazionale deve impostare al aiuto allo sviluppo adeguato e la Comunità interna- più presto fondandola sui diritti che concilino giu- zionale non è stata capace di garantire la pace e la stizia sociale, lotta contro la povertà e protezione convivenza civile in territori caldi come il Medio dell’ambiente. È anche necessario investire per la Oriente, il Corno d’Africa, il Nord Africa ed altri pace, la formazione e lo sviluppo sanitario di que- Paesi a rischio. Ci si è appropriati delle materie sti popoli, per rafforzare il ruolo della donna anche prime, si è diffusa e mantenuta la corruzione, si in considerazione della problematica crescita sono esportate armi di tutti i tipi, si sono strumen- demografica. talizzati governi mettendoli a volte l’uno contro Certamente è un dovere salvare i naufraghi e prati- l’altro… insomma si sono accesi focolai che pun- care sempre la carità senza tante filosofie di conve- tualmente prima o dopo sono esplosi con conse- nienza politica o economica, come pure non si guenze che poi sono ricadute anche alle nostre lati- deve mettere in alcun modo in discussione il dirit- tudini. E il panorama per l’avvenire non è roseo. to d’asilo dei profughi e la dignità delle persone, di In questo, chi è senza peccato, scagli la prima pie- qualsiasi provenienza, di qualsiasi religione, colore tra! della pelle, formazione culturale. Tuttavia è chiaro Nel 2013 i Paesi industrializzati hanno destinato che se non si mette in opera un grande progetto di 130 miliardi di dollari per l’aiuto allo sviluppo, ma aiuto allo sviluppo, internazionale, intenso, epoca- meno dell’80% viene davvero impiegato nei Paesi le, basato sulla giustizia sociale, sulla formazione, poveri: il resto va a coprire costi di agenzia e spese sulla pari dignità delle persone e delle Nazioni, il che non hanno nulla a che vedere con l’aiuto allo flusso dei disperati verso terre ritenute migliori non sviluppo. Spesso questo aiuto è considerato dai vari si potrà contenere. Siamo quindi adesso obbligati Stati ricchi come una sorta di strumento della pro- ad un’opera di urgenza umanitaria ma chiamati ad pria politica estera a salvaguardia di interessi eco- un progetto globale basato su una nuova forma di nomici e geopolitici oltre che a protezione indiret- relazioni politiche ed economiche abbandonando ta delle commesse delle proprie imprese. le modalità di sfruttamento e rapina che per due La stessa Svizzera ha un bilancio economico con i secoli sono state portate avanti nei rapporti “nord- Paesi in via di sviluppo di circa 20 miliardi di fran- sud”. Se vogliamo la pace é questo che dovremo chi. Per l’aiuto allo sviluppo versa 2.5 miliardi di fare.3 franchi ma appare una “carità pelosa”: è molto 9 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO Migranti e profughi bussano alla nostra porta di Ivana Caldelari 1,87 milioni a fine 2012, vedi tabella). E quanti sono i richiedenti l’asilo, sovente confusi con lo “stranie- I dati dell’ONU indicano che il numero dei migranti internazionali ro” in generale ma con l’aggravante di essere poveri è stimato a 232 milioni di persone, ossia poco più del 3% della popo- in canna, sfollati, sovente con un colore della pelle, lazione mondiale. Mai prima di oggi si sono avuti tanti migranti (dal una cultura e una religione diversi dalle nostre? Rapporto della Commissione federale per le questioni della migra- A fronte dell’impressionante cifra di 51 milioni di zione, 2013): la maggior parte vive in Europa ma la migrazione asia- persone rifugiate nel mondo, la Svizzera si trova tica sta raggiungendo proporzioni analoghe, avendo superato confrontata con la presenza di 44’300 persone sul anch’essa i 70 milioni di migranti, diretti perlopiù verso i Paesi petro- suo territorio con processo d’asilo (dati fine 2012). liferi del Golfo alla ricerca di manodopera a buon mercato per la Dopo una crescita continua di richiedenti l’asilo loro principale attività. Una marea di gente in movimento alla ricer- fino al 1999 (107’000 persone) vi è stata una ca di lavoro, di un futuro, di una svolta nella propria esistenza, diret- costante diminuzione fino al 2010; nel 2011 e 2012 ti verso i paesi ricchi e in via di sviluppo. Tra cui evidentemente la vi è stato un aumento delle richieste d’asilo (28’600 Svizzera. Sebbene sia stato dimostrato che senza gli immigrati la nel 2012) ma alla fine dello scorso anno le nuove Svizzera sarebbe lungi dall’essere così benestante e così prospera, il domande sono diminuite del 25%. L’aggravarsi tema dello “straniero” non cessa di essere argomento di infinite dis- della situazione degli sbarchi nell’Italia meridionale, cussioni e l’immigrazione resta uno degli argomenti che preoccupa si sente però ora anche in Svizzera: nel 2° trimestre maggiormente gli svizzeri. di quest’anno le richieste d’asilo sono aumentare Ma quanti sono gli stranieri residenti in Svizzera? Su una popolazione del 10% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, richie- residente di poco meno di 8,2 milioni (1° trimestre 2014) la popola- ste formulate perlopiù da cittadini eritrei e siriani, zione straniera è di quasi 2 milioni (1,95 milioni, 1° trimestre 2014; era in fuga da guerra e persecuzioni. Popolazione residente permanente straniera in Svizzera secondo la nazionalità L’85,1% della popolazione residente permanente straniera in Svizzera è di nazionalità europea e più di tre quarti proviene da un paese dell’Unione Europea o dell’AELS (Associazione europea di libero scambio). La popolazione straniera più importante rimane quella degli italiani (15,6%), seguita dai tedeschi (15,2%), dai portoghesi (12,7%), dai serbi (5,3%). Sempre più persone provengono da Paesi lontani. A partire dal 1980, la proporzione di stranieri provenienti da un Paese extra europeo é praticamente raddoppiata per arrivare all’attuale 14,8%. NB: dal 2010 la popolazione residente permanente comprende le persone nel processo d’asilo in Svizzera da 12 mesi o più. Alla fine dell’anno in migliaia 2008 2009 2010 2011 2012 Totale 1669.7 1714.0 1766.3 1816.0 1870.0 Paesi UE-27/AELS 1037.1 1077.6 1101.5 1145.0 1191.9 Germania 234.6 251.9 263.3 275.3 284.2 Francia 87.4 92.5 95.6 99.9 104.0 Italia 291.6 290.6 287.1 288.0 291.8 Austria 35.7 36.7 37.0 37.9 38.8 Portogallo 196.8 206.0 212.6 223.7 237.9 Spagna 65.2 65.0 64.1 65.8 69.4 Altri Paesi europei 406.8 402.2 403.4 400.8 399.8 Serbia e Montenegro184.4 181.3 … ... ... Serbia ... ... 121.9 109.3 98.7 Turchia 72.2 71.6 71.8 71.4 70.8 Africa 54.8 57.7 71.5 74.8 78.2 Dati dell’Ufficio America 69.8 72.7 74.5 76.6 77.7 federale Asia 96.9 99.3 110.5 113.6 117.2 dell’emigrazione Oceania 3.8 4.0 4.0 4.1 4.1 www.bfs.admin.ch Apolidi, nazionalità sconosciuta 0.5 0.6 0.8 1.1 1.1 10 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO Rifugiati e sfollati: un dramma senza confini Lo scorso 20 giugno si è svolta la “Giornata del rappresenta per molti infelici l’ultima speranza. rifugiato”, indetta per la prima volta dalle Proprio per evitare che si creino nuove Nazioni Unite quattordici anni fa. È stata un’oc- “Lampedusa” e che si ripetano nel Mediterraneo casione per ricordare il dramma di milioni di ulteriori stragi di migranti, Caritas Svizzera con- persone costrette da povertà e guerre a lascia- centra la maggior parte della propria opera nei re i loro Paesi a rischio della loro stessa vita. paesi di origine dei rifugiati, con un sostegno con- Secondo gli ultimi dati dell’ONU, nel 2013 il creto e mirato in materia di occupazione e reddito. numero complessivo di coloro che sono fuggiti dal loro Paese è stato di 6 milioni, di cui la metà Anche di fronte alla immane tragedia umanitaria bambini. della Siria e dei paesi limitrofi, Caritas Svizzera di Daniele Lupelli mostra di avere idee chiare e proposte concrete e le esprime in una lettera aperta scritta il 22 aprile La situazione più grave dal punto di vista umanita- scorso al Presidente della Confederazione, Didier rio si registra in Siria, ove, a tre anni ormai dall’ini- Burkhalter, articolata in tre precise proposte. zio delle prime manifestazioni contro il regime di A livello economico, il Presidente di Caritas Bashar al-Assad, si stima abbiano perso la vita Svizzera Mariangela Wallimann-Bornatico e il 140.000 persone. Secondo le stime delle Nazioni Direttore Hugo Fasel chiedono alla Unite, con più di nove milioni di rifugiati e sfollati Confederazione di aumentare gli aiuti per la verso i paesi vicini (Libano, Giordania, Egitto, Iraq sopravvivenza delle vittime della violenza in Siria, e Turchia), la Siria detiene il triste primato della più passando dagli attuali 30 milioni di franchi, che la grande tragedia umanitaria degli ultimi 20 anni. Svizzera si è impegnata a dare per il 2014, a 100 E la situazione è tanto più grave in quanto l’acces- milioni di franchi. Secondo Caritas Svizzera questo so degli aiuti umanitari è tutt’altro che agevole. Lo aumento dimostrerà lo spirito umanitario di cui da scorso mese di febbraio il Consiglio di Sicurezza sempre la Svizzera si si fa vanto e permetterà di dell’ONU ha adottato per la prima volta una riso- aiutare i bisognosi direttamente nei paesi di origi- luzione (la 2139) per rendere possibile nel paese ne, evitando di farli partire verso l’Europa e la l’azione delle organizzazioni umanitarie, che rima- Svizzera, come sempre richiesto dal Parlamento ne tuttavia molto limitata. svizzero. In questo contesto, dalla primavera del 2012 Dal punto di vista politico, la Svizzera, in quanto Caritas Svizzera realizza in Siria e nei paesi confi- membro dell’ONU, deve, secondo Caritas nanti, soprattutto Giordania e Libano, sottoposti Svizzera, maggiormente impegnarsi in quella sede ad un afflusso di profughi senza precedenti e vici- per fermare il massacro siriano e consentire alle ni al collasso sociale ed economico, numerosi pro- organizzazioni umanitarie di aiutare sul posto la getti umanitari, concreti e mirati, realizzati in col- popolazione civile. laborazione con organismi locali. Come ultimo punto, Caritas Svizzera propone di aumentare il numero dei rifugiati siriani che la Ma il dramma dei rifugiati non si consuma solo in Confederazione si accinge ad accogliere nei pros- Medio Oriente: al confine fra Egitto e Libia, nella Continua a pag. 13 cittadina di Salloum, migliaia di persone, spesso Informazioni e dati contenuti in questo articolo sono stati forniti da prive di documenti e di un visto per entrare in Caritas Svizzera (Löwenstrasse 3 Egitto, fuggono dalla Libia, martoriata da violenze Case postaleCH-6002 Lucerne) ed in particolare da: e guerre intestine e si ammassano in questo deso- lato paese di frontiera, aspettando con rassegna- 1. Fred Lauener, Une aide sur place pour éviter une nouvelle misère zione di partire per l’Europa o essere evacuati da des réfugiés. 2. Mariangela Wallimann-Bornatico e Hugo Fasel, Lettre ouverte à un’organizzazione internazionale. Monsieur Didier Burkhalter, conseiller fédéral et président de la Gli sviluppi di tale dolorosa vicenda sono facili da Confédération, 22 aprile 2014. prevedere: quando non si può sopravvivere a casa 3. Albert Schnyde, Les déplacés de la guerre syrienne – le plus grand propria, si tenta dapprima la fortuna nelle grandi drame de réfugiés de la planète, Aprile 2014 città, poi, se la disperazione è maggiore della paura 4. Marianne Hochuli, Sur la politique du droit d’asile en Suisse, mag- gio 2014. del mare, si tenta la grande avventura, la migrazio- 5. Marianne Hochuli, Le sens des réalités, de la mesure, du fair-play, ne verso l’Europa, una pericolosa traversata che settembre 2012. 11 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO Il movimento delle persone in Europa non è un Da molto tempo il Mediterraneo non è più culla ma tomba di persone e di civiltà. In questo mese di luglio, circa 300 persone hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere l’Europa attraver- sando il Mediterraneo. E non tutti sono morti annegati; i superstiti hanno parlato anche di soffocamenti e di accol- tellamenti. Insomma, nella prima metà del 2014 sono morte in mare 800 persone; nel 2013 sono state 600, mentre nel 2012 cento di meno (500). di Antonio Russo, Consigliere di Presidenza nazionale ACLI * meno migratorio che provoca nel mondo un movimento di 230 milioni di individui è ormai un Tale fenomeno sicuramente fenomeno strutturale della nostra epoca e come non diminuirà e tuttavia non è tale va affrontato, passando dal paradigma della un inciampo della storia. Ce lo straordinarietà a quello della normalità. dice il numero di persone in fuga dalla Siria e da molti altri In tale quadro, per le ACLI, una politica dell’im- paesi del Medio Oriente e migrazione degna di tale nome, si fonda su tre dell’Africa. Infatti, nei primi sei pilastri. mesi di quest’anno sono appro- dati - via mare - in Italia, Il riconoscimento del ruolo di Mare Nostrum. Grecia, Spagna e Malta più di L’Italia dopo il naufragio drammatico dell’ottobre 75’000 persone fra rifugiati e 2013 in cui hanno perso la vita centinaia di uomi- migranti, il 30% in più rispetto ni, donne e bambini, con l’operazione Mare al 2012. La maggior parte di Nostrum istituito dal Governo, si è posta l’obietti- essi è arrivata proprio in Italia vo, attraverso un’operazione militare e umanitaria, (circa 64’000) e ciò non sor- di garantire sorveglianza e soccorso in alto mare e prende visto che, per limitare l’arrivo dei migranti, di assicurare alla giustizia tutti coloro che lucrano la Bulgaria ha costruito lungo il suo confine con la sul traffico illegale di migranti. Turchia un muro anti-immigrazione di 30 km, la Quest’operazione ha indubbiamente salvato molte Spagna ha sparato proiettili di gomma e piombo vite umane: si parla di 30.000 persone nei soli contro i migranti che hanno tentato di raggiunge- primi mesi del 2014. Ben vengano, quindi, i 9 re a nuoto il suolo spagnolo e diversi paesi milioni stanziati a tale scopo ma occorre maggiore dell’Europa del nord hanno chiuso i rubinetti dei trasparenza nella gestione delle risorse, nei rappor- visti. Ai disperati che fuggono dalla guerra e dalle ti con le organizzazioni internazionali e nelle persecuzioni non rimane che imbarcarsi in perico- modalità di screenning dei migranti a bordo. È lose traversate del Mediterraneo, utilizzando il inoltre necessario riprogettare le politiche di acco- canale centrale della Libia, l’unico rimasto “acces- glienza, in una logica integrata e lungimirante, can- sibile”. cellando la caratteristica di emergenzialità che caratterizza la stragrande maggioranza dei nostri Tutto ciò nell’“assordante silenzio” di Bruxelles servizi d’accoglienza. Un primo tentativo, in que- che, in una logica orba e irrazionale, continua a sta direzione, è l’ampliamento dello SPRAR, il proporre sempre la medesima ricetta: il rafforza- sistema di protezione per richiedenti asilo e rifu- mento militare delle frontiere, mediante un giati costituito dalla rete degli enti locali e dalle aumento delle risorse per Frontex, l’istituzione organizzazioni di terzo settore che, attraverso le dell’Unione Europea che ha il compito di pattu- risorse del Fondo nazionale per le politiche e i ser- gliare i confini aerei, marittimi e terrestri degli Stati vizi dell’asilo, realizza progetti di accoglienza inte- membri e di avviare accordi con i Paesi confinanti grata, offrendo, oltre al vitto e all’alloggio, misure per la riammissione dei migranti respinti lungo le di informazione, accompagnamento e assistenza, frontiere. attraverso la costruzione di percorsi individuali di Ma occorre rendersi conto che al movimento delle inserimento socio-economico. merci e dei flussi comunicativi che la globalizza- zione ha prodotto, non può non accompagnarsi La condivisione di una strategia politica europea anche un movimento delle persone. L’attuale feno- delle migrazioni. Mare Nostrum può essere effi- cace solo all’interno di un’assunzione di responsa- * Con delega all’Immigrazione, Coesione Territoriale e Legalità bilità comune che vede l’Europa intera farsi carico 12 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO inciampo della storia ma un fenomeno strutturale del fenomeno, a partire dalla realizzazione di “cor- mobilità intra-europea dei migranti, aprendo le ridoi umanitari”, ossia percorsi autorizzati e sicuri frontiere e aumentando le attuali possibilità di cir- di ingresso per chi fugge da guerre e persecuzioni. colazione nell’area Schengen. In questo modo si eliminerebbe parzialmente il traffico illecito e lo sfruttamento di uomini e bam- A fondamento di questi tre pilastri occorre met- bini durante e dopo il “viaggio della speranza”. tere in campo un’ampia azione educativa contro Oltre ai corridoi umanitari, le ACLI, promotrici il razzismo e la xenofobia, a partire dal linguaggio della campagna “l’Europa sono anch’io”, richiedo- utilizzato nei media (e non solo), perché le parole, no ai politici europei un cambiamento di segno in quanto dotate di senso, sono il primo canale verso un’apertura delle frontiere, non solo mate- attraverso cui viene veicolato il pensiero e viene riale, ma anche culturale, attraverso l’affermazione formata la sensibilità delle persone. del concetto di portatilità dei diritti. Le dieci richie- ste, portate avanti dalla Campagna sono: la Ratifica Le ACLI, in quanto associazione di promozione della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori sociale, in collaborazione con le altre organizza- migranti e dei membri delle loro famiglie; le garan- zioni della società civile, intendono contribuire, zie del diritto di voto amministrativo ed europeo; attraverso un’azione di sensibilizzazione e l’elabo- il riconoscimento della cittadinanza europea; la razione di proposte politiche, a ribaltare l’attuale garanzia di arrivare legalmente in Europa; le poli- posizione dell’Europa sull’immigrazione, per tiche migratorie coerenti con il funzionamento del costruire una Unione diversa, basata sulla solida- mercato del lavoro; la garanzia della libertà perso- rietà, sulla pace, sul rispetto delle culture e dei nale e la chiusura dei centri di detenzione; il dirit- popoli.3 to ad un’accoglienza dignitosa; la garanzia della parità di accesso ai sistemi di welfare; la preven- zione alla xenofobia e al razzismo; la tutela dei diritti di minori. La distribuzione di spazi, risorse e opportunità fra i vari paesi europei. Attualmente il primo paese di approdo è il luogo in cui il richiedente asilo è obbligato a rimanere, anche in assenza di legami familiari e o culturali. È allora necessario riconsiderare la convenzione di Dublino che a questo principio si lega e promuovere e tutelare la foto T. Aiello Continuazione dalla pag 11 simi anni, portando il contingente dai 500 previsti le nazioni, un aiuto concreto e mirato nel luogo ad almeno 5000 entro il 2016. d’origine dei profughi, insieme ad una più genero- Considerata la pluriennale esperienza e le compe- sa accoglienza dei bisognosi da parte dei paesi più tenze acquisite sul campo da una organizzazione fortunati potranno evitare a migliaia di disperati di come Caritas Svizzera, queste proposte sono un intraprendere estenuanti e rischiosi viaggi della buon punto di partenza per una riflessione gene- speranza, per terra e per mare, spesso ostaggi di rale sulla tragedia dei rifugiati e sulle misure che, criminali senza scrupoli. Questa deve essere oggi pur non risolvendo questo immane dramma, la priorità della comunità internazionale, in primis potranno limitare le sofferenze di milioni di perso- dell’Unione Europea, che fino ad ora ha recitato in ne in tante parti del mondo, sofferenze che pur- questo contesto un ruolo molto marginale. Ed troppo non accennano a diminuire, come dimostra invece, se si vuole veramente porre un freno a il riacutizzarsi degli scontri fra Palestinesi ed certe atrocità, c’è bisogno dell’aiuto e del sostegno Israeliani nella striscia di Gaza, con il drammatico economico e umano di tutti, oltre a direttive e nor- strascico di migliaia di civili palestinesi senza più mative precise sui compiti e le responsabilità di cui una casa, in fuga dalle bombe. ciascuno Stato è chiamato a farsi carico. 3 Un maggiore investimento economico delle singo- 13 il dialogo 4/14
ERO PELLEGRINO Fuggiti per far vivere in pace i figli Ecco la toccante testimonianza di una famiglia siriana, padre (P), (M) Non dimenticherò mai la mia piccola figlia madre (M) e 3 figli, scappati da Aleppo, la Cittadella patrimonio quando eravamo in Siria a Natale e le chiesi: Unesco nel nord del Paese, per essere accolti in Svizzera come dimmi cosa vuoi scrivere sulla letterina a Babbo rifugiati politici. Da una vita normale, ma proprio per questo “una natale, perché te lo porti? E lei mi disse: “mamma bella vita”, vissuta nella propria casa, alla persecuzione in quanto dì a Babbo Natale di portarci tutto ciò che serve cristiani, e quindi la fuga in Svizzera, senza alcuna speranza di per partire e fare un pic-nic”. Io non potrò mai poter tornare, tra i propri ricordi, in una Siria pacificata. dimenticare questa frase (…) eravamo troppo Rattrista molto la perdita della speranza di una pacificazione in turbati perché non potevamo fare niente per i terra siriana, proprio nel padre di una famiglia cristiana con dei nostri figli. figli, segno della profondità della ferita tracciata dalle atrocità della guerra. Il filo di speranza invece non sembra del tutto Com’era la vostra vita in Siria prima della rotto nella mamma, che con le preghiere spera nel ritorno “sulla guerra? giusta via”. (M) La nostra era una vita normale, io e mio Riportiamo alcuni frammenti dell’intervista di Francesco marito avevamo un lavoro, i nostri figli andavano Muratori, andata in onda sulla RSILA1 nella trasmissione Strada a scuola e partecipavano la domenica a dei grup- Regina, del 15.03.2014. pi giovanili dopo la messa, viaggiavamo, andava- mo al ristorante, normale, una bella vita. Con la di Aldo Ragusa guerra la vita cambia, manca l’elettricità il diesel per le auto e il riscaldamento, manca l’acqua, si vive come in prigione, non si può uscire, la vita diventa insopportabile. Perché avete deciso di lasciare la Siria? (M) Un giorno il nostro quartiere è stato attacca- to da terroristi curdi, al grido di “morire o usci- re!” rivolto a noi cristiani. Dovevamo per forza partire per proteggere i nostri figli e farli vivere in pace. Cosa hanno visto i vostri figli? (M) Hanno visto poco ma hanno sentito molte bombe, le esplosioni, le grida, cose terribili. Cosa avete lasciato? L’intervistatore, Francesco Muratore, mentre raccoglie la testimonian- za dei profughi siriani (di spalle per motivi di sicurezza). (M) Abbiamo lasciato la nostra terra, la nostra casa, i nostri ricordi. Avevamo paura che si ripe- tesse il massacro del 1914 quando molti cristiani morirono per mano musulmana. Tornerete un giorno? (M) Forse come turisti, ma non credo sia possibi- le tornare a vivere lì perché penso che la situazio- ne in Siria non tornerà più come prima. Mai più. (P) Noi speriamo di costruire qui la nostra vita. Aleppo è una città della Siria settentrionale, ed è soprannonimata “La Non possiamo avere un futuro in un paese arabo capitale del Nord”. Secondo il censimento ufficiale della popolazione perché ogni 3-4 anni la guerra ricomincia e con del 1994 (ma anche secondo la stima del 2007), Aleppo è la città più popolosa della Siria, con 1.900.000 abitanti, e supera la capitale del essa le persecuzioni dei cristiani. paese, Damasco, abitata da 1.669.000 persone. La popolazione è varie- (M) Le televisioni locali fanno vedere molte gata e include arabi, armeni, curdi, circassi e turchi. Inoltre Aleppo, con immagini dei massacri dei cristiani proprio per 300.000 cristiani di dieci diverse confessioni, è la terza maggiore città cristiana del mondo arabo, dopo Beirut e Il Cairo. Nell’immagine (a farli andare via per la paura. Io prego Dio di por- destra) la città nel conflitto attuale. tare questi terroristi sulla giusta via. 14 il dialogo 4/14
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