Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% Firenze ASSISI 2022 Il 4°raggruppamento nella città serafica M i piacciono le montagne per- DI Alessandro Billotta ma ora il passo non può essere più quello ché quando arrivi in vetta hai del mulo, ma è necessario correre. Ma tra al- ben chiare due cose; attorno a pinità e francescanesimo ci sono più simili- te ci saranno sempre altre vette più alte e celebrazioni tenute in Assisi l’annuncio tudini che divergenze e così l’intesa è stata difficili e per quanto stanco tu possa essere viene accolto con gioia ed euforia da tutti gli immediata. devi ancora avere le forze per scendere. E il interessati con in testa l’amministrazione Mai dire mai però, l’ultima avversità, che poi Raduno del 4° Raggruppamento in Assisi è Comunale che ha voluto fortemente la ma- si rivelerà una vera e propria ancora di sal- stata proprio una bella montagna, iniziata nifestazione. L’improvviso “maltempo”, (leggi vezza, si è avuta con la presenza del Santo con l’avvicinamento, ossia la candidatura, COVID ) costringe ad una lunga sosta du- Padre in Assisi nei giorni previsti del 23/25, nel 2018, con l’unanime assenso di tutte le rante la quale gli Alpini della Sezione di Fi- costringendo un rapido spostamento al Sezioni ANA del Centrosud e la conse- renze si sono distinti per l’aiuto alle popo- 16/18 settembre. Senza questo sposta- guente approvazione da parte del C.D.N. lazioni. mento avremmo ancora dovuto rimandare nel novembre 2019. Finalmente a febbraio 2022 ritorna il “se- il Raduno a causa delle elezioni politiche. La mattina del 4 novembre a margine delle reno “e si riprende l’attività organizzativa, La tre giorni da poco conclusa ha visto una
folla di Alpini invadere pacificamente la pino in Europa“ e la mostra storica allestita se la mattina li abbiamo incontrati per co- città serafica per un Raduno che resterà grazie al Comando delle Truppe Alpine in noscerne le attività gentilmente docu- nella memoria di tutti per le emozioni che occasione del 150° della Fondazione del mentate dagli insegnanti e per lasciarvi ha saputo suscitare. Corpo degli Alpini. Lo scenario è stato il una donazione, la sera numerosi alpini Venerdi 16 settembre l’apertura della ma- Palazzo del Capitano del Perdono in Santa hanno voluto proseguire questo dialogo nifestazione è all’insegna della cultura e Maria degli Angeli a fianco della Basilica. assistendo allo spettacolo teatrale dei ra- della solidarietà: Per il perdurare dell’emergenza sanitaria, gazzi del Serafico “Il Sogno”. particolare attenzione è stata dedicata alla in un luogo dove la più stretta osservanza Doveroso è stato l’omaggio al Common- scelta delle mostre e dei loro temi non po- delle norme sanitarie e di sicurezza è fon- wealth War Cemetery in località Rivo- tendo dimenticare essere ospiti della Città damentale, solo una ristretta delegazione torto. Un po’ di sana baldoria ha chiuso della Pace. Ecco quindi la mostra “Inter- di Alpini ha potuto recarsi all’Istituto Sera- questa prima giornata. nati Militari italiani” a cura A.N.E.I. di Pe- fico. Questa struttura di Eccellenza è un Il sabato l’arrivo del LABARO scortato dal rugia nella stupenda Sala delle Logge nel Ente Ecclesiastico senza scopo di lucro, Presidente, dai Vicepresidenti e dall’intero centralissimo Palazzo dei Priori nella che promuove e svolge attività riabilita- Consiglio Nazionale, che successivamente Piazza centrale di Assisi. tiva, psicoeducativa e assistenza socio sa- ha trascorso la mattinata di lavoro nella Nel pomeriggio sono inaugurate altre due nitaria per bambini e giovani adulti con splendida Sala della Conciliazione nel Pa- mostre: “Voci sepolte nell’Oblio della disabilità fisiche e sensoriali aiutandoli a lazzo Comunale di Assisi. Tutti presenti in Memoria” (Internati Militari 1943/45 ) a trovare una propria forma di autosuffi- prima mattina alla Cerimonia dell’Alza- cura A.N.R.P Treviglio, Redazione de “L’Al- cienza e realizzazione in quanto persone. E bandiera e deposizione di Corona presso 2 LA NOSTRAPENNA
Sebastiano Favero, Stefania Proietti, Francesco Rossi, Presidente nazionale Ana Sindaco di Assisi Presidente Sezione di Firenze il monumento ai Caduti di Assisi; la Fanfara completamente distrutto dal terribile si- Abruzzo ha assicurato il doveroso accom- sma del 2016 dove l’Associazione Nazio- pagnamento musicale. Sono state ricor- nale Alpini è in prima linea nel sostegno a LA PRECISAZIONE date le tre medaglie d’oro VM della questa popolazione, ieri con i soccorsi di- Sezione di Firenze, organizzatrice del- l’evento e i due fratelli Canonichetti, nati ad Assisi ed inquadrati nell’8° Alpini, gua- retti e immediati e oggi, dopo aver vinto una battaglia con la burocrazia, con la rea- lizzazione di un centro per l’aggregazione Q uesto articolo era stato scritto perché fosse pubbli- cato su L’ALPINO, il mensile della dagnatisi entrambi la Medaglia d’argento della comunità e il rilancio economico del Sede Nazionale, ma nello stesso VM in terra di Russia. territorio. Seguono il Gonfalone del co- giorno dell’invio, siamo venuti a co- La Sala della Conciliazione, che preceden- mune di Assisi, decorato con Medaglia noscenza che era già stato pubbli- temente ha ospitato la Riunione del Con- d’Oro al Valor Civile e scortato dal Sindaco cato il numero di ottobre. Dispiace siglio Nazionale, è stata teatro degli Dott. Ing. Stefania PROIETTI, Presidente in particolare a questa Redazione incontri istituzionali. Nel pomeriggio della Provincia di Perugia (vero simbolo di perché Alessandro BILLOTTA si me- prima le suggestioni degli Sbandieratori di questa Adunata che ha voluto fortemente ritava che i suoi pensieri fossero Assisi in Piazza santa Chiara e successiva- in prima persona ) e da rappresentanze letti su scala nazionale, in quanto mente la Santa Messa celebrata nella Ba- del Consiglio dei tecnici comunali senza se la manifestazione di Assisi è riu- silica Superiore di San Francesco e officiata la cui collaborazione piena, poco si sa- scita molto bene, lo si deve a lui, al dal Custode del Sacro Convento Padre rebbe potuto fare. A seguire le associa- Presidente sezionale Francesco Marco MORONI. zioni del territorio, altri valenti collabora- ROSSI, con i suoi Consiglieri, ai Capi E mentre le Autorità si gustavano la cena tori, Calendimaggio, Sbandieratori, i Priori Gruppo umbri Giampiero PETRELLI preparata dagli allievi de locale Istituto Al- del Piatto di Sant’Antonio e le meravigliose e Francesco STRINATI con tutti i berghiero, servita nella storica Sala delle pro Loco di santa Maria degli Angeli, Rivo- loro iscritti. Volte gli Alpini hanno potuto scegliere tra torto, Tordandrea e Torchiagina La redazione 3 concerti di cori e fanfare. Molto importante una numerosa presenza Nell’Abbazia di San Pietro i cori ANA “Su dei ragazzi dei campi scuola ANA, che vo- insieme” e “Malga Roma” hanno duet- lontariamente hanno voluto partecipare, tato nella magica atmosfera di un luogo sintomo che molto di positivo è stato dall’acustica unica. Ma tutto il territorio del fatto. comune è stato coinvolto; la Fanfara Ed ecco il Labaro dell’Associazione Nazio- Abruzzo si è esibita sia nella frazione di nale Alpini scortato dal Presidente Seba- Santa Maria degli Angeli che in Rivotorto, stiano FAVERO, da tutto il Consiglio e da mentre la frazione Torchiagina ha ospitato Autorità Militari, seguito dalle numerose i cori “Marco Bigi” e “Congedati Oro- Sezioni dei Raggr.ti 1°, 2° e 3° che hanno bica” diretta da don Bruno Pontalto. Tutto voluto esserci. Infine il 4° con in testa Sici- questo non sarebbe stato possibile senza lia e a seguire Sardegna, Bari Puglia e Basi- il fondamentale aiuto delle rispettive PRO licata, Napoli Campania Calabria, col LOCO con le quali si è subito stabilito un pensiero ai festeggiamenti del 15 0ttobre, rapporto di collaborazione e amicizia. Abruzzo con la sua fanfara, Marche, Molise la sfilata e sul palco allestito al termine Ed eccoci domenica mattina; le vette dei e le toscane Alpi Apuane e Pisa Lucca Li- della stessa in Piazza San Francesco le ul- monti Martani, dalla parte opposta della vorno. time allocuzioni e il passaggio della stecca valle umbra si schiariscono mentre il A chiudere la Sezione di Firenze, organiz- alla sezione Molise con l’arrivederci a Cam- monte Subasio già brilla, promettendoci zatrice della manifestazione forte di 31 pobasso nel 2023. una bella giornata di sole ed alle ore 9 , Gruppi, 2 regioni e 7 province, Arezzo, Fi- La magia è stata di sfilare tra due ali inin- puntuale, inizia la sfilata ed è molto signi- renze, Pistoia, Prato, Siena, Perugia e Terni. terrotte di assisani, di amici e curiosi da ficativo che ad aprirla sia la Fanfara “Monti Gli onnipresenti volontari di Protezione Ci- tutta l’Umbria e turisti provenienti da tutto della Laga” di Accumoli, un comune quasi vile Alpina E la Sanità Alpina hanno chiuso il mondo. 3 LA NOSTRAPENNA
A Incredibilmente distanza di sei mesi dalla 93^ Adunata Nazionale degli Alpini svoltasi dal 5 all’8 maggio u.s. a Ri- mini il titolo, con tali avverbio ed agget- tivo, non può risuonare più che consono e significativo. INCREDIBILMENTE INCREDIBILE per- ché è stata la prima Adunata assegnata INCREDIBILE nel 2018 e svoltasi nel 2022; ben quattro DI Francesco Rossi anni di gestazione e di spasmodica attesa e pensare che la nostra Sezione era tra le candidate per l’assegnazione. deve essere, come è sempre stata, unica INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché INCREDIBILMENTE INCREDIBILE per- nel suo genere. è stata la prima Adunata del nuovo Con- ché nei due anni di emergenza Covid INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché siglio di Sezione in questo mandato, ma quest’Adunata è stata sospesa prima, ri- è stata la Prima Adunata Nazionale realiz- soprattutto è stata la prima Adunata del mandata poi ed infine ipotizzata in forma zata con la partecipazione di uno Stato ns. Presidente,del sottoscritto e crede- ridotta ( formula mai definitivamente par- estero, la Repubblica di San Marino e la temi, è stata una sensazione incredibil- torita per fortuna ); l’Adunata degli Alpini prima sulla riviera romagnola. mente incredibile; guidare la Sezione di 4 LA NOSTRAPENNA
Guerra di tutti i Reparti Alpini dell’Eser- tagne che si specchia nelle acque di un cito dall’Arco di Augusto a Piazza Cavour, lago e che al tempo stesso disegna il pro- dove poi riunitevi, con un gran numero di filo di una penna nera con la scritta Vessilli e Gagliardetti che facevano da co- “CORPO DEGLI ALPINI “, scelta non casuale rona a questa storica e significativa ricor- per simboleggiare l’identità valoriale che renza. unisce Alpini in armi ed in congedo, sal- INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché damente protagonisti di quella che è la allo stadio Neri hanno suonato il nostro più importante Associazione d’Arma del TRENTATRÈ ben trentatrè fanfare dirette mondo. nientepopodimeno che dal grande MO- INCREDIBILMENTE INCREDIBILE anche GOL e questo è stato uno dei momenti l’epilogo del dopo sfilata, quando l’ANA si molto suggestivi che ti fanno venire i bri- è vista assalita da un’Associazione di fem- vidi e forse anche una lacrimuccia. Molto ministe o per meglio dire per la difesa dei particolare e partecipata è stata la santa diritti di genere come “ Non una di meno Messa, sempre allo stadio, celebrata da o Pride Off “che hanno gridato ai quattro S.E. Mons. Francesco LAMBIASI, dove una venti presunti atteggiamenti sessisti e va- Firenze “ Giuseppe AMATI “ con a fianco pletora di Sacerdoti si sono prodigati per rie forme di violenza di genere, nonché di- l’Alfiere che porta il VESSILLO carico di portare l’eucarestia ai tanti fedeli che scriminazioni omolesbobitransfobiche (pa- medaglie, di tradizioni e di valori che riempivano tutti gli spalti. rola che ho dovuto ricercare nel web ). sono maturati anno dopo anno nei cento INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché Questo è incredibilmente incredibile, non anni di vita associativa, mi ha veramente è stata l’Adunata dei 150 anni dalla Costi- perché gli Alpini siano dei Santi, in quanto coinvolto in una sensazione incredibil- tuzione del Corpo degli Alpini che hanno chi sbaglia deve giustamente pagare, ma mente incredibile. preso vita a Napoli il 15 ottobre 1872 con è incredibile il credito che su presunte ac- INCREDIBILMENTE INCREDIBILE avere un Regio Decreto firmato da Vittorio Ema- cuse certi esimi giornalisti di più testate e tra le nostre fila, il centenario di Maresca, nuele II°. Questo Corpo degli Alpini, che canali televisivi abbiano criminalizzato l’ultimo Reduce del Battaglione Sciatori dopo un secolo e mezzo è tutt’ora ben un’intera Associazione prodiga e sempre “MONTE CERVINO “, Osvaldo BARTOLMEI, inserito nella nostra vita quotidiana e pronta a sacrificarsi per gli altri. Più volte che al suo passaggio sotto le tribune ha sempre presente con attività di aiuto e di mi avete sentito dire che indossare il Cap- involontariamente fatto sospendere la pace alle popolazioni nei tanti momenti di pello Alpino non è sufficiente per essere sfilata perché il Ministro della Difesa Lo- necessità in Italia e nel mondo, costituisce migliore degli altri, ma è come si porta il renzo GUERINI e il Presidente Nazionale una realtà operativa e associativa unica. Cappello che fa la differenza, sotto deve Sebastiano FAVERO sono voluti scendere Per commemorare questo significativo esserci una testa pensante. ad abbracciare il nostro Illustre Alpino. compleanno anche l’Adunata Nazionale Come poteva questa Adunata Nazionale INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché di Rimini ha sposato il simbolo che plasti- non essere INCREDIBILMENTE INCREDI- sono state fatte sfilare le 18 Bandiere di camente simboleggia una catena di mon- BILE ? 5 LA NOSTRAPENNA
Scalata... no... escursione... 150 ANNI DEL CORPO DEGLI ALPINI Q uest’anno si è celebrato i 150 DI Francesco Rossi Il Colonnello si è messo a ns. completa di- anni della costituzione delle sposizione per agevolare in tutto e per Truppe Alpine e fra le tante ini- tutto la ns. escursione commemorativa. ziative è stato organizzato nei mesi di giu- sato per tutti, anche se con qualche anno Dopo una visita c/o la Caserma di Sestola, gno e luglio la salita di 150 vette in tutta e qualche chilo in più. Non mi ricordo che ricevuti come vecchi amici, il Coman- Italia per commemorare significativa- la ns. Sezione abbia mai fatto qualcosa di dante ci ha concesso di poter usufruire mente tale compleanno. simile. della strada militare asfaltata per arrivare La ns. Sezione ha realizzato martedì 26 lu- Partiamo dall’inizio: nel mese di giugno in auto a Pian Cavallaro dove, parcheg- glio la salita del Monte Cimone, m. 2165 telefonando a Ceccarelli Giuseppe, Capo- giati i mezzi anticipatamente registrati, ci sul livello del mare, in terra emiliana; è squadra della Squadra di PC di Cutigliano, è stato possibile utilizzare per coloro che stata una giornata memorabile per la Se- siamo venuti a conoscenza che tramite non potevano affrontare l’ascensione, la zione di Firenze, fare un’escursione a piedi suoi particolari contatti avremmo potuto teleferica militare interna alla montagna per salire gli ultimi 300 metri di dislivello essere ricevuti dal Col. Biron Comandante che porta nel Laboratorio in vetta al Ci- che separano Pian Cavallaro dalla vetta in della Caserma dell’Aeronautica Militare di mone e conseguentemente assistere alla un contesto commemorativo di tale riso- Sestola dalla quale dipende l’Osservato- cerimonia . nanza. La colonna di Cappelli Alpini e rio posto sulla vetta del Cimone (C.A.M.M. Come se non bastasse quanto aveva già Norvegesi che si sviluppava sul sentiero Centro Aeronautica Militare di Monta- fatto per noi, il Col. Biron ed alcuni suoi di vetta è stato un gradito ritorno al pas- gna). Dipendenti come li definisce lui stesso 6 LA NOSTRAPENNA
(quanto sono cambiate le Forze Armate!) ci ha fatto da guida per la visita all’interno del centro/laboratorio di vetta dove dal 1975 si misura l’ozono stratosferico, dal 1979 l’anidride carbonica (prima stazione in Europa) e dal 2012 il metano in atmo- sfera. Dal 2011 è diventata una delle 29 stazioni all’interno del programma inter- nazionale GLOBAL ATMOSPHERE WATCH dell’Organizzazione Meteorologica Mon- diale. Venendo alla commemorazione dei 150 anni della costituzione del Corpo degli Al- pini è stata eseguita con estrema ma si- gnificativa semplicità l’accensione di fumogeni tricolori mentre veniva into- nato l’Inno di Mameli e successivamente letta la Preghiera dell’Alpino a ricordo di tutti coloro che in guerra ed in pace sono Andati Avanti. Giornata di grande unione e affratella- mento; grazie al Col. Biron ed ai suoi ra- gazzi, grazie al Capogruppo del gruppo Alpini di Sestola in rappresentanza della Sezione di Modena, grazie ai ns. Alpini, Aggregati ed Amici degli Alpini, grazie alla Squadra sanitaria della ns. Unità di Protezione Civile di supporto (non si sa mai…..), grazie soprattutto ad aver voluto ricordare la nascita delle truppe Alpine che dopo 150 anni sono ancora una realtà viva e reattiva per le varie esigenze nazio- nali ed internazionali. Grazie Giuseppe per aver fatto da tramite. P.S. Il pranzo alla Trattoria del Lago delle Ninfe è stato un completamento socio-cu- linario molto gradito. ARRIVEDERCI AL COMPLEANNO DEI PROSSIMI 200 ANNI. 7 LA NOSTRAPENNA
L’ultimo eroe del “MONTE CERVINO” ha raggiunto i suoi compagni DI Piero Ferrari D opo poco più di due mesi dalla partecipazione alla sfilata del- l’Adunata Nazionale di Rimini e conseguentemente il 20 maggio u.s. aver festeggiato a Maresca il centesimo com- pleanno, Osvaldo BARTOLMEI, ultimo su- perstite del mitico Battaglione Monte Cer- vino, ci ha improvvisamente lasciato, abbandonandosi nel sonno eterno nella braccia della sua amata figlia Rossella. Abbiamo perso un Alpino vero, di quella razza che ha sofferto veramente tanto per le pene personali che di quelle dei compa- gni, la maggior parte dei quali sono rima- sti nelle steppe gelate di Russia e Ucraina. Ho conosciuto Osvaldo molti anni or sono in occasione di uno delle prime comme- morazioni alla Casetta dei Pastori nella Valle del Sestaione e ne sono rimasto subito en- tusiasmato per la sua personalità, la capa- cità di interloquire e la serietà dei suoi pensieri che ne hanno fatto di lui un uomo vero, attri- buti senza i quali non si diventa un Alpino vero. Sono stato or- goglioso di godere della sua amicizia che ricambiavo con Le fotografie riprendono passione, come del resto era per Osvaldo in compagnia tutti quelli che lo conoscevano. della campionessa di sci Un giorno mi racconto’ con do- abetonese Celina SEGHI in vizia di particolari che è meglio occasione dei Campionati Nazionali di slalom non approfondire, le gesta di Gigante ANA, marzo 2017 quella che è forse stata la più fe- e in occasione di un roce resistenza sull’itinerario Convegno sulla ritirata di della ritirata, la battaglia al qua- Russia, tenuto presso la drivio di Selenji Jarr. Regione Toscana. Lo sorprese la commozione quando mi parlò dell’episodio in cui perse mente la pressione dei russi rallentò, anche vecchi compagni, sacrificatisi quasi ottan- la vita il Ten. SACCHI (Medaglia d’Oro al V. pe l’intervento di un Gruppo di artiglieria tanni or sono, molti della classe di Osvaldo M.): l’Ufficiale stava sparando sui russi a della Tridentina e il Battaglione potè conti- che all’epoca non erano ancora maggio- non più di trenta metri dalle loro posta- nuare il suo ripiegamento, non senza però renni. zioni e Osvaldo fungeva da servente per cui aver lasciato una dolorosa striscia di san- Tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ri- si ritirò per andare a prendere nuovi cari- gue. corderanno perennemente con affetto; un catori, ma al suo ritorno il Tenente era ri- Adesso nel Paradiso di Cantore, magari con caro pensiero alla Sig.ra Fernanda e ai figli verso sull’arma colpito a morte. Fortunata- indosso la tuta bianca avrà ritrovato i suoi Alvaro e Rossella. 8 LA NOSTRAPENNA
4 novembre 1918 4 novembre 2022 NOI NON DIMENTICHIAMO I l 4 novembre u.s. in collaborazione con il CENTRO CULTURALE FIRENZE – EUROPA nella sede della Sezione e del Gruppo di Fi- renze, con l’organizzazione del capo Gruppo Fiorenzo SMALZI è stata celebrata la FESTA DEL- L’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE. Si è così commemorata la fine delle ostilità della prima guerra mondiale e la data dell’ar- mistizio di Villa Giusti. La conferenza è stata molto apprezzata dal numeroso pubblico pre- sente e non poteva essere diversamente data la caratura dei relatori, Adalberto SCARLINO ed Enrico NISTRI, introdotti dall’On.le Jacopo CELLAI. Al termine è stato proiettato un raro filmato d’epoca sul trasferimento del feretro del MI- LITE IGNOTO da Aquileia a Roma. Una graditissima sorpresa, soprattutto per la parte alpina, l’ intervento, organizzato dal Generale De Nicola, del nuovo Comandante della Divisione Vittorio Veneto, il Generale con due stelle Michele RISI, il quale, tra- scorsa tutta la precedente vita militare nelle truppe alpine, fino a pochi giorni prima ne era il Vice Comandante. Ci siamo lasciati con l’impegno di ritrovarsi quanto prima. A completamento della serata la cena or- ganizzata dai cuochi del Gruppo Alpini. Piero Ferrari 10 LA NOSTRAPENNA
D omenica 18 Giugno 2022 a Pian degli Ontani si è svolto un in- contro con i commilitoni di Car- luccio, per ricordarlo nel giorno del suo com- pleanno. Allineati in modo civile e decoro- so dal cerimoniere Mario,accompagnati dalle note del 33 e dallo striscione della bat- teria alpina Vestone, abbiamo sfilato fino al di Carluccio Ceccarelli cimitero locale, deponendo una corona sulla tomba di Carluccio, mentre si diffon- devano le note del silenzio. A seguire, San- ta Messa all’aperto presso la Madonnina del- la Peschiera celebrata da Don Sergio ed ani- IL RICORDO mata dalla corale Santa Barbara. La serata si è conclusa al vicino stand ga- stronomico con canti alpini e buon cibo. Du- rante la convivialità, Mario ha recitato una poesia da lui composta che sintetizza il ca- l’Alpino ed eseguito il canto “Signore delle rattere,la vita e la personalità di Carluccio. Cime”. La figlia Pamela ha gentilmente concesso Al termine, il Sindaco Marcello Danti è in- la poesia affinché sia pubblicata su “La no- tervenuto con parole lodevoli nei con- stra Penna”. fronti di Carluccio e di conforto verso la fa- 27 Agosto 2022. Ad un anno dalla morte, miglia. nella chiesa di Pian degli Ontani, gremita n La figlia Pamela, forte di spirito, con paro- ogni ordine di posti, Santa Messa comme- le sobrie ha ringraziato Don Cipriano e morativa celebrata da Don Cipriano Vargas, tutti i presenti coinvolgendo, in un cre- cappellano della Taurinense legato alla no- scendo di emozioni, tutti i partecipanti. stra montagna. Durante la commovente famiglia, con parole di sostegno e di con- omelia, Don Cipriano ha ricordato le qua- forto. Dagli alpini, commossi ma sempre “ARRIVEDERCI CARLUCCIO” lità di Carluccio e si è più volte rivolto alla presenti, è stata recitata la preghiera del- Gli amici alpini 11 LA NOSTRAPENNA
Giornata di lavoro GRUPPO ALPINI BORGO SAN LORENZO al DON ORIONE O rmai è nostra consuetudine dare una mano per la manu- na volonta, di prima mattina abbiamo preso decespugliatori per ta- tenzione al villaggio Don Orione. Sabato 8 Ottobre con al- glio erba, motosega per tagliare arbusti secchi, trivella per palifica- cuni soci del Gruppo ci siamo recati a Don Orione , il com- zione di decine di metri di staccionata. Un lavoro faticoso ma vi pos- plesso conta circa 80 posti letto con cucine annesse e serve alla par- so assicurare fatto con il sorriso sulle labbra ,in amicizia e con la vo- rocchia per campi scuola, turismo giovanile, soggiorni climatici ecc. glia di aiutare il prossimo. Nella foto scusate non abbiamo il Cappello, Servizio al CENTRO Situato in piena campagna con tanto verde intorno i lavori da fare ma in questo tipo di lavoro non occorre. Grazie ragazzi per tenere efficente la struttura sono sempre tanti. Armati di buo- Il Capogruppo Giuseppe tronconi GIOVANILE D omenica 30 Ottobre siamo stati impegnati al Centro Giovanile a fare le Bruciate. Don Fran- cesco ha chiesto un aiuto agli Alpini e gli Alpini sono andati . Una bella esperienza insieme a tante per- sone ma soprattutto a tanti ragazzi. A questa attività han- no partecipato anche alcune moglie dei soci, soprattut- to alla preparazione delle castagne, la cosi detta castra- zione, (passate mi la battuta, delle castagne, non degli Al- pini) Come sempre gli Alpini sono ben visti e accettati, forse per il loro comportamento e il loro modo di esse- re, noi di conseguenza tutte le volte cerchiamo di fare del nostro meglio. Grazie Alpini. Il capogruppo Giuseppe Tronconi 12 LA NOSTRAPENNA
GRUPPO ALPINI PISTOIA I 90 anni di SERGIO BENASSI A lla presenza di molti alpini, amici, di intere famiglie, il Gruppo Alpini di Pi- stoia in data 09 ottobre c.a. ha fe- steggiato nella propria sede i 90 anni del suo Vecio alpino Sergio Benassi. Per il Gruppo il mitico Sergio è un emblema storico è me- ritevole di gesti di rispetto e di ammirazio- ne. Sergio è considerato persona di mora- lità unica, Sergio è un fiero alpino portato al volontariato e si presta incondizionata- mente agli aiuti umanitari. Per diversi anni ha dato se stesso nella Protezione Civile del- la Sezione A.N.A. di Firenze. Il nostro Sergio ha una straordinaria vitalità l’anima che in momenti difficili del Gruppo riesce con i suoi stimoli a riportare serenità e voglia di con- tinuare. La festa è ben riuscita – Siamo contenti per Sergio, perché giungere a questa considerevole età, è un privilegio ri- servato a pochi – Pertanto al caro festeg- giato auguroni ancora tanti anni sereni in- invitato il novantatreenne Ignazio Lam- una rappresentanza del Gruppo ha con- sieme a noi. Il gruppo lo ringrazia e gli è gra- piasi il più Vecio alpino del Gruppo, ma per segnato al medesimo una targa ricordo e to. Alla prossima Sergio. È nostro dovere co- motivi di salute non ha potuto essere pre- portato il nostro saluto di una vita serena municare che nello stesso giorno avevamo sente, perciò in data mercoledì 19 ottobre e piena di gioia. 13 LA NOSTRAPENNA
Intitolazione di una piazza al beato DON GNOCCHI I l 25 Ottobre scorso, nei pressi del Centro di Riabilitazione a Lui inti- tolato, si è svolta una cerimonia per la dedica di una piazza per ri- cordarne ancora di più la fulgida figura e le Sue grandi azioni a be- neficio di tutti i bisognosi e gli Alpini per questo sono sempre in prima fila. Il Vessillo della Sezione di Firenze era naturalmente presente con la scorta del Consigliere Luigi PURICELLI. La redazione A TUTTI I SOCI ANA E LORO FAMILIARI VERRÀ APPLICATO UNO SCONTO DEL 10% SU OGNI TIPO DI PRESTAZIONE
IL GIARDINO degli Alpini I l 5 novembre u.s. su iniziativa del Comune e del Gruppo Alpini di Poggio a Caiano/Carmignano, è stato inaugurato il GIAR- DINO DEGLI ALPINI in località Comeana. Dopo l’alzabandiera e la svelatura della targa, si è proceduto alla piantumazione di numerose piante donate dal Gruppo Alpini di Siena, presente alla manifestazione, unitamente al Vessillo della Sezione di Firenze scortato dal Consigliere Carlo BIZZARRI. La Redazione I cimeli LA DONAZIONE di Luigi Poli al nostro museo L UIGI POLI, Generale di Corpo d’Armata, è stato il pri- mo Alpino a fregiarsi della quarta stella e al termine del servizio è stato eletto Senatore della Repubbli- ca; lo vediamo nella foto risalente agli anni ‘80 in compa- gnia dell’allora Presidente sezionale Pierluigi CALDINI. Aveva la residenza a Firenze e poco tempo fa gli eredi ci han- no fatto omaggio di molti cimeli, taluni importanti tra cui la Medaglia di Cavaliere di Gran Croce e la sciabola; tutto quanto andrà ad arricchire il nostro museo. Luigi Puricelli 15 LA NOSTRAPENNA
Una mostra DAL GRUPPO ALPINI SIENA nel ricordo del Generale Martini I l GRUPPO ALPINI DI SIENA in associa- zione con le locali UNUCI e NASTRO AZ- ZURRO hanno in fase di allestimento presso l’Archivio di Stato in Siena, una mo- stra di cimeli dedicata al generale Ettore MARTINI. La Redazione 16 LA NOSTRAPENNA
Ad Assisi DAL GRUPPO ALPINI UMBRIA nel ricordo dell’attentato a Nassirya I l 13 novembre il Gruppo ALPINI UM- BRIA è stato presente a Santa Maria degli Angeli di Assisi per la cerimonia a ricordo dell’attentato di Nassirya prece- dentemente per la commemorazione del 4 novembre ed inoltre presenti ancora a Torre Sabina, presenti anche militari po- lacchi, per la consegna di una piastrina e di una gavetta. Per ricordare i Caduti con la presenza ed i fatti, non solo a parole. Il Gruppo Umbria 17 LA NOSTRAPENNA
Il CHIANTI e le DOLOMITI del Maggiore Ettore Martini C’ è un legame che collega le dolci colline chiantigiane piene di Il Maggiore paesaggio rurale toscano e anti- Ettore Martini chi borghi con il cuore del paesaggio dolo- mitico ricco di aspre pareti, guglie e campanili di roccia; da una parte abbiamo il calcare spaccato dalle radici del sangiovese che arrivano in profondità nel galestro sili- ceo , dall’altra un altro tipo di calcare, quello della roccia Dolomite costituita da un car- bonato doppio di calcio e magnesio che la sera spesso tinge di rosso tutto il paesaggio, sviluppando quel fenomeno un po’ miste- rioso che la popolazione ladina ha chiamato nella loro lingua con il termine “enrosadira”, in italiano “ arrosamento”. Questo legame che unisce il Chianti alle Dolomiti è dato dalla persona del Maggiore degli Alpini poi Generale, Ettore Martini che, nato a Mace- rata Feltria nel Montefeltro visse a Siena so- prattutto a Castellina in Chianti e operò durante la Grande Guerra nel fronte bellico dolomitico di Passo Falzarego e di Valparola. A Castellina in Chianti, dove il Generale in questione morì nel 1941 è stato fatto un monumento e periodicamente la sezione ANA di Firenze celebra l’anniversario della morte con una semplice ma toccante ceri- monia. Tutti noi alpini conosciamo il Lagazuoi e tutti abbiamo ammirato dall’omonimo rifugio il superbo colpo d’occhio dolomitico con le cime vicine delle Tofane, del Fanis, il Castel- letto, Sasso di Stria, Averau, Col di Lana, la val Costeana e la val Travenanzes e quelle un po’ più lontane come la Marmolada, la Croda del Lago, Il Pelmo, l’Antelao, il Civetta ecc.. Siamo arrivati in cima al Lagazuoi con la ve- loce funivia da passo Falzarego o a piedi in militare. Fu combattuto alle alte quote da il terreno più strategico e di qua e di là dalle due o più ore percorrendo i sentieri di posizioni che hanno dell’impossibile in un linee del fronte bellico, uomini di pianura e guerra con veduta sulla Cengia Martini e per tipo di lotta caratterizzata soprattutto da di montagna furono uniti in un gioco cru- ultimo all’interno della Galleria degli Alpini esplosioni di mine e contromine, isolati con dele che richiese sacrifici impossibili da nar- che ci porta in vetta e sembra impossibile il proprio destino, mentre il gelo, le tormente rare e soprattutto vittime. che quassù e nei dintorni, in questo pae- e le valanghe decimavano i soldati più dei Il Maggiore Martini visse a pieno questo pe- saggio che ha dello stupendo, si sia com- colpi del nemico. Gli alpini rocciatori attrez- riodo come comandante del battaglione Val battuta per due anni una guerra, come tutte zarono le pareti dolomitiche e furono sca- Chisone, un battaglione composto quasi in- le guerre, dura, spietata e disumana. Le Do- vate chilometri e chilometri di gallerie, gli teramente da duri alpini piemontesi di reli- lomiti più di cento anni fa furono fortificate uomini diventarono soldati-talpa trascor- gione valdese e anche per questo chiamati e divennero baluardo di difesa da parte au- rendo mesi e stagioni là dove nessun civile si “Diavoli rossi”. Nell’ottobre 1915 fu occupata striaca e l’alpinismo con la tecnica di pro- sarebbe sognato di sostare un giorno in una cengia sulla parete a picco del Lagazuoi gressione in roccia strumento di tattica tempo di pace. L’ambiente più ostile diventò la cui etimologia deriva da un piccolo la- 18 LA NOSTRAPENNA
ghetto nella valle sottostante, fu subito Qualche anno fa abbiamo ricordato i cento davanti alle enormi sacrifici compiuti dagli chiaro che la cengia occupata avrebbe rap- anni dalla fine della Grande Guerra. La pa- alpini del Maggiore Martini e da altri soldati presentato una validissima postazione in rola d’ordine è stata “Per non dimenticare” e preposti alla costruzione di nuovi passaggi quota e una spina nel fianco per gli austriaci non dobbiamo assolutamente dimenticare, per trasportare materiale da guerra e di so- che presidiavano il sottostante Sasso di Stria. in primis l’orrore della guerra perché ciò non pravvivenza, e permettere l’avvicenda- Sulla cengia e sul sentiero di accesso si apri- possa più accadere, poi il sacrificio di tutti mento delle truppe. Percorrere questi luoghi vano rientranze naturali della roccia che, al- coloro che l’hanno combattuta su queste dolomitici , come sul Pasubio, sul Carso, sul largate e rese più agevoli dagli alpini, cime e altrove. Nella zona di passo Falsarego Grappa e sull’Adamello mettiamo benissimo offrirono ripari dal fuoco nemico e dalle qualche tempo fa, in virtù dell’ enorme la- a fuoco l’abnegazione, l’eroismo, l’arte di ar- asprezze del clima, alloggiamenti per gli uo- voro fatto dagli alpini dell’ANA insieme ad rangiarsi e le atroci difficoltà che quelle vi- mini e depositi di materiali. Attestarsi per altri volontari, sono stati prima recuperati cende hanno chiesto. due anni fino al ripiegamento dovuto alla poi manutenzionati e resi fruibili anche ai Dalla fine della Grande Guerra le Dolomiti rotta di Caporetto su quella cengia colpita meno esperti percorsi e trincee, capanne e hanno ritrovato la pace e la tranquillità; luo- da sopra, di fianco, dal basso e dalle mine cengie con il merito di aver mantenuto ghi che a guardarli e a viverli toccano il che poi fu chiamata Cengia Martini, fu un in- molto l’autenticità, tramutando tutta la zona cuore ed elevano lo spirito umano, paesaggi ventarsi la vita momento per momento. I ri- in questione in un vero e proprio museo al- da favola, albe luminose e tramonti rosso coveri, i camminamenti coperti e le gallerie l’aperto. L a stessa galleria di mina lunga sangue, praterie verdi che appena scom- furono costruiti prevalentemente di notte e 1100 metri è stata tutta messa in sicurezza parsa la neve diventano di mille tonalità cro- nei giorni di nebbia fitta, di giorno e alla luce ripristinando gli scalini e il cordone metal- matiche. Nelle trincee, negli anfratti e nelle del sole nessun alpino si sarebbe potuto lico e oggi è percorsa da migliaia di escur- buche costruite per ripararsi dalle schegge e muovere con una certa sicurezza sul pianoro sionisti; a questo lavoro di ripristino e dai proiettili, d’estate nascono i fiori e di esposto della cengia sottoposta com’era ad manutenzione fatto negli anni passati credo notte sono tornati a vagare gli elfi, gli gnomi un costante fuoco austriaco. A tutto questo abbiano partecipato anche gli alpini della e le fate delle leggende popolari dolomiti- si aggiungeva un abbigliamento spesso ina- sezione di Fiorenze. che. In questi stessi luoghi però hanno la- deguato, il rifornimento di viveri per lo più Grande appassionato di montagna ho per- sciato la vita migliaia e migliaia di soldati di irregolare , le condizioni igieniche precarie corso molte volte con il CAI questi sentieri, lingue, culture razze e religioni diverse ma ma, soprattutto, il costante terrore del fuoco gallerie, trincee e quando ho incontrato accomunati dallo stesso dolore, dalla me- dei cecchini sempre ben appostati. La co- escursionisti giovani e spensierati che am- moria costante della propria casa dove struzione poi della galleria di sviluppo per miravano con voluttà i panorami mozzafiato ognuno ha sperato di ritornare . Il Signore collocare la mina sotto l’anticima dei Laga- a pochi passi da un rifugio che considero il delle Cime li ha accolti tutti indistintamente zuoi fu veramente un capolavoro di inge- più panoramico delle Dolomiti e molto ac- e noi Alpini abbiamo il dovere di ricordare. gneria cogliente, la mia mente si è sempre fermata Vannetto Vannini 19 LA NOSTRAPENNA
Un fiore nel giardino di Dio LA STELLA ALPINA DI Stefano Pavesi suti là dove la vita era impossibile, dove l’umanità era precipitata nel baratro, dove l’uomo ha mostrato tutta la sua crudeltà…è Era sull’altare della Basilica di San France- in questi tremendi luoghi che Loro sono fio- sco a Assisi durante la Santa Messa. Una riti ed hanno dato il meglio, hanno portato Stella Alpina molto particolare. la Luce dove c’erano soltanto tenebre, Pubblichiamo con piacere la sua storia, in- hanno ridato speranza a molte altre per- viataci da chi la ideata e realizzata nel 2018 sone là dove c’erano solo morte e dispera- ovvero Stefano Pavesi, Capogruppo zione, sul fronte di guerra, nei gulag o nei del Gruppo Alpini di Olgiate Olona (Se- campi di concentramento. Alcuni di loro, zione di Varese). quelli sopravvissuti agli eventi bellici, hanno continuato la loro vita al fianco dei più de- C ome Gruppo Alpini di Olgiate boli, degli orfani, degli ammalati… Olona (Sezione di Varese) eravamo In questo fiore sono contenuti tutti i valori già in possesso di tre reliquie: San che da 150 anni noi penne nere andiamo Maurizio, Beato don Carlo Gnocchi e Beato promuovendo, sono qui rappresentati i sa- don Secondo Pollo ottenute alcuni anni crifici di tutti gli alpini che hanno bruciato la prima. Dovevo trovare la soluzione ideale propria vita per il bene della patria, della per poterle raccogliere. La stella alpina si nostra gente e in questi anni anche delle prestava benissimo a questo scopo. Ho così popolazioni di terre straniere. Vi sono rac- costruito questo reliquiario con la promessa chiuse tutte le nostre fatiche, il sangue ver- di recupere gli altri due beati alpini (sono an- sato e il tempo donato, è il nostro grande dato oltre le mie aspettative perché ho ri- cuore che continua a pulsare per arrivare cevuto altre due importanti reliquie). della Santa Messa per il Raduno del 4° Rag- ovunque ce ne sia bisogno. Quest’anno c’è stata la svolta! Ero nei pressi gruppamento Alpini. In questo fiore dimorano uomini da ammi- di Milano per lavoro e a fine giornata ho de- Al suo interno ospita le seguenti reliquie: rare, da portare nel cuore, uomini ai quali af- ciso di passare a trovare Don Carlo Gnocchi fidarsi, uomini che ci indicano il sentiero da nel suo Santuario. Proprio qui sono venuto • San Maurizio, patrono degli alpini percorrere… insieme formano una vera e a conoscenza dell’iniziativa “In cammino con • San Giovanni XXIII patrono propria “cordata” verso la Vetta del Paradiso. gli Alpini di Dio” che in primavera avrebbe dell’esercito italiano Questa Stella Alpina è davvero un “fiore” del toccato i luoghi dove i nostri Beati alpini • Beato Fratel Luigi Bordino Giardino di Dio. avevano operato e vissuto. Ho partecipato • Beato don Carlo Gnocchi Grazie mille, grazie davvero di cuore per personalmente a questo evento e grazie a • Beato Teresio Olivelli avermi dato la possibilità di poter esporre questo percorso ho conosciuto le persone • Beato don Secondo Pollo questo mio progetto, questa Stella Alpina “giuste” che, visionando la Stella Alpina che • al centro si trova la reliquia che noi Alpini di Olgiate Olona siamo fieri ed ho sempre portato con me, sono rimaste della Santa Croce. orgogliosi di possedere e custodire, un so- entusiaste e hanno deciso di aiutarmi a rea- gno che la Provvidenza mi ha aiutato a rea- lizzare questo mio progetto. Sono accaduti Ho realizzato una stella alpina per custodire lizzare e completare proprio in questi 150 fatti davvero sorprendenti dove secondo tutte queste reliquie per due motivi. anni di storia, in questi 150 anni di gloria! me la Provvidenza ha giocato un ruolo fon- Primo perché rappresenta al meglio le no- Grazie!!! damentale, non posso chiamarle coinci- stre amate montagne, luoghi denze…e l’ultimo tassello l’ho ritirato diret- bellissimi dove il superfluo PS – Il quadretto della foto a tamente nel Palazzo Apostolico in Vaticano. non conta, luoghi di medita- fianco è stato donato alle varie Concludere questa mia ricerca nella Culla zione, di fatica ma anche di autorità civili, religiose e al Presi- della Cristianità è stata davvero un’emozione tante soddisfazioni: la monta- dente Nazionale dell’ A.N.A., Se- unica!!! gna è “palestra di vita”. bastiano Favero, presenti al Ra- Posso tranquillamente affermare che questi Secondo motivo: la stella al- duno del IV Raggruppamento. Uomini “hanno voluto” ritrovarsi! pina è un fiore che nasce su Un’ ulteriore copia è stata data al Descrivo ora questa Stella Alpina. Riporto terreni impervi dove vivere di- Custode del Sacro Convento di As- esattamente quanto ho letto nella Basilica venta difficile, dove tutto di- sisi, Fra’ Marco, che lo ha conse- Superiore di Assisi il 17 settembre 2022 venta estremo, in alta monta- gnato personalmente al Santo (guarda caso il giorno nel quale San Fran- gna la vita è davvero dura…Questi grandi Padre Francesco qualche giorno dopo in vi- cesco ha ricevuto le stimmate) in occasione uomini sono come molte stelle alpine, vis- sita ad Assisi. 20 LA NOSTRAPENNA
A ricordo dell’alpino PIETRO MORANDI P ietro (all’anagrafe Pietrino) nasce a armi in vista dell’invio dell’Armata Italiana in quartier generale, dei locali adibiti ai co- Pietrapiana il 27 novembre 1922, se- Russia (ARMIR) e date le sue abilità come mandi, dell’infermeria, dei magazzini e degli condo figlio di Cesare Morandi e Ida meccanico viene inquadrato nel Corpo Al- attendamenti per la truppa. La 2° compa- Torniai. Il padre è un taglialegna mentre la pino del Genio Militare, 4° Reggimento, 1° gnia di Pietro si occupa del riallacciamento madre si occupa dei figli: Vanna, la figlia più Battaglione artieri, 2° Compagnia, di stanza di ponti, passerelle e strade interrotte a nord grande nata un anno prima e Brunero classe a Laives in provincia di Bolzano. ovest della città. 1928, il fratello più piccolo. A Reggello Pietro Sei mesi dopo, nel luglio del 1942, in vista Ma poco più di un mese dopo, mercoledì 26 frequenta le scuole elementari e raggiunge della mobilitazione, i reparti del Corpo d’Ar- Agosto, viene ordinato il trasferimento di il diploma di quinta. mata del Genio Alpino vengono dislocati tra tutti i reparti del Genio Alpino a Woroschi- Poco più che sedicenne si trasferisce presso Trento, Bolzano e Verona; Pietro con il 1° Bat- lowgrad (Luhans’k), 100 km più a nord-est: una sorella della madre a Roma dove viene taglione si trova a Villafranca Veronese. 4 marce consecutive da 25 km ciascuna, co- preso a lavorare in una autofficina, specia- Domenica 19 Luglio 1942 il convoglio ferro- sicché Il 30 agosto alle ore 6 il 1° scaglione lizzandosi come meccanico tornitore ed im- viario con a bordo il 1° Battaglione Artieri con la 2°Compagnia di Pietro arriva a desti- parando a guidare la motocicletta. parte da Villafranca e il 20 Luglio intorno alle nazione. L’esperienza romana dura un paio d’anni, poi 14 effettua al Brennero l’ultima sosta in ter- La permanenza del Battaglione a Woroschi- Pietro torna nella casa di famiglia a Pietra- ritorio italiano. Il Battaglione si compone di lowgrad è di nuovo di breve durata, il 10 set- piana fregiandosi del soprannome con cui circa 750 uomini, ogni compagnia di circa tembre infatti il comdandante Ten. Col. la gente del paese lo chiamava “il romano”. 250 soldati: dell’intera compagnia di Pietro Gnecchi porta l’ordine di trasferimento con Nel 1940, in primavera, l’Italia entra in solo in 10 rivedranno il suolo italiano. Il con- destinazione nei dintorni di Rossos, non più guerra; nell’autunno-inverno dello stesso voglio attraversa Austria, Germania, Polonia, in Ucraina quindi ma ufficialmente in Russia, anno Pietro, che ha 18 anni, si arruola nel Bielorussia e l’intera Ucraina fino ad arrivare nell’Oblast di Voronez. I reparti partono a corpo degli Alpini. Terminato l’addestra- nella regione di Donetsk Venerdì 31 Luglio. Il piedi sabato 12 settembre 1942 verso Pod- mento, nell’Aprile 1941, viene lasciato in 1° Battaglione, proseguendo poi a piedi per gornji dove giungono dopo cinque giorni e congedo provvisorio in attesa di incarichi e 24 km a partire dalla città di Gorlovka, rag- circa 200 km. Sarà questa la loro sistema- rientra così in Toscana. giunge la località di Junokomunarivsk’s zione definitiva: il Battaglione e tutto il corpo Il 31 Gennaio del 1942 arriva la chiamata alle dove comincia subito la sistemazione del d’Armata non si spingeranno mai più oltre 21 LA NOSTRAPENNA
in terra sovietica, da quella posizione po- tiche. Gli alpini resistono per un mese intero, bekistan, a circa 2.400 km di distanza, dove tranno solo tornare indietro 4 mesi dopo. mentre la tenaglia si sta chiudendo alle loro arriva 3 giorni dopo, compiendo una breve Per tutto il mese di settembre fino alla fine di spalle: pur consapevoli di star finendo in sosta a circa metà strada nel lager n.29 di Ottobre la 2° Compagnia di Pietro è impie- trappola, gli uomini tengono la posizione. Patka-Aral. gata inizialmente nella sistemazione delle Alla fine, il 16 gennaio, quando ormai la All’arrivo a Kokand Pietro ha febbre già da 20 baracche della truppa, poi nel riadegua- sacca si è chiusa dietro di loro, anche a agli giorni, gonfiori alle gambe e in volto, forte mento dell’ospedale di Rossos e nell’ap- alpini è concessa la ritirata. diarrea e dolore al fianco destro dove il pol- provvigionamento di legna e materiali per Il 1°Battaglione e la 2° compagnia di Pietro mone sta cominciando a collassare a causa l’inverno. Durante questo periodo, i soldati dopo aver combattuto per mantenere il più di una tubercolosi contratta chissà quanto russi imbastiscono qualche sortita offensiva, possibile il controllo della città di Rossos, tempo prima. Le sue condizioni vengono a i partigiani da dietro le linee organizzano sede del quartier generale del Corpo d’Ar- questo punto monitorate giornalmente, la sporadiche azioni di sabotaggio, ma nel mata Alpino, ripiegano verso nord-est sulla temperatura corporea misurata mattina e complesso la stabilità del fronte e la sicu- strada per Olikovatka. Durante la ritirata Pie- sera: a quanto risulta dalla cartella clinica rezza del contingente non viene realmente tro così come tanti altri abbandona presso la sono tentate alcune cure, sebbene inutili in minacciata. Il 5 Ottobre arriva in visita a Pod- città di Podgornoe ogni equipaggiamento assenza di antibiotici. Dal giorno dopo il suo gornji il segretario del partito fascista, il gio- superfluo che potesse rallentarlo in quella arrivo, il 7 gennaio, il suo stato è definito già vane Vidussoni, accompagnato dal che tutti sapevano ormai sarebbe stata una grave dal medico di guardia, mentre col pas- Comandante dell’ARMIR, Gen. Gariboldi, nel- disperata corsa contro il tempo. La piastrina sare dei giorni il cuore rallenta inesorabil- l’ambito di una visita generale all’armata per che si trovava sul suo zaino fu ritrovata sol- mente il suo battito, il polmone destro perde ispezionare e incoraggiare le truppe por- tanto nel novembre 1997 all’interno di una completamente la sua funzionalità e mentre tando il saluto del Duce e doni dalla Madre- fossa comune con i resti dei caduti nella bat- cede anche il sinistro subentrano ulteriori patria. Le riprese dell’Istituto Luce, da taglia di Podgornoe, in buona parte soldati complicazioni. Pietro combatte la sua ultima proiettare poi nei cinematografi in Italia, im- della Divisione alpina Tridentina e dei reparti battaglia per altri 48 giorni con la tempra e il mortalano questo momento in cui il riflet- di supporto. Il ritrovamento della piastrina fisico di un ragazzo di vent’anni della ruvida tore della storia ha consegnato le migliori, fece pensare che il corpo di Pietro giacesse lì campagna toscana ma il 24 febbraio 1944, sebbene fugaci, immagini immortali del 1° insieme ad altri militi noti ed ignoti, ed è il alle 2 del mattino il suo cuore cede. Battaglione artieri e delle sue compagnie. motivo per cui esiste questa tomba: una Il suo corpo venne sepolto nel cimitero mi- I documenti ufficiali risultano irreperibili manciata tra quei resti è stata simbolica- litare russo di Kokand, una croce di legno dalla fine di Ottobre ’42 in poi; tutti i registri mente traslata nel 1998 nella sua terra natale. sopra il cumulo di terra indicava la sua sono andati perduti durante la ritirata: cosa Pietro in realtà era caduto nelle mani dei tomba. accadde negli ultimi 2 mesi del 1942 e nel russi tra il 16 e il 17 gennaio 1943 in una Lo scorrere del tempo per Pietro si è fermato gennaio 1943 può solo essere ricostruito e zona tra Podgornoe e Olikovatka. all’età di 21 anni consegnandolo alla me- in nessun modo potremo sapere con cer- Da prigioniero di guerra Pietro scompare moria non più come “il romano”, ma come tezza come operò il 1° Battaglione e la 2° nella steppa russa inghiottito dalla neve e in- “l’alpino”, per sempre. compagnia di Pietro. quadrato dentro ad una massa enorme di di- La verità su tutti i prigionieri di guerra in Rus- Il 12 settembre, proprio mentre il Corpo sperati, sempre con la stessa divisa, scortati sia, cominciò a venire alla luce solo nel d’Armata Alpino era in viaggio per Rossos, lentamente all’interno dell’Unione Sovietica 1992 con la desecretazione degli archivi mi- Stalin programmava con i suoi generali da un pugno di soldati russi male armati, ca- litari sovietici. Fino ad allora nessuno in Italia l’operazione “Urano” di riconquista della ricati sui treni, costretti a marce forzate a -30°, sapeva quale fine avessero fatto circa 44.000 sponda sinistra del Don e la disintegrazione a soste e smistamenti in campi di prigionia uomini, o per meglio dire ragazzi, partiti per del fronte occidentale tedesco e dei suoi al- dalle condizioni disumane, in assenza totale la Russia nel luglio 1942, fatti prigionieri leati con l’obiettivo di accerchiare a sud le di cibo. Pochissimi ce la fanno, incalcolabile quello stesso inverno e mai più tornati. truppe tedesche assedianti Stalingrado. il numero di morti, decine di migliaia, ma La verità su Pietro in parte si completa oggi, L’operazione si scatena il 19 Novembre, i tra questi non c’è Pietro. a 100 anni dalla sua nascita. russi travolgono l’armata rumena a sud del- Pietro sopravvive e ricompare nei registri l’ARMIR ed effettivamente accerchiano i te- della burocrazia sovietica il 1 settembre Lorenzo, pronipote deschi. Il 16 dicembre ha il via l’operazione 1943, nel lager n.68 di Shagolsk, al confine Firenze 27/11/2022 “Piccolo Saturno”, indirizzata contro italiani col Kazakhstan; ha percorso chissà come e ungheresi. Lo squilibrio di forze è pauroso 1.800 km in 8 mesi dal luogo della sua cat- non solo negli uomini ma soprattutto negli tura. A Shagolsk Pietro Morandi viene regi- armamenti; in particolare i russi schierano strato con dovizia di particolari, viene aperto RINGRAZIAMENTI 754 carri armati, gli italiani nemmeno 50. Il un fascicolo a suo nome dove sono riportate fronte cede quasi immediatamente e si di- le sue generalità; nell’ultima pagina, in fondo, • U.N.I.R.R. vide in due, i russi penetrano aldilà del Don Pietro lo firma per conoscenza, la firma è • Archivio dell’Ufficio Storico e procedono rapidamente ad accerchiare piccola, ma la mano è ferma, si potrebbe della Difesa l’armata italiana. Mentre i reparti di fanteria dire determinata a sopravvivere ancora un • Associazione “Memoriali di guerra” si ritirano aprendosi faticosamente la strada po’. In realtà Pietro è malato, già da febbraio di Mosca tra le ancora non consolidate colonne russe ha contratto il tifo, è fortemente denutrito, i • Centro studi A.N.A. agli alpini viene ordinato di tenere la posi- polmoni sono compromessi, il cuore affati- • Onorcaduti zione, di difendere la riva del Don e coprire cato. Dal 3 gennaio 1944 viene trasferito al- • Un grazie speciale a Irma Oboladze il ripiegamento rallentando le truppe sovie- l’Ospedale speciale n.4564 a Kokand, in Uz- 22 LA NOSTRAPENNA
ANAGRAFE della Sezione 2022 /2° semestre Alpino Renzo NENCINI Gruppo di Vaiano Alpini Alpino Luigi SOVERCHIA Alpino Silvano MONCINI Gruppo di Pistoia Gruppo di Pistoia AlpinoOsvaldo BARTOLOMEI Gruppo di Abetone andati AlpinoCarluccio CECCARELLI Gruppo di Cutigliano AlpinoAldo VILLANI Gruppo di Cutigliano avanti... AlpinoSergio BUGELLI Gruppo di Cutigliano AlpinoGiovanni FERRARI Gruppo di Cutigliano AlpinoAngelo LENZINI Gruppo di Cutigliano AlpinoDino SICHI Gruppo di Cutigliano Alpino Giuseppe GALEOTTI Gruppo di Borgo San Lorenzo Alpino Giovanni COPPINI Gruppo di Pistoia Alpino Romano BERNARDINI Gruppo di Cutigliano NELLE FAMIGLIE Giovanna MELANI moglie dell’Alpino Luigi BINI Gruppo di Montale La moglie dell’Alpino Vanni LANDINI Gruppo di Montale Bruno BOSI padre dell’Aggregato Primo BOSI Sindaco di Vaiano Gruppo di Vaiano La moglie dell’Alpino Valerio VIGNOLINI Gruppo di Montale La mamma del’Alpino Lorenzo PASQUINI Gruppo di Firenze La moglie dell’Alpino Valerio VIGNOLINI Gruppo di Montale Il nipote ANDREA dell’Alpino Romano BRACCIALINI Gruppo di Pistoia La moglie dell’Alpino Fabio VANNUCCI Gruppo di Montale AMICI E AGGREGATI L’Amico Roberto MEONI Gruppo di Montale L’Amico Valerio BACCI Gruppo di Cutigliano Semestrale della Sezione di Firenze L’Aggregato Fiorenzo BIONDI Gruppo di Cutigliano L’Aggregato Osvaldo SEGHI Gruppo di Cutigliano dell’Associazione Nazionale Alpini L’Amico Roberto MEONI Gruppo di Montale Via Jacopo da Diacceto, 3C - 50123 Firenze Telefono e Fax 055-287341 e-mail: firenze@ana.it Direttore responsabile: Francesco Rossi Comitato di redazione: Piero Ferrari (coordinatore), Gianfranco Pratesi, Luigi Puricelli, Daniele Tigli Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 2519 del 25.9.1975 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% Firenze 23 LA NOSTRAPENNA
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