Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze

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Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
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Il 4°raggruppamento
nella città serafica
M
              i piacciono le montagne per-             DI   Alessandro Billotta                    ma ora il passo non può essere più quello
              ché quando arrivi in vetta hai                                                       del mulo, ma è necessario correre. Ma tra al-
              ben chiare due cose; attorno a                                                       pinità e francescanesimo ci sono più simili-
te ci saranno sempre altre vette più alte e     celebrazioni tenute in Assisi l’annuncio           tudini che divergenze e così l’intesa è stata
difficili e per quanto stanco tu possa essere   viene accolto con gioia ed euforia da tutti gli    immediata.
devi ancora avere le forze per scendere. E il   interessati con in testa l’amministrazione         Mai dire mai però, l’ultima avversità, che poi
Raduno del 4° Raggruppamento in Assisi è        Comunale che ha voluto fortemente la ma-           si rivelerà una vera e propria ancora di sal-
stata proprio una bella montagna, iniziata      nifestazione. L’improvviso “maltempo”, (leggi      vezza, si è avuta con la presenza del Santo
con l’avvicinamento, ossia la candidatura,      COVID ) costringe ad una lunga sosta du-           Padre in Assisi nei giorni previsti del 23/25,
nel 2018, con l’unanime assenso di tutte le     rante la quale gli Alpini della Sezione di Fi-     costringendo un rapido spostamento al
Sezioni ANA del Centrosud e la conse-           renze si sono distinti per l’aiuto alle popo-      16/18 settembre. Senza questo sposta-
guente approvazione da parte del C.D.N.         lazioni.                                           mento avremmo ancora dovuto rimandare
nel novembre 2019.                              Finalmente a febbraio 2022 ritorna il “se-         il Raduno a causa delle elezioni politiche.
La mattina del 4 novembre a margine delle       reno “e si riprende l’attività organizzativa,      La tre giorni da poco conclusa ha visto una
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folla di Alpini invadere pacificamente la        pino in Europa“ e la mostra storica allestita    se la mattina li abbiamo incontrati per co-
    città serafica per un Raduno che resterà         grazie al Comando delle Truppe Alpine in         noscerne le attività gentilmente docu-
    nella memoria di tutti per le emozioni che       occasione del 150° della Fondazione del          mentate dagli insegnanti e per lasciarvi
    ha saputo suscitare.                             Corpo degli Alpini. Lo scenario è stato il       una donazione, la sera numerosi alpini
    Venerdi 16 settembre l’apertura della ma-        Palazzo del Capitano del Perdono in Santa        hanno voluto proseguire questo dialogo
    nifestazione è all’insegna della cultura e       Maria degli Angeli a fianco della Basilica.      assistendo allo spettacolo teatrale dei ra-
    della solidarietà:                               Per il perdurare dell’emergenza sanitaria,       gazzi del Serafico “Il Sogno”.
    particolare attenzione è stata dedicata alla     in un luogo dove la più stretta osservanza       Doveroso è stato l’omaggio al Common-
    scelta delle mostre e dei loro temi non po-      delle norme sanitarie e di sicurezza è fon-      wealth War Cemetery in località Rivo-
    tendo dimenticare essere ospiti della Città      damentale, solo una ristretta delegazione        torto. Un po’ di sana baldoria ha chiuso
    della Pace. Ecco quindi la mostra “Inter-        di Alpini ha potuto recarsi all’Istituto Sera-   questa prima giornata.
    nati Militari italiani” a cura A.N.E.I. di Pe-   fico. Questa struttura di Eccellenza è un        Il sabato l’arrivo del LABARO scortato dal
    rugia nella stupenda Sala delle Logge nel        Ente Ecclesiastico senza scopo di lucro,         Presidente, dai Vicepresidenti e dall’intero
    centralissimo Palazzo dei Priori nella           che promuove e svolge attività riabilita-        Consiglio Nazionale, che successivamente
    Piazza centrale di Assisi.                       tiva, psicoeducativa e assistenza socio sa-      ha trascorso la mattinata di lavoro nella
    Nel pomeriggio sono inaugurate altre due         nitaria per bambini e giovani adulti con         splendida Sala della Conciliazione nel Pa-
    mostre: “Voci sepolte nell’Oblio della           disabilità fisiche e sensoriali aiutandoli a     lazzo Comunale di Assisi. Tutti presenti in
    Memoria” (Internati Militari 1943/45 ) a         trovare una propria forma di autosuffi-          prima mattina alla Cerimonia dell’Alza-
    cura A.N.R.P Treviglio, Redazione de “L’Al-      cienza e realizzazione in quanto persone. E      bandiera e deposizione di Corona presso

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    LA NOSTRAPENNA
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Sebastiano Favero,                                Stefania Proietti,                                Francesco Rossi,
  Presidente nazionale Ana                          Sindaco di Assisi                                 Presidente Sezione di Firenze

il monumento ai Caduti di Assisi; la Fanfara      completamente distrutto dal terribile si-
Abruzzo ha assicurato il doveroso accom-          sma del 2016 dove l’Associazione Nazio-
pagnamento musicale. Sono state ricor-            nale Alpini è in prima linea nel sostegno a
                                                                                                        LA PRECISAZIONE
date le tre medaglie d’oro VM della               questa popolazione, ieri con i soccorsi di-
Sezione di Firenze, organizzatrice del-
l’evento e i due fratelli Canonichetti, nati
ad Assisi ed inquadrati nell’8° Alpini, gua-
                                                  retti e immediati e oggi, dopo aver vinto
                                                  una battaglia con la burocrazia, con la rea-
                                                  lizzazione di un centro per l’aggregazione
                                                                                                        Q       uesto articolo era stato
                                                                                                                scritto perché fosse pubbli-
                                                                                                        cato su L’ALPINO, il mensile della
dagnatisi entrambi la Medaglia d’argento          della comunità e il rilancio economico del            Sede Nazionale, ma nello stesso
VM in terra di Russia.                            territorio. Seguono il Gonfalone del co-              giorno dell’invio, siamo venuti a co-
La Sala della Conciliazione, che preceden-        mune di Assisi, decorato con Medaglia                 noscenza che era già stato pubbli-
temente ha ospitato la Riunione del Con-          d’Oro al Valor Civile e scortato dal Sindaco          cato il numero di ottobre. Dispiace
siglio Nazionale, è stata teatro degli            Dott. Ing. Stefania PROIETTI, Presidente              in particolare a questa Redazione
incontri istituzionali. Nel pomeriggio            della Provincia di Perugia (vero simbolo di           perché Alessandro BILLOTTA si me-
prima le suggestioni degli Sbandieratori di       questa Adunata che ha voluto fortemente               ritava che i suoi pensieri fossero
Assisi in Piazza santa Chiara e successiva-       in prima persona ) e da rappresentanze                letti su scala nazionale, in quanto
mente la Santa Messa celebrata nella Ba-          del Consiglio dei tecnici comunali senza              se la manifestazione di Assisi è riu-
silica Superiore di San Francesco e officiata     la cui collaborazione piena, poco si sa-              scita molto bene, lo si deve a lui, al
dal Custode del Sacro Convento Padre              rebbe potuto fare. A seguire le associa-              Presidente sezionale Francesco
Marco MORONI.                                     zioni del territorio, altri valenti collabora-        ROSSI, con i suoi Consiglieri, ai Capi
E mentre le Autorità si gustavano la cena         tori, Calendimaggio, Sbandieratori, i Priori          Gruppo umbri Giampiero PETRELLI
preparata dagli allievi de locale Istituto Al-    del Piatto di Sant’Antonio e le meravigliose          e Francesco STRINATI con tutti i
berghiero, servita nella storica Sala delle       pro Loco di santa Maria degli Angeli, Rivo-           loro iscritti.
Volte gli Alpini hanno potuto scegliere tra       torto, Tordandrea e Torchiagina                                              La redazione
3 concerti di cori e fanfare.                     Molto importante una numerosa presenza
Nell’Abbazia di San Pietro i cori ANA “Su         dei ragazzi dei campi scuola ANA, che vo-
insieme” e “Malga Roma” hanno duet-               lontariamente hanno voluto partecipare,
tato nella magica atmosfera di un luogo           sintomo che molto di positivo è stato
dall’acustica unica. Ma tutto il territorio del   fatto.
comune è stato coinvolto; la Fanfara              Ed ecco il Labaro dell’Associazione Nazio-
Abruzzo si è esibita sia nella frazione di        nale Alpini scortato dal Presidente Seba-
Santa Maria degli Angeli che in Rivotorto,        stiano FAVERO, da tutto il Consiglio e da
mentre la frazione Torchiagina ha ospitato        Autorità Militari, seguito dalle numerose
i cori “Marco Bigi” e “Congedati Oro-             Sezioni dei Raggr.ti 1°, 2° e 3° che hanno
bica” diretta da don Bruno Pontalto. Tutto        voluto esserci. Infine il 4° con in testa Sici-
questo non sarebbe stato possibile senza          lia e a seguire Sardegna, Bari Puglia e Basi-
il fondamentale aiuto delle rispettive PRO        licata, Napoli Campania Calabria, col
LOCO con le quali si è subito stabilito un        pensiero ai festeggiamenti del 15 0ttobre,
rapporto di collaborazione e amicizia.            Abruzzo con la sua fanfara, Marche, Molise        la sfilata e sul palco allestito al termine
Ed eccoci domenica mattina; le vette dei          e le toscane Alpi Apuane e Pisa Lucca Li-         della stessa in Piazza San Francesco le ul-
monti Martani, dalla parte opposta della          vorno.                                            time allocuzioni e il passaggio della stecca
valle umbra si schiariscono mentre il             A chiudere la Sezione di Firenze, organiz-        alla sezione Molise con l’arrivederci a Cam-
monte Subasio già brilla, promettendoci           zatrice della manifestazione forte di 31          pobasso nel 2023.
una bella giornata di sole ed alle ore 9 ,        Gruppi, 2 regioni e 7 province, Arezzo, Fi-       La magia è stata di sfilare tra due ali inin-
puntuale, inizia la sfilata ed è molto signi-     renze, Pistoia, Prato, Siena, Perugia e Terni.    terrotte di assisani, di amici e curiosi da
ficativo che ad aprirla sia la Fanfara “Monti     Gli onnipresenti volontari di Protezione Ci-      tutta l’Umbria e turisti provenienti da tutto
della Laga” di Accumoli, un comune quasi          vile Alpina E la Sanità Alpina hanno chiuso       il mondo.

                                                                                                                                                    3
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A                                                 Incredibilmente
             distanza di sei mesi dalla 93^
             Adunata Nazionale degli Alpini
             svoltasi dal 5 all’8 maggio u.s. a Ri-
    mini il titolo, con tali avverbio ed agget-
    tivo, non può risuonare più che consono
    e significativo.
     INCREDIBILMENTE INCREDIBILE per-
    ché è stata la prima Adunata assegnata
                                                                  INCREDIBILE
    nel 2018 e svoltasi nel 2022; ben quattro                                        DI   Francesco Rossi
    anni di gestazione e di spasmodica attesa
    e pensare che la nostra Sezione era tra le
    candidate per l’assegnazione.                     deve essere, come è sempre stata, unica      INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché
     INCREDIBILMENTE INCREDIBILE per-                 nel suo genere.                              è stata la prima Adunata del nuovo Con-
    ché nei due anni di emergenza Covid               INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché           siglio di Sezione in questo mandato, ma
    quest’Adunata è stata sospesa prima, ri-          è stata la Prima Adunata Nazionale realiz-   soprattutto è stata la prima Adunata del
    mandata poi ed infine ipotizzata in forma         zata con la partecipazione di uno Stato      ns. Presidente,del sottoscritto e crede-
    ridotta ( formula mai definitivamente par-        estero, la Repubblica di San Marino e la     temi, è stata una sensazione incredibil-
    torita per fortuna ); l’Adunata degli Alpini      prima sulla riviera romagnola.               mente incredibile; guidare la Sezione di

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    LA NOSTRAPENNA
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Guerra di tutti i Reparti Alpini dell’Eser-    tagne che si specchia nelle acque di un
                                                cito dall’Arco di Augusto a Piazza Cavour,     lago e che al tempo stesso disegna il pro-
                                                dove poi riunitevi, con un gran numero di      filo di una penna nera con la scritta
                                                Vessilli e Gagliardetti che facevano da co-    “CORPO DEGLI ALPINI “, scelta non casuale
                                                rona a questa storica e significativa ricor-   per simboleggiare l’identità valoriale che
                                                renza.                                         unisce Alpini in armi ed in congedo, sal-
                                                INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché             damente protagonisti di quella che è la
                                                allo stadio Neri hanno suonato il nostro       più importante Associazione d’Arma del
                                                TRENTATRÈ ben trentatrè fanfare dirette        mondo.
                                                nientepopodimeno che dal grande MO-            INCREDIBILMENTE INCREDIBILE anche
                                                GOL e questo è stato uno dei momenti           l’epilogo del dopo sfilata, quando l’ANA si
                                                molto suggestivi che ti fanno venire i bri-    è vista assalita da un’Associazione di fem-
                                                vidi e forse anche una lacrimuccia. Molto      ministe o per meglio dire per la difesa dei
                                                particolare e partecipata è stata la santa     diritti di genere come “ Non una di meno
                                                Messa, sempre allo stadio, celebrata da        o Pride Off “che hanno gridato ai quattro
                                                S.E. Mons. Francesco LAMBIASI, dove una        venti presunti atteggiamenti sessisti e va-
Firenze “ Giuseppe AMATI “ con a fianco         pletora di Sacerdoti si sono prodigati per     rie forme di violenza di genere, nonché di-
l’Alfiere che porta il VESSILLO carico di       portare l’eucarestia ai tanti fedeli che       scriminazioni omolesbobitransfobiche (pa-
medaglie, di tradizioni e di valori che         riempivano tutti gli spalti.                   rola che ho dovuto ricercare nel web ).
sono maturati anno dopo anno nei cento          INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché             Questo è incredibilmente incredibile, non
anni di vita associativa, mi ha veramente       è stata l’Adunata dei 150 anni dalla Costi-    perché gli Alpini siano dei Santi, in quanto
coinvolto in una sensazione incredibil-         tuzione del Corpo degli Alpini che hanno       chi sbaglia deve giustamente pagare, ma
mente incredibile.                              preso vita a Napoli il 15 ottobre 1872 con     è incredibile il credito che su presunte ac-
INCREDIBILMENTE INCREDIBILE avere               un Regio Decreto firmato da Vittorio Ema-      cuse certi esimi giornalisti di più testate e
tra le nostre fila, il centenario di Maresca,   nuele II°. Questo Corpo degli Alpini, che      canali televisivi abbiano criminalizzato
l’ultimo Reduce del Battaglione Sciatori        dopo un secolo e mezzo è tutt’ora ben          un’intera Associazione prodiga e sempre
“MONTE CERVINO “, Osvaldo BARTOLMEI,            inserito nella nostra vita quotidiana e        pronta a sacrificarsi per gli altri. Più volte
che al suo passaggio sotto le tribune ha        sempre presente con attività di aiuto e di     mi avete sentito dire che indossare il Cap-
involontariamente fatto sospendere la           pace alle popolazioni nei tanti momenti di     pello Alpino non è sufficiente per essere
sfilata perché il Ministro della Difesa Lo-     necessità in Italia e nel mondo, costituisce   migliore degli altri, ma è come si porta il
renzo GUERINI e il Presidente Nazionale         una realtà operativa e associativa unica.      Cappello che fa la differenza, sotto deve
Sebastiano FAVERO sono voluti scendere          Per commemorare questo significativo           esserci una testa pensante.
ad abbracciare il nostro Illustre Alpino.       compleanno anche l’Adunata Nazionale           Come poteva questa Adunata Nazionale
INCREDIBILMENTE INCREDIBILE perché              di Rimini ha sposato il simbolo che plasti-    non essere INCREDIBILMENTE INCREDI-
sono state fatte sfilare le 18 Bandiere di      camente simboleggia una catena di mon-         BILE ?

                                                                                                                                                5
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Scalata... no... escursione...
          150 ANNI DEL CORPO
          DEGLI ALPINI

    Q
                uest’anno si è celebrato i 150              DI   Francesco Rossi                 Il Colonnello si è messo a ns. completa di-
                anni della costituzione delle                                                    sposizione per agevolare in tutto e per
                Truppe Alpine e fra le tante ini-                                                tutto la ns. escursione commemorativa.
    ziative è stato organizzato nei mesi di giu-    sato per tutti, anche se con qualche anno    Dopo una visita c/o la Caserma di Sestola,
    gno e luglio la salita di 150 vette in tutta    e qualche chilo in più. Non mi ricordo che   ricevuti come vecchi amici, il Coman-
    Italia per commemorare significativa-           la ns. Sezione abbia mai fatto qualcosa di   dante ci ha concesso di poter usufruire
    mente tale compleanno.                          simile.                                      della strada militare asfaltata per arrivare
    La ns. Sezione ha realizzato martedì 26 lu-     Partiamo dall’inizio: nel mese di giugno     in auto a Pian Cavallaro dove, parcheg-
    glio la salita del Monte Cimone, m. 2165        telefonando a Ceccarelli Giuseppe, Capo-     giati i mezzi anticipatamente registrati, ci
    sul livello del mare, in terra emiliana; è      squadra della Squadra di PC di Cutigliano,   è stato possibile utilizzare per coloro che
    stata una giornata memorabile per la Se-        siamo venuti a conoscenza che tramite        non potevano affrontare l’ascensione, la
    zione di Firenze, fare un’escursione a piedi    suoi particolari contatti avremmo potuto     teleferica militare interna alla montagna
    per salire gli ultimi 300 metri di dislivello   essere ricevuti dal Col. Biron Comandante    che porta nel Laboratorio in vetta al Ci-
    che separano Pian Cavallaro dalla vetta in      della Caserma dell’Aeronautica Militare di   mone e conseguentemente assistere alla
    un contesto commemorativo di tale riso-         Sestola dalla quale dipende l’Osservato-     cerimonia .
    nanza. La colonna di Cappelli Alpini e          rio posto sulla vetta del Cimone (C.A.M.M.   Come se non bastasse quanto aveva già
    Norvegesi che si sviluppava sul sentiero        Centro Aeronautica Militare di Monta-        fatto per noi, il Col. Biron ed alcuni suoi
    di vetta è stato un gradito ritorno al pas-     gna).                                        Dipendenti come li definisce lui stesso

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    LA NOSTRAPENNA
Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
(quanto sono cambiate le Forze Armate!)
       ci ha fatto da guida per la visita all’interno
       del centro/laboratorio di vetta dove dal
       1975 si misura l’ozono stratosferico, dal
       1979 l’anidride carbonica (prima stazione
       in Europa) e dal 2012 il metano in atmo-
       sfera. Dal 2011 è diventata una delle 29
       stazioni all’interno del programma inter-
       nazionale GLOBAL ATMOSPHERE WATCH
       dell’Organizzazione Meteorologica Mon-
       diale.
       Venendo alla commemorazione dei 150
       anni della costituzione del Corpo degli Al-
       pini è stata eseguita con estrema ma si-
       gnificativa semplicità l’accensione di
       fumogeni tricolori mentre veniva into-
       nato l’Inno di Mameli e successivamente
       letta la Preghiera dell’Alpino a ricordo di
       tutti coloro che in guerra ed in pace sono
       Andati Avanti.
       Giornata di grande unione e affratella-
       mento; grazie al Col. Biron ed ai suoi ra-
       gazzi, grazie al Capogruppo del gruppo
       Alpini di Sestola in rappresentanza della
       Sezione di Modena, grazie ai ns. Alpini,
       Aggregati ed Amici degli Alpini, grazie
       alla Squadra sanitaria della ns. Unità di
       Protezione Civile di supporto (non si sa
       mai…..), grazie soprattutto ad aver voluto
       ricordare la nascita delle truppe Alpine
       che dopo 150 anni sono ancora una realtà
       viva e reattiva per le varie esigenze nazio-
       nali ed internazionali. Grazie Giuseppe
       per aver fatto da tramite.

       P.S. Il pranzo alla Trattoria del Lago delle
       Ninfe è stato un completamento socio-cu-
       linario molto gradito.
       ARRIVEDERCI AL COMPLEANNO
       DEI PROSSIMI 200 ANNI.

                                                        7
LA NOSTRAPENNA
Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
L’ultimo eroe
        del “MONTE CERVINO”
        ha raggiunto i suoi compagni
               DI   Piero Ferrari

    D
                 opo poco più di due mesi dalla
                 partecipazione alla sfilata del-
                 l’Adunata Nazionale di Rimini e
    conseguentemente il 20 maggio u.s. aver
    festeggiato a Maresca il centesimo com-
    pleanno, Osvaldo BARTOLMEI, ultimo su-
    perstite del mitico Battaglione Monte Cer-
    vino, ci ha improvvisamente lasciato,
    abbandonandosi nel sonno eterno nella
    braccia della sua amata figlia Rossella.
    Abbiamo perso un Alpino vero, di quella
    razza che ha sofferto veramente tanto per
    le pene personali che di quelle dei compa-
    gni, la maggior parte dei quali sono rima-
    sti nelle steppe gelate di Russia e Ucraina.
    Ho conosciuto Osvaldo molti anni or sono
    in occasione di uno delle prime comme-
    morazioni alla Casetta dei Pastori nella Valle
    del Sestaione e ne sono rimasto subito en-
    tusiasmato per la sua personalità, la capa-
    cità di interloquire e la serietà
    dei suoi pensieri che ne hanno
    fatto di lui un uomo vero, attri-
    buti senza i quali non si diventa
    un Alpino vero. Sono stato or-
    goglioso di godere della sua
    amicizia che ricambiavo con
                                                                                                                      Le fotografie riprendono
    passione, come del resto era per                                                                                  Osvaldo in compagnia
    tutti quelli che lo conoscevano.                                                                                  della campionessa di sci
    Un giorno mi racconto’ con do-                                                                                    abetonese Celina SEGHI in
    vizia di particolari che è meglio                                                                                 occasione dei Campionati
                                                                                                                      Nazionali di slalom
    non approfondire, le gesta di
                                                                                                                      Gigante ANA, marzo 2017
    quella che è forse stata la più fe-                                                                               e in occasione di un
    roce resistenza sull’itinerario                                                                                   Convegno sulla ritirata di
    della ritirata, la battaglia al qua-                                                                              Russia, tenuto presso la
    drivio di Selenji Jarr.                                                                                           Regione Toscana.
    Lo sorprese la commozione
    quando mi parlò dell’episodio in cui perse       mente la pressione dei russi rallentò, anche    vecchi compagni, sacrificatisi quasi ottan-
    la vita il Ten. SACCHI (Medaglia d’Oro al V.     pe l’intervento di un Gruppo di artiglieria     tanni or sono, molti della classe di Osvaldo
    M.): l’Ufficiale stava sparando sui russi a      della Tridentina e il Battaglione potè conti-   che all’epoca non erano ancora maggio-
    non più di trenta metri dalle loro posta-        nuare il suo ripiegamento, non senza però       renni.
    zioni e Osvaldo fungeva da servente per cui      aver lasciato una dolorosa striscia di san-     Tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ri-
    si ritirò per andare a prendere nuovi cari-      gue.                                            corderanno perennemente con affetto; un
    catori, ma al suo ritorno il Tenente era ri-     Adesso nel Paradiso di Cantore, magari con      caro pensiero alla Sig.ra Fernanda e ai figli
    verso sull’arma colpito a morte. Fortunata-      indosso la tuta bianca avrà ritrovato i suoi    Alvaro e Rossella.

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    LA NOSTRAPENNA
Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
Il 4 raggruppamento nella città serafica - Mi piacciono le montagne per- ANA Firenze
4 novembre 1918
     4 novembre 2022
          NOI NON
          DIMENTICHIAMO

                       I
                              l 4 novembre u.s. in collaborazione con il
                              CENTRO CULTURALE FIRENZE – EUROPA
                              nella sede della Sezione e del Gruppo di Fi-
                       renze, con l’organizzazione del capo Gruppo
                       Fiorenzo SMALZI è stata celebrata la FESTA DEL-
                        L’UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE.
                        Si è così commemorata la fine delle ostilità
                         della prima guerra mondiale e la data dell’ar-
                         mistizio di Villa Giusti. La conferenza è stata
                         molto apprezzata dal numeroso pubblico pre-
                          sente e non poteva essere diversamente data
                          la caratura dei relatori, Adalberto SCARLINO
                          ed Enrico NISTRI, introdotti dall’On.le Jacopo
                           CELLAI.
                           Al termine è stato proiettato un raro filmato
                           d’epoca sul trasferimento del feretro del MI-
                           LITE IGNOTO da Aquileia a Roma.
                            Una graditissima sorpresa, soprattutto per
                            la parte alpina, l’ intervento, organizzato dal
                            Generale De Nicola, del nuovo Comandante
                             della Divisione Vittorio Veneto, il Generale
                             con due stelle Michele RISI, il quale, tra-
                             scorsa tutta la precedente vita militare
                             nelle truppe alpine, fino a pochi giorni
                              prima ne era il Vice Comandante. Ci siamo
                               lasciati con l’impegno di ritrovarsi quanto
                               prima.
                                A completamento della serata la cena or-
                                ganizzata dai cuochi del Gruppo Alpini.
                                                              Piero Ferrari

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     LA NOSTRAPENNA
D
            omenica 18 Giugno 2022 a Pian
            degli Ontani si è svolto un in-
            contro con i commilitoni di Car-
luccio, per ricordarlo nel giorno del suo com-
pleanno. Allineati in modo civile e decoro-
so dal cerimoniere Mario,accompagnati
dalle note del 33 e dallo striscione della bat-
teria alpina Vestone, abbiamo sfilato fino al

                                                  di Carluccio Ceccarelli
cimitero locale, deponendo una corona
sulla tomba di Carluccio, mentre si diffon-
devano le note del silenzio. A seguire, San-
ta Messa all’aperto presso la Madonnina del-
la Peschiera celebrata da Don Sergio ed ani-
                                                  IL RICORDO
mata dalla corale Santa Barbara.
La serata si è conclusa al vicino stand ga-
stronomico con canti alpini e buon cibo. Du-
rante la convivialità, Mario ha recitato una
poesia da lui composta che sintetizza il ca-                                                     l’Alpino ed eseguito il canto “Signore delle
rattere,la vita e la personalità di Carluccio.                                                   Cime”.
La figlia Pamela ha gentilmente concesso                                                         Al termine, il Sindaco Marcello Danti è in-
la poesia affinché sia pubblicata su “La no-                                                       tervenuto con parole lodevoli nei con-
stra Penna”.                                                                                     fronti di Carluccio e di conforto verso la fa-
27 Agosto 2022. Ad un anno dalla morte,                                                          miglia.
nella chiesa di Pian degli Ontani, gremita n                                                     La figlia Pamela, forte di spirito, con paro-
ogni ordine di posti, Santa Messa comme-                                                         le sobrie ha ringraziato Don Cipriano e
morativa celebrata da Don Cipriano Vargas,                                                       tutti i presenti coinvolgendo, in un cre-
cappellano della Taurinense legato alla no-                                                      scendo di emozioni, tutti i partecipanti.
stra montagna. Durante la commovente              famiglia, con parole di sostegno e di con-
omelia, Don Cipriano ha ricordato le qua-         forto. Dagli alpini, commossi ma sempre        “ARRIVEDERCI CARLUCCIO”
lità di Carluccio e si è più volte rivolto alla   presenti, è stata recitata la preghiera del-                       Gli amici alpini

                                                                                                                                                  11
                                                  LA NOSTRAPENNA
Giornata di lavoro
     GRUPPO ALPINI BORGO SAN LORENZO

     al DON ORIONE
     O
                rmai è nostra consuetudine dare una mano per la manu-         na volonta, di prima mattina abbiamo preso decespugliatori per ta-
                tenzione al villaggio Don Orione. Sabato 8 Ottobre con al-    glio erba, motosega per tagliare arbusti secchi, trivella per palifica-
                cuni soci del Gruppo ci siamo recati a Don Orione , il com-   zione di decine di metri di staccionata. Un lavoro faticoso ma vi pos-
     plesso conta circa 80 posti letto con cucine annesse e serve alla par-   so assicurare fatto con il sorriso sulle labbra ,in amicizia e con la vo-
     rocchia per campi scuola, turismo giovanile, soggiorni climatici ecc.    glia di aiutare il prossimo. Nella foto scusate non abbiamo il Cappello,

     Servizio al CENTRO
     Situato in piena campagna con tanto verde intorno i lavori da fare       ma in questo tipo di lavoro non occorre. Grazie ragazzi
     per tenere efficente la struttura sono sempre tanti. Armati di buo-                                            Il Capogruppo Giuseppe tronconi

     GIOVANILE D                                                                             omenica 30 Ottobre siamo stati impegnati al
                                                                                             Centro Giovanile a fare le Bruciate. Don Fran-
                                                                                             cesco ha chiesto un aiuto agli Alpini e gli Alpini
                                                                                 sono andati . Una bella esperienza insieme a tante per-
                                                                                 sone ma soprattutto a tanti ragazzi. A questa attività han-
                                                                                 no partecipato anche alcune moglie dei soci, soprattut-
                                                                                 to alla preparazione delle castagne, la cosi detta castra-
                                                                                 zione, (passate mi la battuta, delle castagne, non degli Al-
                                                                                 pini) Come sempre gli Alpini sono ben visti e accettati,
                                                                                 forse per il loro comportamento e il loro modo di esse-
                                                                                 re, noi di conseguenza tutte le volte cerchiamo di fare del
                                                                                 nostro meglio. Grazie Alpini.
                                                                                                      Il capogruppo Giuseppe Tronconi

12
     LA NOSTRAPENNA
GRUPPO ALPINI PISTOIA

I 90 anni
di SERGIO BENASSI
A
          lla presenza di molti alpini, amici, di
          intere famiglie, il Gruppo Alpini di Pi-
          stoia in data 09 ottobre c.a. ha fe-
steggiato nella propria sede i 90 anni del suo
Vecio alpino Sergio Benassi. Per il Gruppo
il mitico Sergio è un emblema storico è me-
ritevole di gesti di rispetto e di ammirazio-
ne. Sergio è considerato persona di mora-
lità unica, Sergio è un fiero alpino portato
al volontariato e si presta incondizionata-
mente agli aiuti umanitari. Per diversi anni
ha dato se stesso nella Protezione Civile del-
la Sezione A.N.A. di Firenze. Il nostro Sergio
ha una straordinaria vitalità l’anima che in
momenti difficili del Gruppo riesce con i suoi
stimoli a riportare serenità e voglia di con-
tinuare. La festa è ben riuscita – Siamo
contenti per Sergio, perché giungere a
questa considerevole età, è un privilegio ri-
servato a pochi – Pertanto al caro festeg-
giato auguroni ancora tanti anni sereni in-          invitato il novantatreenne Ignazio Lam-        una rappresentanza del Gruppo ha con-
sieme a noi. Il gruppo lo ringrazia e gli è gra-     piasi il più Vecio alpino del Gruppo, ma per   segnato al medesimo una targa ricordo e
to. Alla prossima Sergio. È nostro dovere co-        motivi di salute non ha potuto essere pre-     portato il nostro saluto di una vita serena
municare che nello stesso giorno avevamo             sente, perciò in data mercoledì 19 ottobre     e piena di gioia.

                                                                                                                                                  13
                                                     LA NOSTRAPENNA
Intitolazione di una piazza
al beato DON GNOCCHI
      I
            l 25 Ottobre scorso, nei pressi del Centro di Riabilitazione a Lui inti-
            tolato, si è svolta una cerimonia per la dedica di una piazza per ri-
            cordarne ancora di più la fulgida figura e le Sue grandi azioni a be-
      neficio di tutti i bisognosi e gli Alpini per questo sono sempre in prima fila.
      Il Vessillo della Sezione di Firenze era naturalmente presente con la scorta
      del Consigliere Luigi PURICELLI.
                                                                     La redazione

 A TUTTI I SOCI ANA E LORO FAMILIARI VERRÀ APPLICATO
  UNO SCONTO DEL 10% SU OGNI TIPO DI PRESTAZIONE
IL GIARDINO degli Alpini

I
      l 5 novembre u.s. su iniziativa del Comune e del Gruppo Alpini di Poggio a Caiano/Carmignano, è stato inaugurato il GIAR-
      DINO DEGLI ALPINI in località Comeana. Dopo l’alzabandiera e la svelatura della targa, si è proceduto alla piantumazione
      di numerose piante donate dal Gruppo Alpini di Siena, presente alla manifestazione, unitamente al Vessillo della Sezione
di Firenze scortato dal Consigliere Carlo BIZZARRI.
                                                                                                                  La Redazione

                                                                   I cimeli
                                                                  LA DONAZIONE

                                                                   di Luigi Poli
                                                                   al nostro
                                                                   museo
                                                                  L
                                                                          UIGI POLI, Generale di Corpo d’Armata, è stato il pri-
                                                                          mo Alpino a fregiarsi della quarta stella e al termine
                                                                          del servizio è stato eletto Senatore della Repubbli-
                                                                  ca; lo vediamo nella foto risalente agli anni ‘80 in compa-
                                                                  gnia dell’allora Presidente sezionale Pierluigi CALDINI.
                                                                  Aveva la residenza a Firenze e poco tempo fa gli eredi ci han-
                                                                  no fatto omaggio di molti cimeli, taluni importanti tra cui
                                                                  la Medaglia di Cavaliere di Gran Croce e la sciabola; tutto
                                                                  quanto andrà ad arricchire il nostro museo.
                                                                                                                Luigi Puricelli

                                                                                                                                   15
                                        LA NOSTRAPENNA
Una mostra
     DAL GRUPPO ALPINI SIENA

     nel ricordo
     del Generale
     Martini
     I
          l GRUPPO ALPINI DI SIENA in associa-
          zione con le locali UNUCI e NASTRO AZ-
          ZURRO hanno in fase di allestimento
     presso l’Archivio di Stato in Siena, una mo-
     stra di cimeli dedicata al generale Ettore
     MARTINI.
                                    La Redazione

16
     LA NOSTRAPENNA
Ad Assisi
 DAL GRUPPO ALPINI UMBRIA

nel ricordo
dell’attentato
a Nassirya

I
      l 13 novembre il Gruppo ALPINI UM-
      BRIA è stato presente a Santa Maria
      degli Angeli di Assisi per la cerimonia
a ricordo dell’attentato di Nassirya prece-
dentemente per la commemorazione del
4 novembre ed inoltre presenti ancora a
Torre Sabina, presenti anche militari po-
lacchi, per la consegna di una piastrina e
di una gavetta. Per ricordare i Caduti con
la presenza ed i fatti, non solo a parole.
                         Il Gruppo Umbria

                                                                 17
                                                LA NOSTRAPENNA
Il CHIANTI e le DOLOMITI
     del Maggiore Ettore Martini

     C’
                   è un legame che collega le dolci
                   colline chiantigiane piene di                                                                                           Il Maggiore
                   paesaggio rurale toscano e anti-                                                                                     Ettore Martini
     chi borghi con il cuore del paesaggio dolo-
     mitico ricco di aspre pareti, guglie e
     campanili di roccia; da una parte abbiamo il
     calcare spaccato dalle radici del sangiovese
     che arrivano in profondità nel galestro sili-
     ceo , dall’altra un altro tipo di calcare, quello
     della roccia Dolomite costituita da un car-
     bonato doppio di calcio e magnesio che la
     sera spesso tinge di rosso tutto il paesaggio,
     sviluppando quel fenomeno un po’ miste-
     rioso che la popolazione ladina ha chiamato
     nella loro lingua con il termine “enrosadira”,
     in italiano “ arrosamento”. Questo legame
     che unisce il Chianti alle Dolomiti è dato
     dalla persona del Maggiore degli Alpini poi
     Generale, Ettore Martini che, nato a Mace-
     rata Feltria nel Montefeltro visse a Siena so-
     prattutto a Castellina in Chianti e operò
     durante la Grande Guerra nel fronte bellico
     dolomitico di Passo Falzarego e di Valparola.
     A Castellina in Chianti, dove il Generale in
     questione morì nel 1941 è stato fatto un
     monumento e periodicamente la sezione
     ANA di Firenze celebra l’anniversario della
     morte con una semplice ma toccante ceri-
     monia.
     Tutti noi alpini conosciamo il Lagazuoi e tutti
     abbiamo ammirato dall’omonimo rifugio il
     superbo colpo d’occhio dolomitico con le
     cime vicine delle Tofane, del Fanis, il Castel-
     letto, Sasso di Stria, Averau, Col di Lana, la val
     Costeana e la val Travenanzes e quelle un po’
     più lontane come la Marmolada, la Croda
     del Lago, Il Pelmo, l’Antelao, il Civetta ecc..
     Siamo arrivati in cima al Lagazuoi con la ve-
     loce funivia da passo Falzarego o a piedi in         militare. Fu combattuto alle alte quote da        il terreno più strategico e di qua e di là dalle
     due o più ore percorrendo i sentieri di              posizioni che hanno dell’impossibile in un        linee del fronte bellico, uomini di pianura e
     guerra con veduta sulla Cengia Martini e per         tipo di lotta caratterizzata soprattutto da       di montagna furono uniti in un gioco cru-
     ultimo all’interno della Galleria degli Alpini       esplosioni di mine e contromine, isolati con      dele che richiese sacrifici impossibili da nar-
     che ci porta in vetta e sembra impossibile           il proprio destino, mentre il gelo, le tormente   rare e soprattutto vittime.
     che quassù e nei dintorni, in questo pae-            e le valanghe decimavano i soldati più dei        Il Maggiore Martini visse a pieno questo pe-
     saggio che ha dello stupendo, si sia com-            colpi del nemico. Gli alpini rocciatori attrez-   riodo come comandante del battaglione Val
     battuta per due anni una guerra, come tutte          zarono le pareti dolomitiche e furono sca-        Chisone, un battaglione composto quasi in-
     le guerre, dura, spietata e disumana. Le Do-         vate chilometri e chilometri di gallerie, gli     teramente da duri alpini piemontesi di reli-
     lomiti più di cento anni fa furono fortificate       uomini diventarono soldati-talpa trascor-         gione valdese e anche per questo chiamati
     e divennero baluardo di difesa da parte au-          rendo mesi e stagioni là dove nessun civile si    “Diavoli rossi”. Nell’ottobre 1915 fu occupata
     striaca e l’alpinismo con la tecnica di pro-         sarebbe sognato di sostare un giorno in           una cengia sulla parete a picco del Lagazuoi
     gressione in roccia strumento di tattica             tempo di pace. L’ambiente più ostile diventò      la cui etimologia deriva da un piccolo la-

18
     LA NOSTRAPENNA
ghetto nella valle sottostante, fu subito            Qualche anno fa abbiamo ricordato i cento       davanti alle enormi sacrifici compiuti dagli
chiaro che la cengia occupata avrebbe rap-          anni dalla fine della Grande Guerra. La pa-      alpini del Maggiore Martini e da altri soldati
presentato una validissima postazione in            rola d’ordine è stata “Per non dimenticare” e    preposti alla costruzione di nuovi passaggi
quota e una spina nel fianco per gli austriaci      non dobbiamo assolutamente dimenticare,          per trasportare materiale da guerra e di so-
che presidiavano il sottostante Sasso di Stria.     in primis l’orrore della guerra perché ciò non   pravvivenza, e permettere l’avvicenda-
Sulla cengia e sul sentiero di accesso si apri-     possa più accadere, poi il sacrificio di tutti   mento delle truppe. Percorrere questi luoghi
vano rientranze naturali della roccia che, al-      coloro che l’hanno combattuta su queste          dolomitici , come sul Pasubio, sul Carso, sul
largate e rese più agevoli dagli alpini,            cime e altrove. Nella zona di passo Falsarego    Grappa e sull’Adamello mettiamo benissimo
offrirono ripari dal fuoco nemico e dalle           qualche tempo fa, in virtù dell’ enorme la-      a fuoco l’abnegazione, l’eroismo, l’arte di ar-
asprezze del clima, alloggiamenti per gli uo-       voro fatto dagli alpini dell’ANA insieme ad      rangiarsi e le atroci difficoltà che quelle vi-
mini e depositi di materiali. Attestarsi per        altri volontari, sono stati prima recuperati     cende hanno chiesto.
due anni fino al ripiegamento dovuto alla           poi manutenzionati e resi fruibili anche ai       Dalla fine della Grande Guerra le Dolomiti
rotta di Caporetto su quella cengia colpita         meno esperti percorsi e trincee, capanne e       hanno ritrovato la pace e la tranquillità; luo-
da sopra, di fianco, dal basso e dalle mine         cengie con il merito di aver mantenuto           ghi che a guardarli e a viverli toccano il
che poi fu chiamata Cengia Martini, fu un in-       molto l’autenticità, tramutando tutta la zona    cuore ed elevano lo spirito umano, paesaggi
ventarsi la vita momento per momento. I ri-         in questione in un vero e proprio museo al-      da favola, albe luminose e tramonti rosso
coveri, i camminamenti coperti e le gallerie        l’aperto. L a stessa galleria di mina lunga      sangue, praterie verdi che appena scom-
furono costruiti prevalentemente di notte e         1100 metri è stata tutta messa in sicurezza      parsa la neve diventano di mille tonalità cro-
nei giorni di nebbia fitta, di giorno e alla luce   ripristinando gli scalini e il cordone metal-    matiche. Nelle trincee, negli anfratti e nelle
del sole nessun alpino si sarebbe potuto            lico e oggi è percorsa da migliaia di escur-     buche costruite per ripararsi dalle schegge e
muovere con una certa sicurezza sul pianoro         sionisti; a questo lavoro di ripristino e        dai proiettili, d’estate nascono i fiori e di
esposto della cengia sottoposta com’era ad          manutenzione fatto negli anni passati credo      notte sono tornati a vagare gli elfi, gli gnomi
un costante fuoco austriaco. A tutto questo         abbiano partecipato anche gli alpini della       e le fate delle leggende popolari dolomiti-
si aggiungeva un abbigliamento spesso ina-          sezione di Fiorenze.                             che. In questi stessi luoghi però hanno la-
deguato, il rifornimento di viveri per lo più        Grande appassionato di montagna ho per-         sciato la vita migliaia e migliaia di soldati di
irregolare , le condizioni igieniche precarie       corso molte volte con il CAI questi sentieri,    lingue, culture razze e religioni diverse ma
ma, soprattutto, il costante terrore del fuoco      gallerie, trincee e quando ho incontrato         accomunati dallo stesso dolore, dalla me-
dei cecchini sempre ben appostati. La co-           escursionisti giovani e spensierati che am-      moria costante della propria casa dove
struzione poi della galleria di sviluppo per        miravano con voluttà i panorami mozzafiato       ognuno ha sperato di ritornare . Il Signore
collocare la mina sotto l’anticima dei Laga-        a pochi passi da un rifugio che considero il     delle Cime li ha accolti tutti indistintamente
zuoi fu veramente un capolavoro di inge-            più panoramico delle Dolomiti e molto ac-        e noi Alpini abbiamo il dovere di ricordare.
gneria                                              cogliente, la mia mente si è sempre fermata                                  Vannetto Vannini

                                                                                                                                                        19
                                                    LA NOSTRAPENNA
Un fiore nel giardino di Dio
     LA STELLA ALPINA
                DI   Stefano Pavesi                                                                     suti là dove la vita era impossibile, dove
                                                                                                        l’umanità era precipitata nel baratro, dove
                                                                                                        l’uomo ha mostrato tutta la sua crudeltà…è
     Era sull’altare della Basilica di San France-                                                      in questi tremendi luoghi che Loro sono fio-
     sco a Assisi durante la Santa Messa. Una                                                           riti ed hanno dato il meglio, hanno portato
     Stella Alpina molto particolare.                                                                   la Luce dove c’erano soltanto tenebre,
     Pubblichiamo con piacere la sua storia, in-                                                        hanno ridato speranza a molte altre per-
     viataci da chi la ideata e realizzata nel 2018                                                     sone là dove c’erano solo morte e dispera-
     ovvero Stefano Pavesi, Capogruppo                                                                  zione, sul fronte di guerra, nei gulag o nei
     del Gruppo Alpini di Olgiate Olona (Se-                                                            campi di concentramento. Alcuni di loro,
     zione di Varese).                                                                                  quelli sopravvissuti agli eventi bellici, hanno
                                                                                                        continuato la loro vita al fianco dei più de-

     C
               ome Gruppo Alpini di Olgiate                                                             boli, degli orfani, degli ammalati…
               Olona (Sezione di Varese) eravamo                                                        In questo fiore sono contenuti tutti i valori
               già in possesso di tre reliquie: San                                                     che da 150 anni noi penne nere andiamo
     Maurizio, Beato don Carlo Gnocchi e Beato                                                          promuovendo, sono qui rappresentati i sa-
     don Secondo Pollo ottenute alcuni anni                                                             crifici di tutti gli alpini che hanno bruciato la
     prima. Dovevo trovare la soluzione ideale                                                          propria vita per il bene della patria, della
     per poterle raccogliere. La stella alpina si                                                       nostra gente e in questi anni anche delle
     prestava benissimo a questo scopo. Ho così                                                         popolazioni di terre straniere. Vi sono rac-
     costruito questo reliquiario con la promessa                                                       chiuse tutte le nostre fatiche, il sangue ver-
     di recupere gli altri due beati alpini (sono an-                                                   sato e il tempo donato, è il nostro grande
     dato oltre le mie aspettative perché ho ri-                                                        cuore che continua a pulsare per arrivare
     cevuto altre due importanti reliquie).             della Santa Messa per il Raduno del 4° Rag-     ovunque ce ne sia bisogno.
     Quest’anno c’è stata la svolta! Ero nei pressi     gruppamento Alpini.                             In questo fiore dimorano uomini da ammi-
     di Milano per lavoro e a fine giornata ho de-      Al suo interno ospita le seguenti reliquie:     rare, da portare nel cuore, uomini ai quali af-
     ciso di passare a trovare Don Carlo Gnocchi                                                        fidarsi, uomini che ci indicano il sentiero da
     nel suo Santuario. Proprio qui sono venuto         • San Maurizio, patrono degli alpini            percorrere… insieme formano una vera e
     a conoscenza dell’iniziativa “In cammino con       • San Giovanni XXIII patrono                    propria “cordata” verso la Vetta del Paradiso.
     gli Alpini di Dio” che in primavera avrebbe          dell’esercito italiano                        Questa Stella Alpina è davvero un “fiore” del
     toccato i luoghi dove i nostri Beati alpini        • Beato Fratel Luigi Bordino                    Giardino di Dio.
     avevano operato e vissuto. Ho partecipato          • Beato don Carlo Gnocchi                       Grazie mille, grazie davvero di cuore per
     personalmente a questo evento e grazie a           • Beato Teresio Olivelli                        avermi dato la possibilità di poter esporre
     questo percorso ho conosciuto le persone           • Beato don Secondo Pollo                       questo mio progetto, questa Stella Alpina
     “giuste” che, visionando la Stella Alpina che      • al centro si trova la reliquia                che noi Alpini di Olgiate Olona siamo fieri ed
     ho sempre portato con me, sono rimaste               della Santa Croce.                            orgogliosi di possedere e custodire, un so-
     entusiaste e hanno deciso di aiutarmi a rea-                                                       gno che la Provvidenza mi ha aiutato a rea-
     lizzare questo mio progetto. Sono accaduti         Ho realizzato una stella alpina per custodire   lizzare e completare proprio in questi 150
     fatti davvero sorprendenti dove secondo            tutte queste reliquie per due motivi.           anni di storia, in questi 150 anni di gloria!
     me la Provvidenza ha giocato un ruolo fon-         Primo perché rappresenta al meglio le no-       Grazie!!!
     damentale, non posso chiamarle coinci-             stre amate montagne, luoghi
     denze…e l’ultimo tassello l’ho ritirato diret-     bellissimi dove il superfluo                               PS – Il quadretto della foto a
     tamente nel Palazzo Apostolico in Vaticano.        non conta, luoghi di medita-                               fianco è stato donato alle varie
     Concludere questa mia ricerca nella Culla          zione, di fatica ma anche di                               autorità civili, religiose e al Presi-
     della Cristianità è stata davvero un’emozione      tante soddisfazioni: la monta-                             dente Nazionale dell’ A.N.A., Se-
     unica!!!                                           gna è “palestra di vita”.                                  bastiano Favero, presenti al Ra-
     Posso tranquillamente affermare che questi         Secondo motivo: la stella al-                              duno del IV Raggruppamento.
     Uomini “hanno voluto” ritrovarsi!                  pina è un fiore che nasce su                               Un’ ulteriore copia è stata data al
     Descrivo ora questa Stella Alpina. Riporto         terreni impervi dove vivere di-                            Custode del Sacro Convento di As-
     esattamente quanto ho letto nella Basilica         venta difficile, dove tutto di-                            sisi, Fra’ Marco, che lo ha conse-
     Superiore di Assisi il 17 settembre 2022           venta estremo, in alta monta-                              gnato personalmente al Santo
     (guarda caso il giorno nel quale San Fran-         gna la vita è davvero dura…Questi grandi        Padre Francesco qualche giorno dopo in vi-
     cesco ha ricevuto le stimmate) in occasione        uomini sono come molte stelle alpine, vis-      sita ad Assisi.

20
     LA NOSTRAPENNA
A ricordo dell’alpino
PIETRO MORANDI

P
         ietro (all’anagrafe Pietrino) nasce a     armi in vista dell’invio dell’Armata Italiana in   quartier generale, dei locali adibiti ai co-
         Pietrapiana il 27 novembre 1922, se-      Russia (ARMIR) e date le sue abilità come          mandi, dell’infermeria, dei magazzini e degli
         condo figlio di Cesare Morandi e Ida      meccanico viene inquadrato nel Corpo Al-           attendamenti per la truppa. La 2° compa-
Torniai. Il padre è un taglialegna mentre la       pino del Genio Militare, 4° Reggimento, 1°         gnia di Pietro si occupa del riallacciamento
madre si occupa dei figli: Vanna, la figlia più    Battaglione artieri, 2° Compagnia, di stanza       di ponti, passerelle e strade interrotte a nord
grande nata un anno prima e Brunero classe         a Laives in provincia di Bolzano.                  ovest della città.
1928, il fratello più piccolo. A Reggello Pietro   Sei mesi dopo, nel luglio del 1942, in vista       Ma poco più di un mese dopo, mercoledì 26
frequenta le scuole elementari e raggiunge         della mobilitazione, i reparti del Corpo d’Ar-     Agosto, viene ordinato il trasferimento di
il diploma di quinta.                              mata del Genio Alpino vengono dislocati tra        tutti i reparti del Genio Alpino a Woroschi-
Poco più che sedicenne si trasferisce presso       Trento, Bolzano e Verona; Pietro con il 1° Bat-    lowgrad (Luhans’k), 100 km più a nord-est:
una sorella della madre a Roma dove viene          taglione si trova a Villafranca Veronese.          4 marce consecutive da 25 km ciascuna, co-
preso a lavorare in una autofficina, specia-         Domenica 19 Luglio 1942 il convoglio ferro-        sicché Il 30 agosto alle ore 6 il 1° scaglione
lizzandosi come meccanico tornitore ed im-         viario con a bordo il 1° Battaglione Artieri       con la 2°Compagnia di Pietro arriva a desti-
parando a guidare la motocicletta.                 parte da Villafranca e il 20 Luglio intorno alle   nazione.
L’esperienza romana dura un paio d’anni, poi       14 effettua al Brennero l’ultima sosta in ter-      La permanenza del Battaglione a Woroschi-
Pietro torna nella casa di famiglia a Pietra-      ritorio italiano. Il Battaglione si compone di     lowgrad è di nuovo di breve durata, il 10 set-
piana fregiandosi del soprannome con cui           circa 750 uomini, ogni compagnia di circa          tembre infatti il comdandante Ten. Col.
la gente del paese lo chiamava “il romano”.        250 soldati: dell’intera compagnia di Pietro       Gnecchi porta l’ordine di trasferimento con
Nel 1940, in primavera, l’Italia entra in          solo in 10 rivedranno il suolo italiano. Il con-   destinazione nei dintorni di Rossos, non più
guerra; nell’autunno-inverno dello stesso          voglio attraversa Austria, Germania, Polonia,      in Ucraina quindi ma ufficialmente in Russia,
anno Pietro, che ha 18 anni, si arruola nel        Bielorussia e l’intera Ucraina fino ad arrivare    nell’Oblast di Voronez. I reparti partono a
corpo degli Alpini. Terminato l’addestra-          nella regione di Donetsk Venerdì 31 Luglio. Il     piedi sabato 12 settembre 1942 verso Pod-
mento, nell’Aprile 1941, viene lasciato in         1° Battaglione, proseguendo poi a piedi per        gornji dove giungono dopo cinque giorni e
congedo provvisorio in attesa di incarichi e       24 km a partire dalla città di Gorlovka, rag-      circa 200 km. Sarà questa la loro sistema-
rientra così in Toscana.                           giunge la località di Junokomunarivsk’s            zione definitiva: il Battaglione e tutto il corpo
Il 31 Gennaio del 1942 arriva la chiamata alle     dove comincia subito la sistemazione del           d’Armata non si spingeranno mai più oltre

                                                                                                                                                          21
                                                   LA NOSTRAPENNA
in terra sovietica, da quella posizione po-          tiche. Gli alpini resistono per un mese intero,       bekistan, a circa 2.400 km di distanza, dove
     tranno solo tornare indietro 4 mesi dopo.            mentre la tenaglia si sta chiudendo alle loro         arriva 3 giorni dopo, compiendo una breve
     Per tutto il mese di settembre fino alla fine di     spalle: pur consapevoli di star finendo in            sosta a circa metà strada nel lager n.29 di
     Ottobre la 2° Compagnia di Pietro è impie-           trappola, gli uomini tengono la posizione.            Patka-Aral.
     gata inizialmente nella sistemazione delle           Alla fine, il 16 gennaio, quando ormai la             All’arrivo a Kokand Pietro ha febbre già da 20
     baracche della truppa, poi nel riadegua-             sacca si è chiusa dietro di loro, anche a agli        giorni, gonfiori alle gambe e in volto, forte
     mento dell’ospedale di Rossos e nell’ap-             alpini è concessa la ritirata.                        diarrea e dolore al fianco destro dove il pol-
     provvigionamento di legna e materiali per            Il 1°Battaglione e la 2° compagnia di Pietro          mone sta cominciando a collassare a causa
     l’inverno. Durante questo periodo, i soldati         dopo aver combattuto per mantenere il più             di una tubercolosi contratta chissà quanto
     russi imbastiscono qualche sortita offensiva,         possibile il controllo della città di Rossos,         tempo prima. Le sue condizioni vengono a
     i partigiani da dietro le linee organizzano          sede del quartier generale del Corpo d’Ar-            questo punto monitorate giornalmente, la
     sporadiche azioni di sabotaggio, ma nel              mata Alpino, ripiegano verso nord-est sulla           temperatura corporea misurata mattina e
     complesso la stabilità del fronte e la sicu-         strada per Olikovatka. Durante la ritirata Pie-       sera: a quanto risulta dalla cartella clinica
     rezza del contingente non viene realmente            tro così come tanti altri abbandona presso la         sono tentate alcune cure, sebbene inutili in
     minacciata. Il 5 Ottobre arriva in visita a Pod-     città di Podgornoe ogni equipaggiamento               assenza di antibiotici. Dal giorno dopo il suo
     gornji il segretario del partito fascista, il gio-   superfluo che potesse rallentarlo in quella           arrivo, il 7 gennaio, il suo stato è definito già
     vane Vidussoni, accompagnato dal                     che tutti sapevano ormai sarebbe stata una            grave dal medico di guardia, mentre col pas-
     Comandante dell’ARMIR, Gen. Gariboldi, nel-          disperata corsa contro il tempo. La piastrina         sare dei giorni il cuore rallenta inesorabil-
     l’ambito di una visita generale all’armata per       che si trovava sul suo zaino fu ritrovata sol-        mente il suo battito, il polmone destro perde
     ispezionare e incoraggiare le truppe por-            tanto nel novembre 1997 all’interno di una            completamente la sua funzionalità e mentre
     tando il saluto del Duce e doni dalla Madre-         fossa comune con i resti dei caduti nella bat-        cede anche il sinistro subentrano ulteriori
     patria. Le riprese dell’Istituto Luce, da            taglia di Podgornoe, in buona parte soldati           complicazioni. Pietro combatte la sua ultima
     proiettare poi nei cinematografi in Italia, im-      della Divisione alpina Tridentina e dei reparti       battaglia per altri 48 giorni con la tempra e il
     mortalano questo momento in cui il riflet-           di supporto. Il ritrovamento della piastrina          fisico di un ragazzo di vent’anni della ruvida
     tore della storia ha consegnato le migliori,         fece pensare che il corpo di Pietro giacesse lì       campagna toscana ma il 24 febbraio 1944,
     sebbene fugaci, immagini immortali del 1°            insieme ad altri militi noti ed ignoti, ed è il       alle 2 del mattino il suo cuore cede.
     Battaglione artieri e delle sue compagnie.           motivo per cui esiste questa tomba: una               Il suo corpo venne sepolto nel cimitero mi-
     I documenti ufficiali risultano irreperibili           manciata tra quei resti è stata simbolica-            litare russo di Kokand, una croce di legno
     dalla fine di Ottobre ’42 in poi; tutti i registri   mente traslata nel 1998 nella sua terra natale.       sopra il cumulo di terra indicava la sua
     sono andati perduti durante la ritirata: cosa        Pietro in realtà era caduto nelle mani dei            tomba.
     accadde negli ultimi 2 mesi del 1942 e nel           russi tra il 16 e il 17 gennaio 1943 in una           Lo scorrere del tempo per Pietro si è fermato
     gennaio 1943 può solo essere ricostruito e           zona tra Podgornoe e Olikovatka.                      all’età di 21 anni consegnandolo alla me-
     in nessun modo potremo sapere con cer-               Da prigioniero di guerra Pietro scompare              moria non più come “il romano”, ma come
     tezza come operò il 1° Battaglione e la 2°           nella steppa russa inghiottito dalla neve e in-       “l’alpino”, per sempre.
     compagnia di Pietro.                                 quadrato dentro ad una massa enorme di di-            La verità su tutti i prigionieri di guerra in Rus-
     Il 12 settembre, proprio mentre il Corpo             sperati, sempre con la stessa divisa, scortati        sia, cominciò a venire alla luce solo nel
     d’Armata Alpino era in viaggio per Rossos,           lentamente all’interno dell’Unione Sovietica          1992 con la desecretazione degli archivi mi-
     Stalin programmava con i suoi generali               da un pugno di soldati russi male armati, ca-         litari sovietici. Fino ad allora nessuno in Italia
     l’operazione “Urano” di riconquista della            ricati sui treni, costretti a marce forzate a -30°,   sapeva quale fine avessero fatto circa 44.000
     sponda sinistra del Don e la disintegrazione         a soste e smistamenti in campi di prigionia           uomini, o per meglio dire ragazzi, partiti per
     del fronte occidentale tedesco e dei suoi al-        dalle condizioni disumane, in assenza totale          la Russia nel luglio 1942, fatti prigionieri
     leati con l’obiettivo di accerchiare a sud le        di cibo. Pochissimi ce la fanno, incalcolabile        quello stesso inverno e mai più tornati.
     truppe tedesche assedianti Stalingrado.              il numero di morti, decine di migliaia, ma            La verità su Pietro in parte si completa oggi,
     L’operazione si scatena il 19 Novembre, i            tra questi non c’è Pietro.                            a 100 anni dalla sua nascita.
     russi travolgono l’armata rumena a sud del-          Pietro sopravvive e ricompare nei registri
     l’ARMIR ed effettivamente accerchiano i te-           della burocrazia sovietica il 1 settembre                                         Lorenzo, pronipote
     deschi. Il 16 dicembre ha il via l’operazione        1943, nel lager n.68 di Shagolsk, al confine
                                                                                                                Firenze 27/11/2022
     “Piccolo Saturno”, indirizzata contro italiani       col Kazakhstan; ha percorso chissà come
     e ungheresi. Lo squilibrio di forze è pauroso        1.800 km in 8 mesi dal luogo della sua cat-
     non solo negli uomini ma soprattutto negli           tura. A Shagolsk Pietro Morandi viene regi-
     armamenti; in particolare i russi schierano          strato con dovizia di particolari, viene aperto
                                                                                                                 RINGRAZIAMENTI
     754 carri armati, gli italiani nemmeno 50. Il        un fascicolo a suo nome dove sono riportate
     fronte cede quasi immediatamente e si di-            le sue generalità; nell’ultima pagina, in fondo,       • U.N.I.R.R.
     vide in due, i russi penetrano aldilà del Don        Pietro lo firma per conoscenza, la firma è             • Archivio dell’Ufficio Storico
     e procedono rapidamente ad accerchiare               piccola, ma la mano è ferma, si potrebbe                 della Difesa
     l’armata italiana. Mentre i reparti di fanteria      dire determinata a sopravvivere ancora un              • Associazione “Memoriali di guerra”
     si ritirano aprendosi faticosamente la strada        po’. In realtà Pietro è malato, già da febbraio          di Mosca
     tra le ancora non consolidate colonne russe          ha contratto il tifo, è fortemente denutrito, i        • Centro studi A.N.A.
     agli alpini viene ordinato di tenere la posi-        polmoni sono compromessi, il cuore affati-              • Onorcaduti
     zione, di difendere la riva del Don e coprire        cato. Dal 3 gennaio 1944 viene trasferito al-          • Un grazie speciale a Irma Oboladze
     il ripiegamento rallentando le truppe sovie-         l’Ospedale speciale n.4564 a Kokand, in Uz-

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     LA NOSTRAPENNA
ANAGRAFE della Sezione 2022                                                                                     /2° semestre

                                                         Alpino Renzo NENCINI            Gruppo di Vaiano

Alpini                                                   Alpino Luigi SOVERCHIA
                                                         Alpino Silvano MONCINI
                                                                                         Gruppo di Pistoia
                                                                                         Gruppo di Pistoia
                                                         AlpinoOsvaldo BARTOLOMEI        Gruppo di Abetone
  andati                                                 AlpinoCarluccio CECCARELLI      Gruppo di Cutigliano
                                                         AlpinoAldo VILLANI              Gruppo di Cutigliano
 avanti...                                               AlpinoSergio BUGELLI            Gruppo di Cutigliano
                                                         AlpinoGiovanni FERRARI          Gruppo di Cutigliano
                                                         AlpinoAngelo LENZINI            Gruppo di Cutigliano
                                                         AlpinoDino SICHI                Gruppo di Cutigliano
                                                         Alpino Giuseppe GALEOTTI        Gruppo di Borgo San Lorenzo
                                                         Alpino Giovanni COPPINI         Gruppo di Pistoia
                                                         Alpino Romano BERNARDINI        Gruppo di Cutigliano

NELLE FAMIGLIE
Giovanna MELANI moglie dell’Alpino Luigi BINI                  Gruppo di Montale
La moglie dell’Alpino Vanni LANDINI                            Gruppo di Montale
Bruno BOSI padre dell’Aggregato Primo BOSI Sindaco di Vaiano   Gruppo di Vaiano
La moglie dell’Alpino Valerio VIGNOLINI                        Gruppo di Montale
La mamma del’Alpino Lorenzo PASQUINI                           Gruppo di Firenze
La moglie dell’Alpino Valerio VIGNOLINI                        Gruppo di Montale
Il nipote ANDREA dell’Alpino Romano BRACCIALINI                Gruppo di Pistoia
La moglie dell’Alpino Fabio VANNUCCI                           Gruppo di Montale

                                                                     AMICI E AGGREGATI
                                                                     L’Amico Roberto MEONI             Gruppo di Montale
                                                                     L’Amico Valerio BACCI             Gruppo di Cutigliano
      Semestrale della Sezione di Firenze                            L’Aggregato Fiorenzo BIONDI       Gruppo di Cutigliano
                                                                     L’Aggregato Osvaldo SEGHI         Gruppo di Cutigliano
      dell’Associazione Nazionale Alpini

                                                                     L’Amico Roberto MEONI             Gruppo di Montale
      Via Jacopo da Diacceto, 3C - 50123 Firenze
      Telefono e Fax 055-287341
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      Direttore responsabile: Francesco Rossi
      Comitato di redazione: Piero Ferrari (coordinatore),
      Gianfranco Pratesi, Luigi Puricelli, Daniele Tigli
      Autorizzazione del Tribunale di Firenze
      n. 2519 del 25.9.1975
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