PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012

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PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012
PIANO DI STUDIO PER L’INGLESE
QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA
NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI

                            Aprile 2012
PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012
Impressum

Sviluppo e consulenza                     per il progetto «Passepartout»:
		                                        Ida Bertschy, Mirjam Egli Cuenat, Daniel Stotz
		                                        www.passepartout-sprachen.ch
Grafica                                   rébus Konzept und Gestaltung GmbH, Basilea
Foto                                      Michael Fritschi, www.foto-werk.ch
Versione per i Grigioni                   Alta scuola pedagogica dei Grigioni,
		                                        Ufficio per la scuola popolare e lo sport del cantone dei Grigioni
Traduzione dal tedesco                    Luca Beti
Revisione dei testi in italiano           Elena Chitvanni Martino
Copyright                                 © Progetto Passepartout 2011 / © Ufficio per la scuola popolare
		                                        e lo sport del cantone dei Grigioni 2012
		                                        (per la presente versione)

Premessa alla presente versione
Nel 2008, il Gran Consiglio grigionese ha accettato una revisione parziale della legge scolastica.
Tale revisione prevede l’introduzione dell’inglese, quale seconda lingua straniera obbligatoria,
a partire dalla quinta classe nella scuola elementare e nelle classi ridotte integrate del cantone
dei Grigioni. In base al piano di attuazione del governo, l’introduzione dell’insegnamento
dell’inglese nella scuola elementare è prevista a partire dall’anno scolastico 2012 / 2013.
A livello nazionale, i cantoni Berna, Basilea Città, Basilea Campagna, Friburgo, Soletta e Vallese
hanno optato per la stessa soluzione, per quanto riguarda la successione delle lingue e l’inizio
del loro insegnamento (una lingua nazionale quale prima lingua straniera a partire dalla terza
classe e l’inglese quale seconda lingua straniera a partire dalla quinta classe). Nel 2006, questi
cantoni hanno deciso di concretizzare le raccomandazioni della Conferenza svizzera dei diret-
tori cantonali della pubblica educazione (CDPE) relative all’insegnamento delle lingue, con il
progetto «Passepartout».
Il presente piano di studio per l’inglese è stato elaborato sotto la direzione del gruppo di lavoro
«condizioni quadro» del progetto «Passepartout» (rappresentato da Margreth Däscher, Susanne
Flükiger, Ruedi Gerber e Victor Saudan) e approvato dal gruppo direttivo. Dal 2013, il piano di
studio fa da base all’insegnamento dell’inglese nei cantoni di Basilea Città, Basilea Campagna
(dal 2015), Soletta, Berna, Friburgo e Vallese.
Questo piano di studio serve anche da base per la realizzazione del testo didattico New World,
così come per l’aggiornamento e la formazione presso le Alte scuole pedagogiche.
Visto che il cantone dei Grigioni mira a una soluzione coordinata all’interno della Svizzera, il
cantone si è associato per quanto riguarda il piano di studio e il testo didattico al progetto
«Passepartout», adottando così le stesse soluzioni per l’insegnamento dell’inglese prese dai sei
cantoni bilingui, rispettivamente da quelli che si trovano sulla frontiera linguistica.

Ai fini di una migliore leggibilità, nella versione italiana è stata usata solo la forma maschile,
che naturalmente sottintende anche quella femminile.

Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012
Indice
Introduzione                                                                                                2

1. Apprendere le lingue nell’era del plurilinguismo                                                         2
   L’importanza della materia inglese

2. Idee guida nell’apprendimento delle lingue                                                               4

3. Ambiti e profili delle competenze                                                                        5
   A Ambiti della competenza                                                                                5
   B Profilo delle competenze per l’inglese quale seconda lingua straniera                                  6

4. Attuazione degli obiettivi nell’insegnamento                                                             7
   A Concetti e metodi didattici                                                                            7
   B Creazione delle condizioni di apprendimento                                                            9
   C Raccolta e valutazione delle competenze                                                               12

5. Coerenza e coordinazione didattica                                                                      14
   A Importanza della coerenza didattica                                                                   14
   B Coordinazione tra insegnanti e direzione scolastica                                                   14

6. Schema di pianificazione per le classi dalla 5a alla 9a                                                15
   Inglese 5a / 6a classe, ambiti della competenza I-III                                                  18
   Inglese 7a classe, ambito della competenza I                                                           25
   Inglese 8a classe, ambito della competenza I                                                           29
   Inglese 9a classe, ambito della competenza I                                                           33
   Inglese 7a-9a classe, ambiti della competenza II-III                                                   37

                                                      Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   1
PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012
do intercantonale. Stando al mandato di que-
                                                              sto progetto, l’obiettivo della collaborazione è
                                                              lo sviluppo comune dell’insegnamento delle
                                                              lingue straniere e il coordinamento delle que-
                                                              stioni legate alla didattica, alla dotazione del-
                                                              le lezioni, ai piani di studio, ai mezzi didatti-
                                                              ci, alla formazione e all’aggiornamento degli
                                                              insegnanti. Il risultato di questa collaborazio-
                                                              ne intercantonale è il piano di studio Passe-
                                                              partout, per il francese quale prima lingua
                                                              straniera a partire dalla terza classe e per
                                                              l’inglese quale seconda lingua straniera dalla
                                                              quinta classe. Il piano di studio attua gli obiet­
                                                              tivi del progetto ed è, a partire dal 2011, quel-
                                                              lo ufficiale per l’insegnamento del francese e
                                                              dell’inglese nei sei cantoni bilingui o che si
                                                              trovano sulla frontiera linguistica.

                                                              Il presente piano di studio, per l’inglese quale
                                                              seconda lingua straniera nelle scuole popo-
                                                              lari grigionesi a partire dalla quinta classe, si
                                                              basa sul Passepartout. In questo modo, nelle
                                                              scuole popolari grigionesi si insegna seguen-
                                                              do lo stesso piano di studio, a cui fanno capo
                                                              tutti gli altri cantoni di lingua tedesca e i can-
                                                              toni bilingui, nei quali l’inglese è anche obbli-
                                                              gatorio dalla quinta classe.

                                                              In futuro, a livello nazionale, standard di for-
                                                              mazione e piani di studio comuni saranno
                                                              importanti pilastri per un’armonizzazione
                                                              dei contenuti delle materie di insegnamento
                                                              tra i cantoni. Oltre a Passepartout è disponibi-
                                                              le un piano di studio compatibile con i princi-
                                                              pi dell’insegnamento delle lingue straniere a
                                                              livello nazionale.

                                                              In questo momento, nella Svizzera tedesca ci
                                                              si sta occupando del Piano di studio 21. I piani
                                                              di studio regionali – tra i quali ci sono anche
    Introduzione                                              quello presente e quelli di Passepartout – de-
    Il concetto generale delle lingue della Confe-            vono essere mantenuti come piani di studio
    renza dei direttori cantonali della pubblica              di una materia specifica. Tuttavia, il team in-
    educazione (CDPE) del 1998 e il Quadro comune             caricato di sviluppare quello delle lingue stra-
    europeo di riferimento per la conoscenza delle lin­       niere deve adeguarli dal punto di vista strut-
    gue (QCER) sono la base concettuale per il rin-           turale e formale al Piano di studio 21.
    novo dell’insegnamento delle lingue nella
    scuola popolare. Nel 2004, la CDPE ha licenzi-
    ato una strategia e un programma di lavoro
    comuni per la coordinazione dell’insegna­
                                                              1. Apprendere le lingue
    mento delle lingue straniere a livello svizze-            nell’era del plurilinguismo
    ro. Questi ultimi prevedono l’anticipazione,
    coordinata a livello regionale, delle due lin-            Nell’attuale società moderna occidentale, la
    gue straniere obbligatorie, così come il rag-             comprensione di varie lingue ha una grande
    giungimento vincolante dei livelli di compe-              importanza. La crescente mobilità personale
    tenza alla fine della scuola elementare e del             e professionale e la comunicazione mediale
    livello secondario I.                                     richiedono competenze in diverse lingue stra-
                                                              niere. La maggior parte delle persone conside-
    I cantoni Basilea Campagna, Basilea Città, Ber-           ra le esperienze e le conoscenze nella lingua
    na, Friburgo, Soletta e Vallese, che mantengo-            madre, nella seconda e, in generale, in una
    no il francese quale prima lingua straniera, si           lingua straniera parte della propria identità.
    sono in seguito uniti e sono giunti a un accor-           Inoltre, l’acquisizione di una lingua straniera

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è accompagnata dalla sensibilizzazione nei
confronti della varietà linguistica e culturale.

Nella vita di tutti giorni, gli allievi della scuo-
la popolare sono spesso confrontati con le lin-
gue straniere. La società svizzera è multicul-
turale e, per questo motivo, è possibile sentire
in classe varie lingue d’origine.

Lo studio delle lingue straniere nella scuola
popolare viene intensificato con l’inizio anti-
cipato dell’insegnamento di italiano, tedesco,
romancio e inglese e con un conseguente au-
mento della dotazione di ore. Nello stesso
tempo, collegare tra di loro le lezioni di lin-
gua straniera può creare sinergie, nel momen-
to in cui gli scolari sviluppano la fondamen-
tale capacità di ampliare per tutta la vita il
proprio bagaglio plurilinguistico. L’utilizzo
sempre più frequente delle lingue nella socie-
tà e nei media crea maggiori opportunità di
imparare anche al di fuori della scuola.

L’importanza della materia inglese
In molte parti del mondo, l’inglese è la lin-
gua di comunicazione tra persone di lingua
madre diversa ed è parlata in tutti i continen-
ti. Per questo motivo, devono essere conside-
rate come modello le varietà linguistiche (al-
meno l’inglese britannico e americano) e non
un’unica lingua nazionale.

Oggigiorno l’inglese ha un ruolo fondamen-
tale in ambito scientifico, culturale ed eco-
nomico. Il suo ampio utilizzo non è, tuttavia,
sempre accompagnato dalla necessaria com-
prensibilità e qualità.

Gli allievi approfittano delle conoscenze ba-
silari in inglese già durante la loro carriera
scolastica, se utilizzano le nuove fonti d’infor­
mazione per accedere a nuovo sapere o se al-
lacciano contatti con giovani di altri paesi,
grazie ai social media.

Il fatto che l’inglese abbia radici sia nella
fami­glia linguistica germanofona che in quel-
la delle lingue romanze, comporta indubbi
vantaggi per gli allievi. Le preconoscenze lin-
guistiche degli scolari (in tedesco, italiano e/o
romancio), così come le prime esperienze nello
studio di una prima, rispettivamente di una
seconda lingua straniera nella scuola elemen-         termini specialistici – per esempio, nei film,
tare, favoriscono l’acquisizione dell’inglese.        nella musica, nella tecnologia dell’in­for­ma­
Nell’appren­dimento di quest’ultimo hanno             zione) può favorire l’apprendimento.
la possibilità di attingere non solo a strategie
interlingui­stiche e a esperienze intercultu­         Queste premesse rendono possibile la defini-
rali, ma anche ad analogie e somiglianze con          zione di obiettivi nell’apprendimento dell’in­
il tedesco, l’italiano e il romancio. Oltre a ciò,    glese paragonabili a quelli fissati per l’italiano,
anche la presenza dell’inglese nella lingua di        il tedesco o il romancio come prime lingue
tutti i giorni (media, linguaggio giovanile,          straniere.

                                                           Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   3
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2. Idee guida nell’appren­di­                             Idea guida 2:
                                                              Il plurilinguismo funzionale mette l’accento sulla
    mento delle lingue                                        capacità d’azione comunicativa nella Svizzera
                                                              plurilingue e in un mondo globalizzato.
    Idea guida 1:                                             L’obiettivo primario dell’insegnamento delle
    Le competenze linguistiche sono paragonabili,             lingue straniere è l’edu­cazione al plurilingui­
    perché l’apprendimento delle lingue si rifà al            smo funzionale. Poliglotta è colui che riesce a
    Quadro comune europeo di riferimento per la               comunicare in più lingue. Il concetto «funzio-
    conoscenza delle lingue (QCER).                           nale» indica la capacità di farsi capire in ma-
    Il piano di studio si orienta secondo il model-           niera adeguata rispetto alla situazione o alla
    lo delle competenze generali del Quadro comu­             funzione. In tal senso, l’attenzione non va ri-
    ne europeo di riferimento per la conoscenza delle         volta al grado di perfezione, bensì al ruolo
    lingue (QCER), che suddivide i sei livelli di             della lingua quale strumento comunicativo.
    competenza (da A1 a C2), nei cinque ambiti                L’aspetto fondamentale è il funzionamento e
    parziali dell’attività linguistica: ascoltare, leg-       il successo della comunicazione. Questo è an-
    gere, parlare (in forma di monologo e di dia-             che il principio del Quadro comune europeo di
    logo) e scrivere.                                         riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).

    Con il Quadro comune europeo di riferimento per           Un plurilinguismo funzionale viene sviluppa-
    la conoscenza delle lingue (QCER) è stata creata          to nella scuola popolare in un contesto scola-
    una base vincolante e concreta per la Svizzera            stico ed extrascolastico, se è garantito l’accesso
    e per tutta l’Europa, che definisce quali sono            ai contenuti e alla conoscenza del mondo at-
    le competenze linguistiche chiave e come è                traverso più di una lingua. Viene così infranta
    possibile raggiungerle.                                   l’abitudine di insegnare quasi esclusivamente
                                                              in una sola lingua.
    L’obiettivo nella scuola popolare è di acqui-
    sire, in una seconda lingua nazionale e in                Idea guida 3:
    inglese, le competenze di base nei cinque am-             L’apprendimento delle lingue presuppone un
    biti parziali e di sviluppare le proprie compe-           approccio attivo.
    tenze comunicative, che possono essere appro-             L’apprendimento delle lingue, come qualsiasi
    fondite, a seconda dei bisogni personali.                 apprendimento, è da considerare un proces-
                                                              so, nel corso del quale si costruiscono indivi-
                                                              dualmente il sapere e le conoscenze. Per que-
                                                              sto motivo, i bambini imparano in maniera
                                                              più duratura ed efficace, se scoprono da soli il
                                                              significato di contenuti, parole e regole.

                                                              L’acquisizione del sapere dipende dalle preco-
                                                              noscenze, dalla percezione, dalla relazione
                                                              tra le attività, dalla disposizione personale e
                                                              dalla motivazione. In linea di principio, gli
                                                              scolari possono affrontare un nuovo tema, se
                                                              dispongono di una base di conoscenze suffi­
                                                              ciente.

                                                              Visto che il sapere si organizza da sé, la sua
                                                              acquisizione non può essere fissata e determi-
                                                              nata prima, ma può soltanto essere pilotata.
                                                              Gli insegnanti non sono quindi solo dei
                                                              trasmettitori di sapere, devono anche creare
                                                              le condizioni e le offerte d’apprendimento,
                                                              mettere a disposizione fonti del sapere, osser-
                                                              vare processi d’apprendimento ed essere a
                                                              disposizione quali consulenti.

                                                              Idea guida 4:
                                                              Le competenze in una lingua straniera
                                                              comprendono, oltre alle competenze linguistiche,
                                                              anche quelle strategiche e la sensibilità nei
                                                              confronti della lingua e delle culture.
                                                              L’apprendimento delle lingue necessita di
                                                              strategie che permettano di imparare. Eviden-

4 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
ziare, denominare, formulare tecniche di stu-           L’utilizzo della didattica del plurilinguismo si ri-
dio utilizzate durante la lezione, facilitano il        percuote sullo sviluppo e sull’uso del mate­
transfer delle nozioni apprese a quelle ancora          riale didattico e d’apprendimento, sui metodi
da imparare. Le strategie d’apprendimento               di insegnamento, sulle procedure di esame e
delle lingue favoriscono l’autonomia dell’al­           di controllo e sulla collaborazione tra in­
lievo e l’apprendimento duraturo, per tutta la          segnanti.
vita.
                                                        Oltre al materiale didattico e d’apprendi­
Il fatto di scoprire e paragonare in maniera            mento sono consigliati anche il portfolio delle
consapevole fenomeni linguistici migliora la            lingue europeo (PEL) e il lingualevel quali stru-
comprensione del funzionamento di una lin-              menti per la valutazione delle conoscenze
gua e aumenta la competenza linguistica. Il             nelle lingue straniere. In questo modo si so-
confronto tra le lingue dà informazioni sulla           stiene l’apprendimento delle lingue basato
cultura, la quale caratterizza una lingua e ha          sulle competenze secondo il QCER e si favori­
la capacità di influenzarla. Gli incontri e i           sce lo sviluppo di un repertorio plurilingue.
contatti con persone di lingua straniera
favori­scono, inoltre, la comprensione intercul-        A Ambiti della competenza
turale. Buone competenze linguistiche e in-
terculturali non agevolano soltanto la com-             Ambito della competenza I:
prensione reciproca tra comuni, cantoni e               Capacità d’azione comunicativa
frontiere linguistiche, ma accrescono anche             Gli allievi si fanno capire, sia oralmente che
la tolleranza e le possibilità personali e pro-         per iscritto, in situazioni di vita di tutti i gior-
fessionali in un mondo globalizzato.                    ni, risolvono compiti nella lingua straniera,
                                                        comprendono il parlato e lo scritto e acquisi­
Idea guida 5:                                           scono così nuove competenze nella lingua
La didattica del plurilinguismo collega la              straniera. Se insorgono problemi di compren-
didattica delle varie lingue.                           sione, fanno capo a strategie per continuare
«Collegare» significa mettere in relazione              la comunicazione.
l’insegnamento delle varie lingue (comprese
le lingue d’origine) unire tra di loro obiettivi        Ambito della competenza II:
d’apprendimento, contenuti, programmazio-               Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture
ne, valutazioni e processi d’insegnamento e             Gli allievi affinano la loro percezione lingui­
di apprendimento. In questo modo si creano              stica. A dipendenza del loro livello, analizza-
le basi per una didattica del plurilinguismo e          no e riflettono sulla lingua e collocano quanto
si coopera maggiormente nell’apprendimento              appreso in un contesto. Oltre a ciò, scoprono e
delle lingue.                                           abbinano aspetti culturali e sviluppano sensi-
                                                        bilità nei confronti di altre culture.
Le lingue si imparano meglio se i contenuti
sono interessanti e se è l’allievo stesso a sco-        Ambito della competenza III:
prirli. Lo studio delle lingue straniere può an-        Competenze nelle strategie di apprendimento
che essere associato all’insegnamento nelle             Gli allievi riflettono sui loro metodi di lavoro
materie non linguistiche. Si sfruttano così             e sviluppano strategie e tecniche di lavoro,
maggiormente le sinergie nell’apprendimento             applicandole e utilizzandole in nuove situa-
delle lingue.                                           zioni.

                                                        Mezzi linguistici
3. Ambiti e profili                                     Con il termine «mezzi linguistici» si intende
                                                        un lessico adatto al tema, frasi e strutture mo-
delle competenze                                        dello, pronuncia comprensibile e regole ele-
                                                        mentari di ortografia, così come una gram-
In conformità con le idee guida, il piano di            matica corrispondente al livello linguistico. I
studio fissa gli obiettivi che devono essere rag-       mezzi linguistici risultano da una parte dalle
giunti nell’insegnamento delle lingue. Questi           descrizioni delle competenze linguistico-co-
si orientano secondo il Quadro comune europeo           municative e dall’altra dai compiti e dai temi.
di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
                                                        L’obiettivo dichiarato è il plurilinguismo fun-
La coerenza e la trasparenza nell’insegnamento          zionale. Ciò significa che nell’acquisizione
e nell’apprendimento delle lingue sono possi-           del mezzo linguistico, la funzione – ossia la
bili grazie al fatto che gli obiettivi e lo stan-       comprensione, la capacità di farsi capire, il
dard di formazione a livello nazionale si               funzionamento della comunicazione – ha un
rifanno alle scale di competenza descritte nel          ruolo predominante.
QCER.

                                                              Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   5
Un insufficiente sapere formale può essere                               B Profilo delle competenze per l’inglese quale
    compensato da strategie comunicative, grazie                             seconda lingua straniera
    alle quali è possibile farsi capire. La correttez-                       Il Quadro comune europeo di riferimento per la co­
    za linguistica è quindi subordinata alla fun­                            noscenza delle lingue (QCER) definisce gli obiet-
    zione comunicativa della lingua.                                         tivi e i livelli di competenza da raggiungere
                                                                             (vedi capitolo 6, Schema di pianificazione per le
    Più alto è il livello linguistico, secondo i                             classi dalla 5a alla 9a). Dalla settima alla nona
    livelli di competenza del QCER, maggiore è                               classe si fa una distinzione tra competenze di
    l’importanza della forma corretta.                                       base (CdB) e competenze più ampie (CpA).

    Nell’insegnamento orientato ai contenuti e                              Poiché le abilità ricettive nel processo d’appren­
    all’azione, ai mezzi linguistici, è conferita                           di­mento delle lingue si sviluppano più in fret-
    un’importanza diversa rispetto a quella data                            ta di quelle produttive, i requisiti nella com-
    nel tradizionale insegnamento delle lingue stra­                        prensione orale e scritta sono più elevati
    niere. Per questo motivo, l’approccio all’errore                        rispetto alla produzione orale e scritta. Lo svi-
    va differenziato a seconda dell’intenzione di-                          luppo delle competenze produttive richiede
    dattica, degli obiettivi e dei compiti (vedi ca-                        più tempo e risorse. A seconda degli allievi, a
    pitolo 4 B, Creazione delle condizioni di apprendi­                     queste ultime va data maggiore importanza.
    mento).

    Inglese 5a / 6a classe
                                            A 1.1          A 1.2          A 2.1          A 2.2         B 1.1          B 1.2   B2
     comprensione orale
     comprensione scritta
     produzione orale
     produzione scritta

    Inglese 7a classe
    Dalla 7a classe viene fatta la distinzione tra competenze di base (CdB, scuro) e competenze più ampie (CpA, chiaro).

                                            A 1.1          A 1.2          A 2.1          A 2.2         B 1.1          B 1.2   B2
     comprensione orale
     comprensione scritta
     produzione orale
     produzione scritta

    Inglese 8a classe
                                            A 1.1          A 1.2          A 2.1          A 2.2         B 1.1          B 1.2   B2
     comprensione orale
     comprensione scritta
     produzione orale
     produzione scritta

    Inglese 9a classe
                                            A 1.1          A 1.2          A 2.1          A 2.2         B 1.1          B 1.2   B2
     comprensione orale
     comprensione scritta
     produzione orale
     produzione scritta

    Profilo delle competenze per l’inglese quale seconda lingua straniera

6 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Secondo le direttive della CDPE, alla fine
dell’obbligatorietà scolastica, gli scolari do-
                                                   4. Attuazione degli obiettivi
vrebbero possedere competenze simili in am-        nell’insegnamento
bedue le lingue straniere (eccezione: tedesco
per gli allievi romanci).                          A Concetti e metodi didattici
                                                   Lo scopo del plurilinguismo funzionale e gli
I livelli di competenza da A1.1 fino a B1.2        obiettivi formulati nel piano di studio presup-
(elementare fino a indipendente impiego            pongono che i metodi di insegnamento e di
della lingua) sono importanti nella scuola         apprendimento linguistici siano ampliati
dell’obbligo. Il livello B2 è un obiettivo cui     secondo la didattica del plurilinguismo, che si
possono puntare alcuni scolari.                    rifletta sui metodi, sui materiali e sugli stru-
                                                   menti utilizzati in precedenza, sviluppandoli
Le competenze di base (CdB) devono essere          e adattandoli, in maniera adeguata.
raggiunti da tutti gli allievi, se questi ultimi
non hanno gravi difficoltà di apprendimento        La seguente visione d’insieme presenta i sin-
e se non sono cresciuti in un ambiente parti-      goli principi e metodi didattici, che, come
colarmente sfavorevole all’apprendimento.          tasselli di un puzzle, si inseriscono in un
                                                   concetto generale, definendo il suo carattere
Le competenze più ampie (CpA) permettono           vincolante.
la differenziazione. Gli allievi più motivati e
capaci possono affrontare compiti più diffici-     I concetti orientamento ai contenuti e all’azione,
li o, eventualmente, supplementari.                sensibilità nei confronti della lingua e delle culture,
                                                   così come l’insegnamento interdisciplinare delle
                                                   lingue sono da integrare nell’insegnamento.

                                                   L’insegnamento bilingue e tramite immersione in
                                                   una materia non linguistica, così come lo
                                                   scambio e l’incontro, definiscono i campi in cui
                                                   l’insegnante si orienta nella pianificazione,
                                                   valutando le proprie risorse e quelle del col-
                                                   legio docenti. Quanto intensamente e con
                                                   quale ampiezza si intendano considerare
                                                   tali concetti, dipende dalla predisposizione
                                                   dei docenti, dall’intera sede scolastica e dal
                                                   contesto locale.

                                                   Orientamento ai contenuti e all’azione
                                                   Nell’insegnamento orientato ai contenuti e
                                                   all’azione, la competenza in una lingua stra-
                                                   niera viene creata da una parte con l’ela­
                                                   borazione di contenuti e di temi specifici e
                                                   dall’altra con l’azione linguistica in situazio-
                                                   ni reali. I bambini e i giovani vanno conside-
                                                   rati come singoli individui che svolgono delle
                                                   attività con l’ausilio della lingua.

                                                   L’insegnamento si sviluppa partendo da de-
                                                   terminati temi, trasmette sapere nella lingua
                                                   straniera e ruota attorno ad argomenti capaci
                                                   di suscitare interesse negli scolari e di andare
                                                   oltre al semplice e puro uso ed esercizio della
                                                   lingua. In questo modo vengono create situa-
                                                   zioni in cui la comunicazione, la scrittura, la
                                                   lettura e l’ascolto sono interessanti e sensati
                                                   per l’allievo. In primo piano non ci sono la
                                                   grammatica e il lessico, bensì l’azione in situa­
                                                   zioni vicine alla realtà, così come l’elabora­
                                                   zione di contenuti adeguati all’età, agli inte-
                                                   ressi e ai bisogni degli scolari.

                                                         Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   7
Insegnamento interdisciplinare delle lingue                     Nel repertorio plurilingue, le varie lingue
    Per lungo tempo si è ritenuto che l’ap­pren­                    (L1, L2, L3, L4…) sono connesse tra di loro e
    dimento e l’insegnamento di diverse lingue                      formano una base comune, anche se hanno
    dovesse avvenire possibilmente in maniera                       una loro specificità. Vien da sé che anche
    separata, al fine di evitare confusione. Re-                    nell’insegnamento delle lingue straniere si
    centi ricerche e la nuova didattica rilevano                    devono tenere presenti queste riflessioni:
    invece che si devono sfruttare sinergie                         mediante l’insegnamento interdisciplinare delle
    nell’apprendimento delle lingue. Se gli sco-                    lingue sono attivate le risorse linguistiche de-
    lari imparano nuove lingue, non iniziano                        gli scolari, favorendo un apprendimento più
    sempre da zero, ma fanno capo alle proprie                      efficace.
    preconoscenze. Questo vale per le parole
    parallele (per esempio, Flöte – flauto – flute,                 L’apprendimento delle lingue è più efficace,
    zelebrieren – celebrare – to celebrate, ecc.),                  se gli allievi sono invitati a sfruttare il poten-
    per le abilità nella comprensione e nella                       ziale racchiuso nel transfer tra le lingue, se
    scrittura di testi (per esempio, come scrivere                  durante l’insegnamento della lingua di scola-
    una storia o come leggere un articolo di gior­                  rizzazione si è già appreso ed esercitato come
    nale in maniera selettiva), per le tecniche                     leggere un testo in maniera selettiva, come
    d’apprendimento di una lingua (per esem-                        scrivere una lettera formale o come intuire il
    pio, come servirsi di un dizionario), per le                    significato di una parola partendo dalla sua
    strategie di comunicazione (per esempio,                        radice. Queste abilità possono essere attivate
    utilizzare una perifrasi per sostituire un ter-                 puntualmente anche nell’insegnamento del-
    mine che non si conosce).                                       le lingue straniere.

                                     insegnamento
                                         bilingue                          scambio
                                          tramite                          e incontro
                                       immersione
                                     in una materia
                                     non linguistica
        sensibilità nei                                                                           insegnamento
        confronti della                                                                          interdisciplinare
           lingua e                                                                                 delle lingue
         delle culture

                                                          orientamento ai
                                                        contenuti e all'azione

8 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture
Favorire la sensibilità nei confronti della lingua
e delle culture significa invitare gli allievi a
riflettere sulla lingua e sull’apprendimento
delle lingue, incoraggiarli a riconoscere rego-
larità linguistiche, modelli base e strutture,
variazioni linguistiche, peculiarità e stereo-
tipi culturali. I confronti linguistici favori­
scono la riflessione e la sensibilità linguistica.
Quella culturale viene sviluppata, se ci si
rende conto, per esempio, che ogni lingua ha
tipici rituali di saluto o che in ogni lingua (e         L’incontro con gli altri – per esempio, durante
non soltanto nelle lingue prestigiose) ci sono           la cena presso una famiglia gallese – favorisce
opere letterarie di grande valore.                       la consapevolezza delle proprie e delle altre
                                                         lingue e culture. È importante, tuttavia, pre-
La promozione della sensibilità nei confronti del­       vedere una buona preparazione, affinché le
la lingua e delle culture va oltre la capacità di        abitudini e le mentalità diverse, vissute in
farsi capire nella lingua straniera in una si-           prima persona, non accrescano i pregiudizi.
tuazione reale. Ha, infatti, effetti positivi            I pregiudizi e le diffidenze nei confronti
anche sulla lingua madre. Essere in grado                dell’altro possono essere eliminati attraverso
di riflettere su meccanismi linguistici, così            un lavoro di riflessione e di analisi. Dalle atti-
come sulla propria e sulle altre culture, favo-          vità di scambio potrebbero pure nascere delle
risce l’eliminazione dei pregiudizi e aumenta            amicizie.
la sensibilità nei confronti delle varietà cultu-
rali e linguistiche. Quest’apertura, abbinata            Insegnamento bilingue in una materia non
alle tecniche di studio delle lingue (strategie          linguistica e immersione
d’appren­di­mento), crea la base per uno svi-            L’insegnamento bilingue in una materia non lingui­
luppo duraturo e personale del bagaglio plu-             stica e l’immersione sono la logica attuazione ed
rilinguistico.                                           evoluzione dell’insegnamento delle lingue stra­
                                                         niere orientato ai contenuti e alle azioni. Sono due
Scambio e incontro                                       situazioni didattiche in cui i contenuti tras-
Con scambio e incontro si intende offrire agli           messi, utilizzando la lingua straniera in una
allievi la possibilità di vivere una o più lingue        materia non linguistica, fanno parte del pia-
straniere in situazioni autentiche e non soltan­         no di studio di quest’ultima.
to durante l’insegnamento in classe. Possibili
attività potrebbero essere blocchi intensivi             Insegnamento bilingue e tramite immersione si-
che coinvolgono native speakers (persone di lin-         gnifica utilizzare una lingua straniera per
gua madre straniera), escursioni in regioni in           l’insegnamento di singoli contenuti in mate-
cui si parla la lingua straniera (soprattutto            rie non linguistiche (come sport, uomo e am-
all’interno del cantone), contatti tramite so-           biente, attività manuali ed educazione figura-
cial media o posta elettronica, scambio tra              tiva). In primo piano c’è quindi la materia
singoli allievi o tra classi partner. Anche con          non linguistica: la lingua straniera serve solo
l’orientamento ai contenuti e all’azione e con           quale «mezzo di trasporto». Nell’insegnamento
l’insegnamento bilingue e tramite immersione si          bilingue, oltre alla lingua di scolarizzazione
possono offrire opportunità in cui la lingua             viene utilizzata in maniera mirata la lingua
straniera è percepita come qualcosa di sen-              straniera, la cui comprensione è favorita
sato e utile.                                            dall’impiego di immagini, testi e oggetti. Si
                                                         parla, invece, di immersione, quando, secondo il
Oltre allo studio sui contenuti, bisogna con-            concetto «bagno linguistico», si insegna esclu-
siderare anche l’elemento dell’incontro e                sivamente nella lingua straniera. La dif­ferenza
dell’ap­­pren­dimento interculturale. I bambini          tra le due forme di insegnamento non è netta,
e i giovani si rendono conto che la comuni-              perché ci sono numerose varianti di immersio­
cazione funziona anche senza conoscere                   ne e di insegnamento bilingue.
alla perfezione la grammatica, la pronuncia,
l’ortografia o con un lessico abbastanza limi-
tato. Durante un incontro sono chiamati a                B Creazione delle condizioni di apprendimento
mobilitare tutte le conoscenze di cui dispon-            L’efficacia dell’insegnamento dipende dall’at­
gono. Sono esperienze che li motivano a con-             tività didattica del singolo insegnante. La do-
tinuare nell’apprendimento della lingua                  manda che si pone costantemente ogni inse-
straniera.                                               gnante è: «Come creo delle buone condizioni
                                                         sociali, comunicative e cognitive, cosicché sia
                                                         possibile raggiungere gli obiettivi prefissati?»

                                                              Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   9
Una simile metacognizione è particolarmente               Usare la lingua straniera quanto più possibile
     proficua quando si condividono queste rifles-             in aula
     sioni con altri docenti, dato che impostazioni            Gli allievi devono essere costantemente con-
     e atteggiamenti diversi creano condizioni ot-             frontati con le lingue straniere, per impararle.
     timali per analizzare la propria attività in              Dovrebbero avere spesso delle opportunità
     classe e per sviluppare possibili alternative.            di ascoltarle e usarle in maniera attiva. Per
                                                               questo motivo, è importante gestire il class­
     I capitoli seguenti sono pensati come punti di            room management (organizzare la gestione
     riferimento e non come una lista di criteri de-           della classe) nella lingua straniera e creare fin
     finitiva.                                                 dall’inizio il lessico necessario a tale scopo. A
                                                               volte, tuttavia, è utile e necessario far capo
     Favorire la creazione di un repertorio plurilingue        alla lingua di scolarizzazione locale. Vale
     Al centro di un insegnamento al passo con i               quindi la regola: usare la lingua di scolarizza-
     tempi c’è lo scolaro con le sue preconoscenze             zione solo quando è inevitabile e quella stra-
     linguistico-culturali e capacità in una o più             niera quanto più possibile. Non si deve però
     lingue. Se il docente è consapevole che lui è             passare da una lingua all’altra senza criterio.
     solo una parte del tutto, che promuove nel
     suo insegnamento solo una lingua in un re-                Esercizi di grammatica, lessico e ortografia non
     pertorio plurilingue, allora organizza e pre-             sono fine a se stessi
     para il suo insegnamento in maniera diversa.              Gli esercizi sono il motore dell’apprendimento.
     Considera il plurilinguismo come un’op­por­               Per svolgere i compiti e per comprendere i
     tunità e non come un ostacolo, mette in rela-             contenuti, gli scolari hanno bisogno di mezzi
     zione le lingue, si serve delle conoscenze cul-           linguistici adeguati. Il lavoro sistematico sul-
     turali per l’apprendimento di una lingua.                 la pronuncia e sull’ortografia, sul lessico e
                                                               sulla grammatica ha quindi un ruolo consoli-
     Utilizzare materiali autentici e interessanti nel         dato nell’insegnamento, che non è, però, fine
     lavoro sui contenuti                                      a se stesso, bensì prende spunto dagli esercizi
     La scelta dei temi e delle attività per l’insegna­        e dalle attività didattiche.
     mento delle lingue straniere deve considerare
     gli interessi e le predisposizioni degli allievi.         Integrare, a ogni livello, le attività-ELBE
     Si risveglia e mantiene così il loro interesse            nell’insegnamento delle lingue straniere
     nei confronti dell’apprendimento delle lin-               ELBE sta per Eveil aux langues, Language Aware­
     gue e delle culture straniere.                            ness, BEgegnung mit Sprachen. Le attività-ELBE
                                                               servono a promuovere la sensibilità nei con­
     Il lavoro sui contenuti presuppone l’utilizzo             fronti della lingua e delle culture e sono integrate
     di materiale autentico. È altrettanto impor-              nell’in­segna­mento delle lingue straniere a
     tante che i compiti che gli allievi sono chia-            ogni livello scolastico. I confronti tra i sistemi
     mati a svolgere, conducano a situazioni reali.            ortografici, le specificità grammaticali e le
     Grazie alla creazione di momenti comunicati-              regole di buona educazione nelle diverse
     vi autentici, la lingua straniera è vissuta in            culture e lingue che possono essere presenti
     classe come un mezzo di comunicazione na-                 in classe, ne sono un esempio. Nell’in­segna­
     turale. In questo modo si rende possibile un              mento vengono così gettati ponti tra la lingua
     passaggio di informazioni vicino alla realtà e            locale di scolarizzazione e i corsi di lingua e cul­
     all’età degli scolari.                                    tura dei paesi d’origine (corsi HSK). In questo

10 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
modo è valorizzato il potenziale degli scolari
con un background migratorio.

Far capo alle risorse disponibili, grazie alla
cooperazione e all’intesa
L’insegnamento bilingue e tramite immersione,
così come le attività di scambio e di incontro
stanno in stretta relazione con l’attività e
la realtà. Tuttavia, esse implicano un im-
pegno organizzativo e un dispendio di
tempo maggiori. Per questo motivo, è
indispensabile il sostegno delle auto-
rità scolastiche locali, della direzione
scolastica e del collegio degli inse-
gnanti. È auspicabile introdurre in
maniera graduale queste forme di
apprendimento in classe, per esem-
pio, con delle «isole in immersione»,
in collaborazione con un insegnante
di una materia non linguistica. Le pri-
orità possono essere fissate secondo le
risorse presenti nella sede scolastica e
nella regione, ma anche in relazione
all’insegnamento bilingue e tramite immersione
o alle attività di scambio. Un fattore importante
è la disponibilità degli insegnanti di lingua
straniera a guardare oltre la singola materia e
a cooperare con i colleghi.

Ambire alla trasparenza degli obiettivi e alla
varietà metodica
Oggigiorno, l’insegnamento delle lingue stra-
niere non si concentra più su un unico meto-
do: esercizi di comunicazione e attività didat-
tiche orientate all’azione sono combinati con
un lavoro sistematico sui mezzi linguistici,
sulla riflessione linguistica interdisciplinare
e sullo studio mnemonico di canzoni e testi.
L’importante è che gli obiettivi di una sequen-     bilità nei confronti della pronuncia e dell’in­
za d’ap­prendimento e la scelta metodica sia-       tonazione attraverso l’imitazione e la ripeti-
no chiari sia all’insegnante che all’allievo. È     zione, in questo caso è necessario correggere
utile, per esempio, distinguere in maniera          in maniera puntigliosa, perché l’obiettivo è
netta tra le sequenze orientate allo studio e       l’esattezza.
all’esercitazione dei mezzi linguistici e quelle
in cui lo svolgimento di un esercizio comuni-       Al contrario, si deve essere più cauti nelle cor-
cativo è in primo piano.                            rezioni, concentrandosi su singoli elementi,
                                                    quando gli allievi sono chiamati a sviluppare
Creare un clima favorevole all’apprendimento e      le capacità comunicative. Nell’elaborazione
intervenire sugli errori in maniera differenziata   delle competenze linguistico-produttive è
Un clima d’apprendimento positivo evita la          normale commettere degli errori.
paura nei confronti delle lingue straniere e
rafforza la fiducia dello scolaro nelle proprie     Gli scolari devono avere la possibilità di assu-
capacità. Anche un approccio agli errori diffe-     mere gradualmente maggiori responsabilità
renziato e incoraggiante crea un’atmo­sfera         nei confronti del processo di apprendimento,
ideale. Gli errori hanno origini diverse e fan-     acquisendo strategie e tecniche di studio, va-
no parte del processo di apprendimento. Le          lutando individualmente il proprio lavoro e
correzioni dell’insegnante evidenziano ciò che      imparando a utilizzare i nuovi mezzi d’in­for­
è già noto, si concentrano sugli errori siste-      mazione e di comunicazione.
matici e si adeguano all’obiettivo.
                                                    Grazie alla differenziazione in classe, anche
Se lo scopo di una lezione con allievi alle pri-    agli allievi più deboli viene data l’opportunità
me armi è, per esempio, sviluppare la sensi-        di raggiungere le competenze di base.

                                                         Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   11
classi. Esso accompagna gli scolari nell’ap­
                                                               pren­dimento ed è utile per l’auto­valu­tazione,
                                                               per documentare la propria biografia dello
                                                               studio delle lingue e riflettere sul proprio ap-
                                                               prendimento. Nello stesso tempo, il PEL dà la
                                                               possibilità di comprovare le proprie compe-
                                                               tenze e di presentare testi rappresentativi.

                                                               Osservazioni sul processo di apprendimento
                                                               e rapporti sulle esperienze, tenuti in manie-
                                                               ra sistematica o spontanea dall’in­segnante,
                                                               fanno parte di una valutazione formativa.

                                                               Valutazione orientata ai risultati
                                                               (valutazione sommativa)
                                                               Questa valutazione focalizza l’attenzione sul-
                                                               la prestazione. Dà informazioni sugli obietti-
                                                               vi raggiunti e sulle possibili lacune. Compren-
                                                               de sia verifiche su piccole sequenze didattiche
                                                               che prove più complesse su intere unità d’ap­
                                                               prendimento. A questo proposito possono es-
                                                               sere utilizzati test modello, tratti dai mezzi
                                                               didattici, esami sugli obiettivi e verifiche sup-
                                                               plementari. Fanno parte della valutazione
                                                               sommativa anche i giudizi sui risultati di atti-
                                                               vità a progetto o su dossier, per esempio, trat-
     C Raccolta e valutazione delle competenze                 ti dal PEL.
     La valutazione interessa tutti e tre gli ambiti
     della competenza, ossia la capacità d’azione              Di solito, alla fine di un periodo d’ap­pren­
     comunicativa (I – ascoltare, leggere, parlare e           dimento più lungo, sicuramente alla fine
     scrivere), la sensibilità nei confronti della lin-        dell’anno scolastico, è richiesto un bilancio.
     gua e delle culture (II) e le competenze nelle            Questo riassume, secondo precisi criteri, il
     strategie d’apprendimento (III).                          raggiungimento degli obiettivi in una valuta-
                                                               zione complessiva. Conformemente alla filo-
     Le competenze nei settori II e III sono, di soli-         sofia della didattica del plurilinguismo, que-
     to, verificate con degli esercizi.                        sta valutazione complessiva considera tutti
                                                               gli ambiti della competenza e le due forme di
     La valutazione non deve solo esaminare il sa-             valutazione.
     pere e promuovere l’allievo, bensì dare anche
     delle indicazioni e svolgere una funzione di              Poiché la valutazione complessiva dipende
     incoraggiamento e di feedback sulla prestazi-             dall’attività didattica, dalla specificità del
     one. Per questo motivo servono varie forme di             livello scolastico e dai diversi obiettivi, i sin-
     valutazione.                                              goli elementi sono valutati in maniera diver-
                                                               sa nei vari anni scolastici.
      Valutazione orientata al processo
      (valutazione formativa)                                  Nei colloqui vengono presentati i risultati del-
      Essa focalizza l’attenzione sull’atteggiamento           la valutazione formativa e sommativa in for-
      nei confronti dell’apprendimento e sui pro­              ma predittiva. Con l’ausilio della valutazione
      gres­si. Permette di indirizzare il processo d’ap­       complessiva, i partecipanti tentano di preve-
     ­prendimento futuro, contribuisce a mante­ne­             dere l’evoluzione futura del curriculum scola-
      re e accrescere la motivazione dello scolaro e           stico dell’allievo.
      fornisce informazioni utili per la pianifica­
      zione dell’insegnamento.                                 Visione sugli strumenti di valutazione
      Comprende:                                               I) Controlli regolari sugli obiettivi:
      • autovalutazione, co-valutazione e                      Gli obiettivi sono controllati con strumenti
          rapporti sulle esperienze (da parte                  diversi. Essi indicano la direzione da seguire
          dell’allievo)                                        nell’insegnamento e sono dati dal piano di
      • osservazioni sul processo                              studio e dai mezzi didattici. Assieme formano
          d’apprendimento e rapporti sulle                     la base per documentare i progressi nell’ap­
          esperienze (da parte dell’insegnante)                prendimento e le competenze linguistiche di
      Il portfolio delle lingue europee PEL, oltre ad altri    un allievo.
      strumenti, può essere utilizzato in tutte le

12 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Abbildung 1

                                  Lernkontrollen versch.
                                  Grösse und Art, ESP,
                                  Beobachtungsnotizen

II) Punto della situazione:                                III) Valutazione predittiva per il passaggio1da
                                                                                                        Schuljahr
                                                                                                           una
A partire dalla quinta classe si fanno valuta-             scuola all’altra:
zioni periodiche adeguate al livello e all’in­             Per la valutazione predittiva si fa capo ai «pac-
seg­namento. Esse forniscono informazioni                  chetti di verifica» adattati alla situazione e
sulle competenze acquisite e sul livello lin-              composti di un insieme di esercizi tratti da
guistico raggiunti dallo scolaro. Per la verifi-           lingualevel o da altri strumenti di prova. La va-
ca si possono utilizzare, per esempio, prove               lutazione esterna è completata da un’auto­
su diverse competenze parziali tratte da                   valutazione (per esempio, un’an­notazione
lingua­level.                                              nel passaporto europeo delle lingue). Durante il
                                                           colloquio tra l’insegnante e lo scolaro può es-
A differenza dei controlli sugli obiettivi, in             sere discusso il successo scolastico e prepara-
cui sono esaminate nozioni note e familiari,               to il passaggio da una scuola all’altra. Con le
con tali prove gli scolari sono confrontati con            valutazioni raccolte durante il semestre, vie-
temi sconosciuti. Questo dà loro la possibilità            ne fatta una valutazione predittiva in vista
di valutare in maniera diversa e più ampia le              del passaggio.
competenze acquisite.

 3.            4.            5.                6.                   7.                 8.                 9.

                                     fine della scuola elementare                                fine del livello secondario I

                                                                    Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012    13
5. Coerenza e                                              zione di manifestazioni speciali devono poter
                                                                far capo a un’organizzazione scolastica che
     coordinazione didattica                                    sia in grado di creare buone condizioni qua-
                                                                dro. La coordinazione non ha solo il compito
     A Importanza della coerenza didattica                      di garantire la coerenza didattica, ma anche
     La didattica del plurilinguismo è caratterizzata           quello di assicurare le risorse necessarie e
     da un’elevata interconnessione tra le materie              una pianificazione tempestiva.
     linguistiche, i concetti, i materiali e gli stru-
     menti didattici. La pianificazione si orienta              Creare le condizioni ideali affinché ci sia con-
     secondo il piano di studio, i testi ob­bligatori           tinuità nell’apprendimento delle lingue, an-
     e i concetti didattici, il cui livello di obbliga-         che dopo il passaggio dalla scuola elementare
     torietà è presentato nella tabella a pagina 6.             al livello secondario I, fa pure parte dell’attività
                                                                di coordinazione. Opportunità di collabora­
     Per riuscire a sfruttare le sinergie, è necessa-           zione sono create grazie all’informazione re-
     rio coordinare tra di loro i singoli ambiti e              ciproca, allo scambio di esperienze, all’organiz­
     strumenti in fase di pianificazione. Coerenza              za­zio­ne comune di manifestazioni e progetti
     didattica significa quindi «collegare in manie-            o la segnalazione di persone di lingua madre
     ra sistematica sequenze e ambiti dell’in­segna­            inglese disposte a intervenire in classe.
     mento rimasti spesso separati». Si intende la
     coerenza tra piano di studio, mezzi didattici e            Grazie alla coordinazione si evitano contrad-
     valutazione delle competenze, tra materie                  dizioni e discontinuità che potrebbero gene-
     linguistiche e non linguistiche, tra apprendi-             rare insicurezze negli insegnanti, negli allievi
     mento scolastico ed extrascolastico.                       e nei genitori. La coordinazione presuppone
                                                                una chiara suddivisione delle responsabilità.
     L’intesa e la coordinazione tra insegnanti per-            La tabella qui sotto definisce quali funzioni e
     mettono di sfruttare, in base alle sue specifici-          compiti debbano assumere insegnanti di lin-
     tà, il potenziale della regione in cui si trova la         gua e direzione scolastica.
     scuola. Inoltre, danno la possibilità di formu-
     lare priorità e di avere una visione d’insieme             Gli insegnanti di lingua tengono regolar­
     sulla promozione linguistica all’interno del               men­te incontri in cui vengono discusse la co­
     collegio docenti.                                          or­dinazio­ne e la pianificazione.

     B Coordinazione tra insegnanti e                           Le direzioni scolastiche creano le condizio-
     direzione scolastica                                       ni quadro ideali per la collaborazione e si im-
     L’armonizzazione dei contenuti, la pianifica-              pegnano a mettere a disposizione le risorse
     zione comune, l’insegnamento e la realizza­                necessarie.

       Cooperazione: suddivisione dei compiti

       insegnanti di lingua:            • partecipazione agli incontri di pianificazione e coordinazione
       • lingue straniere               • realizzazione di una panoramica sulla promozione linguistica
       • lingua di                        a scuola
          scolarizzazione               • scambio di materiale didattico e di esperienze
       • lingua e cultura               • pianificazione di progetti e attività comuni
          dei paesi di                  • organizzazione della coordinazione tra livelli scolastici
          origine (corsi HSK)
       • ev. altri insegnanti

       direzione scolastica             • organizzazione degli incontri di pianificazione e di coordinazione
                                        • sostegno dal punto di vista organizzativo e amministrativo
                                          dell’insegnamento e di altre attività
                                        • preparazione di un orario scolastico che favorisca la coordinazione
                                        • sviluppo delle linee guida della scuola o di altri strumenti
                                          di gestione
                                        • gestione della coordinazione tra insegnanti e livelli scolastici
                                        • coinvolgimento dell’insegnamento delle lingue straniere nei
                                          processi di garanzia e sviluppo della qualità scolastica
                                        • controllo dell’applicazione del piano di studio

14 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
6. Schema di pianificazione                          Nell’ambito I, «attività linguistica», le finalità
                                                     sono presentate, invece, in maniera separata
per le classi dalla 5a alla 9a                       per la 7a, 8a e 9a classe. Vengono descritte le
                                                     attività mediante le quali gli scolari devono
Considerazioni introduttive                          raggiungere gli obiettivi prestabiliti entro la
Le tabelle di questo capitolo (dalla pagina 18)      fine di un determinato periodo. È indicato an-
definiscono gli obiettivi globali che gli allie-     che il livello di competenza del Quadro comune
vi devono raggiungere nell’insegnamento              europeo per la conoscenza delle lingue (QCER) da
dell’inglese e presentano le abilità, le attività    raggiungere con gli obiettivi.
d’apprendimento e i contenuti a sostegno del-
lo studio delle lingue.                              I descrittori del piano di studio indicano qua-
                                                     li attività linguistiche debbano esercitare gli
Per la 5a e la 6a classe non sono definite delle     allievi e quali contenuti debbano trasmettere
competenze più ampie, tuttavia alcuni obiet-         gli insegnanti. In questo modo, il piano di stu-
tivi non sono vincolanti ma facoltativi.             dio definisce i cosiddetti content standards, os-
                                                     sia descrive le attività e i contenuti didattici e
Dalla 7a classe si fa la distinzione tra compe-      non la prestazione. Questo concetto permette
tenze di base (CdB) e competenze più ampie           un insegnamento diversificato, dà più spazio
(CpA). Gli allievi che hanno raggiunto gli obi-      all’apprendimento e alla preparazione didat-
ettivi delle competenze di base soddisfano gli       tica e indica le varie possibilità insite nello stu-
standard base.                                       dio delle lingue. Non ci si limita così al mono-
                                                     tono «Teaching to the test», cioè all’allena­mento
Dalla 7a classe, l’ambito della competenza I         degli scolari in visione delle prove di verifica.
è presentato separatamente per ogni classe,
mentre gli ambiti della competenza II e III          Gli strumenti di valutazione (per esempio,
sono pensati per tutto il livello scolastico. In     PEL, lingualevel) focalizzano la loro attenzione
questo modo si intende sottolineare che, in          sulla prestazione, sul rendimento, sui risulta-
questi settori, finalità, attività didattiche e      ti ottenuti. Esprimono un giudizio sui livelli
contenuti non sono circoscritti a una singola        di capacità e sapere, raggiunti o da raggiun-
lingua, ma collegano l’insegnamento di più           gere in un dato momento. Si tratta di perfor­
lingue. La collaborazione tra insegnanti di          mance standards, poiché forniscono indicazio-
lingua è quindi auspicabile e necessaria.            ni sul livello di competenza raggiunto (A1 - C2
                                                     del QCER). Questi standard dovrebbero per-
Nell’ambito della competenza II, «sensibilità        mettere confronti basati sulle competenze
nei confronti della lingua e delle culture», si      all’interno di una classe, di una regione, di
presentano esempi interdisciplinari tra le lin-      un cantone. Affinché possano svolgere tale
gue.                                                 funzione, è necessario fare delle scelte che di-
                                                     ano la possibilità di definire il livello. Si tratta
Nell’ambito della competenza III, «Competen-         di analisi puntali del sapere e delle capacità.
ze strategiche nell’apprendimento», sono va-
levoli di regola per tutte le lingue straniere.      In questo momento, la sistematica di questo
                                                     piano di studio rispecchia quella del Piano di
Le competenze negli ambiti II e III sono for-        studio 21. I concetti saranno chiariti definitiva-
mulate per un intero livello scolastico, ossia       mente quando sarà presentato il Piano di stu­
per le classi 5a e 6a e per le classi 7a, 8a e 9a.   dio 21.

                                                          Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012   15
Ambito della competenza I:                                Com’è stato spiegato nel capitolo 3A, i mezzi
     Capacità d’azione comunicativa nelle quattro              linguistici dovrebbero risultare da una parte
     abilità «ascoltare e comprendere, leggere e               dalle descrizioni delle competenze linguisti-
     comprendere, parlare e scrivere»                          co-comunicative e dall’altra dai compiti e
                                                               dai temi. Allievi della scuola popolare, con
     Questo è l’ambito della competenza più am-                un livello tra A1 e A2 del QCER, imparano di
     pio. Comprende le capacità e le abilità che               regola semplici espressioni stereotipate e lo-
     fanno parte tradizionalmente dell’apprendi­               cuzioni, senza essere in grado di suddividerle
     mento delle lingue. La società le associa auto-           nelle loro parti costitutive.
     maticamente all’insegnamento delle lingue
     straniere e in esse ripone grandi attese.                 A questo livello si pone l’accento sulla produ-
                                                               zione linguistica, sulla capacità di farsi ca-
     Per questo motivo, a questo ambito della com­             pire, ossia sul contenuto e sul significato. Gli
     petenza è riservato uno spazio maggiore                   scolari commettono degli errori, perché non
     nell’in­­segnamento delle lingue straniere,               hanno ancora la facoltà di prestare attenzio-
     rispetto agli altri due ambiti della competen-            ne sia alla forma che al contenuto. Poiché gli
     za, importanza evidenziata anche dal numero               errori sono parte integrante del processo di
     di obiet­tivi da raggiungere. Tale lista dimostra         apprendimento, le correzioni devono essere
     che non è possibile suddividere l’insegna­men­            puntuali e mirate.
     to e l’apprendimento delle lingue in compe-
     tenze parziali, ma che bisogna inserirli in un            Gli allievi devono imparare a memoria le
     processo linguistico più ampio. Per questo                espressioni stereotipate, annotando frasi e pa-
     motivo, un obiettivo, che già nella sua formu-            role sui foglietti dello schedario dei vocaboli.
     lazione fa riferimento a due abilità, è presen-
     tato in ambedue le competenze parziali.                   Gli scolari con un livello B1 sono in grado di
                                                               comprendere e utilizzare espressioni un po’
     Secondo il QCER, l’espressione orale è suddi-             più complesse e correlate tra di loro. Poiché il
     visa in «parlare in forma di monologo o di                loro bagaglio di vocaboli e di frasi è maggiore,
     dialogo». Anche se sono due forme diverse di              gli allievi possono ora rivolgere più attenzio-
     atti linguistici, si è rinunciato a indicarle in          ne all’uso consapevole della lingua straniera.
     maniera distinta nella tabella.                           Ciò permette un’analisi sistematica delle
                                                               forme grammaticali. In questa fase, è anche
     Nel processo linguistico, le abilità ricettive si         utile evidenziare le regolarità nell’uso della
     sviluppano più velocemente rispetto a quelle              lingua, attraverso la riflessione linguistica,
     produttive. Per questo motivo, nei primi anni             grazie alla quale gli allievi si rendono conto
     d’apprendimento delle lingue straniere, le                di quanto hanno appreso a piccoli passi.
     aspettative nei confronti della comprensio-
     ne orale e scritta sono decisamente maggiori              Nei primi livelli non è possibile fissare una
     rispetto a quelle rivolte all’espressione orale           sequenza dei fenomeni grammaticali, poiché
     e scritta. Questa differenza dovrebbe ridursi             i mezzi linguistici sono definiti dai contenuti
     con il passare del tempo.                                 e dalle attività. La conoscenza di temi gram-
                                                               maticali specifici non è legata a singoli livel-
                                                               li. Tuttavia, i testi didattici indicano che, sia
                                                               le frasi stereotipate, sia i mezzi linguistici
                                                               grammaticali, devono essere collegati agli
                                                               obiettivi dell’azione comunicativa.

                                                               Ambito della competenza II:
                                                               Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture

                                                               Per la prima volta, questo ambito e i suoi obiet­
                                                               tivi sono inseriti in un piano di studio delle
                                                               lingue straniere. Una parte di questi obietti-
                                                               vi era già presente in maniera implicita nei
                                                               temi dell’insegnamento delle lingue straniere.
                                                               Tuttavia la sua acquisizione non era obbliga-
                                                               toria.

                                                               La suddivisione tra sapere, atteggiamento e
                                                               abilità indica l’importanza di questi elementi
                                                               nell’apprendimento. Non solo il sapere e le
                                                               abilità, ma anche l’attitudine nei confronti

16 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
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