PIANO DI STUDIO PER L'INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI - Aprile 2012
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PIANO DI STUDIO PER L’INGLESE QUALE SECONDA LINGUA STRANIERA NELLE SCUOLE POPOLARI GRIGIONESI Aprile 2012
Impressum Sviluppo e consulenza per il progetto «Passepartout»: Ida Bertschy, Mirjam Egli Cuenat, Daniel Stotz www.passepartout-sprachen.ch Grafica rébus Konzept und Gestaltung GmbH, Basilea Foto Michael Fritschi, www.foto-werk.ch Versione per i Grigioni Alta scuola pedagogica dei Grigioni, Ufficio per la scuola popolare e lo sport del cantone dei Grigioni Traduzione dal tedesco Luca Beti Revisione dei testi in italiano Elena Chitvanni Martino Copyright © Progetto Passepartout 2011 / © Ufficio per la scuola popolare e lo sport del cantone dei Grigioni 2012 (per la presente versione) Premessa alla presente versione Nel 2008, il Gran Consiglio grigionese ha accettato una revisione parziale della legge scolastica. Tale revisione prevede l’introduzione dell’inglese, quale seconda lingua straniera obbligatoria, a partire dalla quinta classe nella scuola elementare e nelle classi ridotte integrate del cantone dei Grigioni. In base al piano di attuazione del governo, l’introduzione dell’insegnamento dell’inglese nella scuola elementare è prevista a partire dall’anno scolastico 2012 / 2013. A livello nazionale, i cantoni Berna, Basilea Città, Basilea Campagna, Friburgo, Soletta e Vallese hanno optato per la stessa soluzione, per quanto riguarda la successione delle lingue e l’inizio del loro insegnamento (una lingua nazionale quale prima lingua straniera a partire dalla terza classe e l’inglese quale seconda lingua straniera a partire dalla quinta classe). Nel 2006, questi cantoni hanno deciso di concretizzare le raccomandazioni della Conferenza svizzera dei diret- tori cantonali della pubblica educazione (CDPE) relative all’insegnamento delle lingue, con il progetto «Passepartout». Il presente piano di studio per l’inglese è stato elaborato sotto la direzione del gruppo di lavoro «condizioni quadro» del progetto «Passepartout» (rappresentato da Margreth Däscher, Susanne Flükiger, Ruedi Gerber e Victor Saudan) e approvato dal gruppo direttivo. Dal 2013, il piano di studio fa da base all’insegnamento dell’inglese nei cantoni di Basilea Città, Basilea Campagna (dal 2015), Soletta, Berna, Friburgo e Vallese. Questo piano di studio serve anche da base per la realizzazione del testo didattico New World, così come per l’aggiornamento e la formazione presso le Alte scuole pedagogiche. Visto che il cantone dei Grigioni mira a una soluzione coordinata all’interno della Svizzera, il cantone si è associato per quanto riguarda il piano di studio e il testo didattico al progetto «Passepartout», adottando così le stesse soluzioni per l’insegnamento dell’inglese prese dai sei cantoni bilingui, rispettivamente da quelli che si trovano sulla frontiera linguistica. Ai fini di una migliore leggibilità, nella versione italiana è stata usata solo la forma maschile, che naturalmente sottintende anche quella femminile. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Indice Introduzione 2 1. Apprendere le lingue nell’era del plurilinguismo 2 L’importanza della materia inglese 2. Idee guida nell’apprendimento delle lingue 4 3. Ambiti e profili delle competenze 5 A Ambiti della competenza 5 B Profilo delle competenze per l’inglese quale seconda lingua straniera 6 4. Attuazione degli obiettivi nell’insegnamento 7 A Concetti e metodi didattici 7 B Creazione delle condizioni di apprendimento 9 C Raccolta e valutazione delle competenze 12 5. Coerenza e coordinazione didattica 14 A Importanza della coerenza didattica 14 B Coordinazione tra insegnanti e direzione scolastica 14 6. Schema di pianificazione per le classi dalla 5a alla 9a 15 Inglese 5a / 6a classe, ambiti della competenza I-III 18 Inglese 7a classe, ambito della competenza I 25 Inglese 8a classe, ambito della competenza I 29 Inglese 9a classe, ambito della competenza I 33 Inglese 7a-9a classe, ambiti della competenza II-III 37 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 1
do intercantonale. Stando al mandato di que- sto progetto, l’obiettivo della collaborazione è lo sviluppo comune dell’insegnamento delle lingue straniere e il coordinamento delle que- stioni legate alla didattica, alla dotazione del- le lezioni, ai piani di studio, ai mezzi didatti- ci, alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti. Il risultato di questa collaborazio- ne intercantonale è il piano di studio Passe- partout, per il francese quale prima lingua straniera a partire dalla terza classe e per l’inglese quale seconda lingua straniera dalla quinta classe. Il piano di studio attua gli obiet tivi del progetto ed è, a partire dal 2011, quel- lo ufficiale per l’insegnamento del francese e dell’inglese nei sei cantoni bilingui o che si trovano sulla frontiera linguistica. Il presente piano di studio, per l’inglese quale seconda lingua straniera nelle scuole popo- lari grigionesi a partire dalla quinta classe, si basa sul Passepartout. In questo modo, nelle scuole popolari grigionesi si insegna seguen- do lo stesso piano di studio, a cui fanno capo tutti gli altri cantoni di lingua tedesca e i can- toni bilingui, nei quali l’inglese è anche obbli- gatorio dalla quinta classe. In futuro, a livello nazionale, standard di for- mazione e piani di studio comuni saranno importanti pilastri per un’armonizzazione dei contenuti delle materie di insegnamento tra i cantoni. Oltre a Passepartout è disponibi- le un piano di studio compatibile con i princi- pi dell’insegnamento delle lingue straniere a livello nazionale. In questo momento, nella Svizzera tedesca ci si sta occupando del Piano di studio 21. I piani di studio regionali – tra i quali ci sono anche Introduzione quello presente e quelli di Passepartout – de- Il concetto generale delle lingue della Confe- vono essere mantenuti come piani di studio renza dei direttori cantonali della pubblica di una materia specifica. Tuttavia, il team in- educazione (CDPE) del 1998 e il Quadro comune caricato di sviluppare quello delle lingue stra- europeo di riferimento per la conoscenza delle lin niere deve adeguarli dal punto di vista strut- gue (QCER) sono la base concettuale per il rin- turale e formale al Piano di studio 21. novo dell’insegnamento delle lingue nella scuola popolare. Nel 2004, la CDPE ha licenzi- ato una strategia e un programma di lavoro comuni per la coordinazione dell’insegna 1. Apprendere le lingue mento delle lingue straniere a livello svizze- nell’era del plurilinguismo ro. Questi ultimi prevedono l’anticipazione, coordinata a livello regionale, delle due lin- Nell’attuale società moderna occidentale, la gue straniere obbligatorie, così come il rag- comprensione di varie lingue ha una grande giungimento vincolante dei livelli di compe- importanza. La crescente mobilità personale tenza alla fine della scuola elementare e del e professionale e la comunicazione mediale livello secondario I. richiedono competenze in diverse lingue stra- niere. La maggior parte delle persone conside- I cantoni Basilea Campagna, Basilea Città, Ber- ra le esperienze e le conoscenze nella lingua na, Friburgo, Soletta e Vallese, che mantengo- madre, nella seconda e, in generale, in una no il francese quale prima lingua straniera, si lingua straniera parte della propria identità. sono in seguito uniti e sono giunti a un accor- Inoltre, l’acquisizione di una lingua straniera 2 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
è accompagnata dalla sensibilizzazione nei confronti della varietà linguistica e culturale. Nella vita di tutti giorni, gli allievi della scuo- la popolare sono spesso confrontati con le lin- gue straniere. La società svizzera è multicul- turale e, per questo motivo, è possibile sentire in classe varie lingue d’origine. Lo studio delle lingue straniere nella scuola popolare viene intensificato con l’inizio anti- cipato dell’insegnamento di italiano, tedesco, romancio e inglese e con un conseguente au- mento della dotazione di ore. Nello stesso tempo, collegare tra di loro le lezioni di lin- gua straniera può creare sinergie, nel momen- to in cui gli scolari sviluppano la fondamen- tale capacità di ampliare per tutta la vita il proprio bagaglio plurilinguistico. L’utilizzo sempre più frequente delle lingue nella socie- tà e nei media crea maggiori opportunità di imparare anche al di fuori della scuola. L’importanza della materia inglese In molte parti del mondo, l’inglese è la lin- gua di comunicazione tra persone di lingua madre diversa ed è parlata in tutti i continen- ti. Per questo motivo, devono essere conside- rate come modello le varietà linguistiche (al- meno l’inglese britannico e americano) e non un’unica lingua nazionale. Oggigiorno l’inglese ha un ruolo fondamen- tale in ambito scientifico, culturale ed eco- nomico. Il suo ampio utilizzo non è, tuttavia, sempre accompagnato dalla necessaria com- prensibilità e qualità. Gli allievi approfittano delle conoscenze ba- silari in inglese già durante la loro carriera scolastica, se utilizzano le nuove fonti d’infor mazione per accedere a nuovo sapere o se al- lacciano contatti con giovani di altri paesi, grazie ai social media. Il fatto che l’inglese abbia radici sia nella famiglia linguistica germanofona che in quel- la delle lingue romanze, comporta indubbi vantaggi per gli allievi. Le preconoscenze lin- guistiche degli scolari (in tedesco, italiano e/o romancio), così come le prime esperienze nello studio di una prima, rispettivamente di una seconda lingua straniera nella scuola elemen- termini specialistici – per esempio, nei film, tare, favoriscono l’acquisizione dell’inglese. nella musica, nella tecnologia dell’informa Nell’apprendimento di quest’ultimo hanno zione) può favorire l’apprendimento. la possibilità di attingere non solo a strategie interlinguistiche e a esperienze intercultu Queste premesse rendono possibile la defini- rali, ma anche ad analogie e somiglianze con zione di obiettivi nell’apprendimento dell’in il tedesco, l’italiano e il romancio. Oltre a ciò, glese paragonabili a quelli fissati per l’italiano, anche la presenza dell’inglese nella lingua di il tedesco o il romancio come prime lingue tutti i giorni (media, linguaggio giovanile, straniere. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 3
2. Idee guida nell’apprendi Idea guida 2: Il plurilinguismo funzionale mette l’accento sulla mento delle lingue capacità d’azione comunicativa nella Svizzera plurilingue e in un mondo globalizzato. Idea guida 1: L’obiettivo primario dell’insegnamento delle Le competenze linguistiche sono paragonabili, lingue straniere è l’educazione al plurilingui perché l’apprendimento delle lingue si rifà al smo funzionale. Poliglotta è colui che riesce a Quadro comune europeo di riferimento per la comunicare in più lingue. Il concetto «funzio- conoscenza delle lingue (QCER). nale» indica la capacità di farsi capire in ma- Il piano di studio si orienta secondo il model- niera adeguata rispetto alla situazione o alla lo delle competenze generali del Quadro comu funzione. In tal senso, l’attenzione non va ri- ne europeo di riferimento per la conoscenza delle volta al grado di perfezione, bensì al ruolo lingue (QCER), che suddivide i sei livelli di della lingua quale strumento comunicativo. competenza (da A1 a C2), nei cinque ambiti L’aspetto fondamentale è il funzionamento e parziali dell’attività linguistica: ascoltare, leg- il successo della comunicazione. Questo è an- gere, parlare (in forma di monologo e di dia- che il principio del Quadro comune europeo di logo) e scrivere. riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Con il Quadro comune europeo di riferimento per Un plurilinguismo funzionale viene sviluppa- la conoscenza delle lingue (QCER) è stata creata to nella scuola popolare in un contesto scola- una base vincolante e concreta per la Svizzera stico ed extrascolastico, se è garantito l’accesso e per tutta l’Europa, che definisce quali sono ai contenuti e alla conoscenza del mondo at- le competenze linguistiche chiave e come è traverso più di una lingua. Viene così infranta possibile raggiungerle. l’abitudine di insegnare quasi esclusivamente in una sola lingua. L’obiettivo nella scuola popolare è di acqui- sire, in una seconda lingua nazionale e in Idea guida 3: inglese, le competenze di base nei cinque am- L’apprendimento delle lingue presuppone un biti parziali e di sviluppare le proprie compe- approccio attivo. tenze comunicative, che possono essere appro- L’apprendimento delle lingue, come qualsiasi fondite, a seconda dei bisogni personali. apprendimento, è da considerare un proces- so, nel corso del quale si costruiscono indivi- dualmente il sapere e le conoscenze. Per que- sto motivo, i bambini imparano in maniera più duratura ed efficace, se scoprono da soli il significato di contenuti, parole e regole. L’acquisizione del sapere dipende dalle preco- noscenze, dalla percezione, dalla relazione tra le attività, dalla disposizione personale e dalla motivazione. In linea di principio, gli scolari possono affrontare un nuovo tema, se dispongono di una base di conoscenze suffi ciente. Visto che il sapere si organizza da sé, la sua acquisizione non può essere fissata e determi- nata prima, ma può soltanto essere pilotata. Gli insegnanti non sono quindi solo dei trasmettitori di sapere, devono anche creare le condizioni e le offerte d’apprendimento, mettere a disposizione fonti del sapere, osser- vare processi d’apprendimento ed essere a disposizione quali consulenti. Idea guida 4: Le competenze in una lingua straniera comprendono, oltre alle competenze linguistiche, anche quelle strategiche e la sensibilità nei confronti della lingua e delle culture. L’apprendimento delle lingue necessita di strategie che permettano di imparare. Eviden- 4 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
ziare, denominare, formulare tecniche di stu- L’utilizzo della didattica del plurilinguismo si ri- dio utilizzate durante la lezione, facilitano il percuote sullo sviluppo e sull’uso del mate transfer delle nozioni apprese a quelle ancora riale didattico e d’apprendimento, sui metodi da imparare. Le strategie d’apprendimento di insegnamento, sulle procedure di esame e delle lingue favoriscono l’autonomia dell’al di controllo e sulla collaborazione tra in lievo e l’apprendimento duraturo, per tutta la segnanti. vita. Oltre al materiale didattico e d’apprendi Il fatto di scoprire e paragonare in maniera mento sono consigliati anche il portfolio delle consapevole fenomeni linguistici migliora la lingue europeo (PEL) e il lingualevel quali stru- comprensione del funzionamento di una lin- menti per la valutazione delle conoscenze gua e aumenta la competenza linguistica. Il nelle lingue straniere. In questo modo si so- confronto tra le lingue dà informazioni sulla stiene l’apprendimento delle lingue basato cultura, la quale caratterizza una lingua e ha sulle competenze secondo il QCER e si favori la capacità di influenzarla. Gli incontri e i sce lo sviluppo di un repertorio plurilingue. contatti con persone di lingua straniera favoriscono, inoltre, la comprensione intercul- A Ambiti della competenza turale. Buone competenze linguistiche e in- terculturali non agevolano soltanto la com- Ambito della competenza I: prensione reciproca tra comuni, cantoni e Capacità d’azione comunicativa frontiere linguistiche, ma accrescono anche Gli allievi si fanno capire, sia oralmente che la tolleranza e le possibilità personali e pro- per iscritto, in situazioni di vita di tutti i gior- fessionali in un mondo globalizzato. ni, risolvono compiti nella lingua straniera, comprendono il parlato e lo scritto e acquisi Idea guida 5: scono così nuove competenze nella lingua La didattica del plurilinguismo collega la straniera. Se insorgono problemi di compren- didattica delle varie lingue. sione, fanno capo a strategie per continuare «Collegare» significa mettere in relazione la comunicazione. l’insegnamento delle varie lingue (comprese le lingue d’origine) unire tra di loro obiettivi Ambito della competenza II: d’apprendimento, contenuti, programmazio- Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture ne, valutazioni e processi d’insegnamento e Gli allievi affinano la loro percezione lingui di apprendimento. In questo modo si creano stica. A dipendenza del loro livello, analizza- le basi per una didattica del plurilinguismo e no e riflettono sulla lingua e collocano quanto si coopera maggiormente nell’apprendimento appreso in un contesto. Oltre a ciò, scoprono e delle lingue. abbinano aspetti culturali e sviluppano sensi- bilità nei confronti di altre culture. Le lingue si imparano meglio se i contenuti sono interessanti e se è l’allievo stesso a sco- Ambito della competenza III: prirli. Lo studio delle lingue straniere può an- Competenze nelle strategie di apprendimento che essere associato all’insegnamento nelle Gli allievi riflettono sui loro metodi di lavoro materie non linguistiche. Si sfruttano così e sviluppano strategie e tecniche di lavoro, maggiormente le sinergie nell’apprendimento applicandole e utilizzandole in nuove situa- delle lingue. zioni. Mezzi linguistici 3. Ambiti e profili Con il termine «mezzi linguistici» si intende un lessico adatto al tema, frasi e strutture mo- delle competenze dello, pronuncia comprensibile e regole ele- mentari di ortografia, così come una gram- In conformità con le idee guida, il piano di matica corrispondente al livello linguistico. I studio fissa gli obiettivi che devono essere rag- mezzi linguistici risultano da una parte dalle giunti nell’insegnamento delle lingue. Questi descrizioni delle competenze linguistico-co- si orientano secondo il Quadro comune europeo municative e dall’altra dai compiti e dai temi. di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). L’obiettivo dichiarato è il plurilinguismo fun- La coerenza e la trasparenza nell’insegnamento zionale. Ciò significa che nell’acquisizione e nell’apprendimento delle lingue sono possi- del mezzo linguistico, la funzione – ossia la bili grazie al fatto che gli obiettivi e lo stan- comprensione, la capacità di farsi capire, il dard di formazione a livello nazionale si funzionamento della comunicazione – ha un rifanno alle scale di competenza descritte nel ruolo predominante. QCER. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 5
Un insufficiente sapere formale può essere B Profilo delle competenze per l’inglese quale compensato da strategie comunicative, grazie seconda lingua straniera alle quali è possibile farsi capire. La correttez- Il Quadro comune europeo di riferimento per la co za linguistica è quindi subordinata alla fun noscenza delle lingue (QCER) definisce gli obiet- zione comunicativa della lingua. tivi e i livelli di competenza da raggiungere (vedi capitolo 6, Schema di pianificazione per le Più alto è il livello linguistico, secondo i classi dalla 5a alla 9a). Dalla settima alla nona livelli di competenza del QCER, maggiore è classe si fa una distinzione tra competenze di l’importanza della forma corretta. base (CdB) e competenze più ampie (CpA). Nell’insegnamento orientato ai contenuti e Poiché le abilità ricettive nel processo d’appren all’azione, ai mezzi linguistici, è conferita dimento delle lingue si sviluppano più in fret- un’importanza diversa rispetto a quella data ta di quelle produttive, i requisiti nella com- nel tradizionale insegnamento delle lingue stra prensione orale e scritta sono più elevati niere. Per questo motivo, l’approccio all’errore rispetto alla produzione orale e scritta. Lo svi- va differenziato a seconda dell’intenzione di- luppo delle competenze produttive richiede dattica, degli obiettivi e dei compiti (vedi ca- più tempo e risorse. A seconda degli allievi, a pitolo 4 B, Creazione delle condizioni di apprendi queste ultime va data maggiore importanza. mento). Inglese 5a / 6a classe A 1.1 A 1.2 A 2.1 A 2.2 B 1.1 B 1.2 B2 comprensione orale comprensione scritta produzione orale produzione scritta Inglese 7a classe Dalla 7a classe viene fatta la distinzione tra competenze di base (CdB, scuro) e competenze più ampie (CpA, chiaro). A 1.1 A 1.2 A 2.1 A 2.2 B 1.1 B 1.2 B2 comprensione orale comprensione scritta produzione orale produzione scritta Inglese 8a classe A 1.1 A 1.2 A 2.1 A 2.2 B 1.1 B 1.2 B2 comprensione orale comprensione scritta produzione orale produzione scritta Inglese 9a classe A 1.1 A 1.2 A 2.1 A 2.2 B 1.1 B 1.2 B2 comprensione orale comprensione scritta produzione orale produzione scritta Profilo delle competenze per l’inglese quale seconda lingua straniera 6 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Secondo le direttive della CDPE, alla fine dell’obbligatorietà scolastica, gli scolari do- 4. Attuazione degli obiettivi vrebbero possedere competenze simili in am- nell’insegnamento bedue le lingue straniere (eccezione: tedesco per gli allievi romanci). A Concetti e metodi didattici Lo scopo del plurilinguismo funzionale e gli I livelli di competenza da A1.1 fino a B1.2 obiettivi formulati nel piano di studio presup- (elementare fino a indipendente impiego pongono che i metodi di insegnamento e di della lingua) sono importanti nella scuola apprendimento linguistici siano ampliati dell’obbligo. Il livello B2 è un obiettivo cui secondo la didattica del plurilinguismo, che si possono puntare alcuni scolari. rifletta sui metodi, sui materiali e sugli stru- menti utilizzati in precedenza, sviluppandoli Le competenze di base (CdB) devono essere e adattandoli, in maniera adeguata. raggiunti da tutti gli allievi, se questi ultimi non hanno gravi difficoltà di apprendimento La seguente visione d’insieme presenta i sin- e se non sono cresciuti in un ambiente parti- goli principi e metodi didattici, che, come colarmente sfavorevole all’apprendimento. tasselli di un puzzle, si inseriscono in un concetto generale, definendo il suo carattere Le competenze più ampie (CpA) permettono vincolante. la differenziazione. Gli allievi più motivati e capaci possono affrontare compiti più diffici- I concetti orientamento ai contenuti e all’azione, li o, eventualmente, supplementari. sensibilità nei confronti della lingua e delle culture, così come l’insegnamento interdisciplinare delle lingue sono da integrare nell’insegnamento. L’insegnamento bilingue e tramite immersione in una materia non linguistica, così come lo scambio e l’incontro, definiscono i campi in cui l’insegnante si orienta nella pianificazione, valutando le proprie risorse e quelle del col- legio docenti. Quanto intensamente e con quale ampiezza si intendano considerare tali concetti, dipende dalla predisposizione dei docenti, dall’intera sede scolastica e dal contesto locale. Orientamento ai contenuti e all’azione Nell’insegnamento orientato ai contenuti e all’azione, la competenza in una lingua stra- niera viene creata da una parte con l’ela borazione di contenuti e di temi specifici e dall’altra con l’azione linguistica in situazio- ni reali. I bambini e i giovani vanno conside- rati come singoli individui che svolgono delle attività con l’ausilio della lingua. L’insegnamento si sviluppa partendo da de- terminati temi, trasmette sapere nella lingua straniera e ruota attorno ad argomenti capaci di suscitare interesse negli scolari e di andare oltre al semplice e puro uso ed esercizio della lingua. In questo modo vengono create situa- zioni in cui la comunicazione, la scrittura, la lettura e l’ascolto sono interessanti e sensati per l’allievo. In primo piano non ci sono la grammatica e il lessico, bensì l’azione in situa zioni vicine alla realtà, così come l’elabora zione di contenuti adeguati all’età, agli inte- ressi e ai bisogni degli scolari. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 7
Insegnamento interdisciplinare delle lingue Nel repertorio plurilingue, le varie lingue Per lungo tempo si è ritenuto che l’appren (L1, L2, L3, L4…) sono connesse tra di loro e dimento e l’insegnamento di diverse lingue formano una base comune, anche se hanno dovesse avvenire possibilmente in maniera una loro specificità. Vien da sé che anche separata, al fine di evitare confusione. Re- nell’insegnamento delle lingue straniere si centi ricerche e la nuova didattica rilevano devono tenere presenti queste riflessioni: invece che si devono sfruttare sinergie mediante l’insegnamento interdisciplinare delle nell’apprendimento delle lingue. Se gli sco- lingue sono attivate le risorse linguistiche de- lari imparano nuove lingue, non iniziano gli scolari, favorendo un apprendimento più sempre da zero, ma fanno capo alle proprie efficace. preconoscenze. Questo vale per le parole parallele (per esempio, Flöte – flauto – flute, L’apprendimento delle lingue è più efficace, zelebrieren – celebrare – to celebrate, ecc.), se gli allievi sono invitati a sfruttare il poten- per le abilità nella comprensione e nella ziale racchiuso nel transfer tra le lingue, se scrittura di testi (per esempio, come scrivere durante l’insegnamento della lingua di scola- una storia o come leggere un articolo di gior rizzazione si è già appreso ed esercitato come nale in maniera selettiva), per le tecniche leggere un testo in maniera selettiva, come d’apprendimento di una lingua (per esem- scrivere una lettera formale o come intuire il pio, come servirsi di un dizionario), per le significato di una parola partendo dalla sua strategie di comunicazione (per esempio, radice. Queste abilità possono essere attivate utilizzare una perifrasi per sostituire un ter- puntualmente anche nell’insegnamento del- mine che non si conosce). le lingue straniere. insegnamento bilingue scambio tramite e incontro immersione in una materia non linguistica sensibilità nei insegnamento confronti della interdisciplinare lingua e delle lingue delle culture orientamento ai contenuti e all'azione 8 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture Favorire la sensibilità nei confronti della lingua e delle culture significa invitare gli allievi a riflettere sulla lingua e sull’apprendimento delle lingue, incoraggiarli a riconoscere rego- larità linguistiche, modelli base e strutture, variazioni linguistiche, peculiarità e stereo- tipi culturali. I confronti linguistici favori scono la riflessione e la sensibilità linguistica. Quella culturale viene sviluppata, se ci si rende conto, per esempio, che ogni lingua ha tipici rituali di saluto o che in ogni lingua (e L’incontro con gli altri – per esempio, durante non soltanto nelle lingue prestigiose) ci sono la cena presso una famiglia gallese – favorisce opere letterarie di grande valore. la consapevolezza delle proprie e delle altre lingue e culture. È importante, tuttavia, pre- La promozione della sensibilità nei confronti del vedere una buona preparazione, affinché le la lingua e delle culture va oltre la capacità di abitudini e le mentalità diverse, vissute in farsi capire nella lingua straniera in una si- prima persona, non accrescano i pregiudizi. tuazione reale. Ha, infatti, effetti positivi I pregiudizi e le diffidenze nei confronti anche sulla lingua madre. Essere in grado dell’altro possono essere eliminati attraverso di riflettere su meccanismi linguistici, così un lavoro di riflessione e di analisi. Dalle atti- come sulla propria e sulle altre culture, favo- vità di scambio potrebbero pure nascere delle risce l’eliminazione dei pregiudizi e aumenta amicizie. la sensibilità nei confronti delle varietà cultu- rali e linguistiche. Quest’apertura, abbinata Insegnamento bilingue in una materia non alle tecniche di studio delle lingue (strategie linguistica e immersione d’apprendimento), crea la base per uno svi- L’insegnamento bilingue in una materia non lingui luppo duraturo e personale del bagaglio plu- stica e l’immersione sono la logica attuazione ed rilinguistico. evoluzione dell’insegnamento delle lingue stra niere orientato ai contenuti e alle azioni. Sono due Scambio e incontro situazioni didattiche in cui i contenuti tras- Con scambio e incontro si intende offrire agli messi, utilizzando la lingua straniera in una allievi la possibilità di vivere una o più lingue materia non linguistica, fanno parte del pia- straniere in situazioni autentiche e non soltan no di studio di quest’ultima. to durante l’insegnamento in classe. Possibili attività potrebbero essere blocchi intensivi Insegnamento bilingue e tramite immersione si- che coinvolgono native speakers (persone di lin- gnifica utilizzare una lingua straniera per gua madre straniera), escursioni in regioni in l’insegnamento di singoli contenuti in mate- cui si parla la lingua straniera (soprattutto rie non linguistiche (come sport, uomo e am- all’interno del cantone), contatti tramite so- biente, attività manuali ed educazione figura- cial media o posta elettronica, scambio tra tiva). In primo piano c’è quindi la materia singoli allievi o tra classi partner. Anche con non linguistica: la lingua straniera serve solo l’orientamento ai contenuti e all’azione e con quale «mezzo di trasporto». Nell’insegnamento l’insegnamento bilingue e tramite immersione si bilingue, oltre alla lingua di scolarizzazione possono offrire opportunità in cui la lingua viene utilizzata in maniera mirata la lingua straniera è percepita come qualcosa di sen- straniera, la cui comprensione è favorita sato e utile. dall’impiego di immagini, testi e oggetti. Si parla, invece, di immersione, quando, secondo il Oltre allo studio sui contenuti, bisogna con- concetto «bagno linguistico», si insegna esclu- siderare anche l’elemento dell’incontro e sivamente nella lingua straniera. La differenza dell’apprendimento interculturale. I bambini tra le due forme di insegnamento non è netta, e i giovani si rendono conto che la comuni- perché ci sono numerose varianti di immersio cazione funziona anche senza conoscere ne e di insegnamento bilingue. alla perfezione la grammatica, la pronuncia, l’ortografia o con un lessico abbastanza limi- tato. Durante un incontro sono chiamati a B Creazione delle condizioni di apprendimento mobilitare tutte le conoscenze di cui dispon- L’efficacia dell’insegnamento dipende dall’at gono. Sono esperienze che li motivano a con- tività didattica del singolo insegnante. La do- tinuare nell’apprendimento della lingua manda che si pone costantemente ogni inse- straniera. gnante è: «Come creo delle buone condizioni sociali, comunicative e cognitive, cosicché sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati?» Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 9
Una simile metacognizione è particolarmente Usare la lingua straniera quanto più possibile proficua quando si condividono queste rifles- in aula sioni con altri docenti, dato che impostazioni Gli allievi devono essere costantemente con- e atteggiamenti diversi creano condizioni ot- frontati con le lingue straniere, per impararle. timali per analizzare la propria attività in Dovrebbero avere spesso delle opportunità classe e per sviluppare possibili alternative. di ascoltarle e usarle in maniera attiva. Per questo motivo, è importante gestire il class I capitoli seguenti sono pensati come punti di room management (organizzare la gestione riferimento e non come una lista di criteri de- della classe) nella lingua straniera e creare fin finitiva. dall’inizio il lessico necessario a tale scopo. A volte, tuttavia, è utile e necessario far capo Favorire la creazione di un repertorio plurilingue alla lingua di scolarizzazione locale. Vale Al centro di un insegnamento al passo con i quindi la regola: usare la lingua di scolarizza- tempi c’è lo scolaro con le sue preconoscenze zione solo quando è inevitabile e quella stra- linguistico-culturali e capacità in una o più niera quanto più possibile. Non si deve però lingue. Se il docente è consapevole che lui è passare da una lingua all’altra senza criterio. solo una parte del tutto, che promuove nel suo insegnamento solo una lingua in un re- Esercizi di grammatica, lessico e ortografia non pertorio plurilingue, allora organizza e pre- sono fine a se stessi para il suo insegnamento in maniera diversa. Gli esercizi sono il motore dell’apprendimento. Considera il plurilinguismo come un’oppor Per svolgere i compiti e per comprendere i tunità e non come un ostacolo, mette in rela- contenuti, gli scolari hanno bisogno di mezzi zione le lingue, si serve delle conoscenze cul- linguistici adeguati. Il lavoro sistematico sul- turali per l’apprendimento di una lingua. la pronuncia e sull’ortografia, sul lessico e sulla grammatica ha quindi un ruolo consoli- Utilizzare materiali autentici e interessanti nel dato nell’insegnamento, che non è, però, fine lavoro sui contenuti a se stesso, bensì prende spunto dagli esercizi La scelta dei temi e delle attività per l’insegna e dalle attività didattiche. mento delle lingue straniere deve considerare gli interessi e le predisposizioni degli allievi. Integrare, a ogni livello, le attività-ELBE Si risveglia e mantiene così il loro interesse nell’insegnamento delle lingue straniere nei confronti dell’apprendimento delle lin- ELBE sta per Eveil aux langues, Language Aware gue e delle culture straniere. ness, BEgegnung mit Sprachen. Le attività-ELBE servono a promuovere la sensibilità nei con Il lavoro sui contenuti presuppone l’utilizzo fronti della lingua e delle culture e sono integrate di materiale autentico. È altrettanto impor- nell’insegnamento delle lingue straniere a tante che i compiti che gli allievi sono chia- ogni livello scolastico. I confronti tra i sistemi mati a svolgere, conducano a situazioni reali. ortografici, le specificità grammaticali e le Grazie alla creazione di momenti comunicati- regole di buona educazione nelle diverse vi autentici, la lingua straniera è vissuta in culture e lingue che possono essere presenti classe come un mezzo di comunicazione na- in classe, ne sono un esempio. Nell’insegna turale. In questo modo si rende possibile un mento vengono così gettati ponti tra la lingua passaggio di informazioni vicino alla realtà e locale di scolarizzazione e i corsi di lingua e cul all’età degli scolari. tura dei paesi d’origine (corsi HSK). In questo 10 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
modo è valorizzato il potenziale degli scolari con un background migratorio. Far capo alle risorse disponibili, grazie alla cooperazione e all’intesa L’insegnamento bilingue e tramite immersione, così come le attività di scambio e di incontro stanno in stretta relazione con l’attività e la realtà. Tuttavia, esse implicano un im- pegno organizzativo e un dispendio di tempo maggiori. Per questo motivo, è indispensabile il sostegno delle auto- rità scolastiche locali, della direzione scolastica e del collegio degli inse- gnanti. È auspicabile introdurre in maniera graduale queste forme di apprendimento in classe, per esem- pio, con delle «isole in immersione», in collaborazione con un insegnante di una materia non linguistica. Le pri- orità possono essere fissate secondo le risorse presenti nella sede scolastica e nella regione, ma anche in relazione all’insegnamento bilingue e tramite immersione o alle attività di scambio. Un fattore importante è la disponibilità degli insegnanti di lingua straniera a guardare oltre la singola materia e a cooperare con i colleghi. Ambire alla trasparenza degli obiettivi e alla varietà metodica Oggigiorno, l’insegnamento delle lingue stra- niere non si concentra più su un unico meto- do: esercizi di comunicazione e attività didat- tiche orientate all’azione sono combinati con un lavoro sistematico sui mezzi linguistici, sulla riflessione linguistica interdisciplinare e sullo studio mnemonico di canzoni e testi. L’importante è che gli obiettivi di una sequen- bilità nei confronti della pronuncia e dell’in za d’apprendimento e la scelta metodica sia- tonazione attraverso l’imitazione e la ripeti- no chiari sia all’insegnante che all’allievo. È zione, in questo caso è necessario correggere utile, per esempio, distinguere in maniera in maniera puntigliosa, perché l’obiettivo è netta tra le sequenze orientate allo studio e l’esattezza. all’esercitazione dei mezzi linguistici e quelle in cui lo svolgimento di un esercizio comuni- Al contrario, si deve essere più cauti nelle cor- cativo è in primo piano. rezioni, concentrandosi su singoli elementi, quando gli allievi sono chiamati a sviluppare Creare un clima favorevole all’apprendimento e le capacità comunicative. Nell’elaborazione intervenire sugli errori in maniera differenziata delle competenze linguistico-produttive è Un clima d’apprendimento positivo evita la normale commettere degli errori. paura nei confronti delle lingue straniere e rafforza la fiducia dello scolaro nelle proprie Gli scolari devono avere la possibilità di assu- capacità. Anche un approccio agli errori diffe- mere gradualmente maggiori responsabilità renziato e incoraggiante crea un’atmosfera nei confronti del processo di apprendimento, ideale. Gli errori hanno origini diverse e fan- acquisendo strategie e tecniche di studio, va- no parte del processo di apprendimento. Le lutando individualmente il proprio lavoro e correzioni dell’insegnante evidenziano ciò che imparando a utilizzare i nuovi mezzi d’infor è già noto, si concentrano sugli errori siste- mazione e di comunicazione. matici e si adeguano all’obiettivo. Grazie alla differenziazione in classe, anche Se lo scopo di una lezione con allievi alle pri- agli allievi più deboli viene data l’opportunità me armi è, per esempio, sviluppare la sensi- di raggiungere le competenze di base. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 11
classi. Esso accompagna gli scolari nell’ap prendimento ed è utile per l’autovalutazione, per documentare la propria biografia dello studio delle lingue e riflettere sul proprio ap- prendimento. Nello stesso tempo, il PEL dà la possibilità di comprovare le proprie compe- tenze e di presentare testi rappresentativi. Osservazioni sul processo di apprendimento e rapporti sulle esperienze, tenuti in manie- ra sistematica o spontanea dall’insegnante, fanno parte di una valutazione formativa. Valutazione orientata ai risultati (valutazione sommativa) Questa valutazione focalizza l’attenzione sul- la prestazione. Dà informazioni sugli obietti- vi raggiunti e sulle possibili lacune. Compren- de sia verifiche su piccole sequenze didattiche che prove più complesse su intere unità d’ap prendimento. A questo proposito possono es- sere utilizzati test modello, tratti dai mezzi didattici, esami sugli obiettivi e verifiche sup- plementari. Fanno parte della valutazione sommativa anche i giudizi sui risultati di atti- vità a progetto o su dossier, per esempio, trat- C Raccolta e valutazione delle competenze ti dal PEL. La valutazione interessa tutti e tre gli ambiti della competenza, ossia la capacità d’azione Di solito, alla fine di un periodo d’appren comunicativa (I – ascoltare, leggere, parlare e dimento più lungo, sicuramente alla fine scrivere), la sensibilità nei confronti della lin- dell’anno scolastico, è richiesto un bilancio. gua e delle culture (II) e le competenze nelle Questo riassume, secondo precisi criteri, il strategie d’apprendimento (III). raggiungimento degli obiettivi in una valuta- zione complessiva. Conformemente alla filo- Le competenze nei settori II e III sono, di soli- sofia della didattica del plurilinguismo, que- to, verificate con degli esercizi. sta valutazione complessiva considera tutti gli ambiti della competenza e le due forme di La valutazione non deve solo esaminare il sa- valutazione. pere e promuovere l’allievo, bensì dare anche delle indicazioni e svolgere una funzione di Poiché la valutazione complessiva dipende incoraggiamento e di feedback sulla prestazi- dall’attività didattica, dalla specificità del one. Per questo motivo servono varie forme di livello scolastico e dai diversi obiettivi, i sin- valutazione. goli elementi sono valutati in maniera diver- sa nei vari anni scolastici. Valutazione orientata al processo (valutazione formativa) Nei colloqui vengono presentati i risultati del- Essa focalizza l’attenzione sull’atteggiamento la valutazione formativa e sommativa in for- nei confronti dell’apprendimento e sui pro ma predittiva. Con l’ausilio della valutazione gressi. Permette di indirizzare il processo d’ap complessiva, i partecipanti tentano di preve- prendimento futuro, contribuisce a mantene dere l’evoluzione futura del curriculum scola- re e accrescere la motivazione dello scolaro e stico dell’allievo. fornisce informazioni utili per la pianifica zione dell’insegnamento. Visione sugli strumenti di valutazione Comprende: I) Controlli regolari sugli obiettivi: • autovalutazione, co-valutazione e Gli obiettivi sono controllati con strumenti rapporti sulle esperienze (da parte diversi. Essi indicano la direzione da seguire dell’allievo) nell’insegnamento e sono dati dal piano di • osservazioni sul processo studio e dai mezzi didattici. Assieme formano d’apprendimento e rapporti sulle la base per documentare i progressi nell’ap esperienze (da parte dell’insegnante) prendimento e le competenze linguistiche di Il portfolio delle lingue europee PEL, oltre ad altri un allievo. strumenti, può essere utilizzato in tutte le 12 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
Abbildung 1 Lernkontrollen versch. Grösse und Art, ESP, Beobachtungsnotizen II) Punto della situazione: III) Valutazione predittiva per il passaggio1da Schuljahr una A partire dalla quinta classe si fanno valuta- scuola all’altra: zioni periodiche adeguate al livello e all’in Per la valutazione predittiva si fa capo ai «pac- segnamento. Esse forniscono informazioni chetti di verifica» adattati alla situazione e sulle competenze acquisite e sul livello lin- composti di un insieme di esercizi tratti da guistico raggiunti dallo scolaro. Per la verifi- lingualevel o da altri strumenti di prova. La va- ca si possono utilizzare, per esempio, prove lutazione esterna è completata da un’auto su diverse competenze parziali tratte da valutazione (per esempio, un’annotazione lingualevel. nel passaporto europeo delle lingue). Durante il colloquio tra l’insegnante e lo scolaro può es- A differenza dei controlli sugli obiettivi, in sere discusso il successo scolastico e prepara- cui sono esaminate nozioni note e familiari, to il passaggio da una scuola all’altra. Con le con tali prove gli scolari sono confrontati con valutazioni raccolte durante il semestre, vie- temi sconosciuti. Questo dà loro la possibilità ne fatta una valutazione predittiva in vista di valutare in maniera diversa e più ampia le del passaggio. competenze acquisite. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. fine della scuola elementare fine del livello secondario I Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 13
5. Coerenza e zione di manifestazioni speciali devono poter far capo a un’organizzazione scolastica che coordinazione didattica sia in grado di creare buone condizioni qua- dro. La coordinazione non ha solo il compito A Importanza della coerenza didattica di garantire la coerenza didattica, ma anche La didattica del plurilinguismo è caratterizzata quello di assicurare le risorse necessarie e da un’elevata interconnessione tra le materie una pianificazione tempestiva. linguistiche, i concetti, i materiali e gli stru- menti didattici. La pianificazione si orienta Creare le condizioni ideali affinché ci sia con- secondo il piano di studio, i testi obbligatori tinuità nell’apprendimento delle lingue, an- e i concetti didattici, il cui livello di obbliga- che dopo il passaggio dalla scuola elementare torietà è presentato nella tabella a pagina 6. al livello secondario I, fa pure parte dell’attività di coordinazione. Opportunità di collabora Per riuscire a sfruttare le sinergie, è necessa- zione sono create grazie all’informazione re- rio coordinare tra di loro i singoli ambiti e ciproca, allo scambio di esperienze, all’organiz strumenti in fase di pianificazione. Coerenza zazione comune di manifestazioni e progetti didattica significa quindi «collegare in manie- o la segnalazione di persone di lingua madre ra sistematica sequenze e ambiti dell’insegna inglese disposte a intervenire in classe. mento rimasti spesso separati». Si intende la coerenza tra piano di studio, mezzi didattici e Grazie alla coordinazione si evitano contrad- valutazione delle competenze, tra materie dizioni e discontinuità che potrebbero gene- linguistiche e non linguistiche, tra apprendi- rare insicurezze negli insegnanti, negli allievi mento scolastico ed extrascolastico. e nei genitori. La coordinazione presuppone una chiara suddivisione delle responsabilità. L’intesa e la coordinazione tra insegnanti per- La tabella qui sotto definisce quali funzioni e mettono di sfruttare, in base alle sue specifici- compiti debbano assumere insegnanti di lin- tà, il potenziale della regione in cui si trova la gua e direzione scolastica. scuola. Inoltre, danno la possibilità di formu- lare priorità e di avere una visione d’insieme Gli insegnanti di lingua tengono regolar sulla promozione linguistica all’interno del mente incontri in cui vengono discusse la co collegio docenti. ordinazione e la pianificazione. B Coordinazione tra insegnanti e Le direzioni scolastiche creano le condizio- direzione scolastica ni quadro ideali per la collaborazione e si im- L’armonizzazione dei contenuti, la pianifica- pegnano a mettere a disposizione le risorse zione comune, l’insegnamento e la realizza necessarie. Cooperazione: suddivisione dei compiti insegnanti di lingua: • partecipazione agli incontri di pianificazione e coordinazione • lingue straniere • realizzazione di una panoramica sulla promozione linguistica • lingua di a scuola scolarizzazione • scambio di materiale didattico e di esperienze • lingua e cultura • pianificazione di progetti e attività comuni dei paesi di • organizzazione della coordinazione tra livelli scolastici origine (corsi HSK) • ev. altri insegnanti direzione scolastica • organizzazione degli incontri di pianificazione e di coordinazione • sostegno dal punto di vista organizzativo e amministrativo dell’insegnamento e di altre attività • preparazione di un orario scolastico che favorisca la coordinazione • sviluppo delle linee guida della scuola o di altri strumenti di gestione • gestione della coordinazione tra insegnanti e livelli scolastici • coinvolgimento dell’insegnamento delle lingue straniere nei processi di garanzia e sviluppo della qualità scolastica • controllo dell’applicazione del piano di studio 14 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
6. Schema di pianificazione Nell’ambito I, «attività linguistica», le finalità sono presentate, invece, in maniera separata per le classi dalla 5a alla 9a per la 7a, 8a e 9a classe. Vengono descritte le attività mediante le quali gli scolari devono Considerazioni introduttive raggiungere gli obiettivi prestabiliti entro la Le tabelle di questo capitolo (dalla pagina 18) fine di un determinato periodo. È indicato an- definiscono gli obiettivi globali che gli allie- che il livello di competenza del Quadro comune vi devono raggiungere nell’insegnamento europeo per la conoscenza delle lingue (QCER) da dell’inglese e presentano le abilità, le attività raggiungere con gli obiettivi. d’apprendimento e i contenuti a sostegno del- lo studio delle lingue. I descrittori del piano di studio indicano qua- li attività linguistiche debbano esercitare gli Per la 5a e la 6a classe non sono definite delle allievi e quali contenuti debbano trasmettere competenze più ampie, tuttavia alcuni obiet- gli insegnanti. In questo modo, il piano di stu- tivi non sono vincolanti ma facoltativi. dio definisce i cosiddetti content standards, os- sia descrive le attività e i contenuti didattici e Dalla 7a classe si fa la distinzione tra compe- non la prestazione. Questo concetto permette tenze di base (CdB) e competenze più ampie un insegnamento diversificato, dà più spazio (CpA). Gli allievi che hanno raggiunto gli obi- all’apprendimento e alla preparazione didat- ettivi delle competenze di base soddisfano gli tica e indica le varie possibilità insite nello stu- standard base. dio delle lingue. Non ci si limita così al mono- tono «Teaching to the test», cioè all’allenamento Dalla 7a classe, l’ambito della competenza I degli scolari in visione delle prove di verifica. è presentato separatamente per ogni classe, mentre gli ambiti della competenza II e III Gli strumenti di valutazione (per esempio, sono pensati per tutto il livello scolastico. In PEL, lingualevel) focalizzano la loro attenzione questo modo si intende sottolineare che, in sulla prestazione, sul rendimento, sui risulta- questi settori, finalità, attività didattiche e ti ottenuti. Esprimono un giudizio sui livelli contenuti non sono circoscritti a una singola di capacità e sapere, raggiunti o da raggiun- lingua, ma collegano l’insegnamento di più gere in un dato momento. Si tratta di perfor lingue. La collaborazione tra insegnanti di mance standards, poiché forniscono indicazio- lingua è quindi auspicabile e necessaria. ni sul livello di competenza raggiunto (A1 - C2 del QCER). Questi standard dovrebbero per- Nell’ambito della competenza II, «sensibilità mettere confronti basati sulle competenze nei confronti della lingua e delle culture», si all’interno di una classe, di una regione, di presentano esempi interdisciplinari tra le lin- un cantone. Affinché possano svolgere tale gue. funzione, è necessario fare delle scelte che di- ano la possibilità di definire il livello. Si tratta Nell’ambito della competenza III, «Competen- di analisi puntali del sapere e delle capacità. ze strategiche nell’apprendimento», sono va- levoli di regola per tutte le lingue straniere. In questo momento, la sistematica di questo piano di studio rispecchia quella del Piano di Le competenze negli ambiti II e III sono for- studio 21. I concetti saranno chiariti definitiva- mulate per un intero livello scolastico, ossia mente quando sarà presentato il Piano di stu per le classi 5a e 6a e per le classi 7a, 8a e 9a. dio 21. Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012 15
Ambito della competenza I: Com’è stato spiegato nel capitolo 3A, i mezzi Capacità d’azione comunicativa nelle quattro linguistici dovrebbero risultare da una parte abilità «ascoltare e comprendere, leggere e dalle descrizioni delle competenze linguisti- comprendere, parlare e scrivere» co-comunicative e dall’altra dai compiti e dai temi. Allievi della scuola popolare, con Questo è l’ambito della competenza più am- un livello tra A1 e A2 del QCER, imparano di pio. Comprende le capacità e le abilità che regola semplici espressioni stereotipate e lo- fanno parte tradizionalmente dell’apprendi cuzioni, senza essere in grado di suddividerle mento delle lingue. La società le associa auto- nelle loro parti costitutive. maticamente all’insegnamento delle lingue straniere e in esse ripone grandi attese. A questo livello si pone l’accento sulla produ- zione linguistica, sulla capacità di farsi ca- Per questo motivo, a questo ambito della com pire, ossia sul contenuto e sul significato. Gli petenza è riservato uno spazio maggiore scolari commettono degli errori, perché non nell’insegnamento delle lingue straniere, hanno ancora la facoltà di prestare attenzio- rispetto agli altri due ambiti della competen- ne sia alla forma che al contenuto. Poiché gli za, importanza evidenziata anche dal numero errori sono parte integrante del processo di di obiettivi da raggiungere. Tale lista dimostra apprendimento, le correzioni devono essere che non è possibile suddividere l’insegnamen puntuali e mirate. to e l’apprendimento delle lingue in compe- tenze parziali, ma che bisogna inserirli in un Gli allievi devono imparare a memoria le processo linguistico più ampio. Per questo espressioni stereotipate, annotando frasi e pa- motivo, un obiettivo, che già nella sua formu- role sui foglietti dello schedario dei vocaboli. lazione fa riferimento a due abilità, è presen- tato in ambedue le competenze parziali. Gli scolari con un livello B1 sono in grado di comprendere e utilizzare espressioni un po’ Secondo il QCER, l’espressione orale è suddi- più complesse e correlate tra di loro. Poiché il visa in «parlare in forma di monologo o di loro bagaglio di vocaboli e di frasi è maggiore, dialogo». Anche se sono due forme diverse di gli allievi possono ora rivolgere più attenzio- atti linguistici, si è rinunciato a indicarle in ne all’uso consapevole della lingua straniera. maniera distinta nella tabella. Ciò permette un’analisi sistematica delle forme grammaticali. In questa fase, è anche Nel processo linguistico, le abilità ricettive si utile evidenziare le regolarità nell’uso della sviluppano più velocemente rispetto a quelle lingua, attraverso la riflessione linguistica, produttive. Per questo motivo, nei primi anni grazie alla quale gli allievi si rendono conto d’apprendimento delle lingue straniere, le di quanto hanno appreso a piccoli passi. aspettative nei confronti della comprensio- ne orale e scritta sono decisamente maggiori Nei primi livelli non è possibile fissare una rispetto a quelle rivolte all’espressione orale sequenza dei fenomeni grammaticali, poiché e scritta. Questa differenza dovrebbe ridursi i mezzi linguistici sono definiti dai contenuti con il passare del tempo. e dalle attività. La conoscenza di temi gram- maticali specifici non è legata a singoli livel- li. Tuttavia, i testi didattici indicano che, sia le frasi stereotipate, sia i mezzi linguistici grammaticali, devono essere collegati agli obiettivi dell’azione comunicativa. Ambito della competenza II: Sensibilità nei confronti della lingua e delle culture Per la prima volta, questo ambito e i suoi obiet tivi sono inseriti in un piano di studio delle lingue straniere. Una parte di questi obietti- vi era già presente in maniera implicita nei temi dell’insegnamento delle lingue straniere. Tuttavia la sua acquisizione non era obbliga- toria. La suddivisione tra sapere, atteggiamento e abilità indica l’importanza di questi elementi nell’apprendimento. Non solo il sapere e le abilità, ma anche l’attitudine nei confronti 16 Piano di studio inglese | Versione Grigioni | Aprile 2012
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