GRUPPI FAMIGLIA COLLEGAMENTO
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96 COLLEGAMENTO GRUPPI FAMIGLIA RIVISTA DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE Fonte: www.arezzonotizie.it Fonte: carroattrezzimilano.it Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 253/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1, NO/Torino - n. 4 anno 2017 IMPARARE A ...IMPARARE Famiglia, scuola, lavoro, vita Fonte: www.aboutpharma.com Fonte: www.ilgiornale.it
2 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 LETTERE ALLA RIVISTA IL BELLO, IL BUONO, IL VERO Tre dimensioni sempre intrecciate tra loro Ci sono una serie di aggettivi ricorrenti Per calarci appieno nel tema di questo amare la vita, ci apre alla pienezza negli scritti di Alessandro D'Avenia, in- numero mi piace ricordare alcuni pas- della vita!”. segnante e scrittore: bello, vero, saggi del discorso tenuto da papa Fran- Quindi “l’educazione non può essere buono. cesco, quando si è rivolto nel 2014 al neutra. O è positiva o è negativa; o ar- Potrebbe aiutarmi ad approfondirli? mondo della scuola. ricchisce o impoverisce; o fa crescere la Grazie, “La missione della scuola è di svilup- persona o la deprime, persino può cor- Enrico pare il senso del vero, il senso del bene romperla”. e il senso del bello”. Infatti a scuola “impariamo che queste Franco Rosada Non ho una competenza specifica in tre dimensioni non sono mai separate, formazionefamiglia@libero.it materia e, per trovare una risposta, ma sempre intrecciate. sono anche ricorso ad Internet. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; Mons. Grandis ha avuto seri problemi Qui mi sono imbattuto in un’espres- se è bella, è buona ed è vera; e se è di salute e, per questo numero, l’ho so- sione greca: kalòs kagathòs, bello e buona, è vera ed è bella. E insieme stituisco, con molti limiti, nella gestione buono. questi elementi ci fanno crescere e ci di questa rubrica. Così mi è venuto in mente che questa aiutano ad amare la vita, anche A lui va il nostro affetto, le nostre pre- espressione era molto cara dalla mia quando stiamo male, anche in mezzo ghiere, insieme agli auguri di una professoressa di Lettere del biennio ai problemi. La vera educazione ci fa pronta guarigione. delle Superiori. Lei ce la spiegava come una qualità della persona non tanto esteriore quanto interiore: è il cuore che conta, DIALOGO TRA FAMIGLIE un cuore bello perché animato da sen- timenti buoni. RIUSCIRE A SCUOLA Questo vale, innanzi tutto per il Dio cri- Scoprire il valore di buone letture per arricchirsi “dentro” stiano che è, oltre che onnipotente e Mio figlio ha da un anno iniziato le su- quello che scopro e imparo è per me, onnisciente, l'essenza della bontà, della periori ma con pessimi risultati. oggi, perché mi arricchisce, mi rende bellezza e della verità. Come faccio a fargli capire quanto è libero, capace di spirito critico, di di- Questo vale anche per noi cristiani, importante studiare? fendermi da false informazioni e/o chiamati a annunciare il Cristo Risorto Liliana ideologie, di constatare che il mondo mostrando “che credere in Lui e se- non è stretto nel mio presente, ma che guirlo non è solamente una cosa vera Non è facile motivare un ragazzo allo ci sono tante cose “belle” da sapere e e giusta, ma anche bella, capace di col- studio: quando frequentano i primi che mi resteranno dentro per sempre, mare la vita di un nuovo splendore e di anni delle superiori i ragazzi sono in indipendentemente da quali saranno le una gioia profonda, anche in mezzo un’età in cui si è concentrati sul pre- scelte di vita e lavoro, da adulti. alle prove” (Evangelii gaudium, n.167). sente e si vive un momento di massi- Anna Lazzarini malismo: pensano di sapere tutto, di essere capaci di scegliere da soli ciò GRUPPI FAMIGLIA che è bene e ciò che è male, per È tempo di rinnovare il TRIMESTRALE DI COLLEGAMENTO l’oggi… al domani pensano poco o contributo alla rivista! nulla! sito: https://www.gruppifamiglia.it/ Potete farlo utilizzando il C.C.P. blog: https://gruppifamiglia.wordpress.com/ Inoltre sono abituati a guardare più allegato a questo numero o con • Redazione: Noris e Franco ROSADA che a pensare: TV e telefonini hanno via R. Pilo, 4 - 10143 Torino limitato la capacità di riflettere, di leg- un bonifico all’IBAN riportato • Tel. e Fax 011 759 978 gere, di parlare, di scrivere e anche il sullo stesso bollettino. Vi ricor- • E-mail: formazionefamiglia@libero.it • Contributo liberale annuale: Euro 15,00 linguaggio sta diventando poveris- diamo che, da tre anni, l’importo • Contributo liberale sostenitore: Euro 30,00 simo. del contributo liberale suggerito è da versarsi sul C.C.P. n. 36690287 intestato a: Detto questo, se non si è riusciti a far passato a 15 euro. Formazione e Famiglia Onlus, via Pilo 4 10143 Torino “innamorare” della lettura i figli fin da IBAN IT39 O076 0101 0000 0003 6690 287 Attenzione! Direttore Responsabile: Mario Costantino piccoli, credo che sia necessario, Autorizz. Tribunale di Torino n. 4125 del 20/12/89 N° iscrizione ROC: 22263 anche se spesso faticoso, almeno in Questo è l’unico numero Gruppi Famiglia - n. 96 - Dicembre 2017 casa, parlarsi, discutere, ascoltare e dell’anno che viene inviato a co- Proprietà: Associazione “Formazione e Famiglia ONLUS” via R. Pilo, 4 - 10143 Torino imparare ad essere critici. loro che ricevono la rivista in Stampa: Flyeralarm Srl, via G. Galiei, 8/a - 39100 Bolzano - Bozen, www.flyeralarm.it Favorendo queste attitudini diventa più OMAGGIO con CAP compreso L’editore è a disposizione degli aventi diritto per le fonti facile ascoltare i docenti e i compagni, iconografiche non identificate tra 00010 e 10134. passare ore su un libro pensando che
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 3 EDITORIALE senti questa domanda: “perché come genitore mando a scuola i miei figli?”. Grazie a questa provocazione, le testi- Imparare a imparare monianze non sono più mancate. Condizione indispensabile per un mondo che cambia Volevo portare la vostra attenzione sul tema Educazione e lavoro (pag. 18- DI FRANCO ROSADA 19). Tra i diversi temi trattati è quello Quando ho iniziato a pensare a questo che mi ha spiazzato di più. Appartengo numero mi sono posto la domanda: ad una generazione educata al mito quale educazione serve? e la risposta del “posto fisso” mentre la realtà so- che mi sono dato è: imparare ad im- ciale per molti dei nostri figli e nipoti è parare. Provengo da una formazione Fonte: http://www.cassaedilepg.it estremamente diversa. tecnica ma, curando la rivista, mi sono Mi ha colpito, in particolare, la rela- dovuto “aprire” ad una serie di compe- zione di Pietro Ichino al convegno pro- tenze di cui non avevo familiarità. mosso dall'Associazione Giuslavoristi Pensate al numero su “educare da 0 a Italiani. Non è un testo facile ma ve ne 6 anni” che parla di neuroscienze, pen- consiglio la lettura. sate al numero sul morire e sul lutto, pensate anche all’ultimo numero sul I temi dei prossimi numeri perdono e la riconciliazione. I temi dei numeri del 2018 sono stati Credo che la forma di istruzione che scelti tra quelli che mi avete indicato a serve di più, oggi, è quella che genera inizio anno e che non abbiamo ancora una “testa ben fatta” non una testa trattato. Più precisamente: “ben piena”: più che la capacità di ac- •la ripresa dell’enciclica Amoris laetitia quisire specifiche nozioni dettagliate, per approfondire le dinamiche del- serve quella di acquisirne continua- glie che hanno risposto ad una serie di l’amore coniugale; mente delle nuove. Questo dovrebbe perché sul tema dell’educazione. •educare ai doveri “sociali” in una so- essere il compito della scuola oggi. Stavo facendo fatica a raccogliere delle cietà di diritti “civili”; testimonianze quando ho avuto l’occa- •immigrazione e società multiculturale. sione di partecipare alla serata conclu- Un quarto tema l’ho maturato durante Sotto quest’aspetto sono stato fortu- la realizzazione di questo numero ed è nato: uscito dal mondo del lavoro mi siva della Settimana della scuola la decrescita “felice”, non solo come sono iscritto a Scienze religiose e ho organizzata dalla diocesi di Torino. idea utopica ma anche come presa trovato un ambiente universitario che, In quella sede il relatore di turno, An- d’atto de futuro che ci attende. devo riconoscere, mi ha insegnato ad drea Schiavon, autore di un libro che Vi sarò grato se mi vorrete far pervenire imparare. D’altra parte è questa la mis- prende spunto da Lettera a una profes- i vostri suggerimenti. sione della facoltà: preparare inse- soressa di don Milani, ha posto ai pre- formazionefamiglia@libero.it gnanti di religione che siano capaci di confrontarsi con realtà culturali lontane o indifferenti all’esperienza religiosa e con allievi potenzialmente in grado, Notizie dal mondo della famiglia grazie ai loro studi, di mettere in crisi Negli scorsi mesi si sono tenuti, a li- La Settimana Sociale ha trattato di valori e idee di fede apparentemente vello nazionale, due avvenimenti che un tema veramente scottante come consolidate. come famiglie ci hanno interessato. quello del lavoro, che sovente man- La prima, in ordine di tempo, è stata ca o non è “degno”. la 3° Conferenza nazionale della fa- Non ho ritenuto opportuno dare La parte centrale di questo numero è miglia che si è tenuta a Roma il 28 spazio a questi avvenimenti sulla ri- dedicata alle testimonianza delle fami- e il 29 settembre, la seconda è stata vista perché altri, in altre sedi, lo la 48ª Settimana Sociale dei cattolici hanno già fatto meglio di me. italiani che si è tenuta a Cagliari dal La conferenza della famiglia ha tro- 26 al 29 ottobre e che ha avuto vato largo spazio sul numero di ot- come tema: Il lavoro che vogliamo, tobre del mensile Noi, famiglia e libero, creativo, partecipativo e soli- vita, che potete consultare sul sito: dale. http://www.forumfamiglie.org/wp- La Conferenza della famiglia ha content/uploads/2017/10/NoiFV.pdf Buon Natale visto coinvolti i principali rappresen- Per la settimana sociale vi rimando tanti del Governo, ma concreta- invece al sito http://www.settimane- del Signore mente non ha sortito alcun effetto sociali.it/ da dove potrete scaricare positivo per le famiglie. le principali relazioni. a tutti i lettori!
4 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 EDUCAZIONE: emergenza o sfida? Non riusciamo più ad educare i nostri ragazzi. Abbiamo insegnato stenziale, lo sradicamento dei legami loro dei valori e ne troviamo poca traccia nei loro comportamenti. più sacri e dagli affetti più degni, la fra- Dove abbiamo sbagliato? Non siamo stati abbastanza significativi? gilità delle persone, la precarietà delle Quanto siamo stati incongruenti tra il dire e il fare? relazioni e, infine, anche la sfiducia fino all'odio di sé. Contiamo ancora qualcosa o la loro educazione è in balia della In questo contesto la crisi dell'idea edu- cultura edonistica e utilitarista che ci circonda? cativa è la sintesi di una stanchezza Cerchiamo insieme una risposta... della nostra civiltà, che si manifesta come deficit di speranza e di volontà di A CURA DELLA REDAZIONE Viene spontaneo, allora, incolpare le futuro. La condizione giovanile, infatti, “Negli ultimi anni è stata prodotta una nuove generazioni, come se i bambini risente senza protezione del ‘deserto di mole poderosa di documenti ufficiali, che nascono oggi fossero diversi da insensatezza’ a cui sembra giunta l'esi- che sempre più cercano di richiamare quelli che nascevano nel passato. stenza contemporanea. l'attenzione su alcuni importanti interro- Si parla inoltre di una ‘frattura fra le ge- ‘Senso’ vuol dire significato e direzione, gativi riguardanti la centralità dell'edu- nerazioni’, che certamente esiste e vuol dire anche provenienza da una re- cazione e il suo ruolo decisivo per lo pesa, ma che è l'effetto, piuttosto che altà più grande di sé con cui si instau- sviluppo umano. Molti parlano di una la causa, della mancata trasmissione di rano confronti, e anche conflitti, ma vera e propria emergenza” scrive De certezze e di valori”. con cui si ha comunque riferimento e si Beni. “Madri e padri, nonni, insegnanti, E conclude: “alla radice della crisi del- è in comunicazione. educatori non sembrano più in grado l'educazione c'è infatti una crisi di fidu- Il venir meno del ‘senso’ espone le per- di comprendere le mutazioni culturali e cia nella vita” da parte degli adulti. sone, i giovani in particolare, a un con- sociali in atto, e di spiegarsene le “È forse proprio questa l'eredità più pe- fronto senza mediazioni con una cause”. sante e negativa della recente storia inedita cultura tecnologica (o, meglio, occidentale: la dimenticanza che la vita tecnocratica) che è una sorta di appa- L’emergenza educativa si conserva solo trasmettendosi, che la rato anonimo e potente che produce Su questo tema si è espresso, a suo vita umana si trasmette attraverso una mezzi ma non dà scopi, Che prospetta tempo, anche Benedetto XVI (1) che ha generazione simbolica, psicologica, possibilità innumerevoli ma non dà cri- scritto: “Si parla di una grande ‘emer- culturale, spirituale e che tale trasmis- teri sensati di scelta”. genza educativa’, confermata dagli in- sione è essenziale alla vita buona degli successi a cui troppo spesso vanno uomini”, riflette il Comitato per il pro- Fallimenti o successi? incontro i nostri sforzi per formare per- getto culturale della CEI. “A me pare”, scrive provocatoriamente sone solide, capaci di collaborare con “È inevitabile l'emergenza educativa in Attard (2), “che il risultato che noi uo- gli altri e di dare un senso alla propria una società in cui prevale il relativismo, mini moderni abbiamo ottenuto in vita. l'insoddisfazione e il senso di vuoto esi- campo educativo non sia il frutto di un fallimento dei nostri progetti e delle no- stre aspirazioni, quanto piuttosto di un loro pieno successo. Vale a dire: ab- biamo effettivamente ottenuto quello che volevamo ottenere; i nostri giovani hanno assorbito davvero il modello che abbiamo trasmesso loro; il risultato ot- tenuto è veramente quello che era stato programmato”. Abbiamo educato “le nuove genera- zioni al calcolo, a non fare nulla se non Foto: archivio Gruppi Famiglia per stretta convenienza in vista della carriera, del successo, della salute fi- sica, del benessere materiale, della tu- tela dei propri interessi, ecc.”, e siamo stati noi adulti ad istruirli in tal senso. “Perciò le famiglie sono disposte a fare grandi sacrifici per un corso di inglese all’estero, che torna molto utile per la carriera scolastica e lavorativa, ” come “per potenziare la salute dei figli con un’attività sportiva”; ma quanto ‘spen- dono’ per trasmettere loro i valori che contano?
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 5 “Quello che noi adulti diciamo di fatto ai nostri figli è questo: metti al primo posto il tuo interesse e il resto fallo solo se ti avanza tempo, tanto non è essen- Foto: archivio Gruppi Famiglia ziale”. Molti dei lettori si possono risentire per le affermazioni di Attard, ma l’autore continua: “talvolta anche i figli delle fa- miglie più generose e profonde sul piano educativo sono travolti dal mondo circostante”. I modelli che con- sideriamo negativi “sono trasmessi ai giovani dall’insieme del mondo adulto, cioè dall’intera società in cui vivono. La singola famiglia ha una grande impor- tanza, ma incarna solo una parte del messaggio che i figli ricevono”. E conclude: “La domanda dunque non è: ‘come rendere efficace il nostro la- voro educativo’, ma ‘quale è lo scopo del nostro lavoro educativo’, anzi: forme - se possibile - ancora più radi- con la speranza la stessa ‘stoffa’ del ri- ‘quale è lo scopo della nostra vita, ciò cali e si inserisce in quella crisi del- schio. La speranza non è un superfi- per cui si vive, ciò per cui vale la pena l'umanesimo occidentale che si è ciale ottimismo, nemmeno la capacità vivere’. La domanda dunque è su di venuta configurando lungo il travaglio di guardare alle cose benevolmente, noi, non sui ragazzi”. del XX secolo è che appare oggi carat- ma anzitutto è un saper rischiare nel terizzata, da una parte, da un'inedita modo giusto, proprio come l’educa- Vogliamo individui o persone? potenza tecnico-scientifica e dall'altra zione”. “Nel 1943 Jacques Maritain pubblicò da un indirizzo economico-pratico or- un celebre saggio sull'educazione con- dinato secondo le leggi del mercato, (1) Lettera del santo padre Benedetto temporanea dal titolo L'educazione al indifferente al bene comune e dunque XVI alla diocesi e alla città di Roma sul bivio che ancora oggi suggerisce utili nella sua intima sostanza nichilista (3)”. compito urgente dell’educazione, 21 criteri di analisi pedagogica”, scrive gennaio 2008. Chiosso in un saggio contenuto nel Seminare speranza (2) Responsabile mondiale della Pasto- libro di Bozzolo-Carelli. Cosa fare dunque? Un primo spunto ce rale giovanile dei Salesiani. “Con la metafora del bivio Maritain in- lo offre papa Francesco (4) che ci ri- (3) Per approfondire il concetto di ni- dicava due possibili svolgimenti del- corda quanto l’educazione possa con- chilismo vedi: GF88, dicembre 2015. l'educazione occidentale. Il primo era tribuire, in un mondo “senza senso” a (4) Discorso di papa Francesco ai par- quello di pensare l'uomo come ‘indivi- dare senso, a seminare speranza. tecipanti alla plenaria della congrega- duo’ emergente dall’evoluzione natu- “L’uomo non può vivere senza speranza zione per l'educazione cattolica, 9 rale e dallo sviluppo sociale. Lo scopo e l’educazione è generatrice di spe- febbraio 2017. dell'educazione era perciò quello di ranza. Infatti l’educazione è un far na- Per gli autori non citati in queste note adattare l'individuo alla vita sociale e scere, è un far crescere, si colloca nella vedi la bibliografia a pag. 25. produttiva, con lo scopo di fornire le dinamica del dare la vita. E la vita che competenze necessarie per rendersi nasce è la sorgente più zampillante di utile. La seconda via era quella di pen- speranza; una vita tesa alla ricerca del Per il lavoro di coppia sare all’individuo umano come a ‘una bello, del buono, del vero e della co- persona che si possiede per mezzo del- e di gruppo munione con gli altri per una crescita l'intelligenza e della libertà’. comune. Sono convinto che i giovani di •Quanto ci lamentiamo di come In questo secondo caso la prospettiva oggi hanno soprattutto necessità di vanno le cose? educativa era alquanto diversa: si trat- questa vita che costruisce futuro. Per- •Quanto abbiamo messo in pratica tava di considerare l'uomo nella sua in- ciò, il vero educatore è come un padre quello che ci hanno insegnato i tegralità in quanto corpo e anima, e una madre che trasmette una vita ca- nostri genitori? natura e sovranatura, conoscenza e pace di futuro. Per avere questa tempra •Quanto viviamo “contro-corrente” azione, libertà e grazia. Si trattava di occorre mettersi in ascolto dei giovani. e quanto seguiamo le logiche di educare innanzitutto l'uomo”. E lo faremo in particolare con il pros- questo mondo? “Anche se sono trascorsi molto de- simo Sinodo dei Vescovi dedicato a •Siamo seminatori di speranza nei cenni”, continua Chiosso, “questo bivio loro. L’educazione, poi, ha in comune confronti del nostro prossimo? ci sta ancora di fronte e si presenta in
6 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 FORMAZIONE O EDUCAZIONE? Formazione e educazione “Le proposte educative in tema di la- voro dovrebbero essere collocate in un'ottica precisa: la formazione al la- voro, anziché puntare a fornire abilità che rispondono a professioni traman- date o pre-strutturate, deve mirare a sviluppare una vocazione scelta, attra- Foto: archivio Gruppi Famiglia verso il potenziamento delle capacità riflessive del giovane”, annota il Comi- tato per il progetto culturale. “Non si tratta, come suggeriscono le visioni ef- ficientistiche, di educare il giovane al- l'apprendimento come una formula vuota, senza finalità. Si tratta, invece, di educare ad apprendere l'attività la- vorativa come relazione sensata con se stessi, con gli altri, con il mondo. E dunque un'educazione che mira a for- mare il giovane in scienza e coscienza”. Così, continua il Comitato, “lo scopo formativo diventa quello di acquistare Vorremmo che i nostri figli/nipoti trovassero subito un lavoro terminati una competenza rispetto a un'attività, e gli studi: pensiamo quindi che siano utili gli studi tecnici, specialistici. acquisirla con la massima perfezione possibile, non per mera utilità, ma Ma la tecnica è in continua evoluzione, serve una formazione come espressione di un progetto di vita continua o si resta indietro, si diventa obsoleti. personale”. Forse potrebbe servire un’educazione più ad ampio spettro, che allar- ghi la mente e il cuore ad apprendere, che insegni ad imparare. L’educazione Ma quale deve essere lo scopo di fondo dell’educazione? Quella di “pro- A CURA DELLA REDAZIONE schio, una volta terminati gli studi, che muovere un’intelligenza ‘generale’ ca- “Nella società contemporanea si parla quelle opportunità non esistano più o, pace di riferirsi al complesso e al molto di educazione, mentre parados- comunque, si siano profondamente globale” scrive Morin. E continua: “la salmente sembra diminuire per varie modificate” scrive Gavosto (1). E con- cultura generale sollecita a contestua- ragioni il tasso di impegno educativo tinua: “Per superare questo paradosso, lizzare ogni informazione o ogni idea effettivo” scrive Garelli. è diffusa la convinzione che la forma- mentre la cultura scientifica e tecnica “Crescono a dismisura le denunce zione debba diventare continua, pro- parcellizza, disgiunge e compartimenta degli esperti in questo campo, tuttavia lungarsi dopo gli anni scolastici e i saperi, rendendo sempre più difficile ci si limita ad offrire agli adolescenti at- universitari, in modo da garantire l’ag- la loro contestualizzazione. tività tese ad ampliare le loro abilità e giornamento delle competenze, l’adat- Contrariamente all'opinione diffusa, lo capacità in alcune sfere dell'esistenza, tamento alle novità tecnologiche e sviluppo delle attitudini generali della senza prefigurare disegni formativi più organizzative e, in alcuni casi, il pas- mente permette un migliore sviluppo ampi”. saggio a occupazioni del tutto diverse: delle competenze particolari o specia- Questo perché “ai giovani viene inse- l’apprendimento permanente, ap- lizzate. Più potente è l'intelligenza ge- gnato che viviamo in una società li- punto”. nerale, più grande è la sua capacità di quida, del rischio e dell'incertezza. Tutti Basta solo questo? O è necessario trattare problemi specifici. Così, la termini che servono per dire che tutto è anche allargare lo spazio dell’appren- comprensione di dati particolari ri- vano, che non serve prepararsi al la- dimento “proprio perché è rischioso in- chiede l'attivazione dell'intelligenza ge- voro, che non serve darsi delle mete”, vestire in una formazione troppo nerale che opera e organizza la precisa il Comitato per il progetto cul- specialistica, che può diventare presto mobilitazione delle conoscenze in turale della CEI. obsoleta”? grado di chiarire ogni caso partico- Quindi, conclude Gavosto, “bisogna lare”. La formazione acquisire saperi trasversali, come impa- Di conseguenza, secondo l’autore, “La formazione soffre di un noto para- rare a imparare, risolvere problemi e “l'educazione deve favorire la capacità dosso: se un giovane decide che cosa lavorare in gruppo, applicabili a tutti i naturale della mente di porre e risol- studiare sulla base delle attuali prospet- campi e in tutte le circostanze lavora- vere i problemi essenziali e, allo stesso tive di lavoro, corre seriamente il ri- tive”. tempo, deve stimolare il pieno uso del-
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 7 Le abitudini del cuore Formazione, educazione, intelligenza generale, cultura classica: sono tutte parole che abbiamo incontrato finora. “Ma l'intento di educare non è con- nesso alla formazione di quelle ‘abitu- dini del cuore’ (di quei fondamenti umani e sociali) che una società o una Foto: archivio Gruppi Famiglia parte di essa ritiene preziose per la sua armonia interna?” si chiede Garelli. E continua: “L'educare, infatti, ha un suo linguaggio specifico, fatto di pro- poste e di esperienza, di ‘abitudini del cuore’ da coltivare nel corso degli anni, con adulti che si impegnano in un'azione faticosa e nascosta. Nella società contemporanea si parla molto di virtù civiche, dei valori della cittadinanza. Ma non sono etichette au- toadesive, quanto tratti da alimentare nel profondo, da proporre e costruire nelle dinamiche della vita quotidiana, nel via vai del vissuto delle persone. Anche nell'epoca in cui la società glo- l'intelligenza generale. Questo pieno La realtà della scuola bale irrompe nella nostra vita ognuno uso richiede il libero esercizio della fa- “Purtroppo, ancora oggi molti pro- di noi - più di quanto si pensi - è figlio coltà più diffusa è più viva nell'infanzia grammi scolastici puntano quasi esclu- delle esperienze fatte in famiglia, tra i e nell'adolescenza, ossia la curiosità, sivamente su una cultura di tipo banchi di scuola, e gruppi che si fre- che troppo spesso la scuola spegne e nozionistico, di studio delle discipline”. quentano, nella rete di conoscenze che si tratta, al contrario, di stimolare Scrive De Beni. (professionali e non) annotata in o risvegliare, se dorme”. “In pratica la scuola, oggi, non tiene agenda o sul cellulare. conto a sufficienza della grande forza Servono quindi adulti ‘significativi’, ser- Gli studi classici educativa offerta dal programma impli- vono figure capaci di lasciare una trac- “La scuola che ha perso più appeal è il cito, non scritto nei programmi ufficiali, cia nel vissuto delle persone, gli attivare liceo classico: negli ultimi 4 anni ha re- rappresentato dal comportamento dei interessi, passione, coinvolgimento, gistrato un calo di iscrizioni del 10%” propri insegnanti, dal clima affettivo so- nuove domande”. scrive la Spotorno (2). ciale creato nella classe, dalle relazioni “Una delle ragioni è la pericolosa con- fra i giovani e docenti all'interno di una (1) Direttore della Fondazione Gio- vinzione che gli studi umanistici siano comunità scolastica. Abilità cognitive, vanni Agnelli di Torino. inutili nel mondo del lavoro. Non è affettive e sociali vanno formate attra- (2) Giornalista di Famiglia Cristiana. così: lo studio delle lingue morte, latino verso un graduale e integrale processo (3) Docente di storia e filosofia al col- e greco, è vitale per la mente e la sua educativo. Così, il pensiero logico, di legio San Giuseppe di Torino. ginnastica. La traduzione potenzia la cui tanto la scuola si fa carico, do- Per gli autori non citati in queste note logica e l’attitudine a risolvere i pro- vrebbe contemporaneamente essere vedi la bibliografia a pag. 25. blemi (problem solving), insegnando a educato insieme al pensiero di tipo af- scomporre un problema nei più piccoli fettivo e sociale”. particolari. Proprio quello che cercano Un altro aspetto che gioca “contro” è oggi le imprese”. il fatto che gli stessi studenti pensano La cultura classica, infatti, “quando non di essere “definiti” dal voto e dal risul- Per il lavoro di coppia è confinata entro l'orizzonte del pedan- tato, e i test Invalsi si muovono in tal e di gruppo tismo filologico, si nutre di grandi opere senso. •In che modo incoraggiamo i nostri capaci di dare forma alle esigenze Come si può, con questi strumenti, va- figli ad acquisire saperi trasversali? eterne dello spirito umano”, scrive lutare se un allievo è capace di gustare •Cultura generale o cultura scienti- Chiosso. “Vi sono in essa capolavori una poesia, un dipinto, un testo filoso- fica? Questo è il dilemma! che aprono l'uomo all'eccellenza della fico, il rigore di una dimostrazione, par- •Assecondiamo la curiosità natu- vita e lo spingono verso la sua ‘perfe- landone poi con competenza e rale dei nostri figli e/o nipoti? zione’ ”. Con una condizione: che i do- passione? •Quanta importanza diamo ai voti? centi sappiano tradurre la bellezza, alle Manca la capacità, scrive Segre (3), di Quanto facciamo pesare questo volte complessa, dei capolavori classici “mettere in luce quegli aspetti che la tipo di giudizio? ad uso degli allievi, appassionandoli metodologia dei test non è in grado di •Ci impegniamo ad essere adulti con l'arma non solo della motivazione cogliere, poiché non quantificabili” ep- “significativi”? ma anche della chiarezza. pure così vitali.
8 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 EDUCAZIONE E FAMIGLIA Per educare bisogna prima di tutto educarsi. nella sua realtà di risorse, pregi e limiti” Educarsi ad essere persone adulte, ad essere coppia. e di “darsi la mano guardando avanti, Solo così potremo a nostra volta educare. in cammino verso una meta da rag- giungere”. Non si può diventare adulti solo con la nascita del primo figlio. È molto bello essere “amici” dei figli ma loro hanno bisogno, L’educazione dei figli per crescere, di educatori, non di amiconi. La nascita di un figlio è una di queste Amare è anche saper dire di no. mete. “Esiste un nesso stretto tra edu- care e generare: la relazione educativa s’innesta nell’atto generativo e nel- A CURA DELLA REDAZIONE municazione, condivisione di svariati l’esperienza di essere figli”, sottoli- “Nell’orizzonte della comunità cri- aspetti della vita e al contempo tutela neano i vescovi. “L’uomo non si dà la stiana, la famiglia resta la prima e in- dei diritti di ciascuno”. vita, ma la riceve. Allo stesso modo, il dispensabile comunità educante”, E continua: “La nostra odierna e posi- bambino impara a vivere guardando ai scrivono i vescovi italiani negli Orien- tiva sensibilità per un rapporto auten- genitori e agli adulti. Si inizia da una tamenti pastorali per il decennio 2010- tico che eviti il formalismo di un legame relazione accogliente, in cui si è gene- 2020 Educare alla vita buona del di facciata è destinata a fallire senza rati alla vita affettiva, relazionale e in- vangelo. “Per i genitori, l’educazione è una continua educazione e alimenta- tellettuale. un dovere essenziale, perché connesso zione del legame sia in senso affettivo Il legame che si instaura all’interno alla trasmissione della vita; originale e che morale. L'educazione, il buon go- della famiglia sin dalla nascita lascia primario rispetto al compito educativo verno di sé, non è perciò cosa confina- un’impronta indelebile. L’apporto di di altri soggetti; insostituibile e inalie- bile a una specifica età della vita, è padre e madre, nella loro complemen- nabile, nel senso che non può essere invece un processo continuo che ac- tarità, ha un influsso decisivo nella vita delegato né surrogato”. compagna uomini e donne, padri e dei figli. Spetta ai genitori assicurare madri, lungo tutta la loro traiettoria vi- loro la cura e l’affetto, l’orizzonte di L’educazione di coppia tale”. senso e l’orientamento nel mondo”. Prima però di parlare dell’educazione Purtroppo oggi molti tendono “non “Oggi rispetto al passato siamo molto dei figli soffermiamoci un momento tanto a costruire e mantenere un le- più sensibili alle esigenze dei bambini sulla realtà di coppia. game unico e speciale, sapendolo rin- ma siamo incerti sulla direzione cui in- Oggi “alla relazione di coppia si chiede novare nel corso del tempo, ma dirizzare il nostro investimento”, scrive molto, forse troppo” scrive il Comitato reagiscono alle difficoltà spesso abban- il Comitato per il progetto culturale. per il progetto culturale. “Alte sono le donando il campo e ricercando in altri Infatti, “il genitore odierno non è tanto aspettative reciproche tra coniugi: com- rapporti la stessa iniziale intensità”. teso ad educare nel senso di tirar fuori pleta intesa sessuale, capacità di co- Si tratta invece di “riconoscere l'altro le potenzialità del figlio (ex-ducere), ma piuttosto tende a tirare il figlio a sé (se- ducere), a compiacerlo, a saturare e prevenire ogni suo bisogno, spesso iperstimolandolo”. Troppo di tutto? “L'eccesso di stimoli sembra essere l'emblema di una società della sovrab- bondanza, una specie di malattia del nostro tempo”, annota De Beni. “Corse e tempi frenetici, madri stanche e padri troppo assenti” per cui resta poco Foto: archivio Gruppi Famiglia tempo per dialogare con i figli. “Questo attivismo” però, se “sorretto da buone intenzioni e buone prassi” commenta Garelli, “può essere posi- tivo”. È un bene “che le famiglie orien- tino i loro figli a sviluppare nel tempo libero capacità e abilità non coltivate né nell'ambito domestico né in quello scolastico, che possono dunque favo- rire uno sviluppo più armonico della personalità dei ragazzi, oltre che am- pliare il loro bagaglio di conoscenze, esperienze e relazioni”.
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 9 Regole e prospettive di risolvere i problemi lasciando deci- viene trovato a livello ‘affettivo’, in una “L'attuale famiglia appare ben diversa dere tutto ai figli, caricandoli in questo logica di accettazione e tolleranza re- da quella di alcuni decenni orsono. modo di un peso di responsabilità non ciproca che non innesca un proficuo I rapporti tra le generazioni sono nel appropriato. scambio generazionale. La cura sem- complesso buoni, con genitori che non Questo atteggiamento può essere sen- bra dunque prendere il sopravvento ri- pongono ai figli troppi aut aut, li spin- tito a tutta prima come liberatorio spetto all'educazione” annota Garelli. gono a cercare una loro realizzazione, anche per i figli, soprattutto se adole- “Siamo ben lontani dal motto ‘I care’, investono sulle loro capacità, conce- scenti, ma nel profondo li fa sentire soli, che don Milani ha voluto fosse scritto a dono ampi spazi di libertà” continua senza una guida che li contiene e li sor- caratteri cubitali su una parete della Garelli. “Resta da chiedersi se questa regge”. scuola di Barbiana: per dire che ‘mi sta famiglia ‘pacificata’ sia l'ambiente mi- “Rischiare nelle scelte concrete e dare a cuore’ soprattutto il tuo ‘essere’, il chi gliore possibile per lo sviluppo delle dei limiti è difficile per i genitori di oggi, sei, dove stai andando, come ti stai co- personalità giovanili, se contenga al che sono in genere disponibili a sop- struendo, il tuo volto interiore, che ne suo interno quegli stimoli sufficienti per portare sacrifici per i figli mentre sono fai dei talenti”. richiamare i giovani ad ampi orizzonti in difficoltà a chiederli ai figli. Questo e responsabilità”. perché i genitori temono di perdere l'af- Il valore dell’amore Il tema delle regole è uno dei più get- fetto dei loro figli. Oggi ancora più che “Se siamo adulti attenti, sappiamo che tonati negli incontri per genitori che si temere di far danni ai figli si teme di la domanda essenziale che i giovani ci tengono in parrocchia e in altri ambiti. perderli”. rivolgono è sintetizzabile in questa do- Infatti, “i genitori sono chiaramente in Più genitori che coniugi manda: ‘qualcuno mi ama?’ “. scrive difficoltà nel dare una prospettiva alla “Perché è così forte il timore di perdere De Beni. crescita dei loro figli. Forte è l'attacca- il legame con il figlio?” si chiede il Co- “Chiunque, genitore, educatore o inse- mento dei genitori verso i figli, ma de- mitato. E risponde: “Perché esso non è gnante che sappia cogliere questo bole il senso di un progetto che tra- solo, come ovvio, un asse portante grido di invocazione viene a trovarsi di valichi l'immediata gratificazione”, scri- della propria identità, ma spesso l'asse fronte alle stessa essenza del processo ve il Comitato. esclusivo della propria identità. educativo, faccia a faccia con il biso- Il genitore “amico” Questo è il punto cruciale che ci diffe- gno più radicato di ogni uomo: quello “L'immagine del genitore amico è a renzia da un passato anche recente. In- di essere amato. proposito significativa”, continua il Co- fatti, a fronte dell’instabilità coniugale, Ma per amare occorre saper penetrare mitato. “Certamente i genitori devono il legame con i figli pare l'unico su cui nel segreto dell'anima giovanile, con aver ben chiaro sia che i figli sono per- valga la pena di investire in modo quello sguardo educativo che richiede sone libere e non una loro proprietà sia certo. Come dire che è il figlio che isti- una conoscenza ancora più sensibile e che la quota di autonomia decisionale tuisce e dà consistenza al legame co- raffinata di quella psicologica. È un va ben commisurata alla fase evolutiva niugale. Anche l'alleanza genitoriale è amore educativo che non si esprime che attraversano ma, in ogni caso, i in qualche misura subordinata al figlio solo nell'affetto. Esso sa penetrare genitori non possono sottrarsi al com- ed è quindi debole”. come sguardo spirituale. pito di cura responsabile”. Affetti e valori L'educazione è il bene più prezioso, ma “Infatti, i genitori non possono pensare “Sovente l'equilibrio tra padri e figli se c'è un'emergenza, forse più grande di ogni altra in questa nostra società senza padri, riguarda proprio la ‘mis- sion’ e la vocazione dell'educatore”. Per la bibliografia vedi pag. 25. Per il lavoro di coppia e di gruppo Foto: archivio Gruppi Famiglia •Come adulti, cosa facciamo per continuare ad educarci? •Nella nostra famiglia ci sono delle regole che ci siamo dati e cer- chiamo di far rispettare? Quali? •Cosa vuol dire per noi voler bene ai nostri figli? •Siamo una società ‘senza padri’ come qualcuno afferma? Che ruolo ha il papà nella nostra fami- glia?
10 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 Educazione e famiglia EDUCARE Oggi si parla spesso di educazione e, soprattutto chi ha figli in età scolare, si I VALORI cizie dell’età giovanile. Per esempio, rende conto che anche nel percorso In famiglia la trasmissione di valori si quando lasciano la famiglia per qual- scolastico si dà largo spazio all’appro- concretizza perché prende il volto dei che esperienza all’estero (i più grandi fondimento dei diversi ambiti in cui genitori, dei fratelli, dei nonni. si sono impegnati nel servizio civile in l’educazione può essere suddivisa; per Gli atteggiamenti, le scelte, i discorsi ai Portogallo e in Brasile) hanno l’occa- cui, già alla prima assemblea di classe, quali assistono i nostri figli all’interno sione di allargare i loro orizzonti, sco- gli insegnanti propongono attività su della famiglia lasciano di sicuro un prono realtà e persone molto diverse temi quali: educazione alimentare, ses- segno. da quelle che erano abituati a frequen- suale, intercultura, stradale, ecologia, tare, ma corrono anche il rischio di ta- musicale, linguistica e, chi più ne ha, gliare i ponti con le amicizie e le più ne metta! Fare figli è procreazione, esperienze passate e a volte non rico- Il dizionario della lingua italiana dà la noscono più tutto ciò che li aveva aiu- seguente definizione di educazione: “Il educarli a crescere è creazione. tati e fatti crescere negli anni prece- processo attraverso il quale vengono Efim Tarlapan denti. trasmessi ai bambini, o comunque a Come genitori sentiamo un po’ di ama- persone in via di crescita o suscettibili Adesso che i figli sono grandi consta- rezza per questo loro allontanamento di modifiche nei comportamenti intellet- tiamo che i valori che hanno “respi- rato” in famiglia, come l’onestà, la TESTIMONIANZE solidarietà, l’amore per la giustizia, sono diventati anche per loro dei punti di riferimento saldi. TESTI MONI ANZE Per quanto invece riguarda la trasmis- sione della fede non è stato così facile. A volte pensiamo di aver sbagliato qualcosa. dalla fede, anche perché continua- tuali e pratici, gli abiti culturali di un Di quattro figli solo una ragazza coltiva mente constatiamo quanto essa ci sor- gruppo più o meno ampio della so- la pratica religiosa ed è impegnata in regga nei momenti difficili della vita ed cietà”. parrocchia. Gli altri si sono allontanati. abbiamo paura che loro non riescano Da ciò potremmo dedurre che vi è È vero, la scelta di fede deve essere li- a sperimentare la consolazione della un’educazione che può essere tra- bera e noi non avremmo voluto che si fede nelle difficoltà. smessa da esperti dei vari ambiti, ma adeguassero alle nostre scelte solo per Noi continuiamo a coltivare il nostro riteniamo che l’educazione dei nostri tradizione o per farci contenti. rapporto con Dio e glieli affidiamo ogni figli debba passare dai principi fonda- Pensiamo che a questo riguardo siano giorno nella certezza che Lui avrà a mentali in cui crediamo noi genitori. determinanti alcune esperienze ed ami- cuore la loro felicità. Daniela e Angelo L'educazione è l'arma più potente che si può usare per cambiare il mondo. Nelson Mandela Pensiamo comunque che il percorso educativo non si esaurisca mai. I principi educativi che sono alla base delle relazioni e del vivere quotidiano Foto: archivio Gruppi Famiglia in una società vanno trasmessi fin da subito ai bambini con fermezza e coe- renza. Vanno trasmessi, perché educare non vuol dire solo insegnare delle nozioni, ma consegnare a chi ci è affidato quelle regole e quei valori che, come genitori o educatori, riteniamo impor- tanti per la crescita e la felicità dei no- stri figli. Ernesta e Gianprimo
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 11 EDUCAZIONE E SCUOLA Beni. Ci sono infatti ragazzi pieni di ta- lenti ma svogliati come ce ne sono altri, non particolarmente dotati, ma molto motivati. È importante allora, continua De Beni, “tenere presente che il vero rendimento di un ragazzo va misurato mettendo in rapporto il risultato ottenuto con le sue Foto: archivio Gruppi Famiglia capacità. L’autentica prestazione umana si ha quando questa è supe- riore, per quanto di poco, alle effettive capacità personali”. Accade anche che “gli adulti incitino i ragazzi allo studio spiegando loro il po- tenziale vantaggio che ne potrebbero trarre da adulti. Questo obiettivo però non può servire per incentivare la mo- tivazione di un bambino di 10 anni, in quanto il comportamento di una per- sona è poco influenzabile da un van- taggio percepito come lontano”, sottolinea De Beni. Il segreto dell’apprendimento: imparare ad imparare. E conclude: “Si sente parlare spesso di La difficoltà di valutare il rendimento scolastico del proprio figlio. ricompense materiali, di regali, di gio- chi”, ma i veri strumenti “sono l'inco- L’orientamento scolastico: una delle funzioni educative più difficili. raggiamento, la lode, la vicinanza, la La sfide che devono affrontare i docenti. partecipazione dei genitori, il tempo Una scuola in bilico tra autorità e autorevolezza. dedicato ai loro figli e condiviso frater- namente in famiglia”. L’orientamento “La scuola è chiamata a formare non solo il nucleo fondamentale dello svi- A CURA DELLA REDAZIONE Le aspettative scolastiche luppo cognitivo”, scrive Lazzarini, “ma “Nei primi anni di scuola si impara a Davvero è questo ciò che cercano nella anche quello della personalità, of- 360 gradi, poi piano piano si appro- scuola le famiglie? frendo simultaneamente le mappe di fondisce un indirizzo e infine ci si spe- Molte di loro guardano “alla scuola dei orientamento relative almeno a quattro cializza. Ma se uno ha imparato a figli più in termini strumentali che for- tipi fondamentali di apprendimento: imparare, - è questo il segreto, impa- mativi, più come un passaggio obbli- •imparare a conoscere: acquisire gli rare ad imparare! - questo gli rimane gato per l'accesso al mondo del lavoro strumenti della comprensione; per sempre, rimane una persona che come un luogo di arricchimento •imparare a fare: agire creativamente aperta alla realtà! Questo lo insegnava delle conoscenze e delle competenze” nel proprio ambiente; anche un grande educatore italiano, annota Garelli. “L'interesse poi per la •imparare a vivere insieme: parteci- che era un prete: Don Lorenzo Milani” riuscita scolastica dei figli non sempre pare e collaborare con gli altri nelle ha detto anni fa papa Francesco (1). E si inserisce in una visione formativa più diverse attività sociali; poi ha continuato: “Gli insegnanti sono ampia, tesa alla crescita di soggetti vi- •imparare ad essere: attivare un pro- i primi che devono rimanere aperti alla vaci intellettualmente e armonici sul cesso continuo di crescita. realtà, con la mente sempre aperta a versante etico e civile”. È necessario prevedere un processo imparare! Perché se un insegnante non Anche quando non è così “in molte fa- formativo che permetta lo sviluppo glo- è aperto a imparare, non è un buon in- miglie il problema del rendimento sco- bale dell'allievo: psiche, corpo, intelli- segnante, e non è nemmeno interes- lastico dei figli può essere fonte di genza, sensibilità, senso estetico, sante; i ragazzi capiscono, hanno scontri quotidiani. Tutti sanno che un responsabilità personale e orientamenti ‘fiuto’, e sono attratti dai professori che buon rendimento scolastico può scatu- di valore”. hanno un pensiero aperto, ‘incom- rire dal concorso di alcuni fattori essen- Se questi sono i ‘desiderata’, come si piuto’, che cercano un ‘di più’, e così ziali, senza i quali non si possono devono muovere i genitori nella scelta contagiano questo atteggiamento agli conseguire i risultati sperati: il talento, dell’indirizzo di studi per i propri figli? studenti. Questo è uno dei motivi per- la motivazione e la presenza di circo- “Una delle funzioni educative più diffi- ché io amo la scuola”. stanze esteriori favorevoli” scrive De cili e delicate è quella dell'orienta-
12 GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 passano molto tempo con il cellulare in mano, è evidente come, in classe, per quanto noi possiamo pensare che le nostre lezioni siano attrattive e interes- santi, loro facciano altro”. Quindi bisogna puntare non tanto sul digitale, quanto sull’innovazione. “La vera innovazione” continua l’autrice, “è Foto: archivio Gruppi Famiglia rappresentata dalla condivisione tra docente e studenti. Che si tratti del la- voro di gruppo, della ricerca, del for- nire materiali per approfondimenti” i ragazzi vanno almeno informati delle fi- nalità del momento formativo, altri- menti “non si farà altro che allontanarli sempre più dal compito che devono svolgere, proprio perché non riusci- ranno mai a percepirlo come qualcosa di ‘loro’, come un qualcosa che li veda davvero protagonisti”. In altre parole, “oggi si apprezza mag- giormente la circolarità che si instaura nella comunicazione tra il docente e l’alunno, molto più aperta di un tempo, mento”, cioè l’offerta di strumenti per- pochi) sono sufficientemente coscienti molto più favorevole all’ascolto reci- sonalizzati da offrire “al giovane perché delle sfide che hanno di fronte. Come proco”, scrive la Congregazione per prenda coscienza delle sue attitudini e valorizzare i programmi scolastici e il l'educazione cattolica in un suo docu- inclinazioni”, scrive De Beni. sapere consolidato senza cadere nel mento (4). “Questo non significa che “Le attitudini di un ragazzo dovrebbero nozionismo? Come essere cultural- gli adulti debbano rinunciare a rappre- infatti essere stimolate, in modo che al mente ed eticamente propositivi in un sentare un riferimento autorevole, ma termine della scuola dell'obbligo egli mondo ormai plurale e globale? Come bisogna saper distinguere tra un’auto- abbia consapevolezza di se stesso. In aprire la scuola alla società senza di- rità esclusivamente legata ad un ruolo, tal modo, sarà nelle condizioni di poter sperdere il suo linguaggio e il suo pa- ad una funzione istituzionale, e l’auto- orientarsi in maniera più selettiva nella trimonio di fondo? La presenza di revolezza che deriva dalla credibilità di scuola superiore, dove sarà sempre più questi docenti più consapevoli attesta il una testimonianza”. indirizzato alla scelta di una formazione gran fermento oggi in atto nella più confacente alle sue capacità”. scuola”. (1) Discorso di papa Francesco al Conta, in questo percorso, anche “la Sono questi i docenti che le famiglie, mondo della scuola italiana, 10 mag- fiducia che i genitori e insegnanti nu- attraverso le reti di conoscenze, do- gio 2014. trono nei confronti delle loro capacità vrebbero ricercare. Scrive Chiosso in un (2) Fonte: La voce e il tempo, Torino 9 educative e la fiducia nel successo dei articolo (2) “Le scuole funzionano bene aprile 2017. loro allievi”. quando ci sono docenti che non si li- (3) Fondatrice centro ricerche Impara- Questi due elementi, conclude De mitano a una stanca ripetizione di no- Digitale. Beni, “sono fattori chiave spesso deter- zioni riciclate sempre identiche a se (4) Tratto da: Educare oggi e domani. minanti per lo sviluppo della perce- stesse, ma capaci di mantenere vivo e una passione che si rinnova. zione di sé da parte dei giovani” e per vitale il rapporto con gli allievi senza Per gli autori non citati in queste note il loro futuro professionale. cedere - beninteso - a un falso e con- vedi la bibliografia a pag. 25. troproducente giovanilismo o a un Gli insegnanti buonismo tollerante”. E che ne è degli insegnanti? “Siamo di fronte ad uno scenario eterogeneo”, Nuovi modi di insegnare Per il lavoro di coppia scrive Garelli, “con molti insegnanti di- Come insegnare oggi? Chi è più at- sorientati e sfiduciati, ma con tanti altri tento all’evoluzione tecnologica parla e di gruppo che pur fiaccati non si danno per vinti. di docente “liquido”, cioè di un profes- •Quanto ci preoccupa il rendi- La maggior parte comunque resta con- sore capace di “scendere dalla cattedra mento scolastico di nostro figlio? vinta non soltanto delle potenzialità for- per imparare davvero di cosa hanno •Quanto abbiamo lasciato liberi i mative della scuola, ma anche della bisogno gli alunni, personalizzando gli nostri figli nella scelta degli studi centralità, perlomeno ideale, del ruolo apprendimenti e ‘capovolgendo’ la superiori? docente in una società che ha sempre classe”. •Nella scelta della scuola primaria più bisogno di figure che sappiano of- Scrive a proposito la Bardi (3): “Dob- ci siamo affidati al caso o ci siamo frire conoscenze per la vita. biamo prendere tutti indistintamente informati prima sui docenti? I docenti più sensibili (e non sono atto del fatto che se i nostri studenti
GRUPPI FAMIGLIA dicembre 2017 13 Educazione e scuola Restare in ascolto dei loro percorsi in- teriori è veramente una grazia e vederli maturare un po' alla volta una enorme La cl@sse 2.0 svolta nelle modalità di apprendi- soddisfazione. Talvolta poi si creano le- mento! gami di autentico affetto e la stima re- Insegno ormai da 16 anni e questo è il ciproca cresce negli anni anche dopo Un altro momento cruciale per la mia lavoro che mi ero scelta sin dall'Univer- che ci si è lasciati. storia personale è stata la scoperta del sità. Se dovessi, in conclusione, indicare le fatto che la mia figlia più piccola è di- In realtà ci ho messo un bel po' prima sfide della scuola oggi, direi che essa slessica. Non è stato facile accettare e di entrare in una classe perché, quando deve giocarsi tutta nella relazione coi gestire la situazione, ma è stato sicura- ho terminato gli studi, era un periodo ragazzi che vanno ascoltati, coinvolti mente utilissimo per comprendere dal- di grande saturazione nella scuola. ed appassionati e in una didattica seria l'interno le difficoltà di tantissimi alunni Così, mentre aspettavo, mi sono inven- e ben strutturata. con questo o altri problemi di appren- tata altre occupazioni ( fra cui anche Paola Misciagna dimento. due figli) che hanno contribuito a for- Il mio atteggiamento è cambiato verso marmi. Nonostante le migliori inten- zioni, però, quando per la prima volta di loro e spero di averne guadagnato La mia maestra in umanità. Parlando di educazione mi sono subito mi sono trovata davanti a dei ragazzi La necessità di formarmi dal punto di venuti in mente i due insegnanti che veri, mi sono sentita veramente ine- vista didattico è tornata ad essere pre- sono stati fondamentali per la forma- sperta. Infatti l'università, che ho fre- ponderante e ho cominciato a frequen- zione della persona che sono adesso: quentato negli anni ‘90, dava tantissimo peso al nozionismo mentre non sapeva cosa fosse la didattica. TESTIMONIANZE TESTIMONI ANZE Grazie al consiglio dei colleghi più an- ziani, però, a diverse letture e ad un po' di buonsenso, la situazione è cambiata in meglio rapidamente. All'epoca inse- gnavo nella scuola del mio paese e la cosa più difficile era tenere le giuste di- tare una serie di corsi che poco alla la mia maestra ed il professore di ita- stanze dai genitori che incontravo volta mi hanno aiutato a cambiare il liano del Liceo. ovunque. mio stile di insegnamento. Mi sento Non a caso ho scritto mia in grassetto Dopo aver avuto la mia terza figlia, però ancora una novellina nell'ambito perché ancora adesso se parlo di lei ne sono stata spostata in un istituto più della cosiddetta didattica inclusiva. parlo con il possessivo perché, anche grande nella cittadina vicina a quella in Fin qui ho parlato poco dei ragazzi. se eravamo trenta alunne, lei era mia, cui abito. Lì ho vissuto anni ricchissimi Ecco i ragazzi sono... il vero motivo per solo mia: era la mia seconda mamma. di esperienze formative. Ho per esem- cui insegnare. Possono essere caotici, Mi ha insegnato oltre che a leggere, pio potuto far parte di una cl@sse 2.0 a volte strafottenti, sfibranti ed impe- scrivere e far di conto, ad essere re- dove alunni ed insegnanti avevano tutti gnativi, ma sempre ricchi di un candore sponsabile delle mie scelte e dei miei a disposizione un pc. Una grandissima disarmante e di una vitalità vibrante. errori e mi ritorna spesso in mente la sua affermazione per la bocciatura di un’allieva: per lei questo rappresentava un fallimento suo, perché non era riu- scita a far innamorare del sapere la bambina. Questo l’ho ritrovato con la stessa in- tensità nel mio professore di liceo che davanti a tutta la classe chiese scusa ad un mio compagno che sarebbe stato Foto: http://www.icscaravate.gov.it/ bocciato per la seconda volta, perché lui non era riuscito a coinvolgerlo, a in- teressarlo alle sue materie; insomma lui, il professore era stato sconfitto, non l’allievo. Queste due persone mi ricordano sem- pre che gli altri dipendono da noi, non possiamo disinteressarci di loro solo di- cendo “ho fatto il mio lavoro, non posso fare di più”, bisogna sempre an- dare oltre e cercare di capire che cosa posso fare per l’altro, anche solo stargli accanto e ascoltarlo. Antonella Ronchegalli
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