Grafologia Grafologia - e non solo - Associazione Grafologi Giudiziari

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 Grafologia
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Indice
 E   mmanuel Macron
 di Maria Letizia Andenna
                                        pag. 2-3

 E   lisabetta II D’Inghilterra
 di Evi Crotti
                                        pag. 4

 M     argaret Theatcher
 di Evi Crotti
                                        pag. 5

 T   eresio Olivelli
 di Pia Dell’Acqua                      pag. 6-11

 D   aisaku Ikeda - un leader di pace
 di Marina Marinoni
                                        pag. 12-13
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I nedita grafo-biografia di
Giacomo Leopardi, uomo poeta
                                     pag. 14-15

di Francesca Morelli

E   nigmistica
a cura di Maria Letizia Andenna
                                     pag. 16

M     agdalena Carmen Frieda Kahlo
di Chiara Pallis
                                     pag. 17-23

T  estoni Alfredo
poesia su carta e penna
                                     pag. 24

L  a disgrafia
Paolo Zanetti 7 anni
                                     pag. 25-26
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EMMANUEL MACRON
                                        di Maria Letizia Andenna

    Qui di seguito riporto uno scritto con firma di Em-       sono scritte, leggera Ascendente).
    manuel Macron, tratto dal volume “La scrittura,           La tenacia che manifesta origina una volontà risolu-
    proiezione del carattere di Helmut Ploog, Epsylon         ta, delle prese di posizione che non permettono alle
    Editrice, 2017, 25° Presidente della Repubblica fran-     sue idee di subire influenze o indebite interferenze
    cese eletto all’età di 39 anni. E’ possibile trovare su   da parte dell’ambiente e tutto ciò gli rende difficol-
    Internet l’intera sua biografia.                          toso assumere con semplicità atteggiamenti duttili
                                                              (Angoli B).

    Non conosco bene il francese e chiedo scusa se, no-
    nostante questo, ho voluto cercare di capire quanto
    ha scritto che per me suppergiù suona così:

    “In effetti sono già senza dubbio. Io proseguirò su
    questo cammino (N.d.R. non è un caso che lo slogan        Alcuni tratti di aggressività e una predisposizione a
    della sua campagna elettorale sia stato “En Marche”)      reagire anche per un minimo contrasto incidono
    in quanto è l’unico che conosco. Vediamoci. State         sulla consequenzialità nei rapporti e Macron può
    bene. Emmanuel Macron”.                                   faticare a tenere sotto controllo le tensioni interiori
    Non ci è dato sapere il grado della Pressione, che        accumulate (“f ” e “j” con asola triangolare).
    presumo Media alta, né il mezzo scrittorio utiliz-        Un aspetto fisico piacevole, un sorriso accattivante e
    zato, ma perché non provare a conoscerlo meglio           delle modalità di comportamento garbate e cortesi
    questo “enfant prodige”? Avete presente a che età i       minimizzano un qualsivoglia senso dell’opportunità
    nostri Presidenti sono stati eletti tali?                 nel parlare e nel tacere e degli inconsci meccanismi
                                                              di vigilanza che moderano l’esporsi e il coinvolgi-
    “La grafia indica che Emmanuel Macron non man-            mento (finali di alcune lettere che si piegano verso
    ca di vivacità, d’immediatezza nell’operare che, però,    il basso e che assomigliano al Riccio del nascondi-
    gli tolgono quella calma necessaria per programma-        mento).
    re meglio le sue azioni. Grintoso e determinato, è
    pronto a scattare, ma anche a riprendersi, capire i       La componente intellettiva va di pari passo con
    suoi errori e rimettersi in discussione sebbene sia       quella caratteriale. E’ rapido nell’intuire, nel reagire,
    incline a ricaderci (Impaziente, alcune lettere non       nell’apprendere, nel decidere e nel concludere. At-

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tivo, non dilaziona mai un impegno o una scelta e
sembra trovi riposo nell’azione (Oscura Media alta).
La facilità verbale, l’abilità nel giocare d’astuzia con
le parole, sono frutto di un’accurata preparazione
che gli consente di essere sicuro prima di affrontare
ogni alternativa per non farsi travolgere dalla logica
discordante che gli farebbe perdere verosimilmente
il filo del discorso, attribuendogli scarsa chiarezza
(Riccio nascondimento, Oscura M alta, taglio della
“t” alto a sinistra dell’asta).
La sfera affettiva lo vede passionale e geloso del-
la propria vita privata che difende con decisione
(Oscura M alta, Riccio nascondimento, Interrigo
largo).

Nella firma, il nome di Emmanuel, scritto con le pri-
me quattro lettere staccate e con le due “m” in script
da sembrare due “n”, indica un iniziale controllo, un
atteggiamento di difesa che nasce dal suo vissuto
emozionale e che successivamente riesce a superare,
rendendolo capace di legarsi all’altro, anche senti-
mentalmente, senza timori.
Il cognome Macron, invece, rivela una timidezza
giovanile che ha vinto, indubbiamente aiutato da
chi ha saputo infondergli coraggio aiutandolo a far        Curiosità
emergere e consolidare le sue potenzialità (M ad           Plantu, vignettista di “Le Monde”, dice che non è
arco e finale simile al Riccio del nascondimento).         facile disegnare Macron perché è giovane, magro,
La sottolineatura indica la buona fiducia che Emma-        senza barba o segni particolari, certo non come Sar-
nuel Macron ripone in se stesso”.                          kozy. Per quanto riguarda la première dame Brigit-
                                                           te, Plantu preferisce per adesso ignorarla o quasi.
                                                           Afferma: “La disegnerò quando prenderà posizioni
                                                           politiche” (dal “Corriere della Sera” del 21/12/2017).

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ELISABETTA II D'INGHILTERRA
                                                    di Evi Crotti

    Osservando la scrittura della Regina Elisabetta d’In-      La firma uguale al testo, ma ben sottolineata, mette
    ghilterra ci troviamo di fronte ad una personalità         in luce una democraticità fittizia: infatti, alla “guida
    cha ha saputo gestire bene dapprima se stessa e di         del veliero” c’è sempre lei.
    conseguenza anche il suo ruolo. La scorrevolezza           Ci troviamo di fronte ad una personalità ricca a li-
    della grafia e l’insieme di lettere curve e angolose       vello cognitivo, dove il calarsi nel ruolo ha favori-
    indicano un buon controllo nella gestione dei rap-         to le sue doti naturali di comando, di tenacia e di
    porti.                                                     logica per cui ella sa sempre come portare avanti e
    Il mantenimento del rigo orizzontale e la presen-          risolvere le situazioni. Tali connotazioni hanno per-
    za di lettere attaccate tra loro segnalano che ella sa     messo alla sovrana di gestire con determinazione la
    sostenere con fermezza i propri punti di vista dimo-       propria parte, senza lasciarsi prendere la mano dalle
    strando sicurezza.                                         emozioni e dagli affetti, interpretando molto bene
    Tuttavia, anche la regina ha dei cedimenti d’umore         il ruolo lasciato dal padre Giorgio VI. L’educazione
    e dei momenti di noia e forse è per questo che si è        poi ha fatto il resto in una natura già di per sé poco
    circondata di cani. Al di là della battuta, i figli e la   propensa a dare, ma molto capace di ricevere.
    sorella non sono mai stati al centro della sua atten-
    zione affettiva: infatti, sembra essere più regina che
    madre. Forse solo con i nipoti ha un po’ abbassato il
    capo coronato.

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MARGARET THEATCHER
                                                 di Evi Crotti

E’ vero che il Primo Ministro Margaret Thatcher             fondo d’insicurezza e di emotività che fa capolino
possedeva un carattere di “ferro” (vedi sopranno-           ogni volta che viene contrastata. Ecco allora che
me), oppure sono state la spinta e la motivazione           possono emergere momenti di reattività e di osti-
sociale a renderla persona forte e volitiva?                nazione dovuta a tensioni che non sempre ella sa
La scrittura evidenzia un conflitto che la porta a di-      gestire con la dovuta calma.
videre la sensibilità dalla fermezza; tutto ciò si evi-     Donna di polso (“animus” dominante), non accetta
denzia nella differenza tra testo (tratto e gesto misu-     tanto facilmente di essere sottomessa né tanto meno
rati) e firma con le iniziale a svolazzi grandi. Infatti,   posposta.
la scrittura mette in evidenza una personalità piut-        La firma sottolineata con svolazzi iniziali denota
tosto ricettiva con una buona capacità di comuni-           l’introiezione della figura paterna.
care le proprie opinioni in modo tanto risoluto da          La Thatcher ha messo a disposizione la sua intelli-
far pensare che ella possedesse sicurezza, assenza di       genza, ma soprattutto la sua volontà, sostenuta da
emozioni e forte razionalità.                               quel senso di appartenenza alla “polis”, sfidando la
Dalla grafia si evince che la necessità di elaborare        regalità del mondo maschio e persino della sua Re-
continuamente concetti e idee, maschera un sotto-           gina.

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TERESIO OLIVELLI
                                          a cura di Pia Dell’Acqua

    Teresio Olivelli nasce a Bellagio (CO) il 7 gennaio         costrette alla folle spedizione italiana. Ci va come
    1916, in una famiglia con profonde radici cristiane;        sottotenente della divisione Tridentina, gruppo Ber-
    lo zio materno don Rocco Invernizzi è la sua gui-           gamo: fa pregare, incoraggia, conforta i più deboli e
    da spirituale. Trasferitosi nei luoghi di origine del-      impauriti. Porta Cristo in quelle trincee di morte e
    la famiglia, si stabilisce prima a Zeme e dal 1926          disperazione. Nella tragica ritirata si spende in un’o-
    a Mortara, diocesi di Vigevano. Qui frequenta la            pera diuturna di soccorso ai soldati feriti, a continuo
    scuola media per poi accedere al liceo di Vigevano.         rischio della propria vita e con instancabili gesti di
    Significative le sue prime esperienze nella parroc-         altissima carità. Mentre tutti fuggono, egli soccorre i
    chia di San Lorenzo, animata dallo zelo sacerdotale         feriti che implorano aiuto; in tanti rientrati in Italia
    del parroco don Luigi Dughera, e nel locale Circolo         diranno: “ Sono vivo per Olivelli” tria, il suo distac-
    giovanile cattolico: formazione cristiana e impegno         co morale dal fascismo - già iniziato nella primavera
    ascetico, azione pastorale e caritativa verso i più bi-     del 1941 ed esplicitato in uno scritto dell’aprile dello
    sognosi. Nel 1934 si iscrive a giurisprudenza a Pavia       stesso anno - è ormai consumato. Esercita la funzio-
    come alunno del collegio Ghislieri, di cui diventerà        ne di Rettore del Ghislieri dal 7 maggio al 19 luglio,
    poi giovane rettore. Allo studio e alla passione per        con successive licenze.
    gli sport unisce la costante attenzione ai poveri, par-     Dopo l’armistizio dell’8 settembre non si consegna
    tecipa attivamente sia al GUF (Gruppi Universitari          ai Tedeschi sia per fedeltà al Re, cioè al potere legit-
    Fascisti) sia alla FUCI (Federazione Universitaria          timo sia per fedeltà al Vangelo: rifiuta di mettersi al
    Cattolici Italiani) e alla San Vincenzo, dedicandosi a      fianco di un regime e di una ideologia anticristiana,
    numerose opere caritative a favore dei malati e degli       il nazismo. Pertanto è arrestato e deportato in Au-
    anziani.                                                    stria. Dopo vari tentativi di fuga riesce ad evadere
    Nel novembre 1938 si laurea e dal gennaio successi-         e da clandestino raggiunge Udine, poi Brescia dove
    vo lavora come assistente di diritto amministrativo         si inserisce nella Resistenza cattolica per annuncia-
    all’Università di Torino. E’ il periodo in cui inizia       re l’amore cristiano contro gli odi delle ritorsioni.
    la sua adesione al fascismo per ragioni prevalente-         Svolge un ruolo formativo e di diffusione del valore
    mente spirituali: ritiene che nella dottrina fascista ci    morale della rivolta, operando tra Brescia, Milano e
    siano elementi compatibili con il cristianesimo ed          Cremona. Fonda il giornale “Il Ribelle” per dire la
    intende valorizzarli quanto più possibile. Il triennio      rivolta dello spirito contro la violenza e per la liber-
    1939-1941 lo vive inserito criticamente nel fascismo        tà. Compone e fa stampare la preghiera Signore fac-
    cercando, in buona fede, di realizzare una cristianiz-      ci liberi, nota come “preghiera dei ribelli per amore”.
    zazione del fascismo, che solo in seguito capì non          I nazifascisti gli danno la caccia non solo perché è
    essere possibile. Vince i Littoriali culturali di Trieste   un esponente della Resistenza, ma anche perché è
    (1939), dove sostiene l’uguale dignità di ogni perso-       un cattolico di primo piano che diffonde nella socie-
    na, a prescindere dalla razza, suscitando meraviglia        tà un umanesimo cristiano, opposto alla “ nazifica-
    nella giuria che lo accusa di essere “troppo cattolico”.    zione “ delle coscienze.
    In tale occasione è notato dal presidente dell’Istituto     Il 27 aprile 1944 è arrestato a Milano per motivi po-
    nazionale di cultura fascista (INCF) Camillo Pelliz-        litici ma soprattutto religiosi, in quanto esponente
    zi, esponente della corrente critica del fascismo di        della FUCI: i persecutori sono infastiditi dalla sua
    Bottai, che lo vuole con sé a Roma come funzionario         attività caritativa ed assistenziale in favore dei per-
    del medesimo Istituto. Dal febbraio 1941 entra nella        seguitati, come anche dalla sua attività giornalistica
    carriera militare e, pur potendolo evitare, chiede di       e divulgativa di un pensiero chiaramente di indole
    partire come volontario in Russia: non va alla guer-        morale e cattolico.
    ra per la guerra ma allo scopo di condividere con           Condotto al carcere di San Vittore, viene trasferito
    abnegazione evangelica le sorti del suo Paese, delle        al campo di Fossoli e poi a Gries- Bolzano. Nel set-
    classi sociali più basse che senza averlo deciso sono       tembre 1944 è inviato al lager di Flossenbürg; qui,

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come nei precedenti luoghi di prigionia, si distingue    del 17 gennaio 1945 a seguito di una lunga agonia
per la carità verso i propri compagni, per l’atteggia-   vissuta nella preghiera. Nei giorni seguenti il suo
mento mite verso i persecutori, ricevendo a causa        corpo viene cremato. I suoi compagni di prigionia
della sua testimonianza cristiana percosse torture,      vedono la sua morte come quella di un martire per
che ne debilitano il fisico. Rinuncia a farsi inserire   la fede e la carità.
tra quanti sono destinati al lavoro nelle fabbriche,     Il Sommo Pontefice Francesco, il 14 dicembre 2015,
con alta probabilità di salvarsi, volendo stare vicino   autorizza la promulgazione del decreto sull’eroicità
ai più bisognosi di cure e di sostegno e preferisce      delle virtù, concedendo a Teresio Olivelli il titolo di
essere trasferito al campo di Hersbruck, le cui con-     Venerabile e il 16 giugno 2017 ne riconosce il mar-
dizioni di vita sono estremamente dure e la morte        tirio in odium fidei.
è quasi certa. In un contesto di violenze e di vessa-    Il 3 febbraio 2018 a Vigevano c’è stata la Beatificazio-
zioni, egli continua una vita di preghiera e di testi-   ne di Teresio Olivelli.
monianza evangelica: diventa testimone della fede e
della carità. Assiste materialmente e spiritualmente
i compagni malati e accompagna con la preghiera
il trapasso dei moribondi e prega sui corpi dei de-
funti; interviene a difesa dei
più deboli e dei più colpiti,
interponendosi e prendendo
materialmente lui le percos-
se destinate ad altri o rinun-
ciando alla sua razione di
cibo per i malati e gli esau-
sti. Questo atteggiamento
religioso e caritativo susci-
ta l’odio delle SS e dei Kapò
che si accaniscono su di lui.
Le botte non lo fermano, ma
aumentano in lui il desiderio
di aiutare il prossimo.
Con il corpo ormai tutto
pieno di piaghe e di ferite,
continua ad aiutare gli altri,
fino all’estremo sacrificio: il
31 dicembre 1944 si proten-
de in un gesto di carità verso
un giovane prigioniero bru-
talmente pestato dal kapò
della baracca n.9; questi gli
sferra un violento calcio al
basso ventre, determinando
l’aggravarsi delle sue con-
dizioni a causa delle quali
viene trasferito nell’inferme-
ria del campo. Prima però
compie un ulteriore gesto di
spoliazione: dona parte dei
suoi vestiti ad un compagno
di prigionia.
Dopo aver dato edificante
testimonianza di autentico
cristiano e di vero apostolo,
muore nelle primissime ore

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TERESIO OLIVELLI - profilo grafologico
                                         a cura di Pia Dell’Acqua

    Teresio Olivelli con la sua grafia ci aiuta a sfatare      L’Io tiene separata la propria individualità dall’iden-
    certi luoghi comuni sulla santità; infatti ci dimostra     tità sociale senza tuttavia svalutare il contributo che
    di essere una persona dotata di positività e capacità      può derivare da questa. Le due esperienze entrano
    ricevute, ma anche di contrasti, di aspetti da correg-     così in rapporto dialettico.
    gere e smussare, proprio come ciascuno di noi.
    L’analisi della sua scrittura ci fa scoprire aspetti che   STUDENTE UNIVERSITARIO
    non emergono né da ciò che ha scritto né dai ricordi       Teresio Olivelli ha una bella intelligenza vivace, plu-
    di chi lo ha conosciuto e ci dice che non abbiamo          ralità di interessi, ambizioni che si realizzano, desi-
    davanti una figura da immaginetta, magari un po’           derio di affermarsi e di andare avanti. Tenacia, forte
    musona o passiva, ma un vero combattente della             volontà non solo in rapporto a se stesso, ma anche di
    vita, uno che si è messo in cammino ed ha faticato         obbedienza a coloro che riconosce come autorevoli.
    per andare avanti, spesso controvento e controcor-         E’ dinamico e deciso, ma anche capace di control-
    rente, ma senza mai perdere di vista la sua meta.          lare le sue percezioni, mentre sente la necessità di
    Gli anni della sua giovinezza non sono certo facili,       una certa libertà di espressione e coltiva la sua indi-
    con la seconda guerra mondiale che incombe e poi           pendenza. Tra le sue doti c’è la calma e questa gli dà
    esplode, e Teresio vive appieno questo suo tempo,          la possibilità di essere obiettivo, capace al momento
    con impegno in tutto ciò che fa. Noi possiamo ve-          opportuno di agire nella concretezza. Non si lascia
    dere come cresce e matura confrontando tre scritti:        trascinare né dagli eventi né da altro, avendo sempre
    il primo del 1936, quando egli ha vent’anni, gli altri     presente la realtà dei fatti.
    due del 1943, in piena guerra, due anni scarsi prima       E’ capace di idee innovative e prende iniziative atte
    della morte. Le differenze mostrano i cambiamenti          a portare avanti gli ideali di uomo maturo e respon-
    in lui, anche legati agli eventi drammatici che scon-      sabile.
    volgono l’Europa.                                          Naturalmente non tutto va secondo i suoi desideri,
                                                               quindi rileviamo piccoli segnali di insoddisfazione,
    1936 - VENT’ANNI                                           alcuni cedimenti e insicurezze, qualche incoerenza
                                                               e impazienza, un po’ di fatica a lasciare il nido fa-
    VISIONE D’INSIEME:                                         miliare e anche della suscettibilità, sebbene tenuta a
                                                               freno e non manifestata.
                                                               Teresio ha un po’ di apprensione per il suo avveni-
    Vediamo innanzitutto una scrittura armoniosa,
                                                               re, probabilmente anche a causa degli avvenimen-
    ponderata nei suoi aspetti di movimento e spazio,
                                                               ti esterni in corso. Egli lotta per poter proseguire il
    chiara, ritmica, ordinata e proporzionata, che indica
                                                               cammino intrapreso, cercando di affrontare tutte le
    l’equilibrio tra immaginazione e ragione, tra deside-
                                                               difficoltà con piglio deciso e con la fermezza di cui
    rio e buon senso, tra istinto e dominio sullo stesso.
                                                               è dotato, ma talvolta ha timore delle responsabilità e
    Lo scrivente ha gusto poetico, delicatezza, cortesia,
                                                               cerca di cautelarsi, senza però rinunciare.
    finezza nei modi, cultura estetica e sociale, rispetto
                                                               Riflessivo ed attivo, ha capacità di astrazione, finez-
    di chi legge, distinzione, buone educazione e abitu-
                                                               za di spirito, immaginazione, sa usare in un sol tem-
    dini, capacità organizzativa, autocontrollo, attitudi-
                                                               po intuizione e ragionamento logico.
    ne al successo, grande e costante forza di volontà.
                                                               E’ dotato di un temperamento brioso, arricchito da
    Si può notare anche la presenza di estroversione,
                                                               gaiezza e spontaneità e da note di originalità.
    mentre pregiudizi ed ansia sono assenti.
                                                               Lo studente Olivelli possiede un’intelligenza acuta,
    C’è desiderio di giungere alla meta, di entrare nel
                                                               attentiva e logica, concentrazione, buona memoria,
    sociale, di ottenere il meglio da se stesso e anche di
                                                               e tuttavia anche nello studio non mancano la fatica
    poter fare tutto, cosa che fa da stimolo per superare
                                                               e la stanchezza, poi superate da un apprendimento
    le difficoltà. Si nota stima nei confronti della figura
                                                               sollecito ed un metodo di studio ben organizzato.
    paterna, e desiderio d’azione nel campo sociale.
8
Notiamo rigore e flessibilità al tempo stesso, oltre ad    desiderio di infinito: lo vediamo proprio negli scritti
un’ottima abilità discussiva. La sua comunicazione è       successivi che andiamo ora ad analizzare.
chiara e consequenziale.
ATTIVITA’                                                  1943 - VENTISETTE ANNI
Di temperamento vigoroso, Teresio Olivelli ha una
buona forza fisica che lo spinge al movimento, all’at-
                                                           CAMBIAMENTI
tività, verso la quale è molto portato.
E’ fiducioso nelle proprie possibilità e riesce a met-
                                                           Le difficoltà che Teresio Olivelli deve affrontare in
tere a frutto il proprio potenziale.
                                                           questo periodo sono notevoli, ma egli non si lascia
Nell’ambito dell’attività, lo scrivente dimostra sicu-
                                                           abbattere: notiamo innanzi tutto che aumentano i
rezza, decisione, ma anche cautela e qualche preoc-
                                                           segni della lotta personale per il superamento dei
cupazione e ansia ed estemporaneità, tenuti a bada
                                                           molti ostacoli. Già si distingueva per l’autonomia,
da flessibilità, empatia, creatività, capacità di elabo-
                                                           ora si vede che entra in campo l’indipendenza, so-
razione, forza fisica, autonomia, spirito di adatta-
                                                           stenuta da una fervida intuizione e dalla volontà di
mento, resistenza psicofisica, energia. Egli sa affron-
                                                           fare, per cambiare le cose, con ottimismo, cercando
tare la realtà con distensione, scioltezza, elasticità
                                                           anche la collaborazione degli altri, con calorosa gio-
interna, buona distribuzione dell’energia, socievo-
                                                           vialità e capacità di coinvolgere, con immediatezza.
lezza, plasticità psichica e mentale.
Nelle sue attività ha la capacità di mettere insieme
                                                           Se per quanto riguarda se stesso diventa indipen-
le varie tessere con acutezza e con la perspicacia di
                                                           dente, quindi capace di limitare le proprie esigenze
saper prevedere gli sviluppi futuri.
                                                           e di farvi fronte con sobrietà, anche nei confronti
In tutto ciò che fa possiamo vedere vivacità, curiosi-
                                                           degli altri Teresio è cambiato: va verso di loro con
tà, entusiasmo ed originalità.
                                                           maggior attenzione, scoprendo di aver bisogno di
                                                           tutti: è ora disposto a donare tutto se stesso con spi-
SOCIEVOLEZZA
                                                           rito oblativo.
Rispettoso verso tutti, Teresio ha doti di diplomazia
                                                           Un cammino di introspezione, compiuto esaminan-
e si sa integrare in ogni ambiente e situazione.
                                                           do sinceramente se stesso nella realtà quotidiana,
Nelle sue scelte è autonomo, ma sa anche ascoltare
                                                           lo porta ad avere maggior equità verso gli altri, più
e confrontarsi.
                                                           empatia, maggiore apertura, un migliorato intuito
E’ un giovane equilibrato e, al tempo stesso, cordiale
                                                           psicologico, lasciando indietro certi schemi e mo-
e spontaneo e va incontro agli altri senza preconcetti
                                                           delli che non gli appartengono più. Dimentica le
o pregiudizi.
                                                           sue ferite interiori, che ancora sanguinavano nella
Emotivamente stabile, dà ed ispira fiducia, avendo
                                                           prima giovinezza, e si fa da parte per lasciare più
stima di sé e degli altri, pur avendo come tutti anche
                                                           spazio agli altri, comprendendo evidentemente che
moti d’impazienza e qualche frettolosità.
                                                           ciascuno ha le proprie sofferenze, ben nascoste o
Si nota un po’ di stanchezza psico-fisica e di malin-
                                                           manifeste che siano.
conia e qualche segnale di sofferenza (forse dovuti ai
                                                           Ha una nuova consapevolezza, unita a sveltezza, im-
tanti trasferimenti cui è stato costretto).
                                                           mediatezza, talvolta fretta e impulsività (comprensi-
Il giovane si distingue per savoir-faire ed amabilità,
                                                           bili, dati i tempi), dinamismo ed intuizioni, la stima
da vero gentiluomo, ed è generoso e leale.
                                                           di sé è un po’ calata e questo indica forse un cammi-
Dotato di empatia, va verso gli altri con apertura,
                                                           no di umiltà in crescendo: non fa più tanto conto su
pur con quella prudenza che gli fa evitare di essere
                                                           se stesso, ma si affida a Dio. I segni dell’ascesa verso
invadente e le sue relazioni sono durature e costanti.
                                                           l’alto ci sono, e la sua fiducia in Dio lo fa diventare
                                                           molto intraprendente, tanto da darci l’impressione
MORALITA’
                                                           di pretendere un po’ troppo da se stesso.
Teresio ha ben in mente e nel cuore i valori sui quali
                                                           Gli pesa di non poter agire in piena libertà, ma si
vuole costruire la sua vita e, nonostante tutte le dif-
                                                           impegna con industriosità per gli altri, soprattutto
ficoltà che incontra sul suo cammino, non esce mai
                                                           per le necessità materiali del suo prossimo, ed il suo
da questa dirittura morale e vi si attiene con costan-
                                                           cammino continua, tutto in salita.
za e convinzione, vincendo anche le sue debolezze
ed i suoi limiti, ove possibile.
In ogni caso non sono le sue debolezze a pesare sulle
sue scelte, ma pesano invece la sua volontà ed il suo

                                                                                                                      9
Conclusioni                                               Dal profilo emergono la sua rettitudine, la socievo-
                                                          lezza, la vitalità, il desiderio costante di lottare per
                                                          una buona causa.
                                                          E’ logico per un credente sapere che la sua forza è
Dopo aver stilato il profilo grafologico di Teresio       nella fede, ma non è giusto sottovalutare il lavorìo
Olivelli ci è venuto spontaneo chiederci: “Com’era        quotidiano che lui esercita su se stesso per migliora-
effettivamente Teresio Olivelli?” A giudicare dalla       re, per dare il meglio di sé.
sua biografia, dai documenti si vede un’assonanza         La sua generosità umana e cristiana lo spingerà al
con quanto rilevato dal profilo. Teresio era un gio-      dono totale di sé con consapevolezza e determina-
vane realizzato anche umanamente.                         zione.
Il suo equilibrio, il senso del dovere, non rigido, ma    Eppure vive la sua giovinezza con spontaneità, con
fermo, il carattere volitivo si accompagnavano alla       gioia e, nonostante le difficoltà, è un ottimista, una
serenità nelle sfide della giovinezza: lo studio, gli     persona coi piedi ben piantati a terra, ma proiettato
amici, la costante ricerca della verità unita ad una      in ideali alti.
intelligente curiosità del sapere.                        Lo immaginiamo premuroso coi suoi parenti, con
Leggendo tra le righe emergono poi due aspetti mol-       gli amici, sempre pronto a dare una mano, ma anche
to importanti: la modestia e l’umiltà. Nonostante la      gioioso, vivace e sportivo, compartecipativo e trasci-
sua cultura in Teresio non c’è vanagloria, c’è anche      natore nelle feste accademiche.
l’umiltà nel riconoscere che c’è sempre da imparare       Un giovane proponibile ai giovani di oggi, perché
da tutti; egli si confronta, sa fare un passo indietro,   naturale, spontaneo, convinto.
sa trovare il buono, anzi il meglio in tutto ciò che lo
circonda.
MISURAZIONI GRAFOLOGICHE   VELOCE M
anno 1936                  FLUIDA M
                           RITMO armonico e vivace
                           RICCIO DEL NASCONDIMENTO s.m.
CURVA s.m.                 RICCIO FLEMMA s.m.
ALLUNGHI SUPERIORI M       OSCURA s.m.
ALLUNGHI INFERIORI SM      CONFUSA s.m.
LDL M                      ACCARTOCCIATA s.m.
LTL M                      APERTURA OCCHIELLI s.m.
LTP s.m /M                 FIRMA un po’ più grande
CALIBRO M                  del testo, ma coerente col testo
ATTACCATA M
MIR M/s.m.                 MISURAZIONI GRAFOLOGICHE
DISCENDENTE s.m.
                           anno 1943
DRITTA M
ROVESCIATA s.m
PARALLELA M                ALLUNGHI SUPERIORI S.M.
SINUOSA M                  ASCENDENTE s.m.
CONTORTA s.m.              PENDENTE s.m.
ASTE A DESTRA s.m.         PARALLELA s.m.
ASTE RETTE s.m.            SINUOSA M
ASTE A SINISTRA M          ASTE A DESTRA M
PRESSIONE M                ASTE RETTE M
INTOZZATA 1° MODO M        FIRMA simile al testo
                           SPARISCONO: DISCENDENTE, ROVESCIATA,
                           ASTE A SINISTRA, RICCI, diminuisce la CONFU-
                           SA
DAISAKU IKEDA - UN LEADER DI PACE
                                              di Marina Marinoni

    La vita e le opere di pace
    Questa è la firma di Daisaku Ikeda, nato ad Omori,
    in Giappone, il 2 gennaio 1928, presidente dell’Asso-
    ciazione Buddista internazionale Soka Gakkai, filo-
    sofo, educatore, uno dei principali leader spirituali
    della seconda parte del XX° secolo insieme al Dalai
    Lama.
    Soprattutto mi piace ricordarlo per la sua incessante
    azione di pacifista, che è nata in lui in seguito alla
    morte di uno dei suoi fratelli, durante la seconda
    guerra mondiale e che lo ha spinto a dedicare la vita
    a sradicare le cause profonde della violenza fra esse-
    ri umani.

    A 19 anni conosce Josey Toda, che diventerà il suo
    maestro, secondo presidente della Soka Gakkai, as-
    sociazione buddista internazionale, nata per pro-
    muovere la pace mondiale e la felicità degli indivi-
    dui sulla base degli insegnamenti del buddismo di
    Nichiren.
    Toda era un tenace oppositore alla guerra e al re-
    gime militarista giapponese, per cui fu arrestato e
    segregato in prigione dal 1943 al 1945.
    Tra i due, entrambi pacifisti, nasce un sodalizio spi-
    rituale e umano, finché il 3 maggio 1960 Ikeda si          Dal 1983 ogni anno rende pubblica una proposta
    assume la responsabilità dell’intero movimento, di-        di pace, che oltre a riguardare temi sempre attuali e
    ventando il 3° presidente della Soka Gakkai.               globali come il nazionalismo, il disarmo nucleare, la
                                                               povertà, l’analfabetismo e le crisi ambientali, propo-
    Da questo momento, attraverso numerosi viaggi              ne delle possibili soluzioni ai conflitti che affliggono
    in tutti i paesi del mondo, persegue il suo obietti-       l’umanità.
    vo di pace e dialogo tra i popoli, adoperandosi per        Lo stesso anno gli viene consegnata la UN Peace
    normalizzare le relazioni diplomatiche tra Cina e          Medal, significativo riconoscimento per la sua in-
    Giappone e nel 1974 visita sia la Cina che l’Unione        cessante azione a favore della pace mondiale.
    Sovietica.

    Incontra molti capi di stato ed esponenti culturali,
    da Nelson Mandela a Fidel Castro, da Henry Kis-
    singer a Michail Gorbacev da Zhou Enlai a Cora-
    zon Aquino, al di là di ogni schieramento politico
    ed ideologico con il solo fine di “ lavorare per la pace
    contro qualsiasi forma di violenza e contribuire al
    benessere dell’umanità , attraverso la diffusione di
    una cultura e di una educazione umanistica.

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Il profilo grafologico
                                                           Non gli manca certo la capacità e l’energia di aggre-
Disponiamo di una firma in fotocopia di Ikeda,             dire la vita per affermare e attuare con forza, corag-
tracciata con mano decisa e tratto marcato, anche se       gio e tenacia ciò in cui crede.
non conosciamo lo strumento scrittorio usato.              Si aspetta dai suoi seguaci altrettanta forza e deter-
Il tratto ingrossato e pesante denota indubbiamen-         minazione nel portare avanti tutto ciò in cui ha sem-
te una personalità affermativa, attiva, concreta, de-      pre creduto, i valori che ha perseguito con un’attività
terminata. Nello stesso tempo essa rivela un animo         incessante e instancabile per tutta la vita.
romantico, capace di coinvolgere e condurre a sé,          In ogni sua attività e realizzazione è sorretto da
portato al Tu e all’incontro.                              un’intelligenza concreta, logica e da un pensiero
                                                           acuto, capace di cogliere i molteplici aspetti della
Si tratta di una personalità cosciente dei propri va-      realtà e dotato di capacità espressive e dialettiche,
lori e desiderosa di rapportarsi all’altro, per dar voce   che sanno catturare l’attenzione dell’interlocutore e
alle sue doti umanitarie e realizzare nel concreto la      motivarlo all’azione.
spinta socializzante ed affettiva di cui è dotato.         Un animo ricco e volitivo, che ha posto la sua spinta
La forte propensione verso il sociale è sorretta da        ad “aggredire“ la vita a servizio dell’umanità e della
valori idealistici, ma anche dal bisogno di relazione,     pace.
che “scaldi” la sua anima.

Resta forte in lui il legame con la famiglia di origine,
che ha avuto un peso rilevante nella sua formazio-
ne. Se la madre è stata per lui figura di continuo ri-
ferimento e sostegno affettivo, non meno incisiva è
stata la figura paterna, un modello di grande valore,
interiorizzato, che è diventata fonte di grandi impre-
se, per affermare una personalità che non teme le
difficoltà ma le “attraversa”.

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inedita grafo-biografia di
                    giacomo leoperdi, uomo poeta
                                               di Francesca Morelli

     “Che fai tu, luna, in ciel?” è il quesito del primo ver-     di incelato, tanto del poeta quanto dei protagonisti
     so del ‘Canto notturno di un pastore errante dell’A-         della sua esistenza, grazie a una raccolta di testimo-
     sia’, di Giacomo Leopardi preso a prestito da Elena          nianze, approfondimenti e curiosità che, capitolo
     Manetti, grafologa e vicepresidente Arigraf Nazio-           per capitolo, rendono l’opera grafo-bibliografica an-
     nale (Associazione di Ricerca Grafologica), per ti-          cora più personale e caratterizzante.
     tolare una nuova biografia dedicata al poeta italia-         Quel volto antico di Leopardi, un po’ patinato nella
     no. Ma, a differenza del verso poetico che invita il         memoria e opacizzato dal tempo, acquista così mo-
     lettore a rivolgere uno sguardo alle immensità del           dernità: si rivela e svela sotto una nuova luce ‘scrit-
     cielo, la biografia coinvolge in uno sguardo intimo,         turale’ attuale. In una trasposizione di sentimenti,
     interiore, di conoscenza dell’anima più profonda del         pensieri, affetti e conflittualità che nel corso dei se-
     poeta attraverso l’analisi grafologica degli scritti di      coli non hanno perso valore, veridicità e essenziali-
     mano dello stesso Leopardi. Così le due dimensioni,          tà. Profili cioè in cui, ancora, potersi ritrovare.
     la spiritualità più intima del poeta e la ricca levatu-      Come in Leopardi figlio, alla ricerca di una sua di-
     ra mentale, rappresentata dal cielo e dalle liriche e        mensione individuale, votata alla realizzazione di se
     componimenti di diversa natura, fuse alla profon-            stesso che si scontra con le esigenze e le ali protettive
     dità umana, fragile e terrena del poeta emersa dalla         dei genitori; in Leopardi e Leopardi, come in una
     mano vergante, cui richiama la Manetti, si intreccia-        immagine allo specchio alle prese con l’insoddisfa-
     no tra le pagine in una analisi chiaroscurale, moder-        zione del proprio corpo, di cui vedeva le limitazio-
     na, rinnovata, originale.                                    ni e deformità e non la grandezza e la bellezza del
     Basta soffermarsi a leggere l’indice, prima ancora di        genio mentale e creatore, schiavo delle convenzioni,
     farsi affascinare dal contenuto, per capire che siamo        pregiudizi e giudizi sociali; in Leopardi amico, as-
     lontani da una classica ‘storiografia’, quale narrazio-      setato di un rapporto schietto e sincero che trove-
     ne di fatti ed eventi frammezzati di quando in quan-         rà soprattutto nella conoscenza e frequentazione di
     do da stralci di poesie e brevi commenti alle raccolte       Antonio Ranieri che diverrà la sua famiglia nono-
     poetiche. Elementi comunque presenti nel volume              stante le divisioni intellettuali esistenziali culturali
     – dalla nascita del poeta, alla descrizione del grup-        esistenti tra i due. Ancora in Leopardi e le sue emo-
     po famigliare, al periodo di formazione di Leopardi,         zioni, profonde, intense, disperatamente desiderose
     agli amici, agli innamoramenti e amori, alla voca-           di un amore; in Leopardi dall’anima nuda, infelice,
     zione poetica, al conflitto interiore dell’uomo-poeta        fragile di fronte alle difficoltà economiche, alla ma-
     con se stesso e con il mondo fino all’ultimo soffio di       lattia, vissuta con dignità e forza morale mentre la
     vita – descritti in maniera puntuale e essenziale, che       morte si avvicina, privandolo del suo ultimo respiro.
     mantengono tuttavia una dimensione di secondo                Leopardi: la pienezza, l’audacia, il coraggio, le scelte,
     piano, importante ma non fondamentale. Perché la             i viaggi, le passioni, l’abbandono e il distacco – temi
     lettura e le parole catturano e attirano verso Leopar-       che trovano riscontro anche nella quotidianità dif-
     di uomo, prima ancora che poeta, in dialogo con se           ficile, complessa di oggi. Aspetti narrati in punta di
     stesso e la sua anima che si svela attraverso la ripresa     penna da una analisi biografico-grafologica che ‘vi
     di versi poetici e soprattutto nell’analisi scritturale.     aspetta impazientissimamente’, come scrisse Giaco-
     Testi che appaiono vergati da una mano abile, fluida,        mo Leopardi in una lettera all’amico e scrittore Pie-
     precisa, capace, mai prodiga di ricercatezza estetica        tro Giordani il 14 agosto 1818, per soddisfare tutte
     e bellezza grafica che, lungo gli anni traccia la dina-      le vostre curiosità sull’uomo-poeta. In una chiave di
     mica evoluzione dell’uomo-poeta. Elena Manetti ha            lettura davvero inedita e ‘illuminata’. Elena Manet-
     la capacità e il merito, con “Che fai tu, luna, in ciel?”,   ti, Che fai tu, luna, in ciel?, Pioda Imaging Edizoni,
     di accompagnarci in un viaggio che non lascia nulla          32,00€

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enigmistica
                                    Grafologia e Dintorni
                            a cura di Maria Letizia Andenna                                   Soluzioni a pag.

                                          “IL CASELLARIO”

Con le risposte alle sotto elencate definizioni, nella colonna centrale in celeste si evidenzierà
l’aggettivo riferito a quei soggetti il cui comportamento è caratterizzato da apprensioni appa-
rentemente immotivate, legate alla paura della disapprovazione e del giudizio da parte degli
altri, e accompagnato a sensi di inferiorità, di inadeguatezza e di disistima.

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1) L’iperattivo così definito investe la propria energia vitale nell’azione e in un’attività frenetica, ma-
scherando in questo modo una latente depressione che lo guida a ottenere sempre il meglio come
garanzia di sicurezza.

2) Sinonimo di apprensivo, inquieto, agitato, angosciato, preoccupato.

3) Dal punto di vista della biologia è il contrario di maschio; termine sostituibile a donna, ragazza,
bambina.

4) E’ un meccanismo di difesa in cui il soggetto rifiuta di riconoscere esperienze penose, impulsi, dati
di realtà o aspetti di sé per lui particolarmente sgradevoli.

5) Oggetto di contemplazione e di meditazione presente in diverse religioni; si tratta di una figura
geometrica costituita da un quadrato e da un cerchio.

6) Grave disturbo psichico, fantasia ossessiva, idea fissa; il soggetto ha una percezione errata della
realtà, ma la asseconda perché è convinto di ciò che vede.
magdalena carmen frieda kahlo
                                                  di Chiara Pallis

     “Te la raccomando non come marito ma come am-             Frida visse un’infanzia serena sebbene segnata dalla
     miratore entusiasta del suo lavoro acido e tenero,        poliomielite che la rese claudicante e per questo tal-
     duro come l’acciaio e delicato e fine come l’ala di una   volta, derisa dai coetanei. Sin da bambina dimostra
     farfalla, adorabile come un sorriso, profondo e cru-      un temperamento forte e una spiccata intelligenza,
     dele come l’amarezza del vivere”. (DIEGO RIVERA)          é preferita dal padre proprio per la sua personalità
     Magdalena Carmen Frieda Kahlo nacque a Città del          e le sue doti intellettive, per questo condivide molto
     Messico il 6 luglio del 1907 da Matilde Calderon,         del suo tempo di bambina e ragazzina con lui, uomo
     messicana e Guillermo Kahlo, tedesco trasferitosi         taciturno e ombroso ma capace di profondo amore
     in Messico. Frieda però racconta di essere nata il 6      genitoriale.
     luglio del 1910, anno della Rivoluzione messicana         Frida praticava il nuoto, il calcio, la boxe e la lotta
     che é stata fondamentale per la sua formazione e la       libera, sport non convenzionali e ritenuti inadatti
     sua vita di donna e di artista. Frieda toglierà al suo    per una ragazza perbene ma il padre sostenne molto
     nome la E alla tedesca, diventando Frida così come        Frida e riteneva che con queste attività ella potesse
     oggi é conosciuta e apprezzata; l’atto fu dimostrativo    irrobustirsi e fronteggiare le conseguenze della po-
     e politico, un gesto di ribellione verso quella Germa-    liomielite. La sua gamba rimase comunque più esile
     nia che in quegli anni stava vessando l’Europa con la     e fragile e per tutta la vita la nasconderà sotto le lun-
     politica e il pensiero nazista.                           ghe gonne messicane.
                                                               Frida fu ragazzina nel periodo in cui in Messico
                                                               nacque una nuova orgogliosa identità nazionale,
     “Pensavano che fossi una surrealista, ma non lo           venne ammessa alla Scuola Nazionale Preparatoria
     ero. Non ho mai dipinto i sogni. Ho dipinto la mia        di Città del Messico, fulcro e piazza di un forte mo-
     realtà” (FRIDA KAHLO)                                     vimento politico studentesco in cui si concentrava
                                                               il meglio della gioventù messicana e in cui gli in-
                                                               segnanti erano persone tra le intelligenze più acute
                                                               del paese. Frida respirò un forte fermento culturale
                                                               e politico, erano anni di vitalità, passione, progresso.
                                                               Già da studentessa dimostrò la sua attitudine all’ir-
                                                               riverenza: lottava per le riforme scolastiche, si con-
                                                               trapponeva spesso agli insegnanti, coltivava soprat-
                                                               tutto amicizie maschili. Frida in questi anni coltivò
                                                               uno stile non convenzionale, con taglio di capelli
                                                               maschile, dalla violenta originalità, sprezzante della
                                                               moralità borghese corrente e indifferente ai giudizi
                                                               dei compagni più conservatori.
                                                               Il 17 settembre del 1925 l’autobus su cui viaggiava
                                                               si scontrò con un tram proveniente dalla direzione
                                                               opposta. Frida disse “l’urto ci catapultò in avanti e
                                                               un corrimano mi trafisse nello stesso modo in cui
                                                               una spada trafigge il toro. Un uomo vide che ave-
                                                               vo una tremenda emorragia. Mi prese e mi sistemò
                                                               su un tavolo da biliardo, dove rimasi fino all’arrivo
                                                               dell’ambulanza.” Il suo compagno di viaggio, allora
                                                               fidanzato di Frida usò queste parole “...il corrimano
                                                               si troncò e la trapassò da parte a parte all’altezza del
                                                               bacino. Quella notte Frida subì il primo di trentadue
                                                               interventi chirurgici e la prognosi rimase riservata
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per tutto il primo mese. La colonna vertebrale le            miserativi o lamentosi, sempre colmi di dignità, fie-
si spezzo in tre punti, le si ruppero anche l’osso del       rezza e determinazione.
collo e la terza e la quarta costola. La gamba destra        Il 21 agosto del 1929 Frida sposò Diego Rivera, pit-
riportò undici fratture e il piede destro fu dislocato       tore di fama nonché esponente di spicco del partito
e schiacciato; la spalla sinistra uscì dalla sua sede e il   comunista messicano. Egli fu l’ossessione della vita
bacino si ruppe in tre punti. Il corrimano di metal-         di Frida, croce e delizia della sua esistenza. “In vita
lo le aveva perforato il corpo all’altezza dell’addome,      mia mi sono capitati due incidenti gravi: il primo
entrò dalla parte sinistra e uscì attraverso la vagina:      quando un tram mi ha messa al tappeto, il secondo
“persi la verginità” disse Frida.                            é Diego.” Rivera era un uomo particolarmente brut-
Dal momento dell’incidente in poi, dolore e forza            to ma era molto amato dalle donne, aveva fama di
diventarono i temi centrali della sua vita e fu proprio      grande amatore e intesseva diverse relazioni senti-
in questo lungo e doloroso periodo, nella tarda esta-        mentali. Amava le donne, le riteneva superiori agli
te del ’26, che Frida fece il suo primo autoritratto. A      uomini e sapeva come corteggiarle, aveva una per-
partire dal 1925 la vita di Frida fu una lunga lotta         sonalità straordinaria, piena di humor brillante, di
contro il dolore e il decadimento e la pittura divenne       vitalità e di seduzione.
il primo e irrinunciabile strumento di espressione e         Nei primi mesi di matrimonio Frida dipinse molto
catarsi. A segui-                                                                                 poco perché es-
to dell’inciden-                                                                                   sere la moglie
te la madre le                                                                                     di Diego Rivera
mise uno spec-                                                                                     era molto im-
chio sul soffitto                                                                                  pegnativo. Già
in modo che                                                                                        il primo anno
potesse vedere                                                                                     di matrimonio
la propria im-                                                                                     fu intriso di
magine e impe-                                                                                     infelicità a cau-
gnare il tempo                                                                                     sa di relazioni
allettata dipin-                                                                                   extra coniugali
gendo.                                                                                             che Diego non
Con l’inciden-                                                                                     interruppe mai
te si fece sem-                                                                                    definitivamen-
pre più netta                                                                                      te e proprio in
la contrappo-                                                                                      questo primo
sizione tra la                                                                                     anno        Frida
Frida pubblica                                                                                     ebbe il primo
e quella intima.                                                                                   aborto.
La prima gaia                                                                                      Diego       aveva
e forte che era                                                                                    una personalità
solita ironizza-                                                                                   ingombrante,
re su se stessa e                                                                                  amava Frida
la propria condizione “Stuzzico la morte e rido di           ma amava soprattutto l’arte che aveva la precedenza
lei in modo che non riesca ad avere la meglio su di          su ogni cosa. Era concentrato su se stesso e sul pro-
me”. Vivace, generosa, intelligente. Le persone che          prio lavoro ma Frida aveva saputo creare importanti
le facevano visita erano solite dire che andavano            vincoli che la fecero diventare colonna portante del-
per consolarla e ne tornavano consolati; Frida si            la vita del marito, anche durante i conflitti, i tradi-
mostrava sempre sorridente, giocava, rideva, face-           menti e le separazioni.
va battute, dava i suoi giudizi caustici e irriverenti,      Frida adorava Diego, nutriva per lui una sorta di
non si mostrava mai in lacrime né abbattuta o triste.        venerazione che esternava al mondo senza alcuna
Divenne per sé e per gli altri una sorte di eroina del-      censura. Soffriva dei tradimenti ma diceva. “Questo
la sofferenza e più la drammatizzazione del dolore           è il modo di essere di Diego, non posso amarlo per
diventava centrale nell’immagine di sé, più Frida            quello che non é”.
esagerava i fatti dolorosi del passato e li fronteggia-      Dopo aver seguito Diego in una serie di viaggi ne-
va attraverso la pittura. I suoi dipinti e anche i suoi      gli Stati Uniti, Frida e Diego nel 1933 ritornarono
autoritratti sono carichi di dolore ma mai autocom-          definitivamente in Messico e andarono ad abitare

                                                                                                                       13
nella nuova casa: due eleganti cubi in stile moderno            incontrò Picasso che ne cantò le lodi di artista e di
messicanizzati dai colori rosa per Diego e blu per              donna e incontrò i maggiori esponenti del surreali-
Frida; due unità abitative indipendenti ma comuni-              smo. Nel 1939 rientrò definitivamente in Messico e
canti. Nell’anno successivo Frida dovette affrontare            divorziò da Diego il quale a questo proposito disse:
il dolore per un secondo aborto e per il tradimento             “...questa mia decisione aiuterà Frida a dare alla sua
di Diego con la sorella Cristina. Nel 1935 Frida la-            vita il migliore degli sviluppi possibili. È giovane e
sciò Diego e si trasferì in un piccolo appartamento             bella. Ha avuto un enorme successo nei centri ar-
moderno con la sua scimmia preferita, nel centro di             tistici più esigenti. Ha tutte le possibilità che la vita
Città del Messico. Diego amava Frida ed era pentito             può offrirle, mentre io sono vecchio e non ho più
di averla fatta soffrire inoltre non aveva mai amato            molto da offrirle. La considero tra i cinque o sei pit-
sinceramente Cristina. I Rivera tornarono di nuovo              tori massimi del modernismo”.
insieme e Frida perdonò la sorella, sua prescelta e da          Frida e Diego rimasero separati per due anni e in
sempre intimamente presente, insieme ai suoi figli,             questo periodo Frida dovette mantenersi da sola,
nella sua vita.                                                 non senza fatiche. Frida minimizzava il dolore per
La loro casa diventò una meta per l’intellighenzia              la separazione in pubblico e lo fronteggiava con la
internazionale: attori, fotografi, attivisti politici, pit-     consueta ironia ma intimamente il divorzio la scon-
tori, musicisti, rifugiati; Frida viveva una vita inten-        volse tanto da causarle un generale peggioramento
                                         sa nell’ambien-        del suo stato di salute che sfociò nella diagnosi di un
                                          te bohemien           esaurimento nervoso. Frida andò a San Francisco e
                                          e spregiudi-          si affidò alle cure del dottor Eloesser, suo caro amico
                                          cato di Città         e nel giro di pochi mesi, il suo stato generale di be-
                                          del Messico,          nessere migliorò.
                                          fumava         ed     Diego, che si trovava a san Francisco dopo essere
                                          era spesso ri-        stato costretto a lasciare il Messico per motivi poli-
                                          tratta con la         tici, rincominciò a corteggiare Frida dicendo a tutti
                                          sigaretta in          che il divorzio iniziava ad avere un brutto effetto su
                                          mano, beveva          entrambi. Dal canto sua Frida, che aveva sofferto
                                          tequila senza         tanto la separazione dal marito, aveva anche impa-
                                          moderazione           rato a sopravvivere senza di lui pertanto, accettò di
                                          e      intrapre-      risposarlo solo a condizione che si sarebbe mante-
                                          se una serie          nuta esclusivamente con i proventi del suo lavoro e
                                          di relazioni          che non avrebbero avuto rapporti sessuali proprio a
                                          omo s e ssu a -       causa del dolore dato da tutte le relazioni extraco-
                                          li di cui non         niugali di Diego.
                                          si vergogna-          L’8 Dicembre del 1940 Frida e Diego si sposarono
                                          va e che non          per la seconda volta e anche grazie all’accordo pre-
                                         n a s c on d e v a .   matrimoniale, si instaurò una felice e armonica rou-
Diego incoraggiava le relazioni omosessuali della               tine quotidiana che vedeva Frida più protagonista
moglie mentre non tollerava le relazioni che Frida              della propria vita.
intratteneva con altri uomini e che lei teneva nasco-           L’amore per Diego era indissolubile, prepotente,
ste. Tra il 1937 e il 1938 Frida realizzò più opere di          profondo, irrinunciabile; nel suo diario intimo Frida
quante ne avesse prodotte nei precedenti otto anni              scrive: “Diego principio, Diego costruttore, Diego
di matrimonio. Nel 1937 un altro aborto e i suoi di-            mio bambino, Diego mio fidanzato, Diego pittore,
pinti parlavano del dolore per la mancata maternità.            Diego mio amante, Diego “mio marito”, Diego mio
Frida continuò il suo lavoro con fermento fino a                amico, Diego mia madre, Diego “io”, Diego univer-
realizzare una personale a New York che ebbe un                 so, Diversità nell’unità.”
buon riscontro e i favori della critica, affascinata an-        Negli anni ‘40 la carriera artistica di Frida ebbe un
che dal suo esotismo. Nel 1939 Frida partì per Parigi           forte slancio: ottenne riconoscimenti, un incari-
dove trascorse un lungo periodo. I francesi rimasero            co come insegnante, una borsa di studio, lavori su
affascinati dal suo stile e dalla sua personalità, de-          commissione, inviti a conferenze e a scrivere per
dicandole anche una copertina su Vogue, il Louvre               giornali e riviste. Iniziò un periodo che durò fino
acquistò “La cornice”, oggi parte della collezione di           alla sua morte in cui Frida fu costretta ad indossare
arte moderna del Centre Pompidou. A Parigi Frida                una serie di corsetti ortopedici, 28 in totale di cui
uno d’acciaio, tre di cuoio e gli altri in gesso.            Amava la compagnia, rifuggiva la solitudine e de-
Nel 1946 subì un grave intervento di fusione spinale         siderava l’approvazione e il riconoscimento altrui.
che per molti dei medici che la visitarono negli anni        Nell’ultima parte della sua vita, costretta a letto, ha
successivi, fu inopportuno e fu l’inizio del calvario        sofferto particolarmente la solitudine, nonostante le
che avrebbe portato alla fine. Nel 1950 a seguito di         numerose visite che riceveva quotidianamente da
costanti e forti dolori alla gamba, al peggioramento         parte degli amici che tanto l’hanno amata.
dei dolori alla schiena, alla cancrena delle dita del        Proprio nei segni curva, calibro ma anche aste a de-
piede destro, alla comparsa di forti emicranie e ad          stra e pendente, ritroviamo tutta la femminilità di
una continua perdita di peso, Frida subì il ricovero         Frida: donna colma di sentimento, capace di ascolto
di un anno presso l’Ospedale inglese e Diego pre-            e accoglienza, bisognosa di cure e affetto. Il dolo-
se una piccola stanza accanto alla sua per poterla           re per la maternità negata, esorcizzato come tutte
assistere durante la degenza. Una volta rientrata a          le sofferenze di Frida, nella pittura cruda, schietta e
casa Frida continuò a deperire, affranta dalla noia e        violenta, é tema fondamentale della vita dell’artista,
dal dolore che era intenso, nonostante le sue parole         a testimonianza di tutta la sua femminilità. Essere
coraggiose. Si muoveva sulla sedia a rotelle. Le sue         madre era infatti il desiderio principale di Frida e
sprezzanti allegria ed ironia stavano per soccombere         l’impossibilità di diventarlo è stata una ferita tanto
alla disperazione, non usciva di casa se non ecce-           forte da menomarne l’integrità e il benessere psico-
zionalmente ma continuava a manifestare un forte             fisico.
attaccamento alla vita e a tutto ciò che aveva sempre        Da sempre la natura di Frida vede l’alternanza di
amato: Diego, la pittura, la politica, gli amici.            femminilità e mascolinità; l’artista ha giocato molto,
Dal punto di vista artistico in questo periodo Frida         con gli aspetti più maschili della sua personalità e
perse la sua precisione da miniaturista, la manualità        della sua fisicità, anche ostentandoli. Per un periodo
divenne disordinata e frenetica, i colori non più se-        della sua vita ha portato i capelli molto corti, ha in-
reni e vibranti ma stridenti e acidi. La pittura è agita-    dossato abiti maschili e assunto comportamenti che
ta, concitata e impellente: Frida aveva fretta perché        all’epoca erano considerati prerogativa degli uomini
riusciva a dipingere per brevi periodi prima di soc-         come fumare e bere alcolici in pubblico; ha portato
combere al dolore o al torpore dei troppi analgesici.        i baffi senza mai nasconderli e ha reso un vezzo le
Aveva fretta perché sapeva che la morte era vicina.          sopracciglia tanto folte, sempre così precisamente
Nel 1953, nonostante i numerosi tentativi per scon-          rappresentate in tutti i suoi autoritratti.
giurarlo, a Frida venne amputata la gamba destra.            Anche nella grafia ritroviamo diversi segni animus,
Fu un colpo durissimo inflitto al suo corpo e al suo         più tipicamente maschili: pressione M, oscura M,
spirito. L’ultimo periodo della sua vita Frida lo tra-       assenza di ricci, angolosa, intozzata primo modo,
scorse nella sofferenza e sotto l’effetto di forti analge-   attaccata SM, parallela, aste rette.
sici. Nonostante il dolore e proprio per esorcizzarlo,       Frida possiede una buona energia che non sempre
Frida continuava a dipingere.                                riesce a finalizzare nonostante la tenacia e la deter-
Frida morì la notte del 13 luglio 1954, nella sua            minazione; é presente infatti una buona pressione
stanza, durante il sonno, i referti dicono a causa di        e tonicità in assenza di ricci con intozzata primo
un’embolia polmonare.                                        modo ma il tratto ispessito e ineguale con l’intoz-
Amici parenti ed estimatori affollarono la sua casa          zata secondo modo, causano arresti e pastosità che
per l’ultimo saluto; Diego sprofondò nel dolore.             impediscono la scorrevolezza della grafia.
                                                             Frida é sostenuta da una buona tolleranza allo stress
ANALISI DELLA GRAFIA                                         e alla fatica che le consentono di portare a termi-
Il calibro medio alto unito alla curva SM e alle aste a      ne gli impegni, raggiungere gli obiettivi prefissati e
destra, mettono in risalto la dinamica estroversiva, i       fronteggiare le avversità cui la vita l’ha oltremodo
tratti egocentrici e la socievolezza di Frida.               esposta; nonostante i problemi di salute e le vicissi-
L’artista amava circondarsi della compagnia degli            tudini dolorose, Frida infatti ha saputo fronteggiare
amici; fino a quando la salute glielo ha concesso, ha        la vita con tenacia dimostrando una forte tenuta psi-
partecipato assiduamente e da protagonista alla vita         cofisica e una notevole forza interiore.
pubblica, culturale e politica del suo paese, faceva         Possiede una vivacità intellettiva (oscura M) e una
parte della nicchia dell’intellighenzia Messicana e la       capacità di pensiero logico e consequenziale (attac-
sua casa ospitava frequentemente serate e feste cui          cata), un’intelligenza con caratteristiche di tipo assi-
partecipavano i maggiori esponenti della cultura,            milativo (pendente, parallela, gesto curato) pertanto
dell’arte e della politica internazionale.                   memorizza facilmente, é capace di ordine e metodo,
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