Gli scenari organizzativi nel sistema di salute per la professione infermieristica Il sistema assistenziale: quale organizzazione per la migliore ...
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Gli scenari organizzativi nel sistema di salute per la professione infermieristica Il sistema assistenziale: quale organizzazione per la migliore assistenza. Il modello Veneto A. Di Falco UOC Formazione e Sviluppo delle Professioni Sanitarie Azienda Zero, Regione del Veneto
A Z Domande ad alto peso specifico I E N D • Quali modelli organizzativi sono stati implementati nella A vostra realtà? • Quale il ruolo assegnato al dirigente delle professioni sanitarie in seno al sistema? • Quali livelli di responsabilità? • Quali relazioni con l’alta dirigenza sanitaria? • Quale la relazione con la direzione strategica dell’azienda? • Quali risultati ottenuti in termini di esiti assistenziali? • Quali risultati ottenuti in termini di miglioramento dello stato di salute della cittadinanza di riferimento? • Quali economie e reinvestimenti raggiunti? Z Tempo stimato per le risposte:…….. E R O
A Z Da dove cominciare………. I E N D A • Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. • La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi. • La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura, è nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. • Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato! Z E R O
A Obiettivo orizzonte Z I E N D INCARICHI DI DIREZIONE DEI IDONEITA’ A INCARICHI DI A SERVIZI SOCIO SANITARI DIREZIONE GENERALE ANALISI MODELLI NUOVO MODELLO DPS ORGANIZZATIVI OSPEDALIERI E TERRITORIALI ANALISI E PROPOSTA NUOVI ATTI AZIENDALI MODELLI POROFESSIONALI FORMAZIONE UNIVERSITARIA LAUREA E NUOVO PSSR POST CON MASTER E REGIONALE SU MIDDLE MANAGEMENT RIORGANIZZAZIONE VISIONE DGR E DECRETI SU REGIONALE MENO AULSS E ORGANIZZAZIONE E ISTITUZIONE AZIENDA ZERO D’INSIEME DOTAZIONI Z E R O
A Z Insomma.. questo sistema è un CAS……… Complex Adaptive Sistem I E N D A Gregory Bateson Edgar Morin Mauro Ceruti Ludwig von Bertalanffy antropologo e Filosofo Francese Filosofo e politico biologo austriaco. psicologo britannico. Scienza della Teoria della teoria generale dei Teoria dei sistemi Complessità complessità sistemi Z E R O
A Z UOC Formazione e Sviluppo delle Professioni Sanitarie I Competenze e Modelli Organizzativi: E N due anime dello stesso corpo D A Area Formazione Area Sviluppo • gestione del procedimento di accreditamento • supporto tecnico alla formazione provvisorio e standard dei provider ECM; manageriale, con individuazione degli ambiti di sviluppo della stessa; • gestione delle attività di processo, inerenti le richieste di modifica dei dati relativi agli • definizione di progettualità finalizzate allo eventi accreditati dai provider ECM; sviluppo dei processi di innovazione e miglioramento dell’assistenza; • supporto istruttorio e di contesto alla Commissione Regionale e all’Osservatorio; • realizzazione di progettualità che valorizzino lo sviluppo delle competenze dei • gestione delle visite di verifica previste professionisti; nell’ambito del procedimento di accreditamento standard; • promozione di modelli operativi finalizzati all’integrazione multiprofessionale e • monitoraggio delle attività formative erogate multidisciplinare. dal Provider; • Supporto commissione CRITE, autorizzazione • gestione del procedimento sanzionatorio. personale del comparto. Z E Dove ci trovate: R https://salute.regione.veneto.it/web/aziendazero/uoc-formazione-e-sviluppo O https://salute.regione.veneto.it/web/ecm
A Z Legge Regionale (LR) n. 23 del 29 giugno 2012, “Norme in materia di I programmazione socio sanitaria e approvazione del Piano socio-sanitario regionale E N 2012-2016” D A DGRV 2122/2013, Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla l.r. 39/1993, e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012-2016. 7 Hub, 34 presidi ospedalieri spoke distribuiti sul territorio regionale Spoke Spoke Spoke Spoke spoke spoke Spoke Spoke spoke spoke spoke spoke Hub spoke Hub Spoke Hub Hub Spoke Spoke Spoke Spoke Spoke Spoke Spoke spoke Spoke spoke Spoke spoke Hub Spoke Hub Hub Z E R O
LINEE GUIDA ATTI AZIENDALI A Z I DGR 1306 16 agosto 2017 E la Direzione delle Professioni Sanitarie N D A Z E R O
A Z Nuovo PSSR 2019-2023 LR 48/ 2018 I E N D • 13. Il Governo e le politiche per il personale..................................................171 A • Obiettivi strategici del PSSR .................................................................................171 • Definire nuovi orizzonti nella trasformazione della “geografia” delle professioni sanitarie ………………………………………………………………………………………..171 • Incrementare le competenze e favorire lo sviluppo del potenziale del personale..............................................................................................................173 • Assicurare la piena copertura dei fabbisogni di personale del sistema del Servizio Sanitario Regionale............………………………………………………………………… 175 • Innovare modalità e strumenti per la gestione del personale..............................175 • Valorizzazione della professionalità del personale dipendente del servizio sanitario Z E regionale ............................................................................................................. 178 R O
A Passo dopo passo…… Z I E portfolio di progetti N D A DGR DGR DGR DGR DDG DGR DGR DGR n. 84 n. 1616 n.1533 n. 610 n. 61 n. 20 n. 2337 n. 245 07 16 gen. 2007 17 giu. 2008 27 set. 2011 11 gen. 2018 29 dic. 2011 29 apr. 2014 mar 2017 05 giu. 2017 (strutture (salute (età (pronto (Esiti) (sanità (degenza (ospedali sociosanitari penitenziaria). soccorso) mentale); evolutiva); ospedale) spoke) e e sociali); Z E R O
A Z I E N D A Z E R O DGR 610 / 2014 Tre anni in nove immagini
A DGR 610/2014 Z I Definizione dei valori minimi di riferimento per il personale di assistenza del E comparto dedicato alle aree di degenza ospedaliera N D Area Omogenea Specialità Inf* OSS* Valore A min/die/perso na MEDICINA INTERNA dermatologia, gastroenterologia, geriatria, malattie endocrine del ricambio e 100 60 190 della nutrizione, medicina generale, nefrologia, radioterapia, reumatologia, oncologia MEDICINA SPECIALISTICA cardiologia, ematologia, neurologia, pneumologia, astanteria, 100 50 195 CHIRURGIA GENERALE ortopedia e traumatologia, chirurgia generale, otorinolaringoiatria, 100 60 190 urologia, oculistica, chirurgia toracica, chirurgia plastica, chirurgia maxillo- facciale; CHIRURGIA SPECIALISTICA cardiochirurgia, chirurgia vascolare, neurochirurgia; 100 50 195 OSTETRICIA GINECOLOGIA ostetricia e ginecologia 100 60 190 PEDIATRIA chirurgia pediatrica, pediatria, neuropsichiatria infantile; 100 50 200 ASSISTENZA NEONATALE terapia intensiva neonatale; 100 30 350 RIABILITAZIONE LUNGODEGENZA unità spinali, recupero riabilitazione funzionale e lungodegenti; 100 70 175 MALATTIE INFETTIVE 100 50 230 CRITICA terapia intensiva, unità coronaria, unità grandi ustionati; 100 20 700 Z Tali riferimenti saranno considerati ai fini della legge regionale 22/2002 E *Skillmix professionale stabilito dalla DGR 3093/2006 R O
D.D.G. n. 61 del 05 giugno 2017 A Z Direttive per la revisione dei modelli organizzativi e assistenziali delle I aree mediche e chirurgiche degli ospedali spoke della Regione E N Veneto D A ESITI SURVEY DIRETTIVE • Range 25 – 30 pl in area chirurgica; • Organizzazione posti letto • Range 20 – 35 pl in area medica; • Moduli base di 24-28 pl • Presenza notturna sottodimensionata (NICE 2014) • Articolazione oraria dei team assistenziali • M 3-1; P 2-1; N2 Standard minimo 2 unità (NICE 2014) • Modelli più diffusi: • settori/moduli - compiti/funzionale • Costituzione degli staff assistenziali e utilizzo • Modello per intensità di cure solo in area medica, piccole equipe raramente utilizzato e primary nursing pressoché di modelli organizzativo-assistenziali di tipo assente. professionale • Primary nursing, case – care management , • In alcuni team sono presenti bed manager, case manager, infermiere della dimissione • Promozione dell’empowerment del paziente (WHO 1998) Z • Presenza di caregiver in “compenso” E • Informatizzazione dei processi R • (Min Sal 2010-2011) 14 O
A Z I Possiamo andare oltre?............ E N D Si! Gli esiti…. A In letteratura vengono evidenziate due tipologie di approccio alla misurazione degli ESA: positivi negativi • la risoluzione dei problemi • eventi avversi • la capacità di gestire la terapia • Complicanze • l’autonomia nelle attività di vita • mortalità quotidiana direttamente in che riguardano i pazienti quando gli relazione alla peculiarità del ruolo infermieri sono impossibilitati ad infermieristico erogare l’assistenza a causa della Z E (Doran, 2011) mancanza di condizioni appropriate R O (Palese et al., 2008).
A DGR n. 20 del 11 gennaio 2018 Z I Definizione utilizzo di indicatori per la valutazione di esiti sensibili E all’assistenza infermieristica: attivazione di un progetto pilota N D A Dott.ssa P. Dott. M. Bonesso Degan Dott.ssa E. Prof.ssa A. Regione AOPD Allegrini Palese •DPS AUIVR •Università Dott. C. Udine Costa •Direzione Risorse Dott.ssa E. Strumentali Dott. L. Roncoroni Regione Schiavon Veneto •Azienda •Ordine Dott.ssa P. Zero Dott.ssa G. Casson Capirossi AULSS 2 •DPS AULSS Marca 8 Berica Dott.ssa Trevigiana MG Franco •Regione Dott. A. Di Falco •Azienda Dott. S. Zero PANEL Stevanin ORGANIZZAZIONI INDICATORI •Regione GRUPPO CONTESTI REGIONE PROFESSIONISTI TECNICO OSPEDALIERI Z E MISURAZIONE R PSSR 2012- 2016 ESITI MISSED NURSING CARE CITTADINI STAKEHOLDER TUTTI O
A Z I Indicatori di ESA individuati e frequenza E Principali Presupposti rilevata all’interno dei documenti di N policy reperiti in letteratura D A Indicatore Frequenza Analisi flussi Lesioni da pressione 16 disponibili Analisi qualità Le informazioni delle sono nei flussi? informazioni Cadute 12 disponibili Strategie per i Mancato salvataggio 10 nuove miglioramento rilevazioni della qualità del dato Polmoniti 8 Infezioni vie urinarie 8 Indicatori di esito SDO Valutazione sistematica Uso contenzione 6 I-ADL/stato funzionale 5 E’ indispensabile utilizzare indicatori che possano essere concretamente misurabili in relazione ad un livello standard Z di riferimento, provvedendo ad un monitoraggio periodico (Van Der Bruggen et al., 1997) o continuo (Ferrell, 2015) di E ognuno di essi. R O
Tempi e modalità condivisione del progetto e dei risultati Primo semestre 2018 Secondo semestre 2018 • Analisi dei dati anno 2017; • Indicazioni sugli strumenti da utilizzare; • Coinvolgimento Direzioni, Ordini; • Definizione delle modalità di • Diffusione conoscenza del progetto; compilazione; • Individuazione referenti aziendali, • L’analisi dei dati di produzione DMO e DPS; continua……..; • Realizzazione piano formativo; • Restituzione dell’andamento dei dati e • Presentazione dei dati macro alle primi confronti con i modelli Aziende Sanitarie dei propri dati. organizzativi. • Indicazioni per i PFA aziendali Primo semestre 2019 Secondo semestre 2019 • Definizione protocollo di ricerca ; • Attuazione progetto di ricerca; • Coinvolgimento Direzioni, Ordini CdL; • Valori di riferimento - Esiti • Formazione;
A Diffusione conoscenza del progetto Z I E N D A Z E R O
A Z I E N D A Procedura 1 Procedura 2 Z E R O
A Progetto di ricerca ESA & Cure Infermieristiche Compromesse Z I Frequenza, Cause, Evitabilità, Esiti E Mappa di progetto 2019 - 2021 N D A Z Obiettivo dello studio E Rilevare il fenomeno percepito delle Cure Infermieristiche Compromesse (CuIC) e degli Esisti Sensibili all’Assistenza R infermieristica (ESA) nelle specialità cliniche di chirurgia generale, geriatria, medicina generale, O ortopedia/traumatologia ed urologia di strutture ospedaliere pubbliche a diversa intensità di cura della Regione
A Z I E N Investimento nella formazione D A UNIVERSITA’ FORMAZIONE REGIONALE Fondazione Scuola di Sanità Pubblica • Corso di formazione manageriale per dirigenti di struttura complessa • Lean management nei servizi sanitari • Leadership e management dei coordinatori titolari di posizione organizzativa • Responsabili della centrale operativa territoriale • Formazione per sviluppo di particolari competenze con possibile Z applicazione CCNL (in itinere) E R O
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