GESUITI MISSIONARI ITALIANI - FONDAZIONE MAGIS

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GESUITI MISSIONARI ITALIANI - FONDAZIONE MAGIS
GesuiTi
                                                                                           missioNari
                                                                                           iTaliaNi                           TrimesTrale
                                                                                                                      N° 92 • GiuGNo 2019

                                                                                                                     Editoriale            pag. 3
                                                                                                                     RISVEGLIARE
                                                                                                                     IL CUORE

                                                                                                                     Riflessione           pag. 5
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - Aut. n. 1028 - Periodico ROC

                                                                                                                     UNA CHIAMATA
                                                                                                                     ALLA CONVERSIONE

                                                                                                                     Italia                pag. 8
                                                                                                                     VOCAzIONE
                                                                                                                     AL dIALOGO

                                                                                                                     India                 pag. 10
                                                                                                                     A SERVIzIO
                                                                                                                     dEI POVERI

                                                                                                                     Burkina Faso          pag. 14
                                                                                                                     CON I GIOVANI,
                                                                                                                     PER I GIOVANI

                                                                                                                     Brasile            pag. 18
                                                                                                                     FAR FIORIRE L’UMANITÀ

                                                                                           LASCITO TESTAMENTARIO
                                                                                           Solidarietà senza tempo                       pag. 22
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GesuiTi
missioNari
iTaliaNi                                                       TrimesTrale
                                                       N° 92 • GiuGNo 2019
ediTore                               redazioNe
Fondazione magis                      sabrina atturo, ambrogio Bongiovanni, Chiara Cal-
                                      zavara, renato Colizzi sJ,
sede leGale
                                      antonio landolfi, Teodora larocca
piazza san Fedele, 4 - 20121 milano
                                      sTampa
sede operaTiVa
                                      s.a.B. stampa artigiana Bolognese s.n.c.
Via degli astalli, 16 - 00186 roma
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                                      n. 558 del 17/12/1993
Vittoria prisciandaro
                                      iscrizione roC n. 32280 del 19/11/2018
direTTore
                                      TiraTura di quesTo Numero
renato Colizzi sJ
                                      1500 copie
                                      Chiuso in tipografia il 30/05/2019
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RISVEGLIARE

                                                                                                            3 Editoriale
IL CUORE
P. Renato Colizzi SJ, presidente del Magis, introduce il tema centrale del nuovo nu-
mero di GMI in questo editoriale, scritto dalla Bolivia, dove si trova per completare
il Terz’Anno, tappa conclusiva del percorso di formazione del gesuita

Q
           uesto numero di GMI vuole essere           titudine che sarà più nel nostro modo di essere
           un aiuto a conoscere le nuove Prefe-       che di fare. Un’attitudine contemplativa della
           renze Apostoliche Universali della         realtà e del mondo che ci circonda, questo
           Compagnia, in una prospettiva mis-         mondo amato e redento da Dio al fine di abitarlo
           sionaria e interculturale che è quella     con le sue creature. Le Preferenze ci invitano
propria del Magis. Il lungo e partecipato pro-        quindi a ritrovare un senso vivo della presenza
cesso che ha portato alla scelta di queste prefe-     amante di Dio-comunione in ogni piccola cosa
renze è approdato a individuarne quattro che          ma anche una consapevolezza acuta della mi-
vengono così enunciate nella lettera del Padre        naccia che pesa su questo mondo a causa della
Generale del 19 febbraio scorso:                      tentazione dell’accumulo e dello scarto.

   A. Indicare il cammino verso Dio mediante gli      Siamo a un bivio: o l’Amazzonia, il bacino del
      Esercizi Spirituali e il discernimento.         Congo, le foreste indiane, i mari che uniscono i
   B. Camminare insieme ai poveri, agli esclusi       continenti, saranno il giardino del nostro co-
      dal mondo, feriti nella propria dignità, in     mune destino o ne saranno la nostra discarica e
      una missione di riconciliazione e di giusti-    il nostro cimitero. Se il cuore e i sensi non si
      zia.                                            convertiranno dall’inganno di “avere di più”,
   C. Accompagnare i giovani nella creazione di       “essere più potente”, “contare di più” finiremo
      un futuro di speranza.                          per lasciarci manipolare e fare dell’Amazzonia
   D. Collaborare nella cura della Casa Comune.       un bacino di sorgente idroelettrica e dell’Africa
                                                      una distesa di monocolture. Spariranno popoli,
Le Preferenze Apostoliche Universali sono tutte       lingue e culture ancestrali, resteranno le super-
formulate con dei verbi all’infinito perché esse      potenze anonime, affamate di profitto, ossessio-
sono concepite come mezzi dinamici che inten-         nate di primato, in un perpetuo e distruttivo
dono aiutare la Compagnia a seguire le mozioni        esilio dalla Creazione buona del Dio della vita.
dello Spirito e non tanto a perseguire obiettivi      L’inferno e il paradiso cominciano già da questa
fissi e statici. Le Preferenze quindi sono orien-     vita e da questo bivio, vivremo laddove avremo
tamenti, e non priorità, per intraprendere un         scelto di vivere e dove ci saremo abituati a stare
cammino che ci porterà al 2029, un cammino            giorno dopo giorno: nella vuota e disperata corsa
per una Compagnia sempre di più accanto a             al consumo o nell’attesa confidente dei poveri e
Gesù e in mezzo e al fianco dei poveri. Una           al fianco dei poveri.
Compagnia cosciente della sua piccolezza e fe-
lice di aprirsi a sempre nuove collaborazioni;        Le Preferenze sono quindi un invito dolce e in-
tutti siamo invitati a rinnovare la nostra adesione   sistente a risvegliare il cuore per “tornare a
a questa mínima Compañia colaboradora.                casa”, per varcare, con umiltà e letizia, la soglia
Il Padre Generale sottolinea che questo rinno-        del giardino del creato con i sensi contemplativi
vamento passa attraverso un cambiamento di at-        così aperti da metterci al riparo dell’inganno di
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Editoriale 4

               uno sviluppo senza sapore né volto. Quando il         delle loro case, la fragranza del cibo cotto e con-
               Signore elargirà questa grazia di un risveglio dei    sumato insieme, l’odore vero e forte dal letto del-
               sensi, allora sarà come un trovarsi d’incanto av-     l’anziano malato.
               volti dal vangelo della Creazione che ci ospita e
               nutre con tanta cura e affetto. Serviranno orec-      Per il contemplativo in tutte le cose si dischiude
               chie acute per sentire il bisbiglio degli alberi e    una promessa di Dio. Saremo sorpresi un giorno
               lo scorrere lento dei fiumi. Per lasciarsi incan-     di scoprire la grande riserva di eternità che il
               tare dal fascino di lingue indigene e lontane, la-    Signore ha riposto fin nelle più piccole cose e
               sciarsi abbagliare dal colore di un passero o         della insospettata continuità fra la creazione di
               dallo sbocciare maestoso di un fiore tropicale.       qua e il paradiso di là. Arrivati alla mèta trove-
               Presso il villaggio in festa gli anziani hanno suo-   remo forse gli stessi fiori di campo che un giorno
               nato fino all’alba con flauti e tamburi. I loro       hanno salutato festanti l’incedere del nostro
               suoni si sono intrecciati amichevolmente con il       cammino?
               fruscio della foresta immensa e oscura che ci
               circondava, mentre il crepitio del fuoco è rima-      Tutto questo non come un sogno chimerico ma
               sto inavvertito nel cuore dei veglianti.              come impegno di pazienza amorosa: persino la
               L’olfatto, il senso più coraggioso, ci aprirà con     fatica avrà un volto lieto nei giorni dell’Amore.
               rispetto e semplicità all’incontro con famiglie
               che vivono sulla riva di un fiume o poggiate sul                                P. Renato Colizzi SJ
               pendio di una cordillera. Ci avvolgerà l’intimità                  Presidente della Fondazione Magis
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UNA CHIAMATA

                                                                                                            5 Riflessione
ALLA
CONVERSIONE
Abbiamo chiesto a P. Xavier Jeyaraj SJ, segretario per la Giustizia Sociale e l’Eco-
logia presso la Curia Generalizia di Roma, di indicarci come le Preferenze Aposto-
liche Universali possano ispirare e caratterizzare praticamente l’attività missionaria
e di cooperazione internazionale della Provincia Euro-Mediterranea della Compa-
gnia di Gesù, che il Magis supporta e coordina

L
          e Preferenze Apostoliche Universali         missione in cui è impegnato. Il Santo Padre ha
          (PAU), come richiesto dal Santo Padre       espresso chiaramente la sua preoccupazione
          alla Compagnia di Gesù sono in primo        nella lettera al P. Generale: «La prima prefe-
          luogo e soprattutto, Universali - non si    renza (discernimento ed esercizi spirituali) è
limitano a una specifica Provincia o a un parti-      fondamentale... senza questo atteggiamento di
colare settore apostolico come quello sociale,        preghiera il resto non funziona».
educativo, pastorale ecc. Sono per l’intera Com-      Ecco un diagramma di sintesi:
pagnia di Gesù. In secondo luogo, sono Aposto-
liche - quindi devono essere orientate alla
missione. In terzo luogo, sono Preferenze non
priorità. Priorità significa escludere o porre fine
a certe cose che stiamo facendo. Il P. Generale
Arturo Sosa dice: «Questo non è un piano stra-
tegico o una checklist burocratica, ma una chia-
mata alla conversione». Attraverso il
discernimento comune dell’intera Compagnia di
Gesù ci stiamo orientando a lavorare su queste
4 preferenze per i prossimi 10 anni in tutti i no-
stri ministeri.
Sebbene le Preferenze siano quattro, esse de-
vono essere viste complessivamente come inter-
dipendenti e non come entità separate o come
quattro diversi tipi di opere da realizzare in di-
versi settori apostolici. Per esempio, il discerni-
mento è per coloro che si stanno formando o si        Indicare il cammino verso Dio mediante
dedicano al ministero spirituale; camminare con       gli esercizi Spirituali
i poveri e prendersi cura della nostra casa co-
mune è per chi è impegnato nella pastorale so-        Essendo cresciuto in un contesto multireligioso
ciale e accompagnare i giovani per chi è              in India, credo che lo spirito divino sia attivo in
impegnato nelle scuole e nelle università o nella     ogni religione e in ogni essere umano. Pur-
pastorale giovanile. La sfida di ogni gesuita è in-   troppo, sono i leader religiosi che, per i propri
tegrare queste quattro preferenze in qualsiasi        interessi personali di potere, sostengono che il
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Riflessione 6
                loro dio è migliore dell’altro, dividendo così le     bassifondi. Piuttosto, ci sfida a lavorare per il
                persone in nome della religione e generando           cambiamento di questa struttura peccaminosa e
                guerra, violenza e divisione. Sono fermamente         ingiusta, che non è davvero umana. Questo cam-
                convinto che tutti noi, come esseri umani, siamo      biamento deve essere realizzato in modo collet-
                pellegrini su questa terra come lo era in un dato     tivo e consapevole a vari livelli:
                momento Sant’Ignazio, o come lo sono stati molti         a. a livello locale della popolazione: accom-
                altri “cercatori di Dio”. Ogni religione predica            pagnare i poveri e gli indifesi rendendoli
                che la via della trascendenza passa attraverso la           consapevoli (Paulo Freire), educandoli e
                scoperta del divino dentro di sé, il servizio al-           sollecitandoli a rivendicare i loro diritti;
                l’altro o l’amore per il prossimo. Ogni saggio re-          creare movimenti popolari contro strutture
                ligioso parla di disciplina attraverso esercizi             socio-economiche e politiche ingiuste e
                spirituali per liberarsi dagli attaccamenti (di-            oppressive a livello locale, regionale, na-
                stacco - buddismo; nish kama karma - indui-                 zionale e internazionale;
                smo). Ci invitano a riconoscere il Dio che è nel         b. a livello di ONG: collaborare e fare rete
                profondo (Aham brahma asmi - io sono divino)                con varie organizzazioni e movimenti po-
                e a essere compassionevoli gli uni verso gli altri.         polari per fare campagne collettive, fare
                Come gesuiti, quando parliamo di spiritualità ed            pressione e difendere la giustizia e i diritti
                esercizi spirituali a persone di altre convinzioni          delle persone con fatti e testimonianze;
                religiose, sarà bene che ci rivolgiamo a loro par-       c. a livello nazionale e internazionale: co-
                tendo dagli insegnamenti delle loro stesse reli-            struire alleanze e fare ricerche e analisi e
                gioni e le portiamo sulla via della scoperta di Dio         presentare fatti e cifre da utilizzare nelle
                piuttosto che indurle a credere nel “nostro” Dio.           piattaforme internazionali per rivendicare
                Anche a una persona non credente, penso che                 i diritti delle persone le cui risorse sono
                possiamo parlare dal punto di vista del fine del-           state sfruttate, abusate e che sono in cerca
                l’esistenza umana e condurla a cogliere il senso            di giustizia e equità.
                interiore più profondo della vita e dell’esistenza.   Camminare con i poveri o essere vicini ai poveri
                Credo che Dio non dovrebbe essere, o meglio an-       deve essere visto da tutte queste prospettive, più
                cora, non possa essere imprigionato in una sola       che perseguire rigorosamente azioni pie di pre-
                religione o in un solo tipo di spiritualità.          ghiera e digiuno per sperimentare la povertà dei
                                                                      poveri.
                Camminare insieme ai poveri, agli esclusi
                dal mondo, a quanti sono feriti nella loro            Accompagnare i giovani nella creazione di
                dignità, in una missione di riconciliazione           un futuro di speranza.
                e di giustizia.
                                                                      Accompagnare i giovani significa che dobbiamo
                La povertà è più che altro un fenomeno creato         ascoltarli. Oggi i giovani sono più consapevoli
                dai politici, o peggio ancora, è un prodotto com-     di quanto lo fossero molti di noi da adolescenti.
                merciale dei politici. Arrivano al potere con una     Non solo sanno le cose, ma hanno anche senti-
                serie di promesse per eliminare la povertà. Ma        menti ed emozioni di cui bisogna occuparsi. Ac-
                appena salgono al potere, le promesse vengono         compagnarli vuol dire ascoltarli con un cuore
                dimenticate. I poveri diventano più poveri e i ric-   attento e sincero. Questo è esattamente quello
                chi più ricchi. Il rapporto Oxfam di quest’anno       che dice il P. Generale nella sua lettera sulle
                dice che le 26 persone più ricche della terra nel     Preferenze Apostoliche Universali: «Sono i gio-
                2018 avevano lo stesso reddito netto della metà       vani che, dal loro punto di vista, possono aiu-
                più povera della popolazione mondiale, circa 3,8      tarci a comprendere meglio il cambiamento
                miliardi di persone. Questo è immorale ed è           epocale che stiamo vivendo e la sua novità piena
                inaccettabile. Nel contesto di una struttura ini-     di speranza».
                qua creata da pochi, “essere vicini ai poveri” ne-    Oggi i giovani attraversano momenti difficili:
                cessita di maggiore chiarezza e comprensione.         mancanza di lavoro, problemi di povertà, migra-
                Sicuramente non si limita all’essere o diventare      zione, guerra, violenza e rifiuto anche all’interno
                “poveri” materialmente e vivere come loro nei         della famiglia e della società. Vogliono vivere e
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vogliono trovare un senso alla loro vita. Vogliono     Negli ultimi mesi, Greta Thunberg, la sedicenne

                                                                                                             7 Riflessione
sperimentare la pace, la gioia e realizzarsi nella     attivista svedese per i cambiamenti climatici, ci
vita. Perciò i formatori di oggi non possono pen-      ha sfidato e ha ispirato i ragazzi delle scuole in
sare di mettere il “vino nuovo nella botte vec-        più di 70 Paesi e più di 700 località a parteci-
chia” dei metodi formativi di un tempo. Bisogna        pare allo sciopero scolastico per chiedere il
pensare in modo diverso e rendere la formazione        cambiamento dei cuori. Lei grida: «Probabil-
più pertinente e sensata rispetto al contesto at-      mente non abbiamo più un futuro. Quel futuro è
tuale. Anche questo «esige da noi l’autenticità        stato venduto in modo che un ristretto numero
della vita, la profondità spirituale e l’apertura      di persone possa guadagnare somme di denaro
alla condivisione della propria missione».             inimmaginabili». Ha fatto quello che pensava di
                                                       dover fare. Per quasi un anno, nessuno si è pre-
Prendersi cura della Casa Comune                       occupato di lei mentre stava seduta sul ciglio
                                                       della strada con un poster scritto a mano. Mentre
Credo che il cambiamento climatico e i danni           la gente la derideva per la sua lotta solitaria di-
ecologici non siano frutto di immaginazione,           cendole che doveva andare a scuola, lei conti-
come potrebbero dire alcuni politici. È una realtà     nuava a fare quello che sentiva di dover fare.
che danneggia in modo diretto la vita dei poveri,      Dice: «Non mi interessa se quello che sto fa-
soprattutto nel Sud del mondo. Non è semplice-         cendo - quello che stiamo facendo - ha speranza.
mente una questione di dati statistici dire che        Dobbiamo farlo comunque. Anche se non c’è più
paesi come il Bangladesh o 8-10 isole del-             speranza e tutto è perduto, dobbiamo fare quello
l’Oceano Pacifico o della Micronesia scompaiono        che possiamo». Presumo che questa sia la sfida
ogni anno a causa dell’innalzamento dei mari. Si-      per noi: la vera conversione non significa sem-
gnifica, piuttosto, che milioni di bambini, di gio-    plicemente un cambiamento ideologico o intel-
vani, la flora e la fauna e i poveri muoiono a causa   lettuale, ma piuttosto cambiare le nostre
dei cambiamenti climatici e dei danni ambientali       abitudini, i nostri stili di vita, le nostre sensa-
che ognuno di noi provoca. Tutti noi siamo parte       zioni e le nostre azioni. Questo costa.
di questo disastro. Questo è il motivo per cui ab-
biamo bisogno di una conversione ecologica.                                         P. Xavier Jeyaraj SJ

P. Arturo Sosa SJ insieme a Papa Francesco in occasione del 60° anniversario
di vita religiosa di quest’ultimo.
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VOCAzIONE
Italia 8

           AL dIALOGO
           Suor Deema, siriana, monaca della comunità monastica di Mar Musa, rifondata da
           P. Paolo Dall’Oglio SJ, riflette sulla prima delle Preferenze Apostoliche Universali:
           «Indicare il cammino verso Dio mediante gli Esercizi Spirituali e il discernimento»

           L
                      a letteratura sapienziale e profetica ci     una mistica di servizio attraverso la quale farà
                      insegna che Dio ha fatto ogni cosa con       quello che il Signore gli dirà, e nel posto dove
                      sapienza e carità. Il libro della Genesi     vivrà farà quello che dovrà fare (T. Beck). I cri-
                      ci proclama la creazione dell’uomo.          stiani, ci insegna il Concilio Vaticano II, sono
           Grazie alla sua creazione a immagine di Dio,            chiamati a edificare il mondo e a interessarsi dei
           egli gode di una dignità speciale che lo rende          loro simili (Gaudium et Spes 34). Qualsiasi atti-
           diverso da tutte le altre creature e lo mette al-       vità umana, per poter essere fruttuosa, deve es-
           l’apice di tutta la creazione. Il Signore, infatti,     sere finalizzata all’uomo. Un’attività che si
           ha fatto l’uomo poco meno di un dio e gli ha dato       interessa di ottenere la giustizia deve corrispon-
           il potere sulle opere delle sue mani (Salmo 8, 6-       dere al bene di tutta l’umanità, secondo il piano
           7). Lo stesso libro ci racconta un avvenimento          e la volontà divina, e deve permettere all’uomo
           tra Dio e l’uomo e cioè l’essere di quest’ultimo        di attuare e adempiere la sua vocazione integrale
           di fronte a Dio perché sia in relazione con Lui.        (GS 35).
           L’aiuto adeguato ad Adamo, continua a raccon-
           tarci il libro della Genesi, proviene dalla donna       Con ciò possiamo dire che l’andare verso l’altro,
           la cui creazione ci dà una ulteriore conferma           il desiderio di conoscerlo e dialogare con lui è
           dell’importanza della relazione come un ele-            un elemento costitutivo dell’essere umano. Ogni
           mento costitutivo dell’essere umano. Egli è in-         passo verso l’altro potrebbe essere un passo verso
           fatti un essere intrinsecamente relazionale.            il compimento della vocazione dell’uomo, una
                                                                   vocazione che trova, appunto, la sua risposta at-
           Dopo il racconto della creazione, il racconto           traverso i rapporti con gli altri, la reciprocità dei
           della Genesi si estende per parlarci della mis-         servizi e il dialogo con i fratelli (GS 25). L’uomo,
           sione dell’uomo. A lui è richiesto di custodire il      nella sua capacità di dialogare con Dio, può vi-
           giardino di Dio. Egli riceve la missione di offrire     vere con verità solo se riesce a riconoscere la sua
           tutto il mondo a Dio e trasformarlo in vita in Dio      dipendenza dall’amore con cui Dio lo ha creato
           e con Dio. L’uomo e la sua vocazione sono al            (GS 19 e 21). Tale amore è un amore personale
           cuore degli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di      che è pensato per essere particolare. È un amore
           Loyola. All’inizio degli esercizi spirituali, egli ci   che più si incarna nella realtà, più è vero. Padre
           comunica il Principio e il Fondamento che mo-           Paolo Dall’Oglio descrive così l’amore di Dio nei
           stra il fine per il quale siamo stati creati. L’uomo,   confronti di Maria di Nazareth amata da Dio in
           infatti, è creato per lodare, riverire e servire Dio    modo personale. Tale amore intenso Dio lo ha per
           nostro Signore. Per conseguire tale fine, egli è        ogni uomo. San Paolo ci invita ad avere gli stessi
           aiutato dal mondo creato. Grazie a questo servi-        sentimenti di Cristo. Attraverso gli esercizi spi-
           zio che l’uomo può rendere a Dio, egli è anche          rituali Sant’Ignazio ci invita a permettere a Gesù
           chiamato a praticare ciò che possiamo chiamare          di entrare nella nostra vita in modo tale che la
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9 Italia
Affreschi del Giudizio Universale nella chiesa di Deir Mar Musa al-Habashi
(o Monastero di San Mosè l’Etiope) in Siria.

sua potente e unica presenza potrà liberarmi e         Noi monaci e monache di Mar Musa, consci di
condurmi in un autentico cammino di servizi.           essere deboli, peccatori perdonati, proviamo a
                                                       portare il mondo, e in particolare il mondo mu-
Attraverso una vita di preghiera, di lavoro ma-        sulmano, nelle nostre preghiere e proviamo ad
nuale e di ospitalità la Comunità di Mar Musa          aprirci allo Spirito chiedendo al Signore di sug-
vuole consacrarsi per incarnare l’amore di Dio         gerirci e darci consigli per poter amare sempre
verso tutti e in modo particolare, specifico e per-    di più. Spinti da tale desiderio e da tale amore
sonale verso l’Islam e i musulmani. La nostra          andiamo verso i musulmani e con loro vogliamo
esperienza lungo gli anni ci fa sentire che l’altro    andare verso il Regno di Dio. La storia ci ha mo-
diverso da me mi appartiene e che ho responsa-         strato come un cammino del genere non è stato
bilità nei suoi confronti. L’ospitalità e l’apertura   un cammino sempre facile ma siamo chiamati a
ad accogliere l’altro ci offre, giorno dopo giorno,    diffondere la cultura della tolleranza, della con-
la possibilità di approfondire in modo del tutto       vivenza e della pace e ciò è possibile se riu-
esistenziale la relazione con l’Islam. Tale acco-      sciamo ad adottare la via del dialogo.
glienza trova la sua massima espressione
quando si trasforma in preghiera e intercessione.                                  Suor Deema Fayyad
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A SERVIzIO
India 10

           dEI POVERI
           Francesca Flosi, coordinatrice dei progetti Magis in India, racconta la sua esperienza
           accanto ai gesuiti indiani, alla luce della seconda delle Preferenze Apostoliche Uni-
           versali: «Camminare insieme ai poveri, agli esclusi dal mondo, feriti nella propria
           dignità, in una missione di riconciliazione e di giustizia»

           L’
                      India vista da lontano è un tripudio di    individua in coloro che sono stati privati delle
                      colori e forme d’altri tempi che rapi-     possibilità di realizzare la propria dimensione
                      scono lo sguardo in uno sbalordimento      umana, coloro che essendo privi delle risorse
                      continuo: l’odore intenso delle spezie,    necessarie per condurre una vita dignitosa, non
           il fascino dei templi, la memoria di una spiri-       ricevono alcun riconoscimento personale, so-
           tualità vivace e profonda creano le premesse per      ciale né materiale, ma rimangono ai margini del
           uno stupore continuo. Tutto intorno affascina e       corpo sociale.
           sorprende ma, guardando da vicino, osservando         La povertà è una forma specifica di disugua-
           attentamente, ci si accorge che da questi luoghi      glianza, che incide e condiziona l’orizzonte di
           emerge con gentilezza anche il dolore.                vita, il valore e la dignità personale. Nella po-
           Povertà, miseria ed emarginazione camminano           vertà estrema viene uccisa anche la capacità di
           su strade di città e campagna, seguono percorsi       aspirare a poter cambiare la propria condizione,
           propri che talvolta rimangono inascoltati, altre      secondo la visione dell’antropologo Arjun Ap-
           volte non incontrano sollievo, solo la preghiera      padurai.
           rimane spesso l’unico conforto.                       La preferenza per i poveri, per coloro che sono
           Sono gli esclusi di cui Sant’Ignazio di Loyola e      discriminati, marginalizzati e oppressi, per chi
           i suoi compagni si sono fatti carico, quel “popo-     si trova in condizione di insufficienza, guida
           lino misero” che viene flagellato dal sistema so-     l’operato dei gesuiti che Ad maiorem Dei glo-
           ciale rimanendone schiacciato, quel “popolino”        riam (Per una gloria di Dio sempre più grande)
           che subisce il peso delle ingiustizie, della cor-     si protendono in un ascolto riflessivo, che allevia
           ruzione, della discriminazione e delle violenze.      e cura le sofferenze, infonde il coraggio del con-
           Sono gli esclusi e gli emarginati, i più poveri del   fronto, ma anche la speranza di una trasforma-
           nostro tempo, vivono alle frontiere materiali e       zione sociale, che fornisce gli strumenti per
           intellettuali, nelle periferie e nei tuguri, sono i   pescare, gettando le reti di una possibile giu-
           poveri a cui i gesuiti indiani tendono la mano.       stizia sociale ed economica.
           Un percorso arduo e delicato in un paese con          Da quando cammino a fianco dei gesuiti indiani,
           forti tendenze verso un estremismo/nazionalismo       mi sono nutrita dei loro enormi sforzi per portare
           induista, dove i cristiani rappresentano poco più     la giustizia a tutti e specialmente ai poveri, agli
           del 2% della popolazione e i religiosi sono so-       Adivasi (tribali), popolazioni delle foreste, ai
           spettati di indurre conversioni.                      Dalits, gli oppressi, intoccabili che non rien-
           La dedizione verso la giustizia e la fede guida       trano neppure nel sistema castale, alle donne
           l’Apostolato dei gesuiti indiani, l’attenzione agli   sovente dominate dalla volontà maschile, alle
           esclusi si riflette nelle loro azioni quotidiane,     minoranze religiose ghettizzate e maltrattate, ai
           l’impegno verso quei poveri che Amartya Sen           rifugiati che scappano da conflitti interni, ai mi-
granti in cerca di una vita dignitosa, ai biso-       tendenze differenti, per spingerli a diventare

                                                                                                            11 India
gnosi, trascurati e scherniti.                        soggetti attivi del cambiamento di fronte ai so-
Come Gesù, anche i gesuiti tendono la mano agli       prusi e alle violazioni dei diritti umani fonda-
esclusi, agli abusati, ai vulnerabili per condurli    mentali. I gesuiti indiani lottano contro le piaghe
nel Regno dei Cieli, in quanto figli prediletti di    della società indiana, creano programmi a soste-
Dio.                                                  gno dei lavoratori (donne e uomini) sfruttati,
I gesuiti cercano un’alternativa inclusiva che af-    maltrattati e schiavizzati e per quei disperati che
fonda le sue radici nell’educazione degli emar-       cercano consolazione nell’alcol e nella droga.
ginati, pilastro per un riscatto sociale di chi       Intervengono uniti, come il pugno della mano,
ancora non ha trovato il coraggio di emergere.        nelle situazioni di emergenza, così come è suc-
Educare un bambino significa educare una na-          cesso per l’alluvione in Kerala nell’agosto del
zione e una società “educata” è la base per una       2018. Promuovono il dialogo tra le genti, tra i
società giusta ed evoluta. I gesuiti creano e ge-     popoli e tra le religioni, riflettono insieme e in-
stiscono scuole e università garantendo e pro-        sieme si confrontano sui meccanismi per supe-
muovendo l’accesso agli esclusi, agevolano            rare le ingiustizie, lasciando dei canali aperti
percorsi differenziati di formazione per chi è ri-    per quanti condividono e decidono di unirsi alla
masto fuori dal sistema educativo, creando così       missione di pace, giustizia e uguaglianza che i
condizioni di emancipazione. I gesuiti cammi-         gesuiti portano avanti.
nano a fianco dei più piccoli, dei più indifesi, di   «L’essenza della Chiesa è oggi nella missione al
coloro che da soli non potrebbero farcela.            servizio del mondo, nella missione di salvare il
I gesuiti creano degli spazi di convivenza            mondo nella sua totalità, di salvare la sua storia
umana, piattaforme per aggregare persone con          qui e ora. La Chiesa vive nell’agire in solidarietà

Comunità di donne Adivasi nello stato di Lohardaga durante la formazione.
India 12
           con speranza e gioia, con le preoccupazioni e il
           dolore di uomini e donne. Come Gesù, la Chiesa
           è stata inviata a dare la buona novella ai poveri,    LOK MANCH
           alleviare i cuori mortificati, salvare ciò che si è
           perso (Lumen Gentium, VII). Il mondo che la                una piattaforma nazionale di 100
           Chiesa deve servire è il mondo dei poveri». Così
           P. Sannybhai SJ mi racconta dell’impegno al ser-
                                                                 È    associazioni (50 delle quali guidate
                                                                 dai gesuiti e 50 associazioni laicali già co-
           vizio degli invisibili.
                                                                 nosciute per l’impegno sul territorio) che
           I gesuiti hanno incorporato nel loro apostolato
           la prospettiva dei poveri e degli emarginati, li      in India lavora in maniera coordinata e
           sostengono e li accompagnano nelle battaglie          strutturata nello sviluppo rurale con
           quotidiane, vivono accanto a loro, diventano i        particolare riferimento alle problemati-
           compagni dei poveri, poiché i poveri e gli            che di esclusione politica-sociale ed eco-
           esclusi sono i soggetti del cambiamento, il ser-      nomica dei dalit e adivasi.
           vizio verso gli ultimi è la loro missione».
           P. Sannybhai conclude «Nell’India contempora-
           nea le sfide sono proprie del tempo in cui vi-
           viamo, noi siamo chiamati a liberare il popolo
           come ha fatto Mosè, siamo chiamati a condivi-
           dere la Buona Novella, come ha fatto Gesù con         per CoNTriBuire
           il suo popolo, siamo chiamati a vivere la nostra      al proGeTTo
           vocazione con l’intensità e l’eloquenza dei molti
           Santi. È una grande sfida ma insieme ce la pos-       Causale: “india. lok manch,
           siamo fare».                                          la rete per gli ultimi”
                                             Francesca Flosi

           P. Sannybhai SJ (al centro), Coordinatore nazionale Lok Manch India e referente
           JESA-Jesuit Social Action, durante un recente incontro a Roma.
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CON I GIOVANI,
Burkina Faso 14

                  PER I GIOVANI
                  P. Thomas d’Aquin Mbatna SJ, responsabile del Cercle di Ouagadougou in Burkina
                  Faso, ci racconta come lì sia stata accolta con gioia particolare la terza Preferenza
                  Apostolica: «Accompagnare i giovani nella creazione di un futuro di speranza»

                  L
                            a Compagnia di Gesù ha appena defi-          nel campo del sostegno ai giovani e, con un so-
                            nito le sue quattro Preferenze Apostoli-     stegno multiforme, di migliorarli.
                            che Universali. Una di queste è
                            accompagnare i giovani, che è in sinto-      Il Cercle
                  nia con una delle preoccupazioni dei gesuiti in
                  Africa occidentale. L’Africa è un continente con       Il Cercle è un centro di ricerca e studio per
                  una maggioranza di giovani. Sia in Africa occi-        alunni delle scuole medie e superiori e studenti
                  dentale sia in Africa centrale, le persone sotto i     universitari. I servizi che il Cercle offre ai gio-
                  25 anni rappresentano già il 64% della popola-         vani qui a Ouagadougou sono numerosi. Mette
                  zione, una fascia d’età con un tasso medio di di-      a disposizione di studenti e lavoratori una bi-
                  soccupazione del 60%.                                  blioteca per la ricerca e un campo sportivo.
                  Organizzando uno speciale Sinodo sui giovani,          Offre spazi che consentono una buona concen-
                  la fede e il discernimento vocazionale, la Chiesa      trazione per lo studio. Organizza corsi regolari
                  ha già attirato l’attenzione sull’importanza dei       per gli studenti del terzo e ultimo anno della
                  giovani nel sistema di evangelizzazione e nel fu-      scuola superiore per prepararli agli esami finali.
                  turo del nostro mondo. Allo stesso modo, la            Dal loro insediamento sul territorio della par-
                  Compagnia di Gesù segue le orme della Chiesa           rocchia di Gounghin circa 35 anni fa, i gesuiti
                  universale per meglio rispondere ai bisogni            hanno sentito il bisogno di offrire uno spazio di
                  della Chiesa e del mondo. L’orientamento fon-          lavoro ai giovani del distretto per sostenerli nel
                  damentale della vita, infatti, si decide nella fa-     loro percorso scolastico. Va detto che all’epoca
                  scia di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Ma oggi     le condizioni in cui lavoravano gli studenti erano
                  le sfide per i giovani sono enormi:                    ancora rudimentali. Molti bambini, non avendo
                  «L’incertezza dei rapporti nell’era digitale, le       nemmeno l’elettricità a casa, per studiare e fare
                  difficoltà nel trovare lavoro, l’aumento della vio-    i compiti si riunivano intorno all’illuminazione
                  lenza politica, la discriminazione, il degrado         pubblica o ai lampioni delle strade principali. I
                  ambientale. Tutto questo rende difficile per loro      missionari gesuiti volevano fornire un contesto
                  trovare un modo per stabilire relazioni personali      più appropriato e sicuro per lo studio. È così che
                  e familiari che li sostengano, basate su solide        questo spazio è stato messo a disposizione dei
                  bsi spirituali ed economiche».                         giovani.

                  È quindi con grande gioia e speranza che acco-         C’è un detto che circola negli ambienti religiosi:
                  gliamo questa Preferenza Apostolica qui al Cer-        «quando ricevi un gesuita in casa tua e ti manca
                  cle di Ouagadougou. Questa visione della               una stanza, mettilo in biblioteca e lì sarà a suo
                  Società Universale di cui siamo orgogliosi di far      agio». Questo significa che la biblioteca ha sem-
                  parte ci permetterà di potenziare i nostri risultati   pre avuto un posto privilegiato nell’apostolato
gesuita. Tanto più quando si tratta di formazione   oggetto del desiderio dei giovani del quartiere.

                                                                                                           15 Burkina Faso
o di accompagnamento dei giovani. Alcuni anni       Per quanto riguarda le lezioni impartite agli stu-
dopo la sua apertura, la biblioteca del Cercle      denti, sono ammessi ai corsi, come prima con-
continua a fornire buoni servizi ai giovani di      dizione, quelli che hanno già sperimentato uno
Ouagadougou. Tuttavia, ha bisogno di essere         o più insuccessi negli esami, al fine di offrire
modernizzata e implementata.                        loro assistenza e sostegno per superarli.
La necessità di uno spazio di lavoro come quello    Come seconda condizione, gli studenti del Cer-
che abbiamo oggi al Cercle è più che mai indi-      cle devono provenire da famiglie povere. Il di-
spensabile. Oltre ad essere un luogo di studio,     rettore seleziona per primi gli orfani, poi quelli
è anche un luogo di incontro e di condivisione.     con genitori malati e le ragazze-madri. È solo
Ci si incontra nel calore umano per rompere le      dopo queste tre categorie di ragazzi che i posti
divisioni che l’era digitale tende a creare tra i   rimanenti possono essere offerti ad altri studenti
figli di Dio. Ci si incontra anche per abbattere    che hanno già vissuto il fallimento scolastico.
le barriere religiose in un paese in cui le popo-   L’obiettivo a questo livello è puramente sociale.
lazioni cristiana e musulmana vivono a stretto      Con l’aiuto di partner come la Fondazione Magis
contatto. Condividiamo conoscenze ed espe-          in Italia e altre organizzazioni gesuite in tutto il
rienze di vita.                                     mondo, il Cercle si impegna a rispondere alle
Siamo convinti dell’importanza dello sport in       esigenze dei giovani in modo più ampio possi-
luoghi in cui i giovani si incontrano. Il nostro    bile. Il programma Cercle comprende confe-
campo sportivo, infatti, è molto utile in questo    renze didattiche e moduli formativi che
senso. Anche se le ridotte dimensioni della         forniscono ai giovani strumenti complementari
struttura, inserita nella parrocchia di Saint       alla ricerca e alla creazione di posti di lavoro.
Pierre de Gounghin, fanno sì che l’area spor-       Nello specifico, attività in lingue straniere, abi-
tiva sia poco utilizzata. Tuttavia, questo pic-     lità informatiche di base e nozioni di manage-
colo complesso sportivo rimane il principale        ment.

Ouagadougou, giovani del Cercle che studiano e svolgono esercizi negli spazi esterni del Centro.
Burkina Faso 16
                                                                  Il posto dei giovani nella storia della Com-
                                                                  pagnia e della Provincia
                  LA TESTIMONIANzA
                  dI dENIS RAMdE,                                 Già nella bolla di Papa Paolo III che fondò la
                  COLLABORATORE                                   Compagnia di Gesù il 27 settembre 1540, pos-
                                                                  siamo vedere che il nascente Istituto fa la scelta
                  dEL CERCLE                                      fondamentale della “formazione cristiana dei
                                                                  bambini e degli ignoranti”. La Compagnia ha
                                                                  avuto ben presto bisogno di strutture per fornire
                       avoro al Cercle dal 2017 come inse-        una formazione adeguata ai giovani che bussa-
                  L    gnante e supervisore. Sono soddi-
                  sfatto della mia collaborazione alle
                                                                  vano alla porta e per tutti gli altri giovani che
                                                                  volevano ricevere una formazione e un orienta-
                                                                  mento di qualità. L’interesse della Compagnia
                  attività e ai servizi che il Cercle offre ai
                                                                  per i giovani si ritrova in qualche modo nel suo
                  giovani e a tutti coloro che lo frequen-        DNA. La gioventù rappresenta la speranza e il
                  tano. Il Cercle è ben organizzato e rea-        futuro di un popolo, è il fondamento su cui pog-
                  lizza i propri obiettivi in modo rigoroso.      gia la fede. Pertanto, la formazione dei giovani
                  L’apertura che dimostra fa sì che sia a         può contribuire alla pace e a disciplinare il tipo
                  servizio di tutti senza distinzione di etnia    di convivenza possibile tra persone diverse.
                  o di appartenenza religiosa.                    Ecco per quale motivo, fin dai primi anni di per-
                  Ognuno qui ha un proprio compito. Du-
                  rante i corsi dell’anno scolastico, c’è un
                  corpo docente ben preparato e dinamico
                  che si dedica ad aiutare i giovani alunni
                                                                   TESTIMONIANzA dI
                  a prepararsi agli esami di fine anno. La         STEPHANIE KOURAOGO,
                  collaborazione di tutti gli insegnanti, di       STUdENTESSA
                  cui faccio parte, aiuta il Cercle a perse-
                  guire gli obiettivi e a dare ai giovani l’as-        ono una studentessa del dipartimento
                  sistenza necessaria nella vita scolastica e
                  sociale. In questa dinamica, il rapporto
                                                                   S   di inglese dell'Università di Uga I.
                                                                   Frequento il Cercle da 6 anni. La mis-
                  tra insegnanti e studenti è simile a quello      sione che mi sono data è quella di pren-
                  del Buon Pastore che non vuole che nes-          dermi cura del nostro piccolo angolo di
                  suna delle sue pecore vada perduta. Con          preghiera al Cercle. Lo faccio da tre anni
                  questo senso di vicinanza e attenzione ai        ormai. Mi dà gioia. Penso che la pre-
                  più deboli e ai poveri, il Cercle sa come        ghiera occupi un posto importante in
                  soddisfare le aspettative di chi lo fre-         tutte le attività che svolgiamo qui al Cer-
                  quenta. Ma niente può progredire senza           cle. Per esempio, è con grande devozione
                  verifica. Consapevole di ciò, l’ammini-          che viviamo le stazioni della Via Crucis
                  strazione del Cercle organizza incontri          durante la quaresima qui al Cercle.
                  settimanali durante i quali si fa una va-        Tutti noi, musulmani e cristiani, cre-
                  lutazione delle attività della settimana         diamo che è con l'aiuto di Dio che avremo
                  precedente e si analizzano le sfide della        successo nella vita. Ci incoraggiamo re-
                  settimana in corso. Il che consente una          ciprocamente a vivere la nostra vita di
                  valutazione costante dei progressi del           giovani nella fede, nel rispetto di Dio, nel
                  Cercle nell’intento di raggiungere gli           rispetto delle altre religioni e in una vita
                  obiettivi in modo efficace. Per conclu-          morale degna dei figli di Dio. Questa è la
                  dere, il Cercle è una comunità, è una fa-        chiamata che ogni volta riceviamo dai
                  miglia. Tutti coloro che lo frequentano ne       nostri padri gesuiti e ne sentiamo gli ef-
                  traggono beneficio e sono grati.                 fetti nella vita di molti giovani.
manenza in Africa occidentale, i gesuiti hanno

                                                                                                    17 Burkina Faso
 TESTIMONIANzA dI                               investito nella pastorale giovanile.
                                                Qui a Ouagadougou, il Cercle è stato creato 34
 PAULINE OUEdRAGO,                              anni fa per fornire ai giovani un contesto di la-
 STUdENTESSA                                    voro intellettuale e di crescita che possa accom-
                                                pagnarli negli studi. Da allora, le attività del
     tudio inglese all'Università di Ouaga-
 S   dougou. Frequento il Cercle da circa
 3 anni. Trovo qui un contesto favorevole
                                                Cercle si sono gradualmente adattate alla realtà
                                                socio-politica del paese e alle molteplici esi-
                                                genze dei giovani del Burkina Faso.
 per una vera ricerca di conoscenza. Mi         Oggi, è con gioia che accogliamo con favore la
 trovo bene e conosco anche belle persone.      Preferenza apostolica sulla gioventù. Tutti noi
 Qui al Cercle, infatti, c’è un corpo do-       gesuiti impegnati nell’accompagnamento dei
 cente che s’impegna seriamente nello           giovani qui al Cercle e dei Burkinabes che
 svolgimento del proprio lavoro. Tuttavia,      hanno beneficiato del Cercle e che continuano
                                                a usufruire dei suoi servizi.
 ci sono ancora alcuni aspetti che devono
 essere migliorati per ottenere prestazioni                      P. Thomas d’Aquin Mbatna SJ
 ottimali. La biblioteca, ad esempio, deve
 essere arricchita. Penso non solo alla di-      per CoNTriBuire
 versità dei documenti, ma anche alla ri-        al proGeTTo
 producibilità di quelli più richiesti. Sogno
 anche il giorno in cui la connessione rag-      Causale: “Burkina Faso.
 giungerà un’alta velocità che ci permet-        Cercle, un centro culturale
 terà di velocizzare la ricerca.                 per i giovani”

Ouagadougou, giovani del Cercle durante un momento di formazione in aula.
FAR FIORIRE
Brasile 18

             L’UMANITÀ
             Aurilene Silva, brasilana, nativa-indigena, assistente sociale, racconta l’esperienza
             del Centro Alternativo di Cultura (CAC) di Belém alla luce della quarta Preferenza
             Apostolica Universale: «Collaborare nella cura della Casa Comune»

             V
                         orrei iniziare questo mio intervento       disumano il sistema e lo stile di vita delle popo-
                         raccontando chi sono, chi rappre-          lazioni presenti, che subiscono in più l’espul-
                         sento e a nome di chi parlo. Sono Au-      sione dalle proprie terre.
                         rilene Silva, donna, nativa-indigena,      Parlo dalle Comunità Ecclesiali di Base, le
             povera, migrante, lavoratrice e assistente sociale     CEB, dalle congregazioni religiose e dalle
             e qui rappresento tutte le donne, sia quelle che       chiese sorelle che sostengono e alimentano il
             hanno un ruolo sia quelle che non lo hanno nella       mistero, la parola e la speranza di uomini,
             Chiesa, nelle istituzioni religiose o nelle orga-      donne, famiglie, giovani e bambini, che hanno
             nizzazioni sociali e anche in Amazzonia, e cio-        subito un processo di smobilitazione e di perdita
             nonostante stanno in questi ambienti, facendosi        dell’identità culturale causato da un clericali-
             valere, lottando, resistendo con forza e tene-         smo che allontana e svilisce i leader, la pastorale
             rezza, costruendo reti e tessendo relazioni di         e i movimenti.
             cura, uguaglianza, equità ed emancipazione.            Parlo dai centri comunitari, dai luoghi di forma-
             I luoghi da cui parlo, come donna lavoratrice,         zione dei nuovi leader e dai gruppi di donne or-
             impegnata nella giustizia socio-ambientale, sono       ganizzate in reti di economia solidale, importanti
             molteplici e diversificati, così come lo è l’Amaz-     spazi di organizzazione, partecipazione e mobi-
             zonia, il posto da cui provengo; per questo parlo      litazione popolare per l’esercizio della cittadi-
             attraverso la bocca, il corpo e i movimenti gio-       nanza e la garanzia dei diritti.
             cosi, creativi e innovativi dei nostri figli.          È in questo panorama di potenzialità e sfide, di
             Parlo a partire dalle nostre attività nell’Amazzo-     saperi, sapori e dissapori che si trova il Centro
             nia urbana e periferica e dalla sua cultura di re-     Alternativo di Cultura (CAC), opera sociale e
             sistenza, perseveranza, creatività, di festa e         missionaria dei gesuiti dell’Amazzonia, che nei
             spiritualità, così necessarie per contrastare il co-   suoi 27 anni di vita si è affermato come ente di
             prifuoco, le minacce e il costante sterminio dei       formazione della cittadinanza, dei bambini e
             nostri giovani, il silenzio dei nostri politici e la   degli adolescenti, i cui principi metodologici di
             paura delle auto nere e argentate portatrici di        base affondano nella spiritualità e nella peda-
             morte e terrore, spesso strumentalizzate dallo         gogia ignaziana, nel pensiero di Paulo Freire e
             Stato.                                                 nell’insegnamento dell’amore e del rispetto.
             Parlo dall’Amazzonia del popolo riberinho e dal        In questo senso, la nostra missione consiste nel
             suo incanto, espressi da tempo immemore, dalle         promuovere processi educativi umanizzanti, di
             sue acque e nella fertilità di una civiltà che         trasformazione e di impegno per la difesa dei di-
             nasce, vive e trae sostentamento dalla vegeta-         ritti umani, della giustizia sociale e ambientale
             zione e che è profondamente violata dai grandi         e per la valorizzazione dei nostri bambini e ado-
             progetti minerari e dai loro continui sversamenti      lescenti come soggetti di diritti.
             di scorie che inquinano le acque, uccidono i           Il CAC è un luogo privilegiato di discussione, è
             pesci e contaminano il suolo e alterano in modo        il luogo del popolo, è il luogo delle basi, nell’at-
tuale scenario brasiliano di smantellamento si-        Oltre a queste attività, il CAC organizza tavole

                                                                                                              19 Brasile
stematico dello stato democratico di diritto. Il       rotonde con le famiglie, con l’obiettivo di soste-
CAC agisce in partenariato con altre 10 comu-          nere le comunità nella lotta per i diritti della po-
nità, tra cui 3 centri comunitari (Cafezal, Ci-        polazione e offre corsi di formazione per gli
priano e Curuçambá), movimenti sociali                 educatori locali.
(Movimento das Mulheres do Campo da Cidade),           Tutte queste attività hanno come filo conduttore
Comunità ecclesiali di base (Jesus Libertador,         la convinzione che la gioia e la bellezza devono
Cristo Libertador e Santo Inácio de Loyola),           far parte del processo educativo partecipativo
Congregazioni religiose (Irmãs Franciscana do          emancipatorio e l’ostinata speranza che sia pos-
sagrado Coração). In questi spazi ci occupiamo         sibile trasformare il mondo attraverso la trasfor-
di 300 bambini.                                        mazione delle persone.
Le attività educative del Centro Alternativo di        Prendendo spunto dalla Laudato Si’ e tenendo
Cultura consistono in incontri settimanali con         conto delle Preferenze Apostoliche dei gesuiti
bambini e adolescenti, tenuti da educatori delle       per l’Amazzonia e la promozione della giustizia
comunità locali, che affrontano temi stretta-          socio-ambientale, il CAC ha ampliato il suo
mente legati alla realtà delle comunità, come la       campo d’azione tematico, includendo la que-
violenza, i diritti dei bambini e degli adolescenti    stione socio-ambientale nei processi formativi.
e la cultura popolare, oltre alle attività di soste-   Nel 2016 abbiamo sviluppato il Projeto Educa-
gno in portoghese, matematica, musica, danza,          ção para o Cuidado (Progetto di Educazione alla
ecc. Il CAC si avvale anche dell’équipe di Arte-       cura della Casa Comune), culminato nella for-
Educazione, che promuove la cultura locale at-         mazione dell’équipe socio-ambientale del CAC,
traverso danze, ascolto musicale, canto e              che successivamente ha elaborato uno studio
disegno, e dell’équipe socio-ambientale, che           della realtà socio-ambientale di tutte le comu-
promuove attività (in)formative nelle comunità,        nità partner del CAC. Poi è arrivato il VivaCi-
per accrescere la consapevolezza dei problemi          dade CAC, un seminario che ha lo scopo di
socio-ambientali che interessano direttamente          sensibilizzare le popolazioni che vivono in
le popolazioni dell’Amazzonia.                         Amazzonia, in mezzo a una magnifica diversità

Bambini che giocano nel Centro Alternativo di Cultura.
Brasile 20

             Un momento di formazione ludica per i bambini alla periferia di Belém.

             di culture e modi di vita, invitandole ad aprirsi    Dal 2018 il CAC svolge le sue attività in partner-
             per riscoprire e difendere la propria identità e     ship con la Fondazione Magis, nel cui ambito nel
             la propria cultura con lo slogan: “tutti siamo in-   novembre 2018 abbiamo tenuto il 1° Incontro dei
             terconnessi come se fossimo una cosa sola”.          bambini sul tema: Giocare è urgente. Per il di-
             In uno scenario di profonde violazioni dei diritti   ritto all’infanzia, al gioco e alla FeliCittà, il cui
             e di degrado ambientale, la gente della città e      obiettivo era stimolare la CorpOralità (linguaggio
             della foresta, dei fiumi, della campagna e dei       del corpo come gioco) ludica, giocosa, poetica e
             centri urbani condivide lo stesso destino.           affettiva dei nostri bambini. Nel 2019 stiamo rea-
             Vogliamo quindi unire le forze, condividere sa-      lizzando il progetto Far Fiorire l’Umanità e la
             peri, tessere reti di collaborazione e impegno per   Cultura Alternative in Amazzonia con lo scopo
             un’Amazzonia sostenibile, democratica e glo-         di contribuire alla formazione integrale di bam-
             bale, basata sul rispetto della sua ricca biodi-     bini e adolescenti vulnerabili in Amazzonia,
             versità sociale, dei diritti umani universali e      puntando allo sviluppo delle loro potenzialità af-
             della giustizia socio-ambientale. Come gesto         fettive, spirituali, etiche, estetiche, cognitive, co-
             concreto, abbiamo assunto l’impegno di realiz-       municative, corporali e sociopolitiche.
             zare una scuola di formazione alla leadership,       Il CAC è una proposta educativa popolare che
             la Scuola Popolare di Educazione Socio-Am-           si contrappone al pensiero egemone.
             bientale. La Scuola è un processo collaborativo
             e collettivo di educazione transdisciplinare, in-                                          Aurilene Silva
             centrato sul rafforzamento dei leader della co-
             munità, affinché possano contribuire alla              per CoNTriBuire
             costruzione di una società sostenibile, più forte      al proGeTTo
             nell’esercizio della giustizia sociale e ambien-
             tale e nella garanzia dei diritti umani in Amaz-       Causale: “Brasile.
             zonia, nella regione metropolitana di                  Far fiorire l’umanità
             Belém/Pará.                                            in amazzonia”
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