GESUITI MISSIONARI ITALIANI - FONDAZIONE MAGIS
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GesuiTi missioNari iTaliaNi TrimesTrale N° 92 • GiuGNo 2019 Editoriale pag. 3 RISVEGLIARE IL CUORE Riflessione pag. 5 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - Aut. n. 1028 - Periodico ROC UNA CHIAMATA ALLA CONVERSIONE Italia pag. 8 VOCAzIONE AL dIALOGO India pag. 10 A SERVIzIO dEI POVERI Burkina Faso pag. 14 CON I GIOVANI, PER I GIOVANI Brasile pag. 18 FAR FIORIRE L’UMANITÀ LASCITO TESTAMENTARIO Solidarietà senza tempo pag. 22
GesuiTi missioNari iTaliaNi TrimesTrale N° 92 • GiuGNo 2019 ediTore redazioNe Fondazione magis sabrina atturo, ambrogio Bongiovanni, Chiara Cal- zavara, renato Colizzi sJ, sede leGale antonio landolfi, Teodora larocca piazza san Fedele, 4 - 20121 milano sTampa sede operaTiVa s.a.B. stampa artigiana Bolognese s.n.c. Via degli astalli, 16 - 00186 roma Via san Vitale, 20/c - 40054 Budrio (Bo) Tel. 06 69700327 registrazione del Tribunale di milano direTTore respoNsaBile n. 558 del 17/12/1993 Vittoria prisciandaro iscrizione roC n. 32280 del 19/11/2018 direTTore TiraTura di quesTo Numero renato Colizzi sJ 1500 copie Chiuso in tipografia il 30/05/2019
RISVEGLIARE 3 Editoriale IL CUORE P. Renato Colizzi SJ, presidente del Magis, introduce il tema centrale del nuovo nu- mero di GMI in questo editoriale, scritto dalla Bolivia, dove si trova per completare il Terz’Anno, tappa conclusiva del percorso di formazione del gesuita Q uesto numero di GMI vuole essere titudine che sarà più nel nostro modo di essere un aiuto a conoscere le nuove Prefe- che di fare. Un’attitudine contemplativa della renze Apostoliche Universali della realtà e del mondo che ci circonda, questo Compagnia, in una prospettiva mis- mondo amato e redento da Dio al fine di abitarlo sionaria e interculturale che è quella con le sue creature. Le Preferenze ci invitano propria del Magis. Il lungo e partecipato pro- quindi a ritrovare un senso vivo della presenza cesso che ha portato alla scelta di queste prefe- amante di Dio-comunione in ogni piccola cosa renze è approdato a individuarne quattro che ma anche una consapevolezza acuta della mi- vengono così enunciate nella lettera del Padre naccia che pesa su questo mondo a causa della Generale del 19 febbraio scorso: tentazione dell’accumulo e dello scarto. A. Indicare il cammino verso Dio mediante gli Siamo a un bivio: o l’Amazzonia, il bacino del Esercizi Spirituali e il discernimento. Congo, le foreste indiane, i mari che uniscono i B. Camminare insieme ai poveri, agli esclusi continenti, saranno il giardino del nostro co- dal mondo, feriti nella propria dignità, in mune destino o ne saranno la nostra discarica e una missione di riconciliazione e di giusti- il nostro cimitero. Se il cuore e i sensi non si zia. convertiranno dall’inganno di “avere di più”, C. Accompagnare i giovani nella creazione di “essere più potente”, “contare di più” finiremo un futuro di speranza. per lasciarci manipolare e fare dell’Amazzonia D. Collaborare nella cura della Casa Comune. un bacino di sorgente idroelettrica e dell’Africa una distesa di monocolture. Spariranno popoli, Le Preferenze Apostoliche Universali sono tutte lingue e culture ancestrali, resteranno le super- formulate con dei verbi all’infinito perché esse potenze anonime, affamate di profitto, ossessio- sono concepite come mezzi dinamici che inten- nate di primato, in un perpetuo e distruttivo dono aiutare la Compagnia a seguire le mozioni esilio dalla Creazione buona del Dio della vita. dello Spirito e non tanto a perseguire obiettivi L’inferno e il paradiso cominciano già da questa fissi e statici. Le Preferenze quindi sono orien- vita e da questo bivio, vivremo laddove avremo tamenti, e non priorità, per intraprendere un scelto di vivere e dove ci saremo abituati a stare cammino che ci porterà al 2029, un cammino giorno dopo giorno: nella vuota e disperata corsa per una Compagnia sempre di più accanto a al consumo o nell’attesa confidente dei poveri e Gesù e in mezzo e al fianco dei poveri. Una al fianco dei poveri. Compagnia cosciente della sua piccolezza e fe- lice di aprirsi a sempre nuove collaborazioni; Le Preferenze sono quindi un invito dolce e in- tutti siamo invitati a rinnovare la nostra adesione sistente a risvegliare il cuore per “tornare a a questa mínima Compañia colaboradora. casa”, per varcare, con umiltà e letizia, la soglia Il Padre Generale sottolinea che questo rinno- del giardino del creato con i sensi contemplativi vamento passa attraverso un cambiamento di at- così aperti da metterci al riparo dell’inganno di
Editoriale 4 uno sviluppo senza sapore né volto. Quando il delle loro case, la fragranza del cibo cotto e con- Signore elargirà questa grazia di un risveglio dei sumato insieme, l’odore vero e forte dal letto del- sensi, allora sarà come un trovarsi d’incanto av- l’anziano malato. volti dal vangelo della Creazione che ci ospita e nutre con tanta cura e affetto. Serviranno orec- Per il contemplativo in tutte le cose si dischiude chie acute per sentire il bisbiglio degli alberi e una promessa di Dio. Saremo sorpresi un giorno lo scorrere lento dei fiumi. Per lasciarsi incan- di scoprire la grande riserva di eternità che il tare dal fascino di lingue indigene e lontane, la- Signore ha riposto fin nelle più piccole cose e sciarsi abbagliare dal colore di un passero o della insospettata continuità fra la creazione di dallo sbocciare maestoso di un fiore tropicale. qua e il paradiso di là. Arrivati alla mèta trove- Presso il villaggio in festa gli anziani hanno suo- remo forse gli stessi fiori di campo che un giorno nato fino all’alba con flauti e tamburi. I loro hanno salutato festanti l’incedere del nostro suoni si sono intrecciati amichevolmente con il cammino? fruscio della foresta immensa e oscura che ci circondava, mentre il crepitio del fuoco è rima- Tutto questo non come un sogno chimerico ma sto inavvertito nel cuore dei veglianti. come impegno di pazienza amorosa: persino la L’olfatto, il senso più coraggioso, ci aprirà con fatica avrà un volto lieto nei giorni dell’Amore. rispetto e semplicità all’incontro con famiglie che vivono sulla riva di un fiume o poggiate sul P. Renato Colizzi SJ pendio di una cordillera. Ci avvolgerà l’intimità Presidente della Fondazione Magis
UNA CHIAMATA 5 Riflessione ALLA CONVERSIONE Abbiamo chiesto a P. Xavier Jeyaraj SJ, segretario per la Giustizia Sociale e l’Eco- logia presso la Curia Generalizia di Roma, di indicarci come le Preferenze Aposto- liche Universali possano ispirare e caratterizzare praticamente l’attività missionaria e di cooperazione internazionale della Provincia Euro-Mediterranea della Compa- gnia di Gesù, che il Magis supporta e coordina L e Preferenze Apostoliche Universali missione in cui è impegnato. Il Santo Padre ha (PAU), come richiesto dal Santo Padre espresso chiaramente la sua preoccupazione alla Compagnia di Gesù sono in primo nella lettera al P. Generale: «La prima prefe- luogo e soprattutto, Universali - non si renza (discernimento ed esercizi spirituali) è limitano a una specifica Provincia o a un parti- fondamentale... senza questo atteggiamento di colare settore apostolico come quello sociale, preghiera il resto non funziona». educativo, pastorale ecc. Sono per l’intera Com- Ecco un diagramma di sintesi: pagnia di Gesù. In secondo luogo, sono Aposto- liche - quindi devono essere orientate alla missione. In terzo luogo, sono Preferenze non priorità. Priorità significa escludere o porre fine a certe cose che stiamo facendo. Il P. Generale Arturo Sosa dice: «Questo non è un piano stra- tegico o una checklist burocratica, ma una chia- mata alla conversione». Attraverso il discernimento comune dell’intera Compagnia di Gesù ci stiamo orientando a lavorare su queste 4 preferenze per i prossimi 10 anni in tutti i no- stri ministeri. Sebbene le Preferenze siano quattro, esse de- vono essere viste complessivamente come inter- dipendenti e non come entità separate o come quattro diversi tipi di opere da realizzare in di- versi settori apostolici. Per esempio, il discerni- mento è per coloro che si stanno formando o si Indicare il cammino verso Dio mediante dedicano al ministero spirituale; camminare con gli esercizi Spirituali i poveri e prendersi cura della nostra casa co- mune è per chi è impegnato nella pastorale so- Essendo cresciuto in un contesto multireligioso ciale e accompagnare i giovani per chi è in India, credo che lo spirito divino sia attivo in impegnato nelle scuole e nelle università o nella ogni religione e in ogni essere umano. Pur- pastorale giovanile. La sfida di ogni gesuita è in- troppo, sono i leader religiosi che, per i propri tegrare queste quattro preferenze in qualsiasi interessi personali di potere, sostengono che il
Riflessione 6 loro dio è migliore dell’altro, dividendo così le bassifondi. Piuttosto, ci sfida a lavorare per il persone in nome della religione e generando cambiamento di questa struttura peccaminosa e guerra, violenza e divisione. Sono fermamente ingiusta, che non è davvero umana. Questo cam- convinto che tutti noi, come esseri umani, siamo biamento deve essere realizzato in modo collet- pellegrini su questa terra come lo era in un dato tivo e consapevole a vari livelli: momento Sant’Ignazio, o come lo sono stati molti a. a livello locale della popolazione: accom- altri “cercatori di Dio”. Ogni religione predica pagnare i poveri e gli indifesi rendendoli che la via della trascendenza passa attraverso la consapevoli (Paulo Freire), educandoli e scoperta del divino dentro di sé, il servizio al- sollecitandoli a rivendicare i loro diritti; l’altro o l’amore per il prossimo. Ogni saggio re- creare movimenti popolari contro strutture ligioso parla di disciplina attraverso esercizi socio-economiche e politiche ingiuste e spirituali per liberarsi dagli attaccamenti (di- oppressive a livello locale, regionale, na- stacco - buddismo; nish kama karma - indui- zionale e internazionale; smo). Ci invitano a riconoscere il Dio che è nel b. a livello di ONG: collaborare e fare rete profondo (Aham brahma asmi - io sono divino) con varie organizzazioni e movimenti po- e a essere compassionevoli gli uni verso gli altri. polari per fare campagne collettive, fare Come gesuiti, quando parliamo di spiritualità ed pressione e difendere la giustizia e i diritti esercizi spirituali a persone di altre convinzioni delle persone con fatti e testimonianze; religiose, sarà bene che ci rivolgiamo a loro par- c. a livello nazionale e internazionale: co- tendo dagli insegnamenti delle loro stesse reli- struire alleanze e fare ricerche e analisi e gioni e le portiamo sulla via della scoperta di Dio presentare fatti e cifre da utilizzare nelle piuttosto che indurle a credere nel “nostro” Dio. piattaforme internazionali per rivendicare Anche a una persona non credente, penso che i diritti delle persone le cui risorse sono possiamo parlare dal punto di vista del fine del- state sfruttate, abusate e che sono in cerca l’esistenza umana e condurla a cogliere il senso di giustizia e equità. interiore più profondo della vita e dell’esistenza. Camminare con i poveri o essere vicini ai poveri Credo che Dio non dovrebbe essere, o meglio an- deve essere visto da tutte queste prospettive, più cora, non possa essere imprigionato in una sola che perseguire rigorosamente azioni pie di pre- religione o in un solo tipo di spiritualità. ghiera e digiuno per sperimentare la povertà dei poveri. Camminare insieme ai poveri, agli esclusi dal mondo, a quanti sono feriti nella loro Accompagnare i giovani nella creazione di dignità, in una missione di riconciliazione un futuro di speranza. e di giustizia. Accompagnare i giovani significa che dobbiamo La povertà è più che altro un fenomeno creato ascoltarli. Oggi i giovani sono più consapevoli dai politici, o peggio ancora, è un prodotto com- di quanto lo fossero molti di noi da adolescenti. merciale dei politici. Arrivano al potere con una Non solo sanno le cose, ma hanno anche senti- serie di promesse per eliminare la povertà. Ma menti ed emozioni di cui bisogna occuparsi. Ac- appena salgono al potere, le promesse vengono compagnarli vuol dire ascoltarli con un cuore dimenticate. I poveri diventano più poveri e i ric- attento e sincero. Questo è esattamente quello chi più ricchi. Il rapporto Oxfam di quest’anno che dice il P. Generale nella sua lettera sulle dice che le 26 persone più ricche della terra nel Preferenze Apostoliche Universali: «Sono i gio- 2018 avevano lo stesso reddito netto della metà vani che, dal loro punto di vista, possono aiu- più povera della popolazione mondiale, circa 3,8 tarci a comprendere meglio il cambiamento miliardi di persone. Questo è immorale ed è epocale che stiamo vivendo e la sua novità piena inaccettabile. Nel contesto di una struttura ini- di speranza». qua creata da pochi, “essere vicini ai poveri” ne- Oggi i giovani attraversano momenti difficili: cessita di maggiore chiarezza e comprensione. mancanza di lavoro, problemi di povertà, migra- Sicuramente non si limita all’essere o diventare zione, guerra, violenza e rifiuto anche all’interno “poveri” materialmente e vivere come loro nei della famiglia e della società. Vogliono vivere e
vogliono trovare un senso alla loro vita. Vogliono Negli ultimi mesi, Greta Thunberg, la sedicenne 7 Riflessione sperimentare la pace, la gioia e realizzarsi nella attivista svedese per i cambiamenti climatici, ci vita. Perciò i formatori di oggi non possono pen- ha sfidato e ha ispirato i ragazzi delle scuole in sare di mettere il “vino nuovo nella botte vec- più di 70 Paesi e più di 700 località a parteci- chia” dei metodi formativi di un tempo. Bisogna pare allo sciopero scolastico per chiedere il pensare in modo diverso e rendere la formazione cambiamento dei cuori. Lei grida: «Probabil- più pertinente e sensata rispetto al contesto at- mente non abbiamo più un futuro. Quel futuro è tuale. Anche questo «esige da noi l’autenticità stato venduto in modo che un ristretto numero della vita, la profondità spirituale e l’apertura di persone possa guadagnare somme di denaro alla condivisione della propria missione». inimmaginabili». Ha fatto quello che pensava di dover fare. Per quasi un anno, nessuno si è pre- Prendersi cura della Casa Comune occupato di lei mentre stava seduta sul ciglio della strada con un poster scritto a mano. Mentre Credo che il cambiamento climatico e i danni la gente la derideva per la sua lotta solitaria di- ecologici non siano frutto di immaginazione, cendole che doveva andare a scuola, lei conti- come potrebbero dire alcuni politici. È una realtà nuava a fare quello che sentiva di dover fare. che danneggia in modo diretto la vita dei poveri, Dice: «Non mi interessa se quello che sto fa- soprattutto nel Sud del mondo. Non è semplice- cendo - quello che stiamo facendo - ha speranza. mente una questione di dati statistici dire che Dobbiamo farlo comunque. Anche se non c’è più paesi come il Bangladesh o 8-10 isole del- speranza e tutto è perduto, dobbiamo fare quello l’Oceano Pacifico o della Micronesia scompaiono che possiamo». Presumo che questa sia la sfida ogni anno a causa dell’innalzamento dei mari. Si- per noi: la vera conversione non significa sem- gnifica, piuttosto, che milioni di bambini, di gio- plicemente un cambiamento ideologico o intel- vani, la flora e la fauna e i poveri muoiono a causa lettuale, ma piuttosto cambiare le nostre dei cambiamenti climatici e dei danni ambientali abitudini, i nostri stili di vita, le nostre sensa- che ognuno di noi provoca. Tutti noi siamo parte zioni e le nostre azioni. Questo costa. di questo disastro. Questo è il motivo per cui ab- biamo bisogno di una conversione ecologica. P. Xavier Jeyaraj SJ P. Arturo Sosa SJ insieme a Papa Francesco in occasione del 60° anniversario di vita religiosa di quest’ultimo.
VOCAzIONE Italia 8 AL dIALOGO Suor Deema, siriana, monaca della comunità monastica di Mar Musa, rifondata da P. Paolo Dall’Oglio SJ, riflette sulla prima delle Preferenze Apostoliche Universali: «Indicare il cammino verso Dio mediante gli Esercizi Spirituali e il discernimento» L a letteratura sapienziale e profetica ci una mistica di servizio attraverso la quale farà insegna che Dio ha fatto ogni cosa con quello che il Signore gli dirà, e nel posto dove sapienza e carità. Il libro della Genesi vivrà farà quello che dovrà fare (T. Beck). I cri- ci proclama la creazione dell’uomo. stiani, ci insegna il Concilio Vaticano II, sono Grazie alla sua creazione a immagine di Dio, chiamati a edificare il mondo e a interessarsi dei egli gode di una dignità speciale che lo rende loro simili (Gaudium et Spes 34). Qualsiasi atti- diverso da tutte le altre creature e lo mette al- vità umana, per poter essere fruttuosa, deve es- l’apice di tutta la creazione. Il Signore, infatti, sere finalizzata all’uomo. Un’attività che si ha fatto l’uomo poco meno di un dio e gli ha dato interessa di ottenere la giustizia deve corrispon- il potere sulle opere delle sue mani (Salmo 8, 6- dere al bene di tutta l’umanità, secondo il piano 7). Lo stesso libro ci racconta un avvenimento e la volontà divina, e deve permettere all’uomo tra Dio e l’uomo e cioè l’essere di quest’ultimo di attuare e adempiere la sua vocazione integrale di fronte a Dio perché sia in relazione con Lui. (GS 35). L’aiuto adeguato ad Adamo, continua a raccon- tarci il libro della Genesi, proviene dalla donna Con ciò possiamo dire che l’andare verso l’altro, la cui creazione ci dà una ulteriore conferma il desiderio di conoscerlo e dialogare con lui è dell’importanza della relazione come un ele- un elemento costitutivo dell’essere umano. Ogni mento costitutivo dell’essere umano. Egli è in- passo verso l’altro potrebbe essere un passo verso fatti un essere intrinsecamente relazionale. il compimento della vocazione dell’uomo, una vocazione che trova, appunto, la sua risposta at- Dopo il racconto della creazione, il racconto traverso i rapporti con gli altri, la reciprocità dei della Genesi si estende per parlarci della mis- servizi e il dialogo con i fratelli (GS 25). L’uomo, sione dell’uomo. A lui è richiesto di custodire il nella sua capacità di dialogare con Dio, può vi- giardino di Dio. Egli riceve la missione di offrire vere con verità solo se riesce a riconoscere la sua tutto il mondo a Dio e trasformarlo in vita in Dio dipendenza dall’amore con cui Dio lo ha creato e con Dio. L’uomo e la sua vocazione sono al (GS 19 e 21). Tale amore è un amore personale cuore degli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di che è pensato per essere particolare. È un amore Loyola. All’inizio degli esercizi spirituali, egli ci che più si incarna nella realtà, più è vero. Padre comunica il Principio e il Fondamento che mo- Paolo Dall’Oglio descrive così l’amore di Dio nei stra il fine per il quale siamo stati creati. L’uomo, confronti di Maria di Nazareth amata da Dio in infatti, è creato per lodare, riverire e servire Dio modo personale. Tale amore intenso Dio lo ha per nostro Signore. Per conseguire tale fine, egli è ogni uomo. San Paolo ci invita ad avere gli stessi aiutato dal mondo creato. Grazie a questo servi- sentimenti di Cristo. Attraverso gli esercizi spi- zio che l’uomo può rendere a Dio, egli è anche rituali Sant’Ignazio ci invita a permettere a Gesù chiamato a praticare ciò che possiamo chiamare di entrare nella nostra vita in modo tale che la
9 Italia Affreschi del Giudizio Universale nella chiesa di Deir Mar Musa al-Habashi (o Monastero di San Mosè l’Etiope) in Siria. sua potente e unica presenza potrà liberarmi e Noi monaci e monache di Mar Musa, consci di condurmi in un autentico cammino di servizi. essere deboli, peccatori perdonati, proviamo a portare il mondo, e in particolare il mondo mu- Attraverso una vita di preghiera, di lavoro ma- sulmano, nelle nostre preghiere e proviamo ad nuale e di ospitalità la Comunità di Mar Musa aprirci allo Spirito chiedendo al Signore di sug- vuole consacrarsi per incarnare l’amore di Dio gerirci e darci consigli per poter amare sempre verso tutti e in modo particolare, specifico e per- di più. Spinti da tale desiderio e da tale amore sonale verso l’Islam e i musulmani. La nostra andiamo verso i musulmani e con loro vogliamo esperienza lungo gli anni ci fa sentire che l’altro andare verso il Regno di Dio. La storia ci ha mo- diverso da me mi appartiene e che ho responsa- strato come un cammino del genere non è stato bilità nei suoi confronti. L’ospitalità e l’apertura un cammino sempre facile ma siamo chiamati a ad accogliere l’altro ci offre, giorno dopo giorno, diffondere la cultura della tolleranza, della con- la possibilità di approfondire in modo del tutto vivenza e della pace e ciò è possibile se riu- esistenziale la relazione con l’Islam. Tale acco- sciamo ad adottare la via del dialogo. glienza trova la sua massima espressione quando si trasforma in preghiera e intercessione. Suor Deema Fayyad
A SERVIzIO India 10 dEI POVERI Francesca Flosi, coordinatrice dei progetti Magis in India, racconta la sua esperienza accanto ai gesuiti indiani, alla luce della seconda delle Preferenze Apostoliche Uni- versali: «Camminare insieme ai poveri, agli esclusi dal mondo, feriti nella propria dignità, in una missione di riconciliazione e di giustizia» L’ India vista da lontano è un tripudio di individua in coloro che sono stati privati delle colori e forme d’altri tempi che rapi- possibilità di realizzare la propria dimensione scono lo sguardo in uno sbalordimento umana, coloro che essendo privi delle risorse continuo: l’odore intenso delle spezie, necessarie per condurre una vita dignitosa, non il fascino dei templi, la memoria di una spiri- ricevono alcun riconoscimento personale, so- tualità vivace e profonda creano le premesse per ciale né materiale, ma rimangono ai margini del uno stupore continuo. Tutto intorno affascina e corpo sociale. sorprende ma, guardando da vicino, osservando La povertà è una forma specifica di disugua- attentamente, ci si accorge che da questi luoghi glianza, che incide e condiziona l’orizzonte di emerge con gentilezza anche il dolore. vita, il valore e la dignità personale. Nella po- Povertà, miseria ed emarginazione camminano vertà estrema viene uccisa anche la capacità di su strade di città e campagna, seguono percorsi aspirare a poter cambiare la propria condizione, propri che talvolta rimangono inascoltati, altre secondo la visione dell’antropologo Arjun Ap- volte non incontrano sollievo, solo la preghiera padurai. rimane spesso l’unico conforto. La preferenza per i poveri, per coloro che sono Sono gli esclusi di cui Sant’Ignazio di Loyola e discriminati, marginalizzati e oppressi, per chi i suoi compagni si sono fatti carico, quel “popo- si trova in condizione di insufficienza, guida lino misero” che viene flagellato dal sistema so- l’operato dei gesuiti che Ad maiorem Dei glo- ciale rimanendone schiacciato, quel “popolino” riam (Per una gloria di Dio sempre più grande) che subisce il peso delle ingiustizie, della cor- si protendono in un ascolto riflessivo, che allevia ruzione, della discriminazione e delle violenze. e cura le sofferenze, infonde il coraggio del con- Sono gli esclusi e gli emarginati, i più poveri del fronto, ma anche la speranza di una trasforma- nostro tempo, vivono alle frontiere materiali e zione sociale, che fornisce gli strumenti per intellettuali, nelle periferie e nei tuguri, sono i pescare, gettando le reti di una possibile giu- poveri a cui i gesuiti indiani tendono la mano. stizia sociale ed economica. Un percorso arduo e delicato in un paese con Da quando cammino a fianco dei gesuiti indiani, forti tendenze verso un estremismo/nazionalismo mi sono nutrita dei loro enormi sforzi per portare induista, dove i cristiani rappresentano poco più la giustizia a tutti e specialmente ai poveri, agli del 2% della popolazione e i religiosi sono so- Adivasi (tribali), popolazioni delle foreste, ai spettati di indurre conversioni. Dalits, gli oppressi, intoccabili che non rien- La dedizione verso la giustizia e la fede guida trano neppure nel sistema castale, alle donne l’Apostolato dei gesuiti indiani, l’attenzione agli sovente dominate dalla volontà maschile, alle esclusi si riflette nelle loro azioni quotidiane, minoranze religiose ghettizzate e maltrattate, ai l’impegno verso quei poveri che Amartya Sen rifugiati che scappano da conflitti interni, ai mi-
granti in cerca di una vita dignitosa, ai biso- tendenze differenti, per spingerli a diventare 11 India gnosi, trascurati e scherniti. soggetti attivi del cambiamento di fronte ai so- Come Gesù, anche i gesuiti tendono la mano agli prusi e alle violazioni dei diritti umani fonda- esclusi, agli abusati, ai vulnerabili per condurli mentali. I gesuiti indiani lottano contro le piaghe nel Regno dei Cieli, in quanto figli prediletti di della società indiana, creano programmi a soste- Dio. gno dei lavoratori (donne e uomini) sfruttati, I gesuiti cercano un’alternativa inclusiva che af- maltrattati e schiavizzati e per quei disperati che fonda le sue radici nell’educazione degli emar- cercano consolazione nell’alcol e nella droga. ginati, pilastro per un riscatto sociale di chi Intervengono uniti, come il pugno della mano, ancora non ha trovato il coraggio di emergere. nelle situazioni di emergenza, così come è suc- Educare un bambino significa educare una na- cesso per l’alluvione in Kerala nell’agosto del zione e una società “educata” è la base per una 2018. Promuovono il dialogo tra le genti, tra i società giusta ed evoluta. I gesuiti creano e ge- popoli e tra le religioni, riflettono insieme e in- stiscono scuole e università garantendo e pro- sieme si confrontano sui meccanismi per supe- muovendo l’accesso agli esclusi, agevolano rare le ingiustizie, lasciando dei canali aperti percorsi differenziati di formazione per chi è ri- per quanti condividono e decidono di unirsi alla masto fuori dal sistema educativo, creando così missione di pace, giustizia e uguaglianza che i condizioni di emancipazione. I gesuiti cammi- gesuiti portano avanti. nano a fianco dei più piccoli, dei più indifesi, di «L’essenza della Chiesa è oggi nella missione al coloro che da soli non potrebbero farcela. servizio del mondo, nella missione di salvare il I gesuiti creano degli spazi di convivenza mondo nella sua totalità, di salvare la sua storia umana, piattaforme per aggregare persone con qui e ora. La Chiesa vive nell’agire in solidarietà Comunità di donne Adivasi nello stato di Lohardaga durante la formazione.
India 12 con speranza e gioia, con le preoccupazioni e il dolore di uomini e donne. Come Gesù, la Chiesa è stata inviata a dare la buona novella ai poveri, LOK MANCH alleviare i cuori mortificati, salvare ciò che si è perso (Lumen Gentium, VII). Il mondo che la una piattaforma nazionale di 100 Chiesa deve servire è il mondo dei poveri». Così P. Sannybhai SJ mi racconta dell’impegno al ser- È associazioni (50 delle quali guidate dai gesuiti e 50 associazioni laicali già co- vizio degli invisibili. nosciute per l’impegno sul territorio) che I gesuiti hanno incorporato nel loro apostolato la prospettiva dei poveri e degli emarginati, li in India lavora in maniera coordinata e sostengono e li accompagnano nelle battaglie strutturata nello sviluppo rurale con quotidiane, vivono accanto a loro, diventano i particolare riferimento alle problemati- compagni dei poveri, poiché i poveri e gli che di esclusione politica-sociale ed eco- esclusi sono i soggetti del cambiamento, il ser- nomica dei dalit e adivasi. vizio verso gli ultimi è la loro missione». P. Sannybhai conclude «Nell’India contempora- nea le sfide sono proprie del tempo in cui vi- viamo, noi siamo chiamati a liberare il popolo come ha fatto Mosè, siamo chiamati a condivi- dere la Buona Novella, come ha fatto Gesù con per CoNTriBuire il suo popolo, siamo chiamati a vivere la nostra al proGeTTo vocazione con l’intensità e l’eloquenza dei molti Santi. È una grande sfida ma insieme ce la pos- Causale: “india. lok manch, siamo fare». la rete per gli ultimi” Francesca Flosi P. Sannybhai SJ (al centro), Coordinatore nazionale Lok Manch India e referente JESA-Jesuit Social Action, durante un recente incontro a Roma.
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CON I GIOVANI, Burkina Faso 14 PER I GIOVANI P. Thomas d’Aquin Mbatna SJ, responsabile del Cercle di Ouagadougou in Burkina Faso, ci racconta come lì sia stata accolta con gioia particolare la terza Preferenza Apostolica: «Accompagnare i giovani nella creazione di un futuro di speranza» L a Compagnia di Gesù ha appena defi- nel campo del sostegno ai giovani e, con un so- nito le sue quattro Preferenze Apostoli- stegno multiforme, di migliorarli. che Universali. Una di queste è accompagnare i giovani, che è in sinto- Il Cercle nia con una delle preoccupazioni dei gesuiti in Africa occidentale. L’Africa è un continente con Il Cercle è un centro di ricerca e studio per una maggioranza di giovani. Sia in Africa occi- alunni delle scuole medie e superiori e studenti dentale sia in Africa centrale, le persone sotto i universitari. I servizi che il Cercle offre ai gio- 25 anni rappresentano già il 64% della popola- vani qui a Ouagadougou sono numerosi. Mette zione, una fascia d’età con un tasso medio di di- a disposizione di studenti e lavoratori una bi- soccupazione del 60%. blioteca per la ricerca e un campo sportivo. Organizzando uno speciale Sinodo sui giovani, Offre spazi che consentono una buona concen- la fede e il discernimento vocazionale, la Chiesa trazione per lo studio. Organizza corsi regolari ha già attirato l’attenzione sull’importanza dei per gli studenti del terzo e ultimo anno della giovani nel sistema di evangelizzazione e nel fu- scuola superiore per prepararli agli esami finali. turo del nostro mondo. Allo stesso modo, la Dal loro insediamento sul territorio della par- Compagnia di Gesù segue le orme della Chiesa rocchia di Gounghin circa 35 anni fa, i gesuiti universale per meglio rispondere ai bisogni hanno sentito il bisogno di offrire uno spazio di della Chiesa e del mondo. L’orientamento fon- lavoro ai giovani del distretto per sostenerli nel damentale della vita, infatti, si decide nella fa- loro percorso scolastico. Va detto che all’epoca scia di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Ma oggi le condizioni in cui lavoravano gli studenti erano le sfide per i giovani sono enormi: ancora rudimentali. Molti bambini, non avendo «L’incertezza dei rapporti nell’era digitale, le nemmeno l’elettricità a casa, per studiare e fare difficoltà nel trovare lavoro, l’aumento della vio- i compiti si riunivano intorno all’illuminazione lenza politica, la discriminazione, il degrado pubblica o ai lampioni delle strade principali. I ambientale. Tutto questo rende difficile per loro missionari gesuiti volevano fornire un contesto trovare un modo per stabilire relazioni personali più appropriato e sicuro per lo studio. È così che e familiari che li sostengano, basate su solide questo spazio è stato messo a disposizione dei bsi spirituali ed economiche». giovani. È quindi con grande gioia e speranza che acco- C’è un detto che circola negli ambienti religiosi: gliamo questa Preferenza Apostolica qui al Cer- «quando ricevi un gesuita in casa tua e ti manca cle di Ouagadougou. Questa visione della una stanza, mettilo in biblioteca e lì sarà a suo Società Universale di cui siamo orgogliosi di far agio». Questo significa che la biblioteca ha sem- parte ci permetterà di potenziare i nostri risultati pre avuto un posto privilegiato nell’apostolato
gesuita. Tanto più quando si tratta di formazione oggetto del desiderio dei giovani del quartiere. 15 Burkina Faso o di accompagnamento dei giovani. Alcuni anni Per quanto riguarda le lezioni impartite agli stu- dopo la sua apertura, la biblioteca del Cercle denti, sono ammessi ai corsi, come prima con- continua a fornire buoni servizi ai giovani di dizione, quelli che hanno già sperimentato uno Ouagadougou. Tuttavia, ha bisogno di essere o più insuccessi negli esami, al fine di offrire modernizzata e implementata. loro assistenza e sostegno per superarli. La necessità di uno spazio di lavoro come quello Come seconda condizione, gli studenti del Cer- che abbiamo oggi al Cercle è più che mai indi- cle devono provenire da famiglie povere. Il di- spensabile. Oltre ad essere un luogo di studio, rettore seleziona per primi gli orfani, poi quelli è anche un luogo di incontro e di condivisione. con genitori malati e le ragazze-madri. È solo Ci si incontra nel calore umano per rompere le dopo queste tre categorie di ragazzi che i posti divisioni che l’era digitale tende a creare tra i rimanenti possono essere offerti ad altri studenti figli di Dio. Ci si incontra anche per abbattere che hanno già vissuto il fallimento scolastico. le barriere religiose in un paese in cui le popo- L’obiettivo a questo livello è puramente sociale. lazioni cristiana e musulmana vivono a stretto Con l’aiuto di partner come la Fondazione Magis contatto. Condividiamo conoscenze ed espe- in Italia e altre organizzazioni gesuite in tutto il rienze di vita. mondo, il Cercle si impegna a rispondere alle Siamo convinti dell’importanza dello sport in esigenze dei giovani in modo più ampio possi- luoghi in cui i giovani si incontrano. Il nostro bile. Il programma Cercle comprende confe- campo sportivo, infatti, è molto utile in questo renze didattiche e moduli formativi che senso. Anche se le ridotte dimensioni della forniscono ai giovani strumenti complementari struttura, inserita nella parrocchia di Saint alla ricerca e alla creazione di posti di lavoro. Pierre de Gounghin, fanno sì che l’area spor- Nello specifico, attività in lingue straniere, abi- tiva sia poco utilizzata. Tuttavia, questo pic- lità informatiche di base e nozioni di manage- colo complesso sportivo rimane il principale ment. Ouagadougou, giovani del Cercle che studiano e svolgono esercizi negli spazi esterni del Centro.
Burkina Faso 16 Il posto dei giovani nella storia della Com- pagnia e della Provincia LA TESTIMONIANzA dI dENIS RAMdE, Già nella bolla di Papa Paolo III che fondò la COLLABORATORE Compagnia di Gesù il 27 settembre 1540, pos- siamo vedere che il nascente Istituto fa la scelta dEL CERCLE fondamentale della “formazione cristiana dei bambini e degli ignoranti”. La Compagnia ha avuto ben presto bisogno di strutture per fornire avoro al Cercle dal 2017 come inse- una formazione adeguata ai giovani che bussa- L gnante e supervisore. Sono soddi- sfatto della mia collaborazione alle vano alla porta e per tutti gli altri giovani che volevano ricevere una formazione e un orienta- mento di qualità. L’interesse della Compagnia attività e ai servizi che il Cercle offre ai per i giovani si ritrova in qualche modo nel suo giovani e a tutti coloro che lo frequen- DNA. La gioventù rappresenta la speranza e il tano. Il Cercle è ben organizzato e rea- futuro di un popolo, è il fondamento su cui pog- lizza i propri obiettivi in modo rigoroso. gia la fede. Pertanto, la formazione dei giovani L’apertura che dimostra fa sì che sia a può contribuire alla pace e a disciplinare il tipo servizio di tutti senza distinzione di etnia di convivenza possibile tra persone diverse. o di appartenenza religiosa. Ecco per quale motivo, fin dai primi anni di per- Ognuno qui ha un proprio compito. Du- rante i corsi dell’anno scolastico, c’è un corpo docente ben preparato e dinamico che si dedica ad aiutare i giovani alunni TESTIMONIANzA dI a prepararsi agli esami di fine anno. La STEPHANIE KOURAOGO, collaborazione di tutti gli insegnanti, di STUdENTESSA cui faccio parte, aiuta il Cercle a perse- guire gli obiettivi e a dare ai giovani l’as- ono una studentessa del dipartimento sistenza necessaria nella vita scolastica e sociale. In questa dinamica, il rapporto S di inglese dell'Università di Uga I. Frequento il Cercle da 6 anni. La mis- tra insegnanti e studenti è simile a quello sione che mi sono data è quella di pren- del Buon Pastore che non vuole che nes- dermi cura del nostro piccolo angolo di suna delle sue pecore vada perduta. Con preghiera al Cercle. Lo faccio da tre anni questo senso di vicinanza e attenzione ai ormai. Mi dà gioia. Penso che la pre- più deboli e ai poveri, il Cercle sa come ghiera occupi un posto importante in soddisfare le aspettative di chi lo fre- tutte le attività che svolgiamo qui al Cer- quenta. Ma niente può progredire senza cle. Per esempio, è con grande devozione verifica. Consapevole di ciò, l’ammini- che viviamo le stazioni della Via Crucis strazione del Cercle organizza incontri durante la quaresima qui al Cercle. settimanali durante i quali si fa una va- Tutti noi, musulmani e cristiani, cre- lutazione delle attività della settimana diamo che è con l'aiuto di Dio che avremo precedente e si analizzano le sfide della successo nella vita. Ci incoraggiamo re- settimana in corso. Il che consente una ciprocamente a vivere la nostra vita di valutazione costante dei progressi del giovani nella fede, nel rispetto di Dio, nel Cercle nell’intento di raggiungere gli rispetto delle altre religioni e in una vita obiettivi in modo efficace. Per conclu- morale degna dei figli di Dio. Questa è la dere, il Cercle è una comunità, è una fa- chiamata che ogni volta riceviamo dai miglia. Tutti coloro che lo frequentano ne nostri padri gesuiti e ne sentiamo gli ef- traggono beneficio e sono grati. fetti nella vita di molti giovani.
manenza in Africa occidentale, i gesuiti hanno 17 Burkina Faso TESTIMONIANzA dI investito nella pastorale giovanile. Qui a Ouagadougou, il Cercle è stato creato 34 PAULINE OUEdRAGO, anni fa per fornire ai giovani un contesto di la- STUdENTESSA voro intellettuale e di crescita che possa accom- pagnarli negli studi. Da allora, le attività del tudio inglese all'Università di Ouaga- S dougou. Frequento il Cercle da circa 3 anni. Trovo qui un contesto favorevole Cercle si sono gradualmente adattate alla realtà socio-politica del paese e alle molteplici esi- genze dei giovani del Burkina Faso. per una vera ricerca di conoscenza. Mi Oggi, è con gioia che accogliamo con favore la trovo bene e conosco anche belle persone. Preferenza apostolica sulla gioventù. Tutti noi Qui al Cercle, infatti, c’è un corpo do- gesuiti impegnati nell’accompagnamento dei cente che s’impegna seriamente nello giovani qui al Cercle e dei Burkinabes che svolgimento del proprio lavoro. Tuttavia, hanno beneficiato del Cercle e che continuano a usufruire dei suoi servizi. ci sono ancora alcuni aspetti che devono essere migliorati per ottenere prestazioni P. Thomas d’Aquin Mbatna SJ ottimali. La biblioteca, ad esempio, deve essere arricchita. Penso non solo alla di- per CoNTriBuire versità dei documenti, ma anche alla ri- al proGeTTo producibilità di quelli più richiesti. Sogno anche il giorno in cui la connessione rag- Causale: “Burkina Faso. giungerà un’alta velocità che ci permet- Cercle, un centro culturale terà di velocizzare la ricerca. per i giovani” Ouagadougou, giovani del Cercle durante un momento di formazione in aula.
FAR FIORIRE Brasile 18 L’UMANITÀ Aurilene Silva, brasilana, nativa-indigena, assistente sociale, racconta l’esperienza del Centro Alternativo di Cultura (CAC) di Belém alla luce della quarta Preferenza Apostolica Universale: «Collaborare nella cura della Casa Comune» V orrei iniziare questo mio intervento disumano il sistema e lo stile di vita delle popo- raccontando chi sono, chi rappre- lazioni presenti, che subiscono in più l’espul- sento e a nome di chi parlo. Sono Au- sione dalle proprie terre. rilene Silva, donna, nativa-indigena, Parlo dalle Comunità Ecclesiali di Base, le povera, migrante, lavoratrice e assistente sociale CEB, dalle congregazioni religiose e dalle e qui rappresento tutte le donne, sia quelle che chiese sorelle che sostengono e alimentano il hanno un ruolo sia quelle che non lo hanno nella mistero, la parola e la speranza di uomini, Chiesa, nelle istituzioni religiose o nelle orga- donne, famiglie, giovani e bambini, che hanno nizzazioni sociali e anche in Amazzonia, e cio- subito un processo di smobilitazione e di perdita nonostante stanno in questi ambienti, facendosi dell’identità culturale causato da un clericali- valere, lottando, resistendo con forza e tene- smo che allontana e svilisce i leader, la pastorale rezza, costruendo reti e tessendo relazioni di e i movimenti. cura, uguaglianza, equità ed emancipazione. Parlo dai centri comunitari, dai luoghi di forma- I luoghi da cui parlo, come donna lavoratrice, zione dei nuovi leader e dai gruppi di donne or- impegnata nella giustizia socio-ambientale, sono ganizzate in reti di economia solidale, importanti molteplici e diversificati, così come lo è l’Amaz- spazi di organizzazione, partecipazione e mobi- zonia, il posto da cui provengo; per questo parlo litazione popolare per l’esercizio della cittadi- attraverso la bocca, il corpo e i movimenti gio- nanza e la garanzia dei diritti. cosi, creativi e innovativi dei nostri figli. È in questo panorama di potenzialità e sfide, di Parlo a partire dalle nostre attività nell’Amazzo- saperi, sapori e dissapori che si trova il Centro nia urbana e periferica e dalla sua cultura di re- Alternativo di Cultura (CAC), opera sociale e sistenza, perseveranza, creatività, di festa e missionaria dei gesuiti dell’Amazzonia, che nei spiritualità, così necessarie per contrastare il co- suoi 27 anni di vita si è affermato come ente di prifuoco, le minacce e il costante sterminio dei formazione della cittadinanza, dei bambini e nostri giovani, il silenzio dei nostri politici e la degli adolescenti, i cui principi metodologici di paura delle auto nere e argentate portatrici di base affondano nella spiritualità e nella peda- morte e terrore, spesso strumentalizzate dallo gogia ignaziana, nel pensiero di Paulo Freire e Stato. nell’insegnamento dell’amore e del rispetto. Parlo dall’Amazzonia del popolo riberinho e dal In questo senso, la nostra missione consiste nel suo incanto, espressi da tempo immemore, dalle promuovere processi educativi umanizzanti, di sue acque e nella fertilità di una civiltà che trasformazione e di impegno per la difesa dei di- nasce, vive e trae sostentamento dalla vegeta- ritti umani, della giustizia sociale e ambientale zione e che è profondamente violata dai grandi e per la valorizzazione dei nostri bambini e ado- progetti minerari e dai loro continui sversamenti lescenti come soggetti di diritti. di scorie che inquinano le acque, uccidono i Il CAC è un luogo privilegiato di discussione, è pesci e contaminano il suolo e alterano in modo il luogo del popolo, è il luogo delle basi, nell’at-
tuale scenario brasiliano di smantellamento si- Oltre a queste attività, il CAC organizza tavole 19 Brasile stematico dello stato democratico di diritto. Il rotonde con le famiglie, con l’obiettivo di soste- CAC agisce in partenariato con altre 10 comu- nere le comunità nella lotta per i diritti della po- nità, tra cui 3 centri comunitari (Cafezal, Ci- polazione e offre corsi di formazione per gli priano e Curuçambá), movimenti sociali educatori locali. (Movimento das Mulheres do Campo da Cidade), Tutte queste attività hanno come filo conduttore Comunità ecclesiali di base (Jesus Libertador, la convinzione che la gioia e la bellezza devono Cristo Libertador e Santo Inácio de Loyola), far parte del processo educativo partecipativo Congregazioni religiose (Irmãs Franciscana do emancipatorio e l’ostinata speranza che sia pos- sagrado Coração). In questi spazi ci occupiamo sibile trasformare il mondo attraverso la trasfor- di 300 bambini. mazione delle persone. Le attività educative del Centro Alternativo di Prendendo spunto dalla Laudato Si’ e tenendo Cultura consistono in incontri settimanali con conto delle Preferenze Apostoliche dei gesuiti bambini e adolescenti, tenuti da educatori delle per l’Amazzonia e la promozione della giustizia comunità locali, che affrontano temi stretta- socio-ambientale, il CAC ha ampliato il suo mente legati alla realtà delle comunità, come la campo d’azione tematico, includendo la que- violenza, i diritti dei bambini e degli adolescenti stione socio-ambientale nei processi formativi. e la cultura popolare, oltre alle attività di soste- Nel 2016 abbiamo sviluppato il Projeto Educa- gno in portoghese, matematica, musica, danza, ção para o Cuidado (Progetto di Educazione alla ecc. Il CAC si avvale anche dell’équipe di Arte- cura della Casa Comune), culminato nella for- Educazione, che promuove la cultura locale at- mazione dell’équipe socio-ambientale del CAC, traverso danze, ascolto musicale, canto e che successivamente ha elaborato uno studio disegno, e dell’équipe socio-ambientale, che della realtà socio-ambientale di tutte le comu- promuove attività (in)formative nelle comunità, nità partner del CAC. Poi è arrivato il VivaCi- per accrescere la consapevolezza dei problemi dade CAC, un seminario che ha lo scopo di socio-ambientali che interessano direttamente sensibilizzare le popolazioni che vivono in le popolazioni dell’Amazzonia. Amazzonia, in mezzo a una magnifica diversità Bambini che giocano nel Centro Alternativo di Cultura.
Brasile 20 Un momento di formazione ludica per i bambini alla periferia di Belém. di culture e modi di vita, invitandole ad aprirsi Dal 2018 il CAC svolge le sue attività in partner- per riscoprire e difendere la propria identità e ship con la Fondazione Magis, nel cui ambito nel la propria cultura con lo slogan: “tutti siamo in- novembre 2018 abbiamo tenuto il 1° Incontro dei terconnessi come se fossimo una cosa sola”. bambini sul tema: Giocare è urgente. Per il di- In uno scenario di profonde violazioni dei diritti ritto all’infanzia, al gioco e alla FeliCittà, il cui e di degrado ambientale, la gente della città e obiettivo era stimolare la CorpOralità (linguaggio della foresta, dei fiumi, della campagna e dei del corpo come gioco) ludica, giocosa, poetica e centri urbani condivide lo stesso destino. affettiva dei nostri bambini. Nel 2019 stiamo rea- Vogliamo quindi unire le forze, condividere sa- lizzando il progetto Far Fiorire l’Umanità e la peri, tessere reti di collaborazione e impegno per Cultura Alternative in Amazzonia con lo scopo un’Amazzonia sostenibile, democratica e glo- di contribuire alla formazione integrale di bam- bale, basata sul rispetto della sua ricca biodi- bini e adolescenti vulnerabili in Amazzonia, versità sociale, dei diritti umani universali e puntando allo sviluppo delle loro potenzialità af- della giustizia socio-ambientale. Come gesto fettive, spirituali, etiche, estetiche, cognitive, co- concreto, abbiamo assunto l’impegno di realiz- municative, corporali e sociopolitiche. zare una scuola di formazione alla leadership, Il CAC è una proposta educativa popolare che la Scuola Popolare di Educazione Socio-Am- si contrappone al pensiero egemone. bientale. La Scuola è un processo collaborativo e collettivo di educazione transdisciplinare, in- Aurilene Silva centrato sul rafforzamento dei leader della co- munità, affinché possano contribuire alla per CoNTriBuire costruzione di una società sostenibile, più forte al proGeTTo nell’esercizio della giustizia sociale e ambien- tale e nella garanzia dei diritti umani in Amaz- Causale: “Brasile. zonia, nella regione metropolitana di Far fiorire l’umanità Belém/Pará. in amazzonia”
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