Fabrizio Castori ed lo staff di

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Fabrizio Castori ed lo staff
tecnico   ambasciatori    di
Vietri
Fabrizio Castori ed il suo staff tecnico, protagonisti della
promozione in serie A della Salernitana, saranno ambasciatori
di Vietri sul Mare nel mondo. A deciderlo è stato
all’unanimità il direttivo della Pro Loco di Vietri sul Mare
che ieri mattina hanno conferito loro la carica di soci
onorari.Una sorta di ringraziamento fortemente voluto dai soci
e reso possibile nella pratica dal presidente Cosmo Di Mauro
che ha consegnato la tessera della Pro Loco a Castori, al suo
secondo Riccardo Bocchini, al preparatore atletico Carlo
Pescosolido, al preparatore dei portieri Riccardo Foti ed al
match analyst Marco Castori. La consegna è avvenuta nello
splendido scenario delle terrazze dell’Hotel Bristol della
famiglia Mendozzi che ha ospitato l’evento. A fare gli onori
di casa il patron Giuseppe Mendozzi ed uno dei figli,
Vittorio, tra l’altro vicepresidente della Pro Loco. Ad
accompagnare il gruppo di invitati speciali l’instancabile
Matteo Striamo, punto di irrinunciabile riferimento sul
territorio del coach e dei suoi collaboratori. La carica di
soci onorari è stata la forma individuata per ringraziare
mister Castori ed i suoi collaboratori che hanno soggiornato a
Vietri, quasi tutti nella frazione Marina, per la loro
“perfettamente semplice” integrazione nel tessuto cittadino
locale. La loro permanenza è stata scandita dalle naturali
azioni di tutti i giorni, garantite dal rispetto della
riservatezza e del particolare ruolo ricoperto, ma non per
questo privo di cordialità e serena vita sociale. Un legame
divenuto ancora più forte per gli effetti della pandemia: la
comunità si è stretta ancora di più attorno a Castori ed al
suo staff, cercando di rendere meno difficoltoso il rispetto
delle restrizioni. Lo stesso Castori, colpito dal Coronavirus
proprio nel momento più delicato del finale di stagione, ha
trascorso a Marina i giorni di isolamento, soffrendo per le
sorti della sua squadra. Per contro, il tecnico di Tolentino e
gli altri, non hanno mancato di lodare continuamente con
parenti ed amici sparsi in tutta Italia la bellezza della
nostra città, facendosi in un certo senso ambasciatori di
Vietri. A questo si è aggiunto il lavoro professionale che ha
portato all’obiettivo storico della promozione della
Salernitana in serie A dopo ben 23 anni. Un traguardo
importante per risultato sportivo ma che diventa anche volano
di ulteriore sviluppo turistico per Vietri sul Mare. Ed è
proprio tutto questo che ha suggerito l’idea di conferire la
carica di soci onorari della Pro Loco, un modo per dire grazie
e rinsaldare il vincolo di amicizia. Non è stato l’unico
momento di ringraziamento. Dopo la Pro Loco è stata la volta
dei tifosi vietresi che in villa comunale, alla presenza del
sindaco Giovanni De Simone, hanno voluto ringraziare Castori
ed i suoi collaboratori con targhe e pregiate lavorazioni in
ceramica vietrese. Il primo cittadino, rimarcando la volontà
di attivare le procedure per conferire a Castori la
cittadinanza onoraria del Comune di Vietri sul Mare, ha
espresso parole di sincero ringraziamento all’allenatore
granata.

Turismo, polverizzate 350
mila posizioni, tra fissi e
stagionali
I dati diffusi dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo
fanno luce sulla devastazione che la pandemia da Covid-19 ha
comportato per il turismo italiano. Nel 2020, ovvero quello
che sarà ricordato probabilmente come l’annus horribilis per
il turismo, il numero degli occupati nel settore è calato
vertiginosamente: le giornate retribuite sono diminuite del
38%. Inoltre, 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila
a tempo indeterminato sono state letteralmente polverizzate.
Per il settore ricettivo, l’anno trascorso si è chiuso con una
perdita di 233 milioni di presenze, con una flessione media
del 53,4% rispetto all’anno precedente e con punte che, in
alcune località, hanno superato l’80%. Il costo occupazionale
di questa catastrofe è di un crollo del 37,3% dell’occupazione
dipendente negli alberghi italiani, con punte del 45,5% per
quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo determinato. A
questo dato va aggiunto quello relativo all’integrazione
salariale, che è stata nel 2020 pari a oltre mezzo miliardo di
ore per alberghi e ristoranti. “Questa emorragia di
professionalità rischia di compromettere le capacità di
ripresa del settore – ha dichiarato il Presidente di
Federalberghi, Bernabò Bocca – e di causare una crisi sociale
profonda. Occorre creare le condizioni per recuperare i
livelli occupazionali ante-Covid, intervenendo principalmente
sul costo del lavoro. Le misure adottate con il nuovo decreto
sostegni vanno in questa direzione – ha concluso Bocca – ma
occorreranno ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo del
pieno rilancio del settore”. Ulteriori riflessioni arrivano
dal Presidente di Federalberghi Salerno, Giuseppe Gagliano:
“Nonostante la lettura di questi dati metta i brividi, ci
porta a considerare quanto siamo fortunati a fare impresa nel
territorio salernitano dove, durante lo scorso anno,
l’emorragia di posti di lavoro nelle strutture ricettive si è
attestata su percentuali più contenute rispetto a quelle
nazionali. In confronto al 2019, gli addetti delle strutture
ricettive che non hanno lavorato sono stati 1.400, ovvero il
17% in meno. La scorsa stagione turistica, anomala nelle
modalità di fruizione della vacanza e di breve durata, ha
determinato una forte riduzione dei periodi di assunzione dei
lavoratori rispetto al passato. Siamo comunque ottimisti per
l’estate alle porte, una stagione 2021 che comincia con un
mese di anticipo rispetto allo scorso anno e, questione molto
importante, con una campagna vaccinale che, seppure tra mille
difficoltà, procede giorno dopo giorno”. Quello del turismo
resta, ad oggi, tra i settori più colpiti dalla pandemia: la
ripresa sarà lenta ma con la campagna vaccinale si spera di
poter riportare il settore ad un livello superiore rispetto
allo scorso anno, quando sono andati persi centinaia di posti
di lavoro.

Paganese,    salvezza    da
infarto: decide Diop al 97’
PAGANESE-BISCEGLIE 3-2 (andata 2-1 per i pugliesi,
azzurrostellati salvi per il miglior piazzamento in
classifica) Paganese (3-5-2): Baiocco; Cernuto, Schiavino,
Sirignano; Mattia (dal 68′ Scarpa), Antezza, Onescu (dal 75′
Guadagni), Zanini, Squillace; Diop, Mendicino (dal 66′
Raffini). A disposizione: Campani, Esposito, Sbampato,
Bramati, Gaeta, Bonavolontà, Carotenuto, Cigagna, Curci,
Volpicelli. All. Di Napoli. Bisceglie (4-4-2): Spurio; Tazza
(dal 55′ Altobello), Vona, Priola, Giron; Pedrini (dal 55′
Sartore), Maimone, Cittadino (dal 73′ Romizi), Mansour (dal
73′ Gilli); Rocco (dall’81’ Zagaria), Makota. A disposizione:
Russo, De Marino, Cecconi, Ibrahim, Musso, Vitale, Bassano.
All. Bucaro. Arbitro: Colombo di Como Assistenti: Vitali-
Salvalaglio IV Uomo: Maranesi. Marcatori: 47′ Mattia (P), 67′
Rocco (B), 84′ rig. e 97′ Diop (P), 91′ Zagaria (B). NOTE:
Ammoniti: Cittadino (B), Pedrini (B), Onescu (P), Antezza (P),
Squillace (P), Cigagna (P, dalla panchina), Vona (B), Scarpa
(P), Diop (P), Zagaria (B), Giron (B). Recuperi: 1′ pt, 5’+2′
st. PAGANI – Salvezza al cardiopalma per la Paganese, che
batte il Bisceglie all’ultimo secondo e resta in Serie C. Gli
azzurrostellati giocano probabilmente la loro gara stagionale,
ma solo al 97′ conquistano la salvezza in un match dalle mille
emozioni. La Paganese, dopo aver sfiorato più volte il gol nel
primo tempo, passa in vantaggio al 47′ con Mattia, ma viene
ripresa al 67′ da Rocco. Il rigore realizzato da Diop all’84’
sembra chiudere le ostilità, ma i pugliesi pareggiano ancora
al 91′ con Zagaria. Al 97′ Diop, su lancio di Baiocco, buca
Spurio e regala un altro anno fra i professionisti ai
liguorini. 3-5-2 per i padroni di casa: tornano Sirignano e
Zanini, panchina per Sbampato e Bramati. 4-4-2, invece, per
Bucaro: l’unica variazione rispetto alla gara d’andata è data
dalla presenza dal 1′ di Pedrini al posto dell’esperto
Sartore. Come prevedibile, nelle prime fasi i padroni di casa
provano a fare la partita, mentre gli ospiti tentano di
rendersi pericolosi in ripartenza. Al 14′ girata sporca di
Onescu dal limite dell’area: palla a lato. Dopo un minuto ci
prova Antezza dai 25 metri, con lo stesso esito. Al 20′
conclusione pericolosa di Zanini, che non trova la porta di
poco. Al 22′ Spurio respinge in corner un tiro di Zanini
scaturito da uno schema su calcio di punizione. Sul corner
conseguente Sirignano svetta coi tempi giusti, ma la sfera
termina di poco alta. Al 28′ è ancora Sirignano a colpire di
testa sugli sviluppi di un angolo, ma Spurio respinge in
corner. Sul successivo tiro dalla bandierina sponda di
Sirignano per Schiavino, che riesce a controllare e calciare,
ma la palla esce di un nulla. Al 45′ Paganese ancora
vicinissimi al gol: Mendicino recupera palla e serve Diop, che
si gira e calcia, ma la palla termina ancora una volta di
pochissimo fuori. Nel recupero conclusione alle stelle di
Zanini dal limite dell’area. Il primo tempo termina senza
reti: gli azzurrostellati spingono, ma il gol non arriva.
Nella ripresa la sblocca subito la Paganese. Al 47′ bel
filtrante di Squillace per Diop, che mette a sedere tazza e
crossa per Mattia, che tutto solo sul secondo palo la spinge
in rete. Bucaro inserisce Sartore ed Altobello, aumentando il
tasso di esperienza e i centimetri dei pugliesi e passando ad
un 3-4-1-2 asimmetrico. Al 58′ Spurio respinge un destro dai
20 metri di Diop. Al 65′ Cittadino ci prova dalla distanza:
palla fuori. Al 67′ i nerazzurri pareggiano: cross di Giron
per Rocco, che con un bel colpo di testa anticipa Schiavino e
batte Baiocco. Di Napoli passa al 3-4-1-2 inserendo Scarpa. Al
71′ ennesima grande occasione della Paganese: cross di Zanini
per Scarpa, che colpisce male da pochi passi. Dopo un giro di
lancette ripartenza del Bisceglie con Sartore, che non
inquadra la porta. Nell’ultimo quarto d’ora Di Napoli si gioca
anche la carta Guadagni, passando al 4-2-4. All’82’ rigore per
la Paganese: cross di Cernuto per Diop, che viene atterrato da
Priola. Dal dischetto Diop non sbaglia: 2-1. Il Bisceglie
reagisce con un colpo di testa di Gilli all’89’. Al 91′ gli
ospiti pareggiano: Zagaria sfrutta una sponda e una dormita
difensiva per segnare il gol del 2-2. La gara sembra scorrere
verso il pari, ma all’ultima azione arriva il guizzo vincente.
Rilancio di Baiocco per Diop, che si aggiusta la palla e batte
Spurio, siglando il gol salvezza. Dopo la rete arriva il
fischio finale: la Paganese si salva all’ultimissimo respiro.

Sala Freccia Rossa chiusa da
un anno
di Erika Noschese

La Sala Freccia Rossa della stazione di Salerno chiusa da
oltre un anno e mezzo. A denunciarlo alcuni pendolari che
chiedono spiegazioni e la riapertura della sala. “Nonostante
la zona gialla e le riaperture anche in Campania,
inspiegabilmente perdura la chiusura della Sala Freccia di
Trenitalia a Salerno (chiusa da circa 1 anno e mezzo) – hanno
dichiarato alcuni pendolari – Anche tenendo conto della
vittoria della Salernitana salita in Serie A, con conseguente
ribalta di livello superiore con squadre di grandi città,
giornalisti e speriamo anche i tifosi che arriveranno a
Salerno sarebbe il caso di parlarne con il ministro Giovannini
e con l’Ad di Fsi Gianfranco Battisti, per una riapertura
prima dell’estate”. La Sala fu inaugurata nel 2012 dall’allora
amministratore delegato di Trenitalia, l’ingegnere Mauro
Moretti, dall’attuale governatore Vincenzo De Luca e benedetta
dall’allora arcivescovo Luigi Moretti. Le sale adiacenti le
stazioni ferroviarie sono state chiuse in occasione del primo
lockdown, nel rispetto delle norme anti contagio disposte dal
governo nazionale; poi la riapertura, lo scorso 22 giugno che
ha riguardato le Sale di quasi tutte le stazioni, ad eccezione
di Salerno e di Bari. Ad oggi, dunque, i pendolari chiedono di
conoscere i motivi della Sala che, inevitabilmente, crea
qualche disagio soprattutto a chi è in procinto di effettuare
viaggi abbastanza lunghi.

I dipendenti delle Pisano:
“Basta   con  le  continue
speculazioni”
Di Erika Noschese

“Non c’è nessuna correlazione tra i dati dello studio Spes e
le fonderie Pisano”. Sono i dipendenti dello storico opificio
di via dei Greci a difendere, ora, la proprietà ma soprattutto
il loro diritto al lavoro. Ieri mattina, infatti, il comitato
Salute e Vita ha reso noto lo studio condotto dall’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno che ha
evidenziato un eccesso di metalli pesanti, come il cadmio e a
scendere in campo sono proprio i lavoratori: “E’ il momento di
dire basta alle crociate strumentali contro le Fonderie
Pisano, difendiamo il nostro lavoro e accertiamo con chiarezza
le vere fonti di inquinamento”, hanno dichiarato,
sottolineando che “ci troviamo di fronte al consueto tentativo
di diffusione di notizie specificamente addebitate, senza
alcuna cognizione di causa, alle Fonderie Pisano”. Di fatti,
lo studio di esposizione nella popolazione suscettibile (Spes)
è uno studio di biomonitoraggio che ha l’obiettivo di valutare
la relazione tra esposizione ambientale e salute in Campania,
misurando in maniera sistematica biomarcatori di esposizione,
di effetto biologico precoce e di suscettibilità, con la
presenza di inquinanti chimici di diversa natura (Metalli,
Ipa, Pb, Diossine, Nanoparticelle, pesticidi, bisfenoli,
ftalati, parabeni) in fluidi biologici, al fine di verificare
eventuali differenze di rischio salute fra i residenti nelle
diverse aree territoriali campane. “Lo studio, invece, non ha
come obiettivo la valutazione delle caratteristiche e
composizioni di ogni presunta o accertata fonte inquinante, né
permette di valutare l’eventuale contributo di ognuna di esse
alla totale pressione ambientale, in considerazione anche
delle caratteristiche geologiche del territorio oggetto di
studio”, hanno aggiunto ricordando che lo studio ha esaminato
4.200 cittadini della regione Campania, residenti in 175
comuni. Di questi, 400 individui provengono dai cluster Valle
dell’Irno 1 e Valle dell’Irno 2, che includono aree del comune
di Salerno, Baronissi e Pellezzano. “Nella Valle dell’Irno
insistono molteplici fonti inquinanti tra le quali si
annoverano la fitta rete autostradale, l’area industriale tra
Pellezzano e Salerno (di cui le Fonderie Pisano costituiscono
soltanto uno dei siti industriali) e il fiume Irno nonché
quella relativa alle aree urbane – hanno detto i dipendenti
delle Pisano – Benché non sia possibile valutare qualsiasi
associazione o interferenza causale abbia una di queste fonti
con il territorio, resta comunque un fatto: i risultati
raggiunti dal citato studio indicano livelli di mercurio nel
siero dei cluster della Valle dell’Irno maggiori rispetto a
quelli di altre aree incluse nello studio Spes. Svariate sono
le fonti responsabili da inquinamento da mercurio nelle
matrici ambientali, alla stregua delle indicazioni della
Agenzia Europea dell’Ambiente, che includono altre attività
industriali, diverse dalle fonderie di ghisa di seconda
fusione”. Ad oggi, infatti, le fonderie sono monitorate da
tempo in modo continuo dall’Ente pubblico. “E va detto che i
livelli di mercurio – misurati dall’Arpac – sono
insignificanti, così come sono assenti o molto inferiori
rispetto ai limiti di legge gli altri metalli esaminati sempre
dall’Arpac. E tutto ciò è perfettamente in linea con il dato
della Agenzia Europea dell’Ambiente – hanno chiarito ancora –
Tali premesse inducono a ritenere le Fonderie Pisano estranee
a qualsivoglia interferenza causale con i risultati dello
Studio Spes Valle dell’Irno. L’eventuale associazione tra i
risultati dello studio sulla popolazione e l’attività svolta
dall’azienda, non è suffragata da nessun dato, neppure in via
presuntiva, salve le convinzioni prive di prova di ben
individuate associazioni. Come pure è da bene accogliere la
notizia della predisposizione di uno studio epidemiologico
sulla popolazione residente – nella zona dove insiste lo
stabilimento delle Fonderie Pisano – da parte dell’Istituto
Superiore di Sanità in quanto potrà costituire materiale di
riferimento per ogni ulteriore approfondimento, tenendo, però,
bene in conto che ogni specifica analisi fino ad oggi condotta
esclude scientificamente qualsiasi collegamento. Di fronte,
poi, alla diffusione di notizie che fanno riferimento alla
diffusione di fenomeni tumorali, associandoli all’attività
delle Fonderie, ci limitiamo ad evidenziare nuovamente che non
si sono mai registrati episodi del genere tra noi​ lavoratori
dello stabilimento – circa 120 addetti – come risulta
confermato dalle cartelle cliniche analizzate dai medici di
riferimento del sito di Fratte”. ​

Metalli pesanti cinque volte superiori rispetto alla Terra dei
Fuochi: risultati allarmanti

Eccesso di metalli pesanti, come il cadmio – ad altissima
nocività – diossina e presenza di valori relativi al mercurio.
È quanto emerge, in sintesi, dallo studio Spes condotto nella
Valle dell’Irno per verificare un’eventuale correlazione tra
le morti per tumore e la presenza delle fonderie Pisano.
Risultati che sono stati resi noti dopo una lunga battaglia
del comitato Salute e Vita, guidato dal presidente Lorenzo
Forte. Si tratta di elementi presenti in quantità cinque volte
superiori ai valori della Terra dei fuochi con un rapporto
diretto tra l’attività siderurgica ed emissione di mercuriali
a causa della combustione di carbon Coke. I risultati
definitivi dello studio Spes in realtà erano pronti da gennaio
2020 ed i dati che evidenziavano una situazione drammatica del
suolo, dell’aria, del sangue degli abitanti della Valle
dell’Irno, erano già in stati visionati dal comitato Salute e
Vita che, in questi anni ,ha lanciato non pochi allarmi ma
oggi arriva la conferma, con dati preoccupanti per tutto il
territorio della Valle dell’Irno. Intanto, il comitato Salute
e Vita e l’associazione Medicina Democratica, entrambi parti
civili al procedimento contro i Pisano – che tra le altre cose
devono rispondere di disastro ambientale – chiedono al
governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e alle
istituzioni competenti di adottare tutti i provvedimenti
necessari, ad horas, per interrompere la dispersione
nell’ambiente di mercurio e quindi che venga disposta la
chiusura della produzione delle fonderie Pisano. “Il mercurio
e il cadmio sono superiori, cinque volte in più, rispetto alla
Terra dei Fuochi e questo significa che in questa “valle” il
mercurio è presente nel sangue delle persone cinque volte in
più, così come altri metalli – ha dichiarato il presidente del
comitato Lorenzo Forte – Tutti i veleni che fuoriescono sono
provocati da attività siderurgiche fonderia ed è scritto nero
su bianco la firma delle fonderie Pisano”. I risultati dello
studio sono giunti in inglese, senza una data certa. Da qui
l’appello di Forte alle istituzioni. Presente anche il
parlamentare del Movimento 5 Stelle Nicola Provenza per
“dovere istituzionale” perché, ha aggiunto, l’istituzione
“deve rendersi parte attiva rispetto a tre linee guida
fondamentali: trasparenza, la tempestività delle azioni e la
necessità di approfondire un tema di interesse pubblico, il
diritto alla salute. Foto Guglielmo Gambardella

Salerno Club 2010 festeggia
la storica promozione della
Salernitana in serie A
Una festa indimenticabile quella organizzata venerdì sera, in
una splendida location nei monti piacentini (e nel pieno
rispetto della normativa anti Covid 19) dal Salerno Club 2010
per festeggiare la meravigliosa conquista Serie A Il
gasatissimo presidente Salvatore Orilia e tutti i soci del
sodalizio di via Cacciatore, a bordo di una luccicante piscina
dove campeggiava un mega striscione “Bentornata serie A”,
accoglievano la Us Salernitama al gran competo: i co-patron
Lotito e Mezzaroma, il direttore Fabiani, i dirigenti Bianchi
ed Avallone, Mister Castori con l’area tecnica ed
amministrativa, Capitan Di Tacchio e il bomber Tutino. Aria di
grande gioia e tanta soddisfazione nei volti e nelle parole Di
tutti i Presenti, sfavillanti fuochi d’artificio, Rose rosse
per le signore presenti e gradevole musica di sottofondo con
melodie campane ad allietare la fantastica serata. Cantavano
tutti, soci del club, calciatori, dirigenti e proprietà: dal
“sordat nnammurat” a cori granata della Curva Sud Siberiano al
tormentone virale “noi abbiamoUn direttore che ci porta in
serie A”. Le parole del presidente Orilia, quelle dei
proprietari Lotito e Mezzaroma, del direttore Fabiani, dei
calciatori, dei membri del club, tutte intrise di euforia
infinita per il sogno raggiunto, non dimenticando qualche
“offesa” gratuita e distruttiva del passato, ma pensando in
modo unitario e costruttivo per il prossimo futuro, da
affrontare facendo tutti un passo importante verso la definita
unità ambientale, decisiva per un campionato particolarmente
complicato come quello della serie A. Rituale della torta
celebrativa a fine festa, con un pensiero ai tifosi granata
che guarderanno la massima serie dalla curva del Paradiso. Il
Salerno Club 2010 fiero di essere stato sempre accanto alla
Salernitana, nel bene e nel Male, mettendoci sempre la faccia
(anche criticando in maniera dura nei momenti nei quali erano
stati commessi errori dalla società, ma sempre in buona fede
ed in modo propositivo) sta godendo appieno di questo trionfo,
in maniera quasi esistenziale. Ai saluti finali di una serata
che resterà storica, frulla nella testa di ognuno di noi un
dubbio incantevole: “ma è successo davvero? Ma siamo In serie
A veramente? Se questo è un sogno , non svegliateci. Che bello
tifare Salerno. Forza Salernitana“. Grazie a Cesare Giliberti
per il supporto audio-visivo. La nota del Salerno Club 2010 a
cura dell’addetto stampa Andrea Criscuolo

Confermate le condanne per il
clan La Rocca
Clan La Rocca a Sarno, la Corte di Cassazione ha ritenuto
inammissibili i ricorsi presentati dagli esponenti della gang
criminale di Franco La Rocca e Carlo Albero . Il gruppo, nel
2018, voleva impadronirsi delle piazze di spaccio tra Sarno e
zone limitrofe. La Corte di Cassazione, terza sezione penale
presieduta dal magistrato Fausto Izzo, ha respinto le
richieste di annullamento della sentenza di secondo grado
emanata dalla Corte di Appello di Salerno il 18 giugno 2020.
La pronuncia della Corte salernitana, in parziale riforma
della condanna di primo grado, aveva condannato per spaccio di
droga e detenzione di armi da guerra, la banda con a capo
Francesco La Rocca e formata da Carlo Albero e formata da
Domenico Sirica e Giovanni Stellato. Ai primi due, esponenti
di spicco del clan ed entrambi recidivi, era stata applicata
una pena base di 7 anni di reclusione e 70 mila euro di multa,
con la riduzione in appello -per il solo Carlo Albero- a
quattro anni e sette mesi di carcere. A Sirica, la sezione
salernitana aveva inflitto la pena di 2 anni e 6 di reclusione
con 24mila euro di multa, mentre a Stellato sei mesi di
reclusione. I quattro hanno presentato ricorso per cassazione
chiedendo l’annullamento della pronuncia di secondo grado. I
giudici di legittimità, lette le conclusioni del Pubblico
Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Pasquale
Firmani, hanno dichiarato manifestamente infondati i ricorsi
perché generici. “Le doglianze relative alla quantificazione
della pena risultano prive di pregio, avendo i giudici
dell’appello adeguatamente indicato le ragioni per le quali
hanno ritenuto di determinare il trattamento sanzionatori nei
termini indicati”. Nel dettaglio, l’intera vicenda giudiziaria
è legata all’operazione eseguita con la collaborazione delle
squadre mobili di Salerno, Siracusa e Roma e il commissariato
di Sarno che, il 15 ottobre 2018, ha portato all’emissione di
undici misure cautelari in carcere, due domiciliari e
l’interdizione di un presunto poliziotto compiacente.

Napoli, è la notte che vale
l’intera stagione
di Giuseppe Vitolo
NAPOLI – La resa dei conti. Rino Gattuso ha trovato la chiave
per il successo del suo Napoli nel girone di ritorno.
L’andamento è stato da record e la squadra azzurra guarda alle
più belle esperienze recenti, cercando d’inserirsi tra le
stagioni dei record. Con l’eventuale vittoria contro il
Verona, che varrebbe il prestigio della Champions, il Napoli
chiuderebbe il girone di ritorno a 45 punti. Soltanto Sarri è
riuscito a far meglio nella seconda parte della stagione
2016-17 e nel girone d’andata dell’annata successiva, quella
dei 91 punti, con 48 accumulati nella prima parte del
campionato laureandosi campione d’inverno. Ultimo ostacolo per
il Napoli nella corsa Champions. I partenopei ospitano al
Maradona l’Hellas in quella che dovrebbe essere l’ultima gara
sulla panchina azzurra di Rino Gattuso. Il tecnico potrebbe
recuperare Koulibaly, anche se difficilmente andrà a
stravolgere troppo la squadra che tanto bene ha fatto nelle
ultime uscite. In tal senso, tra i pali dovrebbe esserci
ancora Meret, così come la difesa dovrebbe essere confermata
in blocco: Di Lorenzo e Hysaj sulle corsie, Rrahmani e Manolas
in mezzo. A centrocampo Demme dovrebbe ritrovare spazio al
fianco di Fabiàn, mentre in attacco Politano (in vantaggio su
Lozano), Zielinski e Insigne agiranno alle spalle di Osimhen.
Sul fronte Verona, Ivan Juric sembra orientato a confermare la
difesa schierata contro il Bologna: spazio dunque a
Ceccherini, Gunter e Dimarco davanti a Pandur, stabilmente
titolare in questo finale di stagione. Restano comunque in
piedi le candidature di Dawidowicz e Magnani, leggermente
defilati ma comunque in corsa per una maglia. Sugli esterni
andranno Faraoni e Lazovic, che cingeranno i due mediani:
Veloso può insidiare uno tra Tameze e Ilic, che partono però
in pole rispetto al portoghese. Barak è squalificato: aperto
il casting tra Salcedo e Bessa per affiancare Zaccagni sulla
trequarti. A completare il quadro sarà con ogni probabilità
Nikola Kalinic, tornato al gol nell’ultimo turno dopo un
digiuno durato più di cinque mesi. Il progetto tecnico del
Napoli del futuro non è ancora ben definito. E non potrebbe
essere altrimenti, visto che ancora non si conosce il nome del
nuovo allenatore. Giuntoli e il reparto scouting del Napoli
sondano idee, opzioni, valutano nomi nella precarietà di un
progetto che non ha ancora l’allenatore del futuro e su cui ci
saranno da fare delle riflessioni su possibili partenti. Tutto
sembrerà più chiaro solo dopo la gara di questa sera, che
influenzerà le strategie della società nei prossimi mesi. COSì
IN CAMPO STADIO MARADONA, ORE 20:45 NAPOLI (4-2-3-1): Meret;
Di Lorenzo, Manolas, Rrahmani, Hysaj; Fabian, Demme; Politano,
Zielinski, Insigne; Osimhen. All. Gattuso HELLAS VERONA
(3-4-2-1): Pandur; Ceccherini, Gunter, Dimarco; Veloso, Ilic,
Faraoni, Lazovic; Zaccagni, Salcedo; Kalinic. All. Juric
ARBITRO: Chiffi della sezione di Padova

Cade in un dirupo,                                muore
bimba di 4 anni
di Pina Ferro

Si erano da poco iniziate a popolare, le spiagge di Palinuro,
quando una tragica notizia raggela tutti: una bimba tedesca di
soli quattro anni ha perso la vita durante una escursione a
Palinuro. La tragedia si è consumata nella tarda mattinata di
ieri. La piccola era insieme alla sua famiglia, padre, madre e
altri quattro fratellini, tutti in tenera età. La piccola
aveva iniziato a inerpicarsi lungo il sentiero che sale da
dietro il porto offrendo una vista magnifica. Pare che nessuna
guida accompagnasse la famiglia di turisti lungo il sentiero
di trekking. Forse per sporgersi a guardare di sotto, la bimba
potrebbe aver perso l’equilibrio ed essere rotolata lungo il
costone di roccia che fa un salto di 30 metri prima di
scendere nel mare. L’incidente è avvenuto intorno alle
tredici, lungo il sentiero dei Fortini, nel comune di Centola.
Un percorso di trekking noto per le sue bellezze e che i
genitori della piccola, venuti qui per un week end di relax ed
evasione, avevano immaginato di percorrere insieme ai loro
cinque figli, quattro femminucce e un maschietto, tutti molto
piccoli. La famiglia, partita in mattinata da Salerno, era
arrivata Palinuro poche ore prima. Inizialmente aveva fatto
tappa in un lido della zona dove aveva depositato le proprie
cose per essere senza pesi e incamminarsi più agevolmente. Poi
si era fatta accompagnare all’imbocco del sentiero per
iniziare l’escursione. Intorno all’ora di pranzo, però, la
passeggiata si è tramutata in tragedia. Per cause ancora in
corso di accertamento la bimba, terzogenita, è precipitata nel
dirupo senza che i genitori, sgomenti, abbiano avuto modo di
aiutarla. Tutto deve essere avvenuto in modo repentino. Padre
e madre hanno subito lanciato l’allarme ma all’arrivo dei
soccorritori, per la piccola non c’è stato nulla da fare. Il
corpo è stato recuperato in mare da una motovedetta della
Guardia Costiera di Palinuro ed è stato trasportato presso il
porto di Centola. Successivamente la salma è stata trasferita
nell’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania dove, per
il momento, resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il
sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, informato
dell’accaduto, ha subito raggiunto il porto di Palinuro dove è
rimasto per diverse ore, anche per fornire supporto alla
famiglia di turisti, travolta dal dolore. “Esprimo vicinanza,
sono molto rammaricato per l’accaduto. E’ una tragedia che
sconvolge l’intera comunità”, ha detto il primo cittadino che
ha messo a disposizione un albergo nel quale verranno ospitati
i genitori ed i loro figli. La Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo. Le
indagini sono state delegate alla Capitaneria di Porto di
Palinuro. I militari hanno ascoltato i familiari per provare a
ricostruire la dinamica dell’incidente e capire cosa sia
accaduto durante l’escursione. La vicenda ricorda quella di un
altro turista tragicamente morto durante una escursione in
Cilento, Simon Gautier, studente francese di 27 anni deceduto
in seguito a una caduta nel Golfo di Policastro nell’agosto
del 2019. Si era incamminato nel Parco Nazionale del Cilento,
deciso a raggiungere Napoli a piedi, ma poco dopo la partenza
era scivolato in una scarpata, il 9 agosto. Riusci’ a mettersi
in contatto brevemente con i soccorritori, ma non ad indicare
con precisione la sua posizione. Nove giorni dopo, il 18
agosto, il cadavere di Simon venne ritrovato nella scarpata
nella quale era precipitato: era morto 45 minuti dopo la
caduta, a causa delle ferite.

La festa granata per tutta la
famiglia
di Monica De Santis

Tanti, tantissimi bambini, con magliette, sciarpe e
bandierine, hanno colorato ieri pomeriggio Largo Campo, per
una speciale festa per la promozione della Salernitana in
Serie A. Speciale, perchè gli organizzatori, gli Ultras del
Centro Storico di Salerno hanno voluto che i protagonisti
fosse proprio loro, i piccoli tifosi, quelli che un domani, si
spera, andranno allo stadio a sostenere la squadra granata.
Bandierine in omaggio per coloro che non le tenevano e
coriandoli lanciati dai balconi. Ed ancora cori da stadio e
canzoni varie hanno animato la festa che è proseguita fino
alle 20. Tanti, come abbiamo detto i bambini, accompagnati dai
loro genitori, per lo più dai papà, ma vi erano anche tante
mamme che non sono volute mancare all’appuntamento e
divertirsi insieme ai propri cari. La manifestazione
inizialmente era stata organizzata come un corteo che doveva
partire da piazza Portanova per poi attraversare tutta via Dei
Mercanti, via Giovanni Da Procida e concludersi proprio a
Largo Campo, ma per questioni di sicurezza e di ordine
pubblico, dalla Prefettura è giunta la richiesta agli
organizzatori di evitare il corteo e di concentrare la festa
in un unico luogo. Così grazie al passaparola, nel pomeriggio
di ieri tutti i partecipanti si sono ritrovati nella storia
piazza cittadina ed hanno festeggiato la promozione della
Salernitana in serie A. Quella di ieri è una delle tante feste
che in questi giorni si stanno organizzando a Salerno ed anche
in provincia e di sicuro non sarà l’ultima. La città ha ancora
tanta voglia di festeggiare la promozione e al tempo stesso di
ringraziare l’intera squadra per aver regalato un sogno dopo
23 anni trascorsi tra Inferno e Purgatorio….

tutte le foto nell’edizione online che è possibile

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