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Fabrizio Castori ed lo staff tecnico ambasciatori di Vietri Fabrizio Castori ed il suo staff tecnico, protagonisti della promozione in serie A della Salernitana, saranno ambasciatori di Vietri sul Mare nel mondo. A deciderlo è stato all’unanimità il direttivo della Pro Loco di Vietri sul Mare che ieri mattina hanno conferito loro la carica di soci onorari.Una sorta di ringraziamento fortemente voluto dai soci e reso possibile nella pratica dal presidente Cosmo Di Mauro che ha consegnato la tessera della Pro Loco a Castori, al suo secondo Riccardo Bocchini, al preparatore atletico Carlo Pescosolido, al preparatore dei portieri Riccardo Foti ed al match analyst Marco Castori. La consegna è avvenuta nello splendido scenario delle terrazze dell’Hotel Bristol della famiglia Mendozzi che ha ospitato l’evento. A fare gli onori di casa il patron Giuseppe Mendozzi ed uno dei figli, Vittorio, tra l’altro vicepresidente della Pro Loco. Ad accompagnare il gruppo di invitati speciali l’instancabile Matteo Striamo, punto di irrinunciabile riferimento sul territorio del coach e dei suoi collaboratori. La carica di soci onorari è stata la forma individuata per ringraziare mister Castori ed i suoi collaboratori che hanno soggiornato a Vietri, quasi tutti nella frazione Marina, per la loro “perfettamente semplice” integrazione nel tessuto cittadino locale. La loro permanenza è stata scandita dalle naturali azioni di tutti i giorni, garantite dal rispetto della riservatezza e del particolare ruolo ricoperto, ma non per questo privo di cordialità e serena vita sociale. Un legame divenuto ancora più forte per gli effetti della pandemia: la comunità si è stretta ancora di più attorno a Castori ed al suo staff, cercando di rendere meno difficoltoso il rispetto delle restrizioni. Lo stesso Castori, colpito dal Coronavirus
proprio nel momento più delicato del finale di stagione, ha trascorso a Marina i giorni di isolamento, soffrendo per le sorti della sua squadra. Per contro, il tecnico di Tolentino e gli altri, non hanno mancato di lodare continuamente con parenti ed amici sparsi in tutta Italia la bellezza della nostra città, facendosi in un certo senso ambasciatori di Vietri. A questo si è aggiunto il lavoro professionale che ha portato all’obiettivo storico della promozione della Salernitana in serie A dopo ben 23 anni. Un traguardo importante per risultato sportivo ma che diventa anche volano di ulteriore sviluppo turistico per Vietri sul Mare. Ed è proprio tutto questo che ha suggerito l’idea di conferire la carica di soci onorari della Pro Loco, un modo per dire grazie e rinsaldare il vincolo di amicizia. Non è stato l’unico momento di ringraziamento. Dopo la Pro Loco è stata la volta dei tifosi vietresi che in villa comunale, alla presenza del sindaco Giovanni De Simone, hanno voluto ringraziare Castori ed i suoi collaboratori con targhe e pregiate lavorazioni in ceramica vietrese. Il primo cittadino, rimarcando la volontà di attivare le procedure per conferire a Castori la cittadinanza onoraria del Comune di Vietri sul Mare, ha espresso parole di sincero ringraziamento all’allenatore granata. Turismo, polverizzate 350 mila posizioni, tra fissi e stagionali I dati diffusi dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo fanno luce sulla devastazione che la pandemia da Covid-19 ha comportato per il turismo italiano. Nel 2020, ovvero quello
che sarà ricordato probabilmente come l’annus horribilis per il turismo, il numero degli occupati nel settore è calato vertiginosamente: le giornate retribuite sono diminuite del 38%. Inoltre, 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo indeterminato sono state letteralmente polverizzate. Per il settore ricettivo, l’anno trascorso si è chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze, con una flessione media del 53,4% rispetto all’anno precedente e con punte che, in alcune località, hanno superato l’80%. Il costo occupazionale di questa catastrofe è di un crollo del 37,3% dell’occupazione dipendente negli alberghi italiani, con punte del 45,5% per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo determinato. A questo dato va aggiunto quello relativo all’integrazione salariale, che è stata nel 2020 pari a oltre mezzo miliardo di ore per alberghi e ristoranti. “Questa emorragia di professionalità rischia di compromettere le capacità di ripresa del settore – ha dichiarato il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – e di causare una crisi sociale profonda. Occorre creare le condizioni per recuperare i livelli occupazionali ante-Covid, intervenendo principalmente sul costo del lavoro. Le misure adottate con il nuovo decreto sostegni vanno in questa direzione – ha concluso Bocca – ma occorreranno ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo del pieno rilancio del settore”. Ulteriori riflessioni arrivano dal Presidente di Federalberghi Salerno, Giuseppe Gagliano: “Nonostante la lettura di questi dati metta i brividi, ci porta a considerare quanto siamo fortunati a fare impresa nel territorio salernitano dove, durante lo scorso anno, l’emorragia di posti di lavoro nelle strutture ricettive si è attestata su percentuali più contenute rispetto a quelle nazionali. In confronto al 2019, gli addetti delle strutture ricettive che non hanno lavorato sono stati 1.400, ovvero il 17% in meno. La scorsa stagione turistica, anomala nelle modalità di fruizione della vacanza e di breve durata, ha determinato una forte riduzione dei periodi di assunzione dei lavoratori rispetto al passato. Siamo comunque ottimisti per l’estate alle porte, una stagione 2021 che comincia con un
mese di anticipo rispetto allo scorso anno e, questione molto importante, con una campagna vaccinale che, seppure tra mille difficoltà, procede giorno dopo giorno”. Quello del turismo resta, ad oggi, tra i settori più colpiti dalla pandemia: la ripresa sarà lenta ma con la campagna vaccinale si spera di poter riportare il settore ad un livello superiore rispetto allo scorso anno, quando sono andati persi centinaia di posti di lavoro. Paganese, salvezza da infarto: decide Diop al 97’ PAGANESE-BISCEGLIE 3-2 (andata 2-1 per i pugliesi, azzurrostellati salvi per il miglior piazzamento in classifica) Paganese (3-5-2): Baiocco; Cernuto, Schiavino, Sirignano; Mattia (dal 68′ Scarpa), Antezza, Onescu (dal 75′ Guadagni), Zanini, Squillace; Diop, Mendicino (dal 66′ Raffini). A disposizione: Campani, Esposito, Sbampato, Bramati, Gaeta, Bonavolontà, Carotenuto, Cigagna, Curci, Volpicelli. All. Di Napoli. Bisceglie (4-4-2): Spurio; Tazza (dal 55′ Altobello), Vona, Priola, Giron; Pedrini (dal 55′ Sartore), Maimone, Cittadino (dal 73′ Romizi), Mansour (dal 73′ Gilli); Rocco (dall’81’ Zagaria), Makota. A disposizione: Russo, De Marino, Cecconi, Ibrahim, Musso, Vitale, Bassano. All. Bucaro. Arbitro: Colombo di Como Assistenti: Vitali- Salvalaglio IV Uomo: Maranesi. Marcatori: 47′ Mattia (P), 67′ Rocco (B), 84′ rig. e 97′ Diop (P), 91′ Zagaria (B). NOTE: Ammoniti: Cittadino (B), Pedrini (B), Onescu (P), Antezza (P), Squillace (P), Cigagna (P, dalla panchina), Vona (B), Scarpa (P), Diop (P), Zagaria (B), Giron (B). Recuperi: 1′ pt, 5’+2′ st. PAGANI – Salvezza al cardiopalma per la Paganese, che batte il Bisceglie all’ultimo secondo e resta in Serie C. Gli
azzurrostellati giocano probabilmente la loro gara stagionale, ma solo al 97′ conquistano la salvezza in un match dalle mille emozioni. La Paganese, dopo aver sfiorato più volte il gol nel primo tempo, passa in vantaggio al 47′ con Mattia, ma viene ripresa al 67′ da Rocco. Il rigore realizzato da Diop all’84’ sembra chiudere le ostilità, ma i pugliesi pareggiano ancora al 91′ con Zagaria. Al 97′ Diop, su lancio di Baiocco, buca Spurio e regala un altro anno fra i professionisti ai liguorini. 3-5-2 per i padroni di casa: tornano Sirignano e Zanini, panchina per Sbampato e Bramati. 4-4-2, invece, per Bucaro: l’unica variazione rispetto alla gara d’andata è data dalla presenza dal 1′ di Pedrini al posto dell’esperto Sartore. Come prevedibile, nelle prime fasi i padroni di casa provano a fare la partita, mentre gli ospiti tentano di rendersi pericolosi in ripartenza. Al 14′ girata sporca di Onescu dal limite dell’area: palla a lato. Dopo un minuto ci prova Antezza dai 25 metri, con lo stesso esito. Al 20′ conclusione pericolosa di Zanini, che non trova la porta di poco. Al 22′ Spurio respinge in corner un tiro di Zanini scaturito da uno schema su calcio di punizione. Sul corner conseguente Sirignano svetta coi tempi giusti, ma la sfera termina di poco alta. Al 28′ è ancora Sirignano a colpire di testa sugli sviluppi di un angolo, ma Spurio respinge in corner. Sul successivo tiro dalla bandierina sponda di Sirignano per Schiavino, che riesce a controllare e calciare, ma la palla esce di un nulla. Al 45′ Paganese ancora vicinissimi al gol: Mendicino recupera palla e serve Diop, che si gira e calcia, ma la palla termina ancora una volta di pochissimo fuori. Nel recupero conclusione alle stelle di Zanini dal limite dell’area. Il primo tempo termina senza reti: gli azzurrostellati spingono, ma il gol non arriva. Nella ripresa la sblocca subito la Paganese. Al 47′ bel filtrante di Squillace per Diop, che mette a sedere tazza e crossa per Mattia, che tutto solo sul secondo palo la spinge in rete. Bucaro inserisce Sartore ed Altobello, aumentando il tasso di esperienza e i centimetri dei pugliesi e passando ad un 3-4-1-2 asimmetrico. Al 58′ Spurio respinge un destro dai
20 metri di Diop. Al 65′ Cittadino ci prova dalla distanza: palla fuori. Al 67′ i nerazzurri pareggiano: cross di Giron per Rocco, che con un bel colpo di testa anticipa Schiavino e batte Baiocco. Di Napoli passa al 3-4-1-2 inserendo Scarpa. Al 71′ ennesima grande occasione della Paganese: cross di Zanini per Scarpa, che colpisce male da pochi passi. Dopo un giro di lancette ripartenza del Bisceglie con Sartore, che non inquadra la porta. Nell’ultimo quarto d’ora Di Napoli si gioca anche la carta Guadagni, passando al 4-2-4. All’82’ rigore per la Paganese: cross di Cernuto per Diop, che viene atterrato da Priola. Dal dischetto Diop non sbaglia: 2-1. Il Bisceglie reagisce con un colpo di testa di Gilli all’89’. Al 91′ gli ospiti pareggiano: Zagaria sfrutta una sponda e una dormita difensiva per segnare il gol del 2-2. La gara sembra scorrere verso il pari, ma all’ultima azione arriva il guizzo vincente. Rilancio di Baiocco per Diop, che si aggiusta la palla e batte Spurio, siglando il gol salvezza. Dopo la rete arriva il fischio finale: la Paganese si salva all’ultimissimo respiro. Sala Freccia Rossa chiusa da un anno di Erika Noschese La Sala Freccia Rossa della stazione di Salerno chiusa da oltre un anno e mezzo. A denunciarlo alcuni pendolari che chiedono spiegazioni e la riapertura della sala. “Nonostante la zona gialla e le riaperture anche in Campania, inspiegabilmente perdura la chiusura della Sala Freccia di Trenitalia a Salerno (chiusa da circa 1 anno e mezzo) – hanno dichiarato alcuni pendolari – Anche tenendo conto della vittoria della Salernitana salita in Serie A, con conseguente
ribalta di livello superiore con squadre di grandi città, giornalisti e speriamo anche i tifosi che arriveranno a Salerno sarebbe il caso di parlarne con il ministro Giovannini e con l’Ad di Fsi Gianfranco Battisti, per una riapertura prima dell’estate”. La Sala fu inaugurata nel 2012 dall’allora amministratore delegato di Trenitalia, l’ingegnere Mauro Moretti, dall’attuale governatore Vincenzo De Luca e benedetta dall’allora arcivescovo Luigi Moretti. Le sale adiacenti le stazioni ferroviarie sono state chiuse in occasione del primo lockdown, nel rispetto delle norme anti contagio disposte dal governo nazionale; poi la riapertura, lo scorso 22 giugno che ha riguardato le Sale di quasi tutte le stazioni, ad eccezione di Salerno e di Bari. Ad oggi, dunque, i pendolari chiedono di conoscere i motivi della Sala che, inevitabilmente, crea qualche disagio soprattutto a chi è in procinto di effettuare viaggi abbastanza lunghi. I dipendenti delle Pisano: “Basta con le continue speculazioni” Di Erika Noschese “Non c’è nessuna correlazione tra i dati dello studio Spes e le fonderie Pisano”. Sono i dipendenti dello storico opificio di via dei Greci a difendere, ora, la proprietà ma soprattutto il loro diritto al lavoro. Ieri mattina, infatti, il comitato Salute e Vita ha reso noto lo studio condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno che ha evidenziato un eccesso di metalli pesanti, come il cadmio e a scendere in campo sono proprio i lavoratori: “E’ il momento di
dire basta alle crociate strumentali contro le Fonderie Pisano, difendiamo il nostro lavoro e accertiamo con chiarezza le vere fonti di inquinamento”, hanno dichiarato, sottolineando che “ci troviamo di fronte al consueto tentativo di diffusione di notizie specificamente addebitate, senza alcuna cognizione di causa, alle Fonderie Pisano”. Di fatti, lo studio di esposizione nella popolazione suscettibile (Spes) è uno studio di biomonitoraggio che ha l’obiettivo di valutare la relazione tra esposizione ambientale e salute in Campania, misurando in maniera sistematica biomarcatori di esposizione, di effetto biologico precoce e di suscettibilità, con la presenza di inquinanti chimici di diversa natura (Metalli, Ipa, Pb, Diossine, Nanoparticelle, pesticidi, bisfenoli, ftalati, parabeni) in fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio salute fra i residenti nelle diverse aree territoriali campane. “Lo studio, invece, non ha come obiettivo la valutazione delle caratteristiche e composizioni di ogni presunta o accertata fonte inquinante, né permette di valutare l’eventuale contributo di ognuna di esse alla totale pressione ambientale, in considerazione anche delle caratteristiche geologiche del territorio oggetto di studio”, hanno aggiunto ricordando che lo studio ha esaminato 4.200 cittadini della regione Campania, residenti in 175 comuni. Di questi, 400 individui provengono dai cluster Valle dell’Irno 1 e Valle dell’Irno 2, che includono aree del comune di Salerno, Baronissi e Pellezzano. “Nella Valle dell’Irno insistono molteplici fonti inquinanti tra le quali si annoverano la fitta rete autostradale, l’area industriale tra Pellezzano e Salerno (di cui le Fonderie Pisano costituiscono soltanto uno dei siti industriali) e il fiume Irno nonché quella relativa alle aree urbane – hanno detto i dipendenti delle Pisano – Benché non sia possibile valutare qualsiasi associazione o interferenza causale abbia una di queste fonti con il territorio, resta comunque un fatto: i risultati raggiunti dal citato studio indicano livelli di mercurio nel siero dei cluster della Valle dell’Irno maggiori rispetto a quelli di altre aree incluse nello studio Spes. Svariate sono
le fonti responsabili da inquinamento da mercurio nelle matrici ambientali, alla stregua delle indicazioni della Agenzia Europea dell’Ambiente, che includono altre attività industriali, diverse dalle fonderie di ghisa di seconda fusione”. Ad oggi, infatti, le fonderie sono monitorate da tempo in modo continuo dall’Ente pubblico. “E va detto che i livelli di mercurio – misurati dall’Arpac – sono insignificanti, così come sono assenti o molto inferiori rispetto ai limiti di legge gli altri metalli esaminati sempre dall’Arpac. E tutto ciò è perfettamente in linea con il dato della Agenzia Europea dell’Ambiente – hanno chiarito ancora – Tali premesse inducono a ritenere le Fonderie Pisano estranee a qualsivoglia interferenza causale con i risultati dello Studio Spes Valle dell’Irno. L’eventuale associazione tra i risultati dello studio sulla popolazione e l’attività svolta dall’azienda, non è suffragata da nessun dato, neppure in via presuntiva, salve le convinzioni prive di prova di ben individuate associazioni. Come pure è da bene accogliere la notizia della predisposizione di uno studio epidemiologico sulla popolazione residente – nella zona dove insiste lo stabilimento delle Fonderie Pisano – da parte dell’Istituto Superiore di Sanità in quanto potrà costituire materiale di riferimento per ogni ulteriore approfondimento, tenendo, però, bene in conto che ogni specifica analisi fino ad oggi condotta esclude scientificamente qualsiasi collegamento. Di fronte, poi, alla diffusione di notizie che fanno riferimento alla diffusione di fenomeni tumorali, associandoli all’attività delle Fonderie, ci limitiamo ad evidenziare nuovamente che non si sono mai registrati episodi del genere tra noi lavoratori dello stabilimento – circa 120 addetti – come risulta confermato dalle cartelle cliniche analizzate dai medici di riferimento del sito di Fratte”. Metalli pesanti cinque volte superiori rispetto alla Terra dei Fuochi: risultati allarmanti Eccesso di metalli pesanti, come il cadmio – ad altissima
nocività – diossina e presenza di valori relativi al mercurio. È quanto emerge, in sintesi, dallo studio Spes condotto nella Valle dell’Irno per verificare un’eventuale correlazione tra le morti per tumore e la presenza delle fonderie Pisano. Risultati che sono stati resi noti dopo una lunga battaglia del comitato Salute e Vita, guidato dal presidente Lorenzo Forte. Si tratta di elementi presenti in quantità cinque volte superiori ai valori della Terra dei fuochi con un rapporto diretto tra l’attività siderurgica ed emissione di mercuriali a causa della combustione di carbon Coke. I risultati definitivi dello studio Spes in realtà erano pronti da gennaio 2020 ed i dati che evidenziavano una situazione drammatica del suolo, dell’aria, del sangue degli abitanti della Valle dell’Irno, erano già in stati visionati dal comitato Salute e Vita che, in questi anni ,ha lanciato non pochi allarmi ma oggi arriva la conferma, con dati preoccupanti per tutto il territorio della Valle dell’Irno. Intanto, il comitato Salute e Vita e l’associazione Medicina Democratica, entrambi parti civili al procedimento contro i Pisano – che tra le altre cose devono rispondere di disastro ambientale – chiedono al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e alle istituzioni competenti di adottare tutti i provvedimenti necessari, ad horas, per interrompere la dispersione nell’ambiente di mercurio e quindi che venga disposta la chiusura della produzione delle fonderie Pisano. “Il mercurio e il cadmio sono superiori, cinque volte in più, rispetto alla Terra dei Fuochi e questo significa che in questa “valle” il mercurio è presente nel sangue delle persone cinque volte in più, così come altri metalli – ha dichiarato il presidente del comitato Lorenzo Forte – Tutti i veleni che fuoriescono sono provocati da attività siderurgiche fonderia ed è scritto nero su bianco la firma delle fonderie Pisano”. I risultati dello studio sono giunti in inglese, senza una data certa. Da qui l’appello di Forte alle istituzioni. Presente anche il parlamentare del Movimento 5 Stelle Nicola Provenza per “dovere istituzionale” perché, ha aggiunto, l’istituzione “deve rendersi parte attiva rispetto a tre linee guida
fondamentali: trasparenza, la tempestività delle azioni e la necessità di approfondire un tema di interesse pubblico, il diritto alla salute. Foto Guglielmo Gambardella Salerno Club 2010 festeggia la storica promozione della Salernitana in serie A Una festa indimenticabile quella organizzata venerdì sera, in una splendida location nei monti piacentini (e nel pieno rispetto della normativa anti Covid 19) dal Salerno Club 2010 per festeggiare la meravigliosa conquista Serie A Il gasatissimo presidente Salvatore Orilia e tutti i soci del sodalizio di via Cacciatore, a bordo di una luccicante piscina dove campeggiava un mega striscione “Bentornata serie A”, accoglievano la Us Salernitama al gran competo: i co-patron Lotito e Mezzaroma, il direttore Fabiani, i dirigenti Bianchi ed Avallone, Mister Castori con l’area tecnica ed amministrativa, Capitan Di Tacchio e il bomber Tutino. Aria di grande gioia e tanta soddisfazione nei volti e nelle parole Di tutti i Presenti, sfavillanti fuochi d’artificio, Rose rosse per le signore presenti e gradevole musica di sottofondo con melodie campane ad allietare la fantastica serata. Cantavano tutti, soci del club, calciatori, dirigenti e proprietà: dal “sordat nnammurat” a cori granata della Curva Sud Siberiano al tormentone virale “noi abbiamoUn direttore che ci porta in serie A”. Le parole del presidente Orilia, quelle dei proprietari Lotito e Mezzaroma, del direttore Fabiani, dei calciatori, dei membri del club, tutte intrise di euforia
infinita per il sogno raggiunto, non dimenticando qualche “offesa” gratuita e distruttiva del passato, ma pensando in modo unitario e costruttivo per il prossimo futuro, da affrontare facendo tutti un passo importante verso la definita unità ambientale, decisiva per un campionato particolarmente complicato come quello della serie A. Rituale della torta celebrativa a fine festa, con un pensiero ai tifosi granata che guarderanno la massima serie dalla curva del Paradiso. Il Salerno Club 2010 fiero di essere stato sempre accanto alla Salernitana, nel bene e nel Male, mettendoci sempre la faccia (anche criticando in maniera dura nei momenti nei quali erano stati commessi errori dalla società, ma sempre in buona fede ed in modo propositivo) sta godendo appieno di questo trionfo, in maniera quasi esistenziale. Ai saluti finali di una serata che resterà storica, frulla nella testa di ognuno di noi un dubbio incantevole: “ma è successo davvero? Ma siamo In serie A veramente? Se questo è un sogno , non svegliateci. Che bello tifare Salerno. Forza Salernitana“. Grazie a Cesare Giliberti per il supporto audio-visivo. La nota del Salerno Club 2010 a cura dell’addetto stampa Andrea Criscuolo Confermate le condanne per il clan La Rocca Clan La Rocca a Sarno, la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibili i ricorsi presentati dagli esponenti della gang criminale di Franco La Rocca e Carlo Albero . Il gruppo, nel 2018, voleva impadronirsi delle piazze di spaccio tra Sarno e zone limitrofe. La Corte di Cassazione, terza sezione penale presieduta dal magistrato Fausto Izzo, ha respinto le richieste di annullamento della sentenza di secondo grado emanata dalla Corte di Appello di Salerno il 18 giugno 2020.
La pronuncia della Corte salernitana, in parziale riforma della condanna di primo grado, aveva condannato per spaccio di droga e detenzione di armi da guerra, la banda con a capo Francesco La Rocca e formata da Carlo Albero e formata da Domenico Sirica e Giovanni Stellato. Ai primi due, esponenti di spicco del clan ed entrambi recidivi, era stata applicata una pena base di 7 anni di reclusione e 70 mila euro di multa, con la riduzione in appello -per il solo Carlo Albero- a quattro anni e sette mesi di carcere. A Sirica, la sezione salernitana aveva inflitto la pena di 2 anni e 6 di reclusione con 24mila euro di multa, mentre a Stellato sei mesi di reclusione. I quattro hanno presentato ricorso per cassazione chiedendo l’annullamento della pronuncia di secondo grado. I giudici di legittimità, lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Pasquale Firmani, hanno dichiarato manifestamente infondati i ricorsi perché generici. “Le doglianze relative alla quantificazione della pena risultano prive di pregio, avendo i giudici dell’appello adeguatamente indicato le ragioni per le quali hanno ritenuto di determinare il trattamento sanzionatori nei termini indicati”. Nel dettaglio, l’intera vicenda giudiziaria è legata all’operazione eseguita con la collaborazione delle squadre mobili di Salerno, Siracusa e Roma e il commissariato di Sarno che, il 15 ottobre 2018, ha portato all’emissione di undici misure cautelari in carcere, due domiciliari e l’interdizione di un presunto poliziotto compiacente. Napoli, è la notte che vale l’intera stagione di Giuseppe Vitolo
NAPOLI – La resa dei conti. Rino Gattuso ha trovato la chiave per il successo del suo Napoli nel girone di ritorno. L’andamento è stato da record e la squadra azzurra guarda alle più belle esperienze recenti, cercando d’inserirsi tra le stagioni dei record. Con l’eventuale vittoria contro il Verona, che varrebbe il prestigio della Champions, il Napoli chiuderebbe il girone di ritorno a 45 punti. Soltanto Sarri è riuscito a far meglio nella seconda parte della stagione 2016-17 e nel girone d’andata dell’annata successiva, quella dei 91 punti, con 48 accumulati nella prima parte del campionato laureandosi campione d’inverno. Ultimo ostacolo per il Napoli nella corsa Champions. I partenopei ospitano al Maradona l’Hellas in quella che dovrebbe essere l’ultima gara sulla panchina azzurra di Rino Gattuso. Il tecnico potrebbe recuperare Koulibaly, anche se difficilmente andrà a stravolgere troppo la squadra che tanto bene ha fatto nelle ultime uscite. In tal senso, tra i pali dovrebbe esserci ancora Meret, così come la difesa dovrebbe essere confermata in blocco: Di Lorenzo e Hysaj sulle corsie, Rrahmani e Manolas in mezzo. A centrocampo Demme dovrebbe ritrovare spazio al fianco di Fabiàn, mentre in attacco Politano (in vantaggio su Lozano), Zielinski e Insigne agiranno alle spalle di Osimhen. Sul fronte Verona, Ivan Juric sembra orientato a confermare la difesa schierata contro il Bologna: spazio dunque a Ceccherini, Gunter e Dimarco davanti a Pandur, stabilmente titolare in questo finale di stagione. Restano comunque in piedi le candidature di Dawidowicz e Magnani, leggermente defilati ma comunque in corsa per una maglia. Sugli esterni andranno Faraoni e Lazovic, che cingeranno i due mediani: Veloso può insidiare uno tra Tameze e Ilic, che partono però in pole rispetto al portoghese. Barak è squalificato: aperto il casting tra Salcedo e Bessa per affiancare Zaccagni sulla trequarti. A completare il quadro sarà con ogni probabilità Nikola Kalinic, tornato al gol nell’ultimo turno dopo un digiuno durato più di cinque mesi. Il progetto tecnico del Napoli del futuro non è ancora ben definito. E non potrebbe essere altrimenti, visto che ancora non si conosce il nome del
nuovo allenatore. Giuntoli e il reparto scouting del Napoli sondano idee, opzioni, valutano nomi nella precarietà di un progetto che non ha ancora l’allenatore del futuro e su cui ci saranno da fare delle riflessioni su possibili partenti. Tutto sembrerà più chiaro solo dopo la gara di questa sera, che influenzerà le strategie della società nei prossimi mesi. COSì IN CAMPO STADIO MARADONA, ORE 20:45 NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Rrahmani, Hysaj; Fabian, Demme; Politano, Zielinski, Insigne; Osimhen. All. Gattuso HELLAS VERONA (3-4-2-1): Pandur; Ceccherini, Gunter, Dimarco; Veloso, Ilic, Faraoni, Lazovic; Zaccagni, Salcedo; Kalinic. All. Juric ARBITRO: Chiffi della sezione di Padova Cade in un dirupo, muore bimba di 4 anni di Pina Ferro Si erano da poco iniziate a popolare, le spiagge di Palinuro, quando una tragica notizia raggela tutti: una bimba tedesca di soli quattro anni ha perso la vita durante una escursione a Palinuro. La tragedia si è consumata nella tarda mattinata di ieri. La piccola era insieme alla sua famiglia, padre, madre e altri quattro fratellini, tutti in tenera età. La piccola aveva iniziato a inerpicarsi lungo il sentiero che sale da dietro il porto offrendo una vista magnifica. Pare che nessuna guida accompagnasse la famiglia di turisti lungo il sentiero di trekking. Forse per sporgersi a guardare di sotto, la bimba potrebbe aver perso l’equilibrio ed essere rotolata lungo il costone di roccia che fa un salto di 30 metri prima di
scendere nel mare. L’incidente è avvenuto intorno alle tredici, lungo il sentiero dei Fortini, nel comune di Centola. Un percorso di trekking noto per le sue bellezze e che i genitori della piccola, venuti qui per un week end di relax ed evasione, avevano immaginato di percorrere insieme ai loro cinque figli, quattro femminucce e un maschietto, tutti molto piccoli. La famiglia, partita in mattinata da Salerno, era arrivata Palinuro poche ore prima. Inizialmente aveva fatto tappa in un lido della zona dove aveva depositato le proprie cose per essere senza pesi e incamminarsi più agevolmente. Poi si era fatta accompagnare all’imbocco del sentiero per iniziare l’escursione. Intorno all’ora di pranzo, però, la passeggiata si è tramutata in tragedia. Per cause ancora in corso di accertamento la bimba, terzogenita, è precipitata nel dirupo senza che i genitori, sgomenti, abbiano avuto modo di aiutarla. Tutto deve essere avvenuto in modo repentino. Padre e madre hanno subito lanciato l’allarme ma all’arrivo dei soccorritori, per la piccola non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato recuperato in mare da una motovedetta della Guardia Costiera di Palinuro ed è stato trasportato presso il porto di Centola. Successivamente la salma è stata trasferita nell’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania dove, per il momento, resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, informato dell’accaduto, ha subito raggiunto il porto di Palinuro dove è rimasto per diverse ore, anche per fornire supporto alla famiglia di turisti, travolta dal dolore. “Esprimo vicinanza, sono molto rammaricato per l’accaduto. E’ una tragedia che sconvolge l’intera comunità”, ha detto il primo cittadino che ha messo a disposizione un albergo nel quale verranno ospitati i genitori ed i loro figli. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo. Le indagini sono state delegate alla Capitaneria di Porto di Palinuro. I militari hanno ascoltato i familiari per provare a ricostruire la dinamica dell’incidente e capire cosa sia accaduto durante l’escursione. La vicenda ricorda quella di un altro turista tragicamente morto durante una escursione in
Cilento, Simon Gautier, studente francese di 27 anni deceduto in seguito a una caduta nel Golfo di Policastro nell’agosto del 2019. Si era incamminato nel Parco Nazionale del Cilento, deciso a raggiungere Napoli a piedi, ma poco dopo la partenza era scivolato in una scarpata, il 9 agosto. Riusci’ a mettersi in contatto brevemente con i soccorritori, ma non ad indicare con precisione la sua posizione. Nove giorni dopo, il 18 agosto, il cadavere di Simon venne ritrovato nella scarpata nella quale era precipitato: era morto 45 minuti dopo la caduta, a causa delle ferite. La festa granata per tutta la famiglia di Monica De Santis Tanti, tantissimi bambini, con magliette, sciarpe e bandierine, hanno colorato ieri pomeriggio Largo Campo, per una speciale festa per la promozione della Salernitana in Serie A. Speciale, perchè gli organizzatori, gli Ultras del Centro Storico di Salerno hanno voluto che i protagonisti fosse proprio loro, i piccoli tifosi, quelli che un domani, si spera, andranno allo stadio a sostenere la squadra granata. Bandierine in omaggio per coloro che non le tenevano e coriandoli lanciati dai balconi. Ed ancora cori da stadio e canzoni varie hanno animato la festa che è proseguita fino alle 20. Tanti, come abbiamo detto i bambini, accompagnati dai loro genitori, per lo più dai papà, ma vi erano anche tante mamme che non sono volute mancare all’appuntamento e divertirsi insieme ai propri cari. La manifestazione
inizialmente era stata organizzata come un corteo che doveva partire da piazza Portanova per poi attraversare tutta via Dei Mercanti, via Giovanni Da Procida e concludersi proprio a Largo Campo, ma per questioni di sicurezza e di ordine pubblico, dalla Prefettura è giunta la richiesta agli organizzatori di evitare il corteo e di concentrare la festa in un unico luogo. Così grazie al passaparola, nel pomeriggio di ieri tutti i partecipanti si sono ritrovati nella storia piazza cittadina ed hanno festeggiato la promozione della Salernitana in serie A. Quella di ieri è una delle tante feste che in questi giorni si stanno organizzando a Salerno ed anche in provincia e di sicuro non sarà l’ultima. La città ha ancora tanta voglia di festeggiare la promozione e al tempo stesso di ringraziare l’intera squadra per aver regalato un sogno dopo 23 anni trascorsi tra Inferno e Purgatorio…. tutte le foto nell’edizione online che è possibile LEGGERE SCARICANDOLA CLICCANDO QUI
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