Escursioni 2019 i mille volti della montagna - CLUB ALPINO ITALIANO Sezione Valle Roveto - CAI Valle Roveto
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CLUB ALPINO ITALIANO Sezione Valle Roveto Organigramma del Consiglio Direttivo Raffaele Allegritti Presidente (legale rappresentante della Sezione) Maria Grazia Di Pasquale Vice Presidente Giovanna Dosa Consigliere Tesoriere Lucia Mastropietro Consigliere Segretario Mattia Lelli Consigliere Gestione materiale Nicholas Novelli Consigliere Responsabile pagina Facebook Adele Palimieri Consigliere Costantino Pace Consigliere Antonio Giuglini Consigliere Fabio Bussi Consigliere Raffaele Morelli Consigliere Maria Rita Sorgi Revisore dei Conti Flavia Colacicchi Revisore dei Conti Denis Montaldi Responsabile sito internet Accompagnatori di escursionismo Fabio Bussi AE Maria Grazia Di Pasquale AE Fernando Conte AE Raffaele Allegritti AE foto: Fabio Bussi
CLUB ALPINO ITALIANO Sezione Valle Roveto Escursioni 2019 L’Abruzzo e i 4 parchi DIFFICOLTA’ EE di Guido Morelli - pag. 6 1 Marcolano (12 maggio) pag. 16 2 M. Vettore – L. di Pilato (25, 26 maggio) pag. 18 La sede del CAI in via Ripandelli 3 Cima Macirenelle (9 giugno) pag. 19 Ex asilo infantile “Città di Genova” - pag. 5 4 M. Breccioso (30 giugno) pag. 20 5 M. Viperella (28 luglio) pag. 23 Il rifugio di Civita d’Antino 6 Alpi Apuane (6, 7, 8 settembre) pag. 26 Una grande novità per il 2019 - pag. 9 7 Pizzo Deta (15 settembre) pag. 27 8 M. Velino (22 settembre) pag. 28 DIFFICOLTÀ T 9 M. Morrone (29 settembre) pag. 28 1 Borgo vecchio di Sperone (7 aprile) pag. 14 10 Prati di S. Elia (27 ottobre) pag. 30 2 Girifalco (5 maggio) pag. 16 3 Macchialunga (19 maggio) pag. 17 VIE FERRATE EEA 4 M. Cappucciata e Mus. di Vicoli (14 luglio) pag. 22 1 Rif. Franchetti con pernotto (6, 7 luglio) pag. 21 2 Settimana verde Dolomiti del Brenta DIFFICOLTÀ E (20-27 luglio) pag. 23 1 M. Turchio (10 marzo) pag. 12 2 Pulizia del bosco (16 marzo) pag. 12 CIASPOLE (EAI) 3 Anello dei Piani Stefanini (24 marzo) pag. 13 Piani della Renga (27 gennaio) pag. 10 4 M. Navegna (31 marzo) pag. 13 Rifugio “La Vecchia” (17 febbraio) pag. 11 5 Borgo Vecchio di Sperone (7 aprile) pag. 14 6 M. Colubrica (14 aprile) pag. 15 INCONTRI IN SEDE 7 M. Miglio (28 aprile) pag. 15 “Uso delle piante nella tradizione rurale 8 Certosa di Trisulti (16 giugno) pag. 20 abruzzese” (Guido Morelli) 9 Rifugio Rocca dell’Abate (3, 4 agosto) pag. 25 3 incontri: “La Fisiologia dell’escursionista” (Maria 10 M. Viglio di notte con pernotto in tenda (24, 25 Grazia Di Pasquale) agosto) pag. 25 11 M. Ocre (1 settembre) pag. 26 12 M. Amaro di Opi (6 ottobre) pag. 29 13 Trekking degli Ulivi (3 novembre) pag. 30
4 CLUB ALPINO ITALIANO Sezione Valle Roveto Contributi Forniture Industriali Avezzano (Aq) Riparazioni motori elettrici Elettropompe e gruppi elettrogeni Cappelle dei Marsi (Aq) Soluzioni Ict, Web, E-Learning, Mobile www.netlearn.it Avezzano (Aq) Società Sportiva Diletantistica Funghi Tartufi Prodotti Tipici www.lapinetafitnessclub.it www.cooploscoiattolo.it Avezzano (Aq) Civitella Roveto (Aq) Gran Caffè Bar Civitella Roveto (AQ) EuroTech di Francesco Degni Civitella Roveto (AQ) Hotel Outdoor Equipment www.campobase.net River RI STORANTE Hotel Ristorante www.hotel-river.net Civitella Roveto (AQ) Pelletteria IDA outdoor equipment since 2001 Roma Civitella Roveto (AQ) Yogurteria Edilizia Ceramica Civitella Roveto (AQ) Ferramenta Termoidraulica Società Cooperativa Agricola Civitella Roveto (Aq) Valle Roveto. (Aq) Ristorante Pizzeria Civitella Roveto (AQ) Bar e ristorazione Civitella Roveto (Aq) Outdoor Equipment www.lamonicella.it Agricoltura e zootecnica San Vincenzo V. R. (Aq) Civitella Roveto (AQ) Pitture e tendaggi Civitella Roveto (Aq) Automazioni www.iacobonimeccanica.com Abbigliamento Pelletteria Avezzano (Aq) Accessori Moda Gran Caffè Bar Luco dei Marsi (Aq) Capistrello (AQ) Società cooperativa agricola Ottica Occhiali Contattologia Macelleria Salumeria Celano (Aq) Celano / Civitella Roveto (Aq) Capistrello (AQ)
5 la sede del CAI come una lente di ingrandimento, mira- in via Ripandelli ta alla conoscenza diretta del territorio piuttosto che all’ambiente montano in generale. Su questa impostazione concettuale è stato costruito il libretto delle attività. Ogni uscita escursionistica, oltre alle consuete indicazioni sull’itinerario, sul dislivello, sulla durata, sulla difficoltà, avrà un’immagine di riferimento ed una breve descrizione sulle caratteristi- che della montagna su cui si sviluppa il sentiero e sulle particolarità del luogo/ habitat che andrà ad attraversare. Per ovvie ragioni saranno solo accenni, indicazioni, curiosità, che dovranno o potranno essere approfondite da chi lo desidera. affiancata da uscite tematiche, viaggi, Insomma, vogliamo ribadire, ancora una Cari Soci, trekking notturni, osservazioni astro- volta, che la conoscenza è ovunque, e come si intuisce dal titolo del libret- nomiche, incontri con altre sezioni Cai e la consapevolezza che ne scaturisce è il to delle attività di quest’anno, il 2019 molto altro ancora. sale con cui vogliamo condire le nostre sarà caratterizzato da un ampliamento Se nel 2018 il concetto guida è stato escursioni e le nostre coscienze. delle variegate sfaccettature di cui la la “Montagna è conoscenza”, nel 2019 montagna è portatrice, non limitato al “I mille volti della montagna”, ne rap- Buona escursione a tutti solo “raggiungimento della cima”, ma presenta una naturale continuazione, Contatti con il CAI di Valle Roveto via Ripandelli, snc Quote tesseramento 2019 (ex asilo infantile “Citta’ di Genova”) RINNOVI 1a ISCRIZIONE 67054 Civitella Roveto (AQ) Ordinari 40,00 45,00 Familiari 20,00 25,00 T 348.6609853 Juniores (18-25 anni) 20,00 25,00 valleroveto@cai.it Giovani dal 2002 15,00 20,00 www.caivalleroveto.it FB Cai Sezione Valle Roveto IBAN IT 20M 0538740560000000169266 I moduli per l’iscrizione sono scaricabili dal sito www.caivalleroveto.it C.F. 90019100669 Oppure tramite l’attività commerciale yogurtime a piazza Gran Sasso (Civitella Roveto) L’iscrizione alla sezione offre i seguenti vantaggi: Applicazione del tariffario Soci presso i Rifugi del CAI; Il ricevimento della rivista mensile della Sede Centrale “Montagna 360°”; La possibilità di partecipare alle escursioni estive e invernali, ai trekking, ai corsi e alle altre iniziative promosse sia dalla Sezione che dalle altre Sezioni d’Italia; Sconto sulle pubblicazioni Cai, su libri e carte venduti in sede; Intervento gratuito delle squadre di Soccorso Alpino in attività sociali (compreso il costo dell’intervento dell’elicottero, in tutto il territorio Europeo); Accesso al prestito di volumi e riviste della biblioteca; La possibilità di avere in noleggio materiale (es. caschi, imbracature, ec…) La possibilità di essere informati su manifestazioni, proiezioni, altri appuntamenti riguardanti la montagna (tramite email e sito web).
6 L’Abruzzo e i 4 parchi di Guido Morelli - ONN CAI Le aree protette in Abruzzo: una storia antica, un patrimonio da scoprire Chi si avventura negli ambienti na- viaggio virtuale attraverso le aree temente montano, che occupa più turali con gli occhi capaci di cogliere protette d’Abruzzo. Ovviamente, dei 2/3 della superficie regionale. anche i più piccoli frammenti di vita per fare ciò è necessario ripercorre- Tra i suoi massicci montuosi tro- è anche in grado di trovare nella no- re brevemente le tappe fondamen- viamo le tre vette più alte di tutto stra stupenda regione delle incre- tali che hanno portato la nostra l’Appennino: 2912 m. di Corno Gran- dibili sorprese, come ad esempio la regione a diventare la “regione dei de sul Gran Sasso, 2794 m. di Mon- faggeta vetusta della Val Cervara, parchi”, nonché la regione italiana te Amaro sulla Majella, 2486 m. la più antica d’Europa, riconosciu- con la maggiore percentuale - 30 di Monte Velino. Questo carattere ta dall’Unesco nel 2017 Patrimonio % - di territorio protetto (in Euro- montano così marcato ha deter- Mondiale dell’Umanità! Partendo pa nessuna regione può vantarsi minato da sempre una forte limi- da quest’ultimo importante rico- di avere 1/3 del proprio territorio tazione degli insediamenti umani noscimento che ha messo ancora protetto!). in grandi nuclei urbani, favorendo una volta in luce la straordinaria Innanzitutto bisogna ricordare che la nascita di tanti piccoli centri. La ricchezza di biodiversità presente tra le regioni italiane appennini- morfologia aspra e accidentata nel territorio abruzzese, vorrei pro- che, l’Abruzzo si caratterizza per la del territorio ha creato difficoltà porre in questo articolo un piccolo presenza di un territorio prevalen- di accesso in numerose aree e non
La nascita del PNA segnò sicura- 7 mente una tappa importante e decisiva nella storia delle aree pro- tette, ma per iniziare a parlare di nuova sensibilità a livello regionale verso l’ambiente si devono atten- dere gli anni 70, quando un “nuovo impulso” verso la tutela degli am- bienti naturali fu dato dal glorioso Corpo Forestale dello Stato, che ha svolto un ruolo fondamentale nell’aumento della superficie pro- tetta della nostra regione. Così nel 1971 viene istituita dalla Regione Abruzzo anche la prima riserva na- turale, quella della Valle dell’Orfen- to, seguita da quelle del Bosco di Sant’Antonio nel 1985 e di Zompo Lo Schioppo nel 1987. Nel frattem- po vengono emanate le prime leggi regionali specifiche di tutela della natura, prime fra tutte quella sulla Flora (N. 45 del 1979) e quella sulle Aree Protette (N. 61 del 1980). Successivamente, il numero delle riserve naturali regionali vide au- mentare notevolmente il proprio numero grazie all’entrata in vigo- re delle Legge Quadro sulle aree ha reso per nulla agevole la prati- creto n. 257, veniva istituito in protette (N. 394 del 1991), attesa ca dell’agricoltura intensiva; ciò ha Abruzzo il secondo parco nazionale da trent’anni, che segnò anche un favorito l’affermazione e la con- più antico d’Italia (il primo, lo ricor- punto di svolta per le amministra- servazione degli elementi naturali diamo, è quello del Gran Paradiso), zioni comunali e le associazioni su vaste superfici, permettendo la ovvero il Parco Nazionale d’Abruz- ambientaliste, tra cui anche il CAI, sopravvivenza di una flora e una zo, oggi divenuto Parco Nazionale che entrarono a far parte del “siste- fauna altrove estremamente rare- d’Abruzzo Lazio e Molise, che si ma” di gestione delle aree protette fatte. Inoltre, a differenza di altre estende su una superficie pari a come partner attivi coinvolti per regioni appenniniche, in Abruzzo oltre 43000 ettari tra le provincie valorizzare l’identità e la crescita vi è una elevata presenza di aree di L’Aquila, Frosinone ed Isernia; in sociale della comunità. Attraverso demaniali e ciò ha sicuramente esso sono concentrati quasi tutti i questo potente strumento legisla- favorito la tutela ambientale in caratteri che contraddistinguono tivo vennero istituiti, nel 1991, sia tempi antichi, oltre a creare facili l’Appennino centrale: un luogo in il Parco Nazionale del Gran Sasso premesse per l’istituzione di parchi cui il tempo sembra essersi ferma- e Monti della Laga sia quello della e riserve. to, un luogo in cui il paesaggio e la Majella, che si andarono ad aggiun- Nel lontano 1923, con il Regio De- natura appaiono come cent’anni fa. gere al già esistente Parco Naturale
8 Regionale del Sirente -Velino. In tal “vocazione alla conservazione della transumanza, utilizzate per secoli modo il patrimonio di biodiversità natura”, che viene da lontano e che da pastori e taglialegna, gli itinerari abruzzese, già di per sé cospicuo ha trovato nel suo primo parco un da percorrere sono davvero nume- grazie alla elevata varietà di am- motivo di orgoglio e di crescita che rosi e lungo il loro tracciato offrono bienti in esso presenti, alla sua ha fatto da volano per il successivo spesso visioni inaspettate e incan- posizione al centro del Mediterra- ampliamento della superficie tute- tevoli. I ghiacciai d’alta quota, gli neo e alla vicinanza al continente lata regionale. sconfinati altopiani, i boschi seco- africano che ne hanno arricchito la L’Abruzzo, regione dei parchi per lari, le strettissime forre che na- scondono piante rarissime, le tante zone umide che ospitano centinaia di uccelli, fino ad arrivare alla costa, dove sopravvivono antichi cordoni dunali ricchi di rare piante. E poi ci sono i segni lasciati dall’uomo, come le antichissime chiese roma- niche, gli sperduti eremi rupestri, i piccoli borghi incastonati nella roc- cia, le antiche capanne in pietra, le roccaforti medioevali appollaiate sui cocuzzoli, i grandiosi e austeri castelli. Questi luoghi interessan- tissimi e straordinari per la loro storia biogeografia, si accresce fino a far diventare la nostra regione quella tra le più ricche d’Europa: basti pensare che in Abruzzo sono presenti il 30% della fauna e quasi il 50 % della flora europee! Le attuali 17 riserve naturali, assie- me ai 7 Parchi Territoriali, 3 Parchi nazionali e uno regionale, 3 Riserve Naturali Statali e 3 Oasi del WWF, sono diventate anche espressione culturale del territorio e contribui- scono a rafforzare la conservazio- ne della biodiversità e lo sviluppo sostenibile, soprattutto nelle aree eccellenza, molto bene si presta bellezza sono spesso fuori dai giri montane interne destinate altri- alla pratica dell’escursionismo, con turistici tradizionali e per que- menti all’abbandono. i numerosi sentieri che dalla costa sto meritano di essere conosciuti Ma al di là di tutti questi incorag- alle alte vette della montagna si perché rappresentano la testimo- gianti numeri, ciò che veramente dipartono in tutto il territorio. Da- nianza della storia e della civiltà di conta è la capacità di riconoscere gli sterrati, alle mulattiere, dalle questa regione. Andiamo dunque, all’Abruzzo la sua vera e propria carrarecce alle antiche vie della è tempo di ammirare!
9 il rifugio di Civita d’Antino (1659 m s.l.m.) Una delle novità più importanti per il 2019, è l’affidamento in comodato d’uso gratuito del Rifugio concesso al Cai, sito in località “Rocca d’Abate-Laghetto Pratelle”. La struttura è ubicata nel comune di Civita d’Antino, sulla strada sterrata che collega il paese ai Prati di Sant’Elia di Collelongo. Il rifugio è raggiungibile a piedi in due ore circa, tramite un sentiero CAI che inizia alle spalle della fontana del fauno, sita nel piazzale Zahrtmann. Contatti per ritiro Chiavi CAI Valle Roveto - BPER filiale di Informazioni utili Civitella Roveto Civitella Roveto, IBAN: IT 20M 0538 Capienza max rifugio10 persone. valleroveto@cai.it 740560000000169266 Munirsi di sacco a pelo. T 348 6609853 Consigli Riscaldamento a legna. Civita d’Antino Si consiglia vivamente di consultare Acqua di pozzo non potabile. prolococivitadantino@gmail.com l’estratto del regolamento CAI sulla Permanenza consigliata: max. 3 gg. T 347 8138068 gestione dei rifugi, al quale questa sezione si è ispirata per la gestione del Ritiro Chiavi rifugio. Se il Gruppo richiede l’assistenza di Contributi un accompagnatore o del custode Si chiede un gentile contributo di € Prenotazione l’apertura e chiusura del rifugio verrà 10,00 a persona adulta (di € 5,00 se Per la prenotazione del rifugio occorre effettuata da questi ultimi in caso non è previsto il pernotto) per le spese compilare il modulo con le seguenti contrario è necessario lasciare fotocopia ordinarie e straordinarie riguardanti il informazioni: di un documento di identità ed un rifugio, da versare alla consegna delle numero di cellulare all’atto del ritiro chiavi o tramite bonifico bancario. Nome, periodo, Numero di persone, delle chiavi che può avvenire presso La prenotazione é confermata con N. tessera Cai, telefono, email, motivo la sede C.A.I. a Civitella Roveto, via il pagamento in acconto e/o saldo della prenotazione ed eventuali Ripandelli, s.n.c.; oppure tramite la Pro dell’importo dovuto tramite bonifico commenti. Aggiungere necessità di Loco di Civita d’Antino. alle seguenti coordinate bancarie: accompagnatore o custode.
10 Erbe, piante, fiori: questo miraco- gennaio lo della natura allieta da millenni gli occhi e rasserena lo spirito; ma non è tutto! Infatti, l’uomo utilizza le piante per i più svariati scopi, da quello culinario a quello erboristico e medicamentoso, da quello co- struttivo a quello decorativo ecc… Anche se il rapporto uomo – Natura è stato da sempre molto intenso, oggi possiamo tranquillamente affermare che l’umanità stessa dipende dal mondo vegetale. Ri- percorrendo la storia e le tradizioni rurali della nostra civiltà contadina Sabato 26 Gennaio Sabato 19 Gennaio, ore 17:00 scopriremo quante e quali piante INCONTRO TEMATICO IN SEDE L’USO DELLE PIANTE NELLA venivano utilizzate per la vita quo- dott.ssa Maria Grazia Di Pasquale TRADIZIONE RURALE ABRUZZESE tidiana e non solo, cercando così di Fisiologia dell’escursionista a cura di Guido Morelli riappropriarci delle nostre radici. (gratuito, aperto a tutti) (aperto a tutti) Domenica 27 Gennaio vero il sistema carsico che caratterizza il pianoro, si è for- CIASPOLATA PIANI DELLA RENGA 1360 m s.l.m. mato tramite la sedimentazione del processo tettonico. Gruppo montuoso Lungo la catena montuosa della Renga, tra i comuni di Monti Simbruini Capistrello e Castellafiume, si trova un bosco vetusto e Difficoltà: E una faggeta situate a oltre 1700 m s.l.m. L’origine del Dislivello: 500 m nome Renga non è chiara e potrebbe essere legata al Km: 7 termine latino “arenga” che testimonia la presenza in Tempo: 4.30 totale luoghi isolati di una comunità religiosa oppure dal ter- mine Arengo in uso nel medioevo indicante il luogo in Itinerario: Partenza dal Km 12 circa della strada P. Sim- cui i cittadini si riunivano e si organizzavano contro i bruina (cartello Piani della Renga) e si attraversa la piana locali feudatari. Altre ipotesi legherebbero il toponimo di Colle Mozzone in direzione NW passando a est della al termine “ara”, oppure ad aringa, pesce che in passa- chiesetta degli Alpini, sempre per carrareccia, fino ad in- to veniva acquistato affumicato nei mercati ittici più crociare il sentiero di Fonte Ceria che proviene da Campo- vicini. Di certo tra il XVIII e il XIX secolo la località era rotondo. Alla Fonte Ceria si svolta a S-SE per altra carra- nota con il toponimo di Aringa. In epoca preromana il reccia in direzione Valle Mozzone, si passa sotto ad est di territorio, non distante dalle città antiche di Antinum Cima Ceriotta, e si torna al pianoro e alle auto. Percorso ed Anxa era controllato dal popolo italico dei Marsi. L’a- in ambiente dapprima prativo, poi boscoso. Pendenza rea situata al confine del Regno delle Due Sicilie con lo lieve. Panorama sul gruppo del Velino nei punti aperti. Stato Pontificio fu durante il XIX secolo al centro delle Resp. Maria Grazia Di Pasquale T 349 7910108 vicende legate al brigantaggio. Nei territori montani tra Filettino e Capistrello furono numerosi gli scontri che si Descrizione: L’altopiano si trova a 1360 m s.l.m. tra i co- verificarono tra i briganti, le milizie civiche e la Guardia muni di Capistrello (AQ) e Filettino (FR), segnando il con- nazionale prima e dopo l’Unità d’Italia. fine tra l’Abruzzo con il parco laziale dei Monti Simbruini. Nella prima metà del XX secolo in questo territorio veni- A livello geologico le cosiddette “brecce della Renga”, ov- va estratto il carbone di legna.
11 febbraio Sabato 9 Febbraio INCONTRO TEMATICO IN SEDE dott.ssa Maria Grazia Di Pasquale I vari sintomi dell’escursionista (gratuito, aperto a tutti) Domenica 17 Febbraio INTERSEZIONALE CON IL CAI DI BARI CIASPOLATA RIFUGIO LA VECCHIA 1900 m s.l.m. Gruppo montuoso: Parco Regionale Velino-Sirente Difficoltà: E Dislivello: 530 m Tempo: 2 ore in salita Itinerario: Rovere (1379 m), Mandra Murata, Rifugio La Vecchia (1870 m) Resp.: Maria Rita Sorgi, T 329 4106535 Coord.: Raffaele Allegritti, T 348 6609853 Intersezionale con le sezioni CAI di Bari Descrizione: aumenta leggermente di difficoltà. il nuovo Rifugio costruito dall’En- Il Rifugio La Vecchia (1870 m.) nel Da Rovere si prende lo stesso sen- te Parco (sempre chiuso ma con il Parco Regionale Velino Sirente Su tiero che, seguendo il crinale ovest, locale “bivacco” fruibile). Poco più un’elevazione secondaria del mas- porta fino alla vetta del Monte Si- avanti, in posizione molto panora- siccio del Sirente, il Colle di Mandra rente. Dopo una costante ma poco mica si trova il piccolo Rifugio La Murata, sorge il piccolissimo Rifu- faticosa salita, giunti ad un ampia Vecchia. gio La Vecchia, costruito in legno e radura, si lascia il percorso che Il Rifugio, sempre aperto ma non pietra da alcuni abitanti di Rovere porta alla vetta, seguendo invece custodito, è stato costruito e viene, prima ancora della costituzione i segnali che, deviando sulla sini- tuttora curato, da alcuni abitanti del Parco Regionale, avvenuta nel stra, conducono al Colle di Mandra del posto. Durante l’inverno, causa 1980. L’escursione, facile e piacevo- Murata. la neve diventa quasi un tutt’uno le in estate, in ambiente invernale Qui, in posizione soleggiata, sorge con l’ambiente circostante.
12 marzo Descrizione: In base all’innevamento è possibile fare una completa ciaspolata dalla partenza fino in vetta. La monta- gna è isolata rispetto alle altre ed offre un ampio panorama in tutte le direzioni. La salita per la cresta è molto graduale e si presta bene per essere percorsa con le ciaspole. Andata e ritorno sono previsti per Domenica 10 marzo Itinerario: da Lecce Vecchia, per MONTE TURCHIO 1898 m s.l.m. sentiero T1, salita cresta nord, lo stesso percorso, che è sempre Gruppo montuoso Parco discesa cresta sud, Cicerana e all’aperto e panoramico. In caso Nazionale d’Abruzzo, Lazio e sentiero T1 di scarso innevamento è possibile Molise Resp.: Maria Grazia Di Pasquale fare anche altri percorsi. La zona è Difficoltà: E T 349 7910108 tipicamente attraversata da orsi, Dislivello: 500 m Coord.: Andreas Hoischen Tempo: 2,00 ore in salita T 336 721531 cervi e cinghiali. Sabato 16 Marzo GIORNATA ECOLOGICA, PULIZIA DEL BOSCO Resp.: Raffaele Allegritti T 348 6609853 Coord.: Mattia Lelli T 334 3953195 Perché una giornata eco Sono ormai 3 anni che il Direttivo Valle Roveto ha deciso di mette- re puntualmente in calendario la “Giornata ecologica”. La sensibilizzazione sulle tema- Dove di bonifica in località “Nido delle tiche ambientali unite alle azio- Come tutti sappiamo i cumuli di in- Aquile”, dove è stato rinvenuto un ni pratiche associate all’opera di quinanti sono ovunque, e tutti an- enorme quantitativo di pneumatici. bonifica, aiutano la sezione nella drebbero indistintamente elimina- La giornata prevista a “Nido delle crescita culturale dei soci ed al con- ti. Gli atti di pochi incivili, purtroppo, Aquile” sopra Capistrello, puo’ su- tempo migliorano il rapporto con il sono molto più visibili di chi spesso bire spostamenti di data anche in territorio offrendo un servizio che vi pone rimedio. altro mese, sia per esigenze mete- difficilmente si sarebbe potuto re- Ciò nonostante, il nostro impegno reologiche che logistiche. alizzare diversamente. Il sodalizio, sul territorio e per l’ambiente, ri- Nel caso in cui cio’ avvenisse, nella in definitiva, non può dissociarsi mane e anzi si fortifica. Quest’anno data del 16 Marzo la pulizia del bo- dall’utilità sociale. interverremo nella difficile azione sco avverra’ in altra locazione.
13 Domenica 24 Marzo Descrizione: ANELLO DEI PIANI STEFANINI L’escursione prevede il trekking su Gruppo montuoso Valle Roveto buona parte del sentiero che costi- Difficoltà: E tuisce il circuito della manifesta- Dislivello: 500 m zione dell’Eco-roscetta. Un sentiero Tempo: 4/5 ore circa con un dislivello non particolar- Resp.: Raffaello Colacicchi mente impegnativo, ma bello dal T 333 3718391 punto di vista paesaggistico. olani, tra il Lago del Salto e il Lago di valore naturalistico, riconosciute Domenica 31 Marzo del Turano. Occupa una superficie habitat di prioritaria importanza MONTE NAVEGNA 1508 m s.l.m. di 3.563 ettari nella provincia di per la Comunità Europea: si tratta Gruppo montuoso Navegna-Cervia Rieti. dei ‘faggeti degli Appennini con Ta- Difficoltà: E Il territorio della Riserva è caratte- xus e Ilex’, e di ‘formazioni erbose Dislivello: 900 m rizzato da un basso livello di antro- secche seminaturali e facies coper- Tempo: 5 ore in salita pizzazione e dall’ampia diffusione te da cespugli su substrato calcareo Itinerario: Lago del Turano, Ascrea dei boschi, presenti in oltre il 70% (Festuco-Brometalia) (*notevole Resp.: Fernando Conte della sua superficie. Sono presen- fioritura di orchidee)’. Sono altresì T 328 3768839 ti paesaggi montani, collinari e di presenti cerrete, che costituisco- fondovalle, e numerosi torrenti e no la tipologia forestale maggior- Descrizione: corsi d’acqua. mente diffusa, e boschi misti a La Riserva naturale Monte Nave- Le specie presenti nella Riserva prevalenza di carpino nero; inoltre il gna e Monte Cervia è un’area na- sono quelle caratteristiche della carpino bianco, l’acero di monte, la turale protetta istituita nel 1988 e flora centro appenninica, con alcu- roverella, il salice comune, il pioppo situata nella zona dei Monti Carse- ne particolarità assai interessanti e bianco ed il salice rosso.
14 aprile denominata “valico delle forchet- tudine di 1240 m s.l.m., risale al XIII Domenica 7 Aprile te” situata sul monte Serrone a secolo quando fu innalzata dai con- BORGO VECCHIO DI SPERONE quota 1224 m s.l.m. Il monte, in- ti dei Marsi in concomitanza con 1224 m s.l.m. cluso nell’area del Parco nazionale la nascita dell’omonima contea, in Gruppo montuoso: Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, separa la allineamento con altre strutture Nazionale D’Abruzzo, Lazio e valle del Giovenco dall’altopiano del militari analoghe presenti intor- Molise Fucino. Il suo territorio montano è no al Fucino. Superate le esigenze Difficoltà: T attraversato dalla terminazione militari e di controllo del territorio Dislivello: 650 m meridionale della faglia che il 13 della contea, in particolare il confi- Tempo: 2,30 ore in salita gennaio 1915 generò il terremo- ne con la valle Peligna e la via di co- Itinerario: Gioia dei Marsi, to catastrofico dell’XI grado della municazione con i territori del sud Sperone, Monte Serrone scala Mercalli che sconvolse il ter- Italia, il paese perse d’importanza Resp.: Maria Rita Sorgi ritorio della Marsica causando oltre strategica. T 329 4106535 30 000 vittime. Il sentiero attraversa un bel bosco Sperone Vecchio, completamente misto e delle radure fino alla torre distrutto dal sisma, è stato rico- di Sperone affacciata su di un sel- Descrizione: struito delocalizzando il nuovo bor- vaggio vallone a dominare il Fucino. Sperone è una frazione abbando- go più a valle non distante dal pa- Dopo la visita ai resti del paese (tra nata della regione Abruzzo situata ese originario. Il vecchio paese può cui la chiesa) continueremo, descri- nel comune di Gioia dei Marsi, in essere raggiunto soltanto attraver- vendo un breve anello fino al Mt. provincia dell’Aquila. so un tortuoso sentiero che parte Serrone, luogo molto panoramico, Il borgo originario, detto anche dalla strada statale 83 Marsicana. ove è visibile la faglia che ha dato Sperone Vecchio, sorge in una po- La torre cilindrica, che domina l’abi- origine al terremoto del 1915. Il ri- sizione panoramica della località tato dal passo Sparnasio ad un’alti- torno sarà per la via dell’andata.
Descrizione: 15 Domenica 14 Aprile La cresta con il Colle Colubrica divide la Vallelonga dalla Valle MONTE COLUBRICA 1707 m s.l.m. Roveto. La zona della cresta è raggiungibile anche in macchi- na dal Valico di Sant’Elia, ma il percorso dell’escursione non Gruppo montuoso Monte del Fucino seguirà mai la strada. L’escursione prevede un percorso ad Difficoltà: E anello con partenza ed arrivo a Collelongo. La salita è prevista Dislivello: 850 m per la zona del Monte Malpasso / Forca Casale fino a Forchet- Tempo: 3 ore in salita, 2 ore in discesa ta Morrea. Si attraversa la cresta del Colle Colubrica fino al Itinerario: da Collelongo, Forca Casale, Valico di Sant’Elia, da dove si scende per il sentiero Frassati. Il Valico S. Elia, discesa per sentiero Frassati tratto in cresta è libero e panoramico. La salita è parzialmente Resp.:Maria Grazia Di Pasquale T 349 7910108 nel bosco, mentre la discesa è sempre nel bosco. Coord.: Andreas Hoischen T 336 721531 Descrizione: Domenica 28 Aprile La cresta con il Monte Miglio divide la Valle MONTE MIGLIO 1711 m s.l.m. del Giovenco dalla Valle del Sagittario. Monte Miglio si trova sul tratto di cresta con quota Gruppo montuoso Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise inferiore a 2000 m tra il Monte Mezzana e Difficoltà: E Rosa Pinnola, prima che la stessa cresta si Dislivello: 700 m elevi a sud oltre i 2000 m con il Monte Arga- Tempo: 2 ore in salita tone e la Terratta. Il percorso prevede un anel- Itinerario: Da Casali S. Maria , per sentiero PNLAM lo con partenza ed arrivo a Casali Santa Maria V8, discesa per Bocca Mezzana nel comune di Ortona dei Marsi. I sentieri pre- Resp.: Maria Grazia Di Pasquale visti sono solo parzialmente segnati. La zona T 349 7910108 è poco battuta. Il percorso è parzialmente nel Coord.: Andreas Hoischen bosco, ma prevalentemente all’aperto. T 336 721531
16 maggio Domenica 5 Maggio GIRIFALCO - 1268 m s.l.m. Difficoltà: T Dislivello: 300 m Km: 4 km Tempo: 1.5 ore andata, 1 ora ritorno Itinerario: Pagliara, Valico Descrizione: antica fortezza medievale; da qui si di Pagliara con osservazione Da Pagliara si percorre il panorami- gode un ottimo panorama sui piani orchidee spontanee, Monte co sentiero che conduce al Valico di palentini e la Valle Roveto. Girifalco con visita resti fortezza Pagliara dove, nel periodo di Mag- Ridiscesi al valico di Pagliara si medioevale gio, è possibile osservare una gran- percorre, verso sud, un sentiero Resp.: Fabio Bussi T 329 0540193 de varietà di orchidee spontanee. roccioso che conduce alle Grotte di Dal valico si sale la cresta verso S.Lorenzo, romitorio medievale le- nord fino a giungere al Monte Gi- gato all’antico monastero dedicato rifalco (1268 mt) ed ai resti di una a S.Pietro di Corcumello. Descrizione: anni) ed inoltre la valle è molto fre- Domenica 12 Maggio Parcheggiata l’auto nei pressi della quentata da lupi ed orsi. Dalla Sor- MARCOLANO - 1940 m s.l.m. chiesetta della Madonna della Lan- gente Puzza si lascia il sentiero R5, na m.1086, si prende la strada, ora si sale a sinistra NO su una pano- Gruppo montuoso: Parco Nazionale purtroppo asfaltata, che conduce ramica cresta pianeggiante 1782 m d’Abruzzo, Lazio e Molise ai Prati d’Angro 1173 m (SE). Da qui , e si continua fino al Monte Rocca Difficoltà: EE si piega a sinistra NE e si prende il Genovese 1944 m ed infine si arriva Dislivello: 1050 m in salita, sentiero R5 che sale dolcemente al Monte Marcolano 1940 m. Vista 850 m in discesa per la Valle Cervara, passando per privilegiata sul Parco Nazionale, Km: 16 km la Fontana di Valle Cervara 1382 m sui Monti Ernici, Simbruini, Velino Tempo: 6 ore totali escluse si arriva alla sella della Sorgente Sirente, Gran Sasso e Majella. Da le soste Puzza 1728 m. La Val Cervara è un qui continuiamo e scendiamo in un Itinerario: dai Prati D’Angro, Val ambiente più unico che raro, una anfiteatro riprendendo il sentiero Cervara, discesa alla Madonna faggeta poco frequentata, antichis- R4(a quota 1832 si raggiunge la della Lanna (percorso ad anello) sima e bellissima; da quota 1600 m valletta degli orapi) che ci riconduce Resp.: Maria Grazia Di Pasquale iniziano a comparire gli esemplari all’auto, costeggiando il colle Fiorel- T 349 7910108 di faggio più grandi e vetusti (600 lo (1446m) per il Balzo Maiuri.
le riveste notevole importanza avendo rappresentato 17 Domenica 19 Maggio in passato l’antica via di eremiti e pastori che hanno VALLE DI MACCHIALUNGA (Majella orientale) lasciato numerose tracce del loro passaggio. Dopo aver attraversato le spettacolari gole di S.Spirito (che Gruppo montuoso: Parco Nazionale della Majella ospitano tra l’altro l’unica colonia abruzzese di piccione Difficoltà: T selvatico), il percorso in salita passa accanto alle rovine Dislivello: 600 m dell’eremo di Santo Spirito e ad alcune antiche grotte Tempo: 5.30 ore complessive pastorali, snodandosi attraverso ambienti di macchia Itinerario: Partenza da Fara San Martino (440 m), ricchissimi di piante officinali e raggiungendo dopo cir- sentiero H1 del Parco, Bocca dei Valloni (1050 m). ca 1,30 ore di cammino la Fonte delle Vatarelle (800 Resp.: Raffaele Allegritti T 348 6609853 m), dove si possono riempire le borracce. Si prosegue Uscita tematica di Guido Morelli ancora per circa un’ora lungo il vallone fino a raggiun- gere la Bocca deri Valloni (1050 m), punto di arrivo dell’escursione. Se le condizioni lo permettono si può proseguire fino a quota 1400 m in corrispondenza di un’ampia e verdissima radura, che rappresenta il pun- to di avvistamento del popolamento relitto di betulla, nascosto in una antica nicchia glaciale. Il ritorno è sullo stesso sentiero. Descrizione: la Valle di Macchialunga è situata sul ver- sante orientale del massiccio della Majella e rappre- senta una delle vie di accesso più lunghe per l’ascesa al Monte Amaro (2793 m.). Si tratta di una valle assai ricca di biodiversità, poiché attraversa numerosi tipi di ambiente quali gole rupestri, orno-ostrieti, boschi di faggio, prati e pascoli rocciosi, arbusteti montani, ecc.. Anche dal punto di vista storico culturale questa val-
18 Sabato 25 e Domenica 26 maggio MONTE VETTORE 2476 m s.l.m. (con pernotto) Gruppo montuoso Parco Monti Sibillini Difficoltà: EE Dislivello: 950 m Tempo: 6 ore Itinerario: partenza in autobus per Ascoli Piceno, visita alla citta’. Dopo pranzo si procede per Ar- quata del Tronto, dove si pernot- ta. Domenica 26 mattina trekking sul Monte Vettore, lago di Pilato e Piana di Castelluccio. Descrizione: di Ascoli Piceno, nelle Marche. Resp.: Dosa Giovanna Il Monte Vettore (dal latino victor, Il lago ospita un particolare ende- T 335 7895872 «vincitore») è il rilievo montuoso mismo, il Chirocefalo del Marche- più alto del massiccio dei Monti soni: è un piccolo crostaceo di colo- Sibillini, con i suoi 2.476 metri di re rosso che misura 9-12 millimetri altitudine, compreso all’interno del e nuota col ventre rivolto verso l’al- Parco Nazionale dei Monti Sibillini, to. La zona presenta anche un in- suoi fenomeni carsici. È il secondo appartenente al comune di Arqua- setto molto piccolo detto ditiscide, più vasto altipiano appenninico ta del Tronto, provincia di Ascoli coleottero acquatico nero di origine dopo quello di Campo Imperatore. Piceno. Prossimo alla cima è pre- boreo-alpina. I Piani sono noti per la coltivazione sente un circo glaciale che ospita il delle Lenticchie di Castelluccio, le Lago di Pilato. I Piani di Castelluccio sono un al- temperature minime raggiungibili topiano carsico-alluvionale dell’Ap- in inverno, a volte prossime o infe- Il lago di Pilato è un lago montano pennino centrale, situato nel ver- riori ai -30 °C, e per la Fiorita, ossia d’altura, situato sul monte Vettore, sante umbro dei Monti Sibillini, ai il fenomeno di fioritura che colora il nel massiccio e nel Parco nazionale piedi del Monte Vettore (Cima del piano tra la fine di maggio e l’inizio dei Monti Sibillini ad una quota di Redentore). L’altopiano costituisce di luglio: in questo periodo sboccia- 1.941 m s.l.m., appartenente al co- il fondo di un antico lago appenni- no soprattutto papaveri, fiordalisi, mune di Montemonaco, provincia nico, ora prosciugatosi e noto per i margherite e lenticchia.
19 giugno Intersezionale con le sezioni CAI di Guardiagrele e Loreto Aprutino Domenica 9 Giugno IN CAMMINO NEI PARCHI CIMA MACIRENELLE (1995 m) e VALLE DI PALOMBARO Gruppo montuoso: Parco Nazionale della Majella Difficoltà: EE Dislivello: 1200 m Tempo: 6/7 ore Descrizione: Itinerario: Dall’area pic-nic all’ingresso del Fosso La Valle di Palombaro Escursione bella e accattivante, (m 772) si prende il sentiero G5 fino a quota 1578 m da dove, su un vecchio ricca di svariati ambienti montani. percorso pastorale che collegava i pascoli di Macirenelle a quelli d’Ugni, si Dalla Valle di Palombaro, con le raggiunge Cima Macirenelle (1995 m). Si scende per il Sentiero Forestale F3 pareti a strapiombo a fare da cor- e poi F2 che porta a Colle Bandiera (1197 m) fino a capo le Macchie (656 m), nice alle peonie in fiore, alle balze e per poi chiudere l’anello passando dalla Grotta Sant’Angelo. cenge della parete nord del Monte Resp.: Raffaele Allegritti Raparo e poi guglie rocciose e prati T 348 6609853 verdissimi.
20 Descrizione: La certosa di Trisulti è un monastero che si trova nel comune di Collepardo, in provincia di Frosinone. È monumento nazionale dal 1873. Dal dicembre 2014 la sua gestione è curata dal Polo Museale del Lazio. È collocata tra boschi di querce, nella cosiddetta Selva d’Ecio, alle falde del monte Rotonaria (Monti Ernici), a 825 m di altitudine e a 6 km a nord-est del centro abitato. Il nome Trisulti deriva dal latino tres saltibus che è il nome con cui veniva chiamato un castello del XII secolo gestito dai Colonna e che dominava i tre valichi (i “salti”) che immet- tevano rispettivamente verso l’Abruzzo, verso Domenica 16 Giugno Roma e verso l’area meridionale dello Stato CERTOSA DI TRISULTI 825 m s.l.m. della Chiesa. Tale castello è andato distrutto, ne rimangono tuttavia alcune rovine. L’escur- Gruppo montuoso: Ernici sione prevede un itinerario considerato tra i più Difficoltà: E belli e caratteristici della Valle Roveto, con un Dislivello: 500 m in salita, 600 m in discesa dislivello tutto sommato contenuto ma dispie- Km: 18 gato lungo un sentiero avente una percorrenza Tempo: 8 ore andata di almeno 7 ore. La mulattiera cambia più volte Itinerario: Rendinara q. 900 m, Vado dell’Orso, Valle dell’In- fisionomia, passando dal bosco alla radura, dal ferno, Fonte Peccia, Vado di Porca, Certosa di Trisulti q. 825 m; prato alle terrazze naturali. Interessante anche ritorno in pullman per la notevole varietà floreale, dall’Aglio Orsi- Resp.: Fabio Bussi T 329 0540193 no al Giglio Martagone. Domenica 30 Giugno MONTE BRECCIOSO 1975 m s.l.m. Gruppo montuoso: Parco Naziona- le d’Abruzzo, Lazio e Molise Difficoltà: EE Dislivello: 1470 m Tempo: 5 ore in salita, 4 ore in discesa Itinerario: da Ridotti Resp.: Raffaele Allegritti Descrizione: notevole dislivello e la lunghezza T 348 6609853 Il Monte Breccioso da Ridotti è una della percorrenza. Ridotti, frazione Coord.: Marco Capoccitti escursione che richiede una buo- di Balsorano, è il nostro punto di T 338 6347809 na preparazione fisica per via del partenza.
21 luglio Da sabato 6 e domenica 7 luglio domenica Ricci, Vetta Orientale, Calderone, PERNOTTO AL RIFUGIO Km: 5 km sabato, Rif. Franchetti, Prati di Tivo FRANCHETTI - 2433 m s.l.m. 4.5 km domenica Resp.: Fabio Bussi T 329 0540193 Tempo: sabato 6 ore, Escursione a numero chiuso. Gruppo montuoso domenica 7 ore La Sez. si riserva di escludere Parco Nazionale Gran Sasso Itinerario: Prati di Tivo, Ferrata partecipanti ritenuti non idonei. Monti della Laga Ventricini, Ferrata Danesi, Ammessi soci di altra sezione in Difficoltà: EEA Corno Piccolo, Rif. Franchetti; caso di mancato raggiungimento Dislivello: 600 m sabato, 500 m Domenica: Rif. Franchetti, Ferrata del numero massimo. Descrizione: calcarea e rivestito in legno, fu a svolte verso il Corno Piccolo, la- Il rifugio Carlo Franchetti è un rifu- costruito verso la fine degli anni sciando a destra una scorciatoia gio stile alpino, situato nel territo- cinquanta dalla sezione romana del recuperata dal Parco e i segnavia rio del comune di Pietracamela, nei Club Alpino Italiano e inaugurato bianco-rossi del Sentiero Ventricini. pressi della località di Prati di Tivo, nel 1960. È intitolato al barone Car- Questo itinerario è un sentiero che sul versante teramano del Gran lo Franchetti, alpinista e speleolo- permette di fare il giro del Corno Sasso. Posto a 2.433 metri di alti- go, scopritore nel 1926 delle Grotte Piccolo effettuando un anello com- tudine s.l.m.. Incuneato tra il Corno di Pastena. pleto. È possibile associare anche la Grande e il Corno Piccolo nella val- Itinerario salita al Corno Piccolo attraverso la le glaciale nota come Vallone delle Dal piazzale dei Prati di Tivo (1465 ferrata Danesi che si incontra lungo cornacchie, è il rifugio più alto tra metri) si sale in seggiovia all’Ara- il percorso per poi scendere dalla quelli situati sul Gran Sasso. pietra (1980 metri). Si prosegue sul via normale. Situato su uno sperone roccioso, largo sentiero segnato che passa realizzato interamente in pietra accanto alla Madonnina. Poi sale
22 Domenica 14 Luglio MONTE CAPPUCCIATA E MUSEO DI VICOLI Gruppo montuoso: Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga Difficoltà: T Dislivello: 350 m Km: 6 km Tempo: 3.30 ore complessive Itinerario: Valico di Cannatina- Brittoli (PE), Campo Imperatore, Monte Cappucciata. Resp.: Raffaele Allegritti T 348 6609853 Uscita con Guido Morelli Descrizione: Vicoli, un piccolo paese di 390 ani- dalla volontà di valorizzare al me- Una bellissima escursione che ci me che già nel nome riporta una glio le risorse di un’area rurale che porterà a conoscere il versante pe- storia antica ed interessante; il ter- altrimenti rischierebbe l’abbando- scarese del Parco del Gran Sasso, mine latino vicus infatti, stava ad no totale. All’interno dell’antico poco conosciuto ma di grande sug- indicare un tipo di insediamento di palazzo baronale (sapientemente gestione. Saliremo fino al valico di epoca preromana caratterizzato da ristrutturato e donato dal vecchio Cannatina e da qui su un comodo un aggregato di case e terreni ru- proprietario al Comune ) ogni an- e panoramico sentiero, sormonte- rali che a loro volta facevano capo golo conserva qualcosa di speciale remo le sue creste, godendo di uno al pagus, ossia ad una circoscrizio- e ad ogni passo sembra di rivivere spettacolare panorama, dal mare ne territoriale ubicata fuori dalla la magica atmosfera del fiume, del a Campo Imperatore, scorgendo città. Tracce dell’originario aspetto bosco, dell’abitazione contadina e cime fino ai punti più lontani. Con- di questo vicus sono ancora visibi- altro ancora. La ricca esposizione quisteremo la Cima del Monte Cap- li nell’incantevole borgo di Vicoli di reperti naturalistici, l’erbario e pucciata (1800 m) e ci affacceremo Vecchio, ormai abbandonato da la xiloteca didattica, illustrano al sulla maestosa Piana di Campo molti anni a vantaggio del nuovo visitatore le caratteristiche salienti Imperatore. insediamento lungo la strada pro- dell’intero comprensorio vicolese, vinciale. Ed è proprio qui nell’antico restituendogli anche solo per un Pomeriggio: visita al Museo Natu- borgo che l’Amministrazione co- attimo la sensazione di trovarsi in ralistico di Vicoli munale, in sinergia con la NL Group un ambiente naturale pur essendo Nasce l’Ecomuseo di Vicoli di di Montesilvano, ha dato vita ad un di fatti al di fuori di esso. Il breve Guido Morelli Ecomuseo, andando ad arricchire percorso si completa con la visita Nella fascia alto-collinare dell’en- un territorio reso già interessante del piccolo angolo erboristico, in cui troterra pescarese, protetto verso grazie all’istituzione di un Parco si è cercato di ricostruire un’antica nord-est dal massiccio del Gran territoriale Attrezzato che dal 1990 officina degli speziali, con stru- Sasso e nascosto tra boschi ver- tutela un’area fluviale di circa 10 menti e documenti che sottolinea- deggianti, prati e versanti rupicoli, ettari sul versante destro del fiume no l’importanza che hanno avuto le si erge a quasi 600 metri di quota Nora. L’idea dell’ecomuseo nasce piante officinali nei secoli.
Le Dolomiti di Brenta sono una sottosezione delle Alpi 23 Da sabato 20 a sabato 27 luglio Retiche meridionali, in provincia autonoma di Trento. Si DOLOMITI DI BRENTA - tratta dell’unico gruppo dolomitico ad ergersi ad ovest Settimana verde del fiume Adige. (con pernotto da rifugio a rifugio) Da più di un secolo meta di alpinisti ed escursionisti da tutto il mondo, offre una straordinaria varietà di Gruppo montuoso Dolomiti del Brenta - Percorsi su ascensioni, percorsi attrezzati e sentieri, oltre a decine vie ferrate di rifugi e bivacchi in quota. ATTENZIONE Per la partecipazione sono necessarie Il gruppo si estende per circa 40 chilometri in direzione ottima preparazione fisica, piede fermo, totale assenza nord – sud, e per circa 12 km da est ad ovest. Ha come di vertigini e certificato medico. La Sezione si riserva confini naturali a nord la Valle di Sole, ad est la Valle l’eventuale esclusione di partecipanti ritenuti non di Non, il Lago di Molveno e la Paganella, a sud le Valli idonei. La partecipazione di soci di altra sezione solo se Giudicarie, e ad ovest la Valle Rendena. L’intero gruppo non viene raggiunto il numero massimo. del Brenta è compreso nel territorio del Parco Naturale Resp.: Fabio Bussi T 329 0540193 Adamello-Brenta. Descrizione di Sergio Natalia una piccola radura, nei pressi della Domenica 28 Luglio ANDATA (circa 7,2 km) quale ci sono delle vecchie opere MONTE VIPERELLA 1834 m s.l.m. L’itinerario consente di traversare di presa (controllare i segni bianco tutta la montagna di Canistro se- rossi del CAI sui sassi e sugli albe- Gruppo montuoso guendo un percorso ad anello. ri). Lasciato lo spazio erboso, ci si Monti Simbruini-Ernici Il tracciato inizia dal Fontanile di inerpica in mezzo a giovani alberi, Difficoltà: EE S.Vito, luogo nei pressi del quale, in una zona una volta coltivata. Dislivello: 950 m fino alla metà dell’800, era ubica- Dopo un’abbondante ora di marcia Km: 14 ta l’omonima chiesa. Riempita la si raggiungono i “Prati de Feliciono” Tempo: 4 ore in salita, borraccia con l’acqua minerale “San (quota 1.236) luogo, in parte umido, 3.00 ore in discesa Vito” (che ha qualità migliori della in passato spesso conteso tra Cani- Itinerario: Canistro Superiore, Santacroce), si imbocca, in salita, la stro e Pescocanale. In pochi minuti Stazzi di Canistro, Monte Viperella sterrata prospiciente e dopo meno di marcia ci si rituffa di nuovo in Resp.: M. Grazia Di Pasquale di mezz’ora di cammino, qualche mezzo ai faggi, inerpicandosi sulla T 349 7910108 centinaio di metri prima dei prati montagna. In 20/30 minuti di cam- Coord.: Flavia Colacicchi di S.Vito Vecchio, si svolta a destra mino si raggiunge “l’Ara Carosina” T 340 8590902 seguendo una sterrata secondaria (quota 1.363), una piccola radura che conduce, poco più a monte, ad erbosa che affaccia verso la Valle
24 Roveto. Si rientra velocemente nel cia, il sentiero si ricongiunge alla L’inizio della discesa è molto erto. bosco e il sentiero costeggia faggi mitica Via della Serra, circa un kilo- Proprio qui briganti con il volto tin- sempre più maestosi. In 20/30 mi- metro più a valle del passo di Serra to spesso assalivano gli impauriti nuti, percorrendo un sentiero mol- S. Antonio. La denominazione deri- viaggiatori, costretti a “sborsare”, to evidente, si raggiunge, nei pressi va da una piccola cappella del san- per evitare severe pene, scudi o ma- di un grande masso, la S.P. “Sim- to, un tempo ubicata in prossimità renghi. Pochi metri più a valle, sulla bruina”, all’altezza de “Gli Stazzi” di del valico, onorato dai pastori che sinistra del sentiero, c’è una roccia, Canistro ( alias “Colle Arcaro”, quota un tempo transitavano con le loro segnata da due piccole grotte (vedi 1.581, 5,7 Km. dal fontanile). Dopo greggi: in inverno i pastori abruz- foto allegate), che da lontano, con una doverosa e meritata pausa sui zesi portavano gli armenti nella un po’ di fantasia, sembra una ma- prati adiacenti o sulla vicina balco- dolce campagna romana, mentre in schera gigante, secondo alcuni la nata, da dove si vede tutta la Valle estate i pastori laziali conducevano faccia di un elefante. Roveto e la Marsica, magari man- le mandrie nelle fresche montagne Il sentiero, proseguendo in basso, giando un po’ di frutta per ricaricar- abruzzesi. Nei pressi del Valico della si snoda tra una maestosa faggeta. si, si riprende il sentiero A metà percorso, quota che si snoda qualche 1.230, si incontra l’epi- metro sopra la strada. co “favo de mesa serra” In mezz’ora di marcia, su (Faggio di Mezza Serra) un tracciato abbastanza a cui si affiancano altri dolce, si arriva al bivio taciturni giganti arborei per Colle Mozzone (a de- della stessa specie. Ver- stra). Si prosegue dritto, so la fine il sentiero si il sentiero si fa più erto, fa più dolce e la tempe- e dopo circa 20 minuti gli ratura aumenta. Arrivati onnipresenti faggi cedo- ad un vecchio traliccio di- no il passo alle praterie smesso ( q. 955), si svol- ai piedi del Monte Vipe- ta, scendendo, a destra rella. Lasciato il bosco, in e, seguendo il sentiero poco meno di 10 minuti, si raggiun- Serra (perché serra, sbarra) in pas- 2b, scandito da segni bianco-rossi, ge il punto più alto del comune di sato ci sono stati cruenti scontri per ci si dirige verso il Parco Sponga. Canistro: cima Monte Viperella - q. il controllo dell’importante passo. Dopo circa 20 minuti di cammino si 1.834. La “Via della Serra” è una strada gira, sempre scendendo, a sinistra e antichissima, percorsa nei secoli si arriva al magnifico Parco. RITORNO da soldati, mercenari, mercanti, Da qui, dopo una meritata e piace- Si ridiscende per circa 20 minuti lo pescivendoli, legnaioli, pellegrini, vole sosta in mezzo allo splendido stesso sentiero dell’andata, poi, partigiani e famosi briganti: Ca- luogo umido, si raggiunge il par- arrivati ad un bivio, si svolta a de- tena, Marco Sciarra, Fra Diavolo, cheggio, da dove parte, poco più stra e, traversando il “Vallone di S. Chiavone. Alcuni storici attestano, in alto, una sterrata che progres- Nicola”, in 15/20 minuti di agevole nel 211 a.C., il passaggio sulla via sivamente si restringe, tocca “Fon- cammino, scendendo, si arriva sulla degli elefanti di Annibale, allorché te Frattaturo e, poco più in alto, S.P. Simbruina, circa 300 metri più il condottiero punico si accingeva dopo circa mezz’ora di marcia, si sopra del rifugio di Canistro. Si tra- a raggiungere per la seconda vol- ricongiunge con l’altra sterrata che versa la strada e, aggirando il pa- ta Roma. L’erto sentiero, meta di proviene da S.Vito percorsa la mat- racarro a protezione del ponticello, escursionisti provenienti da tutto tina. Scendendo, in circa 15 minuti percorrendo pochi metri in discesa, l’Abruzzo ma anche dal Lazio, porta si arriva al Fontanile di S.Vito, dove ci si rituffa nel bosco. ancora le vecchie “marcature” gial- ci aspetta un’ottima, freschissima, Dopo circa un quarto d‘ora di mar- lo-rosse del CAI. acqua.
25 agosto Da sabato 3 a domenica 4 Agosto RIFUGIO ROCCA DELL’ABATE 1526 m s.l.m. (con pernotto) Gruppo montuoso Valle Roveto Difficoltà: E Dislivello: 630 m Tempo: 2,30 ore in salita 1.50 ore in discesa Itinerario: Civita d’Antino, Laghetto Pratelle, Rif. di Civita Resp.: Raffaele Allegritti T 348 6609853 Coord.: Mattia Lelli Manutenzione sentieri e osservazione del cielo notturno T 334 3953195 Descrizione: dei sentieri circostanti il rifugio. A con la giornata successiva, la do- La concessione all’utilizzo dello tale scopo è stato calendarizzato menica, dedita all’escursione vera stabile da parte del comune di Civi- questo weekend di maggio, con la e propria, con il ritorno nel centro ta, non si è limitata unicamente al giornata di sabato dedicata pre- di Civita d’Antino e con la visita miglioramento della fruibilità della valentemente all’attività di rea- guidata al museo archeologico od, struttura, ma si è ampliata anche lizzazione segnaletica orizzontale in alternativa, al cimitero napole- alla sistemazione e alla segnaletica (bandierine bianco/rosse del cai) e onico. Da sabato 24 a domenica 25 agosto MONTE VIGLIO DI NOTTE – 2156 m.s.l.m. (con pernotto in tenda) Gruppo montuoso Simbruini- Ernici Difficoltà: E Descrizione: Il Viglio di Notte è timo passaggio prima di lasciare il Dislivello: 550 m ormai considerata una “classica”, bosco, si procede alla raccolta della Km: 5.5 km un’escursione che è ininterrotta- legna che i partecipanti traspor- Tempo: 3 ore andata, mente presente in calendario fin teranno fin sulla cima del Viglio. Il 2 ore ritorno dalla fondazione della Sezione. L’u- percorso non presenta particolari Itinerario: Valico S. Sant’Antonio, scita prevede la partenza dal valico difficoltà, fatta eccezione per il Fonte Moscosa, Belvedere, i di Serra Sant’Antonio, punto dove consistente carico di attrezzatura Cantari, Monte Viglio, pernotto si lasciano le macchine, per prose- per il pernotto a cui si aggiunge la in tenda in vetta. Domenica guire a Fonte della Moscosa dove legna da ardere. Magica l’atmo- percorso inverso. inizia la salita vera e propria. Più sfera notturna e la visione del cielo Resp.: Fabio Bussi T 329 0540193 avanti, in località “Belvedere”, ul- stellato sulla cima del Viglio.
26 settembre Domenica 1 Settembre MONTE OCRE - 2209 m s.l.m. Gruppo montuoso: Velino-Sirente Difficoltà: E Dislivello: 1000 m Tempo: 3.30 ore andata, 2.30 ore ritorno Itinerario: da Casamaina per Valico M. di Bagno (2073 m). Resp.: Raffaele Morelli T 333 1107610 Le Alpi Apuane sono una catena Da venerdì 6 a domenica 8 settembre montuosa situata nel nord-ovest ALPI APUANE - Tre giorni (con pernotto in hotel) della Toscana, facente parte del Le Alpi Apuane – Appennino toscano Subappennino toscano. L’aggettivo “apuane” è legato alla popolazione Difficoltà: EE dei Liguri Apuani, i quali popolava- Resp.: Maria Rita Sorgi T 329 4106535 no una parte dell’Appennino ligure
e tosco-emiliano e le Alpi Apuane nell’epoca 27 dell’Italia preromana. Domenica 15 Settembre La catena si differenzia dal vicino Appennino INTERSEZIONALE CON IL CAI DI L’AQUILA E BARI per la sua morfologia aspra e incisa, da cui ap- MONTE PIZZO DETA 2041 m s.l.m. punto l’appellativo di Alpi. L’energia del rilievo è molto elevata, specialmente nel versante Gruppo montuoso: Monti Ernici versiliese-marittimo: se si escludono infatti i Difficoltà: EE chilometri della pianura costiera versiliese, si Dislivello: 1141 m passa da poche decine di metri sopra il livello Tempo: 3 ore andata, 2 ore ritorno del mare agli oltre 1800 metri in meno di 7 km. Itinerario: Rendinara, Vallone del Rio, Un’importante caratteristica della catena è Rif. Fracassi, Pizzo Deta la massiccia presenza di grotte carsiche e di Resp.: Raffaele Allegritti T 348 6609853 morfologie tipiche del carsismo. Le Alpi Apuane rappresentano infatti una delle aree carsiche più importanti d’Italia: vi si contano quasi 1000 grotte. Tra le 50 grotte più profonde della penisola, 17 sono apuane, così come tra le 50 più estese in lunghezza, 8 sono apuane. I marmi sono probabilmente il materiale la- pideo più conosciuto al mondo. Sono state riconosciute fino a 14 varietà merceologiche, Intersezionale con le sezioni CAI di L’Aquila e Bari Descrizione: Il Pizzo Deta (2041 m s.l.m.) è la seconda cima più ele- vata della catena dei monti Ernici. La montagna segna il confine tra le regioni Abruzzo e Lazio. Il versante nord si presenta con un ripido pendio digra- dante sulla sottostante valle Roveto, caratterizzato proprio sotto la cima da un antico circo glaciale che dà inizio al vallone di Peschiomacello, sopra San Vincenzo Valle Roveto. Il versante a ovest invece è legato tramite una cresta al monte Pratillo (2007 m s.l.m.) e succes- sivamente al monte del Passeggio (2064 m s.l.m.), la vetta più elevata degli Ernici. Al di sotto di queste cime si trova il vallone del Rio raggruppate secondo le loro caratteristiche che si apre oltre Rendinara, paese situato sul versante in 5 gruppi: marmi bianchi, marmi brecciati, montuoso occidentale della valle Roveto. Il versante a marmi grigi e venati, marmi cipollini e marmi sud digrada fino ai 1100 metri di Prato di Campoli. Il lato storici. ad est si congiunge tramite il ripido e ampio vallone Per rendere un’idea di quanto l’escavazione dell’Olmo alla sottostante valle rovetana. sia intensiva nelle Alpi Apuane, si pensi che Questa cima è caratterizzata da un profilo aguzzo e vi è in media circa una cava ogni tre chilome- roccioso su tre quarti dei lati, di forma vagamente pi- tri quadrati, densità che raggiunge le 7 cave a ramidale, escluso il versante meridionale, che digrada chilometro quadrato nell’area di Carrara. con un pendio ripido e uniforme.
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