ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
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Efficienza e risparmio energetico • Ambiente • Impianti • Edificio • Rinnovabili • Combustibili ENERGIA eDINTORNI IL CTI INFORMA Rivista del Comitato Termotecnico Italiano – Energia e Ambiente NOVEMBRE DICEMBRE 2017 •Dossier CTI: Attrezzature a pressione: l’evoluzione della norma tecnica •Prodotti isolanti: strumenti e innovazione •Biocombustibili solidi: nuovo coordinamento e nuove attività Media partner di
cool with hitema.com international 0948 is a specialist manufacturer of sustainable solutions for process cooling and comfort international applications. Since its inception over 25 years ago, has grown, selling worldwide, becoming international a leading specialists in temperature equipment. We supply high quality products as well as tailor made versions at the request of our Customer. è un’azienda costruttrice specializzata in soluzioni innovative per il raffreddamento del liquido international di processo e applicazioni per il comfort. Fin dalla sua nascita più di 25 anni fa, è cresciuta, international vendendo in tutto il mondo e diventando un leader specializzato nelle apparecchiature per il controllo della temperatura. Forniamo prodotti di alta qualità così come versioni su misura, soddisfando le richieste dei nostri Clienti. international in numberS 45 employees and 10 ranges of products with 3 production plants with a total of 15.000 m² of indoor space. The sales network has a presence in over 45 Countries throughout the World. international 3 12MLN 5% 30% ITALY eUROPe 40% 25% USA OTHeR PRODUCTION PLANTS COUNTRIeS YeARLY TOURNOVeR international IN NUMERI 45 dipendenti e 10 gamme di prodotti con 3 impianti produttivi con 15.000 m2 di spazio interno totale. La rete di vendita di è presente in più di 45 Paesi in tutto il Mondo. international 0948 HITEMA S.r.l. ® Tel. +39 (0) 49.5386344 12 lines r.a. Via Mons. Giulio Babolin, 14 Fax +39 (0) 49.5386300 Z.I. SAN GABRIELE - 35024 BOVOLENTA info@hitema.it international PADOVA - ITALY Managing Director: burbam@hitema.it For details of our range of products & services, please visit Series: ALL Cod: LUKIT-REV. 04 Checked by: Per maggiori dettagli sulla nostra gamma di prodotti e servizi, visitare hitema.com January 2017< Updated:LUKIT-REV. 03 M. Burba
IL CTI INFORMA Sommario 3 Direttore responsabile Dario Tortora Editoriale5 Putting Energy Efficiency First and Clean Energy Transition: Coordinamento tecnico Comitato Termotecnico Italiano dalla Commissione Europea ai tavoli della normazione Energia e Ambiente Redazione Dario Tortora (Coordinamento) Lucilla Luppino News e attualità 6 Nadia Brioschi (Segreteria) Legge di Bilancio 2018 - Entro la fine dell’anno l’approvazione Hanno collaborato a questo numero Riccardo Balistreri L’Osservatore UE del patrimonio edilizio Corrado Delle Site Carlo Fossati Giuseppe Giannelli Anna Martino Bando Caldaie - Contributo per un milione di euro Mattia Merlini Dario Molinari Giovanni Murano Roberto Nidasio Giuseppe Pinna Dossier CTI 8 Gioacchino Rondinella Attrezzature a pressione - L’evoluzione della norma tecnica Direzione, pubblicità, redazione e amministrazione EIOM Centro Direzionale Milanofiori Prodotti e Soluzioni 28 Strada 1, Palazzo F1, Milanofiori 20090 Assago (MI) AGB BIOGAS Tel. 02 55181842 SERVICE PUMPS SOLUTIONS Fax 02 55184161 Attività CTI 30 Prodotti isolanti - Strumenti e innovazione Gruppo Consultivo Legge 90 - H’t e ristrutturazioni di primo livello Via Scarlatti, 29 Energy transition and energy management 20124 Milano Tel. 02 2662651 Kick off meeting del CEN/CLC JTC 14 Fax 02 26626550 cti@cti2000.it www.cti2000.it Certificatore energetico degli edifici Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e A marzo una nuova sessione d’esame Ambiente (CTI), ente federato all’UNI per il settore termotecnico, elabora norme tecniche e altri documenti prenormativi (guide e raccomandazioni) a Biocombustibili solidi - Nuovo coordinamento e nuove attività supporto della legislazione e del mercato grazie alla collaborazione di associazioni, singole imprese, enti ed organi pubblici. Ventilatori industriali - Attività normativa internazionale Scopri i Impianti fotovoltaici - Figure professionali vantaggi di essere socio CTI Attività normativa del CTI 48
IL CTI INFORMA Editoriale 5 Putting Energy Efficiency First and Clean Energy Transition Dalla Commissione Europea ai tavoli della normazione Mentre va in stampa il numero di fine anno della rivista, il CTI sta organizzando il meeting di avvio dei lavori per un nuovo organo tecnico europeo. Si tratta del CEN/CENELEC JTC 14 il cui campo d’azione è l’ampio ambito della gestione e dell’uso razionale dell’energia, partendo dai Sistemi di Gestione dell’Energia della ISO 50001, passando per le Diagnosi Energetiche della EN 16247 per arrivare agli ultimi lavori in corso sulla definizione dei requisiti minimi dei contratti EPC e sulla diminuzione del rischio finanziario percepito dal sistema del credito per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Il JTC 14 si ritiene possa fornire un valido supporto tecnico alla Commissione Europea, con cui sono instaurati frequenti contatti operativi, per le azioni a servizio della cosiddetta Clean Energy Transition basata anche e soprattutto sull’approccio “Putting Energy Efficiency First”. Ne abbiamo parlato altre volte, ma l’occasione del Kick Off Meeting di un TC così importante di cui UNI e CTI sono riusciti a acquisire segreteria e presidenza è un momento significativo della normazione nazionale, reso possibile grazie alla collaborazione di importanti stakeholder che hanno creduto ed investito nel settore. Il Sistema Italia fa fatica e non regge il confronto con i sistemi normativi di altri Paesi (Germania, Francia e Inghilterra in primis, ma anche Olanda ad esempio) che riescono ad acquisire con costanza ed assiduità il comando di molti tavoli europei. Ma qualche eccellenza esiste ancora da noi. Il JTC 14 non è ovviamente l’unico su cui il Sistema UNI ha investito risorse, ma riteniamo che nel caso citato l’importanza della tematica dia un ulteriore valore aggiunto. Considerato che siamo in chiusura dell’anno e uno nuovo se ne aprirà a breve, quanto sopra è da considerarsi un auspi- cio per tutto il mondo della normazione nazionale e uno stimolo agli stakeholder del Sistema per dimostrare che con l’impegno di tutti si riescono ad ottenere riconoscimenti importanti e con essi la possibilità di influire in modo significativo sul futuro del nostro mercato. Grazie a chi ci crede e supporta la normazione tecnica. Direzione CTI
6 News e attualità Novembre-Dicembre 2017 Legge di Bilancio 2018 Entro la fine dell’anno l’approvazione Il testo approvato, al Senato con il maxiemendamento dell’agevolazione l’intervento deve assicurare un 1.700 del 30 novembre, introduce importanti novità risparmio di energia primaria (PES) almeno del 20% in materia di ecobonus, ossia di detrazioni fiscali per come da Allegato III del Decreto Interministeriale 4 gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione ener- agosto 2011. getica degli edifici: --Confermata l’agevolazione per l’acquisto di mobili e --Proroga al 31 dicembre 2018 della detrazione grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immo- fiscale del 65% delle spese sostenute per interventi bili ristrutturati. La proroga al 2018 è però vincolata di efficientamento energetico e al 50% per quelle di a lavori edilizi iniziati nel 2017. ristrutturazione. --Introduzione del “bonus giardini” che consente la --Riduzione del beneficio al 50% per interventi di detrazione del 36% delle spese sostenute per in- sostituzione e posa in opera dei serramenti, installa- terventi di sistemazione delle aree verdi e per la zione di schermature solari, installazione di caldaie realizzazione di coperture verdi, fino ad un importo a condensazione e a biomassa. massimo di 5.000 per unità abitativa. --Estensione della detrazione al 65% per l’acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della Anna Martino detrazione di 100.000 euro. Per poter usufruire martino@cti2000.it L’Osservatore UE del patrimonio edilizio Nel mese di novembre è stato pub- Dal 2016, buona parte della legi- blicato sul sito della Commissione slazione UE sugli edifici è in revisio- Europea lo studio elaborato da ne comprese le direttive EPBD, EED BPIE, ECN, Ecofys, Enerdata, SE- e RED. A tal fine, per monitorare VEn “Support for setting up an ob- il miglioramento delle prestazioni servatory of the building stock and energetiche in edilizia e il relativo related policies” relativo al supporto impatto energetico, la CE ha deciso per la creazione di un osservatorio di istituire l’Osservatorio degli edifi- del patrimonio edilizio e delle rela- ci in UE il cui scopo è: tive politiche. Infatti, al fine di soste- -- stabilire un quadro metodolo- nere i processi decisionali, finanzia- gico per il monitoraggio del patri- ri e garantire un supporto strategico monio immobiliare dell’UE-28 nel a lungo termine, responsabili poli- contesto dell’implementazione di tici, investitori, gestori dei servizi politiche di efficienza energetica energetici e autorità locali e nazionali necessitano compresi una serie di indicatori quantitativi, e del monitoraggio e della valutazione dell’impatto di orientamenti per la raccolta e l’analisi dei dati; politiche e strategie in edilizia. --definire strategie per affrontare la problematica
IL CTI INFORMA News e attualità 7 relativa alla mancanza di dati (lacune); prestazione energetica degli edifici, schemi di certi- --raccogliere le statistiche degli edifici nell’UE-28 ficazione energetica, disponibilità di finanziamenti, e fornire un’istantanea dello stato attuale delle livelli di povertà energetica e mercato dell’energia. prestazioni energetiche degli edifici dei vari paesi Oltre ai dati quantitativi, l’Osservatorio monitora membri; anche le informazioni qualitative pertinenti alle po- --diffondere i risultati attraverso un portale dedica- litiche e alle normative nazionali, compresi i regola- to; menti edilizi, la qualità dell’aria interna e il comfort --impostare una metodologia per il monitoraggio termico. continuo del patrimonio edilizio e mantenere il La definizione dell’elenco di indicatori per l’Osser- sito internet e gli altri strumenti di comunicazione vatorio del patrimonio edilizio UE è stato raggiunto aggiornati. consultando la gamma di parti interessate, compre- se le associazioni di categoria, le imprese, le asso- Il database comprende oltre 250 indicatori tra cui ciazioni dei proprietari di edifici ecc. per esempio caratteristiche edilizie dello stock, interventi di ristrutturazione degli edifici, realiz- Giovanni Murano zazione di edifici a energia quasi zero, i livelli di murano@cti2000.it Bando Caldaie Contributo per un milione di euro Il Comune di Milano ha deliberato lo stanziamento delle spese sostenute per un massimo variabile tra i complessivo di 1 milione di euro, per il biennio 40 e 70 mila euro a seconda dell’intervento realiz- 2017-2018, per la realizzazione di interventi di zato, tenendo conto che fra gli interventi per i quali efficientamento energetico su edifici residenziali è possibile ottenere il contributo vi sono: di proprietà privata, oltre che su scuole, ospedali, --La sostituzione di impianti di riscaldamento a strutture di accoglienza, culturali, sportive e asso- gasolio con caldaie a metano o altri sistemi meno ciative. inquinanti. Il “Bando caldaie” ha, infatti, come obiettivo ultimo --L’installazione di pannelli solari o fotovoltaici. quello di migliorare la qualità dell’aria a Milano, --La realizzazione di isolamenti termici che riguar- dove oggi gli impianti di riscaldamento incidono dano la struttura dell’edificio, le finestre e gli alla formazione del Pm10 nell’aria per il 25,4% e infissi. i veicoli per il 44%. Il risultato di questa iniziativa, finora, è stato che l’87% dei lavori eseguiti ha ri- I destinatari possono contemporaneamente accede- guardato la sostituzione di caldaie, metà delle quali re anche al sostegno che il Governo mette a dispo- sono passate dall’alimentazione a gasolio a quella sizione per i medesimi interventi e che consiste in a metano, il 6% interventi per l’isolamento termico, detrazioni fiscali dilazionabili in dieci anni per un il 4% nuovi impianti a pompa di calore e il 3% l’in- valore massimo del 65% del costo dell’intervento. stallazione di impianti fotovoltaici, per un ammon- tare complessivo di contributi erogati nel corso di quest’anno pari a 780 mila euro. Lucilla Luppino Il contributo è a fondo perduto e copre fino al 50% luppino@cti2000.it
8 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 Attrezzature a pressione L’evoluzione della norma tecnica Giuseppe Pinna – pinna@cti2000.it da quanto accadeva in epoca precedente l’avvento del nuovo approccio, va a definire esclusivamente i Gli operatori del settore delle attrezzature a pressione Requisiti Essenziali di Sicurezza per la fabbricazione hanno sempre avuto il problema di doversi confrontare e l’immissione sul mercato di attrezzature e insiemi in e orientare tra diversi documenti che costituiscono le pressione, demandando al complesso delle norme tec- “fonti” della regolamentazione tecnica per la progetta- niche “armonizzate” il compito di definire i requisiti di zione, la produzione e l’esercizio delle attrezzature a dettaglio per ciascun tipo di prodotto. Questo approc- pressione, mondo molto variegato fin dalle sue origini, cio ha portato alla costituzione di un consistente corpo che tocca trasversalmente diversi settori, anche lontani di norme tecniche, emanate dal CEN e approvate dal- tra loro: Oil & Gas, chimico, petrolchimico, elettrico, la Commissione Europea, che fornisce ai fabbricanti di gomma e plastica, manifatturiero, farmaceutico, ali- attrezzature a pressione una solida base tecnica cui ri- mentare; dalle raffinerie e dai grandi impianti di pro- ferirsi per la progettazione e la costruzione. Tra queste duzione di energia alle piccole realtà quali laboratori assumono particolare rilevanza le serie di norme EN e impianti di stoccaggio, coinvolgendo una moltitudine 764 “Attrezzature a pressione”, EN 13445 “Recipienti di soggetti: fabbricanti, progettisti, installatori, aziende a pressione non esposti a fiamma”, EN 12952 “Calda- utilizzatrici, manutentori, organismi di certificazione e ie a tubi d’acqua e installazioni ausiliarie”, EN 12953 controllo. Trattandosi di un campo con rilevanti rischi “Caldaie a tubi da fumo”. sulla sicurezza, esso è stato disciplinato inizialmente LA DIRETTIVA PED DEL 1997, REVISIONATA NEL 2014, HA con atti legislativi che fornivano le indicazioni tecniche DETERMINATO LO SVILUPPO DI UN NUTRITO CORPUS DI specifiche per la realizzazione e l’utilizzo delle appa- NORME ARMONIZZATE DEDICATE ALLA PROGETTAZIONE recchiature. A partire dal 1926 alle norme di legge E ALLA COSTRUZIONE DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE si sono affiancate le disposizioni emanate dall’ANCC (Associazione Nazionale per il Controllo della Com- Il 19 Luglio 2016 è entrata in vigore la nuova direttiva bustione, istituita con Regio Decreto Legge 9 luglio PED 2014/68/UE, recepita in Italia con il Decreto Legi- 1926 n. 1331, diventata ISPESL nel 1972 e confluita slativo 15 Febbraio 2016, n. 26. Con questa rifusione, nell’INAIL nel 2010). Tali disposizioni, nella forma di la direttiva PED, al pari di numerose altre direttive, è specificazioni tecniche, assumevano forza di legge in stata adeguata alle prescrizioni del New Legal Fra- quanto richiamate in decreti e leggi dello Stato. mework, costituito dal Regolamento 765/2008 in materia di accreditamento degli organismi notificati La situazione è cambiata, almeno per quanto concer- e vigilanza del mercato e dalla Decisione 768/2008 ne la progettazione e la produzione, con l’avvento, relativa al quadro comune per la commercializzazione nel 2000, della direttiva 97/23/CE, PED - Pressure dei prodotti nel mercato europeo. La nuova PED, pur Equipment Directive (recepita in Italia con il D.Lgs. non modificando il campo di applicazione e la defi- 93/2000), che ha introdotto e applicato alle attrez- nizione dei requisiti essenziali di sicurezza, apporta zature a pressione la filosofia del cosiddetto “Nuovo tuttavia alcuni cambiamenti: Approccio” per la libera circolazione delle merci nel --è stata definita una nuova classificazione dei fluidi, mercato unico europeo. La direttiva PED, diversamente per adeguarla a quanto previsto dal regolamento
IL CTI INFORMA Dossier CTI 9 CLP (Regolamento CE n. 1272/2008) relativo alla intende riprendere i contenuti del documento R-02 classificazione, etichettatura e imballaggio delle so- aggiornandoli alla luce dei RES (Requisiti Essenziali di stanze e delle miscele; Sicurezza) definiti dalla nuova direttiva PED 2014/68/ --è stata definita una nuova categorizzazione degli UE e ai cambiamenti normativi intervenuti (aggiorna- operatori economici, ora distinti in Fabbricanti, Im- menti delle norme UNI EN 13445, UNI EN 12952, portatori, Distributori, e Rappresentanti Autorizzati; UNI EN 12953). --è stata introdotta la modifica della denominazione IL CTI, CON IL CONTRIBUTO DELL’ISPESL, DEL di alcuni moduli di valutazione della conformità, che COORDINAMENTO DELLE REGIONI E DELLE sono ora uniformati al New Legal Framework; ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, NEL 2006 AVVIANO --è riportata una più esplicita definizione dei requisiti L’ELABORAZIONE DI UNA SERIE DI SPECIFICHE TECNICHE ai fini dell’analisi dei rischi e dei pericoli; E NORME FINALIZZATE A SUPPORTARE I REQUISITI DEL DM --si è resa necessaria la rivisitazione e il riallineamento 329/2004: NASCE COSÌ IL PACCHETTO NORMATIVO delle linee guida PED, che, allo scopo di evitare DELLE UNI 11325 SULLA MESSA IN SERVIZIO ED confusioni, o sovrapposizioni, avranno una diversa UTILIZZAZIONE DEGLI INSIEMI A PRESSIONE nomenclatura, basata su lettere; --in conseguenza dell’entrata in vigore della nuova Una volta immesso il prodotto sul mercato ha inizio la direttiva si rende necessaria una nuova notifica degli fase dell’esercizio, la cui regolamentazione continua Organismi di valutazione della conformità; ad essere demandata alla legislazione nazionale. --è previsto un nuovo modello per la dichiarazione di Questa nel corso degli anni si è prodotta in varie conformità. disposizioni e, tra abrogazioni parziali e totali e, in certi casi, ripristini di validità, si presenta in un quadro L’avvento della PED e delle norme armonizzate non ha di non sempre facile interpretazione. Dopo l’entrata in però causato il superamento definitivo dei vari codici vigore della PED, gli operatori si sono dovuti confronta- nazionali preesistenti, che anzi continuano ad avere re soprattutto con due disposizioni di legge: il Decreto una certa diffusione, anche in Italia, dove le vecchie del Ministero delle Attività produttive n. 329 del 2004, “Raccolte ISPESL” sono tuttora in uso. Nel 2003, il CTI, che regola la messa in servizio e l’utilizzazione delle con la partecipazione dell’Ispesl, dei rappresentanti attrezzature a pressione e degli insiemi, e il D.Lgs. 81 di costruttori, utilizzatori, organismi notificati e ispetto- del 2008 (Testo Unico in materia di salute e sicurezza rati degli utilizzatori operanti in Italia, ha elaborato e nei luoghi di lavoro), integrato dal Decreto 11 aprile pubblicato il documento R-02 “Raccomandazioni del 2011 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Comitato Termotecnico Italiano per l’uso delle Raccol- che disciplina le modalità di effettuazione delle veri- te ISPESL Rev. 95, nell’ambito della Direttiva 97/23/ fiche periodiche e i criteri di abilitazione dei soggetti CE”. Le raccomandazioni R-02 sono state revisionate che le eseguono. nel 2005. È attualmente in corso di approvazione da Parallelamente il mondo della normazione tecnica na- parte di UNI una richiesta, inoltrata dall’INAIL, per zionale si è mosso per adeguarsi al nuovo quadro le- l’avvio di una prassi di riferimento UNI (la Prassi di gislativo, spesso riprendendo e aggiornando contenuti Riferimento – PdR non è una norma tecnica, ma è un tecnici che in precedenza erano definiti in disposizioni documento pubblicato da UNI, in conformità al Rego- di legge o in altri documenti tecnici riconosciuti (es. cir- lamento UE n.1025/2012, avente lo scopo di racco- colari ANCC/Ispesl). In particolare il CTI, nell’ambito gliere prescrizioni relative a prassi condivise all’interno di un incarico conferito all’UNI dal Ministero delle atti- di soggetti firmatari di un accordo di collaborazione vità produttive al fine di supportare le disposizioni del con UNI) contenente linee guida per l’applicazione citato D.M. n. 329/2004, con il contributo dell’ISPESL, delle raccolte Ispesl VSR, VSG, M, S nell’ambito della del Forum degli Organismi Notificati, del Coordina- direttiva 2014/68/UE. La prassi di riferimento UNI mento Tecnico Interregionale e di tutte le associazioni
10 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 Serie UNI/TS 11325 - Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed Stato di avanzamento utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione UNI/TS 11325:1: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle Pubblicata – 2009 tubazioni in esercizio ai fini della riqualificazione periodica d’integrità *Programmata revisione UNI/TS 11325:2: Procedura di valutazione dell’idoneità all’ulteriore esercizio Pubblicata – 2013 delle attrezzature e degli insiemi a pressione soggetti a scorrimento viscoso *Programmata revisione UNI/TS 11325:3: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua Pubblicata – 2010 surriscaldata *Revisione in pubblicazione UNI/TS 11325:4: Metodi operativi per la valutazione di integrità di Pubblicata – 2013 attrezzature a pressione operanti in regime di scorrimento viscoso applicabili *Programmata revisione nell’ambito della procedura di valutazione di cui alla UNI/TS 11325-2 UNI/TS 11325:5: Interventi temporanei sulle attrezzature a pressione Pubblicata – 2012 UNI/TS 11325:6: Messa in servizio delle attrezzature e degli insiemi a Pubblicata – 2014 pressione UNI/TS 11325:8: Pianificazione delle manutenzioni su attrezzature a Pubblicata – 2013 pressione attraverso metodologie basate sulla valutazione del rischio (RBI) UNI/TS 11325:9: Idoneità al servizio (Fitness for Service) Pubblicata – 2013 UNI/TS 11325:10: Parte 10: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o Progetto in lavorazione acqua surriscaldata esclusi dal campo di applicazione della UNI/TS 11325-3 UNI/TS 11325:11: Procedura di valutazione dell’idoneità al servizio di Pubblicata – 2015 attrezzature a pressione soggette a fatica UNI 11325:12: Verifiche periodiche delle attrezzature e degli insiemi a In pubblicazione pressione di categoria interessate ha avviato nel 2006 l’elabo- Questo lavoro si è concretizzato nella serie UNI razione di una serie di specifiche tecniche e norme 11325 “Attrezzature a pressione – Messa in servizio finalizzate a supportare i requisiti del DM 329/2004 ed utilizzazione degli insiemi a pressione”, della qua- in materia di esercizio delle attrezzature a pressione. le tra il 2009 e il 2015 sono state pubblicate 9 parti. Altre norme collegate Stato di avanzamento UNI 11096: Prove non distruttive. Controlli sullo stato di integrità strutturale di Pubblicata – 2012 attrezzature a pressione soggette a scorrimento viscoso a caldo. Pianificazione ed esecuzione dei controlli, valutazione dei risultati e documentazione. *Collegata alle UNI/TS 11325 2 e 4 UNI/TR 11507: Manutenzione dei dispositivi per la limitazione diretta della Pubblicata – 2013 pressione (valvole di sicurezza) UNI 11513: Verifica in esercizio della taratura delle valvole di sicurezza Pubblicata – 2013 mediante martinetti *In revisione UNI/TR 11667: Attrezzature a pressione - Verifiche d’integrità di attrezzature/ Pubblicata – 2017 insiemi a pressione - Prove a pressione UNI ISO 13574: Traduzione ISO 13574:2015 Industrial furnaces and Pubblicata – 2016 associated processing equipment -- Vocabulary
IL CTI INFORMA Dossier CTI 11 Nuovi progetti di norma in lavorazione Stato di avanzamento UNI xxxxx: Attrezzature e insiemi a pressione: progettazione e costruzione di Inchiesta pubblica UNI forni chimici, petrolchimici e di raffinazione (scadenza 16/01/2018) UNI xxxxx: Attrezzature a pressione - Valutazione dello stato di conservazione Inchiesta pubblica UNI delle attrezzature e degli insiemi a pressione a seguito del degrado da (scadenza 16/01/2018) esercizio dei materiali UNI/TR xxxxx: Locali destinati al posizionamento di generatori di vapore e/o Progetto in lavorazione acqua surriscaldata e delle attrezzature accessorie UNI EN ISO 764-1 Traduzione italiano UNI EN 764-1:2015 Attrezzature a Progetto in lavorazione pressione - Parte 1: Vocabolario Prassi di Riferimento UNI: Linee guida per l’uso delle Raccolte ISPESL VSR, Proposta INAIL in corso di VSG, M, S (che rivede la Raccomandazione CTI 2:2005) approvazione da parte di UNI Per alcune di queste è già arrivato il momento della alfabetico (per le norme tecniche). Con il presente revisione. Altre norme nazionali si sono affiancate, contributo si intende fornire un modello semplificato elaborate dalle competenti commissioni tecniche di di ciclo di vita delle attrezzature a pressione, con CTI e UNI. lo scopo di presentare le norme secondo il criterio A fronte di questo nuovo quadro, sia le norme armo- delle fasi della vita dell’attrezzatura. Questo consente nizzate alla PED che i regolamenti e le specifiche anche di identificare eventuali momenti della gestione tecniche finalizzate all’esercizio delle attrezzature e di un’attrezzatura che non risultano coperti da alcuna degli impianti a pressione necessitano di una verifica norma e che come tali potrebbero essere meritevoli ed eventualmente di un adeguamento. A livello legi- di un futuro approfondimento da parte degli enti di slativo è atteso un nuovo Decreto Ministeriale che va- normazione preposti. da ad aggiornare i contenuti del DM 329/2004. Per La gestione del ciclo di vita di un’attrezzatura a pres- quanto concerne le norme nazionali sono in corso nu- sione si articola nelle seguenti fasi principali, mostra- merosi lavori che potranno contribuire a definire un ri- te schematicamente nel flow chart in figura 1. ferimento tecnico di supporto per gli operatori. Nelle --Progettazione e costruzione tabelle sotto è presentato il quadro aggiornato delle --Messa in servizio norme in vigore e dei progetti in corso di lavorazione --Esercizio nei gruppi di lavoro del Sottocomitato 3 del CTI. --Sorveglianza GV --Verifiche periodiche e d’integrità --Valutazione vita consumata UN MODELLO PER LA GESTIONE --Valutazione del degrado metallurgico DEL CICLO DI VITA --Fitness for service Corrado Delle Site – Coordinatore della CT 222 --Riparazioni “Integrità strutturale degli impianti a pressione” --Dismissione La presentazione dei requisiti per la progettazione, Le specifiche tecniche della serie UNI TS 11325 for- la costruzione e l’esercizio delle attrezzature a pres- niscono gli elementi per gestire l’intero ciclo di vita sione, siano essi definiti in documenti legislativi o dell’attrezzatura, dalla progettazione alla messa in in norme tecniche, avviene tipicamente sulla base servizio, dall’esercizio al decommissioning, includen- dell’ordine cronologico di pubblicazione (in parti- do le eventuali riparazioni. Di seguito si esaminano colare per leggi e decreti) o del codice numerico/ le singole fasi del ciclo di vita con particolare riferi-
12 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 mento agli aspetti tecnici ed ai riferimenti normativi ormai superata. vigenti. Per quanto riguarda la progettazione e costruzione di forni chimici, petrolchimici e di raffinazione è in pro- Progettazione e costruzione cinto di emanazione una norma nazionale che forni- Obiettivo di questa prima fase del ciclo di vita è la sce indicazioni e linee guida per la progettazione e realizzazione di un’attrezzatura conforme alla nor- la costruzione di tali attrezzature al fine di ridurre al mativa vigente. A partire dal 29 maggio 2002 è en- minimo i rischi derivanti dalla pressione e dalla tem- trata obbligatoriamente in vigore la Direttiva 97/23/ peratura, come prescritto dalla direttiva PED. Include CE (PED) recepita in Italia con il D.Lgs. 25 febbraio inoltre raccomandazioni per la supervisione e sorve- 2000, n° 93. Con D. Lgs. 15 febbraio 2016, n. 26 glianza durante l’esercizio. sono state apportate alcune modifiche al decreto di Come sottolineato da più parti, i problemi più rile- recepimento, attuando come previsto la direttiva euro- vanti riscontrati dagli addetti ai lavori in questi anni pea 2014/68/UE (rifusione). di applicazione della Direttiva sono principalmente La Direttiva PED è una direttiva di prodotto che rientra correlati alle molteplicità interpretative a cui la Di- nel cosiddetto “nuovo approccio”, la cui filosofia por- rettiva stessa si presta. Un ruolo molto importante in tante è basata su dei principi generali inderogabili tal senso è svolto, a livello italiano, dal Forum degli che, soddisfatti integralmente, dovrebbero garantire Organismi Notificati e, a livello europeo, dal WGP all’attrezzatura a pressione il raggiungimento di un del CEN, entrambi deputati a formulare pareri e linee livello di sicurezza minimo corrispondente ad un “ri- guida procedurali riguardanti la Direttiva PED. schio accettabile”. La Direttiva detta i requisiti minimi e indispensabili al Messa in servizio fine di garantire la libera circolazione degli appa- La messa in servizio rappresenta lo step successivo recchi a pressione: i requisiti essenziali di sicurezza alla progettazione e costruzione ed è demandata (RES). Al fine di garantire la conformità con i requisiti all’utilizzatore che installa l’attrezzatura, dopo che la essenziali, sono emanate, a livello europeo, le “nor- stessa è stata immessa sul mercato. me armonizzate”. Esse hanno il grande vantaggio di Il legislatore ha previsto una verifica da parte di un dare la presunzione di conformità ai RES. Tuttavia un Ente Preposto (al momento dall’INAIL), le cui modalità fabbricante, qualora lo ritenga opportuno, può far operative sono disciplinate a livello nazionale dal riferimento a qualsiasi altra norma, purché questa D.M. 329/2004 negli artt. 4, 7 e 9. Il decreto sopra permetta di soddisfare i requisiti essenziali di sicurez- indicato esclude da tale verifica obbligatoria gli insie- za applicabili al caso in esame. Le norme armoniz- mi rientranti nell’art. 5 dello stesso decreto. zate, nel campo delle attrezzature a pressione, sono A livello normativo la UNI/TS 11325-6 definisce le redatte dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) procedure operative a supporto di tale verifica. e tra queste le più importanti sono la EN 13445 (apparecchi a pressione non sottoposti a fiamma), Esercizio la EN 12952 (generatori di vapore a tubi d’acqua), Durante il normale esercizio di un’attrezzatura l’uti- la EN 12953 (generatori di vapore a tubi da fumo), lizzatore deve provvedere ad effettuare operazioni EN 13480 (tubazioni). In Italia si guarda ancora con di manutenzione e controlli (D.Lgs 81/2008, art 71, grande attenzione alle Raccolte ISPESL (Raccolta VSR, comma 8) finalizzati al buon funzionamento dell’at- VSG, M, S) come codice di costruzione per attrezza- trezzatura. ture e insiemi. A tale riguardo INAIL ha recentemente Nei casi disciplinati dalle tabelle A e B del D.M. richiesto ad UNI di porre allo studio una prassi di ri- 329/2004 (nel caso di attrezzature in ambienti di ferimento sull’uso delle raccolte ISPESL in ambito PED, vita) e dall’allegato VII al D.M. 11 aprile 2011 (nel in sostituzione della Raccomandazione CTI R-2:2005, caso di attrezzature in ambienti di lavoro), l’utilizzato-
IL CTI INFORMA Dossier CTI 13 FIGURA 1 - Diagramma del ciclo di vita di un’attrezzatura a pressione
14 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 re o il datore di lavoro devono richiedere ai soggetti controlli spessimetrici. Tuttavia, non è esclusa la possi- preposti l’effettuazione delle verifiche periodiche fi- bilità di dover eseguire altri controlli “che si rendano nalizzate a testimoniare l’idoneità dell’attrezzatura necessari” a fronte di situazioni di danneggiamento a proseguire il normale esercizio. Le verifiche si di- evidenziate dal calcolo o dai controlli di base. vidono in verifiche di funzionamento e verifiche d’in- La UNI/TS 11325 parte 1 definisce i criteri per la tegrità: le prime rivolte principalmente all’esame del corretta verifica d’integrità di tubazioni tramite con- processo e dei dispositivi di sicurezza, le seconde a trolli di “screening” e di “dettaglio”. Analogamente a confermare lo stato di conservazione nel tempo delle quanto fatto per le tubazioni, si prevede di porre allo membrature costituenti l’attrezzatura stessa. studio in ambito CTI norme specifiche per la verifica Le periodicità di verifica possono essere modificate d’integrità di recipienti e di generatori di vapore. rispetto a quelle fissate per legge applicando l’istitu- to della deroga di cui all’art. 10 comma 5 del DM Valutazione della vita consumata 329/2004. A tale scopo occorre dimostrare che il Alcuni meccanismi di danno quali il creep o la fatica, nuovo intervallo ispettivo non provochi un aumento determinano una diminuzione nel tempo delle caratte- del livello di rischio, applicando le metodologie di ristiche meccaniche dell’attrezzatura, quantizzabile in tipo Risk-Based Inspection (RBI). termini di “frazione di vita consumata”. La vita teorica Il Risk Based Inspection (RBI) differisce dalle tecniche utile è determinabile riferendosi a curve di riferimento ispettive cosiddette deterministiche, che prevedo- specifiche per il materiale della membratura interes- no controlli su base periodica regolare e definiti sata dal fenomeno. con tempi stabiliti e date prefissate eguali per tutti La normativa nazionale sullo scorrimento viscoso si è i settori. Tali tecniche, pur tenendo conto di tipiche arricchita di una serie di norme che coprono tutti gli caratteristiche progettuali dell’apparecchio e condi- aspetti della valutazione di vita consumata a creep. zioni di esercizio, sono tuttavia basate su esperienze In particolare l’aspetto tecnico-procedurale è coperto generalizzate e non specifiche dei singoli impianti, dalla UNI/TS 11325-2, l’aspetto tecnico-scientifico è trascurando l’efficacia dei diversi sistemi di gestione. definito dalla UNI/TS 11325-4, l’aspetto metallogra- Le frequenze dei controlli potrebbero risultare non ot- fico dalla UNI 11374 e dalla UNI 11373, l’aspetto timali e quindi inferiori o superiori alle reali necessità “Prove non Distruttive” dalla UNI 11096. della specifica attrezzatura. In tale contesto, la spe- Il parametro di soglia per valutare se un apparecchio cifica tecnica UNI/TS 11325-8 “Pianificazione delle è in scorrimento viscoso è la temperatura convenzio- manutenzioni su attrezzature a pressione attraverso nale di inizio creep che, per un determinato materia- metodologie basate sulla valutazione del rischio” ha le, è indipendente dalla sollecitazione di esercizio. lo scopo di orientare gli utilizzatori nella definizione Tuttavia, la sollecitazione influisce sulla significatività dei programmi di ispezione e manutenzione delle del fenomeno creep per mezzo della frazione di vita attrezzature a pressione del proprio impianto sulla consumata ed è pertanto è un parametro fondamenta- base della valutazione del rischio legato all’effettivo le nella determinazione degli intervalli di ricontrollo. stato di conservazione ed efficienza delle attrezzatu- Il danneggiamento per fatica è affrontato nella UNI/ re stesse. TS 11325-10, riferendosi in linea generale alle norma- tive europee di settore (esempio UNI EN 12952 per i Verifiche d’integrità strutturale generatori di vapore) ed ai rispettivi metodi proposti. Come già evidenziato, la verifica d’integrità delle In entrambi i casi, sia per il creep che per la fatica, attrezzature a pressione è finalizzata a verificare lo l’utilizzatore, una volta effettuata l’analisi, proporrà stato di conservazione delle membrature ed è pre- l’intervallo di ricontrollo sulla base delle risultanze vista dall’art. 12 del DM 329/2004. Essa prevede di calcoli e controlli in campo. Ovviamente le tem- come requisito minimo, l’esecuzione di esami visivi e pistiche delle suddette valutazioni di vita consumata
IL CTI INFORMA Dossier CTI 15 differiscono, in linea generale, da quelle relative alle la sorveglianza di generatori di vapore, nel rispetto verifiche d’integrità previste per legge essendo modu- delle disposizioni legislative vigenti. late sull’effettivo stato di danno rilevato, piuttosto che su intervalli di ispezione ad intervalli prefissati. Fitness for Service La filosofia alla base della specifica tecnica UNI/TS Valutazione del degrado metallurgico 11325-9 sul Fitness for Service è quella di fornire dei Oltre ai fenomeni di creep e fatica, trattati separata- principi base per eseguire la valutazione dell’idoneità mente nelle specifiche tecniche sopra indicate, esisto- al servizio in presenza di difetti, facendo riferimento no altri meccanismi a cinetica lenta che agiscono nel a norme e codici già esistenti, evidenziandone ca- tempo degradando le caratteristiche meccaniche di ratteristiche e limiti. E infatti la legislazione vigente attrezzature a pressione ed i cui effetti non risultano ammette che in presenza di difetti possa essere am- rilevabili all’esame visivo. messo un esercizio temporaneo dell’attrezzatura a Tra questi ricordiamo i meccanismi di addolcimento, pressione, in condizioni di sicurezza, a seguito di di infragilimento caustico e da invecchiamento, at- idonee valutazioni del tipo FFS. tacco da idrogeno, sensibilizzazione, carburazione/ La specifica tecnica sopra indicata illustra la procedu- decarburazione, grafitizzazione, segregazione, ecc. ra da seguire per: Elementi per la valutazione dello stato di conservazio- --la caratterizzazione del difetti, ne di attrezzature e impianti sono indicati in un nuovo --l’individuazione dei meccanismi di danneggiamen- progetto di norma UNI (attualmente in fase di inchie- to, sta pubblica UNI), che fornisce tabelle riepilogative --l’esecuzione dei calcoli, per ciascun meccanismo e propone le prove non --la valutazione finale, distruttive più idonee con la descrizione qualitativa --le competenze richieste al personale. del fenomeno di danno e l’indicazione delle possibili metodologie di misura. Se un difetto è ritenuto instabile e quindi non sicuro per l’esercizio occorre invece procedere alla imme- Sorveglianza Generatori di Vapore diata riparazione mediante idonee procedure sia I generatori di vapore devono essere sottoposti a sor- permanenti che temporanee. veglianza ai fini della sicurezza, in relazione ai rischi specifici connessi con l’esercizio degli stessi. È nota Riparazioni infatti la pericolosità di queste attrezzature a pressio- Le riparazioni di attrezzature a pressione sono disci- ne, specialmente legate alla loro corretta gestione, e plinate dall’art. 14 del D.M. 329/2004 che definisce ciò è evidente dalla lunga serie di incidenti verificatisi le relative procedure sia per attrezzature certificate dalla fine dell’800 ad oggi. CE che per attrezzature preesistenti all’emanazione Con il termine sorveglianza si intende il controllo del della direttiva PED. In casi particolari, riferiti al settore generatore, da parte di una persona addetta, per ac- petrolifero, sono ammesse riparazioni temporanee cettarsi che lo stesso, tutti i suoi dispositivi e l’acqua (Legge 4 aprile 2012, n. 35) effettuabili anche con di alimento siano nelle normali condizioni previste dal impianti in marcia, allo scopo di garantire la produ- manuale di uso e manutenzione. La sorveglianza può zione di impianti a ciclo continuo o di pubblica utilità essere con assistenza continua o senza assistenza che forniscono servizi essenziali. continua. Le specifiche tecniche UNI/TS 11325-3 (edi- Tali interventi devono poter garantire la sicurezza zione 2010, di cui è in pubblicazione la revisione) e dell’attrezzatura e dell’impianto per un tempo deter- UNI/TS 11325-10 (progetto di norma attualmente in minato fino all’esecuzione della fermata programma- corso di lavorazione, dedicato ai piccoli generatori, ta successiva, in corrispondenza della quale poter non trattati dalla parte 3) forniscono procedure per effettuare la riparazione vera e propria.
16 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 Decommissioning striali”, e in particolare del Gruppo di Lavoro 03 (GL Il ciclo di vita si ritiene concluso quando l’attrezzatura 3) “Forni chimici, petrolchimici e per oli minerali e non è più in grado di garantire l’esercizio in sicurezza, altri forni industriali”, lo scorso luglio ha concluso la anche a seguito di riparazioni o declassamenti delle stesura della revisione della Raccomandazione CTI condizioni di esercizio. In questa evenienza l’attrez- R6/2006 “Raccomandazioni del CTI per la proget- zatura deve essere demolita, al fine di evitare un tazione, la costruzione e l’esercizio di forni chimici e riutilizzo della stessa, mentre la targa dati deve essere petrolchimici - Edizione aggiornata con errata corrige riconsegnata all’ente preposto. Dic. 2007” e avviato l’iter per l’inchiesta pubblica CTI-UNI. La norma tecnica ha come titolo: “Attrezza- Conclusioni ture e insiemi a pressione: progettazione e costruzio- Il panorama normativo attualmente disponibile è suf- ne di forni chimici, petrolchimici e di raffinazione”. ficientemente approfondito per fornire un adeguato Lo scopo della norma è quello di fornire uno strumen- supporto al tecnico e per gestire l’intero ciclo di vita di to per la progettazione e la costruzione di forni a un attrezzatura o di un impianto. Le specifiche tecniche focolare interno per l’industria chimica, petrolchimica della serie UNI/TS 11325, prodotte con il contributo e di raffinazione, con una pressione interna ai ser- del CTI, costituiscono una valida guida per l’utilizzato- pentini di scambio termico superiore a 0,5 bar, le cui re che deve orientarsi tra le norme disponibili: infatti, membrature siano costruite in acciaio, in leghe di Ni- tranne nel caso del creep, le specifiche tecniche non chel o con i materiali speciali. Il tutto nel rispetto dei contengono procedure originali ed innovative ma piut- requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla direttiva tosto forniscono elementi per poter individuare fra le 2014/68 UE. procedure esistenti nel panorama internazionale e na- Poiché allo stato attuale non esiste una norma EN, ar- zionale quella che maggiormente risponde alle neces- monizzata alla direttiva PED, che tratti questo genere sità operative e ai meccanismi di danno effettivamente di prodotti, questa vacatio consente agli stati membri presenti. Per completare l’intero pacchetto normativo, lo sviluppo di normative nazionali; queste potranno si prevede di affrontare in maniera specifica le proble- anche essere utilizzate come documento tecnico da matiche d’integrità di recipienti e generatori di vapore, sviluppare qualora, in ambito CEN, si convergesse in aggiunta a quelle delle tubazioni già trattate nella verso la necessità di emanare una norma armonizza- UNI TS 11325-1. È inoltre in programma una prassi ta in materia. di riferimento sull’uso delle raccolte ISPESL (VSR, VSG, IL 16 GENNAIO SCADE L’INCHIESTA PUBBLICA UNI M ed S) in ambito PED, che andrebbe a sostituire la RELATIVA ALLA NORMA SULLA PROGETTAZIONE E ormai superata Raccomandazione CTI R-02:2005 sul COSTRUZIONE DI FORNI A FOCOLARE INTERNO medesimo argomento, al fine di fornire ai fabbricanti PER L’INDUSTRIA CHIMICA, PETROLCHIMICA E DI nazionali, in continuità con il passato, una valida alter- RAFFINAZIONE nativa alle norme armonizzate, aggiornata allo stato dell’arte del settore. Nella trattazione della norma il GL 3, in specifici passaggi, ha fatto riferimento alla norma UNI EN ISO 13704 “Industrie del petrolio, petrolchimiche e FORNI INDUSTRIALI del gas naturale - Calcolo dello spessore dei tubi dei Riccardo Balistreri – Coordinatore della CT riscaldatori nelle raffinerie di petrolio” e alla norma 221 “Progettazione e costruzione di attrezzature a UNI EN ISO 13705 “Industrie del petrolio, petrolchi- pressione e di forni industriali” miche e del gas naturale - Riscaldatori a fiamma per servizi generali di raffineria”. Queste due norme ISO La Commissione Tecnica 221 “Progettazione e co- di derivazione API, rappresentano lo stato dell’arte in struzione di attrezzature a pressione e di forni indu- materia anche se negli ultimi anni le nuove revisioni
IL CTI INFORMA Dossier CTI 17 del codice API Standard 530 non sono state recepite bricazione, materiali, componenti e ispezioni di forni in alcun aggiornamento della norma EN ISO 13704. industriali, mentre in ambito CEN segue le attività Nella nuova norma tecnica il GL 3 ha sviluppato e del CEN/TC 186 nel campo della sicurezza delle integrato il calcolo di stabilità derivato dalla UNI EN attrezzature per i processi termici industriali, come ISO 13704 con lo scopo di renderlo più aderente forni industriali o attrezzature per il riscaldamento alla filosofia della direttiva PED, segnalando, dove industriale. necessario, la presenza di riferimenti nell’ultima ver- Nello specifico si segnala che il CEN/TC 186 è im- sione delle API Standard 530 più aggiornati rispetto pegnato nella revisione delle parti 1, 2, 3 e 11 della ai corrispettivi della EN ISO 13704. Ha rivisitato e EN 746 sulle apparecchiature di processo termico aggiornato i capitoli riguardanti i materiali inserendo industriale, mentre l’ISO/TC 244 “Industrial furnaces nuovi materiali di marca, nonché le prove e i controlli and associated processing equipment” ha in corso i in fabbricazione e le indicazioni sulla scelta dei di- seguenti progetti di revisione: spositivi di protezione e regolazione. --ISO/DIS 13578 “Industrial furnaces and associated Un altro importante adeguamento ha riguardato le processing equipment - Safety requirements for tabelle in appendice B relative all’armonizzazione machinery and equipment for production of steel by con i RES della direttiva 2014/68 UE che sono state electric arc furnaces”; rivisitate e aggiornate. --ISO/DIS 13579-11 “Industrial furnaces and associa- Infine si sono inseriti due nuovi capitoli riguardanti ted processing equipment — Method of measuring la marcatura CE e le indicazioni sui contenuti minimi energy balance and calculating energy efficiency del manuale di istruzioni ai fini della sorveglianza dei — Part 11: Evaluation of various kind of efficiency”. forni. In ambito ISO, il GL03 esamina i commenti ed espri- me le posizioni nazionali sui documenti elaborati GLI EFFETTI DEL DEGRADO DEI dall’ISO/TC 244, dedicato alla progettazione, fab- MATERIALI SULLA SICUREZZA Carlo Fossati – Coordinatore della FIGURA 2 - Disegno schematico di un forno CT 222/GL 05 “Fatica” Nel mese di gennaio 2018, il giorno 16, terminerà il periodo di inchiesta pubblica UNI per il progetto di norma E0203E800 “Attrezzature a pressione - Valuta- zione dello stato di conservazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione a seguito del degrado strutturale e metallurgico da esercizio dei materiali”. Il CTI sulla base dell’incarico ricevuto per lo sviluppo di Specifiche Tecniche in materia di valutazione del degrado nelle attrezzature in pressione, a supporto del D.M. 329 del 2004 e nell’ambito delle problema- tiche relative alla sicurezza degli impianti industriali regolata dal Decreto legislativo numero 81 del 9 apri- le 2008 e successive modificazioni ed integrazioni, ha sino ad oggi elaborato tre specifiche tecniche: --UNI/TS 11325-2:2013 “Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 2: Procedura di
18 Dossier CTI Novembre-Dicembre 2017 valutazione dell’idoneità all’ulteriore esercizio delle ne delle attrezzature e degli insiemi a pressione in attrezzature e degli insiemi a pressione soggetti a esercizio relativamente al degrado metallurgico del scorrimento viscoso” materiale …” e tratta “… i meccanismi di danno a --UNI/TS 11325-4:2013 “Attrezzature a pressione - evoluzione normalmente lenta i cui effetti non risul- Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature tano rilevabili all’esame visivo …”. “… Sono inoltre e degli insiemi a pressione - Parte 4: Metodi opera- esclusi i meccanismi di danno dovuti a fatica e scorri- tivi per la valutazione di integrità di attrezzature a mento viscoso, già trattati dalle altre parti della UNI/ pressione operanti in regime di scorrimento viscoso TS 11325 (parti 2, 4 e 11) …”. applicabili nell’ambito della procedura di valutazio- Già dal campo di applicazione appare chiaro co- ne di cui alla UNI/TS 11325-2” me questa norma sia fortemente innovativa rispetto --UNI/TS 11325-11:2015 “Attrezzature a pressione - alla tradizione italiana, in quanto affronta l’aspetto Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature generale del progressivo degrado dei materiali in e degli insiemi a pressione - Parte 11: Procedura di precedenza non chiaramente evidenziato dalle nor- valutazione dell’idoneità al servizio di attrezzature mative nazionali. Ciò non significa che tale fenomeno e insiemi a pressione soggetti a fatica”. potesse essere “ufficialmente” trascurato ma il tutto era lasciato al senso di responsabilità dell’utilizzatore La Specifica Tecnica costituita dal progetto di nor- ed alle competenze del tecnico incaricato della valu- ma UNI E0203E800 è quindi la quarta procedura tazione dello stato degli impianti. nell’ambito della valutazione del degrado nelle at- L’argomento che la specifica tecnica affronta è molto trezzature in pressione. vasto ed oggi lo stato delle conoscenze si basa su esperienze derivanti da molteplici campi quali ad IL 16 GENNAIO SCADE L’INCHIESTA PUBBLICA UNI esempio: esperienze nell’esercizio, nel controllo degli RELATIVA ALLA NORMA SULLA VALUTAZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE ATTREZZATURE E DEGLI INSIEMI impianti industriali, conoscenze nell’ambito scienza A PRESSIONE A SEGUITO DEL DEGRADO STRUTTURALE E dei materiali (quali corrosione, processi di diffusione, METALLURGICO DA ESERCIZIO DEI MATERIALI processi degenerativi di materiali fuori equilibrio ter- modinamico, ecc.). Già nel settembre 2016, trattando il problema del L’approccio proposto segue essenzialmente lo sche- degrado dei materiali, avevamo citato questa speci- ma delle altre parti della serie UNI/TS 11325 sopra fica tecnica allora in avanzata fase di elaborazione citate e ricalca quello universalmente accettato per la descrivendone scopi ed impostazione. valutazione della vita residua di un’attrezzatura: In considerazione dell’importanza dell’argomento a) Analisi preliminare per prendere conoscenza nell’ambito della sicurezza in generale e della sicu- dell’attrezzatura sia dal punto di vista progettuale, rezza degli impianti industriali in particolare ed in sia dal punto di vista dell’esercizio passato. Esame considerazione del fatto che presumibilmente nel cor- accurato di: so del 2018 la Specifica diverrà operativa riteniamo --disegni di progetto utile riaffrontare l’argomento del degrado dei compo- --condizioni di progetto (pressione, temperatura, etc.); nenti di impianti industriali. --condizioni nominali dei fluidi di processo; Prima però di tornare sui concetti fisici legati al de- --eventuali calcoli di progetto; grado nei materiali, riteniamo utile, proprio in vista --dati relativi alle modifiche apportate; della prossima entrata in vigore della citata Specifica --storia delle condizioni di esercizio (pressione, tem- Tecnica riassumerne i contenuti. peratura, tempo di esercizio, fluidi di processo, Citando quanto riportato al Paragrafo 1: Scopo e condizioni ambientali); campo di applicazione, la norma è volta a “… defi- --documentazione relativa ad ogni rilevante variazio- nire le modalità per valutare lo stato di conservazio- ne delle condizioni di esercizio passate e/o previste
IL CTI INFORMA Dossier CTI 19 in futuro per l’attrezzatura; meccanismi di danneggiamento sulla base di quanto --eventuali piani di controllo e relativi registri di con- emerso dalla storia di esercizio: trollo manutentivi; --analisi dei processi passati, attuali e di quelli pro- --esito di precedenti controlli e ispezioni; grammati; --riepilogo di eventuali azioni correttive, quali ripara- --individuazione dei meccanismi di danneggiamento zioni, modifiche e sostituzioni. potenzialmente attivi; --individuazione, per ogni meccanismo attivo, dei b) Individuazione e caratterizzazione dei potenziali parametri critici. TABELLA 1 - Tabella relativa al meccanismo di Addolcimento Meccanismo ADDOLCIMENTO (SOFTENING) Materiali interessati Fenomeno tipico degli acciai al carbonio non bonificati e degli acciai Cr-Mo Fattori critici Temperatura (maggiore di 450 °C) Effetto sul materiale Di norma progressiva riduzione della densità di dislocazioni- Ingrossamento dei precipitati nel grano con conseguente riduzione in numero e aumento delle reciproche distanze Conseguenze Diminuzione delle proprietà tensili (in particolare del carico di snervamento) Localizzazione Salvo casi particolari il fenomeno interessa l’intero spessore di parete preferenziale Implicazioni su Può ridurre il carico di snervamento al di sotto del valore tabellare su cui era basato recipienti a pressione il carico ammissibile al momento del progetto iniziale con conseguenti implicazioni sulla stabilità in esercizio Possibili metodi di Qualsiasi metodo consenta di valutare il carico di snervamento valutazione Azione Vantaggi Svantaggi Invasivi Prelievo di materiale (ove Dati affidabili Implica una riparazione possibile) per esecuzione Le prove possono essere o una sostituzione della prova di tenacità/ eseguite a qualsiasi parte asportata e spesso resilienza temperatura una verifica di stabilità dopo asportazione del materiale Parzialmente invasivi Prelievo minicampione su L’asportazione di materiale La tecnica è consolidata e sovrametallo è minima e non richiede applicata da anni ma non Prove small-punch successiva riparazione è ancora normata La prova può essere Possono essere necessarie eseguita a qualsiasi curve di riferimento temperatura Non invasivi Prova di durezza Di facile esecuzione La durezza non è legata al carico di snervamento Può essere eseguita solo a temperatura ambiente La misura è solo superficiale
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