ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano

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ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
Efficienza e risparmio energetico • Ambiente • Impianti • Edificio • Rinnovabili • Combustibili

ENERGIA eDINTORNI
                   IL CTI INFORMA
                  Rivista del Comitato Termotecnico Italiano – Energia e Ambiente

                                                                          NOVEMBRE
                                                                          DICEMBRE 2017

                                                                          •Dossier CTI: Attrezzature
                                                                           a pressione: l’evoluzione
                                                                           della norma tecnica

                                                                          •Prodotti isolanti:
                                                                           strumenti e innovazione

                                                                          •Biocombustibili solidi:
                                                                           nuovo coordinamento
                                                                           e nuove attività

                                                                                    Media partner di
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
cool      with

                                              hitema.com
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          is a specialist manufacturer of sustainable solutions for process cooling and comfort
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applications. Since its inception over 25 years ago,       has grown, selling worldwide, becoming
                                                                                     international

a leading specialists in temperature equipment. We supply high quality products as well as tailor
made versions at the request of our Customer.

           è un’azienda costruttrice specializzata in soluzioni innovative per il raffreddamento del liquido
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di processo e applicazioni per il comfort. Fin dalla sua nascita più di 25 anni fa,             è cresciuta,                   international

vendendo in tutto il mondo e diventando un leader specializzato nelle apparecchiature per il controllo
della temperatura. Forniamo prodotti di alta qualità così come versioni su misura, soddisfando le
richieste dei nostri Clienti.

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                                                                                in numberS
45 employees and 10 ranges of products with 3 production plants with a total of 15.000 m² of indoor space.
The          sales network has a presence in over 45 Countries throughout the World.
           international

                            3                                                                              12MLN
                                                                                 5%                  30%
                                                                                ITALY         eUROPe
                                                                                40%                  25%
                                                                                   USA      OTHeR
                           PRODUCTION PLANTS                                             COUNTRIeS         YeARLY TOURNOVeR

                                                                   international
                                                                                   IN NUMERI
45 dipendenti e 10 gamme di prodotti con 3 impianti produttivi con 15.000 m2 di spazio interno
totale. La rete di vendita di   è presente in più di 45 Paesi in tutto il Mondo.
                                                international

                                                                                                                               0948

                                  HITEMA S.r.l.
                                          ®
                                                                                                            Tel. +39 (0) 49.5386344 12 lines r.a.
                                  Via Mons. Giulio Babolin, 14                                              Fax +39 (0) 49.5386300
                                  Z.I. SAN GABRIELE - 35024 BOVOLENTA                                       info@hitema.it
     international                PADOVA - ITALY
                                                                                                            Managing Director: burbam@hitema.it

For details of our range of products & services, please visit
                                                                                                                Series: ALL       Cod: LUKIT-REV. 04       Checked by:

Per maggiori dettagli sulla nostra gamma di prodotti e servizi, visitare        hitema.com                     January 2017<      Updated:LUKIT-REV. 03      M. Burba
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
IL CTI INFORMA                                                                                  Sommario               3

Direttore responsabile
Dario Tortora                                   Editoriale5
                                                Putting Energy Efficiency First and Clean Energy Transition:
Coordinamento tecnico
Comitato Termotecnico Italiano                  dalla Commissione Europea ai tavoli della normazione
Energia e Ambiente

Redazione
Dario Tortora (Coordinamento)
Lucilla Luppino                                 News e attualità                                                      6
Nadia Brioschi (Segreteria)
                                                Legge di Bilancio 2018 - Entro la fine dell’anno l’approvazione
Hanno collaborato
a questo numero
Riccardo Balistreri                             L’Osservatore UE del patrimonio edilizio
Corrado Delle Site
Carlo Fossati
Giuseppe Giannelli
Anna Martino                                    Bando Caldaie - Contributo per un milione di euro
Mattia Merlini
Dario Molinari
Giovanni Murano
Roberto Nidasio
Giuseppe Pinna                                  Dossier CTI                                                           8
Gioacchino Rondinella
                                                Attrezzature a pressione - L’evoluzione della norma tecnica
Direzione, pubblicità,
redazione e
amministrazione
EIOM
Centro Direzionale Milanofiori                  Prodotti e Soluzioni                                                  28
Strada 1, Palazzo F1, Milanofiori
20090 Assago (MI)
                                                AGB BIOGAS
Tel. 02 55181842                                SERVICE PUMPS SOLUTIONS
Fax 02 55184161

                                                Attività CTI                                                          30
                                                Prodotti isolanti - Strumenti e innovazione

                                                Gruppo Consultivo Legge 90 - H’t e ristrutturazioni di primo livello

Via Scarlatti, 29                               Energy transition and energy management
20124 Milano
Tel. 02 2662651
                                                Kick off meeting del CEN/CLC JTC 14
Fax 02 26626550
cti@cti2000.it
www.cti2000.it                                  Certificatore energetico degli edifici
Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e     A marzo una nuova sessione d’esame
Ambiente (CTI), ente
federato all’UNI per il settore termotecnico,
elabora norme tecniche e altri documenti
prenormativi (guide e raccomandazioni) a        Biocombustibili solidi - Nuovo coordinamento e nuove attività
supporto della legislazione e del mercato
grazie alla collaborazione di associazioni,
singole imprese, enti ed organi pubblici.       Ventilatori industriali - Attività normativa internazionale

                                 Scopri i       Impianti fotovoltaici - Figure professionali
                                 vantaggi
                                 di essere
                                 socio CTI

                                                Attività normativa del CTI                                            48
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
IL CTI INFORMA                                                                                 Editoriale                   5

Putting Energy Efficiency First
and Clean Energy Transition
Dalla Commissione Europea ai tavoli della normazione

Mentre va in stampa il numero di fine anno della rivista, il CTI sta organizzando il meeting di avvio dei lavori per un nuovo
organo tecnico europeo. Si tratta del CEN/CENELEC JTC 14 il cui campo d’azione è l’ampio ambito della gestione e
dell’uso razionale dell’energia, partendo dai Sistemi di Gestione dell’Energia della ISO 50001, passando per le Diagnosi
Energetiche della EN 16247 per arrivare agli ultimi lavori in corso sulla definizione dei requisiti minimi dei contratti EPC
e sulla diminuzione del rischio finanziario percepito dal sistema del credito per interventi di miglioramento dell’efficienza
energetica. Il JTC 14 si ritiene possa fornire un valido supporto tecnico alla Commissione Europea, con cui sono instaurati
frequenti contatti operativi, per le azioni a servizio della cosiddetta Clean Energy Transition basata anche e soprattutto
sull’approccio “Putting Energy Efficiency First”.

Ne abbiamo parlato altre volte, ma l’occasione del Kick Off Meeting di un TC così importante di cui UNI e CTI sono riusciti
a acquisire segreteria e presidenza è un momento significativo della normazione nazionale, reso possibile grazie alla
collaborazione di importanti stakeholder che hanno creduto ed investito nel settore.

Il Sistema Italia fa fatica e non regge il confronto con i sistemi normativi di altri Paesi (Germania, Francia e Inghilterra
in primis, ma anche Olanda ad esempio) che riescono ad acquisire con costanza ed assiduità il comando di molti tavoli
europei. Ma qualche eccellenza esiste ancora da noi. Il JTC 14 non è ovviamente l’unico su cui il Sistema UNI ha investito
risorse, ma riteniamo che nel caso citato l’importanza della tematica dia un ulteriore valore aggiunto.

Considerato che siamo in chiusura dell’anno e uno nuovo se ne aprirà a breve, quanto sopra è da considerarsi un auspi-
cio per tutto il mondo della normazione nazionale e uno stimolo agli stakeholder del Sistema per dimostrare che con
l’impegno di tutti si riescono ad ottenere riconoscimenti importanti e con essi la possibilità di influire in modo significativo
sul futuro del nostro mercato.

Grazie a chi ci crede e supporta la normazione tecnica.

Direzione CTI
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
6            News e attualità                                        Novembre-Dicembre 2017

Legge di Bilancio 2018
Entro la fine dell’anno l’approvazione
Il testo approvato, al Senato con il maxiemendamento            dell’agevolazione l’intervento deve assicurare un
1.700 del 30 novembre, introduce importanti novità              risparmio di energia primaria (PES) almeno del 20%
in materia di ecobonus, ossia di detrazioni fiscali per         come da Allegato III del Decreto Interministeriale 4
gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione ener-     agosto 2011.
getica degli edifici:                                         --Confermata l’agevolazione per l’acquisto di mobili e
--Proroga al 31 dicembre 2018 della detrazione                  grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immo-
   fiscale del 65% delle spese sostenute per interventi         bili ristrutturati. La proroga al 2018 è però vincolata
   di efficientamento energetico e al 50% per quelle di         a lavori edilizi iniziati nel 2017.
   ristrutturazione.                                          --Introduzione del “bonus giardini” che consente la
--Riduzione del beneficio al 50% per interventi di              detrazione del 36% delle spese sostenute per in-
   sostituzione e posa in opera dei serramenti, installa-       terventi di sistemazione delle aree verdi e per la
   zione di schermature solari, installazione di caldaie        realizzazione di coperture verdi, fino ad un importo
   a condensazione e a biomassa.                                massimo di 5.000 per unità abitativa.
--Estensione della detrazione al 65% per l’acquisto e
   posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione
   di impianti esistenti, fino a un valore massimo della                                             Anna Martino
   detrazione di 100.000 euro. Per poter usufruire                                                 martino@cti2000.it

L’Osservatore UE del patrimonio edilizio
Nel mese di novembre è stato pub-                                              Dal 2016, buona parte della legi-
blicato sul sito della Commissione                                             slazione UE sugli edifici è in revisio-
Europea lo studio elaborato da                                                 ne comprese le direttive EPBD, EED
BPIE, ECN, Ecofys, Enerdata, SE-                                               e RED. A tal fine, per monitorare
VEn “Support for setting up an ob-                                             il miglioramento delle prestazioni
servatory of the building stock and                                            energetiche in edilizia e il relativo
related policies” relativo al supporto                                         impatto energetico, la CE ha deciso
per la creazione di un osservatorio                                            di istituire l’Osservatorio degli edifi-
del patrimonio edilizio e delle rela-                                          ci in UE il cui scopo è:
tive politiche. Infatti, al fine di soste-                                     -- stabilire un quadro metodolo-
nere i processi decisionali, finanzia-                                         gico per il monitoraggio del patri-
ri e garantire un supporto strategico                                          monio immobiliare dell’UE-28 nel
a lungo termine, responsabili poli-                                            contesto dell’implementazione di
tici, investitori, gestori dei servizi                                         politiche di efficienza energetica
energetici e autorità locali e nazionali necessitano            compresi una serie di indicatori quantitativi, e
del monitoraggio e della valutazione dell’impatto di            orientamenti per la raccolta e l’analisi dei dati;
politiche e strategie in edilizia.                            --definire strategie per affrontare la problematica
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
IL CTI INFORMA                                                          News e attualità                       7

  relativa alla mancanza di dati (lacune);                 prestazione energetica degli edifici, schemi di certi-
--raccogliere le statistiche degli edifici nell’UE-28      ficazione energetica, disponibilità di finanziamenti,
  e fornire un’istantanea dello stato attuale delle        livelli di povertà energetica e mercato dell’energia.
  prestazioni energetiche degli edifici dei vari paesi     Oltre ai dati quantitativi, l’Osservatorio monitora
  membri;                                                  anche le informazioni qualitative pertinenti alle po-
--diffondere i risultati attraverso un portale dedica-     litiche e alle normative nazionali, compresi i regola-
  to;                                                      menti edilizi, la qualità dell’aria interna e il comfort
--impostare una metodologia per il monitoraggio            termico.
  continuo del patrimonio edilizio e mantenere il          La definizione dell’elenco di indicatori per l’Osser-
  sito internet e gli altri strumenti di comunicazione     vatorio del patrimonio edilizio UE è stato raggiunto
  aggiornati.                                              consultando la gamma di parti interessate, compre-
                                                           se le associazioni di categoria, le imprese, le asso-
Il database comprende oltre 250 indicatori tra cui         ciazioni dei proprietari di edifici ecc.
per esempio caratteristiche edilizie dello stock,
interventi di ristrutturazione degli edifici, realiz-                                       Giovanni Murano
zazione di edifici a energia quasi zero, i livelli di                                        murano@cti2000.it

Bando Caldaie
Contributo per un milione di euro
Il Comune di Milano ha deliberato lo stanziamento          delle spese sostenute per un massimo variabile tra i
complessivo di 1 milione di euro, per il biennio           40 e 70 mila euro a seconda dell’intervento realiz-
2017-2018, per la realizzazione di interventi di           zato, tenendo conto che fra gli interventi per i quali
efficientamento energetico su edifici residenziali         è possibile ottenere il contributo vi sono:
di proprietà privata, oltre che su scuole, ospedali,       --La sostituzione di impianti di riscaldamento a
strutture di accoglienza, culturali, sportive e asso-        gasolio con caldaie a metano o altri sistemi meno
ciative.                                                     inquinanti.
Il “Bando caldaie” ha, infatti, come obiettivo ultimo      --L’installazione di pannelli solari o fotovoltaici.
quello di migliorare la qualità dell’aria a Milano,        --La realizzazione di isolamenti termici che riguar-
dove oggi gli impianti di riscaldamento incidono             dano la struttura dell’edificio, le finestre e gli
alla formazione del Pm10 nell’aria per il 25,4% e            infissi.
i veicoli per il 44%. Il risultato di questa iniziativa,
finora, è stato che l’87% dei lavori eseguiti ha ri-       I destinatari possono contemporaneamente accede-
guardato la sostituzione di caldaie, metà delle quali      re anche al sostegno che il Governo mette a dispo-
sono passate dall’alimentazione a gasolio a quella         sizione per i medesimi interventi e che consiste in
a metano, il 6% interventi per l’isolamento termico,       detrazioni fiscali dilazionabili in dieci anni per un
il 4% nuovi impianti a pompa di calore e il 3% l’in-       valore massimo del 65% del costo dell’intervento.
stallazione di impianti fotovoltaici, per un ammon-
tare complessivo di contributi erogati nel corso di
quest’anno pari a 780 mila euro.                                                                Lucilla Luppino
Il contributo è a fondo perduto e copre fino al 50%                                           luppino@cti2000.it
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
8            Dossier CTI                                              Novembre-Dicembre 2017

Attrezzature a pressione
L’evoluzione della norma tecnica

Giuseppe Pinna – pinna@cti2000.it                              da quanto accadeva in epoca precedente l’avvento
                                                               del nuovo approccio, va a definire esclusivamente i
Gli operatori del settore delle attrezzature a pressione       Requisiti Essenziali di Sicurezza per la fabbricazione
hanno sempre avuto il problema di doversi confrontare          e l’immissione sul mercato di attrezzature e insiemi in
e orientare tra diversi documenti che costituiscono le         pressione, demandando al complesso delle norme tec-
“fonti” della regolamentazione tecnica per la progetta-        niche “armonizzate” il compito di definire i requisiti di
zione, la produzione e l’esercizio delle attrezzature a        dettaglio per ciascun tipo di prodotto. Questo approc-
pressione, mondo molto variegato fin dalle sue origini,        cio ha portato alla costituzione di un consistente corpo
che tocca trasversalmente diversi settori, anche lontani       di norme tecniche, emanate dal CEN e approvate dal-
tra loro: Oil & Gas, chimico, petrolchimico, elettrico,        la Commissione Europea, che fornisce ai fabbricanti di
gomma e plastica, manifatturiero, farmaceutico, ali-           attrezzature a pressione una solida base tecnica cui ri-
mentare; dalle raffinerie e dai grandi impianti di pro-        ferirsi per la progettazione e la costruzione. Tra queste
duzione di energia alle piccole realtà quali laboratori        assumono particolare rilevanza le serie di norme EN
e impianti di stoccaggio, coinvolgendo una moltitudine         764 “Attrezzature a pressione”, EN 13445 “Recipienti
di soggetti: fabbricanti, progettisti, installatori, aziende   a pressione non esposti a fiamma”, EN 12952 “Calda-
utilizzatrici, manutentori, organismi di certificazione e      ie a tubi d’acqua e installazioni ausiliarie”, EN 12953
controllo. Trattandosi di un campo con rilevanti rischi        “Caldaie a tubi da fumo”.
sulla sicurezza, esso è stato disciplinato inizialmente
                                                                 LA DIRETTIVA PED DEL 1997, REVISIONATA NEL 2014, HA
con atti legislativi che fornivano le indicazioni tecniche
                                                                 DETERMINATO LO SVILUPPO DI UN NUTRITO CORPUS DI
specifiche per la realizzazione e l’utilizzo delle appa-         NORME ARMONIZZATE DEDICATE ALLA PROGETTAZIONE
recchiature. A partire dal 1926 alle norme di legge              E ALLA COSTRUZIONE DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE
si sono affiancate le disposizioni emanate dall’ANCC
(Associazione Nazionale per il Controllo della Com-            Il 19 Luglio 2016 è entrata in vigore la nuova direttiva
bustione, istituita con Regio Decreto Legge 9 luglio           PED 2014/68/UE, recepita in Italia con il Decreto Legi-
1926 n. 1331, diventata ISPESL nel 1972 e confluita            slativo 15 Febbraio 2016, n. 26. Con questa rifusione,
nell’INAIL nel 2010). Tali disposizioni, nella forma di        la direttiva PED, al pari di numerose altre direttive, è
specificazioni tecniche, assumevano forza di legge in          stata adeguata alle prescrizioni del New Legal Fra-
quanto richiamate in decreti e leggi dello Stato.              mework, costituito dal Regolamento 765/2008 in
                                                               materia di accreditamento degli organismi notificati
La situazione è cambiata, almeno per quanto concer-            e vigilanza del mercato e dalla Decisione 768/2008
ne la progettazione e la produzione, con l’avvento,            relativa al quadro comune per la commercializzazione
nel 2000, della direttiva 97/23/CE, PED - Pressure             dei prodotti nel mercato europeo. La nuova PED, pur
Equipment Directive (recepita in Italia con il D.Lgs.          non modificando il campo di applicazione e la defi-
93/2000), che ha introdotto e applicato alle attrez-           nizione dei requisiti essenziali di sicurezza, apporta
zature a pressione la filosofia del cosiddetto “Nuovo          tuttavia alcuni cambiamenti:
Approccio” per la libera circolazione delle merci nel          --è stata definita una nuova classificazione dei fluidi,
mercato unico europeo. La direttiva PED, diversamente             per adeguarla a quanto previsto dal regolamento
ENERGIA DINTORNI - Comitato Termotecnico Italiano
IL CTI INFORMA                                                                          Dossier CTI                     9

  CLP (Regolamento CE n. 1272/2008) relativo alla               intende riprendere i contenuti del documento R-02
  classificazione, etichettatura e imballaggio delle so-        aggiornandoli alla luce dei RES (Requisiti Essenziali di
  stanze e delle miscele;                                       Sicurezza) definiti dalla nuova direttiva PED 2014/68/
--è stata definita una nuova categorizzazione degli             UE e ai cambiamenti normativi intervenuti (aggiorna-
  operatori economici, ora distinti in Fabbricanti, Im-         menti delle norme UNI EN 13445, UNI EN 12952,
  portatori, Distributori, e Rappresentanti Autorizzati;        UNI EN 12953).
--è stata introdotta la modifica della denominazione
                                                                  IL CTI, CON IL CONTRIBUTO DELL’ISPESL, DEL
  di alcuni moduli di valutazione della conformità, che
                                                                  COORDINAMENTO DELLE REGIONI E DELLE
  sono ora uniformati al New Legal Framework;                     ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, NEL 2006 AVVIANO
--è riportata una più esplicita definizione dei requisiti         L’ELABORAZIONE DI UNA SERIE DI SPECIFICHE TECNICHE
  ai fini dell’analisi dei rischi e dei pericoli;                 E NORME FINALIZZATE A SUPPORTARE I REQUISITI DEL DM
--si è resa necessaria la rivisitazione e il riallineamento       329/2004: NASCE COSÌ IL PACCHETTO NORMATIVO
  delle linee guida PED, che, allo scopo di evitare               DELLE UNI 11325 SULLA MESSA IN SERVIZIO ED
  confusioni, o sovrapposizioni, avranno una diversa              UTILIZZAZIONE DEGLI INSIEMI A PRESSIONE
  nomenclatura, basata su lettere;
--in conseguenza dell’entrata in vigore della nuova             Una volta immesso il prodotto sul mercato ha inizio la
  direttiva si rende necessaria una nuova notifica degli        fase dell’esercizio, la cui regolamentazione continua
  Organismi di valutazione della conformità;                    ad essere demandata alla legislazione nazionale.
--è previsto un nuovo modello per la dichiarazione di           Questa nel corso degli anni si è prodotta in varie
  conformità.                                                   disposizioni e, tra abrogazioni parziali e totali e, in
                                                                certi casi, ripristini di validità, si presenta in un quadro
L’avvento della PED e delle norme armonizzate non ha            di non sempre facile interpretazione. Dopo l’entrata in
però causato il superamento definitivo dei vari codici          vigore della PED, gli operatori si sono dovuti confronta-
nazionali preesistenti, che anzi continuano ad avere            re soprattutto con due disposizioni di legge: il Decreto
una certa diffusione, anche in Italia, dove le vecchie          del Ministero delle Attività produttive n. 329 del 2004,
“Raccolte ISPESL” sono tuttora in uso. Nel 2003, il CTI,        che regola la messa in servizio e l’utilizzazione delle
con la partecipazione dell’Ispesl, dei rappresentanti           attrezzature a pressione e degli insiemi, e il D.Lgs. 81
di costruttori, utilizzatori, organismi notificati e ispetto-   del 2008 (Testo Unico in materia di salute e sicurezza
rati degli utilizzatori operanti in Italia, ha elaborato e      nei luoghi di lavoro), integrato dal Decreto 11 aprile
pubblicato il documento R-02 “Raccomandazioni del               2011 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,
Comitato Termotecnico Italiano per l’uso delle Raccol-          che disciplina le modalità di effettuazione delle veri-
te ISPESL Rev. 95, nell’ambito della Direttiva 97/23/           fiche periodiche e i criteri di abilitazione dei soggetti
CE”. Le raccomandazioni R-02 sono state revisionate             che le eseguono.
nel 2005. È attualmente in corso di approvazione da             Parallelamente il mondo della normazione tecnica na-
parte di UNI una richiesta, inoltrata dall’INAIL, per           zionale si è mosso per adeguarsi al nuovo quadro le-
l’avvio di una prassi di riferimento UNI (la Prassi di          gislativo, spesso riprendendo e aggiornando contenuti
Riferimento – PdR non è una norma tecnica, ma è un              tecnici che in precedenza erano definiti in disposizioni
documento pubblicato da UNI, in conformità al Rego-             di legge o in altri documenti tecnici riconosciuti (es. cir-
lamento UE n.1025/2012, avente lo scopo di racco-               colari ANCC/Ispesl). In particolare il CTI, nell’ambito
gliere prescrizioni relative a prassi condivise all’interno     di un incarico conferito all’UNI dal Ministero delle atti-
di soggetti firmatari di un accordo di collaborazione           vità produttive al fine di supportare le disposizioni del
con UNI) contenente linee guida per l’applicazione              citato D.M. n. 329/2004, con il contributo dell’ISPESL,
delle raccolte Ispesl VSR, VSG, M, S nell’ambito della          del Forum degli Organismi Notificati, del Coordina-
direttiva 2014/68/UE. La prassi di riferimento UNI              mento Tecnico Interregionale e di tutte le associazioni
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10           Dossier CTI                                              Novembre-Dicembre 2017

 Serie UNI/TS 11325 - Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed                  Stato di avanzamento
 utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a pressione
 UNI/TS 11325:1: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle          Pubblicata – 2009
 tubazioni in esercizio ai fini della riqualificazione periodica d’integrità           *Programmata revisione
 UNI/TS 11325:2: Procedura di valutazione dell’idoneità all’ulteriore esercizio        Pubblicata – 2013
 delle attrezzature e degli insiemi a pressione soggetti a scorrimento viscoso         *Programmata revisione
 UNI/TS 11325:3: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o acqua                       Pubblicata – 2010
 surriscaldata                                                                         *Revisione in pubblicazione
 UNI/TS 11325:4: Metodi operativi per la valutazione di integrità di                   Pubblicata – 2013
 attrezzature a pressione operanti in regime di scorrimento viscoso applicabili        *Programmata revisione
 nell’ambito della procedura di valutazione di cui alla UNI/TS 11325-2
 UNI/TS 11325:5: Interventi temporanei sulle attrezzature a pressione                  Pubblicata – 2012
 UNI/TS 11325:6: Messa in servizio delle attrezzature e degli insiemi a                Pubblicata – 2014
 pressione
 UNI/TS 11325:8: Pianificazione delle manutenzioni su attrezzature a                   Pubblicata – 2013
 pressione attraverso metodologie basate sulla valutazione del rischio (RBI)
 UNI/TS 11325:9: Idoneità al servizio (Fitness for Service)                            Pubblicata – 2013
 UNI/TS 11325:10: Parte 10: Sorveglianza dei generatori di vapore e/o                  Progetto in lavorazione
 acqua surriscaldata esclusi dal campo di applicazione della UNI/TS 11325-3
 UNI/TS 11325:11: Procedura di valutazione dell’idoneità al servizio di                Pubblicata – 2015
 attrezzature a pressione soggette a fatica
 UNI 11325:12: Verifiche periodiche delle attrezzature e degli insiemi a               In pubblicazione
 pressione

di categoria interessate ha avviato nel 2006 l’elabo-         Questo lavoro si è concretizzato nella serie UNI
razione di una serie di specifiche tecniche e norme           11325 “Attrezzature a pressione – Messa in servizio
finalizzate a supportare i requisiti del DM 329/2004          ed utilizzazione degli insiemi a pressione”, della qua-
in materia di esercizio delle attrezzature a pressione.       le tra il 2009 e il 2015 sono state pubblicate 9 parti.

 Altre norme collegate                                                                 Stato di avanzamento
 UNI 11096: Prove non distruttive. Controlli sullo stato di integrità strutturale di   Pubblicata – 2012
 attrezzature a pressione soggette a scorrimento viscoso a caldo. Pianificazione
 ed esecuzione dei controlli, valutazione dei risultati e documentazione.
 *Collegata alle UNI/TS 11325 2 e 4
 UNI/TR 11507: Manutenzione dei dispositivi per la limitazione diretta della           Pubblicata – 2013
 pressione (valvole di sicurezza)
 UNI 11513: Verifica in esercizio della taratura delle valvole di sicurezza            Pubblicata – 2013
 mediante martinetti                                                                   *In revisione
 UNI/TR 11667: Attrezzature a pressione - Verifiche d’integrità di attrezzature/       Pubblicata – 2017
 insiemi a pressione - Prove a pressione
 UNI ISO 13574: Traduzione ISO 13574:2015 Industrial furnaces and                      Pubblicata – 2016
 associated processing equipment -- Vocabulary
IL CTI INFORMA                                                                     Dossier CTI                11

 Nuovi progetti di norma in lavorazione                                             Stato di avanzamento
 UNI xxxxx: Attrezzature e insiemi a pressione: progettazione e costruzione di      Inchiesta pubblica UNI
 forni chimici, petrolchimici e di raffinazione                                     (scadenza 16/01/2018)
 UNI xxxxx: Attrezzature a pressione - Valutazione dello stato di conservazione     Inchiesta pubblica UNI
 delle attrezzature e degli insiemi a pressione a seguito del degrado da            (scadenza 16/01/2018)
 esercizio dei materiali
 UNI/TR xxxxx: Locali destinati al posizionamento di generatori di vapore e/o       Progetto in lavorazione
 acqua surriscaldata e delle attrezzature accessorie
 UNI EN ISO 764-1 Traduzione italiano UNI EN 764-1:2015 Attrezzature a              Progetto in lavorazione
 pressione - Parte 1: Vocabolario
 Prassi di Riferimento UNI: Linee guida per l’uso delle Raccolte ISPESL VSR,        Proposta INAIL in corso di
 VSG, M, S (che rivede la Raccomandazione CTI 2:2005)                               approvazione da parte di
                                                                                    UNI

Per alcune di queste è già arrivato il momento della        alfabetico (per le norme tecniche). Con il presente
revisione. Altre norme nazionali si sono affiancate,        contributo si intende fornire un modello semplificato
elaborate dalle competenti commissioni tecniche di          di ciclo di vita delle attrezzature a pressione, con
CTI e UNI.                                                  lo scopo di presentare le norme secondo il criterio
A fronte di questo nuovo quadro, sia le norme armo-         delle fasi della vita dell’attrezzatura. Questo consente
nizzate alla PED che i regolamenti e le specifiche          anche di identificare eventuali momenti della gestione
tecniche finalizzate all’esercizio delle attrezzature e     di un’attrezzatura che non risultano coperti da alcuna
degli impianti a pressione necessitano di una verifica      norma e che come tali potrebbero essere meritevoli
ed eventualmente di un adeguamento. A livello legi-         di un futuro approfondimento da parte degli enti di
slativo è atteso un nuovo Decreto Ministeriale che va-      normazione preposti.
da ad aggiornare i contenuti del DM 329/2004. Per           La gestione del ciclo di vita di un’attrezzatura a pres-
quanto concerne le norme nazionali sono in corso nu-        sione si articola nelle seguenti fasi principali, mostra-
merosi lavori che potranno contribuire a definire un ri-    te schematicamente nel flow chart in figura 1.
ferimento tecnico di supporto per gli operatori. Nelle      --Progettazione e costruzione
tabelle sotto è presentato il quadro aggiornato delle       --Messa in servizio
norme in vigore e dei progetti in corso di lavorazione      --Esercizio
nei gruppi di lavoro del Sottocomitato 3 del CTI.           --Sorveglianza GV
                                                            --Verifiche periodiche e d’integrità
                                                            --Valutazione vita consumata
UN MODELLO PER LA GESTIONE                                  --Valutazione del degrado metallurgico
DEL CICLO DI VITA                                           --Fitness for service
Corrado Delle Site – Coordinatore della CT 222              --Riparazioni
“Integrità strutturale degli impianti a pressione”          --Dismissione

La presentazione dei requisiti per la progettazione,        Le specifiche tecniche della serie UNI TS 11325 for-
la costruzione e l’esercizio delle attrezzature a pres-     niscono gli elementi per gestire l’intero ciclo di vita
sione, siano essi definiti in documenti legislativi o       dell’attrezzatura, dalla progettazione alla messa in
in norme tecniche, avviene tipicamente sulla base           servizio, dall’esercizio al decommissioning, includen-
dell’ordine cronologico di pubblicazione (in parti-         do le eventuali riparazioni. Di seguito si esaminano
colare per leggi e decreti) o del codice numerico/          le singole fasi del ciclo di vita con particolare riferi-
12           Dossier CTI                                           Novembre-Dicembre 2017

mento agli aspetti tecnici ed ai riferimenti normativi      ormai superata.
vigenti.                                                    Per quanto riguarda la progettazione e costruzione di
                                                            forni chimici, petrolchimici e di raffinazione è in pro-
Progettazione e costruzione                                 cinto di emanazione una norma nazionale che forni-
Obiettivo di questa prima fase del ciclo di vita è la       sce indicazioni e linee guida per la progettazione e
realizzazione di un’attrezzatura conforme alla nor-         la costruzione di tali attrezzature al fine di ridurre al
mativa vigente. A partire dal 29 maggio 2002 è en-          minimo i rischi derivanti dalla pressione e dalla tem-
trata obbligatoriamente in vigore la Direttiva 97/23/       peratura, come prescritto dalla direttiva PED. Include
CE (PED) recepita in Italia con il D.Lgs. 25 febbraio       inoltre raccomandazioni per la supervisione e sorve-
2000, n° 93. Con D. Lgs. 15 febbraio 2016, n. 26            glianza durante l’esercizio.
sono state apportate alcune modifiche al decreto di         Come sottolineato da più parti, i problemi più rile-
recepimento, attuando come previsto la direttiva euro-      vanti riscontrati dagli addetti ai lavori in questi anni
pea 2014/68/UE (rifusione).                                 di applicazione della Direttiva sono principalmente
La Direttiva PED è una direttiva di prodotto che rientra    correlati alle molteplicità interpretative a cui la Di-
nel cosiddetto “nuovo approccio”, la cui filosofia por-     rettiva stessa si presta. Un ruolo molto importante in
tante è basata su dei principi generali inderogabili        tal senso è svolto, a livello italiano, dal Forum degli
che, soddisfatti integralmente, dovrebbero garantire        Organismi Notificati e, a livello europeo, dal WGP
all’attrezzatura a pressione il raggiungimento di un        del CEN, entrambi deputati a formulare pareri e linee
livello di sicurezza minimo corrispondente ad un “ri-       guida procedurali riguardanti la Direttiva PED.
schio accettabile”.
La Direttiva detta i requisiti minimi e indispensabili al   Messa in servizio
fine di garantire la libera circolazione degli appa-        La messa in servizio rappresenta lo step successivo
recchi a pressione: i requisiti essenziali di sicurezza     alla progettazione e costruzione ed è demandata
(RES). Al fine di garantire la conformità con i requisiti   all’utilizzatore che installa l’attrezzatura, dopo che la
essenziali, sono emanate, a livello europeo, le “nor-       stessa è stata immessa sul mercato.
me armonizzate”. Esse hanno il grande vantaggio di          Il legislatore ha previsto una verifica da parte di un
dare la presunzione di conformità ai RES. Tuttavia un       Ente Preposto (al momento dall’INAIL), le cui modalità
fabbricante, qualora lo ritenga opportuno, può far          operative sono disciplinate a livello nazionale dal
riferimento a qualsiasi altra norma, purché questa          D.M. 329/2004 negli artt. 4, 7 e 9. Il decreto sopra
permetta di soddisfare i requisiti essenziali di sicurez-   indicato esclude da tale verifica obbligatoria gli insie-
za applicabili al caso in esame. Le norme armoniz-          mi rientranti nell’art. 5 dello stesso decreto.
zate, nel campo delle attrezzature a pressione, sono        A livello normativo la UNI/TS 11325-6 definisce le
redatte dal CEN (Comitato Europeo di Normazione)            procedure operative a supporto di tale verifica.
e tra queste le più importanti sono la EN 13445
(apparecchi a pressione non sottoposti a fiamma),           Esercizio
la EN 12952 (generatori di vapore a tubi d’acqua),          Durante il normale esercizio di un’attrezzatura l’uti-
la EN 12953 (generatori di vapore a tubi da fumo),          lizzatore deve provvedere ad effettuare operazioni
EN 13480 (tubazioni). In Italia si guarda ancora con        di manutenzione e controlli (D.Lgs 81/2008, art 71,
grande attenzione alle Raccolte ISPESL (Raccolta VSR,       comma 8) finalizzati al buon funzionamento dell’at-
VSG, M, S) come codice di costruzione per attrezza-         trezzatura.
ture e insiemi. A tale riguardo INAIL ha recentemente       Nei casi disciplinati dalle tabelle A e B del D.M.
richiesto ad UNI di porre allo studio una prassi di ri-     329/2004 (nel caso di attrezzature in ambienti di
ferimento sull’uso delle raccolte ISPESL in ambito PED,     vita) e dall’allegato VII al D.M. 11 aprile 2011 (nel
in sostituzione della Raccomandazione CTI R-2:2005,         caso di attrezzature in ambienti di lavoro), l’utilizzato-
IL CTI INFORMA                                                          Dossier CTI   13

FIGURA 1 - Diagramma del ciclo di vita di un’attrezzatura a pressione
14           Dossier CTI                                             Novembre-Dicembre 2017

re o il datore di lavoro devono richiedere ai soggetti       controlli spessimetrici. Tuttavia, non è esclusa la possi-
preposti l’effettuazione delle verifiche periodiche fi-      bilità di dover eseguire altri controlli “che si rendano
nalizzate a testimoniare l’idoneità dell’attrezzatura        necessari” a fronte di situazioni di danneggiamento
a proseguire il normale esercizio. Le verifiche si di-       evidenziate dal calcolo o dai controlli di base.
vidono in verifiche di funzionamento e verifiche d’in-       La UNI/TS 11325 parte 1 definisce i criteri per la
tegrità: le prime rivolte principalmente all’esame del       corretta verifica d’integrità di tubazioni tramite con-
processo e dei dispositivi di sicurezza, le seconde a        trolli di “screening” e di “dettaglio”. Analogamente a
confermare lo stato di conservazione nel tempo delle         quanto fatto per le tubazioni, si prevede di porre allo
membrature costituenti l’attrezzatura stessa.                studio in ambito CTI norme specifiche per la verifica
Le periodicità di verifica possono essere modificate         d’integrità di recipienti e di generatori di vapore.
rispetto a quelle fissate per legge applicando l’istitu-
to della deroga di cui all’art. 10 comma 5 del DM            Valutazione della vita consumata
329/2004. A tale scopo occorre dimostrare che il             Alcuni meccanismi di danno quali il creep o la fatica,
nuovo intervallo ispettivo non provochi un aumento           determinano una diminuzione nel tempo delle caratte-
del livello di rischio, applicando le metodologie di         ristiche meccaniche dell’attrezzatura, quantizzabile in
tipo Risk-Based Inspection (RBI).                            termini di “frazione di vita consumata”. La vita teorica
Il Risk Based Inspection (RBI) differisce dalle tecniche     utile è determinabile riferendosi a curve di riferimento
ispettive cosiddette deterministiche, che prevedo-           specifiche per il materiale della membratura interes-
no controlli su base periodica regolare e definiti           sata dal fenomeno.
con tempi stabiliti e date prefissate eguali per tutti       La normativa nazionale sullo scorrimento viscoso si è
i settori. Tali tecniche, pur tenendo conto di tipiche       arricchita di una serie di norme che coprono tutti gli
caratteristiche progettuali dell’apparecchio e condi-        aspetti della valutazione di vita consumata a creep.
zioni di esercizio, sono tuttavia basate su esperienze       In particolare l’aspetto tecnico-procedurale è coperto
generalizzate e non specifiche dei singoli impianti,         dalla UNI/TS 11325-2, l’aspetto tecnico-scientifico è
trascurando l’efficacia dei diversi sistemi di gestione.     definito dalla UNI/TS 11325-4, l’aspetto metallogra-
Le frequenze dei controlli potrebbero risultare non ot-      fico dalla UNI 11374 e dalla UNI 11373, l’aspetto
timali e quindi inferiori o superiori alle reali necessità   “Prove non Distruttive” dalla UNI 11096.
della specifica attrezzatura. In tale contesto, la spe-      Il parametro di soglia per valutare se un apparecchio
cifica tecnica UNI/TS 11325-8 “Pianificazione delle          è in scorrimento viscoso è la temperatura convenzio-
manutenzioni su attrezzature a pressione attraverso          nale di inizio creep che, per un determinato materia-
metodologie basate sulla valutazione del rischio” ha         le, è indipendente dalla sollecitazione di esercizio.
lo scopo di orientare gli utilizzatori nella definizione     Tuttavia, la sollecitazione influisce sulla significatività
dei programmi di ispezione e manutenzione delle              del fenomeno creep per mezzo della frazione di vita
attrezzature a pressione del proprio impianto sulla          consumata ed è pertanto è un parametro fondamenta-
base della valutazione del rischio legato all’effettivo      le nella determinazione degli intervalli di ricontrollo.
stato di conservazione ed efficienza delle attrezzatu-       Il danneggiamento per fatica è affrontato nella UNI/
re stesse.                                                   TS 11325-10, riferendosi in linea generale alle norma-
                                                             tive europee di settore (esempio UNI EN 12952 per i
Verifiche d’integrità strutturale                            generatori di vapore) ed ai rispettivi metodi proposti.
Come già evidenziato, la verifica d’integrità delle          In entrambi i casi, sia per il creep che per la fatica,
attrezzature a pressione è finalizzata a verificare lo       l’utilizzatore, una volta effettuata l’analisi, proporrà
stato di conservazione delle membrature ed è pre-            l’intervallo di ricontrollo sulla base delle risultanze
vista dall’art. 12 del DM 329/2004. Essa prevede             di calcoli e controlli in campo. Ovviamente le tem-
come requisito minimo, l’esecuzione di esami visivi e        pistiche delle suddette valutazioni di vita consumata
IL CTI INFORMA                                                                       Dossier CTI                  15

differiscono, in linea generale, da quelle relative alle     la sorveglianza di generatori di vapore, nel rispetto
verifiche d’integrità previste per legge essendo modu-       delle disposizioni legislative vigenti.
late sull’effettivo stato di danno rilevato, piuttosto che
su intervalli di ispezione ad intervalli prefissati.         Fitness for Service
                                                             La filosofia alla base della specifica tecnica UNI/TS
Valutazione del degrado metallurgico                         11325-9 sul Fitness for Service è quella di fornire dei
Oltre ai fenomeni di creep e fatica, trattati separata-      principi base per eseguire la valutazione dell’idoneità
mente nelle specifiche tecniche sopra indicate, esisto-      al servizio in presenza di difetti, facendo riferimento
no altri meccanismi a cinetica lenta che agiscono nel        a norme e codici già esistenti, evidenziandone ca-
tempo degradando le caratteristiche meccaniche di            ratteristiche e limiti. E infatti la legislazione vigente
attrezzature a pressione ed i cui effetti non risultano      ammette che in presenza di difetti possa essere am-
rilevabili all’esame visivo.                                 messo un esercizio temporaneo dell’attrezzatura a
Tra questi ricordiamo i meccanismi di addolcimento,          pressione, in condizioni di sicurezza, a seguito di
di infragilimento caustico e da invecchiamento, at-          idonee valutazioni del tipo FFS.
tacco da idrogeno, sensibilizzazione, carburazione/          La specifica tecnica sopra indicata illustra la procedu-
decarburazione, grafitizzazione, segregazione, ecc.          ra da seguire per:
Elementi per la valutazione dello stato di conservazio-      --la caratterizzazione del difetti,
ne di attrezzature e impianti sono indicati in un nuovo      --l’individuazione dei meccanismi di danneggiamen-
progetto di norma UNI (attualmente in fase di inchie-          to,
sta pubblica UNI), che fornisce tabelle riepilogative        --l’esecuzione dei calcoli,
per ciascun meccanismo e propone le prove non                --la valutazione finale,
distruttive più idonee con la descrizione qualitativa        --le competenze richieste al personale.
del fenomeno di danno e l’indicazione delle possibili
metodologie di misura.                                       Se un difetto è ritenuto instabile e quindi non sicuro
                                                             per l’esercizio occorre invece procedere alla imme-
Sorveglianza Generatori di Vapore                            diata riparazione mediante idonee procedure sia
I generatori di vapore devono essere sottoposti a sor-       permanenti che temporanee.
veglianza ai fini della sicurezza, in relazione ai rischi
specifici connessi con l’esercizio degli stessi. È nota      Riparazioni
infatti la pericolosità di queste attrezzature a pressio-    Le riparazioni di attrezzature a pressione sono disci-
ne, specialmente legate alla loro corretta gestione, e       plinate dall’art. 14 del D.M. 329/2004 che definisce
ciò è evidente dalla lunga serie di incidenti verificatisi   le relative procedure sia per attrezzature certificate
dalla fine dell’800 ad oggi.                                 CE che per attrezzature preesistenti all’emanazione
Con il termine sorveglianza si intende il controllo del      della direttiva PED. In casi particolari, riferiti al settore
generatore, da parte di una persona addetta, per ac-         petrolifero, sono ammesse riparazioni temporanee
cettarsi che lo stesso, tutti i suoi dispositivi e l’acqua   (Legge 4 aprile 2012, n. 35) effettuabili anche con
di alimento siano nelle normali condizioni previste dal      impianti in marcia, allo scopo di garantire la produ-
manuale di uso e manutenzione. La sorveglianza può           zione di impianti a ciclo continuo o di pubblica utilità
essere con assistenza continua o senza assistenza            che forniscono servizi essenziali.
continua. Le specifiche tecniche UNI/TS 11325-3 (edi-        Tali interventi devono poter garantire la sicurezza
zione 2010, di cui è in pubblicazione la revisione) e        dell’attrezzatura e dell’impianto per un tempo deter-
UNI/TS 11325-10 (progetto di norma attualmente in            minato fino all’esecuzione della fermata programma-
corso di lavorazione, dedicato ai piccoli generatori,        ta successiva, in corrispondenza della quale poter
non trattati dalla parte 3) forniscono procedure per         effettuare la riparazione vera e propria.
16           Dossier CTI                                             Novembre-Dicembre 2017

Decommissioning                                               striali”, e in particolare del Gruppo di Lavoro 03 (GL
Il ciclo di vita si ritiene concluso quando l’attrezzatura    3) “Forni chimici, petrolchimici e per oli minerali e
non è più in grado di garantire l’esercizio in sicurezza,     altri forni industriali”, lo scorso luglio ha concluso la
anche a seguito di riparazioni o declassamenti delle          stesura della revisione della Raccomandazione CTI
condizioni di esercizio. In questa evenienza l’attrez-        R6/2006 “Raccomandazioni del CTI per la proget-
zatura deve essere demolita, al fine di evitare un            tazione, la costruzione e l’esercizio di forni chimici e
riutilizzo della stessa, mentre la targa dati deve essere     petrolchimici - Edizione aggiornata con errata corrige
riconsegnata all’ente preposto.                               Dic. 2007” e avviato l’iter per l’inchiesta pubblica
                                                              CTI-UNI. La norma tecnica ha come titolo: “Attrezza-
Conclusioni                                                   ture e insiemi a pressione: progettazione e costruzio-
Il panorama normativo attualmente disponibile è suf-          ne di forni chimici, petrolchimici e di raffinazione”.
ficientemente approfondito per fornire un adeguato            Lo scopo della norma è quello di fornire uno strumen-
supporto al tecnico e per gestire l’intero ciclo di vita di   to per la progettazione e la costruzione di forni a
un attrezzatura o di un impianto. Le specifiche tecniche      focolare interno per l’industria chimica, petrolchimica
della serie UNI/TS 11325, prodotte con il contributo          e di raffinazione, con una pressione interna ai ser-
del CTI, costituiscono una valida guida per l’utilizzato-     pentini di scambio termico superiore a 0,5 bar, le cui
re che deve orientarsi tra le norme disponibili: infatti,     membrature siano costruite in acciaio, in leghe di Ni-
tranne nel caso del creep, le specifiche tecniche non         chel o con i materiali speciali. Il tutto nel rispetto dei
contengono procedure originali ed innovative ma piut-         requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla direttiva
tosto forniscono elementi per poter individuare fra le        2014/68 UE.
procedure esistenti nel panorama internazionale e na-         Poiché allo stato attuale non esiste una norma EN, ar-
zionale quella che maggiormente risponde alle neces-          monizzata alla direttiva PED, che tratti questo genere
sità operative e ai meccanismi di danno effettivamente        di prodotti, questa vacatio consente agli stati membri
presenti. Per completare l’intero pacchetto normativo,        lo sviluppo di normative nazionali; queste potranno
si prevede di affrontare in maniera specifica le proble-      anche essere utilizzate come documento tecnico da
matiche d’integrità di recipienti e generatori di vapore,     sviluppare qualora, in ambito CEN, si convergesse
in aggiunta a quelle delle tubazioni già trattate nella       verso la necessità di emanare una norma armonizza-
UNI TS 11325-1. È inoltre in programma una prassi             ta in materia.
di riferimento sull’uso delle raccolte ISPESL (VSR, VSG,
                                                                IL 16 GENNAIO SCADE L’INCHIESTA PUBBLICA UNI
M ed S) in ambito PED, che andrebbe a sostituire la
                                                                RELATIVA ALLA NORMA SULLA PROGETTAZIONE E
ormai superata Raccomandazione CTI R-02:2005 sul                COSTRUZIONE DI FORNI A FOCOLARE INTERNO
medesimo argomento, al fine di fornire ai fabbricanti           PER L’INDUSTRIA CHIMICA, PETROLCHIMICA E DI
nazionali, in continuità con il passato, una valida alter-      RAFFINAZIONE
nativa alle norme armonizzate, aggiornata allo stato
dell’arte del settore.                                        Nella trattazione della norma il GL 3, in specifici
                                                              passaggi, ha fatto riferimento alla norma UNI EN
                                                              ISO 13704 “Industrie del petrolio, petrolchimiche e
FORNI INDUSTRIALI                                             del gas naturale - Calcolo dello spessore dei tubi dei
Riccardo Balistreri – Coordinatore della CT                   riscaldatori nelle raffinerie di petrolio” e alla norma
221 “Progettazione e costruzione di attrezzature a            UNI EN ISO 13705 “Industrie del petrolio, petrolchi-
pressione e di forni industriali”                             miche e del gas naturale - Riscaldatori a fiamma per
                                                              servizi generali di raffineria”. Queste due norme ISO
La Commissione Tecnica 221 “Progettazione e co-               di derivazione API, rappresentano lo stato dell’arte in
struzione di attrezzature a pressione e di forni indu-        materia anche se negli ultimi anni le nuove revisioni
IL CTI INFORMA                                                                   Dossier CTI                17

del codice API Standard 530 non sono state recepite        bricazione, materiali, componenti e ispezioni di forni
in alcun aggiornamento della norma EN ISO 13704.           industriali, mentre in ambito CEN segue le attività
Nella nuova norma tecnica il GL 3 ha sviluppato e          del CEN/TC 186 nel campo della sicurezza delle
integrato il calcolo di stabilità derivato dalla UNI EN    attrezzature per i processi termici industriali, come
ISO 13704 con lo scopo di renderlo più aderente            forni industriali o attrezzature per il riscaldamento
alla filosofia della direttiva PED, segnalando, dove       industriale.
necessario, la presenza di riferimenti nell’ultima ver-    Nello specifico si segnala che il CEN/TC 186 è im-
sione delle API Standard 530 più aggiornati rispetto       pegnato nella revisione delle parti 1, 2, 3 e 11 della
ai corrispettivi della EN ISO 13704. Ha rivisitato e       EN 746 sulle apparecchiature di processo termico
aggiornato i capitoli riguardanti i materiali inserendo    industriale, mentre l’ISO/TC 244 “Industrial furnaces
nuovi materiali di marca, nonché le prove e i controlli    and associated processing equipment” ha in corso i
in fabbricazione e le indicazioni sulla scelta dei di-     seguenti progetti di revisione:
spositivi di protezione e regolazione.                     --ISO/DIS 13578 “Industrial furnaces and associated
Un altro importante adeguamento ha riguardato le             processing equipment - Safety requirements for
tabelle in appendice B relative all’armonizzazione           machinery and equipment for production of steel by
con i RES della direttiva 2014/68 UE che sono state          electric arc furnaces”;
rivisitate e aggiornate.                                   --ISO/DIS 13579-11 “Industrial furnaces and associa-
Infine si sono inseriti due nuovi capitoli riguardanti       ted processing equipment — Method of measuring
la marcatura CE e le indicazioni sui contenuti minimi        energy balance and calculating energy efficiency
del manuale di istruzioni ai fini della sorveglianza dei     — Part 11: Evaluation of various kind of efficiency”.
forni.
In ambito ISO, il GL03 esamina i commenti ed espri-
me le posizioni nazionali sui documenti elaborati          GLI EFFETTI DEL DEGRADO DEI
dall’ISO/TC 244, dedicato alla progettazione, fab-         MATERIALI SULLA SICUREZZA
                                                           Carlo Fossati – Coordinatore della
FIGURA 2 - Disegno schematico di un forno                  CT 222/GL 05 “Fatica”

                                                           Nel mese di gennaio 2018, il giorno 16, terminerà il
                                                           periodo di inchiesta pubblica UNI per il progetto di
                                                           norma E0203E800 “Attrezzature a pressione - Valuta-
                                                           zione dello stato di conservazione delle attrezzature
                                                           e degli insiemi a pressione a seguito del degrado
                                                           strutturale e metallurgico da esercizio dei materiali”.
                                                           Il CTI sulla base dell’incarico ricevuto per lo sviluppo
                                                           di Specifiche Tecniche in materia di valutazione del
                                                           degrado nelle attrezzature in pressione, a supporto
                                                           del D.M. 329 del 2004 e nell’ambito delle problema-
                                                           tiche relative alla sicurezza degli impianti industriali
                                                           regolata dal Decreto legislativo numero 81 del 9 apri-
                                                           le 2008 e successive modificazioni ed integrazioni,
                                                           ha sino ad oggi elaborato tre specifiche tecniche:
                                                           --UNI/TS 11325-2:2013 “Attrezzature a pressione -
                                                              Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature
                                                              e degli insiemi a pressione - Parte 2: Procedura di
18           Dossier CTI                                           Novembre-Dicembre 2017

  valutazione dell’idoneità all’ulteriore esercizio delle   ne delle attrezzature e degli insiemi a pressione in
  attrezzature e degli insiemi a pressione soggetti a       esercizio relativamente al degrado metallurgico del
  scorrimento viscoso”                                      materiale …” e tratta “… i meccanismi di danno a
--UNI/TS 11325-4:2013 “Attrezzature a pressione -           evoluzione normalmente lenta i cui effetti non risul-
  Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature     tano rilevabili all’esame visivo …”. “… Sono inoltre
  e degli insiemi a pressione - Parte 4: Metodi opera-      esclusi i meccanismi di danno dovuti a fatica e scorri-
  tivi per la valutazione di integrità di attrezzature a    mento viscoso, già trattati dalle altre parti della UNI/
  pressione operanti in regime di scorrimento viscoso       TS 11325 (parti 2, 4 e 11) …”.
  applicabili nell’ambito della procedura di valutazio-     Già dal campo di applicazione appare chiaro co-
  ne di cui alla UNI/TS 11325-2”                            me questa norma sia fortemente innovativa rispetto
--UNI/TS 11325-11:2015 “Attrezzature a pressione -          alla tradizione italiana, in quanto affronta l’aspetto
  Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature     generale del progressivo degrado dei materiali in
  e degli insiemi a pressione - Parte 11: Procedura di      precedenza non chiaramente evidenziato dalle nor-
  valutazione dell’idoneità al servizio di attrezzature     mative nazionali. Ciò non significa che tale fenomeno
  e insiemi a pressione soggetti a fatica”.                 potesse essere “ufficialmente” trascurato ma il tutto
                                                            era lasciato al senso di responsabilità dell’utilizzatore
La Specifica Tecnica costituita dal progetto di nor-        ed alle competenze del tecnico incaricato della valu-
ma UNI E0203E800 è quindi la quarta procedura               tazione dello stato degli impianti.
nell’ambito della valutazione del degrado nelle at-         L’argomento che la specifica tecnica affronta è molto
trezzature in pressione.                                    vasto ed oggi lo stato delle conoscenze si basa su
                                                            esperienze derivanti da molteplici campi quali ad
  IL 16 GENNAIO SCADE L’INCHIESTA PUBBLICA UNI
                                                            esempio: esperienze nell’esercizio, nel controllo degli
  RELATIVA ALLA NORMA SULLA VALUTAZIONE DELLO STATO
  DI CONSERVAZIONE DELLE ATTREZZATURE E DEGLI INSIEMI
                                                            impianti industriali, conoscenze nell’ambito scienza
  A PRESSIONE A SEGUITO DEL DEGRADO STRUTTURALE E           dei materiali (quali corrosione, processi di diffusione,
  METALLURGICO DA ESERCIZIO DEI MATERIALI                   processi degenerativi di materiali fuori equilibrio ter-
                                                            modinamico, ecc.).
Già nel settembre 2016, trattando il problema del           L’approccio proposto segue essenzialmente lo sche-
degrado dei materiali, avevamo citato questa speci-         ma delle altre parti della serie UNI/TS 11325 sopra
fica tecnica allora in avanzata fase di elaborazione        citate e ricalca quello universalmente accettato per la
descrivendone scopi ed impostazione.                        valutazione della vita residua di un’attrezzatura:
In considerazione dell’importanza dell’argomento            a) Analisi preliminare per prendere conoscenza
nell’ambito della sicurezza in generale e della sicu-       dell’attrezzatura sia dal punto di vista progettuale,
rezza degli impianti industriali in particolare ed in       sia dal punto di vista dell’esercizio passato. Esame
considerazione del fatto che presumibilmente nel cor-       accurato di:
so del 2018 la Specifica diverrà operativa riteniamo        --disegni di progetto
utile riaffrontare l’argomento del degrado dei compo-       --condizioni di progetto (pressione, temperatura, etc.);
nenti di impianti industriali.                              --condizioni nominali dei fluidi di processo;
Prima però di tornare sui concetti fisici legati al de-     --eventuali calcoli di progetto;
grado nei materiali, riteniamo utile, proprio in vista      --dati relativi alle modifiche apportate;
della prossima entrata in vigore della citata Specifica     --storia delle condizioni di esercizio (pressione, tem-
Tecnica riassumerne i contenuti.                              peratura, tempo di esercizio, fluidi di processo,
Citando quanto riportato al Paragrafo 1: Scopo e              condizioni ambientali);
campo di applicazione, la norma è volta a “… defi-          --documentazione relativa ad ogni rilevante variazio-
nire le modalità per valutare lo stato di conservazio-        ne delle condizioni di esercizio passate e/o previste
IL CTI INFORMA                                                                         Dossier CTI               19

  in futuro per l’attrezzatura;                                meccanismi di danneggiamento sulla base di quanto
--eventuali piani di controllo e relativi registri di con-     emerso dalla storia di esercizio:
  trollo manutentivi;                                          --analisi dei processi passati, attuali e di quelli pro-
--esito di precedenti controlli e ispezioni;                     grammati;
--riepilogo di eventuali azioni correttive, quali ripara-      --individuazione dei meccanismi di danneggiamento
  zioni, modifiche e sostituzioni.                               potenzialmente attivi;
                                                               --individuazione, per ogni meccanismo attivo, dei
b) Individuazione e caratterizzazione dei potenziali             parametri critici.

TABELLA 1 - Tabella relativa al meccanismo di Addolcimento

 Meccanismo                  ADDOLCIMENTO (SOFTENING)
 Materiali interessati       Fenomeno tipico degli acciai al carbonio non bonificati e degli acciai Cr-Mo
 Fattori critici             Temperatura (maggiore di 450 °C)
 Effetto sul materiale       Di norma progressiva riduzione della densità di dislocazioni- Ingrossamento
                             dei precipitati nel grano con conseguente riduzione in numero e aumento delle
                             reciproche distanze
 Conseguenze                 Diminuzione delle proprietà tensili (in particolare del carico di snervamento)
 Localizzazione              Salvo casi particolari il fenomeno interessa l’intero spessore di parete
 preferenziale
 Implicazioni su             Può ridurre il carico di snervamento al di sotto del valore tabellare su cui era basato
 recipienti a pressione      il carico ammissibile al momento del progetto iniziale con conseguenti implicazioni
                             sulla stabilità in esercizio
 Possibili metodi di         Qualsiasi metodo consenta di valutare il carico di snervamento
 valutazione
                             Azione                          Vantaggi                      Svantaggi
 Invasivi                    Prelievo di materiale (ove      Dati affidabili               Implica una riparazione
                             possibile) per esecuzione       Le prove possono essere       o una sostituzione della
                             prova di tenacità/              eseguite a qualsiasi          parte asportata e spesso
                             resilienza                      temperatura                   una verifica di stabilità
                                                                                           dopo asportazione del
                                                                                           materiale
 Parzialmente invasivi       Prelievo minicampione su        L’asportazione di materiale   La tecnica è consolidata e
                             sovrametallo                    è minima e non richiede       applicata da anni ma non
                             Prove small-punch               successiva riparazione        è ancora normata
                                                             La prova può essere           Possono essere necessarie
                                                             eseguita a qualsiasi          curve di riferimento
                                                             temperatura
 Non invasivi                Prova di durezza                Di facile esecuzione          La durezza non è legata al
                                                                                           carico di snervamento
                                                                                           Può essere eseguita solo a
                                                                                           temperatura ambiente
                                                                                           La misura è solo
                                                                                           superficiale
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