EDUCARE ALLA RESILIENZA - Corso di Formazione Ambito 18 - UF 08 "Migliorare l'ambiente di apprendimento" - Liceo Dini

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EDUCARE ALLA RESILIENZA - Corso di Formazione Ambito 18 - UF 08 "Migliorare l'ambiente di apprendimento" - Liceo Dini
EDUCARE ALLA
           RESILIENZA
Corso di Formazione Ambito 18 – UF 08 «Migliorare l’ambiente di apprendimento»
EDUCARE ALLA RESILIENZA - Corso di Formazione Ambito 18 - UF 08 "Migliorare l'ambiente di apprendimento" - Liceo Dini
Introduzione
◦ Il nostro gruppo è composto da due docenti di scuola primaria (classe V «L. Cambini») e
  quattro docenti di scuola secondaria di secondo grado (classi I e IV IIS «Da Vinci-Fascetti» e
  classe IV Liceo «G. Carducci»)
◦ Il lavoro del team è iniziato con varie riflessioni individuali e di gruppo sui temi del
  cambiamento e della resilienza e si è sviluppato pensando di affrontare tali tematiche
  anche con gli alunni delle classi in cui operiamo, nei vari ordini di scuola di cui facciamo
  parte, dunque a diversi livelli di età dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle
  ragazze coinvolti.
◦ L’obiettivo generale comune è stato dunque il seguente:
                                    «Educare alla resilienza»
e ciascun docente lo ha calibrato e sviluppato in base alla propria classe (età degli alunni,
caratteristiche del gruppo classe, discipline insegnate,…)
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Riflessioni iniziali (a cura di Maria Giuntoli)
◦ “Resilienza è il processo attraverso il quale il soggetto trasforma le                ◦ E’ dunque un’occasione da non perdere per l’insegnante utilizzare i
  difficoltà in scoperta delle sue potenzialità e sviluppo dei suoi talenti,              contenuti disciplinari non solo per sollecitare negli alunni la curiosità
  servendosi della sofferenza per rinnovare uno scopo esistenziale” (1) e                 che sempre accompagna uno studio consapevole, ma anche per
  resiliente è la persona che “vede se stessa come sorgente e germe                       rafforzare la naturale forma mentis della resilienza. Se è vero che la
  della sua esistenza, artefice e causa della sua buona sorte. Preferisce                 scuola debba aiutare ogni alunno nel definire le competenze
  alimentare emozioni felicitarie invece di quelle apocalittiche quali                    fondamentali utili a vivere nella società in cui dovrà sentirsi attivo e
  disperazione, risentimento, invidia, autocompatimento.” (2)                             responsabile cittadino, partendo appunto da quelle basilari di
                                                                                          “cittadinanza”, è d’importanza fondamentale che l’istruzione si
◦ La resilienza di ognuno di noi è, infatti, ciò che permette di affrontare               definisca nei suoi aspetti educativi; educare alla resilienza concorre
  le difficoltà in ogni ambito della nostra esistenza ed ha la sua ragion                 dunque, in tale ottica, a definire un modo più autentico di “fare scuola
  d’essere sia nell’indole che nell’ educazione. Più i genitori ci hanno                  oggi”.
  sollecitato a resistere in modo autonomo alle difficoltà, meno siamo
  vulnerabili di fronte ai molteplici casi della vita.                                  ◦ Ed è vero che un numero molto ampio di nomi illustri hanno
                                                                                          sicuramente espresso nei fatti, attraverso la loro vita e le loro
◦ Un atteggiamento parentale iperprotettivo, invece,           come ci                    convinzioni, la decisione di far proprio l’atteggiamento resiliente,
  suggerisce Alessandro Vaccarelli, caratterizzante i cosiddetti “genitori                osservando se stessi e il mondo in modo davvero nuovi: basti pensare
  elicottero” (3) determina una “impreparazione alla frustrazione e,                      al pensiero dei grandi filosofi, primi “scienziati dell’umanità”, a Galileo,
  dunque, alle prove della vita.”                                                         ma anche a letterati, tra cui Machiavelli, Goldoni, Foscolo (7) e, tra i
                                                                                          riformatori religiosi, a M. Lutero. E’ chiaro allora che lo spirito innovativo
◦ Allo stesso modo, dando fiducia e lasciando necessari margini di                        che ha guidato e guida spesso l’uomo è proprio l’elemento
  autonomia decisionale agli allievi, riteniamo debba operare la scuola;                  fondamentale su cui si fonda il progresso stesso dell’umanità; senza
  comprendere, per quanto sia possibile, ogni problema, sia di ordine                     alcun atteggiamento resiliente non vi sarebbe né crescita emotiva, né
  didattico che relazionale, ma anche educare con convinzione alla                        creatività nell’interpretazione di sé e del mondo. Intelligenza emotiva
  resilienza, sollecitando un atteggiamento combattivo e consapevole                      che è, in primo luogo, come afferma A. Vaccarelli, consapevolezza,
  nei confronti di ogni ostacolo.                                                         controllo, empatia, gestione efficace delle relazioni interpersonali…”si
                                                                                          tratta di un’intelligenza che aiuta le persone a vivere pienamente e a
◦    In tale ottica è fondamentale sollecitare in noi stessi insegnanti e in              tutto tondo i compiti della vita, e dunque anche ad affrontare le sue
    ogni alunno l’autostima (4), cioè la consapevolezza circa le proprie                  prove. Naturalmente si tratta di un’intelligenza che va educata.”(8)
    competenze e i propri meriti, mai definitivamente acquisiti e sempre
    perfettibili ed affrontare, anche attraverso specifiche unità di                    ◦ In questa linea anche Susan David (9) che afferma, a proposito di
    apprendimento, il tema in oggetto: chiediamoci, per esempio, che                      un’intelligenza   siffatta   che   si  esprime   in    sempre      nuovi
    cosa sia la resilienza e in quali forme essa sia stata fatta propria dai              “accomodamenti”, di piagetiana memoria e certamente, potrei
    grandi letterati, scienziati, filosofi ed artisti. A tal proposito, A. Vaccarelli     aggiungere, di ascendenza deweyana, della personalità: “L’obiettivo
    (5) afferma che alcune fiabe                      presentano un contenuto             più importante dell’agilità emotiva è mantenere vivo il senso di sfida e
    particolarmente efficace nello sviluppo della resilienza (pensiamo, per               di crescita per tutta la vita”. Meta che può essere difficile da
    es., alla fiaba dei fratelli Grimm, “Hansel e Gretel”), ma anche esempi               conseguire se non ci si allontana “dal passato…e dal richiamo del
    tratti dalla storia della letteratura, dalla storia, dalle scienze e da tante         futuro”, senza quindi poter trovare ed “elaborare soluzioni creative,
    altre discipline. (6)                                                                 magari proprio la soluzione…”(10)
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◦   Tale agilità emotiva si consegue, come abbiamo detto, attraverso il costante        ◦   In tal senso, con S. David possiamo parlare di “mindfulness”, cioè del
    adattamento alle circostanze della vita che non sono semplicemente subite,              raggiungimento della piena consapevolezza di sé e del contesto in cui ci si
    ma comprese e affrontate, anche se questo implicherà cambiare                           trova ad operare, compiendo scelte.
    completamente il nostro quotidiano modus operandi. D’altra parte, come ci
    ha insegnato Eraclito “non si può mai entrare nello stesso fiume due volte…il       ◦   L’avvicinarsi al nuovo con curiosità, senza sentirsi subito sconfitti, sarà
    mondo cambia continuamente, quindi ci riserva sempre opportunità e                      determinato in noi non tanto da un senso del dovere fine a se stesso, quanto
    situazioni nuove. Per ottenere il meglio di tale condizione, dobbiamo rompere           dalla nostra stessa volontà. Solo perché lo vogliamo, potrà essere, nell’ottica
    di continuo le vecchie categorie e formularne di nuove. Le soluzioni migliori e         di un cambiamento costruttivo di cui noi siamo i soggetti attivi (16). D’altra
    più interessanti spesso le concepiamo quando assumiamo la “forma mentis                 parte, “confondere la sicurezza con ciò che è familiare, accessibile e
    del principiante”, ovvero quando ci avviciniamo alle nuove esperienze con               coerente, limita di molto le nostre opzioni…Per continuare a crescere bisogna
    un punto di vista originale. In fondo, è questa la pietra angolare dell’agilità         essere aperti all’ignoto, anche se potrebbe rivelarsi spiacevole.”(17)
    emotiva.” (11) Del resto è la consapevolezza della intrinseca dinamicità – ma
    anche costruttiva precarietà dell’esistenza – che ha guidato Dewey nelle sue        ◦   E’ dunque opportuno pensare con convinzione, per giungere ad un
    riflessioni teoriche, dalla pregnanza pratica notevole, sull’educazione, da cui         atteggiamento resiliente, ad accettare “il fatto che il cambiamento fa parte
    una vera e propria rivoluzione in ambito educativo e scolastico è stata                 della vita”, intraprendendo dunque con decisione ogni azione senza “infilare
    possibile nel corso del Novecento.                                                      la testa sotto la sabbia”(18), altrimenti saremmo davvero poco accorti, come
                                                                                            i protagonisti gnomi di “Chi ha spostato il mio formaggio” di Spencer Johnson.
◦   Nell’affrontare la vita che ci prospetta sempre situazioni nuove, anche se non          Perché il cambiamento non ci disorienti dobbiamo anche fare affidamento
    lo vorremmo, non dobbiamo, secondo S. David, essere né “imbottigliatori”, né            sull’istinto e sull’innata “capacità di risolvere i problemi” (19), aspettandoci il
    “ruminatori”. I primi ignorano frustrazione e rabbia, i secondi pensano                 meglio con ottimismo, come i topolini del citato capolavoro di Spencer.
    continuamente a ciò che dovrebbe essere fatto, soffrendo continuamente
    per decisioni operative magari mai prese. L’unica alternativa valida è quella       ◦   C. Berndt in Il segreto della resistenza psichica ci dice che non solo un
    che vede l’individuo agire in un determinato contesto, cercando, attraverso             temperamento flessibile ed equilibrato, ma anche altri fattori, quali buone
    un atteggiamento assertivo, la soluzione migliore al problema. (12)                     competenze cognitive, autoconsapevolezza, capacità di prendere le
                                                                                            distanze dai problemi, buone relazioni sociali e una atmosfera educativa che
◦   Anche l’insegnante, in un mondo scolastico che cambia, deve farsi carico                si basi sulla responsabilizzazione, concorrono a rafforzarci. Tra le buone
    delle novità, cercando di capirle: questo non vuol dire adattarvisi                     relazioni sociali, in primis: “Persona di riferimento esterna al nucleo familiare”,
    acriticamente, bensì plasmarsi in situazioni nuove, adattandovisi, senza                “Buoni rapporti con gli educatori”, Buon rapporto con la scuola”(20). E’
    rinunciare, comunque, a valori fondamentali senza i quali non avrebbe più               dunque d’importanza fondamentale che l’insegnante solleciti non solo in se
    senso l’educazione stessa. I valori fondamentali che si identificano poi, innanzi       stesso, ma anche nell’allievo, un atteggiamento resiliente attraverso l’ascolto,
    tutto, con quelle “competenze di cittadinanza” che costituiscono la base di             l’attenzione per l’altro, in modo che la scuola sia davvero promotrice di
    ogni istruzione che voglia concretamente incidere nel più ampio discorso                atteggiamenti costruttivi e positivi. Migliorare il mondo significa anche
    educativo. E’ opportuno, dunque, porre fine alla “guerra” con il nuovo                  cambiarlo e questo è il compito di tutti, soprattutto delle giovani generazioni.
    perché solo dopo questo atto di responsabilità, che implica l’accettazione
    del presente, “il cambiamento può iniziare”.(13) Dobbiamo fare nostra “una          ◦   Gli ostacoli possono essere superati, o comunque affrontati con coraggio e
    visione ampia e inclusiva, che non nega la realtà, ma riconosce, invece,                con ottimismo, se solo lo si voglia: la frustrazione è l’elemento primo su cui
    che…difficoltà e… fallimenti fanno parte della condizione umana”. (14) Nella            costruire una prospettiva nuova, attraverso la quale capire maggiormente noi
    scuola che cambia, appunto, sia nei rapporti interpersonali tra insegnanti e            stessi, i nostri più autentici desideri e gli altri. Tutto ciò a cominciare proprio
    allievi che tra insegnanti e genitori, in un contesto sociale che ci sollecita          dall’educazione e dunque dalla scuola.
    quotidianamente ad affrontare sfide che sembrano impossibili da vincere
    (basti pensare al problema del cyber bullismo!) dobbiamo continuamente
    “prendere le distanze” dagli eventi, nel senso che dobbiamo essere capaci di
    “assumere una meta-prospettiva”, quella visione dall’alto che amplia la
    prospettiva e rende sensibili al contesto”(15).
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◦   NOTE:
◦   1) Consuelo C. Casula, La forza della vulnerabilità, Milano, Franco Angeli, 2015,p. 35.
◦   2) Op. cit., p. 155.
◦   3) Alessandro Vaccarelli, Le prove della vita, Milano, Franco Angeli, 2016, p. 13.
◦   4) Op. cit., p. 36.
◦   5) Op. cit., p. 33.
◦   6) Op. cit., p. 57.
◦   7) A. Vaccarelli riflette sulle illusioni di Foscolo, in particolare su quella che fa della memoria il veicolo attraverso il quale l’uomo combatte e vince sul tempo in un atteggiamento resiliente
    alla limitatezza della nostra vita, osservata da un punto di vista esclusivamente laico. (cfr op. cit. p. 61).
◦   8) Op. cit. p. 67.
◦   9) Susan David, Agilità emotiva, Firenze, Giunti, 2018, p. 19.
◦   10) Op. cit., p. 42.
◦   11) Op. cit., pp. 44-45.
◦   12) Op. cit., pp. 48-49.
◦   13) Op. cit., p. 75.
◦   14) Op. cit., p. 77.
◦   15) Op. cit., p. 101.
◦   16) Op. cit., p. 158.
◦   17) Op. cit., p. 190.
◦   18) Christina Berndt, Il segreto della resistenza psichica, Milano, Universale economica Feltrinelli, 2016, pp. 204-205.
◦   19) Op. cit., p. 205
◦   20) Op. cit., p. 87
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PRENDIAMO IL VOLO!

  Unità di Apprendimento: Area Affettivo-Relazionale
         Classe V Scuola primaria «L. Cambini»
 Docenti: Maria Rosaria Formisano e Martina Mazzanti
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•   DESTINATARI: i destinatari sono i 17 alunni di una classe V di        •   3° INCONTRO:
    scuola primaria. Tali alunni stanno per concludere un ciclo
    scolastico durato cinque anni e si apprestano dunque a far                - lettura a più voci di un brano tratto dal libro “Storia di una
    fronte ad un importante cambiamento; stanno inoltre                       gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis
    affrontando tutti i cambiamenti fisici e psicologici tipici della         Sepùlveda
    preadolescenza.
                                                                              - riflessioni orali sul brano letto
•   OBIETTIVO FORMATIVO:
                                                                              - spiegazione del termine «resilienza»
    - educare alla resilienza
                                                                              - esempi di resilienza nelle nostre vite
    OBIETTIVI SPECIFICI:                                                      - come si può «allenare la resilienza»
    - valorizzare le capacità di ciascuno
    - sostenere l’autostima                                               •   4° INCONTRO:
    - imparare ad accettare positivamente i cambiamenti della                 - ripresa del brano del volo della gabbianella e illustrazione
    vita, anche quando il cambiamento porta con sé delle                      grafica di una situazione in cui i ragazzi hanno «preso il volo»
    difficoltà da superare                                                    dopo aver superato alcuni ostacoli
    - potenziare la capacità di sognare                                       - realizzazione di un cartellone murale

•   CONTENUTI:                                                            •   METODOLOGIA: Brainstorming, Circle time, Cooperative learning
•   1° INCONTRO:
    - brainstorming sulla parola “cambiamento” (cartellone: a cosa        •   TEMPI: Maggio -Giugno 2018
    vi fa pensare la parola “cambiamento”?)
    - lettura a più voci della storia “Chi ha spostato il mio             •   SPAZI: aula della classe
    formaggio?” di Spencer Johnson

                                                                          •   MATERIALI E STRUMENTI: libri, materiale cartaceo fornito dalle
•   2°INCONTRO:                                                               insegnanti, cartelloni, materiale per attività grafico-pittoriche
     - riflessioni orali e scritte sulla storia “Chi ha spostato il mio
    formaggio?” e sul cambiamento
                                                                          •   MODALITA' DI VERIFICA: la verifica del lavoro svolto avverrà
    - realizzazione di un cartellone murale con le riflessioni dei            attraverso gli elaborati prodotti dagli alunni e la valutazione
    ragazzi                                                                   sarà di tipo formativo.
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Tutto è iniziato con
   una parola …
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…e da una parola
ne sono scaturite
   molte altre
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Poi abbiamo letto la
storia «Chi ha spostato
 il mio formaggio?»…

   … ed abbiamo
      iniziato a
   riflettere e ad
     ascoltarci…
In seguito abbiamo
          ascoltato la storia di
           Zorba e Fortunata

«Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora
si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. “Senti la pioggia. Apri le ali" - miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e
la pioggia le copriva di perle le piume. L'umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi.

"La pioggia. L'acqua. Mi piace!" stridette.

"Ora volerai" miagolò Zorba.

"Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono" stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra.

"Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo" miagolò Zorba.

"Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti" stridette lei già con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il suo piccolo cuore era lo
stesso degli equilibristi.

"Vola!" miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena. Fortunata scomparve alla vista, e l'umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un sasso. Col
fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola
dorata che corona la singolare bellezza di San Michele. Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del
porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa.

"Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio.

L'umano accarezzò il dorso del gatto. "Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando. "Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba. "Ah sì? E cosa ha
capito?" chiese l'umano. "Che vola solo chi osa farlo"».

                                                                                                                    Luis Sepùlveda Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Ed eccoci pronti
     per…
…prendere il volo!
Le riflessioni delle insegnanti
   Attraverso questo piccolo progetto abbiamo avuto modo di invitare i ragazzi a porre
    l’attenzione su una tematica veramente importante per loro in questo momento di
                crescita, in questa fase di passaggio estremamente delicata.
Ci auguriamo di aver gettato «piccoli semi di resilienza» che possano dare frutto nel corso
                     degli anni e far crescere degli alberi forti e robusti,
                   con radici salde in terra e chioma protesa verso il cielo.
WHO MOVED MY CHEESE?

       Unità di Apprendimento: Lingua Inglese
              Classe I IIS «Da Vinci-Fascetti»
  Docenti: Prof.sse Barbara Licheri e Antonella Ravviso
Objectives:
◦ Students will be able to adapt to change and win by             ◦ Instruct students to view one Change Event Card at a time
  learning from the four characters in the book and video           and react in the role of their assigned character.
  Who Moved My Cheese? .
                                                                  ◦ Ask students to discuss whether each reaction was true to
◦ Students will be able to talk and write about their personal      the character. The group needs to come to consensus on
  reactions to change events.                                       the reaction and may need to refer to the Character
                                                                    Summary Sheet.
                                                                  ◦ Repeat until all of the change events have been
Materials:                                                          discussed.
◦ Who Moved My Cheese? (pdf and video)                            ◦ Encourage students to discuss what their personal
                                                                    reactions would be to the change events.
◦ Change Events Cards handout
◦ Character Summary Sheet handout
                                                                  Extension Activities:
◦ The Handwriting on the Wall handout
                                                                  ◦ Have students read and react to the Handwriting on the
                                                                    Wall handout.
Procedure:
◦ Divide the class into small groups of at least four students.   ◦ Have students design a poster that reflects one of the
◦ Duplicate and distribute the Character Summary Sheet,             messages on the Handwriting on the Wall handout.
  and the Handwriting on the Wall handout (one per
  student).
                                                                  ◦ Discuss a problem or change event that is occurring in your
◦ Duplicate the Change Events Cards (one per group), cut            community or school. Have students reflect the ways that
  them apart, and give one set to each group.                       Sniff, Scurry, Hem, and Haw would react.
◦ Show the students the video "Who Moved My Cheese?".
◦ Allow sufficient time for students to explain and discuss the
  video.
◦ Have students assume the identity of one of the
  characters.
Change Events Cards
The handwriting on the wall
   ◦ Select one of the ideas that Haw learned from his
     journeys in the maze and explain how it relates to
     your life experiences. Use the bottom of this
     paper to capture your ideas.

   Change Happens -They Keep Moving The Cheese
   Anticipate Change -Get Ready For The Cheese To
   Move
   Monitor Change -Smell The Cheese Often So You
   Know When It Is Getting Old
   Adapt to Change Quickly -The Quicker You Let Go
   Of Old Cheese, The Sooner You Can Enjoy New
   Cheese
   Change -Move With The Cheese
   Enjoy Change! - Savor The Adventure And Enjoy The
   Taste Of New Cheese!
   Be Ready to Quickly Change And Enjoy It, Again
   And Again! -They Keep Moving The Cheese
Character Summary Sheet
                           Sniff                                                     Hem
◦ Sniffs out and anticipates change sooner than most     ◦ Gets hemmed in by his reluctance to change.
  teens.
                                                         ◦ Wants to stay in comfortable surroundings.
◦ Because he anticipates, Sniff is better prepared for
  change.                                                ◦ Gets stuck in fear and discomfort.
◦ Is alert to small changes that may lead to larger      ◦ Gets angry, blames others, gets depressed.
  changes.                                               ◦ Cannot adapt and doesn’t change, so he loses.
◦ Expects change to occur in life.
◦ Can adapt and change.                                                               Haw
                                                         ◦ At first he “hems and haws,” but is able to laugh at
                         Scurry                            his fear of change (haw, haw!).
◦ Scurries into action quickly when change occurs, so    ◦ Is able to see the real situation.
  he changes and wins sooner than         most teens.    ◦ Can adjust.
◦ Easily changes direction, if needed.                   ◦ Is happy when he changes and finds something
◦ Can adapt and change.                                    better.
DEALING WITH CHANGE – Resilience

         Unità di Apprendimento: Lingua Inglese
              Classe IV IIS «Da Vinci-Fascetti»
        Docente: Prof.ssa Tullia Anna Maria Blundo
◦ AIM: Dealing with change, Modifying habits.                                ◦ STEPS :
◦ MATERIA: Inglese                                                           1.     Flipped class: link uploaded on our school platform: NEOLMS (to
                                                                                    do as homework).
◦ CLASSE: 4^ Istituto Superiore; 28 alunni.
                                                                             ◦       Reading an ESSAY, written like a parable: " WHO MOVED MY
◦ MATERIALI: Racconto e Video on-line: “WHO MOVED MY                              CHEESE?" by Dr.Spencer Johnson.
  CHEESE?” , di Spencer Johnson. Fotocopie di un questionario su:
  “Personal reactions to changes”. Dizionario Monolingue Inglese.
                                                                             ◦ http://online.fliphtml5.com/sdyu/hcea/#p=20

                                                                             ◦ Homework: Read the story; it ends at page 27. The rest is a discussion
◦ CONOSCENZE                                                                   we can read together afterwards in class.
◦ Approfondimento sul significato del termine “Resilience” in vari ambiti.
                                                                             2.    1st Lesson in class: Discussion about what students read at home.
◦ Lessico INGLESE relativo al “Cambiamento” e agli stati d’animo.
                                                                                   ◦ Analysis of the symbols they could find in the story, which is a sort
                                                                                     of parable.
◦ ABILITA’
                                                                                   ◦ Talking about habits; Analyzing why it’s difficult, especially at the
◦ Saper raccontare fatti o esperienze                                                beginning, to change habits. Groups-Work.
◦ Saper usare il registro linguistico idoneo
◦ Saper autovalutare i propri comportamenti                                  3. 2nd Lesson in class Watching the Video : “WHO MOVED MY
                                                                             CHEESE?”
                                                                                      https://www.youtube.com/watch?v=Txy6DwbwZ9g
◦ COMPETENZE
                                                                                   ◦ After seeing the video (approximately a quarter of an hour),
◦ Disponibilità nell’affrontare il compito                                           students continue their discussion, started in the previous lesson.
◦ Decodifica di un testo narrativo scritto sotto forma di “parabola”.              ◦ They write down on the blackboard what the most common
                                                                                     changes they must adapt to usually are. (Daily routine, Sport
◦ Ricavare informazione dal testo                                                    needs, family problems, Diets, School, Study…).
◦ Riflettere sul testo                                                       4.     Homework: Students fill up a questionnaire I have proposed about
◦ Valutare un testo                                                                 “ PERSONAL REACTIONS TO CHANGE”
◦ Lavorare in gruppo                                                         5.    3rd Lesson: Conclusion in class: Making a survey of the most
                                                                             common reactions to change among the students in the class. Analysis
                                                                             of the results.
Group works
Group 1: MEANING OF THE CHARACTERS’ NAMES (Taken from WORD REFERENCE                      Group 4: Key-points to take into consideration
online)
                                                                                          ◦   According to us the most important things the story wants to suggest are:
◦   SNIFF = to smell by short inhalations (Italian : fiutare)
                                                                                          ◦   Change may happen.
◦   SCURRY= to go or move very quickly, in a great hurry ( Italian: muoversi
    freneticamente)                                                                       ◦   Change is often scary.
◦   HEM = to hesitate in speaking or in giving an answer ( Italian: schiarirsi la gola,   ◦   Those who are unwilling to take risks and act may waste time and loose
    prender tempo per rispondere)                                                             everything.
◦   HAW = Make noise of hesitation in speaking ( Italian : emettere suoni di              ◦   Burying your head in the sand and refusing changes is useless and depressing.
    esitazione prima di parlare)
                                                                                          ◦   You must be flexible and adaptable, open to new ideas.
◦   NOTA BENE: “to hem and haw” = English idiom meaning: to hesitate while
    speaking or to avoid giving a direct answer - (Italian: Prender tempo,                ◦   It’ s good to evaluate and analyse, but don’t wait too much, you can remain
    tentennare).                                                                              paralysed like Hem.
                                                                                          ◦   Scan the environment around you and look for a quick solution.
Group 2: Symbols in the story and analysis of Characters’ behaviours.                     ◦   Be positive, because negativity breeds negativity.
◦   According to us                                                                       ◦   Don’t deny difficulties but try to understand them.
◦   the Mice represent INSTINCT and immediate reaction to change:                         ◦   Take notes of your progress .
◦   Sniff is the one who “sniffs out” any change early, before it happens and             ◦   From time to time check what is happening.
    reacts immediately;
                                                                                          ◦   Always try to find motivation for what you are doing.
◦   Scurry is the one who doesn’t want to waste time and scurries into action
    immediately.                                                                          ◦   Enjoy your changes and your success.
◦   The Little People represent REASON/Human Mind/Doubt, they want to
    understand before taking any decision.
                                                                                          GROUP 5: RESILIENCE
◦   Hem almost denies and resists change through fear ;
                                                                                          ◦   We have studied that, in Mechanics, it is the ability of a material to return to the
◦   Haw hesitates at the beginning, but learns to adapt when he can see                       original form or position, after being subjected to a stress (stretch, bending,
    something better.                                                                         compression.)
Group 3: Metaphors.                                                                       ◦   In Informatics, it is the ability of a computer network to maintain service in the
                                                                                              face of faults.
◦   The MAZE is a metaphor for how and where people spend their time when they
    are looking for what they want (within the organisation, outside it, in the           ◦   In Ecology , climate resilience is the ability of the system to recover from
    community, at home etc).                                                                  climate changes.
◦   The Cheese is a metaphor for what we want in life or we want to achieve (a            ◦   In Psychology, it is the ability of individuals to adapt to new adverse conditions
    job, a house, power status, relationships…).                                              or to recover from illness, depression, adversity.
◦   The characters are a metaphor of the attitudes/moods people may have                  ◦   As we can see from the above definitions, in all cases Resilience may be seen
    when dealing with changes they have no control on.                                        as a way not to be knocked down, but to overcome negative events and to
                                                                                              come back even stronger.
Personal reactions to change
                           ◦ Activity
  A. When I have to deal with change that I have no control over:
  ◦ I usually respond by … (say what you usually do)
  ◦ What I find most difficult is…
  ◦ The things which help me to cope with change are…

  B. When dealing with change which I have started or have some
  control over:
  ◦ The things I find positive in changing are…
  ◦ The things I find more difficult are…
  ◦ The way I relate to others involved in the change …
  ◦ I can say this because… (give an example of a successful
    changing, if you have!)
  C. Which character of the story “Who moved my cheese?” am I
  more similar to - Sniff, Scurry, Hem or Haw- ?

    Explain why… (things in common…)
Analisi delle risposte al questionario su:
              REAZIONI PERSONALI AL CAMBIAMENTO e considerazioni finali.
◦ La classe con cui ho lavorato è una quarta del mio istituto: IIS “Da Vinci-Fascetti”, con 28 alunni, fra cui tre ragazze.
◦ L’unità didattica è stata inserita all’interno di un percorso già in itinere sul libro di testo, nel quale si consideravano le abitudini ed i cambiamenti.
◦ Anche se le attività sono state compresse all’interno di pochi giorni, perché gli alunni dovevano andar via in alternanza scuola-lavoro, sono stata
  piacevolmente sorpresa dall’ entusiasmo con cui hanno accolto la mia proposta.
◦ Analizzando le risposte al questionario da me proposto, sui 27 studenti che hanno risposto soltanto due hanno detto di rifiutare i cambiamenti o di non riuscire
  ad accettarli per nulla. Gli stessi hanno ammesso che raramente, in maniera autonoma, hanno deciso di apportare delle modifiche alle loro abitudini o
  comportamenti. Uno di loro ha anche aggiunto che non vede il motivo per cui avrebbe dovuto farlo.
◦ Gli altri 25 alunni hanno detto di accettare comunque i cambiamenti, anche solo per curiosità, ma soprattutto se intravedono che ne possa venir fuori un
  miglioramento delle condizioni di partenza o comunque qualcosa di positivo per loro.
◦ La cosa che quasi tutti trovano più difficile è accettare cambiamenti repentini o affrontare all’inizio le modifiche nella propria routine quotidiana.
◦ Sei alunni hanno detto che la cosa che trovano più difficile è affrontare i problemi che possono emergere e cercare di pensare rapidamente alle possibili
  soluzioni.
◦ Quasi tutti sono stati concordi nel dire che le cose che li aiutano di più ad andare avanti nella strada del cambiamento sono trovare motivazione e rafforzare la
  volontà per continuare. Molti hanno detto che è più facile cambiare se trovi l’appoggio degli amici e/o della famiglia.
◦ Nel complesso gli alunni di questa classe non fanno molta differenza fra i cambiamenti imposti dall’esterno, dei quali inizialmente non hanno controllo, e quelli
  derivanti da decisioni personali, nel senso che ritengono che qualsiasi cambiamento sia difficile. Tutti però riconoscono che sia più facile affrontare modifiche
  che personalmente si è deciso di apportare alla propria vita, perché in questo caso la motivazione sarà più forte.
◦ Tutti riconoscono l’importanza degli altri che ti stanno intorno. In un ambiente sereno e poco contrastivo è più facile dare il meglio di sé. Cambiare con l’aiuto
  degli altri, o semplicemente condividendo un percorso con altri che mostrano empatia, fa affrontare con più fiducia i problemi e trovare con maggiore facilità
  le soluzioni.
◦ Per quanto riguarda infine il personaggio della storia con cui più si identificano, la maggioranza ha detto di somigliare ad Haw (Ridolino in italiano), perché
  comunque prima di agire preferiscono riflettere e capire in che modo sarà meglio muoversi; cinque a Sniffy (Nasofino), perché riescono a percepire i
  cambiamenti ancor prima che arrivino; due a Hem (Tentenna), perché non vogliono assolutamente cambiare ed hanno la tendenza a rimuginare, senza agire;
  quattro a Scurry (Trottolino), perché si buttano immediatamente nei cambiamenti, senza riflettere troppo e a volte sono poi costretti a tornare indietro e trovare
  altre strade.
◦ Mi sembra che nel complesso il lavoro tutto, anche se svolto in sole tre ore in classe, con visione del video : “WHO MOVED MY CHEESE?”, conversazione
  sull’argomento e attività di gruppo e qualche ora a casa, per leggere la storia, riflettere sul suo significato e compilare il questionario, abbia raggiunto
  l’obiettivo prefissato: rapportarsi con il cambiamento e riflettere sulle proprie reazioni e capacità di resilienza, che pare in molti posseggano.
ESPRESSIONI DI RESILIENZA
NELLA LETTERATURA ITALIANA

    Unità di Apprendimento: Lingua Italiana
         Classe IV Liceo «G. Carducci»
        Docente: Prof.ssa Maria Giuntoli
Argomento Espressioni di resilienza nella Letteratura italiana: la ricerca del             3) Interazione
nuovo (con elaborazione di un saggio breve/articolo d’opinione)
                                                                                           ◦   La discussione collettiva è utile per evidenziare, rafforzare costrutti di
1) Problemposing                                                                               collaborazione e autoregolazione nella classe: l’insegnante coordina la
                                                                                               discussione, ne verbalizza gli esiti, ma lasciando gli alunni liberi di esprimersi nel
◦   I ragazzi e l’insegnante convergono nella presa d’atto che le capacità                     rispetto degli altri, già aprendo uno spazio interdisciplinare verso le
    espressive e di controllo delle intersezioni disciplinari talora sono limitate da          competenze di cittadinanza: sapere, ma anche saper fare, e soprattutto
    una scarsa fiducia nelle proprie possibilità e da un certo timore nell’affrontare          saper essere con sé e quindi anche con gli altri.
    nuove tematiche. Si tratta di elaborare una UDA capace di rafforzare le
    attitudini alla resilienza attraverso l’analisi e il commento di brani da Spencer      4) Elaborazione
    Johnson, “Chi ha spostato il mio formaggio?" e di brani da tre autori italiani le
    cui opere vengono considerate nelle classi quarta e terza: Galileo, Goldoni,           ◦   L’UdA si articola nelle seguenti fasi:
    Machiavelli. Parallelamente, attraverso la discussione in classe e la successiva
    composizione scritta, intendiamo favorire le abilità espressive e le                   - la discussione collettiva
    competenze interdisciplinari, nello specifico di Italiano, di Scienze e di
    Filosofia.                                                                             - l’individuazione dei documenti su cui ciascuno produrrà un testo (saggio
                                                                                           breve/articolo d’opinione)
2) Investigazione e Organizzazione
                                                                                           -l’individuazione del metodo di lavoro: analisi dei documenti, indicazione della
◦   Vengono formulate ipotesi per il progetto e per l’individuazione di materiali e        tesi (Titolo) sulla base dell’argomento (Resilienza), rielaborazione dei contenuti e
    strumenti utili alla ricerca. Il progetto consiste nella scrittura creativa da parte   conclusione
    degli studenti, con il coordinamento del docente, sull’argomento oggetto
    dell’unità. Come fare? Innanzi tutto il docente coordina una discussione tra gli       - presentazione al docente degli elaborati, contraddistinti da uno pseudonimo
    alunni per fare emergere i punti qualificanti su cui individualmente o per
    piccoli gruppi procedere ad affrontare tale problematica. La discussione è             - distribuzione a tutta la classe del materiale che viene raccolto e stampato in un
    anche qualificante per individuare i documenti pertinenti da libri di testo o da       opuscolo da distribuire rispettivamente alla classe e al dirigente dell’istituto.
    altre fonti quali espressioni iconiche, filmiche o musicali che possano stimolare
    la riflessione, aprire orizzonti, suggerire confronti.                                 ◦   L’opuscolo con tutti gli elaborati avrà un titolo stabilito di comune accordo
                                                                                               con gli alunni .
◦   Letture obbligatorie: brani scelti da
                                                                                           5) Riflessione per l’autocorrezione
◦   Spencer Johnson, Chi ha spostato il mio formaggio? (l’importanza della
    capacità di cercare il nuovo per migliorare se stessi e migliorare                     ◦   Concluso l’intero percorso, la classe, di nuovo collettivamente e con il
    l’interpretazione del mondo)                                                               coordinamento del docente, rivede il percorso stesso individuando eventuali
                                                                                               difficoltà incontrate, il modo con cui ciascuno ha reagito a tali difficoltà e,
◦   Galileo, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (la novità del metodo               infine, suggerimenti per ulteriori UdA
    sperimentale e il concetto dell’”ipse dixit”)
                                                                                           6) Tempistica: maggio 2018
◦   Goldoni, La locandiera (contro la Commedia dell’Arte: un modo nuovo di
    fare teatro e di essere donna)
◦   Machiavelli, Il principe (Una nuova prospettiva in politica: affrontare il nuovo       7) Strumenti: libri di testo e non, fonti storiche analizzate in classe e altre fonti di
    come possibilità da parte del principe di gestire la fortuna attraverso le armi        documentazione autonomamente individuate dagli allievi.
    della volpe e del leone. Un inno al libero arbitrio e alla rinnovata visione
    dell’uomo rinascimentale come “faber suae fortunae”)
◦   Baldi, I classici nostri contemporanei (critica letteraria)                            8) Valutazione: conclusiva di tipo formativo da parte dell’insegnante.
Prerequisiti dell’UdA
                                          L’UdA si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi di:

                                        ◦ Conoscenza
◦ Conoscenza delle problematiche
                                        Approfondimento dei periodi storici-letterari e degli autori il cui
  letterarie oggetto dell’UDA e del     studio è oggetto dell’UdA
  concetto di resilienza                Approfondimento sul significato di generi diversi di scrittura:
                                        Trattato e Scrittura teatrale
                                        Approfondimento sul significato del termine “resilienza”, sul piano
                                        teorico e sulla base di esperienze personali
◦ Abilità grammaticali, sintattiche e   ◦ Abilità
  retoriche                             Saper raccontare fatti o esperienze
                                        Saper usare il registro linguistico idoneo al testo argomentativo
                                        Sapersi autovalutare
◦ Competenze relazionali                ◦ Competenza
                                        Disponibilità nell’affrontare il compito
                                        Decodificazione di testi
                                        Ricavare informazione dai testi
                                        Riflettere sul testo
                                        Conoscere il lessico
                                        Valutare il testo
                                        Organizzare autonomamente il proprio testo
Conclusioni
◦ Il lavoro svolto si è dimostrato adattabile a diversi livelli di età e tipologie di alunni,
  suscitando vivo interesse e partecipazione da parte di tutti.
◦ Particolarmente motivati sono risultati proprio i ragazzi con difficoltà di apprendimento,
  in quanto probabilmente si sono immedesimati maggiormente nei protagonisti delle
  storie lette e nella necessità di trovare percorsi alternativi per raggiungere un traguardo.
◦ Le varie attività sono state molto utili anche per noi docenti, perché ci hanno permesso
  di riflettere e di toccare con mano come, uscendo dai soliti schemi del "far lezione", sia
  poi più facile arrivare al cuore e alla mente degli alunni, per renderli protagonisti del
  loro percorso formativo.
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