EDUCARE ALLA RESILIENZA - Corso di Formazione Ambito 18 - UF 08 "Migliorare l'ambiente di apprendimento" - Liceo Dini
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EDUCARE ALLA RESILIENZA Corso di Formazione Ambito 18 – UF 08 «Migliorare l’ambiente di apprendimento»
Introduzione ◦ Il nostro gruppo è composto da due docenti di scuola primaria (classe V «L. Cambini») e quattro docenti di scuola secondaria di secondo grado (classi I e IV IIS «Da Vinci-Fascetti» e classe IV Liceo «G. Carducci») ◦ Il lavoro del team è iniziato con varie riflessioni individuali e di gruppo sui temi del cambiamento e della resilienza e si è sviluppato pensando di affrontare tali tematiche anche con gli alunni delle classi in cui operiamo, nei vari ordini di scuola di cui facciamo parte, dunque a diversi livelli di età dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze coinvolti. ◦ L’obiettivo generale comune è stato dunque il seguente: «Educare alla resilienza» e ciascun docente lo ha calibrato e sviluppato in base alla propria classe (età degli alunni, caratteristiche del gruppo classe, discipline insegnate,…)
Riflessioni iniziali (a cura di Maria Giuntoli) ◦ “Resilienza è il processo attraverso il quale il soggetto trasforma le ◦ E’ dunque un’occasione da non perdere per l’insegnante utilizzare i difficoltà in scoperta delle sue potenzialità e sviluppo dei suoi talenti, contenuti disciplinari non solo per sollecitare negli alunni la curiosità servendosi della sofferenza per rinnovare uno scopo esistenziale” (1) e che sempre accompagna uno studio consapevole, ma anche per resiliente è la persona che “vede se stessa come sorgente e germe rafforzare la naturale forma mentis della resilienza. Se è vero che la della sua esistenza, artefice e causa della sua buona sorte. Preferisce scuola debba aiutare ogni alunno nel definire le competenze alimentare emozioni felicitarie invece di quelle apocalittiche quali fondamentali utili a vivere nella società in cui dovrà sentirsi attivo e disperazione, risentimento, invidia, autocompatimento.” (2) responsabile cittadino, partendo appunto da quelle basilari di “cittadinanza”, è d’importanza fondamentale che l’istruzione si ◦ La resilienza di ognuno di noi è, infatti, ciò che permette di affrontare definisca nei suoi aspetti educativi; educare alla resilienza concorre le difficoltà in ogni ambito della nostra esistenza ed ha la sua ragion dunque, in tale ottica, a definire un modo più autentico di “fare scuola d’essere sia nell’indole che nell’ educazione. Più i genitori ci hanno oggi”. sollecitato a resistere in modo autonomo alle difficoltà, meno siamo vulnerabili di fronte ai molteplici casi della vita. ◦ Ed è vero che un numero molto ampio di nomi illustri hanno sicuramente espresso nei fatti, attraverso la loro vita e le loro ◦ Un atteggiamento parentale iperprotettivo, invece, come ci convinzioni, la decisione di far proprio l’atteggiamento resiliente, suggerisce Alessandro Vaccarelli, caratterizzante i cosiddetti “genitori osservando se stessi e il mondo in modo davvero nuovi: basti pensare elicottero” (3) determina una “impreparazione alla frustrazione e, al pensiero dei grandi filosofi, primi “scienziati dell’umanità”, a Galileo, dunque, alle prove della vita.” ma anche a letterati, tra cui Machiavelli, Goldoni, Foscolo (7) e, tra i riformatori religiosi, a M. Lutero. E’ chiaro allora che lo spirito innovativo ◦ Allo stesso modo, dando fiducia e lasciando necessari margini di che ha guidato e guida spesso l’uomo è proprio l’elemento autonomia decisionale agli allievi, riteniamo debba operare la scuola; fondamentale su cui si fonda il progresso stesso dell’umanità; senza comprendere, per quanto sia possibile, ogni problema, sia di ordine alcun atteggiamento resiliente non vi sarebbe né crescita emotiva, né didattico che relazionale, ma anche educare con convinzione alla creatività nell’interpretazione di sé e del mondo. Intelligenza emotiva resilienza, sollecitando un atteggiamento combattivo e consapevole che è, in primo luogo, come afferma A. Vaccarelli, consapevolezza, nei confronti di ogni ostacolo. controllo, empatia, gestione efficace delle relazioni interpersonali…”si tratta di un’intelligenza che aiuta le persone a vivere pienamente e a ◦ In tale ottica è fondamentale sollecitare in noi stessi insegnanti e in tutto tondo i compiti della vita, e dunque anche ad affrontare le sue ogni alunno l’autostima (4), cioè la consapevolezza circa le proprie prove. Naturalmente si tratta di un’intelligenza che va educata.”(8) competenze e i propri meriti, mai definitivamente acquisiti e sempre perfettibili ed affrontare, anche attraverso specifiche unità di ◦ In questa linea anche Susan David (9) che afferma, a proposito di apprendimento, il tema in oggetto: chiediamoci, per esempio, che un’intelligenza siffatta che si esprime in sempre nuovi cosa sia la resilienza e in quali forme essa sia stata fatta propria dai “accomodamenti”, di piagetiana memoria e certamente, potrei grandi letterati, scienziati, filosofi ed artisti. A tal proposito, A. Vaccarelli aggiungere, di ascendenza deweyana, della personalità: “L’obiettivo (5) afferma che alcune fiabe presentano un contenuto più importante dell’agilità emotiva è mantenere vivo il senso di sfida e particolarmente efficace nello sviluppo della resilienza (pensiamo, per di crescita per tutta la vita”. Meta che può essere difficile da es., alla fiaba dei fratelli Grimm, “Hansel e Gretel”), ma anche esempi conseguire se non ci si allontana “dal passato…e dal richiamo del tratti dalla storia della letteratura, dalla storia, dalle scienze e da tante futuro”, senza quindi poter trovare ed “elaborare soluzioni creative, altre discipline. (6) magari proprio la soluzione…”(10)
◦ Tale agilità emotiva si consegue, come abbiamo detto, attraverso il costante ◦ In tal senso, con S. David possiamo parlare di “mindfulness”, cioè del adattamento alle circostanze della vita che non sono semplicemente subite, raggiungimento della piena consapevolezza di sé e del contesto in cui ci si ma comprese e affrontate, anche se questo implicherà cambiare trova ad operare, compiendo scelte. completamente il nostro quotidiano modus operandi. D’altra parte, come ci ha insegnato Eraclito “non si può mai entrare nello stesso fiume due volte…il ◦ L’avvicinarsi al nuovo con curiosità, senza sentirsi subito sconfitti, sarà mondo cambia continuamente, quindi ci riserva sempre opportunità e determinato in noi non tanto da un senso del dovere fine a se stesso, quanto situazioni nuove. Per ottenere il meglio di tale condizione, dobbiamo rompere dalla nostra stessa volontà. Solo perché lo vogliamo, potrà essere, nell’ottica di continuo le vecchie categorie e formularne di nuove. Le soluzioni migliori e di un cambiamento costruttivo di cui noi siamo i soggetti attivi (16). D’altra più interessanti spesso le concepiamo quando assumiamo la “forma mentis parte, “confondere la sicurezza con ciò che è familiare, accessibile e del principiante”, ovvero quando ci avviciniamo alle nuove esperienze con coerente, limita di molto le nostre opzioni…Per continuare a crescere bisogna un punto di vista originale. In fondo, è questa la pietra angolare dell’agilità essere aperti all’ignoto, anche se potrebbe rivelarsi spiacevole.”(17) emotiva.” (11) Del resto è la consapevolezza della intrinseca dinamicità – ma anche costruttiva precarietà dell’esistenza – che ha guidato Dewey nelle sue ◦ E’ dunque opportuno pensare con convinzione, per giungere ad un riflessioni teoriche, dalla pregnanza pratica notevole, sull’educazione, da cui atteggiamento resiliente, ad accettare “il fatto che il cambiamento fa parte una vera e propria rivoluzione in ambito educativo e scolastico è stata della vita”, intraprendendo dunque con decisione ogni azione senza “infilare possibile nel corso del Novecento. la testa sotto la sabbia”(18), altrimenti saremmo davvero poco accorti, come i protagonisti gnomi di “Chi ha spostato il mio formaggio” di Spencer Johnson. ◦ Nell’affrontare la vita che ci prospetta sempre situazioni nuove, anche se non Perché il cambiamento non ci disorienti dobbiamo anche fare affidamento lo vorremmo, non dobbiamo, secondo S. David, essere né “imbottigliatori”, né sull’istinto e sull’innata “capacità di risolvere i problemi” (19), aspettandoci il “ruminatori”. I primi ignorano frustrazione e rabbia, i secondi pensano meglio con ottimismo, come i topolini del citato capolavoro di Spencer. continuamente a ciò che dovrebbe essere fatto, soffrendo continuamente per decisioni operative magari mai prese. L’unica alternativa valida è quella ◦ C. Berndt in Il segreto della resistenza psichica ci dice che non solo un che vede l’individuo agire in un determinato contesto, cercando, attraverso temperamento flessibile ed equilibrato, ma anche altri fattori, quali buone un atteggiamento assertivo, la soluzione migliore al problema. (12) competenze cognitive, autoconsapevolezza, capacità di prendere le distanze dai problemi, buone relazioni sociali e una atmosfera educativa che ◦ Anche l’insegnante, in un mondo scolastico che cambia, deve farsi carico si basi sulla responsabilizzazione, concorrono a rafforzarci. Tra le buone delle novità, cercando di capirle: questo non vuol dire adattarvisi relazioni sociali, in primis: “Persona di riferimento esterna al nucleo familiare”, acriticamente, bensì plasmarsi in situazioni nuove, adattandovisi, senza “Buoni rapporti con gli educatori”, Buon rapporto con la scuola”(20). E’ rinunciare, comunque, a valori fondamentali senza i quali non avrebbe più dunque d’importanza fondamentale che l’insegnante solleciti non solo in se senso l’educazione stessa. I valori fondamentali che si identificano poi, innanzi stesso, ma anche nell’allievo, un atteggiamento resiliente attraverso l’ascolto, tutto, con quelle “competenze di cittadinanza” che costituiscono la base di l’attenzione per l’altro, in modo che la scuola sia davvero promotrice di ogni istruzione che voglia concretamente incidere nel più ampio discorso atteggiamenti costruttivi e positivi. Migliorare il mondo significa anche educativo. E’ opportuno, dunque, porre fine alla “guerra” con il nuovo cambiarlo e questo è il compito di tutti, soprattutto delle giovani generazioni. perché solo dopo questo atto di responsabilità, che implica l’accettazione del presente, “il cambiamento può iniziare”.(13) Dobbiamo fare nostra “una ◦ Gli ostacoli possono essere superati, o comunque affrontati con coraggio e visione ampia e inclusiva, che non nega la realtà, ma riconosce, invece, con ottimismo, se solo lo si voglia: la frustrazione è l’elemento primo su cui che…difficoltà e… fallimenti fanno parte della condizione umana”. (14) Nella costruire una prospettiva nuova, attraverso la quale capire maggiormente noi scuola che cambia, appunto, sia nei rapporti interpersonali tra insegnanti e stessi, i nostri più autentici desideri e gli altri. Tutto ciò a cominciare proprio allievi che tra insegnanti e genitori, in un contesto sociale che ci sollecita dall’educazione e dunque dalla scuola. quotidianamente ad affrontare sfide che sembrano impossibili da vincere (basti pensare al problema del cyber bullismo!) dobbiamo continuamente “prendere le distanze” dagli eventi, nel senso che dobbiamo essere capaci di “assumere una meta-prospettiva”, quella visione dall’alto che amplia la prospettiva e rende sensibili al contesto”(15).
◦ NOTE: ◦ 1) Consuelo C. Casula, La forza della vulnerabilità, Milano, Franco Angeli, 2015,p. 35. ◦ 2) Op. cit., p. 155. ◦ 3) Alessandro Vaccarelli, Le prove della vita, Milano, Franco Angeli, 2016, p. 13. ◦ 4) Op. cit., p. 36. ◦ 5) Op. cit., p. 33. ◦ 6) Op. cit., p. 57. ◦ 7) A. Vaccarelli riflette sulle illusioni di Foscolo, in particolare su quella che fa della memoria il veicolo attraverso il quale l’uomo combatte e vince sul tempo in un atteggiamento resiliente alla limitatezza della nostra vita, osservata da un punto di vista esclusivamente laico. (cfr op. cit. p. 61). ◦ 8) Op. cit. p. 67. ◦ 9) Susan David, Agilità emotiva, Firenze, Giunti, 2018, p. 19. ◦ 10) Op. cit., p. 42. ◦ 11) Op. cit., pp. 44-45. ◦ 12) Op. cit., pp. 48-49. ◦ 13) Op. cit., p. 75. ◦ 14) Op. cit., p. 77. ◦ 15) Op. cit., p. 101. ◦ 16) Op. cit., p. 158. ◦ 17) Op. cit., p. 190. ◦ 18) Christina Berndt, Il segreto della resistenza psichica, Milano, Universale economica Feltrinelli, 2016, pp. 204-205. ◦ 19) Op. cit., p. 205 ◦ 20) Op. cit., p. 87
PRENDIAMO IL VOLO! Unità di Apprendimento: Area Affettivo-Relazionale Classe V Scuola primaria «L. Cambini» Docenti: Maria Rosaria Formisano e Martina Mazzanti
• DESTINATARI: i destinatari sono i 17 alunni di una classe V di • 3° INCONTRO: scuola primaria. Tali alunni stanno per concludere un ciclo scolastico durato cinque anni e si apprestano dunque a far - lettura a più voci di un brano tratto dal libro “Storia di una fronte ad un importante cambiamento; stanno inoltre gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis affrontando tutti i cambiamenti fisici e psicologici tipici della Sepùlveda preadolescenza. - riflessioni orali sul brano letto • OBIETTIVO FORMATIVO: - spiegazione del termine «resilienza» - educare alla resilienza - esempi di resilienza nelle nostre vite OBIETTIVI SPECIFICI: - come si può «allenare la resilienza» - valorizzare le capacità di ciascuno - sostenere l’autostima • 4° INCONTRO: - imparare ad accettare positivamente i cambiamenti della - ripresa del brano del volo della gabbianella e illustrazione vita, anche quando il cambiamento porta con sé delle grafica di una situazione in cui i ragazzi hanno «preso il volo» difficoltà da superare dopo aver superato alcuni ostacoli - potenziare la capacità di sognare - realizzazione di un cartellone murale • CONTENUTI: • METODOLOGIA: Brainstorming, Circle time, Cooperative learning • 1° INCONTRO: - brainstorming sulla parola “cambiamento” (cartellone: a cosa • TEMPI: Maggio -Giugno 2018 vi fa pensare la parola “cambiamento”?) - lettura a più voci della storia “Chi ha spostato il mio • SPAZI: aula della classe formaggio?” di Spencer Johnson • MATERIALI E STRUMENTI: libri, materiale cartaceo fornito dalle • 2°INCONTRO: insegnanti, cartelloni, materiale per attività grafico-pittoriche - riflessioni orali e scritte sulla storia “Chi ha spostato il mio formaggio?” e sul cambiamento • MODALITA' DI VERIFICA: la verifica del lavoro svolto avverrà - realizzazione di un cartellone murale con le riflessioni dei attraverso gli elaborati prodotti dagli alunni e la valutazione ragazzi sarà di tipo formativo.
Poi abbiamo letto la storia «Chi ha spostato il mio formaggio?»… … ed abbiamo iniziato a riflettere e ad ascoltarci…
In seguito abbiamo ascoltato la storia di Zorba e Fortunata «Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. “Senti la pioggia. Apri le ali" - miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L'umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. "La pioggia. L'acqua. Mi piace!" stridette. "Ora volerai" miagolò Zorba. "Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono" stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra. "Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo" miagolò Zorba. "Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti" stridette lei già con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il suo piccolo cuore era lo stesso degli equilibristi. "Vola!" miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena. Fortunata scomparve alla vista, e l'umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di San Michele. Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa. "Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio. L'umano accarezzò il dorso del gatto. "Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando. "Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba. "Ah sì? E cosa ha capito?" chiese l'umano. "Che vola solo chi osa farlo"». Luis Sepùlveda Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Ed eccoci pronti per… …prendere il volo!
Le riflessioni delle insegnanti Attraverso questo piccolo progetto abbiamo avuto modo di invitare i ragazzi a porre l’attenzione su una tematica veramente importante per loro in questo momento di crescita, in questa fase di passaggio estremamente delicata. Ci auguriamo di aver gettato «piccoli semi di resilienza» che possano dare frutto nel corso degli anni e far crescere degli alberi forti e robusti, con radici salde in terra e chioma protesa verso il cielo.
WHO MOVED MY CHEESE? Unità di Apprendimento: Lingua Inglese Classe I IIS «Da Vinci-Fascetti» Docenti: Prof.sse Barbara Licheri e Antonella Ravviso
Objectives: ◦ Students will be able to adapt to change and win by ◦ Instruct students to view one Change Event Card at a time learning from the four characters in the book and video and react in the role of their assigned character. Who Moved My Cheese? . ◦ Ask students to discuss whether each reaction was true to ◦ Students will be able to talk and write about their personal the character. The group needs to come to consensus on reactions to change events. the reaction and may need to refer to the Character Summary Sheet. ◦ Repeat until all of the change events have been Materials: discussed. ◦ Who Moved My Cheese? (pdf and video) ◦ Encourage students to discuss what their personal reactions would be to the change events. ◦ Change Events Cards handout ◦ Character Summary Sheet handout Extension Activities: ◦ The Handwriting on the Wall handout ◦ Have students read and react to the Handwriting on the Wall handout. Procedure: ◦ Divide the class into small groups of at least four students. ◦ Have students design a poster that reflects one of the ◦ Duplicate and distribute the Character Summary Sheet, messages on the Handwriting on the Wall handout. and the Handwriting on the Wall handout (one per student). ◦ Discuss a problem or change event that is occurring in your ◦ Duplicate the Change Events Cards (one per group), cut community or school. Have students reflect the ways that them apart, and give one set to each group. Sniff, Scurry, Hem, and Haw would react. ◦ Show the students the video "Who Moved My Cheese?". ◦ Allow sufficient time for students to explain and discuss the video. ◦ Have students assume the identity of one of the characters.
Change Events Cards
The handwriting on the wall ◦ Select one of the ideas that Haw learned from his journeys in the maze and explain how it relates to your life experiences. Use the bottom of this paper to capture your ideas. Change Happens -They Keep Moving The Cheese Anticipate Change -Get Ready For The Cheese To Move Monitor Change -Smell The Cheese Often So You Know When It Is Getting Old Adapt to Change Quickly -The Quicker You Let Go Of Old Cheese, The Sooner You Can Enjoy New Cheese Change -Move With The Cheese Enjoy Change! - Savor The Adventure And Enjoy The Taste Of New Cheese! Be Ready to Quickly Change And Enjoy It, Again And Again! -They Keep Moving The Cheese
Character Summary Sheet Sniff Hem ◦ Sniffs out and anticipates change sooner than most ◦ Gets hemmed in by his reluctance to change. teens. ◦ Wants to stay in comfortable surroundings. ◦ Because he anticipates, Sniff is better prepared for change. ◦ Gets stuck in fear and discomfort. ◦ Is alert to small changes that may lead to larger ◦ Gets angry, blames others, gets depressed. changes. ◦ Cannot adapt and doesn’t change, so he loses. ◦ Expects change to occur in life. ◦ Can adapt and change. Haw ◦ At first he “hems and haws,” but is able to laugh at Scurry his fear of change (haw, haw!). ◦ Scurries into action quickly when change occurs, so ◦ Is able to see the real situation. he changes and wins sooner than most teens. ◦ Can adjust. ◦ Easily changes direction, if needed. ◦ Is happy when he changes and finds something ◦ Can adapt and change. better.
DEALING WITH CHANGE – Resilience Unità di Apprendimento: Lingua Inglese Classe IV IIS «Da Vinci-Fascetti» Docente: Prof.ssa Tullia Anna Maria Blundo
◦ AIM: Dealing with change, Modifying habits. ◦ STEPS : ◦ MATERIA: Inglese 1. Flipped class: link uploaded on our school platform: NEOLMS (to do as homework). ◦ CLASSE: 4^ Istituto Superiore; 28 alunni. ◦ Reading an ESSAY, written like a parable: " WHO MOVED MY ◦ MATERIALI: Racconto e Video on-line: “WHO MOVED MY CHEESE?" by Dr.Spencer Johnson. CHEESE?” , di Spencer Johnson. Fotocopie di un questionario su: “Personal reactions to changes”. Dizionario Monolingue Inglese. ◦ http://online.fliphtml5.com/sdyu/hcea/#p=20 ◦ Homework: Read the story; it ends at page 27. The rest is a discussion ◦ CONOSCENZE we can read together afterwards in class. ◦ Approfondimento sul significato del termine “Resilience” in vari ambiti. 2. 1st Lesson in class: Discussion about what students read at home. ◦ Lessico INGLESE relativo al “Cambiamento” e agli stati d’animo. ◦ Analysis of the symbols they could find in the story, which is a sort of parable. ◦ ABILITA’ ◦ Talking about habits; Analyzing why it’s difficult, especially at the ◦ Saper raccontare fatti o esperienze beginning, to change habits. Groups-Work. ◦ Saper usare il registro linguistico idoneo ◦ Saper autovalutare i propri comportamenti 3. 2nd Lesson in class Watching the Video : “WHO MOVED MY CHEESE?” https://www.youtube.com/watch?v=Txy6DwbwZ9g ◦ COMPETENZE ◦ After seeing the video (approximately a quarter of an hour), ◦ Disponibilità nell’affrontare il compito students continue their discussion, started in the previous lesson. ◦ Decodifica di un testo narrativo scritto sotto forma di “parabola”. ◦ They write down on the blackboard what the most common changes they must adapt to usually are. (Daily routine, Sport ◦ Ricavare informazione dal testo needs, family problems, Diets, School, Study…). ◦ Riflettere sul testo 4. Homework: Students fill up a questionnaire I have proposed about ◦ Valutare un testo “ PERSONAL REACTIONS TO CHANGE” ◦ Lavorare in gruppo 5. 3rd Lesson: Conclusion in class: Making a survey of the most common reactions to change among the students in the class. Analysis of the results.
Group works Group 1: MEANING OF THE CHARACTERS’ NAMES (Taken from WORD REFERENCE Group 4: Key-points to take into consideration online) ◦ According to us the most important things the story wants to suggest are: ◦ SNIFF = to smell by short inhalations (Italian : fiutare) ◦ Change may happen. ◦ SCURRY= to go or move very quickly, in a great hurry ( Italian: muoversi freneticamente) ◦ Change is often scary. ◦ HEM = to hesitate in speaking or in giving an answer ( Italian: schiarirsi la gola, ◦ Those who are unwilling to take risks and act may waste time and loose prender tempo per rispondere) everything. ◦ HAW = Make noise of hesitation in speaking ( Italian : emettere suoni di ◦ Burying your head in the sand and refusing changes is useless and depressing. esitazione prima di parlare) ◦ You must be flexible and adaptable, open to new ideas. ◦ NOTA BENE: “to hem and haw” = English idiom meaning: to hesitate while speaking or to avoid giving a direct answer - (Italian: Prender tempo, ◦ It’ s good to evaluate and analyse, but don’t wait too much, you can remain tentennare). paralysed like Hem. ◦ Scan the environment around you and look for a quick solution. Group 2: Symbols in the story and analysis of Characters’ behaviours. ◦ Be positive, because negativity breeds negativity. ◦ According to us ◦ Don’t deny difficulties but try to understand them. ◦ the Mice represent INSTINCT and immediate reaction to change: ◦ Take notes of your progress . ◦ Sniff is the one who “sniffs out” any change early, before it happens and ◦ From time to time check what is happening. reacts immediately; ◦ Always try to find motivation for what you are doing. ◦ Scurry is the one who doesn’t want to waste time and scurries into action immediately. ◦ Enjoy your changes and your success. ◦ The Little People represent REASON/Human Mind/Doubt, they want to understand before taking any decision. GROUP 5: RESILIENCE ◦ Hem almost denies and resists change through fear ; ◦ We have studied that, in Mechanics, it is the ability of a material to return to the ◦ Haw hesitates at the beginning, but learns to adapt when he can see original form or position, after being subjected to a stress (stretch, bending, something better. compression.) Group 3: Metaphors. ◦ In Informatics, it is the ability of a computer network to maintain service in the face of faults. ◦ The MAZE is a metaphor for how and where people spend their time when they are looking for what they want (within the organisation, outside it, in the ◦ In Ecology , climate resilience is the ability of the system to recover from community, at home etc). climate changes. ◦ The Cheese is a metaphor for what we want in life or we want to achieve (a ◦ In Psychology, it is the ability of individuals to adapt to new adverse conditions job, a house, power status, relationships…). or to recover from illness, depression, adversity. ◦ The characters are a metaphor of the attitudes/moods people may have ◦ As we can see from the above definitions, in all cases Resilience may be seen when dealing with changes they have no control on. as a way not to be knocked down, but to overcome negative events and to come back even stronger.
Personal reactions to change ◦ Activity A. When I have to deal with change that I have no control over: ◦ I usually respond by … (say what you usually do) ◦ What I find most difficult is… ◦ The things which help me to cope with change are… B. When dealing with change which I have started or have some control over: ◦ The things I find positive in changing are… ◦ The things I find more difficult are… ◦ The way I relate to others involved in the change … ◦ I can say this because… (give an example of a successful changing, if you have!) C. Which character of the story “Who moved my cheese?” am I more similar to - Sniff, Scurry, Hem or Haw- ? Explain why… (things in common…)
Analisi delle risposte al questionario su: REAZIONI PERSONALI AL CAMBIAMENTO e considerazioni finali. ◦ La classe con cui ho lavorato è una quarta del mio istituto: IIS “Da Vinci-Fascetti”, con 28 alunni, fra cui tre ragazze. ◦ L’unità didattica è stata inserita all’interno di un percorso già in itinere sul libro di testo, nel quale si consideravano le abitudini ed i cambiamenti. ◦ Anche se le attività sono state compresse all’interno di pochi giorni, perché gli alunni dovevano andar via in alternanza scuola-lavoro, sono stata piacevolmente sorpresa dall’ entusiasmo con cui hanno accolto la mia proposta. ◦ Analizzando le risposte al questionario da me proposto, sui 27 studenti che hanno risposto soltanto due hanno detto di rifiutare i cambiamenti o di non riuscire ad accettarli per nulla. Gli stessi hanno ammesso che raramente, in maniera autonoma, hanno deciso di apportare delle modifiche alle loro abitudini o comportamenti. Uno di loro ha anche aggiunto che non vede il motivo per cui avrebbe dovuto farlo. ◦ Gli altri 25 alunni hanno detto di accettare comunque i cambiamenti, anche solo per curiosità, ma soprattutto se intravedono che ne possa venir fuori un miglioramento delle condizioni di partenza o comunque qualcosa di positivo per loro. ◦ La cosa che quasi tutti trovano più difficile è accettare cambiamenti repentini o affrontare all’inizio le modifiche nella propria routine quotidiana. ◦ Sei alunni hanno detto che la cosa che trovano più difficile è affrontare i problemi che possono emergere e cercare di pensare rapidamente alle possibili soluzioni. ◦ Quasi tutti sono stati concordi nel dire che le cose che li aiutano di più ad andare avanti nella strada del cambiamento sono trovare motivazione e rafforzare la volontà per continuare. Molti hanno detto che è più facile cambiare se trovi l’appoggio degli amici e/o della famiglia. ◦ Nel complesso gli alunni di questa classe non fanno molta differenza fra i cambiamenti imposti dall’esterno, dei quali inizialmente non hanno controllo, e quelli derivanti da decisioni personali, nel senso che ritengono che qualsiasi cambiamento sia difficile. Tutti però riconoscono che sia più facile affrontare modifiche che personalmente si è deciso di apportare alla propria vita, perché in questo caso la motivazione sarà più forte. ◦ Tutti riconoscono l’importanza degli altri che ti stanno intorno. In un ambiente sereno e poco contrastivo è più facile dare il meglio di sé. Cambiare con l’aiuto degli altri, o semplicemente condividendo un percorso con altri che mostrano empatia, fa affrontare con più fiducia i problemi e trovare con maggiore facilità le soluzioni. ◦ Per quanto riguarda infine il personaggio della storia con cui più si identificano, la maggioranza ha detto di somigliare ad Haw (Ridolino in italiano), perché comunque prima di agire preferiscono riflettere e capire in che modo sarà meglio muoversi; cinque a Sniffy (Nasofino), perché riescono a percepire i cambiamenti ancor prima che arrivino; due a Hem (Tentenna), perché non vogliono assolutamente cambiare ed hanno la tendenza a rimuginare, senza agire; quattro a Scurry (Trottolino), perché si buttano immediatamente nei cambiamenti, senza riflettere troppo e a volte sono poi costretti a tornare indietro e trovare altre strade. ◦ Mi sembra che nel complesso il lavoro tutto, anche se svolto in sole tre ore in classe, con visione del video : “WHO MOVED MY CHEESE?”, conversazione sull’argomento e attività di gruppo e qualche ora a casa, per leggere la storia, riflettere sul suo significato e compilare il questionario, abbia raggiunto l’obiettivo prefissato: rapportarsi con il cambiamento e riflettere sulle proprie reazioni e capacità di resilienza, che pare in molti posseggano.
ESPRESSIONI DI RESILIENZA NELLA LETTERATURA ITALIANA Unità di Apprendimento: Lingua Italiana Classe IV Liceo «G. Carducci» Docente: Prof.ssa Maria Giuntoli
Argomento Espressioni di resilienza nella Letteratura italiana: la ricerca del 3) Interazione nuovo (con elaborazione di un saggio breve/articolo d’opinione) ◦ La discussione collettiva è utile per evidenziare, rafforzare costrutti di 1) Problemposing collaborazione e autoregolazione nella classe: l’insegnante coordina la discussione, ne verbalizza gli esiti, ma lasciando gli alunni liberi di esprimersi nel ◦ I ragazzi e l’insegnante convergono nella presa d’atto che le capacità rispetto degli altri, già aprendo uno spazio interdisciplinare verso le espressive e di controllo delle intersezioni disciplinari talora sono limitate da competenze di cittadinanza: sapere, ma anche saper fare, e soprattutto una scarsa fiducia nelle proprie possibilità e da un certo timore nell’affrontare saper essere con sé e quindi anche con gli altri. nuove tematiche. Si tratta di elaborare una UDA capace di rafforzare le attitudini alla resilienza attraverso l’analisi e il commento di brani da Spencer 4) Elaborazione Johnson, “Chi ha spostato il mio formaggio?" e di brani da tre autori italiani le cui opere vengono considerate nelle classi quarta e terza: Galileo, Goldoni, ◦ L’UdA si articola nelle seguenti fasi: Machiavelli. Parallelamente, attraverso la discussione in classe e la successiva composizione scritta, intendiamo favorire le abilità espressive e le - la discussione collettiva competenze interdisciplinari, nello specifico di Italiano, di Scienze e di Filosofia. - l’individuazione dei documenti su cui ciascuno produrrà un testo (saggio breve/articolo d’opinione) 2) Investigazione e Organizzazione -l’individuazione del metodo di lavoro: analisi dei documenti, indicazione della ◦ Vengono formulate ipotesi per il progetto e per l’individuazione di materiali e tesi (Titolo) sulla base dell’argomento (Resilienza), rielaborazione dei contenuti e strumenti utili alla ricerca. Il progetto consiste nella scrittura creativa da parte conclusione degli studenti, con il coordinamento del docente, sull’argomento oggetto dell’unità. Come fare? Innanzi tutto il docente coordina una discussione tra gli - presentazione al docente degli elaborati, contraddistinti da uno pseudonimo alunni per fare emergere i punti qualificanti su cui individualmente o per piccoli gruppi procedere ad affrontare tale problematica. La discussione è - distribuzione a tutta la classe del materiale che viene raccolto e stampato in un anche qualificante per individuare i documenti pertinenti da libri di testo o da opuscolo da distribuire rispettivamente alla classe e al dirigente dell’istituto. altre fonti quali espressioni iconiche, filmiche o musicali che possano stimolare la riflessione, aprire orizzonti, suggerire confronti. ◦ L’opuscolo con tutti gli elaborati avrà un titolo stabilito di comune accordo con gli alunni . ◦ Letture obbligatorie: brani scelti da 5) Riflessione per l’autocorrezione ◦ Spencer Johnson, Chi ha spostato il mio formaggio? (l’importanza della capacità di cercare il nuovo per migliorare se stessi e migliorare ◦ Concluso l’intero percorso, la classe, di nuovo collettivamente e con il l’interpretazione del mondo) coordinamento del docente, rivede il percorso stesso individuando eventuali difficoltà incontrate, il modo con cui ciascuno ha reagito a tali difficoltà e, ◦ Galileo, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (la novità del metodo infine, suggerimenti per ulteriori UdA sperimentale e il concetto dell’”ipse dixit”) 6) Tempistica: maggio 2018 ◦ Goldoni, La locandiera (contro la Commedia dell’Arte: un modo nuovo di fare teatro e di essere donna) ◦ Machiavelli, Il principe (Una nuova prospettiva in politica: affrontare il nuovo 7) Strumenti: libri di testo e non, fonti storiche analizzate in classe e altre fonti di come possibilità da parte del principe di gestire la fortuna attraverso le armi documentazione autonomamente individuate dagli allievi. della volpe e del leone. Un inno al libero arbitrio e alla rinnovata visione dell’uomo rinascimentale come “faber suae fortunae”) ◦ Baldi, I classici nostri contemporanei (critica letteraria) 8) Valutazione: conclusiva di tipo formativo da parte dell’insegnante.
Prerequisiti dell’UdA L’UdA si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi di: ◦ Conoscenza ◦ Conoscenza delle problematiche Approfondimento dei periodi storici-letterari e degli autori il cui letterarie oggetto dell’UDA e del studio è oggetto dell’UdA concetto di resilienza Approfondimento sul significato di generi diversi di scrittura: Trattato e Scrittura teatrale Approfondimento sul significato del termine “resilienza”, sul piano teorico e sulla base di esperienze personali ◦ Abilità grammaticali, sintattiche e ◦ Abilità retoriche Saper raccontare fatti o esperienze Saper usare il registro linguistico idoneo al testo argomentativo Sapersi autovalutare ◦ Competenze relazionali ◦ Competenza Disponibilità nell’affrontare il compito Decodificazione di testi Ricavare informazione dai testi Riflettere sul testo Conoscere il lessico Valutare il testo Organizzare autonomamente il proprio testo
Conclusioni ◦ Il lavoro svolto si è dimostrato adattabile a diversi livelli di età e tipologie di alunni, suscitando vivo interesse e partecipazione da parte di tutti. ◦ Particolarmente motivati sono risultati proprio i ragazzi con difficoltà di apprendimento, in quanto probabilmente si sono immedesimati maggiormente nei protagonisti delle storie lette e nella necessità di trovare percorsi alternativi per raggiungere un traguardo. ◦ Le varie attività sono state molto utili anche per noi docenti, perché ci hanno permesso di riflettere e di toccare con mano come, uscendo dai soliti schemi del "far lezione", sia poi più facile arrivare al cuore e alla mente degli alunni, per renderli protagonisti del loro percorso formativo.
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