2.0 in classe Dalla rete: il bisogno, l'idea - Daniele Barca

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2.0 in classe Dalla rete: il bisogno, l'idea - Daniele Barca
2.0 in classe
Dalla rete: il bisogno, l’idea
         Daniele Barca
2.0 in classe Dalla rete: il bisogno, l'idea - Daniele Barca
Raccontare la tecnologia

Questa Rassegna NON vuole essere un Catalogo di tecnologie per la
didattica, ma il Racconto di esperienze didattiche sviluppate con le
tecnologie, così come si presentano nella Rete, fatto con le parole stesse
dei loro protagonisti.

I criteri di scelta sono stati i seguenti:

        partire da un bisogno di insegnamento/apprendimento;
        individuare una soluzione attraverso un'idea che
        coinvolgesse le tecnologie;
        presentare opportunità tecnologiche che integrassero
        hardware, software, servizi basati sulla Rete, nella pratica
        didattica quotidiana;
        cercare soluzioni che tenessero conto di una certa “ecologia”
        della rete (riutilizzo di risorse e materiali) e di una
        sostenibilità per affrontare l'avvicendamento ormai
        semestrale delle tecnologie e l'inevitabile invecchiamento cui
        sono sottoposti hardware e software.
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1 – Blog: laboratorio della creatività
                        del Liceo scientifico di Giarre
                      http://comecreaturaeternamentediveniente.blogspot.com

                                                             Il bisogno

                                         “Mi piace la comunicazione, però le parole hanno un
                                         significato per chi le pronuncia e le scrive e non è detto
                                         sia lo stesso attribuito loro da chi le ascolta o le legge,
                                         quindi è opportuno chiarire quale significato dare in
                                         questo contesto, al concetto di "creatività".
                                         Obiettivo di questo blog è "Leggere per scrivere“.

Il vantaggio della proposta consiste nel valore aggiunto dell'"esperienza", attività laboratoriale
affidata al ruolo attivo degli alunni, alle esperienze sul campo e alla pratica sia di lettura che di
scrittura.
Come dichiarava quel grande educatore che fu don Lorenzo Milani,"il maestro deve essere per
quanto può profeta, scrutare "i segni dei tempi", indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle
che essi vedranno chiare domani e che noi vediamo solo in confuso".
                                                                              (Maria Allo)
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1 – Blog: laboratorio della creatività
        del Liceo scientifico di Giarre
       http://comecreaturaeternamentediveniente.blogspot.com

                                            L’idea
                        Coniugare immagini, parole, suoni, filmati per
                        avvicinarsi a molteplici contesti culturali e
                        costruire insieme agli studenti percorsi
                        didattici.
                         Il blog è così:
                                 repository di materiali,
                                 luogo di scambio,
                                 spazio di espressione.

 Per la lezione in presenza, per i compiti a casa,
per documentare o leggere un percorso didattico.
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2 – LIM: l’esperienza di Marettimo
                 http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1496&navig=t

                                                   Il bisogno
                                    Una classe non può essere ritenuta tale se non si raggiunge
                                    il numero minimo di iscritti necessario per costituirla: 2 soli
                                    studenti non sono sufficienti.
                                    Formalmente l’Ufficio Scolastico Provinciale può garantire
                                    l’insegnamento dell’area logico matematica e quello della
                                    lingua italiana. Può dunque mettere a disposizione due soli
                                    insegnanti.
                                    L’unica alternativa per riuscire a fornire un normale servizio
                                    scolastico resta il trasferimento dei due studenti in una
                                    scuola della provincia di Trapani.
                                    In sostanza, perché Gaspare e Jessica possano fruire del loro
                                    diritto-dovere di frequentare la scuola dell’obbligo, debbono
                                    abbandonare l’isola e con essa il contesto socio-culturale in
                                    cui sono nati e cresciuti.

                              E’ possibile che nell’era di internet non ci sia
                       l’opportunità di frequentare la scuola vicino casa?
In effetti il ragionamento non fa una grinza: è sufficiente dotare la scuola di Marettimo delle
tecnologie necessarie per lo svolgimento di lezioni a distanza, in collegamento con una classe
"vera" fatta di altrettanti alunni e docenti "veri".
                            Dove questa classe sia non ha importanza,
   è importante trovarla disponibile e modificarla per permettere di accogliere i due studenti.
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2 – LIM: l’esperienza di Marettimo
              http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1496&navig=t

                                          L’idea
Le tecnologie messe a disposizione e finanziate dal Programma Operativo Nazionale per la
scuola di Marettimo e dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica per le
scuole fiorentine, possono essere distinte per due scopi:

                                     quelle dedicate allo svolgimento delle lezioni in classe.
                                     Server di multiconferenza, videocamere, mixer, microfoni,
                                     diffusori, kit lavagna digitale, videoproiettore, notebook,
                                     plasma, etc.
                                .

                                    quelle dedicate alle attività sincrone e asincrone.
                                    In particolare il software Edulab, realizzato dal Centro
                                    Elaborazione Dati dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo
                                    dell’Autonomia Scolastica. Questo strumento, una sorta di
                                    "laboratorio online", consente di condividere i materiali
                                    didattici, permette il confronto tra i docenti per la
                                    preparazione delle attività didattiche e la comunicazione
                                    con e tra gli studenti.
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3 – Ambiente online: Puntoedu studenti
                     http://puntoeduri.indire.it/studenti/iscrizione/index.htm

                                                  Il bisogno
                                   Tenendo conto dell'attitudine diffusa tra le nuove
                                   generazioni all'uso delle nuove tecnologie, la
                                   possibilità di studiare in ambienti e con tecnologie
                                   digitali può rendere l'esperienza formativa
                                   estremamente coinvolgente, accrescendo la
                                   motivazione degli studenti e il loro grado di
                                   partecipazione al processo formativo.

Non si tratta dunque di un ambiente che si sovrappone alle normali attività in
presenza o che propone "ripetizioni online"; e neppure di un sistema centralizzato
di servizi in conflitto con l'autonomia della scuola.
Sono gli insegnanti stessi che decidono se iscrivere i propri studenti
all'ambiente online, seguendoli nelle loro attività di studio e personalizzando il loro
percorso.
L'insegnante può scegliere le attività didattiche e le risorse ad esse correlate
che meglio si adattano allo stile di apprendimento e alle esigenze dei suoi studenti.
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3 – Ambiente online: Puntoedu studenti
                    http://puntoeduri.indire.it/studenti/iscrizione/index.htm

                                           L’idea
Gli studenti, guidati dagli insegnanti, potranno trovare in questo ambiente
molteplici occasioni per esercitarsi, fare pratica e confrontarsi con esperti e tra
pari.
                                Puntoedu SOS-Studenti offre una ricca serie di
                                attività di apprendimento ideate da esperti, docenti
                                universitari ed insegnanti.

                                E poi …
                                    forum tematici per la socializzazione dei
                                    problemi,
                                    eventi sincroni in chat per richieste di
                                    chiarimento e supporto just-in-time,
                                    esercitazioni assistite da moderatori in ambienti
                                    dedicati,
                                    una community in cui gli studenti potranno
                                    incontrarsi e socializzare esperienze.
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4 – Netbook: il progetto OLPC a Brescia
                   http://escuola.provincia.brescia.it/olpc/progetto_OLPC_web.doc

                                                             Il bisogno

                                      L’obiettivo principale di questa sperimentazione è:

                                        utilizzare in maniera continuativa
                                      (quotidiana) e diffusa il computer
                                      in classe a supporto di tutte le attività svolte
                                      dall’insegnante e dagli alunni.

Nello stesso tempo, sfruttando le caratteristiche tecniche del computer e restando in
linea con le teorie costruttivistiche dell’apprendimento, si favorirà la comunicazione
e la collaborazione degli alunni anche nel tempo extra-scolastico.
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4 – Netbook: il progetto OLPC a Brescia
                  http://escuola.provincia.brescia.it/olpc/progetto_OLPC_web.doc

                                           L’idea
Utilizzare in maniera continuativa e diffusa il computer significa:
                           innanzitutto rompere con l’idea tradizionale del laboratorio di
                           informatica, che riproduce sostanzialmente la separatezza tra le
                           discipline e si pone quasi come una disciplina a se stante nel
                           quadro orario della scuola;
                           anche rivedere in maniera sostanziale:
                                il proprio approccio alla lezione
                                il modo di produrre i propri materiali didattici il modo di far
                                 produrre singolarmente e in gruppo i materiali agli alunni
                           forse anche ripensare la struttura spaziale dell’aula
                           probabilmente        dotarsi     di   strumenti  software     adeguati,
                             rinunciando a prodotti prefabbricati, per quanto interessanti, a
                            favore di strumenti aperti con i quali seguire in modo flessibile e
                            graduale la didattica quotidiana
                           infine favorire la comunicazione e la collaborazione anche oltre il
                            tempo scolastico degli alunni che significa:
                                assecondare il senso naturale di scoperta e di relazione dei
                                 bambini;
                                stimolare attività di produzione scritta e grafica
                                progettare attività di apprendimento cooperativo
                                differenziare le attività in presenza da quelle a distanza
5 – Mobile Learning: studiare con il cellulare
              http://didatticacolweb2.wordpress.com/2009/06/21/mobile-technology-pda-
                                telefonini-e-wireless-per-listruzione /

                                                            Il bisogno
                                     Sperimentare nuove modalità di coinvolgimento
                                     degli studenti.

                                     Le tecnologie informatiche, e segnatamente
                                     quelle collaborative del Web 2.0, hanno da
                                     qualche tempo permesso la diffusione di massa
                                     delle opportunità di creare e condividere
                                     materiale audio-video, testi e informazioni,
                                     riuscendo   in    qualche modo    a   “creare
                                     conoscenze”.

  Oggi possiamo anche parlare di “Mobile Learning”, di apprendimento
attraverso il cellulare e altri strumenti portatili, magari connessi in wireless.
5 – Mobile Learning: studiare con il cellulare
                  http://didatticacolweb2.wordpress.com/2009/06/21/mobile-technology-pda-
                                    telefonini-e-wireless-per-listruzione /

                                                L’idea
L’M-Learning garantisce una grande flessibilità nell’apprendimento: gli studenti possono
 accedere ai contenuti educativi attraverso i loro dispositivi (telefonini, PDA, notebook, ecc.) nei
 tempi e modi a loro convenienti.
     La tecnologia “Mobile” permette a noi educatori di “vivere” una nuova dimensione
      educativa e interattiva.
     Per esempio, una classe wireless garantisce risposte e feedback agli studenti immediati,
      aumentando l’efficacia dell’insegnamento, secondo modalità congeniali agli adolescenti.
     Costo zero (o quasi) delle tecnologie wireless
     Molte scuole oggi sono dotate di reti wireless nei vari ambienti di lavoro e basterebbe una
      semplice configurazione per “allargare la platea” degli ammessi in rete, con opportune
      linee guida per la sicurezza e la privacy. Nessun investimento aggiuntivo sarebbe
      necessario.
     L’uso di dispositivi mobili (cellulare, video-camera portatile, fotocamera) che sono già
      dotati di strumenti per l’acquisizione e condivisione di immagini, documenti audio e
      filmati trasforma gli studenti da semplici e passivi ricevitori a creatori del messaggio
      e quindi in costruttori attivi di conoscenze.
     Tutte le abilità di studio di base (raccogliere materiali, selezionare le informazioni,
      rielaborare i dati e creare il prodotto finale) sono possibili attraverso i dispositivi mobili e
      non c’è alcun cambiamento radicale nel curriculum di studi.
     L’insegnante assume il ruolo di “facilitatore”, di “curatore” dell’apprendimento
      collaborativo autonomo degli studenti, come un buon bibliotecario.
     Attraverso il M-Learning, rispondiamo più efficacemente alle richieste e ai bisogni dei
      nostri piccoli “Digital natives”.
6 – Immagine digitale: dal cinema a YouTube
                                 http://www.youtube.com/watch?v=tjDnrU0xpMs

                                                                Il bisogno
                                        Il linguaggio cinematografico ha un potere enorme di
                                        astrazione, rapimento, ridefinizione dello spazio e del
                                        tempo nella percezione di chi guarda un film.

                                        Il cinema può entrare nelle scuole e rappresentare
                                        l’occasione per educare al linguaggio cinematografico, ad
                                        una visione più cosciente di meccanismi e modalità
                                        produttive, che permetta di districarsi tra il vero ed il falso
                                        filmico con levità e perizia.

Il cinema è anche l’occasione per offrire nuove potenzialità espressive, nuove coordinate
comunicative, attraverso l’uso di forme di narrazione che rappresentano una sinergia di
concetti, immagini, suoni, montaggio, interpretazioni fotografiche, musicali, attoriali.
6 – Immagine digitale: dal cinema a YouTube
                             http://www.youtube.com/watch?v=tjDnrU0xpMs

                                          L’idea
Grazie alle tecnologie semplificate e diffuse, realizzare un film a scuola oggi è
diventata un’esperienza accessibile.

Lettura e realizzazione di un film implicano un lavoro interessante sulle competenze
multimediali che può avere ricadute di vario genere all’interno della classe.

                        Il lavoro di produzione e post produzione di un filmato
                        possono integrarsi con altre modalità di insegnamento/
                        apprendimento (scrittura, organizzazione, lavoro di gruppo,
                        relazione).

                        La possibilità di utilizzare Youtube tanto per pubblicare
                        quanto per analizzare sequenze di filmati è una risorsa
                        immediata all’uso nella didattica quotidiana.
7 – Podcast: 100 modi per utilizzare
                                   un lettore MP3 a scuola
               http://oedb.org/library/beginning-online-learning/100-ways-to-use-your-ipod-to-
                                           learn-and-study-better

                                                                Il bisogno

                                      L’utilizzo di file multimediali è nella vita quotidiana
                                      di ragazzi e famiglie. Utilizzarli in chiave didattica
                                      può contribuire a moltiplicare le fonti dei contenuti e le
                                      modalità di accesso agli stessi.

                                      La compressione nel formato MP3, insieme alla
                                      diffusione di lettori e riproduttori (compresi i telefoni
                                      cellulari), permette di avere a disposizione e di
                                      condividere con gli studenti una galleria di file digitali
                                      da utilizzare nell’insegnamento/apprendimento.

La semplicità di custodia ed organizzazione dei file con un semplice caricamento
sui blog, trasforma questi ultimi in ambienti di apprendimento on line di facile utilizzo.
7 – Podcast: 100 modi per utilizzare
                    un lettore MP3 a scuola
http://oedb.org/library/beginning-online-learning/100-ways-to-use-your-ipod-to-
                            learn-and-study-better

                                   L’idea

                      In questo caso le idee sono più di 100:

                          siti di riferimento da cui scaricare file didattici;

                          software per potenziare le capacità di
                          comunicazione e condivisione;

                          modalità d’uso dei materiali così assemblati in
                          presenza e a distanza;

                          organizzazione dei materiali nella didattica.

                          ......
8 – Google Docs: condividere e modificare
              http://sites.google.com/a/web20docenti.net/schede/videoscrittura-google-docs

                                                       Il bisogno
La facoltà di avere a disposizione i propri documenti ovunque ci sia una
connessione a internet è una notevole comodità, a maggior ragione se si considera la
possibilità di lavorare in collaborazione (anche in tempo reale).

                                    La ‘collaborazione per inviti’ è una caratteristica
                                    molto interessante anche se manca spesso la
                                    possibilità di proteggere specifiche parti di un
                                    documento da modifiche indesiderate, in modo da
                                    permettere solo integrazioni o editing delle parti
                                    non protette.

                                    La videoscrittura con Google Docs non pretende
                                    di essere (almeno finora) un prodotto che possa
                                    fare “concorrenza” a Word o a Open Office, la sua
                                    utilità deriva, tuttavia, proprio dalla specificità di
                                    applicazione on line, ideale per scrivere un
                                    documento e averlo costantemente a disposizione in
                                    rete, per sé, per i colleghi, per gli amici.
8 – Google Docs: condividere e modificare
            http://sites.google.com/a/web20docenti.net/schede/videoscrittura-google-docs

                                          L’idea
Una risorsa di questo tipo potrebbe essere offerta proprio dalla possibilità di utilizzare in
classe la videoscrittura on line di Google Docs.
Un'attività o un laboratorio interattivo di matematica o fisica potrebbero per esempio
essere strutturati a partire dalla presentazione di un problema complesso che richieda uno
sforzo collettivo, da risolvere mediante l'ausilio di risorse web (per esempio modulato in
livelli successivi, di difficoltà crescente).

Gli studenti potrebbero interagire tramite un documento condiviso on line, e,
scambiando le proprie opinioni in tempo reale, sfruttare ognuno i progressi dell'altro,
avvicinandosi così alla soluzione gradualmente, per errori e tentativi, riflettendo sugli errori
e sui successi parziali (metacognizione) e coniugando l'aspetto collaborativo con un pizzico
di senso della competizione, in grado di conferire connotati anche ludici al tentativo di
giungere alla soluzione, con ottime probabilità di tenere alto il livello di attenzione e di
curiosità per i contenuti del problema durante tutta l'attività (accrescimento
motivazionale).

In tale contesto il docente interpreterebbe il ruolo di "assistente", monitorando i progressi
dei suoi studenti in tempo reale o scorrendo la cronologia delle revisioni, e potrebbe
interagire con proprie osservazioni all'interno del documento per fornire chiarimenti e
proporre spunti di riflessione.
9 – Giochi: in classe, si gioca!
               http://www.slideshare.net/europeanschoolnet/electronic-games-in-schools-
                                 study-presentation?type=powerpoint
                  http://www.iprase.tn.it/prodotti/software_didattico/giochi/index.asp

                                                      Il bisogno
“Electronic Games in School”, questo il nome dello studio attivo fino ad aprile
2009, si concentra su 8 paesi (Austria, Danimarca, Francia, Italia, Lituania, Spagna,
Paesi Bassi, Regno Unito), cercando di analizzare i vari tipi di giochi, i diversi
dispositivi e il loro possibile utilizzo in ambito educativo.

                                    La ricerca ha già evidenziato punti importanti, per
                                    esempio che gli insegnanti - per la verità non ancora
                                    troppo pratici nell’uso dei videogiochi - non hanno
                                    tempo per integrare questo genere di attività nel
                                    curricolo scolastico.

                                    Un altro dato interessante è che gli studenti non
                                    sono particolarmente interessati ai videogiochi
                                    nel contesto scolastico, perché i prodotti che
                                    vengono loro proposti a scuola sono molto meno
                                    avanzati dal punto di vista tecnologico e grafico di
                                    quelli che utilizzano a casa a scopo ludico.
9 – Giochi: in classe, si gioca!
              http://www.slideshare.net/europeanschoolnet/electronic-games-in-schools-
                                study-presentation?type=powerpoint
                 http://www.iprase.tn.it/prodotti/software_didattico/giochi/index.asp

                                           L’idea
                              IPRASE del Trentino, aderendo al progetto
                              sperimentale nell’ambito delle attività a
                              cofinanziamento Fondo Sociale Europeo sulla Didattica
                              assistita dalle nuove tecnologie, propone, per il terzo
                              anno nella scuola dell'obbligo, una sperimentazione
                              per il periodo gennaio-maggio 2004.

                              Obiettivo dell’iniziativa:
                                 fornire strumenti utili all’introduzione delle nuove
                                 tecnologie nella didattica e nella prassi di lavoro
                                 quotidiana dei docenti.
La sperimentazione è rivolta a insegnanti ed alunni della scuola primaria e
secondaria di primo grado.

Si propone l’utilizzo di giochi ed eserciziari da fare al computer e riguardanti
contenuti di italiano, di geografia e di matematica.
10 – Videoconferenza per l’inclusione
                  http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD000000000021216B/Oggetto
                                         %20didattico.doc

                                                    Il bisogno
Lezione in videoconferenza con una alunna in istruzione domiciliare

                                      Il servizio di Istruzione Domiciliare viene,
                                      generalmente, reso dai docenti della scuola di
                                      appartenenza attraverso le prestazioni aggiuntive
                                      all’orario d’obbligo.
                                      Le competenze richieste dalla situazione
                                      implicano che il docente che svolge il servizio di
                                      istruzione domiciliare sappia esercitare una
                                      funzione di ascolto, di mediazione tra malattia e
                                      benessere e una flessibilità e adattabilità continue
                                      tali da facilitare il passaggio da un approccio
                                      all’altro.
                                      Si aggiunge poi il servizio che viene svolto,
                                      all’interno della classe, anche attraverso la
                                      videoconferenza che consente all’alunna di
                                      interagire con l’insegnante e con il gruppo classe.
10 – Videoconferenza per l’inclusione
                     http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD000000000021216B/Oggetto
                                            %20didattico.doc

                                             L’idea
L’insegnante responsabile delle apparecchiature multimediali avvia il servizio di videoconferenza
utilizzando skype. La chiamata arriva all’alunna che risponde e apre il collegamento.
Tenendo conto della particolare situazione psicologica, l’alunna ha la facoltà di aprire il suo video
e quindi farsi vedere dai compagni oppure partecipare alla lezione e interagire senza comparire
sul video.
L’insegnante saluta l’alunna e lo stesso fanno i compagni, poi comincia la lezione.

                          I servizi offerti dalla videoconferenza sono i seguenti:
                               Sistema di messaggistica interno: si tratta di messaggi uno
                                a uno che, a differenza del forum, rimangono privati ai soli due
                                utenti interessati dalla comunicazione. E’ utilizzato dall’alunna
                                  per porre domande o rispondere a domande poste
                                dall’insegnante.
                               Area di scambio materiali (files) tra i il gruppo classe virtuale
                                e l’alunna.
                               Strumenti per la valutazione (domande singole/quiz / test).

Si tratta di vere e proprie attività di collaborazione online all’interno di un ambiente
 integrato che mette a disposizione chat, audio, video, con presentazioni e importing di
 immagini, condivisione di applicazioni, registrazione degli eventi con fruibilità a tempo
 differito.
11 – Il lettore e-Book: un Kindle in ogni zaino
                 http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD000000000021216B/Oggetto
                                        %20didattico.doc

                                                   Il bisogno
Il think tank statunitense Democratic Leadership Council ha proposto al governo un
piano per diffondere nelle scuole Kindle, il lettore di e-book prodotto da Amazon.
L'idea del progetto, denominato "Un Kindle in ogni zaino", è quella di sostituire i
tradizionali libri di testo con l'ebook reader.

                                  Secondo il DLC questo passaggio porterebbe
                                  diversi vantaggi.

                                  In primo luogo, la possibilità di aggiornare i testi
                                  e di permettere agli insegnanti di strutturare lo
                                  studio in modo personalizzato per ciascuno
                                  studente.

                                  I docenti inoltre potrebbero disporre di una serie
                                  di strumenti aggiuntivi per valutare la
                                  preparazione degli alunni.
11 – Il lettore e-Book: un Kindle in ogni zaino
  http://gold.indire.it/datafiles/BDP-GOLD000000000021216B/Oggetto
                         %20didattico.doc

                          L’idea

                 Il lettore e-Book, in realtà, oggi appare come
                 una sorta di concorrente dei netbook per una
                 diffusione del modello “1 PC per studente”.

                 Vista la potenzialità degli e-Book come raccolta
                 di opere di lettura, uno dei possibili impieghi può
                 essere anche la dotazione di 2/3 lettori per una
                 classe su cui caricare molteplici libri e testi.
12 – Simulazioni e virtuale:
                                   La scuola in Second Life
                                       http://www.secondlearning.it/

                                           Il bisogno
Come sarebbe il mondo se l’eLearning funzionasse davvero? Se si potesse apprendere
attraverso lo schermo di un computer, indipendentemente da dove ci si trova?
Da anni ormai le Nuove Tecnologie promettono di valorizzare l’approccio esperienziale,
scontrandosi paradossalmente con quella che è l’ultima grande invenzione del nostro tempo… il
World Wide Web.
                             Alcuni segnali lasciano però pensare che, ultimamente, si stia facendo
                             strada un secondo Web: centinaia, spesso migliaia di giocatori
                             connessi in Rete da ogni parte del globo e riuniti in un’unica realtà
                             simulata. Qui si entra, ci si muove, si impara facendo, in una
                             dimensione che qualcuno considera come una sorta di esistenza
                             parallela, nella quale l’aspetto ludico sta gradualmente perdendo di
                             importanza a fronte di un utilizzo più ’serio’.

                             Ecco allora che arriviamo a Second Life: “un mondo virtuale 3D
                             online immaginato, creato e posseduto dai suoi residenti”, come
                             dicono i suoi creatori. “L’embrione del futuro 3D Internet”, come
                             iniziano a dire in molti. E’ un formidabile strumento pedagogico e
                             didattico.
In Second Life, la scrittura alfabetica lascia il posto ad un altro tipo di scrittura, fatta di forme
e comportamenti; una sorta di nuova scrittura digitale.
12 – Simulazioni e virtuale:
                                  La scuola in Second Life
                                      http://www.secondlearning.it/

                                             L’idea
Second Life è un mondo virtuale 3D online, di proprietà della LindenLab.
Ci si accede via internet con un software scaricabile da web e si interagisce con i contenuti e con
gli altri residenti tramite una rappresentazione digitale di se stessi, l’avatar.

                                  A prima vista, Second Life richiama alla mente i video-games
                                  online. Ma, al contrario dei video-games, non c’è nessuna
                                  struttura narrativa predefinita, non ci sono percorsi obbligati,
                                  non c’è un nemico da combattere, non ci sono regole del
                                  gioco.

                                  In Second Life, il gioco è solo una delle attività possibili.
                                  La caratteristica che rende Second Life unico nel suo genere è
                                  la possibilità di creare oggetti 3D e, volendo, di animarli.
                                  Tutto quello che si vede in Second Life è stato costruito dai
                                  suoi residenti.

                                  Partendo da semplici forme geometriche, si arriva a costruire
                                  un palazzo, un’automobile, uno strumento musicale e molte
                                  altre cose ancora.
13 – Robotica: Rete robot a scuola
                                   http://www.scuoladirobotica.it/retemiur/

                                            Il bisogno
                     “Appunti da un seminario di robotica - I puntata”

“Domani, venerdì 9 marzo, ci sarà il terzo incontro del seminario di robotica. Questa sera ho
preparato altre slide per far vedere o meglio per convincere, soprattutto i colleghi di scuola
elementare e media (sono una ventina, con la partecipazione “straordinaria” di alcuni prof. di
scuola superiore), che con l’introduzione di kit robotica nella didattica, l’informatica fuoriesce dagli
specialismi disciplinari, con buone probabilità di collocarsi in modo strategico nelle tracce del
pensiero logico e creativo.
                               Spero tanto che non siano discorsi campati in aria ... Abbiamo a
                               disposizione 10 robottini con cui fare piccole esperienze e, perché no,
                               giocattolare con sensori e attuatori. Ma soprattutto ho a disposizione
                               G. G. è un ragazzino di 13 anni, frequenta la terza media, va
                               abbastanza male in molte materie e in particolare, come è rimarcato
                               nella scheda del I° quadrimestre, in matematica “permangono gravi
                               lacune nella risoluzione dei problemi”. Invece a me i problemi li
                               risolve... Per esempio mi trova subito soluzioni costruttive quando si
                               sfascia un robottino senza dover ricorrere al manuale. Per esempio,
                               riesce a dirimere conflitti software , mentre io mi arrendo subito. G. è
                               presente in tutti gli incontri pomeridiani del seminario di robotica. Si
                               è offerto di venire a darmi una mano senza che io glielo chiedessi. O
                               forse, conoscendomi un po’, ha capito che avevo bisogno di lui. Oggi
                               mi ha detto “Allora domani, prima di iniziare, dobbiamo aggiustare
                               due robottini…. i supporti dei sensori sono sempre troppo fragili” Già,
                               vanno aggiustati...”
                                           (Enio Domini - SMS Da Vinci-Chelini, Lucca)
13 – Robotica: Rete robot a scuola
                                http://www.scuoladirobotica.it/retemiur/

                                            L’idea
I robot sono oggetti tecnologici che faranno parte della nostra vita del futuro ed è
interessante capire come vengono vissuti, narrati dalle generazioni futuro.
I robot racchiudono diverse discipline dalla scienza alla tecnologia, dalla meccanica
all’informatica, dalla medicina alla filosofia, dall’etica alla biologia, e solo raccontandoli
si può apprezzare la multidisciplinarietà di questi artefatti.

                                I bambini la colgono subito e i robot ci raccontano un
                                mondo dove discipline scientifiche e umanistiche si
                                riuniscono senza più il bisogno di pensare la letteratura
                                divergente dalla scienza, la filosofia in contrasto con la
                                ricerca tecnologica.

                                Grazie a questi fattori la robotica attrae migliaia di
                                giovani che grazie ai programmi di robotica educativa
                                condotti da docenti all’avanguardia possono rivelare
                                nuove intelligenze, capacità e talenti.
14 – Musica digitale: il podcast del secondo
         circolo di Putignano (BA)
        http://www.scuoladegasperi.it/podcast.php

                               Il bisogno

              “Perché un podcast a scuola?”

              “Perché la scuola non può non tener conto delle
              nuove possibilità offerte dalla tecnologia,
              utilizzandole, naturalmente, con finalità educativo-
              didattiche.

              L'utilizzo dei file sonori, collegati all'iPod ed a
              iTunes, offre interessanti e infinite possibilità di
              utilizzo”.
14 – Musica digitale: il podcast del secondo
                            circolo di Putignano (BA)
                            http://www.scuoladegasperi.it/podcast.php

                                         L’idea
   Per utilizzare il Podcasting è necessario:

                                       scaricare il software iTunes. E' un software
                                        libero che permette una gestione
                                        semplicissima e molto funzionale dei propri
                                        file sonori e dei propri video. In particolare ci
                                        interessa, nel menu a sinistra, l'opzione
                                        Podcast
                                       collegare eventualmente al proprio PC un
                                        iPod, che è una sorta di lettore mp3 con
                                        potenzialità molto più grandi.

iTunes e iPod sono un binomio che permette di gestire al meglio i propri file sonori
e scaricarli automaticamente, compresi i file contenuti nell'area Podcast, sul
proprio iPod per ascoltarli ovunque.
15 – e-Book testi: la biblioteca digitale dell’AID
                        http://www.aiditalia.org/it/biblioteca_digitale_aid.html

                                       Il bisogno

“La biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia cerca di risolvere, almeno
parzialmente, il disagio dei genitori che già da tempo autonomamente chiedono,
con diversi gradi di successo, alle case editrici i libri di testo digitalizzati
adottati nelle classi dei loro figli.

                                  La possibilità di richiederli tutti a un unico
                                  interlocutore, che si fa carico del reperimento dei
                                  libri presso le diverse case editrici, ci è sembrato
                                  un buon mezzo di semplificazione.

                                  In sostanza:
                                         aiutano a ridurre la “diversità”
                                         completano l’attività didattica
                                         semplificano lo studio e ne riducono i
                                         tempi
                                         compensano le DSA”
15 – e-Book testi: la biblioteca digitale dell’AID
                            http://www.aiditalia.org/it/biblioteca_digitale_aid.html

                                              L’idea
Un e-book è la versione digitale di un libro.
Avendo a disposizione un libro in formato digitale è possibile modificare le sue caratteristiche, ad
esempio ingrandendo i caratteri o cambiando il colore dello sfondo, semplificando ma, cosa
ancora più significativa per chi abbia gravi difficoltà di lettura, è possibile leggere il testo per
mezzo di una sintesi vocale.

Molte sintesi vocali di ultima generazione consentono poi di salvare il testo in formato MP3,
ovvero come un comune file audio. Questa possibilità fa sì che chi voglia ascoltare un libro non
debba essere vincolato all’uso del personal computer: sarà sufficiente ricorrere ad un lettore MP3
(come ad esempio l’iPod) o ad un telefonino di ultima generazione.
Naturalmente gli stessi strumenti possono essere impiegati per ascoltare gli audiolibri.

                         Un ragazzo dislessico o ipovedente può, ad esempio, ripassare la lezione
                         del giorno ascoltandola sull’iPod mentre si reca a scuola, un altro può
                         invece leggere un lungo romanzo in riva al mare attraverso il telefonino.
                         Questi dispositivi consentono di ascoltare il testo, se si desidera
                         simultaneamente ascoltare e scorrere le righe di un testo, si dovrà
                         continuare a ricorrere al PC, tenendo presente che attualmente sono
                         disponibili computer di ridottissime dimensioni (come ad esempio i tablet
                         PC) che permettono un utilizzo molto più versatile dello strumento.
16 – Visualizzatori e wiidea: non solo lavagne
                           http://www.usp.scuole.bo.it/marconi/wiidea/index.php

                                         Il bisogno
Accendiamo una Wiimote Whiteboard a scuola?
La console Nintendo Wii sta spopolando da molti mesi nelle case di tutto il mondo. E non
coinvolge solo i bambini. La curiosità intorno ad una soluzione tecnica di grande suggestione
ha indotto tanti a pensare e realizzare utilizzi anomali ed imprevisti dei componenti della
console, in particolare sfruttando la possibilità di far interagire il telecomando con un PC.
                                    Tra le tante ipotesi, diffuse principalmente attraverso brevi
                                    spunti scritti e moltissimi video su YouTube, ha sollevato
                                    l'attenzione di tanti l'esperimento di un ricercatore americano,
                                    Johnny Lee, che ha realizzato e presentato la possibilità di
                                    sfruttare un videoproiettore, un PC ed un Wiimote per
                                    realizzare, con pochi euro di spesa, una lavagna interattiva.

                                   Da circa due anni la rete, in particolare YouTube, va
                                   riempendosi (provare per credere) di esempi e testimonianze
                                   della realizzabilità della soluzione.

                                   Il fenomeno tocca moltissimi paesi nel mondo, e la
                                   realizzazione è generalmente identificata come "Wiimote
                                   Whiteboard" [lavagna Wii] e costituisce di fatto una proposta
                                   per ottenere una funzionalità equivalente alla componente
                                   hardware di una Lavagna Digitale.
16 – Visualizzatori e wiidea: non solo lavagne
                          http://www.usp.scuole.bo.it/marconi/wiidea/index.php

                                        L’idea
Modalità di utilizzo del Wiimote per creare una lavagna interattiva:

   La prima chiamata "Whiteboard" (lavagna bianca) richiede l'uso del Wiimote fisso
   vicino al videoproiettore e di una penna a raggi infrarossi (IR). Il sistema funziona in
   questo modo: vicino al videoproiettore si pone il Wiimote su un supporto e lo si dispone in
   modo che la sua piccola telecamera inquadri lo schermo. Dopo la calibrazione iniziale che
   definisce l'area della telecamera, quando si accende la penna vicino allo schermo il
   puntatore del mouse viene portato in quel punto ed è come se il pulsante sinistro del
   mouse rimanesse premuto per il tempo che la penna è accesa. Questo permette di fare
   molte operazioni, ma altre si possono fare attribuendo un comando alle aree circostanti lo
   schermo (altri 12 comandi).
   Il limite maggiore è la dimensione limitata dello schermo che deve essere
   raggiungibile con la mano e la necessità di stare vicini allo schermo.
   La seconda modalità viene chiamata "Presenter" e si usa tenendo in mano il
   Wiimote e ponendo sotto lo schermo o di lato una barretta a raggi infrarossi (IR) che
   serve al Wiimote per informare il computer di come esso (Wii) è diretto rispetto
   alla sorgente IR.
   Il vantaggio principale di questa modalità è nel poter usare uno schermo grande a
   piacere e nell'essere liberi di girare per l'aula avendo comunque il completo controllo
   del computer attraverso tutti i pulsanti (12) del Wiimote. Il limite di questa modalità è la
   difficoltà di fare disegni precisi, ma c'è qualche accorgimento che rende più preciso il
   puntamento.
17 – Penna USB:
                       uno strumento semplice ed immediato
                    http://www.educnet.education.fr/contenus/dispositifs/priorites/cle-usb

                                           Il bisogno
Il Ministero dell’educazione francese aveva la necessità di raccogliere risorse per la
didattica (oggetti digitali, link, siti di interesse disciplinare) e distribuirle in maniera
semplice ai docenti che si avvicinavano all’insegnamento.

                                       L’utilizzo della chiave USB corredata di un
                                       ambiente semplice di ricerca e catalogazione, è
                                       stata lo strumento adottato per una diffusione
                                       di massa delle risorse.

                                       Se per i link è necessario il collegamento alla
                                       rete, per gli oggetti digitali la chiave usb
                                       permette di esercitarsi su ogni computer a
                                       disposizione, a scuola come a casa.
17 – Penna USB:
                     uno strumento semplice ed immediato
                  http://www.educnet.education.fr/contenus/dispositifs/priorites/cle-usb

                                         L’idea
In Francia, a tutti gli insegnanti neoimmessi in servizio è stata data, a partire dal
2008/2009, una chiavetta USB con cui navigare risorse comuni per tutti (dizionari,
enciclopedie, stampa, siti di riferimento).

                               Vi sono poi risorse che abitualmente sono a
                               pagamento o in aree riservate, che il Ministero
                               dell’Educazione Francese ha ottenuto grazie ad una
                               serie di convenzioni con enti pubblici ed editori
                               multimediali.

                               Infine vi sono risorse disciplinari, software didattici e
                               un’area personale per raccogliere i propri link e
                               materiali.
18 – RSS:
                         sempre aggiornati nella rete

http://www.teachinghacks.com/wp-content/uploads/2006/01/RSS%20Ideas%20for%20Educators111.pdf

                                      Il bisogno

                                   Il maestro canadese Quentin D'souza aveva
                                   l'esigenza di affrontare argomenti di varie
                                   discipline con la sua classe elementare,
                                   utilizzando siti preferiti e restando sempre
                                   aggiornati.

                                   E' già qualche anno che ha aperto un suo blog,
                                   ma non solo: utilizza i RSS per “agganciare”
                                   dei siti preferiti e proporre agli studenti sempre
                                   gli ultimi aggiornamenti sulla materia.
18 – RSS:
                           sempre aggiornati nella rete

 http://www.teachinghacks.com/wp-content/uploads/2006/01/RSS%20Ideas%20for%20Educators111.pdf

                                         L’idea
Il maestro canadese, allora, ha scritto una guida all'uso didattico di feed RSS "Really Simple
Syndication" o "Rich Site Summary”) e feed atom, vale a dire di questi particolari formati
che servono a distribuire contenuti nella rete. Attraverso software di aggregazione
permettono al proprio sito o blog di essere sempre aggiornati sui contenuti proposti dai siti
preferiti.
                           Le idee per gli educatori proposte dal maestro sono molteplici,
                           ma tutte nello spirito del web 2.0.
                           Monitorare gli interventi in un blog, condividere foto e file,
                           condividere e scambiare learning object, lavorare su file
                           multimediali (con l'aiuto di altri software), e molto altro.

                           Insomma, le sue potenzialità permettono di lavorare sul web in
                           maniera più dinamica e con un costante aggiornamento. In
                           sostanza, come avere nel web canali simili a quelli televisivi,con
                           un'ampia scelta e con la differenza che, grazie agli aggregatori,
                           sono i canali che si “accendono” sul proprio spazio nella rete.
19 – Touch screen e banchi interattivi:
                              isole nella rete

                                  Il bisogno
Chi ha utilizzato la LIM ha individuato da subito una difficoltà: la possibilità
di co-costruire materiali per gruppi di lavoro è limitata dal fatto che lo
schermo in classe è uno.

                               Molte scuole del progetto lavagne digitali,
                               allora, nell'acquistare i pc da collegare ai
                               proiettori hanno fatto la scelta di acquistare
                               touch screen che permettono anche agli
                               alunni da posto di interagire con chi opera alla
                               lavagna.
19 – Touch screen e banchi interattivi:
                                isole nella rete

                                   L’idea
Il modello pensato corrisponde a quello del banco interattivo, realizzabile anche
con i PC touch screen di recente commercializzazione, fatti anche per essere
utilizzati orizzontalmente.

                            L'interattività, così è molteplice e a portata di
                            mano di tutti gli studenti. Il setting della classe si
                            realizza sul modello delle “isole”, gruppi di studenti
                            che si radunano intorno ad un banco digitale o ad un
                            pc touch adagiato sul banco.

                            Con 1 postazione ogni 4 studenti è possibile creare
                            un'interazione con lo schermo, con i materiali della
                            lezione e, grazie ai software di gestione di più
                            macchine in rete, di vedere anche in grande il lavoro
                            di ogni banco.
20 – Contenuti digitali:
                                   studiare digitale
                   http://nilocram.altervista.org/materiali/didapages/tutorial1/

                                         Il bisogno
Un equivoco diffuso sui contenuti digitali è che basti trasformare il cartaceo in
formato elettronico per renderli tali; così come pensare che l'ipertesto o il file di
presentazione possano di loro trasformare una lezione “normale” in una lezione 2.0.

                                     D'altronde, quanti hanno sperimentato la
                                     didattica di scambio e nel web che, in sostanza,
                                     adotta il linguaggio del web 2.0, hanno poi
                                     dovuto far i conti con i materiali, ancora molto
                                     Gutenberg.0 nella loro filosofia ed ideazione.

                                     Da qui l'esigenza di strumenti user friendly per
                                     multimedializzare una lezione e aggregare in
                                     unità didattica differenti formati tecnologici.
20 – Contenuti digitali:
                                  studiare digitale
                  http://nilocram.altervista.org/materiali/didapages/tutorial1/

                                        L’idea
Un software come Didapages, che nasce a scuola, è particolarmente adatto per
chi ha già sperimentato, per esempio, l'uso del powerpoint nella lezione frontale,
è una maniera efficace e semplice per multimedializzare in maniera compatta i
propri materiali di lezione. Immagini, video, audio, testi, link vengono collocati in
un percorso didattico scelto dal docente o dalla classe.

                              Partendo da un percorso didattico proposto dal
                              docente è possibile rendere la presentazione via via
                              sempre più multimediale, con l'inserto di contenuti
                              digitali di varia provenienza.

                              Può essere efficace per la stesura di presentazioni
                              animate, di resoconti scientifici, di guide audio-video
                              ai monumenti, di relazioni multimediali delle visite
                              d'istruzione.
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