Domingo: il baritono eroe - Cronache ...

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Il    “cavalier”    Placido
Domingo: il baritono eroe
Trionfo indiscusso del cantante madrileno alla reggia di
Caserta, che ha spaziato tra l’opera italiana, la Zarzuela e
le immancabili canzoni napoletane, in duo con il brillante
soprano Saioa Hernandez

Di OLGA CHIEFFI

“Il timbro del baritono è quello più difficile da trovare ed
educare – soleva ripetere mia nonna Olga, nel corso delle
riunioni serali in salotto, durante le quali si suonava, si
poetava, si organizzavano stagioni musicali, mostre, cercando
di arricchire la vita culturale di quella piccola città fatta
a misura d’uomo, la Salerno dei primi anni del secolo scorso -
, la voce di baritono ha un fascino tutto particolare poiché
si pone tra il registro del tenore, all’ eterna ricerca
dell’acuto e quello scuro e profondo del basso”. La nonna
aveva avuto la fortuna di ascoltare i grandissimi Gino Bechi,
Ettore Bastianini, Tito Gobbi, Titta Ruffo, Giuseppe Taddei,
non aveva che l’imbarazzo della scelta, come non rimanere
affascinati dal carisma di Taddei, così versatile da essere
un punto di riferimento sia nei ruoli comici che in quelli più
marcatamente drammatici, o l’istrionismo di Paolo Montarsolo e
di Enzo Dara, o l’arte finissima di Sesto Bruscantini e di
Renato Capecchi fino al maestro Renato Bruson o il basso-
baritono Ruggero Raimondi. Cosa avrebbe detto del Placido
Domingo che sabato sera ha incendiato la Reggia di Caserta?
Che Placido Domingo nonostante azzardi la corda da baritono,
resta tenore nell’animo, l’eroe, il “cavaliere”. Domingo
affiancato dalla voce splendida di Saioa Hernandez,
tecnicamente impeccabile, ha esordito nei panni di Macbeth,
uno dei ruoli verdiani più ardui interpretativamente, lambendo
soltanto la fragilità dubbiosa e feroce, le cupe screziature
in fa minore («Fatal mia donna, un murmure»), e quella
disperazione senza pentimento: nell’accorato re bemolle
maggiore dell’aria “Pietà, rispetto, amore”. Quindi, dopo il
“Vissi d’arte” della Hernandez, il Gérard, di “Nemico della
Patria”. Gèrard è mosso dalla gelosia, non dall’ideale
politico, deve restare un servo, e anche qui è mancata l’idea
della sentina, del tramare nell’ombra, quel fabbricare, pur
provando ribrezzo di se stesso, le accuse ad un innocente per
trasformarlo in traditore, straniero, “poeta”, nemico della
patria. Quindi “La mamma morta” applaudita prova vocale,
grazie alla voce duttile, omogenea in tutti i registri e ben
timbrata anche nelle parti più gravi. Chiusura della prima
parte del concerto, con il duetto del Trovatore “ Udiste? Mira
d’acerbe lagrime”, tra il Conte di Luna, che deve macerarsi
tra le incertezze che lo condannano ad una solitudine
predestinata e la sincera Leonora, che non attende spiegazioni
per sacrificarsi nella sublimazione di un affetto reso dalla
vocalità della Hernandez, in ogni fibra. Confessiamolo: siamo
tutti andati a Caserta per omaggiare Placido Domingo, ma
abbiamo incontrato uno splendido soprano e un pari direttore,
Jordi Bernacer, alla testa della Filarmonica Salernitana
Giuseppe Verdi, il quale è riuscito a coniugare partiture
michelangiolesche come Macbeth e Trovatore, non abbandonando
mai i cantanti, alla ricerca di un suono cangiante, che ha
spaziato dall’ouverture de’ “La Forza del Destino”, con il
clarinettista casertano Luigi Pettrone, che, finalmente, ha
“giocato” in casa all’ombra della Reggia, con suono rotondo e
omogeneo di straordinaria trasparenza e colore, al Notturno di
Martucci, in cui si è respirato fascinazione da cima a fondo,
alla luce di un nitore di segno fonte della modernità del
tempo, sino all’Intermedio de’ La Boda di Luis Alonso, che ha
introdotto una piccola antologia di Zarzuelas. L’ ‘excursus’
di Domingo e della Hernandez, attraverso quella che è la
musica della loro tradizione popolare, è scorso fluido. La
voce di Domingo ferma, il timbro morbido e teatrale che ne ha
contraddistinto la carriera, la parola nella sua lingua,
scolpita ed una ‘verve’ inossidabile che, quando occorre,
cedeva il passo ad una straziante malinconia, ha confermato
ciò che già ben sapevamo, ovvero, che, a prescindere dalle sue
discutibili scelte di repertorio a cominciare da quel
Rigoletto in Rai, che Placido Domingo resta una stella
incontrastata del panorama musicale, poiché è vero musicista.
Domingo resta un eroe, anche nell’indossare il frac senza
“variazioni”, all’età di circa ottant’ anni, con cambi
d’abito, il braccio che non è mai mancato a Saioa Hernandez,
il tutto in una notte caldissima, conclusasi con ciò che
attendeva certo pubblico, le canzoni napoletane, in ricordo
dei tre tenori, sicuramente l’episodio più commerciale di una
indimenticabile carriera. “Dicitencello vuje” e “Core
‘ngrato”, che ha salutato l’intenso solo della “spalla”
Daniela Cammarano, chiudendo in duetto con la Hernandez “ ‘O
sole mio”. Applausi per tutti e per il direttore artistico
Antonio Marzullo che ha seguito emozionato, il concerto al
fianco della direttrice della reggia, Tiziana Maffei.

Nell’ immagine di Nicola Cerzosimo, Placido Domingo

Salerno, assessore Loffredo
positivo al Covid
Salerno, l’assessore Loffredo positivo al Covid, era stato in
vacanza in Sardegna. Il tampone ha dato esito positivo. to
bene e sono sereno, non ho febbre, tosse e raffreddore.
Ovviamente mi sono da subito posto in isolamento e vi rimarrò
per i prossimi giorni, mettendo in campo tutte le risorse per
proseguire il mio lavoro. Da uomo pubblico e da persona
colpita da un virus così subdolo vi invito ancora una volta a
rispettare rigorosamente e con senso di responsabilità, tutte
le misure adottate per la prevenzione ed il controllo della
diffusione del coronavirus. Grazie per il supporto.
Lo scrive l’assessore al commercio del Comune di Salerno Dario
Loffredo sulla sua pagina fecebook dopo la scoperta di
positività al Covid-19.

La comunicazione “invisibile”
del Parco del Cilento
“Dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni un
affidamento diretto di 30.000 euro alla società di Vittorio
Brumotti, inviato di Striscia la Notizia, per girare uno spot
video del Cilento”. Insomma uno spot per far conoscere il
Cilento ai cilentani. A indignarsi è Roberto Esposito, Esperto
di innovazione e comunicazione, Esposito è stato nominato nel
2013 Digital Democracy Leader dal Parlamento Europeo e
Microsoft, il quale ha pubblicato una denuncia su Facebook che
in pochissimi giorni è divenuta virale ottenendo migliaia di
visualizzazioni. “Nulla da ridire su Brumotti, – si legge
nella denuncia di Esposito – che farà sicuramente bene il suo
mestiere, o sull’importo dell’incarico, equo per una campagna
di promozione territoriale e cofinanziato dal ministero
dell’Ambiente. Ero però curioso di capire cos’altro include
questa campagna, ma sul sito dell’ente non c’è traccia del
capitolato o delle attività previste. Ne ho parlato quindi su
Instagram (@RobertoEsposito85) ma non ho potuto taggare il
Parco del Cilento perchè, secondo il suo sito ufficiale, non
ha un account Instagram (l’icona rimanda all’hashtag
cilentoediano) né un canale YouTube (l’icona rimanda
all’homepage di Instagram!?). Mi hanno poi segnalato un
profilo con appena 2.212 followers di nome “Cilento, Diano e
Alburni”, che si dichiara “Account Ufficiale Pncvda” ma che
sul sito non compare da nessuna parte: la gestione di questo
profilo, così come quella della pagina Facebook, è a dir poco
imbarazzante, e infatti la comunicazione social risulta
affidata per 15.000 euro non ad una Social Media Agency ma ad
una società di produzioni audiovisive multimediali e “altre
attività di riprese fotografiche”. Per il resto, basta una
veloce analisi per notare che non esiste una strategia di
posizionamento digitale, content marketing, community
building, digital PR, audience engagement o brand reputation.
Attività di comunicazione digitale che oggi sono fondamentali
per qualsiasi brand, anche per un semplice ristorante,
figuriamoci per un Parco Nazionale Patrimonio Mondiale
dell’Unesco. C’è soltanto questo vecchio sito web,
inutilizzabile e pieno di errori tecnici, di contenuto, di
traduzione, di indicizzazione, di sicurezza, e su cui comunque
la campagna di comunicazione e lo spot video non compaiono da
nessuna parte. Tutto quello che si poteva fare male è stato
fatto peggio: Google gli attribuisce un punteggio di qualità
di 7/100 e lo segnala come potenzialmente pericoloso, perché
il suo certificato di sicurezza non è valido e risulta
addirittura intestato al sito del Parco Nazionale delle Cinque
Terre (è stato rubato?!). In compenso, però, lo spot per
promuovere il Cilento sarà trasmesso… sulle TV lo cali del
Cilento! In pratica, noi cilentani (mica i turisti che
dovrebbero venirci in vacanza?) potremo farci raccontare in TV
(con quali costi aggiuntivi?) dalla società Eye di Brumotti V.
& C. snc in provincia di Savona (mica un’agenzia del
territorio?), che inoltre ha avuto l’esclusiva per scegliere
in autonomia i luoghi del video (mica il Parco, in qualità di
committente e conoscitore del territorio, poteva indicargli i
luoghi da valorizzare?), quanto sono belli e perché dovremmo
visitare i monti, le spiagge e i paesini in cui siamo nati e
cresciuti. Verrebbe da pensare che tutto questo sia il
risultato della totale mancanza di visione e strategia unita
ad una profonda incompetenza tecnica, comunicativa e
manageriale, per cui forse non sono i fondi per lo sviluppo
del territorio a mancare ma siamo noi a non saperli usare e a
doverli restituire. Sono però convinto (e mi auguro) di essere
io ad aver frainteso e non aver trovato le informazioni in
Rete. Nel frattempo, ringraziamo il Parco per questa
importante lezione di geografia e di vita. Perché io già me lo
immagino Brunotti, con l’accento milanese, che va sul Cervati
a spiegare il Cilento ai cilentani. L’unica risposta sarebbe
“Uagliò, io prima te ‘mbaro e pò t’accatto!”, ma tanto lui non
capirebbe”..

Piscopo: “All’ingresso                                   di
Cava un cartellone Qui                                   si
proteggono gli animali”
Depositate le liste, inizia la ricerca dei cittadini per
scovare parenti, conoscenti, amici tra i circa quattrocento
candidati alle prossime amministrative. Sorprese, conferme,
immarcescibili nominativi che trascinano da decenni voti ormai
consolidati, ma il rispetto delle quote rosa, previsto per
legge, ha dato spazio corposo a molte donne che si affacciano
per la prima volta alla competizione elettorale, ma, ciò che
più conta, con idee e voglia di affermarsi nell’ambito del
consesso amministrativo. Nello schieramento “Cava per Cava”, a
supporto della candidatura a primo cittadino di Enrico
Bastolla, spicca la presenza di Carlotta Piscopo, strenua
sostenitrice di proposte interessanti e instancabile
animalista, da anni sempre al fianco di manifestazioni ed
iniziative a protezione degli esseri che riescono ad essere
più fedeli e più riconoscenti del genere umano. “Non ho mai
nascosto l’avversione a tutto ciò che rende schiavi gli
animali, a partire dagli spettacoli circensi, all’utilizzo,
improprio, delle bestie come cavie, e i seguaci sul gruppo io
sono contro i circhi con animali ed utilizzo improprio (degli
stessi), ormai si contano a migliaia, forte anche del
contributo fattivo che ho fornìto, grazie a segnalazioni di
privati ed al lavoro certosino che ho svolto anche nei
confronti dell’amministrazione cavese, ed i risultati sono
incoraggianti e forieri di soddisfazioni per tutto il gruppo”
Non è stato il solo contributo che ha regalato ai
frequentatori di Fb, del quale è una scrupolosa
frequentatrice, soprattutto per essere presente nel sociale: “
serenamente qui per un sorriso e per una riflessione, è
l’altro gruppo nato per defatigare la mente a chi leggeva i
post di denuncia del primo, contenente post che mostrano
diverse crudeltà compiute sugli animali: riporta tutte le
forme del mare che amiamo (una vita vista mare), è un inno ed
un ringraziamento al Creatore per le tante bellezze che
abbiamo ogni giorno davanti agli occhi, e la Campania,
eccellendo principalmente per i paesaggi marini, mi ha dato lo
spunto per rincorrere e scovare questo tipo di bellezza
ovunque nel mondo.” Intanto lei vive a Cava e cercherà,
immaginiamo, di essere ancor più presente in questo contesto
per migliorarne le condizioni: “ Non mi sono voluta sottrarre
alla chiamata per essere ancora più incisiva nelle mie
battaglie che riguardano ambiente, vivibilità, rispetto per
persone e cose, insomma riscoprire e ritrovare quel senso
civico, ormai abbandonato in molti settori, in primis nei
rapporti umani, diventati scambio di cattiverie, di
distruzione di ambizioni, di poche speranze per i nostri
figli.” Una condanna che si fa sempre più tangibile con il
passare degli anni: “Mai arrendersi, faremmo il gioco di chi
ci ha condotto incoscientemente verso questo precipizio, ma
ripongo enorme fiducia in quella parte buona della
cittadinanza che osserva dal divano ma non combatte per
migliorarsi e migliorare tutto e tutti.” Andiamo nel concreto,
idee per la città che si accinge ad essere amministrata, lo si
spera, da persone capaci? “La renderei più verde, con maggiori
punti di ritrovo nelle ville comunali, sfrutterei i parcheggi,
in modo da vivere la città centrale tra bici, motorini
elettrici e mezzi di locomozione monoposto o biposto senza
interessare mezzi pesanti che dovrebbero avere un circuito per
l’attraversamento della città alternativo e non passare
assolutamente dove è situata la stazione ferroviaria, cioè
rivedere, ma per bene, il sistema viario; quell’area potrebbe
a questo punto diventare semi pedonale dando maggior sviluppo
a ciò che ora è in embrione, con panchine e fontane che
coprono la ferrovia. Eliminare, sin da sùbito quell’orribile
cordolo giallo apposto, con scarso senso di lungimiranza,
lungo la trafficatissima Statale 18. Tutto questo per far
vivere ai turisti un luogo piacevole dove fermarsi,
incentivando così la ricettività ed il soggiorno di chi si
trovi a transitare, convincendolo a sostare.” Si batterebbe
come un leone in Consiglio Comunale? “ Chi mi conosce, mi
riconosce il merito di essere combattiva e che nessun ostacolo
ho evitato, anzi ho cercato di superarlo con tutte le mie
forze, per cui garantisco di offrire alla cittadinanza due mie
prerogative di vita, l’onestà intellettuale e la coerenza,
mettendo a punto il tutto con l’innovazione.” Un desiderio
inespresso: “All’ingresso di Cava vorrei un cartello su cui è
scritto “In questa città si proteggono gli animali, i
trasgressori saranno puniti secondo legge nazionale ma anche
con ordinanze del sindaco.” Donna al potere, garanzia di
efficienza.

Mancano le aule, il Liceo
Alfano I proclama lo stato di
agitazione
Si preanuncia un fine estate davvero caldo per gli studenti ed
i docenti del Liceo Alfano I di Salerno. Dopo la vicenda che
li ha visti protagonisti insieme all’Istituto comprensivo
“Alfano-Quasimodo” in merito alla restituzione di alcune aule
date in prestito, ora tornano a far parlare di loro. A poche
settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico infatti,
sembra che i docenti e gli studenti del Liceo salernitano,
abbiamo intenzione, da martedì 25 agosto di proclamare lo
stato di agitazione. La data non è casuale, perchè proprio
martedì, l’ufficio edilizia scolastica della Provincia di
Salerno, dovrebbe fare una nuova ricognizione di tutti gli
istituti di istruzione secondaria per verificare la
distribuzione degli spazi e se ci sono problematiche urgenti
da dover risolvere. E le problematiche sugli spazi al Liceo
Alfano I ci sono e sono anche troppe. La scuola già da prima
del lockdown lamentava una mancanza di spazi rispetto al
numero di alunni iscritti. Tant’è vero che negli anni hanno
ottenuto dal Comune, proprietario dell’edificio che ospita non
solo il Liceo, ma anche l’Istituto Comprensivo, il permesso di
utilizzare proprio delle aule destinate all’ “Alfano-
Quasimodo” ed ancora avevano ottenuto l’autorizzazione dal
vicino Istituto Galileo di poter utilizzare sei delle loro
aule per ospitare altrettante classi. Negli anni la dirigenza
del Liceo aveva chieso alla Provincia nuovi spazi, ma la
richiesta purtroppo non è mai stata accolta, ora con le nuove
regole dettate dalla pandemia, la situazione è diventata
ancora più grave. Infatti l’Istituto Comprensivo, si è ripreso
le aule concesse negli anni addietro e dal Galilei non si sà
quante aule potranno essere concesse, questo ovviamente creerà
non pochi problemi per il ritorno a scuola dei ragazzi. Di qui
la presa di posizione, prima dei docenti, ed ora degli stessi
studenti, che vogliono proclamare lo stato di agitazione al
fine di riuscire ad ottenere risposte certe sul loro futuro.
Proprio in queste ore i rappresentati degli studenti stanno
chiedendo alla Questura di Salerno le necessarie
autorizzazioni per poter posizionare davanti al loro istituto
un presidio stabile e mettere in atto una raccolta firma per
riuscire ad ottenere nuovi spazi o quanto meno per riavere
dall’Istituto Comprensivo “Alfano-Quasimodo” le aule che sono
state tolte. La loro idea orginale era quella di organizzare
un corteo di protesta, ma purtroppo a causa delle nuove regole
anti Covid-19, non sarà possibile, così hanno deciso, di
realizzare il presidio, coinvolgendo tutti coloro che in
questi giorni passeranno davanti al loro istituto. Un presidio
che servirà non solo per raccogliere le firme, ma anche per
richiamare l’attenzione degli enti, provincia e comune, al
fine di trovare una soluzione a questo problema. Soluzione che
secondo docenti e studenti potrebbe essere solo la
ripartizione in maniera più equa degli spazi tra loro e
l’istituto comprensivo “Alfano -Quasimodo” che, come più volte
hanno sottolineato ha molti meno iscritti rispetto a loro e
quindi meno necessità.

“Fieri   di   Salerno”,   il
comitato che mira a dare
dignità alla zona orientale
Ridare vita e dignità al quartiere Mercatello e alla zona
Orientale, in generale, con il sostegno dell ‘ a m m i n i s t
r a z i o n e comunale. E’ questo l’obiettivo di “Fieri di
Salerno”, il comitato fondato dal professor Vincenzo Marra,
con l’aiuto dei suoi ex alunni dell’istituto Rita Levi
Montalcini di Mercatello: Manuela Cardito, Raffaele Marra,
Mario Galderisi e Gianmarco Gasperini. “Il comitato è nato con
l’aiuto di mia ex studenti delle scuole medie: con loro ho
messo in campo diversi progetti e attività extrascolastica e
ancora oggi ci raggruppiamo nella piazzetta di Santa Maria a
Mare per maturare un programma relativo alle cose che vorremmo
fare – ha dichiarato il professor Marra – Essere fieri di
Salerno non riguarda solo i ragazzi di Mercatello ma ha un
messaggio molto più ampio”. Il professor Marra, proprio con i
suoi studenti, negli anni si è dedicato a numerose attività,
tra cui la pulizia delle spiagge, una protesta dinanzi la
fermata della metro. “Si parte da questo nucleo, molto
motivato e cerchiamo adesioni soprattutto all’interno del
mondo della scuola, all’insegna del nostro motto “Mercatello
bello”, coinvolgendo tutto il quartiere”, ha dichiarato ancora
il presidente del comitato che ha chiesto – e ottenuto – il
sostegno del Comune e dell’assessore alle Politiche Sociali
Nino Savastano. Tra gli obiettivi del comitato la proiezione
di film in piazza, la realizzazione di murales in alcuni punti
strategici del quartiere. “Quando festeggiavamo la Repubblica
in piazza, facevamo le pizze la sera, i ragazzi giocavano a
scacchi e lavoravamo molto sulla raccolta differenziata – ha
ricordato ancora il professore – Nel tempo, ci piacerebbe
stringere collaborazione con il Giffoni Film Festival”. Tra le
iniziative in programma una collaborazione con il Giardino
della Minerva e la Scuola Medica Salernitana per la
realizzazione di un giardino, il lancio di linee biologiche e
naturali; la realizzazione di concorsi e gare di vario genere,
per aiutare i più bisognosi, con l’aiuto di enti specializzati
e iniziative per mettere in risalto il patrimonio artistico
della città capoluogo. “Lentamente, pensiamo di aprire uno
squarcio di collaborazione e volontariato con le istituzioni”,
ha poi aggiunto il docente, pronto ad affiancare i suoi
studenti anche per ridare vita al campetto, chiuso ormai da
diversi anni. “Ci sono momenti di aggregazione che noi
dobbiamo spingere e dobbiamo riappropriarci degli spazi
abbandonati per restituirli ai ragazzi, come il Lungomare”, ha
detto infine Marra.

De Luca ai giovani: “Evitate
contatti con gli anziani”
Un nuovo appello del Governatore Vincenzo De Luca, rivolto
soprattutto ai giovani. Un uovo appello lanciato ieri mattina,
appena gli è giunta la notizia che erano stati riscontrati 18
nuovi casi di positività al Covid-19. “Nelle ultime ore – ha
detto il Governatore – sono stati individuati 18 casi positivi
d’importazione. Si tratta in prevalenza di giovani provenienti
da vacanze all’estero e 14 dalla Sardegna. Il nostro
apprezzamento va al lavoro straordinario che si sta
realizzando grazie all’impegno di tutti. Rivolgo un appello
pressante, in particolare ai giovani e a quanti hanno
frequentato destinazioni a rischio, a evitare, al loro
rientro, contatti diretti con familiari anziani, e a
segnalarsi all’Asl di appartenenza. Stiamo verificando inoltre
con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica
Istruzione, di prevedere in vista della riapertura
delle scuole, il controllo della temperatura corporea
all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la
previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa. E’ in
corso quindi un monitoraggio delle tipologie di classi e degli
stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe
avere un effetto a catena difficilmente gestibile. Inoltre
questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) ho avuto un
colloquio con il commissario Arcuri relativo all’obiettivo di
poter arrivare a breve, con le dotazioni necessarie, fino a
diecimila tamponi al giorno”. Intanto l’Unità di crisi della
Regione Campania nel pomeriggio di ieri ha diramato il
bollettino dei contagi relativi alla giornata di venerdì. Dati
sempre troppo alti. Infatti sono stati registrati ben 60 casi
di positività su 4.269 tamponi eseguiti. Di questi 60 4 erano
persone provenienti dall’estero o avevano avuto contatto con
persone rientrate da poco dall’estero. Con questi altri 60
casi salgono a 5.584 i contagiati dall’inizio della pandemia.
Quattro sono invece le persone dichiarate guarite nella
giornata di venerdì, mentre ancora una volta, fortunatamente
non si sono registrati decessi, tra i ricoverati nei vari
ospedali.

Altri 12 positivi tra Salerno
e provincia
Dodici in tutto i casi di coronavirus registrati nella
giornata di ieri tra Salerno e provincia. Altri dodici casi
che procurano altro allarme e preoccupazione tra i cittadini.
Dopo il caso di Mercato San Severino e quello di CastelNuovo
Cilento, entrambi annunciati dai rispettivi sindaci, nella
mattinata di ieri sono emersi dai tamponi effettuati
all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, di
Salerno, altri tre casi che riguardano una persona di Salerno
città, una persona di Nocera Inferiore ed una di Bracigliano.
Per tutti e tre i casi sono stati immediatamente attivati i
controlli e la tracciatura di tutte le persone con le quali
sono entrate in contatto nelle due settimane precedenti, così
come impone il protocollo al fine soprattutto di evitare la
diffusione del virus. Nel pomeriggio di ieri, invece sono
stati 7 i casi riscontrati nella nostra provincia. 5 dei sette
casi sono persone che erano entrate in contatto con il gruppo
di Battipaglia rientrato alcuni giorni fa dalla Sardegna. Di
queste cinque persone 3 sono di Battipaglia, mentre una è di
Eboli ed una è un ragazzo pugliese. Gli altri due casi invece
sono stati registrati uno a Polla e si tratta di un
extracomunitario, mentre il secondo caso è stato registrato a
Scafati, ma che risulta essere residente a Napoli.
L’attenzione resta altissimi in tutta la provincia, mentre la
protezione civile anche nella giornata di ieri nelle
principali piazze delle città costiere ha continuato la
distribuzione gratuita delle mascherine, che da alcuni giorni
devono essere indossate dalle ore 18 e fino alle 6 del
mattino, ad eccezione dei comuni della costiera amalfitana che
hanno stabilito che le mascherine devono essere indossate per
tutta la giornata sia nei luoghi all’aperto che al chiuso.

Lega,   una  strategia per
bloccare la candidatura di
Lidia De Sio?
di Erika Noschese

Ancora un tiro mancino, da parte della Lega Salerno, nei
confronti dei suoi militanti e sostenitori. L’ultima, in
ordine cronologico, ad essere stata “colpita” dai vertici
provinciali e regionali è Lidia de Sio, assessore
all’Istruzione, Edilizia scolastica, Politiche cimiteriali e
Politiche sociali del comune di Pellezzano. La De Sio, solo la
scorsa settimana, aveva firmato l’accettazione della
candidatura, dando ufficialmente il via alla campagna
elettorale. Tutto sembrava procedere per il meglio, la
dottoressa salernitana stava, già da tempo, girando la
provincia in lungo e largo per fare conoscere ai suoi
sostenitori il suo programma elettorale. Nella giornata di
venerdì l’amara sorpresa: non può essere candidata a causa di
una vicenda giudiziaria che pende su di lei. Questa, almeno,
la motivazione ufficiale. Nulla di serio, sia chiaro: dal
certificato del casellario giudiziario, infatti, nulla emerge.
Per legge, infatti, la De Sio potrebbe tranquillamente
candidarsi. Per la legge ma non per il suo partito che,
invece, ha chiesto di poter visionare i carichi pendenti,
bloccando in questo modo la sua candidatura. Voci interne al
partito di Matteo Salvini parlano invece di una mossa
strategica messa in campo per avvantaggiare ulteriormente
qualche candidato eccellente che poteva avere fastidi dalla
popolarità della stessa De Sio. Nel frattempo, in queste ore
si sprecano le polemiche e, soprattutto all’interno del
Movimento giovanili, molti militanti non nascondono il loro
malcontento.

De Luca cerca la riconferma:
sfida a otto per l’ambito
titolo
Sono oltre 120 le liste presentate complessivamente nelle
cinque province della Campania per le Regionali del 20 e 21
settembre. Di queste 27 a Napoli, come a Caserta, 23 ad
Avellino, Benevento e Salerno. Un esercito composto da piu’
1.000 candidati, in campo per conquistare uno dei 50 scranni a
Palazzo Santa Lucia. Per la presidenza della Regione, la
partita è a otto: il governatore uscente Vincenzo De Luca è in
cerca della riconferma ma dorvà sfidare, ancora una volta,
Stefano Caldoro (centrodestra). A tentare di conquistare
l’ambito titolo di presidente anche Valeria Ciarambino (M5s),
Giuliano Granato (Potere al popolo), Luca Saltalamacchia
(Terra), Sergio Angrisano (Terzo Polo), Gabriele Nappi
(Naturalismo) e Giuseppe Cirillo (Partito delle buone
maniere). Nonostante un paio di accorpamenti, sono 15 le liste
che, nelle singole province, sostengono il governatore in
carica. Un arcobaleno politico che tiene insieme esponenti di
sinistra, transfughi del centrodestra, moderati ed ex
sostenitori del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che
dopo un lungo tentennamento ha scelto di non partecipare alla
contesa con il suo movimento demA. A Salerno ci sara’ nel
centrosinistra Luca Cascone, indagato a Napoli nell’inchiesta
legata all’aggiudicazione di appalti per la costruzione degli
ospedali Covid. Centro democratico schiera Giovanni Mensorio,
figlio dell’onorevole Carmine, coinvolto in inchieste
giudiziarie nel periodo di Tangentopoli e morto suicida nel
1996. Per confermarsi primo partito, come accadde 5 anni fa,
il Pd punta forte sugli uscenti, quasi tutti ricandidati. Il
centrodestra schiera 6 liste per Caldoro. La Lega, per la
prima volta con liste, si affida agli ex FI Severino Nappi e
Gianpiero Zinzi, oltre all’ex rettore di Salerno Aurelio
Tommasetti per superare il 20% sfiorato alle Europee. Forza
Italia perde esponenti di spicco come Armando Cesaro, fuori
dalla lista dopo il veto della Lega, e Flora Beneduce, passata
con De Luca tra le polemiche. La lista Caldoro presidente,
gia’ accorpata con l’Udc, sconta due defezioni dell’ultim’ora
ad Avellino: dopo aver appreso di essere stati retrocessi al
terzo e quarto posto, Ugo Maggi e Maddalena Di Ianni decidono
infatti di ritirare la propria candidatura. Dopo il dialogo
saltato con il Pd, il M5s riparte dal 17% del 2015 e si affida
nuovamente a Valeria Ciarambino per rompere l’alternanza tra
De Luca e Caldoro, che va avanti dal 2010.
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