Domingo: il baritono eroe - Cronache ...
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Il “cavalier” Placido Domingo: il baritono eroe Trionfo indiscusso del cantante madrileno alla reggia di Caserta, che ha spaziato tra l’opera italiana, la Zarzuela e le immancabili canzoni napoletane, in duo con il brillante soprano Saioa Hernandez Di OLGA CHIEFFI “Il timbro del baritono è quello più difficile da trovare ed educare – soleva ripetere mia nonna Olga, nel corso delle riunioni serali in salotto, durante le quali si suonava, si poetava, si organizzavano stagioni musicali, mostre, cercando di arricchire la vita culturale di quella piccola città fatta a misura d’uomo, la Salerno dei primi anni del secolo scorso - , la voce di baritono ha un fascino tutto particolare poiché si pone tra il registro del tenore, all’ eterna ricerca dell’acuto e quello scuro e profondo del basso”. La nonna aveva avuto la fortuna di ascoltare i grandissimi Gino Bechi, Ettore Bastianini, Tito Gobbi, Titta Ruffo, Giuseppe Taddei, non aveva che l’imbarazzo della scelta, come non rimanere affascinati dal carisma di Taddei, così versatile da essere un punto di riferimento sia nei ruoli comici che in quelli più marcatamente drammatici, o l’istrionismo di Paolo Montarsolo e di Enzo Dara, o l’arte finissima di Sesto Bruscantini e di Renato Capecchi fino al maestro Renato Bruson o il basso- baritono Ruggero Raimondi. Cosa avrebbe detto del Placido Domingo che sabato sera ha incendiato la Reggia di Caserta? Che Placido Domingo nonostante azzardi la corda da baritono, resta tenore nell’animo, l’eroe, il “cavaliere”. Domingo affiancato dalla voce splendida di Saioa Hernandez, tecnicamente impeccabile, ha esordito nei panni di Macbeth, uno dei ruoli verdiani più ardui interpretativamente, lambendo soltanto la fragilità dubbiosa e feroce, le cupe screziature in fa minore («Fatal mia donna, un murmure»), e quella
disperazione senza pentimento: nell’accorato re bemolle maggiore dell’aria “Pietà, rispetto, amore”. Quindi, dopo il “Vissi d’arte” della Hernandez, il Gérard, di “Nemico della Patria”. Gèrard è mosso dalla gelosia, non dall’ideale politico, deve restare un servo, e anche qui è mancata l’idea della sentina, del tramare nell’ombra, quel fabbricare, pur provando ribrezzo di se stesso, le accuse ad un innocente per trasformarlo in traditore, straniero, “poeta”, nemico della patria. Quindi “La mamma morta” applaudita prova vocale, grazie alla voce duttile, omogenea in tutti i registri e ben timbrata anche nelle parti più gravi. Chiusura della prima parte del concerto, con il duetto del Trovatore “ Udiste? Mira d’acerbe lagrime”, tra il Conte di Luna, che deve macerarsi tra le incertezze che lo condannano ad una solitudine predestinata e la sincera Leonora, che non attende spiegazioni per sacrificarsi nella sublimazione di un affetto reso dalla vocalità della Hernandez, in ogni fibra. Confessiamolo: siamo tutti andati a Caserta per omaggiare Placido Domingo, ma abbiamo incontrato uno splendido soprano e un pari direttore, Jordi Bernacer, alla testa della Filarmonica Salernitana Giuseppe Verdi, il quale è riuscito a coniugare partiture michelangiolesche come Macbeth e Trovatore, non abbandonando mai i cantanti, alla ricerca di un suono cangiante, che ha spaziato dall’ouverture de’ “La Forza del Destino”, con il clarinettista casertano Luigi Pettrone, che, finalmente, ha “giocato” in casa all’ombra della Reggia, con suono rotondo e omogeneo di straordinaria trasparenza e colore, al Notturno di Martucci, in cui si è respirato fascinazione da cima a fondo, alla luce di un nitore di segno fonte della modernità del tempo, sino all’Intermedio de’ La Boda di Luis Alonso, che ha introdotto una piccola antologia di Zarzuelas. L’ ‘excursus’ di Domingo e della Hernandez, attraverso quella che è la musica della loro tradizione popolare, è scorso fluido. La voce di Domingo ferma, il timbro morbido e teatrale che ne ha contraddistinto la carriera, la parola nella sua lingua, scolpita ed una ‘verve’ inossidabile che, quando occorre, cedeva il passo ad una straziante malinconia, ha confermato
ciò che già ben sapevamo, ovvero, che, a prescindere dalle sue discutibili scelte di repertorio a cominciare da quel Rigoletto in Rai, che Placido Domingo resta una stella incontrastata del panorama musicale, poiché è vero musicista. Domingo resta un eroe, anche nell’indossare il frac senza “variazioni”, all’età di circa ottant’ anni, con cambi d’abito, il braccio che non è mai mancato a Saioa Hernandez, il tutto in una notte caldissima, conclusasi con ciò che attendeva certo pubblico, le canzoni napoletane, in ricordo dei tre tenori, sicuramente l’episodio più commerciale di una indimenticabile carriera. “Dicitencello vuje” e “Core ‘ngrato”, che ha salutato l’intenso solo della “spalla” Daniela Cammarano, chiudendo in duetto con la Hernandez “ ‘O sole mio”. Applausi per tutti e per il direttore artistico Antonio Marzullo che ha seguito emozionato, il concerto al fianco della direttrice della reggia, Tiziana Maffei. Nell’ immagine di Nicola Cerzosimo, Placido Domingo Salerno, assessore Loffredo positivo al Covid Salerno, l’assessore Loffredo positivo al Covid, era stato in vacanza in Sardegna. Il tampone ha dato esito positivo. to bene e sono sereno, non ho febbre, tosse e raffreddore. Ovviamente mi sono da subito posto in isolamento e vi rimarrò per i prossimi giorni, mettendo in campo tutte le risorse per proseguire il mio lavoro. Da uomo pubblico e da persona colpita da un virus così subdolo vi invito ancora una volta a rispettare rigorosamente e con senso di responsabilità, tutte le misure adottate per la prevenzione ed il controllo della diffusione del coronavirus. Grazie per il supporto.
Lo scrive l’assessore al commercio del Comune di Salerno Dario Loffredo sulla sua pagina fecebook dopo la scoperta di positività al Covid-19. La comunicazione “invisibile” del Parco del Cilento “Dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni un affidamento diretto di 30.000 euro alla società di Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia, per girare uno spot video del Cilento”. Insomma uno spot per far conoscere il Cilento ai cilentani. A indignarsi è Roberto Esposito, Esperto di innovazione e comunicazione, Esposito è stato nominato nel 2013 Digital Democracy Leader dal Parlamento Europeo e Microsoft, il quale ha pubblicato una denuncia su Facebook che in pochissimi giorni è divenuta virale ottenendo migliaia di visualizzazioni. “Nulla da ridire su Brumotti, – si legge nella denuncia di Esposito – che farà sicuramente bene il suo mestiere, o sull’importo dell’incarico, equo per una campagna di promozione territoriale e cofinanziato dal ministero dell’Ambiente. Ero però curioso di capire cos’altro include questa campagna, ma sul sito dell’ente non c’è traccia del capitolato o delle attività previste. Ne ho parlato quindi su Instagram (@RobertoEsposito85) ma non ho potuto taggare il Parco del Cilento perchè, secondo il suo sito ufficiale, non ha un account Instagram (l’icona rimanda all’hashtag cilentoediano) né un canale YouTube (l’icona rimanda all’homepage di Instagram!?). Mi hanno poi segnalato un profilo con appena 2.212 followers di nome “Cilento, Diano e Alburni”, che si dichiara “Account Ufficiale Pncvda” ma che sul sito non compare da nessuna parte: la gestione di questo profilo, così come quella della pagina Facebook, è a dir poco
imbarazzante, e infatti la comunicazione social risulta affidata per 15.000 euro non ad una Social Media Agency ma ad una società di produzioni audiovisive multimediali e “altre attività di riprese fotografiche”. Per il resto, basta una veloce analisi per notare che non esiste una strategia di posizionamento digitale, content marketing, community building, digital PR, audience engagement o brand reputation. Attività di comunicazione digitale che oggi sono fondamentali per qualsiasi brand, anche per un semplice ristorante, figuriamoci per un Parco Nazionale Patrimonio Mondiale dell’Unesco. C’è soltanto questo vecchio sito web, inutilizzabile e pieno di errori tecnici, di contenuto, di traduzione, di indicizzazione, di sicurezza, e su cui comunque la campagna di comunicazione e lo spot video non compaiono da nessuna parte. Tutto quello che si poteva fare male è stato fatto peggio: Google gli attribuisce un punteggio di qualità di 7/100 e lo segnala come potenzialmente pericoloso, perché il suo certificato di sicurezza non è valido e risulta addirittura intestato al sito del Parco Nazionale delle Cinque Terre (è stato rubato?!). In compenso, però, lo spot per promuovere il Cilento sarà trasmesso… sulle TV lo cali del Cilento! In pratica, noi cilentani (mica i turisti che dovrebbero venirci in vacanza?) potremo farci raccontare in TV (con quali costi aggiuntivi?) dalla società Eye di Brumotti V. & C. snc in provincia di Savona (mica un’agenzia del territorio?), che inoltre ha avuto l’esclusiva per scegliere in autonomia i luoghi del video (mica il Parco, in qualità di committente e conoscitore del territorio, poteva indicargli i luoghi da valorizzare?), quanto sono belli e perché dovremmo visitare i monti, le spiagge e i paesini in cui siamo nati e cresciuti. Verrebbe da pensare che tutto questo sia il risultato della totale mancanza di visione e strategia unita ad una profonda incompetenza tecnica, comunicativa e manageriale, per cui forse non sono i fondi per lo sviluppo del territorio a mancare ma siamo noi a non saperli usare e a doverli restituire. Sono però convinto (e mi auguro) di essere io ad aver frainteso e non aver trovato le informazioni in
Rete. Nel frattempo, ringraziamo il Parco per questa importante lezione di geografia e di vita. Perché io già me lo immagino Brunotti, con l’accento milanese, che va sul Cervati a spiegare il Cilento ai cilentani. L’unica risposta sarebbe “Uagliò, io prima te ‘mbaro e pò t’accatto!”, ma tanto lui non capirebbe”.. Piscopo: “All’ingresso di Cava un cartellone Qui si proteggono gli animali” Depositate le liste, inizia la ricerca dei cittadini per scovare parenti, conoscenti, amici tra i circa quattrocento candidati alle prossime amministrative. Sorprese, conferme, immarcescibili nominativi che trascinano da decenni voti ormai consolidati, ma il rispetto delle quote rosa, previsto per legge, ha dato spazio corposo a molte donne che si affacciano per la prima volta alla competizione elettorale, ma, ciò che più conta, con idee e voglia di affermarsi nell’ambito del consesso amministrativo. Nello schieramento “Cava per Cava”, a supporto della candidatura a primo cittadino di Enrico Bastolla, spicca la presenza di Carlotta Piscopo, strenua sostenitrice di proposte interessanti e instancabile animalista, da anni sempre al fianco di manifestazioni ed iniziative a protezione degli esseri che riescono ad essere più fedeli e più riconoscenti del genere umano. “Non ho mai nascosto l’avversione a tutto ciò che rende schiavi gli animali, a partire dagli spettacoli circensi, all’utilizzo, improprio, delle bestie come cavie, e i seguaci sul gruppo io sono contro i circhi con animali ed utilizzo improprio (degli stessi), ormai si contano a migliaia, forte anche del
contributo fattivo che ho fornìto, grazie a segnalazioni di privati ed al lavoro certosino che ho svolto anche nei confronti dell’amministrazione cavese, ed i risultati sono incoraggianti e forieri di soddisfazioni per tutto il gruppo” Non è stato il solo contributo che ha regalato ai frequentatori di Fb, del quale è una scrupolosa frequentatrice, soprattutto per essere presente nel sociale: “ serenamente qui per un sorriso e per una riflessione, è l’altro gruppo nato per defatigare la mente a chi leggeva i post di denuncia del primo, contenente post che mostrano diverse crudeltà compiute sugli animali: riporta tutte le forme del mare che amiamo (una vita vista mare), è un inno ed un ringraziamento al Creatore per le tante bellezze che abbiamo ogni giorno davanti agli occhi, e la Campania, eccellendo principalmente per i paesaggi marini, mi ha dato lo spunto per rincorrere e scovare questo tipo di bellezza ovunque nel mondo.” Intanto lei vive a Cava e cercherà, immaginiamo, di essere ancor più presente in questo contesto per migliorarne le condizioni: “ Non mi sono voluta sottrarre alla chiamata per essere ancora più incisiva nelle mie battaglie che riguardano ambiente, vivibilità, rispetto per persone e cose, insomma riscoprire e ritrovare quel senso civico, ormai abbandonato in molti settori, in primis nei rapporti umani, diventati scambio di cattiverie, di distruzione di ambizioni, di poche speranze per i nostri figli.” Una condanna che si fa sempre più tangibile con il passare degli anni: “Mai arrendersi, faremmo il gioco di chi ci ha condotto incoscientemente verso questo precipizio, ma ripongo enorme fiducia in quella parte buona della cittadinanza che osserva dal divano ma non combatte per migliorarsi e migliorare tutto e tutti.” Andiamo nel concreto, idee per la città che si accinge ad essere amministrata, lo si spera, da persone capaci? “La renderei più verde, con maggiori punti di ritrovo nelle ville comunali, sfrutterei i parcheggi, in modo da vivere la città centrale tra bici, motorini elettrici e mezzi di locomozione monoposto o biposto senza interessare mezzi pesanti che dovrebbero avere un circuito per
l’attraversamento della città alternativo e non passare assolutamente dove è situata la stazione ferroviaria, cioè rivedere, ma per bene, il sistema viario; quell’area potrebbe a questo punto diventare semi pedonale dando maggior sviluppo a ciò che ora è in embrione, con panchine e fontane che coprono la ferrovia. Eliminare, sin da sùbito quell’orribile cordolo giallo apposto, con scarso senso di lungimiranza, lungo la trafficatissima Statale 18. Tutto questo per far vivere ai turisti un luogo piacevole dove fermarsi, incentivando così la ricettività ed il soggiorno di chi si trovi a transitare, convincendolo a sostare.” Si batterebbe come un leone in Consiglio Comunale? “ Chi mi conosce, mi riconosce il merito di essere combattiva e che nessun ostacolo ho evitato, anzi ho cercato di superarlo con tutte le mie forze, per cui garantisco di offrire alla cittadinanza due mie prerogative di vita, l’onestà intellettuale e la coerenza, mettendo a punto il tutto con l’innovazione.” Un desiderio inespresso: “All’ingresso di Cava vorrei un cartello su cui è scritto “In questa città si proteggono gli animali, i trasgressori saranno puniti secondo legge nazionale ma anche con ordinanze del sindaco.” Donna al potere, garanzia di efficienza. Mancano le aule, il Liceo Alfano I proclama lo stato di agitazione Si preanuncia un fine estate davvero caldo per gli studenti ed i docenti del Liceo Alfano I di Salerno. Dopo la vicenda che li ha visti protagonisti insieme all’Istituto comprensivo “Alfano-Quasimodo” in merito alla restituzione di alcune aule
date in prestito, ora tornano a far parlare di loro. A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico infatti, sembra che i docenti e gli studenti del Liceo salernitano, abbiamo intenzione, da martedì 25 agosto di proclamare lo stato di agitazione. La data non è casuale, perchè proprio martedì, l’ufficio edilizia scolastica della Provincia di Salerno, dovrebbe fare una nuova ricognizione di tutti gli istituti di istruzione secondaria per verificare la distribuzione degli spazi e se ci sono problematiche urgenti da dover risolvere. E le problematiche sugli spazi al Liceo Alfano I ci sono e sono anche troppe. La scuola già da prima del lockdown lamentava una mancanza di spazi rispetto al numero di alunni iscritti. Tant’è vero che negli anni hanno ottenuto dal Comune, proprietario dell’edificio che ospita non solo il Liceo, ma anche l’Istituto Comprensivo, il permesso di utilizzare proprio delle aule destinate all’ “Alfano- Quasimodo” ed ancora avevano ottenuto l’autorizzazione dal vicino Istituto Galileo di poter utilizzare sei delle loro aule per ospitare altrettante classi. Negli anni la dirigenza del Liceo aveva chieso alla Provincia nuovi spazi, ma la richiesta purtroppo non è mai stata accolta, ora con le nuove regole dettate dalla pandemia, la situazione è diventata ancora più grave. Infatti l’Istituto Comprensivo, si è ripreso le aule concesse negli anni addietro e dal Galilei non si sà quante aule potranno essere concesse, questo ovviamente creerà non pochi problemi per il ritorno a scuola dei ragazzi. Di qui la presa di posizione, prima dei docenti, ed ora degli stessi studenti, che vogliono proclamare lo stato di agitazione al fine di riuscire ad ottenere risposte certe sul loro futuro. Proprio in queste ore i rappresentati degli studenti stanno chiedendo alla Questura di Salerno le necessarie autorizzazioni per poter posizionare davanti al loro istituto un presidio stabile e mettere in atto una raccolta firma per riuscire ad ottenere nuovi spazi o quanto meno per riavere dall’Istituto Comprensivo “Alfano-Quasimodo” le aule che sono state tolte. La loro idea orginale era quella di organizzare un corteo di protesta, ma purtroppo a causa delle nuove regole
anti Covid-19, non sarà possibile, così hanno deciso, di realizzare il presidio, coinvolgendo tutti coloro che in questi giorni passeranno davanti al loro istituto. Un presidio che servirà non solo per raccogliere le firme, ma anche per richiamare l’attenzione degli enti, provincia e comune, al fine di trovare una soluzione a questo problema. Soluzione che secondo docenti e studenti potrebbe essere solo la ripartizione in maniera più equa degli spazi tra loro e l’istituto comprensivo “Alfano -Quasimodo” che, come più volte hanno sottolineato ha molti meno iscritti rispetto a loro e quindi meno necessità. “Fieri di Salerno”, il comitato che mira a dare dignità alla zona orientale Ridare vita e dignità al quartiere Mercatello e alla zona Orientale, in generale, con il sostegno dell ‘ a m m i n i s t r a z i o n e comunale. E’ questo l’obiettivo di “Fieri di Salerno”, il comitato fondato dal professor Vincenzo Marra, con l’aiuto dei suoi ex alunni dell’istituto Rita Levi Montalcini di Mercatello: Manuela Cardito, Raffaele Marra, Mario Galderisi e Gianmarco Gasperini. “Il comitato è nato con l’aiuto di mia ex studenti delle scuole medie: con loro ho messo in campo diversi progetti e attività extrascolastica e ancora oggi ci raggruppiamo nella piazzetta di Santa Maria a Mare per maturare un programma relativo alle cose che vorremmo fare – ha dichiarato il professor Marra – Essere fieri di Salerno non riguarda solo i ragazzi di Mercatello ma ha un messaggio molto più ampio”. Il professor Marra, proprio con i suoi studenti, negli anni si è dedicato a numerose attività,
tra cui la pulizia delle spiagge, una protesta dinanzi la fermata della metro. “Si parte da questo nucleo, molto motivato e cerchiamo adesioni soprattutto all’interno del mondo della scuola, all’insegna del nostro motto “Mercatello bello”, coinvolgendo tutto il quartiere”, ha dichiarato ancora il presidente del comitato che ha chiesto – e ottenuto – il sostegno del Comune e dell’assessore alle Politiche Sociali Nino Savastano. Tra gli obiettivi del comitato la proiezione di film in piazza, la realizzazione di murales in alcuni punti strategici del quartiere. “Quando festeggiavamo la Repubblica in piazza, facevamo le pizze la sera, i ragazzi giocavano a scacchi e lavoravamo molto sulla raccolta differenziata – ha ricordato ancora il professore – Nel tempo, ci piacerebbe stringere collaborazione con il Giffoni Film Festival”. Tra le iniziative in programma una collaborazione con il Giardino della Minerva e la Scuola Medica Salernitana per la realizzazione di un giardino, il lancio di linee biologiche e naturali; la realizzazione di concorsi e gare di vario genere, per aiutare i più bisognosi, con l’aiuto di enti specializzati e iniziative per mettere in risalto il patrimonio artistico della città capoluogo. “Lentamente, pensiamo di aprire uno squarcio di collaborazione e volontariato con le istituzioni”, ha poi aggiunto il docente, pronto ad affiancare i suoi studenti anche per ridare vita al campetto, chiuso ormai da diversi anni. “Ci sono momenti di aggregazione che noi dobbiamo spingere e dobbiamo riappropriarci degli spazi abbandonati per restituirli ai ragazzi, come il Lungomare”, ha detto infine Marra. De Luca ai giovani: “Evitate
contatti con gli anziani” Un nuovo appello del Governatore Vincenzo De Luca, rivolto soprattutto ai giovani. Un uovo appello lanciato ieri mattina, appena gli è giunta la notizia che erano stati riscontrati 18 nuovi casi di positività al Covid-19. “Nelle ultime ore – ha detto il Governatore – sono stati individuati 18 casi positivi d’importazione. Si tratta in prevalenza di giovani provenienti da vacanze all’estero e 14 dalla Sardegna. Il nostro apprezzamento va al lavoro straordinario che si sta realizzando grazie all’impegno di tutti. Rivolgo un appello pressante, in particolare ai giovani e a quanti hanno frequentato destinazioni a rischio, a evitare, al loro rientro, contatti diretti con familiari anziani, e a segnalarsi all’Asl di appartenenza. Stiamo verificando inoltre con l’Unità di Crisi e con i responsabili della Pubblica Istruzione, di prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa. E’ in corso quindi un monitoraggio delle tipologie di classi e degli stessi istituti, sapendo che un alunno con febbre potrebbe avere un effetto a catena difficilmente gestibile. Inoltre questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) ho avuto un colloquio con il commissario Arcuri relativo all’obiettivo di poter arrivare a breve, con le dotazioni necessarie, fino a diecimila tamponi al giorno”. Intanto l’Unità di crisi della Regione Campania nel pomeriggio di ieri ha diramato il bollettino dei contagi relativi alla giornata di venerdì. Dati sempre troppo alti. Infatti sono stati registrati ben 60 casi di positività su 4.269 tamponi eseguiti. Di questi 60 4 erano persone provenienti dall’estero o avevano avuto contatto con persone rientrate da poco dall’estero. Con questi altri 60 casi salgono a 5.584 i contagiati dall’inizio della pandemia. Quattro sono invece le persone dichiarate guarite nella giornata di venerdì, mentre ancora una volta, fortunatamente
non si sono registrati decessi, tra i ricoverati nei vari ospedali. Altri 12 positivi tra Salerno e provincia Dodici in tutto i casi di coronavirus registrati nella giornata di ieri tra Salerno e provincia. Altri dodici casi che procurano altro allarme e preoccupazione tra i cittadini. Dopo il caso di Mercato San Severino e quello di CastelNuovo Cilento, entrambi annunciati dai rispettivi sindaci, nella mattinata di ieri sono emersi dai tamponi effettuati all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, di Salerno, altri tre casi che riguardano una persona di Salerno città, una persona di Nocera Inferiore ed una di Bracigliano. Per tutti e tre i casi sono stati immediatamente attivati i controlli e la tracciatura di tutte le persone con le quali sono entrate in contatto nelle due settimane precedenti, così come impone il protocollo al fine soprattutto di evitare la diffusione del virus. Nel pomeriggio di ieri, invece sono stati 7 i casi riscontrati nella nostra provincia. 5 dei sette casi sono persone che erano entrate in contatto con il gruppo di Battipaglia rientrato alcuni giorni fa dalla Sardegna. Di queste cinque persone 3 sono di Battipaglia, mentre una è di Eboli ed una è un ragazzo pugliese. Gli altri due casi invece sono stati registrati uno a Polla e si tratta di un extracomunitario, mentre il secondo caso è stato registrato a Scafati, ma che risulta essere residente a Napoli. L’attenzione resta altissimi in tutta la provincia, mentre la protezione civile anche nella giornata di ieri nelle principali piazze delle città costiere ha continuato la distribuzione gratuita delle mascherine, che da alcuni giorni
devono essere indossate dalle ore 18 e fino alle 6 del mattino, ad eccezione dei comuni della costiera amalfitana che hanno stabilito che le mascherine devono essere indossate per tutta la giornata sia nei luoghi all’aperto che al chiuso. Lega, una strategia per bloccare la candidatura di Lidia De Sio? di Erika Noschese Ancora un tiro mancino, da parte della Lega Salerno, nei confronti dei suoi militanti e sostenitori. L’ultima, in ordine cronologico, ad essere stata “colpita” dai vertici provinciali e regionali è Lidia de Sio, assessore all’Istruzione, Edilizia scolastica, Politiche cimiteriali e Politiche sociali del comune di Pellezzano. La De Sio, solo la scorsa settimana, aveva firmato l’accettazione della candidatura, dando ufficialmente il via alla campagna elettorale. Tutto sembrava procedere per il meglio, la dottoressa salernitana stava, già da tempo, girando la provincia in lungo e largo per fare conoscere ai suoi sostenitori il suo programma elettorale. Nella giornata di venerdì l’amara sorpresa: non può essere candidata a causa di una vicenda giudiziaria che pende su di lei. Questa, almeno, la motivazione ufficiale. Nulla di serio, sia chiaro: dal certificato del casellario giudiziario, infatti, nulla emerge. Per legge, infatti, la De Sio potrebbe tranquillamente candidarsi. Per la legge ma non per il suo partito che, invece, ha chiesto di poter visionare i carichi pendenti, bloccando in questo modo la sua candidatura. Voci interne al
partito di Matteo Salvini parlano invece di una mossa strategica messa in campo per avvantaggiare ulteriormente qualche candidato eccellente che poteva avere fastidi dalla popolarità della stessa De Sio. Nel frattempo, in queste ore si sprecano le polemiche e, soprattutto all’interno del Movimento giovanili, molti militanti non nascondono il loro malcontento. De Luca cerca la riconferma: sfida a otto per l’ambito titolo Sono oltre 120 le liste presentate complessivamente nelle cinque province della Campania per le Regionali del 20 e 21 settembre. Di queste 27 a Napoli, come a Caserta, 23 ad Avellino, Benevento e Salerno. Un esercito composto da piu’ 1.000 candidati, in campo per conquistare uno dei 50 scranni a Palazzo Santa Lucia. Per la presidenza della Regione, la partita è a otto: il governatore uscente Vincenzo De Luca è in cerca della riconferma ma dorvà sfidare, ancora una volta, Stefano Caldoro (centrodestra). A tentare di conquistare l’ambito titolo di presidente anche Valeria Ciarambino (M5s), Giuliano Granato (Potere al popolo), Luca Saltalamacchia (Terra), Sergio Angrisano (Terzo Polo), Gabriele Nappi (Naturalismo) e Giuseppe Cirillo (Partito delle buone maniere). Nonostante un paio di accorpamenti, sono 15 le liste che, nelle singole province, sostengono il governatore in carica. Un arcobaleno politico che tiene insieme esponenti di sinistra, transfughi del centrodestra, moderati ed ex sostenitori del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che dopo un lungo tentennamento ha scelto di non partecipare alla
contesa con il suo movimento demA. A Salerno ci sara’ nel centrosinistra Luca Cascone, indagato a Napoli nell’inchiesta legata all’aggiudicazione di appalti per la costruzione degli ospedali Covid. Centro democratico schiera Giovanni Mensorio, figlio dell’onorevole Carmine, coinvolto in inchieste giudiziarie nel periodo di Tangentopoli e morto suicida nel 1996. Per confermarsi primo partito, come accadde 5 anni fa, il Pd punta forte sugli uscenti, quasi tutti ricandidati. Il centrodestra schiera 6 liste per Caldoro. La Lega, per la prima volta con liste, si affida agli ex FI Severino Nappi e Gianpiero Zinzi, oltre all’ex rettore di Salerno Aurelio Tommasetti per superare il 20% sfiorato alle Europee. Forza Italia perde esponenti di spicco come Armando Cesaro, fuori dalla lista dopo il veto della Lega, e Flora Beneduce, passata con De Luca tra le polemiche. La lista Caldoro presidente, gia’ accorpata con l’Udc, sconta due defezioni dell’ultim’ora ad Avellino: dopo aver appreso di essere stati retrocessi al terzo e quarto posto, Ugo Maggi e Maddalena Di Ianni decidono infatti di ritirare la propria candidatura. Dopo il dialogo saltato con il Pd, il M5s riparte dal 17% del 2015 e si affida nuovamente a Valeria Ciarambino per rompere l’alternanza tra De Luca e Caldoro, che va avanti dal 2010.
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