Gli Accordi bilaterali Svizzera - Unione europea - Edizione 2015
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Indice La politica europea della Svizzera 5 Libero scambio 13 Assicurazioni15 Facilitazione e sicurezza doganali 17 Libera circolazione delle persone 19 Ostacoli tecnici al commercio 29 Appalti pubblici 31 Agricoltura33 Ricerca35 Trasporto aereo 39 Trasporti terrestri 41 Schengen/Dublino43 Fiscalità del risparmio / Scambio automatico di informazioni 49 Lotta contro la frode 51 Prodotti agricoli trasformati 53 Ambiente55 Statistica 57 Pensioni59 Educazione, formazione professionale, gioventù 61 Europol65 Eurojust67 Cooperazione con l’Agenzia europea per la difesa 69 Collaborazione delle autorità garanti della concorrenza 71 Navigazione satellitare (Galileo ed EGNOS) 73 Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (UESA) 75 3
Chiusura redazionale: 2 settembre 2015 Le versioni elettroniche di queste schede informative sugli accordi bilaterali Svizzera–UE sono disponibili anche su www.dfae.admin.ch/europa_it. Esse sono aggiornate regolarmente e possono essere scaricate o comandate direttamente dal sito. Nella presente pubblicazione il termine Unione europea (UE) è utilizzato nella sua accezione comune e non in quella unicamente giuridica. 4
La politica europea della Svizzera Dal punto di vista geografico, la Svizzera è situata al centro del continente europeo ed è quasi esclu- sivamente circondata da Stati membri dell’Unione europea (UE). Per questa prossimità geografica e culturale, ma soprattutto per la loro importanza politica ed economica, l’UE e i suoi 28 Stati membri sono di gran lunga i principali partner della Svizzera. Dal canto suo, la Svizzera è anch’essa un partner di primaria importanza per l’UE, pertanto la conduzione di una politica europea attiva è di capitale importanza per la sua prosperità. La Svizzera non è uno Stato membro dell’Unione europea ma perse- gue la sua politica europea sulla base di accordi settoriali bilaterali. Dall’Accordo sul libero scambio del 1972 è stata progressivamente creata una rete di accordi sempre più fitta. L’approccio bilaterale consente alla Svizzera di condurre una politica di apertura e di cooperazione con i suoi vicini europei. Il popolo svizzero ha avallato e suffragato la via bilaterale in occasione di varie votazioni. Cronologia • 2015 Il Consiglio federale ha nominato Jacques de Watteville capo negoziatore, il quale sarà responsabile del coordinamento dell’insieme dei negoziati con l’UE • 2014 Rifiuto dell’iniziativa popolare «Stop alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle basi naturali della vita» (Ecopop) • 2014 firma dell’Accordo di cooperazione EASO (L’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo) • 2014 inizio dei negoziati in ambito istituzionale • 2014 accettazione dell’iniziativa popolare «Contro l’immigrazione di massa» • 2013 firma dell’Accordo di cooperazione in materia di concorrenza • 2011 firma dell’Accordo sul riconoscimento reciproco delle denominazioni di origine protetta (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP) dei prodotti agricoli e alimentari • 2010 firma dell’Accordo sull’educazione, la formazione professionale e la gioventù • 2009 firma e attuazione provvisoria dell’Accordo riveduto sulla facilitazione e la sicurezza doganale • 2009 rinnovo della libera circolazione delle persone ed estensione alla Bulgaria e alla Romania • 2005 estensione della libera circolazione delle persone all’UE-10 • 2004 Bilaterali II (Schengen, Dublino, fiscalità del risparmio, lotta contro la frode, prodotti agricoli trasformati, ambiente, statistica, MEDIA, pensioni) • 1999 Bilaterali I (libera circolazione delle persone, ostacoli tecnici al commercio, appalti pubblici, agricoltura, trasporti terrestri, trasporto aereo, ricerca) • 1992 il popolo svizzero boccia l’adesione al SEE • 1990 Accordo sulla facilitazione e la sicurezza doganali • 1989 Accordo sulle assicurazioni • 1972 Accordo di libero scambio AELS–UE Stato del dossier norma costituzionale non è compatibile con l’Ac- Il 9 febbraio 2014 il Popolo svizzero ha accolto l’ini- cordo sulla libera circolazione delle persone (ALC). ziativa popolare «Contro l’immigrazione di massa» L’ALC tra la Svizzera e l’UE dovrà pertanto essere avallando quindi un cambio di rotta nella politica rinegoziato entro tre anni. Il Dipartimento federale migratoria svizzera. Le nuove disposizioni costituzio- di giustizia e polizia (DFGP) procederà alla prima ste- nali impongono di limitare l’immigrazione definendo sura delle necessarie ordinanze esecutive, che all’oc- tetti massimi e contingenti. Entro tre anni il Consiglio correnza potrebbero essere applicate se la legge federale dovrà dunque introdurre un nuovo sistema d’applicazione non sarà pronta in tempo. Il nuovo d’ammissione per tutti gli stranieri. Nel quadro delle testo costituzionale attribuisce infatti al Consiglio discussioni dei tradizionali colloqui «Von-Wattenwyl» federale la competenza di disciplinare temporanea- con i presidenti dei partiti e delle frazioni avvenuti il mente a livello d’ordinanza il nuovo sistema d’immi- 16 maggio 2014, è stato confermato che la nuova grazione. 5
Il 20 giugno 2014, il Consiglio federale ha presen- Paese figura tra i quattro principali partner com- tato il concetto di attuazione della nuova norma merciali dell’UE accanto a Stati Uniti, Cina e Russia costituzionale. L’11 febbraio 2015, ha approvato (2014). l’avamprogetto della nuova legislazione in materia di stranieri e aperto la consultazione che si è con- Considerata questa stretta interdipendenza, la condu- clusa il 28 maggio. Ha inoltre preso misure comple- zione di una politica europea attiva riveste per la Sviz- mentari tese a migliorare l’impiego del potenziale di zera un’importanza cruciale. La Svizzera persegue una forza lavoro presente in Svizzera. Il Consiglio fede- politica di difesa dei propri interessi nei confronti rale ha definito il mandato per negoziare con l’UE dell’Unione europea, percorrendo la cosiddetta «via l’adeguamento dell’ALC l’11 febbraio 2015. Il bilaterale». Ciò significa che le questioni e le proble- 12 agosto 2015 il Consiglio federale ha nominato matiche concrete vengono risolte mediante Accordi Jacques de Watteville capo negoziatore per l’in- bilaterali in settori rigorosamente delimitati. Questo sieme dei negoziati con l’UE. Sarà competenza di approccio pragmatico e graduale consente di trovare Jacques de Watteville coordinare i negoziati e con- soluzioni contrattuali su misura per un ampio venta- seguire un risultato d’insieme conforme agli obiettivi glio di questioni economiche e politiche. Gli Accordi definiti nei mandati in vigore. non solo migliorano l’accesso reciproco ai mercati, ma gettano anche le fondamenta per una stretta collabo- Il popolo svizzero e tutti i cantoni hanno respinto, razione in settori politici rilevanti. Grazie all’approccio il 30 novembre 2014, l’iniziativa popolare «Stop bilaterale la Svizzera può condurre una politica di alla sovrappopolazione – sì alla conservazione delle apertura e di stretta cooperazione con i suoi vicini basi naturali della vita» (Ecopop) con 74,1% con- europei. La cooperazione in materia di tassazione trari e 25,9% a favore. Il risultato della votazione transfrontaliera dei redditi da risparmio o di lotta con- del 9 febbraio 2014 non viene perciò contestato. tro la frode fiscale, l’approccio coordinato in materia di politica di asilo nonché il contributo svizzero all’al- Le nuove disposizioni costituzionali dell’iniziativa largamento (denominato anche contributo alla coe- «Contro l’immigrazione di massa» escludono la sione) a favore dei nuovi Stati membri dell’UE sono conclusione di nuovi accordi non compatibili con alcuni esempi di tale politica. Non essendo membro l’introduzione di contingenti per gli immigrati. Si dell’Unione europea, la Svizzera preserva la propria tratta di una disposizione direttamente applicabile indipendenza sul piano istituzionale. In quanto Stato che non necessita di un’attuazione a livello legisla- terzo, tuttavia, la Confederazione non ha voce in capi- tivo. Pertanto il Consiglio federale non poteva fir- tolo nel processo decisionale che avviene all’interno mare il Protocollo III, che contiene le disposizioni dell’Unione europea. relative all’estensione dell’ALC alla Croazia, nella sua versione attuale. Il 30 aprile 2014 il Consiglio In materia di politica europea, la Svizzera mira a creare federale ha adottato delle misure che prevedono le migliori condizioni quadro possibili al fine di agevo- soluzioni per l’ammissione contingentata sul mer- lare le sue relazioni con l’Unione europea. A questo cato del lavoro svizzero dei cittadini croati in scopo i legami contrattuali bilaterali della Svizzera con quanto cittadini di uno Stato terzo. La messa in l’UE (e con le precedenti forme di organizzazione da atto delle misure previste permette di rilanciare i cui è poi nata l’UE) si sono continuamente sviluppati negoziati in diversi dossier quali la ricerca, la for- e intensificati nel corso dei decenni. Negli anni sono mazione, l’elettricità e il commercio di emissioni. stati conclusi in totale circa 20 accordi principali e un Inoltre il 22 maggio 2014 sono ripresi i negoziati gran numero di altri accordi. Questo approccio bila- sulle questioni istituzionali. terale è stato regolarmente avallato dal Popolo sviz- zero in occasione di una serie di votazioni popolari (in Contesto tutto sette dal 2000 in poi). L’UE e i suoi 28 Stati membri sono di gran lunga i principali partner della Svizzera, sia per il peso eco- A seguito dell’accettazione dell’iniziativa popolare nomico e politico dell’UE sia per la prossimità geo- «Contro l’immigrazione di massa», il Consiglio fede- grafica e culturale. Le relazioni economiche assu- rale ha sottolineato che lo strumento migliore per mono particolare rilevanza. La Svizzera guadagna intrattenere relazioni con l’UE è la via bilaterale. Dal infatti un franco su tre grazie ai suoi scambi com- quel momento in poi il Consiglio federale persegue merciali con l’UE. Nel 2014 il 55% delle esporta- una strategia volta a promuovere e a coordinare tutte zioni svizzere erano destinate a uno degli Stati le trattative attuali e future in vari altri dossier di poli- membri dell’UE e il 73% delle importazioni prove- tica europea, al fine di ottenere il risultato migliore nivano da uno di questi Paesi. Del resto, il nostro per la Svizzera. 6
1993, l’UE si è dichiarata pronta ad avviare negoziati Accordo di libero scambio (ALS) del 1972: i prodotti industriali originari degli Stati contraenti possono essere commerciati in in sette comparti, ponendo tuttavia la condizione che franchigia doganale. L’Accordo vieta qualsiasi restrizione tutti gli accordi fossero negoziati parallelamente e quantitativa (contingenti) nonché misura di effetto equivalente quindi firmati e attuati contemporaneamente (esi- ai dazi. Nel caso dei prodotti agricoli trasformati (il cui genza di parallelismo tra tutti i dossier). L’intento trattamento è disciplinato dal Protocollo n° 2 dell’ALS), la parte industriale viene resa completamente esente da dazi. Per quanto consisteva nell’assicurare che gli Accordi risultassero concerne la parte agricola, la Svizzera ha ridotto le sovvenzioni globalmente vantaggiosi per entrambe le parti. Gli all’esportazione e i dazi doganali, mentre l’Unione europea li ha Accordi sono dunque stati connessi giuridicamente completamente aboliti. tra di loro a mezzo di una cosiddetta «clausola-ghi- Accordo sulle assicurazioni del 1989: garantisce alle società gliottina» per evitare che fossero posti in vigore sepa- assicurative svizzere e dell’UE, attive nell’ambito delle assicura- ratamente. Qualora uno degli Accordi non fosse pro- zioni dirette contro i danni, la libertà di stabilimento. Le agenzie lungato o venisse denunciato, anche i rimanenti e le filiali di tali società godono dunque delle medesime sarebbero abrogati. condizioni di accesso al mercato e di esercizio della loro attività nel territorio delle parti contraenti. L’Accordo non si applica alle assicurazioni sulla vita, alle riassicurazioni o ai sistemi di I Bilaterali I, ad eccezione dell’Accordo di cooperazione sicurezza sociale previsti dalla legge e non contempla la scientifica e tecnologica, sono dei trattati di apertura dei mercati prestazione transfrontaliera di servizi. nell’accezione classica del termine: Libera circolazione delle persone: i mercati del lavoro vengono Origine della via bilaterale aperti progressivamente; allo scadere dei periodi di transizione, i L’Accordo di libero scambio risalente al 1972, appro- cittadini svizzeri possono prendere domicilio e lavorare liberamente in tutti gli Stati membri esattamente come i vato dal Popolo (72,5% di voti favorevoli) e dai Can- cittadini dell’UE, a condizione di possedere un contratto di toni, ha gettato le basi per le relazioni economiche. lavoro valido, svolgere un’attività indipendente oppure essere in Nel 1989 è stata poi la volta dell’Accordo sulle assi- grado di dimostrare di disporre di mezzi finanziari sufficienti per curazioni. sopperire alle proprie necessità e di avere stipulato un’assicura- zione malattie; Assieme agli altri Stati membri dell’Associazione Ostacoli tecnici al commercio (denominato anche MRA «Mutual europea di libero scambio (AELS/EFTA, European Free Recognition Agreement»): le procedure di certificazione della Trade Association), la Svizzera aveva negoziato con conformità dei prodotti vengono snellite. La valutazione della conformità di un prodotto destinato alla commercializzazione quella che un tempo si chiamava Comunità europea nell’intero mercato europeo deve essere effettuata presso un (CE) la creazione di uno Spazio economico europeo solo ente di certificazione svizzero o dell’UE; (SEE) che si basava sulle quattro libertà fondamentali (libera circolazione delle persone, delle merci, dei Appalti pubblici: conformemente alle disposizioni dell’OMC, l’obbligo di bandire gare d’appalto per la fornitura di materiale capitali e dei servizi). Nel maggio 1992 la Svizzera e la costruzione di opere edili è esteso a comuni e distretti, ad aveva siglato l’Accordo sul SEE e aveva deposto a aziende pubbliche e a talune aziende private attive in determi- Bruxelles una domanda per l’apertura delle trattative nati settori (p.es. le compagnie ferroviarie e di approvvigiona- per l’adesione alla CE. Tuttavia, questa procedura è mento energetico); stata congelata in seguito alla bocciatura dell’entrata Agricoltura: il commercio di alcune categorie di prodotti agricoli nel SEE da parte di popolo e Cantoni, il 6 dicem- è stato facilitato in taluni settori (formaggi e derivati del latte), bre 1992. Nel gennaio dell’anno successivo, il Consi- grazie alla soppressione delle barriere doganali e all’equipara- glio federale ha dichiarato di rinunciare fino a nuova zione delle disposizioni in materia di medicina veterinaria, protezione dei vegetali e agricoltura biologica; disposizione all’avvio di negoziati di adesione, espri- mendo l’auspicio di potenziare le relazioni con la Trasporti terrestri: i settori dei trasporti stradali e ferroviari Comunità europea seguendo la «via bilaterale». vengono progressivamente liberalizzati; la politica svizzera dei Questa politica è sfociata nella negoziazione e rispet- trasporti in materia di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia è approvata a livello europeo quale traguardo; tiva conclusione dei pacchetti Bilaterali I e II. l’Unione europea accetta l’aumento progressivo della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) a 325 CHF Bilaterali I (a partire dal 2008); quale controparte, la Svizzera ha acconsen- Se avesse aderito allo SEE, la Svizzera avrebbe bene- tito ad aumentare gradualmente a 40 tonnellate il limite di peso massimo per gli automezzi pesanti (in vigore dal 2005); ficiato dell’integrazione completa a livello economico e di conseguenza di un accesso al mercato interno Trasporto aereo: l’accordo assicura alle compagnie aeree un europeo a pari diritti. Al fine di evitare alle imprese progressivo diritto di accesso ai rispettivi mercati del trasporto svizzere di essere discriminate su questo mercato, il aereo; Consiglio federale ha deciso, in seguito al rifiuto dello Ricerca: i ricercatori e le imprese svizzeri possono prendere parte SEE da parte di popolo e Cantoni, di intavolare con ai programmi quadro di ricerca dell’Unione europea. l’Unione europea trattative settoriali. Alla fine del 7
Berna e Bruxelles hanno firmato i sette Accordi bila- marzo 2003 a causa delle numerose questioni terali (settoriali) il 21 giugno 1999. I cosiddetti «Bila- ancora in sospeso. Nel giugno 2003 è stato com- terali I» sono stati approvati dal Popolo svizzero il piuto un passo decisivo con la conclusione di un 21 maggio 2000 con il 67,2% di voti favorevoli. In accordo politico nell’ambito della fiscalità del rispar- vigore dal 1° giugno 2002, essi consentono all’eco- mio. il 19 maggio 2004, in occasione di un vertice nomia svizzera (a complemento dell’Accordo di libero tra la Svizzera e l’UE, è stato infine raggiunto un scambio) un ampio accesso al mercato interno dell’U- accordo politico sugli altri temi politicamente sen- nione europea, forte di più di 505 milioni di poten- sibili, in particolare sulla questione dello scambio di ziali consumatori. informazioni nell’ambito dell’assistenza giudiziaria e amministrativa concesso per reati fiscali: Bilaterali II La seconda serie di Accordi, i Bilaterali II, prende in • per quanto attiene all’Accordo di associazione a considerazione altri interessi economici (industria Schengen e a Dublino, la Svizzera gode di una delle derrate alimentari, turismo, piazza finanziaria) deroga di durata indeterminata («opt-out») qua- ed estende ulteriormente la cooperazione tra la Svizzera lora l’ulteriore sviluppo dell’acquis – vale a dire e l’Unione europea ad altri settori di primo piano sul della normativa – di Schengen dovesse condurre fronte politico che vanno ben oltre il mero ambito economico, quali la sicurezza, l’asilo, l’ambiente e la I Bilaterali II tra la Svizzera e l’Unione europea estendono la cultura. cooperazione a nuovi ambiti politici rilevanti: Nonostante le dichiarazioni d’intenti formulate da Schengen/Dublino: viene snellito il traffico turistico alle frontiere interne. Al contempo i controlli alle frontiere esterne dello Spazio ambo le parti negli atti finali dei Bilaterali I del 1999, Schengen e la cooperazione giudiziaria e di polizia internazio- sulle prime la Commissione europea era dubbiosa nale nella lotta alla criminalità vengono potenziati. La normativa circa la necessità di avviare un nuovo ciclo di tratta- di Dublino riguardante l’attribuzione delle competenze e la tive. Due nuove importanti richieste rivolte alla Sviz- banca dati Eurodac contenente le impronte digitali informatiz- zate contribuiscono a evitare le domande di asilo multiple, zera hanno spinto Bruxelles a intavolare, nonostante consentendo in tal modo di sgravare i sistemi di asilo nazionali; tutto, una nuova tornata di negoziati. L’UE auspicava, da un lato, di includere la Svizzera nel proprio pro- Fiscalità del risparmio: la Svizzera riscuote, a favore degli Stati getto volto a disciplinare la questione relativa alla membri dell’UE, una trattenuta d’imposta sui redditi da risparmio delle persone fisiche aventi domicilio fiscale tassazione transfrontaliera dei redditi da risparmio e, nell’Unione europea; dall’altro, di intensificare la cooperazione con la Svizzera nella lotta contro la frode in materia di fiscalità indiretta Lotta contro la frode: la cooperazione viene estesa per lottare (in particolar modo contro il contrabbando di sigarette). con maggiore efficacia contro il contrabbando e altre forme di reati nell’ambito della fiscalità indiretta (frode doganale, IVA, tasse sul consumo), delle sovvenzioni e degli appalti pubblici; La Svizzera ha accettato di prendere parte ai nego- ziati sulle questioni menzionate purché venissero Prodotti agricoli trasformati: le sovvenzioni all’esportazione e i soddisfatte talune condizioni: in primo luogo le dazi doganali sono stati aboliti per un ampio ventaglio di prodotti dell’industria alimentare; nuove trattative dovevano includere non solo i due dossier prioritari per l’UE, ma anche alcuni dossier Ambiente: la Svizzera è diventata membro dell’Agenzia europea che premevano alla Svizzera, tra cui la partecipazione dell’ambiente (AEA), un importante strumento della coopera- al sistema di cooperazione in materia di sicurezza zione europea nel settore della tutela ambientale; interna (Schengen) e di asilo (Dublino), vale a dire la Statistica: i dati statistici raccolti vengono armonizzati al fine di cooperazione nei settori della polizia e della giustizia, assicurare l’accesso a un’ampia banca di dati comparabili, che dell’asilo e della migrazione, nonché i temi lasciati in possono fungere da base per la presa di decisioni avvedute in sospeso nella dichiarazione d’intenti comune dei Bila- ambito tanto economico quanto politico; terali I, ossia i prodotti agricoli trasformati, la stati- MEDIA: i professionisti svizzeri del settore cinematografico stica, l’ambiente, i media, l’educazione, le pensioni e possono accedere a pieno titolo ai programmi di promozione i servizi. Inoltre, gli interessi della piazza finanziaria dell’UE; svizzera, in particolare il segreto bancario, dovevano Pensioni: viene abolita la doppia imposizione alla quale erano rimanere salvaguardati. assoggettati gli ex funzionari dell’UE domiciliati in Svizzera ora in pensione; I negoziati per i Bilaterali II tra la Svizzera e l’Unione europea sono stati avviati nel giugno 2002 e con- Educazione: nell’ambito dei Bilaterali II è stata adottata soltanto una dichiarazione d’intenti di impronta politica sulla partecipa- dotti su dieci dossier. Le trattative vertenti sul dos- zione della Svizzera ai programmi europei di formazione sier relativo alla liberalizzazione delle prestazioni di 2007–2013. Il relativo accordo è stato firmato il 15 febbraio 2010. servizi sono state interrotte di comune accordo nel 8
all’obbligo di assistenza giudiziaria anche per slative e decisionali a favore di un’istanza sopranazio- reati di sottrazione d’imposta; nale. Ogni parte contraente è responsabile della • in materia di lotta contro la frode, nel settore della corretta attuazione degli accordi sul proprio territorio fiscalità indiretta, la Svizzera estende la sua coope- (rappresenta un’eccezione il rispetto delle norme razione a fattispecie di sottrazione d’imposta (trat- sulla concorrenza nel settore del trasporto aereo: il tamento nazionale). controllo e l’attuazione di queste ultime competono infatti alla Commissione europea e alla Corte di giu- Durante tutti i negoziati, la Svizzera ha rispettato stizia dell’Unione europea, tranne per quanto con- scrupolosamente il principio del parallelismo tra tutti cerne gli aiuti statali). i dossier: gli accordi dovevano essere conclusi solo insieme e contemporaneamente. Grazie in particolar Gli Accordi bilaterali si fondano o sull’equivalenza modo a questa strategia di negoziazione, il Consiglio delle legislazioni (come nel caso dell’abolizione degli federale è riuscito a ottenere un risultato global- ostacoli tecnici al commercio o dell’Accordo relativo mente equilibrato che tenesse conto sia dei principali agli appalti pubblici) oppure sull’adozione (alla let- interessi della Svizzera che di quelli dell’UE. Come tera) dell’acquis UE (per esempio l’Accordo sul traf- auspicava la Svizzera, tutti gli accordi, inclusi quelli di fico aereo e Schengen/Dublino). Gli Accordi di coo- Schengen e Dublino, sono stati conclusi contempo- perazione disciplinano la collaborazione nell’ambito raneamente. La Svizzera, dal canto suo, offre il pro- dei programmi e delle agenzie dell’Unione europea prio contributo all’Unione europea in modo da con- (ad esempio l’Accordo di cooperazione scientifica e sentire la tassazione transnazionale dei redditi da tecnologica e l’Accordo sulla partecipazione all’Agen- risparmio. Essa estende inoltre la cooperazione in zia europea dell’ambiente). materia di lotta contro la frode nel settore della fisca- lità indiretta. I Comitati misti sono incaricati della gestione e dell’ulteriore sviluppo degli Accordi. Al loro interno I Bilaterali II sono stati firmati il 26 ottobre 2004 e sono rappresentate entrambe le parti con i medesimi ratificati dal Parlamento svizzero il 17 dicembre 2004 diritti. Il compito dei Comitati è quello di verificare il sotto forma di decreti federali distinti. Sette degli buon funzionamento degli Accordi. Essi fungono accordi sono stati rimessi all’esito di un referendum inoltre da piattaforma per lo scambio di informazioni facoltativo, che tuttavia è stato indetto soltanto per e per le consultazioni o il dialogo tra le parti, che vi abolire l’Accordo di associazione a Schengen/ si possono rivolgere in caso di divergenze. All’interno Dublino. Il 5 giugno 2005 il Popolo svizzero ha dei Comitati misti, entrambe le parti prendono deci- accolto gli accordi con il 54,6% di voti a favore. A sioni di comune accordo. I Comitati misti, tuttavia, differenza dei Bilaterali I, i Bilaterali II non sono vin- godono di poteri decisionali limitati ai casi contem- colati giuridicamente tra di loro, bensì possono plati dagli Accordi. Per quanto riguarda la Svizzera, il entrare in vigore ai sensi delle rispettive disposizioni Consiglio federale prende di norma le decisioni sulla e indipendentemente gli uni dagli altri. Tutti gli base di una delega di competenze approvata dalle Accordi bilaterali sono entrati in vigore, tranne quello Camere federali. I Comitati misti possono, ad esem- relativo alla lotta contro la frode. Gli Accordi Schen- pio, decidere di modificare gli allegati degli Accordi i gen/Dublino sono entrati in vigore formalmente il cui contenuti sono di natura tecnica (come nel caso 1° marzo 2008 e la partecipazione operativa è effet- di liste di legislazioni, di autorità o di prodotti). Even- tiva dal 12 dicembre 2008, in seguito a una proce- tuali modifiche delle disposizioni degli Accordi e in dura di valutazione da parte di un gruppo di esperti particolare l’introduzione di nuovi obblighi in capo Schengen tesa ad appurare se la Svizzera rispettasse alle parti contraenti devono essere approvate gli standard di Schengen in vari settori (controlli alle seguendo le rispettive procedure interne in vigore frontiere esterne, connessione alla banca dati euro- presso le parti. pea di ricerca SIS, protezione dei dati, visti, coopera- zione dell’ambito della polizia). L’entrata in vigore è I Comitati misti competenti per gli Accordi di associa- stata completata il 29 marzo 2009 e gli aeroporti zione a Schengen e a Dublino presentano un carat- hanno adottato il regime Schengen con l’introdu- tere specifico in quanto svolgono una doppia fun- zione dei nuovi orari di volo. zione: da un lato sorvegliano la corretta attuazione degli Accordi e dall’altro procedono all’ulteriore svi- Quadro giuridico e istituzionale luppo della normativa Schengen/Dublino. Per l’esple- Tutti questi Accordi si basano sulla cooperazione tamento di questa seconda funzione, i Comitati misti internazionale di tipo classico, pertanto, sottoscriven- si riuniscono a vari livelli (esperti, alti funzionari e doli, le parti non hanno trasferito competenze legi- ministri). 9
Gli Accordi bilaterali possono essere emendati uni- 2014. Le parti hanno dato avvio ai negoziati il camente con il consenso delle parti: pertanto il loro 22 maggio 2014. contenuto non può essere modificato automatica- mente. Per quanto concerne gli Accordi che si fon- Importanza economica dano sull’equivalenza delle legislazioni, spesso le I Bilaterali I del 1999 completano l’Accordo di libero parti hanno l’interesse a mantenere tale parità legi- scambio del 1972 con un’apertura reciproca dei mer- slativa anche in caso di evoluzione delle rispettive cati, progressiva e controllata, consolidando così le normative. Per poter assicurare pari condizioni di relazioni economico-commerciali esistenti tra la Sviz- concorrenza è di norma necessario recepire gli svi- zera e l’Unione europea. Entrambe le parti traggono luppi del diritto comunitario nell’ambito di applica- beneficio dall’abolizione degli ostacoli al commercio. zione di un accordo specifico (p.es. tramite l’elimi- Quest’ultima, infatti, snellisce le condizioni commer- nazione degli ostacoli tecnici al commercio). Inoltre, ciali e favorisce la concorrenza, stimolando di conse- le parti hanno interesse a mantenere i medesimi guenza la crescita economica, che a sua volta pro- standard nei settori della sicurezza, della sanità e muove la creazione di posti di lavoro. dell’ambiente. Sono state dunque previste proce- dure finalizzate allo scambio di informazioni e volte Le ripercussioni economiche positive degli accordi ad avviare consultazioni qualora una delle parti pro- settoriali sono oggi indiscusse. Economiesuisse, l’as- gettasse di modificare talune disposizioni legali rela- sociazione mantello dell’economia svizzera, definisce tive al campo di applicazione di un accordo in par- questi accordi «indispensabili e inevitabili». Tanto più ticolare. che hanno acquisito ulteriore importanza grazie all’e- stensione ai mercati in forte crescita dei nuovi Stati Gli Accordi bilaterali si applicano anche ai nuovi membri dell’UE. Rivestono particolare rilevanza sul Stati membri, ovvero i dieci Paesi entrati a far parte piano economico l’Accordo sulla libera circolazione dell’UE il 1° maggio 2004, la Bulgaria e la Romania, delle persone, quello sull’abolizione degli ostacoli la cui adesione risale al 1° gennaio 2007, e la Cro- tecnici al commercio e infine quello sugli appalti pub- azia, entrata il 1° luglio 2013. Nel recepire la legi- blici. slazione comunitaria vigente, questi Stati hanno Gli Accordi bilaterali comportano i seguenti vantaggi accettato al contempo di vincolarsi anche agli economici: accordi internazionali conclusi dall’UE con Stati terzi quali la Svizzera. L’estensione degli Accordi bilaterali • nuove opportunità commerciali per le imprese ai nuovi Stati membri avviene senza nuove tratta- svizzere in mercati fino ad allora chiusi, in partico- tive, tranne per quanto concerne l’Accordo sulla lare per taluni prodotti agricoli, per i trasporti ter- libera circolazione delle persone. Infatti, le parti con- restri e aerei nonché per gli appalti pubblici; le traenti di questo Accordo sono, oltre all’UE, anche imprese svizzere attive in questi settori possono ogni Stato membro (non a caso si parla di «accordo accedere più facilmente al mercato europeo e misto»), pertanto il testo deve essere rinegoziato ad sfruttare in tal modo potenziali economie di scala. ogni allargamento dell’Unione europea. Esse possono ad esempio usufruire, nelle gare pubbliche di appalto, delle medesime condizioni Nelle conclusioni del 2014 sulle relazioni tra l’UE e i di accesso garantite ai loro concorrenti europei, Paesi dell’AELS, il Consiglio dell’UE ha giudicato segnatamente nel comparto delle infrastrutture buone e intense le relazioni tra la Svizzera e l’UE, comunali (acqua, energia, smaltimento rifiuti, tra- sottolineando tuttavia che la conclusione di nuovi sporti urbani ecc.), un segmento caratterizzato accordi di accesso al mercato interno sarà possibile nell’Europa medio-orientale da una notevole e solo quando le parti avranno concordato una solu- impellente necessità di colmare il divario tecnico, zione in merito alle questioni istituzionali e alla per coprire il quale l’Unione europea stanzierà, nel libera circolazione delle persone. corso dei prossimi anni, un cospicuo aiuto finan- ziario; Nell’ambito delle questioni istituzionali Svizzera e UE • in compenso, le imprese estere hanno libero analizzano meccanismi atti a garantire un’applica- accesso al mercato svizzero, andando così a incre- zione più efficace e uniforme degli accordi (esistenti mentare la pressione concorrenziale nei settori e futuri) che regolano l’accesso al mercato dell’UE. Il interessati e, di riflesso, incentivando una mag- Consiglio federale ha adottato il mandato per la giore produttività; negoziazione delle questioni istituzionali il 18 dicem- • nel settore, ad oggi già liberalizzato, del traffico bre 2013. Il Consiglio dell’UE ha a sua volta adottato delle merci è possibile ottenere risparmi immediati un mandato negoziale corrispondente il 6 maggio attraverso lo snellimento delle norme di valuta- 10
zione della conformità dei prodotti (abolizione degli crescita del prodotto interno lordo, a tutto vantaggio ostacoli tecnici al commercio); attualmente la valu- del mercato del lavoro svizzero che rimane così attrat- tazione della conformità di determinati prodotti tivo. destinati all’intero mercato europeo, ovvero la veri- fica del rispetto delle normative vigenti, ha luogo La seconda serie di Accordi bilaterali, i Bilaterali II, va presso un solo ente di certificazione in Svizzera o ben oltre il quadro meramente economico dei Bilate- nell’UE; rali I, in quanto estende la cooperazione a importanti • il principale impatto dal punto di vista economico è settori politici quali la sicurezza, l’asilo, l’ambiente e la determinato dalla libera circolazione delle persone, cultura. Solo l’Accordo relativo ai prodotti agricoli tra- che consente di agevolare, da un lato, il distacco di sformati, che snellisce le esportazioni di prodotti manodopera svizzera negli Stati membri dell’Unione dell’industria alimentare, costituisce un Accordo di europea e, dall’altro, il reclutamento di forza lavoro apertura reciproca dei mercati, sulla scia dei Bilaterali I. per il mercato svizzero del lavoro. L’Accordo sulla Nonostante ciò, i Bilaterali II soddisfano anche altri libera circolazione delle persone estende di fatto l’ac- interessi economici come: cesso al mercato svizzero del lavoro alla forza lavoro dell’intera UE nonché degli Stati dello Spazio econo- • tutelare gli interessi della piazza finanziaria (fiscalità mico europeo (SEE). La semplificazione delle condi- del risparmio, lotta contro la frode); zioni della mobilità internazionale dei lavoratori favo- • incentivare il settore del turismo in Svizzera grazie risce l’efficienza e pertanto la crescita delle imprese all’introduzione del visto Schengen (Schengen/ svizzere, che hanno la possibilità di reclutare con Dublino); maggiore facilità il personale qualificato adatto alle • avvantaggiare fiscalmente le imprese svizzere attive loro esigenze. Il rischio di una carenza di manodopera a livello internazionale, che possono avvalersi di e di una spirale salariale verso l’alto diventa pertanto esenzioni fiscali grazie all’adozione della cosiddetta meno concreto. L’Accordo sulla libera circolazione «Direttiva madre-figlia» (fiscalità del risparmio). delle persone acquisisce un’importanza tanto mag- giore per la Svizzera se si considera che, a medio ter- Contributo all’allargamento mine, l’offerta di manodopera svizzera potrebbe pro- Nell’ambito della propria politica europea, la Svizzera si sciugarsi per effetto dell’andamento demografico. Ne assume anche la propria parte di responsabilità in consegue una maggiore produttività che stimola la Europa. La Svizzera sostiene le riforme democratiche ed economiche avviate dagli ex Paesi comunisti dell’Europa dell’Est (tradizionale aiuto ai Paesi dell’Europa dell’Est) Dati economici Svizzera-Unione europea sin dalla fine della Guerra Fredda. A tal proposito, il Con l’adesione di Bulgaria, Romania e Croazia, il mercato interno dell’Unione europea si è ampliato ulteriormente, 12 maggio 2004 il Consiglio federale si è dichiarato pro- toccando più di 505 milioni di persone, e ha acquisito penso a fornire ai dieci Stati che hanno aderito all’UE nel un’importanza ancora superiore in qualità di partner econo- 2004 un contributo di un miliardo di CHF finalizzato alla mico della Svizzera. La Svizzera guadagna infatti un franco su tre grazie ai suoi scambi commerciali con l’UE. Il 55% delle esportazioni svizzere (pari a circa 114 miliardi Quale Stato europeo, la Svizzera si assume la corresponsabilità di CHF nel 2014) è diretto verso l’UE e il 73% delle importa- per la sicurezza e la prosperità del continente europeo con un zioni svizzere (equivalenti a circa 131 miliardi di CHF nel 2014) impegno che va ben oltre le mere relazioni contrattuali con l’UE. provengono dall’UE. L’UE rappresenta quindi il maggiore • La Svizzera è membro del Consiglio d’Europa, dell’Associa- partner commerciale della Svizzera. zione europea di libero scambio (AELS/EFTA) nonché dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in L’Unione europea è anche il primo partner della Svizzera in Europa (OSCE). materia di investimenti diretti: circa l’82% del capitale estero • La Svizzera è impegnata, nell’ambito dell’ONU, dell’UE e investito in Svizzera proviene infatti dall’UE (complessivamente dell’OSCE, a promuovere la pace nei Balcani sia sul piano circa 562 miliardi di CHF nel 2013), mentre circa il 43% degli militare che su quello civile e, quale tradizionale Paese di investimenti diretti svizzeri all’estero è destinato all’UE (pari a asilo, offre rifugio alle vittime delle crisi in Europa. circa 465 miliardi di CHF nel 2013). • Dal 1990, la Svizzera appoggia con mezzi cospicui (3,4 miliardi di CHF in totale) il cosiddetto processo di L’interrelazione con l’UE è particolarmente stretta anche transizione, in altri termini le riforme negli ex Paesi nell’ambito del mercato del lavoro: alla fine del 2014, oltre comunisti dell’Europa centrale e orientale. 446’000 cittadini svizzeri vivevano e lavoravano nei Paesi • Da ultimo, quale importante Paese di transito, la Svizzera dell’UE, mentre 1’328’318 cittadini dell’UE28/AELS erano fornisce un importante contributo al buon funzionamento domiciliati in Svizzera. A questi vanno aggiunti oltre del mercato interno dell’UE con la costruzione della Nuova 287’000 lavoratori frontalieri provenienti dall’UE. trasversale ferroviaria alpina (NTFA), volta ad agevolare il trasporto di persone e di merci tra il Nord e il Sud (Fonte: Amministrazione federale delle dogane AFD, Ufficio dell’Europa in modo efficace e, al tempo stesso, nel rispetto federale di statistica UST e Banca nazionale svizzera BNS) dell’ambiente. 11
riduzione delle disparità economiche e sociali. Con que- proposta del Consiglio federale, il Parlamento ha sto contributo all’allargamento, la Svizzera non ha par- deciso di stanziare un contributo di 45 milioni di CHF tecipato alla politica di coesione dell’Unione europea, a favore della Croazia, entrata a far parte dell’UE il ma sviluppato i propri progetti autonomamente, in 1° luglio 2013. L’estensione del contributo svizzero stretta collaborazione con i Paesi partner. Le modalità all’allargamento riflette la volontà del Consiglio fede- generali di questo impegno sono state fissate, nel feb- rale e del Parlamento di trattare in modo paritario tutti braio 2006, dalla Svizzera e dall’UE in un Memorandum gli Stati che hanno aderito all’UE dal 2004. d’intesa (MOU, Memorandum of Understanding). Gra- zie all’accettazione, avvenuta il 26 novembre 2006, da Il contributo all’allargamento esprime la partecipa- parte del popolo svizzero, della Legge federale sulla coo- zione solidale della Svizzera all’Europa allargata e perazione con gli Stati dell’Europa dell’Est, la Svizzera si ribadisce al contempo il prosieguo sistematico della è dotata della base legale necessaria per sostenere tale sua politica di interessi: la Svizzera beneficia infatti impegno. politicamente ed economicamente del consolida- mento della stabilità e della sicurezza, frutto dell’in- In conformità alla legge federale sulla cooperazione tegrazione riuscita dei nuovi Stati membri dell’UE. con gli Stati dell’Europa dell’Est, il Consiglio federale e il Parlamento si sono pronunciati a favore dell’esten- sione del contributo svizzero all’allargamento anche Maggiori informazioni Direzione degli affari europei DAE alla Romania e alla Bulgaria, entrate a far parte dell’UE Tel. +41 58 462 22 22, europa@eda.admin.ch, nel 2007 e hanno deciso di stanziare a favore dei due www.dfae.admin.ch/europa_it Paesi l’importo aggiuntivo di 257 milioni di CHF. Su 12
Libero scambio L’Accordo di libero scambio (ALS) concluso nel 1972 tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) ha creato una zona di libero scambio per i prodotti industriali e disciplina il commercio di prodotti agricoli trasformati. In virtù dell’ALS, i prodotti industriali possono circolare esenti da dazi doganali tra la Svizzera e gli Stati membri se sono originari del territorio di una delle due parti contraenti. L’Accordo vieta inoltre restrizioni quantitative all’importazione (contingenti) e misure di effetto equivalente (p. es. modalità di vendita discriminatorie). L’ALS costituisce un pilastro delle relazioni commerciali tra la Svizzera e l’UE: nel 2014 circa il 55% delle esportazioni svizzere erano dirette verso l’UE e, inversamente, il 73% delle importazioni svizzere provenivano dall’UE. Cronologia • 1.1.1973 entrata in vigore dell’Accordo • 3.12.1972 approvazione da parte del popolo e dei cantoni • 22.7.1972 firma dell’Accordo Stato del dossier accordi di libero scambio tra la Comunità economica Da oltre 40 anni la Svizzera e l’UE collaborano europea (CEE) e i singoli Stati membri dell’AELS volti nell’ambito dell’Accordo di libero scambio. Il Comi- a evitare un divario tra i due blocchi economici e fina- tato misto, che si riunisce regolarmente, è incaricato lizzati alla creazione di un vasto mercato dell’Europa della gestione dell’Accordo e ne verifica il funziona- occidentale. Anche la Svizzera, uno degli Stati fonda- mento. Durante l’ultima riunione tenutasi il 10 dicem- tori dell’AELS, ha preso parte alle trattative al termine bre 2014 (60a riunione) le discussioni del Comitato si delle quali ha firmato un ALS con la CEE nel 1972. In sono incentrate, come l’anno precedente, sull’appli- tal modo ha potuto consolidare le sue relazioni eco- cazione da parte dell’UE di dazi antidumping, le nomiche con la CEE senza per questo rinunciare alla nuove prescrizioni in materia di etichettatura UE per propria autonomia in materia di politica economica i beni di consumo, la prevista revisione totale della estera, vale a dire al diritto di concludere accordi con legislazione svizzera in materia di alcol e i possibili Stati terzi. L’ALS venne sottoposto a referendum, seb- effetti del progetto «Swissness», approvato nel giu- bene la Costituzione federale non ne prevedesse gno 2013 dal Parlamento. Le due parti hanno inoltre l’obbligo, e fu accettato il 3 dicembre 1972 a larghis- confermato la loro intenzione di riprendere al più sima maggioranza (72,5% del popolo e tutti i Cantoni). presto nell’Accordo sul libero scambio tra la Svizzera e l’UE le disposizioni della Convenzione regionale Contenuto sulle norme di origine preferenziali paneuromediter- L’ALS vieta i dazi doganali e le restrizioni quantitative ranee. Questo Accordo prevede di estendere ai Paesi o qualsiasi altra tassa di effetto equivalente (p. es. dei Balcani occidentali lo spazio delle regole di origine modalità di vendita discriminatorie) sui prodotti con- già esistente tra UE, AELS, partner commerciali dell’a- templati dall’Accordo. L’ALS riguarda unicamente i rea mediterranea e Turchia: per renderlo applicabile, prodotti industriali: il commercio di prodotti agricoli il Protocollo n° 3 (protocollo sulle norme d’origine) non rientra nel suo campo di applicazione e viene deve essere adattato al nuovo sistema tramite una disciplinato da un accordo distinto. I prodotti agricoli decisione del Comitato misto. trasformati formano una categoria a parte fra l’indu- stria e l’agricoltura, in quanto vengono fabbricati Contesto tramite lavorazioni industriali partendo da materie Nell’Europa occidentale si sono imposti due diversi prime agricole. L’ordinamento tariffario è disciplinato modelli d’integrazione: da un lato la fondazione delle dal Protocollo n° 2 dell’ALS. La componente indu- Comunità europee nel 1957 e dall’altro la creazione striale è esente da dazi doganali. Per quanto con- dell’Associazione europea di libero scambio (AELS- cerne le materie prime agricole, invece, la Svizzera e EFTA, European Free Trade Association) nel 1960. l’Unione Europea continuano ad applicare dazi doga- All’inizio degli anni Settanta, sono stati conclusi nali e a prevedere contributi all’esportazione finaliz- 13
zati a compensare le differenze di prezzo. Il Proto- semplificherà il sistema di cumulo, che in futuro sarà collo n° 2 è stato rivisto durante i negoziati dei esteso anche ai Paesi dei Balcani occidentali. Ratificata Bilaterali II. Le modifiche introdotte offrono ai pro- dalla Svizzera il 28 novembre 2011, per la Svizzera e dotti dell’industria alimentare un migliore accesso ai gli altri Stati dell’AELS la Convenzione è entrata in mercati (cfr. scheda informativa «Prodotti agricoli vigore il 1° gennaio 2012, mentre per l’UE vige dal trasformati»). 1° maggio 2012. Affinché la Convenzione venga applicata nell’ALS e il sistema di cumulo possa diven- La franchigia doganale per i prodotti industriali vale tare applicabile anche ai Paesi dei Balcani occidentali, unicamente all’interno della zona di libero scambio. il Protocollo n° 3 è stato adattato al nuovo sistema Contrariamente a un’unione doganale, gli Stati legati tramite una decisione del Comitato misto. dall’ALS stabiliscono autonomamente le tasse e le quote d’importazione applicabili nei confronti degli Portata dell’Accordo Stati terzi. I controlli doganali continuano quindi a Nel quadro dell’ALS, che nel 2012 ha festeggiato essere svolti alle frontiere per garantire tra l’altro che 40 anni di esistenza, il partenariato offre una base il trattamento preferenziale sia applicato unicamente per le intense relazioni economiche che la Svizzera, ai prodotti originari degli Stati della zona di libero con la sua forte tradizione di Paese esportatore, scambio. mantiene con i suoi principali partner economici, ossia l’Unione europea e i suoi 28 Stati membri. Tramite le regole d’origine, il Protocollo n° 3 (proto- Nel 2014, la Svizzera ha esportato verso i Paesi collo sulle regole d’origine) dell’ALS disciplina le con- dell’UE beni per un valore totale di 114 miliardi di dizioni in base alle quali un prodotto industriale può CHF e ha importato merci provenienti dall’UE per essere considerato originario della Svizzera o dell’UE 131 miliardi di CHF. Nel 2014 la Svizzera costituiva e quindi, ai sensi dell’ALS, può circolare esente da dazi il terzo mercato per lo smercio di prodotti dell’UE doganali (merce originaria). I prodotti provenienti da dopo gli USA e la Cina e si è posizionata al quarto Stati terzi che non soddisfano tali condizioni non sono posto fra i partner commerciali più importanti per merci originarie e non rientrano nel campo d’applica- l’UE dopo USA, Cina e Russia. Negli ultimi 20 anni, zione dell’ALS. Il cumulo dell’origine previsto nell’ALS il volume degli scambi commerciali è aumentato permette inoltre, nel commercio bilaterale o nell’am- mediamente del 4% all’anno, ossia più o meno bito di un sistema di cumulo (p. es. sistema di cumulo allo stesso ritmo dell’insieme del commercio estero. paneuromediterraneo: i 28 Stati membri dell’UE, i Gran parte del flusso di merci è contemplato dal quattro dell’AELS e la Turchia), che le merci originarie campo di applicazione dell’ALS. di uno Stato membro possano essere trasformate negli altri Stati membri di detto sistema senza per questo perdere il loro trattamento preferenziale (fran- chigia doganale) in qualità di merci originarie. Grazie al sistema di cumulo paneuromediterraneo, la possi- Maggiori informazioni bilità di cumulare l’origine è stata estesa gradual- Segreteria di Stato dell’economia SECO mente ai Paesi mediterranei (Algeria, Cisgiordania, Tel. +41 58 462 56 56, info@seco.admin.ch, www.seco.admin.ch Egitto, Giordania, Israele e Territorio palestinese occu- Direzione degli affari europei DAE pato, Libano, Marocco, Siria, Tunisia). La firma della Tel. +41 58 462 22 22, europa@eda.admin.ch, Convenzione regionale relativa alle regole di origine www.dfae.admin.ch/europa_it preferenziali per la zona paneuropea e mediterranea 14
Assicurazioni L’Accordo in materia di assicurazione del 1989 determina un’apertura parziale del mercato assicu- rativo svizzero e dell’Unione europea (UE). Nel settore delle assicurazioni dirette contro i danni (assicurazione mobiliare, per i veicoli a motore, viaggi, responsabilità civile ecc.), gli assicuratori svizzeri possono quindi aprire o acquistare un’agenzia o una succursale nell’UE beneficiando della parità di trattamento rispetto alle imprese locali. Al contempo l’Accordo ridimensiona i requisiti normativi. Lo stesso vale per gli assicuratori dell’UE in Svizzera. Questo Accordo contribuisce dunque a migliorare il posizionamento a livello internazionale delle compagnie assicurative svizzere. Cronologia • 1.1.1993 entrata in vigore dell’Accordo • 30.1.1992 approvazione da parte del Parlamento • 1.10.1989 firma dell’Accordo Contesto nell’UE non è tenuta a procedere a un ulteriore calcolo Nel 1973 l’allora Comunità economica europea (CEE) della solvibilità limitatamente alla succursale. L’autorità di adottò una direttiva che vietava la discriminazione tra le sorveglianza dello Stato membro dell’UE in cui ha sede la compagnie assicurative degli Stati membri per quanto succursale si basa sulla copertura di solvibilità che l’Auto- concerne l’esercizio e l’avvio di un’attività nel settore rità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) delle assicurazioni dirette (fatta eccezione per l’assicu- richiede per la compagnia assicurativa svizzera nel suo razione sulla vita). Tale direttiva non vietava tuttavia una complesso, inclusa la succursale. disparità di trattamento nei confronti degli assicuratori di Paesi terzi non membri della CEE e non era pertanto L’Accordo si applica unicamente al settore delle assicura- da escludersi una possibile discriminazione a danno zioni dirette contro i danni (assicurazione mobiliare, per i delle compagnie assicurative svizzere. All’epoca il set- veicoli a motore, viaggi, responsabilità civile ecc.). Le assi- tore assicurativo svizzero era presente nella CEE preva- curazioni sulla vita, le riassicurazioni così come i sistemi di lentemente con succursali e aveva pertanto tutto l’inte- sicurezza sociale previsti dalla legge non rientrano nel suo resse a un’equiparazione con gli assicuratori locali. Per campo di applicazione. L’Accordo regola inoltre soltanto tale ragione la Svizzera avviò trattative con la CEE al fine la libertà di stabilimento e non la libera prestazione tran- di stipulare un accordo in materia, accordo che venne sfrontaliera di servizi. siglato nel 1982. Nel frattempo tuttavia nella CEE erano state emanate ulteriori disposizioni che modificavano o Portata dell’Accordo integravano la direttiva CEE del 1973. L’accordo tra la Il settore delle assicurazioni occupa un posto di rilievo Svizzera e la CEE venne quindi rielaborato tenendo nell’economia svizzera. Basti pensare che, nel 2014, vi conto di tali emendamenti e nuovamente siglato nel lavoravano 47’832 persone in Svizzera e altre 69’236 1989, per essere infine firmato nello stesso anno. all’estero per assicuratori privati svizzeri. Nel solo ramo delle assicurazioni contro i danni (ramo «non vita»), nel Contenuto 2013 i premi lordi generati dalle succursali nell’UE L’Accordo sulle assicurazioni garantisce la libertà di stabi- ammontavano a 1,120 miliardi di CHF. Data la fonda- limento in base al principio della reciprocità. Se, da un mentale importanza del mercato europeo, la garanzia lato, le compagnie assicurative svizzere possono aprire o della libertà di stabilimento sul territorio dell’UE ha acquistare agenzie e succursali nell’UE, lo stesso vale, costituito un significativo passo avanti per le compa- dall’altro, anche per gli assicuratori dell’UE in Svizzera. Un gnie di assicurazione svizzere. L’Accordo si è dimo- ulteriore vantaggio dell’Accordo consiste nel fatto che strato valido in particolare perché ha permesso a una compagnia assicurativa svizzera con una succursale diverse compagnie assicurative svizzere di aprire o 15
acquisire succursali nell’UE per il ramo «non vita», e di Maggiori informazioni gestirle beneficiando di requisiti normativi meno strin- Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari FINMA genti riuscendo in tal modo a ottenere un migliore Tel. +41 31 327 91 00, info@finma.ch, www.finma.ch posizionamento sulla scena internazionale. 16
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