I tusann de ier - Comune di Ispra

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I tusann de ier - Comune di Ispra
Il giornalino del gruppo: I tusann de ier …             pagina 1

    Trimestrale del gruppo: I tusann de ier … di Ispra

I tusann
de ier …
            NUMERO 32               – Gennaio/Marzo    2012 –
            SPECIALE: SAN VALENTINO

          Comune di Ispra – Servizi Sociali

                         Trova il tempo di essere amica …

              I TUSANN DE IER …   N° 32-2012
I tusann de ier - Comune di Ispra
Il giornalino del gruppo: I tusann de ier …                    pagina 2

                 La voce della redazione …
                       itusanndeier@libero.it     www.comune.ispra.va.it

                                                Proprio questa settimana ho visto un
                                                filmato relativo ai lavori per la
                                                costruzione dell’acquedotto ad Haiti;
                                                le immagini erano confortanti, per ora
                                                tutto sta procedendo bene.          Nel
                                                prossimo numero del giornalino,
                                                rifaremo il punto della situazione.
                                                Ora parliamo di tesseramento. La
                                                tessera de I Tusann de Ier ...
                                                identifica le persone con le parole di
                                                Madre Teresa di Calcutta: Trova il
                                                tempo di essere amica e permette di
         Carissime amiche,
                                                partecipare ai giochi e ricevere il
questo numero del giornalino è un
                                                giornalino. Ma la cosa più importante
numero          speciale,
                                                               è che con le quote delle
interamente dedicato
                                                               tessere invieremo un
a San Valentino, alla
                                                               contributo           alla
sua      storia         e
                                                               Associazione    Italiana
all’amore. San Va-
                                                               Ricerca sul Cancro.
lentino     rappresenta
per antonomasia il
                                                               Vi auguro una buona
giorno della dolcezza e
                                                               lettura,
dell’amore. Una oc-
casione      per     tutti                                   Tania
coloro che si vogliono bene, per stare
insieme, regalandosi fiori, cioccolatini
o     semplicemente        momenti     di
                                                               Auguri a:
condivisione e d’amore. Ringrazio le
nostre      scrittrici     che     hanno             Gennaio        Ada
rispolverato e donato le loro emozioni                              Jolanda
vissute quando hanno conosciuto il                                  Rita
loro “San Valentino”: Antonietta,                    Febbraio       Fausta
Candida, Diana, Ginevra, Lina, Luisa,                               Giovanna
Rita e Rosalina. C’è una pagina
                                                                    Maria
dedicata alla Festa di San Valentino                                Marisa
che voleva anche essere l’occasione di                              Vittorina
rilanciare i messaggi di pazienza,
                                                     Marzo          Antonietta
tolleranza e di accettazione degli altri
                                                                    Jole
che sono la base dei principi
                                                                    Mariangela
informatori del nostro gruppo. Non
                                                                    Pinuccia
manca un resoconto in merito al
                                                                    Teresa
nostro progetto “Tappo” che sta
funzionando        abbastanza       bene.
Abbiamo già riempito quasi cinque
grossi contenitori con tappi in
plastica di tutti i colori e dimensioni;
provvederò      appena      possibile   a
portarli al centro raccolta di Gavirate.            I tusann de ier … , N° 32-2012
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              FRANCO, IL MIO SAN VALENTINO
                                       Mio marito si chiamava Franco ed era
                                       maggiore di me di cinque anni. Abitavamo
                                       tutti e due a Voldomino, una frazione del
                                       comune di Luino in provincia di Varese. Ci
                                       conoscevamo praticamente da sempre poiché
                                       la sua abitazione rimaneva vicino alla mia.
                                       Spesso andavo a casa della cugina di mia
                                       madre e per effettuare il percorso, dovevo
                                       per forza passare davanti alla casa di
                                       Franco. Ogni volta che passavo, trovavo lui
                                       alla finestra che mi salutava. Sembrava
                                       proprio mi aspettasse! Io e Franco avevamo
                                       diversi amici in comune ed insieme a loro ci
                                       divertivamo, facevamo molte passeggiate e
trascorrevamo assieme dei piacevoli pomeriggi. A volte Franco mi portava a
spasso seduta sulla canna della sua bicicletta e così pian-piano è scoccata la
meravigliosa scintilla dell’amore. Ci siamo fidanzati ufficialmente come si usava
una volta. La mia futura suocera mi invitava spesso a casa sua per pranzo o per
cena, offrendomi le sue specialità della cucina. Era una persona molto buona con
me ed io per ricambiare questo affetto la chiamavo mamma. Il 26 Dicembre del
1950, ci siamo sposati. La cerimonia è stata molto semplice ed il pranzo si è
tenuto con i nostri stretti famigliari. Nel pomeriggio ci siamo recati alla stazione
ferroviaria e siamo partiti per San Remo dove abbiamo soggiornato per una
settimana in luna di miele. Come eravamo felici! Ho avuto due figli e dopo aver
abitato da sola per molti anni ora trascorro serenamente la mia vita a casa di mio
figlio e mia nuora con i miei meravigliosi nipoti. Ricordo spesso il mio San
Valentino che mi portava in gita sulla sua bicicletta ... Antonietta

            IL MIO BELLISSIMO SAN VALENTINO
Carissime Tusann de Ier ... ho saputo per caso parlando con Tania che avete un
bel giornalino e che il prossimo numero sarà un numero speciale dedicato a San
Valentino, cioè all’amore. Anch’io ho una breve storia da raccontarvi che sembra
una scena di un film. Oggi ho ottantanove anni ma ricordo ancora bene quel bel
ragazzo che avevo visto vestito con la divisa dell’Aeronautica Militare. Lui aveva
vent’anni mentre io ne avevo sedici. Lavoravo in una lavanderia di Busto Arsizio
e un giorno passando per una strada del paese vidi una specie di incidente: il bel
militare stava entrando in una pasticceria mentre una signora se ne stava
uscendo con una torta in mano. Non ho mai capito perché la torta di panna non
fosse incartata, forse perché quella signora abitava lì vicino. Per farla breve,
successe che la signora inciampò e la torta finì su un braccio della divisa del
militare. Il ragazzo non sapeva cosa fare e io che ero lì vicina gli offrii il mio aiuto
che accettò con piacere. La nostra storia cominciò così. Ci vedevamo spesso e la
sua mano stringeva la mia quando passeggiavamo per le vie del centro. C’era una
stradina ove c’era un muro che era caldo; era il muro di un fornaio e in quel
rigido inverno, appoggiavamo le nostre mani e ci guardavamo negli occhi. Con il
mio Antonio ho avuto quattro figli: due maschi e due femmine. Ora vivo assieme a
una delle mie figlie e sono attorniata dai miei bellissimi nipoti. L’anno scorso mi
sono fatta accompagnare da mia figlia in quella stradina e ho appoggiato le mani
sul muro: era ancora caldo anche se il fornaio aveva cessato la sua attività da
oltre cinquanta anni ... Il mio “ragazzo” che è mancato vent’anni fa, era ancor lì e
mi stringeva forte le mani ... Rosalina di Milano
                           I tusann de ier … , N° 32-2012
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           CHE BELLO IL MIO SAN VALENTINO !
Quando ero ragazza abitavo alla              lavorare in Libia a Tripoli e Bengasi
frazione Abbazia di Sesto Calende in         per l’Aeronautica Militare. Orlando
località Colombera. Vivevo in una            lavorava     già     presso     l’industria
grande      casa     colonica,   in   un     aeronautica Siai Marchetti a Sesto
appartamento situato al primo piano.         Calende. Ci scrivevamo spesso e lui mi
Attorno alla casa avevamo molti alberi       raccontava del suo lavoro e dei suoi
da frutta e una larga parte di               viaggi nelle oasi del deserto, dei rossi
campagna che mio padre lavorava con          ed indescrivibili tramonti, delle grandi
l’aiuto dei miei                                               dune di sabbia che il
fratelli. Al piano                                             vento     plasmava       e
terreno        della                                           spostava        a     suo
casa        abitava                                            piacimento. Così ci
un’altra famiglia                                              siamo        innamorati
con due ragazzi                                                scrivendoci ed io ero
che erano amici                                                sempre in attesa di
dei miei fratelli.                                             una      sua      lettera.
Allora        avevo                                            Orlando era molto
quattordici anni                                               poetico,    aveva      un
e ho conosciuto                                                buon componimento
Orlando,          di                                           ed era romantico. Nel
diciannove anni, il maggiore di questi       Novembre del 1942 terminò il suo
due fratelli. A quei tempi i divertimenti    contratto di lavoro e tornò a casa. Ci
erano molto limitati ed eravamo felici       siamo sposati il 27 Dicembre dello
quando potevamo andare a ballare a           stesso anno, nella chiesa di San
casa della signora Ida che aveva un          Bernardino a Sesto Calende. Le fedi
grosso grammofono che si caricava            nuziali erano in argento; allora
con una manovella. La puntina in             eravamo in tempo di guerra e tutto
acciaio scorreva nel solco del disco e il    veniva effettuato con grande sobrietà.
suono usciva da una specie di grossa         Siamo subito partiti per il viaggio di
tromba in ottone. Le musiche che             nozze, un giorno a Milano a casa di
ascoltavamo erano principalmente             suo fratello Ambrogio che ci offrì un
valzer e tanghi. Nessuno di noi era un       pranzo in un bel ristorante, poi una
ballerino; si ballava alla nostra            notte a Verona. Siamo ripartiti per
maniera sotto lo sguardo vigile della        Trieste ed infine siamo rimasti per
signora Ida, una signora molto gentile       dieci giorni a Fiume ove abitava la
e buona. Si ballava su una grande            famiglia di suo fratello Camillo (lui era
terrazza mentre la signora Ida che era       militare in Sicilia). Prima di tornare a
sarta, cuciva con attenzione delle           casa ci siamo fermati altri due giorni a
stoffe. Il nostro gruppo di “ballerini”      Venezia, una città che mi ha stupita
era composto da me, mia sorella              ed affascinata. In quella occasione
Marina, Mariuccia, Rosito e Bruno, i         siamo andati con il vaporetto a visitare
tre figli della signora Ida, Orlando e       Murano: ricordo che Orlando mi regalò
suo fratello Antonio. Normalmente            un’anfora in vetro molto bella,
andavamo a ballare al sabato sera.           decorata con un colore rosa brillante.
Eravamo tutti molto amici perché in          Questo dono mi fece molto contenta !
quel cortile ci conoscevamo da quando        Allora non si festeggiava San Valentino
eravamo bambini. Orlando cercava             ma il mio San Valentino che oggi non
sempre di ballare con me. Nel 1940           c’è più, lo porto sempre con me, nel
Orlando compì ventisei anni e partì          cuore     di    questa     “ragazza”      di
come personale “militarizzato” a             novantatré anni ! Candida

                            I tusann de ier … , N° 32-2012
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                    RICORDI DI SAN VALENTINO
                              Sono nata a       Pavia ed ovviamente visitare la famosa
                              Ispra e quan-     Certosa. In quel viaggio che mi parve
                              do avevo due      lungo ci scambiammo anche delle
                              anni i miei       confidenze che ci avvicinarono e
                              genitori     si   scoprimmo che eravamo fatti l’uno per
                              sono      tra-    l’altra. Era il mese di Settembre.
                              sferiti       a   Entrambi non eravamo giovanissimi, ci
                              Origgio    per    siamo trovati subito in sintonia e così
                              motivi       di   ci siamo fidanzati. Il primo regalo che
                              lavoro. Ispra     mi fece fu una fedina d’oro ed un
                              però mi è         grosso mazzo di rose rosse che ricordo
                              sempre      ri-   ancora con piacere e viva emozione.
masta nel cuore. Origgio è un paese in          Per il primo nostro San Valentino
provincia di Varese nelle vicinanze di          Ottavio mi ha regalato un foulard di
Saronno. Il suo territorio è per la             seta e la sera mi ha portata a cena in
maggior      parte      pianeggiante        e   un ristorante. Abitavamo in due paesi
attraversato, nella zona agricolo-              distanti oltre cinquanta chilometri ed
boschiva, dal torrente Bozzente. Ispra          anche questo fatto ha contribuito ad
con il suo monte ed il bel lago era il          accelerare i tempi, così a Maggio ci
luogo       ideale       per
trascorrere le ferie estive.
Proprio in questi periodi
tornavamo al mio paese
natio ed alloggiavamo
presso i miei zii che
abitavano     nel     cortile
sopra San Carlo; una
posizione che offre una
meravigliosa vista sul
lago.   A     San     Carlo,
abitava un bel giovane
con i capelli chiari e gli
occhi     azzurri.     Quel
ragazzo mi aveva colpita
per la sua timidezza, la
sua educazione e la sua
bontà. La prima volta
che ci siamo incontrati è
stato in cortile: lui era in
auto e mi è stato
presentato da una sua nipote. In                siamo sposati e siamo subito partiti
quella occasione dato che entrambi              per il viaggio di nozze a Venezia. La
eravamo molto timidi e imbarazzati ci           nostra è stata una storia semplice, ma
siamo scambiati quattro chiacchiere,            subito tra di noi c’è stata complicità
come quando non si sa cosa dire e si            perché avevamo la stessa visione delle
va a finire di parlare del tempo ... Poi        cose della vita. Ci capivamo anche con
qualche volta mi ha invitata a bere un          uno sguardo e ci bastava poco per
caffè in pasticceria e in uno di questi         essere felici ! Oggi Ottavio non c’è più
incontri mi ha chiesto se volevo andare         ma nel mio cuore è stato e sarà
con lui a trovare suo fratello prete a          sempre il mio San Valentino ! Diana

                              I tusann de ier … , N° 32-2012
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                         IL MIO SAN VALENTINO
                         Il giorno tredici   era stato solo un pretesto per
                         di Febbraio ,       incontrarmi ! La settimana successiva
                         noi Tusann de       Franco partì per Roma ove rimase per
                         Ier ... abbiamo     circa due mesi lavorando in uno
                         organizzato un      stabilimento che produceva birra. In
                         bel pranzetto e     quei mesi di lontananza ci scrivevamo
                         chiacchierando      spesso e così iniziò a nascere un
                            allegramente     sentimento d’amore. Quando tornò da
                         abbiamo par-        Roma venne al mio paese. Arrivato alla
lato della festa degli innamorati, cioè      stazione di Codogno alle quattro del
la festa di San Valentino. Ai miei tempi     mattino (era di Domenica) non trovò
questa ricorrenza non veniva celebrata       nessun taxi e quindi percorse sei
anche perché era appena terminata la         chilometri a piedi e raggiunse stanco
guerra e le risorse economiche erano         la trattoria del paese. La signora
molto scarse. Oggi                                       proprietaria della trattoria
invece questa festa                                      aveva visto mia sorella a
è molto sentita                                          messa e le aveva detto: - dì
dalle         giovani                                    a Ginevra che è arrivato
coppie      di    in-                                    Franco     -.  Allora    sono
namorati. Il mio                                         andata subito a cercarlo
San Valentino l’ho                                       con il cuore in gola e
incontrato      nella                                    quando l’ho visto gli ho dato
settimana          di                                    del “lei”. Così Franco mi
Pasqua del lontano                                       disse: - ma come, quando ci
anno 1949 quando                                         scrivevamo ci davamo del
ho        conosciuto                                     “tu” ed ora mi dai del “lei”? .
Franco. E’ stato un                                      Dopo quell’incontro Franco
bellissimo spiraglio                                     è andato per lavoro a
di luce nella mia                                        Settimo Torinese ma, ogni
vita ! Al mio paese                                      quindici giorni veniva a
(Cornogiovine      in                                    trovarmi al paese. Franco
provincia di Lodi)                                       un giorno mi regalò un
c’era una trattoria                                      anello con incastonata una
con alloggio. Pro-                                       “acquamarina”. Lo accettai
prio in quella, albergava Franco, un         emozionata e lo indossavo solo alla
bel ragazzo che faceva il “fornellista”,     Domenica. Ricordo che un giorno,
costruttore di forni e caldaie per gli       lavandomi le mani in un catino,
stabilimenti. Mio cognato Luigi e un         l’anello si sfilò dal dito così quando
certo Roncari di Cellina me l’hanno          gettai l’acqua buttai anche l’anello.
presentato e in quella occasione il          Quando mi accorsi, ero molto
Roncari disse: - la Ginevra va bene per      dispiaciuta ed agitata; chiamai una
il Franchino -. Franco era stato in          mia amica che corse a cercarlo e lo
paese per una settimana: la settimana        trovò per terra. Mi sembrò di ritrovare
santa. Un giorno, Franco fece finta di       un tesoro. Io e Franco ci siamo sposati
incontrarmi per caso, poiché doveva          nel     Novembre      del   1949.     Ora
andare ad imbucare una lettera in            quell’anello l’ho regalato a mia figlia.
posta. Siamo prima andati dal                Purtroppo Franco oggi non c’è più ma
tabaccaio per acquistare i francobolli,      il suo ricordo è sempre vivo nel mio
ma ne era sprovvisto; in seguito ho          cuore ed è sempre il mio adorato San
saputo che la lettera non esisteva ed        Valentino ! Ginevra

                            I tusann de ier … , N° 32-2012
I tusann de ier - Comune di Ispra
Il giornalino del gruppo: I tusann de ier …             pagina 7

                          SAN VALENTINO, TANTO TEMPO FA
                          Sia io che mio      piccola falla ed imbarcava acqua, così
                          marito Emilio       passai il tempo a buttare l’acqua fuori
                          siamo nati a        dalla imbarcazione, ma anche questo
                          Ispra. Emilio è     inconveniente mi parve divertente
                          stato     prigio-   perché comunque eravamo insieme.
                          niero di guerra     L’unico divertimento in paese era il
                          per ben sette       ballo che si teneva al “Circolo” ove oggi
                          anni in Scozia.     c’è la nuova farmacia. Le uscite serali
                          Al termine della    era molto limitate: si usciva alle 8:30 e
                          guerra è tor-       alle 9:30 suonava la “ritirata”. Si
nato a casa. Finite le vicissitudini della    tornava a casa di corsa mentre la
guerra i giovani volevano tornare a           mamma ci veniva incontro. Mi torna
vivere e a divertirsi. Dopo il lavoro, alla   alla memoria un lontano giorno di
sera    dopo                                                     carnevale; alla sera
cena ci si                                                       si      ballava      al
trovava ra-                                                      “Circolo” e per l’oc-
gazzi e ra-                                                      casione avevo no-
gazze,     in                                                    leggiato a Gavirate
gruppo      e                                                    uno di quegli abiti
seduti     su                                                    che      le    signore
un muretto                                                       inglesi     indossano
si     chiac-                                                    quando partecipano
chierava, si                                                     alla    caccia     alla
rideva e si                                                      volpe.      Mi    sono
scherzava.                                                       seduta vicina ad
Emilio ave-                                                      Emilio ma lui non
va       una                                                     mi ha riconosciuta e
barca e al                                                       prima che capisse
sabato po-                                                       chi     fossi     sono
meriggio si                                                      scappata a casa
andava     in                                                    perdendo anche il
compagnia                                                        cappello ! Emilio era
a Lesa. Pian                                                     un uomo di poche
piano, fre-                                                      parole      ma     era
quentandoci                                                      gentile e di animo
spesso e co-                                                     buono. Durante una
noscendoci                                                       messa di mezza-
meglio,     è                                                    notte a Natale, mi
nata     una                                                     ha regalato una
amicizia che                                                     sottile       catenina
si   è    poi                                                    d’oro che conservo
trasformata in un sentimento più              ancora come un dono prezioso. Una
profondo. La prima volta che siamo            sera, inaspettatamente mi ha chiesto
usciti da soli è stata la gita in barca ad    se volevo sposarlo. Ci siamo sposati il
Arona in occasione del famoso                 7 Maggio 1953 nella chiesa di Ispra.
“Tredicino” che attirava tutti i giovani      Con Emilio ho vissuto assieme per più
della zona poiché offriva occasioni di        di 50 anni, ci siamo amati e rispettati.
divertimento che normalmente nei              Nel mio cuore c’è sempre il mio Emilio
paesi non c’erano. Mi ricordo quel            che è stato e sarà sempre il mio San
viaggio poiché la barca aveva una             Valentino ! Lina

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            IL MIO PRIMO E UNICO FIDANZATO
                         Ero una ra-         due o tre mesi. Era d’estate ed ero
                         gazza di circa      fuori a giocare con mia sorella e
                         tredici anni,       saltavamo con la corda. Lui mi passò
                         la seconda di       vicino e mi fece uno sguardo come per
                         cinque     figli    dire “come mai non mi saluti?”; mia
                         che con il          mamma era alla finestra, ho avuto
                         passare degli       paura ed ho continuato a giocare. Un
                         anni      sono      giorno mia mamma si era affacciata
                         diventati otto.     alla finestra per chiamarmi; lui vide
                         Abitavo       a     mia mamma e mi salutò, una parola
                         Pozzuoli     in     tira l’altra ed il discorso cadde su di
                         provincia di        me. Il ragazzo chiese gentilmente a
Napoli. Avevo appena terminata la            mia mamma quanti anni avevo e lei
classe quinta elementare da due anni,        rispose: - Quattordici -. Per quell’età
ero una ragazzina molto solare e             ero abbastanza prosperosa e lui non le
allegra, vivevo in una famiglia povera,      credette, pensava che avessi qualche
umile e onesta. Il mio papà era molto        anno in più. A quei tempi non avevo
severo, con uno sguardo ci fulminava         la carta di identità così mia mamma
ma non mi ha mai messo un dito               prese il libretto della mutua e gli fece
addosso. Qualche volta andavo a fare         vedere che ero nata il 16 Aprile del
la spesa e non vi dico le figure che         1949. Lui rimase alquanto sorpreso ed
facevo quando mi
dicevano: - Fai venire
il tuo papà -. Allora
mi       disperavo     e
piangevo tornando a
casa      poiché    non
portavo      nulla    da
mangiare per i miei
fratelli. Per questo
decisi di andare a
lavorare,          avevo
quattordici anni e
trovai un lavoro come
commessa. Un giorno
mentre aspettavo il
pullman incontrai un
bel ragazzo; non vi
dico come tremavo dalla vergogna. Mi         in quell’occasione disse a mia madre
chiese come mi chiamavo ed io tutta          che gli piacevo. Dopo circa sei mesi lo
timida risposi: - Luisa, e tu? -. Mi         incontrai di nuovo e mi disse che
rispose: - Mimmo -. Ma il suo vero           voleva    parlare   con    mio   padre.
nome era Cosimo. Era di Crispiano, un        Approfittai dell’occasione di una festa
paese in provincia di Taranto. Ci            organizzata in casa nostra alla quale
salutammo: - Ciao, ciao – e la cosa finì     fu invitata anche la proprietaria della
lì. Dopo circa un mese ci incontrammo        stanza dove lui andava a dormire. Lui
di nuovo e ci salutammo. Un giorno           colse la palla al balzo e mandò a casa
uscendo di casa me lo trovai davanti;        mia un mazzo di gladioli e un vassoio
lui era in trasferta, lavorava in un         di pasticcini. Io lo sapevo che erano
grande cantiere e andava a casa ogni         destinati a me ma in un primo

                            I tusann de ier … , N° 32-2012
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Il mio primo ... momento feci finta di      Mimmo rimase a lungo a parlare con
niente per paura della reazione di mio      mio papà. La storia è un po’ tribolata e
papà. Poi, facendomi coraggio, gli dissi    quindi veniamo al sodo; mio padre
                                               volle da noi una promessa: di uscire
                                               di casa con l’abito bianco (a buon
                                               intenditor        poche         parole!).
                                               Rispettammo       questa     promessa;
                                               quando      uscivamo      a   passeggio
                                               eravamo accompagnati da mia
                                               mamma e da mia sorella. Dopo circa
                                               due anni e mezzo arrivò il fatidico
                                               giorno del nostro matrimonio. Era la
                                               Domenica 21 Agosto 1965; quella
                                               mattina mio papà si alzò alle quattro
                                               ed andò ad addobbare la chiesa, la
                                               riempì di fiori ed era davvero
                                               bellissima! Mise anche un tappeto
                                               rosso che partiva da casa mia e
                                               arrivava fino all’entrata della chiesa.
                                               Mi     prese    sottobraccio     e   mi
                                               accompagnò in chiesa camminando
                                               a passi cadenzati su quel tappeto
                                               rosso.    Il suo sguardo esprimeva
                                               orgoglio e soddisfazione e quando mi
che erano per me e allora quei buoni           guardava, sorrideva. A questo punto
pasticcini finirono in pattumiera e quei    vi chiederete come mai mi sono
bei fiori furono lanciati fuori dalla       sposata così giovane: avevo appena
finestra. Povera me! Passando il tempo      compiuto sedici anni, mentre mio
pian piano la bufera si calmò e mio         marito ne aveva ventuno. Mio marito
                                                                     Mimmo ricevette
                                                                     una proposta di
                                                                     lavoro in un
                                                                     paese estero e fu
                                                                     per        questa
                                                                     ragione       che
                                                                     decidemmo       di
                                                                     sposarci. La mia
                                                                     vita non è stata
                                                                     tutta    rosa    e
                                                                     fiori; mio papà
                                                                     era molto severo
                                                                     e mio marito,
                                                                     nonostante      la
padre si convinse che questo ragazzo                                 giovane età era
aveva delle intenzioni serie ma disse       abbastanza duro di idee e così a volte
che Mimmo non sarebbe entrato in            mi sembrava di essere caduta dalla
casa nostra se non accompagnato da          padella nella brace. Oggi sono una
un componente della sua famiglia. Ne        mamma molto orgogliosa dei miei figli
parlai con Mimmo e dato che in Agosto       e molto felice di essere nonna di due
si     sposava   suo     fratello  in       nipoti stupende! Un abbraccio a tutte
quell’occasione venne a casa mia e          le “Tusann de Ier...” dalla vostra Luisa

                           I tusann de ier … , N° 32-2012
I tusann de ier - Comune di Ispra
Il giornalino del gruppo: I tusann de ier …            pagina 10

         NON SI FESTEGGIAVA SAN VALENTINO
Lui, a undici anni                                          attorno a Brunico e
terminate le elementari                                     sempre la stessa firma,
era andato a Oltrefiume,                                    “Giordano”. In seguito
una frazione di Baveno                                      ricevetti lettere con-
in Piemonte, da un                                          tenenti      delle   stelle
cugino che aveva messo                                      alpine; io pensavo che
su un prestino. Lì vi                                       lui andasse, come nei
rimase fino a quando                                        canti alpini, a coglierle
ricevette la cartolina                                      tra le rocce. Anni dopo
precetto per il servizio                                    venni a sapere che le
militare     a    Brunico.                                  comprava!        La corri-
Allora    pare     che    il                                spondenza divenne fitta,
servizio militare durasse                                   la postina aveva sempre
15 o 18 mesi. Il Natale                                     una lettera per me. Ci
del 1950, lui passò la                                      scambiavamo le foto: lui
licenza      nella     sua                                  vestito da alpino, il
famiglia: era la casa dei                                   cappello con la sua
miei vicini che abitavano                                   bella penna nera e la
nel cortile più su del                                      barba del “vecio”. Io,
mio. Siccome l’acqua da loro era            con striminzite foto tessera recuperate.
gelata, lui venne a prenderla giù al        Eravamo sposati quando un inverno
rubinetto che stava sull’uscio di casa      lui mi disse: - Prima che Cesare sappia
mia. Allora, i militari dovevano portare    leggere, bruciamo le nostre lettere -. Fu
la divisa anche a casa. In uscita con il    compiuta la più grande idiozia ! Le
secchio vuoto mi sono trovata davanti       lettere pareva si rifiutassero, si
l’alpino con la penna nera che              spegneva la fiamma, sotto i francobolli
sorridendomi disse: -                                       avevo fatto delle piccole
Ciao Rita -. Io lavoravo                                    crocette, erano i baci
allora nello stabilimento                                   che non osavo mettere
dopo Quassa che faceva                                      per iscritto. Quel che
gli aghi per le macchine                                    rimase non era neanche
da cucire; quel giorno                                      cenere. Che tristezza !
facevo il turno 14-22.                                      Un mattino di sole, che
Ebbene,      uscita     dal                                 già portavo le maniche
lavoro, c’era lui che mi                                    corte, improvvisamente
aspettava. In bicicletta,                                   entrò in casa mia,
in silenzio, non sapendo                                    ancora in divisa; era
cosa dirci, tornammo a                                      arrivato con la Littorina
casa insieme. Quando                                        delle     undici.    Aveva
svoltai    per    il   mio                                  finito,      era      stato
portone lui mi disse: -                                     congedato. Scendeva al
Ciao – e continuò per la                                    lago a incontrare sua
sua strada. A fine                                          mamma che ci era
Gennaio      (e    chi   si                                 andata a lavare i panni;
ricordava più !) ricevetti                                  mi      invitò    ad    ac-
una      cartolina     con                                  compagnarlo. Presa la
raffigurate delle stelle                                    cesta del bucato, lui al
alpine e con la firma “Giordano”. Poi,      centro, noi due ai suoi lati, salimmo,
dopo altro tempo, un’altra cartolina        poche parole, lunghi silenzi. Io avevo
con la foto di montagne altissime           soggezione, del resto, pari, pari con lui

                           I tusann de ier … , N° 32-2012
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San Valentino ... non sono stata mai.        Rinascente ... ma anche nelle vie che
C’era una mentalità diversa a quel           conservavano l’impronta Meneghina
tempo!     La     domenica     successiva    con i “prestinée”, i “latée”, i “cervelée”,
andammo a Baveno da suo cugino; mi           i “tranviée”, i “spiziée”, i “farée”, dove le
fece conoscere i suoi amici, il parroco      donne si anteponevano l’un l’altra al
che ancora teneva corsi serali di            nome, il titolo di “Sciora” ed ai “bagai”
matematica e francese. Il parroco ci
regalò due immaginette benedette.
Lui, qui a Baveno era salutato
festosamente da tutti; tutti lo
conoscevano e volevano parlargli.
Fu difficile districarsi. Con il
battellino andammo all’Isola Bella.
Nell’azzurro tra lago e cielo, in un
giardino mitico, avvolti dal sole,
camminavamo mano nella mano.
Non ci furono patti, contratti,
dichiarazioni, giuramenti, firme,
promesse ... no, noi eravamo felici
così ! Lui, trovò subito lavoro come
panettiere, a Gravellona Toce. Io mi
abbonai al mensile “Mani di Fata” e
ne seguivo i consigli. Mio fratello
Bruno, il falegname, mi costruì un
capiente baule in noce. Anni belli
vissuti con semplicità. No grandi
regali costosi, preziosi, folli, ma
piccoli pensieri geniali. Lui amava
sorprendermi, come le rose di
Riviera a Natale, in una grossa
scatola una bambola mozzafiato,
cofanetti di cioccolatini, belle
scatole di latta con le caramelle,
oggettini d’oro ... Ricordo che una
domenica pomeriggio, qui a Ispra,
incontrammo la nostra maestra.
Lui, avendo cinque anni più di me,
era stato “nell’infornata” precedente
alla mia. La maestra ci guardò a
lungo, senza dir nulla. Dopo un po’
io chiesi a lui: - Perché la maestra ci
ha guardati così ? – Pronto mi               (bimbi) dicevano: - Scarliga nò – (non
rispose: - Perché siamo belli ! -. Dal       saltare, non scivolare, non fare
prestino di Gravellona Toce, Giordano        rumore, non incorrere nei pericoli).
si trasferì a Milano nella Panetteria        Grazie a lui, ho avuto l’opportunità di
Claus. Per me era facile raggiungerlo        conoscere la Milano degli anni ’50,
la Domenica, il treno aveva orari            quando, guanti, borsetta e tailleur
congeniali con il suo tempo libero.          erano di rigore e gli uomini andavano
Passeggiavamo nella Milano rinnovata,        in Galleria Vittorio Emanuele con il
nel quartiere signorile di San Babila,       ferma-cravatta d’oro e il vestito
davanti al Duomo, al Motta, alla             “buono”. Rita

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                             SAN VALENTINO
                                             convertito      al    Cristianesimo      e
                                             consacrato vescovo di Terni nel 197, a
                                             soli 21 anni. Nell'anno 270 Valentino
                                             si trovava a Roma, giunto su invito
                                             dell'oratore greco e latino Cratone, per
                                             predicare il Vangelo e convertire i
                                             pagani.      Invitato      dall'imperatore
                                             Claudio II il Gotico a sospendere la
                                             celebrazione religiosa e ad abiurare la
                                             propria fede, rifiutò di farlo, tentando
                                             anzi di convertire l'imperatore al
                                             Cristianesimo. Claudio II lo graziò
                                             dall'esecuzione capitale affidandolo a
                                             una nobile famiglia. Valentino venne
                                             arrestato una seconda volta sotto
                                             Aureliano, succeduto a Claudio II.
                                             L'impero      proseguiva      nelle   sue
                                             persecuzioni contro i cristiani e,
                                             poiché la popolarità di Valentino stava
                                             crescendo,     i   soldati    romani    lo
                                             catturarono e lo portarono fuori città
                                             lungo la via Flaminia per flagellarlo,
                                             temendo che la popolazione potesse
                                             insorgere in sua difesa. Fu decapitato
                                             il 14 Febbraio 273, a 97 anni, per
                                             mano del soldato romano Furius
                                             Placidus, agli ordini dell'imperatore
                                             Aureliano. Le sue spoglie furono
                                             sepolte sulla collina di Terni, nei pressi
San Valentino, detto anche San               di una necropoli. Sul luogo sorse nel
Valentino da Terni o San Valentino da        IV secolo una basilica nella quale
Interamna (Terni, 176 – Roma, 14             attualmente sono custodite, racchiuse
Febbraio 273), fu un vescovo e un            in una teca, le reliquie del santo: pare
martire cristiano. Venerato come santo
dalla Chiesa cattolica, da quella
ortodossa e successivamente dalla
Chiesa    anglicana,    è    considerato
patrono degli innamorati. La più
antica notizia di S. Valentino è in un
documento ufficiale della Chiesa del VI
secolo    dove     compare      il   suo
anniversario di morte. Ancora nel
secolo VIII un altro documento ci
narra alcuni particolari del martirio: la
tortura, la decapitazione notturna, la       che esse siano state portate nella città
sepoltura ad opera dei discepoli             dai tre discepoli del filosofo Cratone,
Proculo, Efebo e Apollonio, successivo       Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti
martirio di questi e loro sepoltura.         dal futuro santo, e che per questo
Nato in una famiglia patrizia, fu            motivo siano stati martirizzati. Altre

                            I tusann de ier … , N° 32-2012
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San Valentino ... reliquie sono              passeggiando, vide
presenti anche nella cattedrale di           due giovani che
Maria Assunta di Savona, nella chiesa        stavano     litigando
medievale di San Valentino di Sadali         ed     andò       loro
in Sardegna, a Belvedere Marittimo in        incontro porgendo
Calabria e nella chiesa Matrice di Vico      una       rosa       e
                          del    Gargano     invitandoli a te-
                          dove       viene   nerla unita nelle
                          venerato come      loro mani: i giovani
                                protettore   si allontanarono riconciliati. Un'altra
                          della città e      versione di questa storia narra che il
                          degli     agru-    santo sia riuscito ad ispirare amore ai
                          meti. In base      due giovani facendo volare intorno a
ad altre fonti, altre reliquie di San        loro numerose coppie di piccioni che si
Valentino si trovano a Ozieri, centro        scambiavano dolci gesti d'affetto; da
principale del Logudoro, a una               questo episodio si crede possa derivare
cinquantina di chilometri da Sassari:        anche la diffusione dell'espressione
le avrebbe portate, nel 1838, un frate       piccioncini. Secondo un altro racconto,
benedettino nativo del                                          Valentino, già ve-
luogo, che le avrebbe                                           scovo di Terni, unì in
poi    sepolte      nella                                       matrimonio la gio-
cinquecentesca                                                  vane cristiana Sera-
chiesa dedicata ai                                              pia e il centurione
santi     Cosma         e                                       romano         Sabino:
Damiano sul Colle dei                                           l'unione era osta-
Cappuccini.          Un                                         colata dai genitori di
vasetto con il sangue                                           lei ma, vinta la
di S.Valentino si trova                                         resistenza di questi,
anche nella teca di                                             si scoprì che la
vetro contenente il                                             giovane    era    gra-
teschio     di    Santa                                         vemente malata. Il
Giustina nella Chiesa                                           centurione     chiamò
di S.Martino a Torre                                            Valentino    al    ca-
d'Arese (PV). Sono                                              pezzale della giovane
molte    le    leggende                                         morente e gli chiese
               entrate a far parte della     di non essere mai più separato
               cultura    popolare,     su   dall'amata: il santo vescovo lo battezzò
               episodi riguardanti la        e quindi lo unì in matrimonio a
               vita di san Valentino.        Serapia, dopo di che morirono
               Una di esse narra che         entrambi. La festa di San Valentino
               Valentino, graziato ed        ricorre annualmente il 14 Febbraio ed
               "affidato" ad una nobile      oggi è conosciuta e festeggiata in tutto
famiglia, compì il miracolo di ridare la     il mondo. Tale tradizione fu diffusa dai
vista alla figlia cieca del suo              benedettini,     primi    custodi   della
"carceriere"; Valentino, quando stava        basilica dedicata al Santo in Terni,
per essere decapitato, teneramente           attraverso i loro monasteri prima in
legato alla giovane, la salutò con un        Italia e quindi in Francia ed in
messaggio d'addio che si chiudeva con        Inghilterra. Molte tradizioni legate al
le parole: «...dal tuo Valentino...».        santo sono riscontrabili nei paesi in
Un'altra, di origine statunitense, narra     cui egli è venerato come patrono. La
come      un     giorno    il    vescovo,    figura di Valentino come santo patrono

                            I tusann de ier … , N° 32-2012
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San Valentino ... degli innamorati             artigianali. La festività prende il nome
viene tuttavia messa in discussione da         dal santo e martire cristiano San
taluni che la riconducono a quella di          Valentino da Terni, e venne istituita
un altro sacerdote romano, anch'egli           nel 496 da Papa Gelasio I, andando a
decapitato pressappoco negli stessi            sostituirsi    alla   precedente     festa
                    anni. Le feste in          pagana delle lupercalia. La pratica
                    Italia legate a San        moderna di celebrazione della festa,
                    Valentino: - La città      centrata sullo scambio di messaggi
                    di Terni invoca San        d'amore e regali fra innamorati, risale
                    Valentino         come     probabilmente all'alto medioevo, e
                    principale patrono.        potrebbe      essere     in   particolare
                    In     provincia      di   riconducibile al circolo di Geoffrey
Verona il paese di Bussolengo lo               Chaucer in cui prese forma la
invoca come Santo Patrono. Patrono             tradizione dell'amor cortese. Alla sua
del paese di Sadali, considerato               diffusione, soprattutto in Francia ed in
protettore     dei     matrimoni,       San    Inghilterra,        contribuirono        i
Valentino, la cui chiesa fu forse              benedettini, attraverso i numerosi loro
edificata da monaci bizantini, viene           monasteri, essendo stati affidatari
qui ricordato non a Febbraio, ma ad            della Basilica di San Valentino a Terni
Ottobre e la festa sarda dura tre              dalla fine della seconda metà del VII
giorni. Ed è anche Patrono del paese
lucano d'Abriola. A Quero si festeggia
il santo benedicendo le arance e
lanciandole da un pendio annesso
all'Oratorio     di     San      Valentino
nell'omonima località. In provincia di
Vicenza è il santo patrono di
Pozzoleone. In questo paese si svolge
tuttora l'antica fiera di San Valentino,
una delle fiere più grandi del Veneto;
notizie certe di questa festa si trovano
già dal 1517. È patrono di Vico del
Gargano, dove viene festeggiato il 14          secolo. Soprattutto nei paesi di cultura
Febbraio con manifestazioni religiose e        anglosassone, e per imitazione anche
attività     culturali.     Caratteristico     altrove, il tratto più caratteristico della
l'addobbo della statua e delle vie del         festa di San Valentino è lo scambio di
                              paese     con    valentine, bigliettini d'amore spesso
                              arance       e   sagomati nella forma di cuori stilizzati
                                     alloro.   o secondo altri temi tipici della
                                      Molto    rappresentazione popolare dell'amore
                                partecipata    romantico (la colomba, l'immagine di
                              è           la   Cupido con arco e frecce, e così via). A
                               processione     partire     dal   XIX    secolo,    questa
                              con         la   tradizione ha alimentato la produzione
reliquia del santo che si tiene la             industriale e commercializzazione su
mattina del 14 Febbraio. Di particolare        vasta scala di biglietti d'auguri
interesse è inoltre la fiera campionaria,      dedicati a questa ricorrenza. La
con oltre 100 espositori alla quale            Greeting Card Association ha stimato
partecipano migliaia di persone che            che ogni anno vengano spediti il 14
visitano anche nel caratteristico centro       Febbraio circa un miliardo di biglietti
storico le bancarelle di prodotti              d'auguri, numero che colloca questa

                              I tusann de ier … , N° 32-2012
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San Valentino ... ricorrenza al                 un'istituzione ispirata ai principi
secondo posto, come numero di                   dell'amor cortese. Il tribunale aveva lo
biglietti acquistati e spediti, dopo            scopo di decidere su controversie
quella di Natale. La ricorrenza di San          legate    ai     contratti  d'amore,    i
Valentino ha sostituito in epoca                tradimenti, e la violenza contro le
cristiana i lupercalia romani, celebrati        donne. I giudici venivano selezionati
il 15 Febbraio; questi riti erano però          sulla base della loro familiarità con la
                           dedicati alla        poesia    d'amore.     La   più   antica
                           fertilità e non      "valentina" di cui sia rimasta traccia
                                 all'amore      risale al XV secolo, e fu scritta da
                               romantico.       Carlo d'Orléans, all'epoca detenuto
                           Nel 496 Papa         nella Torre di Londra dopo la sconfitta
                           Gelasio          I   alla battaglia di Agincourt (1415).
                           dedicò il 14         Carlo si rivolge a sua moglie con le
                           Febbraio       al    parole: Je suis deja d'amour tanné, ma
                           santo           e    tres doux Valentinée…. L'uso di
                           martire San          spedire      "valentine"   nel   mondo
                                Valentino,      anglosassone risale almeno al XIX
                           forse con lo         secolo. Già alla metà del secolo negli
                           scopo          di
                            cristianizzare
                           la      festività
romana. Sebbene la figura di San
Valentino sia nota anche per il
messaggio di amore portato da questo
santo, l'associazione specifica con
l'amore romantico e gli innamorati è
quasi certamente posteriore, e la
questione     della    sua    origine      è
controversa. Una delle tesi più note è
che l'interpretazione di San Valentino
come festa degli innamorati si debba
ricondurre al circolo di Geoffrey               Stati Uniti alcuni imprenditori come
Chaucer, che associa la ricorrenza al           Esther Howland iniziarono a produrre
fidanzamento        di    Riccardo         II   biglietti di San Valentino su scala
d'Inghilterra con Anna di Boemia.               industriale. Fu proprio la produzione
Tuttavia, studiosi come Henry Kelly e           su vasta scala di biglietti d'auguri a
altri hanno messo in dubbio questa              dare impulso alla commercializzazione
interpretazione. In particolare, il                                   della ricorrenza e,
fidanzamento di Riccardo II sarebbe da                                al contempo, alla
collocare al 3 Maggio, giorno dedicato                                sua penetrazione
a un altro santo omonimo del martire,                                 nella       cultura
San Valentino di Genova. Pur                                          popolare.         Il
rimanendo incerta l'evoluzione storica                                processo         di
della ricorrenza, ci sono alcuni                commercializzazione della ricorrenza
riferimenti storici che fanno ritenere          continuò nella seconda metà del XX
che la giornata di San Valentino fosse          secolo, soprattutto a partire dagli Stati
dedicata agli innamorati già dai primi          Uniti. La tradizione dei biglietti
secoli del II millennio. Fra questi c'è la      amorosi iniziò a diventare secondaria
fondazione a Parigi, il 14 Febbraio             rispetto allo scambio di regali come
1400, dell'Alto Tribunale dell'Amore,           scatole di cioccolatini o mazzi di fiori.

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          LA NOSTRA FESTA DI SAN VALENTINO
Quest’anno in occasione della ricorrenza di San Valentino abbiamo organizzato
una bella festa con relativo pranzo. Il nostro salone era tutto addobbato con cuori
in cartoncino colorato di varie dimensioni. Ogni “ragazza” aveva una tovaglietta
bianca con incollati due cuori di colore rosso, il biglietto ricordo stampato a colori
e come regalino della festa una borsa ripiegabile da utilizzarsi per fare la spesa. Il
messaggio che ho cercato di dare era quello della accettazione delle persone, della
pazienza da avere verso gli altri e della capacità di identificarsi con i problemi
degli altri. Dopo il pranzo, la frutta, i dolcetti ed il caffè abbiamo giocato a

                                    tombola con premi a tutte le vincitrici. Durante
                                    la giornata abbiamo anche festeggiato il
                                    compleanno di Giovanna: auguri ! E’ stata
                                    proprio una bella festa che riproporrò l’anno
                                    prossimo con delle novità ! Per l’occasione ho
                                    chiesto alle ragazze di scrivere una pagina sul
                                    loro San Valentino; ed ecco allora questo
                                    giornalino speciale !

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                        IL PROGETTO “TAPPO”
Il progetto “Tappo” che ha preso il via       agenzie umanitarie si trovano nel
circa tre mesi fa, ha iniziato a dare i       pieno della fase due: - la gestione di
suoi frutti. All’inizio dei nostri incontri   medio      periodo     dei    bisogni     di
                               del Lunedì     un'immensa popolazione rimasta priva
                                    diverse   di tutto e completamente dipendente
                               “ragazze” si   dagli aiuti internazionali -. L’epidemia
                                presentano    di colera che si è scatenata per la
                               con il loro    mancanza di servizi igienici e per
                                  sacchetto   l’inquinamento della rete idrica sta
                                contenente    falcidiando la popolazione. Oltre agli
i più disparati tipi di tappi in plastica     interventi di carattere medico è
colorati. Ma questi tappi raccolti dove       necessario costruire al più presto dei
vanno a finire ? Quando avremo                nuovi      acquedotti.      L’associazione
riempito un grosso sacco (che                 Filomondo utilizza appunto questi
peseremo per avere qualche dato sulla         tappi     in   plastica     che    riciclati
raccolta), provvederò                                           forniscono le risorse
a portarlo al Centro                                            per la costruzione di
Commerciale Campo                                               un acquedotto che
dei Fiori di Gavirate                                           porterà     l’acqua     al
ed a scaricarlo negli                                           villaggio di       “Mare
appositi contenitori.                                           Rouge”. I lavori sono
L’associazione       che                                        iniziati il 29 Agosto
utilizzerà i tappi è                                            2011 e si prevede
Filomondo,          una                                         saranno terminati per
associazione Onlus. I                                           Pasqua 2012. Tramite
tappi          saranno                                          le pagine del nostro
impiegati     per      la                                       giornalino provvederò
costruzione di un                                               a tenervi informate
acquedotto ad Haiti.                                            sull’esito di questa
Ricordo che l’isola di                                          opera. Nel periodo
Haiti è stata soggetta                                          Dicembre       2009      –
il 12 Gennaio 2010                                              Agosto 2011, Campo
ad uno spaventoso terremoto di grado          dei Fiori ha raccolto ben seimilacento
7 della scala Richter, classificato dagli     chili di tappi di plastica ! Questi tappi
esperti come il settimo più disastroso        sono poi stati selezionati da volontari
della storia recente e ha messo in            al fine di eliminare i tipi di plastica
ginocchio un paese che versava già in         non       compatibili.      L’associazione
condizioni disastrose. Le vittime del         Filomondo Onlus ha sede a Lesmo in
sisma sono state 222.517, mentre i            provincia di Monza-Brianza e ha
feriti 310.928. Oltre 900.000 gli edifici     recentemente raggiunto un valore in
distrutti. Circa un milione e mezzo i         peso di raccolta dei tappi di ben 493
bambini colpiti nelle zone coinvolte dal      tonnellate ! E’ molto importante per il
disastro, numerosi quelli sopravvissuti       nostro progetto, il coinvolgimento delle
ai propri genitori, mentre sono un            vostre amiche, dei parenti e dei
milione e trecentomila i senza tetto, di      conoscenti che provvederanno a loro
cui 302.000 sono bambini. Conclusa            volta a sensibilizzare altre persone. Mi
la fase della prima emergenza (quella         aspetto che ognuna di voi, al Lunedì si
focalizzata     sul      salvataggio    dei   presenti con i tappi raccolti, magari un
superstiti e sull'allestimento delle          piccolo sacchetto, ma anche solo un
infrastrutture di rifugio), oggi le           piccolo pugno. Tania

                             I tusann de ier … , N° 32-2012
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