L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
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L’Amico C/C Postale n. 14251482 - Opera di S. Teresa del B. G. - Via S. Teresa n. 8 - 48121 Ravenna degli Infermi n. 3 - MARZO 2018 Poste Italiane s. p. a. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RA Preghiera a San Giuseppe San Giuseppe, dolce Padre dal cuore grande, dal cuore buono, ascolta la preghiera del nostro cuore. Tu sei potente presso il Signore.
La pagina del direttore Commento e riflessioni sul messaggio del Papa per la Quaresima 2018 D ice il Signore: “Ritornate a me con tutto seduto su un trono di ghiaccio: Egli abita nel il cuore, ritornate al Signore vostro Dio gelo dell'amore soffocato. perchè Egli è misericordioso e pietoso” Dobbiamo far attenzione all'AVIDITA’ del (Gl. 2,12) denaro, all'EGOISMO che ci chiude nelle no- La Quaresima che oggi si apre è il tempo del- stre certezze e ci rende violenti per difenderle. la riflessione, della preghiera, del digiuno, Attenzione allora a tenere custodito il nostro dell'elemosina, è il tempo per RICENTRARE la cuore a cercare nel Signore la Consolazione, a nostra vita sul Signore. vivere intensamente il contatto con la Parola, i Papa Francesco ha scelto come frase centrale Sacramenti e la Preghiera. della sua riflessione nel messaggio per la Qua- Dobbiamo allenarci alla generosità facendo in resima, una frase del Vangelo di Matteo: modo che l'elemosina si trasformi in un vero e “Per il dilagare della iniquità, si raffredderà proprio stile di vita. l'amore di molti” (Mt. 24,12) Anche il digiuno, dice il Papa, toglie forza alla E’ una frase che benchè sia stata scritta 2000 nostra violenza, ci disarma e costituisce una anni fa, sembra descrivere l'attualità del nostro importante occasione di crescita. tempo. Il Papa desidera per la Chiesa e per tutti Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al gli uomini di buona volontà, che questo tempo prossimo, ridesta la volontà di ubbidire a Dio quaresimale sia un tempo di grazia vissuto con che solo può saziare la nostra fame. gioia e verità. Nella conclusione del Messaggio c'è l'esortazione Il Vangelo mette in guardia contro i falsi Pro- ad intraprendere con zelo il cammino della feti: chi sono? Sono gli INCANTATORI di ser- Quaresima, sorretti dalla PREGHIERA, dal penti che approfittano delle emozioni per ren- DIGIUNO e dall'ELEMOSINA. dere schiave le persone. Attenzione allora ai falsi profeti, seduttori, e a Molti sono incantati dall'ILLUSIONE del tenere sveglio e caldo il nostro cuore nell'amore DENARO, di bastare a se stessi. e nella generosità. Questo fa cadere nella solitudine. Come sempre Papa Francesco ci chiede di Sono ciarlatani che offrono soluzioni semplici pregare per lui. e immediate alle sofferenze, rimedi illusori, in- Don Alberto Camprini efficaci e distruttivi (le droghe, l'alcool… tutte le dipendenze). Truffatori che offrono cose senza valore e tolgono le cose più preziose: la Digni- tà, la Libertà, la Capacità di amare. Il demonio seduce, è padre della men- zogna, presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell'uomo. Papa Francesco ci esorta a non fermarci a livello immediato, superficiale, ma ad essere attenti a ciò che lascia una im- pronta buona dentro di noi, duratura, perchè viene da Dio ed è veramente per il nostro bene. ATTENTI al cuore FREDDO. Nel messaggio Papa Francesco ripor- ta la descrizione di Dante Alighieri nell'inferno dove immagina il diavolo L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 33
La pagina del vice direttore Convertirsi e credere al Vangelo G esù iniziò la sua predicazione dicendo: “Il Siamo volubili, fragili; i nostri stati d’animo sono tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; contraddittori, successivi, complicati, e soggetti convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15). agli stimoli esteriori, al punto che la nostra retti- Questa espressione, che abbiamo ascoltato dal tudine interiore ne risulta compromessa. sacerdote nel rito dell’imposizione delle ceneri, È perciò logico, indispensabile ad ogni stagione ed risuona per tutto il periodo di Quaresima. E’ un anno, ad ogni Quaresima, trovare la direzione giu- invito a ciascuno di noi di vivere questo tempo sta, per rivolgere il nostro sguardo principalmente santo che conduce alla Pasqua di Risurrezione, a Dio, senza che ci siano distrazioni indotte dalla ponendo al centro della nostra vita l’urgenza di una quotidianità e dagli affanni della vita, per tracciare necessaria conversione con la guida del Vangelo. fra noi e il Signore una linea retta di completa “Convertitevi e credete” non significa due cose attenzione. San Paolo, nelle sue Lettere, ci dice: diverse e successive, ma la stessa azione: converti- “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, tevi, cioè credete; convertitevi credendo! La prima ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per conversione consiste nel credere. poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, Etimologicamente “convertirsi” vuol dire cambia- a lui gradito e perfetto.” (Romani 12,2). re strada, scegliere una direzione, un indirizzo. Per convertirsi il primo passo consiste nell’a- Indica un senso di mutamento, di rivolgimento, scoltare, nel sentire il richiamo e orientare la di rinnovamento che non tocca tanto le cose nostra mente là dove parte la voce, le parole di esteriori, le abitudini, le vicende a cui è legata Gesù, che devono risuonare sempre nuove dentro la nostra esistenza, bensì la mente e il cuore. C’è di noi. Il segreto sta nel mistero che le parole di non poco da cambiare dentro di noi: è necessario Gesù racchiudono. Esse non sono semplicemente rimodellare la nostra mentalità; avere il coraggio esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive, di entrare fin nel segreto della nostra coscienza, ordini, comandi. Nella parola di Gesù è presente dei nostri pensieri, e là, operare un cambiamento, Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue Parole che deve essere così vivo e sincero da produrre sono Egli Stesso, Gesù Stesso. E così noi, nella una novità. Parola lo incontriamo. E accogliendo la Parola nel Tutti abbiamo sempre bisogno di convertirci. nostro cuore, come Egli vuole che sia accolta (e cioè essendo pronti a tradurla in vita) siamo uno Per capire meglio questo concetto ci riferiamo al con Lui ed Egli nasce o cresce in noi. navigante il quale deve, di continuo, rettificare la guida del timone e perciò guardare che la direzione Convertirsi significa anche pregare, per aderire sia sempre quella esatta, indicata dalla bussola. sempre più alla volontà del Signore, significa Per sua natura, la nostra vita è incline a deviare. entrare nella logica del Vangelo che è la logica della povertà, la logica dell’accoglien- za, la logica del servizio, la logica della fiducia, la logica della speranza, che ci aiuta soprattutto nei momenti difficili, quando le cose vanno di traverso, quando la salute non c’è più. “Coltivare la speranza significa non darsi mai per vinti: significa sapere che Dio è più forte di tutti i nostri problemi, e che alla fine la spunta; significa sapere infine che la morte non è l›ultimo capitolo della vita .. Questo significa preghiera e speranza». (Tonino Bello) Siamo in cammino: la nostra conversio- ne è iniziata e, giorno dopo giorno, lo Spirito del Signore ci conduce verso la verità tutta intera. Diacono Luciano Di Buò Pag. 4 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
la parola Capitolo 44-45 Giuseppe si fa conoscere ai suoi fratelli Tratto da: “Il racconto della Bibbia” di Gianfranco Ravasi - Ed. S. Paolo I fratelli riconoscono ormai di essere un’unica CAPITOLO: 45. Giuseppe si fa conoscere famiglia e questa convinzione emerge ora, Il racconto dello svelamento di Giuseppe che si proprio quando si sta per ripresentare la stessa fa conoscere ai suoi fratelli è un mirabile esempio vicenda di tanti anni prima: devono tornare dal d’arte letteraria. Ogni commento corre il rischio di padre senza uno di loro… La testimonianza più incrinarne la bellezza e di stemperarne l’intensità. alta e intensa della loro genuina conversione è Giuseppe parla in modo irrefrenabile. Le sue nelle parole di Giuda, un magnifico esempio dello frasi sono prima brevi, persino ripetitive, quasi stile oratorio ebraico, cioè dell’arte del discorso fossero scosse dai singhiozzi. Poi erompono in un ufficiale solenne. ampio discorso concitato e appassionato. Anche Il suo discorso,….. ricostruisce la storia che finora le ripetizioni hanno una loro logica, quella dei si è svolta con un calore e una partecipazione al- sentimenti e della pienezza della commozione: tissima, nello sforzo disperato di convincere quel “Io sono Giuseppe!....Io sono Giuseppe vostro freddo signore straniero che ora li sta giudicando. fratello … Dio mi ha mandato avanti a voi … Dio Le espressioni si accumulano, la passione rende mi ha mandato avanti a voi … Non siete stati voi sempre più forte la supplica, Giacobbe è ritratto a mandarmi qui, ma Dio !” come “servo” del vicerè e come un vecchio ormai I fratelli tacciono sbigottiti. Che cosa possono schiantato dal dolore. dire in un simile momento e davanti a un tale Le parole di Giuda vogliono soprattutto far com- colpo di scena? Non credono a quanto i loro oc- prendere quanto sia tragica per il padre e per loro chi riescono a vedere. E’ Giuseppe stesso che li la perdita di Beniamino. deve consolare e rasserenare: “Non vi addolorate E il vertice è tutto nella proposta finale: “Lascia e non vi dispiaccia di avermi venduto quaggiù” che rimanga il tuo servo invece del giovinetto, (v. 5). Da vero sapiente, così come era sempre come schiavo del mio signore!”. stato rappresentato, egli vede negli eventi di cui Un tempo i fratelli avevano venduto Giuseppe; è stato protagonista e vittima, la mano di Dio. ora non solo non sono più disposti a farlo nei E’ questo il cuore del suo appassionato discorso. confronti di Beniamino ma, anzi, venderebbero Alla luce della fede la sua storia di amarezza e di piuttosto se stessi. Ormai la conversione è piena. sofferenze rivela uno spessore più profondo e un Giuda nel finale che è in crescendo, lascia cadere piano più grande, disegnato da Dio stesso e dalla ogni controllo di linguaggio e ogni cura nel pre- sua provvidenza amorosa. Il tema della provvi- sentare la situazione. denza divina è, infatti, continuamente ribadito…: E’ormai un figlio e un fratello che parla e che non ”Dio mi ha mandato avanti a voi, per assicurare ha altra risorsa se non quella della disperazione, a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in della sincerità, dell’amore. voi la vita di molta gente”(v. 7). E’ stato notato che questa è la prima volta in cui Nell’originale ebraico la parola “sopravvivenza” la Bibbia descrive la donazione di una persona, è resa con un termine che indica il “resto”. Si pronta a soffrire per salvarne un’ altra. Pur trat- tratta di un vocabolo che avrà un grande rilievo tandosi di una visione non del tutto identica, nei profeti: esso indica il gruppo di fedeli a Dio è comprensibile che - anche su questa base e che permangono anche nei momenti più oscuri sull’intera storia - la tradizione cristiana abbia e difficili. interpretato le vicende narrate in queste pagine Il “resto” è il segno della continua presenza di della Genesi come una prefigurazione della sto- Dio nella storia, del suo progetto di salvezza ria di Gesù Cristo. che si attua nonostante le contraddizioni e le Giuda preferisce patire lui al posto del fratello difficoltà delle vicende umane. piuttosto che dare al padre un altro dolore. Attraverso questo pugno di uomini, deboli e pove- …Giuseppe ascolta fremendo in cuor suo e tra ri ma fedeli, anche “molta gente”, cioè un popolo poco non potrà più contenere i suoi sentimenti. Il intero, riuscirà a salvarsi. Nei figli di Giacobbe cammino lungo che ha portato i “figli d’Israele“ in si profilano, così i futuri “figli di Israele”, cioè il Egitto giunge ora alla sua vera meta, che è quella popolo ebraico che sarà anch’esso salvato da Dio dell’abbraccio con il fratello tradito e ritrovato. nell’esodo dalla schiavitù d’Egitto. L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 5
la pagina del servo di dio don angelo lolli 19 marzo, Solennità di S. Giuseppe Celebrare la festa di un Santo vuol dire invocarne la da formare il cuore del nostro cuore, l’anima dell’anima figura morale per ammirarla ed imitarla, invocarne nostra. l’intercessione perché possiamo noi pure seguire la sua via che conduce alla santità, affinché ci possa guidare e Per fare ciò, preghiamo S. Giuseppe affinché possa proteggere. diventare: Oggi è la festa di colui che fu da Dio prescelto a fare le • il nostro amico ispiratore e guida di santità qui in terra veci di padre al Figlio di Dio: Gesù Cristo. Quindi a ri- • il nostro protettore e consolatore in morte ceverlo nella sua casa, nutrirlo col frutto del suo lavoro, • il nostro compagno di gloria nel cielo”. a proteggerlo, a difenderlo, a raddolcirgli la vita con le carezze del suo amore. (Servo di Dio don Angelo Lolli) San Giuseppe obbedisce all’angelo che gli appare in sogno e prende con sé Maria, incinta per opera dello Spirito Santo, come narra il Vangelo di Matteo. «Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, es- sendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andas- sero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva or- dinato l’angelo del Signore». (Mt 1, 18-21) Un uomo silenzioso, obbediente. “Quest’uomo, questo sognatore è capace di accettare questo compito, questo compito gravoso e che ha tanto da dirci, a noi in questo tempo di forte senso di orfanezza. PREGHIERA A SAN GIUSEPPE E così questo uomo prende la promessa di Dio e la porta O San Giuseppe con te, per tua intercessione avanti in silenzio con fortezza, la porta avanti perché noi benediciamo il Signore. quello che Dio vuole sia compiuto”. San Giuseppe è Egli ti ha scelto tra tutti gli uomini un uomo che “può dirci tante cose, ma non parla”, per essere il casto sposo di Maria “l’uomo nascosto”, l’uomo del silenzio. e il padre putativo di Gesù. “È l’uomo che non parla ma obbedisce, l’uomo della Tu hai vegliato continuamente, tenerezza, l’uomo capace di portare avanti le promesse con affettuosa attenzione perché divengano salde, sicure; l’uomo che garantisce la Madre e il Bambino la stabilità del Regno di Dio, la paternità di Dio, la per dare sicurezza alla loro vita nostra filiazione come figli di Dio”. (Papa Francesco, e permettere di adempiere la loro missione. Omelia, 19 marzo 2017). Il Figlio di Dio ha accettato di sottoporsi S. Giuseppe ha influito fortemente sulla spiritualità a te come a un padre, del nostro Fondatore don Angelo Lolli per il suo si- durante il tempo della sua infanzia e adolescenza lenzio, la sua docilità, la disponibilità a fare la volontà e di ricevere da te gli insegnamenti di Dio anche quando vedeva buio intorno a sé. E oggi per la sua vita di uomo. possiamo fare nostra la riflessione di don Angelo Ora tu ti trovi accanto a Lui. che ci invita a “contemplare la figura morale di questo Continua a proteggere la Chiesa tutta. grande santo” facendo nostro “il programma di santità Ricordati delle famiglie, dei giovani che si può riassumere in queste poche parole: • umiltà e e specialmente di quelli bisognosi; nascondimento nei nostri pensieri; per tua intercessione essi accetteranno • fedeltà e pazienza nel compimento dei nostri doveri; lo sguardo materno di Maria • paternità e generosità di amore verso Gesù e Maria, e la mano di Gesù che li aiuta. che devono essere per noi come gli esseri inseparabili così Amen Pag. 6 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
PAGINA APERTA La Madonna della Misericordia F ra tutti i titoli con cui veneriamo la Vergine della persona amata. Santa, penso che quello di “Madonna della Mi- Ora, non c’è al mondo persona che abbia sofferto sericordia” sia uno dei più belli. per i suoi figli più della Vergine Maria. La misericordia di Maria è l’espressione dell’infinito Fin dalla nascita di Gesù, il vecchio Simeone le aveva amore che Dio ha diffuso nel suo cuore, perché la mi- predetto che una spada avrebbe trafitto la sua anima. sericordia è una delle espressioni più alte dell’amore. Questo è avvenuto soprattutto durante la Passione di Gesù, quando Gesù è flagellato, schiaffeggiato, Tutti noi abbiamo un immenso bisogno di amore e di coperto di sputi, coronato di spine e poi, sotto il peso misericordia; per questo dobbiamo sentire tanto viva della croce, sale faticosamente al Calvario, quando i nel nostro cuore la devozione per la Madonna della chiodi trapassano le sue mani e i suoi piedi, quando la Misericordia. lancia squarcia il costato di Gesù, ormai morto sulla croce, quando Gesù viene deposto dalla croce sulle Pensate, Dio aveva già dimostrato il suo amore cre- sue braccia e lei se lo stringe al petto. ando l’universo e ponendo l’uomo al vertice della sua Penso che in quel momento la Madonna abbia ac- creazione. quistato la capacità di stringerci tutti al suo cuore, Ma l’amore di Dio per l’uomo ha raggiunto il suo cul- anche quando siamo morti a motivo dei nostri pec- mine nell’opera della Redenzione. cati, che ci rendono mostruosi davanti a Dio. Come dice San Giovanni nel suo Vangelo: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito, La capacità di soffrire, espressione del suo grande perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia amore, ha dilatato il suo cuore e l’ha reso capace di la vita eterna”. raggiungere, con il suo amore e la sua misericordia Gesù Cristo è la più grande espressione dell’amore di tutti noi, figli suoi, seguendoci ad uno ad uno, chi- Dio per noi. Ma Dio ha voluto che accanto a Gesù ci nandosi su ogni nostra necessità. fosse una Donna, sua Madre, la Vergine Maria, l’ha unita profondamente alla missione del Suo Figlio e Di fronte all’amore immenso che Dio ha riversato nel l’ha ricolmata di grazie e privilegi, perché sapeva che cuore di Maria e che Maria riversa continuamente l’uomo, così piccolo, così fragile, sarebbe più facil- sull’umanità, penso che noi dobbiamo avere una mente ritornato a Lui, Signore e Creatore, passando grande e sincera “riconoscenza”. attraverso il cuore di una Mamma. Avere riconoscenza vuol dire anzitutto “riconoscere” che noi siamo tutti piccoli, fragili, peccatori. Se Gesù è l’espressione più alta dell’amore e della mi- sericordia di Dio, anche Maria è l’epressione più vera Per questo continuamente abbiamo bisogno della e più profonda di questo amore e di questa miseri- misericordia di Dio e tutti abbiamo ancora bisogno cordia. delle cure di una mamma. Quante cose ci angustiano, ci fanno paura, sono per noi motivo di tristezza e di Abbiamo ricordato che la misericordia è l’espressione angoscia; quanto tormento ci danno le tentazioni e le più viva dell’amore. L’amore è vero, è grande, quando prove della vita! sa sacrificarsi, quando sa soffrire molto per il bene Sapere riconoscere quello che veramente siamo, è un atto di “ringraziamento”che ci apre già all’amore e alla misericordia di Dio e alla sollecita assistenza della Madonna. Avere riconoscenza vuol dire anche “riconoscere” che su di noi, sulle nostre sofferenze e sui nostri pec- cati, si è chinato il Signore, che ci ha dato il Suo Fi- glio Gesù, perché prendesse su di sé tutti i nostri mali e tutti i nostri peccati, distruggendoli sul legno della Croce; e insieme a Gesù ci ha donato Maria, Madre di Misericordia. Riconoscere questo vuol dire non dubitare mai più dell’amore di Dio per noi e sapere contraccambiare questo amore con la nostra più sincera gratitudine che non deve accontentarsi solo di parole, ma deve trasformare tutta la nostra vita, rendendola gradita a Dio e rendendoci capaci di amare di più i nostri fratelli, perché se Dio ha misericordia di noi, dob- biamo essere misericordiosi con tutti, a cominciare La Pietà di Michelangelo da chi più ci sta vicino. Don Angelo Costa O.S.B. L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 7
dall’opera s. teresa del bambino gesu’ di faenza Qualche pagina dell'agenda di gennaio, febbraio dell'Opera S. Teresa Faenza Primo Gennaio, Solennità di Maria Ss.ma Madre di La simpaticissima educatrice Daniela ha insegnato Dio. Anno nuovo, vita nuova! loro un canto molto significativo: “Essere uomini”. Che sia un anno ricco di opere buone, carissimi let- Si diventa uomini, quando si esce da se stessi per an- tori: ogni opera buona viene stampata nel cuore di dare incontro all'altro.“Solo donando, si riceve”. Dio, per l'Eternità. Sono concetti che aiutano i bimbi a formarsi, per un 2 gennaio, grande manifestazione di fede e di amore, futuro di speranza. I bimbi hanno bisogno di crescere verso il Sacerdote, decano (95 anni) della Diocesi di nella serenità e nella generosità. Faenza – Modigliana don Giuseppe Piazza, che ha Abbiamo gioito in quel poco tempo, ascoltando le lasciato questa vita per il Cielo. loro voci fresche che arrivano al cuore e ti ristorano, Il funerale si è svolto nella “SUA” chiesa di San Pier come quando c'è l'arsura e arrivi ad una fontana di Damiano, a Faenza. acqua fresca. Grazie all'insegnante e ai bambini e un arrivederci con gli Ospiti dell'Opera faentina. Il 6 gennaio, Epifania. Il Signore ha manifestato a tutto il mondo la Sua salvezza. Il 25 gennaio l'Opera S. Teresa di Faenza si è unita Nella nostra Casa abbiamo celebrato l'Epifania con spiritualmente a Ravenna nella bella ricorrenza del la S.Messa, presieduta da Don Elio Cenci, con la par- 90° anniversario della nascita dell'Opera S.Teresa, al- tecipazione dei nostri Ospiti, famigliari, operatori e lora Ospizio, per ringraziare e lodare il Signore del volontari. dono del nostro Fondatore SDD Don Angelo Lolli, dei suoi Successori, delle Suore della Famiglia Reli- Il 10 e l'11 gennaio i bambini della seconda elemen- giosa, dei Confratelli e di tutti i Religiosi, Operatori, tare della Scuola Gulli di Faenza sono venuti in visita. Sanitari, Centri “La Pieve”, Volontari, che hanno vis- Si sono divisi in due gruppi, A e B, guidati dalla loro suto lo spazio di novant'anni di vita della nostra Casa. insegnante. Chiediamo nella preghiera che lo spirito che animò Cosa c'è di più bello del volto di un bimbo! Il sor- don Angelo Lolli, continui ad essere vivo e su tutti riso, l'innocenza, la spontaneità, la gioia di giocare, scenda la Benedizione di Dio. cantare, imparare. Ricordando il 90º anniversario di fondazione dell'Opera S. Teresa Momenti della Celebrazione del 25 gennaio La nostra Chiesa vista dal Matroneo Pag. 8 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
PAGINA APERTA I nostri Ospiti scrivono…da Faenza Il grano Riflessione di Suor Oriana sul carattere di molti anziani Scoprire i lati positivi, i doni che sono nelle persone Il grano, cento, cento spighe è bello e ognuno porta con sé il bimbo che è stato. produrranno un giorno d'ottimo frumento; Mantiene caratteristiche che sono indelebili, che, an- le tue madie s'empiranno, che col passare degli anni, rimangono, riaffiorano. poi, il fiore dal cruschello, Quel bimbo rimane dentro. Per questo molti, anche la massaia mattiniera, con lo sdaccio salterello da anziani, rimangono, vivaci, attenti, col desiderio cernerà da mane a sera. di essere attivi. Quando in pane, trasformato, Una nostra Ospite, Bandini Maria Nives, arrivata da caldo, soffice, poco, più che ottantenne, è proprio speciale: occhi il tuo grano tornerà nella tua mano, vispi, mente lucida, le piace giocare a “briscola”e dove chicco era già stato. gode di un'ottima memoria. Ricorda ancora le poesie Tu lo semini e lo cogli, imparate nella scuola elementare. tu, nel nome del Signore, Ce ne ha recitata una, di cui non conosciamo l'Autore, come un'ostia consacrata, ne fai cibo del tuo cuore. ma, per la sua serenità e dolcezza d'altri tempi, vor- remmo proporla ai nostri lettori: Bandini Maria Nives - Ospite …da Ravenna Il nostro Direttore è giovane e dinamico; è sempre mondiale, lui che si dedicava alla musica per i solda- in attività per noi, come don Lolli, per procurarci il ti, si ricordò che in un cassetto aveva trovato questa necessario per vivere bene e dignitosamente. bella canzone e la suonò, così divenne celebre. Una ne fa e cento ne pensa, sempre per noi, per il La nostra giornata fra canti e balli finisce alle 17, per- nostro benessere fisico e spirituale. chè c'è il Rosario: è l'ora di ringraziare Gesù e il Diret- Celebra delle bellissime Messe, animate da gesti e tore, per questa bella festa mensile, ormai divenuta canti appropriati, che Gesù apprezzerà moltissimo, usuale. perchè è giovane anche Lui. Flavia Golfieri Ebbene il Direttore si è inventato il “Complimese”che nostra Ospite sarebbe la festa di Compleanno in comune. Consiste in questo: ogni fine-mese festeggiamo il compleanno di tutti quelli che hanno compiuto gli anni in quel mese. Ci riuniamo tutti in teatro con le nostre carrozzine e girelli e portiamo quello che i nostri parenti e amici ci hanno donato: tanti dolcetti, patatine croccanti, la buona crostata che fanno le buone suore per noi e una torta gigantesca, con la frutta, che è una vera delizia. C'è poi un'orchestrina, formata da due pen- sionati volontari che suonano benissimo, uno la fisarmonica e l'altro la chitarra, e ci fanno cantare tutti in coro. Ci divertiamo pazzamente. Anch'io ho cantato una canzone austriaca che mi pia- ce tanto e mi commuove: Lilì Marlene, che non è, come tutti pensano tedesca, ma di un compositore austriaco, che la scrisse al tempo della prima guerra mondiale, ma non ebbe fortuna e non fu mai pubbli- cata, lui morì povero. Senonchè, suo nipote, ai tempi della seconda guerra L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 9
pagina aperta Carnevale: anche noi ci siamo… Alice e il paese delle meraviglie Oggi, martedì 13 febbraio ’18, ultimo giorno di car- nevale, la Coop sociale La Pieve ha organizzato, per i suoi utenti, una festa per celebrare la fine del periodo tra- dizionalmente più spensierato che va dalla Epifania alla Quaresima. Ci siamo ritrovati nel teatrino dell’Opera di S. Teresa del Bambino Gesù in una ottantina fra utenti con i nostri operatori. In tanti, quasi tutti, eravamo mascherati, noi del Centro Stampa avevamo scelto per ragioni di praticità di indos- sare delle mascherine zoomorfe, ma in molti indossavano dei veri e propri travestimenti ispirati chi al mondo reale chi al mondo delle fiabe, ma quello che saltava agli oc- chi non è tanto la natura dei travestimenti quanto la gioia che coinvolgeva tutti i presenti e si poteva leggere negli occhi di noi utenti. Era stato allestito un abbondante buf- fet di dolci tipici di stagione e pizzette che è stato, come succede sempre in queste occasioni, oggetto di un assalto serrato subito nei primi minuti. Dopo aver placato la fame è stata allestito un impianto che ha consentito di scatenar- si nelle danze cosa che ha suscitato la gioia più grande ed esplosiva in noi utenti, ma anche in tanti educatori, ho visto una educatrice che vedendo i suoi ragazzi così felici ha esclamato: “Dio, che bello!” Una tombola, ha concluso l’allegra mattinata. Claudio Poverini Pag. 10 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
LA NOSTRA FARMACIA L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 11
IL NOSTRO POLOSANITARIO Degenarazione maculare. Ossigeno-Ozonoterapia L a degenerazione ma- sere trattata con farmaci culare legata all’età somministrati mediante è una patologia che iniezioni intrabulbari, interessa la macula, cioè la associati o in alternativa parte della retina deputata a laserterapia. Questo alla visione distinta ed approccio terapeutico, è caratterizzata da una volto a ridurre l’edema progressiva involuzio- maculare, è previsto sola- ne dei fotorecettori. La mente nella varietà con sua incidenza aumenta componente essudativa. proporzionalmente con La forma secca, dove la l’allungamento della vita causa del danno cellula- media soprattutto tra i re atrofico è da ricercarsi fumatori e tra i pazienti principalmente nell’in- affetti da malattie car- sufficienza vascolare diocircolatorie e dismeta- cronica del microcircolo boliche. Anche l’esposizione protratta a radiazioni retinico, non trae giovamento da laserterapia, né, ultraviolette è una delle cause predisponenti. allo stato attuale, da terapia iniettiva intrabulbare. Alla base dell’insorgenza della malattia c’è il dis- In questi casi risultati incoraggianti sono stati metabolismo delle cellule retiniche, favorito da ottenuti dall’utilizzo dell’ossigeno-ozonoterapia accumulo di radicali liberi e insufficienza del mi- sistemica (GAET). crocircolo retinico. L’alterazione della qualità della In particolare, la somministrazione per via sistemi- visione è una costante e si traduce in riduzione ca di una miscela di ossigeno e ozono secondo dell’acutezza visiva, riduzione della sensibilità al parametri stabiliti da SIOOT e da FIO ( società contrasto, maggior sensibilità all’abbagliamento italiane di ossigeno-ozonoterapia) in pazienti con e difficoltà di adattamento alle variazioni di lumi- degenerazione retinica atrofica, si è rivelata un utile nosità. trattamento di supporto finalizzato alla riattivazione La maculopatia degenerativa può presentarsi in due della ossigenazione e dei processi metabolici dei forme cliniche: fotorecettori maculari. • forma essudativa con componente edematosa- Infatti l’utilizzo dell’ossigeno-ozonoterapia de- emorragica; termina meccanismi di difesa contro il danno da • forma secca con componente essenzialmente ischemia e da neurotossicità. atrofica. In particolare: La forma essudativa ha una evoluzione rapida- • migliora il microcircolo; mente ingravescente e può provocare in breve • riduce l’accumulo di radicali liberi; tempo ipovisione severa. • incrementa l’ossigenazione tissutale; La forma secca è caratterizzata da una progressiva • potenzia tutti i processi metabolici che favoriscono atrofia della cellule retiniche, ha una evoluzione più la riproduzione cellulare e la riparazione dei tessuti. lenta, ma tale comunque da alterare anche grave- Pertanto, in presenza di degenerazione retinica atro- mente la qualità della visione e conseguentemente la fica, trattamenti ripetuti nel tempo sono in grado qualità della vita. E’ la varietà clinica più frequente di contrastare l’evoluzione della malattia. Infatti e si presenta con una incidenza stimata circa a 80%. l’accumulo di ozono nel sangue, rilasciando O3, Essendo la maculopatia un processo degenerativo contribuisce a migliorare la pervietà della rete capil- si pone l’accento sulla prevenzione che dovrebbe lare e a favorire il potenziamento dell’ossigenazione essere basata su abitudini di vita corrette, con una cellulare. In tal modo si ottiene un blocco nella giusta alimentazione, una giusta attività fisica, progressione del processo distrofico che, non di astensione dal fumo, protezione dai raggi UVA e rado, è tale da migliorare l’acutezza e la qualità vi- tutto ciò che inibisce l’accumulo di radicali liberi. siva con positive ripercussioni anche sulla qualità La terapia si avvale di integratori alimentari as- della vita dei pazienti. sunti con continuità al fine di rallentare il processo Dott. Maurizio Toia e degenerativo. La maculopatia essudativa può es- dott.ssa Patrizia Gambi Pag. 12 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
VITA IN FAMIGLIA Si ringrazia il Dott. Enrico Montanari per la sono saliti al cielo donazione di euro 1.000 effettuata in memoria 6 agosto 15 novembre della amatissima famiglia Mazzotti Annamaria, Turroni Delisto di anni 90 Montanari Luigia di anni 89 Stelvia e Primo di Godo, persone che rimarranno sempre nei suoi ricordi e nel suo cuore. 11 agosto 15 novembre Mongardi Piera di anni 90 Zaccarelli Maria Luisa Ringraziamo la famiglia Maria Mosca e Costa Ema- di anni 97 nuele per la gentile offerta - 19 agosto Da Forlì Cesena e provincia: Leoni Rossella di Mo- Rusticali Lea di anni 93 20 novembre digliana - Casadei Sergio di Forlì - Tassinari Marco e Fabbri Gino di anni 67 Tassinari Carmelitano di Forlì - Benini Maura e Betti 24 agosto Mauro di Cesena - Vignoletti Enrichetta 28 novembre Da Bologna e provincia: Sanzani Claudia in Cesari di di anni 87 Gulmanelli Maria Rosa BO - Monti Maria Luisa Riffeser di BO - di anni 85 Da altre province: Budelli Vittorino Carlo di Gallarate 5 settembre VA - Piva Luciano e Diplotti Marina di Treviso - Zignani Lidia di anni 100 12 dicembre Bartolini Amneris di anni 83 Ringraziamo di cuore Pironi Paolo di RA per la generosa 20 settembre offerta per Pironi Lidio - Graziani Graziella di anni 75 16 dicembre Gardella Alfredo di anni 91 La Famiglia Gabriella Cappucci di Alfonsine ha fatto 25 settembre un’ offerta per i Coniugi Maria Luisa Cappucci e Sergio Ceroni Giacomo di anni 88 17 dicembre Dardani Franco dianni 86 Guerrini, esprimiamo la nostra gratitudine. 28 settembre Passalacqua Giacoma 28 dicembre Minghetti Aldina di Mezzano offre per S. Messe Perpetue di anni 92 Urbini Antonio di anni 85 per i genitori Minghetti Pietro e Domenica e per lo Zio Vistoli Bruno. 29 settembre 29 dicembre Benelli Arturo di anni 92 Diversi Adriano di anni 91 Ringraziamo di cuore la Comunità Parrocchiale di Faenza S. Maria dell’Angelo della chiesa di San Pier 13 ottobre 31 dicembre Damiano che ha accompagnato nel suo ultimo viaggio Cristofori Clara di anni 88 Gherpelli Luciana di anni 89 terreno il carissimo Don Giuseppe Piazza, di cui abbiamo pubblicato un ricordo nel numero precedente del nostro Giornalino e che ha donato alla nostra Opera S.Teresa le offerte, raccolte in quell’occasione. Ringraziamo di cuore per la generosità del dono. Ringraziamo per le offerte raccolte durante le esequie: La Famiglia di Ragini Maria ricorda con tanto affetto la cara Maria; La moglie Clementina Fos- La famiglia Molari ricorda La Famiglia di Randi Maria ricorda con tanto affetto la chini e i famigliari ricordano con affetto la cara mamma cara Maria; con affetto il caro Domenico e nonna Emma Battistini nel La Famiglia Rambaldi ricorda con affetto il carissimo Lacchini nel suo anniversa- primo anniversario della sua Bruno. rio. salita al cielo. La nostra Fernanda “terapista”, generoso angelo custode della nostra Casa, sempre disponibile ad al- La moglie Sbrighi Romana unita a tutta leviare le sofferenze dei nostri Ospiti e di chiunque le la famiglia, ricorda con affetto il loro chiedesse aiuto, ha lasciato questa terra per il cielo. caro Mazza Camillo. Nel prossimo numero la ricorderemo più ampiamente. Don Giuseppe Piazza Continuano ad arrivarci varie testimonianze di pro- fondo affetto e devozione per questo Santo Sacerdote faentino, che il Signore ha lasciato con noi tanto a lungo, per una vita di oltre 95 anni, e che ancora avremmo voluto restasse con noi, gioioso, sorridente, generoso, disponibile com’era. Pubblichiamo una foto di oltre 50 anni fa, inviataci da una gentilissima signora, Maria Grazia di Torino, una sua devotissima fedele che ringraziamo, che ritrae il giovane don Giuseppe Piazza con una numerosissima squadra di giovani partecipanti ad un soggiorno al mare nella colonia marina di Cesenatico “Stella Maris”. L’Amico degli Infermi - marzo 2018 Pag. 13
VITA IN FAMIGLIA QUI SI 14 gennaio 2018 Cronaca di Basiago e Pieve Corleto Ringraziamo i carissimi don Antonio RIDE Samorì e Comunità Parrocchiali di Basiago, di Pieve Corleto, che hanno organizzato per noi, per l’Opera San- ta Teresa, una Giornata dedicata alla Carità. Grazie per averci accolto con vera, calorosa amicizia. GINOCCHIO CANZONCINA Tante le famiglie presenti, con bam- Cosa fa un ginocchio su Quale canzocina cantano bini e giovani gioiosamente impegna- una scala? gli avari? ti nell’animazione delle liturgie, con Rotula! Sol-do-fa-sol-do!!! canti e musica. SPAZIO La nostra sincera gratitudine per le SCALA Che cosa fa un pollo nello offerte raccolte, molto generose! E cosa faceva uno sputo spazio? Grazie per i doni che hanno ral- su una scala? Il...poll'astro! legrato la nostra tavola, graditissima testimonianza di Saliva! affetto a coronamento di questa bella giornata con il MONTAGNA Signore e con Voi. Il Signore Vi ricompensi. BARBIERE O LATTUGA? Qual è il lavoratore più Che differenza c'è tra la disperato? montagna e la lattuga? “Fate tutto per la Il barbiere... ha sempre le La montagna è...in salita! mani tra i capelli!!! La lattuga è...insalata!!! gloria di dio” (1 Cor. 10,31) PIANTA CHE STUDIA PORTA O VALIGIA? Sono sette i giovani Accoliti pugliesi, della provincia Perché una pianta studia Che differenza c'è tra una di Taranto, che ci fanno partecipi della loro gioia, an- di giorno e di notte? porta e una valigia? nunciandoci la loro ordinazione diaconale. Per diventare un....albero La valigia si porta... la Ci hanno fatto pervenire l’invito di Sua Eccellenza maestro! porta non si valigia! Rev.ma Mons. Flippo Santoro, Arcivescovo Metro- polita di Taranto, alla preghiera e al rendimento di APPENDICITE VALLE grazie al Padre per questo dono della Sua Misericor- Che cos'è l'appendicite? Quale è la valle preferita L'attaccapanni della scim- dai cani? dia. Ringraziamo e ci uniamo alla gioia di questa Co- mia di Tarzan. La Val...d'Ossola! munità, chiedendo al Signore, per la Santa Chiesa al cui servizio questi giovani si offrono, ogni Grazia e IL FANTASMA MONTE Benedizione. FORMAGGINO Qual è il monte più pu- Tre turisti (un tedesco, lito? un francese, un italiano) Il Monte Bianco!!! vanno a visitare un antico castello, sentono un ru- TRONO more e chiedono: - Chi è? Qual è stata la prima cosa Si sente uno scricchiolio: che ha fatto la regina - Sono il fantasma Formag- Elisabetta I d'Inghilterra ginoooo... quando è arrivata al tro- Il tedesco scappa. no? Si sente un rumore di ca- Si è seduta! tene: - Sono il fantasma Formagginooooooo... DITA Il francese scappa. - Sai quante dita ha un li- Si sente un ululato: - Sono bro? il fantasma Formaggi- - No... nooooo... - Uno solo: l'indice!!! L'italiano grida: - Ah, sei il fantasma formaggino? CINEMA PER TOPI Allora vieni qui, che ti In un cinema per topi... spalmo sul panino! Due sorci si rivolgono alla cassiera. PETTINE - C'è tanto pubblico den- Che cosa fanno i pettini tro? prepotenti? - No, solo quattro gatti! Mostrano... i denti! Per mancanza di spazio, rimandiamo la pubbli- cazione delle altre offerte al prossimo numero. Grazie della comprensione. Pag. 14 L’Amico degli Infermi - marzo 2018
Direttore responsabile Don Alberto Camprini Autorizz. Trib. di Ra n. 403 del 10. 04. 1959 Per sostenerci Periodico Mensile dell’Opera di S. Teresa del B. G. 48121 RAVENNA - Via S. Teresa, 8 Tel. 0544/38548 - Fax 0544/214245 A. 90 n. 3 (949) - MARZO 2018 L’Opera di Santa Teresa vive, si sostiene e serve con il conforto della Provvidenza e la generosità della gente di buona volontà Ai sensi del D. Lgs. 196/3 i dati in possesso di “L’Amico degli Infermi" saranno oggetto di trattamento nel pieno rispetto della normativa vigen- Per i bonifici bancari preghiamo i nostri be- te e saranno utilizzati unicamente per la spedizione del mensile. I dati il cui conferimento ha carattere facoltativo, non verranno comunicati nefattori di né diffusi a terzi. Gli interessati, rivolgendosi al titolare del trattamento INDICARE CHIARAMENTE possono avvalersi dei diritti di cui all’articolo 7 del decreto citato ed in nome - cognome - indirizzo - particolare chiedere l’aggiornamento ovvero la cancellazione dei dati. Il titolare del trattamento è l’Opera di S. Teresa del B. G. nella persona e motivo dell’offerta del suo legale rappresentante Camprini Don Alberto. I lettori sono pregati di comunicare le variazioni di indirizzo e l’eventuale ricezione di più copie del giornale a: I dati dei nostri Conti sono i seguenti: Cassa di Risparmio di Ravenna Rosetti Maria Luisa presso l’Opera Coordinate bancarie Internazionali telefono 0544/38548 IT13 F062 7013 100C C000 0007 384 CREDITO COOPERATIVO Telefoni dell’Opera (pref. 0544) Ravennate e Imolese Coordinate bancarie Internazionali Centralino (Portineria e reparti) 38548 IT71 X085 4213 1030 3600 0100 900 Piccola Famiglia S. Teresa del B. G. 34665 Farmacia S. Teresa 33054 C/C POSTALE - n. 14251482 Negozio “Alla Beneficenza” 212132 Invitiamo i nostri benefattori, che ci fanno do- nazioni, mediante bonifico, di contattarci telefo- Poliambulatorio 38513 nicamente, per fornirci quanto necessario per i Laboratorio Analisi 218229 doverosi ringraziamenti che la Direzione solita- mente invia. Grazie. Centro di Accoglienza San Pietro 563742 Coop. “3° Millennio” 218348 Mercatino Coop. “La Pieve” 215537 Redazione “L’Amico degli Infermi” Via De Gasperi, 67 - Ravenna ORARIO e-mail: centrostampa@cooplapieve. it www. operasantateresa. it Martedì 15.00-18.00 Impaginazione Centro Stampa Giovedì 09.30-12.00 Cooperativa “La Pieve” Tel. 0544/38548 int. 377 15.00-18.00 Stampa Filograf - Arti Grafiche Venerdì 09.30-12.00 Via Nicola Sacco, 34 - Forlì - tel. 0543-795681 Ringraziamo tutti coloro Confezione Legatoria Timbrificio Universo di Verità Matteo & C. che si fanno Via Bruno Buozzi, 38 - Ravenna strumento della Provvidenza di Dio Tel. 0544 454668
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