L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna

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L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
L’Amico
C/C Postale n. 14251482 - Opera di S. Teresa del B. G. - Via S. Teresa n. 8 - 48121 Ravenna

                                                                                                degli Infermi
                                                                                                                                                     n. 3 - MARZO 2018
                Poste Italiane s. p. a. - Spedizione in abbonamento postale -70% - CN/RA

                                                                                                   Preghiera a San Giuseppe
                                                                                              San Giuseppe, dolce Padre dal cuore grande, dal cuore buono,
                                                                                                         ascolta la preghiera del nostro cuore.
                                                                                                            Tu sei potente presso il Signore.
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Pag.   2   L’Amico degli Infermi - marzo 2018
L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
La pagina
   del direttore

     Commento e riflessioni sul messaggio
      del Papa per la Quaresima 2018
D
        ice il Signore: “Ritornate a me con tutto    seduto su un trono di ghiaccio: Egli abita nel
        il cuore, ritornate al Signore vostro Dio    gelo dell'amore soffocato.
        perchè Egli è misericordioso e pietoso”      Dobbiamo far attenzione all'AVIDITA’ del
(Gl. 2,12)                                           denaro, all'EGOISMO che ci chiude nelle no-
La Quaresima che oggi si apre è il tempo del-        stre certezze e ci rende violenti per difenderle.
la riflessione, della preghiera, del digiuno,        Attenzione allora a tenere custodito il nostro
dell'elemosina, è il tempo per RICENTRARE la         cuore a cercare nel Signore la Consolazione, a
nostra vita sul Signore.                             vivere intensamente il contatto con la Parola, i
Papa Francesco ha scelto come frase centrale         Sacramenti e la Preghiera.
della sua riflessione nel messaggio per la Qua-      Dobbiamo allenarci alla generosità facendo in
resima, una frase del Vangelo di Matteo:             modo che l'elemosina si trasformi in un vero e
“Per il dilagare della iniquità, si raffredderà      proprio stile di vita.
l'amore di molti” (Mt. 24,12)                        Anche il digiuno, dice il Papa, toglie forza alla
E’ una frase che benchè sia stata scritta 2000       nostra violenza, ci disarma e costituisce una
anni fa, sembra descrivere l'attualità del nostro    importante occasione di crescita.
tempo. Il Papa desidera per la Chiesa e per tutti    Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al
gli uomini di buona volontà, che questo tempo        prossimo, ridesta la volontà di ubbidire a Dio
quaresimale sia un tempo di grazia vissuto con       che solo può saziare la nostra fame.
gioia e verità.                                      Nella conclusione del Messaggio c'è l'esortazione
Il Vangelo mette in guardia contro i falsi Pro-      ad intraprendere con zelo il cammino della
feti: chi sono? Sono gli INCANTATORI di ser-         Quaresima, sorretti dalla PREGHIERA, dal
penti che approfittano delle emozioni per ren-       DIGIUNO e dall'ELEMOSINA.
dere schiave le persone.                             Attenzione allora ai falsi profeti, seduttori, e a
Molti sono incantati dall'ILLUSIONE del              tenere sveglio e caldo il nostro cuore nell'amore
DENARO, di bastare a se stessi.                      e nella generosità.
Questo fa cadere nella solitudine.                   Come sempre Papa Francesco ci chiede di
Sono ciarlatani che offrono soluzioni semplici       pregare per lui.
e immediate alle sofferenze, rimedi illusori, in-                              Don Alberto Camprini
efficaci e distruttivi (le droghe, l'alcool… tutte
le dipendenze).
Truffatori che offrono cose senza valore
e tolgono le cose più preziose: la Digni-
tà, la Libertà, la Capacità di amare.
Il demonio seduce, è padre della men-
zogna, presenta il male come bene e
il falso come vero, per confondere il
cuore dell'uomo.
Papa Francesco ci esorta a non fermarci
a livello immediato, superficiale, ma ad
essere attenti a ciò che lascia una im-
pronta buona dentro di noi, duratura,
perchè viene da Dio ed è veramente per
il nostro bene.
ATTENTI al cuore FREDDO.
Nel messaggio Papa Francesco ripor-
ta la descrizione di Dante Alighieri
nell'inferno dove immagina il diavolo

L’Amico degli Infermi - marzo 2018                                                               Pag.   33
L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
La pagina
                                                                        del vice direttore

                 Convertirsi e credere al Vangelo
G
       esù iniziò la sua predicazione dicendo: “Il      Siamo volubili, fragili; i nostri stati d’animo sono
       tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;     contraddittori, successivi, complicati, e soggetti
       convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).   agli stimoli esteriori, al punto che la nostra retti-
Questa espressione, che abbiamo ascoltato dal           tudine interiore ne risulta compromessa.
sacerdote nel rito dell’imposizione delle ceneri,       È perciò logico, indispensabile ad ogni stagione ed
risuona per tutto il periodo di Quaresima. E’ un        anno, ad ogni Quaresima, trovare la direzione giu-
invito a ciascuno di noi di vivere questo tempo         sta, per rivolgere il nostro sguardo principalmente
santo che conduce alla Pasqua di Risurrezione,          a Dio, senza che ci siano distrazioni indotte dalla
ponendo al centro della nostra vita l’urgenza di una    quotidianità e dagli affanni della vita, per tracciare
necessaria conversione con la guida del Vangelo.        fra noi e il Signore una linea retta di completa
“Convertitevi e credete” non significa due cose         attenzione. San Paolo, nelle sue Lettere, ci dice:
diverse e successive, ma la stessa azione: converti-    “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,
tevi, cioè credete; convertitevi credendo! La prima     ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per
conversione consiste nel credere.                       poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono,
Etimologicamente “convertirsi” vuol dire cambia-        a lui gradito e perfetto.” (Romani 12,2).
re strada, scegliere una direzione, un indirizzo.       Per convertirsi il primo passo consiste nell’a-
Indica un senso di mutamento, di rivolgimento,          scoltare, nel sentire il richiamo e orientare la
di rinnovamento che non tocca tanto le cose             nostra mente là dove parte la voce, le parole di
esteriori, le abitudini, le vicende a cui è legata      Gesù, che devono risuonare sempre nuove dentro
la nostra esistenza, bensì la mente e il cuore. C’è     di noi. Il segreto sta nel mistero che le parole di
non poco da cambiare dentro di noi: è necessario        Gesù racchiudono. Esse non sono semplicemente
rimodellare la nostra mentalità; avere il coraggio      esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive,
di entrare fin nel segreto della nostra coscienza,      ordini, comandi. Nella parola di Gesù è presente
dei nostri pensieri, e là, operare un cambiamento,      Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue Parole
che deve essere così vivo e sincero da produrre         sono Egli Stesso, Gesù Stesso. E così noi, nella
una novità.                                             Parola lo incontriamo. E accogliendo la Parola nel
Tutti abbiamo sempre bisogno di convertirci.            nostro cuore, come Egli vuole che sia accolta (e
                                                        cioè essendo pronti a tradurla in vita) siamo uno
Per capire meglio questo concetto ci riferiamo al       con Lui ed Egli nasce o cresce in noi.
navigante il quale deve, di continuo, rettificare la
guida del timone e perciò guardare che la direzione     Convertirsi significa anche pregare, per aderire
sia sempre quella esatta, indicata dalla bussola.       sempre più alla volontà del Signore, significa
Per sua natura, la nostra vita è incline a deviare.     entrare nella logica del Vangelo che è la logica
                                                                   della povertà, la logica dell’accoglien-
                                                                   za, la logica del servizio, la logica della
                                                                   fiducia, la logica della speranza, che ci
                                                                   aiuta soprattutto nei momenti difficili,
                                                                   quando le cose vanno di traverso, quando
                                                                   la salute non c’è più.
                                                                   “Coltivare la speranza significa non darsi
                                                                   mai per vinti: significa sapere che Dio
                                                                   è più forte di tutti i nostri problemi, e
                                                                   che alla fine la spunta; significa sapere
                                                                   infine che la morte non è l›ultimo capitolo
                                                                   della vita .. Questo significa preghiera e
                                                                   speranza». (Tonino Bello)
                                                                   Siamo in cammino: la nostra conversio-
                                                                   ne è iniziata e, giorno dopo giorno, lo
                                                                   Spirito del Signore ci conduce verso la
                                                                   verità tutta intera.

                                                                                  Diacono Luciano Di Buò

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L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
la
    parola

                                        Capitolo 44-45
      Giuseppe si fa conoscere ai suoi fratelli
 Tratto da: “Il racconto della Bibbia” di Gianfranco Ravasi - Ed. S. Paolo

I
   fratelli riconoscono ormai di essere un’unica        CAPITOLO: 45. Giuseppe si fa conoscere
   famiglia e questa convinzione emerge ora,            Il racconto dello svelamento di Giuseppe che si
   proprio quando si sta per ripresentare la stessa     fa conoscere ai suoi fratelli è un mirabile esempio
vicenda di tanti anni prima: devono tornare dal         d’arte letteraria. Ogni commento corre il rischio di
padre senza uno di loro… La testimonianza più           incrinarne la bellezza e di stemperarne l’intensità.
alta e intensa della loro genuina conversione è         Giuseppe parla in modo irrefrenabile. Le sue
nelle parole di Giuda, un magnifico esempio dello       frasi sono prima brevi, persino ripetitive, quasi
stile oratorio ebraico, cioè dell’arte del discorso     fossero scosse dai singhiozzi. Poi erompono in un
ufficiale solenne.                                      ampio discorso concitato e appassionato. Anche
Il suo discorso,….. ricostruisce la storia che finora   le ripetizioni hanno una loro logica, quella dei
si è svolta con un calore e una partecipazione al-      sentimenti e della pienezza della commozione:
tissima, nello sforzo disperato di convincere quel      “Io sono Giuseppe!....Io sono Giuseppe vostro
freddo signore straniero che ora li sta giudicando.     fratello … Dio mi ha mandato avanti a voi … Dio
Le espressioni si accumulano, la passione rende         mi ha mandato avanti a voi … Non siete stati voi
sempre più forte la supplica, Giacobbe è ritratto       a mandarmi qui, ma Dio !”
come “servo” del vicerè e come un vecchio ormai         I fratelli tacciono sbigottiti. Che cosa possono
schiantato dal dolore.                                  dire in un simile momento e davanti a un tale
Le parole di Giuda vogliono soprattutto far com-        colpo di scena? Non credono a quanto i loro oc-
prendere quanto sia tragica per il padre e per loro     chi riescono a vedere. E’ Giuseppe stesso che li
la perdita di Beniamino.                                deve consolare e rasserenare: “Non vi addolorate
E il vertice è tutto nella proposta finale: “Lascia     e non vi dispiaccia di avermi venduto quaggiù”
che rimanga il tuo servo invece del giovinetto,         (v. 5). Da vero sapiente, così come era sempre
come schiavo del mio signore!”.                         stato rappresentato, egli vede negli eventi di cui
Un tempo i fratelli avevano venduto Giuseppe;           è stato protagonista e vittima, la mano di Dio.
ora non solo non sono più disposti a farlo nei          E’ questo il cuore del suo appassionato discorso.
confronti di Beniamino ma, anzi, venderebbero           Alla luce della fede la sua storia di amarezza e di
piuttosto se stessi. Ormai la conversione è piena.      sofferenze rivela uno spessore più profondo e un
Giuda nel finale che è in crescendo, lascia cadere      piano più grande, disegnato da Dio stesso e dalla
ogni controllo di linguaggio e ogni cura nel pre-       sua provvidenza amorosa. Il tema della provvi-
sentare la situazione.                                  denza divina è, infatti, continuamente ribadito…:
E’ormai un figlio e un fratello che parla e che non     ”Dio mi ha mandato avanti a voi, per assicurare
ha altra risorsa se non quella della disperazione,      a voi la sopravvivenza nel paese e per salvare in
della sincerità, dell’amore.                            voi la vita di molta gente”(v. 7).
E’ stato notato che questa è la prima volta in cui      Nell’originale ebraico la parola “sopravvivenza”
la Bibbia descrive la donazione di una persona,         è resa con un termine che indica il “resto”. Si
pronta a soffrire per salvarne un’ altra. Pur trat-     tratta di un vocabolo che avrà un grande rilievo
tandosi di una visione non del tutto identica,          nei profeti: esso indica il gruppo di fedeli a Dio
è comprensibile che - anche su questa base e            che permangono anche nei momenti più oscuri
sull’intera storia - la tradizione cristiana abbia      e difficili.
interpretato le vicende narrate in queste pagine        Il “resto” è il segno della continua presenza di
della Genesi come una prefigurazione della sto-         Dio nella storia, del suo progetto di salvezza
ria di Gesù Cristo.                                     che si attua nonostante le contraddizioni e le
Giuda preferisce patire lui al posto del fratello       difficoltà delle vicende umane.
piuttosto che dare al padre un altro dolore.            Attraverso questo pugno di uomini, deboli e pove-
…Giuseppe ascolta fremendo in cuor suo e tra            ri ma fedeli, anche “molta gente”, cioè un popolo
poco non potrà più contenere i suoi sentimenti. Il      intero, riuscirà a salvarsi. Nei figli di Giacobbe
cammino lungo che ha portato i “figli d’Israele“ in     si profilano, così i futuri “figli di Israele”, cioè il
Egitto giunge ora alla sua vera meta, che è quella      popolo ebraico che sarà anch’esso salvato da Dio
dell’abbraccio con il fratello tradito e ritrovato.     nell’esodo dalla schiavitù d’Egitto.

L’Amico degli Infermi - marzo 2018                                                                      Pag.   5
L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
la pagina del servo di dio
                                                                        don angelo lolli

               19 marzo, Solennità di S. Giuseppe
Celebrare la festa di un Santo vuol dire invocarne la         da formare il cuore del nostro cuore, l’anima dell’anima
figura morale per ammirarla ed imitarla, invocarne            nostra.
l’intercessione perché possiamo noi pure seguire la sua
via che conduce alla santità, affinché ci possa guidare e     Per fare ciò, preghiamo S. Giuseppe affinché possa
proteggere.                                                   diventare:
Oggi è la festa di colui che fu da Dio prescelto a fare le    • il nostro amico ispiratore e guida di santità qui in terra
veci di padre al Figlio di Dio: Gesù Cristo. Quindi a ri-     • il nostro protettore e consolatore in morte
ceverlo nella sua casa, nutrirlo col frutto del suo lavoro,   • il nostro compagno di gloria nel cielo”.
a proteggerlo, a difenderlo, a raddolcirgli la vita con le
carezze del suo amore.
                       (Servo di Dio don Angelo Lolli)

San Giuseppe obbedisce all’angelo che gli appare in
sogno e prende con sé Maria, incinta per opera dello
Spirito Santo, come narra il Vangelo di Matteo.
«Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, es-
sendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andas-
sero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello
Spirito santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo
giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di
ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando
queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del
Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non
temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il
bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli
infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Quando
si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva or-
dinato l’angelo del Signore». (Mt 1, 18-21)
Un uomo silenzioso, obbediente. “Quest’uomo, questo
sognatore è capace di accettare questo compito, questo
compito gravoso e che ha tanto da dirci, a noi in questo
tempo di forte senso di orfanezza.                                       PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
E così questo uomo prende la promessa di Dio e la porta            O San Giuseppe con te, per tua intercessione
avanti in silenzio con fortezza, la porta avanti perché                       noi benediciamo il Signore.
quello che Dio vuole sia compiuto”. San Giuseppe è                       Egli ti ha scelto tra tutti gli uomini
un uomo che “può dirci tante cose, ma non parla”,                         per essere il casto sposo di Maria
“l’uomo nascosto”, l’uomo del silenzio.                                       e il padre putativo di Gesù.
“È l’uomo che non parla ma obbedisce, l’uomo della                         Tu hai vegliato continuamente,
tenerezza, l’uomo capace di portare avanti le promesse                         con affettuosa attenzione
perché divengano salde, sicure; l’uomo che garantisce                            la Madre e il Bambino
la stabilità del Regno di Dio, la paternità di Dio, la                     per dare sicurezza alla loro vita
nostra filiazione come figli di Dio”. (Papa Francesco,              e permettere di adempiere la loro missione.
Omelia, 19 marzo 2017).                                              Il Figlio di Dio ha accettato di sottoporsi
S. Giuseppe ha influito fortemente sulla spiritualità                             a te come a un padre,
del nostro Fondatore don Angelo Lolli per il suo si-             durante il tempo della sua infanzia e adolescenza
lenzio, la sua docilità, la disponibilità a fare la volontà              e di ricevere da te gli insegnamenti
di Dio anche quando vedeva buio intorno a sé. E oggi                            per la sua vita di uomo.
possiamo fare nostra la riflessione di don Angelo                            Ora tu ti trovi accanto a Lui.
che ci invita a “contemplare la figura morale di questo                Continua a proteggere la Chiesa tutta.
grande santo” facendo nostro “il programma di santità                   Ricordati delle famiglie, dei giovani
che si può riassumere in queste poche parole: • umiltà e                 e specialmente di quelli bisognosi;
nascondimento nei nostri pensieri;                                     per tua intercessione essi accetteranno
• fedeltà e pazienza nel compimento dei nostri doveri;                       lo sguardo materno di Maria
• paternità e generosità di amore verso Gesù e Maria,                       e la mano di Gesù che li aiuta.
che devono essere per noi come gli esseri inseparabili così                               Amen

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L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
PAGINA
    APERTA

                  La Madonna della Misericordia
F
      ra tutti i titoli con cui veneriamo la Vergine      della persona amata.
      Santa, penso che quello di “Madonna della Mi-       Ora, non c’è al mondo persona che abbia sofferto
      sericordia” sia uno dei più belli.                  per i suoi figli più della Vergine Maria.
La misericordia di Maria è l’espressione dell’infinito    Fin dalla nascita di Gesù, il vecchio Simeone le aveva
amore che Dio ha diffuso nel suo cuore, perché la mi-     predetto che una spada avrebbe trafitto la sua anima.
sericordia è una delle espressioni più alte dell’amore.   Questo è avvenuto soprattutto durante la Passione
                                                          di Gesù, quando Gesù è flagellato, schiaffeggiato,
Tutti noi abbiamo un immenso bisogno di amore e di        coperto di sputi, coronato di spine e poi, sotto il peso
misericordia; per questo dobbiamo sentire tanto viva      della croce, sale faticosamente al Calvario, quando i
nel nostro cuore la devozione per la Madonna della        chiodi trapassano le sue mani e i suoi piedi, quando la
Misericordia.                                             lancia squarcia il costato di Gesù, ormai morto sulla
                                                          croce, quando Gesù viene deposto dalla croce sulle
Pensate, Dio aveva già dimostrato il suo amore cre-       sue braccia e lei se lo stringe al petto.
ando l’universo e ponendo l’uomo al vertice della sua     Penso che in quel momento la Madonna abbia ac-
creazione.                                                quistato la capacità di stringerci tutti al suo cuore,
Ma l’amore di Dio per l’uomo ha raggiunto il suo cul-     anche quando siamo morti a motivo dei nostri pec-
mine nell’opera della Redenzione.                         cati, che ci rendono mostruosi davanti a Dio.
Come dice San Giovanni nel suo Vangelo: “Dio ha
tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito,     La capacità di soffrire, espressione del suo grande
perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia          amore, ha dilatato il suo cuore e l’ha reso capace di
la vita eterna”.                                          raggiungere, con il suo amore e la sua misericordia
Gesù Cristo è la più grande espressione dell’amore di     tutti noi, figli suoi, seguendoci ad uno ad uno, chi-
Dio per noi. Ma Dio ha voluto che accanto a Gesù ci       nandosi su ogni nostra necessità.
fosse una Donna, sua Madre, la Vergine Maria, l’ha
unita profondamente alla missione del Suo Figlio e        Di fronte all’amore immenso che Dio ha riversato nel
l’ha ricolmata di grazie e privilegi, perché sapeva che   cuore di Maria e che Maria riversa continuamente
l’uomo, così piccolo, così fragile, sarebbe più facil-    sull’umanità, penso che noi dobbiamo avere una
mente ritornato a Lui, Signore e Creatore, passando       grande e sincera “riconoscenza”.
attraverso il cuore di una Mamma.                         Avere riconoscenza vuol dire anzitutto “riconoscere”
                                                          che noi siamo tutti piccoli, fragili, peccatori.
Se Gesù è l’espressione più alta dell’amore e della mi-
sericordia di Dio, anche Maria è l’epressione più vera    Per questo continuamente abbiamo bisogno della
e più profonda di questo amore e di questa miseri-        misericordia di Dio e tutti abbiamo ancora bisogno
cordia.                                                   delle cure di una mamma. Quante cose ci angustiano,
                                                          ci fanno paura, sono per noi motivo di tristezza e di
Abbiamo ricordato che la misericordia è l’espressione     angoscia; quanto tormento ci danno le tentazioni e le
più viva dell’amore. L’amore è vero, è grande, quando     prove della vita!
sa sacrificarsi, quando sa soffrire molto per il bene
                                                          Sapere riconoscere quello che veramente siamo, è
                                                          un atto di “ringraziamento”che ci apre già all’amore
                                                          e alla misericordia di Dio e alla sollecita assistenza
                                                          della Madonna.
                                                          Avere riconoscenza vuol dire anche “riconoscere”
                                                          che su di noi, sulle nostre sofferenze e sui nostri pec-
                                                          cati, si è chinato il Signore, che ci ha dato il Suo Fi-
                                                          glio Gesù, perché prendesse su di sé tutti i nostri mali
                                                          e tutti i nostri peccati, distruggendoli sul legno della
                                                          Croce; e insieme a Gesù ci ha donato Maria, Madre
                                                          di Misericordia.
                                                          Riconoscere questo vuol dire non dubitare mai più
                                                          dell’amore di Dio per noi e sapere contraccambiare
                                                          questo amore con la nostra più sincera gratitudine
                                                          che non deve accontentarsi solo di parole, ma deve
                                                          trasformare tutta la nostra vita, rendendola gradita
                                                          a Dio e rendendoci capaci di amare di più i nostri
                                                          fratelli, perché se Dio ha misericordia di noi, dob-
                                                          biamo essere misericordiosi con tutti, a cominciare
   La Pietà di Michelangelo                               da chi più ci sta vicino.
                                                                                       Don Angelo Costa O.S.B.

L’Amico degli Infermi - marzo 2018                                                                         Pag.   7
L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
dall’opera s. teresa del
                                                                  bambino gesu’ di faenza

        Qualche pagina dell'agenda di
 gennaio, febbraio dell'Opera S. Teresa Faenza
Primo Gennaio, Solennità di Maria Ss.ma Madre di           La simpaticissima educatrice Daniela ha insegnato
Dio. Anno nuovo, vita nuova!                               loro un canto molto significativo: “Essere uomini”.
Che sia un anno ricco di opere buone, carissimi let-       Si diventa uomini, quando si esce da se stessi per an-
tori: ogni opera buona viene stampata nel cuore di         dare incontro all'altro.“Solo donando, si riceve”.
Dio, per l'Eternità.                                       Sono concetti che aiutano i bimbi a formarsi, per un
2 gennaio, grande manifestazione di fede e di amore,       futuro di speranza. I bimbi hanno bisogno di crescere
verso il Sacerdote, decano (95 anni) della Diocesi di      nella serenità e nella generosità.
Faenza – Modigliana don Giuseppe Piazza, che ha            Abbiamo gioito in quel poco tempo, ascoltando le
lasciato questa vita per il Cielo.                         loro voci fresche che arrivano al cuore e ti ristorano,
Il funerale si è svolto nella “SUA” chiesa di San Pier     come quando c'è l'arsura e arrivi ad una fontana di
Damiano, a Faenza.                                         acqua fresca. Grazie all'insegnante e ai bambini e un
                                                           arrivederci con gli Ospiti dell'Opera faentina.
Il 6 gennaio, Epifania. Il Signore ha manifestato a
tutto il mondo la Sua salvezza.                            Il 25 gennaio l'Opera S. Teresa di Faenza si è unita
Nella nostra Casa abbiamo celebrato l'Epifania con         spiritualmente a Ravenna nella bella ricorrenza del
la S.Messa, presieduta da Don Elio Cenci, con la par-      90° anniversario della nascita dell'Opera S.Teresa, al-
tecipazione dei nostri Ospiti, famigliari, operatori e     lora Ospizio, per ringraziare e lodare il Signore del
volontari.                                                 dono del nostro Fondatore SDD Don Angelo Lolli,
                                                           dei suoi Successori, delle Suore della Famiglia Reli-
Il 10 e l'11 gennaio i bambini della seconda elemen-       giosa, dei Confratelli e di tutti i Religiosi, Operatori,
tare della Scuola Gulli di Faenza sono venuti in visita.   Sanitari, Centri “La Pieve”, Volontari, che hanno vis-
Si sono divisi in due gruppi, A e B, guidati dalla loro    suto lo spazio di novant'anni di vita della nostra Casa.
insegnante.                                                Chiediamo nella preghiera che lo spirito che animò
Cosa c'è di più bello del volto di un bimbo! Il sor-       don Angelo Lolli, continui ad essere vivo e su tutti
riso, l'innocenza, la spontaneità, la gioia di giocare,    scenda la Benedizione di Dio.
cantare, imparare.

                                                                              Ricordando
                                                                          il 90º anniversario
                                                                             di fondazione
                                                                         dell'Opera S. Teresa

            Momenti della Celebrazione
                del 25 gennaio

           La nostra Chiesa vista dal Matroneo

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L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
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   APERTA

        I nostri Ospiti scrivono…da Faenza
                                                                              Il grano
     Riflessione di Suor Oriana
    sul carattere di molti anziani
Scoprire i lati positivi, i doni che sono nelle persone   Il grano, cento, cento spighe
è bello e ognuno porta con sé il bimbo che è stato.       produrranno un giorno d'ottimo frumento;
Mantiene caratteristiche che sono indelebili, che, an-    le tue madie s'empiranno,
che col passare degli anni, rimangono, riaffiorano.       poi, il fiore dal cruschello,
Quel bimbo rimane dentro. Per questo molti, anche         la massaia mattiniera, con lo sdaccio salterello
da anziani, rimangono, vivaci, attenti, col desiderio     cernerà da mane a sera.
di essere attivi.                                         Quando in pane, trasformato,
Una nostra Ospite, Bandini Maria Nives, arrivata da       caldo, soffice,
poco, più che ottantenne, è proprio speciale: occhi       il tuo grano tornerà nella tua mano,
vispi, mente lucida, le piace giocare a “briscola”e       dove chicco era già stato.
gode di un'ottima memoria. Ricorda ancora le poesie       Tu lo semini e lo cogli,
imparate nella scuola elementare.                         tu, nel nome del Signore,
Ce ne ha recitata una, di cui non conosciamo l'Autore,    come un'ostia consacrata, ne fai cibo del tuo cuore.
ma, per la sua serenità e dolcezza d'altri tempi, vor-
remmo proporla ai nostri lettori:                                                  Bandini Maria Nives - Ospite

           …da Ravenna
Il nostro Direttore è giovane e dinamico; è sempre        mondiale, lui che si dedicava alla musica per i solda-
in attività per noi, come don Lolli, per procurarci il    ti, si ricordò che in un cassetto aveva trovato questa
necessario per vivere bene e dignitosamente.              bella canzone e la suonò, così divenne celebre.
Una ne fa e cento ne pensa, sempre per noi, per il        La nostra giornata fra canti e balli finisce alle 17, per-
nostro benessere fisico e spirituale.                     chè c'è il Rosario: è l'ora di ringraziare Gesù e il Diret-
Celebra delle bellissime Messe, animate da gesti e        tore, per questa bella festa mensile, ormai divenuta
canti appropriati, che Gesù apprezzerà moltissimo,        usuale.
perchè è giovane anche Lui.                                                                          Flavia Golfieri
Ebbene il Direttore si è inventato il “Complimese”che                                                 nostra Ospite
sarebbe la festa di Compleanno in comune. Consiste
in questo: ogni fine-mese festeggiamo il compleanno
di tutti quelli che hanno compiuto gli anni in quel
mese.
Ci riuniamo tutti in teatro con le nostre carrozzine e
girelli e portiamo quello che i nostri parenti e amici
ci hanno donato: tanti dolcetti, patatine croccanti, la
buona crostata che fanno le buone suore per noi e
una torta gigantesca, con la frutta, che è una vera
delizia. C'è poi un'orchestrina, formata da due pen-
sionati volontari che suonano benissimo, uno la
fisarmonica e l'altro la chitarra, e ci fanno cantare
tutti in coro. Ci divertiamo pazzamente.
Anch'io ho cantato una canzone austriaca che mi pia-
ce tanto e mi commuove: Lilì Marlene, che non è,
come tutti pensano tedesca, ma di un compositore
austriaco, che la scrisse al tempo della prima guerra
mondiale, ma non ebbe fortuna e non fu mai pubbli-
cata, lui morì povero.
Senonchè, suo nipote, ai tempi della seconda guerra

L’Amico degli Infermi - marzo 2018                                                                            Pag.   9
L'Amico - Opera Santa Teresa Ravenna
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       Carnevale: anche noi ci siamo…
       Alice e il paese delle meraviglie

       Oggi, martedì 13 febbraio ’18, ultimo giorno di car-
       nevale, la Coop sociale La Pieve ha organizzato, per i
       suoi utenti, una festa per celebrare la fine del periodo tra-
       dizionalmente più spensierato che va dalla Epifania alla
       Quaresima. Ci siamo ritrovati nel teatrino dell’Opera di
       S. Teresa del Bambino Gesù in una ottantina fra utenti
       con i nostri operatori.
       In tanti, quasi tutti, eravamo mascherati, noi del Centro
       Stampa avevamo scelto per ragioni di praticità di indos-
       sare delle mascherine zoomorfe, ma in molti indossavano
       dei veri e propri travestimenti ispirati chi al mondo reale
       chi al mondo delle fiabe, ma quello che saltava agli oc-
       chi non è tanto la natura dei travestimenti quanto la gioia
       che coinvolgeva tutti i presenti e si poteva leggere negli
       occhi di noi utenti. Era stato allestito un abbondante buf-
       fet di dolci tipici di stagione e pizzette che è stato, come
       succede sempre in queste occasioni, oggetto di un assalto
       serrato subito nei primi minuti. Dopo aver placato la fame
       è stata allestito un impianto che ha consentito di scatenar-
       si nelle danze cosa che ha suscitato la gioia più grande
       ed esplosiva in noi utenti, ma anche in tanti educatori,
       ho visto una educatrice che vedendo i suoi ragazzi così
       felici ha esclamato: “Dio, che bello!” Una tombola, ha
       concluso l’allegra mattinata.
                                                 Claudio Poverini

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L’Amico degli Infermi - marzo 2018   Pag.   11
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                                                                                   POLOSANITARIO

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      a degenerazione ma-                                                              sere trattata con farmaci
      culare legata all’età                                                            somministrati mediante
      è una patologia che                                                              iniezioni intrabulbari,
interessa la macula, cioè la                                                           associati o in alternativa
parte della retina deputata                                                            a laserterapia. Questo
alla visione distinta ed                                                               approccio terapeutico,
è caratterizzata da una                                                                volto a ridurre l’edema
progressiva involuzio-                                                                 maculare, è previsto sola-
ne dei fotorecettori. La                                                               mente nella varietà con
sua incidenza aumenta                                                                  componente essudativa.
proporzionalmente con                                                                  La forma secca, dove la
l’allungamento della vita                                                              causa del danno cellula-
media soprattutto tra i                                                                re atrofico è da ricercarsi
fumatori e tra i pazienti                                                              principalmente nell’in-
affetti da malattie car-                                                               sufficienza vascolare
diocircolatorie e dismeta-                                                             cronica del microcircolo
boliche. Anche l’esposizione protratta a radiazioni       retinico, non trae giovamento da laserterapia, né,
ultraviolette è una delle cause predisponenti.            allo stato attuale, da terapia iniettiva intrabulbare.
Alla base dell’insorgenza della malattia c’è il dis-      In questi casi risultati incoraggianti sono stati
metabolismo delle cellule retiniche, favorito da          ottenuti dall’utilizzo dell’ossigeno-ozonoterapia
accumulo di radicali liberi e insufficienza del mi-       sistemica (GAET).
crocircolo retinico. L’alterazione della qualità della    In particolare, la somministrazione per via sistemi-
visione è una costante e si traduce in riduzione          ca di una miscela di ossigeno e ozono secondo
dell’acutezza visiva, riduzione della sensibilità al      parametri stabiliti da SIOOT e da FIO ( società
contrasto, maggior sensibilità all’abbagliamento          italiane di ossigeno-ozonoterapia) in pazienti con
e difficoltà di adattamento alle variazioni di lumi-      degenerazione retinica atrofica, si è rivelata un utile
nosità.                                                   trattamento di supporto finalizzato alla riattivazione
La maculopatia degenerativa può presentarsi in due        della ossigenazione e dei processi metabolici dei
forme cliniche:                                           fotorecettori maculari.
• forma essudativa con componente edematosa-              Infatti l’utilizzo dell’ossigeno-ozonoterapia de-
emorragica;                                               termina meccanismi di difesa contro il danno da
• forma secca con componente essenzialmente               ischemia e da neurotossicità.
atrofica.                                                 In particolare:
La forma essudativa ha una evoluzione rapida-             • migliora il microcircolo;
mente ingravescente e può provocare in breve              • riduce l’accumulo di radicali liberi;
tempo ipovisione severa.                                  • incrementa l’ossigenazione tissutale;
La forma secca è caratterizzata da una progressiva        • potenzia tutti i processi metabolici che favoriscono
atrofia della cellule retiniche, ha una evoluzione più    la riproduzione cellulare e la riparazione dei tessuti.
lenta, ma tale comunque da alterare anche grave-          Pertanto, in presenza di degenerazione retinica atro-
mente la qualità della visione e conseguentemente la      fica, trattamenti ripetuti nel tempo sono in grado
qualità della vita. E’ la varietà clinica più frequente   di contrastare l’evoluzione della malattia. Infatti
e si presenta con una incidenza stimata circa a 80%.      l’accumulo di ozono nel sangue, rilasciando O3,
Essendo la maculopatia un processo degenerativo           contribuisce a migliorare la pervietà della rete capil-
si pone l’accento sulla prevenzione che dovrebbe          lare e a favorire il potenziamento dell’ossigenazione
essere basata su abitudini di vita corrette, con una      cellulare. In tal modo si ottiene un blocco nella
giusta alimentazione, una giusta attività fisica,         progressione del processo distrofico che, non di
astensione dal fumo, protezione dai raggi UVA e           rado, è tale da migliorare l’acutezza e la qualità vi-
tutto ciò che inibisce l’accumulo di radicali liberi.     siva con positive ripercussioni anche sulla qualità
La terapia si avvale di integratori alimentari as-        della vita dei pazienti.
sunti con continuità al fine di rallentare il processo                                    Dott. Maurizio Toia e
degenerativo. La maculopatia essudativa può es-                                         dott.ssa Patrizia Gambi

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VITA IN
   FAMIGLIA

   Si ringrazia il Dott. Enrico Montanari per la                     sono saliti al cielo
   donazione di euro 1.000 effettuata in memoria                      6 agosto                      15 novembre
   della amatissima famiglia Mazzotti Annamaria,              Turroni Delisto di anni 90      Montanari Luigia di anni 89
   Stelvia e Primo di Godo, persone che rimarranno
   sempre nei suoi ricordi e nel suo cuore.                         11 agosto                        15 novembre
                                                              Mongardi Piera di anni 90          Zaccarelli Maria Luisa
Ringraziamo la famiglia Maria Mosca e Costa Ema-                                                      di anni 97
nuele per la gentile offerta -                                        19 agosto
Da Forlì Cesena e provincia: Leoni Rossella di Mo-             Rusticali Lea di anni 93             20 novembre
digliana - Casadei Sergio di Forlì - Tassinari Marco e                                          Fabbri Gino di anni 67
Tassinari Carmelitano di Forlì - Benini Maura e Betti                 24 agosto
Mauro di Cesena -                                                Vignoletti Enrichetta              28 novembre
Da Bologna e provincia: Sanzani Claudia in Cesari di                  di anni 87                Gulmanelli Maria Rosa
BO - Monti Maria Luisa Riffeser di BO -                                                              di anni 85
Da altre province: Budelli Vittorino Carlo di Gallarate             5 settembre
VA - Piva Luciano e Diplotti Marina di Treviso -              Zignani Lidia di anni 100               12 dicembre
                                                                                              Bartolini Amneris di anni 83
Ringraziamo di cuore Pironi Paolo di RA per la generosa             20 settembre
offerta per Pironi Lidio -                                   Graziani Graziella di anni 75           16 dicembre
                                                                                              Gardella Alfredo di anni 91
La Famiglia Gabriella Cappucci di Alfonsine ha fatto                25 settembre
un’ offerta per i Coniugi Maria Luisa Cappucci e Sergio      Ceroni Giacomo di anni 88               17 dicembre
                                                                                               Dardani Franco dianni 86
Guerrini, esprimiamo la nostra gratitudine.                         28 settembre
                                                                Passalacqua Giacoma                   28 dicembre
Minghetti Aldina di Mezzano offre per S. Messe Perpetue              di anni 92                Urbini Antonio di anni 85
per i genitori Minghetti Pietro e Domenica e per lo Zio
Vistoli Bruno.                                                       29 settembre                     29 dicembre
                                                               Benelli Arturo di anni 92       Diversi Adriano di anni 91
Ringraziamo di cuore la Comunità Parrocchiale di
Faenza S. Maria dell’Angelo della chiesa di San Pier                  13 ottobre                     31 dicembre
Damiano che ha accompagnato nel suo ultimo viaggio            Cristofori Clara di anni 88     Gherpelli Luciana di anni 89
terreno il carissimo Don Giuseppe Piazza, di cui abbiamo
pubblicato un ricordo nel numero precedente del nostro
Giornalino e che ha donato alla nostra Opera S.Teresa le
offerte, raccolte in quell’occasione.
Ringraziamo di cuore per la generosità del dono.

Ringraziamo per le offerte raccolte durante le esequie:
La Famiglia di Ragini Maria ricorda con tanto affetto la
cara Maria;                                                  La moglie Clementina Fos-        La famiglia Molari ricorda
La Famiglia di Randi Maria ricorda con tanto affetto la      chini e i famigliari ricordano   con affetto la cara mamma
cara Maria;                                                  con affetto il caro Domenico     e nonna Emma Battistini nel
La Famiglia Rambaldi ricorda con affetto il carissimo        Lacchini nel suo anniversa-      primo anniversario della sua
Bruno.                                                       rio.                             salita al cielo.
 La nostra Fernanda “terapista”, generoso angelo
 custode della nostra Casa, sempre disponibile ad al-                              La moglie Sbrighi Romana unita a tutta
 leviare le sofferenze dei nostri Ospiti e di chiunque le                          la famiglia, ricorda con affetto il loro
 chiedesse aiuto, ha lasciato questa terra per il cielo.                           caro Mazza Camillo.
 Nel prossimo numero la ricorderemo più ampiamente.

                                                                            Don Giuseppe Piazza
                                                            Continuano ad arrivarci varie testimonianze di pro-
                                                            fondo affetto e devozione per questo Santo Sacerdote
                                                            faentino, che il Signore ha lasciato con noi tanto a
                                                            lungo, per una vita di oltre 95 anni, e che ancora
                                                            avremmo voluto restasse con noi, gioioso, sorridente,
                                                            generoso, disponibile com’era.
                                                            Pubblichiamo una foto di oltre 50 anni fa, inviataci da
                                                            una gentilissima signora, Maria Grazia di Torino, una
                                                            sua devotissima fedele che ringraziamo, che ritrae il
                                                            giovane don Giuseppe Piazza con una numerosissima
                                                            squadra di giovani partecipanti ad un soggiorno al
                                                            mare nella colonia marina di Cesenatico “Stella Maris”.

L’Amico degli Infermi - marzo 2018                                                                                  Pag.   13
VITA IN
                                                                                                FAMIGLIA

                                                                                      QUI SI
                    14 gennaio 2018
                    Cronaca di Basiago e Pieve Corleto
                    Ringraziamo i carissimi don Antonio

                                                                                      RIDE
                    Samorì e Comunità Parrocchiali di
                    Basiago, di Pieve Corleto, che hanno
                    organizzato per noi, per l’Opera San-
                    ta Teresa, una Giornata dedicata alla
                    Carità. Grazie per averci accolto con
                    vera, calorosa amicizia.                 GINOCCHIO                     CANZONCINA
                    Tante le famiglie presenti, con bam-     Cosa fa un ginocchio su       Quale canzocina cantano
                    bini e giovani gioiosamente impegna-     una scala?                    gli avari?
                    ti nell’animazione delle liturgie, con   Rotula!                       Sol-do-fa-sol-do!!!
                    canti e musica.                                                        SPAZIO
                    La nostra sincera gratitudine per le     SCALA                         Che cosa fa un pollo nello
                    offerte raccolte, molto generose!        E cosa faceva uno sputo       spazio?
                    Grazie per i doni che hanno ral-         su una scala?                 Il...poll'astro!
legrato la nostra tavola, graditissima testimonianza di      Saliva!
affetto a coronamento di questa bella giornata con il                                      MONTAGNA
Signore e con Voi. Il Signore Vi ricompensi.                 BARBIERE                      O LATTUGA?
                                                             Qual è il lavoratore più      Che differenza c'è tra la
                                                             disperato?                    montagna e la lattuga?
          “Fate tutto per la
                                                             Il barbiere... ha sempre le   La montagna è...in salita!
                                                             mani tra i capelli!!!         La lattuga è...insalata!!!
       gloria di dio” (1 Cor. 10,31)                         PIANTA CHE STUDIA             PORTA O VALIGIA?
Sono sette i giovani Accoliti pugliesi, della provincia      Perché una pianta studia      Che differenza c'è tra una
di Taranto, che ci fanno partecipi della loro gioia, an-     di giorno e di notte?         porta e una valigia?
nunciandoci la loro ordinazione diaconale.                   Per diventare un....albero    La valigia si porta... la
Ci hanno fatto pervenire l’invito di Sua Eccellenza          maestro!                      porta non si valigia!
Rev.ma Mons. Flippo Santoro, Arcivescovo Metro-
polita di Taranto, alla preghiera e al rendimento di         APPENDICITE                   VALLE
grazie al Padre per questo dono della Sua Misericor-         Che cos'è l'appendicite?      Quale è la valle preferita
                                                             L'attaccapanni della scim-    dai cani?
dia. Ringraziamo e ci uniamo alla gioia di questa Co-        mia di Tarzan.                La Val...d'Ossola!
munità, chiedendo al Signore, per la Santa Chiesa al
cui servizio questi giovani si offrono, ogni Grazia e        IL FANTASMA                   MONTE
Benedizione.                                                 FORMAGGINO                    Qual è il monte più pu-
                                                             Tre turisti (un tedesco,      lito?
                                                             un francese, un italiano)     Il Monte Bianco!!!
                                                             vanno a visitare un antico
                                                             castello, sentono un ru-      TRONO
                                                             more e chiedono: - Chi è?     Qual è stata la prima cosa
                                                             Si sente uno scricchiolio:    che ha fatto la regina
                                                             - Sono il fantasma Formag-    Elisabetta I d'Inghilterra
                                                             ginoooo...                    quando è arrivata al tro-
                                                             Il tedesco scappa.            no?
                                                             Si sente un rumore di ca-     Si è seduta!
                                                             tene: - Sono il fantasma
                                                             Formagginooooooo...           DITA
                                                             Il francese scappa.           - Sai quante dita ha un li-
                                                             Si sente un ululato: - Sono   bro?
                                                             il fantasma Formaggi-         - No...
                                                             nooooo...                     - Uno solo: l'indice!!!
                                                             L'italiano grida: - Ah, sei
                                                             il fantasma formaggino?       CINEMA PER TOPI
                                                             Allora vieni qui, che ti      In un cinema per topi...
                                                             spalmo sul panino!            Due sorci si rivolgono alla
                                                                                           cassiera.
                                                             PETTINE                       - C'è tanto pubblico den-
                                                             Che cosa fanno i pettini      tro?
                                                             prepotenti?                   - No, solo quattro gatti!
                                                             Mostrano... i denti!

                                                             Per mancanza di spazio, rimandiamo la pubbli-
                                                             cazione delle altre offerte al prossimo numero.
                                                             Grazie della comprensione.

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Direttore responsabile
                                                                       Don Alberto Camprini
                                                                      Autorizz. Trib. di Ra n. 403 del 10. 04. 1959

   Per sostenerci                                                 Periodico Mensile dell’Opera di S. Teresa del B. G.
                                                                         48121 RAVENNA - Via S. Teresa, 8
                                                                         Tel. 0544/38548 - Fax 0544/214245

                                                                           A. 90 n. 3 (949) - MARZO 2018

    L’Opera di Santa Teresa vive, si sostiene
   e serve con il conforto della Provvidenza
  e la generosità della gente di buona volontà        Ai sensi del D. Lgs. 196/3 i dati in possesso di “L’Amico degli Infermi"
                                                      saranno oggetto di trattamento nel pieno rispetto della normativa vigen-
Per i bonifici bancari preghiamo i nostri be-         te e saranno utilizzati unicamente per la spedizione del mensile. I dati
                                                      il cui conferimento ha carattere facoltativo, non verranno comunicati
nefattori di                                          né diffusi a terzi. Gli interessati, rivolgendosi al titolare del trattamento
       INDICARE CHIARAMENTE                           possono avvalersi dei diritti di cui all’articolo 7 del decreto citato ed in
          nome - cognome - indirizzo -
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                                                      Il titolare del trattamento è l’Opera di S. Teresa del B. G. nella persona
              e motivo dell’offerta                   del suo legale rappresentante Camprini Don Alberto.
                                                      I lettori sono pregati di comunicare le variazioni di indirizzo e l’eventuale
                                                      ricezione di più copie del giornale a:
I dati dei nostri Conti sono i seguenti:
Cassa di Risparmio di Ravenna                                          Rosetti Maria Luisa presso l’Opera
Coordinate bancarie Internazionali
                                                                              telefono 0544/38548

IT13 F062 7013 100C C000 0007 384

CREDITO COOPERATIVO                                  Telefoni dell’Opera (pref. 0544)
Ravennate e Imolese
Coordinate bancarie Internazionali                   Centralino (Portineria e reparti)    38548
IT71 X085 4213 1030 3600 0100 900                    Piccola Famiglia S. Teresa del B. G. 34665
                                                     Farmacia S. Teresa                   33054
C/C POSTALE - n. 14251482
                                                     Negozio “Alla Beneficenza”          212132
Invitiamo i nostri benefattori, che ci fanno do-
nazioni, mediante bonifico, di contattarci telefo-   Poliambulatorio                      38513
nicamente, per fornirci quanto necessario per i      Laboratorio Analisi                 218229
doverosi ringraziamenti che la Direzione solita-
mente invia. Grazie.                                 Centro di Accoglienza San Pietro 563742
                                                     Coop. “3° Millennio”                218348

    Mercatino
                                                     Coop. “La Pieve”                    215537

                                                                Redazione “L’Amico degli Infermi”
                                                                   Via De Gasperi, 67 - Ravenna
        ORARIO                                                  e-mail: centrostampa@cooplapieve. it
                                                                      www. operasantateresa. it
Martedì		 15.00-18.00                                                  Impaginazione
                                                                        Centro Stampa
Giovedì		 09.30-12.00                                   Cooperativa “La Pieve” Tel. 0544/38548 int. 377

			15.00-18.00                                                              Stampa
                                                                    Filograf - Arti Grafiche
Venerdì		 09.30-12.00                                    Via Nicola Sacco, 34 - Forlì - tel. 0543-795681

        Ringraziamo tutti coloro                                          Confezione
                                                      Legatoria Timbrificio Universo di Verità Matteo & C.
             che si fanno                                       Via Bruno Buozzi, 38 - Ravenna
   strumento della Provvidenza di Dio                                  Tel. 0544 454668
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