La Settimana Santa in famiglia - Diocesi Civita Castellana
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È un testo da leggere attentamente, soprattutto da parte dei genitori, per preparare - se lo vogliono - qualche bel momento di unione con il Signore e fra loro. Alcune indicazioni proposte nel libretto potranno suonare nuove e inconsuete a qualcuno di voi. Mi riferisco, ad esempio, alla cosiddetta “Liturgia delle ore”, o a quello scambio familiare di impressioni dopo aver ascoltato la Parola di Dio che va sotto il nome di “risonanza”. Rivolgetevi con fiducia ai vostri sacerdoti che saranno felici di darvi tutte le spiegazioni necessarie. La nostra Diocesi di Civita Castellana lo affida prima di tutto ai sacerdoti, perché sono il tramite necessario affinché il fascicolo possa arrivare, essere compreso, e venire utilizzato nella maniera dovuta. Il testo è molto ampio e non è detto che sia sempre utilizzato in tutte le sue parti. Non mancate di accoglierlo con gratitudine e curiosità. Se la vita talvolta ci chiude una porta, la Provvidenza ci spalanca un portone, e chissà se la prossima Santa Pasqua, con tutte le riduzioni e limitazioni del caso, non possa rappresentare comunque un grande evento di grazia per tante persone. Permettetemi di augurarvi buona Pasqua dal profondo del cuore. Romano Rossi Vescovo di Civita Castellana UN POPOLO SACERDOTALE Quella che si propone in questo semplice sussidio è una modalità di celebrazione “attiva” della Settimana Santa, fondata sul “sacerdozio comune” di tutti i battezzati. È un tempo di prova per tutti, quello che stiamo vivendo nella lotta contro il Coronavirus, ma può disvelarsi come «tempo favorevole» (2Cor 6,2) e occasione di grazia. Siamo chiamati a riscoprire, in questo “isolamento”, la presenza di quel Dio che «ha preso dimora in mezzo a noi» (Gv 1,14), che abita i cuori e le nostre case, chiamate oggi - forse più che mai - a riscoprirsi ed essere “Chiese domestiche”. La Liturgia, infatti, è il linguaggio comune della assemblea ecclesiale, che è «comunità sacerdotale» (Lumen gentium, 11) anche al di fuori della Santa Messa. In questo tempo di emergenza, allora, possiamo celebrare la Pasqua restando a casa, seppur non nella modalità piena che siamo abituati a vivere riunendoci nelle nostre amate chiese e sotto la presidenza dei nostri pastori. «Lo spazio della casa è chiamato a diventare luogo del culto spirituale, “dove offrire i vostri corpi” (Rm 12,1), come dice Paolo. Le relazioni più intime, se vere, se vissute in Cristo, diventano “tempio dello Spirito” (1Cor 6,19). Accade già, ogni giorno, nella cura del cibo, nella cura del corpo, nella malattia, nell’amore… ma ora tutto questo deve essere celebrato in memoria della Pasqua di Gesù» (A. Torresin). LA STRUTTURA DELLE CELEBRAZIONI IN FAMIGLIA Lo schema di questo piccolo sussidio segue sostanzialmente la struttura della Settimana Santa così come prevista nella Liturgia cattolica. I singoli incontri di preghiera sono adattati e ridotti di necessità alle possibilità di celebrazione offerte dalla dimensione familiare, dando maggior risalto ai brani del Vangelo. Per rendere il sussidio più snello, è lasciata a ciascuno la libertà e la possibilità di scegliere la forma qui suggerita, oppure attingere ai testi integrali della Liturgia della Parola, attraverso l’inserimento di
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 collegamenti esterni al sussidio: per leggerli dal dispositivo che si sta utilizzando, oppure per il download e la stampa. In aggiunta, si troverà la proposta di alcuni gesti significativi, atti ad arricchire anche simbolicamente i diversi momenti, e così favorire una partecipazione più viva dei membri della famiglia. Le persone sole possono svolgere lo stesso la celebrazione, sentendosi in comunione di preghiera con i familiari assenti, la Comunità parrocchiale e la Chiesa tutta. Laddove possibile, invece, si suggerisce che sia il papà – o la mamma – a guidare la preghiera. Questo lo schema di ciascun giorno/incontro: “PRESENTAZIONE” iniziale; la sezione “PREPARA”, che suggerisce gli oggetti da procurarsi, laddove possibile; quindi la “CELEBRAZIONE” vera e propria, che contempla al suo interno il momento del “SEGNO”. I 3 segni sono delle semplici proposte ispirate alla Liturgia, ma la creatività di ragazzi e genitori potrebbe suggerirne di differenti. Si svolgano sempre e soltanto quando sia possibile rispettare le vigenti norme igienico-sanitarie anti-contagio, talvolta necessarie e stringenti anche all’interno del nucleo familiare. I singoli momenti qui proposti, non si escluda di arricchirli con un canto. Sarebbe bello se si trovasse un modo per condividere, anche sui social – perché no? – questi momenti vissuti in casa: alcune foto, brevi video, il racconto grato dei partecipanti. LA LITURGIA DELLE ORE Oltre agli schemi di celebrazione suggeriti in queste pagine, si consiglia di valutare la possibilità di celebrare in famiglia alcuni momenti della Liturgia delle Ore, ad esempio le Lodi mattutine o i Vespri serali. Il portale dei Vescovi italiani offre ogni giorno tutti i testi della Messa del Giorno, e di tutta la Liturgia delle Ore (Ufficio delle Letture, Lodi mattutine, Ora media, Vespri e Compieta) anche cantata. LINK alla Liturgia del giorno: https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/ LE DIRETTE STREAMING E TV In ogni giorno della Settimana Santa saranno indicati anche gli Orari e i canali attraverso i quali seguire, per chi lo desidera, le dirette streaming delle celebrazioni presiedute privatamente dal nostro Vescovo Romano, o dal Santo Padre Francesco in TV. Ci si informi presso il proprio Parroco se questa possibilità verrà offerta anche a livello parrocchiale. Il Vescovo offre tutti i giorni alle 9.00 una meditazione sulla Parola del giorno, fruibile attraverso diretta Facebook dalla pagina della Diocesi (resta accessibile in differita). LINK alla Pagina Facebook diocesana: https://www.facebook.com/Diocesi-di-Civita- Castellana-106681747464511/ © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Domenica delle Palme e della Passione del Signore 4 PRESENTAZIONE. Nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore si commemora l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, preludio della sua Pasqua di morte e resurrezione, ed ha così inizio la Settimana Santa. Con i simboli della palma e dei ramoscelli di ulivo, i cristiani imitano le folle di Gerusalemme che acclamano Gesù Re e Signore, disponendosi a seguirlo sulla stessa via del dono di sé. PREPARA. - Alcuni ramoscelli di ulivo - Un crocifisso - Il testo stampato della Passione secondo Matteo in forma dialogata (se si sceglie di ampliare questo momento celebrativo e se non si ha la possibilità di leggerla dal proprio dispositivo: link più avanti) SEGNO. Si suggerisce di riunire la famiglia intorno ad un tavolo, sul quale è stato posto il crocifisso. Durante la preghiera iniziale ciascun membro della famiglia stringe fra le mani i ramoscelli di ulivo. Li depone intorno al Crocifisso durante la lettura della Passione. CELEBRAZIONE. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Preghiamo. Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di Croce, fa che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della Passione, per partecipare alla gloria della Resurrezione. © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Ogni volta che guardiamo a te Crocifisso, e osserviamo questi rami di ulivo, il tuo Spirito risvegli in noi il desiderio di seguirti sulla via dell’amore, ed acclamarti e onorarti come Re con le opere buone del quotidiano, per giungere finalmente con te alla Gerusalemme del Cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore: Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo. Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se 5 qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”». I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea» (Mt 21,1-11). LETTURA DELLA PASSIONE SECONDO MATTEO A questo punto si può proclamare in forma dialogata il Vangelo della Passione. Clicca sul link… LINK alla Passione secondo Matteo: https://drive.google.com/open?id=1L5nASakS 7E_MXG-ErYl0BlA3onFQ4fzc FACCIAMO RISUONARE LA PAROLA Se lo si ritiene opportuno, si può dare spazio ad una breve risonanza della Parola ascoltata, con interventi brevi (un passaggio che ha colpito di più, l’identificarsi con l’uno o l’altro personaggio, ecc.). Possiamo lasciarci provocare anche dal contrasto tra la “marcia di ingresso trionfale” (gloria senza incomodi, vittoria senza fatica…), e l’apparente sconfitta di Colui che acclamiamo come Re e Signore (morte inutile, sofferenza senza senso, inutilità dei sacrifici e del dono di sé…). La Passione di Gesù non sarà una sconfitta, ma la via – faticosa, dolorosa, che “poco piace” – per raggiungere un trionfo. Può essere così anche per il nostro quotidiano? Pensiamo al sacrificio che stanno facendo molti in questo tempo di emergenza. Tutti: Padre nostro… Guida: Benediciamo il Signore. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. CELEBRAZIONI IN DIRETTA STREAMING E Vescovo in Cattedrale: Pagina Facebook, h. 10.00 (Commemorazione e S. Messa) Santo Padre in Vaticano: TV2000 e media cattolici, h. 11.00 (Commemorazione e S. Messa) © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Giovedì Santo 6 PRESENTAZIONE. Il Giovedì Santo è il giorno in cui termina la Quaresima e, dalla celebrazione della messa in Coena Domini, inizia il Triduo Pasquale. La Chiesa fa oggi memoria dell’istituzione dell'Eucarestia e del ministero del Sacerdozio. Gesù lava i piedi ai suoi discepoli, per significare la necessità di donarsi e servirsi gli uni gli altri, in modo tale che ogni ministero pastorale di guida implichi la responsabilità e la cura dei fratelli. Da qui la consegna ai discepoli del comandamento dell'amore: «Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi». Per rendere attuale e attuabile il mandato, egli stesso si è fatto per noi pane, che nutre il corpo ecclesiale mantenendolo nell’unità, e vino che lo disseta del suo amore. In questa notte si consuma quella misteriosa commistione che realizza, nella consegna di Giuda per tradimento, la consegna d’amore del Padre e del Figlio all’umanità. PREPARA. - Tavolino coperto da una tovaglia bianca - Una brocca d’acqua con un catino o bacinella - Un asciugamano - Del pane e del vino su un vassoio - Una candela SEGNO. La famiglia si riunisce intorno al tavolo così preparato, possibilmente nel pomeriggio. Uno dei figli accende la candela. I genitori si incaricano di spiegare ai figli, dopo la preghiera iniziale, gli oggetti posti sul tavolo. Si può utilizzare come traccia di spiegazione – anche leggendola – la presentazione proposta qui sopra. Terminata la lettura del Vangelo, il capofamiglia potrebbe compiere il gesto della lavanda dei piedi a tutti i membri della famiglia. Il Padre nostro conclusivo ci unisce a Gesù che prega il Padre nell’ora della prova. © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 CELEBRAZIONE. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Guida: Preghiamo. O Dio, che ci hai riuniti come famiglia per ricordare la santa Cena, nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che da questa fase di emergenza usciamo tutti rafforzati nella gratitudine per il dono dell’Eucarestia, e fomentati dal desiderio di partecipare a così grande mistero per attingervi sempre pienezza di carità e di vita. Per Cristo nostro Signore. Amen. 7 I genitori spiegano i segni posti sul tavolo. Lettore: Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni. Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» (Gv 13,3-11). Il capofamiglia può ora compiere il gesto della lavanda dei piedi. FACCIAMO RISUONARE LA PAROLA Se lo si ritiene opportuno, si può dare spazio ad una breve risonanza della Parola ascoltata, con interventi brevi (un passaggio che ha colpito di più, l’identificarsi con l’uno o l’altro personaggio, ecc.). - Sarebbe bello lasciare un po’ di spazio a preghiere spontanee ad alta voce. Tutti: Padre nostro… Guida: Benediciamo il Signore. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. CELEBRAZIONI IN DIRETTA STREAMING E Vescovo in Cattedrale: Pagina Facebook, h. 18.00 (Coena Domini) Santo Padre in Vaticano: TV2000 e media cattolici, h. 18.00 (Coena Domini) © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Venerdì Santo 8 PRESENTAZIONE. «Il Venerdì Santo è la giornata che fa memoria della passione, crocifissione e morte di Gesù. In questo giorno la liturgia della Chiesa non prevede la celebrazione della Santa Messa, ma l’assemblea cristiana si raccoglie per meditare sul grande mistero del male e del peccato che opprimono l’umanità, per ripercorrere, alla luce della Parola di Dio e aiutata da commoventi gesti liturgici, le sofferenze del Signore che espiano questo male. Dopo aver ascoltato il racconto della passione di Cristo, la comunità prega per tutte le necessità della Chiesa e del mondo, adora la Croce e si accosta all’Eucaristia, consumando le specie conservate dalla Messa in Cena Domini del giorno precedente. Come ulteriore invito a meditare sulla passione e morte del Redentore e per esprimere l’amore e la partecipazione dei fedeli alle sofferenze di Cristo, la tradizione cristiana ha dato vita a varie manifestazioni di pietà popolare, processioni e sacre rappresentazioni, che mirano ad imprimere sempre più profondamente nell’animo dei fedeli sentimenti di vera partecipazione al sacrificio redentivo di Cristo. Fra queste spicca la Via Crucis, pio esercizio che nel corso degli anni si è arricchito di molteplici espressioni spirituali ed artistiche legate alla sensibilità delle diverse culture. Sono così sorti in molti Paesi santuari con il nome di "Calvaria", ai quali si giunge attraverso un’erta salita che richiama il cammino doloroso della Passione, consentendo ai fedeli di partecipare all’ascesa del Signore verso il Monte della Croce, il Monte dell’Amore spinto fino alla fine» (Benedetto XVI, Udienza generale, 19 marzo 2008). PREPARA. - Un crocifisso sul tavolo - Due lumini o due candele accese ai lati del crocifisso. - Il testo stampato della Passione secondo Giovanni in forma dialogata (se si sceglie di ampliare questo momento celebrativo e se non si ha la possibilità di leggerla dal proprio dispositivo: link più avanti) © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 SEGNO. La famiglia si riunisce intorno al tavolo, se possibile alle ore 15.00, e uno dei figli accende le candele. Al termine della Preghiera universale uno dei genitori prende il crocifisso e lo bacia; quindi – dove ci siano le condizioni adatte - lo porge a ciascun familiare perché lo baci a sua volta. CELEBRAZIONE. Guida: O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, 9 l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. Lettore: Ascoltiamo la Parola di Dio dalla lettera agli Ebrei. Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 4,14-16; 5,7-9). LETTURA DELLA PASSIONE SECONDO GIOVANNI A questo punto si può proclamare in forma dialogata il Vangelo della Passione. Clicca sul link… LINK al Vangelo della Passione secondo Giovanni: https://drive.google.com/open?id=1LCuGr56s7qzF0Syzg 1xOHpGgiKRXNRBi PREGHIERA UNIVERSALE E PER LA FINE DELLA PANDEMIA Tutti: Dio, Padre onnipotente, autore e amante della vita, ti preghiamo per la salute del Papa Francesco e per l’unità della Chiesa; per la fede dei pastori e dei fedeli laici; per i catecumeni, per l’unità dei cristiani e per il dialogo fra le religioni. Ti affidiamo i non credenti e ti raccomandiamo i nostri governanti, perché tutti siano illuminati dalla tua Sapienza, e compiano la tua santa volontà. Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti e sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell'umanità sofferente, particolarmente in questo tempo di prova e di lotta contro la pandemia. © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Sostieni i medici e gli operatori sanitari, gli educatori e gli operatori sociali nel compimento del loro servizio. Tu che sei conforto nella fatica e sostegno nella debolezza, per l’intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi medici e guaritori, allontana da noi ogni male. Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato. In te noi confidiamo e a te innalziamo la nostra supplica, per Cristo nostro Signore. Amen. 10 BACIO DEL CROCIFISSO Guida: Adoriamo la tua Croce, Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo. Dio abbia pietà di noi e ci benedica; su di noi faccia splendere il suo volto e abbia di noi misericordia. Si procede quindi, come suggerito sopra, al bacio del crocifisso. Tutti: Padre nostro… Guida: Benediciamo il Signore. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. CELEBRAZIONI IN DIRETTA STREAMING E Vescovo in Cattedrale: Pagina Facebook, h. 15.00 (Passione del Signore) Santo Padre in Vaticano: TV2000 e media cattolici, h. 18.00 (Passione del Signore), h. 21.00 (Via Crucis sul Sagrato di San Pietro) IL PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS In alternativa allo schema di preghiera suggerito sopra; oppure in aggiunta, ma in un momento diverso della giornata. LINK alla Via Crucis con meditazioni del Card. Carlo Maria Martini: https://drive.google.com/open?id=1i-MeV9hvOJkzgDBUTud0yKv3c-0Kv_4C © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Sabato Santo 11 PRESENTAZIONE. Nel Sabato santo predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro prima della gioia della Domenica di Pasqua con l’annuncio della Risurrezione. La Chiesa, infatti, fa propria e prolunga la scelta delle donne che, nella sera del Venerdì santo, dopo che Gesù fu sepolto, erano «lì sedute di fronte alla tomba» (Mt 27,61). La comunità cristiana, pertanto, sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua Passione e Morte, la Discesa agli inferi e aspettando, nella preghiera e nel digiuno, la sua Risurrezione. La mistica attesa dello Sposo, crocifisso in espiazione dei nostri peccati, spiega perché il Sabato Santo sia l’unico giorno in cui non si celebra né si può ricevere l’Eucarestia. Ma non si tratta di un giorno a-liturgico, come erroneamente talvolta si afferma. È opportuno, infatti, che si valorizzi la celebrazione comunitaria dell’Ufficio delle letture e delle Lodi mattutine (cfr. Congregazione per il Culto Divino, Paschalis Sollemnitatis, 73). Proponiamo di seguito uno schema ridotto di preghiera ispirato proprio alla Liturgia delle Ore, e alternativo ad essa. Si rimanda alla celebrazione integrale dell’Ufficio e/o delle Lodi tramite appositi links. Per la peculiarità propria di questo giorno non suggeriamo alcun segno particolare, che non sia il nostro semplice riunirsi in preghiera. Ti suggeriamo, invece, di anteporre alla celebrazione la visione di questa breve video clip (3.39) IL SILENZIO: SMARRIMENTO – STUPORE - ATTESA https://www.youtube.com/watch?v=1xt_JjAFfKI&list=P LZrmyEJ6NqMN2cwgxYox5P_OYQwIGZABP&index=4 © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 CELEBRAZIONE. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. INNO (tutti insieme) Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Creati per la gloria del tuo nome, Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, redenti dal tuo sangue sulla croce, la mia eredità è magnifica. segnati dal sigillo del tuo Spirito, Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; noi t'invochiamo: salvaci, o Signore! anche di notte il mio cuore mi istruisce. Tu spezza le catene della colpa, Io pongo sempre innanzi a me il Signore, 12 proteggi i miti, libera gli oppressi sta alla mia destra, non posso vacillare. e conduci nel cielo ai quieti pascoli Di questo gioisce il mio cuore, il popolo che crede nel tuo amore. esulta la mia anima; Sia lode e onore a te, pastore buono, anche il mio corpo riposa al sicuro, luce radiosa dell'eterna luce, perché non abbandonerai che vivi con il Padre e il Santo Spirito la mia vita nel sepolcro, nei secoli dei secoli glorioso. Amen. né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. SALMO 15 (a cori alterni) Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Mi indicherai il sentiero della vita, Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, gioia piena nella tua presenza, senza di te non ho alcun bene». dolcezza senza fine alla tua destra. Per i santi, che sono sulla terra, Gloria al Padre e al Figlio uomini nobili, è tutto il mio amore. e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre Si affrettino altri a costruire idoli: nei secoli dei secoli. Amen. io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi. Lettore: Da un'antica «Omelia sul Sabato santo». Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. Certo egli va a cercare il primo padre, come la pecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva che si trovano in prigione. Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà. Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgi © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura. Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta. Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua 13 mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te. Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio. Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l'eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli» (PG 43, 439. 451. 462-463). Tutti: Padre nostro… / Ave Maria… / Gloria al Padre… Guida: Preghiamo. O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra, fa' che sepolti con lui nel battesimo, risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. Guida: Benediciamo il Signore Tutti: Rendiamo grazie a Dio. LINK alla Liturgia completa dell’UFFICIO DELLE LETTURE https://www.chiesacattolica.it/la-liturgia-delle- ore/?data=20200411&ora=ufficio-delle-letture&data-liturgia=20200411 LINK alla Liturgia completa delle LODI MATTUTINE https://www.chiesacattolica.it/la-liturgia-delle- ore/?data=20200411&ora=lodi-mattutine&data-liturgia=20200411 Nel medesimo portale CEI sono disponibili anche le altre Ore. CELEBRAZIONI IN DIRETTA STREAMING E Vescovo in Cattedrale: Pagina Facebook, h. 21.30 (Veglia pasquale) Santo Padre in Vaticano: TV2000 e media cattolici, h. 21.00 (Veglia pasquale) © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 Pasqua di Resurrezione 14 PRESENTAZIONE. «La mattina di Pasqua […] il Canto della Sequenza […] farà udire solennemente l’annuncio della risurrezione; e dice così: «Cristo, nostra speranza, è risorto e ci precede in Galilea». Questa è la grande affermazione: Cristo è risorto. E in tanti popoli del mondo, soprattutto nell’Est Europa, la gente si saluta in questi giorni pasquali non con “buongiorno”, “buonasera” ma con “Cristo è risorto”, per affermare il grande saluto pasquale. “Cristo è risorto”. [Queste parole] di commossa esultanza […] contengono non soltanto un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione. E non finisce con la colomba, le uova, le feste – anche se questo è bello perché è la festa di famiglia - ma non finisce così. Incomincia lì il cammino alla missione, all’annuncio: Cristo è risorto. E questo annuncio […] è il centro della nostra fede e della nostra speranza, è il nocciolo […] è il kerygma, che continuamente evangelizza la Chiesa […]. Nel Triduo Pasquale la memoria di questo avvenimento fondamentale si fa celebrazione piena di riconoscenza e, al tempo stesso, rinnova nei battezzati il senso della loro nuova condizione, che sempre l’Apostolo Paolo esprime così: «Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, […] e non…quelle della terra» (Col 3,1-3). Guardare in alto, guardare l’orizzonte, allargare gli orizzonti […]. Un cristiano, se veramente si lascia lavare da Cristo, se veramente si lascia spogliare da Lui dell’uomo vecchio per camminare in una vita nuova, pur rimanendo peccatore – perché tutti lo siamo - non può più essere corrotto […], non può più vivere con la morte nell’anima, e neanche essere causa di morte […]. In tanti Paesi - qui in Italia e anche nella mia patria - c’è l’abitudine che quando il giorno di Pasqua si sentono, si ascoltano le campane, le mamme, le nonne, portano i bambini a lavarsi gli occhi con l’acqua, con l’acqua della vita, come segno per poter vedere le cose di Gesù, le cose nuove. In questa Pasqua lasciamoci lavare l’anima, lavare gli occhi dell’anima, per vedere le cose belle, e fare delle cose belle» (Francesco, Udienza generale, 28 marzo 2018). © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 PREPARA. - A seconda delle opportunità e dei gusti, si suggerisce di affidare ai figli la decorazione di alcune uova con delle scene di resurrezione, o con qualche messaggio o frase pasquale (anche tratta dal Vangelo). - Un cestino o un vassoio per disporre le uova tutte insieme e collocarle in un luogo ben visibile, dove conservarle sia prima sia dopo la benedizione. - Una o più candele o lumini, da collocare in prossimità delle ceste di uova. SEGNO. Si propongono due momenti di preghiera con il relativo segno. Il primo al mattino, accendendo le candele e pregando sulle uova (sia quelle vere, sia 15 quelle di cioccolato): l’uovo è da sempre simbolo della Pasqua, perché appare inerte e inanimato, mentre da esso può irrompere una nuova vita; quella vita che nella Veglia Pasquale è simboleggiata anche dal calore e dalla luce del cero pasquale (oltre che dall’acqua benedetta). Il secondo momento è suggerito di farlo poco prima del pranzo, ascoltando il passo del Vangelo di Luca in cui Gesù risorto appare ai suoi discepoli condividendo con loro la mensa. Al termine della preghiera i genitori sono invitati a rinnovare un gesto battesimale: benedicono i figli tracciando loro un segno di croce sulla fronte (poi scambievolmente fra di loro), e ripetendo il saluto pasquale: «Cristo è risorto, alleluja!». I due momenti celebrativi possono essere anche consecutivi. CELEBRAZIONE – PREGHIERA SULLE UOVA PASQUALI I figli accendono le candele poste in prossimità del cestino con le uova. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Cristo è risorto, è veramente risorto. Tutti: Alleluia. Guida: Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Tutti: Alleluia. Guida: rallegriamoci ed esultiamo. Tutti: Alleluia. Lettore. Dio ha risuscitato Gesù al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome (At 10, 40-43). Guida: Preghiamo. Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, che nella radiosa luce del Cristo Risorto ridesti l’uomo e il mondo alla vita nuova che scaturisce dalle sorgenti del Salvatore: © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 guarda a noi tuoi fedeli e a quanti si ciberanno di queste uova, umile e domestico richiamo alle feste pasquali; fa che ci apriamo all’amore filiale e fraterno nella gioia del tuo Santo Spirito. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore, che ha sconfitto la morte e vive e regna nei secoli dei secoli. Tutti: Amen. Tutti: Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. 16 CELEBRAZIONE – A TAVOLA CON IL SIGNORE RISORTO La preghiera qui proposta potrebbe precedere il pranzo di Pasqua con la famiglia riunita. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. INNO (tutti) Sfolgora il sole di Pasqua, O Gesù, re immortale, risuona il cielo di canti, unisci alla tua vittoria esulta di gioia la terra. i rinati nel battesimo. Dagli abissi della morte Irradia sulla tua Chiesa, Cristo ascende vittorioso pegno d'amore e di pace insieme agli antichi padri. la luce della tua Pasqua. Accanto al sepolcro vuoto Sia gloria e onore a Cristo, invano veglia il custode: al Padre e al Santo Spirito il Signore è risorto. ora e nei secoli eterni. Amen. Lettore: Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca. Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"". Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto. [La sera di quello stesso giorno, i due discepoli che avevano incontrato il Risorto sulla strada per Emmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho". Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà 17 e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni (Lc 24,1-12.35-48). Guida: Nel Vangelo che abbiamo ascoltato i discepoli di Gesù fanno ancora fatica a comprendere il significato del sepolcro vuoto, e a riconoscere il Signore presente al loro fianco, nonostante sia lui stesso a cercarli e a camminare con loro. Ma Cristo è risorto, è veramente risorto! Appare ai suoi amici chiedendo da mangiare, e sedendo con loro alla stessa mensa. È proprio così: questa parola richiama anche noi quest’oggi, a sentirlo presente in questa nostra tavola pasquale. Preghiamo. Ti ringraziamo, Signore, per il dono della vita, per il bene e l’amore che ci mostri attraverso le persone che ci vogliono bene. Ti chiediamo di mantenerci nella fede in te e nella salute, chiedendoti di non far mancare mai il cibo sulla tavola di nessuno. Donaci di tornare presto alla nostra quotidianità, nuovamente liberi dalle restrizioni di questo tempo di emergenza. Facci la grazia di tornare presto a nutrirci di te nella celebrazione domenicale dell’Eucarestia. Tu sei il pane di vita nuova, quel cibo di vita eterna che rende possibile il comandamento lasciato ai tuoi discepoli: “amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre e lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. A questo punto ci si cambia il dono della benedizione sulla fronte come suggerito sopra, dicendo: «Cristo è risorto, alleluia!». Tutti: Padre nostro… Guida: Benediciamo il Signore. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. CELEBRAZIONI IN DIRETTA STREAMING E Vescovo in Cattedrale: Pagina Facebook, h. 11.00 (S. Messa). Santo Padre in Vaticano: TV2000 e media cattolici, h. 11.00 (S. Messa); al termine della S. Messa: Benedizione Urbi et Orbi. © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» MOMENTO STRAORDINARIO 18 DI PREGHIERA IN TEMPO DI EPIDEMIA PIAZZA SAN PIETRO, VENERDÌ 27 MARZO 2020 DAL VANGELO SECONDO MARCO (4, 35-41) In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva". E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?". Si destò, minacciò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?". E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?". LA MEDITAZIONE DI PAPA FRANCESCO «Venuta la sera» (Mc 4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: «Siamo perduti» (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 È facile ritrovarci in questo racconto. Quello che risulta difficile è capire l’atteggiamento di Gesù. Mentre i discepoli sono naturalmente allarmati e disperati, Egli sta a poppa, proprio nella parte della barca che per prima va a fondo. E che cosa fa? Nonostante il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel Padre – è l’unica volta in cui nel Vangelo vediamo Gesù che dorme –. Quando poi viene svegliato, dopo aver calmato il vento e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di rimprovero: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (v. 40). Cerchiamo di comprendere. In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi non avevano smesso di credere in Lui, infatti lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (v. 38). Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di 19 noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati. La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità. Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli. «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, la tua Parola stasera ci colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”. «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA - LA SETTIMANA SANTA IN FAMIGLIA 2020 addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti. 20 «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza. Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, e di solidarietà. Nella sua croce siamo stati salvati per accogliere la speranza e lasciare che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le misure e le strade possibili che ci possono aiutare a custodirci e custodire. Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza. «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Cari fratelli e sorelle, da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta. Da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda su di voi, come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio. Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7). © 2020 R. Baglioni per Diocesi di Civita Castellana – All right reserved
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