È di nuovo emergenza Cancro e Covid-19: cosa rischiamo, cosa cambiare - Istituto Oncologico Romagnolo
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Dir. resp. Paolo Grillandi Red. via A. Costa 28 - FORLÌ tel. 0543 35929 125 dicembre 2020 È di nuovo emergenza Cancro e Covid-19: cosa rischiamo, cosa cambiare in questo numero Crisi della scienza: cambiamo mentalità Intervista al prof. Luigi Cavanna L’immunoterapia: un continente di speranze L’opinione del prof. Alberto Mantovani Prodigy: nuove armi contro i tumori La donazione IOR per le cure IRST Be Kind Project: più umanità nella Chirurgia Il crowdfunding per i pazienti operati Verso una Romagna sempre più integrata Il punto del dott. Tiziano Carradori Dalle sedi IOR Cesena: la bellezza oltre l’apparenza Faenza: prevenzione 3.0 Forlì: in memoria di Martino Imola – Massa Lombarda: Mani di Donna Lugo: la sagra da asporto Meldola: l’accompagnamento si amplia Ravenna: Nozze d’Oro Riccione: ricordi dalla Grande Mela Rimini: Compagnia e Ascolto Santarcangelo: l’opinione del Sindaco
Desideri ricevere informazioni sulle manifestazioni, sui progetti e, in generale, sulle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo? Abbonati, riceverai a casa la tua copia de L’informatore IOR. Manda una e-mail con il tuo indirizzo a informatore@ior-romagna.it oppure telefona allo 0543 35929 INDICE 3 Editoriale SEDI IOR ----------------------------------------------------------------- 4 “Anima e Coraggio”: i volontari IOR Forlì via Costa 28 tornano a abbracciarsi telefono 0543 35929 info@ior-romagna.it 6 Garantire continuità, nel segno del Prof Meldola c/o IRST via Maroncelli 40 8 Verso una Romagna sempre più integrata telefono 0543 739110 meldola@ior-romagna.it Cesena 9 L’immunoterapia: un nuovo continente via Montalti 48 ricco di speranza telefono 0547 24616 www.ior-romagna.it cesena@ior-romagna.it 10 Prodigy: la ricerca affila le armi Ravenna via Salara 36/38 contro i tumori telefono 0544 34299 ravenna@ior-romagna.it 11 Terapie cellulari in Romagna: Faenza una sfida da vincere via Tolosano 6/b telefono 0546 661505 Organo Ufficiale faenza@ior-romagna.it dell’Istituto Oncologico 12 Crisi della scienza: dobbiamo Romagnolo Imola cambiare la nostra mentalità via Emilia 34 Lo scopo di questo magazine è quello di tenervi telefono 0542 011600 aggiornati sullo stato 14 “Be Kind Project”: per una imola@ior-romagna.it dell’arte della lotta contro il cancro, specialmente Lugo in Romagna. Una lotta chirurgia più “gentile” via Tellarini 96 portata avanti da medici, ricercatori, volontari ma telefono 0545 32033 anche semplici persone: 16 Prof. Ercolani: “Un primo bilancio lugo@ior-romagna.it persone come voi, con una storia che vale la pena di della borsa di studio del dott. Solaini” Massa Lombarda raccontare e condividere c.so Veneto 24 telefono 0545 296251 Direttore responsabile Paolo Grillandi 18 Medicina e chirurgia in Romagna: massalombarda@ior-romagna.it Comunicazione - Ufficio Stampa una svolta epocale Rimini p.grillandi@ior-romagna.it viale Matteotti 43/A Marketing e pubblicità Luca Nadiani 20 “A Natale vinci per aiutare”: la Lotteria telefono 0541 29822 Responsabile fundraising rimini@ior-romagna.it l.nadiani@ior-romagna.it IOR arriva su tutta la Romagna ior@pec.ior-forli.it Riccione c.so f.lli Cervi 172 Impaginazione grafica 21 CIA-Conad e IOR: dal 1985 telefono 0541 606060 Lisa Camporesi una sinergia che fa la differenza riccione@ior-romagna.it Ufficio centrale Santarcangelo Istituto Oncologico Romagnolo Forlì - via A. Costa 28 p.zza Gramsci 7 tel. 0543 35929 Dalle sedi IOR telefono 0541 623946 fax 0543 21467 santarcangelo@ior-romagna.it info@ior-romagna.it 22 Cesena 23 Faenza 24 Forlì 25 Imola-Massa Lombarda 26 Lugo 27 Meldola 28 Ravenna 29 Riccione 30 Rimini 31 Santarcangelo
3 Editoriale LA RISPOSTA PIÙ BELLA ALL’EMERGENZA Cari amiche e amici volontari, voglio ringraziarvi uno a uno, nome e cognome, per la bellezza che siete stati in occasione della Commemorazione dei Defunti 2020. Avete detto un “sì” forte di partecipazione e gratuità, siete stati una presenza bella e accogliente per tutta la comunità davanti ai cimiteri della Romagna. Una scelta che questa volta aveva dentro un motivo grande: non si fa il volontario in questi tempi per routine ma solo se si crede davvero in una causa di speranza e di amore. Fabrizio Miserocchi Direttore Generale IOR SEDE DI CESENA: Renzo Altieri, Alfiero Antolini, Bruna Baldazzi, Graziana Miriam Barducci, Paola Baruzzi, Claudia Benedetti, Gastone Benini, Carmen Benvenuti, Grazia Biavati, Graziella Biserna, Flora Borghetti, Domenico Campanini, Donatella Chiesa, Giovanna Delli Muti, Morena Fabbri, Laura Faedi, Ornella Foschi, Teresa Francesconi, Rina Giacobbi, Marzia Magnani, Maria Augusta Mazzotti, Manuela Montesi, Robertina Mordenti, Mara Moro, Massimo Muratori, Isora Nini, Iliana Pagliarani, Rosanna Pagliarani, Laura Pasini, Rossana Penso, Luciana Perazzini, Sabrina Pistocchi, Maria Teresa Polverelli, Monica Polverelli, Iolanda Poni, Paola Quadrelli, Vannia Ricci, Adriana Rocchi, Maurizia Rocchi, Piera Rocchi, Giuseppe Rosati, Claudia Rossi, Edoardo Rossi, Guerrina Sacchetti, Marinella Sacchini, Luigi Salizzato, Marina Lella Severi, Paola Succi, Rosanna Vangelisti, Daniela Vincenzi, Cristina Zanni, Ketty Zecchinel, Maurizia Zoffoli. SEDE DI FAENZA: Loredana Altini, Sofia Argnani, Barbara Bandini, Vittorio Bandini, Rita Baracani, Antonio Bartolozzi, Raffaella Bendini, Rosa Berardi, Giovanni Bertini, Natalina Betti, Anna Maria Bornazzini, Ilenia Carmonini, Ennio Casadio, Mariella Casadio, Daniele Cazzari, Rosa Cenni, Virginia Francesconi, Chiara Fregnani, Giorgio Galassi, Paolo Gamberini, Barbara Mambelli, Laura Mambelli, Francesco Mambelli, Lamberto Medri, Loredana Mercanti, Mario Montanari, Teresa Montefiori, Laura Monti, Luisa Monti, Roberto Montuschi, Paola Neri, Angela Nonni, Franca Pasi, Romana Pedoni, Nives Pirazzoli, Leda Poggiali, Ivana Poli, Anna Rosa Ponti, Maria Predolini, Barbara Rambelli, Daniela Rossi, Gabriella Spada, Daniela Tabarroni, Fosca Violani. SEDE DI FORLÌ: Chiara Aroni, Paola Bandini, Anna Barchi, Irene Baruzzi, Stefano Bedei, Marisa Bertaccini, Mara Billi, Mauro Billi, Carla Bonavita, Vittorio Borghini, Maria Buonguerrieri, Anna Cafaggi, Giuliana Camporesi, Anna Cangini, Donatella Caroli, Elena Casadei, Elisabetta Casadei, Iole Cavalli, Bruna Cimatti, Tiziana Compagnoni, Novella Conficoni, Mario Favali, Cristina Ferrigno, Loredana Fiammenghi, Cristiana Folignoli, Giacomo Fregnani, Fabio Gagliani, Maria Teresa Gandolfi, Egidio Gardini, Emanuela Gasperini, Renzo Gasperoni, Giorgio Giuliani, Ombretta Giunchi, Claudia Lazzarini, Giovanni Magnani, Solidea Mazzini, Luviana Meazza, Gilberto Mengozzi, Walter Mengozzi, Valeria Milanesi, Elena Paradisi, Sabrina Parisi, Miria Patuelli, Alessia Perniola, Michele Perniola, Milena Prati, Maria Ranieri, Rosalba Rossi, Gerardo Sandullo, Stefano Savelli, Marco Savorelli, Silvia Scavone, Bruna Tesei, Martina Valbonesi, Valeria Valentini, Claudio Vallicelli, Sestilia Venturi, Pia Versari, Erika Zoli, Fioreria “Il Mughetto”, Fiorista “Bucaneve”, Fiorista “Copif”. SEDE DI LUGO: Fernanda Alvisi, Maria Luisa Baldini, Renzo Bertuzzi, Daniela Grazia, Noemi Montanari, Ateo Preti, Luana Sasdelli, Rosa Toschi, Gina Zappi, “Venieri Piante” di Benito e Guerrina Venieri, CRAI di Mosconi Ornella, Farmacia Camanzi, Fioreria “Il Glicine” di Stefania Gulminelli, Parrucchiera Malpezzi Cosetta, Piante e Fiori “Il Pensiero” di Tiziana Cestari, Tabaccheria Centrale di Berardi Ottavia, Tabaccheria di Chersoni Rosanna, Tabaccheria Manaresi di Valeria e Francesco Manaresi. SEDE DI MASSA LOMBARDA: Piero Ancarani, Giuseppe Benedetti, Carla Bianchi, Marco Cerfogli, Alberto Gaudenzi, Primo Grandi, Silvia Marani, Rossella Melandri, Francesca Monti, Antonia Morsiani Cassani, Pasquale Negrini, Roberto Pagani, Giuseppe Pasotti, Annalisa Preti, Deanna Roccati, Enza Scognamiglio, Angela Venturini. SEDE DI RAVENNA: Ercole Barca, Alessandra Beneventi, Valentina Bezzi, Eugenio Bianchi, Sonia Bianchi, Dina Caravita, Maria Teresa Chiarelli, Vania Costantini, Giuseppe Di Stefano, Sonia Farina, Mascia Frisoni, Paola Lontani, Claudia Medri, Claudia Menghi, Marina Miglietti, Anna Minelli, Martina Molinari, Francesco Mondo, Lorenzo Pagiaro, Monica Poggiali, Gisella Ravaglia, Rosetta Renzi, Keti Rossini, Novella Sacchetti, Maria Scigliano, Iolanda Spacca, Rossella Spada, Eugenia Toschi, Fiori e Piante Bottaini, Garden Emilfiori, Merendi Fiori. SEDE DI RICCIONE: Paola Acquaviva, Marina Antonelli, Giuliana Battarra, Metilde Benzi, Anisca Berlini, Giancarlo Bertuccini, Eugenio Binotti, Agostino e Manola Casadei, Ivan Cecchini, Giuliano Cesaroni, Piero e Rosanna Cevoli, Giacomo Delprete, Rosa Maria Fabbri, Elso Fedeli, Giuseppina Ferri, Tea Fontemaggi, Livio Gostoli, Valentina Grillanda, Stefania Grossi, Sergio Innocenti, Gisela Kruse, Solideo Lenti, Marisa Maioli, Ilva Melotti, Maria Parrella, Silvana Protti, Vincenzo e Luisa Romagnoli, Annette Sijbrands, Rachele Spagnoli, Alessandra Talacci, Gabriella Tamagnini, Eleonora Tamburini, Giuseppe Tirincanti, Rita Tombari, Brunella Tommineri, Guido Tonini, Cinzia Urbinati, Giulio Zerba. SEDE DI RIMINI: Chiara Biondi, Monica Biotti, Liliana Capitaneo, Michela Casadei, Monica Della Rosa, Rita Fiorini, Mauro Fratti, Ferdinando Garbagnate, Loretta Gessaroli, Fabio Ghirardi, Luisa Giovagnoli, Gabriella Gobbi, Elisabetta Magnani, Tiziano Mini, Susanna Mondaini, Patrizia Pietrangeli, Flavia Pontoni, Teresa Toma, Marinella Vecchione, Dolores Zanchetti, Rita Zannoni. SEDE DI SANTARCANGELO: Claudio Albani, Gino Cantori, Berta Clementi, Marisa Dianori, Antonia Lepri, Rita Lombardi, Catia Moretti, Silvana Morri, Venanzio Nicolini, Maurizio Romagnoli, Angelo Scataggia, Giorgio Strazzacapa. Grazie al vostro impegno e alla generosità di tutti i romagnoli, doneremo oltre 103.508 euro alla ricerca oncologica. Grazie davvero. Un caro abbraccio, Fabrizio Miserocchi
4 Eventi “ANIMA E CORAGGIO”: I VOLONTARI IOR TORNANO A ABBRACCIARSI Tanta commozione, ma anche altrettanta determinazione a proseguire la missione che il fondatore, prof. Dino Amadori, ha iniziato nel 1979 e ha dovuto lasciare a causa della sua dipartita il 23 febbraio 2020: se dovessimo riassumere lo spirito della 33° edizione della “Giornata dei Volontari IOR”, potrebbero essere proprio queste le parole più adatte. Sabato 10 ottobre, a partire dalle 8.30, il Palacongressi di Rimini ha spalancato le sue porte alla solidarietà: più di 400 persone, opportunamente distanziate, hanno risposto a questo grande appello, che voleva essere anche di rinascita e di speranza verso quello che tutti auspicano un ritorno alla normalità i nostri gesti naturali, come un abbrac- namente uomini e donne». sempre più prossimo. cio, una stretta di mano, un sorriso. A seguire è intervenuto colui che ha Ad aprire i lavori il Direttore Generale Per noi questo cambiamento è stato raccolto il testimone del prof. Amadori IOR, Fabrizio Miserocchi. «Un anno ancora più forte: siamo rimasti senza nella carica di Presidente IOR, Domenico è passato, eppure sembra sia trascor- la figura di riferimento, una figura che Scarpellini. «Siamo invitati e stimolati so un secolo – ha spiegato – la nostra segnava il passo del nostro percorso a continuare il percorso tracciato, nel realtà è profondamente cambiata: ci professionale umano e affettivo. Il prof. segno dell’unità e dell’impegno – ha guardiamo intorno e non riconosciamo Amadori ha rappresentato qualcosa per affermato sul palco – ricordandoci ciascuno di noi: qualcosa da custodi- re. Ma non si tratta di una mancanza nostalgica: la traccia delle sue opere è quantomai viva. Mi sono chiesto spes- so in questi mesi come ricominciare. Non possiamo sostituire il carisma e lo spessore scientifico di Dino Ama- dori, ma possiamo fare tesoro di quel che ha realizzato. Noi siamo qui oggi e siamo insieme, per dimostrare che è ancora possibile. È una sfida che dobbiamo accettare, non per semplice dovere ma per l’obbligo di essere pie-
5 Eventi come non esistano pazienti né status sociali: esistono le persone. Ho avuto il dono di conoscere e lavorare con Dino per diversi anni: col suo sorriso, la sua alta professionalità, la sua umiltà, era un punto di riferimento per tutti, pazienti e collaboratori. Sono certo che ciò che ci ha indicato col suo operato non si debba interrompere per la sua scomparsa: l’ossessione per la lotta contro il cancro deve essere mantenuta viva. Pochi giorni prima della partenza per Antigua, poiché di persona avevo manifestato perplessità per i tanti impegni da lui assunti, mi telefonò e con la sua solita delicatezza mi rassicurò e mi invitò a procedere sulla progressiva realizzazione del PRIME Center, terza come tutti gli altri: la Storia, con la S venzione. La sanità deve tornare cen- struttura dopo IOR e IRST creata al maiuscola, spesso ci mette davanti a trale nelle traiettorie di investimento. servizio della comunità romagnola dei bivi che impongono la necessità Ringrazio ancora lo IOR per questa gior- tanto cara al Professore. Il suo progetto di ripensare, investire, curare, proteg- nata: la sua importanza trascende il luo- è oggi più che mai vivo in noi, per cui gere la nostra sanità. Nel dolore della go dove ci troviamo, in questo caso Ri- con grande responsabilità ci facciamo perdita di persone che hanno un posto mini, ma si estende in tutta la Romagna promotori di un cambiamento profondo nel nostro cuore e vite si impone un e in tutta Italia. Ricordiamoci che sanità per non cedere al virus dell’indifferenza cambiamento di un modello di svilup- e cura sono anche anima, e senza ani- verso chi soffre». po basato sulla visione del territorio ma non ci sarebbe spinta per la ricer- Il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, come risorsa infinita. Se viviamo me- ca. Impegniamoci verso abitudini diver- ha portato il suo saluto da “padrone di glio nell’ambiente in cui siamo anche le se che possono e devono trasformarsi in casa”. «Il prof. Amadori non è lontano, malattie croniche e invalidanti possono prospettive migliori per tutti». è presente, ma soprattutto è attuale – essere aggredite non solo da un punto Tanti altri ospiti si sono alternati sul pal- ha spiegato – questo non è un anno di vista della cura ma anche della pre- co del Palacongressi di Rimini nel corso della mattinata: dal nuovo Direttore Ge- nerale dell’AUSL Romagna, dott. Tizia- no Carradori, al Presidente IRST prof. Renato Balduzzi; dal collegamento in diretta da Londra col ricercatore di fama internazionale prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas, al dott. Nestory Masalu che ha inviato il suo ricordo del prof. Amadori diret- tamente dal Mwanza Cancer Center in Tanzania. A chiudere il tutto la simpatia travolgente di Paolo Cevoli, che da par suo è intervenuto in maniera dissa- crante ma anche coinvolgente con al- cune divertenti storie che raccontano l’eccellenza e l’unicità del territorio romagnolo.
6 Interviste GARANTIRE CONTINUITÀ, NEL SEGNO DEL PROF Intervista al dott. Nestory Masalu Dott. Masalu, prima di tornare in Tanza- Il prof. Amadori era però venuto a nia come Direttore del Dipartimento di Mwanza già nel 2002 per realizzare, Oncologia del Bugando Medical Centre in memoria dell’amico Vittorio Tison, lei si è formato in Italia grazie al prof. il Laboratorio di Anatomia Patologi- Amadori e all’Associazione Vittorio Ti- ca. Qual era la situazione all’epoca? son. Cosa ricorda di quel periodo? A quei tempi facevamo circa 400 esa- Ho incontrato il prof. Amadori a Forlì mi istologici annui, ma avendo un solo giorno, presso un Distretto denomina- per la prima volta nell’inverno del operatore che se ne occupava l’attesa to Bukumbi, fu in grado di identifica- 2004. Fu un periodo complicato: per i risultati poteva arrivare fino ad un re 50 donne con cancro alla cervice. l’oncologia per me era una materia intero anno: molto spesso i pazienti I programmi di screening per questo completamente nuova. In Tanzania non traevano alcun beneficio da que- tipo di neoplasia, e per il carcinoma visitavamo pazienti con masse, ma sti test, perché morivano prima. Inoltre mammario, sono ufficialmente iniziati all’epoca venivano trattati solo tramite non avevamo un protocollo unico per nel 2009: se il primo anno visitai 320 intervento chirurgico, in seguito al questi malati: se ne trovavano in ogni pazienti, oggi sono circa 5000. quale venivano dimessi e considerati reparto, e ciascuno veniva trattato in Quali insegnamenti le ha lasciato il guariti. Il prof. Amadori mi diede un maniera diversa. Così il prof. Amadori prof. Amadori? libro da 7000 pagine da studiare, fece capire l’importanza di avere non Ricordo perfettamente ciò che mi dis- dal titolo “I principi dell’Oncologia solo un Laboratorio di Anatomia Pato- se un giorno: «Una cosa è essere un moderna”: grazie a questa formazione logica ma anche un’Unità Oncologica, bravo oncologo; un’altra è essere un capii che i malati di cancro necessitano che ovviamente non è possibile da re- bravo Direttore; un’altra ancora è es- di vari trattamenti dopo l’operazione. alizzare senza disporre di un oncologo: sere entrambi». Lui riusciva ad essere Inizialmente pensavo che avrei voluto per questo frequentai il corso di spe- entrambi. Pochi giorni prima di non po- fare il chirurgo: ma non rimpiango cializzazione a Ferrara. terlo più sentire, l’anno scorso, si rac- affatto la mia scelta. Una volta realizzato il Dipartimento, comandò di essere in grado di sfruttare come continuò la collaborazione? le collaborazioni internazionali che ab- Il prof. Amadori mi aiutò a reperire ri- biamo attivato e la visibilità di cui gode sorse sia finanziarie che umane per far oggigiorno la mia Unità per garantirmi crescere il reparto: ma ci accorgemmo le tecnologie più innovative: solo così che i pazienti giungevano da noi con potremo essere certi di non restare patologie già avanzate, curabili se indietro. Mi chiese inoltre di assicurar- identificate precocemente. Così deci- mi che i miei collaboratori capiscano demmo che fosse importante cambia- la mia vision così, quando diventerò re questa dinamica, per fare in modo vecchio e stanco, ci saranno persone che i malati arrivassero prima. Insie- che mi potranno aiutare. Questo è l’in- me andammo di persona nei villaggi segnamento che mi ha lasciato e so circostanti per attivare gli screening. che se voglio farlo felice, ovunque egli Ricordo che restai esterrefatto dalle sia, devo fare in modo che queste cose capacità del prof. Amadori: in un solo vengano realizzate.
7 Eventi il PANETTONE della Per un Natale speciale, Bonta ti proponiamo il Panettone della Bontà IOR a sostegno della ricerca sull’Immunoterapia. Prodotto da Flamigni, 750 gr di alta artigianalità e qualità, col suo impasto ricco di dolcissima uvetta sultanina essiccata al sole, il Panettone della Bontà è stato appositamente studiato dai mastri pasticceri. Lo ricopre una deliziosa glassa composta di nocciole tonde gentili delle Langhe, mandorle armelline pelate, albume d’uova italiane freschissime, e granella di zucchero. Aiutaci a togliere futuro al cancro e donare nuove speranze a chi soffre. Trovi il Panettone della Bontà in tutte le sedi IOR Per maggiori informazioni chiama il numero 0543 35929 Sei un’azienda? Contattaci per scoprire come regalare il Panettone della Bontà a fornitori e clienti
8 Interviste VERSO UNA ROMAGNA SEMPRE PIÙ INTEGRATA Intervista al dott. Tiziano Carradori, Direttore Generale AUSL Romagna Ha avuto un ruolo fondamentale nel pro- degli anni ’80: ero appena rientrato in cesso di riordino delle varie AUSL terri- Romagna per assumere il ruolo di Assi- toriali in un’unica entità. Cosa manca stente Medico di Igiene e Organizzazione per realizzare il sogno del prof. Amadori dei Servizi Ospedalieri prima, e di Vi- di realizzare un Comprehensive Cancer ce-Direttore Sanitario poi, dell’Unità Sa- Care and Research Network? nitaria Locale di Cesena. Non ero molto La creazione dell’Azienda unica è stata soddisfatto di quello che trovai, e confi- gilanza di possibili fenomeni epidemici formalizzata nel 2013, tuttavia era un dai le mie preoccupazioni: mi consiglia- e pandemici. Inizialmente abbiamo pen- discorso già d’attualità a fine anni ’90, rono di parlare col prof. Amadori, che al- sato che questa emergenza avrebbe toc- quando ero il più giovane dei Direttori lora era solo dottore. Lo trovai a colloquio cato persone lontane: ma la globalizza- Generali che si confrontavano su questa con uno dei suoi collaboratori più fidati, il zione non è esclusivamente economica, possibilità. Ognuno di noi era necessario dott. Fabio Falcini. Già all’epoca mi stupì e i virus non conoscono confini. Occorre ma non sufficiente a garantire i massimi il suo approccio: individuava elementi essere preparati. Per chi fa il mio mestie- standard di presa in carico dei pazienti: che sapessero coltivare sinergie esterne. re il Covid-19 ha imposto cambiamenti uniti nelle nostre differenze avviammo un significativi: il termine “ridondante”, per processo che ha avuto varie tappe, come Che ruolo vede per il volontariato all’in- esempio. Quando è scoppiata la pande- la creazione di un laboratorio unico in Ro- terno delle strutture sanitarie romagnole? mia ero Direttore Generale dell’Azienda magna. Forse per alcuni allora eravamo Ho trascorso parte della mia formazione Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e dei folli, ma i risultati che abbiamo otte- nel Canada: là quelli che sono chiamati fino a due giorni prima, guardando all’or- nuto sono sotto gli occhi di tutti. Manca “organismi comunitari” vengono inclusi ganizzazione di quella struttura, pensavo: un ultimo step, l’integrazione all’interno nell’ambito dei processi di programma- “che spreco di spazi”. Una volta iniziata di questo quadro dell’IRST: un’eccellenza zione dei servizi. Sarebbe miope negare l’emergenza, però, mi sono dovuto ri- che non può non fare parte dell’organiz- l’importanza del ruolo che il volontariato credere e ho benedetto la possibilità di zazione sanitaria della Romagna. ricopre nel colmare determinate lacune. disporre di ampie strutture: ciò che era Penso che il mondo dell’associazioni- ridondante prima, non lo è stato più Che ricordo ha del primo incontro col smo, in particolare quello che opera con dopo. Il Covid-19 può insegnarci qualco- prof. Amadori? le Istituzioni votate all’assistenza, con- sa che dovrà rimanere anche una volta Ho conosciuto Dino nella seconda metà corra alla salute dei pazienti, dunque è circoscritta la pandemia: occorre ripartire naturale che venga incluso all’interno dalle cose semplici affinché non vengano della nostra dialettica. disperse. Qual è il metodo migliore per ridurre la diffusione dell’infezione, se non La responsabilità sanitaria di un terri- la pratica quotidiana del disinfettarsi le torio così ampio rappresenta un compi- mani e del prendersi cura della propria to impegnativo, specie in questo perio- igiene? Insegnamenti su cui Semmelweis do. Cos’ha cambiato il Covid-19? ha acceso l’attenzione già a metà del Già dagli anni ’80 eminenti scienziati 1800: eppure forse li abbiamo dati trop- avevano richiamato l’attenzione sulla vi- po presto per scontati.
9 Interviste L’IMMUNOTERAPIA: UN NUOVO CONTINENTE RICCO DI SPERANZA Intervista al prof. Alberto Mantovani Al prof. Amadori la legava amicizia, sti- lelo la maggiore conoscenza delle mole- ma e amore verso la ricerca. Come per- cole che rappresentano gli acceleratori e sistere in un ambito, quello oncologico, i freni della risposta immunitaria hanno spesso avaro di risultati? aperto la strada ad una terapia che non Dino Amadori ci ha insegnato che biso- sostituisce le altre ma le affianca. Stiamo gna raccogliere le sfide come il cancro. esplorando un nuovo continente, ricco di Il nostro paese si sta muovendo bene: la promesse e speranze. Affrontiamo questo sopravvivenza dei pazienti oncologici è viaggio con l’ausilio di strumenti sempre superiore alla media europea. Penso che nuovi, come l’intelligenza artificiale. Di Classe 1948, milanese, il prof. Al- questo si debba a persone come il prof. fronte a noi abbiamo ancora grandi sfide, berto Mantovani è medico e profes- Amadori, che hanno saputo raccogliere ma sono fiducioso che non mancheran- sore emerito di Patologia Generale la sfida e seminare cultura e ricerca. Da no i progressi. presso l’Humanitas University. È scienziato quale era aveva colto in anti- inoltre Direttore Scientifico dell’Isti- cipo l’importanza che avrebbe assunto A proposito di sfide: come vede l’attua- tuto Clinico Humanitas e Presidente l’immunologia nel trattamento dei tumo- le pandemia e quali ripercussioni può dell’omonima Fondazione. ri, con grande capacità di visione. avere sulla lotta contro il cancro? Citando Socrate, questo virus mi ha ricor- ricorda l’importanza della responsabilità Lei è uno dei principali esperti mondia- dato che a volte la conoscenza parte dal sociale che gli uomini di scienza hanno li di immunoterapia. A che punto è la sapere di non sapere: d’altronde “la na- nei confronti della comunità e dei pa- ricerca? tura ama nascondersi”, come diceva Era- zienti: un tema molto caldo anche oggi. Il cancro è una malattia causata da alte- clito. Mi sono trovato in prima linea non All’epoca siamo stati oggetto di vituperio: razioni genetiche: negli ultimi anni si sono solo a fare ricerca contro questo virus, ma ci accusarono di far parte di una casta fatti straordinari progressi nell’individuar- anche a contribuire alla gestione di un’i- chiusa all’innovazione, mentre al con- le e comprendere quali siano i migliori stituzione affinché i pazienti fossero in si- trario stavamo difendendo gli interessi trattamenti per contrastarle. I risultati ot- curezza. Tuttavia ho sempre sottolineato dei malati. Fu significativo che Dino mi tenuti dall’immunoterapia sono un lungo quanto sia importante non dimenticarci chiese d’essere al suo fianco: era come sogno che si realizza: già i padri della me- del cancro: sono molto preoccupato per se clinica e ricerca si prendessero per dicina moderna, più di cento anni fa, ne il milione e mezzo di mammografie non mano, alleandosi in difesa della cono- avevano intuito la potenza, dunque esse- svolte durante la prima parte dell’anno, scenza. Abbiamo nuotato controcorrente, re parte attiva della sua affermazione mi e lo stesso vale per lo screening del co- arrivando ad affermare come una spe- riempie di orgoglio. Ricordiamo tuttavia lon-retto, per i tumori cutanei e così via. rimentazione clinica non fosse etica in che prima dell’inizio del nuovo Millennio quel caso perché non poggiava su alcuna in questo ambito la ricerca aveva profuso Nel messaggio di cordoglio per la base scientifica. A tanti anni di distanza molti sforzi ma ottenuto quasi altrettanti scomparsa del prof. Amadori a un cer- quell’insegnamento è sempre più vivo: fallimenti. È stato solo quando abbiamo to punto scrive: “Dino mi volle al suo d’altronde il pericolo della diffusione compreso che il cancro non si limita alla fianco nella trasmissione in cui fu fatto delle fake news, oggigiorno, è quantomai cellula tumorale ma è composto anche esplodere il caso-Di Bella: è stato un sentito. Serve rispetto: verso i dati scien- dalla sua nicchia ecologica, di cui fanno onore essere insultato e dileggiato al tifici, verso le professionalità, ma soprat- parte le difese immunitarie, che abbiamo suo fianco”. tutto verso i pazienti, di cui dobbiamo cambiato paradigma e svoltato. In paral- Quanto fatto in quel periodo insieme ci curare gli interessi.
10 Ricerca e Innovazione PRODIGY: LA RICERCA AFFILA LE ARMI CONTRO I TUMORI Grazie alle terapie CAR-T, oncologia ed ematologia stanno scrivendo una nuo- va pagina nella lotta contro i tumori. Un approccio che sta cambiando lo scena- rio della medicina personalizzata e che vedrà anche l’Istituto Tumori della Ro- magna tra i protagonisti. La recente ac- quisizione di una strumentazione all’a- vanguardia, del valore di circa 200.000 euro, donata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) all’IRST permet- terà a ricercatori e clinici di produrre questo nuovo approccio. Si tratta del che intervengono sul sistema immuni- Giovanni Martinelli, speriamo donerà CliniMACS Prodigy, apparecchiatura tario che, a causa dei meccanismi di molto presto nuove e concrete speran- fondamentale per la manipolazione adattamento messi in atto dal tumore, ze ai tanti pazienti che lottano contro e l’ingegnerizzazione automatizzata sviluppa tolleranza nei confronti della il cancro ogni giorno, contribuendo delle cellule del sistema immunitario, malattia; inserendo all’interno delle fattivamente alla realizzazione della base delle terapie CAR-T. cellule T del paziente la risposta anti- vision del prof. Amadori, convinto che Il Prodigy è un sofisticatissimo incuba- tumorale voluta e, successivamente, questo sia il secolo in cui il tumore tore che permette, lavorando in totale infondendole nel paziente si esercita subirà l’attacco decisivo. Ovviamente sterilità, non solo di separare ma di una rinnovata azione di contrasto alla non ci fermiamo qui: sebbene la fine espandere e conservare la vitalità dei neoplasia. del 2020 segni una recrudescenza del- linfociti, ossia i globuli bianchi respon- «Il dono di una strumentazione così la pandemia da COVID-19, la ricerca sabili della difesa del nostro organismo innovativa, che potrà permettere un contro il cancro non può e non deve dagli attacchi esterni e dalle malattie. salto di qualità così importante alla rallentare. Saremo quindi in prima I linfociti sono così geneticamente mo- ricerca oncologica condotta in Roma- linea con nuove iniziative per conti- dificati per renderli CAR-T, un’arma gna, è stata la nostra scommessa di nuare a sostenere IRST e i progetti di formidabile ed efficace contro molti Natale 2019 – ha spiegato il Direttore immunoterapia portati avanti nei suoi tipi di tumori. I CAR-T sono trattamenti Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – laboratori: siamo convinti, e i dati del- non era scontato vincerla, anche alla la comunità scientifica lo confermano, luce del valore economico di questo che questa sia una delle armi più pro- macchinario. Grazie alla vicinanza di mettenti che abbiamo per la sconfitta tantissime persone, e alla sensibili- del tumore». tà di aziende amiche tra cui Banca Le potenzialità terapeutiche di questo d’Italia, Fondazione Corrado e Bruno approccio sono enormi e sotto il forte Maria Zaini e BPER Banca, siamo impulso e la volontà del Prof. Giovanni riusciti a dotare l’IRST di Meldola di Martinelli l’Istituto di Meldola si propo- uno strumento che, messo nelle mani ne quale attore per mettere a punto que- di professionisti che stimiamo guida- ste nuove terapie avanzate e per la ricer- ti dalla direzione scientifica del prof. ca di medicinali e future applicazioni.
11 Ricerca e Innovazione TERAPIE CELLULARI IN ROMAGNA: UNA SFIDA DA VINCERE La donazione del CliniMACS Prodigy rappresenta un punto di partenza che può portare il nostro territorio ad essere in prima linea nello sviluppo di terapie innovative, nuove armi a disposizione di medici e dei nostri pazienti contro il cancro. Per questo lo IOR continuerà a sostenere i progetti di ricerca a riguardo: quando si intraprende una battaglia, non si può lasciare il campo a metà. C’è ancora tanto da fare, come ci racconta di seguito il Dott. Massimiliano Mazza, referente della piattaforma “Terapia Cellulare Adottiva CAR-T” afferente all’U- nità di Immunoterapia, Terapia Cellulare e Biobanca (ITCB) diretta dal Dott. Toni Ibrahim dell’IRST. L’avvento dell’immunoterapia e delle e al miglioramento delle terapie CAR-T. gnerizzazione genetica a scopo clinico, terapie cellulari come i CAR-T ha dato Queste terapie innovative prevedono come i CAR-T, ma occorreranno ulteriori nuove speranze nella cura dei pazienti. l’ingegnerizzazione genetica di cellule risorse per portare a compimento questo Neoplasie che non rispondevano più a immunitarie per consentirgli di ricono- allestimento e trasferire efficacemente nessun trattamento si ritrovano oggi vul- scere il tumore tramite un frammento i risultati ottenuti al letto del paziente. nerabili e si sono aggiunte nuove armi di un anticorpo. Gli anticorpi rappre- Ci aspettiamo di individuare nuovi anti- contro il cancro a nostra disposizione. Il sentano in questo caso la chiave del corpi terapeutici, generare nuovi vettori bicchiere però è solo mezzo pieno per- successo, perché sono loro che media- per modificare le proprietà delle cellule ché, a fronte di molti tumori soprattutto no il riconoscimento, la specificità e le immunitarie e renderle più efficienti nel ematologici, per cui possiamo parlare tossicità della terapia nel paziente. bersagliare le cellule tumorali o quelle di remissione completa e controllo del- Ad oggi solo pochi bersagli sono stati infettate da virus e realizzare un’infra- la malattia, ve ne sono molti altri che identificati: IRST è già all’opera da una struttura e un processo di manipola- non riescono ad essere aggrediti con la parte per implementare alcuni tipi di zione che consenta di fornire queste stessa determinazione. Solo oggi stia- trattamenti per cui è già stata dimostra- nuove possibilità al più ampio nume- mo cominciando a capire quali siano ta efficacia e sicurezza in sperimenta- ro di pazienti a costi contenuti». Per i fattori biologici che sottendono alla zione clinica, dall’altra per trovare nuove far questo, come sottolinea la Dott.ssa loro intrinseca resistenza ed eteroge- specificità per i tumori maligni. Marcella Tazzari, referente della piat- neità e queste conoscenze saranno L’Istituto di Meldola è anche coinvol- taforma “Vaccini, Terapie Adottive e fondamentali per disegnare le terapie to in un progetto internazionale che mira alla caratterizzazione del siste- Microambiente Immunitario” dell’ITCB del futuro. IRST svolge un ruolo di pri- mo piano in un progetto che coinvolge ma immunitario dei pazienti Covid ed IRST, «stiamo generando una piattafor- le migliori eccellenze a livello nazionale alla messa a punto di terapie cellulari ma tecnologica allogenica per lo svilup- sotto l’egida di Alleanza Contro il Can- proprio contro questo virus. Tali attività po da un singolo donatore di centinaia cro, che mira proprio alla comprensione sono onerose in termini infrastrutturali e di dosi di cellule che opportunamente come ci spiegano il Dott. Massimiliano ingegnerizzate colpiranno i diversi tipi Petrini e la Dott.ssa Jenny Bulgarelli, di tumore». Siamo agli albori di questa rispettivamente referenti per la produ- nuova era dell’oncologia: il progetto di zione di terapie cellulari in GMP e dell’ portare queste terapie, attualmente non Immuno-Monitoraggio, «in IRST ab- presenti, sul nostro territorio, è ambizio- biamo cominciato a preparare un’area so, ma il Prof. Dino Amadori ci ha in- che sarà dedicata alla produzione delle segnato a ricercare sempre l’eccellenza terapie cellulari che prevedono un’inge- per proporre il meglio ai nostri pazienti.
12 Interviste CRISI DELLA SCIENZA: dobbiamo cambiare la nostra mentalità Intervista al prof. Luigi Cavanna Il 29 ottobre, nel corso del XXII Congresso Nazionale dell’Associazione Ita- liana Oncologia Medica (AIOM), è stato conferito per la prima volta il premio “Dino Amadori”, riconoscimento destinato a quei professionisti che si distin- guono particolarmente in ambito sociale e umanitario, come appunto amava fare il nostro Prof. La scelta è ricaduta sul prof. Luigi Cavanna, Direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda USL di Piacenza, per l’impegno profuso durante la prima ondata della pandemia nella presa in carico domiciliare dei pazienti colpiti da Covid-19. Prof. Cavanna, cosa ricorda dei giorni ci trovavamo ogni mattina per discutere go ha la cultura di seguire il malato e convulsi della prima ondata? della situazione generale: la sensazio- del non abbandonare. Pensa sia sta- Fu un momento molto complesso: non ne di estremo disagio e difficoltà era ta decisiva questa forma mentis nel avevo mai visto prima una quantità di percepibile, così come la necessità sovvertire il concetto per cui è il pa- di liberare posti letto per garantire un ziente a doversi recare in ospedale? pazienti al Pronto Soccorso tale da turnover di pazienti. Così arrivammo Sicuramente il fatto di avere questo sovvertire le attività che svolgevamo. ad una presa di coscienza: visto che background ha posto le basi del nostro Tutti i reparti, dalla Chirurgia all’Orto- tutti i malati arrivavano accusando in- modo di rispondere alla pandemia. Il pedia, piano piano, si riempivano di sufficienza respiratoria in conseguenza malato di cancro presenta tante pro- malati Covid che arrivavano già in una di una condizione già persistente da blematiche dal punto di vista fisico, situazione compromessa. Come medici qualche settimana, con tosse, febbre e psicologico, sociale e famigliare: per dispnea, abbiamo capito che interveni- essere un bravo oncologo non è suf- re precocemente era l’unica soluzione ficiente somministrare i farmaci giusti. possibile, anche perché la terapia era La presa in carico parte dalla preven- rappresentata dalla somministrazio- zione e arriva auspicabilmente fino alla ne di tre pastiglie che poteva avvenire guarigione, oppure nei casi peggiori tranquillamente a domicilio. Ricordo fino al fine vita. È un compito molto che la prima donna che abbiamo cu- impegnativo da un punto di vista fisi- rato a casa era proprio una paziente co, istituzionale e psicologico. Proprio oncologica: da lì abbiamo proseguito il prof. Amadori è stato un antesigna- su questa strada, permettendo non no della presa in carico del paziente solo di ridurre l’afflusso al Pronto Soc- oncologico a 360° e del concetto del corso ma, analizzando il tutto in modo curare la persona e non la malattia: retrospettivo, anche di ridurre il tasso sembra retorica, ma in realtà questa di mortalità a zero su oltre 300 pazienti frase ha un significato molto profondo, curati a casa. e nasconde al suo interno una differen- za che pare semplice, ma che in realtà Durante la consegna del “Premio è immensa. La gestione delle compli- Amadori” ha affermato che l’oncolo- cazioni in cui evolve spesso il tumore,
13 Interviste infine, penso permetta all’oncologo di avere le conoscenze utili a dare una risposta ad un momento drammatico come quello della pandemia. Il prof. Amadori ha portato l’assisten- za a casa del paziente oncologico ro- magnolo in un periodo in cui c’erano poche speranze di guarigione e strut- ture mediche inadeguate. Lei è anda- to a casa dei malati in un momento in cui, come ha rivelato recentemente, “avevamo persone attaccate all’ossi- geno anche nei ripostigli del Pronto Soccorso”. Ci vede un parallelismo? Sicuramente. Abbiamo lavorato insie- me in Commissione Oncologica: la sua attenzione era sempre rivolta non solo a dare risposte, ma più di ogni altra vantaggio da un punto di vista della al colon-retto sia aumentata del 12% cosa a farsi portavoce delle domande multidisciplinarietà, ma non era sem- dall’inizio della pandemia. Rischiamo dei malati, ponendo i loro interessi sul pre facile far coincidere visioni diver- di vanificare gli sforzi fatti in questi tavolo. Dino Amadori era una grande se. Lui, presiedendo la Commissione, anni per rendere il cancro una malat- medico ed organizzatore, ma soprat- doveva sempre cercare di mantenere tia sempre più curabile? tutto non ha mai perso il contatto coi un atteggiamento super partes per poi Questo è un problema enorme, che si pazienti, cosa che invece succede a provvedere ad una sintesi che mettes- lega a doppio filo con quanto dicevamo molti. Questa cosa si percepiva dai se d’accordo tutti. Quel giorno mi fece all’inizio: occorre avere rispetto per ogni suoi discorsi e gli dava grande forza parlare per primo: ero forte del contat- malato, ma non possiamo permetterci ed autorevolezza. Ricordo ad esempio to quotidiano coi malati, dunque sape- di riempire gli ospedali con pazienti il caso-Di Bella: in quegli anni l’Italia vo di poter portare all’ordine del giorno colpiti da Covid. Dobbiamo cercare di dovette affrontare una grave crisi di ab- questioni di estrema importanza per i curare questi ultimi il più possibile a bandono di terapie efficaci, per perse- pazienti, tuttavia ero piuttosto titubante domicilio, altrimenti a farne le spese guire cure di non comprovata validità. a parlare con franchezza. Guardando il sarà chi è affetto da cancro, da infarto, Quando i vari Professori partecipavano prof. Amadori negli occhi compresi da patologie che non possono essere ai dibattiti televisivi partivano perdenti come, nonostante dovesse mantene- gestite a casa. Occorrerebbe far capire perché avevano smarrito il contatto coi re la sua equidistanza, fosse allineato ai decisori che non possiamo operare malati: non potevano farsi portavoce alla mia posizione, cosa che mi spin- un paziente oncologico, né tantomeno dei loro bisogni perché non li cono- se a superare ogni esitazione. Quando fare programmi di screening, presso la scevano. Dino Amadori, al contrario, ne terminai l’intervento, i colleghi oncologi sua abitazione. Assistiamo invece ad era perfettamente cosciente, e questa presenti si dichiararono tutti d’accordo una crisi della scienza, per cui il me- è sempre stata la sua carta vincente. con le istanze che portai: ancora oggi, dico ha una visione troppo “ospeda- ripensandoci, mi commuovo. locentrica” e finisce per parlare solo Quando ha ricevuto il premio si è di terapie intensive. In questo modo detto orgoglioso perché era legato Tornando appunto alle istanze del andiamo incontro ad una perdita di al Prof. Amadori da amicizia e stima paziente oncologico, oggigiorno chi credibilità per cui l’opinione pubblica, reciproche. Ricorda un aneddoto par- soffre di cancro è a rischio non solo nel dubbio su chi ascoltare, finisce per ticolare che vi unisce? perché spesso immunodepresso. Nel non credere più a nulla. Occorre cam- Un giorno eravamo seduti accanto nostro paese si stimano 1,4 milioni biare paradigma perché poi, alla fine, in Commissione Oncologica. Al suo di screening in meno: e in Europa si a rimetterci purtroppo sono sempre gli interno convivevano varie figure: un calcola che la mortalità per tumore stessi: i più deboli.
14 Eventi “BE KIND PROJECT”: per una chirurgia più “gentile” Aumentare l’impatto e l’utilizzo della più innovativa robotica nella cura dei pazienti per una medicina più “umana”, che prenda ancora in maggior conside- razione la qualità di vita di chi è costret- to a sottoporsi ad intervento. Sembra un paradosso ma in realtà è proprio questo il senso dell’iniziativa “Be Kind Project”, crowdfunding lanciato dall’Istituto Oncologico Romagnolo a vantaggio della Unità Operativa di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avan- zate dell’Ospedale “Morgagni-Pieran- toni” di Forlì: un reparto d’eccellenza riconosciuto non solo a livello nazionale diretto dal prof. Giorgio Ercolani. A questo scopo lo IOR ha messo a di- sposizione il suo portale gratuito di rac- persona – ha spiegato il Direttore Ge- eccellenze della lotta contro il cancro, colta fondi www.insiemeachicura.it: nerale IOR, Fabrizio Miserocchi, nel come ad esempio il prof. Giovanni Pa- da lunedì 19 ottobre fino almeno a fine corso della cerimonia di presentazione ganelli che ha appena vinto il Premio anno chiunque potrà sostenere la cam- dell’iniziativa – portando spesso a per- Marie Curie per i suoi studi sulla Medi- pagna donando direttamente online. Al dere la propria indipendenza. Inoltre, cina Nucleare. Dunque, crediamo forte- termine dell’iniziativa il contributo ver- recuperare da questo tipo di operazio- mente in questo tipo di percorsi». rà interamente utilizzato a sostegno ni richiede degenze più dolorose e più Ma il sostegno ai pazienti del reparto della borsa di studio del dott. Leonar- lunghe. L’utilizzo delle nuove tecnologie del prof. Ercolani non si esaurisce qui. do Solaini, figura professionale dedica- permette al paziente di soffrire meno L’Istituto Oncologico Romagnolo ha an- ta ad indagare quali siano gli ambiti nell’immediato; e garantisce di poter che attivato, grazie all’entusiasmo di in cui l’impiego della tecnologia robo- tornare prima a casa e alla vita di tutti una sua volontaria, Michela Fabbri, tica vada a migliorare effettivamente i giorni. La borsa di studio per il dott. una collaborazione con “Dress Again”, l’outcome clinico dei pazienti. In que- Leonardo Solaini si inscrive d’altronde progetto di Farsi Prossimo ODV che dà sto modo l’innovazione in campo chirur- in una tradizione IOR, che è quella di una seconda chance ai vestiti e un’op- gico verrà impiegata per preservare non sostenere la carriera dei giovani più portunità di integrazione alle persone solo l’aspettativa, ma anche la qualità promettenti, coloro che diventeranno svantaggiate. L’obiettivo: donare una di vita di un numero sempre maggiore in futuro i nuovi protagonisti della cura borsa porta-drenaggio, denominata di malati, che potranno così beneficiare della persona in difficoltà in generale. “Be Kind Bag”, ad ogni degente rico- di operazioni mini-invasive. Dal 1979 sono stati ben 236 i profes- verato presso l’Unità Operativa di Chi- «Sappiamo come subire un intervento sionisti formati con stage e corsi in rurgia e Terapie Oncologiche Avanzate demolitivo impatti in maniera decisa Italia e all’estero sostenuti dallo IOR: di Forlì che ne avrà necessità. Un’idea sul proseguo dell’esistenza di una la maggior parte di questi oggi sono nata proprio dall’esperienza personale
15 Eventi di Michela, vissuta come figlia di un malato oncologico costretto a sotto- porsi ad intervento chirurgico: «Il mio desiderio è quello di infondere corag- gio e dare dignità e colore a tutti quei pazienti costretti a convivere, per un certo periodo, con i drenaggi. Ho vissu- to personalmente l’effetto benefico di una semplice bag colorata sullo stato d’animo di mio padre. Così ho deciso di offrire il mio aiuto al prof. Ercola- ni e ad una equipe che, con grande umanità, si è presa cura di un mio af- fetto nel momento del bisogno. Lavo- rare in squadra fa sempre la differenza. Mia madre ha dato forma alla mia idea e vita alle prime borse porta-drenag- gio, realizzate a mano con scampoli di stoffe. Queste “borse gentili” colorate si prenderanno cura dei pazienti sotto- posti a intervento chirurgico, trasmet- in primis Michela Fabbri, per l’idea che si dimostrerà un valore aggiunto per il tendogli anche la forza di persone che ha avuto ma anche per la pazienza nostro reparto. Ritengo fondamentale avranno pensato a loro con amore, pur dimostrata nel corso delle settimane l’apporto delle organizzazioni no-profit non conoscendoli, e ricordando loro in cui abbiamo gestito la patologia di per le strutture pubbliche: non sempre come questa disavventura sia in real- suo padre. In secondo luogo un gra- noi medici riusciamo a intercettare e tà solo una fase passeggera. A me sta zie di cuore va a Istituto Oncologi- comprendere tutte quelle che sono le molto a cuore la dignità dei malati co Romagnolo e “Dress Again”: ho esigenze dei pazienti, la collaborazio- oncologici: è importante che sentano sempre visto le bags utilizzate per le ne con il mondo del volontariato ci di non essere soli». donne operate in campo senologico, aiuta a gestire e coniugare nel mi- «Ci tengo a ringraziare tutti i soggetti ma devo ammettere che ampliare il gliore dei modi necessità cliniche e coinvolti in questa iniziativa – queste discorso delle borse porta-drenag- personali del malato. In questo primo le parole del prof. Giorgio Ercolani – gio anche per la Chirurgia Generale anno il dott. Solaini ha portato avanti non solo un notevole lavoro dal punto di vista assistenziale: il contributo che ci ha offerto in termini di ricerca nelle applicazioni della robotica per quel che concerne il trattamento di pato- logie come i tumori del colon-retto si rivelerà molto preziosa. Ringrazio quin- di, per terminare, tutti coloro che par- teciperanno a questa raccolta fondi or- ganizzata dallo IOR per permetterci di continuare ad indagare come l’impiego di queste nuove tecnologie possa mi- gliorare outcome e qualità di vita dei nostri pazienti».
16 Ricerca e innovazione PROF. ERCOLANI: “Un primo bilancio della borsa di studio del dott. Solaini” Il dott. Solaini ha preso servizio come ricercatore Unibo con attività assistenzia- le presso la Chirurgia generale e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì il 4 novembre 2019 grazie ad una borsa di studio riconosciutagli dallo IOR in collaborazione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e grazie al lascito di Silvana Giunchi. Trentasei anni, nato a Ravenna, il dott. Leonardo Solaini si è laureato in Medicina e Chirurgia presso il Campus Biomedico di Roma prima di ottenere la specialità a Brescia. In ambito assistenziale, dalla presa di logia offerta dalla piattaforma robo- rappresenti uno degli step fondamen- servizio, il dott. Solaini ha iniziato un tica possa essere sfruttata nel pieno tali per migliorare l’esito delle terapie percorso di training di chirurgia onco- delle proprie potenzialità a beneficio dei pazienti oncologici: pertanto la logica mini-invasiva focalizzata sull’ap- dei pazienti. Contestualmente ab- maggiore precisione della chirurgia proccio robotico. A dicembre 2019, biamo condotto ricerche retrospettive robotica sembra dare migliori pro- in qualità di International Fellow, ha multicentriche, in collaborazione con spettive a chi soffre di neoplasia. anche frequentato il Dipartimento di Ospedale Careggi di Firenze e Ospeda- Infine, nell’ambito della chirurgia ga- Chirurgia del Seoul National University le di Baggiovara, per valutare vantaggi strica, il dott. Solaini ha intrapreso una Hospital, centro di riferimento mondia- e svantaggi dell’utilizzo della piatta- ricerca che evidenzia i vantaggi dell’u- le per la chirurgia del cancro gastrico. forma robotica rispetto alla chirurgia so della piattaforma robotica in termini Dal punto di vista scientifico il dott. So- laparoscopica tradizionale: da quan- di curva di apprendimento. La consol- laini, in qualità di Project Coordinator, to emerso l’approccio robotico deter- le robotica e il software della piat- ha organizzato studi sia monocentrici mina una diminuzione del 6,1% della taforma rendono i gesti chirurgici che multicentrici finalizzati alla va- necessità di ricorrere a conversioni a in questa modalità particolarmente lutazione dei risultati della chirurgia chirurgia tradizionale open se com- intuitivi, garantendo contemporanea- robotica, in particolare colo-rettale, parata con la laparoscopia standard. mente la libertà di movimento degli pancreatica e gastrica, con lo scopo di Ciò significa un aumento della capa- strumenti tipico della chirurgia open evidenziare i possibili vantaggi in ter- cità di eseguire l’intervento con tecni- mini di outcome e qualità di vita per i che mini-invasive, con tutto ciò che ne e i vantaggi di quella mininvasiva. pazienti rispetto alla chirurgia laparo- consegue per il miglioramento della L’analisi dei risultati ha dimostrato che scopica e quindi quali siano i campi qualità di vita dei pazienti. Un’ulterio- il raggiungimento di un plateaux nel- nei quali sarebbe preferibile l’utilizzo. re analisi retrospettiva sul confronto la curva di apprendimento per questi Tra questi, ha avviato un progetto dal di outcome tra emicolectomie destre interventi si raggiungeva dopo circa titolo “Application and development robotiche versus laparoscopiche ha 25 procedure contro le 60-75 della of minimally invasive surgery in the dimostrato la sicurezza di entrambe gastrectomia laparoscopica. Questi treatment of colorectal cancer: the le metodiche e risultati postoperatori risultati hanno evidenziato come la role of robotic surgery”. Questo studio funzionali simili, a fronte di una me- piattaforma robotica renda il gesto prospettico ha come obiettivo princi- diana di linfonodi asportati superiore chirurgico più semplice, facilitando pale quello di esplorare i campi della con la tecnica robotica. Ricordiamo e favorendo l’approccio mini-invasivo chirurgia colorettale in cui la tecno- come la linfadenectomia regionale anche nei casi più complessi.
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18 Interviste MEDICINA E CHIRURGIA IN ROMAGNA: una svolta epocale Intervista al prof. Enrico Sangiorgi Prof. Sangiorgi, lei è Prorettore per la Firenze e Parma, verosimilmente grazie Didattica dei nuovi corsi di laurea di alle alte reputazioni di cui godono Medicina e Chirurgia dell’Università l’Università di Bologna e l’Azienda di Bologna da poco inaugurati presso Sanitaria della Romagna. Questo le sedi di Forlì e Ravenna. Che impat- significa che, se dei circa 60-65 mila to avrà, secondo lei, questa grande studenti che ogni anno fanno domanda novità per la Romagna? per iniziare un percorso accademico Sicuramente, in primis, permetteranno in Medicina e Chirurgia solo 12 mila di innescare un circolo virtuoso tra riescono a entrare, per essere ammessi AUSL, che vedrà aumentare il capitale in Romagna occorreva classificarsi tra anni. Questo problema potrebbe esse- umano a sua disposizione, Università, i primi 7 mila: una selezione ulteriore re figlio di un periodo in cui si pensava che potrà beneficiare delle strutture che garantirà qualità ancora maggiore di poter fare tutto bene con un numero d’eccellenza che esistono in questa del capitale umano del territorio. di professionisti inferiore e mantenen- area per attività di formazione e do il concetto di pareggio di bilancio, tirocinio, e territorio, il cui capitale Si tratta di un traguardo molto impor- comunque importante, come unica umano se ne avvantaggerà fortemente. tante anche alla luce del problema stella cometa. Oggi il numero di 12 Da quest’ultimo punto di vista mi piace del ricambio generazionale dei me- mila nuovi iscritti si avvicina molto alla sottolineare che, nonostante si tratti di dici, da qualche anno una questione soglia fisiologica del turnover dei me- corsi di laurea nuovi, nella tabella delle divenuta stringente nel nostro paese. dici. A livello regionale, come Univer- preferenze che gli studenti potevano Non c’è dubbio: l’Italia ha un urgente sità di Bologna, posso affermare che esprimere a luglio sulle 45 sedi in bisogno di turnover, bisogno a cui for- ci siamo accorti tempestivamente del Italia, quelle di Forlì e Ravenna si se a livello nazionale abbiamo risposto problema del ricambio generazionale, sono piazzate ampiamente nella prima con ritardo se consideriamo che oggi avendo praticamente raddoppiato ne- metà, davanti a sedi prestigiose come la gran parte dei medici ha più di 50 gli ultimi 5 anni il numero di ingressi ai corsi di laurea da poco più di 300 ai più di 600 odierni, di cui 95 a Forlì e 95 a Ravenna. Il prof. Amadori è stato uno dei pro- pugnatori più convinti dell’apertura dei corsi di laurea di Medicina e Chi- rurgia in Romagna, vedendola come una svolta epocale per il nostro terri- torio. Che ricordo ha di lui? Ho conosciuto Dino Amadori 13 anni fa, nell’autunno del 2007, quando ero docente di Ingegneria dell’Università di Bologna. Lui aveva appena ottenuto un altro grande traguardo, quello dell’i-
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