De Luca, blitz al Cardarelli per l'apertura dell'asilo nido
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De Luca, blitz al Cardarelli per l’apertura dell’asilo nido di fm Nasce come asilo nido dei dipendenti dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, ma presto potrà servire anche come “baby parking” per quelle mamme o papà che devono recarsi in visita dai degenti e che non sanno come fare con i piccoli di casa. E, da oggi, sarà aperto il bando per chiedere l’ammissione dei bambini. E’ stato inaugurato ieri l’asilo aziendale del Cardarelli, un progetto, fanno sapere dall’ospedale, “in linea con la visione politica del governatore della Campania Vincenzo De Luca”, presente all’incontro. “De Luca ha accolto con grande entusiasmo questo progetto – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva – ci ha spronati con un cospicuo finanziamento. All’asilo nido ho fortemente creduto assieme ad Anna Iervolino, direttore amministrativo, e Franco Paradiso, direttore sanitario”. Per l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Chiara Marciani, “i progetti che assicurano una migliore conciliazione dei tempi di vita lavorativa con i tempi di vita familiare sono una priorità per la Regione Campania”. “La Giunta De Luca – afferma – ha voluto provvedere a un finanziamento particolare per i nidi negli ospedali della nostra Regione”. L’organizzazione degli spazi nasce dall’esigenza di accogliere un numero di ospiti con frequentazione fissa e per questo è stata prevista l’accoglienza di 8 bambini piccoli o lattanti e 16 più grandi. Una distinzione che potrà cambiare nel tempo a seconda delle esigenze. E’ stata prevista la possibilità di movimentare le pareti divisorie, che sono mobili, e gli arredi dello spazio polifunzionale di gioco e mensa, in modo da poter modulare l’area a seconda delle necessità. Le pareti mobili possono essere totalmente rimosse, proponendo così anche una terza
ipotesi di utilizzo dello spazio di gioco, costituita da un’unica grande sala. La Roma ferma la rincorsa del Napoli di Redazione Sportiva Al 90° Mertens evita la sconfitta realizzando il meritato pareggio ma la Roma porta via un punto che allontana i partenopei dalle vetta della classifiica, con la Juve che ritorna a + 6. L gara parte bene per i padroni di casa. Al 7′ va vicinissima al vantaggio con una fenomenale progressione di Ruiz che salta tre avversari come birilli e serve Insigne all’altezza del dischetto del rigore, ma la sua conclusione è ribattuta in corner da un provvidenziale intervento di Manolas. Il Napoli insiste ma la Roma passa proprio al 15mo. El Shaarawy, sfrutta l’assist di Under e batte Ospina con un destro che vale il prezioso vantaggio. Lo svantaggio scuote squadra di Ancelotti, che alza di una decina di metri il proprio baricentro e si spinge in attacco, sfiorando il pari in ben tre occasioni con Milik, Hamsik e ancora Milik, trovando però sempre un attento Olsen tra i pali. La Roma resiste e per poco non trova la zampata giusta: Al 34′ va vicina al raddoppio con Edin Dzeko, il cui tiro viene parato da Ospina, poi sul rimpallo recupera la sfera e calcia in porta praticamente senza portiere, ma Albiol salva tutto sulla linea, evitando il raddoppio degli ospiti.Nella ripresa l’azione del Napoli si fa arrembante e la
Roma ha grandi difficolta’ nel contenere gli attacchi degli azzurri. Quel che continua a mancare agli uomini di Ancelotti, pero’, e’ la precisione sotto porta. Ad ogni tentativo degli azzurri spunta sempre un piede o una gamba dei difensori giallorossi che impedisce al Napoli di finalizzare l’azione e quando gli attaccanti arrivano al tiro sono sempre imprecisi nell’indirizzare il pallone verso la porta di Olsen. La Roma accentua inevitabilmente sempre piu’ il suo atteggiamento speculativo e quando il Napoli attacca, i giallorossi i difendono in alcuni momenti con tutti e undici i propri giocatori dietro la linea della palla. Piu’ passa il tempo, piu’ i tentativi dei padroni di casa si fanno frettolosi e imprecisi. La Roma e’ sempre piu’ arroccata davanti alla porta di Olsen e non prova neanche quasi piu’ a uscire dalla propria meta’ campo. Il pubblico invoca il miracolo che avviene a un minuto dalla fine quando Mertens spunta dal nulla in area di rigore e manda il pallone alle spalle di Olsen. Il Napoli mantiene l’imbattibilita’ interna, ma frena in classifica e torna a sei punti di distacco dalla Juve. Ma per come si era messa la partita deve considerarlo un punto guadagnato. Alla Roma resta il rimpianto di essere andata vicinissima al colpo grosso sfumato a una manciata di secondi dalla conclusione De Magistris lancia la sfida a De Luca: “Regionali? Presto scioglierò la riserva” di Martino Lupo
“Oggi abbiamo scritto il primo tempo, con un importante cambio in giunta che tocca tematiche a me molto care: il diritto al lavoro, alla casa, le fragilita’ e le poverta’, le persone. Ma poi ci saranno altre iniziative nei prossimi giorni, ci sara’ un secondo tempo”. Lo ha detto il sindaco di NAPOLI, Luigi de Magistris, nel corso della conferenza stampa in cui ha annunciato un rimpasto di giunta e l’ingresso nella squadra di governo degli assessori Laura Marmorale e Monica Buonanno. “Lavoriamo nell’ottica di rafforzare la coalizione e non di indebolirla”, ha spiegato l’ex Pm, che ha scelto di trattenere per se’ la delega al verde “perché mi auguro di continuare il lavoro politico fatto con i Verdi”. Il partito del Sole che Ride ha storto il naso, infatti, quando de Magistris ha deciso di ‘licenziare’ dalla giunta l’assessore dei Verdi, Maria D’Ambrosio. “Non ho alcuna intenzione – ha sottolineato il sindaco – di generare rotture tra una parte di maggioranza e un’altra. Non ci sono veleni ne’ tossine e nei due anni e mezzo che ci separano dalla fine di questa legislatura, raggiungeremo gli obiettibi”. “Quella sul futuro candidato sindaco è una domanda che inizio a sentire da un po’ e sulla quale dobbiamo iniziare a confrontarci sempre di più”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sulla scelta del candidato a sindaco di Napoli alle amministrative del 2021. De Magistris è al suo secondo mandato a Palazzo San Giacomo e non nasconde la riflessione su una sua candidatura a presidente della Regione Campania nel 2020: “Nel momento in cui sono sul tavolo le regionali – spiega – non si può far passare troppo
tempo per scegliere il candidato al Comune. Credo che le due cose, come tempi, viaggeranno assieme. Nel momento in cui dovessi sciogliere la riserva definitivamente se candidarmi a Palazzo Santa Lucia, dobbiamo avere anche il candidato a Palazzo San Giacomo”. De Magistris si dice consapevole che nella coalizione che sostiene la sua amministrazione “le aspirazioni sono tante”. Di sicuro “l’attuale vicesindaco non può essere un candidato al Comune perché non riesco a immaginare un candidato che non parli la lingua napoletana”, con riferimento a Enrico Panini, nato a Reims in Francia e cresciuto a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Napoli, la rinascita di Maksimovic Da emarginato a colonna difensiva
di Redazione Sportiva Al Parco dei Principi PSG e Napoli hanno dato spettacolo. La partita, valida per il terzo turno dei gironi di Champions League, ha visto affrontarsi due delle formazioni più in forma d’Europa. Il tasso qualitativo non era certo una sorpresa: i parigini hanno campioni assoluti dotati di grande esperienza e di grandissima tecnica, per i napoletani vale lo stesso ma, probabilmente, in misura minore. Bisogna ammettere che i vari Mbappè, Neymar, Di Maria e via dicendo hanno impensierito, e non poco, i tifosi azzurri. Ma non la difesa partenopea, che ha invece affrontato i fuoriclasse francesi con coraggio e determinazione. I due gol sono arrivati un po’ per combinazione e un po’ per ‘meriti accademici’: le statistiche fanno emergere un sostanziale equilibrio, anche se i padroni di casa hanno mirato di più verso la porta di Ospina. Superlativa è stata, in ogni caso, la prestazione del reparto difensivo azzurro. A brillare insieme ad Albiol e Koulibaly è stato anche Maksimovic, il grande emarginato dell’era sarrista. Con il serbo il Napoli sembra aver trovato l’arma segreta per affrontare le più grandi squadre d’Europa. Se da un lato c’è un Insigne che sta vivendo un momento di gloria indimenticabile in Champions, dall’altro va sottolineato il lavoro del centrale ex Torino. Non se ne parla molto, eppure il suo blocco difensivo è stato pressoché perfetto. Nessuna sbavatura, nessun pallone regalato agli avversari, ma solo
tanta attenzione e tanti interventi effettuati nel modo corretto e con i tempi giusti. Dalle sue parti Di Maria non passa, come non passa Neymar. Non sarà un caso se entrambi i gol subiti sono arrivati dal lato opposto, quello protetto da Mario Rui. La cura Ancelotti sembra aver sortito un grande effetto su di lui che, pur giocando poco in campionato, quando viene ‘scongelato’ in Champions si rende protagonista di grandi prestazioni. Ancelotti lo ha potenziato, i campani lo hanno riscoperto, e ora per lui potrebbe arrivare il momento della conferma anche in campionato.Gennaro Famiglietti, avvocato di Edinson Cavani, ha rilasciato alcune significative dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli. “L’abbraccio con Aurelio De Laurentiis è da vedere come un gesto di apertura e come grande riconoscenza tra Edinson ed il presidente per tutte le soddisfazioni reciproche vissute insieme. Gli anni vissuti a Napoli rappresentano un ricordo che niente potrà mai cancellare. E questa cosa Edi l’ha detta più volte: quante volte ha fatto sapere che gli farebbe piacere tornare in città per vestire ancora la maglia azzurra”. Napoli, De Laurentiis: «Scudetto? Aspettiamo i passi falsi della Juve» di Redazione Sportiva
È ancora De Laurentiis contro Sarri. Il presidente del Napoli, intervistato a margine dell’elezione del presidente Figc, ha spiegato i motivi dell’arrivo di Ancelotti e dell’addio all’attuale tecnico del Chelsea: “Ho voluto Carlo in maniera assoluta. Qualcuno forse aveva mal interpretato il suo arrivo, ho sentito frasi un po’ scontate e anche maleducate. Si era detto di un Ancelotti arrivato a Napoli per la pensione, ma lui è un grande allenatore che ha vinto tutto e non gli si può certo rimproverare questo”. Parole completamente differenti quelle riservate a Maurizio Sarri: “Non guardo più Sarri, è un grande allenatore e gli auguro di fare la sua strada in Inghilterra. Al Napoli ha dato quello che poteva e con lui non abbiamo vinto nulla. Peccato, ma nella vita c’è chi gioca per se stesso e chi per la funzione per la quale è stato ingaggiato: con questo, credo di aver detto tutto…”. Ma il pezzo forte delle dichiarazioni di De Laurentiis riguarda la corsa allo scudetto: “Tutto è possibile, basta qualche passo falso della Juventus e siamo lì. Il Napoli ha iniziato un nuovo corso, io parlo sempre di trienni e quest’anno, con l’utilizzo di tutti i giocatori, andrà bene. Certo, in Champions dobbiamo fare i conti con un girone infernale, ma speriamo di avere capacità e fortuna”. Simone Verdi dovrà stare fermo per circa 20-30 giorni dopo l’infortunio subito dopo pochi secondi in casa dell’Udinese. Il Napoli di Ancelotti perde così un’alternativa in attacco per la distrazione di primo grado all’adduttore sinistro. Il calciatore sarà sottoposto a terapie per velocizzarne il recupero dopo l’esito degli esami medici a cui è stato sottoposto. Ancelotti potrebbe averlo a disposizione a metà novembre. Intanto Ancelotti ha diramato la lista dei convocati per la trasferta di domani sera a Parigi contro il Psg dell’ex Cavani, valida per la terza giornata di Champions League. C’è anche Lorenzo Insigne, che ha recuperato dall’affaticamento muscolare che lo costretto a dare forfait a Udine. Tornano Meret e Ghoulam: il portiere è alla sua prima convocazione in azzurro dopo l’infortunio alla mano subito al primo giorno di
ritiro estivo. Il terzino algerino torna a disposizione dopo una lunga degenza e due interventi al ginocchio. Assenti invece Verdi e Ounas alle prese con problemi muscolari. I convocati per Parigi: Ospina, Karnezis, Meret, Albiol, Maksimovic, Koulibaly, Malcuit, Mario Rui, Hysaj, Ghoulam, Fabian Ruiz, Rog, Allan, Diawara, Zielinski, Hamsik, Mertens, Callejon, Milik, Insigne. Trema il Vesuvio: 41 scosse in pocche ore di Martino Lupo Uno sciame sismico composto da complessive 41 scosse di magnitudo bassa, tra il pomeriggio e la tarda serata di ieri, secondo quanto rilevato dalle strumentazioni in dotazioni all’Osservatorio Vesuviano, tra -0,6 e 1.1 della scala Ritcher: ”Concentrate nell’ area craterica del vulcano e quindi non percepite dalla popolazione” spiega il direttore dell’osservatorio Francesca Bianco. Eppure tali da mettere in agitazione le popolazioni residenti nella cosiddetta zona rossa, quella dei 18 Comuni più vicini al Vesuvio, dopo che la notizia si è diffusa sui social. Tutto normale? ”Diciamo in piena onestà – prosegue Bianco – che nulla è normale attorno ad un vulcano attivo. Pur se in presenza di una serie di scosse basse, diverse delle quali non sarebbero state percepite se il Vesuvio non avesse avuto una così grande densità di stazioni sismiche, bisogna sempre prendere ogni
dato con cautela. Cautela, non allarm smo. Siamo in presenza di un vulcano attivo e ogni cosa può permettere di meglio studiare lo stesso”. Quale è insomma la situazione complessiva legata al Vesuvio? ”Negli ultimi anni stiamo osservando una situazione di insubsidenza, un abbassamento per dirla in termini non tecnici, pari a circa 5-6 centimetri dal 2012 ad oggi. Cosa può significare? Potrebbe voler dire, per le conoscenze in nostro possesso, che siamo in presenza di una massa vulcanica attiva con magma che si muove in questa direzione, visto che un magma che risale produce di norma un rigonfiamento. Cosa ben diversa, per capirci, da ciò che registriamo nell’area dei Campi Flegrei, dove negli ultimi 13 anni è stato registrato un sollevamento pari a circa 50 centimetri”. Lo stato di attività di un vulcano è monitorato attraverso l’osservazione di parametri geofisici e geochimici. Il rilevamento di detti parametri e la loro misura sono effettuati attraverso tecniche di monitoraggio che si servono di reti di strumenti opportunamente progettati. Al Vesuvio sono installati strumenti per il monitoraggio continuo della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle emissioni di gas dal suolo e dalle fumarole. Inoltre si effettuano periodiche campagne per la misura di parametri geofisici e geochimici. I dati prodotti dagli strumenti in continuo e dalle campagne di misura sono analizzati da sistemi automatici e controllati ed interpretati dai ricercatori dei diversi settori. Da qualche anno è attivo il Piano di Evacuazione. Nei 25 Comuni dell’ area vesuviana compresi nel piano di emergenza, tra i quali figura anche Napoli, vi sono 672 mila residenti, con oltre 375 mila auto immatricolate. Il Piano prevede un’evacuazione di tutte le persone residenti nella zona rossa nell’arco di 72 ore, con l’impiego di 500 pullman e 220 treni, e abbiamo definito come nostra competenza le “aree di incontro” per l’allontanamento dei cittadini nelle regione “gemellate” nell’ambito del Piano della Protezione civile nazionale
Napoli, la corsa tricolore riparte da Udine. Ancelotti perde Insigne, tocca a Merten di Michele Lodato Ciao Nazionale, bentornato campionato. Finalmente, verrebbe da dire: gli azzurri di Mancini hanno dato qualche segnale di lenta ripresa, ma gli azzurri di Ancelotti quando non sono in campo mancano, eccome se mancano. E come spesso accade in certi casi, finita l’astinenza ricomincia la grande abbuffata. Tre partite in otto giorni, la prima sabato sera alla Dacia Arena di Udine. Si troveranno l’uno contro l’altro Velazquez e Ancelotti, la gioventù ambiziosa contro la saggezza di un vero esperto del calcio. L’allenatore del Napoli potrebbe optare per un po’ di turnover, facendo riposare soprattutto i Nazionali e in particolar modo quelli che vengono da trasvolate oceaniche. Come Ospina, che così come prima di Belgrado sarà tenuto a riposo a vantaggio di Karnezis. Anche perché il colombiano è stato l’ultimo a tornare a Castel Volturno, proprio in queste ore. In difesa possibili i primi minuti di riposo per Koulibaly, che ha un affaticamento muscolare ma soprattutto ha una diffida che potrebbe fargli saltare la Roma. Possibile chance anche per Malcuit, a destra, al posto di Hysaj. A centrocampo Callejon e Allan, che non sono partiti con le Nazionali, potrebbero essere regolarmente in campo, mentre – sempre secondo logica – Hamsik e Zielinski lascerebbero il posto a Fabian Ruiz e Verdi. In avanti Carlo Ancelotti in conferenza ha svelato parzialmente cosa farà. Non partirà per il Friuli con la squadra l’infortunato Lorenzo Insigne, che resta a riposto per un fastidio muscolare rimediato in nazionale. Si punta a recuperarlo per il PSG.
Senza dimenticare che qualche giorno dopo poi al ‘San Paolo’ arriverà la Roma. Prima l’Udinese, poi le sfide con Psg e Roma. Settimana importante per il Napoli: “La priorità va alla trasferta alla Dacia Arena, ma non ci sarà Insigne che lavorerà per recuperare per la Champions. Le insidie sono le solite, non dobbiamo considerarla una partita agevole e dare tutto sul campo. Se riusciamo a esprimere il nostro potenziale a livello di qualità e mentalità è più facile vincere.”. Spazio a Mertens e Milik: “Mi aspetto di più da loro, devono migliorare in continuità e fare dall’inizio quello che hanno fatto bene da subentrati”. Poi l’elogio a Barella: “E’ più forte di me da giovane, è un giocatore da Napoli”. COSI’ IN CAMPO ORE 20.30 UDINESE(4-3-3):Scuffet; Stryger Larsen, Nuytinck, Troost- Ekong, Samir; Fofana, Behrami, Mandragora; Barak, Lasagna, De Paul. All. Velazquez NAPOLI (4-4-2): Karnezis; Malcuit, Albiol, Maksimovic, Mario Rui; Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Verdi; Mertens, Milik. All. Ancelotti ARBITRO: Mariani della sezione di Aprilia
Sanità, regnano il precariato ed i contratti a tempo determinato: «Tavolo con la Regione» di Red. Cro. «E’ necessario attivare un tavolo di confronto con la Regione». Tiene banco nel comparto sanitario la delicata situazione in cui versano tanti lavoratori. Precariato e contratti a tempo determinato diffusi nel settore hanno spinto le sigle sindacali ad intervenire. «La misura è colma». I vertici salernitani di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono chiarezza sul futuro dei lavoratori. «Necessario attivare un immediato confronto su tutta la problematica del precariato e dei lavoratori con contratto a tempo determinato poiché si rileva in tutte le aziende sanitarie della Campania, nonostante i vari proclami sulla necessità, rilanciata ad ampio spettro e pubblicizzazione mediatica, di dare una forte sferzata per la risoluzione del problema. Si assiste ad un convulso, confuso ed approssimato avvio di procedure di reclutamento, spesso anche contrastati tra loro e, cosa ancora più grave, attivate in difformità a norme e dettami legislativi». A dichiararlo i segretari Pasquale Addesso della Cgil Fp, Pietro Antonacchio della Cisl Fp e Lorenzo Conte della Uil Fpl ai responsabili
regionali delle rispettive sigle di categoria. «Non volendo olt r e m o d o stigmatizzare i gravi ritardi sull’applicazione delle norme riguardo alla stabilizzazione dei precari, allo stato attuale è grave la mancanza di attenzione da parte della Regione sulle modalità con le quali le stesse stanno attivando ed avviando procedure di reclutamento per lo stesso personale, ognuna per proprio conto e senza alcun apparente monitoraggio da parte della Direzione generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema sanitario regionale. Paradossalmente – proseguono Addesso,Antonacchio e Conte – sono sempre gli stessi figli del nostro territorio che si muovono a migliaia per poter partecipare ai vari concorsi, nel mentre qualsiasi logica e buon senso ci aiuterebbero ad ipotizzare un unico concorso regionale e con una unica graduatoria che con ogni probabilità, alla fine, porterebbe a dare maggiori certezze oltre che agli interessati, soprattutto ad un settore complesso che attualmente vede basare le sue attività e prestazioni su dequalificazione e demansionamento degli addetti del settore in cui sono già operativi». I tanti appelli sono inevitabilmente diretti al governatore della regione: «Appare strano che De Luca non si interessi a tali processi poiché è risaputa la sua attenzione a migliorare i livelli essenziali di assistenza, presupposto che obbligatoriamente passa attraverso la cancellazione della precarietà del lavoro, unico strumento per dare dignità agli individui». L’invito è diretto alle segreterie regionali affinché: «Ipotizzino un immediato confronto interno e con le istituzioni regionali, non tralasciando la ipotesi di indire lo stato di agitazione di tutto il comparto sanitario pubblico e privato, poiché la misura è colma e mai come ora è necessario mostrare e dimostrare massima attenzione alle dinamiche di quanti, in un contesto confuso e non governato, sono e restano, senza le opportune tutele, i più deboli e indifesi».
Campania fanalino di coda per i Lea di Vincenzo Senatore Su tempi di attesa, gestione delle cronicità, accesso ai farmaci innovativi, coperture vaccinali e screening oncologici si registrano disuguaglianze sempre più nette fra le varie aree del Paese. E non sempre al Nord va meglio che al Sud. Ad esempio se le regioni meridionali arrancano sull’adesione agli screening oncologici, sulle coperture vaccinali sono soprattutto quelle del Centro-Sud ad aver raggiunto la soglia del 95%. Se al Nord si investe di più e meglio per l’ammodernamento delle strutture e dei macchinari, sulle liste di attesa si registrano picchi negativi anche nelle aree settentrionali; ad esempio, per un intervento di protesi d’anca si attende di più in Veneto che in Calabria e per una coronarografia più in Piemonte che in Abruzzo. Questo il quadro che emerge dal VI Rapporto dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, presentato oggi da Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato, con il contributo non condizionato di Bristol-Myers Squibb, Janssen e Sanofi. Passano da 5 a 2 le Regioni che il Ministero della Salute valuta inadempienti rispetto all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza: restano indietro la Calabria, che perde 3 punti rispetto all’anno precedente, e la Campania che
si attesta sul punteggio più basso. E’ il Veneto la Regione con il punteggio Lea più elevato pari a 209. Tra la prima e l’ultima Regione ci sono 85 punti di scarto. La spesa sanitaria pubblica procapite varia da un minimo di 1.770 euro della Campania, ad un massimo di 2.430 euro della PA di Bolzano e 2.120 dell’Emilia Romagna. Profonde anche le differenze sulla spesa sanitaria annuale a carico delle famiglie: si va dai 159 euro in media della Lombardia, ai 64 euro della Campania. Stesse differenze per la quota di ticket pro capite sostenuta dai cittadini: nel 2017 si passa dai 95 euro in Valle d’Aosta ai 32,8 della Sardegna. È tutto merito del superticket, ovvero i 10 euro aggiuntivi su ricetta, se gli introiti per lo Stato derivanti dai ticket sono in costante riduzione: si passa da oltre 1,548 MLD di euro del 2012 a poco più di 1,336 MLD del 2017, cioè 212 milioni di euro in meno l’anno. Sette Regioni, ossia Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata, si sono avvalse della possibilità di ricorrere a misure alternative ai 10 euro. Recentemente, inoltre, hanno adottato iniziative volte ad eliminare o ridurre il peso del Superticket le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Abruzzo. Sul fronte degli investimentiin sanità per ammodernare le strutture e i macchinari del Ssn, a fronte di Regioni come Veneto, Emilia Romagna, Toscana che hanno sottoscritto il 100% delle risorse destinate, ve ne sono altre che hanno investito molto meno come Campania (31,1%), Molise (21,5%), Abruzzo (36,5%), Calabria (57,5%). A circa due anni all’approvazione del Piano Nazionale Cronicità, sono 6 le regioni che lo hanno recepito con proprio atto: Umbria, Puglia, Lazio, Emilia Romagna Marche e Veneto. Il Piemonte ha un iter approvativo attualmente in corso, allo stesso modo la PA di Bolzano e il Molise. La Lombardia ha il suo piano regionale della cronicità e fragilità. Stando agli ultimi dati disponibili, sono 6 le Regioni che non raggiungono il punteggio ritenuto accettabile (9) sugli screening oncologici nel 2016: Calabria e Puglia (2), Campania e Sicilia (3), Sardegna (5), Lazio (7). Nel 2016 l’80% delle donne di età 50-69 ha ricevuto l’invito ad
eseguire l’esame mammografico gratuito (oltre 3.141.894 inviti) ed ha aderito il 56%. Napoli, De Laurentiis non si ferma: pronti quattro colpi per lo scudett di Red.Cro. Piatek, Barella, Arias e Meitè, quattro colpi per cullare ancor di più il sogno Scudetto. De Laurentiis è già al lavoro per allestire sempre più competitiva. Il sogno si chiama Krzysztof Piatek, attuale capocannoniere della Serie A ed autore di un inizio stagionale fantastico con la maglia del Genoa, come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso numero uno della società partenopea: “Ho parlato di Piatek con Preziosi ed il suo agente, ci incontreremo a breve. Non ho però necessità di far le cose di fretta, così come non mi va di partecipare ad aste. Senza nulla togliere al giocatore, bisogna valutare se ha le capacità di rendere nella nostra squadra così come lo fa con la maglia del Genoa. Non compriamo così tanto per comprare, bisogna aspettare la crescita di alcuni elementi che può non essere immediata”. Anche il presidente Preziosi è convinto che l’attaccante polacco lascerà Genoa nei prossimi mesi come dichiarato sulle colonne
de “La Gazzetta dello Sport”: “Piatek è essenziale per il Genoa e io devo pensare al Genoa. Poi, non ci prendiamo in giro, so che me lo porteranno via, perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci”. Nelle ultime ore è stato acc o stato nuovamente il terzino colombiano Arias, che sta trovando poco spazio all’Atletico Madrid con “El Cholo” Simeone. Il Napoli potrebbe fiondarsi anche su Nicolò Barella, ormai nel giro della Nazionale maggiore, e Soualiho Meitè, metodista del Torino che ha attirato gli interessi dei top club europei tra cui quello del presidente della società azzurra. Il lavoro certosino in sede di mercato del Napoli parte così da lontano. Gennaio si avvicina, De Laurentiis è pronto a sferrare l’attacco. Il Napoli è tornato ad allenarsi a Castel Volturno in vista della prossima sfida di campionato contro l’Udinese. Questo il report mattutino della società partenopea: “Allenamento mattutino per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match a Udine per nona giornata di Serie A in programma sabato 20 ottore (ore 20,30). Ancelotti potrebbe lanciare dal primo minuto ancora una volta Kevin Malcuit al posto di Elseid Hysaj. Karnezis potrebbe scendere in campo dal primo minuto. In difesa possibile turno di riposo per Koulibaly, rientrato dal Senegal con acciacchi fisici e diffidato, al suo posto Maksimovic. Sull’out sinistro di centrocampo potrebbe partire titolare Verdi al posto di Zielinski, anch’egli impegnato con la Nazionale polacca negli ultimi giorni.
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