Identità al plurale - MAGAZINE INTERCULTURALE N. 0 - Comune di ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
N. 0 agosto 2021 MAGAZINE INTERCULTURALE Identità al plurale Realizzato nell’ambito del progetto FAMI CASPER II PROG-2350
PAROLA APERTA Magazine interculturale Numero 0 In attesa di autorizzazione dal Tribunale di Ravenna Editore: Cooperativa sociale Terra Mia Direttore responsabile: Silvia Manzani parolapertamagazine@gmail.com Redazione: UNIONE EUROPEA AUTORITA’ DELEGATA AUTORITA’ RESPO Serena Agostinelli, Maria Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Adelaide Carnazza, Matteo Nazionale ON 2 - Integrazione – Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi – A Delegata – IMPACT Piano Regionale Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 Cavezzali, Paolo Fasano, CUP E49F18000530007 Chaimaa Fatihi, Simona Franchini, Giampaolo Gentilucci, Silvia Manzani, Sara Mazzola, Takoua Ben Mohamed, Johnson Odiase, Boban Pesov, Benedetta Rivalti, Maria Rivola, Giovanna Santandrea, Jessica Serva, Elisabetta Somaglia, Tatiana Tchameni. Fotografie: Luca Gambi, Barbara Gnisci, Silvia Manzani, Nias Zavatta. Grafica: Teo Simonov UNIONE EUROPEA UNIONE EUROPEA AUTORITA’ AUTORITA’ RESPONSABILE RESPONSABILE UNIONE EUROPEAUNIONE EUROPEA AUTORITA’ AUTORITA’ DELEGATA DELEGATA AUTORITA’ DELEGATA AUTORITA’ AUTORITA’ DELEGATA RESPONSABILE AUTORITA Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Obiettivo Fondo Asilo, Migrazione Fondoe Integrazione Asilo, 2014-2020e -Integrazione Migrazione Obiettivo Specifico 2.Integrazione 2014-2020 / Migrazione - Obiettivo legale 2.Integrazione Specifico - Obiettivo / Migrazione le Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - –Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migrazione legale - Obiettivo Nazionale ON 2Nazionale - Integrazione – Piani d’intervento ON 2 - Integrazione regionaliregionali Piani d’intervento per l’integrazione dei cittadini per l’integrazione di di dei cittadini paesi paesiterzi terzi–– Autorità Autorità Nazionale ON 2 - Integrazione –Delegata Nazionale Piani d’intervento ON DelegataPiano 2 – IMPACT - regionali Integrazione per – Piani l’integrazione Piano Regionale d’intervento dei Multi-Azione cittadini CASPER regionali di paesi II – PROG per 2350 l’integrazione terzi – Autorità dei cittadini di paesi – IMPACT Regionale Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 Delegata – IMPACT Piano Regionale Delegata Multi-Azione –CASPER IMPACT Piano CUP E49F18000530007 II – PROGRegionale 2350 Multi-Azione CASPER II – PROG 2350 CUP E49F18000530007 CUP E49F18000530007 CUP E49F18000530007 UNIONE EUROPEA AUTORITA’ DELEGATA AU Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 - Obiettivo Specifico 2.Integrazione / Migra Nazionale ON 2 - Integrazione – Piani d’intervento regionali per l’integrazione dei cittadini d
Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro Silvia Manzani Una foto di Nias Zavatta, terza ex aequo al concorso “Così lontano, così vicino” Abbiamo imparato che la parola identità si coniuga sempre al plurale, perché siamo esseri umani e, come tali, in costante movimento, in continuo cambiamento. Abbiamo imparato che, davanti a una persona di origine straniera, o con background migratorio, la domanda “ti senti più italiano o più camerunese?” lascia il tempo che trova. Abbiamo imparato che la cittadinanza è una cosa seria, e negarla ha conseguenze pesanti sulle vite delle persone. Questo è il numero zero di “Parola Aperta”, il giornale interculturale che nasce, a Ravenna, sulla scia del Festival delle Culture 2021: un festival denso, bellissimo, partecipato. Dal quale del Mediterraneo, di come siano divise scrittore Matteo Cavezzali con persone usciamo tutti arricchiti, più consapevoli in due tra partenze e arrivi di migranti da tutta Italia, più o meno giovani e con di molte questioni che, in quei tre (le prime, purtroppo, molte più dei origini diverse, vuole essere anche un giorni tra la Darsena e l’Almagià, secondi) ci dice che “Italia è una parola laboratorio di sperimentazione, come sono state sviscerate, approfondite, aperta, piena d’aria”. A pronunciarla, un grande coro a più voci. A unirci, per raccontate attraverso il mezzo più in effetti, si ha tutto tranne che la citare una canzone di Ivano Fossati efficace: le storie, le testimonianze. sensazione della chiusura. Non a caso, che potrebbe essere la colonna sonora Il nome “Parola Aperta” lo abbiamo oltre a trattare i temi delle migrazioni di questo percorso che andremo a letteralmente rubato, e speriamo e dell’intercultura, aprendo sguardi e costruire insieme, la voglia di gridare al non ce ne voglia, a Erri De Luca, che orizzonti verso noi stessi, gli altri e il mondo una frase che riassume un po’ a pagina 7 del libro di poesie “Solo mondo che cambiamo insieme, questo tutta la nostra sensibilità: andata. Righe che vanno troppo spesso nuovo magazine è aperto anche in un “Saremo noi che abbiamo nella testa a capo” (Feltrinelli, 2005), scrive una altro senso: nascendo da un percorso un maledetto muro”. nota di geografia: parlando delle coste di formazione tenuto dal giornalista e Buona lettura.
Identità, il recinto sempre aperto di un cantiere Per il docente di Antropologia Marco Aime, ospite del Festival delle Culture 2021, la crescita personale e collettiva sta nello scambio con gli altri Simona Franchini Gli uomini si muovono, è un dato di fatto. Non sono dei piedistalli che maggiore dell’identità umana è rimangono fissi nel proprio territorio. culturale. E la nostra cultura da dove E spostandosi, incontrano altri uomini, arriva? Possiamo dire che arrivi dalla si mescolano, assimilano nuovi modi tradizione? Mi piace l’immagine usata di vivere e strategie per migliorare la dall’antropologo quando paragona la propria condizione. L’identità contiene tradizione a un baule. L’uomo pesca in sé il concetto del mutamento da lì per formare la propria identità, costante. Lo ha spiegato a chiare ma può pescare anche dall’esterno. lettere, al Festival delle Culture Pensiamo allo speck, prodotto tipico 2021, il docente di Antropologia dell’Alto Adige: è fatto con la carne di all’Università di Genova Marco Aime, maiale, eppure la regione non è famosa che all’Almagià di Ravenna, lo scorso per gli allevamenti di suini. Questo ci 3 luglio, ha dialogato con Simona fa capire come gli abitanti della zona Pepoli. Durante l’incontro “Identità: abbiano introdotto nella loro tradizione un cantiere sempre aperto”, Aime un cibo la cui materia prima proveniva ha posto l’accento sul fatto che da fuori. Quindi l’identità può essere l’etimologia della parola “identità” paragonata al recinto aperto di un ci induce a pensare a qualcosa di cantiere. Da bambini cresciamo al suo identico ma, se riflettiamo, solo un interno ma poi, da adulti, usciamo dal Marco Aime processo industriale produce due pezzi recinto e magari, dopo un po’ di tempo, esattamente uguali. Infatti, la natura ci ritorniamo, portando con noi quello quello che abbiamo vissuto, ma ci crea cose simili ma non identiche. Cose che abbiamo appreso all’esterno. trasformiamo ogni giorno, attraverso il che hanno delle diversità e che sono Questi insegnamenti li possiamo nostro modo di relazionarci con gli altri. in continuo divenire. Oggi è diventato modificare e reinventare dando origine È in questa reciprocità e nello scambio impossibile dare una definizione di a nuove tradizioni che entrano nel con i nostri simili che si trova la crescita razza umana. Questo perché siamo il nostro bagaglio culturale. Per esempio personale e collettiva. In un’ottica prodotto di scambi genetici continui. i Luo, popolazione del Kenia, usano futura, per continuare questo processo Forse si potrebbe parlare di razza solo la Coca Cola come bevanda rituale di arricchimento, vogliamo immaginare se l’uomo non si fosse mai spostato. durante i riti di iniziazione. Questo una società dove quel recinto rimanga Invece, per esempio, usiamo numeri finché qualcuno porterà dall’esterno sempre aperto. che provengono dall’Arabia, mangiano una nuova idea di utilizzo, oppure pomodori che arrivano dalle Americhe, un’altra bevanda. “La storia, del resto, ci vestiamo con tessuti di cotone che è sempre stata fatta di mescolamenti”, sono stati importati dall’India. Quindi, ci dice Aime. E i popoli che hanno dove comincia e dove finisce la nostra chiuso il recinto si sono estinti. Ci piace identità? Bella domanda. L’uomo, ha pensare all’identità come un cantiere ribadito Aime, è certo un prodotto di sempre aperto, in cui ognuno può natura e cultura, ma ormai di naturale prendere qualcosa dal vicino, cambiarlo c’è molto poco. La componente e renderlo proprio. Non siamo solo
“A ogni lezione sullo schiavismo, tutti girati verso di me” storia italiana che mi assomigliava”. Perché ha deciso di produrre “Il Moro” La regista Daphne Di e quali risvolti pensa possa avere la Cinto, padre italiano e divulgazione del corto? “Da una parte per la storia madre delle Seychelles, interessante: Alessandro è il primo racconta il suo nuovo Duca di Firenze eppure viene progetto “Il Moro” raramente ricordato, si tende a favorire il suo successore. Inoltre Alessandro riposa nella Sagrestia Nuova a San Maria Adelaide Carnazza Lorenzo, a Firenze, senza alcuna e Serena Agostinelli targa commemorativa. Ed è lo stesso sepolcro che accoglie il Magnifico e altri membri della famiglia. Eppure, nessuna menzione di Alessandro. Se vi trovaste a fare quattro chiacchiere D’altra parte è importante il concetto con lei, difficilmente non notereste di rappresentazione. Le ragazze e i l’energia positiva in ogni cosa che ragazzi formano le proprie identità fa. Autrice, attrice, sceneggiatrice Daphne Di Cinto guardando i personaggi intorno a e regista, Daphne Di Cinto ha quasi loro. Quando ero a scuola mi ricordo 30 anni e un curriculum artistico già che ad ogni lezione sulla tratta degli avviato che vanta apparizioni in note In cosa si sente italiana? schiavi l’intera classe, maestre incluse, serie televisive quali “Bridgerton” “Nella maniera in cui mi esprimo: si giravano verso di me. Vorrei che su Netflix, “Sono innocente”, “Anna in Italia, rispetto alla cultura arrivasse il giorno in cui quando si e Yusef” e “Gente di mare” per la anglosassone, siamo molto più studia Alessandro de’ Medici i bambini Rai. Nata in Romagna, ha vissuto ad diretti ed espansivi. Poi, chiaramente, e le bambine si girino verso i loro Alfonsine, luogo dove tutt’ora abita nell’amore per l’arte scultorea e compagni afrodiscendenti. Perché la la sua famiglia multiculturale. Il papà pittorica. In Italia abbiamo la fortuna nostra storia non è solo il capitolo sulla infatti è italiano mentre la madre sfacciata di vivere all’interno di città tratta degli schiavi. è delle Seychelles e Daphne, con o paesi che praticamente sono opere È molto più ricca”. orgoglio, veste le sue origini mixed- d’arte. Quel senso estetico e la voglia di La scuola italiana crede abbia race. Armata del sogno di diventare esservi in mezzo mi ha accompagnato delle lacune per quanto riguarda attrice ha studiato a Roma, a Parigi, ovunque”. l’educazione interculturale? approdando anche nella Grande Mela Al Festival delle Culture 2021 ha “Assolutamente sì. A partire da come agli Actors Studio. presentato il suo nuovo progetto “Il gli insegnanti si approcciano ai propri Come si vive in Italia da italo-africana? Moro”: di cosa si tratta? studenti non bianchi. A volte è davvero Ha mai percepito pregiudizi o “È un cortometraggio basato sulla imbarazzante. È inaccettabile”. stereotipi nella vita o nel lavoro? storia di Alessandro de’ Medici, il Se consideriamo la propria identità “Vorrei che questa fosse una domanda primo Duca di Firenze. Alessandro era come un processo di continua che si ponessero tutti: afroitaliani afroitaliano, figlio di Papa Clemente costruzione e decostruzione di se stessi, e non. Perché andrebbe ben oltre VII e di una donna afrodiscendente in come immagina Daphne tra dieci anni? il mio raccontare episodi dove ho schiavitù. E a chiunque voglia ribattere “Tutto quello che immaginavo dieci subito pregiudizi e stereotipi nella che Wikipedia dice qualcosa di diverso, anni fa oggi è diverso, dunque ho quotidianità, dando a chi li alimenta invito a fare qualche ricerca più smesso di pensarci troppo. Quello di cui la cognizione di essere stato parte approfondita, o anche semplicemente sono certa è che è un percorso. La cosa del problema, consapevolmente o ad utilizzare i propri occhi guardandone migliore è goderne e valorizzarne ogni inconsapevolmente e dunque di avere i dipinti”. passo, sapere cosa accogliere e sapere ora in mano il potere di risolverlo. La Come è venuta a conoscenza di questa lasciare andare quello che non fa più domanda che dovremmo farci non è storia? parte di noi. Forse avrò i capelli bianchi se, ma perché le cosiddette seconde “Per caso. Lessi un articolo che si tra dieci anni, oppure una statuetta generazioni stanno ancora oggi intitolava: ‘10 persone che non sapevi al miglior film sulla scrivania, oppure affrontando pregiudizi e stereotipi che fossero nere’, tra cui c’era Alessandro entrambi, chissà! ne influenzano le vite”. de’ Medici. Non ci potevo credere, Quello che spero è di aver raccontato Per formazione e lavoro ha viaggiato perché mi sarei ricordata se a scuola storie che siano arrivate al cuore di molto. avessi studiato un personaggio della qualche persona”.
Dagli anni novanta, filo rosso con la Costa D’Avorio Noka Theodore Gbola è il presidente dell’Associazione Ivoriani di Ravenna: “I miei valori? Un mix” d’Avorio all’Italia si sono intensificate, Sara Mazzola ho iniziato a collaborare con il Comune di Ravenna per dare un aiuto concreto alle ragazze e ai ragazzi ivoriani che abitano in Italia da poco e che spesso si sentono disorientati perché devono imparare molte cose in breve Un ragazzo ivoriano che si trasferisce tempo e ricostruirsi una vita, senza a Ravenna durante gli anni Novanta, il supporto della famiglia. Non è senza una comunità di riferimento, facile, soprattutto quando le persone perché in quel decennio i flussi sono oggetto di discriminazione e migratori che interessavano l’Italia non anche affittare una casa diventa provenivano principalmente dall’Africa. un’operazione quasi impossibile; io La storia di Noka Theodore Gbola parte provo a fare da guida, a dare consigli. dalla Costa d’Avorio e prosegue in Sono presidente dell’Associazione Europa, prima a Londra poi in Emilia- Ivoriani di Ravenna. Non dimentico la Romagna, con una breve parentesi mia identità ivoriana. I valori formano oltreoceano. Theodore mi racconta, l’identità, e spesso quei valori sono con entusiasmo, gli episodi che hanno Noka Theodore Gbola enunciati nella Carta costituzionale di scandito la sua vita e io penso sia un Paese. L’identità si manifesta anche una di quelle persone che chiamiamo per insegnare francese, la lingua che attraverso l’alimentazione, i vestiti e i “cittadini del mondo”. Theodore, cosa parlo sin da piccolo. Successivamente modi di fare. Ho cercato di prendere i l’ha spinta a lasciare la Costa d’Avorio tornai a Londra, e una sera conobbi comportamenti europei che condivido per trasferirsi in Europa? una ragazza italiana, lei si trovava in e li ho come sommati ai valori delle mie “Ho cinquantasette anni, quando ero Inghilterra per una vacanza. È diventata origini, per esempio in Costa d’Avorio un ragazzo e vivevo in Costa d’Avorio mia moglie, abbiamo due figlie ormai l’unione e l’aiuto reciproco hanno un iniziai a frequentare l’Università, in grandi, una è ingegnera mentre la ruolo più centrale rispetto a quello che quel periodo pochissime persone più piccola sta completando gli studi accade nel contesto europeo”. pensavano di lasciare il Paese. superiori”. Segue anche le vicende politiche del Avevamo borse di studio, io riuscivo Qual è stato il suo percorso lavorativo suo paese? a studiare senza gravare troppo sul qui in Italia? “Sì, da tre anni sono rappresentante, bilancio familiare, poi la situazione “Dopo poco tempo ho trovato qui in Italia, di un partito politico della politica è diventata più instabile e sono lavoro alla Solfotecnica di Cotignola, Costa d’Avorio. Si tratta del FPI - iniziate le agitazioni. All’inizio degli inizialmente mi occupavo di attività Fronte Popolare Ivoriano. È un partito anni Novanta partii e arrivai in Italia di laboratorio, usavo anche le mie che si ispira ai principi di sinistra. Gli ma, per motivi burocratici legati ai competenze linguistiche visto che ivoriani che vivono in Italia e seguono documenti, mi fu preclusa la possibilità parlo francese, inglese, italiano e questo partito si ritroveranno presto a di iscrivermi all’Università, e decisi di anche un po’ di tedesco. Ma per motivi Parma per parlare degli obiettivi futuri, trasferirmi in Inghilterra”. riconducibili allo stipendio ho chiesto abbiamo un progetto per migliorare la L’Italia, però, sembra quasi una tappa di essere assegnato al reparto che si situazione sociale della Costa d’Avorio, scritta nel suo destino, visto che vive occupa della produzione, così negli mi piacerebbe portare qualcosa in qui dalla seconda metà degli anni anni ho potuto imparare nuove cose e più al mio paese. Questa speranza si Novanta... progredire di livello. Lavoro ancora per somma ad un desiderio più personale: “In Inghilterra studiavo informatica la stessa azienda”. che le mie figlie stiano sempre bene”. e vivevo in uno studentato, in quel Nel tempo libero, inoltre, si dedica a periodo si presentò un’occasione che progetti legati al Paese in cui è nato... colsi con entusiasmo: andai nei Caraibi “Quando le migrazioni dalla Costa
“In Ucraina le mie origini, qui la mia vita da adulta” La storia e gli equilibri di Ivanna Lizak, che fa parte dell’Associazione Malva Sara Mazzola cresciuta con il mito di Roma e poter visitare i monumenti mi restituisce emozioni bellissime. In Italia sono numerose le associazioni fondate da persone ucraine, non è sempre facile coordinarsi in vista delle gite, perché molte donne ucraine lavorano Parole, musica, balli, cibo e moda sono come badanti e hanno poco tempo solo alcuni dei canali attraverso cui da dedicare ai viaggi e alla cultura, si possono esprimere le identità, che ma facciamo del nostro meglio per dentro ogni persona sono, oltre che organizzare eventi e appuntamenti per molteplici, impegnate in un dialogo chiunque desideri partecipare”. costante che forma la personalità Perché avete scelto il nome “Malva”? di ciascuno. Riflessione che nasce «La malva è un fiore presente in dialogando con Ivanna Lizak, 36 Ucraina, è legato alla tradizione e anni, nata e cresciuta in Ucraina e alla cultura del nostro Paese, quindi trasferitasi in Italia nel 2008. Le basi alla nostra identità, proprio come le di questa scelta, come per molti suoi parole del poeta ottocentesco Taras connazionali, sono da ricercare nelle Shevchenko, molto amato dal popolo Ivanna Lizak ragioni economiche e nella volontà di ucraino, perché la sua eredità letteraria costruirsi un futuro fatto di qualche è uno dei pilastri su cui si basa la certezza in più. Oggi Ivanna ha due letteratura ucraina contemporanea. italiano a scuola, tra amici, quando figli, un marito italiano e fa parte di Oltre a rappresentare una figura di praticano sport e nel tempo libero. Loro un’associazione che le permette di pace e speranza per le generazioni si considerano italiani a tutti gli effetti rimanere in contatto con ucraini che passate e future, questo poeta è anche ma spero non dimentichino la cultura vivono in Italia. un ponte che collega la cultura ucraina ucraina, che fa parte di me. Io sento di Durante l’edizione 2021 del Festival a quella italiana, perché, come gli artisti appartenere all’Ucraina, che custodisce delle Culture abbiamo assistito ad uno di numerose nazioni, anche lui ha le mie origini ed è il luogo in cui sono spettacolo curato dall’associazione di tratto ispirazione dal Sommo Poeta e cresciuta, e all’Italia che mi ha accolta e cui fa parte: ci può raccontare di più di dalla ‘Divina Commedia’ e come Dante dove ho costruito la mia vita da adulta. questo progetto? Alighieri ha sperimentato l’esilio per Praticamente ho due patrie”. “Dal 2015, anno della sua fondazione, motivi politici. Durante lo spettacolo faccio parte dell’Associazione Malva presentato in occasione del Festival - Ucraini di Ravenna, un progetto che delle Culture ho letto alcuni pensieri ha tra i suoi obiettivi preservare e far tratti dalle opere di Taras Shevchenko, conoscere la cultura e le tradizioni sono parole forti e spesso tristi ma sono ucraine, organizzare eventi culturali un inestimabile patrimonio poetico e con, e per, gli associati, laboratori umanistico”. per bambini, parlare di migrazione e Al di là del suo impegno per preservare interculturalità, sviluppare programmi la cultura ucraina, pensa che i suoi figli a tema sociale per migliorare la vita possano dimenticare parte delle sue di tutta la comunità. Attraverso tradizioni? Malva ho conosciuto tante persone “Sì, e mi dispiace, questo è un tema ucraine che ora vivono in Italia, a che si affaccia spesso quando parliamo volte organizziamo gite per conoscere di bambini nati in Italia da cittadini questo bellissimo Paese, visitiamo di altre nazioni del mondo. Vivo a spesso chiese e santuari: sono Ravenna dal 2012, i miei figli parlano
A braccia ancora più aperte, pioneri in Italia L’Albo delle famiglie accoglienti mette insieme forme diverse di cittadinanza attiva pomeriggi a settimana e instaurando un rapporto stabile”. Adesso Massimo segue Dragush, un ragazzo albanese di 17 anni molto diverso da Eugerto, Maria Rivola più taciturno: “Il nostro rapporto è differente, con il primo era più genitoriale, con il secondo più di sostegno, ma comunque abbiamo visto insieme l’Italia agli Europei e sono andato alle sue partite di calcio. Il ragazzo è ufficialmente sotto la Un progetto ambizioso e lungimirante, mia responsabilità da sei mesi, ma pioniere in Italia, al quale il Comune di di fatto è un anno, perché si inizia Ravenna, prima del lancio ufficiale, ha sempre con un periodo di prova che lavorato per circa un anno. Si tratta spesso, per problemi burocratici, dura dell’Albo delle famiglie accoglienti, a lungo. Sono entrambe esperienze un’iniziativa che raccoglie enti, positive e interessanti, con questo associazioni non profit e privati Dragush, minore con cittadinanza tipo di volontariato si entra in contatto cittadini che svolgono volontariato nel albanese, gioca a basket a casa con culture e modi di pensare diversi. settore sociale. L’obiettivo è creare una di Massimo Farneti, il suo tutore Inoltre, io e mia moglie abbiamo sinergia tra diverse realtà, mettendo in volontario 70 anni ed è bello avere di nuovo comunicazione chi si occupa di affido di un giovane per casa, anche se minori (italiani e stranieri), accoglienza sempre sul sito si trova una sezione impegnativo: il suo mondo è quello dei neomaggiorenni migranti, dedicata a chi volesse prestare servizio dell’adolescenza. Per fortuna c’è molta assistenza agli anziani e, in generale, come attivista, occupandosi della fiducia e interazione con la struttura ai soggetti più fragili. Il sito (https:// promozione nella gestione dell’albo. di accoglienza: all’inizio gli educatori famiglieaccoglienti.comune.ra.it/) offre Un volontariato più efficace grazie erano un po’ sulla difensiva, perché informazioni circa le diverse forme a una maggior coordinazione e alla la figura del tutore era nuova, non di sostegno esistenti sul territorio promozione della cittadinanza attiva. era chiaro quali compiti e margine di ravennate: in questo modo, anche il Che passa sempre, necessariamente, manovra avesse un tutore. Ora c’è un singolo cittadino può candidarsi per da una formazione ad hoc. bell’equilibrio, loro si fidano di noi e i contribuire all’inclusione sociale a rapporti sono molto chiari”. seconda delle proprie possibilità, del LA TESTIMONIANZA DI MASSIMO proprio tempo e della propria personale Tra chi, sul territorio, è già impegnato predisposizione, aggiungendo il proprio sul fronte dell’accoglienza c’è Massimo ALBO DELLE FAMIGLIE ACCOGLIENTI Una città di tutte e di tutti nome alla banca dati a disposizione Farneti, pediatra in pensione: “Sono un del Comune e dei partecipanti (per tutore volontario dei minori stranieri adesso Refugees Welcome, Ravenna non accompagnati da tre anni e mezzo, Belarus, Intercultura, Auser Ravenna, come mia moglie Rita. La mia prima associazione Papa Giovanni XXIII, il esperienza è stata con Eugerto e si per far entrare i sogni Centro per le famiglie di Ravenna e è conclusa quando ha raggiunto la bisogna aprire le porte i tutori volontari di minori stranieri maggiore età. I rapporti, però, si sono Comune di Ravenna https://famiglieaccoglienti.comune.ra.it Festival delle Culture Ravenna Partecipa festival_culture_ra non accompagnati), un mezzo per mantenuti, forse anche rafforzati: per Per informazioni tel. 0544 485830 dal lunedì al venerdì 8.30-13.30 / martedì e giovedì anche 14.00-17.00 intervenire in maniera più mirata esempio, di recente mi ha raccontato laddove sia necessario. La piattaforma, la complicata storia di suo padre, però, non è uno strumento a di cui non mi aveva mai parlato in senso unico: anche chi si trova in questi anni. Un tutore è una figura che difficoltà può usarla per essere affianca la struttura di accoglienza, in contattato e ricevere, quindi, aiuto cui il minore risiede, per poterlo guidare dall’organizzazione più adatta o dal al meglio nel percorso scolastico e cittadino che più gli si addice. Inoltre, lavorativo, dedicandogli almeno due
“Giovani con background migratorio, credo in loro” Le riflessioni ‘buona accoglienza’, quella diffusa dell’assessore basata sull’insegnamento della lingua, all’Immigrazione del di un mestiere, sulla promozione dell’autonomia delle persone, ad un Comune di Ravenna modello al massimo ribasso, che ha Valentina Morigi, in umiliato gli operatori ed i beneficiari chiusura di mandato delle strutture. Nel giro di pochi giorni gli enti locali hanno dovuto scegliere se Silvia Manzani proseguire l’esperienza di gestione dei CAS adeguandosi ai Decreti, o rifiutare quel modello e chiamarsi fuori dalla gestione. Fu una scelta difficile, ma alla fine decidemmo di non essere complici “Se prevarranno le spinte più della disfatta, e l’esperienza virtuosa reazionarie, quelle che soffiano sul del Comune di Ravenna, con mio fuoco dell’odio sociale, che fomentano grande dispiacere, si concluse”. la rabbia contro ‘lo straniero’, Ravenna Al Festival si è parlato di identità, di sarà spaccata, arida, ripiegata su cittadinanza, di razzismo. Che cosa si è stessa. Se prevarranno le forze che portata a casa? lavorano per unire le persone, che “Il fatto che la parola identità ha un investono nei processi di inclusione, senso solo se è declinata al plurale, incontro e reciprocità, Ravenna sarà se è inclusiva, se consente a tutte una città aperta e capace di affrontare e tutti coloro che vivono la città di le sfide del futuro. Come sarà la città potere esprimere il proprio talento tra dieci anni, quindi, dipende solo Valentina Morigi e di apportare il proprio contributo da noi e dai processi di comunità al processo continuo di costruzione che decideremo di innescare”. Sono all’Immigrazione ha moltiplicato le della comunità, e la convinzione che le le riflessioni di Valentina Morigi, iniziative legate alla Casa delle Culture, uniche strade possibili per arginare il assessore all’Immigrazione della giunta ampliato la collaborazione con le razzismo siano l’incontro, lo scambio, di Michele De Pascale, che in chiusura associazioni del territorio, innovato la conoscenza e l’ascolto dell’altro”. di mandato fa il punto sul lavoro fatto. le attività dello sportello ai cittadini, Cinque anni di assessorato partecipato a progettazioni nazionali all’Immigrazione. Qual è stato il ed europee, spesso come capofila, principale cambiamento avvenuto sul fatto un lavoro straordinario di rete con territorio? gli altri servizi del Comune, penso agli “Il cambiamento più grande è socio- ambiti dei servizi sociali, dell’anagrafe, Progetto co-finanziato dall’Unione Europea demografico: a Ravenna, come nel e della partecipazione. Abbiamo FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 Obiettivo Specifico “2.Integrazione / Migrazione legale”, Obiettivo Nazionale “ON 3 - Capacity building - lett. j) Governance dei servizi - Capacity building 2018” MART Sistema per il Miglioramento dell’Accoglienza sulla Rete Territoriale resto del Paese, c’è una generazione di realizzato gli obiettivi che ci siamo Ravenna dal 30 agosto al 3 settembre 2021 giovani cittadini che ha un background dati e siamo andati anche oltre. Tutto modalità mista (in presenza fino ad esaurimento posti) LA QUESTIONE MIGRANTE NEL CONTESTO PANDEMICO: migratorio e che rivendica giustamente questo è stato possibile grazie alla FLUSSI, LAVORO, INTEGRAZIONE. un ruolo da protagonista nella dedizione, alla competenza e al lavoro Direttrice: Prof.ssa Francesca Curi L OO (Dipartimento di Scienze giuridiche, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna) CH ER S 36 ore di lezioni frontali e laboratori SU M M frequenza obbligatoria del 70% comunità: sono attivisti nei movimenti quotidiano dei dipendenti del Servizio Lunedì 30 agosto per i diritti, artisti, studenti e lavorano Immigrazione, per questo mi sento ore 15,30 Indirizzi di saluto delle Autorità L’Europa nel prisma delle migrazioni - Lucia Serena Rossi (Università di Bologna, attualmente giudice Giovedì 2 settembre ore 9-13 per rompere il circolo vizioso degli di ringraziarli: sono un patrimonio alla Corte di Giustizia dell’Unione europea) - Paulo Pinto de Albuquerque (Università di Lisbona, ex giudice Politiche di integrazione in Italia Corte europea dei diritti dell’uomo) - Stefania Congia (Dirigente Politiche di integrazione sociale e - Chiara Favilli (Università di Firenze, Diritto dell’Unione europea) lavorativa dei migranti e tutela dei minori stranieri, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) stereotipi e delle discriminazioni. Molti straordinario, per il Comune e per la Martedì 31 agosto ore 9-13 - Maria Assunta Rosa (Viceprefetto, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Ministero dell’Interno) I numeri: flussi, demografia e mercato del lavoro - Andrea Facchini (Servizio Politiche per l’integrazione sociale, il contrasto - Gian Carlo Blangiardo (Presidente Istat) alla povertà e Terzo settore,Regione Emilia-Romagna) - Tatiana Esposito (Direttore Generale dell’immigrazione e delle - Adel Jabbar (Sociologo nell’ambito degli studi interculturali) di loro li abbiamo incontrati nell’ultima comunità tutta”. politiche di integrazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) Ore 14-18 - Enrico Di Pasquale (Ricercatore Fondazione Leone Moressa) - Luca Di Sciullo (Presidente Idos) Il nuovo sistema SAI e altre esperienze Ore 14-18 - Luca Pacini (Capo area welfare e immigrazione, Anci) edizione del Festival delle Culture: sono Ci sono stati, dal 2016 a oggi, - Morena Cuconato (Università di Bologna, Pedagogia generale e sociale) - Giuseppe Campesi (Università di Bari, Filosofia del diritto) - Amelia Frascaroli (Centro Astalli, Bologna) - Federico Martelloni (Università di Bologna, Diritto del lavoro) - Selly Kane (Coordinamento Immigrazione Cgil nazionale) Laboratorio: I percorsi di accoglienza integrata tra misure proattive e prestazioni di assistenza materiale (coordina Chiara Marchetti, Sociologa, Ciac Onlus) Mercoledì 1 settembre ore 9-13 la speranza di un futuro più giusto”. momenti nei quali è stato difficile Venerdì 3 settembre ore 9-13 Il decreto Lamorgese: opportunità e applicazioni delle modifiche normative La valutazione degli interventi: la misurazione dell’efficacia - Nazzarena Zorzella (Avvocata del foro di Bologna, Asgi) - Chiara Panciroli (Università di Bologna, Didattica e pedagogia speciale) - Giovanna Guerzoni (Università di Bologna, Demoetnoantropologia) C’è un obiettivo mancato o un sogno prendere una decisione? Tavola rotonda: Il ruolo essenziale delle Commissioni - Enrico Cesarini (Public consultant, Ernst & Young) territoriali nella tutela dei diritti umani - Elisa Bottazzi (Project coordinator Art-Er) Laura Cassio (Presidente della Commissione di Torino); Ore 14-18 Elena Scalfaro (Presidente della Commissione di Milano); Antonio Giannelli (Presidente della Commissione di Bologna); Le politiche locali di governance non realizzato con cui chiude il “L’entrata in vigore dei Decreti Salvini Licia Donatella Messina (Presidente della Commissione di Roma); tra specializzazione ed integrazione degli strumenti Nicola Covella (Presidente della Commissione di Bari); - Maria Paola Guiducci (Direzione socio-sanitaria Ausl Modena) Modera Paolo Fasano (U.O. Immigrazione, Comune di Ravenna). - Daniela Poggiali (Dirigente Immigrazione, Comune di Ravenna), e Benedetta Rivalti (U.O. Immigrazione, Comune di Ravenna), Ore 14-18 mandato? Qual è, invece, il risultato ha rappresentato uno spartiacque nel - Marzio Barbieri (Servizio Politiche per l’integrazione sociale, il contrasto Nuovi procedimenti e prassi controverse alla povertà e Terzo settore,Regione Emilia-Romagna) - Paolo Fasano (U.O. Immigrazione, Comune di Ravenna) Comitato Scientifico: Laboratorio: Verso il permesso per protezione speciale. La violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare Francesca Curi (Università di Bologna) più grande che pensa di aver ottenuto? modello di gestione dei centri per i Andrea Facchini (Regione Emilia Romagna) (coordina Avv.Michele Muscillo, Avvocato di strada) Paolo Fasano (Comune di Ravenna) Laboratorio: Come gestire i rinnovi dei permessi di soggiorno dopo l’emergenza Segreteria organizzativa: covid (coordina Andrea Caruso, U.O. Immigrazione Comune di Ravenna) Tel. 051 6338911 Laboratorio: La documentazione per il rilascio del permesso di soggiorno per brunella.guida@anci.emilia-romagna.it “Negli ultimi cinque anni l’assessorato richiedenti asilo. Siamo passati dalla casi speciali (coordina Andrea Caruso, U.O. Immigrazione Comune di Ravenna) Partecipazione gratuita con obbligo di iscrizione al link: https://forms.gle/kBccxKAB94TTrV3m7 La conferma di iscrizione verrà comunicata entro il 30 luglio 2021.
Ritornano i minori stranieri non accompagnati Dopo il calo causato dalla pandemia, i flussi sono ripresi e mezzo circa. Dinamica confermata soprattutto da Pakistan, anche da Mattia Fenati, responsabile Bangladesh e Somalia del progetto MSNA all’interno del Nuovo Villaggio del Fanciullo che ospita 21 posti dedicati al SAI: “Con Jessica Serva le restrizioni, i flussi dall’Albania hanno subito un blocco, mentre sono proseguiti, seppure in minor misura, gli arrivi dall’Asia Meridionale. Nonostante gli arrivi meno copiosi dei primi mesi di Covid, il Comune e le comunità si sono da subito MSNA, la sigla che sta per Minori attivati per gestire posti di pronta stranieri non accompagnati, include accoglienza che fungessero anche da stranieri di minore età che, trovati sul spazi quarantena. Lo stretto lavoro di territorio nazionale, vengono presi in équipe e l’aiuto dei mediatori culturali carico dai servizi sociali e inseriti in un è stato fondamentale per spiegare la sistema di accoglienza. Ma come si Rati Mohammad, ex MSNA situazione ai ragazzi e accompagnarli è organizzato il Comune di Ravenna in questo difficile periodo. Inoltre, un e come è cambiata la situazione cooperativa sociale CIDAS, evidente aumento degli arrivi a partire durante i mesi della pandemia? A che ospitano ragazzi di sesso maschile dal 14 maggio ad oggi, principalmente fornire un quadro generale è Daniela di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in da Bangladesh e Pakistan, e con una Gatta, coordinatrice del progetto SAI comunità educative suddivise sia in frequenza di circa un minore ogni gestito nell’ambito dell’ufficio politiche strutture che in gruppi appartamento: due giorni, ha reso indispensabile un per l’immigrazione del Comune, che “L’aspetto positivo del progetto SAI, lavoro di squadra tra le varie realtà dal 2020 ha ampliato l’accoglienza oltre a una forte intesa e partnership aderenti al Progetto SAI”. Anche gli territoriale da sei posti a 51. Il SAI, tra gli enti gestori aderenti, sta nella enti del terzo settore, aggiunge Fenati, Sistema nazionale di accoglienza e possibilità per i ragazzi di estendere la si sono subito impegnati sia nei integrazione, gestito con il Fondo loro permanenza oltre i 18 anni e per primi mesi di pandemia che in tutto il Nazionale per le politiche e i servizi un massimo di sei mesi, opportunità periodo nell’accompagnare le attività dell’asilo, ha permesso di coinvolgere che consente loro di avere un appoggio dei beneficiari in maniera quanto più nell’accoglienza di minori stranieri ulteriore che li accompagni nel strutturata, in modo da consentire non accompagnati diverse comunità cammino di integrazione e inserimento il sostegno da parte degli educatori educative del territorio ravennate lavorativo che li attende dopo. I e un supporto psicologico durante i che, oltre all’impegno nel progetto, beneficiari accolti, inoltre, ricevono momenti più difficili: “Specie all’inizio, prevedono anche diversi posti a retta assistenza per le pratiche di regolarità spiegare ai ragazzi le nuove misure con cui accolgono ospiti proveniente del soggiorno e supporto legale nel restrittive è stato complicato. Ma la da altri comuni. La coordinatrice caso ci si trovi ad ospitare richiedenti grande preparazione degli operatori, Gatta spiega che sono diversi gli enti asilo”. il clima familiare e la presenza di ampi del terzo settore attivi nel progetto spazi verdi all’interno del Villaggio educativo di accoglienza e integrazione COVID, GESTIONE COMPLICATA del Fanciullo hanno reso la gestione e che il suo ufficio, a livello comunale, Ma come sono proseguiti gli quotidiana e il sostegno emotivo più si occupa di gestire i fondi, prendere inserimenti e quanto è stata difficile fluidi ed efficaci. Inoltre, la creazione in carico il minore che viene trovato la gestione con l’inizio della pandemia, di un locale ad hoc per la quarantena sul territorio attraverso una pronta avvenuta più di un anno fa? Gli arrivi interno alla fondazione, nato grazie al accoglienza e tutela e coordinare dalle regioni adriatiche come Albania progetto ‘Safety First’, ha consentito in maniera trasversale il progetto e Kosovo sono calati drasticamente già da marzo 2020 di proseguire con educativo svolto quotidianamente durante il lockdown più restrittivo un’accoglienza sicura.” dalle comunità. Al momento, l’Unione mentre i flussi da Bangladesh, di comunità coinvolta nella rete SAI Pakistan e Somalia hanno mantenuto comprende il Villaggio del Fanciullo, una costanza durante tutto l’anno e il Consorzio Cooperativo Solco e la una netta crescita nell’ultimo mese
Immigrazione, nasce la prima Rete interculturale Le voci di Katia Dal Monte, segretaria di Agevolando e di Mustapha Toumi, cofondatore della moschea Elisabetta Somaglia Partecipazione, coesione sociale, convivenza: sono questi i termini che si ripetono nella descrizione del progetto “Ravenna Partecipa”, un percorso teso a favorire il dialogo tra cittadini di diversa provenienza. Katia Dal Monte Al suo interno, è da poco nata la Rete Interculturale sui Temi attuare. Offriamo anche il servizio dell’Immigrazione, R.I.T.I., che oltre a ‘Link’, lo sportello del neomaggiorenne essere uno strumento di confronto che fornisce supporto, cercando con l’Amministrazione comunale, è un di creare una sinergia positiva tra organismo indipendente che lavorerà risorse pubbliche e private. Tanti sui temi dell’intercultura. Tra le 46 giovani di cui ci occupiamo hanno persone che si sono iscritte c’è anche una scarsa competenza linguistica, Katia Dal Monte, segretaria e tesoriera, nonostante i molti e ben organizzati nonché coordinatrice dello Sportello corsi di alfabetizzazione. Senza titoli Agevolando di Ravenna: “Penso che di studio l’unica possibilità di trovare si tratti di un ottimo strumento per occupazione riguarda settori di bassa creare partecipazione attiva, che manovalanza. Penso che, per una reale permette di sentirsi parte non solo di integrazione, l’aspetto formativo sia un ‘contenitore dal quale riceviamo’ ma fondamentale. E questo lo ribadiremo di una realtà che può essere migliorata anche all’interno della Rete”. A farne con la collaborazione di tutti”. Avendo parte è anche Mustapha Toumi, a che fare quotidianamente con i cofondatore del Centro di cultura e di giovani, il contributo che Katia porterà studi islamici della Romagna, arrivato sarà proprio su questo versante: in Italia nel 1989 con una borsa di Mustapha Toumi “Agevolando intende realizzare studio: “Sono vissuto da un amico azioni per favorire l’autonomia e la italiano, favoloso nell’accogliermi, poi mezzi fondamentali per un’interazione partecipazione dei giovani tra i 16 e i a Faenza, a Bologna e nel ‘98 mi sono positiva tra migranti e autoctoni. 26 anni, con esperienze di accoglienza trasferito con mia moglie, di origine Penso, in questo senso, che R.I.T.I. ‘fuori famiglia’, definiti ‘care leavers’. ungherese, e la mia prima figlia, a possa accogliere la sedimentazione di Siamo attivi a Ravenna dal 2012: Ravenna per seguire da più vicino le tutti i processi precedenti, rafforzando promuoviamo l’autonomia abitativa attività del Centro di cultura e di studi gli aspetti forti e positivi e migliorando attraverso il progetto ‘Casa dolce islamici. Il Profeta Muhammed disse quelli negativi, con il contributo delle Casa’, così come la partecipazione dei a un compagno: ‘Sii in questo mondo seconde generazioni. Siamo forti di ragazzi in qualità di soggetti attivi come uno straniero, o un viandante alcune esperienze come il Festival attraverso il ‘Care Leavers Network’ di passaggio’. Ecco, tutti stiamo delle Culture, vero orgoglio ravennate, dell’Emilia-Romagna, percorso per compiendo un viaggio pieno di incontri e di un luogo di incontri interculturali promuovere attività di scambio e e qualche volta di scontri. Reciproca e interreligiosi, come la moschea ‘La proporre idee sugli interventi da conoscenza, apertura e rispetto sono Pace’. Ma c’è ancora molto da lavorare”.
DANIELLE FREDERIQUE MADAM Premio Intercultura Città di Ravenna 2021 RESIDENZA FA RIMA CON CITTADINANZA
Puoi anche leggere