Cima d'Aquila al di là dei numeri

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Cima d'Aquila al di là dei numeri
Logo FAT.pdf   1   23.05.19   14:08

                                                 Rivista della Federazione
                                                 alpinistica ticinese
            FAT                                  no.2 giugno 2020

Lungo la solitaria scala                                         Cima d’Aquila         Nella romantica valle   Montagne senza fine:
nel cielo del Pécianett                                          al di là dei numeri   di Rosenlaui            la trilogia
Cima d'Aquila al di là dei numeri
Cima d'Aquila al di là dei numeri
editoriale

                                        Le parole del Covid
                                        Pensando a una parola con cui caratterizzare i mesi passati e quelli a venire, non
                 federazione            abbiamo saputo deciderci; ce ne sono venute tante, calzanti e pure contraddittorie,
Covid-19: aiutateci ad aiutare p. 5     perché la realtà non è mai una linea retta, o una tinta unita, non è racchiudibile,
                                        tanto meno completamente abbracciabile, figuriamoci prevedibile.
                    quintorno           Abbiamo vissuto sorpresa, incredulità, costernazione, paura, coraggio,
           Lungo la solitaria scala:    lontananza, vicinanza, chiusura e apertura, ma due sono le circostanze che ci
       nel cielo del Pécianett p. 10    paiono emergenti pensando alla nostra federazione, alle sue sezioni, alla gestione
                                        delle capanne e alla frequentazione delle montagne: incertezza e riscoperta.
                     Cima d’Aquila:     Seppur l’incertezza sia un ingrediente onnipresente nella vita, e anche in ogni
          al di là dei numeri p. 13     stagione alpinistica/escursionistica che prende avvio; seppur la riscoperta delle
                                        attività nella natura sia una tendenza in atto già da qualche anno; l’emergenza
                           storia       sanitaria ha contribuito a intensificare il tutto.
        Il gendarme e il maggiore:      Così da una parte ci si attende un aumento della frequentazione di montagne e
       storie di vita su e giù per il   rifugi, e dall’altro si teme una diminuzione dei pernottamenti, non fosse altro per
                  Baraghetto p. 17      la necessità di dimezzare i posti letto per mantenere la distanza sociale. Quale
                                        sarà il responso finale, difficile dirlo, come ogni anno d’altronde: pensiamo a
                                        quell’anno che ha piovuto durante quasi tutti i fine settimana, o a quell’altro
                 in cammino
                                        in cui non si respirava dal caldo, quello in cui era bel tempo per tre mesi e
             Nella romantica valle
                                        quello in cui c’era ancora neve a inizio luglio. Vi saranno sicure differenze anche
                di Rosenlaui p. 20
                                        fra capanna e capanna, come sempre. Chi è abituato al tutto esaurito conterà
                                        molto probabilmente una sensibile perdita di pernottamenti, diverso potrà essere
                   fuoriporta           per le capanne che sono solitamente visitate in giornata, chi prevede custodi
             Montagne senza fine:       volontari faticherà a reclutarne, e per i rifugi non custoditi non tutti sanno che
                  la trilogia p. 24     pesci pigliare. La Federazione, naturalmente, non è stata a guardare ma ha già
                                        approntato un apposito gruppo di lavoro Covid-19, disponibile per consulenze
                 sezioni p.26           e già impegnato a valutare modalità di sostegno per le sezioni che dovessero
                                        registrare ingenti perdite. Un gruppo che, all’unisono con le autorità cantonali
                                        e federali, fa appello alla responsabilità dei singoli affinché accolgano di buon
                                        grado tutte quelle misure volute per proteggere la salute di tutti e toglierci, si
                                        spera definitivamente, d’impiccio. Il monito valido in ogni stagione quest’anno è
                                        imperativo: informarsi e annunciarsi prima di partire. Pazienza e partecipazione
                                        sarebbero le parole da portare con sé.
                                        Tastando il polso a guardiani e appassionati della montagna, comunque, il
                                        responso pare già positivo ed emergono le parole conclusive: voglia di fare e
                                        ottimismo.

                   COPERTINA
                                                                       REG
                                                     BUidoOinNtutOti i rifu      ALO
                                                                            gi della
                                                     val
                                                                     inistica ticinese
                                                     Federazione alp
                                                       valore Fr.
                                                       scadenza:

                                                Offrite un’indimenticabile avventura nelle nostre
                                                 capanne! Buono valido nelle 32 capanne FAT.
                                             Richieste a Rosanna Giottonini - gi.rose@bluewin.ch - 091 859 28 30.

Pizzo Cassinello e Cima d’Aquila
              Foto Cindy Fogliani               Chiusura redazionale per il numero di settembre 15 agosto

                                                                                              L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   3
Cima d'Aquila al di là dei numeri
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                                                                                     PROSSIMI APPUNTAMENTI FAT
                                                          Trekking Valle Malenco, 8 - 16 agosto 2020, organizza FAT
                   FAT                                          informazioni: Manuela Ostini - 079 342 08 35

                                                                                                                                                                         Il cappel
                                                        Il cappello di bacù                                                                                                       lo di bacù
Novità librarie

                                                        Storia di emigrazione e di ferrovie russe                                                                        Ricordo
                                                                                                                                                                        Il destino
                                                                                                                                                                        come mo
                                                                                                                                                                                      di Anton
                                                                                                                                                                                         per Anton
                                                                                                                                                                                                   io
                                                                                                                                                                                                        io
                                                                                                                                                                                       lti altri dei era quello di fare
                                                                                                                                                                       ogni cos                         nostri pae                   l’emigrant                                                                                    varie
                                                                                                                                                                                   a per aff                            si aveva                     e per la vit                                                  e prodezze
                                                                                                                                                                       straniero                 rontare l’ig                       in sor te                           a intera,           re di imprese
                                                                                                                                                                                                                    noto, con                     il destino                                                                   lando e
                                                                                                                                                                      nuova ling
                                                                                                                                                                                    in luoghi
                                                                                                                                                                                                  diversi e                     la solitudin al rest               di las
                                                                                                                                                                                                                                                               o, legg   ere le avventu tra cui la storia di “Or
                                                                                                                                                                                                                                                  e di doveraggi dicia                                                       po molto
                                                        Un racconto di emigrazione, che narra       dotato di cucina, pagliericci per dormi-                                         ua
                                                                                                                                                                     gia altrove 4 per farsi comprend de diversstra
                                                                                                                                                                                     .
                                                                                                                                                                                                                   contra          stri, accanto
                                                                                                                                                                                                                       ere, e pro di
                                                                                                                                                                                                                                        e, app
                                                                                                                                                                                                                                             vag  anti
                                                                                                                                                                                                                                                  ren   dere spe       o del
                                                                                                                                                                                                                                                                             paeresi esotici,
                                                                                                                                                                                                                                                        person si trovare conetto”, che and
                                                                                                                                                                                                                                                                               “Fal
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               ava al tem
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  oni  e non   men    o ai
                                                                                                                                                                                                                                                                cia” sso                         al Verzasc
                                                                                                                                                                    Era una pre                                                    varepala
                                                                                                                                                                                                                                    dei il pan dini   di Fran                   a piacesse o di cose stravaganti, che
                                                                                                                                                                                                                                                                            unbra
                                                        le vicende di tre cugini partiti a fine     re, chiesa, infermeria, accantonamen-                          cercare for
                                                                                                                                                                                      rogativa
                                                                                                                                                                                                   per
                                                                                                                                                                                    tuna, poich lui l’essere sempredi mod lari, tra cui a un Antn-
                                                                                                                                                                                                                                                   e salato lione”. Sem
                                                                                                                                                                                                                                               a, o del “Mi che si ma onio curiosissim
                                                                                                                                                                                                                                                                                                  cognominat
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     o il Mesch
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    ino” ,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         18

                                                                                                                                                                   par tiva in                       é qui un                        pro     sco
                                                                                                                                                                                                                                           into                                del  “Guerino,
                                                        Ottocento dal Ticino in cerca di lavoro     to per l’esercito, bordello, officina                         chi lascia
                                                                                                                                                                                  luoghi più
                                                                                                                                                                               va a Cano
                                                                                                                                                                                                  diversi e
                                                                                                                                                                                                                    lavoro che
                                                                                                                                                                                                                  sco
                                                                                                                                                                                                                                     suo
                                                                                                                                                                                                                                 eraamaunva
                                                                                                                                                                                                                                                  ad andleare
                                                                                                                                                                                                                                                leggere
                                                                                                                                                                                                                                             lavoro no raccin
                                                                                                                                                                                                                                                               avventu
                                                                                                                                                                                                                                                                    ont
                                                                                                                                                                                                                                                                           re
                                                                                                                                                                                                                                                                        giro  a lo app
                                                                                                                                                                                                                                                                          o che
                                                                                                                                                                                                                                                                                          assionava
                                                                                                                                                                                                                                                                                                          mol    to.

                                                                                                                                                                 più presto                     bbio ad asp nosciuti perun             la   affascinante
                                                                                                                                                                                                                                            necessità
                                                                                                                                                                                                                                                            n si trovav
                                                                                                                                                                                                                                                                             a;                              , cogn   ominato il
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Meschi-

                                                        in Russia, in mezzo alla tundra, deser-     meccanica, ecc. che avanzava man                            a diventar
                                                                                                                                                                                  per contin
                                                                                                                                                                                                  uar
                                                                                                                                                                                                                   ettare e
                                                                                                                                                                                                                             non vedeva                    di farnasc
                                                                                                                                                                                                                                                                el vivime
                                                                                                                                                                                                                                                                                   e opere di
                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Gue   rino
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        do e delle
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     diversi-

                                                                                                                                                                                                                                                        D
                                                                                                                                                                                 vecchio con e spesso a vivere                                   l’ora                    erento delle provincie del mon ti e vari animali
                                                                                                                                                                Antonio                             la stessa                    povero com di torno,                    quale narra
                                                                                                                                                                                                                                                                  naril vi                                       e di mol
                                                                                                                                                                                                                                                                            al e loro diversi costumiimperatore di Roma.
                                                        ti, briganti, animali feroci, malattie      mano che i binari si allungavano                           1904) e
                                                                                                                                                                             che condiv
                                                                                                                                                                             Giovanni
                                                                                                                                                                                              ide par te
                                                                                                                                                                                            (1869-19
                                                                                                                                                                                                                    vita.
                                                                                                                                                                                                             delle sue
                                                                                                                                                                                                                          prove con
                                                                                                                                                                                                                                                     e era nat   tào,delle genti
                                                                                                                                                                                                                                                                        fin oo Magno
                                                                                                                                                                                                                                                                         Carl
                                                                                                                                                                                                                                                                                        Re   di Fran    cia e
                                                                                                                                                               quelle del                                                                             (…), essendo                                                                     enture
                                                                                                                                                                                                           46), nelle                    i cugini Ce                                                                  vaganti avv
                                                        infettive e mille pericoli, per costruire   sull’impervio terreno. Una storia incre-                                  miti
                                                                                                                                                              un libro con co Guerino detto
                                                                                                                                                                                osciuto du                     il Me
                                                                                                                                                                                                                         sue avvent                      sar
                                                                                                                                                                                                                                        ure si imm e (1862-Antonio apprese
                                                                                                                                                                                                                                                                                                     le più stra
                                                                                                                                                                                                                                                                                                           più pericol
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           ose con Turc
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              hi
                                                                                                                                                             ni, che per                        rante le lett schino, personagg           Daliolibro
                                                                                                                                                                                                                                                         edeGue
                                                                                                                                                                                                                                                        del     simrino
                                                                                                                                                                                                                                                                      a in le prove di bravura                                  ndo tutte
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               le
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               re, percorre
                                                        una ferrovia lunga oltre 1500 km.           dibile, ma anche un resoconto storico                    strade. An
                                                                                                                                                                              curiosa coi
                                                                                                                                                                             tonio ne
                                                                                                                                                                                               ncidenza
                                                                                                                                                                                                                   ure alla scu
                                                                                                                                                                                                              ebbero a          ola delcap  maitate
                                                                                                                                                                                                                                                   pronell
                                                                                                                                                                                                                                                 est
                                                                                                                                                                                                                                                        tag ’affr
                                                                                                                                                                                                                                                             on   ont   are
                                                                                                                                                                                                                                                                 ista di re i torti a
                                                                                                                                                                                                                                                                        dica
                                                                                                                                                                                                                                                                                            fede    e   ono
                                                                                                                                                                                                                                                                                                             ca aperta
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            quei    racc onti e

                                                                                                                                               «
                                                                                                                                                                                           farà                                                       ro Ve
                                                                                                                                                                                                                                                         i per   ven                           va   a  boc                              mon   do
                                                                                                                                                            nazioni, inf                                                   percorrer e Saracen rzasco- ario. Asc                          olta                            e vari   ato
                                                                                                                                                                             atti soster spesso riferiment                               e molte delcavaliere solit                                      l così vasto
                                                        Vivevano su un convoglio ferroviario        sui tracciati ferroviari russi.                                                         rà che il suo                  o par
                                                                                                                                                                                                                 destino era lando sog
                                                                                                                                                                                                                                            strade
                                                                                                                                                                                                                                             delle sue
                                                                                                                                                                                                                                                      da   le stesse oscere anc
                                                                                                                                                                                                                                                       a di poter
                                                                                                                                                                                                                                                                      con
                                                                                                                                                                                                                                                                                         he   lui que
                                                                                                                                                                                                                                                                                           parere il solo
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 da poter dire
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    che   cap iva

                                                                                                                                                           Mi è sem
                                                                                                                                                                          pre molto                                            quello del nav per                egr   i- rino, a suo
                                                                                                                                                                                                                                                                 o il Gue
                                                                                                                                                                                          presente                                           cheGu ave  va vist
                                                                                                                                                                                                                                                      erin  o. mondo:
                                                                                                                                                           come l’att                                    il ricordo                                                                                                                     uomo, co-
                                                                                                                                                                          esa per il                                   di mio pad             qualcosa del                                                            non potrà dirsi
                                                                                                                                                          del vino                        suo rientr                                                                                                  vede tutto                          dove na-
                                                                                                                                                                        nuovo, per                       o, che avv                  re – dice                                         e osserva e                         (Adriatico)

                                                                                                                                                                                                                                                                C
                                                                                                                                                                                                                                                                                   gia
                                                                                                                                                         i periodi                        quel poco                     eniva qu                     zia Elvira hi non        viag                       mar Adriano
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               e                              na sta
                                                                                                                                                                        di assenz                          tempo che               ando era                          – ciando da Durazzo nel Crovati, gli Sclavi. La fortu modo
                                                                                                                                                                                     a in paesi                                                    il mo              min                    i Turchi, i                         a chi in un
                                                                                                                                                       Spagna,
                                                                                                                                                                      a Costanti                     lontani, da ci concedeva, spe mento sce e dove ci sono ire quelli che la cercano, ori di Polonia,
                                                        Formato 16 x 23 cm                          Ordinazioni:                                       che avvenn
                                                                                                                                                      stantinopo
                                                                                                                                                                          e anche
                                                                                                                                                                                       nopoli, in
                                                                                                                                                                                         dopo qu
                                                                                                                                                                                                      Asia, nel
                                                                                                                                                                                                                        quello che
                                                                                                                                                                                                                     la Svizze         rico
                                                                                                                                                                                                                                                      sso dopo
                                                                                                                                                                                                                                              rdo, furon    sem   pre   appa recchiata a
                                                                                                                                                                                                                                                                                          serv
                                                                                                                                                                                                                                                                                         che a  lei è  in  piac  ere, come ai
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                sign
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              ) dell’ Elle spon  to di
                                                                                                                                                                                                    ei quasi                   ra int                            inun altro, secondo a, di Maracanda (Buchara
                                                                                                                                                                                                                                                             aochi                                                                di Assiria, di
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Pan-
                                                                                                    Salvioni Edizioni                                                   li e in As                                  quattro ann erna. Un rientr
                                                        Pagine 58                                                                                     aveva da
                                                                                                                                                                     ser vire a
                                                                                                                                                                                     ia Centrale
                                                                                                                                                                                                      .
                                                                                                                                                                                   mia madre Un rientro per po
                                                                                                                                                                                                                                   i in cui sta
                                                                                                                                                                                                                                                     va a Co
                                                                                                                                                                                                                                                              della
                                                                                                                                                                                                                                                                                  Babiloni
                                                                                                                                                                                                                                                                  o Bosnia, di di Bitinia, di Patagonia, tantinopoli.
                                                                                                                                                                                                                                                                           Turchia,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     di Galizia,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                               , a Cos
                                                                                                                                                                                                    per far cam                   rtare a cas                 Frig- ia, di isonda sul Mar Maggiore
                                                        Fotografie 25                               www.salvioni.ch                                 4
                                                                                                                                                        Il Verga fa
                                                                                                                                                                                                                       pare la fam
                                                                                                                                                                                                                                      iglia di sei
                                                                                                                                                                                                                                                    a quantfilia,
                                                                                                                                                                                                                                                                o
                                                                                                                                                                                                                                                                     di Treb
                                                                                                                                                                                                                                                                                                      qua   le   si è  anc he solo sen
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            tito par-
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       , all’estremo
                                                                                                                                                   (…)”. Nell       riferime
                                                                                                                                                              a prima met nto “al dolore di lasc
                                                                                                                                                                                                                                                       figli. In Guerino è quello del                                 nne d’Ercole
                                                                                                                                                                                                                                                                                                sole alle colo                         o quello non
                                                        Prezzo Fr. 12.– (+ spese postali)           Tel. 091 821 11 11                           timento della        à dell’800
                                                                                                                                                la proprietà Repubblica fran
                                                                                                                                                                                             iare
                                                                                                                                                                                 diversi nos ogni cosa diletta”
                                                                                                                                                                                                                     e
                                                                                                                                                                               cese) a segu tri concittadini emi Dante “come sa
                                                                                                                                                                                                                                                     Il mondo del
                                                                                                                                                                                                                                                        , limitato da
                                                                                                                                                                                                                                                                          dove          scende il
                                                                                                                                                                                                                                                                                                ca, mentre
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  sapeva            più vast
                                                                                                                                               in Algeria della Corba ai Fum                                                             di sale lolare                    enza geografi                                                                   ea de
                                                                                                                                                                                                                                                           suai conosc
                                                                                                                                                                                              ito                   grano in
                                                                                                    libri@salvioni.ch                                     ci sono dei
                                                                                                                                                                      Bernasco
                                                                                                                                                                               agalli. In Alge del dottore fisic
                                                                                                                                                                               ni, Lurati,      ria ha un’im        o Pietro
                                                                                                                                                                                                                             Algeria (a
                                                                                                                                                                                                                             Dec
                                                                                                                                                                                                                                         quel tem
                                                                                                                                                                                           Martinengh presa di quadretta arli che nel 1852
                                                                                                                                                                                                                                                     pana
                                                                                                                                                                                                                                                    dell e altru
                                                                                                                                                                                                                                                     po dipar-
                                                                                                                                                                                                                                                        vende                  Guerino detto
                                                                                                                                                                                                                                                                                              il Meschino
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               va nel 1473
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            , autore Andr dai
                                                                                                                                                                                                                                                                                                            appare a Pado Viene rapito da bamb Tavola
                                                                                                                                                                                                                                                                                                        principe di
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Taranto.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     o cavalleres
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 co della
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         ino

                                                                                                                                               8                                                         i, Mocetti            tore. Tra i                       edizione del del Re di Durazzo e
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               ie
                                                                                                                                                                                                                    e Tettama              nostri emi
                                                                                                                                                                                                                                                    18 La prima                                               isce  nel ciclo eroic grandi imprese e vittor
                                                                                                                                                                                                                              nti, tutti mur            granti       ino è figlio                nzo si inser                    delle                    Fu dalla
                                                                                                                                                                                                                                              atori.Barberino. Guer a Costantinopoli. Il roma         patos i in Italia. Storia i del Sole e della Luna. Il don
                                                                                                                                                                                                                                                                  uto                    leria  svilup                   gli Alber                   Artù.
                                                                                                                                                                                                                                                        turchi e vend vicende della caval                               , India,                   o di Re
                                                                                                                                                                                                                                                                                                           Asia, Africa               eni) al temp
                                                                                                                                                                                                                                                        Rotonda e
                                                                                                                                                                                                                                                                    nelle              o i Turchi (visitatare, difese il Re dai Sarac         posteriore.
                                                                                                                                                                                                                                                                       Guerino contr             incan                            un secolo
                                                                                                                                                                                                                                                         riportate dal Puglia ma non si fece                          , quindi di
                                                                                                                                                                                                                                                                       in                         gie, è del 1604
                                                                                                                                                                                                                                                         maga Alcina               vi sono analo
                                                                                                                                                                                                                                                                      con il quale
                                                                                                                                                                                                                                                          Chisciotte,

                                                                                                                                                                                                                                                           16
Cima d'Aquila al di là dei numeri
federazione

COVID-19: AIUTATECI AD AIUTARE

                                                                                                            La maggioranza delle
                                                                                                            capanne è aperta con
                                                                                                            le dovute norme di
                                                                                                            protezione. Prima di
                                                                                                            partire assicuratevi
                                                                                                            che la struttura sia
                                                                                                            operativa e abbia
                                                                                                            posti disponibili.

c.f. A fine aprile, con la ripresa dell’esercizio del settore del-   a disposizione di chiunque necessiti di informazioni al ri-
la ristorazione anche capanne e rifugi alpini hanno avuto            guardo. «Lo scopo del gruppo è stato innanzitutto monito-
luce verde per riprendere l’attività adottando provvedimenti         rare i continui sviluppi della situazione e creare collabora-
di protezione volti a ridurre il rischio di diffusione del virus     zioni atte a ottenere informazioni aggiornate e attendibili
Covid-19 fra gli ospiti e il personale delle capanne alpine.         in tempo reale», spiega Enea Solari, «siamo comunque a
Ogni struttura è dunque chiamata ad allestire un piano di            disposizione anche di coloro che desiderano un sostegno
protezione in linea con le disposizioni vigenti, tra cui il di-      nell’interpretazione delle direttive».
stanziamento fisico di due metri tra le persone, un numero           Il piano di protezione non necessita di una convalida da
limitato di persone per tavolo; il distanziamento fra i letti;       parte delle autorità cantonali e federali, ma oltre che at-
l’obbligo di prenotare e di portare con sé lenzuolo e sacco a        tuato, va conservato nell’eventualità di controlli sul posto.
pelo, vista l’impossibilità di disinfettare tutta la biancheria      «Federazione, sezioni, gestori e proprietari di rifugi e ca-
a ogni pernottamento. Con queste restrizioni i rifugi dimez-         panne non solo della FAT, ma anche di CAS e privati hanno
zeranno in pratica la loro capacità di accoglienza. «Stiamo          raccolto la sfida, e sono pronti per offrire momenti di svago
monitorando la situazione» – ci dice Giorgio Matasci – «e            e ristoro in montagna in tutta sicurezza. Questo è un pri-
valutando modalità di sostegno da parte della FAT a quelle           mo e importante passo. D’altro canto un’esperienza sicura e
sezioni che dovessero trovarsi in pesanti difficoltà econo-          piacevole sarà possibile unicamente con la collaborazione
miche».                                                              dell’utenza. Quest’anno, complice anche la pandemia, ci si
Ogni gestore o proprietario della struttura è responsabile           attende un’elevata frequentazione delle nostre montagne.
dell’elaborazione e dell’applicazione del proprio piano di           Comprendo che vi possano essere sensibilità diverse riguar-
protezione. Un aiuto alla stesura è dato dal modello propo-          do l’emergenza sanitaria, ma è di fondamentale importanza
sto dalla SECO, mentre raccomandazioni e provvedimenti               che tutti si attengano alle direttive dei gestori, che altro non
aggiornati sono scaricabili dal sito della Confederazione.           sono che l’applicazione delle direttive svizzere, contribuen-
L’apposito gruppo di lavoro creato a marzo dalla nostra              do al clima mite e cordiale che si respira nei rifugi alpini. In
Federazione – formato da Giorgio Matasci, Enea Solari,               poche parole: aiutateci ad aiutare», conclude Solari pregu-
Rosanna Giottonini, Giorgio Riberi e Raffaele Grassi - è             stando l’arrivo della stagione calda.

                                                                                                         L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   5
Cima d'Aquila al di là dei numeri
Via Soldini 28
         6830 CHIASSO
T. +41 (0) 91 682 54 71
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                           2019: aumentano i
                           pernottamenti
                           nelle capanne FAT
                                    FEDERAZIONE ALPINISTICA TICINESE - www.fat-ti.ch

                                                                         pernottamenti       pernottamenti
                                     nome capanna           altitudine
                                                                             2018                2019

                           Pairolo                              1 347         1379                1738
                           Soveltra                             1 534    capanna fuori uso   capanna fuori uso

                           Prödor                               1 740          252                 154
                           Dötra                                1 748          157                 227
                           Pian d'Alpe                          1 764           67                  98
                           Gesero                               1 774           75                 463
                           Al Legn                              1 790          216                 489
                           Gorda                                1 800          244                 384
                           Albagno                              1 870          542                 804
                           Bovarina                             1 870         1390                1749
                           Tamaro                               1 867          500                 510
                           Grossalp                             1 907          289                 400
                           Brogoldone                           1 910          669                 506
                           Borgna                               1 912          765                 729
                           Cognora                              1 938          685                 653
                           Garzonera                            1 973          508                 638
                           Cadagno                              1 987         3651                3726
                           Cornavosa                            1 991          615                 460
                           Sponda                               1 997          548                 746
                           P. di Braga                          2 003          313                 465
                           Efra                                 2 039          790                 673
                           Cava                                 2 066          198                 209
                           Fiorasca                             2 086           96                 123
                           Quarnei                              2 107          719                 848
                           Pian di Crest                        2 108          677                 678
                           Barone                               2 172          675                 697
                           Scaletta                             2 205         2867                3019
                           Leit                                 2 257         1186                1150
                           Gana Rossa                           2 270           53                  70
                           Adula                                2 394          904                 822
                                         totale pernottamenti                19651               23228

                           c.f. Lo scorso anno le capanne hanno visto aumentare l’af-
                           fluenza, un segnale positivo dopo tre anni in cui i per-
                           nottamenti hanno subito un lieve ma costante calo, dai
                           21’000 del 2016 ai 19’000 del 2018. Il risultato è ancor più
                           positivo se si considera il mancato apporto della capanna
                           Sovèltra, attualmente in disuso, che registrava oltre mille
                           pernottamenti annui. Un quasi 20% in più che conferma la
                           sempre maggiore attrattività dell’escursionismo quale atti-
                           vità del tempo libero. Una tendenza a cui la Federazione, in
                           collaborazione con Svizzera e TicinoTurismo, CAS, Ticino
                           Sentieri, è pronta a dare riscontro grazie a un’offerta di-
                           versificata di strutture ricettive che permettono di vivere
                           esperienze ancora genuine, nel meraviglioso quadro delle
                           montagne ticinesi.
Cima d'Aquila al di là dei numeri
in memoria

                   In ricordo di
                   Giorgio Canova
                                                                                  cumentata degli itinerari, fonti dalle quali attingeva la
                                                                                  sua conoscenza minuziosa e dettagliata delle montagne
                                                                                  e dei percorsi. La sua conoscenza del territorio e la cura
                                                                                  approfondita e sicura della cartografia ci garantivano la
                                                                                  sicurezza e una buona scelta degli itinerari.
                                                                                  Per lunghi anni Giorgio ha svolto con competenza e dili-
                                                                                  genza le mansioni di segretario della SAT Chiasso, senza
                                                                                  mai rinunciare a collaborare con la Commissione Tecnica
                                                                                  nella scelta di programmi e attività per le gite sezionali.
                                                                                  Nel 1972, alla nascita del movimento «Gioventù e Sport»,
                                                                                  fu pronto, con un gruppo di alpinisti locali, a formare i
                                                                                  primi monitori di alpinismo. Nello stesso anno, Giorgio
                                                                                  era subentrato a Mino Rezzonico alla presidenza della
                                                                                  sezione, carica che svolse fino al 1986. Contemporane-
                                                                                  amente venne affidata per tre anni alla SAT Chiasso la
                                                                                  guida della Federazione Alpinistica Ticinese FAT. Giorgio
                                                                                  ne assunse la presidenza, coadiuvato da un buon gruppo
                                                                                  tecnico della sezione chiassese con il quale si organizza-
                                                                                  rono corsi e settimane alpinistiche indimenticabili, di-
                                                                                  stribuite su tutto l’Arco Alpino.
                                                                                  Al termine del mandato cantonale, Giorgio ha fondato il
                                                                                  Gruppo Seniori della SAT Chiasso al quale, con la moglie
                   Giorgio Canova nelle Dolomiti, di fronte al Sassongher         Franca - alla quale vanno le nostre più sentite condo-
                   (sopra), e nei pressi del cippo sotto la Tofana di Rozes (in   glianze - ha dedicato ancora tutte le sue energie e l’am-
                   basso).
                                                                                  pia preparazione e competenza culturale, con un’attività
                   Ettore Cavadini. Anche se viviamo momenti particolari,         che ha coinvolto decine di veterani e di amanti delle bel-
                   non possiamo dimenticare la recente scomparsa di una           lezze della natura alpina.
                   persona che tanto ha dato alla causa dell’alpinismo e          Lo ricordiamo affettuosamente così, su sentieri ancora
                   dell’escursionismo nel nostro Cantone.                         più alti, con sacco, scarponi e piccozza, accompagnato
                   Giorgio Canova è stato uno degli alpinisti della prima ora     dalla nostra profonda e sincera riconoscenza.
                   a livello locale e cantonale, grazie al suo grande impe-
                   gno e alla sua passione per la montagna, nella diffusione
                   capillare dell’alpinismo in Ticino. Agli inizi del 20.mo
                   secolo, a partire dal CAS e dalla costruzione delle prime
                   capanne alpine, i pionieri dell’alpinismo ticinese avevano
                   curato la fondazione delle diverse sezioni locali, sorte in
                   particolare a partire dalla costituzione dell’UTOE Bellin-
                   zonese. Era così nata anche a Chiasso, nel 1937 e sotto
                   il nome originario di UTOE, la locale sezione alpinistica
                   SAT alla quale Giorgio ha dedicato impegno e passione
                   per tutta la vita, raccogliendo in prima persona il testi-
                   mone di coloro che avevano gestito l’attività sezionale e
                   la costruzione della prima capanna all’Alpe Sponda.
                   Giorgio ha lasciato alla nostra generazione un chiaro
                   esempio di attaccamento alla montagna e ai valori che
                   essa ci comunica. Importante è stata la sua attenzione per
                   un alpinismo praticato con la dovuta formazione, dallo
                   studio della natura e dei territori alpini, alla scelta do-

                                                                                                                   L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   7
foto Christian Monti
Cima d'Aquila al di là dei numeri
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                                                    ttis   port.
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                                arezz enza
                                                                                   Il vostro futuro comincia ora
                           i c u
                         S
                              o m  pet                                             Per realizzare piani, desideri e sogni –
                          C                                                        provvedete oggi.
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Cima d'Aquila al di là dei numeri
minerali

Le ammoniti giganti di Dignes Les Bains
Di Maurizio Miozzi

All’inizio del periodo Giurassico, durato circa 55 milioni      Anche le acque erano popolate da una ricca fauna e un
di anni (da 200 a 145 milioni di anni fa), un mare poco         enorme sviluppo ebbero i cefalopodi come le belemniti e
profondo divideva il continente nordatlantico dal conti-        le ammoniti.
nente euroasiatico. In quel mare emergevano come grandi         Fra le Alpi e la Provenza, sulle montagne di Digne (Fran-
isole i massicci ercinici (corrugamento del periodo Car-        cia) affiorano sedimenti del Baiociano (periodo del Giu-
bonifero e Permiano). Sul fondo di questo mare, durante         rassico caratterizzato da calcari oolitici) di grande inte-
tutto questo periodo si depositò uno spesso strato di se-       resse tanto da costituire la Riserva Naturale Geologica più
dimenti calcarei e marnosi ricchissimi di resti organici.       grande d’Europa. Si tratta di livelli rocciosi che ospitano
Il clima caldo umido del Giurassico favorì, infatti, nelle      un impressionante patrimonio fossile come lo scheletro
attuali aree europee, lo sviluppo di dense foreste simili a     fossile di un rettile marino e le impronte fossili di uccelli.
quelle del bacino del Rio delle Amazzoni. La vegetazione        Il giacimento di Digne les Bains è però famoso per il la-
era caratterizzata da felci arboree, da conifere, da cicadine   strone delle ammoniti. Si presenta come un grande piano
(gimnosperme) mentre le angiosperme si stavano ancora           inclinato dove si ammassano ammoniti di ogni dimensio-
evolvendo.                                                      ne. Il luogo si raggiunge in auto ed è sempre visitabile.
Con l’espansione delle piante si diffusero anche gli insetti,   Per arrivare a Digne les Bains bisogna prendere la strada
abbondavano i rettili volanti e comparvero i primi uccel-       che da Nizza conduce a Grassa. Continuando in un am-
li. Tuttavia in quel periodo i padroni della terra furono i     biente molto suggestivo verso Castellane e Barreme. La
dinosauri.                                                      strada nazionale N.85 ci condurrà alla meta.

                                                                                                  L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   9
Cima d'Aquila al di là dei numeri
quintorno

     LUNGO LA SOLITARIA SCALA
     nel cielo del Pécianett
     Un giro ad anello lungo il lato sud della val Piora, percorrendo dapprima la
     cresta che dal Ritóm porta al Pécianett per poi proseguire verso il Pizzo Sole.
     Un percorso logico ma scarsamente frequentato, con la promessa di nessuna
     difficoltà eccessiva e di grandi spazi, per chi non teme la solitudine.
     Di Matteo Giottonini

     Il parcheggio è ancora vuoto, data l’ora: le casse della picco-   erbosi, direttamente esposti sulla piana di Ambrì, dove un
     la Suzuki, salendo verso il Ritóm, mandano a tutto volume         lungo serpentone metallico riflette i raggi del sole. Gli scar-
     Starways to heaven (scale per il paradiso) dei Led Zeppelin:      poni si fanno strada agevolmente, tra zolle erbose e piode
     mai colonna sonora fu più adeguata, quantomeno per il ti-         irrequiete, su vette «minori» dagli strani nomi: Poncione e
     tolo. Abbandonata l’auto – e nutrito con moneta sonante           Uomo d’Arbione, Poncione Pro da Roduc. Dal passo Coma-
     l’esoso parchimetro – imbocchiamo il sentiero verso il Pas-       snengo – ultima eventuale via di fuga, sia in direzione Piora
     so Forca. Un frammento di strada acciottolata rimanda a           sia in direzione Cassin di Deggio – l’ultima parte di cresta
     quando le cornute e ruminanti abitanti estive dell’Alpe Piora     appare nella sua singolarità: rocciosa e strapiombante, come
     venivano portate quassù non su camion ma sulle proprie            tagliata con la scure, verso Nord; ripida «pala» erbosa verso
     zampe. Dai paesini che punteggiano la montagna dell’alta          la Leventina (a vederla imbiancata, negli inverni migliori,
     Leventina lunghe processioni della durata di parecchie ore        questa diventa una sorta di Lenzspitze nostrana: al pari della
     segnavano l’inizio – e poi la fine – della calda stagione. Dal    sua rinomata collega vallesana, credo che pochi osino af-
     passo (2113 m.) si abbandona la via segnalata: un sentierino,     frontarla sci ai piedi).
     ottenuto forse da passaggio umano ma più plausibilmente
     ovino, segue fedelmente la cresta, inizialmente composta da       «In Ticino ci sono zone desolate, brulle, pietrose, prive di al-
     un susseguirsi di mottarelli tempestati di mirtilli. Il cielo è   beri (…). Eppure è sufficiente un raggio di sole per produrre
     quantomai bizzarro: ampi ammassi nuvolosi si spostano a           miracoli: la roccia si trasforma in metallo, di modo che la
     grandi velocità, alternando ampie aree turchesi a momenti         montagna sembra fatta di bronzo, di rame, d’oro e d’argento,
     di grigiore assoluto, tanto da non vedere oltre la punta del      e il sentiero per le capre risplende e riluce sotto i nostri piedi
     proprio naso. Talvolta fuoriesce, lassù, in fondo al lunghis-     come una stanza del tesoro». Così scriveva il basilese Carl
     simo crinale, il Pécianett: timido, sembra voglia nascondersi     Spitteler a fine ‘800 parlando della Val Piora, e se non fosse
     per non spaventarci, dal tanto appare lontano e quasi ir-         che parlando del sentiero tra Airolo e Altanca lo descriveva
     raggiungibile. Tratti comodi si alternano a lunghi traversi       come un percorso con un’altissima «soglia di pericolosità»,

10    L’ALPINISTA ticinese - 2 2020
quintorno

                                                                                                                    foto Cindy Fogliani

Dalla vetta del Pécianett
lo sguardo vaga su quanto
percorso (sopra) e quanto
resta da percorrere (di
fianco).                                                                                                             foto Cindy Fogliani

sembrerebbe che sia salito anche lui quassù, per rendere una       tore apostolico Vincenzo Molo, e così fecero i leventinesi).
descrizione tanto vicina al vero. «Visto che non era così dif-     «Sulle cime dei monti ci sentiremo leggeri come l’aria che
ficile?» mi ricorda il mio collega, facendomi ritornare alla       entra a dilatare i nostri polmoni e a rinnovare il sangue» si
mente uno dei tanti insegnamenti di una saggia guida alpina        può leggere sul Giornale del Popolo del 1933 a commento di
locarnese: mai valutare una montagna da lontano; avvici-           una gita alla «Croce del Pettine», con notevole uso di pathos
nati, analizzala e poi valuta. In breve, proseguendo in buona      a creare un idillio quasi romantico.
parte direttamente sul filo, eccoci in vetta al Pécianett (2764    L’ampissima conca della Val Piora da un lato - «scodellata
m.), fratello maggiore del sottostante Pécian. Qui la topo-        come un piatto sotto il cielo», scrisse Spitteler - con for-
nomastica ticinese mostra una delle sue bizzarrie, usando          mazioni geologiche affascinanti ma terrificanti, che sembra
– da molti anni ormai – il diminutivo per la vetta di altezza      possano crollare nel vuoto da un momento all’altro; dall’al-
maggiore (se Pécian è «pettine», Pécianett è difatti un «pic-      tro versante i magnifici laghi di Chièra, sotto alcune centi-
colo pettine). Seduti in perfetta solitudine contro uno scarno     naia di metri di prato verticale: nel mezzo, una sottile e affi-
ometto di sassi azzanniamo i panini, osservando un centina-        lata lama di roccia sul quale passare – trattenendo talvolta il
io di metri sotto, la vetta sulla quale si accalca una decina di   fiato – per raggiungere la Bassa di Pos Lèi (2592 m.). Il sole
persone. Tanto è aguzza vista da sud, tanto da qui pare una        continua a giocare a nascondino tra le nuvole e noi, simili
vetta più anonima, sulla quale svetta però da più di un secolo     a bambini golosi aggrappati a un albero di ciliegie, decidia-
l’imponente croce (andate a «piantare croci sulle alture» per      mo di evitare la discesa diretta su Cadagno per aggiungere
festeggiare l’Anno Santo, fu l’invito dell’allora amministra-      un’altra vetta al curriculum: una facile ma ripidissima china

                                                                                                       L’ALPINISTA ticinese - 2 2020       11
foto Matteo Giottonini

                                                                                     A sinistra:
                                                                                     Ultimi tratti di cresta per raggiungere il Pécianett.

                                                                                     Sopra:
                                                                                     La lunga e panoramica cavalcata che dal Passo
                                                                                     Cosmanengo conduce al Pécianett.

foto Matteo Giottonini

                 ci porta sul vecchio Pizzo Lucomagno, da svariati decenni           rivestito dal nuovo; il risultato è – a mio modo di vedere –
                 rinominato (in omaggio ai bleniesi?) Pizzo del Sole (2773           magnifico, una sorta di cattedrale luminosa di montagna.
                 m.), la sommità più alta della lunga catena di monti che            Generosissime fette di torta e birrette artigianali permettono
                 scende verso meridione fino alla distante antenna del Matro.        a due poveri viandanti di ritemprarsi in vista dello sprint
                 Le Pipe sono lì a un boff, e poi il Pizzo Predèlp, il Pizzo d’Era   finale, lungo la sterrata che costeggia il lago Cadagno, dove
                 e via via molte altre: questa pletora di monti invogliano il        una chiesetta ricorda il passaggio del Borromeo nel XVI se-
                 gitante a percorrere una sorta di «Strada altissima» leven-         colo, e tutto il lago Ritóm. Ripiombiamo nel mare dell’uma-
                 tinese, sorella maggiore di quella famosa che corre diverse         nità: ciclisti che ansimano e grondano nonostante l’aiuto dei
                 centinaia di metri più in basso, nota soprattutto per la sua        Volt, famiglie che trainano pargoli vocianti, speranzosi di
                 messa in musica e lungo la quale – in una visione bucolica          vedere una marmotta – che se ne guarda bene di uscire dalla
                 fino all’estremo – «si cammina si ride e si canta», e va pur        propria tana - pescatori statuari che attendono l’arrivo della
                 detto che anche noi di risa e canti non facciamo economia.          sera, tra fiaschetti e sigarette. L’occhio fugge, furtivo, sulla
                                                                                     cresta percorsa, ammirabile in tutta la sua lunghezza e il suo
                 Per abbreviare la discesa (e per evitare di tornare sui no-         succedersi di cocuzzoli. Scrisse Alina Borioli nel 1964: «I enn
                 stri passi, scendendo su Piora dalla bocchetta) decidiamo           desert i noss muntagn. Par sminè i noss sit ch’i enn tantu
                 di improvvisare e scendere nel bel mezzo della conca NE:            bei fa löi ch’u vegni i furastei» (Le nostre montagne sono
                 individuato un passaggio agibile disarrampichiamo alcune            deserte. Per osservare i nostri luoghi che sono tanto belli,
                 paretine (passaggi di II/III) e raggiungiamo su pietraie e ne-      bisogna che giungano i forestieri). Eccoci, eccoli, i furastei
                 vai il Passo del Sole, lambito dai franamenti dei Campanitt.        che vengono ad ammirare questi posti così incantevoli con il
                 Le difficoltà sono terminate, frapposta tra noi e l’agognata        suo benestare: chi sul comodo e chi meno, chi in compagnia
                 pizza serale ad Airolo c’è «solamente» l’intera val Piora da        e chi (molto) meno.
                 percorrere. Il sentiero – che diventa presto stradina – si fa
                 largo tra distese fiammeggianti di mirtilli e i pascoli ormai
                 vuoti, le stalle chiuse di Carorescio e le fontane alle quali
                 nessuno si abbevererà per molti mesi. Cadagno (1987 m.) è           Diga Ritom – Pizzo Sole: ca. 4 h; 1000 m T5, le maggiori dif-
                 ormai in vista: con le sue misure extra-large e gli ampissimi       ficoltà si concentrano nella discesa dal Pécianett, il resto T4.
                 spazi – soprattutto se confrontati con la maggiorparte dei          Pizzo del Sole – Diga Ritom: ca. 3 h; 1000 m T5/6 la discesa
                 rifugi ticinesi – la capanna si mostra con il vecchio edificio      fino al passo Sole; poi comodo sentiero e strada sterrata.

           12      L’ALPINISTA ticinese - 2 2020
quintorno

CIMA D’AQUILA:
al di là dei numeri
Non sarà la vetta più alta interamente su suolo ticinese ma è sicuramente
la più recente; non dal punto di vista geologico, ma da quello topografico.
Parliamo della Cima d’Aquila che nel 2012, dopo il suo battesimo ufficiale,
fece parlare molto di sé.
Di Cindy Fogliani

Già descritta nella Guida delle Alpi ticinesi, Volume           mappe Swisstopo; in onore del sottostante comune, e
3, del 1994, come Cima Nord-Ovest del Pizzo di Cas-             anche del rapace che nidifica in zona.
simoi, apprezzata e amata dai locali la Cima d’Aquila           Oggi possiamo dunque nominare con sicurezza la pi-
(3’128) è rimasta a lungo nell’ombra dei suoi più ce-           ramide che svetta elegante al culmine della Valle Sca-
lebri vicini: la vetta principale Pizzo Cassimoi (3’129),       radra; che spesso era confusa con la massima eleva-
a cui è collegata da una sella facilmente percorribi-           zione del Pizzo Cassimoi, che resta celata dietro di lei.
le, e il pizzo Cassinello (3’013). Le cose cambiano nel         Da quando è corsa voce che si trattasse della vetta più
2012, ovvero quattordici anni dopo la prima rivendi-            alta interamente posta su suolo ticinese, ecco che la
cazione di un nome, viene ufficialmente riconosciuta            montagna ha trovato lustro e i visitatori sono aumen-
come vetta sé stante e denominata Cima d’Aquila sulle           tati. Merito dunque della perseveranza del Patriziato

La Cima d’Aquila vista dai contrafforti del Pizzo Cassinello.

                                                                                                L’ALPINISTA ticinese - 1 2020   13
quintorno

     di Aquila, e della passione di Cesare Cima che tanto            Guardando una montagna si vedono un sacco di cose:
     si è battuto per la causa, se oggi molti amanti della           forme, linee, conformazioni rocciose, corsi d’acqua,
     montagna scelgono più spesso di avventurarsi in que-            boschi, pascoli, nevai e ghiacciai, che si possono tro-
     sti luoghi selvaggi, discosti, dal fascino cristallino; se      vare estetici, invitanti o repulsivi. La Cima d’Aquila
     ora sono al corrente della loro esistenza.                      è, per esempio, bella da guardare e fotografare, dalla
     In verità la Cima d’Aquila non ha scalzato il primato           Valle Scaradra o dal vicino Cassinello. Bella e invitan-
     del Pizzo Campo Tencia, pur superandolo di 57 me-               te da salire, per chi ama l’avventura e le pietraie che
     tri. Le regole della topografia prevedono, infatti, che         i ghiacciai in ritiro lasciano dietro di loro. Un terreno
     l’intera montagna, con tutti i suoi fianchi, sia posta          avventuroso e selvaggio, talvolta un po’franoso, che
     in Ticino, e non unicamente la parte sommitale. Per             regale scorci da alta montagna, con una conforma-
     Giuseppe Brenna, autore delle Guide delle Alpi Tici-            zione abbastanza docile da essere accessibile a molti,
     nesi per il Club Alpino Svizzero, non c’è storia: «A            seppur priva di segnaletica e ricca di massi instabili.
     questo punto potremmo prendere le quote 3’203, o                Guardando una montagna vediamo un sacco di cose,
     3’148 poste interamente su suolo ticinese a Est, ri-            dicevamo, ma difficilmente vediamo numeri. Eppu-
     spettivamente Sud Est della vetta dell’Adula, denomi-           re sono spesso questi che indirizzano l’alpinista verso
     narne una «Cima di Malvaglia» e spostare nuovamente             una montagna piuttosto che un’altra. E non parliamo
     il primato».                                                    solo del Sagarmatha (o Chomolungma o Everest), del
     Ma non funziona così. Come ci fece giustamente no-              Monte Bianco o dell’Aconcagua, ma anche della Cima
     tare Martino Buzzi, profondo conoscitore dei luoghi,            d’Aquila. Basta dare un’occhiata nel web per vede-
     nell’anno in cui la diatriba infiammò gli animi tici-           re quanti l’hanno già salita convinti di conquistare la
     nesi, se il ragionamento della Cima d’Aquila filasse,           vetta più alta interamente su suolo ticinese.
     la vetta più alta interamente su suolo elvetico non             D’altronde lo sappiamo, la corsa ai 3’000 (in Ticino) e
     sarebbe il Dom, ma la Dufourspitze, la cui parte som-           soprattutto ai 4’000 (nelle Alpi) in ambito alpinistico
     mitale svetta interamente in Svizzera.                          equivalgono alla corsa all’oro. Dunque crediamo che il
     Tutto questo fa credere che geografi e cartografi la sa-        solo battesimo della Cima d’Aquila concorrerà, grazie
     pevano lunga quando hanno definito i parametri per              ai suoi 3’000 metri, ad annoverarla tra le vette am-
     stabilire la vetta più alta di un territorio. La sapevano       bite del Canton Ticino, tra i famosi 50 tremila ticinesi
     lunga su crinali zigrinati, su confini politici, e sull’animo   presentati nell’omonima opera da Ely Riva, che ora
     umano; e non hanno lasciato spazio all’interepretazione.        sono cinquantuno. «Sì, la Cima d’Aquila ha ricevuto

       foto Gianni Marcolli

14    L’ALPINISTA ticinese - 2 2020
quintorno

un nome, ma in Ticino sono una ventina le elevazioni       Sopra: dal 2012 si può nominare con sicurezza la pirami-
oltre i tremila metri che non ne hanno uno, oltre agli     de che svetta sopra i pascoli della Valle Scaradra.
ora cinquantuno battezzati», ci informa Riva.
                                                           Pagina 14: posto a 2’980 metri di quota il laghetto del
In «I 3’900 delle Alpi», guida inusuale non solo per la
                                                           Cassimoi detiene il record di lago più elevato del Ticino.
scelta delle vette, ma anche per i divertenti e interes-
santi testi che la trasformano in una sorta di roman-
zo, gli autori Alberto Paleari, Ermino Ferrari e Marco
Volken si addentrano in scherzose quanto azzeccate
considerazioni riguardo le altezze delle montagne. Per     metri, e perse pochi metri e parecchia notorietà.
esempio affermano: «Se decidessimo di adottare come        Per fortuna non sono solo i numeri a determinare le
unità di misura il piede, in uso in Stati Uniti, Canda,    nostre mete, ma anche la storia, la bellezza, la na-
Nuova Zelanda, Regno Unito, Sudafrica, (…) il libro che    tura, l’ambiente, le qualità dell’itinerario, le vicissi-
state leggendo sarebbe intitolato «I 13.122 delle Alpi»,   tudini. Cose di cui la Cima d’Aquila è ben fornita. E
che è semplicemente ridicolo». Ancora ci ricordano che     se seduto in vetta, molto probabilmente in perfetta
i geografi avranno da far fronte ai mutamenti della        solitudine, l’alpinista, o il gruppo di alpinisti, ormai
quota del mare, dovuti allo scioglimento dei ghiacci,      rifocillato, pago della salita e del panorama avesse da
essendo questa il riferimento di ogni misura topogra-      recriminare sul fatto di non essere considerato all’u-
fica (in bassa marea o alta marea?). In Svizzera è già     nanimità seduto sulla vetta più alta del Ticino, potrà
successo: le Pierres du Niton, utilizzate per prima da     consolarsi pensando di essere comunque seduto più in
Henri Dufour e a tutt’oggi riferimento elvetico per il     alto dell’alpinista che sta in quel momento in piedi sul
calcolo di tutte le quote topografiche della Confede-      Campo Tencia. E se questo non bastasse, scendendo
razione, nel 1902 furono dichiarate di 3,26 metri più      alla sella che conduce al Cassimoi e raggiungendo il
basse rispetto alla quota sul mare precedentemente ri-     sottostante Laghetto di Cassimoi, potrà essere orgo-
levata, e tutte le montagne persero di colpo più di tre    glioso di sostare accanto al laghetto posto più in alto
metri. Tra queste anche il Piz Zupò, che venne declas-     in Ticino. E se ci farà un tuffo, quello sì sarà un pri-
sato da montagna di 4’000 metri a montagna di 3’996        mato incontestabile.

                                                                                             L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   15
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                                                                     storia, arrampicata, yoga, massaggi e meditazione nella terra
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  14 agosto 2020 - sul Passo del Furka una salita alpinistica di
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storia

IL GENDARME E IL MAGGIORE
storie di vita su e giù dal Baraghetto
Di Enrico Valsangiacomo

La parola Baraghetto ha un’origine celtica: barros, os-        scesa e spaventevole. Ivi la roccia sfasciandosi si atteggia
sia ‘cespuglio’ e per estensione ‘zona cespugliosa’; ma        in enormi dirupi isolati, che hanno aspetto di potenti co-
è riconducibile anche a barc o barchin o baraghett, che        lonne e di torri. Questa roccia scistosa sfaldasi in lastre
significano ‘zona recintata dove si tiene il bestiame’[1]. È   grosse poco piú di un dito, che divelte trabalzano fra or-
possibile che in tempi lontani vi si facessero pascolare le    rendi precipizi»[2]. Se per secoli ha servito da pascolo al
capre o altro bestiame capace di muoversi in questi terre-     bestiame della regione, al tempo di Lavizzari si veniva
ni dirupati; quel che si vede adesso è però la cespugliosità   lí a rifornirsi di pietre per la costruzione: «Ci sentimmo
intensa del pendio roccioso sotto la vetta; per salire lí      rabbrividire allorché vedemmo parecchi uomini scende-
quando non c’erano ancora cavi, scalette e ferrate era         re con ardito passo ne’ labirinti di quelle orride rupi e
infatti indispensabile attaccarsi ai cespugli. Questa zona     risalire recando sulle spalle lastre di pietra d’un metro
era nota anche a Luigi Lavizzari che ne parla all’inizio       di superficie per caricarle poi sovra i muli e trasportarle
delle sue «Escursioni nel Cantone Ticino» dove descrive il     nella Valle Intelvi per ricoprire i tetti di quei villaggi. Un
Monte Generoso, a proposito di questa parete volta verso       uomo ne porta una e talvolta due, con evidente pericolo
Rovio dice: «la parte che domina sul Ceresio è nuda, sco-      della vita. Non fu raro il caso di chi sdrucciolando negli
                                                               abissi si sfracellò il corpo prima di toccare il fondo». Que-
                                                               sto versante del Generoso è sempre stato percorso dalla
Il versante NO del Monte Generoso è tanto scosceso
quanto ricco di storia                                         gente del posto e di fuori»[3].
                                                               Dopo la Prima guerra mondiale questa zona attirò l’at-
                                                               tenzione delle autorità svizzere e italiane che, tra il 1923
                                                               e il 1926, decisero di chiarire alcuni particolari riguar-
                                                               danti il confine al Sasso Bovè e alla Valle di Grotta fino
                                                               al Baraghetto e oltre[4]. È in questo contesto ch’entra in
                                                               scena Angelo Gianola, maggiore delle guardie di confine,
                                                               piú tardi ufficiale dell’Esercito e delle Dogane presso il IV
                                                               circondario[5]. Il problema che gli si chiedeva di risolvere
                                                               era di trovare una via per raggiungere la vetta dal ver-
                                                               sante WNW del Generoso senza dover passare su territo-
                                                               rio italiano. Fu cosí che nel 1926 Gianola reperí una via
                                                               attraverso un canalone, poi chiamato ‘Canalone Gianola’,
                                                               reso praticabile mediante una cordina metallica di 50 m.
                                                               Nel 1941 Gianola sistemò poi una ‘Variante’ per rendere
                                                               piú facilmente raggiungibile la vetta, a partire dall’alpe
                                                               Perostabbio, ai meno esperti e agli agenti che prestavano
                                                               servizio col cane. Nel 1942 vennero apportate migliorie
                                                               e molto probabilmente non ce ne furono piú altre sino
                                                               all’inizio degli anni 2010 quando, dietro iniziativa della
                                                               SAT Mendrisio una squadra di volontari, diretta da Lu-
                                                               ciano Mollard, ha rimesso a nuovo, dopo un lungo e non
                                                               facile lavoro, la Variante – primo sentiero bianco e blu
                                                               ufficiale del Sottoceneri inaugurata il 16 settembre 2018.
                                                               Per gli alpinisti il ‘personaggio’ piú famoso del Baraghet-
                                                               to è il cosiddetto Gendarme. Si tratta di un massiccio
                                                               pilastro formato da rocce dalla solidità variabile, talvolta
                                                               frammista a erba[6]. Oggigiorno si sconsiglia agli arram-

                                                                                                 L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   17
storia

     picatori di cimentarsi con questo campanile di calcare,
     ma per un paio di decenni a partire dagli anni ’30 era qui
     la palestra preferita dei rocciatori del Mendrisiotto, forse
     perché più facilmente raggiungibile dei Denti della Vec-
     chia. Si dice che la scalata era cosí difficile, a causa della
     roccia malsicura, che quando i nostri si trovavano poi di
     fronte alle pareti di granito o calcare duro in Vallese o nei
     Grigioni ‘sa lecàvan i barbis’!

     L’arrivo in vetta dei rocciatori di Chiasso
     Le prime scalate del Gendarme sono state compiute dai
     rocciatori delle ancora sezioni UTOE di Lugano e Chias-
     so. Per quanto riguarda i Chiassesi la loro arrampicata,
     stando a Sci e Piccozza del settembre 1938, è dell’estate
     di quell’anno. La via B, dal lato NO, è stata aperta da G.
     Chiesa, C. Ferrari e P. Chiesa: «Dall’attacco abbastanza
     facile si sale per circa 8 metri tra erbe e roccia e si arriva
     su un piccolo terrazzo, sotto uno strapiombo abbastanza
     pronunciato (...) Di qui ci si sposta sullo spigolo sinistro,
     molto esposto, e si sale per circa 5 metri, sempre stra-
     piombanti, impiegando 6 chiodi. Si giunge su un tratto
     di roccia friabilissima, ricoperta da malsicuri ciuffi d’erba
     (molto difficile) indi si prosegue per altri 4 metri sino ad
     una piccola grotta (...) Dalla grotta ci si sposta per circa
     2 metri a destra, quindi si sale per altri 5 metri su roccia
     abbastanza sicura ma molto esposta (...) Si continua per
     traversata a sinistra (...) quindi salendo per altri 10 me-
     tri su roccia verticale e friabile si giunge alla sommità».
                                                                       Pag. 19: immagine estratta da Sci e Piccozza del 1938.
     Tempo di percorrenza 2h30 e impiego di 13 chiodi.
                                                                       Sopra: discesa in corda doppia dal gendarme con tecnica
     Via C al Gendarme                                                 poco conosciuta.
     Per percorrere la via C i chiassesi B. Gaffuri, A. Cairoli
     e F. Benedetti hanno impiegato 3h30; occorre dire che
     la via era di una dozzina di metri piú lunga: «La prima
     parte che si presenta all’occhio singolarmente facile, si
     manifesta invece subito molto insidiosa, principalmente           Discesa in corda doppia dal Gendarme
     a causa dei sassi erranti e friabili. Pare, saliti pochi metri,   Per la primavera del 1939 la neocostituita sezione di
     che questa via non presenti quel po’ di sicurezza voluto          Mendrisio (ancora UTOE) aveva messo in programma una
     dalla prudenza, ma si riesce a trovare, nel mezzo della           gita al Generoso passando dal Baraghetto. Carlo Torriani
     parete, un passaggio abbastanza solido che, leggermente           ne dà una breve descrizione in Sci e Piccozza del mese di
     strapiombando, porta ad una piccola cengia d’erba (...)           maggio 1939: «Uno scenario che offre a formato ridotto
     Da qui, riportandosi a sinistra, si entra (...) in uno stretto    una visione di alta montagna, col suo bravo ‘gendarme’
     caminetto (...) Sopra una cengia d’erba abbastanza lar-           alto come un campanile (...) A mezzogiorno calpestiamo
     ga si traversa sopra il punto d’attacco (...) Si riprende         la neve, la quale ancora imbianca la vetta.... «. La Varian-
     salendo dritto per circa 3 metri (...) fino a raggiungere         te Gianola non esisteva ancora; da dove saranno saliti?
     lo spigolo. Qui stanno probabilmente le difficoltà della          Dal canalone? Il nostro relatore non lo dice.
     salita. Con molta prudenza, causa la roccia che si sgretola
     fra le mani e dei ciuffi d’erba che ad essa si mescolano,         1940 Perostabio, Nino Delfanti e Carlo Spinelli
     si continua sullo spigolo, fino a raggiungere la cima»[7].        Nell’estate del 1942 la sezione di Mendrisio – già SAT

18    L’ALPINISTA ticinese - 2 2020
storia

– non appena il maggiore Gianola ha ottimizzato la Va-          giunta la vetta col comodo e troppo invitante trenino,
riante da lui aperta l’anno prima, ha organizzato una gita      in seguito scenderanno in brevi istanti su queste ospitali
al Generoso passando dal Baraghetto. Ne dà un resoconto         rocce (...) Non proveranno quel sano ed umano orgoglio
sempre Carlo Torriani nelle pagine di Sci e Piccozza del        che noi [provammo] quando giungemmo per la prima
settembre 1942: «(...) Si sale per la direttissima del Ba-      volta sull’aerea vetta del Baraghetto: allora mi era sem-
raghetto (...) Il sentiero già ripido all’attacco ci porta, a   brato di essere giunto in cima all’albero della cuccagna».
furia di scarponare con passo lento ma continuo all’Alpe
di Perostabio che fino a qualche anno fa, quando non            Nel 1946 ignoti rimossero il cavo che aiutava la salita a
si viaggiava coi buoni dei pasti in tasca, avevamo ri-          chi era poco pratico. Un alpinista chiassese, Romeo Ber-
battezzato col nome di Alpe Rüsümada. È un terrazzo             nasconi, ne fece un giorno d’autunno l’amara scoperta:
verde di poco respiro che ci ospita il tempo di mangiare        «(...) Povera vecchia corda, che un pioniere dell’alpinismo
una mela. Su questa gobba del monte crescono ai primi           ticinese ti aveva amorosamente appesa in cima al cana-
calori d’estate, tra botton d’oro, margherite e piante di       lone, che porta ormai il suo nome. (…) Sparita! Levata?
lamponi, le peonie rosse descritte dal Lavizzari. Di qui ha     Rubata? (...) E allora su! A quattro gambe, su per la roccia
inizio la parte piú interessante della salita; appena supe-     slavata dal tempo e lucidata dai chiodi degli scarponi; su
rato un rimasuglio di bosco, oltre l’alpe eccoci ai famosi      lentamente con cautela fin dove tu eri prima ancorata,
burroni del Baraghetto dove una diecina d’anni or sono          mia vecchia corda scomparsa. E di lí, in due salti, verso il
aveva inizio l’alpinismo a quattro mani. Ora la salita è        bel sole del Baraghetto, mentre la cima del Generoso già
resa meno ingrata da un sentiero che ci porta in alto per       nereggia di gente salita col treno. (...) Ma, e la vecchia
direttissima come una teleferica. (...) Sotto il ‘gendarme’     corda del Baraghetto? Chi mi disse poi essere stata fatta
lasciamo il Baraghetto per un sentiero ricavato di fresco       scomparire dai contrabbandieri per impedire alle guar-
dalle guardie federali, che ha il pregio di portarci a spas-    die di aggirarli nottetempo; chi mi raccontò con aria di
so su un bel versante del monte senza incontrare alcuna         mistero che invece l’abbiano levata le stesse guardie per
difficoltà. È la variante una via piacevole che ci permette     rendere impossibile la salita e la discesa del canalone,
di sostare su piccole cenge a godere da un posto di prima       di notte, ai contrabbandieri. Chi infine assicura che la
fila, distinto ed arioso, del bellissimo e travagliato aspet-   scomparsa sia dovuta ad un banalissimo furto!».
to di questa parete che ci richiama visioni di alta monta-      Oggi, grazie al lavoro della SAT Mendrisio, nuovi cavi
gna. Troppe corde che avrebbero potuto essere razionate         e scalette metalliche sono stati posati sulla Variante; il
aiutano la salita che cosí, eccessivamente addomesticata,       sentiero del Baraghetto è stato segnato e nuovamente
sarà presa d’assalto da improvvisati alpinisti che rag-         messo in sicurezza. Non va comunque sottovalutato: la
                                                                montagna è sempre ripida ed esposta. Giungere in vetta
                                                                da qui regala ancora sensazioni da «albero della cucca-
                                                                gna».

                                                                NOTE

                                                                [1] Ringrazio sentitamente Franco Lurà per la spiegazione eti-
                                                                mologica. Vedi anche Maurice Brandt / Giuseppe Brenna, Guida
                                                                delle Prealpi ticinesi 5, Edizioni del CAS, 1997, p.51.
                                                                [2] Luigi Lavizzari, Escursioni nel Cantone Ticino, Locarno,
                                                                Armando Dadò Editore, 1988, pp. 26-27.
                                                                [3] Luigi Lavizzari, op. cit., p. 27.
                                                                [4] Adolfo Bächtold, Gino Macconi, Il Monte Generoso, Collana
                                                                del Mosaico 2, 1969, p. 37.
                                                                [5] Giuseppe Brenna ne dà un breve ma ben fatto profilo bio-
                                                                grafico nella Guida..., op. cit. pp. 549-551.
                                                                [6] M. Brandt – G. Brenna, Guida... op. cit. p. 578.
                                                                [7] Nella Guida di M. Brandt e G. Brenna, op. cit., p. 578 si
                                                                dice che Ruggero Cappelletti fu il primo salitore del Gendarme
                                                                e viene riprodotto uno schizzo con le due vie da lui aperte il
                                                                2 e il 9 agosto 1942. A prima vista sembrano le vie A e B dei
                                                                rocciatori di Lugano e Chiasso. Ciò non toglie, come dice bene
                                                                la Guida, che l’impresa di Castelletti – e di chi l’ha preceduto –
                                                                rimane ancor oggi di notevole valore (p.580).

                                                                                                     L’ALPINISTA ticinese - 2 2020   19
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                                                                                Alpi bernesi, Rosenlaui
                                                                         Testo e fotografie di Giuseppe Brenna

                                                                                                        Meiringen
                                                                                                                                       Innertkirchen

                                                                                                                               Engelhörner
                                                                                                       Rosenlaui

                                                                                                    Rosenlauigletscher   Dossenhütte

                                                                        Grindelwald                        Dossen                       Urbachtal
                                                                                        Wetterhorn
                                                                                                        Ränfenhorn
                                                                                                                         Hangendgletscherhorn

                                                                                                                                       Gaulihütte

                                                                                                              Gauligletscher
                                                                                      Bärglistock

     Nella romantica valle di Rosenlaui
     1) Rosenlaui (1328 m) – Dossenhütte (2663 m)
     2) Innertkirchen (625 m) – Urbachtal (880 m) – Dossenhütte (2663 m)

                 Quando la rigida tramontana                          Verso le Alpi bernesi della Urbachtal e di Rosenlaui
                  abbandona il regno dei venti                        Lasciamo dunque le invise città e partiamo per nuo-
             e una linfa vitale penetra ogni cosa,                    vi splendidi monti. Oggi per quelli delle Alpi bernesi
       quando la terra si ammanta di ornamenti nuovi,                 nord-orientali che confinano con quelli più superbi di
           portati su ali tiepide da una dolce brezza,                Grindelwald, come l’Eiger, lo Schreckhorn, la Jung-
             allora il popolo lascia le valli invise,                 frau, il Mönch e altri.
          dove la neve si scioglie in fiumane torbide,                Questa terra venne visitata anche dal famoso filosofo
         e corre verso le Alpi a trovare la prima erba,               Georg W. F. Hegel: possiamo leggere le sue impressio-
      le cui punte si mostrano appena sotto il ghiaccio.              ni nel Diario di viaggio sulle Alpi bernesi, tradotto da
                   Lascia la stalla il bestiame,                      Tomaso Cavallo e con una dotta prefazione di Remo
                  saluta festosamente i monti,                        Bodei, Edizioni Ibis, Como-Pavia 1990.
     che natura e primavera vestono per il suo bisogno.
                                                                      Innertckirchen (625 m) è il paese allo sbocco della
                                           Albrecht von Haller        valle che scende dal Passo del Susten (la Gadmental) e
                                                                      di quella che scende dal Passo del Grimsel (la Haslital).
     Questo felice pensiero di Haller è tratto dal suo stupendo po-   Poco a nord-ovest di Innertkirchen, in direzione di
     ema ricco d’incanti, dal titolo «Le Alpi». È un testo del 1729   Berna e superata la famosa strettoia di nome Aare-
     che possiamo leggere, tradotto da Paolo Scotini, nell’edizione   schlucht, si trova Meiringen.
     italiana pubblicata nel 1999, con ricchi commenti, dalle Edi-    La valle di Rosenlaui, incantevole mondo alpestre, si
     zioni Tararà di Verbania nella pregevole collana «Di monte       alza verso sud-ovest da Meiringen ed è raggiungibile
     in monte».                                                       con l’automobile e pure con l’autopostale.
                                                                      A sud-ovest di Innertkirchen si innalza l’esile e svet-
                                                                      tante muraglia calcarea degli Engelhörner, un capo-
                                                                      lavoro naturale di straordinaria bellezza e ardimento.

20    L’ALPINISTA ticinese - 2 2020
in cammino

Attorno a questa muraglia ruota come una «u» la sinuosa        appollaiata tra cielo e terra che non lascia indifferente
Valle di Urbach e quella più lineare del Rosenlauigletscher.   chi la visita - viene narrata la storia tormentata, iniziata
                                                               nel 1879 per poter accedere al Wetterhorn, «la montagna
Da Rosenlaui o dalla Urbachtal alla Dossenhütte                più bella tra Meiringen e Grindelwald». «Probabilmente,
La Dossenhütte (2663 m) si trova tra gli Engelhörner e il      la Dossenhütte non diventerà mai un rifugio di massa
Dossen.                                                        perché l’accesso da Innertkirchen è molto lungo e quello
La si può raggiungere da Rosenlaui e pure dalla Urbachtal.     da Rosenlaui troppo vertiginoso. È dunque riservata ai
Gli alpinisti più preparati possono salire dalla Dossen-       conoscitori». Alla Dossenhütte si perviene per queste due
hütte al Dossenhorn (3138.2 m) e al più prestigioso Wet-       vie segnalate:
terhorn (3701 m).                                              1) Quella che sale da Rosenlaui (1328 m) è più ripida.
                                                               La parte iniziale del percorso è comune con quella per la
Il libro «Objectif cabane, Guide culturel de 50 cabanes du     Engelhornhütte. La via risale un versante boschivo e poi
CAS» di Dres Balmer, edito dal Club Alpino Svizzero, pre-      roccioso. Nella parte bassa si può percorrere (a paga-
senta appunto 50 capanne del CAS in una forma partico-         mento) il cammino protetto che si inoltra nella stretta ed
lare. Della Dossenhütte - definita una capanna autentica       impressionante gola scavata dal torrente che scende dal

Pagina 20: Dossenhütte
Sotto: siamo nel mondo delle grandi montagne. Ecco il magnifico Wetterhorn, che svetta sopra la valle di Rosenlaui.

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