ISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLO-ZOAGLI
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ISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLO-ZOAGLI VIA FERRETTO, 4 – 16035 – RAPALLO (GE) – tel. 0185 231085 C.F. 91045810107 – C.M. GEIC866008 – e-mail geic866008@istruzione.it – e-mail pec geic866008@pec.istruzione.it Approvato dal Consiglio di Istituto con delibera del …. Aggiornato con delibera C.D.I. Anni Scolastici 2019-22
INDICE Premessa p. 3 Risorse strutturali p. 3 Fabbisogno di infrastrutture ed attrezzature materiali p. 4 Risorse umane p. 4 Organigramma di Istituto p. 5 Fabbisogno dei posti comuni e di sostegno p. 6 Fabbisogno posti organico dell’autonomia p. 7 Fabbisogno posti organico di potenziamento p. 7 Campi di potenziamento dell’offerta formativa p. 7 Risorse finanziarie p. 8 Il nostro Progetto di Istituto p. 8 Le scelte educative p. 21 Le strategie didattiche p. 21 L’inclusione p. 22 La continuità p. 27 La lingua inglese p. 28 Lo sport p.29 Cittadinanza e Costituzione p. 29 Le attività extracurricolari p.29 La valutazione p.30 Rubriche di valutazione p. 33 Criteri di ammissione p.34 Curricolo verticale p. 35 Il tempo scuola p.35 Orario discipline scuola primaria p. 35 Rapporti con gli Enti locali p. 36 Il Piano nazionale di scuola digitale p. 36 La formazione in servizio p. 37 Piano della formazione p. 37 Piano di miglioramento p. 38 2
PREMESSA Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale dell’identità progettuale del nostro Istituto Comprensivo ed esplicita il progetto formativo che le nostre scuole adottano nell’ambito dell’autonomia, in raccordo con la realtà territoriale e in coerenza con la legislazione e la normativa vigenti. In base al Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R. 275 del 8/3/99) e alla legge 107/2015, il nostro Istituto si propone di far crescere e sviluppare le potenzialità degli studenti e delle studentesse (dai 3 ai 14 anni), con un’offerta formativa qualificata e qualificante, al fine di dotare tutti gli allievi di un bagaglio di competenze per orientarsi consapevolmente nella realtà che li circonda. La condivisione delle scelte educative, formative e culturali fra Dirigente, docenti, operatori e genitori è essenziale per garantire a tutti gli alunni e a tutte le alunne il diritto all’apprendimento, la maturazione personale, la valorizzazione delle diversità. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa si fonda sulle risultanze del Rapporto di Autovalutazione – pubblicato sul sito Scuola in chiaro – e del Piano di Miglioramento che è parte integrante del presente documento e contiene priorità, obiettivi e traguardi che l’Istituto persegue attraverso l’implementazione delle azioni di miglioramento e i progetti di potenziamento, a partire dal nostro Progetto d’Istituto. RISORSE STRUTTURALI L’Istituto Comprensivo Rapallo- Zoagli è composto da una scuola dell’Infanzia, quattro plessi di scuola Pprimaria e sette classi di scuola Secondaria di 1° grado, destinate nel corso del triennio 2019-22 ad aumentare sino al numero finale di nove (tre sezioni A,C nel Comune di Rapallo e B nel Comune di Zoagli). L’edificio della Scuola primaria Marconi, in Via Ferretto 4 a Rapallo, è sede del Dirigente Scolastico e degli uffici di Segreteria. SCUOLA DELL’INFANZIA RAINUSSO Situata in Via Bolzano 25 a Rapallo. Strutturata su tre piani. Comprende 7 sezioni. È dotata di un’aula mensa, un salone, una sala medica, un’aula di psicomotricità, una piccola biblioteca e un cortile esterno attrezzato con giochi. SCUOLA PRIMARIA ANTOLA Situata in Piazzale S. Francesco a Rapallo. Strutturata su due piani. Comprende 10 aule. È dotata di un’aula di informatica, una sala mensa, un laboratorio di scienze, un’aula polivalente, una biblioteca, una palestra, un cortile interno all’edificio con aiuole verdi e un orto didattico. SCUOLA PRIMARIA DELLE PIANE Situata in Via del Villone a Rapallo nella frazione di Santa Maria del Campo. Strutturata su due piani. Comprende 5 aule. È dotata di un’aula multifunzionale, una sala mensa, un’aula di informatica un giardino esterno all’edificio con orto didattico e di una palestra esterna all’edificio. 3
SCUOLA PRIMARIA MARCONI E SECONDARIA G.SCOCCO Situata in Via Ferretto 4 a Rapallo Strutturata su due piani. Comprende 15 aule. È dotata di aule di informatica, scienze e sostegno, una biblioteca, un salone polifunzionale con palco e tecnologie multimediali, un laboratorio artistico, una palestra, un cortile esterno dotato di aiuole verdi. L’edificio ospita 5 classi (sezioni A e C, in futuro sei classi) della Scuola Secondaria di Primo Grado G.Scocco. SCUOLA PRIMARIA TERAMO PIAGGIO E SCUOLA SECONDARIA DI ZOAGLI Situata in Piazza San Martino 10 a Zoagli. Strutturata su tre piani. Comprende 7 aule. È dotata di un’aula polivalente, un’aula di informatica, uno spazio biblioteca. L’edificio ospita 2 classi (sezione B, destinate a diventare tre) della Scuola Secondaria di Primo Grado. L’edificio sarà oggetto nel triennio 2019-22 di completo adeguamento antisismico ed ampilamento capienza aule. FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE ED ATTREZZATURE MATERIALI Sono in corso adeguamenti e incrementi delle dotazioni tecnologiche che proseguiranno nel triennio 2019-22 con: - aumento della banda con ADSL-20 mega; - allestimento di aule multimediali dedicate con connessione Eolo e postazioni per lo svolgimento delle prove Invalsi on-line nei plessi Marconi-Scocco e Teramo Piaggio; - dotazione di postazioni pc con monitor a parete per tutte le classi di scuola secondaria e scuola primaria; - software ed hardware per creazioni piattaforma e-learning e blog/siti per ogni plesso; - collegamento alla rete e dotazione informatica per la scuola dell’infanzia. RISORSE UMANE Le risorse umane sono costituite dall’organico dell’Istituto, formato da: - Dirigente Scolastico - Personale Docente - Personale Amministrativo - Personale Ausiliario 4
ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO Le scelte organizzative e gestionali prevedono le seguenti figure di coordinamento: - Collaboratori del Dirigente Scolastico, individuati all’inizio di ogni a..s.; - Funzioni strumentali al PTOF; - coordinatori di plesso, ove individuati; - coordinatori di classe, per la Scuola Secondaria; - coordinatori delle commissioni del Collegio. Dirigente scolastico Capo d’Istituto Docente vicario Collegio docenti Consiglio d’Istituto Secondo unitario Organo di indirizzo collaboratore Organo tecnico politico-finanziario Responsabili di plesso Coordinatori di classe DSGA Personale tecnico-amministrativo Personale ausiliario Collegio docenti Collegio docenti Collegio docenti Collaboratori scolastici Scuola dell’infanzia Scuola primaria Scuola secondaria 5
FABBISOGNO DEI POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO NELL’AMBITO DELL’ORGANICO 2019-2022 Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, si ipotizza il seguente fabbisogno per il triennio di riferimento: Posti comuni frontali Posti di sostegno SCUOLA DELL’ INFANZIA 14 4 SCUOLA PRIMARIA 40 +3 di inglese=43 11 SCUOLA SECONDARIA 14 cattedre complete (5 di 5 e 13 ore lettere, 3 di matematica, 2 di inglese, 1 di arte, 1 tecnologia, 1 musica, 1 educazione motoria) 1 spezzone da 9 ore di inglese, 1 spezzone da 9 ore di IRC FABBISOGNO AULE SCUOLA SECONDARIA TRIENNIO 2019-22 2019/20 2020/21 2021/22 Classi prime 3 3 3 Classi seconde 3 3 3 Classi terze 2 3 3 TOTALE 8 9 9 Per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 9 unità, PER UN TOTALE COMPLESSIVO DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA DI 94 POSTI. Nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente della classe di concorso EEEE per il semiesonero del primo collaboratore del dirigente. Nell’ambito delle scelte di organizzazione, sono previste la figura del coordinatore di plesso, ove presente come da nomina annuale, e quella del coordinatore di classe. Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così definito: PERSONALE ATA SEGRETERIA: 5 assistenti amministrativi PERSONALE ATA COLLABORATORE SCOLASTICO: 18 collaboratori 6
FABBISOGNO POSTI ORGANICO DELL’AUTONOMIA TRIENNIO 2019-21 Il fabbisogno dell’organico dell’autonomia, comprensivo dei docenti di posto comune e sostegno della scuola Primaria e Secondaria, ammonta in totale a 99 docenti, di cui 9 destinati al potenziamento delle aree progettuali individuate successivamente. Ciascun docente dell’organico di potenziamento sarà utilizzato con orario flessibile in percentuale per i progetti ed in percentuale (ipotizzabile attorno al 50%) per la copertura delle supplenze brevi. FABBISOGNO DELL’ORGANICO DI POTENZIAMENTO SCUOLA PRIMARIA: 7 POSTI (6 POSTO COMUNE, 1 POSTO SOSTEGNO) - 5 POSTI EEEE – per implementazione Piano di Miglioramento (progetti di recupero e sviluppo) e Progetto di Istituto (educazione alla cittadinanza, laboratori, tecnologie); sostituzione docenti assenti sino a 10 giorni; - 1 POSTO EEEE – per semiesonero del primo collaboratore del DS (12 ore) e sostituzione docenti assenti sino a 10 giorni; - 1 POSTO di sostegno – per coordinamento progetti P.E.I. e sostituzione docenti assenti sino a 10 giorni. SCUOLA SECONDARIA: 2 POSTI (1 POSTO A28 ARTE E IMMAGINE , 1 POSTO SOSTEGNO) - 1 docente A28 – impiego per implementazione Piano di Miglioramento e Progetto di Istituto; sostituzione docenti assenti sino a 10 giorni; - 1 POSTO di sostegno – per coordinamento progetti P.E.I. e sostituzione docenti assenti sino a 10 giorni. CAMPI DI POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Nel definire le attività di potenziamento dell’offerta formativa si tiene conto, in particolare, dei risultati delle rilevazioni INVALSI da correggere con interventi di consolidamento e opportune strategie didattiche. Faranno altresì parte integrante del piano di potenziamento le priorità, i traguardi e gli obiettivi di processo individuati nel Rapporto di autovalutazione (RAV) e nel conseguente Piano di Miglioramento di cui all’art. 6 del D.P.R. 28.3.2013 n. 8. I docenti dell’organico di potenziamento saranno utilizzati dove possibile per progetti di plesso o di classe con particolare riferimento ai seguenti ambiti - potenziamento umanistico, socioeconomico e per la legalità; - potenziamento linguistico-espressivo; - potenziamento laboratoriale; - potenziamento scientifico; - potenziamento artistico e musicale; - potenziamento motorio. RISORSE FINANZIARIE - Risorse Ministeriali – Funzionamento Amministrativo Generale erogato annualmente dal MEF; - Finanziamenti Comunali (legge 23/96 Competenze degli Enti Locali) Contributi dei genitori per: materiale (fotocopie – diario – cappellino); polizze assicurative; visite d’istruzione e visite guidate; progetti specifici (teatro, English Camp, corsi di inglese); Labter Parco Portofino (conoscenza e tutela del territorio); - Contributi da privati e associazioni. LA RETE MERANI L’Istituto aderisce alla rete di scopo “Carlo Merani” che comprende 23 scuole del Territorio, e che realizza il coordinamento delle attività formative e ne gestisce i finanziamenti erogati dal MIUR. Le attività di rete comprendono inoltre convenzioni per i servizi, iniziative didattiche e collaborazioni con gli Enti Locali, con il patrocinio delle proposte ed iniziative del territorio. 7
IL PROGETTO DI ISTITUTO 2019-2022 AD ALTA VOCE Il nostro Istituto da anni è impegnato nella creazione di biblioteche scolastiche nei vari plessi di ogni ordine e nella promozione della lettura e dell’ascolto attivo attraverso svariati progetti che hanno come finalità la motivazione a leggere e la conoscenza della letteratura per ragazzi. La biblioteca è un luogo di memoria e di futuro dove imparare sempre qualcosa di nuovo, soddisfare le proprie curiosità e vivere esperienze sociali positive. Il progetto Ad alta voce, gli altri progetti di animazione del libro e le giornate tematiche di lettura, oltre che la settimana di lettura nelle scuole LIBRIAMOCI e IL MAGGIO DEI LIBRI nascono dalla consapevolezza che il libro ha una funzione insostituibile nella formazione della persona e nella creazione delle capacità critiche, selettive e costruttive: saper leggere significa saper pensare e valutare. Il libro diventa uno dei mezzi più efficaci per la formazione del pensiero. È fondamentale, quindi, far scaturire la curiosità e l’amore per il libro ancor prima che il bambino impari la tecnica della lettura, poiché già capace di “leggere” le immagini, ascoltare ed emozionarsi. Occorre, quindi, trasformare la lettura da richiesta, anche pressante, in un’interessante offerta di arricchimento formativo ed emotivo, considerandola momento fondamentale della programmazione didattica. La lettura ad alta voce, intesa come dono, non sarà proposta come fatto isolato, bensì come un percorso ricco di esperienze positive e significative, di opportunità creative ed espressive che partirà dalla Scuola dell’Infanzia e continuerà nella Scuola primaria e Secondaria di primo grado. AD ALTA VOCE… in breve Seminari di formazione ed aggiornamento dei Docenti sul tema della lettura ad alta voce e tecniche relative all'animazione alal lettura Programmazione annuale di attività di lettura in Biblioteca con progetti di animazione, prestito, consultazione. Eventi ricorrenti con il contributo di Istituto, Docenti, Genitori, Associazioni, Enti Locali (Biblioteca Comune di Rapallo, Biblioteca De Amicis di Genova, Università degli Studi DISFOR): - Settimana "Ad Alta Voce" - Il maggio dei Libri - Aria di Lettura - Open day "La nostra scuola fa sognare" FINALITÀ FORMATIVE 1. Promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura 2. Favorire l’avvicinamento affettivo ed emozionale al libro 3. Incentivare le competenze necessarie per sviluppare un rapporto attivo, creativo e costruttivo con il libro e la biblioteca 4. Educare all’ascolto e alla comunicazione 5. Superare la mera lettura strumentale per raggiungere il piacere di leggere 8
OBIETTIVI Promozione della lettura Uso della biblioteca Risultati attesi Scuola - Promuovere l’avvicinamento - Conoscere Incremento del numero di dell’infan affettivo ed emotivo al libro. concretamente lo spazio vocaboli utilizzati nella zia - Sviluppare la curiosità verso il biblioteca. conversazione libro. - Usufruire dei libri a Incremento del numero di - Educare all’ascolto e favorire i disposizione. vocaboli di cui l’alunno conosce legami tra adulto e bambino e tra - Godere di momenti di il significato pari. lettura ad alta voce. Incremento del numero di - Esplorare le potenzialità del libro - Rispettare l’ambiente e vocaboli di cui l’alunno sa attraverso attività ludiche e creative. prendersi cura dello spiegare il signficato - Incentivare la fruizione dello spazio biblioteca e dei spazio biblioteca e delle opportunità libri. che offre. Scuola - Avvicinarsi, in modo sempre più - Riconoscere la biblio Incemento del numero di libri primaria consapevole, a diversi linguaggi teca come bene comune. presi in prestito in un anno visivi, “leggerli” e interpretarli. - Conoscere le regole per scolastico - Promuovere il piacere per la effettuare il prestito. Incremento del numero di lettura. - Conoscere la vocaboli utilizzati nella - Educare all’ascolto e alla classificazione Dewey. conversazione comunicazione. - Conoscere le tipologie di Incremento del numero di - Potenziare la padronanza della libri per cercare ciò che vocaboli di cui l’alunno conosce lingua italiana e ampliare il lessico. interessa. il significato - Favorire e incoraggiare scambi di - Acquisire le regole per Incremento del numero di idee fra lettori (bacheca con consigli, l’utilizzo della biblioteca vocaboli di cui l’alunno sa inviti alla lettura...). (prestito, silenzio, ordine, spiegare il signficato “restauro” materiale, Incremento del numero di classificazione…). vocaboli utilizzati nell’espressione scritta Incremento dell’utilizzo di terminologie specifiche Scuola - Creare un clima favorevole - Valorizzare la biblioteca Incremento del numero di libri secondari all’ascolto. come bene comune. presi in prestito nel corso a di primo - Favorire situazioni motivanti per - Collaborare nella dell’anno scolastico grado accrescere la curiosità e il piacere di gestione del prestito, Incremento del numero di leggere (laboratori, incontri con anche per aiutare i più vocaboli utilizzati nella autori e illustratori). piccoli. conversazione - Potenziare tecniche e strategie di - Applicare le regole per Incremento del numero di lettura attiva: diventare lettori per gli la classificazione Dewey. vocaboli di cui l’alunno conosce altri. - Rispettare le norme per il significato - Stimolare il confronto di idee tra l’utilizzo della biblioteca. Incremento del numero di giovani lettori. - Conoscere e usufruire vocaboli di cui l’alunno sa - Promuovere la conoscenza del della Biblioteca Comunale spiegare il signficato processo di ideazione di un libro. e delle potenzialità che Incremento del numero di - Acquisire consapevolezza della offre. vocaboli utilizzati motivazione per cui si legge (studio, nell’espressione scritta svago personale, ricerca di Incremento dell’utilizzo di informazioni, essere lettore per gli terminologie specifiche altri...). nell’espressione orale e scritta 9
AD ALTA VOCE….PERCHE’ PREMESSA Il progetto AD ALTA VOCE si identifica con quelle attività finalizzate all'inclusione di tutti i bambini e ragazzi nella scuola. L'obiettivo primario resta quello di motivare e, come scrive Tullio De Mauro, “leggere, poter leggere, avere il gusto di leggere, è un privilegio. E' un privilegio della nostra intelligenza, che trova nei libri l'alimento primo dell'informazione e gli stimoli al confronto, alla critica, allo sviluppo. E' un privilegio della fantasia, che attraverso le parole scritte nei secoli si apre il varco verso l'esplorazione fantastica dell'immaginario”. Noi lavoriamo affinché questo privilegio sia di tutti i bambini e ragazzi: nessuno escluso. EDUCARE ALLA LETTURA Leggere è aprire una finestra su un mondo di colori, immagini e parole che scaturiscono dalla fantasia del lettore. Non è un'abilità innata, la si acquisisce col passare del tempo. Per consolidare l'abitudine a leggere, è necessario incentivare, stimolare e accrescere la motivazione, attraverso la proposta di brani interessanti e attività significative, che permettano di sperimentare il piacere della lettura. La capacità di leggere ad alta voce si migliora attraverso l'ascolto consapevole degli altri, di noi stessi e l'esercizio continuo; essa permette, inoltre, di familiarizzare con le strutture tipiche del testo scritto. L'educazione alla lettura deve essere, dunque, un momento trasversale che coinvolge tutte le discipline e deve avere ampio spazio nella pratica didattica quotidiana. La prima esperienza narrativa che un bambino compie, già a partire dal secondo anno di vita e fino al suo ingresso nella scuola primaria, è quella di sentir leggere storie da qualche adulto. Questo adulto può essere la mamma, il papà o qualche altro membro della famiglia, ma può essere anche un insegnante della scuola dell'infanzia e perché no del nido. Possono essere storie, fiabe classiche o moderne, storie familiari. Spesso possono essere lette anche semplici conte, cantilene, filastrocche scandite dal ritmo e dalle rime. Per tutti i bambini è noto quanto sia alto e atteso il momento della lettura ad alta voce da parte dell'adulto. Molte volte succede che, appena l'adulto finisce la lettura, il bambino richieda ad alta voce la rilettura della stessa cosa appena ascoltata. Nel periodo in cui dovrebbe apprendere il linguaggio verbale, il bambino prova piacere nel sentir parlare, nel sentire parole conosciute e non. Soprattutto però il suo interesse sta nella presenza, accanto a lui di un adulto che conosce e a cui è legato dal punto di vista affettivo, una presenza rassicurante, soprattutto nelle ore serali, quando si avvicina il momento del sonno. Il terzo motivo di interesse per i bambini deriva poi dal contenuto delle storie che sente. Esse presentano situazioni, ambienti, personaggi, problemi nei quali i bambini si identificano e una partecipazione empatica ai loro stati d'animo ed emozioni. L'esperienza del sentir leggere è quindi piena di fascino per il bambino per i motivi descritti, ma anche perché è e rappresenta un continuo arricchimento del lessico poiché i testi contengono parole ancora non del tutto conosciute agli ascoltatori. Questo ricco patrimonio di parole incontrate e conosciute nella forma orale costituisce un facilitatore di lettura per tutti i bambini che poi entreranno nella scuola primaria. La presenza del libro per i bambini dai tre anni in su è poi di fondamentale importanza. Un bambino che infatti osserva un adulto maneggiare con cura un libro che ha fra le mani, riuscendo a trarne storie bellissime leggendole ad alta voce, finisce col vedere 10
tale oggetto come prezioso, un tesoro ricco e importante. Questo porterà nel bambino lo sviluppo di un rapporto affettivo con “il libro” per affrontare più avanti e con maggior motivazione l'apprendimento della lettura all'ingresso nella scuola primaria. Con l'ingresso alla scuola primaria i prerequisiti cognitivi e affettivi che già il bambino dovrebbe possedere attraverso l'esperienza del sentir raccontare e leggere ad alta voce i libri possono essere sviluppati e potenziati. Il bambino che si avvia a leggere in modo autonomo consoliderà anche l'atteggiamento di amicizia con il libro e la lettura. L'atteggiamento favorevole per un testo può trasformarsi in un interesse globale per la lettura in generale. La narrativa faciliterà poi il passaggio da lettore principiante a lettore esperto, dove per principiante si intende il bambino di prima e seconda, mentre per lettore esperto si intende colui che riconosce a prima vista un certo numero di parole e rende la propria lettura sempre più scorrevole e veloce, anche se possono permanere difficoltà nella comprensione o nella struttura complessa di alcune frasi. Per non parlare poi di ciò che la lettura e la narrativa può sviluppare nel bambino e ragazzo: la memoria a breve e lungo termine, acquisizione dei significati delle parole, acquisizione di strutture sintattiche e forme linguistiche, il significato di alcuni indicatori che determinano il tipo di testo e non ultimo lo sviluppo culturale. La società attuale offre a bambini e ragazzi innumerevoli stimoli culturali, soprattutto di carattere multimediale e tecnologico. La cultura dell’ascolto e della lettura sta cedendo il posto a quella dell’immagine per la concorrenza dei codici non alfabetici, specialmente visivi, che forniscono ormai tutte le informazioni necessarie per cui la lettura risulta, per i ragazzi, noiosa ed inutile. E’ quindi opportuno che la scuola, pur essendo aperta e pronta ad accogliere le innovazioni tecnologiche ed informatiche ed a sfruttarle ai fini di uno sviluppo integrale delle abilità e delle competenze dei bambini e dei ragazzi, si concentri sul recupero dell’importanza della lettura e del confronto tra bambino e libro. Per far scaturire un autentico amore per il libro e per la lettura, è indispensabile che le motivazioni si sviluppino su un vissuto emozionale positivo, mediante il quale la lettura si trasformi in gioco divertente, creativo e coinvolgente e diventi un aiuto per rendere possibile un’educazione affettiva ed emotiva nella scuola, nella convinzione che per riuscire nel processo di apprendimento siano necessarie tutte le risorse affettive ed emotive. Il nostro Istituto, pertanto, senza tralasciare gli aspetti cognitivi, ha la manifesta intenzione di promuovere nei bambini di oggi che saranno i ragazzi di domani, un accrescimento di competenze socio-affettive mediante percorsi trasversali integrati al Curricolo verticale. La lettura di testi classici, fiabe, racconti autobiografici, appositamente scelti per le particolari caratteristiche dei personaggi e degli eventi, rappresenterà lo sfondo 11
che, oltre a dar senso e significato alle molteplici attività altrimenti slegate e che potrebbero risultare disperse e frantumate, favorirà l'interazione fra momento affettivo e cognitivo, la motivazione all'apprendimento ed infine il decentramento personale e la cooperazione. Le varie attività didattiche si articoleranno e diversificheranno secondo la fascia di età a cui verranno proposte e, comunque, tenendo presente il contesto in cui si “opera” e i bisogni formativi rilevati nelle singole classi e si porranno un’unica chiara e precisa finalità: educare il bambino e il preadolescente a conoscere, vivere e condividere il proprio mondo emotivo. L’utilizzo di strumenti metodologici quali lo sfondo integratore, circle-time, role-play, tutoring, pensiero narrativo (autobiografia) e l’utilizzo di vari linguaggi espressivi permetterà di accrescere nei bambini le competenze necessarie per vivere serenamente con se stessi e gettare i presupposti per “star bene” insieme agli altri a scuola, a casa e ovunque. SCELTE METODOLOGICHE: A livello metodologico si sceglieranno strategie che privilegino, nell’alunno e nel docente: • L’esperienza diretta e “fisica” di percezioni, emozioni e stati d’animo. • La scelta di situazioni didattiche che coinvolgano totalmente e profondamente alunni ed insegnanti; (giornate dedicate, Shoah, festa del libro, festa dell'albero, della Terra, anniversari di autori, anno europeo, anno internazionale...) La correttezza e l’efficacia delle soluzioni metodologiche adottate sarà verificabile attraverso: - il confronto e la discussione tra gli insegnanti impegnati nel progetto per la condivisione di finalità, obiettivi, metodi e contenuti; - la documentazione delle esperienze per riproporre, modificare, adattare e usare come possibile fonte di consultazione. FINALITA’ EDUCATIVE E FORMATIVE 11. Favorire un approccio affettivo ed emozionale, non solo scolastico, con il libro. 22. Fornire al bambino le competenze necessarie per utilizzare la comunicazione verbale e non verbale per estrinsecare/riconoscere/gestire la propria emotività. 33. Sviluppare capacità di comprensione empatica. 44. Suscitare amore e gusto per la lettura del libro e promuovere un atteggiamento positivo nei confronti della lettura. 12
55. Educare all’ascolto, alla concentrazione, alla riflessione e alla comunicazione con gli altri. 66. Favorire l’accettazione ed il rispetto delle culture “altre”, considerate fonte di arricchimento. 77. Favorire gli scambi di idee fra lettori di età e di culture diverse. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Scuola dell’infanzia 1. Conoscere, riconoscere, denominare emozioni e stati d’animo. 2. Ampliare il vocabolario emotivo. 3. Vivere il libro come prezioso strumento di gioco, di ricerca, di divertimento, di approfondimento e di conoscenza. 4. Ascoltare la lettura di storie. 5. Comprendere ciò che si ascolta. 6. Distinguere tra realtà e fantasia. 7. Arricchire il lessico. 8. Ricostruire con le immagini e/o verbalmente una storia rispettando la successione logico temporale. 9. Leggere le immagini. - Fare ipotesi. Scuola primaria 1. Rafforzare nei bambini la capacità di riconoscere e nominare le principali emozioni. 2. Espandere il vocabolario emotivo dei bambini. 3. Sviluppare abilità per saper interpretare e comprendere lo stato emotivo dell’altro. 4. Vivere il libro come prezioso strumento di gioco, di ricerca, di divertimento, di approfondimento e di conoscenza. 5. Ascoltare la lettura di storie. 6. Comprendere ciò che si ascolta. 13
7. Distinguere tra realtà e fantasia. 8. Arricchire il lessico. 9. Ricostruire con le immagini e/o verbalmente una storia rispettando la successione logico temporale. 10. Leggere le immagini. 11. Fare ipotesi. 12. Analizzare gli elementi di una storia e le relazioni di causa-effetto. 13. Esplorare le potenzialità di una storia attraverso la lettura espressiva e la drammatizzazione. 14. Utilizzare le parole in modo creativo. - Inventare storie. Scuola secondaria di primo grado 1.Vivere il libro come prezioso strumento di gioco, di ricerca, di divertimento, di approfondimento e di conoscenza. 2. Individuare i comportamenti più adeguati per vivere bene all’interno di un gruppo. 3. Facilitare nei ragazzi il riconoscimento di alcuni modi dannosi di pensare attraverso i quali le difficoltà vengono ingigantite. 4. Migliorare l’autostima nei ragazzi attraverso la riflessione sulla propria storia di vita. 5. Acquistare consapevolezza della storia personale e della propria individualità attraverso la rivisitazione de ricordi, della propria casa/famiglia, delle emozioni, dei pensieri legati alla propria infanzia. 6. Ampliare il vocabolario emotivo dei ragazzi. 7. Ricostruire con le immagini e/o verbalmente una storia rispettando la successione logico temporale. 8. Leggere le immagini. 9. Fare ipotesi. 10. Analizzare gli elementi di una storia e le relazioni di causa – effetto. 11. Esplorare le potenzialità di una storia attraverso la lettura espressiva e la drammatizzazione. 12. Utilizzare le parole in modo creativo. 13. Inventare storie. 14
14. Saper utilizzare le diverse tecniche di lettura. 15. Conoscere i generi letterari e riconoscerne gli elementi caratterizzanti. 16. Saper contestualizzare l’opera e la vicenda narrata. 17. Saper individuare gli elementi dello stile dell’autore. - Saper cogliere il messaggio umano e culturale del libro. ATTIVITA’ DIDATTICHE E/O STRATEGIE METODOLOGICHE SCUOLA DELL’INFANZIA IL LIBRO – SI TOCCA, SI ASCOLTA, SI LEGGE - Scelta di un testo - Il libro è letto dalle insegnanti - Il libro è raccontato dalle insegnanti - Il libro è gestito dal bambino, in modo che possa familiarizzare con le immagini LA STORIA – SI ANIMA NELLO SPAZIO FISICO, NEL TEMPO REALE MEDIANTE: ATTIVITA’ MOTORIE - Si anima coralmente la storia - Si animano le sequenze dividendo i bambini in piccoli gruppi - Percorso motorio ATTIVITA’ DI VERBALIZZAZIONE E DRAMMATIZZAZIONE - Si legge in gruppo la storia seguendo il testo - I bambini raccontano - I bambini leggono i loro disegni - I bambini utilizzano i materiali prodotti per il gioco simbolico - Si formulano domande, si eseguono giochi - Si costruisce una storia - Si drammatizza la storia ATTIVITA’GRAFICHE, MANUALI, PLASTICHE, PITTORICHE - I bambini disegnano la parte della storia per loro più significativa 15
- Si divide la storia in sequenze e si rappresenta in un lavoro individuale e di gruppo - Si costruiscono, con vari materiali, oggetti che “caratterizzano” i vari personaggi - Si costruiscono carte che riproducono elementi delle storie - Si costruisce il libro individuale - Si costruisce un libro in collaborazione con gli alunni della scuola primaria e secondaria MONTAGGIO E SMONTAGGIO DI UNA STORIA I bambini hanno la possibilità di giocare individualmente o in gruppo con il materiale prodotto LA STORIA – ACQUISTA LE CARATTERISTICHE DI : - Un giocattolo - Un gioco vivo ATTIVITA' E/O STRATEGIE METODOLOGICHE SCUOLA PRIMARIA LETTURA - Rito di accoglienza o apertura Lettura dell’insegnante ( scuola primaria) e/o dei ragazzi più grandi CONVERSAZIONI: - Circles time incentrati su argomenti emersi dalle letture di storie o su particolari tematiche individuate sulla base dei bisogni formativi emersi nelle classi. - ANIMAZIONE: - Nei panni di “ Se fossi…sarei. - Il corpo dice che…(sono arrabbiato, sono triste, sono felice…) - resoconto dei testi letti - raccontare dalla fine, dal centro, dai diversi punti di vista dei vari personaggi - manipolazione dei testi - scoperta di strutture costanti - reinvenzione dei testi - giochi linguistici (acrostici, limerik, rebus, ecc) 16
- giochi di animazione ANALISI DI UN LIBRO: - come è fatto un libro: analisi (casa editrice, collana, autore, importanza del titolo, genere ) - rapporto testo – immagine: come si illustra un libro - le parti di un libro (prima di copertina, seconda, terza e quarta di copertina) TRANSCODIFICHE: - come si può transcodificare un testo in un altro linguaggio, in uno spettacolo, in una fotostoria, in uno storytelling, in un video in musica… - produzione di fumetti, spettacoli, fotostorie, video, cartelloni che documentano il percorso ALTRE ATTIVITA': - recensione di libri letti - catalogazione dei libri del laboratorio da parte dei bambini secondo criteri di catalogazione diversi - costruzione di libri da parte dei bambini - visita ad una libreria del quartiere 1) visita alla sede della biblioteca comunale 2) visita alla biblioteca De Amicis di Genova 3) incontri con l'autore, il disegnatore, il fumettista, l'editore..... 4) Settimana “Ad alta voce...” 5) partecipazioni a concorsi ATTIVITA' E/O STRATEGIE METODOLOGICHE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LETTURA COME ASCOLTO: - Lettura fatta dall’insegnante per suscitare nel ragazzo la motivazione, il gusto della lettura e un atteggiamento positivo nei confronti del libro. - Lettura dei ragazzi libera ed assistita LETTURE LIBERE: 17
- Lettura diretta e autonoma dei testi da parte dei ragazzi - Presentazione dei libri attraverso giochi di animazione e discussioni guidate - CONVERSAZIONI: - libere e/o guidate sui testi - Circles time incentrati su argomenti emersi dalle letture di storie o su particolari tematiche individuate sulla base dei bisogni formativi emersi nelle classi. - ANIMAZIONE: - Nei panni di “ Se fossi…sarei. - resoconto dei testi letti - raccontare dalla fine, dal centro, dai diversi punti di vista dei vari personaggi - manipolazione dei testi - scoperta di strutture costanti - reinvenzione dei testi - giochi linguistici (acrostici, limerik, rebus, ecc) - giochi di animazione - attività ludiche e di gruppo - giochi linguistici ( acrostici, limerik, rebus, ecc) - resoconto dei testi letti - manipolazione dei testi ANALISI DI UN LIBRO: - come è fatto un libro: analisi (casa editrice, collana, autore, importanza del titolo, genere ) - contestualizzazione del libro e delle vicende narrate, stile dell’autore, contenuto e messaggio OPERAZIONI CULTURALI - recensione di libri letti - catalogazione dei libri del laboratorio da parte dei ragazzi secondo criteri di catalogazione diversi - visita ad una libreria del centro - visita alla sede della biblioteca comunale - visita alla biblioteca De Amicis di Genova 18
- incontri con autori, disegnatori, fumettisti, editori, - visita al Secolo XIX, - informazioni su novità editoriali - partecipazione a concorsi - Partecipazione settimana ad alta voce VERIFICA E VALUTAZIONE Rilevazione del rapporto tra il tempo di lettura e il numero dei libri letti. Rilevazione del grado di coinvolgimento degli alunni nella attività proposte. Valutazione degli/delle insegnanti circa la ricaduta sulla curiosità, sull'interesse e sui livelli di relazionalità e di scrittura (Consigli di classe, di Interclasse e di Intersezione). Valutazione del progetto attraverso iniziative a carattere locale e nazionale. Sarà possibile valutare l'esperienza, attraverso osservazioni sistematiche, prove oggettive e specifiche delle discipline didattiche, per controllare: • La sensibilizzazione verso la lettura • Il miglioramento della lettura • Il livello di interesse verso le attività di animazione alla lettura • La soddisfazione nel creare pagine animate per libri • La frequenza delle classi alla biblioteca scolastica/comunale per il prestito librario • La partecipazione attiva e l'interesse per eventuali incontri con l'autore o esperti • La disponibilità allo scambio di esperienza tra bambini/alunni/studenti. • La partecipazione alla giornata mondiale del libro, alla Shoah, ad altre manifestazioni inerenti il progetto “Ad alta voce...” 19
• Il numero degli alunni partecipanti a manifestazioni organizzate dall'Istituto (Settimana “Ad alta voce...”, mostre, letture,...). RISORSE UMANE Docenti di tutte le discipline, alunni, esperti di letteratura per l'infanzia, autori, animatori, genitori, associazioni presenti sul territorio, biblioteca comunale, BIBLIOGRAFIA (per i Docenti) M. P. Alignani Guida pratica per fare libri con i bambini Sonda Edizioni S. Andrich Strategie di lettura metacognitive Edizioni Erickson N. Barbiero – G. Orecchia Il libro dei libri Laboratorio Salani Editore A. Baruzzi Libri fatti a mano Artebambini Editore A. S. Baumann Come si fa un libro? Tourbillon Editore P. Brausser 1001 attività con i libri Lapis Editore G. Di Vita Da “La Vita Scolastica” n°2 – 2016 A. Giustini F. Lizzi Competenze trasversali nella scuola primaria I° e II° volume Edizioni Erickson P. Johnson Facciamo libri Sonda edizioni A. Maltoni Da “La Vita Scolastica n°10 - 2018 G. Petter La narrativa a scuola Edizioni Erickson - I. Salviati Il primo libro non si scorda mai Ed. Giunti C. I Salviati – Corso di Formazione 16/17 Novembre 2018 c/o I.C. Rapallo-Zoagli P. Zannoner Libro, facci ridere! Mondadori Editore 20
LE SCELTE EDUCATIVE Il nostro Istituto si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano l’uguaglianza e la libertà dei cittadini come sancisce l’art. 3 della Costituzione. Particolare attenzione è rivolta alle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio, per evitare che la differenza si trasformi in disuguaglianza ed emarginazione. Il processo educativo si esplicita attraverso l’istruzione e la formazione; gli apprendimenti devono sviluppare nell’alunno capacità e competenze, attraverso le conoscenze (il sapere) e le abilità (il saper fare), per consentire un percorso ottimale a chi si trova in una situazione di svantaggio o di eccellenza. Le competenze acquisite concorrono a formare globalmente un cittadino rispettoso della cultura propria e di quella altrui. La scuola deve pertanto essere: - formativa ed orientativa; - garante delle medesime opportunità per tutti gli alunni; - attenta alle diversità e a colmare le differenze sociali e culturali; - esempio di convivenza democratica, accoglienza, solidarietà, testimoniate quotidianamente dagli adulti che vi operano; - aperta al territorio. LE STRATEGIE DIDATTICHE Nessuna strategia didattica ha valore in sé, ma deve essere funzionale all’obiettivo che si vuole raggiungere. Pertanto: - si privilegiano percorsi didattici che tengano conto del rinnovamento della scuola di base attraverso la realizzazione di curricoli verticali; - si promuove l’orientamento, il recupero, il sostegno e l’integrazione di tutti gli allievi, con particolare attenzione agli alunni stranieri e ai diversamente abili, con programmi di alfabetizzazione e con attività integrative; - si attuano percorsi di eccellenza; - si consolida la conoscenza delle lingue comunitarie garantendo l’insegnamento di una lingua straniera alla Scuola Primaria (inglese) e potenziandola nella Secondaria di 1° grado; - ci si avvale dell’uso delle tecnologie in maniera trasversale alle varie discipline; - si apre la scuola al territorio perché possa rappresentare un centro di formazione culturale in sinergia con le agenzie del territorio. L’attività dell’insegnante implica determinate scelte metodologico-didattiche e specifiche competenze professionali finalizzate a: - mettere l’alunno al centro del processo educativo-didattico; - migliorare la qualità delle relazioni interpersonali; - creare un clima educativo positivo; - individuare metodologie che permettano la gradualità nel conseguimento degli obiettivi e delle competenze; - favorire la flessibilità dell’organizzazione didattica. 21
L’INCLUSIONE L’idea di inclusione a cui il nostro Istituto fa riferimento è quella che dà importanza al coinvolgimento di tutti gli alunni nella realizzazione di una scuola realmente accogliente, che diventa sensibile all’intera gradazione delle diversità presenti tra gli alunni. Si utilizzano le metodologie più idonee al raggiungimento degli obiettivi educativi e di apprendimento di ogni alunno: la didattica necessariamente si trasforma in didattica personalizzata adattandosi ai bisogni di ciascuno. 1. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI E ALUNNE STRANIERI L’accoglienza è il primo passo verso la costruzione di una comunità educante che riconosca di aver bisogno della partecipazione di tutti, ma soprattutto degli alunni stessi in quanto portatori di personalità propria da accogliere e da rispettare. In tale ottica, viene curata particolarmente l’accoglienza e la successiva integrazione degli alunni stranieri. IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA Il nostro Protocollo di accoglienza, elaborato dalla Commissione Intercultura ed accoglienza ed approvato dal Collegio dei docenti il 4/12/2012, contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli operatori scolastici, traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana. La Commissione rappresenta l’Istituto ed è composta dal Dirigente Scolastico, dalla Funzione Strumentale per l’Intercultura e da docenti nominati annualmente dal Collegio dei docenti. La commissione, nei casi d’inserimento di alunni neo arrivati: - stabilisce adeguate relazioni scuola/famiglia; - osserva gli alunni nella prima fase di accoglienza; - propone l’assegnazione alla classe di appartenenza anagrafica (contestualmente ad incontri di conoscenza della famiglia); - promuove azioni comuni per monitorare i progetti esistenti; - fornisce materiali specifici ai docenti che accolgono alunni stranieri; - favorisce la comunicazione e la collaborazione fra la scuola e il territorio; 22
- coordina gli interventi dei mediatori culturali e degli Enti del territorio. I PROGETTI DI ITALIANO L2 L’Istituto Comprensivo Rapallo-Zoagli, i cui iscritti sono mediamente per il 25% circa alunni di nazionalità non italiana, è individuato dal MIUR come destinatario delle risorse di cui all’art. 9 del C.C.N.L. 2007, in quanto Area a forte processo immigratorio. Le risorse vengono essenzialmente destinate a progetti di didattica dell’Italiano come Seconda Lingua, in particolare a favore di alunni di recente immigrazione. È attivo nel nostro Istituto, dall’anno scolastico 17/18, il progetto per gli alunni stranieri dal titolo “A scuola nessuno è straniero”. Sarà attiva da quest’anno una procedura di pronto soccorso linguistico permanente da attivarsi immediatamente ad inizio anno scolastico (o addirittura nelle settimane precedenti) per gli alunni di recente immigrazione che non parlino la lingua italiana. I PROGETTI INTERISTITUZIONALI L’Istituto Comprensivo aderisce al Progetto interistituzionale “Accoglienza ed integrazione alunni stranieri” con le seguenti finalità: - promuovere una buona integrazione dei minori stranieri e delle loro famiglie nella scuola e nel territorio; - mettere in rete le risorse locali (scuola, Comune, associazioni); - raccordare iniziative e progetti già in atto (partecipazione alla Giornata dell’Intercultura); - attivare interventi diversi che rispondano a varie esigenze attraverso la sensibilizzazione del territorio; - proseguire e potenziare quanto già realizzato con attività di recupero e consolidamento delle abilità sociali. Mette di conseguenza in atto: - corsi di prima alfabetizzazione con la collaborazione degli enti territoriali; - interventi di operatori madrelingua; - la formazione per gli insegnanti sulle tematiche multiculturali; - una scuola aperta: attività di accoglienza con interventi e collaborazione dei genitori. 2. ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta (C.M. 8 6/3/13). La sigla B.E.S. comprende quindi tutti i bisogni relativi a: - DISABILITÀ - DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO - DISAGIO SOCIO-FAMILIARE 23
GLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Una necessaria premessa La sigla B.E.S. nasce ufficialmente con la Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013, ma viene talvolta utilizzata in modo improprio per individuare non i bisogni degli alunni della classe, bensì gli alunni stessi, che vengono definiti BES qualora destinatari di un Piano didattico personalizzato. L’uso improprio delle sigle (come anche per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento, spesso individuati come “alunni DSA”) finisce per identificare l’alunno con il suo stesso bisogno, connotandolo socialmente ed etichettandolo all’interno della comunità scolastica, con la conseguenza di ottenere l’esito opposto alla finalità della direttiva ministeriale, ovvero non l’inclusione ma la discriminazione. La nostra scuola, perciò, pone particolare attenzione nell’utilizzo non solo degli strumenti che la normativa offre per integrare tutti gli studenti all’interno dello stesso percorso educativo, ma anche nell’utilizzo corretto della terminologia e delle sigle afferenti a tali strumenti, che non possono e non devono diventare delle etichette. La normativa La Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 sui Bisogni Educativi Speciali intende offrire alle scuole uno strumento operativo di notevole importanza in merito all’inclusione scolastica, documento che completa il quadro di allargamento della normativa sull’inclusione non solo degli alunni con disturbi specifici di apprendimento ma anche per quelli che abbiano uno svantaggio culturale, personale o sociale. Vi si legge infatti che, «in questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale». L’I. C. Rapallo-Zoagli è inserito in un area geografica ad alta migrazione con forte disparità socio- culturale ed economica, pertanto vuole soffermare la propria attenzione su quell’area dei BES che interessa lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. La Direttiva, a tale proposito, ricorda che «ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta». Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad esempio una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana – per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno –, è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (come la dispensa dalla lettura ad alta voce, dalle attività ove la lettura sia valutata e dalla scrittura veloce sotto dettatura). In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente 24
aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche che seguano percorsi personalizzati. Sarà presto operativo nella scuola un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) composto dalle due Commissioni per il Disagio e per il Sostegno. Il Gruppo elaborerà una proposta di Piano annuale per l’Inclusività, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro giugno). Il Piano sarà discusso in Collegio dei docenti e utilizzato come strumento operativo per definire la necessità relativa all’organico di sostegno. Il Gruppo di lavoro e di studio svolgerà le seguenti funzioni: - rilevazione dei BES presenti nella scuola; - raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; - focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione; - rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; - elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. Il Gruppo procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale. All’inizio di ogni anno scolastico il Gruppo propone al Collegio dei docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluiscono nel Piano annuale per l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti. La programmazione e la verifica didattica servono a evidenziare alcuni indicatori strutturali, di processo e di esito, al fine di valutare la qualità dell’inclusione realizzata nelle singole classi e nelle singole scuole. A. ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI La nostra scuola è a misura di tutti gli alunni, perché tutti, non solo i disabili, sono diversi: in quest’ottica noi lavoriamo ogni giorno per assicurare a ciascun bambino la piena integrazione nella comunità scolastica, attraverso: - l’accoglienza; - la redazione di Piani educativi individualizzati concordati e verificati con le famiglie e i Servizi Sanitari; - il Protocollo di Individuazione delle Difficoltà di apprendimento; - l’uso delle tecnologie a supporto della didattica. L’accoglienza implica la conoscenza e la valorizzazione della realtà umana, sociale e familiare del disabile e la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica personalizzata negli obiettivi e nei percorsi formativi. Inoltre la scuola, per quanto di sua competenza, si impegna a rimuovere gli ostacoli che possono rappresentare impedimento al processo di formazione degli alunni in situazione di disabilità temporanea o protratta. 25
Commissione sostegno Come previsto dalla normativa vigente, all’interno dell’Istituto opera la Commissione sostegno per l’integrazione degli alunni diversamente abili, formata da tutti i docenti di sostegno e coordinata da un docente referente. Attuazione del diritto allo studio Gli allievi diversamente abili, con disabilità diagnosticata ai sensi della Legge 104/92, sono destinatari di Piani educativi personalizzati (PEP), redatti dai docenti della classe (di classe e di sostegno) in accordo con la famiglia e con i Servizi della ASL 4, nei quali vengono individuati gli obiettivi ed i percorsi didattici ed educativi all’inizio di ciascun anno scolastico. Al termine dell’anno scolastico gli esiti dei PEP vengono sottoposti a verifica congiunta famiglie-docenti-ASL. Protocollo interno per l’individuazione delle difficoltà di apprendimento Il nostro Istituto sta mettendo a punto un efficace ed agile Protocollo interno per l’individuazione e la comunicazione ai genitori di eventuali difficoltà di apprendimento riscontrate dagli insegnanti dell’alunno; la procedura prevede una griglia di osservazione, la rilevazione scritta e sottoscritta dai docenti della classe, dalla Funzione strumentale al GLI e dal Dirigente scolastico, cui segue una lettera predisposta di comunicazione alla famiglia che viene consegnata ai genitori nell’ambito di un colloquio dedicato. Alla famiglia spetta la decisione finale di rivolgersi alle strutture sanitarie (ASL 4 – Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Rapallo, oppure ad altri Centri o Enti pubblici e privati) per gli adempimenti di competenza e l’eventuale presa in carico del bambino da parte dei Servizi. B. ALLIEVI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) Gli allievi che manifestano Disturbi specifici di apprendimento (DSA), diagnosticati da una struttura pubblica o privata, sono destinatari di Piani didattici personalizzati (PDP), redatti dai docenti in accordo con la famiglia, nei quali vengono individuati gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla Legge 170/2010. Il nostro Istituto collabora con Associazioni ed Enti allo scopo di effettuare screening per l’individuazione precoce dei casi; sono stati effettuati altresì corsi di formazione per l’adozione di strategie didattiche adeguate a ogni tipologia di disturbo. Scopo dell’intervento individualizzato è quello di rinforzare l’autostima degli alunni affetti da DSA, mantenere fermi gli obiettivi e le competenze da raggiungere ma stimolare negli studenti l’utilizzo dei mezzi e delle strategie a loro più consoni per il raggiungimento di tali competenze, aiutandoli a superare anche le difficoltà psicologiche via via incontrate. I principali disturbi di apprendimento sono: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia e disprassia. Il nostro Istituto si impegna a predisporre interventi nel rispetto della normativa vigente, attuando percorsi specifici di formazione rivolti agli insegnanti. C. ALUNNI CON DISAGIO SOCIALE / FAMILIARE / RELAZIONALE 26
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