Cari amici, gli "Orientamenti" del triennio 2018/2021 ci invitano a vivere comunitariamente l'esperienza delle Beatitudini come stile di vita ...

Pagina creata da Simone Bruni
 
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Cari amici, gli “Orientamenti” del triennio 2018/2021 ci invitano a vivere comunitariamente
l’esperienza delle Beatitudini come stile di vita. Abbiamo vissuto durante il tempo di Quaresima
l’incontro del “Vieni & Vedi” in cui abbiamo iniziato a riflettere sulle prime tre:
                                     Beati i poveri in spirito;
                                  Beati quelli che sono nel pianto;
                                           Beati i miti”.
Abbiamo ascoltato tante cose ma, come ci siamo detti prima di lasciarci, ora ci vogliono i fatti!
Cosa fare? Pensiamo forse di poter vivere concretamente le Beatitudini con i nostri sforzi, da
soli?Certamente no! E allora?Forse è il caso che qualcuno ci aiuti. Il tempo di Pasqua che stiamo
vivendo ci prepara e ci conduce ad un evento fondamentale per tutta la Chiesa: il dono dello
Spirito Santo. Proviamo a pensare cosa sarebbe di noi se Gesù, una volta risorto ed essere rimasto
un po’ di giorni con i discepoli, se ne fosse andato lasciandoli soli, senza più la sua presenza, senza
nessuno! Che disastro! Ma non è così perché ancor prima di morire ci ha promesso che non saremmo
stati soli ma ci avrebbe donato lo Spirito Santo, il Paraclito, il Consolatore, il Difensore. E allora
ecco chi ci aiuterà a vivere le Beatitudini. Prepariamoci insieme a vivere questo evento e preghiamo
il Signore perché con l’aiuto del suo Spirito impariamo a vivere concretamente le Beatitudini
facendole diventare nostro stile di vita e dono concreto per gli altri. La nostra preghiera comune in
questo tempo si fermerà a meditare sulle prime tre Beatitudini confrontate con tre dei sette doni
dello Spirito Santo.

 “Le Beatitudini, non si possono capire con l’intelligenza umana soltanto, si capiscono dalla
consolazione dello Spirito Santo. Sono i nuovi comandamenti. Ma se noi non abbiamo il cuore
aperto allo Spirito Santo, sembreranno sciocchezze. “Ma, guarda, essere poveri, essere miti,
essere misericordiosi non sembra una cosa che ci porti al successo” […]. Se non abbiamo gustato
quella consolazione dello Spirito Santo, che è la salvezza, non si capisce questo».
Le Beatitudini, non si possono capire con l’intelligenza umana soltanto», si capiscono dalla
consolazione dello Spirito Santo. Sono i nuovi comandamenti. Ma se noi non abbiamo il cuore
aperto allo Spirito Santo, sembreranno sciocchezze.
Questi nuovi comandamenti, richiedono la libertà che nasce dallo Spirito Santo, che ci salva, che ci
consola. Possiamo oggi chiedere al Signore la grazia di seguirlo, ma con questa libertà.”
                                                                                   (Papa Francesco)
Le Beatitudini e i doni dello Spirito Santo

Beati i poveri in Spirito: Timor di Dio
“Non è lo spirito dei credenti ad essere povero, ma lo Spirito di Dio che mette in grado di vivere nell’atteggiamento
di povertà necessario per accedere al Regno, perché se non tornerete come bambini, non entrerete..” (da Vieni & Vedi)
Timor di Dio non è affatto paura di Dio, ma è rispetto e stima verso di Lui perché si è consapevoli
della Sua maestà. Il timor di Dio implica dunque valorizzazione di Dio: se ci può essere sfumatura
di paura, questa è quella di perdere Dio o di offenderlo. Ci si sente piccoli dinnanzi a Lui, per cui si
prova un rispettoso amore di figli; si riconosce con umiltà di dipendere da Lui e dalla Sua
volontà.L'atteggiamento del povero in spirito, è quello di riconoscere di valere poco di fronte a Dio
e di sapere che tutto quello che si ha, lo si ha perché lo si è ricevuto e non ci si vanta come se fosse
proprio. Il povero in Spirito nella sua semplicità si affida solo a Dio, perché non si sente autonomo
ed indipendente (es.: bambini, i piccoli, coloro che spontaneamente chiedono aiuto, hanno bisogno
degli altri e che quindi sono più vicini di tutti al mistero della Comunione)
La mia povertà: mi affido a Dio?
la povertà degli altri: me ne faccio carico? Come?
                                                  PREGHIAMO
O Spirito Santo,
- vincolo d’ineffabile amore fra il Padre e il Figlio, vieni,
- misterioso artefice della creazione, vieni,
- silenzioso operatore dell’Incarnazione del Verbo, vieni,
- invisibile ispiratore della Parola di Dio, vieni,
- vigoroso suscitatore di personalità profetiche, vieni,
sostegno della mia povertà, vieni,

Beati coloro che sono nel pianto…Scienza
Il cristianesimo non è una tecnica per evitare il dolore, ma è una sapienza per attraversarlo e assumerlo: il
Consolatore che Gesù promette agli apostoli è descritto da Gesù stesso come colui che accompagna il cammino pieno
di difficoltà, di persecuzione e di pericoli, infondendo loro coraggio e gioia” (da Vieni & Vedi)
Mentre nel nostro linguaggio "scienza" significa soprattutto conoscenza umana di tipo tecnico e
scientifico, supportata da ricerche, approfondimenti, documentazioni, conoscenze sperimentali ecc.
mediante la quale si arriva a controllare e dominare il mondo, nel linguaggio biblico "Scienza" è
la capacità di conoscere il mondo, senza dominarlo, ma, al contrario, riconoscendo Dio come
Creatore. Arriviamo a riconoscere la presenza di Dio nelle realtà create, nella natura e nella
storia. Succede così che di fronte ad un paesaggio splendido ne gustiamo la bellezza, ma
contemporaneamente contempliamo il Creatore ancora più bello del creato e lo lodiamo perché
origine di quella bellezza. Scienza dunque è la luce per vedere nelle cose e nelle persone la bellezza
e la potenza di Dio, ma è anche, sempre in senso biblico, la conoscenza che scaturisce
dall'amore (es.: mamme che intuiscono anche senza sapere): il cuore che ama comprende più della
mente. Con questo dono il cuore si apre alla fiducia in Lui e accetta anche ciò che non si
capisce (prove, dolore, tragedie…). Gli afflitti di cui parla la beatitudine non sono delle persone
tristi, anzi, sono delle persone che sono disposte ad affrontare la sofferenza pur di fare la Sua
volontà e perché cercano cose autentiche oltre le difficoltà temporanee.
Il nostro pianto: per chi e con chi piangiamo; in chi troviamo consolazione?
                                                  PREGHIAMO
- potente operatore della risurrezione di Cristo, vieni,
- mirabile costruttore della Chiesa, vieni,
- efficace agente nei Sacramenti della fede, vieni,
consolatore del nostro pianto, vieni,
Beati i miti perché erediteranno la terra…Pietà
“Il mite è una persona dall’umanità pacificata, riconciliata con sé, libera al punto da non aver bisogno di far
vedere a se e agli altri il proprio valore. La mitezza è la risultanza di tante dimensioni dello Spirito, prima ancora
che di tanti atteggiamenti esteriori” (da Vieni & vedi)
Solitamente noi usiamo il termine pietà con connotazione negativa (es.: "fa pietà!"). In realtà, in
teologia è strettamente legato al significato latino di "pietas", cioè l'amorosa relazione di legame
con la famiglia, con i genitori, con i figli. Il dono della Pietà, è quella relazione famigliare con Dio
Padre, relazione di fiducia, affidamento, amore, umiltà e tenerezza. La tenerezza paterna di Dio
verso di noi, diventa in noi tenerezza di figli verso di Lui e tenera e delicata attenzione concreta
verso gli altri. Il nostro cuore, invaso dalla bontà e dalla tenerezza di Dio, è guarito da ogni
asprezza di parole e di giudizio. La pietas verso il Padre comporta la pietas verso i fratelli, per cui
diventa capacità di buona relazione fraterna ed è quindi connessa alla mitezza di coloro che non
lottano per conquistare la terra ma la ricevono in eredità, perché figli.
Cosa significa per noi essere mite? E’ un dono o una conquista?
                                                   PREGHIAMO
- fecondo germe di vita soprannaturale nei fedeli, vieni,
- permanente santificatore del mondo, vieni.
Vieni o Spirito Santo a rinnovare la nostra vita, le nostre menti, i nostri cuori, tutte le nostre
persone, a creare in noi dei veri figli del Padre, che a lui si lasciano offrire ogni giorno per le mani
di Maria, con Gesù, in Gesù, per Gesù a gloria della Santissima Trinità. Amen.

                                     Lo Spirito Santo e la Missione
280. Per mantenere vivo l’ardore missionario occorre una decisa fiducia nello Spirito Santo, perché Egli
«viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26). Ma tale fiducia generosa deve alimentarsi e perciò
dobbiamo invocarlo costantemente. Egli può guarirci da tutto ciò che ci debilita nell’impegno
missionario. È vero che questa fiducia nell’invisibile può procurarci una certa vertigine: è come
immergersi in un mare dove non sappiamo che cosa incontreremo. Io stesso l’ho sperimentato tante
volte. Tuttavia non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a
calcolare e a controllare tutto, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui
desidera. Egli sa bene ciò di cui c’è bisogno in ogni epoca e in ogni momento. Questo si chiama essere
misteriosamente fecondi!
284. Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria. Lei radunava i discepoli per invocarlo
(At 1,14), e così ha reso possibile l’esplosione missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre
della Chiesa evangelizzatrice e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della
nuova evangelizzazione.                                                     (EG/2013, Papa Francesco)

75. L'evangelizzazione non sarà mai possibile senza l'azione dello Spirito Santo. Si può dire che lo
Spirito Santo è l'agente principale dell'evangelizzazione: è lui che spinge ad annunziare il Vangelo e che
nell'intimo delle coscienze fa accogliere e comprendere la parola della salvezza. Ma si può parimente
dire che egli è il termine dell'evangelizzazione: egli solo suscita la nuova creazione, l'umanità nuova a
cui l'evangelizzazione deve mirare, con quella unità nella varietà che l'evangelizzazione tende a
provocare nella comunità cristiana. Per mezzo di lui il Vangelo penetra nel cuore del mondo, perché egli
guida al discernimento dei segni dei tempi - segni di Dio - che l'evangelizzazione discopre e mette in
valore nella storia. Il Sinodo dei Vescovi del 1974, che ha molto insistito sul ruolo dello Spirito Santo
nell'evangelizzazione, ha espresso anche il voto che Pastori e teologi - e Noi aggiungeremo anche i
fedeli, segnati dal sigillo dello Spirito per mezzo del Battesimo - studino meglio la natura e il modo di
agire dello Spirito Santo nell'odierna evangelizzazione. Facciamo nostro questo voto, mentre esortiamo
in pari tempo gli evangelizzatori - chiunque essi siano - a pregare incessantemente lo Spirito Santo con
fede e fervore, e a lasciarsi prudentemente guidare da lui quale ispiratore decisivo dei loro programmi,
delle loro iniziative, della loro attività evangelizzatrice.
82. Tale è il voto che siamo lieti di deporre nelle mani e nel cuore della Santissima Vergine Maria,
l'Immacolata, Al mattino della Pentecoste, Ella ha presieduto con la sua preghiera all'inizio
dell'evangelizzazione sotto l'azione dello Spirito Santo: sia lei la Stella dell'evangelizzazione sempre
rinnovata che la Chiesa, docile al mandato del suo Signore, deve promuovere e adempiere, soprattutto
in questi tempi difficili ma pieni di speranza! re, e a lasciarsi prudentemente guidare da lui quale
ispiratore decisivo dei loro programmi, delle loro iniziative, della loro attività evangelizzatrice.
                                                                                (EN/1975, Paolo VI)

Vieni, Spirito Santo, vieni in noi
                                           Liberaci, Signore,
                                        da ogni arida pretesa
                                       della mente e del cuore:
                               donaci lo stupore dinanzi al tuo mistero,
                                    la fedeltà dell'inconoscenza.

                                    Conduci la nostra intelligenza,
                                      vivificata dal tuo Spirito,
                                     sui sentieri dove tu ti riveli
                                       nella tenebra luminosa
                                             del silenzio.

                                        Da' a noi occhi limpidi
                                          per contemplarti,
                                          e un umile cuore
                                   per lasciarci contemplare da te.

                                              Dio della storia,
                                    che hai parlato le parole eterne
                                  adattandole all'orecchio dell'uomo,
                                           che non hai esitato
                                      a entrare tu stesso nel tempo
                                           per farti incontrare,
                                       conoscere ed amare da noi,
                                    donaci di non cercarti lontano,
                                             ma di riconoscerti
                                         dovunque la tua Parola
                               proclama la certezza della tua presenza,
                                  velata oggi certamente e sofferta,
                                     libera un giorno e splendente,
                                          al tramonto del tempo
                                          quando sorgerà l'alba
                                         del tuo ritorno glorioso.

                                            Vieni, Spirito Santo,
                                                vieni in noi,
                                           inquieti per la febbre
                                     che tu stesso ci hai contagiato:
                                  vieni a ripresentare in noi e per noi
                                    il mistero del Crocifisso Risorto,
                                  vieni a riempire così la nostra vita,
                                    perché la bocca parli finalmente
                                   per la sovrabbondanza del cuore.

                                            Amen. Alleluia!
                                                                              (Bruno Forte – Vescovo)
VIENI, SPIRITO SANTO, VIENI!

                                    La Preghiera per la Comunità
La Comunità di Bologna
Ti chiediamo, o Signore, di custodire e di rafforzare i frutti della piccola missione nella parrocchia di Santa
Rita in Bologna: in questo tempo bello e delicato in cui si stanno formando i quattro possibili gruppi del
Vangelo confidiamo sulla tua benedizione perché quei cuori che si sono aperti all’annuncio della buona
Notizia siano ora disponibili ad iniziare il cammino di ascolto e di accoglienza della tua Parola , noi ti
preghiamo
Hai accompagnato con la tua sapienza e la tua sollecitudine gli incontri di preghiera e fraternità della Piccola
Scuola di Evangelizzazione a Santa Caterina al Pilastro: dona ai partecipanti la gioia di custodire e di
mettere in pratica i tuoi insegnamenti , noi ti preghiamo
Ti ringraziamo Signore per aver custodito e sostenuto il cammino dei membri dei Gruppi del Vangelo nella
lettura continuata del Vangelo di Giovanni: ringraziamo anche chi ci ha accompagnato in questo
impegnativo ed appassionante viaggio e ti chiediamo di rendere attenti e pronti i nostri cuori alla tua Parola
perché possa essere e restare luce viva e vita buona per tutti, noi ti preghiamo
Sostieni e proteggi o Signore i tanti fratelli e le tante sorelle che stanno affrontando momenti difficili e di
non buona salute: concedi a loro la luce e la forza per vedere con occhi diversi il momento della prova
affinché riescano comunque ad abbandonarsi fiduciosi a Te nella certezza della tua compassione, noi ti
preghiamo
Per tutti quelli che sono chiamati e presenti al fianco di chi soffre, di chi dispera, di chi cerca la pace e la
libertà: dona la forza e la perseveranza per essere di consolazione, di incoraggiamento e fonte viva di
speranza, noi ti preghiamo
Affidiamo alla tua misericordia ed alla tua custodia Agenore, Lina , Paolo ed il caro Massimo che hai di
recente chiamato a te dopo un lungo cammino di fatica e di sofferenza: sono stati cari compagni nel viaggio
di preghiera e di fraternità, e ci hanno testimoniato in modo semplice e sicuro la bellezza e la forza
dell’incontro con la vita di Gesù. Proteggi e consola anche Renata, Loretta e tutti coloro che sono nella fatica
e nel pianto per la loro assenza, noi ti preghiamo.

La Comunità di Roma-Montesilvano
Ti ringraziamo, Signore, per i nuovi gruppi del Vangelo nella parrocchia di Pescara, per la loro fedeltà e il
loro desiderio di conoscerti; ti preghiamo perché lo Spirito Santo rafforzi il loro desiderio e li renda testimoni
per tutta la comunità.
Ti preghiamo, Signore, per le guide di questi gruppi e ti ringraziamo per loro perché nonostante le difficoltà
hanno saputo portare a persone nuove la bellezza del Vangelo e dell’incontro con te.
Ti affidiamo, Signore, Palma e i suoi figli, perché la perdita di Mario sia colmata dalla certezza che ora è
alla tua presenza e può contemplare da vicino il tuo volto.
Ti affidiamo, Signore, i nostri fratelli e sorelle che stanno vivendo un tempo di prova per la salute o per altre
situazioni perché si sentano sempre aiutati e accompagnati dalla comunità.
Ti preghiamo, Signore, per i nostri parroci e per i nostri vescovi; per loro chiediamo la sapienza dello Spirito
Santo perché possano essere veri pastori del gregge che tu hai loro affidato.
Ti affidiamo in particolare, Signore, la Comunità Benedettina Vallombrosana che si sta preparando a
celebrare il Capitolo Generale. Lo Spirito li guidi e accompagni il loro confronto e le loro scelte.
Vogliamo infine ringraziarti, Signore, per questo anno pastorale ormai quasi concluso; ti rendiamo grazie per
le cose che abbiamo potuto fare, ti chiediamo perdono se a volte ci siamo un po’ scoraggiati e ti preghiamo
di darci sempre più chiarezza per il nostro futuro e rinnovato entusiasmo per seguirti e annunciarti.

                                                                                                           AMEN
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