Pellegrini da Astorga a Brindisi per S.Lorenzo
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Pellegrini da Astorga a Brindisi per S.Lorenzo Pellegrini da Astorga a Brindisi per S.Lorenzo “….no olvidamos la magnífica acogida que nosdispensaron en Brindisi. Hemos regresadoverdaderamente conmovidos y felices de nuestra visita a Brindisi, una ciudad que siempre llevaremos en elcorazón.” Con queste parole inizia la bella lettera che è giunta nei giorni scorsi da mons. José Luis Castro Perez, vicario generale di Astorga. Si riferisce all’accoglienza che la nostra diocesi ha offerto nei giorni 7 e 8 maggio a un centinaio di pellegrini spagnoli, con 7 sacerdoti e il loro vescovo, venuti sui luoghi di S.Lorenzo da Brindisi. Astorga è la diocesi di cui fa parte Villafranca del Bierzo, dove riposa il corpo di S.Lorenzo nella chiesa del monastero dell’Annunziata. La sera di martedì 7 maggio il folto gruppo è stato accolto dal nostro vicario generale don Fabio e dall’associazione S.Lorenzo nel santuario di S.Maria degli Angeli, dove si è svolta una lunga e articolata veglia di preghiera, da loro preparata con cura. Dopo aver meditato sulle Beatitudini e sulla chiamata di tutti alla santità, hanno celebrato una liturgia penitenziale comunitaria con le confessioni individuali. E’ seguita un’adorazione eucaristica incentrata sempre sul tema della santità. Al termine hanno potuto avvicinarsi ai vari ricordi di S.Lorenzo che la chiesa custodisce. Nella mattinata del giorno seguente, mercoledì 8 maggio, i pellegrini si sono recati alla chiesa di S.Paolo eremita, annessa al convento francescano dove S.Lorenzò studiò fino a 14 anni. All’inizio hanno ascoltato con piacere le spiegazione sulla chiesa offerte dal nostro Antonio Caputo e subito tradotte in spagnolo dall’interprete. Poi hanno ricevuto un cordiale saluto del nostro vescovo mons. Caliandro, che ha abbracciato il vescovo di Astorga, mons. Juan Antonio Menéndez Fernández, con il quale c’è stato anche
uno scambio di semplici e significativi doni. L’abbraccio fra i due vescovi è stato il segno del legame fraterno fra le due diocesi, nel ricordo del santo brindisino. Infine il vescovo Juan Antonio ha presieduto la celebrazione eucaristica in onore di S.Lorenzo , indossando proprio la preziosa pianeta che il santo inviò in dono alla città di Brindisi, per il servizio liturgico nella chiesa degli Angeli. Nel pomeriggio i pellegrini sono ripartiti per tornare in Spagna, portando con sè un buon ricordo di questa visita, come ci ha testimoniato la lettera che mons. José Luis Castro Perez ha inviato insieme ad alcune foto che qui pubblichiamo.
Inizia nela nostra diocesi domenica 5 maggio il progettORATORIO – realizzato coi fondi della Regione Puglia – per la formazione e l’accompagnamento di animatori e coordinatori di oratori parrocchiali e di grest estivi per ragazzi. Per sapere di più visita www.giovanievocazioni.it Padre Cantalamessa a Brindisi
padre cantalamessa a brindisi Decennale della nascita al Cielo del Servo di Dio Matteo Farina 24 APRILE 2009. Matteo Farina, diciannovenne di Brindisi, conclude la sua parabola terrena lasciando dietro di sé la fama di autentico testimone di fede. 24 APRILE 2019. Il decennale della nascita al Cielo del servo di Dio Matteo Farina verrà ricordato presso la chiesa di San Paolo Eremita, situata nel cuore del centro di Brindisi, sede provvisoria della Cattedrale in fase di restauro. Per l’occasione l’Apostolato della Preghiera diocesana, che promuove la Causa di
Beatificazione di Matteo, confluirà nel suo raduno diocesano annuale; la celebrazione è aperta a tutti i fedeli che desiderano partecipare. Alle ore 16:30 avrà inizio l’accoglienza, alle ore 17:00 l’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, S.E. Mons. Domenico Caliandro, saluterà l’assemblea. Seguirà una riflessione sulla fisionomia spirituale del Servo di Dio a cura del Rev. Don Claudio Cenacchi. Alle ore 18:00 sarà celebrata la Santa Messa presieduta dal Rev. padre Francesco Rutigliano, parroco della parrocchia Ave Maris Stella dove Matteo è cresciuto. Proprio in quella parrocchia nell’aprile 2009 si svolsero le esequie del giovane: una moltitudine di persone si raccolse in chiesa, nei locali attigui e nel piazzale antistante per dargli l’ultimo saluto. Fu forte in quei momenti la percezione della speranza certa in ogni cristiano: la morte non ha l’ultima parola se si vive in Cristo. Quel giovane così innamorato di Dio aveva votato la sua vita alla cura degli altri, guardando con passione le ferite del prossimo, partendo innanzitutto dall’anima, mostrando Dio attraverso la bellezza delle proprie azioni. Aveva vissuto gli anni della sua malattia, il tumore cerebrale che lo aveva aggredito appena tredicenne, con fede granitica e continuando ad avere lo sguardo rivolto al bene altrui. Dieci anni intensi sono trascorsi dalla sua nascita al Cielo. Ebbene la sua missione continua. Iniziò subito e si diffuse rapidamente la fama della sua santità e la fiducia nella sua intercessione. Per questo motivo numerosi fedeli posero la sua vita e la sua figura spirituale all’attenzione dell’Arcivescovo Domenico Caliandro. Egli, acquisiti con prudenza diversi elementi favorevoli, il 19 Settembre 2016 ha aperto la fase diocesana del processo per la causa di Beatificazione e Canonizzazione di Matteo Farina. Questa fase si è conclusa il 24 Aprile del 2017 e l’intera Chiesa diocesana, nella persona dell’Arcivescovo, ha consegnato l’indagine svolta con accuratezza al giudizio della Sede Apostolica. Attualmente gli atti del processo diocesano sono
presso la Congregazione delle Cause dei Santi a Roma al vaglio degli organismi competenti. Il 29 settembre 2017, con l’autorizzazione della Santa Sede, le spoglie mortali di Matteo sono state traslate dalla cappella di famiglia nel cimitero, alla Basilica Cattedrale, fulcro della comunità cristiana della città di Brindisi e dell’intera Diocesi. Lutto nel nostro presbiterio A Ostuni, nel palazzo Aleo, donato da don Peppe come casa canonica, è deceduto oggi 10 marzo 2019 padre Derek Stanislao Misquita, a 85 anni di età e 59 di sacerdozio. La salma domani mattina alle 9 verrà portata nella chiesa di S.Antonio. Nel pomeriggio l’Arcivescovo mons. Caliandro presiederà i funerali alle ore 16 nella parrocchia SS.Annunziata.
Si spegne così una figura fortemente caratterizzata, proveniente dal Pakistan e trapiantata ormai da quasi quarant’anni nella nostra diocesi. Un certo riserbo avvolgeva ciò che aveva vissuto nel Paese di origine. Ne era partito con passaporto turistico. In realtà, era stato costretto a lasciare la sua terra a causa della situazione politica e dei pericoli che correva personalmente. Intelligente, volitivo, di buona cultura, figlio del sindaco di una grossa città, anche lui aveva cercato di unire al ministero sacerdotale l’impegno sociale a favore dei poveri. Per tale impegno non ebbe vita facile e alla fine, d’intesa con il suo vescovo, ritenne necessario allontanarsi e decise di venire in Italia, dove già era stato per motivi di studio nelle facoltà teologiche romane. Le vie della Provvidenza gli fecero trovare ospitalità in Ostuni, grazie all’indimenticabile don Peppe Aleo, che lo prese in casa con sè. Mons. Todisco, sulla base delle lettere di presentazione del suo Ordinario, lo accolse, gli diede fiducia, lo aiutò a regolarizzare la sua posizione, e, una volta ottenuta la cittadinanza italiana, lo incardinò nella nostra diocesi. Così, dunque, iniziò la nuova fase della vita di padre Derek. Egli ricambiò la generosità di don Peppe offrendogli rispetto, compagnia in casa e collaborazione in parrocchia. Alla morte dell’anziano sacerdote, gli subentrò prima come amministratore e poi come parroco di S.Antonio. Pur forte di carattere, nel corso del suo ministero pastorale si è sforzato di capire l’umile gente di quella zona della città, che andava progressivamente spopolandosi, e ne ha guadagnato l’affetto. In varie maniere ha cercato di farsi carico di alcune situazioni difficili, a volte senza badare molto alle ragioni della prudenza. Per diversi anni si è dedicato con convinzione ad assistere le comunità neocatecumenali ostunesi. Ha cercato di inserirsi pienamente nel nostro contesto e nella mentalità occidentale, ma, osservando, leggendo e ragionando, non ha
rinunziato ad esprimere il suo punto di vista sulla prassi pastorale, su alcuni aspetti delle leggi canoniche e sul futuro della Chiesa in occidente. I vescovi che si sono avvicendati in diocesi, però, hanno creduto sempre alla sua buona fede, hanno dialogato tante volte con lui e gli hanno manifestato benevolenza. Anche il clero locale lo ha accolto con apertura di cuore. Terminato il mandato di parroco, in questi ultimi anni ha aiutato come ha potuto gli altri sacerdoti e ha assicurato la Messa quotidiana a “La Nostra Famiglia”. Dopo una vita così intensa, la sua anima, purificata dall’amore di Dio, ora riposi in pace. Don Peppe certamente sarà felice se anche lassù potrà tenerlo vicino a sè. (dFC) A Ostuni esperienze diocesane per fidanzati I week-end voluti dall’Arcivescovo per le coppie di fidanzati Convinzione assai diffusa, oggigiorno, è quella che i giovani siano sempre meno propensi a sposarsi e a tirar su famiglia. Vuoi per le ben più difficili condizioni economiche rispetto a una volta, vuoi per l’incertezza nella stabilità dei rapporti che la società odierna pare quotidianamente accentuare, l’idea di fare il grande passo verso l’altare sembra sempre meno allettare le coppie del terzo millennio. Sembra, appunto. Perché quanto ci apprestiamo a raccontarvi dimostrerà come non sempre tale tendenza sia confermata ma che, anzi, possa essere smentita. Si stanno svolgendo, infatti, a Ostuni presso il centro pastorale Madonna della Nova i vari turni di week-end
residenziali per i fidanzati (veri e propri ritiri spirituali di tre giorni) fortemente voluti dal nostro Arcivescovo mons. Caliandro. Domenica 24 febbraio, davanti al nostro vescovo Domenico, si è chiuso il terzo week end, guidato da don Andrea Mingolla. Il secondo, invece, è stato guidato da don Angelo Amico e si è concluso domenica 10 febbraio 2019. Quella sera ho potuto partecipare anch’io al momento finale, a cui erano invitati amici e genitori dei fidanzati. Alla presenza del Vicario Generale mons. Fabio Ciollaro, inrappresentanza dell’Arcivescovo, le 19 coppie di fidanzati, ad una ad una, hanno testimoniato davanti a tutti la loro gioia al termine di questa esperienza molto coinvolgente. Ho constatato che, al contrario di quanto si pensa, ci sono ancora tante coppie che hanno il desiderio di formare una famiglia, di mettere al mondo dei figli e diventare, quindi, padri e madri. Essi però sentono la necessità di una ragione in più per dire che fare di due una vita sola ne vale davvero la pena. Questi ritiri spirituali per fidanzati sono organizzati secondo una logica per cui i partecipanti provengano di volta in volta dalla stessa città o dal medesimo paese, per far sì che ilegami intessuti in questi tre giorni, dal venerdì alla domenica, non vadano dispersi ma possano, invece, perdurare ed essere disostegno alle coppie pure dopo il fatidico “sì”. Sostegno che deve provenire in primo luogo dalle rispettive famiglie d’origine. Erano tante quelle che hanno voluto partecipare a questo momento finale. I genitori, invitati dagli organizzatori all’insaputa dei figli, e li hanno commossi con la sorpresa della loro presenza e hanno potuto prendere atto delle conclusioni a cui i figli sono giunti in questi giorni molto intensi: poco meno di settantadue ore, in cui hanno ravvivato l’amore vicendevole, a stretto contatto con l’amore di Dio per loro.
D’altronde lo scopo di queste full-immersions, se ci è permesso chiamare così queste esperienze, non è solo l’opportunità di rispolverare le ragioni di un rapporto che con l’andar del tempo rischiano di essere dimenticate ma di scoprirne di nuove, in modo particolare quella per cui tanto prima quanto, ancor di più, dopo in un matrimonio non si sia soltanto in due ma, anzi, in tre! La coppia con Gesù! E possiamo assicurarvi che è davvero molto bello ed emozionante vedere come al termine di una tre giorni, a cui molti arrivano con un certo scetticismo e altri con non poca diffidenza, i futuri sposi della nostra Arcidiocesi tornino nelle proprie realtà ancora più convinti di questa loro decisione di sostenersi per tutta la vita, insieme a Gesù. E’ stato bello constatare anche il legame che si era creato fra tutte le coppie presenti. Il loro reciproco dichiararsi l’uno per l’altro davanti a chi, prima sconosciuto, con loro e come loro ha vissuto questa esperienza , di lì in poi farà crescere e progredire la grande famiglia di Dio. Luca Nigro [da “Lo Scudo” – Ostuni – marzo 2019)
Convegno in ricordo di don Saverio Martucci Itinerario catechetico sulla Gaudete et Exultate Una proposta di evangelizzazione con lo scopo di presentare in una forma nuova i contenuti del documento del papa proponendo l’approfondimento delle beatitudini e presentando un santo.
Percorso su le Dieci Parole Un percorso di evangelizzazione sulle 10 parole. Attraverso la riscoperta dei 10 comandamenti riscopriamo la bellezza di ciò che siamo e dell’amore del Padre per noi. Una proposta di ascolto profondo in grado di risanare le vite e di rilanciarle nel desiderio di vivere un incontro autentico con il Signore.
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