BUON SANGUE NON MENTE La - nuova degli - Il Discorso

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BUON SANGUE NON MENTE La - nuova degli - Il Discorso
BUON SANGUE NON MENTE La
nuova    commedia   degli
ATORIxCASO al Teatro San
Giovanni
Domenica 22 dicembre, alle ore 17.30, la compagnia amatoriale
ATORIxCASO porterà in scena al Teatro San Giovanni la sua
ultima commedia brillante in dialetto triestino: Buon sangue
non mente, come sempre scritta e diretta da Antonia “Ina”
Rosati.

In scena: Fabio Anselmi, Alessandro Antonello, Cesare
Tarabocchia, Pierluca Famularo, Donatella Ferrante, Donatella
Curci, Paolo Prelog, Ariella Gracco, Mariela Nasi.

Gigi Drioli e Toni Racca, rispettivamente scrittore e
fumettista, giovani adulti, amici da sempre e scapoli
impenitenti, condividono un appartamento in un condominio.
Trovandosi momentaneamente in ristrettezze economiche,
escogitano un rocambolesco stratagemma per indurre Astolfo
Reis, anziano e malandato zio di Toni, ad elargire loro un po’
di denaro, facendo leva sul suo affettuoso desiderio che il
nipote metta su famiglia.

Ingresso unico a 5€

Per informazioni:

Antonia Rosati: 339 4359676 / antoniarosati007@gmail.com
BUON SANGUE NON MENTE La - nuova degli - Il Discorso
CONCERTO       GATOS      DO
MAR_Galleria Toledo – NAPOLI
– 19 dicembre 2019
L’eclettico trio composto dalla voce di Annalisa Madonna,
dall’arpa di Gianluca Rovinello e dalle percussioni di
Pasquale Benincasa sbarca al teatro Galleria Toledo.

Sul palco assieme ai Gatos do mar tanti amici: Fabiana
Martone, Luigi Esposito alla fisarmonica, Alessandro de
Carolis ai flauti, Elisabetta Serio al piano, Gabriel d’ario
alla chitarra flamenco, Pino Ciccarelli al clarinetto,
Alessandro Grossi al sax…
e poi performance artistiche con le danzatrici Lucia
Cinquegrana e Noemi Capuano, la trapezista Chiara Falanga, gli
artisti Beppe Gargiulo e Selvaggia Filippini…
Fantastici musicisti, ballerini, trapezisti e artisti in una
grande festa… tutti uniti nello splendido circo dei Gatos do
Mar!
Non sarà solo un concerto ma un grande show!

BIO
Nati nel 2012 e uniti dall’amore per la saudade brasiliana e
il blues, i Gatos iniziano un viaggio ascoltando il richiamo
del mare, attraversando l’oceano tra jazz e folk, bossanova e
fado. Dopo due anni di concerti in club e locali italiani, e
la registrazione del disco “Io pretendo dignità” per Amnesty
International, esce del 2015 “La Zattera”, il disco di esordio
dei Gatos do mar, annunciato dal singolo “Salamastra”, che
raccoglie le esperienze maturate nei live fondendole con una
ricerca talvolta anche azzardata su due
strumenti, arpa e voce, dalle molteplici potenzialità.
Un’arpa che diventa una zattera per viaggiare ed esplorare
nuovi mondi… cosi “La Zattera” viaggia attraverso l’Italia con
90 concerti in due anni, esibendosi su palchi come il Napoli
Teatro Festival, il festival Pausylipon, la Fondazione Otto
Jazz, e il Teatro Bellini di Napoli.
Nel 2019 esce il secondo lavoro discografico dei Gatos do mar,
BUON SANGUE NON MENTE La - nuova degli - Il Discorso
ispirato alla Sindrome di Wanderlust, il desiderio di
esplorare e andare oltre il proprio mondo. Infatti questo
nuovo disco traghetta la precedente esperienza musicale de “La
Zattera” verso una nuova ricerca sonora, attraverso anche
l’uso di nuovi strumenti ed elettronica, rivolta verso
Mashalaima, l’utopica isola dei musicisti naufraghi.

Biglietteria
posto unico 12 euro
Link per acquistare i biglietti online:
https://bit.ly/349ZEgf
PRENOTAZIONE CONSIGLIATA!

convenzionati con Supergarage
via Shelley 11 – Napoli / tel. 0815518708

M linea 1 / stazioni Toledo / uscita Montecalvario
indirizzo
Galleria Toledo teatro stabile d’innovazione
Via Concezione a Montecalvario, 34 – 80134 – Napoli

SAN VITO AL TAGLIAMENTO:
venerdì in scena L’ONORE
PERDUTO DI KATHARINA BLUM
all’Auditorium Centro Civico
– Prosegue la tournée in Friuli Venezia Giulia della nuova
produzione delTeatro Stabile regionale. Dopo il debutto di
fine ottobre al Politeama Rossetti, le date di Sacile,
Tolmezzo e Udine, L’onore perduto di Katharina Blum farà tappa
per un’ulteriore replica nel Circuito ERT venerdì 20 dicembre
alle 20.45 all’Auditorium Centro Civico di San Vito al
Tagliamento, ospite di SanVitoTeatro. La pièce, tratta
dall’omonimo romanzo di Heinrich Böll del 1974, è diretta
Franco Però e ha per protagonisti Elena Radonicich e Peppino
Mazzotta assieme agli attori della Compagnia del Teatro
Stabile: Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Riccardo
Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia
Plos.

Nell’azione scenica l’irreprensibile segretaria Katharina Blum
incontra a un ballo di carnevale Ludwig Götten, un piccolo
criminale, sospetto terrorista. Trascorre la notte con lui e
l’indomani, non del tutto consapevole della situazione, ne
facilita la fuga. Katharina viene brutalmente interrogata
dalla polizia con la quale collabora solo in parte. Nel
frattempo la stampa scandalistica, attraverso lo spietato
giornalista Werner Tötges, violando ripetutamente la privacy
di Katharina e manipolando le informazioni raccolte, ne fa
prima una complice del bandito e poi una vera e propria
estremista.

Il tema è drammatico, ma la struttura costruita da Böll è
lieve, piena di simpatia per il personaggio,ed ironica. Lo
scrittore, con straordinaria abilità, per tutto il racconto,
non fa che parodiare illinguaggio della stampa scandalistica,
con i suoi luoghi comuni, le moralizzazioni spicciole,
leespressioni alla moda, la sua piattezza intrinseca.

La forma del romanzo è quella del giallo: ma dove si parte
dall’atto già avvenuto, andando avanti ea ritroso,
permettendoci così di vedere quell’incubo mediatico che
avvolge la protagonista, con lesue menzogne che ne distruggono
le relazioni sociali ed intime, portandola al gesto estremo.

Nonostante siano trascorsi più di quarant’anni dall’uscita del
romanzo, si rimane colpiti
dall’attualità di alcune problematiche emerse nel secondo
dopoguerra e sviscerate da Böll nei primianni ’70: tra queste
vi sono senza dubbio quelle riguardanti l’uso dei mezzi di
comunicazione dimassa e le forme di violenza intrinseche al
linguaggio mediatico.

Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it o chiamando il
Punto IAT di San Vito al Tagliamento (0434 80251).

DOMANI SERA SU RAI UNO, SHARI
IN DIRETTA DA SANREMO PER LA
FINALE DI SANREMO GIOVANI
2020
Shari, la diciassettenne cantautrice di Udine, giovedì 19
dicembre salirà sul palco del Teatro del Casinò a Sanremo per
la finale di Sanremo Giovani 2020. La serata sarà trasmessa in
diretta su Rai 1 alle 21.25 nella trasmissione condotta da
Amadeus.

Le 10 canzoni in gara saranno accompagnate dall’orchestra e
votate da 4 giurie, ovvero la Commissione Musicale, la
                  Giuria Demoscopica, la Giura Televisiva e il
                  Televoto. Il meccanismo di gara della finale
                  vedrà impegnati i 10 finalisti in 5 duelli.
                  Il pubblico da casa potrà votare tramite il
                  Televoto con chiamata al numero 894.001
                  oppure mediante SMS al numero 475.475.1 con
                  il codice a due cifre di identificazione
                  della canzone-artista scelto.

I cinque più votati accederanno alla Categoria Nuove Proposte
del Festival di Sanremo 2020, insieme a due canzoni di Area
Sanremo (“scelti sulla base di proprie insindacabili
valutazioni artistiche ed editoriali dalla Commissione
Musicale tra i vincitori del Concorso“) e a Tecla Insolia,
vincitrice di Sanremo Young.

Venerdì 8 febbraio, nella penultima giornata del Festival di
Sanremo, si conoscerà infine la canzone vincitrice della
categoria Nuove Proposte.

Con la canzone “Stella”, scritta dopo la perdita di una cara
amica, Shari ha superato le due puntate di “Sanremo giovani a
Italia sì”, il programma del sabato pomeriggio di Rai1
condotto da Marco Liorni. Dopo il voto della Giuria
demoscopica (per il 50%) e della Commissione musicale
presieduta dal direttore artistico Amadeus e composta da
Claudio Fasulo, Leonardo De Amicis, Massimo Martelli e Gian
Marco Mazzi (per l’altro 50%), la giovane cantautrice è
entrata tra i 10 finalisti.

Shari, nata nel 2002 a Monfalcone ma cittadina udinese
d’adozione dall’età di 10 anni, canta, suona il pianoforte e
si cimenta fin da piccola nella scrittura
di brani inediti curandone musica e testo
sia in italiano che in inglese.

Comincia subito a frequentare The Groove Factory, la scuola di
musica udinese, dove oltre a studiare canto con Caterina
Licata e piano con i docenti della scuola, partecipa ai
workshop    di   Paola   Folli,   Roberto    Rossi   e   del
cantautore Bungaro. Nel 2015 ha stregato i giudici di “Tu si
que vales” con la sua intensa e avvolgente voce e nel 2016 ha
partecipato come ospite a otto tappe in Italia del tour
mondiale de Il Volo, presentando nell’occasione la sua
versione di Imagine di John Lennon. A fine 2016 è uscito il
suo primo singolo inedito“Don’t you run” per Warner
Music. Recentemente ha scritto e poi duettato la canzone
“Sale” con Benji e Fede.

Moira Cussig

PORDENONE,                               FESTIVAL
INTERNAZIONALE                        DI   MUSICA
SACRA. DOMANI 19                                   dicembre
CANTAR DEL ALMA
Il progetto CANTAR DEL ALMA, già portato con successo a Barcis
e a Cividale del Friuli, si conclude a Pordenone per il
concerto natalizio dell’UTE, giovedi 19 dicembre alle ore
15.30, presso l’auditorium Lino Zanussi della Casa dello
Studente di Pordenone. Il progetto è inserito nel cartellone
del Festival Internazionale di Musica Sacra, promosso da
Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone con
la Regione Friuli Venezia Giulia, dedicato alla “Sacralità del
profano”.

Si tratta di un’indagine sulla musica spirituale di area spagnola e
latino-americana, “Cantar del alma”, ovvero il Canto dell’Anima, condotta
al pianoforte da Franco Calabretto, direttore artistico del festival
insieme a Eddi de Nadai, e dalle voci di Laura Ulloa Hernandez e Daniela
Esposito. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il concerto presenta composizioni di Frederic Mompou, Gonzalo Roig,
Joaquín Rodrigo, Isaac Albéniz, Antônio Carlos Gomez, William Gomez,
Joaquín Nin y Castellanos.

Ma contiene una chicca, probabilmente in prima esecuzione italiana: l’Ave
Maria Andina di Josè (Giuseppe) Bragato, che fu violoncellista e
arrangiatore di Astor Piazzolla, musicista nato a Udine a pochi passi dal
Conservatorio nel lontano 1915 ed emigrato giovanissimo in Argentina.
Questa Ave Maria, su ritmo di “Carnavalito”, è un delizioso omaggio alla
tradizione popolare andina, una delle tante perle presenti nel programma
che nasce all’interno della classe di musica da Camera del prof. Franco
Calabretto al Conservatorio Tomadini: una ricerca nell’ambito della
musica sacra e spirituale per voce e pianoforte, dedicata quest’anno agli
autori e poeti spagnoli e latino americani; una riflessione sui grandi
temi dell’esistenza umana, sulla preghiera, sulla rievocazione e
reinterpretazione del ricco repertorio popolare dei canti di Natale.
Proprio n quest’ultimo caso spicca l’utilizzo di diverse lingue e
dialetti che compongono lo sfaccettato mondo ispanico, e che rendono
particolarmente viva e autentica questa operazione culturale.

Laura Maria Ulloa Hernandez, classe 1991 nata a L’Avana (Cuba), si è
diplomata con merito al Conservatorio Amedeo Roldán (Cuba) nel 2011 e
recentemente si è laureata presso il Conservatorio di Udine Jacopo
Tomadini sotto la guida di Domenico Balzani dove frequenta il Biennio
specialistico. Lavora intanto come solista presso l’Opera Nazionale di
Cuba. Grand Prix del celebre concorso di canto Raúl Camayd 2014 (Cuba),
Premio di Interpretazione presso l’OperOderSpree 2015 (Germania) e Terzo
Premio nel concorso internazionale Gaetano Zinetti 2016 (Italia). Il
debutto nel ruolo di protagonista avviene nella Zarzuela cubana più
prestigiosa Cecilia Valdés e successivamente nell’Opera contemporanea
Cubanacan: a revolution of forms di Roberto Valera. Inoltre: Cavalleria
Rusticana (Lola), Il Flauto Magico (Pamina), L’elisir d’amore (Adina),
Suor Angelica (Angelica), Requiem di Mozart e di Faurè, Stabat Mater di
Pergolesi, Lauda per la Natività del Signore di Respighi. È stata diretta
da Richard Bonynge, Eribert Brewer, Walter Themel e altri.

Daniela Esposito nasce a Napoli nel 1990. Studia al Conservatorio di
Benevento con Carla di Censo e Chiara Chialli. Durante il percorso
accademico partecipa a diverse manifestazioni promosse dal conservatorio:
Stabat Mater di Pergolesi, Gloria di Vivaldi, Gianni Schicchi di Puccini,
Petite Messe Solennelle di Rossini. Partecipa al Festival di Jerash in
Giordania e La Casa d’Italia a Montreal. Vince nel 2016 il concorso per
giovani musicisti “Campi Flegrei” e nel 2017 il concorso lirico “Enrico
Caruso”. Nel 2017 consegue la laurea di primo livello in Canto lirico
sotto la guida del Maestro Luigi Petrozziello. Attualmente frequenta il
Biennio specialistico al Conservatorio di Udine nella classe del Maestro
Domenico Balzani.

Franco Calabretto, allievo di Pia Baschiera Tallon, Konstantin Bogino
(Trio Čaikovskij) e Marian Mika, tra il 1982 e il 2002 ha svolto attività
concertistica come solista e camerista, in Italia, Europa e Turchia. Ha
inciso sei CD ed effettuato registrazioni radiofoniche in Italia,
Slovenia, Svizzera e Austria. È stato poi Direttore del Conservatorio di
Udine, direttore artistico per il settore musica e danza del Teatro
Comunale   Giuseppe   Verdi   di   Pordenone,   direttore    artistico   di
“Mittelfest”. Fa parte del Consiglio direttivo di Italiafestival ed è
consulente musicale del Centro Iniziative Culturali di Pordenone. Da
sempre si dedica con passione alla divulgazione musicale attraverso
lezioni concerto che intendono “raccontare” la musica ai pubblici più
diversi sostenuto dai promotori

Il Festival internazionale di Musica sacra è promosso in collaborazione
con Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese, Diocesi Concordia-Pordenone,
Comune di Pordenone, Electrolux.

Cena con Delitto – Knives
Out: recensione del film
scritto e diretto da Rian
Johnson
Questo film è una riuscita rivisitazione moderna del giallo
classico, nel quale un investigatore deve individuare il
responsabile di un crimine, muovendosi tra una ristretta
cerchia di sospettati, grazie alla sua innata capacità di
individuare i minimi indizi, risolvendo enigmi apparentemente
insolubili.

In Cena con Delitto – Knives Out l’investigatore è Benoit
Blanc, interpetato da un convincente Daniel Kraig, chiamato a
fare luce sulla morte dell’ottuagenario romanziere Harlan
Thrombey, ritrovato deceduto nella sua camera dopo la sua
festa di compleanno, in circostanze apparentemente
riconducibili a un suicidio.

La sagacia di Benoit gli permette di fare luce su quanto
veramente accaduto, grazie anche alla sua capacità di guardare
oltre il velo di perbenismo della famiglia Thrombey,
apparentemente unita e felice, ma in realtà profondamente
divisa e pronta a scannarsi per dividersi l’eredità. Certo,
saranno necessari numerosi colpi di scena, sempre capaci di
sorprendere lo spettatore, ma l’incredibile verità alla fine
verrà a galla.

Cena con Delitto: una fine satira della società
statunitense contemporanea
Questo film non è solo un piacevole giallo, ben costruito,
ottimamente recitato, permeato da un sottile humor inglese e
mai avaro di sorprese. È anche uno scanzonato ritratto della
società statunitense e prende sottilmente per i fondelli la
classe benestante, rappresentata dalla famiglia Thrombey.

Nonostante   il   fiume   di   denaro   che   i   libri   di   Harlan
assicurano, i figli e i nipoti dell’ottuagenario patriarca
sono ai ferri corti, per problemi di soldi e preoccupazioni
legate all’eredità. La cosa curiosa è che nella famiglia
esistono due fazioni, una legata ai valori conservatori e alla
difesa a oltranza dei confini americani, l’altra progressista
e favorevole all’immigrazione, almeno a parole.

In realtà queste differenze sono destinate a evaporare davanti
alla prospettiva di perdere il patrimonio, e i suprematisti
bianchi faranno fronte comune con i teorici della libera
immigrazione, quando si tratterà di difendere il portafoglio.

Nel film è presente anche il mondo dei meno abbienti, bene
rappresentato dalla giovane infermiera sudamericana Marta,
interpretata dalla splendida Ana de Armas, che accudisce il
vecchio Harlan e si guadagna la fiducia di tutta la famiglia
Thrombey, grazie all’impegno profuso nella sua professione.

Ma la gratitudine dei suoi datori di lavoro è destinata a
durare poco, in quanto i Thrombey, messi alle strette da
eventi a loro avversi, sono pronti a ricattarla, facendo leva
sulla sua unica debolezza: la madre è una immigrata
clandestina, e se la polizia lo sapesse sarebbe un guaio per
tutta la famiglia sudamericana.

Apparentemente divisi da appartenenze politiche di facciata,
ma interiormente accomunati da una avidità cieca e
indifferente alle altrui necessità, i Thrombey bene
rappresentano una società chiusa nella difesa di stantie
rendite di posizione, incapace di prendere coscienza delle
proprie contraddizioni e della propria ipocrisia. E destinata
e essere travolta dal nuovo che avanza, come inevitabilmente
accade nell’imprevedibile finale di questo gustoso film.

Cena con Delitto: un dichiarato e riuscito omaggio
al giallo classico
Sui social network Rian Johnson, regista e sceneggiatore, ha
postato i nomi dei film a cui si è ispirato nel creare questo
suo lavoro. Troviamo molti classici, parecchi dei quali basati
sui gialli di Agatha Christie: Delitto Sotto il Sole,
Assassinio sul Nilo, Un Rebus per l’Assassino, Trappola
Mortale, Signori il Delitto è Servito, Assassinio allo
Specchio, Gosford Park, Assassinio sull’Orient Express, solo
per citarne alcuni.

Sebbene la trama del film non sia riconducibile con precisione
a nessuno di essi, la storia messa in scena ha tutte le
caratteristiche del giallo classico, applicate tuttavia nel
contesto contemporaneo, con grande intelligenza ed efficacia.

Rian Johnson ha poi dichiarato che per disegnare il
personaggio di Benoit Blanc si è ispirato a quello di Hercule
Poirot, uno dei detective inventato dal genio da Agatha
Christie. I due non condividono l’aspetto fisico, ma la
francofonia del nome e alcune caratteristiche caratteriali:
apparentemente freddi e distaccati, molto professionali nel
modo di gestire le investigazioni, nascondono sotto la
maschera razionale un cuore d’oro e una grande empatia.

Come Poirot, Blanc deve smascherare il colpevole tra una
ristretta cerchia di parenti e loro dipendenti, molti dei
quali avrebbero un ottimo movente per eliminare il vecchio
Harlan Thrombey. Come Poirot, Blanc riesce a scoprire la
verità con un paziente e certosino lavoro di interrogazione
dei sospetti, di ricerca di indizi e di valutazione di tutti
gli elementi raccolti.

Cena con Delitto: un ottimo film da vedere
assolutamente
Questo film ha l’indubbio merito di rinnovare un genere ormai
stantio. Perché Cena delitto non è il solito, ennesimo
rifacimento di un qualcosa già visto. Rian Johnson è stato
capace di creare una storia originale, permeata dallo spirito
dei gialli classici, è vero, ma perfettamente ambientata nel
mondo contemporaneo, dominato dagli smart phone e dai social
network.

Il regista e sceneggiatore ha girato una pellicola ricca di
colpi di scena, sostenuta da un buon ritmo, intrisa da un
humor sottile, che regala un finale imprevedibile. Un film
equilibrato, dove c’è spazio anche per inseguimenti e scene
cariche di suspense, senza però mai scivolare nel trash o
appesantire la storia con complicazioni narrative inutili.

La recitazione è di alto livello, sostenuta da un cast
stellare, in stato di grazia: Daniel Craig, Chris Evans, Jamie
Lee Curtis, Christofer Plummer, Don Johnson, Toni Collette,
solo per citare i più famosi, senza dimenticarre la bravissima
Ama de Armas.

Un film che ha anche il merito di avere creato un riuscito
personaggio, Benoit Blanc, che probabilmente avrà un futuro,
in quanto Rian Johnson ha già dichiarato che intende girare un
sequel di questo ottimo film. Una sfida impegnativa, perché
dopo avere visto l’eccellente Cena con Delitto – Knives Out le
aspettative del pubblico saranno molto alte. Speriamo che Rian
Johnson non le deluda.
Alessandro Marotta

Il Chicago Mass Choir regala
emozioni di Natale a Udine
Strepitoso spettacolo, ieri sera, al Teatro Nuovo Giovanni da
Udine grazie all’energia e la carica del famoso coro gospel
Chicago Mass Choir. I talentuosi cantanti dall’inequivocabile
timbro vocale afro-americano hanno dato prova di capacità
canore elevatissime, nel teatro gremito, elettrizzando e
coinvolgendo il pubblico con il rhythm and blues. L’allegria e
la gioia dei messaggi cristiani, trattenuti fin dentro le
viscere, sono stati liberati come esplosioni sonore grazie ad
acuti pazzeschi, gorgheggi e corpi adrenalinici impossibili da
                              placare. I dieci coristi e il
                              direttore d’orchestra, nei loro
                              classici abiti da predicatori
                              del messaggio divino, sono stati
                              accompagnati da un irrefrenabile
                              batterista e un imprevedibile
                              tastierista,       capaci     di
                              traghettare le incredibili voci
                              verso    l’Eden.     Al   ritmo
incalzante si sono susseguite anche canzoni dolci e,
ovviamente, canzoni di Natale. Il pubblico, totalmente
coinvolto, ha partecipato alla “divina” festa con ripetuti
applausi e urla di gradimento, oltra ad essersi calato
completamente nel rituale del ritmo irrefrenabile del corpo,
alzandosi in piedi e ballando insieme ai coristi, mischiatisi
tra la gente in platea. Il Chicago Mass Choir non è solo
intrattenimento e lettera morta; contribuisce, infatti, con
gesti caritatevoli come la fornitura di materiale scolastico
ai bambini delle scuole materne pubbliche ed inoltre partecipa
attivamente a cause di carattere sociale (AIDS Foundation di
Chicago, l’American Red Cross Haiti Relief Fund e molte
altre).

Uno splendido regalo di Natale per la città di Udine aver
ospitato e ascoltato le potenti voci gospel del Chicago Mass
Choir. Thank you very much!

                                                      Carlo L.

Steve Hogarth dei Marillion
elogia il Gran Teatro Geox
sold      out:    “struttura
eccellente, un piacere essere
a Padova“
    Testimonianza d’eccellenza che si unisce a quelle già
 spontaneamente rilasciate dal palcoscenico padovano da altri
grandi come David Crosby and Graham Nash “una delle più belle
 strutture d’Europa”, Gaetano Curreri degli Stadio “struttura
     dal sapore mitteleuropeo”, Umberto Tozzi in una nota
       trasmissione televisiva nazionale e molti altri.
Solo due date italiane per il tour europeo dei Marillion, Roma
e Padova per il celebre gruppo neoprogressive degli anni 80 e
degni eredi dei Genesis.

La data del Gran Teatro Geox di Padova ha raggiunto un
acclamato sold out con pubblico in visibilio per una delle
migliori performance registrate in questo tour.

Steve Hogarth, leader del gruppo, emozionato per la
straordinaria accoglienza del pubblico accorso a Padova da
tutta Italia – e non solo (ospiti da Austria, Croazia e Regno
Unito) ha ringraziato i presenti, la Città, l’organizzazione
ed il Teatro Geox, per lui una delle più incredibili ed
accoglienti strutture in cui abbia suonato nella sua lunga
carriera. Al termine del concerto, ha voluto salutare
personalmente la proprietà e rappresentare la sua
soddisfazione con alcune bellissime parole dedicate al Gran
Teatro Geox.

“Vorrei dire a tutti i presenti che da molti anni non ricordo
una serata perfetta come questa, gli spettatori sono stati
straordinari e su questo palco è tutto magnifico, essere qui
era la cosa giusta stasera. L’acustica del teatro è perfetta e
spero che torneremo presto qui”.

Con la promessa che per lui ogni tour in Italia avrà sempre un
riferimento a Padova.

Testimonianza d’eccellenza che si unisce a quelle già
spontaneamente rilasciate dal palcoscenico padovano da altri
grandi come David Crosby and Graham Nash “una delle più belle
strutture d’Europa”, Gaetano Curreri degli Stadio “struttura
dal sapore mitteleuropeo”, Umberto Tozzi in una nota
trasmissione televisiva nazionale e molti altri.

MAX PEZZALI “CANTA MAX – MAX
PEZZALI LIVE” 2 luglio 2020 –
Ore 21.00 BIBIONE (Venezia) –
Stadio Comunale
Biglietti già in vendita online su Ticketone.it e disponibili
in tutti i punti vendita del circuito dalle 11.00 di domenica
22 dicembre. Info e punti autorizzati su www.azalea.it
e www.fvgmusiclive.it

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di
acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria
autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali

Dopo lo straordinario sold out di San Siro registrato in meno
di tre settimane dall’apertura delle vendite e dopo aver
aggiunto un secondo concerto a luglio, sempre nel tempio della
musica live italiana, Max Pezzali, fra i cantautori più amati
dal pubblico italiano di diverse generazioni, annuncia oggi
un’imperdibile data zero che anticiperà i due esplosivi live
milanesi, un concerto unico in programma il prossimo giovedì 2
luglio              2020             allo              Stadio
Comunale di Bibione (Ve). I biglietti per questo nuovo
imperdibile evento, organizzato da Zenit Srl, in
collaborazione con Vivo Concerti, Fvg Music Live e il Comune
di San Michele al Tagliamento – Bibione, sono già in vendita
online su Ticketone.it e saranno disponibili in tutti i punti
vendita autorizzati del circuito dalle 11.00 di domenica 22
dicembre. Radio Italia è la radio ufficiale dell’evento. Per
info             e            punti              autorizzati
visitare www.azalea.it e www.fvgmusiclive.it .

«Per me l’idea di cantare a San Siro è inspiegabile, – ha
commentato l’artista – devo ancora metabolizzarla: è come un
sogno che ho sempre avuto paura di sognare perché troppo
grande e bello. – Racconta Max Pezzali, e continua – Un sogno
così bisogna meritarselo e ora so di voler mettere tutto me
stesso per poterlo realizzare e per far vivere una serata
unica e indimenticabile alle persone che verranno a cantare
con   me   le   mie   canzoni.   Per   me   sarà   sicuramente   sarà
memorabile»

I live di San Siro vedranno quindi una grande anteprima
a Bibione, notizia che farà sicuramente felici le decine di
migliaia di fan del Nordest. Con l’odierno annuncio la città
di Bibione si conferma meta e centro della grande musica
italiana per l’estate 2020. Fra i grandi concerti che si
terranno allo Stadio Comunale ricordiamo anche le date zero
del cantautore romano Ultimo (29 maggio) e del fuoriclasse del
rap italiano Salmo (9 giugno). Biglietti in vendita, info
su www.azalea.it . Si prevede che i tre grandi eventi in
programma potranno portare nel centro balneare in comune di
San Michele al Tagliamento oltre 60 mila persone, con ovvie
ricadute economiche positive per tutto il territorio.

NOTE BIOGRAFICHE

Max Pezzali fonda gli 883 nel 1992 con Mauro Repetto, con cui
debutta al Festival di Castrocaro presentando il singolo “Non
me la menare“. Nello stesso anno, i due pubblicano il loro
primo album “Hanno ucciso l’uomo ragno” e raggiungono la prima
posizione della hit parade con oltre 600.000 copie vendute.
L’anno successivo esce “Sei un mito“, singolo che anticipa
“Nord Sud Ovest Est”, album da oltre 1.300.000 copie. Il 1993
è anche l’anno che vede il trionfo del duo al Festivalbar,
prima che Mauro Repetto lasci l’Italia e anche gli 883. Così,
due anni dopo, Max Pezzali partecipa al Festival di Sanremo
presentando “Senza averti qui” (1995), brano con cui vince il
celebre concorso canoro italiano, anteprima del nuovo album
“La donna, il sogno & il grande incubo”; il disco raggiunge la
prima posizione in classifica grazie a brani come “Tieni il
tempo“, “Gli Anni” e “Una canzone d’amore“. Nel 1997 esce “La
dura legge del gol”, che contiene “La regola dell’amico“. La
vera svolta arriva nel 2001, quando Max Pezzali inaugura la
sua carriera solista con l’album “1 IN +”, che conquista
immediatamente la prima posizione della classifica di vendita.
Seguono “Il mondo insieme a te”, disco del 2004 contenente
successi quali “Lo strano percorso” e “Il mondo insieme a te”.
Dopo 2 anni di silenzio esce “Time Out”: 11 brani inediti
prodotti da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni, registrati
e realizzati da Michele Canova. È il 2011 l’anno in cui
l’artista torna in gara a Sanremo con il brano “Il mio secondo
tempo”. A giugno 2013 esce “Max 20”, anticipato dal singolo
“L’universo tranne noi ”, con una tracklist che vede
l’amichevole partecipazione di Claudio Baglioni, Edoardo
Bennato, Cesare Cremonini, Elio, Fiorello, Gianluca Grignani,
Jovanotti, Nek, Raf, Eros Ramazzotti, Francesco Renga,
Giuliano Sangiorgi, Davide Van De Sfroos e Antonello Venditti.
Il disco rimane in vetta alle classifiche di vendita per due
mesi consecutivi. Nel 2015 è la volta di “È venerdì”, il nuovo
e primo singolo che anticipa l’uscita del nuovo progetto di
inediti “Astronave Max” (1 giugno 2015), seguito da un tour
che registra il tutto esaurito nei palazzetti italiani e da
“Astronave Max New Mission 2016”, una nuova raccolta che
include i brani del precedente disco, insieme a 2 inediti e 14
successi in versione live. Nel 2017 esce il nuovo singolo
inedito “Le canzoni alla radio” con Nile Rodgers. A giugno
2019 pubblica il nuovo singolo “Welcome to Miami (South
Beach)”, una sorta di gioco sul “tema tropicale” che invade le
radio e le piattaforme di streaming in prossimità dell’estate.
A novembre esce “In questa città”, un ballad in perfetto stile
“pezzali” dedicata alla città di Roma. Il 10 e l’11 luglio
2020 il cantautore sarà protagonista di “SAN SIRO CANTA MAX”,
due date evento che lo vedranno per la prima volta
protagonista sul palco dello stadio San Siro di Milano: i live
speciali saranno preceduti dalla data zero prevista il 2
luglio 2020 allo Stadio Comunale di Bibione.

Centazzo sarà al Palamostre
di Udine con The seer
Andrea Centazzo sarà domani sera, mercoledì 18 dicembre al
Palamostre di Udine alle 21.00 con The seer (il veggente), il
concerto multimediale per la celebrazione dei cinquecento anni
dalla morte di Leonardo da Vinci. Lo spettacolo è stato
realizzato con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del
Comune di Udine e in collaborazione con il CSS Teatro Stabile
di innovazione del Friuli Venezia Giulia.

Centazzo ha ideato un percorso che attraversa la vita e le
opere di Leonardo: diviso in sei parti ciascuna ispirata a un
diverso soggetto del genio del Rinascimento, The seer conduce
lo spettatore in un viaggio alla scoperta dell’artista usando
immagini delle sue opere, visioni dei luoghi leonardeschi,
spezzoni di film a lui dedicati e riprese fatte ad hoc per lo
spettacolo.

Andrea Centazzo   nel corso della sua lunga carriera come
percussionista, compositore, direttore d’orchestra, artista
multimediale, docente e saggista si è esibito in concerti e
performance in Europa Asia e Stati Uniti. Dal Drum magazine
nel 2013 è stato definito “uno dei musicisti che cambiano le
regole del gioco” per il fatto di essere tra i pionieri
assoluti della pratica del solo improvvisativo di percussioni
negli anni 70. Ha suonato e inciso con molti tra i principali
improvvisatore e compositori quali    Giorgio Gaslini Lester
Bowie, Alvin Curran, Franz Kloglmann, Perry Robinson, Paolo
Fresu solo per citarne alcuni.

Nel 2011 il Dipartimento delle Arti – sezione Musica e
Spettacolo dell’Università di Bologna ha istituito il Fondo e
Archivio Andrea Centazzo che raccoglie un’ampia documentazione
dell’attività artistica del musicista e oltre 500 volumi
proveniente dalla sua biblioteca personale relativi a musica,
cinema e arti plastiche.
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