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Comunicato Salernitana: raffica di notizie false, società al lavoro per risolvere problemi L’U.S. Salernitana 1919 disconosce e rileva l’infondatezza di alcuni articoli di cronaca pubblicati sia a mezzo stampa sia attraverso social network relativi a presunte trattative, talvolta irricevibili, inerenti la cessione della Società stessa: tali notizie vengono pubblicate al solo fine di destabilizzare la Società e l’ambiente per fini secondari e promo-pubblicitari. Si diffida, pertanto, tali testate giornalistiche dal diffondere informazioni infondate e non veritiere, ribadendo che l’U.S. Salernitana 1919 si sta adoperando al fine di risolvere la problematica della multiproprietà con trasparenza e nel rispetto della legge. Tenuta dei Normanni, una targa in memoria di Mimmo Postiglione Una targa in ricordo di Domenico Postiglione all’ingresso dell’anfiteatro della sua Tenuta dei Normanni. La cerimonia di apposizione della targa si è tenuta ieri mattina presso la struttura di Giovi San Nicola, in presenza del sindaco Vincenzo Napoli, del consigliere nonché capogruppo del Psi Massimiliano Natella. “Mimmo ha regalato alla città di Salerno
questo luogo che si dispone ad essere una struttura in grado di accogliere eventi culturali, festeggiamenti; qui, soprattutto, inizierà a breve il calendario degli eventi – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Napoli – È un luogo regalato alla città, con talk show, buona musica perché la natura entra in sintonia con lo spirito. La natura trasmette significati imponderabili. Noi scopriamo una targa che vuole ricordare Mimmo, lui c’è; lo ricorderemo in ogni iniziativa che si terrà in questa arena, nella delicatezza dei progetti, nella natura che lui ha rispettato in modo intelligente e credo che questo sia un giorno buono per la città collinare”. Era il 1990 quando Domenico Postiglione, imprenditore e dottore in Agraria, si innamorò di un terreno delle colline salernitane e decise di dare sfogo al suo sapere, alla sua creatività e fantasia. Non si fece intimorire dalla vastità del terreno ormai incolto né dalla difficoltà dell’impresa, perché era ben più vivida in lui l’immagine di quella stessa terra di nuovo rigogliosa e verdeggiante, pronta ad una piena rinascita nel rispetto della sua vocazione naturale.In un’ottica di valorizzazione ambientale e turistica polifunzionale, nel 1993 iniziarono i lavori di sistemazione idrogeologica, miglioramento fondiario e messa a dimora di un vasto uliveto. Dopo circa 15 anni di lavori, nel 2005 il Centro sportivo fu la prima area della Tenuta dei Normanni ad essere inaugurata, mentre nel 2009 la Villa del Normanno aprì le sue porte al pubblico per ospitare eventi esclusivi. L’avvio dell’ospitalità all’interno della Tenuta è del 2013, con l’inaugurazione di un edificio con quattro case vacanza indipendenti, destinate all’accoglienza turistica, mentre nel corso del 2020 Tenuta dei Normanni-Hospitality si arricchisce di nuovi appartamenti. Ad un anno dalla scomparsa del fondatore della Tenuta, continua il progetto di Postiglione portato avanti dai familiari che hanno sposato in pieno la sua visione di rilancio del territorio e valorizzazione dei beni ambientali di tutta l’area.
D’Angelo: “Medici non vaccinati? Negli ospedali salernitani sono pochi” di Monica De Santis Sono 45.753 in tutto stando al report del governo dello scorso 18 giugno, i sanitari – medici, infermieri e personale sanitario italiano, che non si sono ancora vaccinati contro il Covid19. Per questi al termine della campagna di vaccinazione potrebbe scattare la sospenzione dall’attività e nei casi più gravi anche la radiazione. Dunque sarebbero due le possibili conseguenze alle quali questi medici potrebbero andare incontro per quanti lavorano nelle Asl ci sarebbe una sospensione dello stipendio, mentre chi svolge attività privata non sarebbe più legittimato a esercitare. “Al momento nel salernitano non conosciamo ancora il numero dei medici, degli infermieli e del personale sanitario che ha scelto di non vaccinarsi”, spiega il presidente dell’ordine dei medici e degli odotoiatri Giovanni D’Angelo, “E’ ancora presto per avere dei dati precisi, quello che posso dire è che negli ospedali della nostra città e nella nostra provincia stiamo parlando di poche, davvero poche persone”. Il presidente D’Angelo precisa anche che se al momento questi numeri non sono disponibili “Lo saranno presto. Appena sarà completata la prima fase della campagna di vaccinazione, incrociando i dati ed i nominativi, coloro i quali non si sono vaccinati verranno fuori e quindi saranno prese conseguenze che potranno essere il trasferimento ad incarichi che non hanno a che fare con il contatto o la cura delle persone, oppure se questo non dovesse essere possibile la sospensione senza stipendio dall’esercizio medico”. Proprio per questo motivo il presidente D’Angelo
invita “chi non si è ancora vaccinato a farlo quanto prima. Quello che è importante far capire che farsi il vaccino non vuol dire tutelare solo la propria persona, ma soprattutto tutelare gli altri. Siamo medici, abbiamo contatti con tantissime persone, perchè allora dobbiamo mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri?” Ma la sospensione dall’attività o la radiazione non è un atto troppo duro visto e considerato che in Italia il vaccino non è obbligatorio? “Potrebbe sembrare così. E’ vero che giuridicamente il vaccino non è obligatorio in Italia, ma è pur vero che chi svolge un lavoro come quello del medico, che è un lavoro della tutela della persona, non può non vaccinarsi. Non vaccinarsi come vaccinarsi è una scelta. E qualsiasi scelta venga fatta deve sempre, è giusto ricordarlo, non arrecare nessun danno a terzi. Ecco perchè chi per lavoro deve avere contatto ogni giorno con decine di persone, come noi medici, ha il dovere di non mettere a rischio la vita degli altri per una sua convinzione”. Un principio questo che potrebbe essere applicato anche al corpo docenti, visti i continui e ripetuti contatti con gli alunni? “Non è escludo che questo avvenga, ma non solo per i docenti, anche per altre categorie di lavoratori che hanno continui contatti con il pubblico”. Però la radiazione è una pena, diciamo così, molto dura? “La radiazione si applica principalmente per quei medici che si dichiarano No Vax. E credo che sia giusto, se sei un medico non puoi essere contro i vaccini. Non dobbiamo prenderci in giro, tutti sappiamo bene che grazie ai vaccini, molte malattie infettive e mortali sono state debbellate e che tante altre vengono prevenute. Ora chi ha studiato medicina questo lo sa bene, sa bene i benefici che i vaccini hanno portato nella vita di ognuno di noi. Quindi la domanda è un’altra come si fa ad esercitare la professione medica se non si riconosce il beneficio che i vaccini hanno dato”. In tutt’Italia ed anche nel salernitano vi è stata una grande risposta positiva da parte dei giovani alla campagna vaccinale, come spiega questo? “Semplicemente perchè i giovani hanno capito che questa è l’unica strada per riprendersi la loro libertà. I
ragazzi più di tutti guardano al futuro, sanno bene che sono loro il futuro ed ovviamente vogliono viverlo questo futuro. E per farlo ci devono essere e devono lottare contro queste malattie. Ecco perchè i giovani hanno risposto in maniera positiva alla chiamata al vaccino. Dando grande prova di maturità ed intelligenza”. Resta il fatto che questi vaccini che al momento vengono somministrati in Italia non danno una copertura totale? “Esatto, anche questo va detto. Anche le persone vaccinate possono contrarre il Covid, in maniera più lieve, ma possono contrarlo, come avviene con i vaccini anti influenzali. Poi c’è ancora il problema delle varianti. Su queste non sappiamo ancora che tipo di copertura hanno questi vaccini. Purtroppo questa pandemia è stata improvvisa e violenta ed anche sui vaccini si sta ancora lavorando. Al momento quelli che ci sono stanno dando una buona copertura, visto che i casi sono diminuiti. Certo se si riuscisse ad arrivare ad un’immunità di gregge forse riusciremo davvero a bloccare il diffondersi del virus. Ma per questo siamo ancora un po’ lontani”. Largo Plebiscito, “promesse elettorali” di Erika Noschese Non sembra aver sortito l’effetto sperato l’incontro tenutosi martedì sera tra l’amministrazione comunale e i residenti di Largo Plebiscito per cercare di risolvere la problematica della sosta selvaggia, soprattutto nei fine settimana. L’assessore all’Urbanistica e la Mobilità Mimmo De Maio ha infatti ipotizzato di ampliare la Ztl con la pedonalizzazione di via Botteghelle. Soluzione, questa, che il comitato Centro
Storico sembra non condividere, parlando di “promesse elettorali” senza alcuna soluzione per i cittadini salernitani. “Temi (condivisibili o meno) che sono sul tavolo da anni e a fine legislatura non avremmo voluto sentirci fare l’ennesima promessa, ma sentire un resoconto puntuale, anche problematico – perché sappiamo che risolvere i problemi non è mai semplice – di cosa di concreto è stato fatto in questi cinque anni per cercare di arrivare a questi risultati – hanno dichiarato i membri del comitato – Ma non è stato fatto nulla, siamo saltati da una promessa elettorale ad un altra promessa elettorale. Non concordiamo poi con l’analisi fatta dall’assessore per cui il problema della sosta selvaggia a Largo Plebiscito è culturale dei cittadini: certo è anche culturale, ma se non crei le condizioni per una mobilità alternativa all’automobile e non contrasti certi comportamenti i cittadini non possono cambiare le proprie abitudini, e questa è tutta e solo responsabilità e mancanza dell’amministrazione”. Intanto, il Comune ha da pochi mesi dato incarico per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: “A nostro avviso questo è il quadro entro il quale affrontare in modo organico tutte le problematiche di mobilità e parcheggio che affliggoo il centro storico e la città intera – hanno aggiunto dal comitato – Il Pums pretendiamo che venga elaborato con l’attivo coinvolgimento di tutti i cittadini e i portatori di interessi, perché le soluzioni calate dall’alto inevitabilmente non funzionano”. Presenti all’incontro anche i membri del comitato Territoriale Salerno Mia e il collettivo Blam. “È stato un incontro interessante fatto di ascolto, possibili soluzioni, informazioni e confronto su diversi temi legati al parcheggio selvaggio, strisce blu, posti auto per i residenti, ztl ed altro – hanno detto i membri del comitato territoriale – Un confronto interessante da ripetere per costruire insieme, di sicuro non ci si aspetta un cambiamento dalla sera alla mattiana ma si spera in basi concrete per un domani vicino”. Dal confronto è emersa la necessità di una serie di incontri pro-attivi continuativi con i vari Assessori del Comune per
costruire un dialogo aperto ad una visione della città che appartenga a chi la vive per aprire le braccia a chi la vuole respirare”. Un incontro voluto anche dalla consiglira Sara Petrone che, in più occasioni, si è fatta promotrice delle istanze dei residenti del centro storico, sul fronte soprattutto dei rifiuti. Intanto, già nei prossimi giorni dovrebbe essere applicata la Ztl, dopo le numerose polemiche e segnalazioni di queste settimane Salvati: “Serve un piano di controlli, da soli non riusciamo a presidiare il territorio” di Monica De Santis E’ ancora in attesa di una risposta da parte del Prefetto di Salerno, il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati, che nella giornata di martedì aveva chiesto la convocazione di un comitato per l’;ordine pubblico e la sicurezza… “Sono ancora in attesa di una risposta da parte dal Prefetto di Salerno al quale ho scritto dopo l’ennesimo episodio di violenza che si è verificato nella mia città. Purtroppo alcuni giorni fa si è verificato un accoltellamento tra giovani. Questo fatto potrebbe essere la spia o di un disagio giovanile oppure potrebbe essere il segnale di qualcosa di diverso. Sappiamo bene che a Scafati abbiamo purtroppo una problematica legata all’uso e spaccio di droga. Infatti settimana scorsa è stato gambizzato un incesurato che sembrerebbe essere legato proprio al traffico di stupefacenti. Ecco quest episodio e quello che
si è verificato alcuni giorni fa ci impongono di elevare il livello di attenzione su tutto il territorio ed in particolare nei pressi del centro commerciale “Plaza”, che è uno dei luoghi della città di maggiore incontro specie da parte dei giovani, ora che siamo usciti dalla zona rossa ed arancione. – spiega ancora il primo cittadino di Scafati – E questo lo si può capire, dopo tanti mesi di restrizioni si ha voglia di rincrontrarsi e stare insieme. Però questi atti di violenza sono segnali che non possono essere sottovalutati. Ecco perchè ho scritto al Prefetto chiedendo la convocazione di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza perché è chiaro che avendo problemi di organico nella polizia municipale vi è una grande difficoltà a controllare tutto il territorio e a mantenere un livello di sicurezza adeguato. altra cosa importante è che non deve essere sottovalutata è che la mia città vive un po’ a metà tra il territorio del salernitano e quello napoletano e quindi purtroppo presenta le influenze negative di entrambe le parti. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per capire cosa ci sia davvero dietro all’ultimo episodio di violenza, ma in attesa di risposte è giusto aumentare i controlli ed alzare il livello di attenzione per cercare di garantire una città più sicura per tutti, soprattutto per i giovani che chiedono più spazi. Abbiamo recuperato la villa comunale, ma comunque resta il Plaza il punto di ritrovo di questi ragazzi, ed il punto dove maggiormente si creano dissordini. Anche i commercianti della zona mi hanno chiesto maggiori controlli e sicurezza ed anche per loro dobbiamo garantire un piano di controlli efficiente. – prosegue Salvati – Abbiamo dato ulteriore impulso all’azione quotidiana della nostra Polizia locale, con l’obiettivo di garantire una maggiore presenza dello Stato in strada ed aumentare la percezione di protezione da parte dei cittadini. Ad oggi abbiamo aumentato i controlli da parte della polizia municipale, ma con un organico di 30 vigili che si devono occupare di diverse pratiche che vanno dal commercio alla viabilità, all’ordine pubblico, etc.. ovviamente non si può pensare di riuscire a fare tutto. Nessuno deve dimenticare che
Scafati è una città che è cresciuta tantissimo per numero di abitanti, mentre i dipendenti comunali vanno in pensione e come per tutti i comuni d’Italia non riusciamo ad avere il giusto ricambio e quindi ad offrire quei servizi minimi essenziali per la popolazione. – dichiara il sindaco di Scafati – Nel corso dell’ultimo consiglio comunale abbiamo elevato il livello della tenenza dei carabinieri a compagnia, grazie anche alla disponibilità che c’è stata data dal colonnello Trombetti. Ora stiamo cercando dei locali idoneei perchè ovviamente le esigenze di una compagnia dei carabinieri sono maggiori rispetto ad una tenenza. Ma questo era un passaggio doveroso, perchè la mia città, Scafati, si merita di avere una compagnia dei carabinieri, anche perchè voglio continuare a dirlo, sul nostro territorio, vista la posizione geografica, insistono diversi clan criminali”. Cristoforo Salvati infine conclude invitando i giovani… “a riscoprire i valori di una volta. Purtroppo questi episodi di violenza giovanile, sono frutto anche dell’educazione che questi ragazzi hanno ricevuto e dell’ambiente familiare nel quale sono cresciuti. Ecco invito i nostri giovani a fare un passo indietro e a cercare di capire che la violenza non porta da nessuna parte, ma che se si ritorna ad osservare l’educazione e il rispetto dei nostri nonni, forse riusciremo a vivere tutti in un mondo migliore”. De Maio: “Il ripristino del capolinea di via Ligea non ci sarà” di Erika Noschese
“Il ripristino del capolinea di via Ligea non ci sarà”. Taglia corto l’assessore all’Urbanistica e la Mobilità, Mimmo De Maio che interviene in merito alle polemiche dei giorni scorsi quando una delegazione di cittadini, in rappresentanza ai residenti del rione Porto, si è recata a Palazzo di Città per chiedere, attraverso il consigliere Donato Pessolano, di ripristinare il capolinea in via Ligea, dopo il trasferimento a Vinciprova. Inizialmente, si parlava di una situazione temporanea ma il vice sindaco di Salerno ha chiarito che si tratta di una soluzione definitiva ma che l’area di via Ligea sarà interessata da alcuni lavori. “Il problema non è il capolinea ma i pullman che passano perché è chiaro che rispetto alla situazione di prima c’è una differenza ma noi abbiamo dovuto fare una scelta in questi giorni perché la priorità è il trasporto pubblico locale per gli studenti: abbiamo dovuto razionalizzare le linee a bassa domanda, nel senso che se per tornare al capolinea sto dalle parti di via Vinciprova e ci sono al massimo cinque persone che vanno in quella direzione è chiaro che sono tutti chilometri che perdiamo”, ha dichiarato l’assessore De Maio che evidenzia la necessità di razionalizzare le corse poco utilizzate e, ha aggiunto, “se c’è la necessità di aggiustare alcune linee va bene, vediamo come integrare perché oggi molto probabilmente con il venir meno dell’orario scolastico ci sono state delle rimodulazione”. Le linee perse sarebbero state integrate da altre linee suppletive perché i pullman provenienti dall’Agro nocerino, Pompei, Vietri passano per via Ligea ma l’amministrazione comunale si dice pronta a verificare l’eventuale possibilità di integrare qualche linea e rivedere qualche percorso. “Bisogna fare un ragionamento complessivo perché in questi mesi abbiamo avuto la necessità di far viaggiare in sicurezza gli studenti e dovendo fare una scelta, bisogna farla di razionalità e se c’è una zona con molti pullman ma solo 4 persone a bordo, bisogna fare in modo che ci sia un aumento, in termini di corse, per permettere agli studenti di raggiungere la scuola in sicurezza”. Da qui l’attacco al consigliere Pessolano che si sta interessando
alla questione, con i residenti di via Porto: “Non è vero che le persone devono percorrere, a piedi, dal teatro Verdi a via Ligea, c’è da dire che siamo in prossimità della campagna elettorale e c’è qualche consigliere che ha bisogno di raccattare qualche consenso, portando in evidenza questo problema che può sicuramente esserci”. Da qui la proposta di un incontro con i residenti della zona per capire come migliorare la viabilità, sempre tenendo conto delle priorità ma alcune corse avrebbero già subito un’estensione, proprio per facilitare via Ligea: “bisogna vedere i passaggi e le frequenze, sicuramente non come prima con pullman ogni 3 minuti ma bisogna considerare che a Sordina magari la zona è ancora più scoperta. Bisogna trovare un punto di mediazione”, ha dichiarato De Maio. Porta del Mare: il cantiere diventa aula e modello di studio per l’Università Nulla creato a caso, una visione strategica di lungo periodo, una programmazione studiata nei minimi dettagli, dal concept alla costruzione finale. Il lungo, articolato excursus, che ha consentito di avviare il progetto di riqualificazione urbana dell’ex Marzotto, con le metologie innovative utilizzate, le tempistiche rapide, lo sfruttamento delle opportunità normative è diventato modello di studio esemplare ed è stato posto al centro di una speciale lezione sul campo effettuata nel pomeriggio di oggi ( mercoledì 23 giugno) nell’ “aula ” allestita presso il cantiere Porta del Mare a Salerno. Sono stati trenta gli studenti del Master promosso dal Dipartimento di Ingegneria Civiledell’Università degli Studi di Salerno per
formare tecnici esperti dei servizi essenziali per le costruzioni e quattro laureandi del corso di Ingegneria Strutturale Geotenica dell’Università Federico II di Napoli ( accompagnati dal professor Massimo Ramondino) che hanno preso parte alla conferenza all’interno del cantiere dove è in corso il progetto di rigenerazione urbana con la nascita di tre torri residenziali ed anche parcheggi, un’area commerciale ed un parco giochi. Ad accogliere gli studenti, accompagnati dal vice direttore del Master Gianluigi De Mare, l’ingegnere Aldo Rainone, della Rcm Costruzioni, l’impresa del gruppo Rainone che con il gruppo Iniziative Immobiliari sta realizzando il progetto. La lezione rientra nell’ambito di uno dei moduli del Master (quello di organizzazione e gestione aziendale curato dall’ingegnere Raffaele Tarateta) che si compone di sei ambiti differenti : un innovativo percorso di studi in grado di formare figure professionali che sappiano fungere da trade union tra l’impresa e le sollecitazioni normative ed operative che mai, come in questo periodo, pervengono numerose. Dopo un breve percorso nell’area del cantiere accompagnati dal progettista strutturale Umberto Di Cristinzi e dall’ingegnere Antonio Russo, è stato il direttore dei lavori Marco Di Stefano ad illustrare i punti salienti dell’iniziativa edilizia. “La progettazione non è più quella di trent’anni fa- ha evidenziato l’ingegnere Di Stefano, sottolineando passaggio dopo passaggio le difficoltà di tutte la filiera del processo esecutivo, dalla programmazione finanziaria alla pianificazione ed esecuzione delle opere – questo è un successo ingegneristico al quale hanno collaborato 150 figure professionali che hanno lavorato a tutta l’operazione senza contare l’indotto e tutte le figure che concretamente costruiscono il progetto”. Un passaggio utile ad evidenziare agli studenti anche le opportunità lavorative che possono svilupparsi e allo stesso tempo un invito a saper cogliere le numerose opportunità che verranno a crearsi con gli interventi nazionali ed europei in corso.
Rispoli: “Caldo eccezionale, fate attenzione agli effetti negativi” di Monica De Santis Il caldo africano, con picchi fino a 45 gradi è arrivato. Le previsioni meteo avevano annunciato la scorsa settimana l’arrivo dell’ondata di calore proveniente dal deserto Sahara che avrebbe investito tutta l’Italia e che durerà almeno fino all’inizio della prossima per effetto dell’espansione dell’anticiclone presente sopra l’area del nord Africa. E con l’arrivo di questo caldo eccezionale arrivano anche i primi problemi e i primi malori specie per le persone anziane e fragili. Ma come proteggersi dagli effetti negativi che queso caldo africano può avere su di noi? A spiegarcelo è il dottor Matteo Rispoli, medico di medicina generale presso l’Asl di Salerno e cardiologo… “Sicuramente quest’ondata di caldo è arrivata all’improvviso perchè solitamente ci trovavamo di fronte, in questo periodo, le temperature erano più miti. Queste temperature così alte sono tipiche della metà di luglio. Invece è da una settimana che stiamo reggistrando quest inalzamento delle temperature ma soprattutto un tasso di umidità molto alto. I problemi che in questo periodo dobbiamo affrontare sono diversi. Partiamo dalla gestione degli episodi gastroenderici che solitamente si presentano proprio in questo periodo dell’anno, con l’aumento delle temperature, ma soprattutto queste forme gastroenderiche possono anche essere delle spie un po’ particolari del Covid perchè si dice che tra i vari sintomi del covid c’è anche la diarea e quindi il paziente potrebbe preoccuparsi nel momento in cui si verificano questi disturbi gastrici. Ma diciamo che questo è
un periodo molto frequente per questo tipo di disturbo dovuto all’aumento della temperatura e al tasso di umidità elevato. Questi disturbi si verificano soprattutto nei soggetti più giovani che mangiano troppi gelati o cose dolci e bevono troppe bibite o acqua fredda e che provocano proprio problemi gastrointestinali. – prosegue il dottor Rispoli – Altro aspetto fondamentale è l’esposizione al caldo soprattutto per i pazienti fragile. E’ fondamentale raccomandare a tutti di stare molto attenti a non esporsi nelle ore di punta al sole. E’ importante in questi giorni uscire o presto al mattino oppure nel tardo pomeriggio. Importante anche evitare di stare sotto al sole al mare sempre nelle ore di punta. In questi giorni di grande caldo la cosa importante è cercare di bere, almeno due litri d’acqua al giorno e non bere alcolici. Per quanto riguarda il cibo, mangiare molta frutta e verdura ed evitare insaccati, frittura, e cibi troppo pesanti. – dice ancora Rispoli – Altro aspetto importante da non sottovalutare è la manutenzione dell’aria condizionata. E soprattutto evitare i passaggi da temperature molto basse a temperature molto alte. Bisogna far arieggiare gli ambienti e per gli anziani è importante non farli rimanere troppo a lungo in luoghi al chiuso. Ciò che mi preme dire è anche l’importanza di stare molto attenti alle terapie croniche e soprattutto degli ipertesi e dei diabetici, ai primi segnali di scompensi è importante contattare subito il proprio medico e non cercare di curarsi fai da te prendendo i farmaci a caso”. “Inizia la rivoluzione gentile”, il leader dei Verdi
Michele Ragosta sostiene la candidatura di Barone di Erika Noschese Michele Ragosta, leader dei Verdi, pronto a sostenere la candidatura a sindaco di Elisabetta Barone, dirigente scolastica dell’Alfano I. Un nome, quello della Barone, indicato inizialmente dai consiglieri di Oltre dopo il due di picche dell’avvocato Francesco Saverio Dambrosio e che raccoglie ora anche l’adesione di Liberi e Uguali, di Primavera Salernitana con una serie di confronti che procedono spediti e che vedono protagoniste le liste civiche. “Nei prossimi giorni partirà la rivoluzione gentile, per la prima volta nella storia della nostra città si candida una donna alla carica di Sindaco, si candida per governare e far crescere Salerno,noi ci saremo per fare la nostra parte e contribuire alla vittoria”, ha dichiarato Michele Ragosta che ha dunque fatto un passo indietro dopo l’annuncio della sua candidatura alla carica di sindaco. Per il momento, nessuna conferma arriva dai consiglieri di Oltre che hanno voluto fortemente la candidatura della dirigente scolastica così come di Primavera Salernitana che, fin dall’inizio, ha deciso di puntare su una donna, come vera alternativa all’amministrazione Napoli. La scelta della Barone non sembra però preoccupare Gianpaolo Lambiase che non ha intenzione di fare un passo indietro circa la sua candidatura a sindaco. La novità potrebbe essere rappresentata da una donna, avvocato di professione, che proprio in queste ore sta valutando la proposta avanzata da una civica, intenzionata a staccarsi da Salerno di Tutti nonostante il coinvolgimento di questi anni.
Sarno: “Non rinnego il mio passato, critiche perchè sono l’unica vera alternativa” di Erika Noschese Mentre l’avvocato penalista Michele Sarno, candidato sindaco per la città di Salerno, continua la sua campagna elettorale, i partiti della coalizione di centrodestra stanno provando a stringere i tempi e a trovare un accordo sul nome che dovranno sostenere nella città capoluogo. Sarno, già da mesi, ha ottenuto il sostegno di Fratelli d’Italia mentre Forza Italia sembra propensa a sostenerlo, come confermato dal parlamentare Gigi Casciello nel corso della puntata di Tribuna Politica di lunedì scorso che ha visto protagonista proprio l’avvocato penalista e il consigliere uscente di Forza Italia, Roberto Celano. Per Sarno, al momento, due sono gli scogli da superare: l’Udc che si è spaccata tra i vertici regionali che confermano di far parte del centrodestra e quello provinciale che sta chiudendo un accordo con la coalizione di centrosinistra e la Lega che sta valutando, in queste ore, l’ipotesi di andare da soli, con Dante Santoro candidato sindaco. Avvocato Sarno, l’Udc in questa fase è abbastanza spaccato: i vertici regionali confermano il sostegno alla coalizione di centrodestra, pronti a confermare il sostegno a lei se così dovesse decidere la coalizione mentre il coordinamento provinciale vorrebbe andare con il centrosinistra… “Come ho sempre detto, fin dall’inizio della mia campagna elettorale, che c’è la massima attenzione verso i partiti, i movimenti, le associazioni. Non posso candidarmi a io a risolvere quanto accade all’interno dei partiti, bisognerebbe chiedere a coloro i quali hanno incarichi di responsabilità e le voci difformi vanno rispettate; sono qui, continuo ad andare avanti con il mio progetto, riannodando un vincolo con i cittadini salernitani e chiunque voglia dare
sostegno e partecipare attivamente alla stesura del programma elettorale, non solo sarà ben accolto, ma sarà accolto come protagonista, come è giusto che sia. Rispetto alle idee legittime credo che in democrazia non ci si debba scandalizzare, ognuno ha le proprie idee da sviluppare in un processo, dando conto all’interno di un programma alternativo. Io credo che la campagna elettorale debba essere l’esplicitazione dei concetti che noi vogliamo portare all’attenzione delle nostre comunità e ritengo che la cosa importante sia avere rispetto delle idee di tutti e abbandonare la politica dell’attacco, del contrasto, in cui si elegge il nostro interlocutore a nemico. Io non credo nelle distinzioni, maggioranza e opposizione non significano nulla perché bisogna salvaguardare gli interessi dei cittadini, con idee che si mettono in campo per il bene della città. Reputo giusto andare in questa direzione, mi sottraggo alla polemica pura in quanto tale; i cittadini vogliono sapere cosa farà il futuro sindaco per il bene della città, se si occuperà della pulizia delle strade. Sembra che alle volte qualcuno sia distante dalla realtà ma alle persone interessa, magari, avere un mare pulito. Dobbiamo preoccuparci di utilizzare al meglio i fondi per la depurazione delle acque; ai cittadini interessa il progetto per creare economia: un sea park tematica che possa, con il project financing, creare oltre 3mila posti di lavoro; un evento che attiri turisti in città sempre. Io parlo di cose concrete, di una sanità in cui il sindaco abbia la capacità di confrontarsi con chi è in prima linea, i commercianti, le categorie. Sembra che il tuttologismo sia diventato il virus che ha colpito tutti, senza sapere che bisognerebbe avere l’umiltà di confrontarsi con chi vive il problema in prima persona. Oggi c’è una comunità che non riesce a ripartire perché a Salerno manca una visione attrattiva e fino a quando non ci sarà questa visione si comprende che tutto ciò che viene fatto è una risposta all’emergenza. A pochi mesi dal voto si sistemano le strade, rotatorie e così via ma la comunità non è cieca, sa che si tratta di opere per dire “abbiamo fatto” ma la politica non è
un ufficio aperto a fasi alterne ma h24, per tutti e cinque gli anni del mandato. Ad un cittadino non interessa avere un sindaco di destra o di sinistra ma che sia in grado di migliorare la vita della sua città”. Intanto, Forza Italia sembra pronta a sostenerla mentre il nuovo ostacolo potrebbe essere rappresentato dalla Lega Campania… “Sono cose che apprendo dalla stampa. Io non so quali sono i gradimenti dei partiti, rispetto i partiti perché hanno esigenze ed equilibri interni e non accettare questo significherebbe cadere nella retorica della polemica gratuita. Ognuno di noi mette in campo la propria proposta, l’ultima parola spetta ai partiti, anche se non dovessero condividere la mia candidatura. Metto in campo la mia credibilità, il mio modo di essere e di fare, la mia storia personale e vorrei ricordare che io ho salvato la Corte d’Appello di Salerno: mentre qualcuno aveva incarichi importanti, dal governo alla regione passando per i Comuni, e io da presidente della Camera penale mi espressi anche sull’accorpamento del porto di Salerno con Napoli, con un no decisivo perché oggi come autorità portuale Salerno è quasi scomparsa”. In questi giorni è stato spesso accusato di essere un candidato che rappresenta il centrodestra e non un civico… “Io non entro nel merito se non dicendo che ho fatto politica, la mia storia è sotto gli occhi di tutti e non c’è da nascondere nulla; ho una sensibilità di centrodestra ma resto un moderato. Sono un candidato e sono la stessa persona che, per rispetto alla sua professione allorquando divenni presidenti della Camera Penale non mi sembrò corretto scendere in campo in qualità di candidato sindaco perché avrei caratterizzato la camera penale con una scelta politica. Per 10 anni non ho fatto politica e così ho fatto: quando ho dismesso i panni di presidente della Camera Penale sono tornato alla mia attività politica e non ho più avuto tessere di partito. Io sono un candidato civico, rivendicando le mie origini e la mia storia. Guarda caso, queste critiche escono fuori nel momento in cui è chiaro che in città la mia è diventata una candidatura forte, alternativa e credo che i cittadini sappiano bene che tipo di candidatura è la mia e da
dove viene. Oggi molti accusano dicendo che la mia candidatura è sostenuta da Fratelli d’Italia dimenticando che loro avevano un candidato autorevole come Rino Esposito, candidato alle ultime elezioni politiche con un risultato straordinario in città tanto da superare anche il figlio del governatore, eletto a Caserta. Ora, mi chiedo: nel momento in cui FdI rispetta una candidatura autorevole e sul tavolo provinciale i partiti decidono di guardare ai civici perché un partito politico non può fare una scelta? Hanno deciso di convergere su di me, chiarendo in maniera evidente che la scelta è ricaduta su un civico e ora gli altri partiti hanno il diritto di non fare lo stesso ma non si può parlare di fughe in avanti. Ora, siamo quasi a luglio e il centrodestra non ha ancora individuato il candidato sindaco”.
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