BUON COMPLEANNO P. CHAMINADE!

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                                            GENNAIO/MARZO 2011 - n. 27

                   BUON COMPLEANNO P. CHAMINADE!

Desideriamo, in occasione del 250°
compleanno di P. Chaminade, riportare i suoi
“primi passi”, attingendo dall’opuscolo scritto
da Paolo Risso, che raccoglie alcune note
biografiche sulla vita e l’opera del nostro
Fondatore.

“MICETTO”, UN RAGAZZO SVEGLIO
A Périgueux, nella provincia del Périgord - Francia meridionale - allora non più florida come
un tempo, Biagio Chaminade, era maestro vetraio e Caterina Béthon era figlia di un negoziante
di stoffe. Quando si sposarono, lui cambiò mestiere e prese a lavorare con il suocero. Erano
dunque appartenenti al ceto dei piccoli commercianti, buoni cristiani entrambi, pur nel dilagare
delle idee dell’Illuminismo. L’8 aprile 1761, nacque loro il 14° e ultimo figlio, che al battesimo
amministratogli lo stesso giorno, essi chiamarono Guglielmo. In casa, fu subito “Micetto”. Dei
tredici nati, solo sei sopravvissero e quattro saranno chiamati a consacrarsi a Dio. La mamma si
preoccupò di avviarli tutti a vivere un’intensa vita cristiana, attraverso le vicende umili, liete o
tristi di ogni giorno. Un giorno il piccolo Guglielmo, come capita a tutti i bambini, faceva i
capricci per lasciarsi lavare e pettinare. La mamma allora, ricorrendo alla saggezza popolare,
uscì col proverbio: "Chi bello vuole apparire, un poco deve soffrire". Un’altra volta, il bambino
si era dimenticato di ringraziare per un dono ricevuto: “Sembra che per te valga ben poco
quello che ti è stato regalato”! - commentò la sua mamma. 'Micetto' imparò la lezione del
sacrificio e del dovere della gratitudine. La mamma lo conduceva con sé in chiesa: Guglielmo
osservava tutto con attenzione, indugiava presso l’altare, seguiva la S. Messa, felice di
stringersi alla mamma, quando ella aveva ricevuto Gesù nell’Eucarestia, per sentirsi più vicino
a Lui. Allo stesso modo, imparò a pregare e ad affidarsi con fiducia alla Madonna che sarà,
con Gesù, la passione più grande della sua esistenza.
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                                         MISSIONE

                      SCUOLA "HERMANO MIGUEL" DI LATACUNGA
Nel mese di novembre iniziano le tradizionali “Olimpiadi Marianistas” e la comunità educativa
"Hermano Miguel" si unisce per l'inaugurazione e lo svolgimento delle stesse.
I genitori si sono impegnati ad allenare le squadre partecipanti fino all'esibizione finale dove tutti
sono stati presenti. Ciò ha creato un clima di emozione nei genitori e nei bambini. Le
“Olimpiadi” sono state un vero trionfo.
La comunità educativa, con lo stesso entusiasmo, vive il triduo in preparazione alla festa
dell'Immacolata Vergine Maria. Il giorno 7 dicembre, di pomeriggio, veglia della festa, gli
studenti di tutta l'Unità si riuniscono nel cortile della scuola per offrire una serenata a nostra
Madre Maria. Vi partecipano i bambini, i giovani, i professori e i genitori con canti, poesie, lodi
e musica. La novena di Natale è cominciata molto presto, rispetto al calendario scolastico. Le
insegnanti di ogni aula con i loro alunni hanno pregato la novena giornaliera. Le varie classi, a
turno, si sono recate vicino al Presepe, allestito nella scuola ed hanno invitato i presenti a
intonare canti natalizi, ad ascoltare la Parola di Dio presentando una drammatizzazione del passo
biblico. La preghiera era ispirata dalla Parola di Dio proclamata e legata alle necessità della
Chiesa, del mondo e del nostro Paese. La novena ha avuto il suo culmine col tradizionale
"Passaggio" del Bambino e con la finalità di trasmettere a tutti i cittadini la gioia dell'arrivo del
Figlio di Dio. Sebbene fosse un pomeriggio piovoso e molto freddo, grande è stato l'entusiasmo
di percorrere quasi tutte le strade della città. Giunti al cortile della scuola, la signora del bar ha
servito a tutti una ricca cioccolata calda. Il Festival natalizio è stato preparato da ogni sezione per
celebrare, come comunità educativa, la nascita di Gesù, mediante poesie, balli e canti natalizi. I
membri del Comitato dei genitori, al termine del Festival, hanno rappresentato i misteri
dell'Annunciazione, la visita di Maria a sua cugina Elisabetta e la nascita del Salvatore.
Il 03 gennaio si è ripreso il ritmo delle lezioni con molto impegno e con l’intenzione di dedicare
tempo anche per la preparazione del Festival di Madre Adele. Sabato 08 gennaio, molto presto,
alcuni genitori del Comitato, qualche insegnante e le suore Marianiste si mettono al lavoro per
vestire a festa il cortile con palloncini, catene colorate, striscioni, decorazioni murali, e fiori che
sono stati posti vicino al quadro di Madre Adele. Alle ore 10 la Banda Municipale, suonando un
brano, ha creato un’atmosfera gioiosa, dando inizio al Festival. La Sig.ra. Suzana Nicolalde,
presidente del Comitato dei genitori, ha dato il benvenuto alle autorità, ai genitori ed a tutta la
comunità educativa. Di seguito Suor Maria Rosa, ha presentato alcuni tratti caratteristici della
personalità di Madre Adele, sottolineando soprattutto: "ADELE EDUCATRICE E MISSIONARIA
APPASSIONATA."
Gli alunni delle varie classi, hanno fatto una breve introduzione attinente al tema, presentando
alcune frasi di Madre Adele. Gli alunni di quinta, hanno voluto far conoscere a tutti i presenti i
quattro continenti dove operano come missionarie ed educatrici le suore Marianiste. Hanno
presentato un mappamondo con la frase di Madre Adele: "Andrò fino ai confini del mondo per
salvare una sola anima". Gli alunni di quarta, mediante una coreografia, hanno voluto
evidenziare che nella formazione della persona bisogna considerare anche l'aspetto artistico per
arrivare ad una formazione integrale e di qualità. I costumi, la musica ed il canto, hanno dato
colore alla coreografia e trasmesso la gioia di imparare. Anche gli alunni di terza, con la danza
tipica dell'Ecuador, hanno comunicato un bel messaggio: ogni Paese manifesta il valore e
l'importanza della cultura in molte maniere, costumi, musiche e gioia di vivere. Gli alunni di
seconda, sono stati orgogliosi di mostrare ai presenti che cosa hanno scoperto della vita di Madre
Adele tramite il canto: "ADELE CUORE VIVO". La banda musicale del municipio ha concluso il
Festival con un pezzo ballabile. Con questa manifestazione, abbiamo fatto conoscere alcune
caratteristiche della vita di Madre Adele, in un ambiente festoso e familiare.

                                   Le sorelle della comunità Nostra di Guadalupe di Latacunga
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                                  NOTIZIE DA KPATCHILE

La nostra Missione a Kpatchile ha preso
un     orientamento     pastorale    molto
interessante. Con il Sacerdote della
missione, ci rechiamo per le celebrazioni
domenicali nei sei villaggi che
costituiscono la Parrocchia. Nandota, a
35 km di qui, è una grande comunità, già
molto meglio organizzata di quella di
Kpatchile. In un altro villaggio, Kponte, i
cristiani sono numerosi, ma gli
evangelizzati sono ancora pochi. La loro
cappella è un luogo di fortuna, ricoperta
di rami e di paglia. In questi due villaggi
Sr. Tatiana ha animato, con la catechista,
la celebrazione di domenica scorsa. Sr.
Tatiana, mancando il sacerdote, ha fatto l'omelia e ha distribuito la comunione ai fedeli.
Sr. Anne Martine è andata col Sacerdote a conoscere il luogo dove svolgerà la sua missione. In un
villaggio più lontano, c’è un'altra comunità dove si comunicano già 20 persone. Poi un altro a 80
km, dove vi andrà solo il Padre. Il suo desiderio è di non abbandonare queste comunità. Io resto
sempre a Kpatchile per fare l'omelia e distribuire la comunione alla domenica, quando il Padre va a
celebrare altrove. Un gruppo di coppie che vivono senza aver ricevuto il sacramento del
matrimonio, mi ha chiesto di aiutarli. La prima volta sr. Anne Martine ed io, eravamo con loro, ma
normalmente la domenica andremo nei villaggi. Thérèse accompagna i giovani e le ragazze, qui a
Kpatchile.
Sentiamo il grande bisogno di evangelizzazione. I gruppi di catechismo non sono ancora
sufficientemente organizzati, per mancanza di personale. Il fatto di avere in comunità una bella
Cappella dove “il più bello dei figli dell’uomo” è sempre presente, ci fortifica. Maria, modello di
speranza, c'insegna questa virtù.

                                                                        Sr Ana Maria Ausin

                                       SCUOLE FMI

                          SCUOLA MARIA IMMACOLATA-ROMA
Anche quest'anno è Natale
                                                      Il 22 dicembre scorso, ultimo giorno prima
                                                      delle attese vacanze, gli alunni della scuola
                                                      dell'Infanzia "Maria Immacolata" hanno
                                                      attualizzato (come di consueto) il contenuto
                                                      più autentico del Natale con poesie, canti e
                                                      danze, incantando con la loro spontaneita e
                                                      creatività sapientemente guidate. Genitori,
                                                      nonni e zii sono intervenuti, come al solito,
                                                      molto numerosi. Nessuno meglio dei
                                                      bambini sa suscitare stupore di fronte al
                                                      mistero di un Dio che sceglie ciò che nel
                                                      mondo è più umile, inerme e indifeso per
                                                      incarnarsi. Sr. Gianna ci ricorda che Dio non
                                                      è stanco dell'uomo, se anche quest' anno è
                                                      Natale, e Lui torna a visitarci; ma solo nel
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silenzio e con uno sguardo contemplativo è possibile coglierne il significato più profondo. Ci invita
ancora a coltivare la virtù della Speranza di cui il nostro mondo di oggi ha così tanto bisogno,
divenendo annunciatori come gli angeli di quella vera gioia che per primi hanno sperimentato i
pastori accorsi ad adorare il Dio, che si fa uomo per salvarci. Storditi da messaggi materialisti su
regali, panettoni, Babbo Natale e quant'altro, il messaggio sul dono della Speranza che la nascita di
Cristo porta con sé rappresenta un'oasi nel deserto. Il tema didattico del 'viaggio', sviluppato dai
bambini quest'anno, si adatta perfettamente ad approfondire i viaggi intrapresi dai vari protagonisti
del Natale: Maria e Giuseppe, gli angeli, i pastori, i Magi. Aprono la rappresentazione i bimbi di tre
anni che recitano una poesia. È la volta poi dei canti natalizi interpretati con espressività ed
entusiasmo dai piccoli, medi e grandi insieme. Il nostro viaggio sfiora anche l'Inghilterra con una
simpatica canzone folkloristica, "the partridgd', mimata dai più grandi, la quale ha consentito loro di
apprendere divertendosi, i numeri in inglese. Finalmente arriva il momento più atteso; i bimbi
indossano bellissimi costumi realizzati in modo semplice, ma efficace e l'atmosfera diventa
speciale: rappresentano l'annunciazione dell'angelo a Maria, la ricerca di Maria e Giuseppe di un
posto per alloggiare, che non si trova, e finalmente la nascita di Gesù Bambino. Sullo sfondo di un
cielo pieno di stelle (i piccoli), gli angeli (i grandi) danzano e contagiano con la loro grande gioia i
pastori (i medi) che con un bellissimo effetto scenico sopraggiungono, con le loro torce accese, dal
buio della platea per poi unirsi in un contesto di luce e colore agli altri personaggi del Presepe,
danzando e cantando. La poesia finale recitata in coro conclude la rappresentazione, suscitando
applausi scroscianti. Il pubblico sottolinea così la sua grande gratitudine, perché lo straordinario
impegno dei bambini e delle loro insegnanti ci ha restituito e fatto assaporare il senso più prezioso
del Natale che la società odierna tenta in ogni modo di scipparci: non dobbiamo temere perché
l'uomo non sarà mai più solo, d'ora in poi; Dio si è fatto uomo per salvare la vita di ciascuno.
Grazie.
                                                                             Francesca una mamma

Se è festa, è festa per tutti
                                                                    I festeggiamenti nel periodo del
                                                                    Carnevale hanno un'origine molto
                                                                    lontana che probabilmente risale
                                                                    alle feste religiose pagane, in cui
                                                                    si faceva uso delle maschere per
                                                                    allontanare gli spiriti maligni.
                                                                    Con il cristianesimo questi riti
                                                                    rimasero      come     forme      di
                                                                    divertimento popolare. Durante il
                                                                    Medioevo e il Rinascimento, i
                                                                    festeggiamenti in occasione del
                                                                    Carnevale, furono introdotti anche
                                                                    nelle corti europee ed assunsero
                                                                    forme più raffinate, legate anche
al teatro, alla danza e alla musica. La Chiesa cattolica considera il tempo di Carnevale un tempo di
festa e allegria, ma anche un momento di riparazione per riflettere e riconciliarsi con Dio. nel caso
di eccessi nel divertimento… Oggi il Carnevale rappresenta un'occasione di divertimento ed è da
sempre la festa dei bambini, ma coinvolge anche gli adulti. Lo è stato un esempio l’evento del 5
marzo scorso, ovvero del Sabato Grasso, in cui la nostra Scuola si è adoperata per organizzare al
meglio una grande festa in cui sono stati coinvolti i piccoli alunni, maestre e genitori. Questi si sono
ritrovati tutti come in una grande “comunità di indiani” e la parola d’ordine per tutto il tempo è
stata: ALLEGRIA! “A Dio piace la festa e l’allegria”. Con queste parole di Suor Gianna, si è dato
inizio al nostro pomeriggio di amicizia e divertimento. Mentre i piccoli si vestivano e si
preparavano per il grande evento, le mamme ed i papà hanno aspettato in trepida attesa e, man
mano si avvicinava l’ora, gli spettatori aumentavano, la curiosità e l’entusiasmo salivano. Eccoli!
Dai più grandi ai più piccoli, le comunità di indios con le loro piume colorate si mettono in circolo
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ed iniziano così ad animare la festa con balli e canti. Che bravi! Non ci finiscono mai di stupire,
ricordano tutte le parole delle canzoni a memoria e si muovono in maniera coordinata, osservando
le maestre che con molta dedizione e pazienza, coinvolgono anche i bambini più timidi e più
piccoli. Dopo una grande varietà di canzoni, tra cui alcune, penso, abbiano riportato indietro negli
anni molti genitori, lo spettacolo si conclude con un lungo treno formato da piccoli indiani FELICI
che fa salire l’entusiasmo fino ad arrivare ai grandi. Pare siano tornati bambini, allegri e spensierati,
approfittando di questi particolari momenti di Vita per giustificare l'euforia e le stravaganze che si
manifestano soprattutto durante la premiazione della maschera più bella. Le feste sono davvero un
momento di gioia per i bambini che hanno l'occasione di esprimere le loro conquiste, coinvolgendo
nel contempo anche i genitori. Infatti, durante la pesca di beneficenza e l’estrazione dei premi della
lotteria, si ha avuto modo di commentare ed apprezzare il lavoro di preparazione delle maestre,
delle famiglie e degli alunni, che hanno conseguito il risultato meraviglioso di creare ‘La comunità
della Scuola Maria Immacolata’. Complimenti a tutti! Ora aspettiamo la prossima!
                                                                     Mamma Paola della Prematerna

                         SCUOLA GIOVANNI XXIII-CALDOGNO (VI)

Il presepio lo facciamo noi
Mercoledì 15 dicembre ha esordito con il nuovo spettacolo la scuola dell’infanzia Giovanni XXIII.
Al teatro Gioia di Caldogno la sera della prima si incontra la fila per accaparrarsi il posto. Non è
bastato suddividere lo spettacolo in due serate per permettere a tutti di godersi un’ora di allegria
comodamente seduto. Siamo sempre troppi e forse è bene che sia sempre così. Ed è proprio nel
titolo che dobbiamo andare a cercare il significato profondo che la simpatica rappresentazione vuole
trasmetterci. I bambini ci vogliono parlare di loro, della loro quotidianità scolastica, delle loro
uguaglianze, delle diversità e di come vivano questa ricchezza con spontanea semplicità. Così,
come l’elefantino Elmer insegna, non importa quale sia il tuo colore … “ Elmer diverso, diverso sei
tu e proprio per questo ci piaci di più”… importa solo che tu sia con noi. Ma dalla porta si intravede
il candore abbagliante dell’angelo Samuele che vuole raccontarci un’altra storia. Manca poco al
diluvio universale e i nostri angioletti sono indaffarati nella costruzione dell’arca della speranza. In
un baleno, poi, gli angeli si moltiplicano e con le loro ali piumate vengono a parlarci di una pagina
del Vangelo che tutti conosciamo. “ Era una notte fredda in Palestina e il cielo era limpido e pieno
di stelle. C’era una stella più luminosa, con la coda lunghissima, era la stella cometa.” Ma sarebbe
stato un vero presepe se tutti fossero stati degli eleganti e sapienti magi? Così accolti da musiche
festose ecco presentarsi uno ad uno tutti i personaggi di questa storia senza tempo. Effervescenti e
simpaticissime ecco arrivare le pecorelle accompagnate dai pastori che con movenze quasi
impertinenti ci ricordano che il loro buon latte e la loro calda lana saranno di grande conforto al
bambinello e alla sua famiglia. Non mancano di sicuro neanche il bue e l’asinello anzi, i buoi e gli
asinelli, che al ritmo incalzante del tip tap riscaldano l’atmosfera e anche la stalla che ospiterà il
nostro piccolo speciale. Non resta dunque che lasciare la scena a Maria e Giuseppe che, raggiunta la
capanna, attenderanno l’arrivo di Gesù tra noi. Buon compleanno Gesù!
“Mary, Mary Christmas, Buon Natale, Mary, Mary Christmas, Buon Natale a te, Canta in coro
tutto il mondo, Mary Christmas canta perchè è nato Gesù Mary Christmas Dai facciamo un giro
tondo Mary Christmas E non ci fermiamo più. Mary, Mary Christmas, Buon Natale, Mary, Mary
Christmas, Buon Natale a te”.
Siamo tutti dunque protagonisti del presepio che Dio ha disegnato per noi. Ognuno interpreterà il
ruolo che meglio lo rappresenterà senza vergognarsi di essere diverso dagli altri, ma consapevole
che è proprio in questo che Dio ha visto le speciali sfumature che rendono un dipinto inimitabile.
Percussioni, atmosfere d’Africa, accompagnano la canzone finale che come da tradizione viene
interpretata in lingua inglese e con nostra piacevole sorpresa pennellata anche dall’inconsueto
swahili. Il presepio siamo noi … ed il mondo è pieno di fredde capanne da rallegrare. Ancora una
volta i bambini hanno fatto scuola.
                                                                            Greta
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I colori di Elmer
Siamo arrivati a circa metà dell'anno
scolastico, e alla scuola dell'infanzia
Giovanni XXIII stiamo vivendo le più
svariate emozioni, grazie ad Elmer e ai suoi
amici che ogni giorno ci fanno scoprire
quanto è bello essere uguali, ma diversi allo
stesso tempo. Stiamo scoprendo che
ognuno ha qualcosa di orginale e che per
questo è davvero speciale!! Ma per
raccontarvi ciò che abbiamo vissuto, vorrei
utilizzare i colori. Si, proprio i colori, con i
quali i bambini creano i loro bellissimi
disegni, con i quali ogni sezione della
scuola si contraddistingue, con i quali Elmer si distingue dagli altri elefanti e con i quali è possibile
descrivere le emozioni che ogni giorno viviamo. Cominciamo con il ROSSO, il primo colore che
impariamo a riconoscere fin da piccoli, il colore delle passioni, del movimento e delle attività. E in
quante attività i bambini sono stati coinvolti! A partire dalle attività in aula, magistralmente
coordinate dalle insegnanti di sezione, per poi passare alle attività laboratoriali come danza creativa,
biblioteca, educazione motoria, e inglese! Ma il rosso è anche il simbolo del cuore e dell'amore, un
sentimento importante che rappresenta il motore che fa andare avanti la nostra scuola. Non è un
sentimento che si può insegnare a parole, ma solo con l'esempio. L'esempio di noi adulti, quindi, è
fondamentale affinchè anche nella quotidianità i nostri piccoli crescano e imparino ad amare il
prossimo, che sia uguale o diverso da loro. Ecco perchè le insegnanti si stanno impegnando per uno
svolgimento proficuo del progetto religioso, grazie al quale è possibile discutere con i bambini
dell'amore di Dio per noi. L' ARANCIONE è il colore della creatività e dei cambiamenti. Eh sì:
chissà quante mamme e papà si commuovono a ripensare ai loro bimbi e ai cambiamenti che stanno
attraversando frequentando la scuola, gli amici, insomma crescendo! Indimenticabili sono gli occhi
orgogliosi dei genitori alla recita di Natale, quando tutti i bambini hanno cantato, ballato e recitato
“Il presepe lo facciamo noi”. E qui arriva il GIALLO, il colore della luce, quella luce negli occhi
dei bambini che si è accesa, non appena il sipario si è aperto e subito con lo sguardo si sono messi
alla ricerca di mamma e papà! Ma le esperienze, si sa, non sono solo quelle positive: il BLU, il
colore dell'acqua, ci ricorda che quest'anno la nostra comunità ha dovuto affrontare una situazione
difficile, come quella dell'alluvione, ma che ha permesso a tutti di percepire il senso di grande
solidarietà, che viene richiamata dal colore VERDE, grazie al quale è stato possibile unire le forze e
superare, non senza difficoltà, anche questa prova. Alla fine c'è il VIOLA, il colore dell'unione.
Uniti, insegnanti e genitori, affrontiamo questa seconda metà dell'anno scolastico consapevoli, che
solo con la continuità educativa tra casa e scuola, è possibile promuovere una crescita serena nei
vostri figli. L'ARCOBALENO è formato proprio da tutti questi colori, ognuno diverso e ognuno
essenziale. Ed ognuno di noi è come un colore dell'arcobaleno, diverso da me, da te, ma essenziale
per me e per te.
                                                                             Valentina Ferrarese

              SCUOLA MADONNA DELLA NEVE-PENNA IN TEVERINA (TR)

Il Raggio perduto
Sarà perché il Natale crea un’atmosfera di sogno che induce a vedere tutte le cose in modo più
positivo, o forse, sarà perché vedere tutti i nostri bambini recitare e cantare con la naturalezza e la
spontaneità proprie degli innocenti capaci di trasportare la mente altrove, ma ho trovato la recita (di
natale), nella sua semplicità, un vero e proprio capolavoro. L’aspetto più bello della
rappresentazione è stato il tuffo nel passato che mi ha fatto ripensare a quando, da piccola, anch’io
mi entusiasmavo e vivevo la nascita di Gesù, con l’attesa trepidante di un evento eccezionale quale
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                                                        la venuta al mondo di un Bambino “povero
                                                        ma al tempo stesso ricco d’amore”; perché
                                                        era proprio questo che ci veniva insegnato sin
                                                        da piccoli e che purtroppo, con il passare
                                                        degli anni, spesso si dimentica. La
                                                        rappresentazione natalizia dei bambini della
                                                        scuola dell’Infanzia è stata quindi uno
                                                        strumento che, oltre a rievocare bellissimi
                                                        ricordi della mia infanzia, mi ha fatto
                                                        immergere completamente nella riflessione
                                                        di quale sia la vera essenza del Natale. I
                                                        bambini, le loro parole, talvolta impacciate,
                                                        spezzate dalla loro giovane emozione,
l’atmosfera creata sia dalle luci che dalle piacevoli musiche natalizie, hanno avuto il potere di non
farmi pensare ad altro che non fosse il valore proprio ed intrinseco del Natale. E credo che, il fine di
una recita di bambini così piccoli, non debba essere altro! Sento l’esigenza di ringraziare ancora una
volta le insegnanti e le suore che con la loro impronta rappresentano la “longa manus” di noi
genitori, pienamente fieri del loro operato.
                                                                                La mamma di Gemma

A carnevale, ogni scherzo vale…
BALLIAMO BALLIAMO,
FACCIAMO UN GIROTONDO:
INSIEME FESTEGGIAMO
LE MASCHERE DEL MONDO.

BALLIAMO BALLIAMO
EVVIVA IL CARNEVALE:
IN GIRO TI PRENDIAMO
PERCHE' OGNI SCHERZO VALE,
PERCHE' OGNI SCHERZO VALE!

       SCUOLA DELL’INFANZIA MARIA IMMACOLATA-MONTEORTONE (PD)

                                                  Per gli articoli della Scuola Maria Immacolata di
                                                  Monteortone di Abano Terme (PD, vi invito a
                                                  visitare il loro sito, molto ben fatto:

                                                  http://www.infanziamonteortone.it/articoli/T
BUON COMPLEANNO P. CHAMINADE!
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                                    NOTIZIE VARIE
                                 GRUPPO DELLE ORE TRE
Romadele
Veramente gradevole il clima di domenica
pomeriggio nella palestra delle Suore Marianiste per
lo spettacolo conclusivo del soggiorno a Casa Adele,
del Gruppo delle Ore Tre. Già nell’Eucaristia del
mattino, celebrata da P. Mario Rota, S.M., animatore
del gruppo, sette ragazze, provenienti da Bergamo,
Pallanza e Campobasso, avevano evidenziato con una
lampada ciascuna alcuni tratti caratteristici ed
esemplari della giovane Adele. Alcune mamme
animatrici hanno avuto in dono un bel cero
artisticamente decorato dalle Monache dell’Isola S.
Giulio, mentre alcuni giovani papà hanno preso
l’impegno di recitare ogni giorno la Preghiera delle Ore Tre, ricevendo una piccola icona mariana.
Tutti attivi i partecipanti a questa Eucaristia. Nel pomeriggio, il gruppo si è notevolmente ingrandito
con gli arrivi da Roma, numerosi e festosi. Ed è subito iniziato un’alternanza di canti, di danze, di
poesie, con la presentazione di Padre Mario. Ha iniziato la piccola Alexia, da Campobasso con una
prima danza classica, dedicata alla Vergine Maria e un’altra di carattere più moderno. Due sorelline
Maria Bernardette e Maria Flavia hanno recitato con gioia, ognuna una poesia natalizia Un gruppo
di ragazze, facenti parte del coro del “SS. Nome di Maria”, magistralmente guidato da Gilda, ha
eseguito canti bellissimi. Il giovane Paolo, armonizzato con la mamma Gilda alla pianola, ha
eseguito una dolce melodia con una cornamusa irlandese, diffondendo nell’ambiente note delicate.
Diana, Giorgia e Giusi hanno invece guidato altre ragazze che hanno danzato con grazia,
rallegrando l’assemblea, perfino con la danza delle Zingare. Non poteva mancare l’apporto delle
coppie di adulti che si sono offerti a rappresentare insieme “Papà Molicola”, una spassosa scenetta,
che ha divertito i presenti. Poco tempo dopo, sono iniziate le partenze, con lo scambio di un sincero
“ARRIVEDERCI!” Roma, 12 Gennaio 2011
                                                                              Sr.M.Saveria

Cammino Ore Tre
                                                 Nei giorni tra il 2 e il 4 gennaio 2011, noi ragazze
                                                 del gruppo delle Ore Tre abbiamo partecipato alla
                                                 seconda tappa del nostro percorso, tenutosi a Casa
                                                 Nazaret. Nel preparaci a questa tappa, si sono
                                                 svolte due tappe intermedie, nelle quali abbiamo
                                                 trattato due tematiche: l’ascolto e l’accoglienza,
                                                 preparando in ciascuna di esse il materiale per la
                                                 tappa che abbiamo vissuto in questi giorni a casa
                                                 Nazaret sul tema del pellegrinaggio. A questo
                                                 proposito abbiamo compreso che cosa sia il
                                                 pellegrinaggio, chi lo fa, quali siano le mete, le
                                                 motivazioni che spingono un soggetto a
                                                 incamminarsi lungo un pellegrinaggio e infine con
quale spirito deve essere vissuto. Queste due giornate si sono concluse con un piccolo
pellegrinaggio al santuario della SS. Pietà di Cannobio, meta che abbiamo scelto e preparato
durante le tappe intermedie. La prima tappa, tenutasi sempre a Casa Nazaret nel mese di novembre,
aveva come tema: “ Chi canta prega due volte” e “Perché i cristiani cantano?” Questo percorso
suddiviso in tappe, nel corso di questo anno, si concluderà con l’esperienza del campo estivo, nel
mese di luglio in Val Formazza, durante il quale avremo la possibilità di riprendere il lavoro fatto e
BUON COMPLEANNO P. CHAMINADE!
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approfondirlo, facendo l’esperienza di vivere in fraternità per una settimana. L’esperienza della
seconda tappa ci ha permesso di conoscere le suore Marianiste di Casa Nazaret dimostratesi, nei
nostri confronti, gentili, accoglienti e molto simpatiche.

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NOVIZIATO
Pellegrinaggio ad Assisi
Nei giorni tra il 28 e 30 marzo sr. M. Lucia ed io abbiamo
partecipato all’incontro-pellegrinaggio delle giovani
novizie e postulanti con le loro maestre, del nord Italia,
sui luoghi di San Francesco e Santa Chiara.
Il ritrovo per tutte era previsto presso la casa di
formazione, da poco aperta, delle suore Cappuccine di
Madre Rubatto nel primo pomeriggio.
Guidate da sr Paola, maestra delle novizie cappuccine,
abbiamo ripercorso la vita di questi due santi. La
comunità delle suore cappuccine ha messo a disposizione
la casa, da poco abitata, e si è assunta il compito di
organizzare questi tre giorni, come un pellegrinaggio, coinvolgendosi personalmente; le due giovani
aspiranti e la novizia sono state le nostre guide giornaliere.
Questi giorni sono stati segnati da tanti momenti di preghiera; un momento forte è stato il rinnovo
da parte di tutte noi delle promesse battesimali, nella chiesa di san Rufino, dove sia san Francesco,
sia santa Chiara hanno ricevuto il loro battesimo.
La visita alle chiese è stata un pregare e meditare alla scuola di Francesco e Chiara, che hanno
seguito Cristo in modo radicale. Appena entrate nella chiesa ci portavamo subito davanti al
tabernacolo per pregare con le stesse parole di San Francesco: “ Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo,
qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo, perché con la tua santa
croce hai redento il mondo”.
Questa esperienza pellegrinaggio è stata positiva per tutte le partecipanti, perché oltre
all’arricchimento spirituale, che ne è derivato, c’è stata tanta gioia nello stare insieme e condividere
i propri sentimenti e le proprie esperienze. Ringraziamo il Signore e le Vergine Maria che sono stati
ben presenti tra noi.
                                                                              Senayt Aymet

                               I NOSTRI CARI DEFUNTI

CAPOFERRI Tiziana, ved. VITALE, di anni 62, deceduta 02 febbraio 2011 a Domodossola
(VB), zia di sr. M. Michela Messina.

AYMET Bruno, di anni 63, deceduto il 02 marzo 2011 a Bognanco (VB), papà adottivo della
Novizia Senayt Aymet.

RAVASIO Mario, di anni 85, deceduto il 04 aprile 2011 a Brembate Sopra (BG), cognato di sr.
M. Cecilia Sana

MONSIGNOR TCHIDIMBO: Nato in Guinea il 15 Agosto 1920, deceduto in Francia (Diocesi di
Avignone) il 26 Marzo 2011. E' stato Arcivescovo di Conakry. Sotto il Governo di Sékoutouré ha
subito 9 anni di carcere. E' uscito dal carcere il 07 Agosto 1979. E' stato accolto per qualche tempo
a Casa Adele. Si è ritirato in Francia, a Saint-Didier. Sempre accompagnato dalla fedele cugina
Cathy Turpin.
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            Campane di Pasqua

Campane di Pasqua festose
che a gloria quest'oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
"Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!"
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch'è bella, ch'è buona la vita,
se schiude la porta all'amore.

             BUONA PASQUA A TUTTI!!!
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