La Madonna del Divino Amore - Anno 85 N. 2 Giugno 2018 - Santuario Divino Amore
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ROC (ex 20/B legge 662) - Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 1, C del Divino Amore La Madonna N. 2 Giugno 2018 Anno 85
LETTERA DEL RETTORE 3 LA MADONNA Sommario CONSIDERAZIONI A MARGINE… L’AGONIA DI GESÙ IL PAPA AL DIVINO AMORE 4 7 DEL DIVINO AMORE Direttore responsabile Giuseppe Daminelli Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 56 del 17.2.19B7 IL PAPA AL DIVINO AMORE PREGA PER FERMARE LO STERMINIO IN SIRIA 8 Editrice Parrocchia S. Maria del Divino Amore ACCOMPAGNA UN SEMINARISTA 12 Via del Santuario, 10 - 00134 Roma Tel. 06 713518 - Fax 06 71353304 PAPA FRANCESCO, LA PREGHIERA E LA RECITA C/C Postale N. 721001 DEL SANTO ROSARIO 12 Redazione / Sacerdoti ObIati e Suore “Figli della Madonna del Divino Amore” Stampa / Mancini Edizioni srl - Roma CRONACA DI UN INASPETTATO INCONTRO 13 Grafica / Bruno Apostoli Foto / Fotostudio Roma di Piero Zabeo IL SANTO ROSARIO 15 Abbonamento / Spedizione gratuita ai soci SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMORE WWW.SANTUARIODIVINOAMORE.IT VIA DEL SANTUARIO, 10 [KM 12 DELLA VIA ARDEATINA) - 00134 ROMA - ITALY I N F O SANTUARIO SEMINARIO OBLATI Tel. 06.713518 Fax 06.71353304 Tel. e Fax 06.71351244 www.divinoamoreroma.it www.divinoamoreroma.it www.santuariodivinoamore.it info@santuariodivinoamore.it COMUNITÀ ALLOGGIO PER ANZIANI segreteria@santuariodivinoamore.it Tel. 06.71351627 Fax 06.71351628 Segreteria ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00 Oggetti religiosi ore 8.30-12.30 e 15.30-19.00 PER RAGGIUNGERE IL DIVINO AMORE PARROCCHIA Uscita 24 del G.R.A. Tel. 06.71351156 Chiesa S. Famiglia Autobus: 06.713518 - Fax 06.71353304 218 da P.zza S. Giovanni in Laterano parrocchia@santuariodivinoamore.it 702 dalla Metro B, Stazione Laurentina Ufficio Parrocchiale ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00 044 dalla Metro B, Eur Fermi CORO MATER DIVINI AMORIS RECAPITI DEL SANTUARIO IN CITTÀ www.corodivinoamore.it Vicolo del Divino Amore, 12 info@corodivinoamore.it Tel. 06.6873640 Piazza S. Giovanni in Laterano, 4 HOTEL DIVINO AMORE Tel. 06.69886313 (CASA DEL PELLEGRINO) Tel. 06.713519 Fax 06.71351515 www.hoteldivinoamoreroma.it PER OFFERTE (ss. Messe, opere di carità) amministrazione@hoteldivinoamoreroma.it Santuario Divino Amore: C/C Postale n. 721001 SUORE BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Congregazione delle Figlie della Madonna DI ROMA AGENZIA 119 del Divino Amore - Tel. 06.71355121 IBAN: IT 16 B083 2703 2410 0000 0003243 2 BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018
Lettera del Rettore razia Madonna! È il canto dei pellegrini al quale G associo la mia voce per ringraziare il Signore per l’assistenza materna di Maria a tutti quelli che la invocano. Grazie Madonna del Divino Amore. In quest’ultimo periodo, dalle festività pasquali che sono culminate con il mese di maggio, il nostro santuario ha visto un grandioso afflusso di pellegrini da ogni dove. Momento singolare è stata la visita del Santo Padre Papa Francesco per l’apertura del mese mariano. Il nostro ve- scovo ha consegnato alla Madonna del Divino Amore le preghiere per la pace in Siria e nel mondo così che tutti i devoti si sentissero impegnati spiritualmente a pregare con lui per questo grande dono dello Spirito. Un nuovo tempo per il nostro santuario si va sempre più evidenziando, anche con la guida pastorale del nuovo Vi- cario per la Diocesi di Roma, Sua Em.za il Cardinale Ange- lo De Donatis, il quale ha dimostrato da sempre una gran- de attenzione al Santuario dei Romani, valorizzandolo con la sua presenza e indirizzandovi tante manifestazioni della diocesi, in particolar modo la formazione e spiritualità del clero negli incontri di formazione permanente. Ancora, Grazia Madonna! Per il dono della tua percettibi- le presenza materna in questo luogo: spazio di preghiera, supplica, lode e riconciliazione nelle voci dei consacrati e del popolo di Dio che trovano nella dolcezza della tua im- magine consolazione e serenità per il cammino tante volte arduo e non sempre privo di difficoltà. Con il Servo di Dio don Umberto viviamo la spiritualità del cammino del pel- legrino: “Ave Maria e avanti”. Don Luciano BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 3
CONSIDERAZIONI A MARGINE… L’AGONIA DI GESÙ margine dei misteri dolorosi recitati A il 1° maggio durante il rosario con Papa Francesco proponiamo alcune considerazioni su quel tragico momento che fu la preghiera nell’Orto degli Ulivi. Sappiamo che Gesù è stato l’unica persona della storia, insieme a Maria sua madre, a nascere senza peccato, a vivere senza pec- cato ed a morire senza peccato. Stando co- sì le cose, come mai ha mostrato tanta an- goscia, sofferenza e timore nel giardino del Getsemani? Ci sono pochi episodi nella sto- ria umana più drammatici di quello che accadde in quel piccolo giardino durante le ultime ore di Gesù sulla terra. Potrebbe essere d’aiuto immaginare di trovarci lì e cercar di comprendere la tormento emotivo è molte volte più diffici- schiacciante emozione che Egli ha dovuto le da sopportare che il tormento fisico. Al provare. Getsemani, il luogo del frantoio, l’angoscia Il Monte degli Ulivi viene ricordato spesso mentale era così intensa che Gesù implorò nel Nuovo Testamento ed è intimamente il suo Padre Santo di liberarlo… ma solo se connesso con la vita spirituale di Gesù. Fu questo rientrava nella Sua volontà. Quanto sul Monte degli Ulivi che si trovò spesso bisogno abbiamo di amici nel momento con i discepoli per parlare loro di eventi fu- della prova! turi, e lì, quando andava a Gerusalemme, si Gesù dimostrò la sua umanità quando ritirava ogni sera per la preghiera e il ripo- chiese ai suoi discepoli di stare con lui; li so, dopo il lungo lavoro del giorno. I più desiderava e ne aveva bisogno nel momen- vecchi alberi d’ulivo, attualmente in Pale- to del suo più grande conflitto: “L’anima stina, possono essere quelli nel Giardino del mia è triste fino alla morte, restate qui e Getsemani. vegliate con me” (Mt 26,38). Dopo la raccolta, le olive vengono schiac- Gesù si allontanò un pò dai suoi amici ciate, pressate, torchiate sotto il peso di (quelli che baldanzosamente gli avevano una macina di pietra rotonda che riduce il detto che l’avrebbero seguito, quelli che gli frutto in polpa e recupera il prezioso olio. avevano detto che non l’avrebbero mai rin- Fu nel Getsemani che la macina dell’umi- negato) e si gettò a terra per pregare. Non liazione, della sconfitta e della morte dovette passare molto tempo prima che i avrebbe frantumato Gesù fino al punto suoi amici, dagli occhi appesantiti, si ad- della sua più grande agonia personale, un dormentassero. 4 BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018
I sonnolenti discepoli, che avevano detto Per noi è una cosa inimmaginabile, il fatto che avrebbero fatto ogni cosa per lui, non che Gesù, che non ha conosciuto peccato, riuscirono neanche a restare desti e a con- ha dovuto portare il peccato e la colpa di solarlo. Mentre Gesù pregava, la sua agonia tutti gli uomini: “Colui che non ha cono- divenne grande: “…ed essendo in agonia, sciuto peccato, Dio lo ha fatto essere pec- egli pregava sempre più intensamente; e il cato per noi” (cfr 2 Cor 5,21). suo sudore divenne come grosse gocce di Gesù ha pagato per il peccato dell’uomo sangue che cadevano a terra” (cfr Lc 22). soddisfacendo per sempre la giustizia di Sembra impossibile? I dizionari medici de- Dio. Non esisteva altro modo per portare a scrivono questo stato come “cromidosi”, compimento la volontà del Padre senza be- uno stato nel quale un forte stress emotivo re quel calice d’ira? Questa era la domanda può portare a tali effetti. che Gesù si poneva; e in assoluta ubbidien- Gesù per tre volte pregò in questo modo: za alla sovrana volontà del Padre, ne accet- “Padre mio, se è possibile, passi oltre da me tò volontariamente la risposta. questo calice! Ma pure, non come voglio io, No, non c’era un’altra possibilità per un Dio ma come tu vuoi” (Mt 26,39). giusto ed amorevole di affrontare i nostri C’era una via d’uscita? Gesù poteva essere peccati. Il peccato deve essere punito; se liberato dagli orrori di una simile morte, al- Dio avesse semplicemente perdonato i no- meno per un certo tempo? Gesù non pro- stri peccati senza giudicarli, allora non ci vava piacere nell’imminente crocifissione; sarebbe stata giustizia, nè responsabilità amava la vita. per il male fatto, e Dio non sarebbe real- Egli gioiva nel passeggiare con i discepoli, mente santo e giusto. nel prendere fra le braccia i bambini, nel E se Dio avesse soltanto giudicato i nostri partecipare alle feste di matrimonio, nel peccati, come è giusto che fossero giudica- cenare con gli amici, nell’andare in barca, o ti, allora non ci sarebbe alcuna speranza di nel partecipare alle attività del tempio nel vita eterna e di salvezza per alcuno di noi periodo della Pasqua. Per Gesù la morte è il perché “tutti hanno peccato e sono privi nemico da sconfiggere. Quando pregava: della gloria di Dio” (cfr Rm 3). Il suo amore “Se è possibile…”, desiderava avere ancora non avrebbe saputo trovare un altro mezzo una volta conferma che la sua imminente per la nostra salvezza. morte era realmente volontà del Padre. La croce era l’unico mezzo per risolvere C’era un’altra strada? Ma che significato questo terribile dilemma ed il conflitto di aveva la sua richiesta: “Passi oltre da me tutti i tempi stava per raggiungere il suo questo calice”? culmine. Nella Scrittura la parola calice, o coppa, è Da una parte i nostri peccati stavano per usata per descrivere in maniera figurata o essere posti su Cristo, l’unico senza pecca- la benedizione di Dio (Sal 23,5), o la sua ira to; egli sarebbe stato “rivestito” dei nostri (Sal 75,8). Siccome Gesù non avrebbe mai peccati come di un abito sporco e a bran- chiesto di essere privato della benedizione delli, e sulla croce quei peccati sarebbero di Dio, è ovvio che qui il suo uso della pa- stati giudicati… i tuoi peccati, i miei pec- rola “calice”, o coppa, si riferisce all’ira di cati; egli sarebbe stato il completo sacrifi- Dio, da cui Cristo sarebbe stato colpito sul- cio d’espiazione per il peccato. Dall’altra la croce prendendo su di sè il peso del pec- parte, comunque, la perfetta giustizia di cato dell’umanità. Cristo sarebbe stata data a noi come un BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 5
immacolato e risplendente vestito. Il pec- mente essere paragonate a quelle nel Get- cato è stato perciò giudicato e la giustizia semani. Dopo tre anni di servizio disinte- di Dio soddisfatta; la porta al perdono e al- ressato e lo stress di quell’ultima settima- la Salvezza veniva aperta, e soddisfatto na, mai Gesù era stato così vulnerabile co- l’amore di Dio: “Colui che non ha cono- me in quel preciso momento. Alcuni scet- sciuto peccato, Egli I’ha fatto esser pecca- tici hanno affermato che la sofferenza di to per noi, affinché noi diventassimo giu- Gesù al Getsemani è stato un segno di de- stizia di Dio in lui” (cfr 2 Cor 5). Anche se bolezza. Sottolineano ad esempio che mol- Gesù, nella sua umanità, ha provato in se ti martiri sono morti senza questo intenso stesso un conflitto in questa terribile si- conflitto emotivo di Gesù. Ma una cosa è tuazione, alla fine ha pregato: “… la tua morire per una causa, o per la patria o per volontà sia fatta”. Non si trattava di una un’altra persona, e una cosa completa- preghiera fatta come segno di rassegna- mente diversa è morire per il mondo inte- zione, ma con una voce forte di completa ro, per tutti i peccati messi insieme, delle fiducia. Gesù sapeva che ciò voleva signifi- generazioni passate, di quelle presenti e di care la resa completa e assoluta alla volon- quelle future. tà del Padre e alle necessità degli altri. Gesù doveva diventare colpevole di omici- dio, adulterio, truffa, menzogna, e di tut- L’UOMO GESÙ. to il resto del cattivo comportamento Eppure c’è lì un mistero che non possiamo umano. E’ più di quanto le nostre menti li- comprendere pienamente. Gesù certamen- mitate possono comprendere. Un critico te ha sperimentato la schiacciante consa- della fede cristiana ha affermato davanti pevolezza del suo sacrificio inevitabile per i ad un consesso universitario: “Guardate peccati del mondo. Socrate: non si è tormentato davanti al- Egli sapeva che questa era la sua missione l’impellente morte; stoicamente ha bevu- primaria sulla terra, perché egli aveva det- to la cicuta, con fierezza ha tenuto alta la to: “Perché anche il Figlio dell’uomo non è testa fino alla fine”. Socrate, un grande fi- venuto per essere servito, ma per servire, e losofo e maestro dell’antica Grecia, ha vo- per dar la vita sua come prezzo di riscatto lontariamente accettato la pena di morte per molti” (cfr Mc 1,45). per rimanere coerente con le sue convin- Il giardino del Getsemani è il posto dove zioni, ma è morto solo per se stesso. Nes- Gesù si trovò a faccia a faccia con la scel- sun’altra morte nella storia umana può ta fra l’ubbidienza o la disubbidienza. Egli essere paragonata alla morte di Gesù Cri- non era un robot programmato ad ubbidi- sto. Alcuni possono aver sofferto allo stes- re a Dio automaticamente; può perciò sen- so modo o di più fisicamente, ma nessuno tire simpatia per la nostra debolezza: “… ha sofferto di più spiritualmente. La sua perché non abbiamo un Sommo Sacerdote battaglia contro il potere delle tenebre, che non possa simpatizzare con noi nelle nella sua essenza, ha significato anche la nostre infermità; ma ne abbiamo uno che vittoria di Dio su Satana. in ogni cosa è stato tentato come noi, pe- Nessun semplice uomo poteva sconfigge- rò senza peccare” (cfr Eb 4,15). Satana ha re Satana, solo il “Figlio dell’uomo” Gesù tentato Gesù durante tutto il ministero Cristo. terreno, ma le tentazioni nel deserto, al- l’inizio del suo ministero, possono scarsa- La Redazione 6 BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018
IL PAPA AL DIVINO AMORE igliaia di romani hanno accolto Papa termine immediatamente allo sterminio in M Francesco nel piazzale davanti alla Tor- re del Primo Miracolo del Santuario del- la Madonna del Divino Amore, alcuni minuti pri- corso, si rispetti il dramma umanitario e si prov- veda ad agevolare l’arrivo di aiuti a cui questi nostri fratelli e sorelle hanno urgente bisogno, ma delle 17.00. Il Papa ha scelto di iniziare que- assicurando nel contempo le condizioni ade- st’anno il mese mariano con un pellegrinaggio al guate per il ritorno di quanti sono sfollati. santuario più amato dai romani. Prima di entrare Insieme al centinaio di fedeli che hanno trova- nel Santuario antico per la recita del Rosario, to posto nel Santuario antico, e alle decine di Francesco saluta i fedeli presenti nel piazzale. Vi migliaia racconti in preghiera all’esterno, il ringrazio dell’accoglienza! Tanto festivi voi! Gra- Pontefice recita quindi i cinque misteri dolorosi zie tante! E vi chiedo di seguire la preghiera da del Santo Rosario, da “Gesù che suda sangue e qui. Preghiamo insieme. Ci vediamo dopo. Ma soffre al Getsèmani” a “La crocifissione e mor- preghiamo, eh? Grazie dell’accoglienza! te di Gesù”. Al termine della preghiera del Rosa- Quindi il Papa percorre il centinaio di metri che rio, Papa Francesco torna ad affacciarsi sul lo separano dall’ingresso del Santuario salutan- piazzale dove lo attendono migliaia di fedeli do i fedeli dietro le transenne. Nel santuario si che hanno pregato con lui all’esterno del San- raccoglie davanti all’immagine della Madonna tuario. Con loro il Papa recita un “Ave Maria”, del Miracolo, mentre una lettrice ripete il suo poi la benedizione e la partenza in auto per fare appello per la pace nell’ “amata Siria”, pronun- rientro in Vaticano. ciato a Pasqua, nel tradizionale messaggio “Urbi Ad accompagnare Francesco in tutto il pellegri- et orbi”, dalla Loggia delle benedizioni della Ba- naggio l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario silica di San Pietro. generale della Diocesi di Roma, il vescovo ausi- Dopo aver invocato “Frutti di pace, di riconci- liare per il settore sud, monsignor Paolo Loju- liazione e di speranza per il mondo intero”, dice, monsignor Enrico Feroci, presidente degli Francesco aveva aggiunto: “A cominciare Oblati Figli della Madonna del Divino Amore, dall’amata Siria la cui popolazione è stremata don Luciano Chagas Costa, rettore del Santua- da una guerra che non vede la fine”. Quindi rio, don Vincent Pallippadan, rettore del semi- aveva rivolto un appello alla coscienza di tutti i nario della Madonna del Divino Amore e il par- responsabili politici e militari, affinché si ponga roco don John Harry Bermeo Sanchez. BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 7
IL PAPA AL DIVINO AMORE PREGA PER FERMARE LO STERMINIO IN SIRIA ul piazzale del Divino situazione della Siria. La S Amore, il santuario caro ai romani, non ci sono che poche centinaia di per- guerra, gli sfollati, le vittime, gli orrori. Prima di iniziare la recita vie- sone. Papa Francesco scende ne letta l’intenzione che ha dalla vettura sorridente e si portato Bergoglio sulla via dirige subito a salutare quelli Ardeatina, in questa specie di che ci sono. Da dietro le tran- pellegrinaggio fuori porta. La senne, stretti come sardine, le sua speranza è che possano persone cercano di toccarlo, illuminarsi le coscienze dei fargli benedire santini e co- leader politici e dei militari roncine del rosario, si sforza- coinvolti e si ponga fine allo no allungandogli la mano sterminio in corso, provve- sperando di poter ottenere un saluto, una carezza. Da dentro la chiesa, intanto, le suore attaccano a cantare un inno mariano, in attesa che il pontefice faccia il suo ingre- so, e si sistemi su un inginoc- chiatoio di velluto bianco collocato davanti all’altare, sotto l’immagine sacra. Il primo maggio – il mese ma- riano per eccellenza - inizia con un rosario dedicato alla 8
dendo ad agevolare l’aiuto umanitario e il ritorno a casa di chi era dovuto scappare. Solo in Libano in questi cin- que anni di guerra hanno trovato riparo circa un milio- ne di siriani, accampati lungo la frontiera e aiutati dalle agenzie internazionali. La re- cita procede e viene scandita dalla lettura di passi del Van- gelo. E’ la prima volta che Pa- pa Bergoglio fa visita al Divi- no Amore. Insieme al centinaio di fedeli che hanno trovato posto nel Santuario antico, e alle deci- ne di migliaia raccolti in pre- ghiera all’esterno, il Pontefice recita quindi i cinque misteri dolorosi del Santo Rosario, da “Gesù che suda sangue e sof- fre al Getsèmani” a “La croci- fissione e morte di Gesù”. BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 9
Al termine della preghiera del Rosario, Papa Francesco torna ad affacciarsi sul piazzale dove lo attendono migliaia di fedeli che hanno pregato con lui all’esterno del Santuario. Con loro il Pa- pa recita un “Ave Maria”, poi la benedizione e la partenza in auto per fare rientro in Vaticano. BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 11
ACCOMPAGNA UN SEMINARISTA Sentiamoci corresponsabili nel promuovere e sostenere le vocazioni; ogni fe- dele può dare il suo contributo alle spese necessarie per lo studio e i bisogni materiali dei seminaristi. Proponiamo agli amici ed ai devoti del Santuario di prendersi a cuore un seminarista ed accompagnarlo con la preghiera e con un aiuto materiale fino all'ordinazione sacerdotale. Per un contributo si può usare: Banca di Credito Cooperativo di Roma Ag. 119 IBAN: IT73 Z08327 03241 0000 0000 0550 Per ulteriori informazioni 06.713511 23 E-mail: rettore.semdiy@gmail.com PAPA FRANCESCO, LA PREGHIERA E LA RECITA DEL SANTO ROSARIO Ognuno di noi «dovrebbe chiedersi: quale spazio do al Si- gnore? Mi fermo a dialogare con Lui? Fin da quando era- vamo piccoli, i nostri genitori ci hanno abituati ad iniziare e a terminare la giornata con una preghiera, per educarci a sentire che l’amicizia e l’amore di Dio ci accompagnano. Ri- cordiamoci di più del Signore nelle nostre giornate!». Queste le parole di Papa Francesco nell’udienza generale del 2 mag- gio. «Per ascoltare il Signore – ha proseguito il pontefice – bisogna imparare a contemplarlo, […] dargli spazio con la preghiera». Come san Giuseppe e Maria, che «nel silenzio dell’agire quotidiano» hanno avuto «un solo centro comune di attenzione: Gesù» ed hanno accompagnato e custo- dito «con impegno e tenerezza, la crescita del Figlio di Dio fatto uomo per noi, riflet- tendo su tutto ciò che accadeva». «In questo mese di maggio – ha aggiunto il Vescovo di Roma – vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! […] Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!». Tratto da: Piccole note - cenni di informazione online- 2 maggio 2018 12 BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018
CRONACA DI UN INASPETTATO INCONTRO VOCI RACCOLTE TRA I PELLEGRINI lle tredici circa, di un giorno afoso di ne alla Madonna del Divino Amore… “Adesso A maggio, tutto sembrava sospeso nel tempo: nessun rumore dall’esterno, la fiamma che alimentava la lampada votiva del e nell’ora della nostra morte. E così sia”. Come al rallentatore l’ho vista accasciarsi al suolo, come una fiamma che si spegne, senza Santissimo, danzava a piccoli scatti nell’aria far rumore. Disorientato, non sapendo se sospesa illuminando appena un angolo del- questo fosse un gesto che accompagnava la l’altare. E lei, la Madonna preghiera sono rimasto al- del Divino Amore, col suo cuni eterni secondi a guar- sguardo sereno contempla- dare. Poi, preoccupato, no- va dall’alto dell’altare due tando il pallido viso e le file di sagome senza ombre labbra serrate mi sono pre- di banchi vuoti. A contri- cipitato verso di lei. Senza buire ad una immagine di difficoltà l’ho aiutata ad al- altri tempi il cancello che zarsi e a varcare la soglia racchiudeva l’altare dove verso il piazzale antistante un tempo si trovava la ba- l’antico santuario dove un laustra di marmo. Filtrava filo di brezza attraversava attraverso le maglie larghe l’arco della costruzione e si la penombra d’altri tempi. disperdeva nel piazzale tra i Percorrendo con lo sguardo rami degli alberi. le pareti colme di ex voto Poi, su una panchina, men- l’ho incrociata: era in un tre sorseggiava l’acqua, angolo della chiesa, in gi- prontamente portatale dal nocchio sotto la targa mar- vicino bar, ho saputo che si morea che ricorda la visita del cardinal Rez- chiamava Giustina, che aveva 83 anni, che zonico, futuro papa Clemente XIII, al Santua- proveniva da Gaeta ma da poco viveva a Ro- rio del Divino Amore nel mese di maggio ma, quartiere San Giovanni, che era vedova, 1750. che aveva tre figli che non vedeva da cinque Aveva lo sguardo fisso sullo sguardo della mesi perché abitavano lontano, che non Madonna, le labbra si muovevano appena mangiava dalla sera prima, che aveva pochi mentre scandiva le Ave Maria e le pallide ma- soldi ma che non osava chiedere l’elemosina ni dalle lunghe dita ossute divoravano i gra- per dignità; che era arrivata col primo auto- ni oscuri di un vecchio rosario: “Ave Maria bus di linea, che aveva seguito la Messa del- piena di grazia…” la mattina, che queste azioni, diventate quo- Avrà circa 80 anni, pensavo, e mi stupivo nel tidiane le ripeteva da una settimana. vedere un corpo cosi esule e mingherlino ri- “Signora Giustina, mi scusi, ma a lei chi pensa?” manere immobile in una posizione tanto sco- “Ma nostra signora”, mi ha risposto con un moda…”Santa Maria, Madre di Dio…” implo- sorriso negli occhi, “per questo vengo da lei”. rava nel silenzio una preghiera sussurrata ap- E guardando verso l’interno del Santuario ag- pena, una intercessione, una raccomandazio- giunse: “Madre che non ha mai abbandona- BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 13
to un figliolo che grida aiuto, Madre le cui ho portato anche i figli. Gennarino, il più pic- mani lavorano senza sosta per i suoi figlioli colo, è stato anche battezzato qui, sa? E qui tanto amati, perchè sono spinte dall’amore ci sono sempre tornata, con mio marito, fino divino e dall’infinita misericordia che esce a quando c’è stato, coi figli poi, col prete ed dal Tuo cuore volgi verso di me il tuo sguar- i paesani dopo la morte di mio marito e ades- do pieno di compassione”. so anche da sola. Ma sempre e per sempre. “E’ la preghiera alla madonnina che scioglie i Vengo a ringraziare delle grazie ricevute e a nodi, la ripeto sempre anche davanti alla Ma- chiedere la salute per i figli e nipoti e perché donnina del Divino Amore”. mi faccia avere una morte serena”. Una volta, quando ero bambina, venivamo in “Signora Giustina, vuole farmi l’onore di ac- processione, col treno, sa. Si arrivava alla Sta- cettare un invito a pranzo?”. zione del Divino Amore e da li, a piedi, per i “Giovanotto, non è che per caso le faccio pena?”. campi, cantando viva e viva sempre viva, la “Assolutamente no. Vorrei solo chiederle se Madonna del Divino Amore. posso approfittare della sua compagnia ed Si entrava da quella porta, vede, sotto l’arco, ascoltare ancora delle sue visite al Santuario, portavamo dei fiori, tanti fiori. Arrivati sul di quegli incontri privilegiati con la Madon- piazzale qualcuno attraversava in ginocchio nina. Sa, anch’io voglio raccontarle qualco- fino all’ingresso della chiesa, qualcuno si bat- sa: mio padre mi ci portava da piccolo, per teva il petto e alzava le mani al cielo col san- me erano belle domeniche di gita fuori por- to rosario tra le dita. Qualcuno pregava in si- ta, di gioco e spensieratezza. Poi, per tanti lenzio, qualcuno piangeva. anni non sono più tornato, da quando è Mia nonna e mia madre, entrambe vedove di morto mio padre (troppo presto secondo guerra. Eh si, anche papà mio non c’era più me). Non sono riuscito a spiegarmi perché come il nonno. Lo ricordavo come un uomo un uomo così buono e devoto fosse stato d’altri tempi, sempre tra le reti, pescatore tolto all’amore della sua famiglia. E così mi sulla barca, con la pelle secca dal sole e i sono allontanato dalla fede. Oggi, dopo tan- denti neri dal fumo delle sigarette. Era par- ti anni mi sono deciso a ritornare, chiedendo tito un giorno e per tutti i giorni seguenti, lumi, come si dice. Mio padre non c’è più, ma per settimane, mesi e anni, ho aspettato il sa, mi manca tanto. Oggi, sentendo il suo suo ritorno. La nonna mi metteva davanti al- racconto mi è sembrato di ritrovarlo, qui, in l’altare della Madonna e mi diceva tra le la- questo posto che era per lui così speciale. crime: prega Giustina, chiedi alla madonnina Lei, signora Giustina, mi ha dato una grande che papà torni presto. Dicono che papà mio lezione e per questo la ringrazio… Accetta si trovi in Russia, sepolto in un cimitero di l’invito?”. fortuna. Avevamo percorso i pochi metri fino alla tet- Giustina sorride, mi guarda e aggiunge: toia del piccolo ristorante vicino al Santuario. “Sotto ad un campo di patate”. “Dobbiamo fare presto”, si è raccomandata Mia nonna ci veniva da piccola, col carretto e con un sorriso gentile, “alle quattro ci aspet- si portava mia madre e gli altri fratelli di mia ta il Rosario”. madre, col nonno, fino a quando c’è stato, coi Alcuni bambini correvano tra le panche e in figli, col prete ed i paesani dopo la morte del essi mi sono rivisto correre inseguito da mio nonno. padre che continuava a chiedere scusa ai Dopo mia nonna ci veniva mia madre, con commensali ogni volta che urtavo qualcuno mio padre, fino a quando c’è stata coi figli, col mio palloncino rosso. col prete ed i paesani dopo la scomparsa di mio padre. Per noi è una tradizione di fami- Che facciamo giovanotto, ordiniamo? glia. Io ci sono venuta anche dopo, quando sono cresciuta e quando mi sono sposata e ci Gonzalo Castro Cedeno 14 BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018
IL SANTO ROSARIO E PAPA FRANCESCO «Il rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi... è la preghiera del mio cuore». papa Francesco Ognuno di noi «dovrebbe chiedersi: quale raccontò nel 2005 Bergoglio alla rivista spazio dò al Signore? Mi fermo a dialogare «Trenta giorni» – «stava davanti a tutti, in con Lui? Fin da quando eravamo piccoli, i ginocchio. Il gruppo era numeroso; vedevo nostri genitori ci hanno abituati ad iniziare il Santo Padre di spalle e, a poco a poco, mi e a terminare la giornata con una preghiera, immersi nella preghiera. Non ero solo: pre- per educarci a sentire che l’amicizia e l’amo- gavo in mezzo al popolo di Dio al quale ap- re di Dio ci accompagnano. Ricordiamoci di partenevamo io e tutti coloro che erano lì, più del Signore nelle nostre giornate!»…. «In guidati dal nostro Pastore. Nel mezzo della questo mese di maggio – ha aggiunto il Ve- preghiera mi distrassi, guardando alla figura scovo di Roma – vorrei richiamare all’impor- del Papa: la sua pietà, la sua devozione era- tanza e alla bellezza della preghiera del san- no una testimonianza. to Rosario. Recitando l’Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giu- seppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo me- se di maggio, si recitasse assieme in fami- glia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla E il tempo sfumò, e cominciai a immaginar- Vergine Maria! […] Impariamo a pregare di mi il giovane sacerdote, il seminarista, il più in famiglia e come famiglia!». poeta, l’operaio, il bambino di Wadowice… Papa Francesco nell’udienza generale nella stessa posizione in cui si trovava in del 2 maggio2018 quel momento, pregando Ave Maria dopo Ave Maria. La sua testimonianza mi colpì. Il Rosario ha un ruolo molto importante Sentii che quell’uomo, scelto per guidare la nella vita spirituale di Papa Bergoglio. Com- Chiesa, ripercorreva un cammino fino alla memorando il beato Giovanni Paolo II sua Madre del cielo, un cammino iniziato (1920-2005) poco dopo la sua morte, nel fin dalla sua infanzia. E mi resi conto della 2005 l’allora cardinale Bergoglio raccontava densità che avevano le parole della Madre di come fosse stato proprio l’esempio di Papa Guadalupe a san Juan Diego [ca. 1474- Wojtyla, vent’anni prima, a determinarlo al- 1548]: “Non temere, non sono forse tua l’impegno, sempre mantenuto, di recitare madre?”. Compresi la presenza di Maria nel- ogni giorno quelli che allora erano i quindi- la vita del Papa. La testimonianza non si è ci misteri del Rosario (sarebbero diventati persa in un istante. Da quella volta recito venti con l’introduzione dei misteri della Lu- ogni giorno i quindici misteri del Rosario». ce nel 2002). Il beato Giovanni Paolo II – (tratto da: Kairos 4 maggio 2013) BOLLETTINO N. 2 - GIUGNO 2018 15
Santuario della Madonna del Divino Amore - Roma A V V I S O NUOVI ORARI DELLE SANTE MESSE DOMENICALI E FESTIVE AL NUOVO SANTUARIO Da SETTEMBRE le Messe domenicali e festive al Nuovo Santuario seguiranno il seguente orario: Mattino 8.00 - 9.30 - 11.00 - 12.30 Pomeriggio 16.00 - 17.30 - 19.00 All’antico Santuario gli orari delle SS. Messe rimarranno invariati. Ogni giorno dalle 8.00 alle 22.00 Adorazione continuata presso la Cappella del Santissimo nel Nuovo Santuario Per informazioni: D. Sijo Kuttikkattil 3342972345 E-mail: gruppoadoratoridivinoamore@gmail.com
Puoi anche leggere